StampaPeriodica ,
È
vita
nuova
o
resto
di
vita
vecchia
,
è
vita
che
ripiglia
o
strascico
di
vita
che
muore
,
questo
movimento
insolito
che
si
vede
nel
cattolicesimo
da
qualche
tempo
,
e
che
produce
manifestazioni
di
ogni
sorta
,
e
fa
pensierosi
i
governi
,
a
cui
non
piacciono
,
e
lusinga
quelli
a
cui
piacciono
?
Difficile
domanda
per
chi
voglia
cercare
la
risposta
nei
fatti
,
e
non
nelle
fantasie
o
nelle
passioni
proprie
.
Ciò
che
mi
pare
si
possa
dire
di
più
fondato
,
è
che
codesto
movimento
,
il
quale
non
è
solo
di
clero
,
ma
di
laicato
,
non
è
tutto
artificiale
,
se
anche
si
voglia
crederlo
artificiale
in
qualche
rispetto
,
e
ha
dalle
libertà
proprie
dello
Stato
moderno
agevolazioni
e
aiuti
che
nello
Stato
assoluto
gli
sarebbero
mancati
.
I
congressi
cattolici
sono
,
di
ciò
che
qui
affermo
,
una
riprova
.
Se
ne
sono
tenuti
più
d
'
uno
nel
mese
scorso
;
se
ne
terranno
nei
mesi
prossimi
,
e
da
per
tutto
dove
i
cattolici
sono
,
cioè
al
di
qua
e
al
di
là
dell
'
Atlantico
,
in
ogni
paese
civile
.
Essi
non
sono
né
concili
né
sinodi
.
Il
papa
li
benedice
;
i
vescovi
v
'
intervengono
;
ma
né
quello
,
e
talora
neanche
uno
di
questi
li
presiede
.
Vi
tengono
molto
maggiore
posto
i
laici
che
i
sacerdoti
,
quantunque
in
quelli
sia
grande
la
riverenza
per
questi
.
Persino
,
presenti
dei
vescovi
,
li
guida
a
volte
un
laico
.
E
si
guardi
a
qual
classe
sociale
questi
laici
appartengono
:
soprattutto
alla
più
elevata
e
più
agiata
.
Ma
non
vi
mancano
laici
d
'
altre
classi
:
professori
,
deputati
,
senatori
,
scrittori
,
in
ispecie
,
di
giornali
,
gente
,
in
somma
,
che
influisce
,
per
una
via
o
per
l
'
altra
,
nella
vita
pubblica
del
paese
o
vi
tien
posto
.
Che
cosa
,
dunque
,
voglion
dire
?
Questo
di
certo
:
che
in
ogni
Stato
il
laicato
cattolico
si
stringe
a
consiglio
,
e
,
in
condizioni
della
società
così
turbate
,
cerca
di
ridar
vigore
al
concetto
religioso
,
economico
,
civile
,
che
è
proprio
suo
,
e
che
non
abbandona
.
Difatti
nelle
discussioni
,
a
cui
i
congressi
danno
luogo
,
non
è
trascurata
nessuna
delle
questioni
,
che
oggi
dividono
le
società
nostre
.
Nessuno
dei
mezzi
coi
quali
si
possono
sviare
o
ravviare
,
è
lasciato
senza
particolare
considerazione
.
Le
sei
sezioni
del
congresso
di
Madrid
si
sono
occupate
di
questioni
sociali
l
'
una
,
di
questioni
scientifiche
l
'
altra
,
di
economia
politica
la
terza
,
di
opere
di
carità
la
quarta
,
di
opere
letterarie
la
quinta
,
delle
assemblee
e
delle
corporazioni
la
sesta
.
Gli
altri
congressi
hanno
fatto
,
su
per
giù
,
lo
stesso
.
Non
hanno
di
certo
percorso
men
largo
campo
.
Il
problema
è
questo
;
come
e
per
quali
modi
contendere
la
scuola
,
la
stampa
,
la
scienza
,
la
beneficenza
,
l
'
officina
,
la
bottega
,
a
influenze
e
tendenze
contrarie
alle
cristiane
e
cattoliche
,
come
e
per
quali
modi
rendersele
amiche
e
soggette
?
La
mira
è
precisa
e
precisa
la
dottrina
,
colla
quale
vi
si
indirizzano
.
Il
tentativo
è
vasto
.
Ristabilire
l
'
autorità
del
principio
cristiano
e
cattolico
,
rendendolo
adeguato
alla
soddisfazione
di
tutti
i
bisogni
delle
società
presenti
,
adattandolo
a
tutte
le
loro
condizioni
,
non
coll
'
alterarlo
o
menomarlo
,
ma
col
farle
penetrare
da
esso
.
Riusciranno
?
Certo
,
hanno
un
aiuto
in
ciò
,
che
i
partiti
avversi
sono
terribilmente
divisi
,
e
hanno
sollevata
tanta
polvere
che
sono
oramai
ben
molti
quelli
che
più
non
ci
vedono
e
si
stancano
di
seguire
.
Non
paiono
adatti
,
che
a
dissolvere
la
società
,
dopo
averla
gettata
sossopra
.
Niente
afferma
l
'
uno
,
che
non
neghi
l
'
altro
.
Nessuna
dottrina
è
cosi
assurda
che
non
trovi
patrocinio
.
Socialisti
,
comunisti
,
collettivisti
,
possibilisti
,
anarchici
,
radicali
,
repubblicani
,
massoni
,
progressisti
,
liberali
sono
solo
alcuni
pochi
dei
nomi
,
coi
quali
questi
partiti
si
designano
da
sé
o
sono
designati
da
altri
.
Tra
le
diverse
proposte
e
gli
opposti
concetti
tutto
barcolla
o
traballa
.
Ma
intanto
tra
classe
e
classe
l
'
ostilità
cresce
e
si
fa
più
aspra
.
Non
v
'
è
giorno
,
che
qua
o
là
non
si
senta
l
'
una
insorgere
contro
l
'
altra
;
e
l
'
una
difendere
quello
che
ha
,
l
'
altra
agognare
a
quello
che
non
ha
,
e
il
profitto
del
capitale
e
il
salario
dell
'
operaio
cercare
di
stremarsi
a
vicenda
.
E
la
pace
d
'
idee
e
di
fatti
,
che
manca
nel
seno
di
ciascuna
nazione
,
manca
altresì
tra
le
nazioni
;
sicché
tutte
s
'
armano
paurose
insieme
e
minacciose
,
e
si
guardano
pronte
a
dilacerarsi
senza
nessuna
speranza
che
la
guerra
d
'
oggi
,
comunque
riesca
,
spenga
i
semi
della
guerra
per
il
domani
;
e
i
popoli
miseramente
aggravati
d
'
imposte
,
che
crescono
sempre
e
oramai
non
più
in
proporzione
dell
'
aumento
della
ricchezza
privata
o
pubblica
;
e
i
governi
,
incerti
della
lor
via
,
e
soggetti
,
dove
più
dove
meno
al
potere
dei
partiti
politici
nelle
assemblee
,
partiti
anch
'
essi
estremamente
divisi
,
e
talora
estremamente
screditati
,
che
non
possono
più
comporre
maggioranze
stabili
per
reggerli
;
e
dalle
loro
combinazioni
passeggere
,
venir
fuori
una
legislazione
confusa
e
inadeguata
,
continuamente
mutabile
,
che
non
appena
è
fatta
,
eccita
da
ogni
parte
grida
e
biasimi
perché
sia
disfatta
;
e
se
ne
tenti
un
'
altra
.
Questo
non
è
,
di
certo
,
spettacolo
adatto
a
levare
ogni
speranza
a
chi
ne
aspetti
o
ne
voglia
uno
diverso
.
E
il
laicato
cattolico
che
si
raccoglie
nei
congressi
,
ne
vuole
appunto
uno
diverso
.
Ora
,
per
giudicare
se
un
diverso
spettacolo
è
possibile
,
bisognerebbe
studiare
più
addentro
che
non
si
può
qui
,
il
sistema
delle
idee
e
dei
mezzi
loro
.
Si
dovrà
e
si
potrà
fare
più
in
là
,
quando
gli
atti
di
questi
congressi
saranno
pubblicati
,
e
si
potranno
consultare
.
Ciò
,
che
intanto
è
bene
,
è
non
prenderli
a
beffa
.
Il
mondo
non
fila
così
diritto
,
che
si
possa
essere
in
tutto
sicuri
,
che
non
cercherà
mai
altra
rotta
.
E
del
laicato
cattolico
dei
paesi
civili
,
tutto
raggranellato
nelle
classi
superiori
,
e
con
molta
influenza
sulle
inferiori
,
non
si
può
addirittura
affermare
,
che
voglia
andare
indietro
,
solo
perché
vuole
andare
avanti
per
altra
via
,
e
che
qualunque
sia
la
via
,
in
cui
si
metterà
,
non
gli
debba
spuntare
.
Ma
noi
italiani
,
o
almeno
la
più
parte
di
noi
,
sogliamo
guardare
codesti
congressi
da
un
sol
punto
di
veduta
:
ed
è
dalla
relazione
loro
col
Vaticano
,
e
in
specie
con
la
questione
,
che
in
questa
parola
Vaticano
scorgiamo
sola
,
la
questione
del
ristabilimento
del
potere
temporale
.
E
,
senza
dubbio
,
i
congressi
che
si
sono
tenuti
sinora
,
e
quelli
che
si
terranno
,
manderanno
tutti
al
pontefice
indirizzi
,
in
cui
gli
augureranno
di
ridiventare
il
principe
,
e
prenderanno
tutti
risoluzioni
nel
senso
,
che
un
potere
temporale
è
necessario
alla
indipendenza
e
alla
libertà
del
capo
della
religione
,
in
cui
nome
si
riuniscono
.
Tra
le
tesi
proposte
agli
oratori
del
congresso
di
Madrid
,
v
'
erano
queste
:
«
Il
pontefice
romano
deve
possedere
il
potere
temporale
come
guarentigia
del
libero
esercizio
del
suo
ministero
apostolico
.
Non
v
'
è
prescrizione
contro
i
diritti
del
successore
di
San
Pietro
al
poter
temporale
.
I
cattolici
hanno
diritto
di
associarsi
alla
protesta
di
Leone
XIII
concernente
l
'
indipendenza
sovrana
di
cui
abbisogna
per
la
sua
dignità
e
per
il
bene
della
Chiesa
.
La
grandezza
del
pontificato
romano
,
e
benefici
procurati
da
esso
al
mondo
.
Mezzi
per
far
adottare
l
'
arbitrato
dei
pontefici
romani
,
come
modo
di
soluzione
dei
conflitti
internazionali
.
La
Chiesa
cattolica
è
una
società
perfetta
,
e
ha
diritto
,
per
la
sua
stessa
natura
,
all
'
indipendenza
dirimpetto
ai
poteri
della
terra
»
.
Non
tutte
queste
tesi
si
riferiscono
al
potere
temporale
dei
pontefici
,
ma
tutte
implicano
,
non
solo
un
concetto
elevato
della
Chiesa
,
ma
altresì
una
persuasione
dell
'
intima
sua
connessione
col
pontefice
e
della
intera
sua
soggezione
a
lui
,
quale
,
per
esempio
,
non
si
era
mai
vista
prima
della
rivoluzione
francese
del
principio
del
secolo
.
Che
la
Chiesa
cattolica
sia
una
società
perfetta
per
se
stessa
,
è
tesi
vecchia
:
ma
niente
obbligava
a
dimostrarlo
quando
Chiesa
e
Stato
camminavano
di
conserva
.
Che
il
pontefice
possa
diventare
l
'
arbitro
delle
questioni
internazionali
,
non
solo
quando
sia
invocato
tale
da
alcuni
Stati
,
ma
per
virtù
stessa
della
istituzione
che
governa
,
è
un
ideale
visto
più
in
sogno
che
in
veglia
,
e
che
se
aveva
modi
e
verosimiglianze
di
effettuarsi
nell
'
evo
medio
e
prima
della
Riforma
,
non
ne
ha
,
per
verità
,
nessuno
ora
,
né
in
nessun
avvenire
prevedibile
sin
da
ora
.
Che
il
pontificato
abbia
beneficato
il
mondo
in
alcuni
momenti
della
sua
storia
,
non
si
può
negare
,
da
chi
abbia
l
'
animo
calmo
e
chiaro
lo
sguardo
:
ma
è
difficile
altresì
sconoscere
,
che
non
tutta
la
sua
azione
è
stata
benefica
,
e
ch
'
esso
ha
avuto
periodi
di
decadenza
grande
e
largamente
perniciosa
.
Ma
le
altre
tre
tesi
hanno
per
proprio
oggetto
la
restaurazione
del
potere
temporale
;
e
non
sono
mancati
in
tutti
i
congressi
oratori
dotti
e
convinti
che
le
hanno
sostenute
,
con
applausi
,
come
oramai
ne
hanno
tutti
dalle
assemblee
che
lusingano
.
Ora
,
io
vorrei
chiedere
a
codesti
laici
cattolici
non
solo
ai
sacerdoti
coi
quali
si
accoppiano
,
se
mescolare
la
questione
del
potere
temporale
con
le
altre
alla
cui
soluzione
si
applicano
,
giova
,
nel
loro
parere
,
ad
avanzare
e
aiutare
la
soluzione
di
queste
altre
.
Vorrei
che
mi
rispondessero
con
la
mano
sulla
coscienza
.
Le
altre
questioni
sono
di
natura
sociale
o
politica
:
riguardano
l
'
esercizio
di
diritti
,
che
i
cattolici
vogliono
guarentiti
a
se
stessi
nell
'
ordinamento
dello
Stato
perché
la
loro
azione
si
possa
esplicare
tutta
.
Invece
,
questa
questione
del
ristabilimento
del
potere
temporale
è
di
natura
internazionale
,
non
già
nel
senso
che
debba
risolverla
un
accordo
tra
le
nazioni
,
ma
in
questo
,
che
,
se
altre
nazioni
se
ne
volessero
mischiare
,
nascerebbe
per
ciò
solo
un
conflitto
tra
esse
e
la
nazione
italiana
,
persuasa
,
che
la
questione
è
di
sua
sola
spettanza
.
Nelle
altre
questioni
che
i
congressi
agitano
,
si
tratta
di
disposizioni
interne
dei
lor
propri
Stati
;
in
questa
,
invece
,
del
potere
temporale
,
si
tratta
di
un
'
ingerenza
esterna
di
questi
Stati
.
Ora
,
dov
'
è
la
probabilità
,
che
i
governi
che
reggono
codesti
Stati
,
vogliano
o
possano
assumersela
?
Bisognerebbe
che
lor
giovasse
di
farlo
.
Ma
nella
presente
condizione
di
Europa
e
degl
'
interessi
che
uniscono
o
separano
le
potenze
,
che
utilità
avrebbero
i
governi
dell
'
Austria
,
della
Spagna
,
del
Portogallo
,
del
Belgio
a
intavolare
coll
'
Italia
negoziati
sul
potere
temporale
del
pontefice
,
il
cui
solo
accenno
sarebbe
un
'
offesa
?
E
poniamo
che
non
sarebbe
un
'
offesa
,
e
che
il
governo
italiano
volesse
pure
accettare
una
trattativa
di
tal
fatta
;
bisognerebbe
essere
ciechi
per
non
vedere
,
che
il
ministero
che
vi
si
compromettesse
,
non
troverebbe
ora
e
forse
oramai
modo
di
reggersi
.
Sicché
codesti
congressi
,
unendo
a
tutti
gli
altri
loro
fini
il
ristabilimento
del
potere
temporale
,
credo
che
si
allontanino
da
quelli
senza
avvicinarli
a
questo
.
Si
vede
che
io
voglio
essere
eccessivamente
imparziale
,
come
soglio
:
non
ho
affermato
più
di
quanto
oggi
posso
affermare
.
Non
ho
detto
,
che
ciò
,
che
i
laici
cattolici
si
propongono
e
desiderano
in
altri
soggetti
,
sia
tutto
bene
o
male
.
Non
mi
pare
,
a
dirla
schietta
,
neanche
probabile
,
che
sia
tutto
bene
o
male
;
per
discorrerne
con
fondamento
ho
affermato
con
molta
misura
che
bisognerebbe
averne
più
precisa
notizia
che
non
se
ne
trae
dai
giornali
.
Quello
che
io
asserisco
,
è
,
che
il
Vaticano
,
spingendo
i
congressi
devoti
a
esso
a
insistere
soprattutto
per
ciò
che
gli
garba
,
gli
preme
di
più
,
per
il
potere
temporale
,
scema
la
probabilità
di
riuscita
del
movimento
,
che
approva
e
provoca
,
in
ciò
che
ha
di
più
sostanziale
e
rilevante
,
anziché
l
'
accresca
.
Però
,
anche
in
questo
rispetto
,
ridere
non
è
il
meglio
.
Eccetto
ché
in
Italia
,
il
partito
cattolico
entra
nelle
assemblee
politiche
;
se
in
nessuna
di
quelle
in
cui
entra
,
è
già
maggioranza
,
in
nessuna
,
neanche
,
è
una
minoranza
spregevole
.
Ora
,
nella
gran
divisione
attuale
delle
parti
politiche
,
le
minoranze
sanno
d
'
avere
una
forza
assai
maggiore
di
quella
che
per
sé
porterebbe
il
loro
numero
.
Le
maggioranze
,
soprattutto
nelle
assemblee
colte
,
e
che
rappresentano
vivacemente
la
varia
coscienza
pubblica
,
non
si
formano
ora
altrimenti
,
che
mediante
la
unione
,
più
o
meno
durevole
,
di
due
o
più
minoranze
.
Ora
,
l
'
intento
del
laicato
cattolico
è
di
diventare
nelle
assemblee
politiche
una
minoranza
sempre
più
grossa
,
se
non
una
maggioranza
addirittura
;
e
di
pigliare
,
così
,
sempre
più
la
mano
sui
governi
.
L
'
esempio
della
Germania
,
del
paese
più
colto
d
'
Europa
,
non
prova
,
che
a
ciò
non
possa
riuscire
,
anzi
,
prova
il
contrario
.
Ma
anche
riuscitovi
,
anche
diventato
maggioranza
,
anche
diventato
governo
in
due
o
più
Stati
,
il
partito
cattolico
tenterebbe
di
ristabilire
il
potere
temporale
?
Ne
dubito
.
Come
succede
,
vedrebbe
,
arrivato
in
su
,
difficoltà
che
non
vedeva
d
'
in
giù
;
sentirebbe
,
avvertirebbe
,
peserebbe
interessi
,
che
non
sente
,
avverte
,
pesa
assai
meno
.
Forse
,
raggiungere
l
'
alto
grado
di
potenza
cui
mira
,
non
servirebbe
,
che
a
provargli
,
come
vi
sono
pur
cose
al
mondo
così
cadute
,
che
nessuna
potenza
le
rialza
.
E
se
riuscisse
a
modificare
nell
'
interno
degli
Stati
alcuni
ordinamenti
nel
modo
che
si
prefigge
,
queste
modificazioni
stesse
proverebbero
,
che
alla
più
attiva
circolazione
del
pensiero
cattolico
per
entro
le
società
attuali
il
potere
temporale
non
serve
,
anzi
nuoce
.
Ciò
ch
'
è
davvero
disaggradevole
,
non
è
già
l
'
azione
immediata
o
mediata
,
lontana
o
vicina
,
che
tali
congressi
,
colle
loro
risoluzioni
,
possono
esercitare
rispetto
a
codesto
potere
temporale
,
ma
l
'
aspettazione
o
la
speranza
,
ch
'
essi
creano
,
per
illusoria
che
sia
,
nel
pontefice
,
nella
curia
,
nel
clero
e
nel
laicato
italiano
.
Non
abbiamo
nessun
modo
di
misurare
quanta
sia
la
forza
dell
'
opinione
,
che
è
espressa
da
tutto
il
complesso
di
persone
e
di
influenze
,
che
si
raccolgono
sotto
questi
nomi
.
Sin
dove
possiamo
giudicare
dai
segni
che
ne
vediamo
,
non
par
smisurata
presso
di
noi
.
Ma
,
per
farne
retto
giudizio
,
dovremmo
affrontarla
nella
vita
pubblica
,
ed
essa
nella
lizza
della
vita
pubblica
non
vuol
discendere
.
Pure
,
nessuno
affermerebbe
,
che
forza
non
ne
abbia
,
o
sia
del
tutto
a
trascurare
quella
che
ha
,
come
molti
ostentano
di
credere
e
di
dire
.
Si
vede
che
nell
'
elezioni
municipali
è
tutt
'
altro
che
perdente
sempre
.
Qui
stesso
,
in
Roma
,
non
s
'
è
potuto
vincerla
,
che
,
associando
in
un
'
unione
forzata
,
poco
naturale
e
assai
labile
,
tutte
le
sfumature
dei
partiti
,
che
acconsentono
a
chiamarsi
,
con
diversissimo
senso
,
liberali
.
Ora
,
o
poca
,
o
molta
,
tutta
questa
forza
che
sogliamo
chiamare
clericale
,
è
tenuta
tutta
sollevata
di
speranza
e
di
aspettazione
,
come
dicevo
,
del
movimento
cattolico
dei
congressi
.
Il
che
,
se
non
ha
nessun
pericolo
,
mentre
ché
il
vento
come
fa
,
si
tace
,
potrebbe
diventare
sino
a
un
certo
punto
pericoloso
il
giorno
che
ricominciasse
a
soffiare
.
Pericoloso
,
in
due
modi
:
giacché
da
una
parte
,
quella
forza
clericale
scemerebbe
l
'
impulso
della
difesa
da
parte
dello
Stato
,
giacché
accascerebbe
,
in
una
certa
misura
,
lo
spirito
pubblico
,
e
lo
renderebbe
meno
volenteroso
e
meno
capace
di
slancio
;
dall
'
altra
,
il
sentimento
diffuso
,
che
appunto
questa
sia
l
'
azione
sua
,
aiuterebbe
i
partiti
estremi
a
soverchiare
,
e
non
solo
a
convincersi
ché
ne
sono
convinti
e
ne
hanno
già
voglia
ma
a
convincere
gli
altrì
che
occorrono
violenze
e
violenze
sempre
maggiori
a
comprimerla
.
Il
governo
finirebbe
di
perdere
quell
'
equilibrio
,
che
già
ha
smarrito
in
parte
.
E
noi
entreremmo
,
davvero
,
in
un
periodo
,
che
potremmo
chiamare
schiettamente
rivoluzionario
,
e
dal
quale
l
'
uscita
non
è
stata
mai
né
in
nessun
paese
chiara
,
né
certa
,
né
facile
.
Non
si
può
dubitare
,
che
il
laicato
cattolico
dei
congressi
stranieri
fa
conto
anche
su
questo
.
La
Chiesa
cattolica
non
si
sgomenta
dell
'
aspettare
.
Essa
conta
la
sua
esistenza
a
secoli
nel
passato
e
nell
'
avvenire
.
I
secoli
gli
valgono
per
anni
.
È
paziente
e
costante
come
la
giustizia
di
Dio
.
Questo
abbattimento
del
potere
temporale
che
dura
da
diciannove
anni
,
pare
a
essa
un
breve
episodio
della
sua
vita
sempiterna
.
Perciò
,
che
questo
movimento
cattolico
deva
approdare
qualche
decina
di
anni
,
prima
o
poi
,
gli
importa
poco
,
o
punto
.
Approderà
,
nel
parer
suo
,
e
gli
basta
.
Ora
,
se
per
approdare
gli
occorre
che
lo
Stato
d
'
Italia
si
disordini
,
che
il
governo
vi
abbandoni
ogni
indirizzo
moderato
di
condotta
,
che
i
partiti
estremi
spadroneggino
e
le
istituzioni
attuali
vadano
tutte
a
ruina
,
essa
non
perciò
muta
desideri
e
disegni
,
né
trema
per
sé
.
Essa
sta
,
n
'
è
assolutamente
sicura
,
come
terra
ferma
che
non
crolla
giammai
la
cima
per
soffiar
di
venti
.
Se
altri
,
più
deboli
,
ne
son
gettati
per
terra
,
o
che
le
preme
?
Perché
vi
si
sono
esposti
?
Non
si
può
,
quindi
,
credere
,
che
il
movimento
dei
congressi
cattolici
non
ci
faccia
danno
.
Ce
ne
fa
e
ce
ne
prepara
.
Gli
Stati
d
'
oltre
Alpi
sono
minacciati
da
un
solo
partito
:
il
radicale
o
socialista
.
I
congressi
cooperano
,
a
che
lo
Stato
italiano
sia
minacciato
da
due
,
dal
radicale
da
una
parte
e
dal
clericale
dall
'
altra
.
Il
clericale
esiste
altresì
in
Francia
;
ma
quivi
è
francese
;
esiste
altresì
in
Inghilterra
;
ma
quivi
è
poco
numeroso
,
se
si
vuol
restringerlo
ai
cattolici
,
ed
è
inglese
.
È
germanico
,
se
non
affatto
prussiano
,
in
Germania
;
è
austriaco
,
più
di
ogni
altro
,
in
Austria
.
Solo
in
Italia
il
partito
clericale
non
è
italiano
in
Italia
.
Che
cosa
si
può
fare
contro
un
partito
siffatto
?
Ci
erano
due
vie
:
conciliarlo
in
tutto
o
in
parte
,
ovvero
distruggerlo
.
Non
abbiamo
preso
nessuna
delle
due
vie
.
Del
resto
,
possiamo
dire
a
nostra
discolpa
,
che
né
l
'
una
né
l
'
altra
via
era
agevole
.
Durante
il
pontificato
di
Leone
XIII
è
stato
dubitato
più
volte
,
s
'
egli
avesse
nell
'
animo
suo
di
trovar
modo
d
'
accordo
col
governo
italiano
.
La
condizione
dell
'
accordo
era
,
s
'
intende
,
una
sola
;
rinunciare
al
potere
temporale
in
tutto
e
per
tutto
.
Poi
,
sopra
altri
punti
il
governo
o
almeno
un
partito
che
avrebbe
potuto
giungere
,
quando
che
sia
,
al
governo
sarebbe
sceso
a
patti
con
lui
.
Forse
,
rinunciando
a
questo
solo
dei
fini
del
congresso
,
il
cattolicesimo
avrebbe
raggiunto
in
Italia
alcuno
degli
altri
suoi
fini
.
Ma
o
che
Leone
XIII
,
come
parrebbe
,
abbia
inclinato
talora
a
una
simil
condotta
o
che
non
v
'
abbia
inclinato
mai
è
inutile
tormentarsi
il
cervello
a
congetturare
di
cose
,
che
infine
non
importa
sapere
è
certo
che
oggi
è
,
pare
,
ostinatissimo
nel
proposito
di
voler
recuperare
un
potere
temporale
.
Non
si
dice
più
né
quale
né
quanto
;
ma
un
potere
temporale
dev
'
essere
,
o
di
molto
territorio
o
di
poco
,
forse
di
tutto
.
L
'
idea
che
noi
abbiamo
combattuto
tanto
,
che
,
cioè
,
non
vi
sia
modo
di
guarentire
l
'
indipendenza
del
potere
spirituale
altrimenti
che
con
un
briciolo
di
temporale
,
s
'
è
radicata
sempre
più
nella
testa
del
pontefice
,
ha
trovato
sempre
maggiori
e
più
recise
espressioni
nella
sua
bocca
,
e
ha
finito
coll
'
atteggiarlo
in
tutto
a
guerra
verso
lo
Stato
nostro
.
I
temperamenti
ch
'
egli
aveva
usato
dapprima
,
sono
tutti
l
'
uno
dopo
l
'
altro
,
svaniti
.
S
'
intende
che
ora
i
congressi
cattolici
rinfocolano
questo
desiderio
del
temporale
e
lo
riconfermano
.
I
vescovi
che
avevano
esitato
a
proclamare
durante
la
vita
di
Pio
IX
la
necessità
assoluta
del
potere
temporale
,
sono
ora
oltrepassati
dal
laicato
cattolico
,
che
arditamente
,
altamente
la
proclama
.
Non
solo
in
diciannove
anni
non
abbiamo
fatto
un
passo
avanti
,
ma
ne
abbiamo
fatti
addietro
parecchio
.
A
nessuno
dotato
di
uno
spirito
sobrio
può
parere
questo
un
trionfo
.
Il
Regno
ha
fatto
la
triplice
alleanza
,
che
lo
guarentisce
da
ogni
velleità
di
favorire
il
papato
per
parte
dell
'
Austria
e
della
Germania
;
ma
dà
pretesto
e
stimolo
a
favorirlo
alla
Francia
e
alla
Russia
e
non
lo
leva
alla
Spagna
.
Il
papato
,
dalla
sua
parte
,
ha
chiamato
e
chiama
a
raccolta
tutti
i
suoi
fedeli
in
ogni
parte
del
mondo
;
li
raduna
a
congresso
;
s
'
intromette
,
non
impedito
,
nella
politica
interna
degli
Stati
;
è
invocato
arbitro
;
e
i
liberali
,
che
a
ragione
attribuiscono
gran
valore
alle
manifestazioni
della
opinione
pubblica
,
non
possono
addirittura
negare
ogni
valore
a
queste
,
se
non
vogliono
illudere
se
medesimi
.
L
'
opinione
cattolica
,
di
certo
,
non
può
raccogliere
un
esercito
,
e
noi
abbiamo
difesa
di
eserciti
,
a
cominciare
dal
nostro
.
Ma
di
due
forze
che
non
si
toccano
e
hanno
diversa
natura
,
nessuna
delle
due
è
in
grado
di
distruggere
l
'
altra
.
Quindi
,
checché
paia
,
noi
siamo
nell
'
interno
del
paese
in
stato
di
guerra
,
per
quanto
sia
guerra
diversa
da
ogni
altra
.
I
congressi
cattolici
affilano
e
moltiplicano
le
armi
atte
a
dare
vittoria
al
papato
.
Noi
avremmo
dovuto
spuntarle
queste
armi
e
diminuirle
in
Italia
,
dove
potevamo
.
C
'
era
un
sistema
,
e
l
'
ho
esposto
più
volte
.
Occorreva
molta
risoluzione
da
una
parte
,
e
molta
giustizia
e
remissione
dall
'
altra
.
La
risoluzione
andava
usata
nell
'
esercizio
dell
'
exequatur
e
del
placet
per
parte
dello
Stato
,
sicché
il
papa
non
potesse
empire
le
diocesi
di
vescovi
,
e
questi
empire
le
parrocchie
di
curati
nemici
all
'
Italia
:
la
giustizia
e
la
remissione
andavano
usate
nell
'
osservanza
perfetta
della
legge
delle
guarentigie
,
e
nell
'
astensione
da
ogni
atto
che
paresse
inteso
a
menomare
l
'
autorità
spirituale
del
pontefice
.
Nel
primo
modo
,
il
clero
ostile
non
sarebbe
cresciuto
;
per
il
secondo
,
almeno
una
parte
del
clero
attuale
,
non
offeso
nella
sua
coscienza
,
si
sarebbe
rassicurata
e
ravvicinata
.
Il
papa
non
ha
altra
potenza
,
infine
,
se
non
quella
che
gli
viene
dal
consenso
del
clero
e
del
laicato
cattolico
.
Adoperando
quei
due
modi
,
noi
avremmo
prodotta
una
scissura
dentro
questo
clero
e
questo
laicato
,
e
una
parte
almeno
di
essi
sarebbe
venuta
del
parere
nostro
,
che
una
conciliazione
si
sarebbe
potuta
pur
trovare
nell
'
abbandono
per
parte
del
papa
,
di
ogni
potere
temporale
,
mostrato
coi
fatti
inutile
,
e
nel
rispetto
scrupoloso
,
per
parte
dello
Stato
,
dell
'
autorità
spirituale
di
lui
.
Il
papa
non
ha
fatto
la
parte
sua
,
e
noi
facciamo
sempre
meno
la
parte
nostra
.
Può
parere
strano
,
ma
non
è
,
anzi
si
accorda
assai
bene
con
la
dolcezza
del
carattere
italiano
,
che
il
clero
nostro
,
quantunque
abbia
sentito
grave
la
mano
dello
Stato
sopra
di
esso
,
e
non
se
ne
possa
punto
lodare
,
sia
tra
i
cleri
cattolici
di
Europa
il
meno
intransigente
,
il
più
inclinato
a
intendersi
,
a
riconciliare
l
'
affetto
alla
patria
coll
'
affetto
alla
fede
.
Si
può
dire
il
medesimo
del
laicato
italiano
,
che
si
chiama
cattolico
,
e
si
dovrebbe
chiamare
clericale
:
però
,
in
minore
misura
.
Del
resto
,
se
si
vuole
essere
leali
,
bisogna
riconoscere
che
hanno
ragione
a
credere
che
non
se
ne
terrebbe
lor
conto
.
Di
fatti
in
Italia
si
sentono
voci
,
anche
autorevoli
,
che
invocano
pace
.
Dal
clero
stesso
vi
si
avverte
più
e
meglio
il
danno
,
che
il
dissidio
cagiona
alla
Chiesa
dove
più
le
duole
o
le
dovrebbe
dolere
;
nella
coscienza
religiosa
della
borghesia
e
delle
plebi
cattoliche
.
Da
chi
ha
fede
sincera
,
questo
danno
non
si
può
guardare
a
occhi
asciutti
,
e
senza
scotimento
di
cuore
.
Ma
sinora
il
Curci
,
il
Tosti
,
il
Bonomelli
,
lo
Stoppani
hanno
parlato
invano
.
Il
pontefice
,
indotto
o
spontaneo
,
ha
chiuso
loro
la
bocca
;
si
sono
dovuti
disdire
.
L
'
ultima
rimenata
è
toccata
al
Bonomelli
,
vescovo
di
Cremona
,
e
uno
dei
migliori
non
solo
vescovi
,
ma
uomini
d
'
Italia
.
Nessuno
aveva
circondato
di
più
cautele
il
consiglio
,
che
la
pretensione
del
potere
temporale
si
smettesse
;
l
'
opuscolo
suo
,
così
temperato
,
ha
ottenuto
come
ogni
altro
simile
,
una
solenne
condanna
;
egli
ha
dovuto
pubblicamente
sottomettersi
;
e
il
Papa
,
nel
lodarlo
della
sua
sottomissione
,
gli
ha
dichiarato
:
«
tu
intendi
quanto
importi
il
procurare
diligentemente
che
la
causa
del
pontificato
romano
non
sia
col
disputarne
ristretta
in
un
più
angusto
campo
.
Cioè
dire
,
bisogna
in
così
grave
affare
,
non
farne
giudizio
da
avvenimenti
mutabili
di
cose
,
ma
ripeterne
le
ragioni
di
più
alto
,
o
ponderarne
da
senno
,
che
cosa
la
giustizia
richieda
,
che
cosa
occorra
alla
sede
apostolica
per
il
divino
suo
ufficio
.
Giacché
,
come
spesso
abbiamo
detto
e
più
spesso
è
ancora
a
dire
,
nel
principato
civile
non
si
tratta
di
umana
cosa
,
ma
della
libertà
dei
doveri
e
dei
diritti
apostolici
;
la
quale
libertà
non
deve
essere
soggetta
alla
potestà
e
all
'
arbitrio
altrui
.
Perciò
i
nostri
predecessori
si
sono
sforzati
tutti
a
tutelare
l
'
incolumità
del
loro
principato
con
ogni
maggiore
studio
,
e
noi
stessi
ci
sforziamo
a
rivendicarla
con
eguale
perseveranza
,
apprezzando
di
quante
cose
stia
in
quel
principato
il
presidio
.
Con
questo
giudizio
si
deve
dirigere
l
'
opinione
:
questo
dev
'
essere
inculcato
negli
animi
,
soprattutto
essendo
cresciuto
presso
di
molti
,
lodevoli
nel
resto
,
il
favore
della
sentenza
più
libera
»
.
Questo
,
si
vede
,
è
parlar
chiaro
.
Ma
quale
è
l
'
effetto
di
codesto
parlare
chiaro
?
Evidentemente
l
'
effetto
è
,
che
in
Italia
scema
continuamente
di
credito
e
di
potenza
il
partito
che
avrebbe
voluto
,
pure
abbattendo
la
potestà
temporale
del
pontefice
,
rispettarne
la
spirituale
,
e
cresce
,
per
contrario
di
credito
e
di
potenza
quello
,
che
ha
sostenuto
e
sostiene
che
solo
col
distruggere
la
potestà
spirituale
si
acquista
la
sicurezza
e
la
guarentigia
della
distruzione
definitiva
della
temporale
.
Il
che
vuol
dire
che
la
questione
diventa
diversa
e
di
natura
rivoluzionaria
.
Il
conte
di
Cavour
,
al
cui
pensiero
la
legge
delle
guarentigie
si
è
conformata
sinché
si
poteva
nel
1870
e
si
poteva
meno
di
quando
viveva
lui
cercava
la
guarentigia
dell
'
indipendenza
del
potere
spirituale
del
pontefice
,
spogliato
del
potere
temporale
,
in
un
ordine
di
idee
che
,
non
che
sminuirlo
e
abbassarlo
,
lo
elevava
,
al
parere
di
lui
,
e
lo
aumentava
.
Era
un
alto
ed
equilibrato
ideale
il
suo
.
Niente
di
ciò
che
tutela
le
società
civili
nel
loro
andamento
morale
e
sociale
sarebbe
stato
turbato
.
L
'
Italia
,
riconciliata
col
suo
pontefice
,
non
avrebbe
più
visto
in
lui
il
nemico
insidioso
della
libertà
e
autonomia
propria
;
il
pontefice
non
più
colpevole
della
divisione
dell
'
Italia
,
avrebbe
dalla
sua
eterna
sede
di
Roma
raggiato
sul
mondo
intero
,
sicuro
oramai
dell
'
affetto
del
popolo
,
che
gli
era
più
vicino
e
più
unito
nella
credenza
religiosa
governata
da
lui
.
L
'
opposizione
ostinata
,
persistente
del
papato
ha
sciupato
oramai
quest
'
ideale
che
forse
aveva
del
fantastico
.
Ma
quanto
gli
ideali
abbiano
di
fantastico
non
si
può
sapere
se
non
alla
prova
.
E
non
si
può
dire
,
che
la
prova
sia
stata
fatta
davvero
;
e
certo
,
ciascuna
delle
due
parti
ci
ha
avuto
colpa
.
Ma
se
quell
'
ideale
è
via
via
abbandonato
,
è
chiaro
che
gliene
sottentra
un
altro
,
di
natura
,
come
dicevo
,
rivoluzionaria
.
E
rivoluzionaria
per
due
cagioni
:
l
'
una
perché
sovverte
o
vorrebbe
sovvertire
tutto
il
fatto
attuale
,
e
surrogare
al
cattolicesimo
non
sa
ben
che
,
forse
una
negazione
assoluta
,
anzi
certo
questa
nella
mente
di
molti
;
l
'
altra
,
perché
instrumento
di
questa
mutazione
radicale
non
possono
essere
se
non
partiti
rivoluzionari
,
vuol
dire
partiti
i
quali
per
diverse
cagioni
aspirano
a
capovolgere
tutte
le
condizioni
politiche
o
sociali
attuali
della
società
nostra
,
e
a
dargliene
altre
di
propria
scelta
e
invenzione
.
I
partiti
moderati
e
liberali
,
una
volta
che
il
fatto
di
natura
rivoluzionaria
comincerà
a
disegnarsi
,
si
arretreranno
.
Come
è
succeduto
sempre
,
e
sempre
succederà
,
la
massa
del
popolo
si
fermerà
incerta
;
e
quelli
che
amano
,
vogliono
la
rivoluzione
,
l
'
affretteranno
,
la
solleciteranno
sempre
di
più
.
L
'
autorità
spirituale
del
pontefice
sarà
,
nei
principi
almeno
,
fortemente
scossa
,
perirà
forse
nell
'
animo
di
molti
,
del
maggior
numero
se
vi
piace
;
ma
non
sarà
scossa
,
né
perirà
sola
.
E
se
per
risorgere
o
per
cessare
addirittura
,
non
si
giudica
con
criterio
umano
.
Questo
si
smarrisce
nel
complesso
dei
fenomeni
sociali
e
politici
diversi
,
che
da
simile
ruina
pullulerebbero
inaspettati
.
Quelli
,
che
credono
,
usando
solo
di
siffatto
criterio
,
di
poter
prevedere
un
effetto
o
l
'
opposto
,
in
realtà
ascoltano
il
lor
cuore
o
la
lor
fantasia
.
Sarebbe
una
di
quelle
grandi
esperienze
storiche
,
di
cui
nessuno
prevede
il
fine
,
se
non
quello
solo
,
che
lo
sa
,
Iddio
;
poiché
Iddio
,
a
chi
può
dire
una
cosa
,
a
chi
l
'
altra
;
ma
a
tutti
deve
parere
un
nome
adeguato
del
fato
stesso
della
storia
umana
.
Ora
,
l
'
inizio
di
fatti
rivoluzionari
della
natura
e
coll
'
intento
che
dico
,
se
ne
sono
visti
in
Italia
più
di
uno
;
ma
sinora
,
tenui
,
dubbiosi
e
di
piccola
importanza
.
Non
si
può
però
dire
,
che
sia
stato
tale
quello
che
s
'
è
visto
in
Roma
il
9
giugno
,
una
panegiri
popolare
che
è
parsa
una
risposta
ai
congressi
cattolici
.
Ora
per
prima
cosa
si
badi
che
né
il
laicato
cattolico
italiano
,
né
quello
d
'
oltre
monti
possono
essere
rimasti
dispiaciuti
o
meravigliati
di
tale
risposta
.
Fatti
di
questo
genere
,
esso
li
aspetta
e
li
desidera
,
e
più
son
grossi
e
spiccati
,
più
gli
vanno
a
genio
,
e
meglio
se
ne
augura
.
Può
forse
illudersi
,
ma
certo
lo
confortano
e
lo
confermano
nell
'
illusione
sua
.
Lo
sventurato
filosofo
di
Nola
,
a
cui
per
la
morte
crudele
,
iniqua
,
ingiusta
,
se
pur
troppo
legale
a
quei
tempi
,
si
erigeva
una
statua
,
non
ci
entrava
oramai
per
nulla
.
I
discorsi
che
prima
o
poi
sono
stati
provocati
in
onor
suo
,
l
'
avevano
affatto
levato
di
mezzo
;
n
'
avevano
bruciato
lo
spirito
,
a
nome
della
filosofia
di
ciascuno
degli
oratori
,
dopo
che
il
papato
,
circa
tre
secoli
fa
,
a
nome
della
teologia
ortodossa
,
ne
aveva
miseramente
bruciato
il
corpo
.
Ciò
,
di
cui
oramai
si
trattava
in
quel
giorno
,
era
di
mostrare
,
potente
,
in
questa
Roma
,
una
protesta
contro
l
'
autorità
spirituale
del
pontefice
.
La
rivendicazione
della
libertà
del
pensiero
non
ha
nessuna
necessità
di
essere
fatta
ora
,
perché
la
libertà
del
pensiero
è
conquistata
ormai
da
gran
tempo
,
e
nessuno
oggi
la
invoca
e
la
usa
più
del
papa
e
del
clero
per
sé
;
e
nessuno
è
morto
per
la
libertà
del
pensiero
,
ma
troppi
son
morti
ed
è
già
glorioso
per
il
pensiero
proprio
,
e
il
Bruno
è
uno
dei
molti
,
e
il
cristianesimo
e
il
cattolicesimo
stesso
hanno
avuto
di
tali
testimoni
testimoni
col
sangue
infiniti
.
Qualunque
fosse
in
principio
il
concetto
con
cui
fu
mosso
il
disegno
d
'
una
statua
a
Giordano
Bruno
in
Campo
di
Fiori
,
certo
,
a
mano
a
mano
s
'
era
mutato
.
Del
resto
,
si
poteva
prevedere
,
che
si
sarebbe
mutato
.
Gli
uomini
di
parte
liberale
e
moderata
,
che
vi
si
erano
associati
,
lo
fecero
con
una
speranza
che
si
chiarì
vana
via
via
;
e
ch
'
essi
,
del
resto
,
contribuirono
a
rendere
vana
,
facendo
il
peggio
che
si
può
in
un
movimento
di
tal
natura
:
compromettervisi
,
e
non
incaricarsene
.
Tutti
,
da
capi
invocati
,
ch
'
erano
stati
a
principio
,
son
diventati
pedissequi
superflui
;
e
non
so
se
le
dita
non
soverchino
a
contar
quelli
che
hanno
avuto
il
carattere
di
ricusarsi
pubblicamente
a
rimaner
tali
,
e
a
permettere
che
loro
interpreti
fossero
oratori
,
di
cui
o
non
s
'
intendeva
o
si
respingeva
il
pensiero
.
Troppi
hanno
temuto
la
contraddizione
apparente
che
gli
avrebbe
salvati
da
una
incoerenza
reale
;
e
hanno
preferito
questa
a
quella
.
Ma
,
checché
sia
di
ciò
,
e
dell
'
abituale
aberrazione
di
mente
dei
partiti
per
cui
si
ascrive
carattere
e
coraggio
a
chi
ne
manca
e
si
nega
a
chi
ha
e
ne
mostra
,
il
certo
è
che
la
dimostrazione
del
9
giugno
ebbe
parecchi
dei
tratti
,
che
son
propri
del
fatto
rivoluzionario
,
come
gli
ha
descritti
il
conte
di
Cavour
in
un
suo
articolo
giovanile
.
La
prima
mossa
venuta
da
pochi
e
quasi
ignoti
;
il
governo
incerto
,
e
prima
promotore
palese
,
poi
promotore
nascosto
,
ma
vergognoso
di
prendere
parte
pubblicamente
;
l
'
assemblea
dei
deputati
partecipe
,
sì
,
ma
nella
forma
meno
appariscente
;
associazioni
accorrenti
in
gran
numero
da
ogni
parte
,
massoniche
,
socialiste
,
repubblicane
,
radicali
,
persino
nichiliste
,
coi
loro
variopinti
vessilli
;
mescolati
inni
monarchici
a
inni
banditori
di
monarchie
distrutte
e
a
distruggere
:
grandi
paure
di
disordine
,
e
ordine
mantenuto
con
indulgenze
colpevoli
a
quelli
che
avrebbero
avuto
voglia
o
interesse
di
turbarlo
,
con
molto
apparecchio
di
truppe
,
e
soprattutto
,
con
accordi
segreti
;
la
gioventù
,
soprattutto
,
infiammata
,
e
molti
piegati
,
trascinati
,
persuasi
a
seguirla
a
dispetto
della
lor
coscienza
o
del
loro
migliore
giudizio
:
nessuna
resistenza
morale
,
quasi
da
nessuna
parte
,
preludio
di
pari
fiacchezza
in
circostanze
ancora
più
gravi
.
Se
la
giornata
del
9
giugno
è
potuta
a
molti
parere
non
buona
per
il
papato
né
temporale
né
spirituale
e
certo
ha
mostrato
come
facilmente
si
possano
radunare
in
Roma
forze
che
lo
combattano
o
abbattano
sono
ben
sordi
a
ogni
insegnamento
di
storia
,
o
forse
non
hanno
mai
letto
di
questa
nessuna
pagine
,
coloro
i
quali
immaginano
che
quella
giornata
sia
stata
buona
per
la
monarchia
.
Né
gli
applausi
c
'
illudano
.
Niente
si
dilegua
più
inopinatamente
e
facilmente
per
aria
.
E
ci
si
conta
che
si
dileguino
e
presto
.
Pochi
,
nei
moti
rivoluzionari
,
sanno
dove
vogliono
andare
;
e
quei
pochi
guidan
dei
ciechi
.
Per
fortuna
,
neanche
quei
capi
sanno
dove
in
realtà
approderanno
:
«
l
'
Italia
,
così
ha
deliberato
un
comune
,
ed
è
il
tono
di
molti
altri
che
hanno
mandato
delegati
alla
festa
ha
seppellito
per
sempre
i
dogmi
del
Vaticano
il
9
giugno
»
.
Non
so
di
quali
dogmi
intenda
.
A
ogni
modo
,
Dio
voglia
,
che
l
'
Italia
non
abbia
cominciato
quel
giorno
a
seppellire
qualcosa
di
più
.
E
non
ci
si
immagini
,
per
dirla
di
passaggio
,
che
l
'
ordine
,
con
cui
la
dimostrazione
procedette
,
ne
mostri
il
carattere
.
In
tali
cose
,
l
'
ordine
è
mantenuto
sempre
,
quando
nessuno
di
quelli
che
dissentono
,
per
paura
o
per
consiglio
,
non
vi
si
oppone
:
e
prova
soltanto
,
che
i
celebranti
di
tali
feste
hanno
oramai
la
coscienza
di
non
potere
essere
impediti
dal
farle
;
e
vera
o
falsa
che
sia
questa
coscienza
,
è
tale
l
'
impressione
che
ne
resta
al
pubblico
.
I
congressi
cattolici
hanno
in
parte
contributo
a
rendere
più
vigorosa
e
più
affollata
la
panegiri
del
9
giugno
;
e
questa
,
per
parte
sua
,
contribuirà
a
rendere
più
affollati
e
violenti
i
congressi
.
Così
le
cose
vanno
,
e
un
abuso
genera
l
'
altro
.
Sinora
non
si
vede
nulla
,
che
nello
Stato
nostro
o
nei
forestieri
possa
o
voglia
fermare
questo
doppio
avviamento
.
Nello
Stato
nostro
,
il
partito
moderato
,
a
cui
incomberebbe
di
farlo
,
è
interamente
disciolto
,
e
per
ora
non
fa
che
infiacchirsi
ogni
giorno
di
più
;
del
resto
,
esso
è
moderato
in
ogni
cosa
fuori
che
rispetto
alla
Chiesa
,
e
,
quando
si
eccettuino
pochi
,
la
maggior
parte
di
quelli
che
lo
compongono
,
non
le
son
meno
contrari
dei
radicali
;
credono
che
si
possa
essere
con
buon
successo
moderati
a
metà
.
S
'
intende
,
che
,
poiché
il
partito
moderato
è
così
,
il
governo
non
può
essere
,
per
miracolo
,
moderato
esso
.
D
'
altronde
,
si
è
già
creata
qui
in
Roma
una
situazione
nella
quale
la
legge
delle
guarentigie
non
si
rifarebbe
e
in
cui
certo
l
'
osservanza
ne
diventa
ogni
giorno
più
difficile
e
sgradevole
.
Potremo
durare
in
questo
stato
un
più
o
meno
lungo
tempo
,
ma
se
ne
può
già
prevedere
la
fine
.
Mutarlo
,
sicché
torni
quello
che
era
e
voleva
essere
,
può
ritenersi
desiderabile
;
ma
mi
par
poco
credibile
.
Andremo
avanti
,
per
esprimermi
colla
vuota
frase
che
usa
:
e
poi
?
Si
soffia
di
fuori
e
di
dentro
nel
fuoco
;
divamperà
;
e
poi
?
Un
triste
poi
a
parer
mio
,
qual
ch
'
esso
deva
essere
;
e
più
triste
ancora
la
via
,
che
ci
mena
.
Iddio
voglia
,
che
io
sia
cattivo
profeta
;
e
tante
nubi
,
che
ai
miei
occhi
par
che
s
'
addensino
,
le
sperda
un
raggio
di
luce
divina
.