StampaQuotidiana ,
L
'
avere
noi
detto
,
non
una
sola
,
ma
più
volte
che
non
tutto
nel
socialismo
è
errore
,
non
tutto
nel
socialismo
è
pretesa
infondata
,
e
l
'
essere
noi
cristiani
cattolici
,
può
aver
contribuito
a
far
credere
ai
nostri
lettori
che
ci
sia
del
vero
in
quello
che
è
stato
proclamato
in
questi
giorni
:
«
Il
socialismo
cristiano
dell
'
Osservatore
Cattolico
»
.
D
'
altra
parte
l
'
essersi
veduto
in
Germania
il
Vescovo
Ketteler
e
il
canonico
Moufang
fra
i
cattolici
,
e
il
pastore
Todt
e
il
cappellano
di
corte
Stöcker
fra
i
protestanti
,
occuparsi
attivamente
e
con
adunanze
e
con
scritti
e
con
istituzioni
delle
questioni
operaie
e
sociali
fece
credere
che
esistesse
quello
che
,
nella
supposizione
della
sua
esistenza
,
fu
detto
«
socialismo
cristiano
»
.
Ora
,
che
nelle
idee
socialistiche
si
trovino
anche
delle
verità
e
non
tutto
sia
errore
,
vi
si
trovino
dei
punti
di
diritto
e
non
tutto
sia
pretesa
infondata
,
questo
è
innegabile
.
Quando
il
Lassalle
,
p.e.
,
che
passa
per
il
creatore
scientifico
del
socialismo
pratico
in
Germania
,
dice
nel
suo
«
Programma
della
classe
lavoratrice
»
che
l
'
idea
nutrita
e
accampata
da
questa
classe
implica
che
ogni
uomo
abbia
diritto
ad
un
«
menschen
würdiges
Dasein
»
,
ad
una
esistenza
degna
del
suo
destino
morale
,
e
che
lo
Stato
sia
obbligato
a
tenere
questo
concetto
come
norma
direttiva
della
sua
opera
legislativa
ed
esecutiva
,
è
impossibile
negare
che
«
per
se
stessa
»
questa
aspirazione
a
tale
esistenza
e
questo
postulato
che
lo
Stato
concorra
a
provvedervi
sia
una
buona
idea
e
una
pretesa
tutt
'
altro
che
infondata
.
Quando
i
socialisti
rinfacciano
al
Thiers
e
al
Bastiat
,
oppositori
del
socialismo
tutti
e
due
,
quantunque
il
primo
protezionista
e
il
secondo
libero
-
scambista
,
che
essi
pure
credono
ed
ammettono
che
il
lavoro
sia
il
solo
terreno
sul
quale
possa
essere
basato
il
diritto
della
proprietà
individuale
,
i
socialisti
«
in
linea
di
fatto
»
dicono
propriamente
una
verità
.
Thiers
e
Bastiat
effettivamente
dicono
così
.
Avranno
torto
o
no
tutti
e
due
insieme
e
con
loro
i
socialisti
,
«
in
linea
di
diritto
»
;
questa
è
un
'
altra
questione
:
ma
essi
dicono
così
,
e
il
fatto
è
questo
,
e
nel
fatto
i
socialisti
hanno
ragione
.
D
'
altra
parte
è
verissimo
che
p.e.
il
Vescovo
Ketteler
nel
suo
opuscolo
Die
Arbeiter
frage
und
das
Christenthum
,
La
questione
operaia
e
il
cristianesimo
,
pubblicato
nel
1864
,
dice
che
considera
di
sua
competenza
la
questione
operaia
e
come
cristiano
e
come
vescovo
:
come
cristiano
,
perché
Cristo
,
Redentore
del
mondo
,
cerca
non
solo
di
salvare
le
anime
degli
uomini
,
ma
anche
di
addolcire
le
loro
pene
e
render
meno
grave
il
loro
stato
:
come
vescovo
,
perché
la
Chiesa
aveva
imposto
a
lui
in
conformità
del
suo
antico
costume
«
di
essere
,
in
nome
di
Dio
,
amorevole
e
misericordioso
coi
poveri
e
coi
raminghi
,
nonché
con
tutti
quelli
che
per
qualsiasi
ragione
si
trovano
in
miseria
»
.
Tutto
questo
va
benissimo
.
Ma
da
tutto
questo
risulta
egli
che
vi
sia
un
socialismo
cristiano
e
che
quelli
dell
'
«
Osservatore
»
siano
i
socialisti
dell
'
«
Osservatore
Cattolico
»
?
La
cosa
è
tutt
'
altra
,
ed
è
semplicemente
questa
,
che
la
Chiesa
,
cristiana
,
tanto
la
cattolica
quanto
la
protestante
,
si
è
interessata
della
questione
sociale
,
ma
non
si
è
fatta
mai
socialista
.
L
'
ha
creduta
,
ed
a
tutta
ragione
,
di
sua
competenza
,
come
già
la
questione
della
schiavitù
,
ma
non
si
è
fatta
mai
socialista
,
e
non
v
'
ha
nessun
socialismo
cristiano
,
come
non
v
'
ha
nessuna
Chiesa
che
si
sia
sostituita
agli
antichi
padroni
nel
diventar
essa
in
loro
luogo
proprietaria
degli
schiavi
.
La
Chiesa
,
e
la
vera
Chiesa
,
la
cattolica
,
non
è
né
socialismo
né
socialista
,
perché
è
libertà
in
nome
di
Dio
e
secondo
la
definizione
che
ne
dà
Leone
XIII
nella
sua
Enciclica
Libertas
.
La
cosa
è
semplicemente
che
quelli
dell
'
«
Osservatore
Cattolico
»
non
hanno
mai
predicato
il
socialismo
;
ma
hanno
sempre
detto
,
prima
che
lo
dicesse
l
'
altro
ieri
l
'
on
.
Colombo
,
ai
moderati
,
a
tutti
i
liberali
:
«
Badate
,
i
grandi
problemi
sociali
vanno
studiati
;
badate
,
i
socialisti
dicono
delle
grandi
ragioni
specialmente
contro
di
voi
,
sostenute
dalla
logica
che
deriva
inesorabilmente
dai
vostri
principii
liberali
le
loro
conclusioni
;
badate
che
col
fuoco
non
si
scherza
,
tanto
più
che
chi
lo
ha
acceso
siete
voi
liberali
,
non
noi
dell
'
«
Osservatore
»
,
badate
che
non
si
possono
prendere
così
alla
leggera
queste
tremende
questioni
,
e
forse
non
siete
più
in
tempo
a
fare
quello
che
avreste
dovuto
già
aver
fatto
;
badate
,
che
non
tutto
è
errore
nel
socialismo
,
che
non
tutto
è
pretesa
infondata
»
.
Così
abbiam
sempre
detto
noi
.
Ma
questo
è
predicar
socialismo
?
È
essere
socialisti
?
Allora
era
socialista
anche
tanti
anni
fa
il
famoso
economista
sperimentatore
e
proprietario
feudale
Thuenen
,
perché
profetava
,
fin
da
quando
in
Germania
non
si
parlava
neppure
di
socialismo
,
che
«
allorquando
la
moderna
classe
lavoratrice
comincerà
a
muovere
la
domanda
:
quali
sono
i
salarii
naturali
?
potrà
scatenarsi
una
rivoluzione
tale
da
ridurre
l
'
Europa
allo
stato
di
barbarie
»
.
Ma
allora
uno
dei
primi
socialisti
era
il
Manzoni
che
nel
suo
romanzo
e
non
si
dica
«
ma
questo
era
romanzo
»
poiché
il
Lassalle
la
sua
propaganda
sociale
la
fece
anche
pubblicando
e
diffondendo
dei
romanzi
dello
Schweitzer
nel
suo
romanzo
i
Promessi
Sposi
fa
precisamente
una
questione
sociale
in
tutta
forma
e
completezza
,
mettendo
dall
'
un
lato
gli
oppressi
difesi
dalla
Chiesa
contro
(
dall
'
altro
lato
)
i
Don
Rodrighi
,
i
Conti
Zio
,
gli
Azzeccagarbugli
,
i
Conti
Attilio
,
i
Don
Abbondio
,
cioè
tutte
le
classi
dirigenti
nelle
loro
varie
gradazioni
di
oppressione
,
dal
prepotente
moderato
e
radicale
al
conciliatore
,
transigente
e
mancante
al
suo
dovere
per
paura
.
Del
resto
,
è
propriamente
nella
natura
del
socialismo
che
sta
l
'
impossibilità
essenziale
di
un
socialismo
cristiano
e
che
la
Chiesa
cattolica
sia
socialista
.
La
Chiesa
è
la
Chiesa
,
il
cristianesimo
è
il
cristianesimo
,
e
il
socialismo
è
il
socialismo
.
Il
Vescovo
Ketteler
diceva
bensì
che
come
cristiano
e
come
Vescovo
era
di
sua
competenza
la
questione
operaia
;
ma
non
si
dichiarava
socialista
per
questo
,
anzi
dal
solo
titolo
La
questione
operaia
e
il
cristianesimo
si
vede
che
l
'
opuscolo
del
Vescovo
mira
a
persuadere
che
il
cristianesimo
si
muova
a
strappare
dalle
mani
del
socialismo
e
dei
socialisti
quella
gravissima
e
tremenda
questione
.
Il
Rae
,
nelle
notizie
che
del
socialismo
dà
ai
suoi
inglesi
,
dice
chiaro
:
«
Il
socialismo
non
ha
origine
religiosa
»
.
E
il
Leroy
Beaulieu
,
economista
non
sospetto
di
clericalismo
al
certo
,
dice
nettamente
:
«
Che
la
prevalenza
delle
idee
socialiste
è
dovuta
in
gran
parte
alla
diminuzione
della
fede
religiosa
nelle
classi
operaie
»
.
Difatti
:
volete
vedere
scomparire
ad
un
tratto
il
socialismo
e
lo
spettro
rosso
della
questione
sociale
?
Fate
adempiere
regolarmente
,
cominciando
dalle
signore
classi
dirigenti
,
da
tutti
i
cristiani
,
uno
ad
uno
,
tutti
i
precetti
lasciamo
andare
i
consigli
tutti
i
precetti
del
cristianesimo
,
e
di
socialismo
non
ne
avremo
più
neppur
l
'
ombra
.
Ma
questo
è
impossibile
,
direte
voi
.
Impossibile
o
no
,
non
è
questa
la
questione
:
la
questione
è
che
se
ciò
avvenisse
ciò
dimostrerebbe
quello
che
è
in
fatto
che
l
'
essenza
del
cristianesimo
è
diametralmente
opposta
e
sterminatrice
dell
'
essenza
del
socialismo
;
e
che
quindi
socialismo
cristiano
non
v
'
ha
e
non
ve
ne
può
essere
;
e
che
quindi
è
un
errore
il
modo
di
dire
socialismo
cristiano
originato
dall
'
interesse
che
hanno
preso
nella
questione
i
cristiani
di
Germania
,
e
,
per
quello
che
riguarda
noi
dell
'
«
Osservatore
»
,
è
una
castroneria
madornale
degna
di
un
deputato
liberale
-
moderato
quella
dell
'
on
.
Colombo
di
aver
detto
:
I
socialisti
,
o
il
socialismo
cristiano
che
sia
,
dell
'
«
Osservatore
Cattolico
»
.
L
'
essenza
del
socialismo
è
la
negazione
della
proprietà
nel
senso
in
cui
la
proprietà
è
intesa
dal
cristianesimo
.
E
tale
è
la
sua
essenza
,
ad
onta
che
il
Lassalle
si
sforzi
di
definire
il
socialismo
:
una
distribuzione
della
proprietà
per
le
vie
sociali
.
Col
che
egli
parrebbe
ammettere
,
contro
il
Proudhon
,
che
la
dichiara
un
furto
,
la
proprietà
.
Ma
l
'
ammetta
o
no
,
se
egli
l
'
ammette
l
'
ammette
in
tutt
'
altro
senso
e
natura
che
non
l
'
ammetta
il
cristianesimo
.
Tanto
è
vero
che
anche
il
Lassalle
finisce
poco
dopo
a
conchiudere
che
la
proprietà
è
un
furto
,
non
soggettivamente
nel
senso
che
i
proprietari
siano
ladri
,
ma
oggettivamente
nel
senso
che
è
ladro
l
'
attuale
sistema
sociale
.
Dunque
che
comunanza
può
essere
tra
cristianesimo
e
socialismo
?
Più
ancora
:
i
socialisti
dicono
che
non
vi
è
se
non
una
sola
vita
:
la
presente
;
essi
vogliono
dunque
e
nell
'
ipotesi
avrebbero
ragione
realizzare
in
quest
'
unica
vita
i
loro
ideali
,
e
far
presto
,
altrimenti
non
potrebbero
realizzarli
giammai
.
Di
qui
il
libero
amore
,
di
qui
l
'
eccitazione
alla
crapula
,
alla
sommossa
,
al
saccheggio
,
a
tutti
i
disordini
,
per
soddisfare
le
passioni
e
i
brutali
appetiti
,
che
,
come
diceva
la
«
Kölnische
Zeitung
»
all
'
imperator
Guglielmo
,
pochi
giorni
fanno
,
sono
l
'
anima
del
socialismo
.
Ora
,
chi
non
sa
che
il
cristianesimo
si
fonda
tutto
sul
contrario
,
su
una
vita
futura
e
sulla
mortificazione
e
sulla
pazienza
per
l
'
acquisto
di
un
'
eterna
felicità
spirituale
e
corporale
in
una
vita
futura
,
promessa
a
tutti
gli
uomini
senza
definizione
di
classi
colla
sola
condizione
dell
'
adempimento
della
giustizia
sulla
passeggiera
vita
presente
?
Vi
può
essere
dunque
comunanza
qualsiasi
fra
socialismo
e
cristianesimo
?
È
possibile
un
socialismo
cristiano
?
Insomma
ci
fanno
perdere
il
tempo
a
dimostrare
,
e
nelle
angustie
di
un
articolo
da
giornale
,
la
verità
conosciuta
.
Ed
è
possibile
che
si
voglia
far
passare
quelli
dell
'
«
Osservatore
»
quali
i
socialisti
cristiani
dell
'
«
Osservatore
Cattolico
»
?
Sono
calunnie
dettate
dall
'
interesse
e
dall
'
odio
politico
e
non
altro
.
Ma
sanno
,
essi
i
primi
,
che
calunniano
.
Non
calunniamo
noi
,
invece
,
ma
diciamo
nulla
più
che
il
vero
quando
diciamo
che
i
socialisti
,
i
padri
del
socialismo
,
i
quali
poi
non
vogliono
riconoscere
il
figlio
,
e
vogliono
applicare
contro
di
lui
la
legge
antichissima
romana
«
monstruosos
partus
sine
fraude
coedunto
»
,
sono
essi
i
liberali
,
siano
poi
moderati
o
radicali
nulla
importa
.
Essi
sono
i
socialisti
.
E
non
solo
c
'
è
un
socialismo
liberale
o
un
liberalismo
socialista
,
ma
per
essenza
sua
e
per
natura
ineluttabile
il
liberalismo
è
socialismo
.
Quando
noi
ci
ostinavamo
,
come
ci
ostiniamo
,
a
combattere
il
Negri
perché
negatore
dell
'
assoluto
,
credete
voi
che
noi
sostenessimo
cosa
di
poco
momento
,
che
noi
non
sapessimo
quanta
importanza
socialista
si
contenesse
in
questa
sua
negazione
?
Quando
noi
oggi
al
Negri
aggiungiamo
il
Colombo
,
il
quale
viene
anch
'
esso
da
buon
collega
dell
'
Associazione
Costituzionale
Milanese
a
suffragare
il
Negri
col
riaffermare
quella
negazione
nella
sua
conferenza
di
Domenica
scorsa
,
ove
dice
:
Tutto
è
dubbio
,
tutto
è
relativo
:
credete
voi
che
noi
non
siamo
in
diritto
di
dire
al
Negri
e
al
Colombo
,
a
questi
illusi
o
finti
conservatori
liberali
:
I
socialisti
siete
voi
e
non
noi
dell
'
«
Osservatore
Cattolico
»
!
?
Guardate
se
non
siamo
in
questo
diritto
.
Il
Proudhon
,
patriarca
socialista
,
in
certe
sue
lettere
ch
'
egli
intitola
Philosophie
du
progrès
Programme
pubblicate
a
Bruxelles
nel
1860
,
dice
precisamente
così
,
concludendo
quel
suo
programma
:
«
Tout
est
fini
!
Nous
n
'
avons
de
salut
que
dans
l
'
innovation
et
le
mouvement
.
Que
celui
qui
a
des
oreilles
pour
entendre
entende
!
Vous
l
'
entendez
du
reste
,
et
mieux
que
tout
autre
vous
saurez
dire
au
public
ce
que
contiennent
ces
deux
propositions
si
simples
:
Affirmation
du
Progrès
:
Négation
de
l
'
Absolu
»
Intendete
?
Proposizione
semplice
la
Négation
de
l
'
Absolu
:
ma
Proudhon
vi
dice
che
contiene
tutto
il
socialismo
.
Ed
è
la
proposizione
semplice
del
Negri
e
del
Colombo
:
di
questi
socialisti
proudhoniani
che
dicono
di
noi
I
socialisti
dell
'
«
Osservatore
Cattolico
»
.
E
la
proposizione
semplice
di
questi
due
conservatori
moderati
liberali
,
pei
quali
non
è
un
Dio
Cristo
,
ma
lo
sarà
piuttosto
Voltaire
,
con
quei
suoi
due
versi
:
«
Il
faut
un
nouveau
culte
,
il
faut
de
nouveaux
fers
,
-
Il
faut
un
nouveau
dieu
pour
l
'
aveugle
univers
!
»
È
la
proposizione
semplice
di
questi
due
liberali
moderati
,
che
potranno
essere
cari
al
Gruppo
Cattolico
,
ma
che
sono
combattuti
quali
socialisti
dai
non
socialisti
dell
'
«
Osservatore
Cattolico
»
,
perché
basta
la
loro
negazione
dell
'
Assoluto
a
dirli
discepoli
di
Proudhon
,
se
piuttosto
loro
non
garba
di
essere
detti
l
'
uno
discepolo
di
Schopenhauer
e
l
'
altro
di
Renan
;
discepoli
insomma
dei
santi
padri
dell
'
anticristianesimo
.