Narrativa ,
ÿþAl
mio
ottimo
amico
Professore
Angelo
Vecchio
.
Tu
lo
volesti
,
ed
io
ho
compiuto
l
'
«
Abrakadabra
»
.
Lo
dedico
a
te
,
che
mai
non
cessasti
di
insistere
perché
io
conducessi
a
termine
questo
bizzarro
lavoro
,
tante
volte
ripreso
e
sospeso
.
-
Ecco
un
libro
,
che
ai
più
sembrerà
una
stravaganza
,
fors
'
anche
una
insensatezza
Tu
,
arguto
e
gentile
,
scoprirai
in
esso
qualche
seria
intenzione
,
qualche
tema
sociale
e
politico
degno
di
meditazione
e
di
studi
.
Io
ho
pagato
il
mio
debito
a
te
ed
ai
pochi
dei
quali
ho
ambito
la
stima
e
l
'
affetto
.
Questo
mi
stava
a
cuore
;
del
pubblico
superficiale
e
svogliato
poco
mi
preme
.
Ti
ringrazio
del
bene
che
mi
hai
fatto
incessantemente
,
spronandomi
al
lavoro
e
combattendo
le
mie
diffidenze
.
Ricordami
sempre
quale
uno
de
'
tuoi
amici
più
affezionati
.
A
.
GHISLANZONI
Caprino
Bergamasco
,
28
novembre
1883
.
PROLOGO
CAPITOLO
I
.
Perchè
quell
'
uomo
si
chiamasse
"
Abrakadabra
"
.
Nell
'
aprile
dell
'
anno
1860
,
un
eccentrico
personaggio
venne
ad
abitare
l
'
alpestre
paesello
di
C
....
Era
un
uomo
sui
cinquant
'
anni
,
magro
,
sparuto
,
dagli
occhi
incavati
ed
immobili
,
dal
sorriso
amorevole
,
tratto
tratto
mefistofelico
.
La
foggia
del
suo
soprabito
nero
,
ampio
,
abbottonato
fino
al
mento
e
lungo
fino
al
tallone
;
la
callotta
di
tela
ch
'
egli
portava
,
a
guisa
di
turbante
,
involta
a
più
riprese
da
una
fascia
azzurra
;
tutto
il
suo
abbigliamento
formava
una
strana
figura
di
prete
e
di
pascià
,
che
lungi
dal
riuscire
ridicola
,
ispirava
simpatia
e
rispetto
.
Quell
'
eccentrico
personaggio
aveva
preso
in
affitto
una
casa
di
rustiche
apparenze
,
ma
comoda
e
decente
.
Tutti
lo
sapevano
ricco
e
di
gran
cuore
.
I
poveri
del
paesello
dicevano
che
quel
forestiere
era
stato
mandato
in
paese
dalla
Provvidenza
.
Nei
primi
tempi
lo
chiamavano
il
signore
.
Erano
con
lui
due
domestici
ed
un
medico
.
Questi
gli
stava
sempre
a
lato
.
Rare
volte
parlavano
assieme
.
Quando
uscivano
al
passeggio
,
il
medico
leggeva
o
fumava
;
l
'
altro
a
giudicarne
dalla
immobilità
dello
sguardo
,
pareva
assorto
in
una
sola
,
irremovibile
idea
.
In
paese
correva
voce
che
il
signore
fosse
malato
di
cervello
per
eccessiva
applicazione
agli
studi
,
e
avesse
appunto
abbandonata
la
città
per
ritemprarsi
nella
buon
'
aria
dei
monti
.
In
fatti
,
dopo
un
mese
di
vita
campestre
,
a
dire
dei
paesani
,
il
signore
aveva
fatto
una
ciera
più
lustra
.
I
suoi
denti
di
alabastro
brillavano
più
spesso
nel
sorriso
dell
'
amorevolezza
che
non
in
quello
della
ironia
mefistofelica
.
Usciva
più
sovente
al
passeggio
.
Si
intratteneva
sulla
piazzetta
a
udire
i
colloqui
dei
contadini
,
a
veder
giuocare
i
fanciulli
.
Riceveva
qualche
visita
alla
sera
.
Il
curato
,
il
sindaco
ed
il
farmacista
erano
divenuti
assidui
nella
sua
sala
,
ed
egli
stava
le
lunghe
ore
ad
ascoltare
le
loro
polemiche
religiose
e
politiche
.
Il
curato
,
il
sindaco
e
il
farmacista
di
C
...
per
lui
rappresentavano
i
tre
partiti
,
la
eterna
invariabile
trinità
del
pensiero
umano
,
che
a
suo
credere
,
era
cominciata
nella
mente
dei
tre
primi
abitatori
dell
'
universo
.
Il
curato
rappresentava
il
non
possumus
,
la
forza
reazionaria
;
Il
sindaco
il
liberale
moderato
o
moderatore
;
Il
farmacista
l
'
uomo
del
progresso
ad
ogni
costo
,
l
'
utopista
rivoluzionario
,
che
non
ammette
intervallo
tra
il
pensiero
e
l
'
azione
.
Questi
tre
principii
,
come
ognuno
può
immaginare
,
si
detestavano
cordialmente
;
e
il
loro
attrito
era
scabro
e
sfavillante
come
quello
dell
'
acciaio
colla
pietra
.
Ciò
nullameno
,
il
curato
,
il
sindaco
e
il
farmacista
venivano
ogni
sera
ad
occupare
nella
sala
del
signore
tre
lati
di
un
tavolo
coperto
di
ricco
tappeto
.
Nel
centro
di
quel
tavolo
,
quegli
spiriti
eterogenei
,
intolleranti
,
irreconciliabili
,
avevano
trovato
un
punto
di
coincidenza
simpatica
.
Era
un
'
immane
bottiglia
,
un
'
anfora
imponente
e
generosa
,
il
cui
sugo
inesauribile
produceva
nei
tre
antagonisti
il
doppio
effetto
di
rifiammare
gli
ardori
politici
e
di
ammorbidire
le
gole
.
Il
curato
,
il
sindaco
e
il
farmacista
pigliavano
un
gusto
matto
a
bisticciarsi
e
a
contraddirsi
in
quel
tiepido
ambiente
dove
la
più
gustosa
delle
bevande
era
sempre
là
per
estinguere
ogni
ardore
di
sete
e
di
entusiasmo
.
Essi
amavano
il
buon
vino
con
esemplare
concordia
;
e
siccome
il
buon
vino
non
corre
le
bettole
e
le
cantine
del
volgo
,
così
la
loro
ripulsione
politica
si
era
mutata
in
attrazione
pel
fascino
di
un
barolo
squisito
.
Il
curato
si
scusava
:
-
Forse
che
alla
chiesa
non
conveniamo
tutti
,
uomini
dabbene
e
peccatori
,
papisti
e
scomunicati
,
intorno
all
'
altare
del
Dio
uno
e
vero
?
E
il
farmacista
rifletteva
:
-
Dinanzi
alla
malattia
non
conosco
avversarii
politici
;
io
prodigo
i
miei
medicinali
anche
ai
vili
moderati
che
vorrei
avvelenare
di
arsenico
.
La
malattia
e
la
sete
stanno
al
di
sopra
di
ogni
rancore
di
partito
.
Il
sindaco
,
nella
sua
qualità
di
moderato
,
credeva
dar
prova
di
sublime
tolleranza
,
trincando
coi
due
partiti
estremi
.
Di
qual
modo
si
erano
introdotti
nella
casa
dell
'
eccentrico
signore
tre
individui
di
opinioni
così
avverse
?
Il
signore
li
aveva
conquistati
nei
primi
tempi
del
suo
soggiorno
in
paese
.
Ciascuno
alla
sua
volta
,
il
curato
,
il
sindaco
e
il
farmacista
,
avevano
ricevuto
dal
forestiere
una
carta
di
visita
ed
un
autografo
accompagnato
da
un
biglietto
a
stampa
di
effetto
miracoloso
.
Sulle
carte
di
visita
era
impresso
uno
stemma
gentilizio
sovrapposto
ad
una
parola
enigmatica
,
che
i
tre
sapienti
del
villaggio
non
avevano
osato
interpretare
:
Abrakadabra
.
I
biglietti
a
stampa
erano
altrettanti
boni
della
banca
nazionale
del
valore
di
cinquecento
franchi
cadauno
.
Le
tre
lettere
determinavano
lo
scopo
e
l
'
indirizzo
dell
'
oblazione
.
La
prima
,
al
curato
,
per
l
'
obolo
di
San
Pietro
;
La
seconda
,
al
sindaco
,
pel
monumento
a
Vittorio
Emanuele
;
La
terza
,
al
farmacista
,
da
suddividersi
fra
le
due
collette
promosse
da
Garibaldi
e
da
Mazzini
pel
milione
di
fucili
...
e
pel
soccorso
alla
libera
stampa
.
Il
curato
,
il
sindaco
e
il
farmacista
,
nell
'
aprire
quell
'
inatteso
dispaccio
,
nel
constatare
le
intenzioni
del
generoso
oblatore
,
si
erano
fregati
le
mani
a
versarne
sangue
,
esclamando
con
enfasi
da
partigiani
:
il
signore
è
dei
nostri
!
Ed
ecco
per
quale
impulso
i
tre
avversari
politici
del
paesello
si
erano
recati
a
visitare
il
signore
,
coincidendo
intorno
alla
grossa
bottiglia
,
che
poi
doveva
riavvicinarli
quotidianamente
a
discutere
i
grandi
problemi
lulla
politica
mondiale
.
Durante
la
polemica
,
il
contegno
del
signore
era
sempre
enigmatico
.
Taceva
con
disperante
costanza
.
La
sua
fronte
spaziosa
a
volte
si
corrugava
:
i
suoi
occhi
profondi
vibravano
lampi
;
le
labbra
tumide
e
sorridenti
si
contraevano
,
e
i
denti
si
serravano
con
sinistro
cigolio
.
Pareva
ch
'
egli
facesse
uno
sforzo
violento
contro
gli
impeti
della
propria
volontà
,
per
reprimere
un
torrente
di
idee
e
di
parole
che
tentavano
prorompere
.
Quelle
crisi
erano
passeggiere
,
ma
atterrivano
gli
oratori
,
e
imponevano
agli
entusiasmi
della
loro
facondia
.
Un
silenzio
solenne
regnava
per
qualche
tempo
nella
sala
.
«
Che
razza
d
'
uomo
!
-
pensava
il
curato
-
credo
ch
'
egli
abbia
il
diavolo
in
corpo
!
»
E
gli
occhi
dei
tre
antagonisti
si
incontravano
nell
'
espressione
di
un
sentimento
comune
;
vattel
'
a
pesca
come
la
pensi
costui
!
Queste
pause
della
politica
erano
ordinariamente
impiegate
nelle
libazioni
più
generose
.
Tutti
vuotavano
il
bicchiere
,
e
si
affrettavano
a
riempirlo
come
soldati
che
si
preparino
a
nuovi
attacchi
.
Brevi
uragani
.
Si
scioglievano
senza
rumore
e
senza
danno
.
La
fronte
del
signore
riprendeva
la
sua
calma
severa
-
l
'
occhio
si
dileguava
nelle
palpebre
folte
,
e
il
labbro
si
ricomponeva
al
più
mite
sorriso
,
nell
'
articolazione
di
una
parola
misteriosa
:
Abrakadabra
.
Quella
parola
era
il
terrore
del
curato
,
il
quale
la
riteneva
diabolica
.
Il
farmacista
,
cui
le
spiegazioni
del
dizionario
di
scienze
mediche
l
'
avevano
resa
incomprensibile
,
sorrideva
con
aria
sapiente
e
faceva
lo
sbadato
.
Qualche
volta
,
per
soccorrere
alla
intelligenza
dei
suoi
ospiti
,
il
signore
traduceva
l
'
Abrakadabra
nel
motto
latino
:
ibis
,
redibis
.
Poi
accennava
ad
essi
di
ripigliare
la
discussione
-
e
in
mezzo
al
frastuono
delle
voci
mormorava
fra
i
denti
un
fiat
lux
,
che
pareva
il
gemito
di
un
Epulone
assetato
di
luce
»
Abrakadabra
,
che
non
cessava
di
essere
un
enigma
per
tutti
,
era
divenuto
dopo
alcuni
mesi
il
soprannome
del
signore
.
CAPITOLO
II
.
Il
discorso
del
farmacista
.
Una
sera
i
tre
antagonisti
di
C
...
si
erano
infervorati
più
che
mai
nella
discussione
politica
.
Le
finestre
della
sala
erano
aperte
,
e
parecchi
paesani
attratti
dalle
grida
,
sporgevano
dai
parapetti
le
bocche
spalancate
.
La
Camera
del
signore
aveva
le
sue
tribune
.
Quella
sera
l
'
assemblea
era
completa
.
Il
medico
e
i
due
domestici
sedevano
a
poca
distanza
dal
signore
.
Il
farmacista
aveva
la
parola
:
«
-
No
!
...
colle
mezze
misure
non
si
otterranno
che
deplorabili
risultati
-
e
fra
poco
le
idee
liberali
dovranno
soccombere
,
a
meno
che
sull
'
apatia
universale
non
prevalgano
gli
uomini
del
nostro
partito
.
«
I
moderati
sono
la
peste
delle
rivoluzioni
.
L
'
oppio
è
il
più
esiziale
dei
narcotici
,
in
quanto
esso
uccida
cogli
allettamenti
di
un
sopore
delizioso
.
«
Questa
nostra
società
,
corrotta
dal
despotismo
,
incadaverita
dall
'
inazione
e
dal
servaggio
,
domanda
rimedii
eroici
-
fuoco
,
sangue
,
terrore
.
Di
tal
guisa
si
rigenerano
le
nazioni
.
«
Tronchiamo
le
membra
guaste
,
e
il
corpo
sorgerà
vivificato
!
Dovunque
elevasi
un
campanile
,
si
pianti
una
ghigliottina
!
I
nemici
del
progresso
sono
i
sicarii
della
umanità
,
la
negazione
di
Dio
.
Esterminiamoli
!
La
voce
del
popolo
li
ha
colpiti
del
suo
tremendo
anatema
.
«
Gli
schiavi
,
gli
oppressi
,
i
sofferenti
,
sono
la
maggioranza
,
Questa
maggioranza
...
è
onnipotente
.
Già
da
secoli
le
ossa
di
quel
misero
Laocoonte
che
è
il
popolo
,
stridono
nell
'
improbo
amplesso
di
pochi
rettili
coronati
-
il
Briareo
dalle
cento
braccia
si
lascia
stritolare
senza
gemiti
,
come
un
gramo
fanciullo
nelle
fascie
.
«
Riscuotiti
,
o
gigante
!
Strappa
a
'
tuoi
carnefici
quelle
squame
dorate
che
finora
ti
abbagliarono
la
vista
.
Schiaccia
sotto
il
forte
tallone
le
teste
dell
'
idra
.
-
Sperdi
nel
fango
le
bave
velenose
!
...
Guai
se
una
sola
testa
uscirà
intatta
dall
'
eccidio
!
Ella
andrà
a
rintanarsi
fino
a
quando
non
abbia
ricuperate
le
sue
spire
e
il
suo
veleno
.
Al
primo
intiepidirsi
della
stagione
,
spiccherà
un
salto
per
morderti
alla
carotide
e
succhiare
il
tuo
sangue
.
«
Che
abbiamo
fatto
noi
?
che
facciamo
,
colla
nostra
rivoluzione
tanto
vantata
e
tanto
infruttuosa
?
...
Abbiamo
atterrito
il
dispotismo
col
tuono
di
una
cannonata
-
abbiamo
lanciato
una
bomba
di
carta
in
mezzo
a
questo
intrigo
di
rettili
.
Ma
i
rettili
si
ritrassero
nelle
loro
tane
sibilando
minaccia
,
e
aspettando
gli
eventi
.
«
Poi
misero
fuori
la
cresta
,
e
si
sparsero
fra
il
popolo
coll
'
aria
mansueta
del
primo
serpente
.
E
noi
li
vediamo
,
li
incontriamo
nelle
nostre
vie
-
li
accogliamo
nelle
nostre
case
-
li
riscaldiamo
nel
nostro
grembo
-
e
istupiditi
dall
'
oppio
,
non
sentiamo
le
nuove
trafitture
.
Oh
la
bella
,
la
grande
rivoluzione
!
«
Metà
dell
'
Italia
è
schiava
degli
stranieri
.
I
moderati
ci
promettono
il
compimento
dell
'
opera
,
predicando
la
rassegnazione
e
la
pazienza
.
-
Noi
ci
prepariamo
!
-
gridano
essi
.
-
O
che
?
Forse
i
tedeschi
,
i
clericali
,
i
nemici
nostri
non
profittano
anch
'
essi
della
tregua
per
prepararsi
alla
lor
volta
?
...
«
Aspettiamo
!
diamo
tempo
alla
reazione
di
completare
la
sua
trama
!
Così
,
il
giorno
in
cui
i
soldati
d
'
Italia
dovranno
schierarsi
sul
Mincio
per
attaccare
i
tedeschi
,
ovvero
spingersi
a
Roma
alla
conquista
di
una
capitale
,
nel
volgere
il
capo
dietro
i
loro
passi
,
vedranno
sventolare
sulle
aguglie
delle
nostre
cattedrali
i
colori
abborriti
!
«
Stolti
!
avete
perdonato
ai
despoti
quando
essi
giacevano
nel
fango
ai
vostri
piedi
!
Liberi
per
un
quarto
d
'
ora
,
tremaste
della
libertà
conquistata
più
che
delle
vinte
tirannidi
.
Adulaste
gli
oppressori
caduti
,
confermando
nei
vostri
Parlamenti
le
leggi
dell
'
oppressione
.
Temeste
di
mostrarvi
troppo
liberali
,
e
vi
lusingaste
,
col
rispetto
di
un
abbominevole
passato
,
conciliarvi
le
simpatie
di
chi
non
potrà
in
nessun
modo
allearsi
con
voi
.
«
Perseguitaste
gli
uomini
della
luce
,
per
allearvi
,
inconsapevoli
o
colpevoli
,
agli
uomini
delle
tenebre
.
Impotenti
o
malvagi
,
ritiratevi
!
Il
popolo
non
è
con
voi
,
non
può
essere
con
voi
.
«
Guai
,
se
svegliandosi
da
quel
sonno
artifiziale
che
è
il
prodotto
dei
vostri
narcotici
,
il
popolo
si
accorgerà
di
esser
tradito
!
Allora
il
vostro
sangue
correrà
nelle
vie
a
torrenti
;
allora
tutti
gli
alberi
e
tutti
i
metalli
si
convertiranno
in
ghigliottine
,
in
istrumenti
di
morte
,
pel
vostro
completo
esterminio
.
«
I
Robespierre
,
i
Danton
,
i
Marat
sorgeranno
a
migliaia
dalle
officine
pensanti
.
E
questa
volta
non
sarà
l
'
ottantanove
della
Francia
,
ma
quello
di
tutta
l
'
Europa
liberale
,
coalizzata
contro
i
tiranni
.
Voi
vi
troverete
accerchiati
da
un
milione
di
baionette
,
minacciati
da
un
milione
di
mannaie
-
e
la
libertà
,
come
aurora
boreale
,
splenderà
sull
'
universo
imporporata
di
sangue
...
«
E
badate
,
che
i
vostri
giorni
sono
contati
;
che
la
pazienza
è
prossima
a
mutarsi
in
furore
...
In
quel
giorno
,
i
clericali
e
i
moderati
,
gli
uomini
delle
tenebre
e
gli
uomini
del
crepuscolo
,
saranno
travolti
dal
medesimo
turbine
.
Coloro
che
si
oppongono
al
progresso
come
quelli
che
pretendono
moderarlo
,
rimarranno
stritolati
sotto
le
sue
ruote
prepotenti
»
.
Il
terribile
oratore
pose
fine
alla
sua
arringa
per
essiccamento
di
fauci
,
e
sedette
nel
cupo
silenzio
de
'
suoi
ascoltatori
.
La
fronte
del
signore
annunciava
un
intimo
turbamento
,
sebbene
più
volte
egli
avesse
dato
segno
di
adesione
con
un
leggero
movimento
del
capo
.
Il
curato
,
durante
il
discorso
dell
'
implacabile
demagogo
,
non
aveva
cessato
di
interromperlo
con
delle
esclamazioni
che
parevano
giaculatorie
.
Poichè
il
farmacista
ebbe
finito
di
parlare
,
il
buon
prete
giunse
le
mani
in
atto
di
orrore
,
ed
ai
paesani
,
che
ascoltavano
dalla
finestra
,
fece
un
gesto
come
dicesse
:
non
vi
scandalizzate
di
tante
bestemmie
!
Il
Sindaco
aveva
ascoltato
con
moderazione
,
meditando
un
'
eloquente
risposta
.
CAPITOLO
III
.
Il
discorso
del
Sindaco
.
-
L
'
ottantanove
!
...
sempre
l
'
ottantanove
!
-
cominciò
il
sindaco
levandosi
in
piedi
dopo
aver
vuotato
il
bicchiere
.
-
Robespierre
!
Danton
!
Marat
!
...
Ecco
il
vostro
ritornello
,
la
vostra
eterna
minaccia
,
o
infelici
rimestatori
di
un
passato
che
non
può
rinnovarsi
.
«
Tutto
il
progresso
della
civiltà
europea
,
le
poche
franchigie
,
le
poche
libertà
acquisite
dal
popolo
da
quell
'
epoca
di
sangue
infino
ad
oggi
,
sono
,
a
vostro
dire
,
il
frutto
della
rivoluzione
.
E
sta
bene
,
se
col
nome
di
rivoluzione
voi
intendiate
designare
il
genio
innovatore
,
la
ribellione
intellettuale
del
gran
secolo
che
ci
ha
preceduti
,
Buffon
,
Beaumarchais
,
Voltaire
,
Diderot
,
Rousseau
,
D
'
Alembert
,
Volney
,
tutti
i
grandi
pensatori
di
un
'
epoca
luminosa
-
ecco
la
vera
rivoluzione
,
la
rivoluzione
irresistibile
,
indomabile
,
soverchiatrice
di
ogni
ostacolo
.
«
Chi
ha
ritardata
l
'
opera
della
filosofia
?
quali
furono
i
nemici
più
esiziali
dell
'
idea
?
-
quelli
che
allora
rappresentavano
il
partito
di
azione
,
i
demagoghi
,
i
tiranni
dal
berretto
frigio
.
Via
!
cessate
una
volta
dall
'
adulare
la
ghigliottina
,
attribuendo
all
'
istrumento
feroce
che
ha
mietuto
tante
nobili
intelligenze
la
facoltà
di
rigenerare
la
terra
e
di
fecondarvi
il
progresso
!
«
La
filosofia
è
luce
di
verità
.
Dessa
si
espande
libera
e
vivace
nell
'
atmosfera
tranquilla
,
ma
rifugge
dai
cieli
procellosi
.
I
pensatori
di
quel
secolo
di
luce
,
colla
logica
stringente
dei
diritti
naturali
,
col
sarcasmo
demolitore
,
colla
satira
,
coll
'
inno
di
libertà
,
avevano
già
compiuta
la
grande
rivoluzione
dell
'
ottantanove
,
prima
che
la
ghigliottina
si
arrogasse
il
vanto
di
averla
iniziata
colle
sue
orgie
di
sangue
.
«
Quanti
anni
sono
trascorsi
dacchè
Rousseau
inaugorava
l
'
epoca
di
redenzione
col
suo
Contratto
sociale
;
dacchè
Voltaire
,
denudando
le
vergogne
della
terra
e
del
cielo
le
esponeva
alla
berlina
dello
scherno
popolare
!
Nondimeno
,
quante
tirannie
,
quanti
pregiudizii
nella
nostra
Europa
di
oggigiorno
!
Se
la
ghigliottina
e
le
stragi
napoleoniche
non
avessero
interposto
un
torrente
di
sangue
fra
le
idee
degli
enciclopedisti
e
le
indefinite
aspirazioni
delle
moltitudini
ignare
;
non
credete
voi
che
ci
troveremmo
più
avanzati
nel
progresso
?
«
Che
avete
fatto
voi
,
o
cannibali
del
liberalismo
?
Voi
diffidaste
della
verità
.
La
vostra
impazienza
sanguinaria
non
sofferse
gli
indugi
.
In
luogo
di
aspettare
la
convinzione
,
presumeste
violentarla
col
terrore
.
Per
voi
fu
delitto
l
'
esitanza
.
Agli
attoniti
,
ai
perplessi
,
che
consultavano
la
propria
ragione
e
la
propria
coscienza
per
ammettere
le
nuove
dottrine
;
ai
timorosi
,
agli
onesti
che
discutevano
,
voi
gridaste
con
efferata
baldanza
:
o
seguirci
o
morire
!
«
Che
avvenne
?
I
girondini
,
i
moderati
di
allora
,
votarono
la
morte
della
monarchia
rinnegando
una
convinzione
;
ma
il
re
li
precedette
di
pochi
mesi
al
patibolo
.
Da
Luigi
XVI
a
Robespierre
,
tutte
le
teste
più
illustri
della
Francia
caddero
inesorabilmente
troncate
.
Il
berretto
frigio
non
impose
alla
ferocia
briaca
più
del
diadema
reale
.
E
qual
rimase
la
Francia
dopo
quelle
orgie
di
sangue
?
Una
bottega
da
macello
piena
di
terrore
,
esalante
ribrezzo
.
Dopo
ciò
,
meditate
quella
istoria
,
e
comprenderete
come
l
'
orrore
delle
stragi
e
del
sangue
potesse
più
tardi
ispirare
l
'
avversione
alle
idee
.
«
Ma
non
tutte
le
idee
,
non
tutti
i
principii
dell
'
ottantanove
soccombettero
ai
massacri
della
ghigliottina
.
Un
genio
fatale
,
sorto
dalla
rivoluzione
,
ne
impose
all
'
Europa
quel
tanto
che
essa
era
in
grado
di
comportarne
.
Napoleone
,
il
despota
dei
nuovi
tempi
,
coi
lampi
e
le
folgori
della
sua
potenza
,
parve
precludere
il
ritorno
al
despotismo
passato
;
il
codice
di
Napoleone
fu
il
solo
,
il
positivo
risultato
della
grande
rivoluzione
francese
.
«
Qual
fu
la
riconoscenza
dell
'
Europa
verso
quel
grande
?
La
gloria
di
cento
vittorie
,
il
fascino
del
genio
,
l
'
apoteosi
del
trono
,
tutti
i
prodigi
operati
da
lui
nel
più
meraviglioso
decennio
della
storia
contemporanea
,
non
bastarono
ad
invertire
gli
istinti
della
umanità
.
I
macelli
del
cannone
fecero
inorridire
l
'
Europa
come
i
macelli
della
ghigliottina
-
e
il
mondo
dissanguato
domandò
pace
ad
ogni
prezzo
,
anche
a
costo
di
capitolare
cogli
antichi
tiranni
.
«
Quando
il
leone
dell
'
Elba
scosse
le
catene
per
ritornare
in
campo
a
ricominciare
la
lotta
,
i
popoli
,
scorati
o
ribelli
,
lo
rinnegarono
,
lo
consegnarono
al
nemico
,
l
'
obbliarono
-
o
,
peggio
ancora
,
ricordarono
lui
vivo
e
sofferente
a
Sant
'
Elena
come
una
sublime
figura
istorica
già
scomparsa
dal
mondo
.
«
Non
serve
falsare
il
passato
.
I
trattati
del
1815
,
che
ribadirono
i
chiodi
dell
'
antico
servaggio
,
perciò
solo
che
significavano
tregua
dal
sangue
,
furono
accolti
dai
nostri
padri
come
una
benedizione
del
cielo
.
Nel
1815
,
una
buona
metà
dell
'
Europa
-
e
dico
poco
-
intuonò
il
Te
Deum
con
sincera
compunzione
per
quell
'
indegno
mercato
di
popoli
.
«
Ho
risuscitate
queste
memorie
perchè
desse
,
a
mio
credere
,
ritardarono
di
vent
'
anni
la
seconda
riscossa
,
e
arrestarono
il
corso
delle
nobili
idee
colla
vergogna
e
col
rimorso
di
atroci
misfatti
.
Il
terrore
della
anarchia
repubblicana
e
di
una
conflagrazione
universale
,
anche
oggigiorno
rende
sterile
il
voto
ed
il
lamento
di
tante
nazionalità
conculcate
.
La
minaccia
di
una
guerra
Europea
impone
alle
aspirazioni
generose
dei
principi
e
dei
popoli
.
La
Polonia
,
segno
di
tante
simpatie
,
di
tanti
voti
,
dovrà
forse
soccombere
a
questa
minaccia
.
«
La
guerra
!
sublime
spettacolo
nelle
epopee
di
Omero
e
di
Ossian
!
Quando
nel
1859
,
il
cannone
degli
invalidi
annunziò
alla
Francia
la
grande
battaglia
,
la
grande
vittoria
di
Solferino
,
tutta
la
nazione
si
scosse
di
entusiasmo
.
Le
contrade
pavesate
di
drappi
tricolori
,
le
luminarie
,
i
fuochi
di
gioia
salutarono
il
fausto
avvenimento
.
Ma
sotto
quella
superficie
festante
,
nella
retroscena
di
quei
splendidi
entusiasmi
,
quante
lacrime
,
quanti
terrori
!
«
Quarantamila
morti
!
In
verità
il
bullettino
non
poteva
essere
più
splendido
.
Chi
non
ha
gustato
l
'
epico
entusiasmo
di
quel
grandioso
massacro
?
L
'
avete
voi
veduto
un
campo
di
battaglia
,
una
pianura
di
Solferino
,
dopo
una
grande
vittoria
?
Quarantamila
cadaveri
o
frammenti
di
carne
umana
,
orribilmente
pestati
,
confusi
,
ingrommati
di
caligine
e
di
sangue
?
...
«
Rifuggiamo
dall
'
orribile
spettacolo
!
Voi
,
filosofi
della
umanità
,
voi
protettori
del
povero
popolo
,
che
nell
'
eccesso
di
una
sensibilità
altamente
benefica
,
cadete
in
deliquio
,
e
più
sovente
imprecate
alla
società
tutta
intera
se
la
ruota
incolpevole
di
una
carrozza
signorile
offende
lo
strascico
di
una
povera
donna
pedestre
-
voi
che
vi
intenerite
alla
vista
di
un
spazzacamino
senza
scarpe
-
voi
,
che
gridate
al
delitto
di
lesa
umanità
,
se
il
poliziotto
non
si
mette
i
guanti
per
arrestare
il
cavaborse
-
voi
,
che
tutte
le
mattine
versate
una
lagrima
sulla
paziente
schiavitù
del
somaro
,
e
sulla
fine
miseranda
del
montone
che
vi
fornisce
il
gigot
-
voi
morireste
di
raccapriccio
alla
vista
di
quarantamila
cadaveri
umani
!
-
Copriamoli
di
terra
e
di
oblio
,
e
ricominciamo
i
massacri
!
...
«
Pur
troppo
!
è
la
storia
di
tutti
i
tempi
!
è
la
condanna
tremenda
della
razza
ragionevole
!
-
La
guerra
è
un
disastro
inevitabile
.
-
Tutte
le
riforme
politiche
e
sociali
,
tutti
i
progressi
della
libertà
domandano
il
loro
tributo
di
sangue
!
Rispetterò
questa
barbara
convinzione
,
sebbene
io
vi
potrei
rammentare
la
più
grande
delle
rivoluzioni
umane
,
la
rivoluzione
di
Cristo
,
operata
dagli
inermi
pescatori
di
Galilea
col
pacifico
mezzo
della
predicazione
-
potrei
mostrarvi
le
immense
legioni
del
paganesimo
,
debellate
da
poche
parabole
ripiene
di
verità
e
di
sapienza
-
potrei
altresì
ricordarvi
che
il
codice
di
un
vangelo
altamente
umanitario
,
allora
soltanto
cominciò
ad
ispirare
diffidenza
ed
avversione
,
quando
i
successori
dei
primi
apostoli
si
arrogarono
di
imporlo
colle
spade
e
coi
roghi
.
«
Forse
che
l
'
Europa
del
1864
si
troverebbe
meno
avanzata
nel
progresso
delle
idee
liberali
,
ove
gli
anni
degli
eccidii
e
del
terrore
fossero
stati
impiegati
nella
educazione
del
popolo
,
nella
diffusione
dei
lumi
?
Vi
par
egli
che
un
secolo
padrone
della
stampa
,
del
telegrafo
,
del
vapore
,
abbia
proprio
bisogno
dei
massacri
per
civilizzarsi
,
per
ottenere
ciò
che
desidera
?
...
«
Ma
l
'
Europa
liberalissima
vuole
affrettarsi
.
Un
indugio
di
trent
'
anni
,
di
mezzo
secolo
,
sarebbe
troppo
grave
alla
impazienza
dei
dittatori
umanitarii
.
-
Povero
popolo
!
...
bisogna
far
presto
a
redimerlo
,
a
patto
che
egli
paghi
il
suo
riscatto
con
un
miliardo
di
vittime
.
«
Ebbene
!
accettiamo
il
barbaro
assurdo
!
Ammettiamo
che
l
'
animale
ragionevole
non
ceda
che
alla
logica
delle
bombe
.
Dichiariamoci
antropofagi
,
e
rinunziamo
ad
ogni
speranza
di
convertire
il
mondo
alle
pacifiche
utopie
.
-
Ma
almeno
-
poichè
la
carneficina
dovrà
aver
luogo
,
procuriamo
di
assicurarne
i
risultati
a
benefizio
delle
nostre
idee
;
non
prodighiamo
le
vittime
;
non
avventuriamo
ad
un
improvvido
azzardo
il
passato
,
il
presente
e
l
'
avvenire
.
I
moderati
non
chiedono
altro
.
Facciamo
che
questa
lotta
sia
breve
,
sia
decisiva
,
e
sopratutto
vittoriosa
.
«
Mentre
voi
,
uomini
dell
'
azione
,
urlate
nelle
piazze
i
vostri
entusiasmi
;
noi
nei
nostri
gabinetti
calcoliamo
i
mezzi
di
riuscita
-
voi
fidate
nell
'
intervento
di
Dio
:
noi
numeriamo
i
nostri
cannoni
e
le
nostre
navi
corazzate
-
voi
dite
:
popolo
,
come
direste
venti
milioni
di
combattenti
;
noi
passiamo
in
rassegna
l
'
esercito
,
e
contiamo
trecentomila
soldati
-
voi
sperate
nell
'
alleanza
di
tutti
gli
oppressi
,
di
tutti
i
malcontenti
di
Europa
;
noi
domandiamo
l
'
appoggio
o
la
neutralità
di
potenti
nazioni
-
voi
minacciate
e
sfidate
,
noi
destreggiamo
perchè
ci
lascino
fare
-
voi
vi
fate
beffe
della
diplomazia
;
noi
ci
facciamo
diplomatici
per
ischermircene
.
«
Ecco
perché
ci
chiamate
moderati
,
uomini
della
paura
!
Moderati
?
Oh
sì
!
noi
lo
siamo
...
La
moderazione
è
da
esseri
ragionevoli
-
i
bruti
,
i
selvaggi
non
la
conoscono
.
Paura
?
Se
la
passione
non
vi
impedisse
di
renderci
giustizia
,
voi
la
chiamereste
prudenza
.
Una
sola
cosa
noi
temiamo
:
perdere
il
frutto
del
sangue
versato
a
prezzo
di
nuovo
sangue
.
«
Gridateci
codardi
,
impotenti
,
traditori
!
Abbiamo
fatto
il
callo
alle
vostre
invettive
!
Noi
aspetteremo
fino
a
quando
la
convinzione
del
poter
fare
non
ci
gridi
:
avanti
!
«
Frattanto
,
i
giorni
della
attesa
non
saranno
sprecati
per
opera
nostra
.
Noi
non
turberemo
la
fede
del
popolo
con
suggestioni
nefande
;
predicheremo
la
concordia
e
il
compatimento
-
insegneremo
la
libertà
,
esercizio
di
equi
diritti
e
legge
di
sacri
doveri
.
Mentre
l
'
esercito
si
agguerrisce
,
impareremo
a
divenire
nazione
.
«
Non
è
malva
,
non
è
oppio
quello
che
noi
spargiamo
nei
circoli
,
nelle
associazioni
degli
operai
,
nelle
scuole
gratuite
da
noi
favorite
e
protette
.
Noi
insegniamo
la
libertà
ogni
qualvolta
voi
non
ci
interrompiate
per
obbligarci
a
combattere
la
licenza
e
la
violazione
delle
leggi
.
«
Più
che
altro
ci
sta
a
cuore
di
riconciliare
alle
idee
di
civiltà
e
di
progresso
i
molti
che
finora
le
guardarono
con
isgomento
.
Noi
vogliamo
persuadere
gli
onesti
di
tutte
le
classi
che
libertà
è
ordine
assoluto
,
che
rivoluzione
non
è
sinonimo
di
anarchia
e
di
ghigliottina
.
La
nostra
moderazione
ha
già
risolto
molte
esitanze
,
conquistato
molte
simpatie
.
Procediamo
a
questo
intento
!
È
a
sperarsi
che
il
nostro
metodo
riesca
completamente
.
È
a
sperarsi
che
i
pertinaci
fautori
del
passato
,
i
più
accaniti
nemici
delle
nostre
idee
,
gli
stessi
clericali
,
si
accostino
un
giorno
al
banchetto
delle
nazionalità
redente
,
e
vengano
con
noi
a
celebrare
la
Pasqua
di
riconciliazione
.
Non
è
vero
,
signor
curato
revendissimo
?
»
CAPITOLO
IV
.
Non
possumus
!
La
inattesa
perorazione
del
sindaco
produsse
un
effetto
galvanico
sul
curato
,
il
quale
nella
sua
canonica
riservatezza
,
avrebbe
voluto
astenersi
da
quella
vivace
polemica
.
Tacere
,
dopo
una
interpellanza
così
diretta
,
era
lo
stesso
che
approvare
o
dichiararsi
convinto
.
E
quale
scandalo
per
le
tribune
dei
villani
!
quale
sconfitta
per
il
principio
!
Tutti
gli
occhi
erano
fissi
in
lui
.
Il
signore
col
suo
sguardo
severo
pareva
esigere
una
spiegazione
.
Il
curato
si
levò
in
piedi
,
e
volgendosi
all
'
uditorio
con
un
gesto
da
dominus
vobiscum
,
replicò
a
tutta
voce
due
parole
latine
,
il
motto
inesorabile
,
nel
quale
si
riassume
tutto
il
programma
religioso
e
politico
della
setta
clericale
:
«
Non
possumus
!
«
Non
possiamo
!
non
possiamo
!
proseguì
a
tutta
voce
l
'
onorevole
interpellato
,
traducendo
il
suo
testo
per
adattarsi
alla
intelligenza
delle
tribune
idiote
.
«
Il
papa
e
i
prelati
della
sacra
venerabile
curia
romana
,
i
grandi
dottori
della
Chiesa
vi
manderebbero
a
spasso
con
questo
semplice
motto
,
che
è
il
corollario
di
un
coscienzioso
e
meditato
sistema
.
Ma
io
non
sono
prelato
,
nè
dottore
della
chiesa
;
io
sono
un
povero
curato
,
l
'
ultimo
fra
gli
ultimi
nella
gerarchia
ecclesiastica
;
e
voi
potreste
supporre
che
io
ripeta
da
papagallo
il
testo
consacrato
dalla
Curia
senza
aver
studiata
la
questione
.
«
Voi
vi
ingannereste
,
o
signori
.
Io
sono
pienamente
convinto
del
mio
non
possumus
,
più
che
voi
non
lo
siate
delle
vostre
utopie
liberali
,
umanitarie
.
Io
le
ho
studiate
le
vostre
utopie
,
le
ho
discusse
-
ho
fatto
di
più
-
mi
sono
provato
ad
applicarle
mentalmente
alla
vita
pratica
,
e
sono
riuscito
a
concludere
che
tutte
le
vostre
riforme
,
le
vostre
innovazioni
,
ciò
che
voi
chiamate
civiltà
,
libertà
,
progresso
,
non
sono
che
larve
ingannevoli
,
assunte
dallo
spirito
malefico
per
insinuarsi
nel
mondo
a
moltiplicarvi
la
miseria
e
la
corruzione
.
«
Ah
!
voi
predicate
la
scienza
universale
;
volete
che
tutti
apprendano
a
leggere
,
a
scrivere
,
a
ragionare
,
a
filosofare
!
E
siete
voi
che
spacciate
queste
felici
teorie
!
...
voi
proprietario
di
seicento
pertiche
di
terreno
,
e
padrone
di
un
vasto
opifizio
dove
lavorano
ogni
giorno
da
oltre
sessanta
operai
!
«
Avete
mai
riflettuto
cosa
avverrà
dei
vostri
campi
e
dei
vostri
meccanismi
il
giorno
in
cui
la
educazione
universale
avrà
cessato
di
essere
una
brillante
utopia
per
tradursi
in
una
realtà
deplorabile
?
«
Quando
voi
,
beatamente
sdraiato
nel
vostro
birroccio
,
lo
zigaro
in
bocca
,
la
punta
del
naso
fiammante
di
vino
,
percorrete
la
strada
che
attraversa
i
vostri
poderi
,
i
contadini
che
non
san
leggere
,
si
levano
rispettosamente
il
cappello
,
col
sorriso
e
col
cuore
vi
danno
il
buon
giorno
,
e
ansanti
,
sudanti
,
raddoppiano
la
lena
della
vanga
.
«
Essi
dicono
:
il
padrone
è
ricco
,
e
noi
siamo
poveretti
-
egli
è
il
nostro
benefattore
-
egli
ci
mantiene
,
ci
dà
la
polenta
-
lavoriamo
per
lui
!
-
è
nostro
dovere
!
senza
di
lui
come
potremmo
vivere
?
«
Così
gli
idioti
contadini
,
che
non
sanno
leggere
,
nè
ragionare
.
Vedete
qual
logica
balorda
!
Come
si
illudono
grossolanamente
i
poveretti
sulla
legittimità
dei
vostri
diritti
di
proprietario
,
e
sulla
necessità
del
loro
servaggio
!
Sono
ignoranti
,
sono
zotici
i
vostri
paesani
!
!
!
«
Via
,
signor
sindaco
!
...
bisogna
soccorrere
all
'
idiotismo
di
questi
infelici
.
Affrettiamoci
ad
educarli
!
Poniamo
loro
in
mano
l
'
abbecedario
,
poi
la
grammatica
,
poi
l
'
istradamento
al
comporre
,
la
prosodia
,
se
volete
-
qualche
libro
di
amena
letteratura
-
e
da
ultimo
,
abboniamoli
ai
giornali
politici
!
«
Tutto
sta
che
i
maestri
ci
si
mettano
di
zelo
;
e
in
meno
di
cinque
o
sei
anni
,
i
vostri
contadini
,
signor
sindaco
,
ne
sapranno
quanto
voi
,
o
per
lo
meno
quanto
il
vostro
segretario
.
«
Ecco
là
un
'
assemblea
di
scienziati
,
un
areopago
di
filosofi
...
Via
!
battete
le
mani
,
signor
sindaco
presidente
!
Il
grande
miracolo
è
compiuto
!
I
vostri
villani
erano
bruti
ed
ora
sono
diventati
uomini
-
erano
schiavi
,
ed
hanno
infranto
le
catene
-
nuotavano
nelle
tenebre
,
ed
oggi
aspirano
alla
luce
.
Tanto
ciò
è
vero
che
essi
hanno
gettata
la
vanga
e
la
gerla
,
e
non
vogliono
più
saperne
di
fecondare
coi
loro
sudori
la
gleba
del
tiranno
.
«
E
sapete
cosa
è
la
gleba
,
signor
sindaco
?
-
è
il
vostro
campo
.
Sapete
chi
è
il
tiranno
?
-
Il
tiranno
siete
voi
.
Consolatevi
!
questa
scoperta
è
dovuta
al
vostro
sistema
di
educazione
universale
.
Il
risultato
poteva
esser
più
pronto
e
più
soddisfacente
?
«
Ma
io
ho
forse
abordato
con
soverchia
leggerezza
una
quistione
molto
seria
,
che
racchiude
il
germe
di
sanguinosi
avvenimenti
.
Il
nostro
non
possumus
data
da
secoli
,
e
mette
capo
a
quel
libro
divino
,
a
cui
non
vorrete
negare
qualche
autorità
-
parlo
del
vangelo
.
I
pericoli
e
i
danni
della
scienza
universale
sono
prevenuti
in
quel
codice
santo
,
dove
la
povertà
dello
spirito
e
l
'
umiltà
del
cuore
stabiliscono
la
base
di
una
morale
feconda
di
beatitudine
.
«
Attenendoci
ai
consigli
della
sapienza
divina
,
noi
abbiamo
tremato
di
ogni
nuova
istituzione
che
tendesse
a
traviare
l
'
umanità
pel
cammino
dell
'
orgoglio
e
del
disordine
.
«
Fummo
avversi
alla
stampa
,
presaghi
delle
sue
abbominazioni
infrenabili
;
perseguitammo
Galileo
;
ponemmo
ostacolo
per
quanto
era
da
noi
alle
temerarie
pellegrinazioni
di
Colombo
-
abbiamo
negato
il
vapore
,
contrastato
il
telegrafo
,
imprecato
a
tutti
gli
abusi
della
ragione
,
alla
filosofia
,
all
'
esame
critico
,
ai
sacrileghi
attentati
della
chimica
e
del
magnetismo
,
due
scienze
di
terribile
avvenire
!
...
«
Se
il
genio
del
male
fu
più
potente
di
noi
-
se
la
stampa
e
il
vapore
,
i
più
fieri
nemici
dell
'
umanità
,
si
scatenarono
sulla
faccia
dell
'
universo
-
noi
non
cesseremo
,
per
quanto
i
nostri
mezzi
ce
lo
permettono
,
di
opporre
un
freno
allo
spirito
ed
alla
materia
ribelle
.
Se
non
ci
è
dato
impedire
,
noi
ritarderemo
.
Verrà
giorno
in
cui
,
meditando
il
nostro
non
possumus
,
quegli
stessi
che
oggi
ci
accusano
quali
nemici
della
umanità
,
ci
proclameranno
ispirati
da
Dio
.
«
Poco
dianzi
,
parlandovi
dei
contadini
e
degli
effetti
immediati
che
dovranno
prodursi
in
questa
categoria
sociale
dal
benefizio
dell
'
istruzione
,
io
vi
faceva
presentire
la
terribile
minaccia
:
«
badate
!
l
'
uomo
che
sa
leggere
e
ragionare
non
può
adattarsi
a
trascinare
l
'aratro.»
In
questa
verità
stanno
i
germi
della
più
micidiale
,
della
più
orribile
rivoluzione
che
mai
abbia
insanguinata
la
superficie
della
terra
.
«
Come
riuscirete
a
sedarla
?
quale
sarà
il
mezzo
della
tregua
?
il
componimento
finale
?
-
Via
!
confessatelo
,
signori
progressisti
umanitarii
-
su
questo
punto
della
questione
voi
non
siete
più
avanzati
di
noi
.
«
Basta
!
a
suo
tempo
ci
penseremo
-
non
è
vero
?
tale
è
la
vostra
filosofia
;
ed
io
mi
congratulo
di
vedervi
sorvolare
con
tanta
leggerezza
agli
scrupoli
dell
'
avvenire
.
Ma
vi
è
nel
presente
qualche
cosa
di
più
grave
,
di
più
contradditorio
,
a
cui
forse
non
avete
ancora
badato
.
I
vostri
progressi
non
sono
solamente
una
minaccia
che
gravita
sui
vostri
contemporanei
.
Tutte
le
scoperte
che
soccorrono
ad
un
bisogno
,
ad
un
comodo
,
o
ad
un
diletto
della
vita
umana
-
ogni
nuovo
passo
dello
spirito
inventivo
,
che
,
a
vostro
dire
,
segna
una
nuova
fase
di
civilizzazione
,
moltiplica
necessariamente
sulla
terra
il
numero
degli
schiavi
,
e
inchioda
più
aspramente
alla
catena
quei
milioni
di
paria
che
voi
pretendereste
redimere
.
«
Voi
scuotete
il
capo
,
signor
farmacista
!
Ciò
vi
sembra
un
paradosso
...
Vi
spiegherò
il
pensiero
cogli
esempi
...
Compiacetevi
di
abbandonare
le
astrazioni
,
e
di
scendere
con
me
sul
terreno
della
vita
reale
,
a
cui
,
se
non
mi
inganno
,
voi
altri
liberali
vi
dimenticate
troppo
spesso
di
appartenere
.
«
Il
primo
uomo
che
,
camminando
per
una
foresta
di
vergini
piante
,
corse
dietro
ad
un
candido
fiocco
staccatosi
da
un
ramo
,
e
strofinandolo
leggermente
fra
le
dita
,
concepì
il
pensiero
di
ridurlo
a
filo
per
tramarne
dei
tessuti
-
il
primo
uomo
che
si
propose
coltivare
il
cotone
per
farne
dei
drappi
;
quell
'
uomo
,
nell
'
ingenua
compiacenza
di
recare
un
immenso
vantaggio
alla
umanità
,
segnò
la
condanna
di
milioni
e
milioni
di
negri
-
fu
l
'
innocente
iniziatore
di
una
mostruosa
barbarie
,
che
anche
oggigiorno
fa
inorridire
la
terra
.
«
Volgetevi
intorno
-
una
occhiata
alla
vostra
mensa
-
alla
vostra
guardaroba
-
ai
vostri
mobili
-
ai
meccanismi
che
vi
rendono
agiata
l
'
esistenza
!
...
«
Dacchè
il
sale
divenne
una
necessità
dei
palati
istupiditi
,
parecchi
milioni
di
uomini
furono
condannati
a
intisichire
onde
apprestarvelo
.
Per
variare
i
vostri
foraggi
,
il
riso
fu
introdotto
sulle
mense
-
non
importa
che
migliaia
di
infelici
paghino
della
loro
vita
questo
capriccio
di
ghiottoneria
.
Il
paria
delle
risaie
lombarde
,
dopo
aver
lottato
venticinque
anni
colle
terzane
,
a
trent
'
anni
è
vecchio
,
a
quaranta
è
decrepito
,
a
quarantacinque
anni
è
cadavere
.
«
I
cristalli
che
vi
splendono
sulla
tavola
,
i
colori
brillanti
delle
vostre
tappezzerie
,
i
metalli
che
servono
agli
usi
più
comuni
,
la
luce
artifiziale
della
notte
;
tutto
il
lusso
,
tutti
gli
agi
che
vi
circondano
,
narrano
la
istoria
dei
vostri
progressi
con
gemiti
e
strida
disperate
.
«
La
locomotiva
che
attraversa
la
terra
come
un
conquistatore
inebriato
di
fumo
e
di
possanza
;
questo
sorprendente
meccanismo
che
accelera
il
moto
dell
'
uomo
e
la
diffusione
delle
idee
-
non
ha
forse
relegati
nelle
cave
di
carbon
fossile
migliaia
e
migliaia
di
sciagurati
,
perchè
muoiano
nelle
impure
esalazioni
a
benefizio
del
progresso
che
cammina
?
Esaminatelo
attentamente
il
grande
ordigno
civilizzatore
-
studiatelo
in
ogni
sua
parte
,
in
ogni
suo
accessorio
-
poi
fate
bene
il
vostro
computo
,
e
ditemi
quanti
milioni
di
schiavi
sieno
necessariamente
aggiogati
e
stritolati
alle
ruote
di
questo
carro
emancipatore
!
«
Ed
ora
vediamo
un
po
'
come
la
intendiate
!
Questi
paria
,
questi
schiavi
della
civiltà
,
che
dovranno
necessariamente
moltiplicarsi
per
servire
ai
nuovi
bisogni
,
ai
nuovi
comodi
del
secolo
-
impareranno
anch
'
essi
a
leggere
,
a
filosofare
con
voi
?
E
qual
sarà
la
catena
per
vincolarli
alle
cave
tenebrose
,
al
maglio
rodente
delle
officine
?
Forse
la
coscienza
del
dovere
?
-
Io
credo
,
signor
sindaco
,
che
il
vostro
cenno
affermativo
sia
un
amaro
sarcasmo
.
La
coscienza
dei
propri
diritti
farà
dire
a
questi
paria
conculcati
:
È
oramai
tempo
che
i
felici
del
mondo
prendano
il
nostro
posto
!
«
Una
volta
-
ai
tempi
dell
'
ignoranza
e
della
superstizione
-
quando
il
paesano
vegetava
nella
sua
atmosfera
più
omogenea
,
quando
l
'
operaio
non
si
era
ancora
associato
all
'
esaltazione
ed
all
'
ateismo
-
bastava
un
versetto
del
vangelo
o
una
parola
del
curato
per
mantenere
in
questo
povero
popolo
la
fede
del
lavoro
,
e
la
rassegnazione
alla
miseria
.
«
Noi
ripetevamo
al
villano
:
i
ricchi
godono
la
loro
porzione
di
felicità
in
questo
mondo
,
ma
voi
ne
avrete
a
ridoppio
nell
'
altro
-
beati
coloro
che
soffrono
,
perocchè
saranno
consolati
!
-
più
soffrirete
quaggiù
,
e
più
grande
sarà
la
vostra
esaltazione
in
paradiso
.
«
Gli
scorati
,
i
dubbiosi
avevano
fede
nella
parola
del
curato
;
tornavano
ai
campi
,
alle
officine
-
lavoravano
,
soffrivano
...
e
morivano
nella
speranza
.
«
Ah
!
voi
credete
utile
e
morale
istillare
la
diffidenza
e
il
sospetto
in
quei
semplici
cuori
!
Che
faranno
i
vostri
libri
?
Distruggeranno
la
fede
e
la
rassegnazione
sotto
pretesto
di
combattere
il
pregiudizio
.
La
vostra
educazione
griderà
agli
schiavi
:
«
tutti
gli
uomini
hanno
uguali
diritti
»
,
non
è
giusto
che
i
milioni
lavorino
nel
pianto
perchè
i
pochi
tripudiino
nell
'
abbondanza
e
nel
potere
-
animo
,
dunque
!
insorgete
!
domandate
la
porzione
che
vi
spetta
!
...
«
E
sapete
voi
quale
sarà
la
vostra
porzione
?
(
proseguì
il
prete
volgendosi
ai
contadini
delle
tribune
)
.
Dopo
avervi
rapito
il
maggior
di
ogni
bene
,
la
fede
:
dopo
avervi
spogliati
della
vostra
semplicità
,
dopo
aver
mutato
la
vostra
operosa
pazienza
in
disperata
ribellione
-
il
giorno
in
cui
domanderete
il
compenso
di
una
libertà
tante
volte
promessa
,
sarete
appiccati
ai
gelsi
delle
vostre
campagne
,
o
ricacciati
nelle
officine
a
furore
di
mitraglia
.
«
No
!
figliuoli
delle
officine
e
dei
campi
!
Non
vi
lasciate
adescare
dai
falsi
apostoli
della
scienza
.
La
scienza
,
come
il
pomo
del
paradiso
terrestre
,
ci
insegna
il
bene
,
ma
ci
riempie
di
mali
.
«
Ciò
che
vi
si
promette
è
un
inganno
.
Credete
al
vostro
curato
.
I
ministri
di
una
religione
,
che
ha
per
codice
il
Vangelo
,
non
potranno
mai
farsi
complici
di
quest
'
opera
abbominevole
.
Non
possumus
!
non
possumus
!
sarà
la
nostra
insegna
,
la
nostra
invariabile
protesta
,
quando
anche
tutte
le
ire
e
le
violenze
del
secolo
si
rovesciassero
sopra
di
noi
!
CAPITOLO
V
.
Rassegna
delle
idee
.
I
contadini
si
inginocchiarono
come
alla
perorazione
del
Passio
,
e
il
curato
impartì
ad
essi
la
benedizione
.
Il
sindaco
e
il
farmacista
non
osarono
far
repliche
.
Tutti
gli
occhi
eran
fissi
nel
signore
,
aspettando
che
egli
gettasse
in
mezzo
alla
quistione
una
parola
decisiva
come
la
spada
di
Brenno
.
Il
signore
si
levò
in
piedi
,
e
girò
intorno
una
occhiata
che
fece
abbassare
tutte
le
ciglia
.
Il
medico
e
i
domestici
accorsero
a
lui
,
come
infermieri
al
primo
delirio
di
un
malato
.
Regnava
nella
sala
un
silenzio
solenne
.
-
Abrakadabra
!
Abrakadabra
!
Abrakadabra
!
tuonò
la
voce
del
signore
.
E
portò
la
mano
alla
fronte
,
rimanendo
nella
attitudine
dell
'
abbarbagliato
che
invoca
dalle
tenebre
una
luce
più
veritiera
.
Ma
quella
sera
l
'
Abrakadabra
non
doveva
essere
l
'
ultima
parola
del
signore
.
Trascorsi
pochi
minuti
,
egli
ritrasse
la
mano
dalla
fronte
,
e
volgendosi
ai
tre
antagonisti
in
sembiante
più
calmo
:
«
Grazie
!
mille
grazie
a
voi
tutti
!
-
esclamò
-
se
la
vostra
polemica
,
non
mi
ha
dato
l
'
ultimo
verbo
della
idea
,
ha
però
versato
molta
luce
sul
caos
.
Io
sento
che
le
acque
si
separano
dalla
terra
,
che
l
'
aria
ed
il
fuoco
prendono
il
loro
posto
.
Fra
poco
raccoglierò
i
miei
pensieri
per
ordinarli
sotto
questo
raggio
di
luce
,
e
forse
domani
potrò
gridare
eureka
!
»
Ciò
detto
,
il
signore
fece
un
gesto
di
congedo
,
al
quale
tutti
obbedirono
.
Il
medico
e
i
domestici
,
che
parevano
esitare
,
dovettero
uscire
dalla
sala
fulminati
da
un
'
occhiata
inesorabile
.
Poichè
tutti
furono
usciti
,
il
signore
sedette
,
appoggiò
i
gomiti
alla
tavola
,
e
,
raccolta
la
testa
fra
le
mani
,
si
fece
a
passare
in
rassegna
le
proprie
idee
,
adunandole
per
ordinarle
o
respingerle
,
come
farebbe
un
generale
con
un
esercito
di
sconfitti
.
«
-
Ragione
?
forse
che
tutti
non
hanno
ragione
?
...
e
non
sarebbe
più
logico
il
dire
che
tutti
hanno
torto
?
...
Il
triangolo
è
necessario
,
perfetto
.
Ciascun
lato
presenta
la
medesima
superficie
.
Leggete
per
diritto
,
leggete
per
rovescio
,
capovolgete
-
le
cifre
non
si
mutano
,
la
figura
non
si
scompone
-
Abrakadabra
!
-
Perchè
adunque
tanto
strepito
di
polemiche
?
...
Acquietamoci
una
volta
!
Conveniamo
che
il
moto
non
viene
da
noi
,
che
l
'
uomo
è
uno
strumento
,
un
meccanismo
subordinato
all
'
intelligenza
mondiale
.
La
regola
è
stabilita
,
nè
può
mutarsi
.
Tutto
ciò
che
pensiamo
,
tutto
ciò
che
tentiamo
è
perfettamente
logico
,
perchè
necessario
.
Ciò
che
si
chiama
errore
,
contraddizione
,
inganno
,
è
una
necessità
sapientissima
nell
'
ordine
,
nell
'
armonia
universale
.
«
Perchè
si
dice
progresso
?
...
Moto
è
la
parola
.
Se
l
'
umanità
progredisse
nel
meglio
;
quanto
sarebbero
da
compiangere
i
nostri
antenati
,
che
vissero
seimila
anni
prima
di
noi
!
Pure
anch
'
essi
lavoravano
per
la
medesima
illusione
...
e
si
affannavano
in
questo
moto
d
'
idee
e
di
tentativi
che
non
dà
requie
allo
spirito
umano
.
-
Seimila
anni
di
corsa
;
e
dove
siamo
arrivati
?
...
-
Al
punto
di
partenza
.
Valeva
la
pena
di
mettersi
in
cammino
?
...
«
Eppure
,
tutti
i
giorni
si
parte
,
e
si
corre
...
Non
vi
è
dunque
una
meta
?
...
Il
farmacista
,
nel
limite
delle
sue
idee
politiche
,
vi
dirà
che
la
sua
meta
è
la
repubblica
universale
.
Il
sindaco
non
vuol
andare
così
lontano
-
egli
si
arresterebbe
alla
unificazione
completa
dell
'
Italia
,
con
un
voto
di
simpatia
per
le
nazionalità
oppresse
.
Tutto
ciò
può
avverarsi
.
Ma
quando
il
sindaco
e
il
farmacista
saranno
arrivati
?
...
Da
capo
,
signori
!
L
'
umanità
non
può
arrestarsi
-
bisogna
riprendere
la
corsa
,
lasciarsi
rimorchiare
...
o
farsi
stritolare
,
che
è
peggio
!
«
Chi
rallenta
,
chi
si
fa
rimorchiare
è
moderato
-
chi
si
ferma
e
pretende
arrestare
,
è
reazionario
.
-
Convenzioni
!
Moda
!
-
Quest
'
ultima
parola
mi
chiarisce
l
'
idea
.
«
La
moda
è
prepotente
;
o
tosto
o
tardi
,
tutti
dobbiamo
uniformarci
al
figurino
dell
'
epoca
.
Gli
ultimi
che
adottarono
la
coda
,
appendice
delle
teste
rivoluzionarie
di
un
'
epoca
liberalissima
,
furono
gli
ultimi
a
tagliarsela
.
Per
averla
portata
fuori
di
tempo
,
il
mondo
li
chiamò
reazionarii
,
e
il
codinismo
passò
in
proverbio
.
«
I
primi
che
mettono
fuori
il
figurino
di
una
idea
,
son
chiamati
liberali
.
La
moda
viene
accettata
,
si
propaga
,
si
allarga
-
a
lungo
andare
,
tutti
debbono
svestire
l
'
abito
vecchio
,
per
adottare
la
nuova
foggia
.
Ma
dopo
alcuni
anni
comparisce
un
altro
figurino
,
un
figurino
che
alla
sua
volta
si
chiama
progresso
,
civiltà
,
democrazia
,
socialismo
,
ciò
che
meglio
vi
piace
.
Gli
iniziatori
della
moda
precedente
,
i
liberali
di
un
'
altra
epoca
,
vorrebbero
resistere
e
persistere
.
Essi
gridano
il
non
possumus
del
curato
,
e
in
rapporto
ai
nuovi
tempi
divengono
reazionarii
.
«
Abrakadabra
!
ibis
!
redibis
!
Ciò
che
ieri
era
il
bene
,
oggi
rappresenta
il
male
;
ciò
che
pei
nostri
predecessori
era
la
meta
,
per
noi
diviene
il
punto
di
partenza
.
Sarebbero
dunque
,
anche
il
bene
ed
il
male
,
una
illusione
del
convenzionalismo
?
Il
principio
delle
nazionalità
,
che
rappresenta
il
non
plus
ultra
del
liberalismo
contemporaneo
,
come
dovrà
apparire
meschino
e
puerile
fra
un
secolo
,
quando
nel
pensiero
della
comunanza
di
origine
e
della
fratellanza
naturale
,
l
'
uomo
si
dirà
cosmopolita
;
quando
le
frontiere
delle
Alpi
,
dei
fiumi
e
dei
mari
,
scompariranno
,
insieme
ai
pregiudizii
di
razza
;
e
l
'
umanità
,
che
oggi
pone
il
suo
vanto
nel
suddividersi
in
cento
frazioni
nemiche
,
si
riunirà
tutta
per
formare
una
sola
famiglia
!
«
Bene
,
male
!
...
per
disingannarci
di
codeste
distinzioni
che
non
hanno
senso
,
rimontiamo
alla
origine
delle
cose
,
a
Dio
.
«
Dio
non
è
una
parola
-
è
una
idea
innata
,
congenita
all
'
uomo
,
trasfusa
in
tutto
il
creato
.
Dio
è
l
'
essere
,
la
luce
,
il
moto
del
pensiero
.
Dio
è
la
perfezione
-
tutto
che
emana
da
lui
è
perfetto
.
«
Orbene
,
a
che
discutere
il
torto
e
la
ragione
,
il
bene
ed
il
male
?
-
parole
!
Poichè
l
'
universo
riflette
la
perfezione
di
Dio
,
le
leggi
che
lo
governano
e
gli
atomi
che
lo
compongono
debbono
considerarsi
irriprovevoli
.
Potete
voi
concepire
la
perfezione
del
tutto
,
escludendo
la
perfezione
delle
parti
?
«
L
'
uomo
,
nella
sua
vanità
provvidenziale
,
facendosi
centro
della
creazione
,
credette
che
quest
'
opera
gigantesca
e
inconcepibile
non
avesse
altro
scopo
che
il
di
lui
individuale
vantaggio
.
Tale
è
il
nostro
peccato
di
origine
,
la
superbia
incarnata
,
da
cui
si
genera
il
dolore
,
l
'
impotente
desiderio
del
meglio
.
«
Tutto
per
noi
!
ecco
la
strana
illusione
!
-
Cerca
,
prova
,
rimescola
,
agita
,
va
,
torna
,
edifica
,
dissolvi
;
tutto
questo
moto
,
questa
operosità
incessante
dell
'
uomo
non
può
migliorare
di
un
solo
grado
la
di
lui
condizione
.
L
'
illuso
egoista
non
vuol
persuadersi
che
il
suo
moto
intelligente
e
appassionato
è
diretto
ad
uno
scopo
più
universale
,
cui
è
interessata
tutta
la
creazione
.
«
Se
l
'
umanità
potesse
raggiungere
il
meglio
a
cui
tende
,
allora
la
sua
esistenza
diverrebbe
un
assurdo
,
il
moto
cesserebbe
,
e
il
mondo
intero
sarebbe
disorganizzato
.
«
Il
vos
non
vobis
è
la
legge
di
tutti
gli
elementi
mondiali
.
-
Forse
che
il
sole
percorre
ogni
anno
il
suo
giro
indeclinabile
a
benefizio
della
propria
individualità
?
Il
moto
è
una
legge
di
sacrifizio
per
lui
come
per
gli
altri
pianeti
,
parimenti
subordinati
a
reciproci
rapporti
,
ad
inevitabili
dipendenze
.
Tutto
per
il
cosmos
,
nulla
per
noi
;
ecco
la
legge
di
tutte
le
intelligenze
organizzate
che
si
agitano
nel
creato
.
«
E
l
'
atomo
vanitoso
che
si
classifica
ragionevole
presumerebbe
emanciparsi
dalla
legge
universale
!
Non
deridiamo
,
non
insultiamo
!
Questa
pretesa
dell
'
istinto
umano
costituisce
appunto
il
motore
della
sua
efficienza
.
Illuso
,
inconsapevole
,
l
'
uomo
segue
il
suo
corso
di
rotazione
.
Cercando
il
meglio
nell
'
esclusivo
interesse
della
propria
individualità
,
il
suo
moto
,
la
sua
azione
diviene
,
come
quella
delle
altre
intelligenze
mondiali
,
un
perpetuo
sacrifizio
al
bene
dell
'
universo
.
«
Misterioso
,
imponente
,
pieno
di
sublime
poesia
è
questo
sacrifizio
di
tutti
per
il
tutto
.
Il
sole
,
questa
grande
intelligenza
luminosa
,
che
non
può
uscire
dalle
sue
rotaie
inesorabili
,
che
non
può
arrestarsi
,
che
non
può
svestirsi
della
sua
immensa
luce
,
nè
temperare
gli
ardori
della
sua
combustione
perenne
-
la
terra
che
si
affatica
nel
rapido
movimento
di
ogni
giorno
,
roteante
fra
i
nembi
e
le
folgori
,
sospinta
e
ribalzata
da
più
potenti
pianeti
-
la
belva
che
ruggisce
per
fame
,
il
montone
che
dev
'
essere
divorato
,
l
'
augello
che
canta
per
dolore
,
l
'
uomo
che
ride
per
impotenza
,
la
pianta
che
piange
e
geme
negli
sforzi
della
vegetazione
,
la
materia
e
l
'
intelligenza
che
si
accoppiano
per
dissolversi
nella
corruzione
-
tutto
ciò
che
vediamo
o
immaginiamo
,
tutto
ciò
che
si
nasconde
ai
nostri
sensi
,
ma
si
rivela
al
nostro
spirito
-
tutto
rappresenta
l
'
individualità
che
si
sacrifica
all
'
ordine
dell
'
universo
.
«
Una
volta
riconosciuta
questa
legge
,
una
volta
stabilita
questa
fede
,
che
risulta
lucidissima
ai
sensi
,
tanto
che
la
mente
più
pregiudicata
non
oserebbe
rinegarla
;
è
egli
più
possibile
di
prender
sul
serio
queste
miserabili
questioni
di
parole
e
di
formole
,
le
quali
non
sono
che
il
risultato
di
un
errore
vanitoso
,
per
cui
l
'
uomo
vorrebbe
disconoscere
,
adempiendola
,
la
propria
missione
?
«
Non
fanno
pietà
queste
gare
mal
definite
tra
il
passato
e
il
presente
?
queste
lotte
di
principii
ugualmente
erronei
?
queste
verità
dell
'
oggi
che
domani
si
trasmuteranno
in
menzogne
?
queste
riforme
che
scaturiscono
dall
'
antico
e
sono
da
uomini
antichi
respinte
come
nuove
?
queste
sillabe
accozzate
che
vorrebbero
dar
corpo
ad
una
larva
?
queste
larve
che
si
decompongono
e
svaniscono
il
giorno
in
cui
prendono
corpo
?
queste
scoperte
della
scienza
che
accusano
la
stoltezza
dei
nostri
predecessori
e
fra
un
secolo
accuseranno
la
nostra
?
questi
trovati
dell
'
arte
e
dell
'
industria
che
forniscono
un
diletto
creando
mille
bisogni
?
queste
rivoluzioni
che
massacrano
le
moltitudini
per
istabilire
una
idea
?
queste
idee
che
aspettano
di
essere
accettate
e
tradotte
nell
'
azione
pratica
per
divenire
intollerabili
ed
esecrate
?
«
E
quanto
ardore
nelle
polemiche
!
quanto
entusiasmo
negli
assurdi
!
...
qual
cecità
nelle
contraddizioni
!
-
Un
dabben
farmacista
crede
di
aver
inventato
il
liberalismo
perchè
osa
dire
:
ammazziamo
chi
vorrebbe
soperchiarci
!
Questa
politica
era
già
nella
mente
solitaria
di
Caino
,
il
figliuolo
primogenito
dell
'
uomo
.
Ma
la
storia
è
troppo
antica
-
non
è
meraviglia
che
il
farmacista
l
'
abbia
dimenticata
.
«
E
il
curato
,
che
pretende
egli
col
suo
non
possumus
?
Arrestare
il
movimento
?
Uccidere
l
'
idea
?
-
Non
ha
egli
appreso
dalla
istoria
che
una
idea
,
antica
o
nuova
non
importa
,
purchè
lusinghi
questo
istintivo
desiderio
del
meglio
che
è
il
principio
motore
della
umanità
,
deve
fare
il
suo
cammino
,
svolgersi
e
completarsi
nella
esperienza
fino
a
quando
l
'
esperienza
non
la
riprovi
?
Non
si
avvede
egli
,
il
buon
curato
,
che
il
suo
non
possumus
sta
al
moto
delle
idee
come
la
zavorra
alle
navi
-
invece
di
sommergere
,
equilibra
ed
assicura
?
«
E
il
sindaco
,
ignora
egli
che
le
violenze
e
le
stragi
sono
del
pari
una
necessità
del
movimento
?
che
,
per
dar
passo
alla
locomotiva
,
il
ferro
e
la
polvere
debbono
prepararle
il
cammino
,
distruggendo
la
vegetazione
,
appianando
la
montagna
,
divergendo
il
torrente
?
«
Non
è
questa
la
istoria
inevitabile
del
movimento
umano
?
...
Ma
chi
bada
alla
storia
?
Chi
la
comprende
?
L
'
uomo
è
sempre
nuovo
sulla
terra
.
L
'
esperienza
de
'
suoi
predecessori
non
è
lezione
per
lui
se
non
in
quanto
lo
ammonisca
che
essi
nulla
hanno
fatto
di
bene
,
che
tutto
bisogna
rifare
.
«
Oh
!
se
l
'
uomo
potesse
leggere
l
'
avvenire
!
Forse
riconoscerebbe
la
sua
vera
missione
,
l
'
inanità
de
'
suoi
sforzi
per
migliorare
la
condizione
propria
,
e
la
sua
divina
efficacia
nel
cooperare
all
'
equilibrio
ed
allo
sviluppo
del
cosmos
!
Ove
ciò
avvenisse
,
un
nobile
orgoglio
potrebbe
egli
sostituire
alla
vanità
disillusa
dell
'
io
,
e
dire
con
più
soda
convinzione
:
io
sono
una
leva
della
intelligenza
di
Dio
-
agisco
per
lui
e
con
lui
-
tutto
che
produco
è
perfetto
-
e
forse
,
l
'
atomo
perduto
nell
'
universo
,
compiuto
il
sacrificio
del
dolore
operoso
,
si
riunirà
,
si
identificherà
in
quell
'
Essere
Uno
,
che
è
la
Causa
e
l
'
Effetto
dei
mondi
.
«
Scriviamo
la
storia
dell
'
avvenire
.
Dessa
troverà
fede
più
che
la
storia
del
passato
.
Per
essa
la
vanità
e
la
follia
si
acquieteranno
in
un
concetto
filosofico
e
morale
...
!
«
Per
scrivere
questa
storia
,
non
è
mestieri
di
profonda
dottrina
,
nè
di
penose
investigazioni
,
nè
di
lunghi
e
meditati
raffronti
.
La
logica
naturale
può
dettarla
.
Raccogliamo
le
idee
dei
nostri
tempi
,
i
principii
innovatori
che
oggi
si
presentano
in
germe
;
seguiamo
il
loro
movimento
,
il
loro
sviluppo
-
completiamo
tutte
le
aspirazioni
dell
'
epoca
nostra
traducendole
in
fatti
;
l
'
avvenire
non
avrà
più
segreti
per
noi
.
La
nostra
istoria
potrà
ingannarsi
nelle
date
.
-
Cosa
sono
le
date
?
-
Una
divisione
convenzionale
del
tempo
indivisibile
.
Che
importa
se
gli
avvenimenti
non
sieno
numerizzati
e
disposti
a
rubriche
come
le
cartelle
del
notaio
?
Non
basta
il
saperli
veri
,
necessariamente
esatti
come
il
prodotto
di
una
addizione
,
come
la
logica
di
un
calcolo
algebrico
?
«
Osiamo
dunque
!
...
Poichè
la
definizione
mi
sfugge
;
poichè
il
verbo
si
rifiuta
ad
esprimere
l
'
idea
-
sforziamoci
di
tradurla
in
una
serie
di
fatti
!
«
Che
è
mai
l
'
Abrakadabra
se
non
il
programma
,
lo
scheletro
di
tutta
la
istoria
umana
?
Completiamolo
-
riempiamo
le
lacune
,
vestiamolo
di
muscoli
e
di
nervi
!
Ch
'
egli
si
muova
,
si
agiti
,
precorra
gli
spazii
dell
'
avvenire
!
...
Tutti
lo
riconosceranno
,
lo
comprenderanno
,
e
l
'
umanità
dovrà
arrendersi
all
'
evidenza
del
suo
concetto
...
»
CAPITOLO
VI
Eureka
!
Il
signore
aveva
trovato
.
Snodò
le
mani
dalla
fronte
,
prese
un
gran
foglio
di
carta
,
e
in
mezzo
a
quello
disegnò
con
la
penna
la
figura
cabalistica
del
suo
concetto
:
A
B
R
A
K
A
D
A
B
R
A
A
B
R
A
K
A
D
A
B
R
A
B
R
A
K
A
D
A
B
A
B
R
A
K
A
D
A
A
B
R
A
K
A
D
A
B
R
A
K
A
A
B
R
A
K
A
B
R
A
A
B
R
A
B
A
La
mente
del
signore
non
era
punto
affaticata
dal
cozzo
di
tante
idee
,
di
tante
ipotesi
mal
definite
e
peggio
coordinate
.
Quella
rassegna
aveva
portato
il
suo
frutto
.
Gli
aveva
suggerito
il
modo
più
ovvio
per
esprimersi
.
Egli
non
cercava
di
meglio
.
Vegliò
tutta
la
notte
sull
'
Abrakadabra
.
Quando
il
medico
e
i
domestici
entrarono
,
al
mattino
,
nella
sala
,
trovarono
il
signore
seduto
al
tavolo
,
cogli
occhi
fissi
alla
figura
cabalistica
,
intorno
alla
quale
avea
disegnato
un
laberinto
di
lineette
e
di
segni
misteriosi
,
un
intreccio
di
circoli
e
di
triangoli
bizzarramente
collegati
;
e
in
quello
sfondo
egiziano
,
inverosimili
accoppiamenti
d
'
uomini
e
di
belve
,
di
alberi
e
di
case
,
una
nuova
generazione
di
animali
e
di
vegetali
sospesi
o
inchiodati
alla
periferia
di
un
mondo
impossibile
.
Il
medico
,
che
era
entrato
in
punta
di
piedi
,
si
pose
dietro
le
spalle
del
signore
,
e
contemplava
quegli
sgorbi
con
espressione
di
pietà
.
-
Non
sarebbe
tempo
di
prendere
un
po
'
di
riposo
?
-
disse
il
medico
a
mezza
voce
,
come
temesse
di
produrre
una
scossa
troppo
violenta
sui
nervi
dell
'
amico
.
Il
signore
,
colpito
da
quella
voce
,
tracciò
rapidamente
sul
margine
superiore
del
foglio
alcune
lineette
ondeggiate
,
e
volgendosi
al
medico
col
sorriso
più
sereno
:
«
Grazie
del
buon
suggerimento
,
gli
disse
!
ora
che
il
lavoro
è
compiuto
,
posso
mettermi
a
letto
col
cuore
tranquillo
.
Da
dieci
mesi
non
ho
mai
gustato
il
bisogno
del
sonno
come
in
questo
momento
»
.
Il
medico
,
come
era
usato
di
fare
ogni
mattina
,
portò
la
mano
al
polso
del
signore
,
e
parve
molto
sorpreso
di
trovarlo
in
piena
calma
.
-
Sono
guarito
!
-
disse
il
signore
levandosi
in
piedi
-
l
'
Abrakadabra
è
spiegato
...
Esso
è
qui
...
su
questo
foglio
,
e
quando
mi
piaccia
,
io
potrò
leggerlo
all
'
universo
e
farlo
comprendere
a
tutti
.
-
Che
!
...
queste
linee
?
...
questi
geroglifici
?
...
-
Sono
la
storia
dell
'
avvenire
,
sono
la
soluzione
del
grande
problema
mondiale
-
disse
il
signore
coll
'
accento
della
convinzione
più
serena
.
-
A
rivederci
...
domani
...
volevo
dire
...
stassera
...
!
...
fa
di
invitare
tutti
i
nostri
conoscenti
...
Che
tutti
prendano
parte
alla
festa
!
...
Io
sono
guarito
!
...
perfettamente
guarito
!
Il
signore
piegò
il
foglio
,
se
lo
pose
in
tasca
,
ed
uscì
per
avviarsi
alla
sua
camera
da
letto
.
Il
medico
e
i
due
domestici
stettero
parecchi
minuti
a
guardarsi
in
faccia
;
né
potevano
riaversi
dalla
sorpresa
.
-
Ch
'
egli
sia
guarito
davvero
?
-
pensò
il
medico
.
-
Tanto
meglio
!
Io
avrò
guadagnato
della
celebrità
a
buon
mercato
...
e
in
pochi
anni
potrò
avere
il
mio
posto
alla
direzione
della
Senavra
!
...
Così
va
il
mondo
,
e
bisogna
lasciarlo
andare
così
per
il
meglio
di
tutti
!
Il
nostro
medico
aveva
assorbito
il
sistema
filosofico
dell
'
Abrakadabra
senz
'
avvedersene
.
Per
tutta
la
giornata
il
signore
fu
invisibile
.
I
domestici
,
inquieti
,
più
volte
avevano
spiato
all
'
uscio
della
sua
camera
da
letto
-
nessun
rumore
,
nessun
movimento
.
Il
medico
,
verso
tre
ore
,
entrò
nella
camera
.
Il
signore
dormiva
profondamente
.
Gli
ordini
erano
stati
eseguiti
.
Fu
preparato
un
copioso
desinare
.
Il
sindaco
,
il
farmacista
,
il
curato
,
il
marescalco
,
il
barbiere
ed
altri
notabili
del
paese
furono
invitati
.
Nessuno
mancò
all
'
appello
.
A
sei
ore
tutti
si
trovavano
nella
sala
.
Il
signore
entrò
festevolmente
,
strinse
la
mano
di
tutti
,
e
accennò
ai
commensali
di
sedere
.
Inesplicabile
cangiamento
!
...
La
fisonomia
del
signore
non
era
più
quella
del
giorno
precedente
.
Pareva
ringiovanito
.
Un
raggio
di
benessere
,
di
felicità
,
brillava
nel
suo
sguardo
,
nella
candidezza
vivace
della
sua
fronte
.
La
callotta
turchesca
era
scomparsa
,
e
i
capelli
abbondanti
e
crespi
si
espandevano
intorno
alle
tempia
d
'
alabastro
,
scolpite
di
intelligenza
e
di
bontà
.
L
'
abbigliamento
era
semplice
nella
sua
eleganza
.
Il
soprabito
,
aperto
sul
petto
,
metteva
in
evidenza
il
candore
irreprovevole
dei
lini
leggermente
ombreggiati
da
una
barba
tizianesca
.
Al
principiare
del
pranzo
,
nessuno
parlava
.
Lo
stupore
imponeva
alle
lingue
.
Ma
il
signore
,
con
una
disinvoltura
,
con
una
spigliatezza
ammirabile
,
aperse
la
conversazione
e
ridonò
la
loquela
ai
commensali
.
Parlava
di
tutto
.
Sfiorava
gli
argomenti
più
serii
con
una
leggerezza
che
toccava
l
'
affettazione
.
Il
curato
non
poteva
darsi
pace
in
udirlo
celiare
sul
tema
delle
scomuniche
e
sulle
strategie
bellicose
di
monsignore
De
-
Merode
.
Il
farmacista
più
volte
dovette
fremere
nel
vedere
il
suo
Garibaldi
degradato
al
confronto
di
Cavour
,
e
la
reggia
di
Torino
ritenuta
più
modesta
della
reggia
di
Caprera
.
Il
sindaco
,
che
credeva
passarsela
netta
dagli
attacchi
,
sull
'
ultimo
dovette
trasalire
per
una
terribile
sentenza
:
i
moderati
,
per
trovarsi
nel
centro
dei
due
partiti
estremi
,
non
hanno
altro
vantaggio
che
di
essere
più
prossimi
alla
ghigliottina
di
questi
ed
alla
forca
di
quelli
.
Il
signore
si
divertiva
a
tormentare
i
suoi
commensali
politici
con
una
sequela
di
proposte
contradittorie
,
di
domande
equivoche
,
di
sarcasmi
,
di
sofismi
provocanti
.
Egli
sorrideva
trionfalmente
del
loro
imbarazzo
,
e
tratto
tratto
lanciava
una
ironica
occhiata
al
marescalco
ed
al
barbiere
,
i
quali
,
senza
comprendere
,
aderivano
a
tutto
.
-
«
Essi
mangiano
e
approvano
-
pensava
egli
-
ecco
la
maggioranza
,
il
coro
di
tutti
i
drammi
sociali
,
il
fondo
massiccio
di
tutte
le
storie
»
.
In
sul
finire
del
pranzo
,
per
un
gusto
di
rappresaglia
naturalissimo
a
chi
si
sente
umiliato
da
una
eloquenza
intrattabile
,
il
curato
fece
una
sortita
veramente
pretesca
,
dove
il
malumore
e
la
stizza
spiccavano
in
tutta
buona
fede
.
«
A
dire
il
vero
...
signor
mio
-
e
voi
non
vi
meraviglierete
,
nè
v
'
offenderete
d
'
una
cosa
cotanto
naturale
-
c
'
erano
molti
in
paese
...
e
anch
'
io
fra
questi
-
vi
parlo
schiettamente
-
c
'
erano
molti
,
che
a
giudicarvi
dalle
apparenze
esteriori
e
sopratutto
dalla
vostra
taciturnità
...
vi
credevano
...
-
Pazzo
...
non
è
vero
?
...
-
Io
non
avrei
osato
dir
tanto
-
proseguì
il
curato
-
ma
,
poiché
la
signoria
vostra
ha
voluto
buttarla
fuori
netta
e
schietta
-
credo
inutile
temperare
l
'
espressione
con
dei
sinonimi
,
che
presso
a
poco
si
equivarrebbero
...
-
A
meraviglia
!
...
La
verità
,
bisogna
aver
il
coraggio
di
dirla
per
intero
...
Io
fui
pazzo
-
ed
il
mio
ottimo
medico
potrebbe
attestarlo
meglio
di
chicchessia
-
io
fui
pazzo
pel
corso
di
oltre
dieci
mesi
;
e
la
mia
guarigione
non
data
che
da
poche
ore
.
Io
mi
era
smarrito
in
un
immenso
laberinto
di
idee
;
io
mi
esauriva
in
uno
sforzo
del
pari
tormentoso
che
impotente
per
trovare
ad
esse
una
formola
precisa
ed
evidente
all
'
altrui
intelligenza
.
Io
cercava
questa
formola
nelle
vostre
polemiche
,
nelle
vostre
interminabili
discussioni
.
Era
il
mio
torto
.
Seguendo
questo
sistema
,
io
non
faceva
che
alimentare
la
mia
pazzia
coi
riflessi
della
vostra
.
Ah
!
perchè
io
ricuperassi
la
mia
ragione
,
perchè
io
potessi
rassicurare
la
mia
coscienza
e
il
mio
intelletto
,
era
necessario
che
l
'
Abrakadabra
si
convertisse
in
un
'
avvenimento
storico
-
e
che
io
-
sull
'
appoggio
di
questo
avvenimento
-
potessi
dirvi
:
i
pazzi
siete
voi
!
-
Ma
in
nome
di
Dio
!
-
sorse
a
dire
il
curato
-
ci
spiegherete
voi
alla
fine
cosa
sia
questo
vostro
Abrakadabra
?
...
-
L
'
Abrakadabra
-
rispose
il
signore
-
è
la
storia
perenne
del
movimento
umano
riflessa
in
un
'
epoca
sconosciuta
all
'
universale
,
in
un
'
epoca
avvenire
.
-
Ah
!
sarei
ben
curioso
di
sapere
in
qual
libro
voi
l
'
abbiate
trovata
codesta
istoria
dell
'
avvenire
!
Deve
essere
un
libro
raro
e
preziossimo
...
ed
io
mi
terrei
ben
felice
che
qualcuno
me
lo
prestasse
...
tanto
da
sbizzarrirmi
una
mezz
'
ora
nei
mondi
sconosciuti
!
-
Il
libro
non
è
raro
,
signor
curato
,
ma
non
cessa
di
essere
prezioso
.
La
natura
lo
ha
impresso
nella
mente
di
tutti
;
sebbene
noi
abbiamo
il
torto
di
leggerlo
a
rovescio
.
L
'
istoria
del
passato
e
del
presente
sono
una
conseguenza
logica
dell
'
istinto
umano
,
che
non
può
mutarsi
.
Studiate
in
voi
stessi
le
leggi
di
questo
istinto
,
e
avrete
la
istoria
dell
'
avvenire
.
-
E
voi
...
credete
...
di
conoscere
questa
storia
...
?
-
Tanto
che
,
se
voi
non
sapeste
leggerla
nel
vostro
libro
,
potrei
prestarvi
il
mio
,
perfettamente
trascritto
e
corredato
di
commenti
.
Il
signore
parlava
con
una
calma
,
con
una
convinzione
,
che
eccitava
all
'
ultimo
grado
la
curiosità
de
'
suoi
uditori
.
Il
curato
era
perplesso
.
Non
ardiva
manifestare
il
suo
desiderio
...
Temeva
per
sè
,
per
la
fede
degli
altri
...
Un
segreto
presentimento
lo
avvertiva
che
la
storia
del
signore
doveva
portare
un
terribile
crollo
al
sistema
del
non
possumus
e
ad
altre
teorie
venerande
.
La
curiosità
del
sindaco
non
era
scevra
di
terrore
.
La
ghigliottina
o
la
forca
si
affacciavano
alla
sua
imaginazione
come
un
terribile
dilemma
...
La
mano
ignota
dell
'
avvenire
lo
stringeva
alla
gola
come
un
capestro
...
Il
farmacista
era
più
fidente
.
Un
uomo
di
idee
tanto
avanzate
credeva
di
non
aver
nulla
a
temere
dal
progresso
.
Nella
storia
dell
'
avvenire
egli
si
vedeva
riservata
la
parte
più
brillante
.
Il
signore
attraverso
alle
esitanze
ed
ai
terrori
,
indovinò
il
desiderio
della
sua
piccola
assemblea
.
Si
levò
di
tasca
il
foglio
cabalistico
che
noi
conosciamo
,
lo
spiegò
sulla
tavola
,
e
si
fece
a
narrare
la
sua
istoria
.
E
poichè
la
storia
dell
'
Abrakadabra
vuol
essere
molto
lunga
,
e
,
osiamo
sperarlo
,
molto
interessante
,
noi
la
riporteremo
tutta
di
seguito
senza
avvertire
le
pause
,
le
objezioni
,
le
piccole
controversie
suscitate
dai
fatti
,
e
quegli
accidenti
di
tempo
e
di
luogo
che
non
hanno
da
fare
coll
'
azione
.
Il
signore
narrò
la
sua
istoria
in
diverse
riprese
.
La
sua
fisonomia
mutava
espressione
a
seconda
degli
avvenimenti
,
o
piuttosto
a
seconda
delle
momentanee
disposizioni
dell
'
animo
.
A
volte
grave
e
severo
,
a
volte
scherzoso
e
beffardo
.
I
suoi
entusiasmi
erano
brevi
,
intermittenti
-
si
ammorzavano
d
'
improvviso
come
se
un
lampo
di
incredulità
gli
attraversasse
la
mente
.
Rideva
nel
dipingere
una
scena
di
desolazione
-
declamava
tragicamente
una
inezia
.
Quando
i
suoi
ascoltatori
parevano
profondamente
impressionati
,
egli
si
affrettava
a
distrarli
con
una
digressione
faceta
,
con
un
episodio
puerile
.
Non
sempre
riusciva
all
'
intento
.
Col
procedere
della
narrazione
,
collo
svilupparsi
degli
avvenimenti
,
egli
prendeva
pe
'
suoi
personaggi
immaginarii
,
un
reale
interesse
.
Finiva
coll
'
amarli
-
e
da
ultimo
,
come
il
Dio
della
Genesi
,
si
pentiva
di
averli
creati
.
Comprendete
voi
quest
'
uomo
singolare
?
...
Lo
vedete
?
...
Ascoltate
la
sua
istoria
come
egli
ve
la
narra
-
meditando
e
ridendo
.
CAPITOLO
VII
.
Dove
conduce
il
principio
di
nazionalità
.
A
quell
'
epoca
-
parlo
del
1977
-
l
'
Unione
Europea
(
)
era
un
fatto
compiuto
.
Quante
transazioni
di
idee
e
di
principii
,
quante
lotte
della
intelligenza
e
della
materia
,
quanti
dolori
,
quanti
sacrifizii
,
quanto
sangue
,
per
riuscire
al
patto
federativo
di
tutti
i
popoli
di
Europa
!
Non
per
questo
dobbiamo
ritenere
illogici
gli
sforzi
del
secolo
precedente
per
determinare
e
circoscrivere
le
nazioni
entro
i
confini
segnati
dalla
natura
(
)
e
dalla
tradizione
storica
.
A
prima
giunta
parrà
assurdo
.
Ma
l
'
idea
di
costituire
l
'
Europa
in
una
sola
e
grande
nazione
non
avrebbe
potuto
sorgere
nella
mente
dei
popoli
se
il
principio
di
separazione
non
si
fosse
preventivamente
concretato
.
La
mente
umana
procede
a
gradi
,
ma
non
si
diparte
mai
dalla
linea
retta
.
Un
po
'
di
storia
retrospettiva
per
intenderci
meglio
.
Vi
fu
tempo
-
quando
le
aspirazioni
,
che
più
tardi
si
chiamarono
nazionali
,
si
agitavano
in
embrione
nella
mente
di
pochissimi
-
vi
fu
tempo
in
cui
l
'
Italia
era
patria
ignorata
per
la
massima
parte
degli
Italiani
.
-
Ciò
che
per
l
'
Italia
,
ripetasi
per
la
Francia
,
per
la
Spagna
,
per
tutte
le
altre
nazioni
.
Da
noi
si
diceva
:
milanesi
,
bergamaschi
,
lucchesi
,
aretini
,
faentini
e
via
via
.
Ci
vedevamo
di
rado
.
Poco
ci
conoscevamo
:
disgiunti
da
naturali
barriere
,
da
pregiudizii
ereditati
,
ci
detestavamo
per
tradizione
.
Si
aprirono
delle
strade
-
le
comunicazioni
si
resero
più
facili
-
il
commercio
mise
a
contatto
queste
popolazioni
limitrofe
,
che
per
molti
secoli
si
credettero
antipode
.
-
Oh
che
?
...
non
siamo
tutti
fratelli
?
...
Non
si
parla
tutti
la
medesima
lingua
?
E
dopo
una
tale
domanda
,
in
un
giorno
di
buon
umore
o
di
comune
pericolo
,
i
cittadini
di
Lodi
e
quelli
di
Bergamo
,
i
cittadini
di
Arezzo
e
i
Pistoiesi
,
i
cittadini
di
Faenza
e
quei
di
Ferrara
,
si
fusero
in
una
denominazione
più
collettiva
-
Lombardi
,
Toscani
,
Romagnoli
.
Il
Municipio
si
eclissò
nella
provincia
-
più
tardi
le
grosse
provincie
assorbirono
le
minori
-
le
mille
divisioni
si
restrinsero
a
cento
-
e
quando
le
cento
divennero
dieci
,
la
parola
italiani
uscì
finalmente
dallo
spirito
del
popolo
,
e
da
quel
giorno
l
'
Italia
fu
fatta
.
Più
tardi
-
(
le
proporzioni
si
dilatano
,
ma
il
processo
è
sempre
uguale
)
-
italiani
,
francesi
,
spagnuoli
,
portoghesi
,
quattro
nazioni
di
indole
omogenea
e
strettamente
collegate
da
reciproci
interessi
,
un
bel
giorno
si
accorgono
di
aver
comune
l
'
origine
.
-
Chi
siamo
?
d
'
onde
veniamo
?
Meraviglia
!
stupore
!
...
E
dire
che
per
tanti
secoli
ci
siamo
guardati
in
cagnesco
,
chiamandoci
stranieri
con
reciproca
diffidenza
ed
abborrimento
!
Noi
siamo
latini
!
-
La
parola
è
trovata
.
-
Una
razza
distinta
dai
germani
e
dagli
slavi
-
una
razza
che
deve
fare
da
sè
,
che
deve
fondersi
,
serrarsi
in
vincolo
dissolubile
...
-
Latini
,
tedeschi
,
slavi
-
ecco
la
nuova
divisione
che
deve
fondare
il
nuovo
principio
separatore
,
che
deve
condurci
alla
unità
europea
.
Le
strade
di
ferro
,
il
compiuto
traforo
del
Cenisio
,
il
telegrafo
parlante
,
le
locomotive
aeree
,
ed
altre
facilitazioni
di
contatto
fra
popoli
e
popoli
,
affrettano
necessariamente
l
'
applicazione
del
nuovo
principio
.
Dal
1884
al
1890
la
questione
di
razza
tiene
agitata
l
'
Europa
,
come
trenta
anni
prima
la
questione
di
nazionalità
.
Non
intendo
farvi
attraversare
tutta
la
storia
di
un
secolo
;
ma
l
'
incidente
che
venne
a
determinare
questo
nuovo
progresso
verso
la
fratellanza
universale
vuol
essere
accennato
come
una
terribile
minaccia
alla
diplomazia
incongruente
ed
egoista
.
I
popoli
latini
erano
prossimi
a
fondersi
.
Convenuti
i
patti
,
accettati
in
massima
dalle
singole
parti
.
L
'
iniziativa
latina
doveva
necessariamente
seguirsi
dai
tedeschi
e
dagli
slavi
,
informati
al
nuovo
principio
.
Che
si
tarda
?
...
Come
si
spiega
questa
lunga
esitazione
?
Dal
1888
al
1890
,
pel
corso
di
due
anni
,
eterni
,
fastidiosi
,
rovinosi
,
le
tre
razze
si
guardano
,
diffidenti
e
non
osano
fare
il
passo
decisivo
.
Che
farà
l
'
Inghilterra
?
-
ecco
la
domanda
che
tutti
si
ripetono
.
Da
qual
parte
vorrà
mettersi
l
'
Inghilterra
?
-
Rimanere
neutrale
?
...
isolarsi
?
-
non
è
possibile
-
Unirsi
ai
latini
?
-
Gli
antichi
pregiudizii
vi
si
oppongono
.
-
Mettersi
cogli
slavi
?
-
C
'
è
troppa
ruggine
colla
Russia
.
-
Farsi
tedesca
?
-
Non
c
'
è
il
suo
tornaconto
.
L
'
Inghilterra
diplomatizza
....
.
minaccia
interventi
...
piega
a
destra
...
piega
a
sinistra
...
giuoca
di
ministeri
e
di
note
contraddittorie
...
oggi
parla
latino
...
domani
sbuffa
degli
off
tanto
lunghi
o
si
prova
a
belare
degli
oschi
...
!
A
forza
di
svolgere
,
di
invertire
,
di
avviluppare
la
questione
,
l
'
Inghilterra
perde
la
bussola
...
non
riconosce
più
la
propria
razza
...
minaccia
di
dichiararsi
calmucca
...
Tutta
Europa
rimane
per
due
anni
sospesa
,
aggirata
dal
vecchio
manubrio
di
lord
Palmerston
...
Finalmente
...
la
mattina
del
20
agosto
1890
...
un
dispaccio
dell
'
Agenzia
Stefani
leva
i
popoli
dall
'
ansietà
,
l
'
Europa
dall
'
immenso
fastidio
...
Il
dispaccio
annunzia
un
terribile
cataclisma
già
preveduto
fino
dal
secolo
precedente
...
La
grande
isola
Britannica
,
a
forza
di
proteggere
e
di
mantenere
l
'
equilibrio
di
Europa
,
ha
finito
col
perdere
ella
stessa
il
proprio
equilibrio
,
e
si
è
capovolta
...
,
sommersa
nell
'
Oceano
!
I
bastimenti
a
vapore
partiti
quella
mattina
dall
'
Havre
per
approdare
alle
foci
del
Tamigi
,
dopo
breve
tratto
di
mare
,
furono
attratti
da
un
flusso
irresistibile
e
condotti
a
naufragare
sovra
un
informe
ammasso
di
carbon
fossile
e
di
balle
di
cotone
,
che
il
giorno
innanzi
si
chiamava
Inghilterra
.
Questo
avvenimento
storico
era
troppo
grave
perchè
io
potessi
pretermetterlo
.
E
debbo
aggiungere
-
a
vergogna
dell
'
umanità
-
che
il
raccapriccio
dell
'
orribile
cataclisma
non
fu
espresso
dall
'
Europa
colla
desiderabile
ipocrisia
.
A
Parigi
e
a
Pietroburgo
si
fecero
luminarie
e
fuochi
di
artifizio
.
La
questione
di
razza
era
sciolta
,
e
nel
novembre
1890
divenne
un
fatto
compiuto
.
Che
manca
ora
all
'
unificazione
completa
di
Europa
?
-
Un
breve
passo
dell
'
idea
.
Cessate
di
chiamarvi
latini
,
tedeschi
e
slavi
!
-
non
siete
tutti
Europei
?
Perchè
fantasticare
una
differenza
di
origine
?
Una
è
la
terra
che
vi
ha
generati
;
identici
i
costumi
,
pari
la
civiltà
.
Per
una
vicenda
di
tristissimi
secoli
,
invasori
ed
invasi
,
persecutori
e
perseguitati
,
rimescolati
da
cupidigie
prepotenti
,
da
odii
ed
amori
nefasti
,
qual
'
è
di
voi
che
porti
nel
volto
e
nello
spirito
i
caratteri
originali
della
propria
razza
?
La
Provvidenza
vi
ha
resi
bastardi
perchè
un
giorno
abbiate
ad
abbracciarvi
e
chiamarvi
fratelli
.
Qual
marchio
vi
distingue
gli
uni
dagli
altri
?
...
Come
potete
riconoscervi
?
-
Al
diverso
linguaggio
?
-
Ebbene
:
perchè
mai
questo
epilogo
di
razze
non
potrà
parlare
la
medesima
lingua
?
...
Si
stabilisca
una
lingua
per
tutti
-
la
lingua
universale
,
la
lingua
cosmica
!
-
e
tutte
le
differenze
spariranno
.
Credereste
?
-
l
'
idea
della
unificazione
di
Europa
fu
appena
enunziata
dai
pensatori
,
che
subito
venne
sancita
dall
'
universale
consenso
.
Parimenti
ben
accetto
fu
il
pensiero
di
creare
una
lingua
cosmica
;
ma
la
scelta
di
questa
lingua
diede
origine
a
fatali
dissensioni
.
I
vecchi
pregiudizii
tornarono
a
galla
-
i
puntigli
si
inviperirono
-
la
lotta
fu
lunga
e
piena
di
fastidi
.
-
Inventeremo
una
nuova
lingua
?
-
A
che
pro
,
mentre
tante
ne
abbiamo
?
Perchè
incomodare
tutto
il
mondo
allo
studio
di
un
nuovo
dizionario
?
Non
è
meglio
servirci
di
una
lingua
già
usata
...
,
della
francese
,
per
esempio
,
nota
alla
maggioranza
degli
Europei
?
La
questione
fu
deferita
ad
un
congresso
di
filologi
,
i
quali
si
adunarono
a
Berlino
,
e
dopo
tre
anni
di
discussione
,
convennero
nel
proposito
di
creare
la
nuova
lingua
incominciando
dal
riformare
l
'
alfabeto
.
Quella
decisione
fu
accolta
in
Europa
con
poco
favore
.
Ma
l
'
assemblea
dei
filologi
stette
dura
!
Erano
molti
,
circa
duemila
,
e
caparbii
.
Si
accinsero
in
buona
fede
all
'
arduo
lavoro
.
Si
accapigliarono
per
ben
cinque
anni
prima
di
decidere
se
il
nuovo
alfabeto
avesse
a
cominciare
coll
'
o
piuttosto
che
coll
'
a
.
Millenovecentonovantanove
oratori
avevano
parlato
pro
e
contro
.
Quando
l
'
ultimo
inscritto
si
alzò
per
parlare
in
merito
,
una
grossa
bomba
venne
a
cadere
sul
tavolo
del
presidente
,
e
scoppiò
con
orribile
fracasso
.
Fuggirono
tutti
.
Que
'
buoni
filologi
,
nel
calore
della
polemica
,
non
si
erano
accorti
che
la
razza
latina
e
la
razza
tedesca
trattavamo
da
due
anni
la
medesima
questione
cogli
argomenti
delle
bombe
e
delle
cannonate
.
I
latini
entrarono
in
Berlino
la
mattina
del
10
gennaio
1925
,
e
occuparono
la
città
malgrado
le
proteste
e
le
minacce
di
tutta
la
Confederazione
germanica
.
Era
fissato
che
quella
occupazione
militare
affrettasse
l
'
effettuazione
delle
nuove
idee
.
I
preliminari
della
unione
federativa
delle
tre
razze
furono
stesi
a
Berlino
.
Quei
preliminari
,
due
anni
dopo
,
nel
1930
,
ebbero
conferma
di
un
trattato
definitivo
,
che
fu
steso
a
Parigi
e
firmato
da
duemila
rappresentanti
del
popolo
europeo
eletti
per
suffragio
universale
.
I
latini
,
preponderanti
di
autorità
per
le
recenti
vittorie
delle
armi
,
ottennero
di
far
accettare
la
francese
come
lingua
cosmica
.
Singolare
è
l
'
articolo
che
si
riferisce
a
questa
legge
.
La
lingua
francese
viene
accettata
a
condizione
che
,
per
l
'
uso
universale
,
essa
venga
traslocata
dal
naso
alla
bocca
,
e
purgata
dalla
blague
.
La
grande
Unione
non
poteva
costituirsi
che
sopra
un
sistema
di
discentramento
amministrativo
molto
frazionato
e
molto
libero
.
L
'
Europa
si
divise
in
ventiquattro
dipartimenti
.
L
'
Italia
,
suddivisa
in
quindici
comuni
di
primo
ordine
o
centrali
,
e
centoventidue
di
secondo
ordine
,
nel
1957
era
considerata
il
più
popoloso
e
il
più
civile
dipartimento
della
Unione
.
Chi
mai
avrebbe
immaginato
che
un
sì
rapido
sviluppo
di
intelligenza
e
di
moralità
,
dovesse
emergere
da
un
impeto
di
collera
popolare
,
da
un
avvenimento
barbaro
in
apparenza
,
e
con
tal
titolo
riprovato
dagli
storici
contemporanei
?
Questo
avvenimento
-
poichè
ci
accadde
accennarlo
-
fu
l
'
incendio
e
la
distruzione
di
Roma
,
decretata
da
quel
popolo
stesso
che
pochi
anni
prima
aveva
eletta
la
città
dei
Cesari
e
dei
papi
a
capitale
del
nuovo
regno
italiano
.
Istallarsi
in
Roma
,
consenziente
la
Curia
,
benevolo
il
papa
,
voleva
dire
per
il
governo
italiano
abdicazione
di
ogni
idea
liberale
,
di
ogni
principio
di
moralità
.
Tardi
ma
in
tempo
lo
compresero
gli
italiani
.
Quando
ai
banali
entusiasmi
della
piazza
,
alimentati
dal
baiocco
papalino
;
quando
al
sacrilego
connubio
delle
mascherate
e
delle
processioni
,
delle
riviste
e
dei
tridui
,
sottentrò
la
calma
normale
di
una
nazione
che
grande
si
crede
,
allora
i
disinganni
cominciarono
,
il
pericolo
si
annunziò
minaccioso
,
il
tradimento
della
Curia
esalò
putrido
e
nero
dalle
sentine
cardinalizie
.
Il
Parlamento
invaso
da
canonici
-
il
Senato
una
congrega
di
cardinali
e
di
cappuccini
corpulenti
-
le
riforme
del
Codice
affidate
ad
una
Commissione
di
Domenicani
!
L
'
Italia
,
più
che
mai
aggravata
dalla
cappa
di
piombo
simboleggiata
;
dall
'
Alighieri
,
dopo
tanti
fastidi
e
tante
guerre
per
la
conquista
della
capitale
,
ricominciò
a
cospirare
per
disfarsene
.
La
nuova
cospirazione
affrontò
senza
esitanza
e
senza
scrupoli
il
dogma
religioso
.
Rénan
preso
il
posto
di
Mazzini
.
La
Vita
di
Gesù
Cristo
divenne
la
Giovine
Italia
dell
'
epoca
nuova
.
Pio
X
vide
gonfiarsi
la
marea
della
rivoluzione
anticattolica
,
e
tremò
di
esser
l
'
ultimo
dei
papi
.
Assediato
dalle
riforme
fin
dentro
le
mura
del
Vaticano
,
mal
trincerato
negli
antichi
sofismi
e
inesorabilmente
aggredito
dalla
logica
universale
,
stolidamente
pertinace
,
pertinacemente
crudele
,
si
avvisò
di
sommergere
la
idea
in
un
oceano
di
sangue
umano
.
E
il
Nerone
dei
papi
non
ebbe
raccapriccio
a
pensare
che
,
per
riuscire
nel
suo
immane
proposito
,
l
'
eccidio
di
tutti
gli
italiani
,
di
trentadue
milioni
di
italiani
,
non
avrebbe
rappresentato
che
un
impercettibile
episodio
dell
'
universale
macello
.
Ad
esempio
di
un
suo
predecessore
,
del
pari
insensato
ma
meno
cannibale
,
Pio
X
fuggì
da
Roma
con
poco
seguito
,
lasciando
dietro
i
suoi
passi
benedizioni
e
scomuniche
derise
.
Ma
fuori
dell
'
Italia
,
segnatamente
in
Francia
e
nel
Belgio
,
il
gonzume
cattolico
prestò
al
pontefice
un
contingente
di
armati
abbastanza
numeroso
.
Tutto
il
pantano
,
tutta
la
feccia
del
sanfedismo
fermentò
per
la
nuova
crociata
.
Ricondurre
il
papa
a
Roma
fu
l
'
ultimo
grido
della
setta
impotente
.
Questo
supremo
attentato
dei
papi
contro
il
progresso
,
quest
'
ultimo
sforzo
per
estinguere
nella
umanità
la
ragione
,
il
soffio
di
Dio
,
allarmò
gli
Italiani
,
e
convertì
la
pazienza
di
lunghi
secoli
in
furore
disperato
.
Si
distrugga
Roma
!
-
fu
il
grido
di
tutta
Italia
.
-
E
l
'
Italia
,
stanca
di
preti
e
di
atroci
pregiudizii
,
era
pronta
ad
incenerire
le
sue
cento
città
,
a
suicidarsi
in
un
ammasso
di
ceneri
.
La
città
dei
Cesari
,
la
sentina
dei
preti
,
la
capitale
di
un
nuovissimo
regno
,
il
giorno
24
settembre
1888
,
non
era
più
che
un
mucchio
di
macerie
e
di
carboni
.
Due
idolatrie
,
la
pagana
e
la
cattolica
,
furono
sepolte
in
quell
'
incendio
per
non
lasciare
alcuna
traccia
della
loro
esistenza
.
Gli
ultimi
torsi
di
Apollo
e
di
Vesta
si
rovesciarono
nell
'
amplesso
degli
scheletri
santificati
,
delle
carogne
adorate
.
Le
due
superstizioni
sprofondarono
nell
'
immenso
rogo
,
irridendosi
,
imprecandosi
.
Da
quell
'
incendio
una
gran
luce
si
diffuse
per
tutta
la
Italia
,
la
luce
della
riforma
.
Al
vangelo
dei
papi
sottentrò
il
vangelo
che
grida
all
'
umanità
:
siate
fratelli
!
Che
poteva
la
reazione
dopo
una
protesta
sì
imponente
?
-
I
crociati
si
perdettero
d
'
animo
.
Pio
X
,
vedendo
la
sua
causa
disperata
,
domandò
asilo
alla
Francia
.
Voleva
morire
nel
castello
di
Avignone
.
Ma
la
città
che
altre
volte
aveva
assaggiato
la
mala
gramigna
,
non
volle
saperne
di
calze
rosse
nè
di
chieriche
.
E
certo
avrebbe
accolto
a
sassate
il
venerando
corteo
,
se
il
papa
ed
i
suoi
,
con
opportuno
consiglio
,
non
si
fossero
arrestati
in
una
città
meno
guasta
.
L
'
ultimo
papa
finì
i
suoi
giorni
a
Carpentras
,
come
un
vecchio
mobile
obliato
nel
solaio
.
Nell
'
anno
1890
il
governo
italiano
trasferì
la
sua
sede
a
Napoli
,
che
ebbe
titolo
di
capitale
del
Regno
.
Ciò
avvenne
con
grande
soddisfazione
di
tutti
.
Un
conte
Ricciardi
,
che
dietro
un
tal
esito
avrebbe
consentito
ad
accettare
il
portafogli
degli
interni
,
morì
per
esuberanza
di
gioia
.
Questa
digressione
sulle
cose
di
Roma
mi
ha
preso
il
tempo
che
io
intendeva
consacrare
ad
un
quadro
statistico
di
tutti
i
dipartimenti
e
dei
principali
Comuni
della
Unione
Europea
,
nell
'
anno
1977
.
Io
vi
prego
dispensarmi
da
tale
fatica
.
A
chiarire
gli
avvenimenti
che
sto
per
narrare
sarà
più
opportuno
un
rapido
cenno
delle
leggi
che
formano
la
base
della
nuova
Costituzione
,
delle
istituzioni
,
delle
opinioni
politiche
e
religiose
dell
'
epoca
,
degli
usi
introdotti
nella
vita
pubblica
e
privata
,
delle
condizioni
morali
e
fisiche
della
nuova
società
,
considerata
nell
'
individuo
e
nelle
masse
.
Tutto
ciò
occuperà
lo
spazio
di
un
breve
capitolo
.
CAPITOLO
VIII
.
L
'
avvenire
comincia
a
beffarsi
del
presente
.
Conciliare
la
più
ampia
libertà
individuale
colle
maggiori
guarentigie
di
sicurezza
e
di
ordine
pubblico
,
ecco
il
principio
a
cui
si
informano
tutte
le
istituzioni
politiche
e
sociali
dell
'
Unione
Europea
.
Il
secolo
precedente
disputava
di
forme
.
Monarchia
costituzionale
o
Repubblica
,
tale
il
dilemma
rappresentato
da
due
frazioni
ugualmente
ispirate
da
liberalismo
.
Le
moltitudini
si
lasciavano
imporre
dalla
parola
senza
badare
all
'
essenza
.
Ignare
di
storia
o
dimentiche
,
non
comprendevano
che
la
tirannia
può
prendere
tutti
i
nomi
e
inalberare
tutte
le
bandiere
.
Si
discuteva
,
si
pugnava
per
le
apparenze
,
per
le
etichette
,
per
il
timbro
delle
carte
pubbliche
.
L
'
Unione
Europea
riflette
quegli
antichi
assurdi
nei
mirabili
risultati
della
sua
tolleranza
.
I
capi
dei
dipartimenti
,
e
perfino
i
capi
dei
comuni
si
chiamano
capricciosamente
Gran
Proposti
,
Sindaci
,
Presidi
,
Re
,
Imperatori
,
Capo
-
famiglie
,
Padri
,
Czarri
,
Sultani
,
Borgomastri
,
Consoli
,
Dogi
,
Centurioni
,
Pretori
,
Custodi
,
Moderatori
,
Gonfalonieri
,
Istromenti
,
Bani
,
Governatori
,
Commissarii
,
ecc
.
,
ecc
.
Tanto
è
vero
che
la
nuova
civiltà
non
fa
caso
dei
nomi
.
Le
attribuzioni
di
questi
Capi
,
comunque
si
chiamino
,
sono
perfettamente
identiche
.
Vittorio
Emanuele
III
re
del
comune
Dora
,
Berretta
III
gran
proposto
dell
'
Olona
,
Manin
Il
doge
di
Venezia
,
Libeny
Il
governatore
di
Vienna
,
Camillo
Ugo
presidente
di
Parigi
,
Carlo
Bixio
borgomastro
di
Genova
,
non
sono
che
mandatarii
del
popolo
,
eletti
per
voto
universale
,
incaricati
di
presiedere
il
Consesso
degli
Anziani
o
Padri
di
famiglia
nelle
adunanze
Comunali
.
Vittorio
Emanuele
III
,
con
titolo
di
Re
,
rappresenta
il
capo
del
dipartimento
Italia
,
sebbene
i
proposti
dei
singoli
comuni
sieno
affatto
indipendenti
da
lui
.
Tutti
i
proposti
(
usiamo
questo
titolo
per
intenderci
)
sono
anche
rappresentanti
del
comune
nelle
assemblee
del
dipartimento
e
nei
congressi
generali
della
Unione
.
Le
assemblee
parziali
del
dipartimento
,
per
l
'
Italia
,
si
tengono
a
Napoli
nell
'
ultimo
giorno
di
ciascun
mese
.
I
congressi
generali
si
adunano
a
Berlino
due
volte
all
'
anno
,
alla
fine
di
ciascun
semestre
.
I
rappresentanti
del
popolo
Europeo
sommavano
,
nel
1976
,
a
duemilasettecento
quattordici
.
Lo
statuto
della
Unione
ha
per
base
la
santificazione
di
un
diritto
naturale
che
l
'
umanità
per
lunghi
secoli
disconobbe
;
il
diritto
di
esistenza
.
Ciascun
cittadino
di
Europa
,
dal
giorno
della
nascita
fino
al
giorno
dell
'
estinzione
,
è
alloggiato
,
vestito
,
nutrito
a
spese
del
comune
.
Questo
comune
,
che
noi
chiameremo
Famiglia
per
conformarci
al
linguaggio
dei
tempi
,
diviene
necessariamente
l
'
esclusivo
proprietario
delle
terre
,
l
'
amministratore
della
sostanza
pubblica
.
Tutti
i
cittadini
della
Unione
sono
guarentiti
dalla
miseria
,
e
l
'
educazione
si
estende
a
tutte
le
classi
del
popolo
.
-
Ed
ora
,
chi
vorrà
consacrarsi
alle
manuali
fatiche
?
Chi
vorrà
sottomettersi
ai
disagi
,
alla
servitù
dei
lavori
agricoli
?
I
canapi
e
le
officine
rimarranno
deserte
...
I
terrori
del
nostro
parroco
reverendissimo
si
sono
realizzati
da
oltre
venti
anni
.
La
rivoluzione
del
1935
ha
tolto
di
mezzo
le
ultime
tirannie
sociali
.
Il
mondo
ha
dovuto
convincersi
che
disuguaglianza
di
condizioni
non
può
esistere
dove
tutti
abbiano
raggiunto
l
'
uguale
sviluppo
di
civiltà
.
L
'
uomo
che
pensa
non
può
essere
il
volontario
dell
'
aratro
.
La
scienza
conquistava
gli
intelletti
,
le
braccia
disertavano
dal
campo
.
La
reazione
del
1835
si
provò
di
respingere
alla
gleba
gli
spiriti
ribelli
,
ma
si
riconobbe
impotente
.
I
paria
si
emanciparono
.
L
'
Europa
tremò
del
futuro
-
l
'
umanità
tutta
intera
ebbe
a
dubitare
della
propria
conservazione
.
L
'
agricoltura
è
una
necessità
della
esistenza
umana
-
l
'
agricoltura
è
dunque
un
dovere
di
ciascun
uomo
.
Questo
assioma
sociale
arresterà
il
disastro
minacciato
.
La
coscrizione
agraria
prenderà
il
posto
della
coscrizione
militare
.
Dai
venti
ai
venticinque
anni
,
per
legge
del
nuovo
Statuto
,
ciascun
individuo
della
Unione
sarà
coltivatore
.
Vanno
esenti
dalla
coscrizione
gli
impotenti
ai
lavori
manuali
,
e
gli
Eletti
dell
'
intelligenza
.
A
questi
ultimi
,
di
numero
assai
limitato
,
lo
Statuto
accorda
l
'
esenzione
per
rispetto
ai
privilegi
del
genio
.
Godremo
più
tardi
l
'
imponente
e
giocondo
spettacolo
di
un
campo
di
coscritti
.
Vedremo
come
la
vegetazione
si
avvantaggi
da
questa
nuova
coltura
operata
da
braccia
vigorose
e
intelligenti
.
I
cinque
anni
di
agraria
sono
pei
contadini
dell
'
Unione
,
i
più
felici
,
i
più
caramente
ricordati
nella
vita
.
Qual
differenza
fra
l
'
antica
e
la
nuova
circoscrizione
!
Questa
destinata
a
fecondare
la
terra
,
a
portarvi
la
salute
e
il
ben
'
essere
;
quell
'
altra
condannata
a
distruggersi
distruggendo
,
al
soldo
di
una
idea
non
compresa
o
ripugnante
!
I
lavori
campestri
sono
un
esercizio
riparatore
pel
giovane
estenuato
dalle
lunghe
fatiche
della
mente
.
Lo
Statuto
dell
'
Unione
,
accordando
a
tutti
i
cittadini
i
mezzi
di
esistenza
a
patto
che
lavorino
,
pretende
altresì
che
tutti
sappiano
.
Ma
il
sapere
non
è
facile
conquista
-
non
lo
fu
mai
-
oggi
meno
che
mai
.
Eccovi
,
brevemente
tracciato
,
il
programma
degli
studi
obbligatorii
a
ciascun
individuo
dell
'
Unione
.
La
lingua
cosmica
è
la
sola
adottata
nel
pubblico
insegnamento
.
Fra
pochi
anni
lo
studio
di
questa
lingua
sarà
molto
semplificato
.
Purchè
i
padri
e
le
madri
si
facciano
scrupolo
di
parlarla
in
famiglia
a
tutto
rigore
di
grammatica
e
di
stile
,
i
figliuoli
la
apprenderanno
naturalmente
,
si
risparmierà
il
tempo
e
la
noia
degli
esercizii
scolastici
.
Ma
i
padri
e
le
madri
,
nel
1977
,
risentono
un
poco
dell
'
antica
barbarie
.
La
lingua
cosmica
non
ha
peranco
distrutti
gli
antichi
dialetti
,
e
a
Milano
si
odono
ancora
dei
vecchi
sessagenarii
ricambiarsi
il
loro
meneghino
con
qualche
pretesa
di
municipalismo
.
Lo
studio
della
lingua
cosmica
fa
dunque
parte
del
programma
scolastico
.
Il
fanciullo
l
'
apprende
dai
cinque
ai
sette
anni
.
A
otto
anni
egli
ne
sa
quanto
basta
per
comporre
i
suoi
temi
in
prosa
ed
in
versi
,
e
sostenere
un
dibattimento
improvvisato
dalla
cattedra
di
eloquenza
.
Poichè
tutta
Europa
parla
in
lingua
cosmica
,
ne
viene
di
conseguenza
che
lo
studio
d
'
altre
lingue
si
rende
superfluo
.
Se
l
'
Asia
o
l
'
America
vorranno
intendersela
coll
'
Unione
converrà
bene
che
apprendano
a
parlare
come
noi
.
Questa
massima
vanitosamente
praticata
dai
francesi
in
epoca
più
remota
,
oggi
è
all
'
ordine
del
giorno
in
Europa
.
Ciò
fa
sperare
che
fra
un
altro
mezzo
secolo
la
lingua
cosmica
diverrà
praticamente
la
lingua
di
tutti
.
Dagli
otto
ai
quindici
anni
-
il
tempo
che
i
barbari
del
secolo
precedente
sprecavano
nel
latino
e
nel
greco
-
oggi
viene
impiegato
negli
studi
matematici
e
filosofici
,
nella
storia
,
nella
fisica
,
nella
astronomia
,
nella
geologia
,
e
nella
spiritodossia
,
di
cui
fa
parte
il
magnetismo
,
il
galvanismo
animale
,
e
l
'
ipoteticonia
.
Grulli
,
grullissimi
i
nostri
nonni
,
che
si
ebetizzavano
dieci
anni
a
imparare
una
lingua
morta
,
per
non
averne
più
traccia
cinque
anni
dopo
!
Ma
venti
volte
più
grulli
,
e
pazzamente
spietati
,
quando
alla
povera
vittima
del
Ginnasio
e
del
Liceo
,
inesperta
dei
propri
talenti
,
della
propria
individualità
,
imponevano
la
scelta
indeclinabile
delle
quattro
professioni
universitarie
-
la
medicina
,
la
farmacia
,
le
matematiche
,
o
il
diritto
!
Forse
che
ciascun
uomo
non
è
tenuto
a
conoscere
le
leggi
del
proprio
paese
,
i
diritti
e
gli
obblighi
che
gli
insegnino
a
governarsi
,
a
tutelare
i
propri
interessi
?
E
la
scienza
della
economia
animale
,
dell
'
organismo
umano
,
non
è
forse
un
bisogno
di
tutti
?
Come
può
l
'
uomo
provvedere
alla
propria
conservazione
,
alla
igiene
propria
,
esercitare
la
beneficenza
e
l
'
amore
verso
i
congiunti
e
le
persone
più
care
,
quando
non
sia
in
grado
di
applicare
opportunamente
i
pochi
trovati
dell
'
arte
farmaceutica
?
...
E
la
matematica
?
Potete
voi
reggervi
sulla
persona
,
camminare
,
muovere
un
passo
-
che
dico
?
-
affidarvi
ad
un
consiglio
della
ragione
,
se
questa
scienza
non
vi
presti
il
suo
appoggio
e
la
sua
logica
?
Or
bene
:
dopo
un
corso
regolare
nella
Università
della
Unione
,
all
'
età
di
venti
anni
,
ciascun
cittadino
è
giurisperito
,
medico
,
farmacista
,
ingegnere
,
architetto
e
magnetizzatore
.
Vale
a
dire
:
egli
conosce
delle
singole
scienze
quanto
può
occorrergli
per
l
'
uso
proprio
e
pel
servigio
altrui
.
Le
Università
della
Unione
vi
danno
l
'
uomo
completo
,
l
'
uomo
che
basta
a
sè
stesso
,
che
a
tutti
può
giovare
.
Nel
secolo
gaglioffo
del
latino
e
del
greco
,
chi
avesse
osato
proporre
un
tale
programma
di
studii
universitarii
si
sarebbe
buscato
dell
'
utopista
,
del
matto
!
Eppure
,
a
quei
tempi
,
uno
studente
,
purchè
si
ricordasse
di
sfogliare
il
suo
testo
una
settimana
innanzi
all
'
esame
,
apprendeva
in
poche
ore
tutta
la
scienza
medica
o
legale
di
un
intero
anno
scolastico
.
Che
vuol
dir
ciò
?
Vuol
dire
che
i
professori
di
quell
'
epoca
diluivano
in
otto
mesi
di
insegnamento
la
scienza
aquisibile
in
poche
ore
.
Vi
pare
inverosimile
che
,
dopo
cinque
mesi
di
studi
patologici
e
chimici
e
dopo
altrettanti
mesi
di
clinica
pratica
,
un
giovane
di
buona
volontà
sappia
conoscere
le
febbri
al
moto
del
polso
,
e
sia
in
grado
di
comporre
una
purga
,
di
forare
la
vena
per
un
salasso
,
di
strappare
un
molare
o
una
mascella
?
Eppure
,
i
grandi
dottori
del
secolo
precedente
non
erano
più
illuminati
nè
più
pratici
.
Ma
il
massimo
torto
dei
metodi
antichi
era
di
insegnare
le
scienze
ab
origine
,
discutendo
i
vari
sistemi
,
raffrontando
,
eliminando
,
riproducendo
tutte
le
ipotesi
e
tutti
gli
assurdi
,
pel
gusto
di
confutarli
e
di
agglomerare
nei
cervelli
una
erudizione
,
al
meno
danno
,
superflua
.
Che
m
'
importa
di
Giustiziano
e
delle
Pandette
?
-
fatemi
conoscere
il
mio
codice
,
i
miei
doveri
e
i
miei
diritti
!
ne
saprò
abbastanza
per
l
'
uso
mio
,
ed
anche
un
poco
per
l
'
uso
degli
altri
.
-
In
medicina
,
riepilogate
il
buono
degli
antichi
,
e
i
risultati
positivi
delle
esperienze
più
recenti
.
In
una
parola
:
dateci
la
scienza
dei
tempi
nostri
,
la
sua
ultima
parola
.
Più
tardi
,
per
lusso
,
per
capriccio
di
erudizione
,
consulterò
le
Pandette
,
o
leggerò
il
vecchio
Ippocrate
.
Così
ragiona
il
secolo
nuovo
-
su
questa
logica
si
basa
il
nuovo
programma
degli
studi
universitari
.
I
giovani
,
che
in
un
ramo
speciale
della
quadrupla
scienza
,
dimostreranno
una
attitudine
fuori
della
comune
;
gli
Eletti
della
Intelligenza
godranno
la
esenzione
dalla
legge
agraria
,
e
a
spese
della
Famiglia
verranno
mantenuti
per
altri
cinque
anni
in
qualche
Ateneo
di
perfezionamento
.
Ivi
,
sotto
la
scorta
dei
più
illustri
Primati
si
applicheranno
al
più
ampio
svolgimento
della
scienza
preferita
,
per
divenire
più
tardi
Medici
consulenti
,
Legali
di
ricorso
,
o
Ingegneri
di
miracolo
.
Meno
questi
pochi
eletti
,
tutti
gli
altri
escono
dalla
Università
per
divenire
coscritti
dell
'
agro
.
Ivi
si
completano
con
esercizii
corporali
molto
favorevoli
alla
salute
ed
alla
vigoria
.
Mi
sono
un
po
'
dilungato
sul
metodo
di
educazione
,
perchè
da
quello
vi
sarà
facile
argomentare
il
grado
di
civiltà
generale
.
Come
vedete
,
i
carichi
della
Famiglia
sono
gravi
e
dispendiosi
,
ma
i
proventi
,
le
rendite
sono
enormi
.
Oltre
ai
prodotti
naturali
delle
terre
,
che
esclusivamente
le
appartengono
,
la
Famiglia
percepisce
le
imposte
sul
lusso
,
le
multe
criminali
,
e
gli
accidenti
ereditarii
.
Le
multe
criminali
costituiscono
per
la
famiglia
una
sorgente
di
reddito
importantissimo
.
Desse
furono
sostituite
,
nel
nuovo
codice
,
alla
pena
di
reclusione
.
Una
volta
abolita
la
pena
di
morte
,
dietro
il
principio
che
l
'
uomo
non
ha
diritto
per
qualsivoglia
ragione
di
togliere
la
vita
al
proprio
simile
;
come
potreste
mantenere
l
'
inumana
condanna
della
carcerazione
,
per
cui
il
cittadino
è
privato
della
libertà
,
diritto
sacro
del
pari
e
forse
più
inviolabile
del
diritto
di
esistenza
?
Alla
morte
civile
,
supremo
castigo
dei
grandi
delinquenti
,
nel
Codice
di
redenzione
si
coordinano
gradatamente
le
multe
criminali
.
Per
comprendere
queste
multe
è
mestieri
ricorrere
alle
leggi
che
provvedono
al
diritto
di
esistenza
.
Ciascun
cittadino
della
Unione
,
nato
da
legale
matrimonio
,
viene
,
dal
giorno
di
sua
nascita
,
iscritto
nel
libro
di
famiglia
,
e
da
questa
iscrizione
ha
principio
l
'
assegno
di
vita
.
I
genitori
,
o
chi
per
essi
,
ritirano
l
'
assegno
fino
a
quando
il
fanciullo
abbia
toccato
l
'
età
gestiente
,
vale
a
dire
ch
'
egli
sia
in
grado
di
governarsi
.
Raggiunta
questa
età
-
dodici
anni
-
l
'
adulto
percepisce
direttamente
il
proprio
assegno
.
La
Famiglia
gli
fornisce
l
'
alloggio
,
il
mantenimento
,
l
'
uniforme
,
e
una
somma
di
cento
lussi
(
franchi
)
all
'
anno
,
fino
al
compimento
del
corso
universitario
.
La
posta
lettere
,
le
strade
ferrate
,
i
vapori
di
mare
,
tutti
i
mezzi
di
trasporto
sono
gratuiti
,
ad
eccezione
dei
palloni
aereostatici
,
delle
navi
sottomarine
,
e
delle
locomotive
a
ribalzo
.
Il
popolo
ha
libero
accesso
in
tutti
i
teatri
di
prosa
,
direttamente
amministrati
e
sorvegliati
dal
Consiglio
di
Famiglia
.
Sospendete
questi
provvedimenti
,
queste
agevolezze
,
questi
comodi
,
questi
piaceri
al
cittadino
che
ha
mancato
a
'
suoi
doveri
verso
la
società
-
ecco
un
eccellente
codice
di
punizione
!
Cento
lussi
!
...
Ah
!
voi
non
potete
apprezzare
il
valore
di
cento
lussi
per
un
nullatenente
,
per
un
povero
diavolo
che
non
abbia
risorse
fuori
della
piccola
pensione
che
gli
viene
pagata
dalla
famiglia
!
Figuratevi
la
disperazione
di
un
borsaiuolo
,
quando
,
alla
scadenza
del
suo
premio
,
udrà
la
voce
del
pubblico
tesoriere
gridargli
alla
coscienza
:
-
il
tribunale
ha
posto
il
veto
su
'
tuoi
cento
lussi
per
il
battizza
che
hai
fatto
sparire
,
per
la
catena
che
ti
sei
appropriato
!
Procedete
dai
minori
ai
maggiori
delitti
,
applicate
le
pene
in
proporzione
.
Sospendete
il
premio
de
'
cento
lussi
,
vietate
l
'
ingresso
ai
teatri
,
negate
il
trasporto
sulle
ferrovie
,
su
tutti
i
veicoli
della
Unione
,
diminuite
l
'
assegno
necessario
,
salite
di
grado
in
grado
alla
più
terribile
delle
punizioni
,
alla
morte
civile
.
Voi
avrete
una
idea
generica
,
ma
precisa
del
nuovo
codice
criminale
.
Però
anche
in
queste
leggi
tanto
provvide
e
benefiche
,
apparisce
,
a
chi
ben
le
consideri
,
lo
stigmate
inevitabile
della
umana
imperfezione
.
Perchè
esclusi
dal
benefizio
di
esistenza
i
nati
da
unione
illegittima
?
Forse
hanno
colpa
i
miserelli
della
loro
origine
meno
legale
?
Non
hanno
diritto
alla
vita
?
I
dottori
dell
'
epoca
vi
rispondono
:
-
la
eccezione
si
è
fatta
per
ristabilire
e
generalizzare
il
matrimonio
,
orribilmente
screditato
nel
secolo
precedente
.
Sotto
questo
aspetto
,
è
mestieri
confessarlo
,
legge
più
efficace
non
potevasi
ideare
.
E
perchè
l
'
uniforme
obbligatoria
agli
adulti
che
percepiscono
l
'
assegno
di
famiglia
?
-
Una
misura
economica
basata
sull
'
orgoglio
umano
.
Non
accordandosi
l
'
assegno
agli
adulti
che
a
patto
di
indossare
la
uniforme
del
nullatenente
,
molti
si
asterranno
per
vergogna
,
e
penseranno
a
guadagnarsi
l
'
esistenza
col
lavoro
.
Ma
i
poveretti
che
moriranno
di
inedia
piuttosto
che
far
mostra
della
loro
miseria
?
E
i
ricchi
sfrontati
che
indosseranno
la
livrea
per
vivere
a
spese
altrui
?
-
Meno
male
che
la
Legge
ereditaria
restringerà
,
fino
a
renderlo
impercettibile
,
il
numero
degli
accumulatori
e
degli
usurai
.
Ma
di
questa
legge
,
e
d
'
altre
importantissime
,
come
di
tutti
i
progressi
giganteschi
delle
scienze
,
delle
arti
e
delle
industrie
,
si
vedranno
manifestamente
gli
effetti
,
quando
al
breve
accenno
delle
istituzioni
seguiranno
le
storie
del
fatto
.
L
'
anno
1977
,
da
cui
appunto
principiano
queste
storie
,
presenterebbe
l
'
apogeo
del
moto
saliente
dell
'
epoca
.
L
'
ordine
pubblico
,
la
pace
,
la
moralità
,
il
sentimento
umanitario
e
religioso
diffuso
in
tutte
le
classi
e
perfettamente
armonizzante
colla
intelligenza
e
col
sapere
,
il
rapido
succedersi
delle
scoperte
,
la
pronta
effettuazione
di
ogni
idea
veramente
utile
,
gli
incredibili
ardimenti
del
genio
,
e
l
'
impotente
cooperazione
di
tutte
le
forze
animate
e
materiali
che
si
associano
per
tradurli
in
fatto
,
ci
obbligherebbero
a
chiamar
questo
il
vero
secolo
d
'
oro
,
l
'
era
preconizzata
della
felicità
universale
,
se
...
Questo
se
è
il
punto
nero
di
tutti
i
tempi
,
di
tutte
le
storie
umane
.
Noi
lo
vedremo
disegnarsi
,
prender
corpo
,
agitarsi
nella
nuova
epoca
,
mischiarsi
a
tutte
le
sue
aspirazioni
,
a
tutte
le
sue
feste
,
a
'
suoi
trionfi
,
per
gridarle
eternamente
:
«
il
secolo
peggiore
e
il
secolo
migliore
per
l
'
umanità
non
esistono
!
»
Ma
prima
che
si
rivelino
i
dolori
latenti
,
illudiamoci
ancora
un
istante
su
questa
superficie
di
bene
.
CAPITOLO
IX
.
Il
prete
e
la
donna
.
Il
secolo
ventesimo
è
eminentemente
spiritualista
.
Un
secolo
di
temperamento
nervoso
,
di
umore
ipocondriaco
-
sentimentale
fino
alla
affettazione
.
Un
secolo
che
abusa
di
fantasia
,
che
stravizza
nello
studio
e
nella
operosità
,
che
si
strugge
dietro
l
'
ideale
di
una
perfezione
impossibile
.
Un
secolo
che
delira
di
ascetismo
e
di
amore
.
Il
prete
e
la
donna
,
come
nel
medio
evo
,
rappresentano
le
figure
predominanti
di
questa
nuova
società
,
che
intenderebbe
sublimarsi
emancipandosi
da
ogni
istinto
materiale
.
Dopo
la
riforma
religiosa
,
che
ebbe
principio
colla
distruzione
di
Roma
,
due
foggie
di
preti
,
il
bianco
ed
il
nero
,
simboleggiarono
distintamente
la
chiesa
novella
e
la
antica
,
le
superstizioni
del
passato
e
la
fede
dell
'
avvenire
.
I
preti
della
chiesa
riformata
vestirono
la
tunica
bianca
come
gli
antichi
leviti
.
I
settarii
del
non
possumus
mantennero
il
loro
abito
nero
,
fatto
più
sudicio
e
più
lugubre
.
Poco
ci
occuperemo
degli
avanzi
sdrusciti
della
Curia
romana
,
sopravvissuti
all
'
ultimo
papa
di
Carpentras
,
all
'
ultimo
Lamoricière
della
Vandea
.
Nell
'
anno
1977
le
statistiche
del
Monde
e
dell
'
Union
si
gloriavano
di
poterne
contare
venticinque
in
tutta
Europa
.
Il
prete
riformato
,
il
prete
bianco
,
era
l
'
incarnazione
più
pura
del
progresso
del
secolo
.
Per
lui
l
'
Europa
si
era
unificata
anche
nel
pensiero
religioso
.
Il
Cristianesimo
contava
sulla
terra
settecento
milioni
di
credenti
.
Un
vangelo
che
si
riassume
nel
sublime
precetto
:
non
fate
agli
altri
ciò
che
non
vorreste
fosse
fatto
a
voi
,
perdonate
,
amate
,
non
poteva
tradursi
nell
'
osservanza
generale
che
in
un
'
epoca
molto
civile
e
illuminata
.
I
secoli
ignoranti
inneggiarono
a
Cristo
senza
comprenderlo
.
La
superstizione
,
l
'
idolatria
,
il
fanatismo
tennero
luogo
del
culto
morale
.
Era
tempo
che
il
cristianesimo
riprendesse
la
sua
alta
missione
libera
e
umanitaria
.
Era
tempo
che
una
convinzione
illuminata
si
sostituisse
al
cieco
entusiasmo
,
per
proclamare
questa
verità
incontestabile
-
che
un
Dio
sapiente
e
benefico
non
potrebbe
dare
alla
umanità
un
codice
più
santo
del
vangelo
.
Il
prete
bianco
divenne
apostolo
,
fratello
,
consolatore
della
umanità
.
I
templi
,
consacrati
esclusivamente
alla
predicazione
ed
alle
assemblee
,
rinunciarono
alle
pompe
idolatre
.
Le
cerimonie
del
culto
si
celebrarono
a
porte
chiuse
.
I
sacri
bronzi
,
annunziando
la
preghiera
del
levita
,
trasmettevano
al
popolo
la
benedizione
,
del
Dio
che
è
dappertutto
.
I
leviti
erano
pochi
,
ma
esemplari
di
moralità
e
di
abnegazione
.
Non
era
ammesso
al
sacerdozio
chi
non
avesse
compiuti
i
trent
'
anni
.
Il
matrimonio
spirituale
era
permesso
ai
leviti
.
Si
associavano
alla
donna
per
avere
in
essa
una
ispiratrice
,
un
'
emula
di
virtù
e
di
sacrifizio
,
per
adoperarla
nelle
missioni
più
dilicate
e
più
ardue
di
carità
e
di
consolazione
.
Ma
voi
non
conoscete
la
donna
dei
nuovi
tempi
!
Voi
non
potete
figurarvi
questo
angelico
tipo
dell
'
Eva
redenta
,
che
tanto
più
si
sublima
quanto
più
i
nostri
padri
la
vollero
degradata
!
La
sorveglianza
tiranna
è
abolita
.
-
E
tu
pure
,
o
vivace
farfalla
dalle
candide
ali
,
esci
dalla
tua
prigionia
secolare
;
percorri
liberamente
il
giardino
del
creato
;
inebbriati
di
luce
e
di
profumi
,
raccogli
il
fiore
che
ti
sorride
,
e
,
santificato
da
'
tuoi
baci
,
chiudilo
nel
tuo
seno
palpitante
!
Povera
fanciulla
!
-
Aspettare
,
desiderare
,
morire
...
!
tale
la
legge
infame
degli
uomini
antichi
,
de
'
tuoi
oppressori
brutali
.
Per
sottrarti
a
quella
legge
,
a
te
non
si
apriva
che
una
via
,
una
via
disperata
,
tremenda
-
gettarti
nell
'
abisso
delle
colpe
,
annegarti
nel
materialismo
e
nell
'
onta
.
Tu
non
potevi
esprimere
al
giovane
amato
le
forti
concitazioni
de
'
tuoi
sensi
.
La
tua
giovinezza
si
consumava
in
disperati
desiderii
.
Venivano
cinque
...
venivano
venti
...
ma
egli
non
veniva
!
...
Che
fare
?
...
Morire
senza
amore
,
o
prostituirti
al
libertinaggio
o
,
peggio
ancora
,
immolarti
in
connubii
legittimi
e
nefandi
.
Oggi
,
colle
tue
note
più
vergini
,
tu
canti
l
'
amore
alla
gran
luce
del
sole
.
Nessuno
ti
terrà
disonorata
!
Le
scienze
e
le
arti
hanno
cessato
di
respingerti
.
Al
contrario
,
esse
ti
invocano
.
Le
infermità
reclamano
la
tua
mano
leggera
ed
amorosa
,
i
tuoi
farmachi
ispirati
.
Il
dolore
domanda
i
tuoi
sorrisi
,
i
tuoi
pianti
.
La
colpa
aspetta
l
'
assoluzione
della
sacerdotessa
immolata
!
Due
vie
ti
schiude
la
bellezza
,
non
avventurose
del
pari
,
ma
ugualmente
onorevoli
e
benefiche
.
-
L
'
uomo
o
l
'
umanità
,
l
'
amore
o
il
sacrifizio
.
Quale
sarà
la
tua
scelta
?
...
A
tale
domanda
io
mi
sento
invadere
da
un
dubbio
affannoso
...
Via
!
rispondiamo
una
volta
a
tutte
queste
ansie
,
a
queste
perplessità
dello
spirito
!
Lo
scenario
è
compiuto
-
le
tinte
locali
son
date
-
la
ribalta
è
abbastanza
illuminata
-
il
coro
ha
recitato
il
suo
prologo
.
È
tempo
che
i
personaggi
principali
si
mettano
in
azione
.
CAPITOLO
X
.
Una
sentenza
di
morte
civile
.
Trasportiamoci
sulla
piazza
della
cattedrale
di
Milano
,
nel
giorno
15
agosto
dell
'
anno
1977
.
Da
soli
tre
mesi
fu
ridotta
a
compimento
la
magnifica
facciata
del
tempio
;
da
soli
tre
mesi
,
nella
vastissima
piazza
,
larga
tre
miglia
quadrate
,
auspice
il
Proposto
Terzo
Berretta
,
la
famiglia
dell
'
Olona
ha
solennizzata
la
Nuova
Pasqua
delle
genti
.
Ed
oggi
il
funebre
squillo
della
campana
di
Giustizia
richiama
i
cittadini
nella
piazza
per
assistere
ad
una
cerimonia
lugubre
,
alla
condanna
di
un
gran
delinquente
,
cui
giusta
il
Codice
di
redenzione
è
riservata
la
pena
della
morte
civile
.
Allo
scoccare
dell
'
ora
sesta
,
una
folla
di
duecentomila
persone
si
estende
dalla
gradinata
del
tempio
fino
alla
estremità
della
contrada
Santo
è
il
Lavoro
,
che
termina
all
'
Arco
della
Pace
.
Non
una
donna
fra
tanta
moltitudine
.
Questa
elettissima
parte
dell
'
umana
famiglia
è
dispensata
dall
'
intervenire
alla
triste
cerimonia
.
-
Nell
'
anno
1977
,
una
donna
che
spontanea
assistesse
a
tale
spettacolo
sarebbe
disonorata
.
La
creatura
nata
per
amare
,
benedire
e
compiangere
,
non
deve
assistere
ai
sacrifizii
inesorabili
della
legge
.
Ma
silenzio
...
!
L
'
ora
giuridica
è
suonata
...
L
'
esecutore
della
legge
ha
tolte
le
cortine
che
coprivano
il
palco
d
'
infamia
elevato
a
poca
distanza
dalla
cattedrale
...
Il
colpevole
,
vestito
di
gramaglia
,
le
ginocchia
strette
di
catene
e
il
volto
velato
...
deve
udire
la
sentenza
...
I
magistrati
,
i
savii
,
gli
anziani
del
popolo
,
che
seggono
nelle
tribune
laterali
,
si
levano
in
piedi
,
si
scoprono
il
capo
...
Le
porte
del
tempio
si
spalancano
.
I
sacerdoti
preceduti
dal
gran
Levita
si
schierano
sulla
gradinata
,
giungendo
le
mani
in
atto
di
preghiera
.
Un
colpo
di
cannone
annunzia
ai
presenti
ed
ai
lontani
fratelli
dell
'
Olona
che
il
banditore
della
giustizia
è
salito
sulla
torre
e
sta
per
proferire
la
sentenza
...
La
coscienza
del
dovere
ha
imposto
silenzio
alla
folla
...
Duecentomila
persone
ammutoliscono
...
al
primo
cenno
della
legge
.
Qual
è
dunque
la
voce
potente
,
che
si
propaga
dall
'
un
capo
all
'
altro
della
città
,
come
eco
di
tuono
?
Il
banditore
della
giustizia
parla
dalla
tromba
elettroeufonica
,
che
ha
facoltà
di
centuplicare
il
volume
dei
suoni
...
L
'
Angelo
dell
'
Apocalisse
potrebbe
servirsi
di
quella
tromba
per
evocare
i
morti
al
giudizio
finale
.
Ascoltiamo
la
voce
del
banditore
:
«
A
me
,
Federico
Manfredi
,
banditore
del
Tribunale
di
Giustizia
nella
famiglia
centrale
dell
'
Olona
,
incombe
il
triste
ufficio
di
partecipare
ai
presenti
ed
ai
lontani
,
ai
cittadini
d
'
Italia
e
di
tutta
la
Unione
Europea
,
nonché
agli
abitatori
delle
altre
parti
del
globo
che
a
noi
si
legarono
o
fecero
solenne
adesione
ai
nuovi
patti
sociali
e
politici
dell
'
Era
di
Redenzione
,
qualmente
all
'
adulto
fratello
Secondo
Albani
,
reo
,
confesso
e
convinto
di
parricidio
,
dietro
sentenza
concorde
dei
trecento
consiglieri
giurati
,
e
il
voto
dei
savii
e
degli
anziani
del
popolo
,
sia
decretata
la
condanna
suprema
della
morte
civile
.
«
Le
sagge
riforme
del
Codice
,
le
benefiche
istituzioni
civili
e
i
tanti
provvedimenti
umanitarii
introdotti
nella
famiglia
sociale
,
resero
il
delitto
meno
frequente
.
Da
quattro
anni
il
nostro
Tribunale
di
Giustizia
non
ebbe
a
giudicare
alcun
individuo
imputato
di
assassinio
.
Ma
pur
troppo
alle
leggi
e
alle
savie
istituzioni
sociali
non
è
concesso
mutare
la
natura
dell
'
uomo
.
Il
progresso
ha
temperato
gli
istinti
,
raddolciti
i
costumi
;
ma
il
germe
del
male
,
inerente
alla
creta
viziata
,
non
può
a
meno
di
svilupparsi
in
qualche
individuo
,
e
produrre
il
misfatto
.
«
Finalmente
,
oggi
abbiamo
a
deplorare
una
anomalia
di
tal
genere
.
Secondo
Albani
,
l
'
adulto
ventenne
,
che
oggi
vediamo
relegato
sul
palco
dell
'
infamia
,
sospinto
da
una
passione
indomata
,
acciecato
dall
'
ira
,
trafisse
di
propria
mano
l
'
autore
de
'
suoi
giorni
.
Le
circostanze
del
fatto
constatate
e
determinate
da
giudici
incorruttibili
,
stanno
scritte
nel
resoconto
che
da
tre
giorni
venne
sottoposto
al
pubblico
sindacato
nel
Diario
del
dipartimento
.
Nessun
difensore
essendosi
presentato
innanzi
l
'
ora
prefissa
dalla
legge
,
è
ritenuto
che
la
coscienza
pubblica
abbia
facoltà
di
confermare
la
sentenza
del
Tribunale
.
Da
questo
momento
la
condanna
di
Secondo
Albani
è
divenuta
irrevocabile
.
«
Ed
ora
mi
rivolgo
a
te
,
fratello
reietto
;
e
bada
che
la
mia
voce
è
la
voce
di
tutta
l
'
umanità
che
grida
anatema
sul
tuo
capo
.
«
In
epoca
non
lontana
che
con
stolida
jattanza
intitolossi
civile
,
l
'
assassino
era
condannato
a
morire
per
mano
del
carnefice
sulla
piazza
,
al
cospetto
di
un
popolo
,
che
assisteva
a
quella
scena
di
sangue
come
a
spettacolo
giocondo
.
Il
delitto
punito
col
delitto
,
in
luogo
di
moralizzare
le
masse
,
le
abituava
al
ribrezzo
dell
'
orribile
vista
.
Il
popolo
fu
veduto
ammirare
ed
applaudire
al
cinismo
del
condannato
.
-
Sul
palco
di
morte
il
delitto
parve
circondarsi
di
un
'
aureola
gloriosa
-
la
vittima
fu
compianta
,
il
boia
imprecato
.
-
E
nondimeno
,
a
quell
'
epoca
,
molti
eminenti
legisti
facevano
l
'
apologia
della
forca
.
I
più
miti
,
riconoscendo
l
'
immoralità
del
supplizio
,
lo
dissero
terrore
indispensabile
a
reprimere
istinti
feroci
.
-
Non
avrei
evocate
le
memorie
dei
barbari
tempi
,
se
non
fosse
rarissimo
il
caso
in
cui
il
Tribunale
di
Giustizia
debba
applicare
ad
un
grande
colpevole
gli
estremi
rigori
del
Codice
di
redenzione
.
-
È
necessario
che
al
fratello
del
reietto
,
e
a
tutta
la
famiglia
che
mi
ascolta
,
io
ricordi
in
che
consista
la
pena
della
morte
civile
,
e
come
debbasi
applicare
,
e
quali
sieno
quindi
innanzi
i
soli
rapporti
possibili
fra
il
condannato
e
la
società
che
lo
respinge
dal
suo
grembo
.
«
A
te
dunque
,
Secondo
Albani
,
da
questo
momento
è
tolto
il
diritto
di
portare
il
nome
de
'
tuoi
avi
e
dei
tuoi
congiunti
di
sangue
,
perocché
non
è
giusto
che
tu
abbia
cosa
veruna
di
comune
con
uomini
onesti
e
rispettati
.
«
Il
titolo
di
Secondo
,
a
te
conferito
nel
giorno
dell
'
adolescenza
,
per
stimolarti
all
'
emulazione
di
un
padre
benemerito
della
umanità
,
verrà
trasmesso
fra
due
giorni
al
minore
fratello
,
cui
rimarrà
il
privilegio
di
portarlo
e
trasmetterlo
al
figlio
primogenito
.
«
Per
cinque
anni
e
un
giorno
dovrà
cessare
ogni
comunicazione
fra
te
e
il
resto
della
umana
famiglia
.
Non
potrai
soggiornare
oltre
ventiquattro
ore
in
una
città
o
circondario
,
né
penetrare
nelle
case
dei
fratelli
che
ti
hanno
reietto
,
né
assiderti
alla
mensa
de
'
tuoi
simili
,
né
profittare
di
alcun
istituto
pubblico
,
né
viaggiare
coi
veicoli
della
Unione
,
né
servirti
di
cosa
veruna
che
appartenga
alla
Comunità
degli
uomini
.
«
I
tuoi
fratelli
,
a
qualunque
famiglia
appartengano
o
circondario
o
dipartimento
della
grande
Unione
Europea
e
delle
altre
comunità
che
adottarono
il
Nuovo
Codice
,
non
ricambieranno
con
te
un
saluto
né
una
parola
quando
ti
incontrino
pel
loro
cammino
.
Passerai
fra
le
genti
come
un
'
ombra
invisibile
,
come
larva
di
un
uomo
che
ha
cessato
di
esistere
.
«
E
perché
tutti
ti
riconoscano
,
e
nessuno
per
inscienza
o
inavvertenza
possa
opporsi
ai
voti
della
legge
,
l
'
Esecutore
della
Giustizia
ti
imporrà
il
collare
di
riprovazione
,
che
tu
porterai
al
collo
per
cinque
anni
ed
un
giorno
fino
ad
espiazione
compiuta
.
l
'
esecutore
di
Giustizia
sarà
tenuto
a
conservare
la
chiave
di
detto
collare
,
che
egli
stesso
discioglierà
in
questo
luogo
medesimo
,
al
cospetto
dei
magistrati
e
del
popolo
,
quando
,
esaurlta
la
condanna
,
tornerai
all
'
amplesso
dei
fratelli
.
«
Trascorsi
i
cinque
anni
ed
un
giorno
,
se
,
per
malattia
,
o
per
altre
circostanze
indipendenti
dal
tuo
libero
arbitrio
,
tu
non
fossi
in
grado
di
tornare
in
questo
luogo
stesso
per
ricevere
l
'
assoluzione
della
famiglia
;
in
qualunque
Dipartimento
,
o
Circondario
della
Unione
Europea
,
avrai
diritto
di
invocare
la
risurrezione
morale
,
che
ti
verrà
prontamente
accordata
,
in
dipendenza
al
messaggio
telegrafico
che
oggi
si
trasmette
a
tutti
i
Tribunali
di
Europa
determinante
il
tempo
e
la
durata
della
tua
condanna
.
«
Trascorsi
i
cinque
anni
ed
un
giorno
,
dacché
l
'
esecutore
della
Giustizia
ti
abbia
levato
il
collare
di
riprovazione
e
i
fratelli
ti
abbian
reso
l
'
amplesso
del
perdono
e
dell
'
oblio
,
tu
riprenderai
il
tuo
nome
di
casato
,
sopprimendo
il
titolo
onorifico
che
ad
altri
venne
trasmesso
.
Da
quel
momento
verrai
riammesso
al
libero
esercizio
di
tutti
i
diritti
-
tu
sarai
puro
ed
onorato
al
cospetto
degli
uomini
come
al
giorno
della
tua
nascita
.
Noi
confidiamo
nella
saviezza
del
popolo
,
perché
i
voti
della
legge
vengano
esauditi
.
Quegli
stessi
che
oggi
si
allontanano
dal
condannato
,
troncando
ogni
rapporto
con
lui
,
e
cooperando
per
tal
modo
alla
espiazione
della
orribile
colpa
,
fra
cinque
anni
saranno
i
primi
ad
abbracciare
il
redento
e
ad
accoglierlo
come
fratello
.
«
Ed
ora
,
o
parricida
,
la
tua
espiazione
incomincia
.
L
'
esecutore
del
Tribunale
faccia
l
'
opera
sua
.
Al
terzo
squillo
di
tromba
,
la
piazza
sia
sgombrata
dal
popolo
-
sulla
Via
della
Misericordia
,
che
il
condannato
dovrà
percorrere
per
uscire
dalla
città
,
non
veggasi
persona
;
-
tutte
le
finestre
e
le
porte
dei
palazzi
si
chiudano
.
-
Giorno
di
lutto
è
codesto
,
e
gravissimo
lutto
per
l
'
umanità
!
Un
fratello
è
morto
alla
vita
civile
!
»
Le
parole
del
Banditore
furono
obbedite
.
Appena
le
trombe
mandarono
il
terzo
squillo
,
i
cittadini
silenziosi
e
commossi
abbandonarono
la
piazza
.
Era
triste
spettacolo
.
-
Le
tribune
e
le
logge
nello
spazio
di
pochi
minuti
rimasero
vuote
.
-
I
magistrati
,
i
savii
e
gli
anziani
erano
scomparsi
...
I
cittadini
pei
larghi
sbocchi
delle
vie
si
disperdevano
,
affrettando
il
passo
come
a
fuggire
un
luogo
di
desolazione
.
Sulla
piazza
deserta
,
poco
lungi
dal
tempio
,
non
rimaneva
che
un
solo
essere
vivente
-
e
questi
,
curvato
,
immobile
,
incatenato
al
palco
di
infamia
,
dominava
la
vasta
solitudine
,
simile
ad
uno
di
quei
neri
fantocci
che
i
contadini
pongono
a
guardia
dei
campi
.
L
'
Albani
,
durante
la
tremenda
cerimonia
,
aveva
provato
tutti
gli
spasimi
dell
'
agonia
morale
.
Atterrito
dal
silenzio
e
dalla
solitudine
,
il
condannato
fece
uno
sforzo
per
sollevare
la
fronte
...
aperse
gli
occhi
...
Poi
,
ricurvando
la
testa
,
ruggì
coll
'
accento
della
disperazione
:
«
Tutti
dunque
mi
hanno
abbandonato
!
»
-
Non
tutti
!
-
rispose
una
voce
melodiosa
e
soave
come
la
voce
di
un
angelo
.
-
Non
tutti
!
Gli
uomini
hanno
sentenziato
nella
giustizia
,
ma
Dio
viene
a
te
nella
misericordia
!
E
l
'
uomo
che
parlava
di
tal
guisa
,
posò
la
mano
sulla
spalla
del
condannato
:
e
questi
rianimandosi
,
levò
di
nuovo
lo
sguardo
,
e
vide
un
giovane
levita
,
coperto
di
bianche
vesti
,
che
con
affettuosa
pazienza
si
adoperava
a
rimuovergli
le
catene
.
-
Coraggio
,
fratello
mio
!
-
proseguì
il
sacerdote
...
-
Voi
mi
chiamate
fratello
?
-
mormorò
l
'
Albani
ricurvando
la
testa
.
-
Io
solo
ho
questo
diritto
;
è
un
santo
diritto
,
che
mi
accorda
l
'
altare
,
che
il
tribunale
degli
uomini
non
potrebbe
contendermi
.
Al
condannato
,
al
reietto
dalla
umana
famiglia
,
la
Chiesa
accorda
un
fratello
,
un
compagno
di
pellegrinaggio
,
perchè
sostenga
il
paziente
sul
cammino
della
espiazione
.
Questo
incarico
di
sublime
pietà
venne
a
me
accordato
dal
grande
Levita
,
ed
io
gli
resi
grazie
-
e
il
mio
cuore
esulta
di
trovarmi
teco
.
-
Sorgi
dunque
!
sorgi
,
cristiano
fratello
,
appoggiati
al
mio
braccio
-
noi
procederemo
insieme
o
insieme
cadremo
.
L
'
Albani
si
levò
macchinalmente
,
e
discese
i
gradini
del
palco
sorreggendosi
al
braccio
del
giovane
sacerdote
.
Attraversarono
a
lenti
passi
la
Via
della
Misericordia
.
Il
bianco
levita
,
colla
bisaccia
sulle
spalle
,
un
largo
cappello
in
testa
,
e
un
bastone
di
giunco
alla
mano
,
era
costretto
di
soffermarsi
ad
ogni
tratto
perchè
il
compagno
riprendesse
lena
.
La
lunga
via
era
affatto
deserta
,
le
finestre
e
le
porte
serrate
,
la
solitudine
resa
più
tetra
dalle
ombre
crepuscolari
.
Dopo
un
'
ora
di
cammino
,
i
due
pellegrini
si
trovarono
lunge
dalle
case
,
all
'
aperta
campagna
.
Le
ombre
si
eran
fatte
più
dense
-
la
Stella
d
'
Amore
spuntava
nel
firmamento
.
I
due
viandanti
udirono
uno
squillo
lontano
-
entrambi
si
fermarono
.
-
Fratello
!
-
disse
il
levita
-
è
l
'
ora
di
benedizione
!
Questo
suono
tu
devi
conoscerlo
.
In
questo
punto
tutti
i
tuoi
fratelli
piegano
il
ginocchio
,
e
ringraziano
Dio
colla
preghiera
del
cuore
che
in
parole
non
si
traduce
.
Il
gran
levita
dalla
torre
del
tempio
inaccessibile
,
stende
la
mano
a
benedire
tutti
i
figli
della
terra
...
Inginocchiati
,
o
fratello
!
L
'
Albani
piegò
le
ginocchia
-
un
tremito
convulso
gli
scosse
le
membra
-
indi
proruppe
in
uno
sfogo
di
lacrime
.
Quand
'
egli
levossi
per
riprendere
il
cammino
:
-
Ho
sentito
la
voce
di
Dio
!
-
esclamò
l
'
Albani
con
accento
rassegnato
:
-
io
avrò
forza
per
compiere
il
duro
pellegrinaggio
...
Espierò
la
mia
colpa
...
rivivrò
nella
stima
e
nell
'
amore
dei
fratelli
...
purchè
voi
non
mi
abbandoniate
!
-
Abbandonarti
!
-
esclamò
il
levita
colla
sua
voce
d
'
angelo
-
qual
altra
missione
può
avere
il
sacerdote
di
Cristo
fuori
quella
di
portare
la
croce
degli
infelici
,
di
perdonare
e
di
redimere
?
I
due
viandanti
si
abbracciarono
,
e
di
nuovo
si
posero
in
cammino
.
FINE
DEL
PROLOGO
.
IL
DRAMMA
STORICO
CAPITOLO
I
.
Cinque
anni
dopo
.
La
notte
del
quattro
settembre
1982
,
da
un
magnifico
palazzo
posto
nelle
vicinanze
dell
'
Antico
giardino
uscivano
tre
giovani
donne
-
Luce
,
Viola
e
Fidelia
-
tre
tipi
di
quell
'
angelica
bellezza
,
che
l
'
amore
cosmopolita
aveva
creato
da
pochi
anni
rigenerando
la
specie
umana
.
-
Oh
!
finalmente
si
respira
!
-
esclamò
Fidelia
,
la
più
giovane
delle
tre
.
-
Se
l
'
ora
non
fosse
tanto
avanzata
,
io
proporrei
di
fare
una
gita
fino
al
Larietto
per
vedere
gli
apparecchi
della
gran
macchina
.
-
Non
sono
che
dieci
ore
e
mezzo
-
disse
la
Viola
.
-
Affrettiamo
il
passo
.
-
Oh
sì
!
andiamo
!
-
soggiunse
Luce
.
-
Ho
proprio
bisogno
di
correre
un
poco
su
questi
tappeti
d
'
erba
.
La
seduta
di
questa
sera
fu
lunga
fino
alla
noia
...
Figuratevi
ch
'
io
sono
entrata
al
Circolo
delle
sorelle
prima
delle
quattro
!
In
verità
,
io
non
credeva
di
aver
tanto
coraggio
civile
da
reggere
ad
una
discussione
di
sei
ore
e
mezzo
.
-
Dunque
?
-
Dunque
!
spieghiamo
le
ali
...
e
via
!
Hai
tu
uno
zigaretto
,
mia
buona
Fidelia
?
-
Io
ne
tengo
dei
famosi
,
a
me
regalati
da
Speranza
,
mia
sorella
d
'
amore
.
-
Zigari
alla
Rosa
?
-
Meglio
!
-
Alla
vaniglia
!
-
Meglio
ancora
!
-
Al
gelsomino
?
-
Fatene
la
prova
,
e
giudicate
.
E
Fidelia
si
levò
dalla
tasca
un
astuccio
elegante
,
dal
quale
estrasse
alcuni
zigari
bianchi
come
avorio
,
che
distribuì
alle
compagne
.
Non
appena
le
donne
ebbero
appressata
alle
labbra
la
foglia
profumata
e
sciolto
con
legger
tocco
dell
'
ugna
il
nodo
fiammifero
,
proruppero
in
una
specie
di
ovazione
.
-
Delizioso
!
-
Inebbriante
!
-
Tutti
i
sapori
dell
'
ananasso
!
-
Tutti
gli
aromi
della
terra
benedetta
!
-
Questi
zigari
-
disse
Fidelia
-
si
fabbricano
alle
Canarie
colla
foglia
della
Fragola
vergine
,
detta
arbusto
del
paradiso
.
Il
Parlamento
della
Confederazione
ha
deciso
che
in
tutti
i
dipartimenti
di
Europa
venga
piantato
quell
'
arbusto
,
ed
ha
votato
una
somma
ragguardevole
per
incoraggiare
i
coltivatori
,
accordando
la
privativa
di
smerciare
i
nuovi
zigari
a
duemila
società
anonime
.
Lo
zigaro
della
fragola
vergine
è
dotato
di
speciali
prerogative
,
ed
esercita
un
'
azione
benefica
sul
cuore
,
moderandone
i
trasporti
.
A
quanto
pare
,
esso
verrà
adottato
negli
stabilimenti
di
educazione
femminile
,
a
preferenza
della
rosa
e
della
vaniglia
,
che
pure
hanno
tanto
giovato
a
raddolcire
gli
istinti
.
-
E
chi
è
l
'
inventore
?
-
Franco
Dolosias
,
un
giovane
di
circa
ventisette
anni
,
del
Dipartimento
di
Portogallo
.
Luce
cavò
di
tasca
un
portafogli
,
e
soffermandosi
al
piede
di
una
stella
elettrica
,
scrisse
il
nome
del
giovane
,
dicendo
alle
compagne
:
-
L
'
inventore
di
questo
zigaro
deve
avere
un
'
anima
gentile
.
-
Nelle
antiche
poesie
di
Prati
Secondo
ho
letto
che
la
donna
allora
soltanto
potrà
dirsi
rigenerata
,
quand
'
ella
avrà
succhiato
tutti
i
profumi
dei
fiori
.
-
Il
Prati
ha
dimenticato
di
qualificare
i
suoi
fiori
.
Pur
troppo
ve
n
'
hanno
di
velenosi
che
rappresentano
la
essenza
del
male
.
-
Hai
ragione
,
Viola
;
ma
il
poeta
ha
forse
omessa
la
distinzione
per
necessità
del
verso
e
della
rima
.
Prati
Secondo
ha
vissuto
in
un
'
epoca
,
che
avea
ridotta
la
poesia
ad
un
frivolo
giuoco
di
accenti
e
di
echi
.
Pure
il
suo
concetto
è
abbastanza
trasparente
.
Iddio
ha
posto
nel
mondo
animato
gli
elementi
del
male
e
del
bene
,
spargendoli
in
tutti
gli
oggetti
visibili
ed
invisibili
,
nell
'
aria
,
nelle
piante
,
in
seno
alle
onde
,
perfino
nelle
intime
viscere
della
terra
.
Che
ha
fatto
la
creatura
ragionevole
,
in
luogo
di
seguire
gli
istinti
che
la
conducono
verso
l
'
utile
e
il
buono
?
Passando
da
errore
in
errore
,
da
abisso
in
abisso
,
ella
si
ridusse
al
punto
da
imprecare
al
Creatore
,
e
da
affrettare
co
'
suoi
voti
il
cataclisma
.
Un
branco
di
scellerati
divenne
padrone
dell
'
umanità
imbecillita
,
e
per
dominarla
eternamente
,
la
governò
colla
legge
del
male
fabbricando
su
quella
il
despotismo
,
che
durò
molti
secoli
.
Quando
io
penso
che
il
despotismo
ha
inventato
la
galera
e
la
forca
prima
di
stabilire
il
Diritto
all
'
esistenza
,
debbo
credere
che
le
generazioni
precedenti
alla
nostra
non
fossero
al
mondo
che
per
espiare
un
delitto
.
Possiamo
noi
leggere
le
storie
del
passato
,
senza
provare
una
specie
di
ribrezzo
per
coloro
che
ci
hanno
preceduti
?
Eppure
noi
vediamo
che
i
pochi
fautori
dell
'
era
antica
,
coloro
che
in
giovane
età
succhiarono
la
corruzione
,
oggi
non
sono
in
grado
di
comprendere
il
bene
.
Essi
hanno
nel
sangue
il
veleno
,
ereditato
dai
loro
antenati
.
La
loro
essenza
non
è
la
nostra
-
e
il
Codice
di
redenzione
fu
ispirato
da
somma
giustizia
quando
stabilì
maggior
mitezza
di
pena
pei
delinquenti
nati
prima
del
1925
.
-
Vero
!
vero
purtroppo
!
-
esclamò
Fidelia
con
voce
commossa
,
-
I
nostri
padri
sono
molto
diversi
di
noi
!
Bisogna
compatirli
e
rispettarli
nei
loro
pregiudizi
,
pensando
che
essi
ci
hanno
preceduti
sul
cammino
della
libertà
,
ch
'
essi
hanno
fatto
sforzi
da
giganti
per
rimuovere
quella
diga
secolare
che
stava
fra
le
due
grandi
epoche
dell
'
umanità
.
-
Ciò
che
io
trovo
inconcepibile
-
proseguì
Luce
è
che
molti
dell
'
Era
vecchia
,
mentre
riconoscono
i
grandi
progressi
di
questi
ultimi
tempi
,
la
saggezza
delle
nuove
istituzioni
,
la
squisitezza
dei
nuovi
trovati
,
non
solo
rimpiangono
sovente
il
passato
,
ma
non
possono
interamente
rinunziare
alle
orribili
abitudini
contratte
nella
loro
gioventù
.
Mio
nonno
,
cui
sono
riuscita
colle
dolci
violenze
della
persuasione
e
dell
'
amore
a
rendere
graditi
gli
zigari
alla
rosa
,
che
egli
per
molti
anni
trovò
detestabili
,
ogni
mese
riceve
dalle
Antille
una
cassetta
di
zigari
alla
foglia
di
tabacco
fabbricati
da
una
società
anonima
di
Ottentotti
.
Dippiù
egli
ha
pagato
dodicimila
lussi
per
avere
mille
pacchi
di
certi
fuscellini
neri
e
puzzolenti
,
di
cui
si
trovarono
alcune
casse
negli
scavi
dell
'
antico
Foro
Bonaparte
.
-
Mio
nonno
si
fuma
ogni
giorno
uno
di
quegli
orribili
fuscellini
,
e
li
trova
deliziosi
,
e
dice
che
noi
abbiamo
torto
di
fuggire
di
casa
quando
egli
ci
ammorba
di
quella
puzza
insopportabile
.
-
Oh
!
pur
troppo
li
ho
conosciuti
anch
'
io
i
fuscellini
di
tuo
nonno
!
Fortunatamente
mio
padre
ha
esaurito
la
sua
provvista
,
e
n
'
è
disperato
.
-
Ogni
qualvolta
io
sento
dire
che
in
città
vien
proposta
la
demolizione
di
qualche
antico
monumento
,
pensando
al
pericolo
di
vederne
uscire
quella
peste
,
mi
viene
la
pelle
d
'
oca
!
-
Eppure
quelli
erano
i
famosi
zigari
Virginia
,
croce
e
delizia
del
secolo
passato
!
-
Ora
giudicate
se
la
natura
umana
doveva
essere
viziata
a
quei
tempi
!
-
L
'
altra
sera
,
conversando
con
maestro
Umbold
quarto
,
io
gli
ho
proposto
la
questione
se
sia
presumibile
che
nel
secolo
passato
i
fiori
avessero
colori
,
fragranza
od
altra
proprietà
che
in
oggi
non
hanno
;
non
potendo
io
concepire
come
i
nostri
avi
abbiano
potuto
deliziarsi
nel
fetore
dei
loro
tabacchi
!
-
Le
leggi
di
natura
sono
immutabili
-
mi
rispose
il
maestro
-
perché
sono
perfette
.
Ai
nostri
padri
come
a
noi
la
primavera
offeriva
ogni
anno
le
sue
rose
olezzanti
,
i
ligustri
,
le
viole
,
i
gelsomini
...
Il
profumo
del
bene
esalava
dai
campi
,
si
spandeva
nell
'
aria
e
penetrava
nelle
cose
dell
'
uomo
,
per
adescarlo
a
seguire
il
buon
cammino
-
e
l
'
uomo
aspirava
l
'
infezione
del
tabacco
,
e
si
avvelenava
il
sangue
e
l
'
intelletto
coll
'
absinzio
e
coll
'
acquavite
.
-
E
credi
tu
,
Viola
,
che
a
quei
tempi
esistesse
la
santa
virtù
che
si
chiama
l
'
amore
?
-
Io
credo
che
l
'
amore
abbia
sempre
esistito
nel
mondo
-
e
che
a
lui
si
debba
ogni
sviluppo
delle
umane
perfezioni
.
Io
mi
sento
orgogliosa
di
essere
donna
-
perché
ritengo
che
,
nei
barbari
tempi
dell
'
abbrutimento
universale
,
la
donna
abbia
sempre
conservata
e
alimentata
la
favilla
della
carità
.
Quando
tutte
le
case
erano
ammorbate
di
tabacco
,
e
tutti
gli
uomini
imbestialiti
nella
crapula
,
o
peggio
ancora
,
mummificati
dall
'
egoismo
,
o
fatti
macchina
dalla
cupidigia
dell
'
oro
-
tutta
la
poesia
del
creato
si
rifugiava
nel
cuore
di
poche
donne
,
angioli
predestinati
al
martirio
,
che
viveano
per
amare
e
morivano
per
aver
troppo
amato
.
-
Oh
!
io
non
avrei
potuto
amare
quei
rozzi
e
balordi
animali
d
'
allora
-
disse
Fidelia
ridendo
.
-
Ti
giuro
,
o
sorella
,
che
se
io
fossi
vissuta
nel
secolo
scorso
,
piuttosto
che
lasciarmi
baciare
da
un
uomo
...
Che
orrore
!
Uomini
che
all
'
età
di
trent
'
anni
non
avevano
più
denti
in
bocca
,
né
capelli
sulla
nuca
!
Questa
ingenua
sortita
di
Fidelia
portava
la
conversazione
sopra
un
tema
favorito
.
Ragionando
di
quella
misteriosa
e
gentile
aspirazione
dei
giovani
cuori
,
di
quel
bisogno
imperioso
dei
sensi
che
è
l
'
amore
,
le
tre
donne
divennero
eloquenti
.
CAPITOLO
II
.
Amore
.
La
notte
era
limpida
e
serena
-
il
cielo
sfavillante
di
stelle
-
l
'
aria
imbalsamata
.
Mille
augelletti
canori
,
da
poco
tempo
climatizzati
in
Europa
,
svolazzavano
tra
gli
alberi
odorosi
,
tolti
alle
vergini
foreste
americane
e
trapiantati
nell
'
ampio
giardino
.
I
vivaci
colibrì
dalle
ali
di
fuoco
precedevano
le
tre
donne
,
formando
sul
loro
capo
una
nuvoletta
dorata
.
Tutta
la
poesia
del
creato
si
rifletteva
in
quei
giovani
cuori
,
fecondando
i
germogli
della
più
sublime
,
della
più
santa
passione
.
La
voce
,
la
parola
,
l
'
accento
di
quella
conversazione
era
una
musica
divina
,
nella
quale
si
fondevano
tutte
le
armonie
misteriose
della
natura
.
Presso
l
'
Arco
della
Pace
le
tre
donne
fecero
sosta
.
Il
lago
era
a
poca
distanza
,
e
i
gruppi
dei
lavoratori
e
dei
passeggieri
che
si
dirigevano
a
quella
volta
,
divenivano
frequenti
.
-
Mutiamo
argomento
-
disse
la
Viola
,
trattenendo
le
compagne
.
-
Qualche
profano
dell
'
antica
razza
potrebbe
udirci
e
burlarsi
di
noi
.
Non
esponiamo
le
cose
sante
al
ludibrio
dei
pervertiti
.
-
Noi
ci
siamo
slanciati
per
una
via
di
fiori
;
abbiamo
discusse
le
illusioni
,
i
sogni
gentili
della
vita
,
ma
nulla
abbiamo
concluso
.
-
La
sola
conclusione
possibile
-
disse
la
Viola
-
è
che
nell
'
era
antica
l
'
amore
fu
riguardato
come
un
piacere
,
mentre
il
piacere
non
è
nell
'
amore
che
un
modo
di
manifestazione
ed
un
complemento
.
-
Io
credo
che
nessuno
sia
in
grado
di
definire
l
'
amore
-
disse
la
Viola
-
o
piuttosto
che
ciascuna
donna
lo
senta
diversamente
,
secondo
l
'
indole
propria
e
l
'
educazione
degli
eventi
.
Per
me
l
'
amore
è
desiderio
.
-
L
'
amore
è
sacrifizio
!
-
soggiunse
Luce
.
-
L
'
amore
è
perdono
!
-
sospirò
Fidelia
.
E
in
quel
punto
una
voce
vibrata
e
sonora
ripetè
le
parole
della
fanciulla
,
e
un
giovane
di
bellissimo
aspetto
uscì
da
un
cespo
di
dalie
,
e
mosse
incontro
a
Fidelia
stendendole
la
mano
.
Le
tre
donne
trasalirono
di
sorpresa
.
Ma
gli
occhi
di
Fidelia
furono
attratti
da
forza
magnetica
verso
lo
sconosciuto
-
le
due
mani
s
'
incontrarono
-
e
un
fremito
di
voluttà
corse
rapidamente
dall
'
uno
all
'
altro
cuore
.
Quel
fremito
era
la
parola
misteriosa
dell
'
amore
,
il
muto
linguaggio
delle
anime
,
che
l
'
una
all
'
altra
si
rivelano
.
-
Adulto
!
-
disse
la
Viola
allo
sconosciuto
-
noi
non
possiamo
intrattenerci
o
camminare
in
vostra
compagnia
,
se
prima
non
abbiate
adempiuto
alla
legge
di
ricognizione
.
-
Dispensatemi
dal
palesare
il
mio
nome
-
rispose
il
giovane
.
-
Una
sola
di
voi
ha
il
diritto
di
conoscerlo
...
ella
che
diceva
poco
dianzi
:
l
'
amore
è
perdono
.
-
Quanto
alle
mie
qualifiche
,
vi
basti
sapere
che
io
sono
l
'
inventore
della
nuova
macchina
per
la
pioggia
artificiale
che
domani
verrà
esperimentata
al
cospetto
dell
'
universo
.
-
Voi
...
il
nuovo
benefattore
dell
'
umanità
!
-
sclamò
Fidelia
con
entusiasmo
.
-
Voi
,
l
'
inventore
della
macchina
che
ha
destato
la
meraviglia
del
mondo
!
-
Pur
troppo
io
sono
quello
sventurato
!
-
rispose
il
giovane
con
voce
commossa
.
E
in
quel
punto
il
volto
del
giovane
si
coperse
di
pallore
,
e
una
ruga
gl
'
increspò
leggermente
la
fronte
.
Luce
e
Viola
si
ricambiarono
una
occhiata
significante
,
poi
rivolgendosi
a
Fidelia
:
-
Vanne
,
-
le
dissero
,
-
la
pietà
accompagni
il
dolore
.
Quest
'
uomo
aveva
bisogno
della
confessione
,
e
Dio
gli
ha
mandato
il
suo
angelo
!
Fidelia
baciò
in
fronte
le
amiche
,
e
preso
per
mano
il
giovane
addolorato
,
si
diresse
con
lui
verso
la
spiaggia
del
lago
.
-
Chi
lo
crederebbe
?
-
disse
Viola
alla
Luce
,
seguendo
con
lo
sguardo
i
due
che
si
allontanavano
.
-
Quest
'
uomo
da
oltre
venti
giorni
riempie
il
mondo
della
sua
fama
;
domani
,
per
assistere
all
'
esperimento
de
'
suoi
meravigliosi
meccanismi
,
dai
confini
più
remoti
della
terra
converranno
a
Milano
tutti
i
primati
dell
'
intelligenza
.
Più
di
tremila
areostati
sono
già
scesi
quest
'
oggi
all
'
arsenale
di
Corsico
-
la
Casa
di
ospitalità
dell
'
antico
Foro
ha
già
ricoverato
ventimila
forestieri
,
-
domani
prima
di
mezzogiorno
arriveranno
i
tre
palloni
smisurati
del
dipartimento
Russia
,
e
la
grande
arca
Americana
della
forza
di
cinquecento
aquile
...
Tutti
i
veicoli
della
Unione
saranno
in
moto
per
trasportare
passeggieri
-
le
viscere
della
terra
fremeranno
per
elettrico
impulso
negli
scambi
della
grande
novella
...
Ed
ecco
:
l
'
uomo
che
ha
dominato
gli
elementi
,
che
ha
sconvolto
l
'
ordine
della
natura
fisica
;
l
'
uomo
che
domani
sarà
idoleggiato
da
tutta
la
famiglia
umana
,
non
può
emanciparsi
dalla
tirannia
del
dolore
,
non
può
con
tutti
gli
sforzi
della
sua
volontà
e
della
sua
intelligenza
sospendere
anche
per
un
momento
il
battito
delle
proprie
passioni
.
Sarebbe
mai
vero
il
paradosso
propugnato
dalla
nuova
setta
dei
Ginevrini
,
che
l
'
umanità
progredisce
a
scapito
degli
individui
?
...
Per
giungere
al
lago
,
Fidelia
e
il
suo
giovane
compagno
avevano
attraversato
una
folta
selva
di
pini
.
Uscendo
all
'
aperta
,
uno
spettacolo
meraviglioso
si
presentò
al
loro
sguardo
,
spettacolo
affatto
nuovo
per
la
giovinetta
,
che
arrestossi
sospesa
sulla
punta
dei
piedi
,
immobile
come
la
statua
dell
'
ammirazione
.
Le
acque
erano
sparite
-
una
immensa
lastra
di
metallo
ne
copriva
la
superficie
,
formando
sovr
'
esse
una
cupola
lucente
,
dal
cui
centro
usciva
una
piramide
colossale
,
gigantesca
,
immensurabile
,
la
cui
estremità
superiore
si
perdeva
negli
oscuri
spazi
della
notte
.
La
torre
di
Babele
è
dunque
riedificata
?
E
Iddio
ha
permesso
agli
uomini
del
ventesimo
secolo
di
stabilire
una
comunicazione
fra
la
terra
ed
il
cielo
?
E
perché
non
ha
egli
punito
,
come
in
altri
tempi
,
questo
sacrilego
attentato
della
superbia
umana
?
La
favola
di
Babele
non
è
certo
la
meno
immorale
delle
tante
immoralità
delle
Genesi
.
-
Iddio
non
può
punire
quel
provvidenziale
istinto
della
azione
che
è
nella
mente
della
umanità
.
Oggimai
nessuno
può
disconoscere
questo
vero
immutabile
.
Rimescolare
la
materia
,
agitarla
,
trasformarla
,
tale
è
la
missione
dell
'
uomo
.
Orgoglioso
,
superbo
fino
a
credersi
onnipotente
,
l
'
uomo
non
cesserà
mai
da
questa
lotta
gigantesca
che
aspira
al
perfezionamento
e
forse
conduce
alla
dissoluzione
.
Il
Titano
schiacciato
non
cesserà
di
agitare
i
suoi
massi
,
di
accumulare
i
macigni
per
salire
fino
a
Dio
-
perché
egli
sente
di
aver
qualche
cosa
di
comune
con
Dio
:
l
'
intelligenza
e
lo
spirito
creatore
!
CAPITOLO
III
.
I
terrori
del
genio
,
-
Giovinetta
-
disse
l
'
adulto
coll
'
accento
dell
'
entusiasmo
-
l
'
estasi
del
vostro
volto
,
l
'
eloquenza
del
vostro
silenzio
mi
compensano
di
cinque
anni
di
patimenti
!
-
Perdonate
al
mio
egoismo
-
disse
Fidelia
,
riavendosi
dallo
stupore
.
-
Ammirando
la
vostra
opera
,
ho
dimenticato
i
vostri
dolori
.
-
E
anch
'
io
li
dimentico
in
questo
momento
,
e
siete
voi
che
me
li
fate
obliare
!
-
Prima
che
l
'
uomo
vi
confidi
le
pene
del
cuore
,
permettete
che
l
'
artista
profitti
di
questo
breve
entusiasmo
,
per
rivelarvi
le
creazioni
del
suo
genio
.
Questo
grande
meccanismo
che
domani
verrà
posto
in
azione
,
io
l
'
ho
concepito
da
oltre
cinque
anni
,
nell
'
estate
del
1976
,
quando
una
siccità
desolante
avea
costretti
buona
parte
dei
cittadini
ad
emigrare
in
paesi
lontani
.
Un
avvenimento
terribile
...
mi
vietò
di
presentare
il
mio
progetto
alla
Commissione
dei
Primati
dell
'
intelligenza
...
E
forse
fu
pel
meglio
...
E
l
'
uomo
,
che
a
quei
tempi
mi
sconsigliava
dal
tentare
il
voto
della
Commissione
,
era
forse
ispirato
dalla
saggezza
e
dall
'
amore
.
Ma
rifuggiamo
da
queste
ricordanze
...
Pur
troppo
esse
non
danno
mai
tregua
al
mio
spirito
,
e
fra
poco
io
sarò
costretto
a
dividerne
con
voi
l
'
amarezza
.
Cinque
anni
di
aspettazione
e
di
meditazione
modificarono
in
diverse
guise
il
mio
progetto
,
finché
,
ridotto
e
semplificato
col
soccorso
di
nuove
scoperte
,
riuscì
tale
da
venire
ammesso
all
'
esperimento
con
milleseicento
voti
favorevoli
e
quattrocento
contrari
.
La
più
grande
difficoltà
del
meccanismo
stava
nel
produrre
l
'
ebollizione
del
lago
-
ed
io
spero
averla
superata
,
risparmiando
le
materie
combustibili
,
e
derivando
il
calorico
dal
sole
cogli
specchi
ustorii
di
Archimede
,
riprodotti
e
perfezionati
dal
secondo
Volta
.
Questo
immenso
coperchio
di
metallo
,
che
si
estende
alla
superficie
del
lago
,
chiudendo
ermeticamente
le
acque
,
non
ha
che
un
solo
sfogo
,
la
torre
gigantesca
del
centro
,
dalla
quale
usciranno
i
vapori
condensati
dalla
ebollizione
sospinti
da
forza
violentissima
all
'
altezza
di
tremila
metri
.
Gli
specchi
ustorii
verranno
posti
in
attività
verso
le
undici
antimeridiane
-
ho
calcolato
che
,
in
meno
di
tre
ore
,
passando
pei
duecento
conduttori
che
si
elevano
dalla
circonferenza
del
lago
,
il
calorico
si
propagherà
alle
acque
,
producendo
l
'
ebollizione
.
Oh
quanto
mi
tarda
di
udire
il
brontolìo
delle
onde
commosse
!
...
di
vedere
una
bianca
nuvoletta
spuntare
dalla
piccola
valvola
,
e
sfumare
leggera
leggera
nell
'
orizzonte
!
...
Perocchè
-
lo
dico
a
voi
,
o
fanciulla
,
a
voi
sola
che
avete
un
'
anima
per
comprendere
i
dolori
e
i
terrori
della
vita
-
io
non
sono
pienamente
rassicurato
sull
'
esito
dell
'
opera
mia
...
Io
temo
che
qualche
ostacolo
impreveduto
,
qualche
fatale
combinazione
atmosferica
,
qualche
forza
fisica
da
me
obliata
si
interponga
fra
il
concepimento
e
l
'
effetto
...
Temo
altresì
che
la
giustizia
di
Dio
mi
attenda
al
varco
fatale
per
intercettare
colla
sua
mano
onnipotente
l
'
opera
del
peccatore
!
...
-
Oh
!
non
dubitate
!
-
esclamò
Fidelia
coll
'
accento
della
convinzione
.
-
Il
genio
emana
da
lui
,
ed
egli
non
lo
dona
perché
vada
sprecato
.
La
vostra
opera
fu
concetta
nel
desiderio
del
bene
,
e
ciò
che
è
buono
è
benedetto
da
Dio
!
Ormai
non
ho
bisogno
di
altre
spiegazioni
.
Contemplando
da
questo
luogo
i
meravigliosi
apparecchi
,
io
già
mi
figuro
il
grande
spettacolo
che
deve
aver
luogo
domani
.
Le
acque
ribollono
come
per
incanto
...
I
vapori
si
concentrano
nel
vasto
serbatoio
...
Al
cadere
del
sole
,
voi
aprite
le
grandi
valvole
-
una
densa
colonna
di
fumo
,
sospinta
dalle
trombe
pneumatiche
,
si
slancia
verso
l
'
orizzonte
che
in
pochi
minuti
sì
copre
di
nubi
...
Dalla
città
si
leva
un
grido
di
ammirazione
,
e
i
vapori
agglomerati
e
rinfrescati
nelle
alte
regioni
dello
spazio
,
si
sciolgono
in
pioggia
abbondante
!
...
-
L
'
angelo
ha
parlato
;
io
non
posso
più
dubitare
dell
'
opera
mia
;
-
disse
il
giovane
cadendo
in
ginocchio
dinanzi
a
Fidelia
,
e
baciandole
un
lembo
della
tunica
verginale
.
-
Ora
che
avete
confermata
la
fede
dell
'
artista
,
aggiungete
,
o
fanciulla
,
un
miracolo
,
rendete
all
'
uomo
la
pace
che
egli
ha
perduto
da
molti
anni
!
-
Alzatevi
!
-
sclamò
Fidelia
quasi
atterrita
.
-
La
pace
viene
da
Dio
,
che
la
promette
e
la
dona
agli
uomini
di
buona
volontà
.
-
La
voce
della
donna
è
la
voce
di
Dio
-
proseguì
il
giovane
coll
'
entusiasmo
dell
'
ispirazione
.
-
Io
non
leverò
le
mie
ginocchia
dalla
terra
,
prima
che
voi
abbiate
risposto
ad
una
domanda
.
Credete
voi
che
un
uomo
,
il
quale
un
tempo
si
chiamava
Secondo
Albani
,
possa
aspirare
all
'
amore
di
una
donna
?
-
Quale
strana
domanda
!
-
sclamò
la
giovinetta
,
fissando
gli
occhi
smarriti
nel
volto
dello
sconosciuto
.
Poi
,
non
potendo
indovinare
il
senso
delle
misteriose
parole
,
stese
la
mano
al
genuflesso
,
e
con
voce
commossa
:
-
Sorgete
-
gli
disse
;
-
il
nome
che
avete
pronunziato
è
un
suono
affatto
nuovo
al
mio
orecchio
;
ma
se
voi
siete
l
'
uomo
a
cui
desso
appartiene
,
io
lo
scolpirò
nel
mio
cuore
per
non
dimenticarlo
mai
più
.
-
Voi
dunque
ignorate
la
triste
storia
del
mio
passato
!
...
-
proruppe
il
giovane
levandosi
da
terra
e
premendo
al
cuore
la
mano
di
Fidelia
.
-
Gli
uomini
sono
migliori
che
io
non
credeva
,
poiché
obbediscono
alla
Legge
di
redenzione
!
Ebbene
,
poiché
le
vostre
parole
mi
hanno
dimostrato
che
i
fratelli
non
obliarono
il
dovere
,
anch
'
io
avrò
il
coraggio
di
prevalermi
de
'
miei
diritti
.
A
voi
sola
,
per
cui
l
'
amore
è
perdono
,
a
voi
ho
rivelato
il
nome
fatale
ch
'
io
desiderava
nascondere
a
a
tutti
.
L
'
inventore
della
pioggia
artifiziale
,
domani
,
dopo
l
'
esperimento
voleva
allontanarsi
per
sempre
da
questa
città
che
gli
diè
vita
,
per
isfuggire
ad
una
amara
ricordanza
,
per
involarsi
ad
una
gloria
che
avrebbe
ridestato
nei
fratelli
un
'
eco
di
riprovazione
.
Ebbene
,
io
rimarrò
-
io
sfiderò
i
pericoli
della
celebrità
-
il
mio
nome
allo
spuntare
dell
'
alba
,
verrà
proclamato
dai
banditori
-
dirigerò
io
stesso
,
alla
prima
luce
del
sole
,
i
meccanismi
preparati
nelle
tenebre
...
Voi
non
potete
comprendere
quanto
vi
sia
di
terribile
nella
mia
risoluzione
...
Nulla
oso
dirvi
in
questo
momento
;
ma
domani
a
notte
avanzata
,
quando
tutto
vi
sarà
noto
,
io
sarò
qui
,
tra
gli
spasimi
del
terrore
e
della
speranza
,
tremante
,
convulso
,
ad
aspettarvi
sotto
questo
platano
stesso
,
dove
mi
avete
detto
che
il
nome
di
Secondo
Albani
rimarrà
eternamente
scolpito
nel
vostro
cuore
.
Se
prima
di
mezzanotte
voi
tornerete
a
me
per
ripetermi
le
sante
parole
,
allora
avrò
il
coraggio
alla
mia
volta
di
chiedervi
qual
nome
abbia
imposto
il
Signore
all
'
angelo
di
redenzione
.
In
quel
punto
,
dalla
torre
Garibaldi
squillò
il
richiamo
delle
vergini
.
Era
la
prima
volta
,
dacché
Fidelia
avea
compiuta
l
'
età
dell
'
emancipazione
,
che
quel
suono
la
sorprendeva
fuori
della
casa
paterna
.
La
giovinetta
in
quella
notte
avea
sorbiti
i
profumi
inebbrianti
dell
'
amore
.
Ma
il
tempo
inesorabile
e
pedante
non
ha
riguardo
né
pietà
per
le
anime
innamorate
.
Lo
squillo
del
richiamo
troncò
sul
labbro
di
Fidelia
una
risposta
che
il
giovane
avrebbe
pagato
a
prezzo
di
sangue
.
CAPITOLO
IV
.
Il
despotismo
della
legge
naturale
.
-
Che
ho
mai
fatto
!
-
esclamò
la
giovinetta
riscuotendosi
,
e
volgendo
intorno
lo
sguardo
smarrito
.
-
Mio
padre
!
Che
dirà
egli
,
mio
padre
,
nel
vedermi
rientrare
sì
tardi
?
-
Tu
sarai
nella
tua
cameretta
all
'
ora
legale
-
disse
una
voce
ben
nota
alla
fanciulla
.
-
Oh
!
voi
...
mie
buone
sorelle
!
-
Presto
!
a
venti
passi
dall
'
Arco
c
'
è
una
stazione
di
gondole
volanti
-
disse
Viola
,
dando
il
braccio
alla
giovane
amica
...
-
In
meno
di
tre
minuti
,
prima
che
la
campana
abbia
cessato
di
suonare
,
noi
scenderemo
alla
porta
del
tuo
palazzo
.
L
'
agitazione
di
Fidelia
,
sopratutto
l
'
accento
di
terrore
ond
'
ella
proferì
il
nome
del
padre
,
agghiacciarono
il
cuore
del
giovane
innamorato
.
Non
osò
muover
passo
,
non
proferire
una
parola
.
Ma
prima
di
allontanarsi
,
Fidelia
volse
a
lui
uno
sguardo
ed
un
addio
,
che
equivalevano
ad
una
promessa
.
-
E
mentre
le
tre
donne
si
dileguavano
per
l
'
ampio
viale
,
l
'
Albani
sentiva
nell
'
anima
una
voce
soave
ripetergli
in
mille
toni
melodiosi
:
io
ti
amo
!
Presso
l
'
Arco
della
Pace
,
le
tre
donne
salirono
in
una
gondola
volante
,
che
elevandosi
rapidamente
all
'
altezza
di
cento
metri
,
si
diresse
verso
la
città
con
moto
velocissimo
.
Luce
,
Fidelia
e
Viola
,
adagiate
nella
aerea
navicella
,
sorvolavano
alle
piante
ed
alle
abitazioni
,
come
tre
cherubini
portati
da
una
nuvoletta
.
La
campana
del
richiamo
vibrava
gli
ultimi
squilli
,
allorquando
Fidelia
,
salutate
le
amiche
,
entrava
negli
atrii
del
palazzo
paterno
.
Corse
alla
sedia
ascendente
,
toccò
il
bottone
dorato
,
e
tosto
,
pel
rapido
agitarsi
delle
carrucole
,
tra
il
fremito
armonioso
delle
corde
vellutate
,
ella
trovossi
negli
appartamenti
superiori
.
Le
prime
sensazioni
dell
'
amore
,
i
moti
involontari
dell
'
anima
che
sente
la
seconda
vita
,
riflettonsi
nel
volto
di
giovane
donna
.
Le
guance
di
Fidelia
erano
bianche
siccome
l
'
alabastro
,
l
'
occhio
radiante
di
nuova
luce
,
le
labbra
voluttuosamente
socchiuse
.
Un
insolito
abbandono
,
una
melanconica
rilassatezza
in
tutta
la
persona
.
-
L
'
amore
,
che
più
tardi
rinvigorisce
e
rigenera
la
donna
,
in
sulle
prime
si
annunzia
coi
sintomi
della
febbre
.
Al
leggero
cigolio
delle
carrucole
,
che
annunziava
l
'
ascensione
di
Fidelia
negli
appartamenti
superiori
,
due
gravi
personaggi
mossero
ad
incontrarla
nella
galleria
.
Non
appena
la
sedia
ristette
,
l
'
un
d
'
essi
stese
la
mano
alla
fanciulla
per
aiutarla
a
discendere
-
l
'
altro
,
il
più
vecchio
,
arrestandosi
a
pochi
passi
dalla
porta
d
'
onde
era
uscito
-
figliuola
mia
,
disse
con
voce
severa
,
tu
sai
che
io
non
amo
di
saperti
in
volta
...
ad
ora
sì
tarda
della
notte
...
Fidelia
non
rispose
.
-
È
l
'
ora
legale
-
disse
il
più
giovane
dei
personaggi
...
-
Il
richiamo
dello
vergini
suona
tuttavìa
...
-
Sempre
da
capo
con
queste
vostre
teorie
della
legalità
!
-
proruppe
il
vecchio
con
accento
di
stizza
...
-
Io
rispetto
le
leggi
,
e
mi
adopero
con
tutto
lo
zelo
per
farle
rispettare
dalla
famiglia
;
ma
fra
un
padre
ed
una
figlia
i
doveri
ed
i
diritti
non
vanno
misurati
alle
norme
del
codice
.
L
'
amore
che
io
porto
a
Fidelia
mi
impone
di
ricordarle
che
l
'
aria
della
notte
è
nociva
alla
salute
,
e
quand
'
anche
non
vi
fossero
per
lei
altri
pericoli
andando
in
volta
ad
ora
sì
tarda
,
questo
solo
basterebbe
perché
ella
dovesse
piegarsi
a
'
miei
desiderii
.
-
Eravamo
uscite
un
po
'
tardi
dal
circolo
...
Luce
e
Viola
mi
hanno
invitata
ad
accompagnarle
fino
al
Larietto
per
vedere
gli
apparecchi
della
macchina
...
Fidelia
articolava
a
stento
le
parole
.
Ella
appoggiò
il
suo
braccio
a
quello
del
padre
,
e
tutti
insieme
entrarono
nella
sala
.
-
Figliuola
mia
-
disse
il
vecchio
assestandosi
in
un
pieritto
(
)
,
mentre
Fidelia
si
coricava
sovra
un
divano
di
velluto
-
non
vorrei
che
queste
scappatelle
notturne
si
rinnovassero
troppo
spesso
...
So
che
tu
mi
vuoi
bene
...
Spero
che
la
voce
dell
'
affetto
figliale
in
avvenire
preverrà
di
due
o
tre
ore
il
richiamo
delle
campane
...
Vedete
,
Gran
Prestinaio
;
non
vi
pare
che
mia
figlia
abbia
un
viso
da
febbre
terzana
?
-
Più
pallida
,
più
estenuata
...
difatti
...
-
Immaginate
,
cittadino
Rolland
,
che
sono
stata
ritta
più
di
un
'
ora
al
medesimo
posto
,
per
udire
la
spiegazione
dei
meravigliosi
meccanismi
che
devono
produrre
la
pioggia
artiflziale
...
-
E
chi
ebbe
la
fortuna
di
svelare
i
misteri
della
scienza
ad
un
'
allieva
sì
docile
e
sì
gentile
?
-
chiese
Rolland
a
Fidelia
.
-
Oh
!
la
fortuna
fu
tutta
mia
-
rispose
la
giovinetta
arrossendo
-
io
non
sperava
d
'
incontrare
sulla
riva
del
lago
un
maestro
tanto
istruito
e
sapiente
.
Figuratevi
che
la
spiegazione
della
meravigliosa
macchina
io
l
'
ebbi
dall
'
inventore
...
-
Tu
hai
parlato
con
quell
'
uomo
!
-
esclamò
il
padre
di
Fidelia
,
balzando
dal
pieritto
.
-
Tu
dici
d
'
aver
parlato
coll
'
inventore
della
macchina
...
!
-
ripetè
il
vecchio
con
voce
corrucciata
.
-
Gran
Proposto
:
-
disse
Rolland
levandosi
in
piedi
-
moderate
quei
vostri
trasporti
dinanzi
ad
una
fanciulla
...
Non
vedete
?
voi
la
fate
tremare
!
-
Fidelia
!
mia
buona
Fidelia
!
-
riprese
il
vecchio
dopo
breve
silenzio
,
accostandosi
alla
figlia
e
stringendole
la
mano
con
tenerezza
.
-
Rispondi
sinceramente
al
tuo
vecchio
padre
:
conosci
tu
il
nome
del
giovine
artista
,
col
quale
ti
sei
intrattenuta
a
conversare
?
T
'
ha
egli
nulla
rivelato
delle
sue
vicende
...
delle
sue
...
sventure
?
-
Io
non
conosco
la
menzogna
-
riprese
Fidelia
con
voce
commossa
.
-
L
'
inventore
della
pioggia
artifiziale
mi
ha
rivelato
il
proprio
nome
coll
'
accento
straziante
di
chi
confessa
una
colpa
.
Questo
nome
,
che
domani
non
sarà
più
un
segreto
per
alcuno
,
io
non
ho
difficoltà
di
ripeterlo
a
voi
...
Il
giovane
artista
si
chiama
Secondo
Albani
...
-
Egli
ti
ha
ingannata
,
figliuola
mia
!
-
proruppe
il
vecchio
con
ira
.
-
Colui
non
ha
più
diritto
di
chiamarsi
Secondo
,
dacché
la
legge
lo
ha
condannato
...
Ma
il
vecchio
non
potè
compiere
la
frase
...
perocché
il
Rolland
,
balzando
in
piedi
,
e
intromettendosi
fra
il
padre
e
la
figlia
:
-
Gran
Proposto
!
-
disse
con
voce
autorevole
;
-
in
nome
di
quella
legge
che
tu
,
primo
magistrato
della
famiglia
Olona
,
devi
affermare
coll
'
esempio
,
io
ti
ammonisco
che
tu
mancheresti
al
più
sacro
dovere
di
fraternità
,
accusando
ed
infamando
un
cittadino
,
che
oggi
è
puro
ed
onorabile
come
al
giorno
della
sua
nascita
.
-
Io
sono
in
casa
mia
,
mastro
Rolland
.
Nella
libera
cerchia
del
santuario
domestico
,
fra
un
padre
ed
una
figlia
,
ve
lo
ripeto
,
non
può
esservi
altro
codice
che
quello
dell
'
amore
.
-
Con
autorità
di
fratello
vi
ho
ricordato
un
dovere
-
proseguì
Rolland
-
ed
ora
fate
ciò
che
la
coscienza
v
'
ispira
.
Badate
che
questa
legge
che
voi
chiamate
di
amore
,
non
sia
piuttosto
un
avanzo
di
pregiudizi
ereditati
.
Queste
parole
turbarono
la
fronte
al
vecchio
Proposto
.
Rolland
gli
strinse
la
mano
,
uscì
dalla
comune
,
e
abbandonandosi
al
pendio
della
glissante
(
)
,
scivolò
sino
agli
atrii
inferiori
.
Il
Gran
Proposto
fece
uno
sforzo
violento
sopra
sé
stesso
.
Per
quella
sera
egli
non
proferse
altre
parole
.
Prese
per
mano
la
figlia
,
e
,
accompagnandola
fin
presso
la
stanza
delle
rose
,
prese
commiato
da
lei
col
bacio
del
buon
sogno
.
Fidelia
era
vivamente
commossa
.
Gli
sdegni
del
padre
,
le
parole
concitate
e
interrotte
,
le
strane
proteste
di
Rolland
,
tutta
la
scena
cui
poco
dianzi
aveva
assistito
le
riempirono
il
cuore
di
tristi
presagi
.
Prima
di
coricarsi
,
ella
si
assise
al
cembalo
magnetico
e
scorrendo
colle
dita
sovra
la
tastiera
di
avorio
,
parlò
alla
sorella
d
'
amore
.
-
Vegli
,
o
Speranza
?
-
Veglio
.
-
Finalmente
le
rose
diedero
fragranza
,
ma
le
spine
sono
cresciute
.
-
Narrami
la
storia
del
tuo
cuore
-
io
chino
l
'
orecchio
sul
cembalo
per
udire
il
melodioso
canto
della
vergine
innamorata
.
La
casa
di
Fidelia
e
la
casa
di
Speranza
erano
disgiunte
da
tre
lunghe
contrade
-
ma
le
due
donne
conversarono
fino
all
'
alba
colle
oscillazioni
del
telegrafo
.
Per
comunicare
agli
avorii
le
magnetiche
parole
,
Fidelia
raccoglieva
tutte
le
forze
dell
'
anima
sospingendole
colla
volontà
verso
l
'
estremo
delle
dita
.
Gli
occhi
della
giovinetta
mandavano
fiamme
;
le
labbra
oscillavano
;
i
polsi
tremavano
convulsi
per
la
pressione
del
fluido
sospinto
...
E
quando
Fidelia
,
stanca
da
quegli
sforzi
violenti
,
reclinava
la
testa
sul
timpano
sonoro
,
una
musica
soavissima
le
parlava
allo
spirito
-
una
musica
di
consigli
,
di
speranze
e
di
benedizioni
-
la
musica
di
un
'
anima
sorella
.
-
Il
telegrafo
magnetico
di
Terzo
Bonelli
riparava
ai
tanti
peccati
dei
telegrafi
antichi
-
traduttore
fedele
dell
'
anima
,
esso
non
poteva
in
verun
modo
trasmettere
la
menzogna
.
CAPITOLO
V
.
Meneghini
puro
sangue
.
Da
tempo
immemorabile
,
alla
vasta
città
dell
'
Olona
non
erano
affluiti
tanti
forestieri
da
tutte
parti
del
mondo
.
Nella
casa
di
ospitalità
dell
'
antico
Lazzaretto
,
ove
,
fino
dal
giorno
antecedente
,
han
preso
alloggio
trentamila
persone
-
nei
quattrocento
palazzi
di
ferro
che
gli
Anziani
della
famiglia
hanno
fatto
collocare
nel
Campo
Ausiliario
,
non
trovasi
più
una
sola
camera
disponibile
.
-
Tutti
gli
alberghi
di
lusso
,
tutti
gli
asili
gratuiti
riboccano
di
gente
.
E
dire
che
siamo
appena
al
mezzogiorno
,
e
dalle
cinque
ferrovie
giungono
ad
ogni
tratto
nuovi
convogli
-
e
innumerevoli
aerostati
,
immense
arche
natanti
negli
spazi
del
cielo
,
si
librano
a
trecento
metri
di
altezza
sovra
il
porto
Corsico
,
attendendo
il
segnale
della
calata
.
I
tardi
arrivati
,
disperando
di
trovare
alloggio
,
si
accalcano
nelle
vie
,
o
nelle
sale
da
rinfresco
.
Il
grande
Caffè
Centrale
della
Associazione
Gnocchi
,
verso
un
'
ora
pomeridiana
ribocca
di
uomini
,
donne
e
bestie
d
'
ogni
paese
.
-
Gran
bel
Milano
!
-
esclama
uno
dei
vecchi
abituati
del
Caffè
,
il
quale
da
cinque
ore
sta
seduto
in
compagnia
di
alcuni
buontemponi
sulla
porta
di
Occidente
.
-
Gran
bel
Milano
!
Per
me
,
ho
giurato
di
non
uscir
mai
dalla
mia
città
quand
'
anche
a
due
miglia
di
distanza
piovessero
beccafichi
arrostiti
,
come
ai
tempi
di
Mosè
.
-
Via
!
per
una
pioggia
di
beccafichi
si
potrebbe
fare
il
sacrifizio
di
una
piccola
corsa
in
vapore
!
-
dice
un
altro
milanese
.
-
Voi
mi
avete
capito
,
caro
Pirotta
-
in
vapore
!
-
Che
!
tu
!
un
uomo
che
possiede
trentamila
lussi
di
rendita
...
viaggi
ancora
coi
veicoli
gratuiti
della
Unione
?
-
Io
amo
di
andare
all
'
antica
,
mio
caro
Perelli
;
con
questi
malcreati
palloni
io
lascio
viaggiare
i
matti
,
che
han
voglia
di
rompersi
il
collo
precipitando
dall
'
altezza
di
due
o
trecento
metri
sulla
cupola
di
qualche
campanile
!
-
Non
hai
torto
,
mio
caro
Pestalozza
!
E
pazienza
se
quei
matti
,
che
pretendono
viaggiare
nell
'
aria
,
rischiassero
soltanto
la
propria
vita
!
...
Ma
pur
troppo
la
loro
imprudenza
è
un
continuo
attentato
alla
sicurezza
altrui
.
Anche
ieri
,
causa
quei
maledetti
palloni
;
avvennero
quattro
o
cinque
disastri
nella
nostra
Milano
...
Il
Guardapolli
del
giardino
Balzaretti
,
mentre
stava
sulla
porta
della
piccionaia
distribuendo
il
grano
alle
bestie
,
ricevette
sul
ghigno
il
complimento
di
un
lungo
cannocchiale
che
uno
dei
viaggiatori
si
lasciò
scappare
di
mano
.
Sulla
piazza
del
Duomo
,
mentre
la
folla
dei
nullabbienti
si
accalcava
presso
la
porta
della
decima
Dispensa
per
ricevere
il
pane
,
venne
a
cadere
una
pioggia
di
grosse
ostriche
,
le
quali
,
ti
giuro
,
non
resero
il
miglior
servizio
alle
nuche
pelate
di
alcuni
poveretti
...
-
Perciò
..
,
viva
sempre
il
cilindro
!
E
dicano
pure
i
balordi
che
noi
siamo
antiquari
,
retrogradi
,
codini
,
cappelloni
,
torrioni
...
Ma
un
buon
cappello
a
cilindro
...
-
Della
fabbrica
Ponzone
...
-
Bravo
!
della
fabbrica
Ponzone
!
Da
centoventisette
anni
la
mia
famiglia
si
serve
in
quel
negozio
!
Oh
!
...
vedi
quanta
gente
vien
su
dalla
strada
dei
medici
!
....
Forestieri
arrivati
di
fresco
!
-
Se
non
m
'
inganno
,
debbon
essere
scienziati
!
-
Primati
dell
'
intelligenza
,
si
deve
dire
...
-
Scienziati
o
primati
fa
lo
stesso
...
Chiamali
come
ti
pare
meglio
,
sono
e
saranno
sempre
sinonimi
di
gabbamondo
.
-
Dove
andrà
ad
alloggiare
tutta
questa
gente
?
-
Con
tutta
la
loro
scienza
,
i
signori
primati
dovranno
rassegnarsi
,
e
far
di
necessità
virtù
,
dormendo
a
cielo
scoperto
.
-
È
proprio
una
vergogna
che
il
municipio
...
cioè
...
volevo
dire
...
come
lo
chiamano
ora
?
...
-
Il
Consiglio
di
famiglia
...
-
C
'
è
da
perder
la
testa
a
imparare
queste
nuove
denominazioni
!
Che
ne
dici
,
caro
Perelli
?
...
Hanno
fatto
un
gran
sfoggio
di
belle
parole
,
ma
nel
fatto
non
si
è
punto
avvantaggiato
!
Fra
le
nostre
Giunte
municipali
e
i
moderni
Consigli
di
famiglia
non
veggo
gran
differenza
...
-
Io
direi
piuttosto
che
siamo
andati
di
male
in
peggio
.
-
Figurati
se
in
una
giornata
come
questa
non
si
doveva
pensare
a
far
venire
da
Bergamo
o
da
Como
duecento
o
trecento
case
di
ferro
!
...
Signori
no
!
ha
detto
il
Sindaco
...
o
Gran
Proposto
...
come
ora
lo
chiamano
...
Milano
non
deve
ricorrere
alle
famiglie
minori
-
non
deve
disturbare
i
vicini
-
Milano
deve
fare
da
sè
!
-
Ed
ecco
...
corpo
di
mille
diavoli
!
...
che
per
voler
fare
da
sé
,
il
Municipio
...
non
ha
saputo
far
nulla
...
e
il
decoro
della
città
è
compromesso
!
...
-
Questo
nostro
Sindaco
...
o
Gran
Proposto
...
vuol
durar
poco
nella
sua
carica
!
...
Ho
sentito
certe
campane
...
-
Parliamo
a
voce
bassa
...
Voi
sapete
che
io
vado
a
pranzo
da
lui
due
volte
la
settimana
...
E
non
vorrei
...
-
Eh
!
non
siamo
più
ai
tempi
della
repubblica
rossa
!
Ora
si
può
parlare
liberamente
!
...
-
Non
si
sa
mai
...
quello
che
può
accadere
...
Io
non
ho
dimenticato
il
precetto
di
mio
nonno
:
delle
autorità
,
dei
magistrati
,
dei
funzionari
pubblici
-
fin
quando
sono
in
carica
-
bisogna
dirne
bene
,
salvo
a
lapidarli
quando
sieno
caduti
...
-
Io
poi
,
non
ho
tanti
scrupoli
,
caro
Perelli
...
Anche
ai
tempi
della
repubblica
era
permesso
dir
male
dei
sindaci
e
delle
Giunte
...
Toglieteci
il
piacere
di
parlare
contro
il
Municipio
,
e
in
verità
non
sapremmo
come
passare
la
vita
...
Volete
che
io
ve
la
dica
schietta
e
netta
come
la
sento
in
cuore
?
...
anche
in
codesta
faccenda
della
pioggia
artificiale
io
ci
veggo
del
marcio
...
-
Sicuro
che
c
'
è
del
marcio
!
-
sciamano
in
coro
i
circostanti
.
-
Qui
sotto
c
'
è
qualche
imbroglio
,
qualche
brutto
intrigo
dei
signori
anziani
...
-
E
aggiungete
pure
del
Gran
Proposto
!
...
-
Quando
si
pensa
che
Parigi
,
Berlino
,
Lucerna
,
Varsavia
,
infine
le
principali
città
della
Unione
respinsero
la
proposta
dell
'
esperimento
!
...
-
Ciò
significa
che
il
meccanismo
è
difettoso
...
-
Io
dubito
piuttosto
che
una
pioggia
artifiziale
possa
recare
gravi
danni
all
'
igiene
pubblica
,
suscitando
dalla
terra
evaporazioni
pestifere
...
Questa
dev
'
essere
la
vera
ragione
per
cui
i
Municipii
delle
capitali
più
illuminate
non
vollero
tentare
la
prova
...
Oh
!
vedrete
!
vedrete
!
...
Grazie
alla
intelligenza
ed
al
senno
del
nostro
Municipio
,
avremo
fra
pochi
giorni
a
Milano
la
petecchiale
o
la
febbre
gialla
...
-
Quanto
a
me
,
nessuno
mi
leva
dalla
mente
che
avremo
una
pioggia
di
acqua
calda
,
la
quale
cremerà
in
poche
ore
tutta
la
vegetazione
...
-
Voi
parlate
di
danni
probabili
e
possibili
;
ma
nessuno
di
voi
ha
avvertito
il
danno
certo
,
reale
,
inevitabile
....
la
morte
di
tutti
i
pesci
del
lago
...
-
E
tu
credi
,
Pirotta
,
che
tutti
i
pesci
?
...
-
Oh
,
veh
l
'
ingenua
domanda
!
Poiché
il
lago
deve
bollire
,
ne
viene
di
conseguenza
...
-
Sicuro
!
ne
viene
di
conseguenza
che
i
pesci
si
cuoceranno
..
,
-
Ora
comprendo
!
-
grida
il
Perelli
,
levandosi
in
piedi
,
e
spalancando
tanto
d
'
occhi
...
-
E
quando
i
pesci
saran
cotti
...
-
Allora
...
!
-
I
signori
del
Municipio
...
-
Il
Gran
Proposto
...
-
Gli
anziani
...
-
Una
buona
mangiata
fra
loro
...
alla
barba
dei
gonzi
,
che
hanno
fatto
le
spese
della
pioggia
!
...
La
strana
conclusione
dell
'
ultimo
oratore
fu
accolta
con
una
esplosione
di
viva
,
di
applausi
e
di
risa
sguaiate
.
L
'
idea
che
il
Gran
Proposto
e
gli
anziani
del
Consiglio
avessero
approvato
l
'
esperimento
della
pioggia
artificiale
al
solo
scopo
di
fare
un
lauto
pranzo
con
pesci
del
lago
,
percorse
i
crocchi
vicini
,
ma
venne
respinta
ben
tosto
e
soffocata
dai
sarcasmi
delle
persone
intelligenti
.
Un
secolo
addietro
,
quella
assurdità
grossolana
e
maligna
avrebbe
trovato
eco
nelle
masse
,
e
venti
o
trenta
pappagalli
del
giornalismo
l
'
avrebbero
stampata
per
edificazione
del
popolo
.
CAPITOLO
VI
.
Le
pillole
alimentari
di
Raspali
Ma
lasciamo
il
vestibolo
,
e
spingiamo
lo
sguardo
nelle
sale
interne
,
ove
stanno
adunate
più
di
duemila
persone
giunte
da
lontani
paesi
.
Duecento
garzoni
ed
altrettante
donzelle
vanno
,
vengono
,
si
incontrano
,
si
urtano
presso
la
Rotonda
centrale
,
per
levare
le
imbandigioni
da
distribuirsi
nei
ventiquattro
emicicli
.
Ad
ogni
tratto
nuovi
forestieri
sopraggiungono
.
Dappertutto
è
un
ricambiarsi
di
saluti
,
di
augurii
,
di
strette
di
mano
.
Amici
e
conoscenti
,
che
vivono
disgiunti
da
immensurabili
spazi
di
terra
e
di
mare
:
uomini
che
senza
essersi
veduti
mai
,
per
mezzo
di
un
filo
miracoloso
si
ricambiarono
per
molti
anni
le
aspirazioni
e
le
idee
-
eccoli
riuniti
in
una
sola
città
,
in
un
sol
punto
del
globo
,
per
assistere
ad
un
nuovo
prodigio
dell
'
intelligenza
.
In
uno
dei
più
vasti
emicicli
,
conversavano
a
voce
alta
due
personaggi
,
che
al
vestito
ed
al
distintivo
di
nobiltà
ond
'
erano
fregiati
,
mostravano
appartenere
alla
onorata
congregazione
dei
Primati
.
-
Povera
umanità
-
diceva
l
'
un
d
'
essi
,
volgendo
uno
sguardo
di
commiserazione
alla
folla
.
-
Povera
umanità
!
Studia
!
lavora
!
inventa
pure
il
miracolo
onde
migliorare
la
tua
condizione
,
tu
starai
sempre
a
disagio
nel
mondo
.
La
scienza
non
può
soccorrere
a
'
tuoi
bisogni
senza
crearne
dei
nuovi
.
La
noia
,
il
desiderio
,
il
dolore
aggraveranno
eternamente
il
fardello
della
vita
!
...
Questa
città
nel
breve
corso
di
un
secolo
si
è
estesa
di
oltre
venti
miglia
in
circonferenza
.
Le
più
belle
,
le
più
utili
istituzioni
furono
qui
favorite
dalla
ricchezza
e
dalla
generosità
de
'
cittadini
.
Un
migliaio
di
stabilimenti
pubblici
e
privati
si
eressero
come
per
incanto
nell
'
ultimo
decennio
;
le
case
di
ospitalità
,
gli
alberghi
,
i
palazzi
mobili
possono
dar
ricetto
a
seicentomila
forestieri
:
nondimeno
,
ecco
venire
un
giorno
in
cui
il
concorso
strabocchevole
dimostra
l
'
insufficienza
dei
provvedimenti
umani
,
e
i
disordini
rinascono
,
la
confusione
si
rinnova
,
e
da
ogni
parte
sorgono
grida
di
malcontento
!
Nel
primo
caffè
di
Milano
,
fornito
di
venti
fornelli
e
servito
da
oltre
quattrocento
volonterosi
,
io
veggo
dei
poveri
diavoli
che
attendono
da
due
ore
la
colazione
!
-
Tu
hai
sempre
il
tuo
umor
nero
,
amico
Rousseau
;
-
disse
un
giovane
di
circa
venticinque
anni
,
che
portava
sulla
fronte
il
doppio
distintivo
della
nobiltà
(
)
.
-
Convengo
che
il
dipartimento
Italia
,
e
sopratutto
la
famiglia
dell
'
Olona
,
han
molto
progredito
nella
civiltà
in
quest
'
ultimo
decennio
;
ma
rispetto
agli
altri
dipartimenti
di
Europa
,
qui
trovo
ancora
un
barbarismo
deplorabile
.
Il
progresso
,
come
tu
dici
,
crea
dei
nuovi
bisogni
,
e
guai
se
ciò
non
avvenisse
!
l
'
uomo
diverrebbe
stazionario
,
ovvero
camminerebbe
retrogrado
.
Una
invenzione
,
una
scoperta
qualunque
,
producendo
nuovi
bisogni
,
trae
seco
di
conseguenza
altre
invenzioni
ed
altre
scoperte
-
e
così
l
'
uomo
procede
gradatamente
a
quell
'
apice
di
perfezione
,
che
è
il
fine
supremo
della
vita
.
Guai
allo
sciagurato
che
si
arresta
a
mezzo
del
cammino
!
Guai
tre
volte
a
colui
,
che
si
adagia
sul
presente
,
rifiutando
i
benefizi
quotidiani
della
intelligenza
!
Quest
'
oggi
parecchie
migliaia
di
persone
si
trovano
a
Milano
senza
albergo
e
senza
vitto
-
ciò
non
avverrebbe
a
Parigi
,
nè
a
Napoli
,
nè
a
Berlino
,
quand
'
anche
,
in
un
sol
giorno
,
tutti
gli
abitatori
dall
'
universo
si
adunassero
in
quei
centri
popolosi
.
In
occasione
dell
'
ultima
esposizione
,
a
Parigi
v
'
era
un
'
affluenza
quotidiana
di
circa
otto
milioni
di
forestieri
,
ma
in
meno
di
due
giorni
sui
tetti
delle
case
vennero
elevati
cinque
o
sei
piani
di
piccole
camere
in
guttaperca
,
e
gli
alloggi
furono
quadruplicati
.
Quanto
alla
bisogna
del
vitto
,
il
provvedimento
è
ancora
più
facile
.
Se
a
Milano
i
proprietari
degli
Alberghi
e
dei
Caffè
si
fossero
provveduti
di
midollo
concentrato
di
leone
,
tutti
quei
poveretti
che
attendono
la
colazione
da
due
ore
,
con
una
sola
pillola
potrebbero
nutrirsi
per
l
'
intera
giornata
.
-
Bella
invenzione
davvero
,
le
vostre
pillole
di
midollo
concentrato
!
-
disse
Rousseau
,
crollando
la
testa
.
-
I
Milanesi
non
diedero
mai
prova
di
tanto
buon
senso
,
quanto
nel
rifiutare
questo
nuovo
metodo
di
alimentazione
,
che
debilita
lo
stomaco
e
priva
l
'
uomo
de
'
più
squisiti
piaceri
.
-
E
credi
tu
,
che
se
in
questo
momento
giungesse
a
Milano
uno
speculatore
,
il
quale
mettesse
in
vendita
due
o
tre
barili
delle
mie
pillole
,
non
sarebbe
un
gran
benefizio
per
gli
stomachi
digiuni
?
...
Un
sorriso
di
dubbio
,
quasi
di
scherno
,
increspò
leggermente
il
labbro
di
Rousseau
.
E
già
stava
per
rispondere
una
amara
parola
,
quando
una
ondata
di
giovincelli
bizzarramente
vestiti
irruppe
nella
sala
.
Erano
i
piccoli
banditori
del
commercio
e
della
industria
,
venditori
di
giornali
,
di
zigaretti
e
fotografie
,
porta
voci
di
notizie
,
anticamente
denominati
barabini
,
ed
ora
distinti
col
titolo
espressivo
di
demonietti
di
città
.
Abbigliati
di
una
semplice
blouse
di
seta
color
scarlatto
,
la
fronte
protetta
da
un
elegante
berettino
di
velluto
azzurro
,
i
capelli
lunghi
e
scendenti
sulle
spalle
,
la
gamba
ignuda
fino
al
ginocchio
,
il
piede
serrato
in
uno
stivaletto
rosso
colle
calze
riverse
,
di
una
candidezza
incensurabile
;
snelli
,
petulanti
,
loquaci
,
attraversavano
la
folla
senza
toccarla
,
filtravano
nei
crocchi
,
strillavano
,
sparivano
come
esseri
fantastici
.
Il
grido
di
quei
piccoli
demoni
pose
fine
alla
quistione
dei
due
scienziati
.
Un
pallone
da
commercio
giunto
da
Parigi
in
quel
punto
aveva
recato
a
Milano
quattromila
case
di
guttaperca
e
parecchi
barili
di
pillole
Raspail
preparate
col
midollo
di
leone
.
All
'
annunzio
inaspettato
,
tutte
le
sale
furono
in
moto
.
I
forestieri
,
che
già
da
parecchie
ore
languivano
a
stomaco
digiuno
,
e
che
non
avevano
trovato
alloggio
nella
città
,
assediano
la
sporta
dei
piccoli
venditori
,
i
quali
strillano
a
tutta
gola
:
-
avanti
,
fratelli
!
-
Una
camera
per
cinque
lussi
!
-
Un
pranzo
in
una
pillola
!
-
Midollo
concentrato
di
leone
!
Un
vaso
di
trenta
pillole
Raspail
per
sessanta
lussi
!
-
Non
più
fame
per
un
mese
!
-
Non
più
osti
!
Palazzi
di
guttaperca
con
mobili
e
senza
mobili
!
!
!
-
Che
il
diavolo
vi
porti
!
-
brontola
Rousseau
,
levandosi
impetuosamente
dal
sedile
.
E
salutando
con
aria
dispettosa
il
collega
scienziato
:
-
amico
-
gli
dice
-
io
non
posso
reggere
a
questi
orribili
spettacoli
della
umana
follia
.
Le
tue
pillole
di
midollo
affrettano
di
due
secoli
il
suicidio
totale
dell
'
umanità
.
-
Il
tempo
farà
ragione
delle
nostre
differenze
-
rispose
l
'
altro
scienziato
,
il
quale
era
appunto
l
'
illustre
Raspail
III
,
inventore
dell
'
alimento
omeopatico
.
-
Ma
i
tuoi
sofismi
non
possono
distruggere
nel
mio
cuore
la
compiacenza
che
io
provo
in
questo
momento
!
In
meno
di
un
quarto
d
'
ora
,
i
ragazzi
aveano
infatti
esaurita
la
loro
provvisione
di
pillole
;
e
buona
parte
dei
forestieri
,
confortato
lo
stomaco
dai
sughi
efficaci
,
erano
usciti
dal
Caffè
,
ciascuno
col
suo
rotolo
di
guttaperca
sotto
braccio
,
che
doveva
trasformarsi
in
camera
o
in
palazzo
ammobigliato
.
CAPITOLO
VII
.
L
'
uomo
alato
di
Fourrier
.
Mentre
Rousseau
usciva
dall
'
emiciclo
,
entravano
dalla
porta
Orientale
tre
nuovi
personaggi
,
i
quali
dopo
breve
ricambio
di
saluti
,
sedettero
presso
Raspail
.
Erano
tre
primati
del
dipartimento
francese
:
Virey
,
Michelet
e
Fourrier
,
celebri
innovatori
o
piuttosto
trasformatori
della
scienza
zoologica
.
Michelet
era
seguito
da
due
magnifiche
tigri
,
sommesse
e
docili
come
cani
di
Terranuova
.
Le
due
fiere
dell
'
africano
deserto
,
ammansate
da
quella
forza
simpatico
-
magnetica
che
Dio
ha
dato
all
'
uomo
quando
lo
istituì
signore
del
creato
,
si
sdraiarono
sul
pavimento
facendo
sgabello
del
dorso
ai
piedi
del
potente
domatore
.
Alla
vista
delle
ammirabili
belve
,
quanti
sedevano
nell
'
emiciclo
si
alzarono
mandando
un
grido
di
sorpresa
.
Da
oltre
dieci
anni
,
i
leoni
,
le
iene
,
gli
orsi
ed
altri
animali
,
che
ai
tempi
andati
si
chiamavano
feroci
,
soggiogati
dal
magnetismo
e
raddolciti
dalla
educazione
,
viveano
famigliarmente
coll
'
uomo
.
La
sola
tigre
avea
resistito
alla
potenza
dell
'
elettrico
animale
,
sfidando
il
coraggio
e
l
'
imperiosa
volontà
dei
più
temerari
.
Immaginate
la
meraviglia
dei
circostanti
in
vedere
lo
scienziato
distendere
sbadatamente
le
gambe
sui
cuscini
della
pelle
contratta
,
e
solleticare
colla
punta
dello
stivaletto
gli
irti
mustacchi
della
belva
!
Se
non
che
,
a
scemare
l
'
impressione
terribile
di
quella
scena
,
un
altro
fatto
meno
sorprendente
,
perché
constatato
da
altre
esperienze
,
ma
sempre
interessante
e
giocondo
,
distrasse
l
'
attenzione
dei
curiosi
.
Un
centinaio
di
augelletti
d
'
ogni
specie
e
d
'
ogni
colore
aveano
invasa
la
sala
,
e
svolazzavano
dai
capitelli
alle
cornici
,
dai
ventilatori
ai
lampadari
,
cinguettando
festosamente
.
Fourrier
levò
lo
sguardo
,
e
sorrise
coll
'
espressione
di
chi
risponde
ad
un
cortese
saluto
con
animo
profondamente
addolorato
.
Poi
trasse
dalla
bisaccia
una
elegante
scatoletta
ripiena
di
semi
odorosi
-
e
gli
augelletti
a
discendere
tosto
,
beccare
il
loro
granello
,
e
di
nuovo
sparpagliarsi
nelle
regioni
più
elevate
.
Sulla
fronte
dello
scienziato
era
una
nube
di
tristezza
.
Raspail
se
ne
avvide
,
gli
stese
la
mano
,
e
coll
'
affetto
dello
sguardo
gli
chiese
il
segreto
de
'
suoi
dolori
.
-
Il
mio
dolore
non
è
più
un
segreto
pei
miei
compagni
di
viaggio
-
prese
a
dire
Fourrier
coll
'
accento
della
più
viva
commozione
,
e
accennava
a
Virey
e
a
Michelet
.
-
Pure
io
ripeterò
la
confessione
,
perocché
la
mia
anima
ha
bisogno
di
rivelarsi
.
Nella
sala
si
fece
un
silenzio
solenne
.
Gli
augelli
ristettero
e
cessarono
dal
canto
.
-
Colleghi
,
amici
,
fratelli
-
riprese
Fourrier
-
la
scienza
genera
la
superbia
,
e
la
superbia
genera
l
'
errore
.
Questa
antica
sentenza
oggi
mi
ricorre
al
pensiero
nella
sua
verità
più
terribile
.
Seguendo
le
orme
d
'
un
mio
illustre
antenato
,
io
mi
era
prefisso
di
concorrere
alla
rigenerazione
della
umana
famiglia
perfezionando
l
'
organizzazione
fisica
dell
'
uomo
,
facendo
violenza
alle
leggi
istesse
della
natura
.
Ho
consumata
la
giovinezza
in
lunghi
e
pazienti
studi
,
in
esperienze
terribili
,
che
più
volte
mi
costarono
dei
rimorsi
;
ma
l
'
idea
fissa
,
irremovibile
,
l
'
idea
dominatrice
di
tutti
i
miei
pensieri
era
quella
di
dare
all
'
uomo
una
nuova
facoltà
,
la
facoltà
di
volare
come
l
'
aquila
delle
Alpi
,
come
il
Condoro
delle
Indie
.
Io
mi
ero
detto
:
finché
l
'
uomo
non
potrà
elevarsi
negli
spazi
infiniti
dell
'
aere
,
solo
,
per
suo
proprio
impulso
,
senza
dipendere
da
meccanismi
che
richieggono
il
concorso
di
altri
uomini
;
indipendenza
e
libertà
saranno
aspirazioni
vane
,
parole
vuote
di
senso
.
I
palloni
aerostatici
,
i
vagoni
delle
ferrovie
,
i
fili
telegrafici
,
le
navi
sottomarine
,
saranno
mai
sempre
subordinati
a
quel
dispotismo
sociale
,
che
niuna
legge
può
distruggere
.
Ove
altro
non
esistesse
,
rimarrebbe
la
tirannia
del
denaro
,
principio
e
fomite
di
schiavitù
.
-
Per
compiere
il
volo
di
Dedalo
,
si
vorrebbe
denaro
a
provvedere
la
cera
e
le
piume
;
ali
non
si
avrebbero
senza
il
soccorso
di
meccanismi
costosi
.
Non
sarà
dunque
possibile
modificare
la
conformazione
fisica
dell
'
uomo
in
guisa
da
fargli
spuntare
in
sulle
spalle
questo
nuovo
organo
,
che
deve
aprirgli
le
libere
vie
del
firmamento
?
Nel
1940
,
proposi
il
quesito
ad
una
assemblea
di
scienziati
americani
,
-
ed
ebbi
lo
scherno
per
sola
risposta
.
Due
anni
dopo
,
passeggiando
nel
podere
di
un
industre
colono
di
Strasburgo
,
questi
mi
fece
notare
una
magnifica
pianta
,
sulla
quale
maturavano
dieci
qualità
di
frutti
differenti
,
sicché
dall
'
un
ramo
pendevano
le
più
belle
pesche
,
dall
'
altro
fichi
prelibati
,
qui
grappoli
d
'
uva
,
più
in
alto
pere
,
e
mandorle
,
e
noci
;
e
tutta
questa
varietà
di
frutta
era
cresciuta
sullo
stesso
tronco
per
effetto
di
innesto
...
-
Comprendo
,
-
interruppe
Raspail
;
-
l
'
innesto
dei
vegetali
ti
ha
suggerito
l
'
idea
...
di
tentare
l
'
ugual
prova
nei
regno
animato
.
-
E
l
'
idea
era
troppo
logica
perché
io
non
mi
affrettassi
a
realizzarla
;
io
,
che
da
tanti
anni
non
vagheggiava
che
una
sola
speranza
al
mondo
!
...
Prima
di
tentare
la
prova
nell
'
animale
ragionevole
,
feci
parecchie
esperienze
sui
bruti
,
le
quali
riuscirono
a
meraviglia
.
Nell
'
anno
1945
non
restandomi
più
alcun
dubbio
sul
risultato
delle
mie
operazioni
,
presi
in
alloggio
una
villa
a
poca
distanza
da
Lima
,
e
quivi
,
col
soccorso
di
pochi
amici
e
la
benedizione
di
Dio
,
produssi
per
la
prima
volta
il
grande
fenomeno
dell
'
uomo
alato
.
Due
gentili
bambini
,
che
oggi
amo
con
cuore
di
padre
,
sottoposero
le
tenere
membra
al
ferro
incisore
...
Le
lacrime
ch
'
essi
versarono
in
quel
giorno
doveano
essere
compensate
ad
usura
dal
benefizio
della
libertà
.
Incisi
le
tenere
carni
all
'
estremità
della
scapola
,
v
'
innestai
prontamente
le
ali
ancora
palpitanti
di
una
colomba
...
Chiusi
la
cicatrice
con
cera
vergine
ed
aromi
glutinosi
.
I
due
bimbi
,
nutriti
di
sughi
animatori
,
per
tre
giorni
rimasero
in
fasce
...
Nel
quarto
giorno
,
al
levarsi
dei
lini
,
io
vidi
le
ali
agitarsi
di
novella
vitalità
...
Il
ramo
innestato
non
poteva
deperire
...
Le
due
piccole
creature
,
che
mi
stavano
dinanzi
,
avevano
le
forme
dell
'
angelo
immaginato
dai
cristiani
.
Il
tuono
di
una
cannonata
interruppe
la
conversazione
di
Fourrier
.
-
Era
il
primo
segnale
della
pioggia
.
-
Due
minuti
ancora
,
e
le
valvole
della
gran
macchina
dovevano
aprirsi
...
Tutti
quanti
si
levarono
per
uscire
dalla
sala
.
Fourrier
,
dando
il
braccio
a
Raspail
e
seguito
dai
colleghi
,
si
condusse
sulla
porta
di
occidente
,
proseguendo
a
narrare
la
sua
istoria
...
I
quattro
scienziati
,
affacciandosi
alla
grande
apertura
che
dominava
la
piazza
del
Duomo
,
ristettero
meravigliati
.
Il
terreno
,
i
balconi
,
le
muraglie
,
i
tetti
e
gli
orti
superiori
delle
case
erano
spariti
.
Da
qualunque
parte
volgessero
lo
sguardo
,
non
incontravano
che
una
folta
selva
di
gente
.
A
un
tratto
la
folla
parve
agitarsi
come
l
'
onda
dell
'
Oceano
ai
primi
soffi
della
bufera
.
-
Tutte
le
teste
si
levarono
verso
il
firmamento
,
le
braccia
e
le
mani
accennarono
-
un
milione
di
cannocchiali
si
volsero
a
due
corpi
bianchi
che
nuotavano
nello
spazio
con
moto
discendente
.
A
quella
vista
Fourrier
non
potè
trattenere
un
grido
di
gioia
.
-
Son
dessi
!
-
esclamò
lo
scienziato
.
-
Le
mie
creature
!
...
Rondine
e
Lucarino
,
i
miei
figli
di
adozione
!
...
Oh
!
mi
perdoni
il
Signore
la
colpevole
diffidenza
!
-
Miracolo
della
scienza
!
-
esclamò
Raspail
seguendo
con
estatico
sguardo
i
due
giovani
alati
,
che
calavano
rapidamente
sovra
la
maggiore
aguglia
del
Duomo
...
-
Io
non
aveva
calcolato
le
ore
del
riposo
-
soggiunse
Fourrier
...
-
Questa
fu
la
sola
causa
del
loro
ritardo
!
...
-
Ma
donde
vengono
essi
?
Qual
fu
il
loro
viaggio
?
-
chiesero
ad
una
voce
i
circostanti
...
-
Presero
il
volo
da
Filadelfia
ieri
notte
,
due
ore
prima
che
io
partissi
coll
'
aerostata
La
Hoeu
...
Ma
ecco
!
...
Vedete
!
han
raccolte
le
ali
!
...
Essi
precipitano
come
due
frecce
!
...
Un
grido
si
levò
dalla
folla
...
Poi
successe
il
silenzio
terribile
dell
'
ansia
repressa
...
Fourrier
con
moto
involontario
appoggiò
la
mano
convulsa
sulla
spalla
dell
'
amico
,
e
levossi
sulla
punta
dei
piedi
...
Il
terrore
fu
breve
...
I
due
pellegrini
dell
'
aria
,
dopo
una
discesa
precipitosa
di
oltre
mille
metri
,
improvvisamente
distesero
le
immense
ali
...
e
scherzando
con
leggerissimo
volo
intorno
alla
cupola
del
Duomo
,
ristettero
abbracciati
sulla
testa
dorata
della
Madonna
...
In
quel
punto
il
cannone
della
gran
torre
diede
il
secondo
segnale
,
che
annunziava
l
'
apertura
delle
valvole
!
...
CAPITOLO
VIII
.
La
pioggia
artifiziale
,
I
cinquanta
subalterni
,
che
fino
a
quel
momento
erano
rimasti
a
guardia
dei
tubi
ustorii
,
si
diressero
verso
il
centro
della
cupola
,
e
concentrando
le
loro
forze
intorno
ai
manubrii
,
fecero
scattare
il
coperchio
della
gran
torre
.
Allora
fu
udito
un
rumore
simile
al
ruggito
di
mille
Leoni
;
e
una
densa
colonna
di
vapore
lanciossi
verso
il
firmamento
;
e
il
limpido
azzurro
si
coperse
di
nuvole
opache
,
divenne
torbido
e
fremente
come
un
lago
all
'
irrompere
di
torrente
impetuoso
.
Io
non
vi
saprei
descrivere
l
'
effetto
meraviglioso
di
quella
scena
,
e
molto
meno
ritrarre
le
agitazioni
,
le
impazienze
,
i
terrori
del
giovane
Albani
,
il
quale
da
una
gabbia
sporgente
dalla
gran
torre
,
aveva
dirette
le
operazioni
del
pericoloso
meccanismo
;
ed
ora
,
avvolto
da
una
nuvola
ardente
,
fra
lo
scroscio
spaventevole
del
vapore
,
somigliava
ad
Elia
profeta
,
sospeso
fra
il
cielo
e
la
terra
sul
carro
di
fuoco
.
L
'
Albani
combatteva
l
'
ultima
crisi
di
quella
febbre
che
uccide
il
genio
col
disinganno
,
o
lo
ravviva
col
successo
.
Ma
l
'
eruzione
è
cessata
-
le
sorgenti
inaridite
-
il
cielo
plumbeo
,
opaco
,
minaccioso
-
gli
augelli
sorpresi
dalla
improvvisa
caligine
,
si
smarriscono
per
l
'
aere
mandando
strida
lamentose
...
La
città
si
è
dunque
mutata
in
deserto
?
-
Ma
no
-
le
vie
,
i
balconi
,
i
tetti
,
le
torri
,
gli
alberi
sono
scomparsi
sotto
quest
'
onda
di
popolo
,
che
dall
'
agitazione
rumorosa
è
passato
d
'
un
tratto
all
'
immobilità
,
al
silenzio
più
solenne
.
Si
direbbe
che
,
a
punire
questa
titanica
ribellione
contro
l
'
ordine
della
natura
,
Iddio
abbia
pietrificato
di
uno
sguardo
l
'
umanità
tutta
intera
.
Dopo
dieci
minuti
di
attesa
terribile
,
l
'
Albani
sentì
piovere
sulla
fronte
uno
gocciola
refrigerante
.
Era
la
stilla
invocata
dal
dannato
Epulone
...
Il
giovine
levò
al
cielo
uno
sguardo
più
eloquente
di
ogni
parola
...
e
quello
sguardo
era
l
'
inno
di
riconoscenza
,
era
l
'
omaggio
dell
'
intelligenza
subordinata
,
che
rimonta
alla
sorgente
divina
da
cui
emana
e
dipende
.
Tutti
i
calcoli
dell
'
Albani
si
erano
avverati
.
Una
pioggia
lenta
,
fresca
,
abbondante
,
simile
in
tutto
alla
pioggia
naturale
,
scendeva
sulla
terra
a
vivificare
gli
animali
,
le
piante
,
i
campi
e
le
onde
.
L
'
artista
non
potè
contenere
un
grido
di
soddisfazione
;
ma
quel
grido
andò
perduto
negli
applausi
,
nell
'
urlo
di
dieci
milioni
di
spettatori
.
Quando
l
'
Albani
abbassò
lo
sguardo
con
sublime
compiacenza
per
leggere
su
quella
immensa
superficie
di
teste
l
'
ammirazione
dell
'
opera
sua
,
le
teste
erano
già
sparite
sotto
uno
sterminato
padiglione
di
ombrelli
,
ed
egli
potè
sorridere
,
come
Dio
,
sulla
umana
debolezza
.
Due
ore
dopo
,
per
mezzo
dei
fili
telegrafici
,
la
riuscita
del
nuovo
meccanismo
era
annunziata
agli
estremi
confini
dell
'
universo
,
e
l
'
artefice
prendeva
il
suo
posto
fra
i
primati
dell
'
intelligenza
col
nome
di
primo
Albani
.
CAPITOLO
IX
La
Confessione
.
Al
cader
della
notte
,
era
cessata
per
l
'
Albani
l
'
ebbrezza
del
trionfo
.
La
sua
fronte
si
era
nuovamente
increspata
di
una
ruga
profonda
.
Le
memorie
del
passato
,
le
trepidanze
dell
'
avvenire
riprendevano
imperiosamente
il
loro
posto
nell
'
anima
del
giovine
.
Prevedendo
il
pericolo
di
una
ovazione
popolare
,
l
'
Albani
salì
in
una
gondola
volante
onde
uscire
liberamente
dalla
folla
.
Per
due
ore
,
il
giovane
artista
si
aggirò
negli
spazi
dell
'
aere
,
in
preda
a
'
suoi
cupi
pensieri
.
Il
tempo
era
lento
per
lui
.
Le
ore
per
lui
si
svolgevano
lente
e
terribili
,
come
quelle
del
delinquente
che
aspetta
il
giudizio
degli
uomini
.
Ma
in
quella
meditazione
,
fosca
e
lugubre
come
l
'
inferno
,
traluceva
di
quando
in
quando
un
raggio
di
paradiso
.
La
sua
anima
travolta
nelle
tenebre
si
riscuoteva
al
suono
di
una
voce
melodiosa
che
gli
diceva
:
l
'
amore
di
una
donna
è
il
santo
riflesso
del
perdono
di
Dio
;
per
esso
si
cancellano
tutti
i
peccati
e
tutti
i
rimorsi
dell
'
uomo
.
-
Bada
di
non
iscostarti
troppo
dalla
città
-
disse
l
'
Albani
al
conduttore
della
gondola
.
-
A
undici
ore
io
debbo
trovarmi
sulla
riva
del
lago
,
presso
l
'
antico
Arco
della
Pace
.
-
Il
gran
faro
cittadino
segna
le
dieci
e
cinque
minuti
-
rispose
il
gondoliere
dell
'
aere
,
volgendo
gli
occhi
ad
un
immenso
globo
di
luce
che
sorgeva
a
poca
distanza
dalla
cattedrale
.
-
Colla
mia
gondola
potrei
condurvi
fino
a
Bergamo
,
e
restituirvi
alla
spiaggia
per
l
'
ora
indicata
-
Due
ore
di
attesa
!
...
ancora
due
ore
di
incertezza
...
di
terribile
agonia
!
-
mormorò
l
'
Albani
.
-
No
,
io
non
potrei
reggere
più
a
lungo
a
questa
lotta
.
Poi
,
volgendosi
di
nuovo
al
gondoliere
-
ritorniamo
alla
città
-
disse
ad
alta
voce
-
alla
contrada
di
Riparazione
,
numero
zero
.
Mentre
la
gondola
drizzava
rapidamente
il
rostro
verso
il
faro
cittadino
,
la
fronte
dell
'
Albani
si
andava
rasserenando
,
riflettendo
le
intime
compiacenze
di
un
'
anima
che
crede
aver
trovato
il
farmaco
a
'
suoi
dolori
.
-
Oh
!
troppo
tardi
mi
è
venuta
questa
ispirazione
-
pensava
egli
.
-
Nelle
perplessità
,
nei
pericoli
della
vita
,
non
mi
ha
egli
pregato
di
ricorrere
a
lui
?
Ed
io
ho
potuto
dimenticare
le
ultime
parole
del
mesto
congedo
,
le
promesse
che
ci
siamo
ricambiate
nel
bacio
dell
'
addio
?
Non
fu
egli
il
solo
compagno
,
l
'
amico
mio
,
nel
lungo
pellegrinaggio
di
cinque
anni
?
Quando
gli
uomini
scagliarono
sul
mio
capo
l
'
anatema
e
la
morte
,
le
sue
parole
furono
amore
e
speranza
.
Ogni
volta
che
,
estenuato
dai
patimenti
,
dalla
vergogna
e
dal
rimorso
,
io
cadeva
a
terra
,
invocando
la
fine
di
una
insopportabile
esistenza
,
la
sua
mano
mi
rialzava
dolcemente
,
ed
io
sentiva
rinascere
le
forze
smarrite
,
io
riprendeva
il
coraggio
al
suono
di
quella
voce
santa
che
mi
diceva
:
Prosegui
,
l
'
espiazione
cancella
la
colpa
!
Mentre
l
'
Albani
era
assorto
in
tali
pensieri
,
la
gondola
,
oltrepassato
il
Faro
cittadino
,
sostava
all
'
altezza
di
duecento
metri
sopra
il
Quartiere
di
Misericordia
.
Il
gondoliere
,
per
riconoscere
la
contrada
sulla
quale
doveva
calarsi
,
si
pose
agli
occhi
una
chatvue
(
)
,
e
dopo
alcuni
minuti
di
esplorazione
,
diede
moto
a
'
suoi
meccanismi
,
e
scese
rapidamente
nella
via
di
Riparazione
,
toccando
terra
presso
la
casa
che
gli
era
stata
indicata
.
Il
giovane
balzò
dai
cuscini
,
ed
entrò
nella
casa
senza
dir
motto
al
conduttore
.
Questi
riprese
l
'
alto
colla
sua
gondola
,
e
ristette
sopra
la
porta
ad
aspettare
che
quegli
uscisse
.
L
'
Albani
attraversò
rapidamente
la
galleria
terrena
,
o
piuttosto
un
viale
di
rose
d
'
ogni
colore
e
fragranza
,
rischiarato
da
una
luce
artifiziale
,
in
cui
parevano
fondersi
il
raggio
melanconico
della
luna
e
il
vivace
candore
del
mattino
.
Ad
incontrarlo
mosse
una
donna
vestita
di
tunica
bianca
,
le
chiome
raccolte
in
una
reticella
di
perle
e
di
topazi
,
splendenti
come
foglie
irrorate
dal
mattino
.
La
tunica
,
chiusa
sul
petto
da
una
croce
di
diamanti
,
scendeva
con
ricca
onda
di
pieghe
fino
all
'
estremo
dello
stivaletto
.
Senza
cintura
,
senza
ornamenti
.
Lo
splendore
dello
sguardo
,
il
vermiglio
delle
labbra
,
l
'
ebano
delle
chiome
,
rivelavano
la
donna
sotto
la
effige
dell
'
angelo
.
-
Che
cercate
,
o
fratello
,
nella
casa
di
benedizione
?
-
chiese
la
donna
all
'
Albani
con
soavissimo
accento
.
-
Io
cerco
-
rispose
il
giovane
con
voce
commossa
.
-
io
cerco
il
predicatore
dell
'
evangelo
,
che
fra
i
ministri
porta
il
nome
di
fratello
consolatore
.
-
Il
ministro
è
assente
-
disse
la
donna
-
ma
egli
sarà
di
ritorno
fra
poco
.
Noi
dobbiamo
uscire
insieme
per
assistere
ad
una
cerimonia
nuziale
,
che
deve
compiersi
prima
di
mezzanotte
in
un
quartiere
alquanto
discosto
dal
nostro
.
-
Una
cerimonia
nuziale
prima
di
mezzanotte
!
-
esclamò
il
giovane
radiante
di
gioia
...
-
Dunque
...
sarebbe
vero
?...Fidelia
avrebbe
acconsentito
?
...
-
Fidelia
!
...
Il
nome
che
voi
profferite
-
disse
la
donna
-
mi
dà
a
conoscere
il
vostro
...
Voi
siete
l
'
Albani
...
il
fidanzato
della
mia
sorella
d
'amore!...Venite!
...
Affrettiamo
gl
'
istanti
della
consolazione
,
perocché
sulla
terra
i
dolori
sono
sempre
imminenti
...
La
vostra
fidanzata
è
là
,
nell
'
intimo
sacrario
del
ministro
,
ad
attendere
quell
'
ora
che
voi
avete
prevenuta
coll
'
impaziente
desiderio
.
Così
parlando
,
la
sposa
del
ministro
prese
per
mano
l
'
Albani
e
lo
introdusse
in
una
rotonda
scolpita
nell
'
alabastro
,
dove
,
sovra
un
divano
coperto
di
bianchi
drappi
,
sedeva
la
figlia
del
Gran
Proposto
.
L
'
Albani
,
al
primo
vederla
,
la
credette
una
statua
.
Ma
le
candide
forme
erano
animate
,
la
statua
levossi
in
piedi
,
e
sciolse
la
voce
:
-
Amico
!
fratello
!
-
esclamò
Fidelia
coll
'
accento
della
più
viva
commozione
.
-
E
tu
pure
hai
indovinato
la
strada
più
breve
per
toccare
la
meta
!
I
nostri
cuori
si
attraggono
!
L
'
Albani
non
potè
profferire
parola
,
e
cadde
alle
ginocchia
di
Fidelia
.
-
Poiché
l
'
istinto
del
bene
vi
ha
qui
riuniti
innanzi
l
'
ora
prefissa
-
parlò
la
sposa
del
ministro
-
noi
compiremo
la
cerimonia
in
questo
luogo
.
Fratello
Consolatore
sarà
qui
fra
pochi
minuti
;
ma
i
minuti
dell
'
uomo
benefico
sono
preziosi
agli
infelici
,
e
noi
che
respiriamo
la
gioia
,
non
dobbiamo
usurpare
i
diritti
del
dolore
.
Prima
che
il
ministro
ritorni
,
noi
possiamo
dar
passo
ai
preliminari
della
vostra
unione
spirituale
.
Innanzi
tutto
,
voi
dovete
adempiere
al
dovere
di
confessione
,
a
quel
sacro
dovere
,
che
ora
non
vuolsi
più
considerare
,
come
ai
tempi
del
pervertimento
curiale
,
una
formalità
ripugnante
ed
assurda
,
ma
sibbene
un
attestato
di
reciproca
fiducia
necessaria
a
guarentire
la
vostra
pace
avvenire
;
io
vi
lascio
,
o
figliuoli
!
Quando
la
vostra
confessione
sarà
compiuta
,
io
verrò
qui
,
col
ministro
,
a
benedire
i
vostri
legami
di
spirito
!
La
sacerdotessa
pose
la
mano
di
Fidelia
in
quella
del
suo
giovane
fidanzato
,
e
uscì
dalla
rotonda
.
Allora
l
'
Albani
,
rimanendo
genuflesso
,
la
mano
di
Fidelia
stretta
alle
labbra
,
cominciò
la
sua
confessione
:
-
Oh
sì
!
Una
santa
istituzione
è
codesta
,
che
ci
obbliga
a
rivelare
tutte
le
nostre
debolezze
,
tutte
le
nostre
colpe
,
prima
che
il
giuramento
d
'
amore
sia
profferito
.
Due
cuori
non
possono
amarsi
davvero
se
prima
non
si
conoscano
.
Miserabile
quell
'
uomo
che
pretende
affermare
la
fede
della
sua
compagna
colla
dissimulazione
e
coll
'
inganno
!
Ed
era
la
mia
una
immensa
stoltezza
di
affidarmi
ai
rigori
delle
leggi
umane
perché
tu
avessi
ad
ignorare
il
triste
mistero
del
mio
passato
.
A
te
dunque
,
o
giovinetta
,
che
mi
rivelasti
il
divino
istinto
del
perdono
;
a
te
,
che
assumendo
la
missione
dell
'
angelo
,
hai
steso
la
mano
al
caduto
per
redimerlo
dalla
vergogna
e
dai
rimorsi
,
io
narrerò
quella
orribile
istoria
...
-
No
!
...
basta
!
-
interruppe
Fidelia
con
un
leggiero
brivido
di
terrore
-
la
confessione
non
è
obbligatoria
.
Io
posso
dispensarti
dall
'
accusare
le
tue
colpe
,
prevenendoti
col
mio
perdono
.
La
donna
che
si
consacra
ad
un
uomo
per
tutta
la
vita
,
non
solo
deve
assolvere
il
di
lui
passato
,
ma
anche
il
di
lui
avvenire
.
In
ciò
la
donna
è
più
sublime
di
Dio
!
Così
parlando
,
Fidelia
chinò
le
labbra
sulla
fronte
infuocata
,
dell
'
Albani
,
e
vi
ristette
con
un
lungo
bacio
.
Poi
ella
fece
un
movimento
per
levarsi
in
piedi
e
cedere
il
suo
posto
al
giovane
,
che
tuttavia
rimaneva
inginocchiato
.
-
Mio
fidanzato
,
mio
fratello
d
'
amore
-
riprese
Fidelia
con
dolcissimo
accento
-
dispensandoti
dalla
confessione
io
mi
sono
prevalsa
di
un
mio
diritto
,
ma
non
intendo
perciò
esonerarmi
da
'
miei
doveri
.
Al
contrario
,
io
ti
prego
di
acconsentirmi
questo
sfogo
dell
'
anima
che
la
legge
mi
impone
,
perocché
io
sappia
che
l
'
uomo
non
può
gustare
,
nelle
braccia
di
una
donna
,
tutta
intera
la
voluttà
dell
'
amore
,
quand
'
egli
non
sia
ben
certo
che
questa
donna
non
abbia
mai
appartenuto
ad
alcuno
...
-
E
potrei
io
dubitare
della
tua
illibatezza
?
-
esclamò
l
'
Albani
trattenendo
la
giovinetta
con
dolce
violenza
.
-
Tutta
la
tua
vita
si
riflette
nel
tuo
purissimo
sguardo
.
Nella
freschezza
delle
tue
mani
,
nella
fragranza
del
tuo
alito
,
nelle
caste
pieghe
dei
lini
che
disegnano
le
tue
membra
,
io
respiro
la
vergine
,
indovino
una
limpida
fonte
,
a
cui
nessuno
ha
mai
portato
le
labbra
!
La
legge
mi
comanda
di
proferire
a
mia
volta
la
parola
perdono
;
ed
io
,
per
obbedire
a
questa
legge
,
ti
perdono
la
sola
colpa
che
in
te
riconosco
,
quella
di
aver
amato
un
uomo
immeritevole
di
possederti
.
I
due
fidanzati
,
nell
'
estasi
di
un
lungo
abbracciamento
,
non
si
accorsero
che
la
porta
si
era
aperta
,
che
non
erano
più
soli
.
Speranza
e
fratello
Consolatore
entrarono
nella
rotonda
.
Il
ministro
si
accostò
al
due
amanti
per
compiere
la
cerimonia
dell
'
unione
spirituale
colla
formola
prescritta
dai
canoni
religiosi
.
-
Io
ti
amo
e
ti
amerò
sempre
!
-
disse
l
'
Albani
-
mentre
il
sacerdote
univa
la
sua
mano
a
quella
di
Fidelia
.
La
giovinetta
replicò
la
promessa
con
tremula
voce
.
E
mentre
il
ministro
baciava
in
fronte
i
due
sposi
,
dalla
torre
Garibaldi
partirono
i
primi
squilli
del
richiamo
delle
vergini
.
La
cerimonia
era
compiuta
.
I
due
giovani
si
levarono
in
piedi
.
La
sposa
del
ministro
offerse
il
braccio
a
Fidelia
,
e
tutti
quanti
uscirono
dal
sacrario
.
Appena
sboccati
nella
via
,
l
'
Albani
scosse
la
funicella
che
pendeva
dalla
sua
gondola
,
e
il
conduttore
,
svegliandosi
al
suono
dell
'
organetto
acustico
(
)
,
calò
a
terra
presso
la
porta
.
CAPITOLO
X
.
Petizione
civile
.
La
cerimonia
religiosa
era
compiuta
;
l
'
Albani
e
Fidelia
erano
sposi
dinanzi
a
Dio
;
la
benedizione
del
sacerdote
aveva
santificato
il
loro
amore
,
affermati
i
desiderii
e
le
promesse
con
vincolo
indissolubile
;
ma
essi
non
potevano
convivere
sotto
il
medesimo
tetto
prima
di
aver
adempiuto
alla
formalità
del
contratto
civile
,
Il
matrimonio
delle
anime
non
imponeva
che
alle
coscienze
-
il
matrimonio
civile
stabiliva
i
doveri
e
i
diritti
dei
coniugi
,
legittimava
la
prole
,
si
faceva
riconoscere
e
rispettare
dalla
famiglia
.
-
Ed
ora
,
mia
dolce
Fidelia
-
parlava
l
'
Albani
alla
sua
donna
durante
il
tragitto
aereo
-
bisogna
affrettare
il
compimento
della
nostra
felicità
...
Purché
tu
mi
assecondi
,
purché
non
insorgano
ostacoli
d
'
altra
parte
,
fra
un
mese
e
tre
giorni
,
lo
squillo
di
richiamo
non
avrà
più
forza
di
separarci
...
-
Non
è
dunque
compiuta
la
nostra
felicità
?
-
domandò
Fidelia
con
ingenua
sorpresa
.
-
Che
altro
ci
resta
a
desiderare
?
sono
amata
,
e
ti
amo
!
Questa
sortita
di
Fidelia
portò
un
leggiero
turbamento
nell
'
anima
del
giovane
.
-
Tu
sai
bene
,
sorella
mia
-
affrettossi
a
dire
l
'
Albani
-
che
noi
non
abbiamo
diritto
di
chiamarci
sposi
dinanzi
alla
società
,
fino
a
quando
la
nostra
unione
non
sia
riconosciuta
dalla
famiglia
.
-
È
vero
!
-
mormorò
Fidelia
,
e
la
sua
parola
parve
un
gemito
.
L
'
Albani
sentì
crescere
le
ansietà
.
-
Che
?
...
tu
dunque
non
dividi
il
mio
desiderio
?
-
Poss
'
io
desiderare
altra
cosa
fuor
quello
che
tu
desideri
?
...
Pure
...
non
aveva
pensato
...
non
credeva
che
sì
presto
...
-
Spero
di
comprenderti
,
Fidelia
!
Io
so
bene
che
,
fra
giovani
amanti
,
il
matrimonio
spirituale
quasi
sempre
suol
precedere
di
parecchi
anni
la
unione
civile
.
A
diciotto
,
a
venti
anni
,
si
stringono
i
legami
religiosi
fra
due
cuori
che
si
amano
,
ma
difficilmente
un
cittadino
della
Confederazione
Europea
si
trova
in
grado
di
passare
alla
conferma
coniugale
,
prima
di
aver
compiuto
gli
studi
universitari
e
gli
esercizi
dell
'
agro
.
Le
fanciulle
si
compiacciono
di
questi
ritardi
,
ed
è
orgoglio
per
esse
poter
dire
:
il
mio
è
stato
fedele
per
tanti
anni
senz
'
avere
altri
vincoli
che
quelli
della
propria
coscienza
!
E
tu
forse
,
mia
buona
Fidelia
,
tu
vagheggiavi
questa
prova
di
sentimento
,
che
ha
pure
le
sue
dolcezze
sublimi
!
-
Tu
non
riesci
a
comprendere
perché
io
voglia
sì
presto
rinunziare
a
questa
ineffabile
voluttà
che
deriva
dall
'
amore
di
una
vergine
.
-
Se
tu
non
mi
avessi
generosamente
dispensato
dal
confessarti
le
mie
colpe
,
ora
non
avrei
mestieri
di
spiegarti
le
mie
impazienze
.
Ti
basti
sapere
che
la
mia
giovinezza
non
trascorse
.
come
quella
dei
fratelli
,
nel
severo
esercizio
degli
studi
,
nell
'
operoso
lavoro
dei
campi
.
Io
fui
esentato
dalla
coscrizione
agraria
,
per
una
eventualità
dolorosa
...
che
ormai
debbo
tacerti
,
poiché
tu
bramasti
di
ignorarla
.
Quei
cinque
anni
per
me
furono
lunghi
,
segnati
di
incredibili
angosce
;
all
'
agro
,
il
cittadino
corrobora
la
sua
giovinezza
;
io
,
precorrendo
le
esperienze
della
vita
,
ho
abbreviato
il
mio
avvenire
.
Che
è
mai
l
'
esistenza
di
un
uomo
ai
tempi
nostri
?
Per
chi
non
esca
dalla
strada
comune
,
la
vita
finisce
a
ventisei
anni
,
o
a
trenta
,
al
più
tardi
.
Per
me
,
trascinato
dalla
sventura
in
una
carriera
eccezionale
,
il
mondo
non
ha
più
attrattive
fuor
quelle
della
solitudine
e
dell
'
amore
.
«
In
meno
di
dieci
anni
,
noi
apprendiamo
tutta
la
scienza
vera
-
in
meno
di
due
mesi
,
per
mezzo
dei
palloni
aerei
,
noi
vediamo
tutto
il
globo
nella
sua
vasta
circonferenza
,
noi
conosciamo
i
costumi
di
tutti
i
popoli
;
nulla
più
ci
resta
a
sapere
.
Io
aspirava
alla
gloria
,
alla
ricchezza
-
ed
ecco
,
mi
chiamano
primate
dell
'
intelligenza
,
e
l
'
invenzione
del
mio
meccanismo
per
la
pioggia
artificiale
mi
verrà
pagata
oltre
dieci
milioni
.
Tu
vedi
bene
,
o
Fidelia
,
che
io
non
ho
quindi
più
nulla
a
desiderare
...
fuori
di
te
-
che
tu
sola
puoi
riempiere
l
'
immenso
vuoto
della
mia
esistenza
avvenire
;
che
nel
tuo
aspetto
soltanto
io
potrò
leggere
la
ragione
della
mia
vita
.
-
Sovvengati
,
o
Fidelia
!
...
-
e
così
parlando
la
voce
dell
'
Albani
mutò
improvvisamente
di
tono
-
che
se
mai
un
ostacolo
insorgesse
fra
noi
,
se
qualche
anima
sleale
...
-
Ma
ciò
non
può
essere
,
amico
mio
!
-
interruppe
Fidelia
atterrita
.
-
Poiché
tu
vuoi
...
poiché
io
sono
pronta
a
secondarti
...
poiché
Iddio
ci
ha
già
uniti
di
un
vincolo
che
vuolsi
ritenere
il
più
sacro
,
il
più
indissolubile
...
-
Ebbene
...
domani
vedrai
pubblicata
la
mia
domanda
...
Per
un
mese
e
tre
giorni
noi
vivremo
disgiunti
,
come
impongono
le
leggi
di
petizione
.
Fra
noi
ogni
comunicazione
sarà
sospesa
...
E
quand
'
io
tornerò
a
Milano
...
-
Quando
tornerai
a
Milano
...
la
tua
Fidelia
avrà
risposto
alla
domanda
come
il
tuo
cuore
desidera
,
come
io
pure
desidero
in
questo
momento
.
Il
conduttore
aveva
fermata
la
sua
gondola
sopra
la
Cupola
maggiore
del
Piccolo
Campidoglio
.
-
Erano
cessati
gli
squilli
del
richiamo
.
-
Presto
!
scendiamo
!
...
a
sinistra
...
alla
casa
del
gran
Proposto
.
I
due
giovani
si
abbracciarono
,
ripetendosi
mille
giuramenti
.
Fidelia
discese
a
terra
,
e
l
'
Albani
si
elevò
di
bel
nuovo
colla
sua
gondola
,
ordinando
al
conduttore
di
dirigersi
al
Palazzo
di
Famiglia
.
Quivi
giunto
,
l
'
Albani
entrò
nella
sala
d
'
amore
,
e
richiesto
agli
anziani
di
guardia
il
libro
di
petizione
pubblica
,
vi
scrisse
le
parole
seguenti
:
«
Io
,
Redento
Albani
,
adulto
,
costruttore
della
macchina
per
la
pioggia
artificiale
,
figlio
di
Primo
Albani
,
inventore
delle
stufe
cittadine
(
)
chieggo
legittimare
con
la
cerimonia
civile
il
matrimonio
religioso
da
me
precedentemente
contratto
con
la
adulta
Fidelia
Berretta
,
figlia
di
Terzo
Berretta
,
Gran
Proposto
di
Milano
.
»
CAPITOLO
XI
.
Due
personaggi
di
tutti
i
tempi
.
Quella
mattina
,
il
funzionario
Torresani
,
Capo
di
Sorveglianza
della
Famiglia
Olona
,
fu
svegliato
innanzi
tempo
da
dodici
squilli
della
campana
elettrica
.
-
Caspita
!
-
esclamò
il
vecchio
balzando
dal
letto
-
il
Gran
Proposto
mi
chiama
di
buon
'
ora
...
Qualche
cosa
di
serio
!
...
E
il
Capo
di
Sorveglianza
si
gettò
sulle
spalle
un
mantello
grigio
,
si
pose
in
testa
un
alto
cilindro
,
poi
,
discese
con
passo
celere
la
Cava
(
)
,
e
fece
levare
un
espresso
per
recarsi
al
Piccolo
Campidoglio
.
Il
Torresani
era
un
uomo
di
circa
sessantacinque
anni
,
un
po
'
ricurvo
,
ma
ancora
vigoroso
.
La
sua
faccia
ossea
,
bernoccoluta
,
dura
,
affettava
una
giovialità
poco
rassicurante
.
I
suoi
occhi
grigi
vibravano
dai
solchi
profondi
delle
guance
una
luce
sinistra
-
due
occhi
,
che
tratto
tratto
si
eclissavano
,
rintanandosi
nelle
palpebre
come
due
teste
da
serpente
.
Cento
anni
addietro
,
quel
pubblico
funzionario
si
sarebbe
chiamato
Commissario
superiore
di
polizia
,
ovvero
Questore
.
Nel
1982
,
il
titolo
era
mutato
,
ma
le
funzioni
erano
identiche
.
La
Polizia
,
la
Questura
,
l
'
Uffizio
di
sorveglianza
furono
e
saranno
una
necessità
di
tutti
i
tempi
.
Quando
l
'
espresso
venne
a
fermarsi
presso
la
porta
intima
del
Piccolo
Campidoglio
,
il
Gran
Proposto
Berretta
stava
sulla
soglia
ad
attenderlo
.
I
due
funzionari
si
salutarono
con
un
cenno
democratico
della
mano
,
cui
il
Torresani
aggiunse
un
leggiero
inchino
della
schiena
.
I
due
pubblici
funzionari
entrarono
in
un
gabinetto
terreno
.
E
siccome
un
vecchio
commissario
di
Sorveglianza
(
di
polizia
,
se
meglio
vi
piace
)
non
ha
bisogno
della
vista
magnetica
per
leggere
in
quel
viscere
opaco
che
si
chiama
il
cuore
umano
,
al
Torresani
bastò
una
rapida
occhiata
,
un
'
occhiata
da
basilisco
,
per
indovinare
il
turbamento
del
suo
superiore
.
Il
Gran
Proposto
si
era
tuffato
con
tutta
la
persona
in
una
sedia
liquida
(
)
i
cui
cilindri
congelatori
girarono
con
moto
rapidissimi
.
Egli
stringeva
nella
mano
una
ampolletta
di
argento
,
la
quale
a
giudicarne
dal
timbro
,
doveva
contenere
il
famoso
elisire
di
ambra
distillata
,
il
più
potente
moderatore
degli
sdegni
umani
.
Quelle
due
circostanze
non
isfuggirono
allo
sguardo
maligno
del
Capo
di
Sorveglianza
,
il
quale
non
era
mai
tanto
felice
come
quando
poteva
accertarsi
che
alcuno
de
'
suoi
superiori
versasse
in
gravi
imbarazzi
.
Il
Torresani
era
stoffa
da
impiegato
.
Per
dissimulare
le
proprie
impressioni
,
egli
si
studiava
di
prendere
un
'
aria
di
bonomia
che
faceva
a
pugni
col
suo
grugno
sinistro
.
Teneva
gli
occhi
bassi
-
il
labbro
semiaperto
-
e
preparava
in
sua
mente
dei
concettini
,
delle
arguzie
,
delle
banalità
umoristiche
,
tanto
da
prolungare
un
colloquio
,
dal
quale
prevedeva
ottimi
risultati
.
Il
Torresani
voleva
divertirsi
a
spese
del
Gran
Proposto
,
e
cavare
da
'
suoi
imbarazzi
il
maggior
profitto
che
per
lui
si
potesse
.
-
Mio
caro
Torresani
...
noi
viviamo
in
tempi
difficili
!
-
cominciò
il
Gran
Proposto
,
dopo
aver
sorbito
due
o
tre
gocciole
dell
'
elisire
moderatore
.
-
In
verità
-
rispose
l
'
altro
-
i
tempi
non
sono
facili
...
I
due
interlocutori
si
sbirciarono
di
traverso
-
e
ciascuno
aspettava
che
l
'
altro
riprendesse
il
dialogo
.
Il
Gran
Proposto
,
dopo
breve
pausa
,
dovette
intuonare
una
seconda
volta
:
-
Viviamo
in
tempi
...
nefasti
!
...
-
Voi
parlate
come
un
giornale
dell
'
opposizione
,
eccellentissimo
signor
Proposto
.
-
Moderate
le
vostre
parole
,
ovvero
sarò
costretto
a
registrare
il
vostro
nome
fra
quelli
dei
malcontenti
,
dei
pregiudicati
politici
,
dei
settari
,
dei
nemici
dell
'
ordine
,
di
quei
sciagurati
che
cospirano
contro
il
migliore
dei
Governi
...
contro
il
Governo
attuale
...
-
Voi
non
mi
avete
compreso
,
ottimo
collega
-
ed
io
mi
affretterò
a
chiarirvi
il
mio
concetto
;
altrimenti
,
da
quel
fiero
e
zelante
impiegato
ch
'
io
vi
conosco
,
voi
sareste
capace
di
farmi
arrestare
al
primo
tumulto
di
popolo
.
I
tempi
sono
difficili
-
intendiamoci
bene
-
difficili
per
noi
,
alti
dignitari
dello
Stato
,
rappresentanti
della
legge
,
e
moderatori
dell
'
ordine
pubblico
!
...
-
Senza
far
torto
alle
sapientissime
e
ossequiatissime
istituzioni
della
serenissima
Confederazione
Europea
,
mi
sia
permesso
di
soggiungere
che
,
in
ogni
tempo
,
sotto
qualsivoglia
Governo
,
gl
'
impiegati
pubblici
furono
retribuiti
meschinamente
...
Eppure
...
come
si
fa
?
...
Bisogna
stare
col
Governo
!
...
sostenere
il
Governo
!
...
E
guai
se
avessimo
ad
allentare
le
redini
...
alla
canaglia
!
...
Nelle
rivoluzioni
,
i
primi
martiri
siamo
noi
...
Meglio
la
mezza
pensione
del
Governo
,
che
non
il
congedo
assoluto
dei
popoli
!
...
Basta
!
...
Lasciamo
andare
questo
lugubre
argomento
...
e
tiriamo
innanzi
alle
mercé
di
Dio
...
e
dei
nostri
superiori
!
Nel
proferire
quest
'
ultima
parola
,
la
voce
del
Torresani
era
divenuta
fioca
e
rantolosa
,
come
quella
di
un
infermo
accattone
.
-
Vero
...
verissimo
...
quanto
voi
asserite
-
riprese
il
Gran
Proposto
-
i
nemici
naturali
dei
governanti
sono
i
popoli
governati
.
Le
leggi
,
per
quanto
eque
e
liberali
esse
sieno
-
non
cesseranno
mai
di
rappresentare
,
nel
giudizio
del
popolo
,
altrettanti
vincoli
di
schiavitù
.
Noi
,
che
ne
siamo
gli
interpreti
e
gli
esecutori
,
dobbiamo
necessariamente
subire
l
'
odio
delle
moltitudini
ignoranti
e
depravate
...
I
popoli
troveranno
sempre
dei
pretesti
per
cospirare
contro
il
principio
di
autorità
che
si
incarna
nei
pubblici
funzionari
...
-
Negli
uomini
più
eminenti
della
Nazione
...
-
Dunque
...
come
voi
dicevate
poco
dianzi
...
noi
dobbiamo
fare
a
gara
nel
sostenerci
...
nel
prestarci
mano
...
nel
renderci
scambievoli
servigi
...
dobbiam
stringere
una
alleanza
compatta
...
-
E
solida
...
-
Usare
di
tutti
i
mezzi
...
-
Solidi
...
-
Che
sono
in
nostro
potere
,
onde
far
fronte
a
questa
incessante
reazione
di
popolo
,
che
minaccia
la
nostra
sicurezza
personale
,
i
nostri
averi
,
i
nostri
titoli
,
e
perfino
la
nostra
tranquillità
...
la
nostra
pace
domestica
...
-
Gran
Proposto
-
interruppe
il
Torresani
con
una
animazione
artificiale
che
somigliava
ad
un
impeto
di
zelo
-
se
dal
mio
infimo
gradino
io
posso
qualche
cosa
per
voi
che
sedete
al
più
alto
vertice
della
Gerarchia
Governativa
,
non
avete
che
a
proferire
una
parola
,
ad
emettere
un
ordine
,
perché
anima
e
corpo
,
io
mi
adoperi
a
vostro
vantaggio
...
Non
dico
per
vantarmi
,
ma
credo
,
nel
disimpegno
delle
mie
attribuzioni
,
di
avervi
sempre
dato
prova
di
intelligenza
,
di
abilità
e
sopratutto
di
molto
zelo
.
-
Voi
portate
gloriosamente
il
nome
del
Torresani
-
rispose
il
Gran
Proposto
con
accento
solenne
-
epperò
nelle
emergenze
difficili
,
io
ebbi
sempre
ricorso
a
voi
,
ed
oggi
più
che
mai
faccio
assegnamento
sul
vostro
ingegno
,
sulla
vostra
esattezza
...
Il
Torresani
si
levò
in
piedi
e
portò
la
mano
al
cuore
esprimendo
la
più
rispettosa
divozione
.
Poi
,
ricomponendosi
nel
pieritto
,
fissò
in
volto
il
Proposto
con
tutta
la
malizia
dei
suoi
due
occhi
da
serpente
.
Il
Gran
Proposto
portò
alle
labbra
l
'
ampolla
dell
'
elisire
,
la
sorbì
fino
all
'
ultima
stilla
-
indi
riprese
con
calma
:
-
Voi
siete
padre
di
famiglia
,
mio
caro
Torresani
...
-
Colle
istituzioni
attuali
,
ciò
non
porta
imbarazzi
...
I
miei
dodici
figli
sono
mantenuti
a
spese
del
Comune
...
-
Fino
a
quando
la
prole
fu
a
carico
dei
genitori
,
gli
affetti
erano
meno
vivi
,
meno
intensi
...
-
E
i
figli
più
scarsi
di
numero
...
-
La
vostra
osservazione
è
profonda
,
ma
non
serve
al
caso
mio
-
rispose
il
Gran
Proposto
alquanto
turbato
.
-
Iddio
non
ha
voluto
gratificarmi
di
una
prole
numerosa
quanto
la
vostra
.
Ebbi
una
sola
figlia
,
e
tutti
i
miei
affetti
,
tutte
le
mie
speranze
si
concentrarono
in
essa
.
Voi
la
conoscete
-
mia
figlia
,
che
all
'
ultimo
Concorso
di
Napoli
(
)
ha
ottenuto
il
secondo
premio
di
bellezza
-
una
figlia
amorosa
,
buona
,
che
tutti
i
padri
m
'
invidiano
.
-
Voi
sapete
ancora
che
da
molti
anni
ho
perduto
la
moglie
;
che
io
non
ho
sulla
terra
altro
bene
,
altro
conforto
ai
vecchi
giorni
fuori
della
mia
Fidelia
...
-
Se
non
m
'
inganno
,
la
vostra
Fidelia
deve
aver
compiuto
i
diciannove
anni
...
Ella
è
nata
nel
1963
,
all
'
epoca
in
cui
ebbi
anch
'
io
una
figlia
...
una
figlia
che
si
chiamava
Stella
...
no
...
mi
inganno
...
Giacinta
...
o
piuttosto
Camelia
...
Questi
tre
nomi
c
'
erano
nella
famiglia
...
e
so
di
averli
iscritti
ne
'
miei
registri
...
Ah
!
voi
siete
un
padre
fortunato
,
signor
Proposto
...
Avete
potuto
tenere
presso
di
voi
una
figlia
per
diciannove
anni
,
mentre
a
me
,
de
'
miei
dodici
,
non
ne
rimane
più
uno
.
Le
mie
ragazze
,
quale
a
sedici
anni
,
quale
a
dodici
,
quale
a
dieci
,
se
ne
andarono
al
quinto
cielo
coi
palloni
a
vapore
;
e
quando
una
ragazza
abbia
fatto
la
sua
prima
corsa
in
pallone
,
domando
io
chi
può
fermarla
!
Il
Gran
Proposto
si
fece
pallido
in
viso
.
L
'
altro
,
che
già
cominciava
a
comprendere
il
segreto
del
suo
turbamento
,
riprese
,
nel
sembiante
e
nelle
parole
,
il
suo
fare
più
ingenuo
.
-
Il
vostro
esordio
,
onorevolissimo
Gran
Proposto
,
mi
darebbe
a
credere
che
voi
pure
abbiate
dei
gravi
dispiaceri
nella
vostra
famiglia
privata
.
-
Tanto
gravi
,
che
quelli
della
famiglia
pubblica
,
e
sono
pure
ingentissimi
,
al
paragone
mi
sembrano
inezie
.
-
Se
ciò
è
,
mi
spiace
,
onorevolissimo
Gran
Proposto
,
che
io
non
sarò
in
grado
di
giovarvi
come
avrei
desiderato
.
-
Al
contrario
...
Non
solamente
voi
siete
in
grado
di
prestarmi
aiuto
,
ma
fuori
di
voi
,
non
avvi
persona
al
mondo
sulla
quale
io
possa
contare
nel
terribile
frangente
in
cui
mi
trovo
.
Il
furbo
Torresani
sapeva
già
tutto
,
ma
proseguiva
a
fare
l
'
attonito
.
-
Voi
...
senza
dubbio
...
avrete
letto
i
giornali
di
ieri
sera
-
disse
il
Gran
Proposto
con
un
largo
sospiro
-
voi
saprete
la
notizia
pubblicata
dal
Figaro
,
organo
uffiziale
dei
matrimoni
,
la
notizia
...
che
oggi
corre
sulle
labbra
di
tutti
...
-
Ah
!
...
To
!
...
Veh
!
...
La
gran
testa
d
'
oca
ch
'
io
sono
...
!
E
dire
che
io
mi
era
già
scordato
...
Vedete
se
la
politica
ci
rende
imbecilli
...
!
Perdonate
se
io
non
mi
sono
affrettato
a
rivolgervi
le
mie
congratulazioni
.
-
Grazie
,
onorevole
collega
!
...
Grazie
!
Non
è
il
caso
di
farmi
delle
congratulazioni
,
ma
piuttosto
di
condolervi
...
-
Che
?
...
vediamo
un
poco
se
ci
intendiamo
!
-
proseguì
il
Torresani
abbandonandosi
ad
una
loquacità
che
escludeva
ogni
interruzione
.
-
Io
voleva
alludere
alla
petizione
di
matrimonio
inoltrata
dal
cittadino
Redento
Albani
,
dal
celebre
inventore
della
pioggia
artifiziale
,
in
favore
di
vostra
figlia
...
Figuratevi
,
Gran
Proposto
,
qual
fu
la
mia
sorpresa
ieri
sera
...
sì
...
ieri
sera
...
al
teatro
degli
Automi
...
voi
sapete
...
a
quel
vecchio
teatro
che
un
tempo
si
chiamava
della
Scala
,
e
che
oggi
serve
agli
spettacoli
automeccanici
delle
grandi
marionette
.
Io
vado
ogni
sera
a
quel
teatro
,
vi
ero
abbonato
da
ragazzo
,
fino
dai
tempi
in
cui
vi
si
rappresentava
l
'
opera
in
musica
...
Che
volete
...
?
Siamo
milanesi
...
e
quindi
...
per
indole
...
per
educazione
...
fors
'
anche
per
influenza
di
clima
...
un
po
'
abitudinari
.
Una
sera
,
invece
dei
soliti
cantanti
,
delle
solite
ballerine
,
ci
hanno
dato
le
marionette
...
Io
,
e
i
miei
coetanei
,
piuttosto
che
abbandonare
la
nostra
sedia
fissa
,
il
nostro
palco
di
quarta
fila
...
piuttosto
che
allontanarci
dal
nostro
vecchio
centro
,
ci
siamo
accontentati
di
quel
nuovo
spettacolo
...
e
vi
assicuro
...
Gran
Proposto
...
che
ci
si
diverte
di
cuore
,
e
che
la
vecchia
Scala
è
tuttora
il
primo
teatro
del
mondo
.
Il
Gran
Proposto
sbuffava
,
ma
non
ardiva
interrompere
quella
foga
di
parole
.
Il
vecchio
Torresani
tirava
innanzi
con
una
facondia
inesorabile
.
-
Or
bene
-
voi
conoscete
il
nuovo
sistema
dei
sipari
adottati
recentemente
nei
grandi
teatri
-
voglio
parlare
del
sipario
-
giornale
,
che
suol
calarsi
dopo
il
secondo
atto
della
rappresentazione
.
Su
quella
vasta
tela
sono
stampati
,
a
grandi
caratteri
,
i
dispacci
più
importanti
della
giornata
e
buona
parte
delle
notizie
cittadine
.
Figuratevi
dunque
la
mia
sorpresa
...
la
mia
commozione
...
la
mia
gioia
...
quando
,
ieri
sera
,
volgendo
il
mio
binoccolo
al
sipario
-
giornale
,
potei
leggere
la
petizione
del
cittadino
Albani
,
riprodotta
testualmente
dal
foglio
uffiziale
dei
matrimoni
.
Oh
!
vi
assicuro
io
,
onorandissimo
Gran
Proposto
,
che
quelle
poche
linee
produssero
una
viva
sensazione
in
tutta
la
sala
...
Tutti
si
compiacevano
della
vostra
buona
fortuna
...
Tutti
dicevano
che
un
partito
migliore
non
poteva
presentarsi
a
quella
cara
,
a
quella
buona
,
a
quella
adorabile
figliuola
...
-
Basta
così
!
basta
,
Torresani
!
-
proruppe
il
Berretta
balzando
dalla
sedia
liquida
-
ciò
che
voi
narrate
è
troppo
inverosimile
...
!
Io
non
posso
credere
che
voi
,
che
un
uomo
qualunque
dotato
di
sana
ragione
possa
congratularsi
meco
di
un
tale
avvenimento
con
sincerità
di
cuore
.
Il
Torresani
portò
le
mani
al
petto
e
stravolse
gli
occhi
,
come
uomo
che
chiegga
perdono
di
un
fallo
involontario
.
Nel
fondo
dell
'
anima
egli
tripudiava
di
aver
prodotta
nel
suo
superiore
quella
impetuosa
irritazione
.
-
Torresani
...
mio
vecchio
collega
!
-
riprese
il
Gran
Proposto
con
accento
più
moderato
-
mettete
una
mano
sul
vostro
cuore
di
padre
...
e
poi
rispondetemi
ciò
che
esso
vi
detta
.
Dareste
voi
in
moglie
la
figlia
vostra
,
l
'
unica
vostra
figlia
,
ad
uomo
come
...
lui
?
...
-
In
verità
..
,
giudicando
dietro
i
calcoli
dell
'
interesse
...
un
primate
dell
'
intelligenza
...
un
uomo
che
può
guadagnarsi
dieci
o
quindici
milioni
di
lussi
colla
sua
invenzione
...
-
Torresani
...
-
Sentiamo
...
dunque
...
-
Parliamoci
da
buoni
colleghi
...
-
Da
fratelli
...
se
vi
piace
...
-
Come
si
poteva
parlare
...
ai
nostri
buoni
tempi
...
ai
tempi
dell
'
Unione
latina
...
Il
Gran
Proposto
parlava
con
voce
commossa
,
con
accento
supplichevole
:
-
Conoscete
voi
tutta
intera
la
biografia
di
questo
uomo
...
che
osa
chiedere
in
moglie
la
mia
Fidelia
...
?
-
Nella
mia
qualità
di
Capo
di
Sorveglianza
,
io
dovrei
conoscere
tutti
i
cittadini
che
entrano
nel
circuito
del
mio
Dipartimento
;
ma
pure
,
dopo
l
'
attivazione
di
quella
malaugurata
locomotiva
dell
'
aria
,
vi
confesso
,
onorevole
Proposto
,
che
mi
riesce
oltremodo
difficile
assumere
su
tutti
delle
informazioni
complete
...
-
Non
vi
ricorda
come
or
fanno
cinque
anni
e
pochi
mesi
,
un
giovane
,
che
a
quell
'
epoca
si
chiamava
Secondo
Albani
,
fosse
implicato
in
un
processo
...
in
un
processo
...
che
fece
inorridire
la
città
tutta
intera
...
?
io
spero
che
voi
m
'
intendiate
...
che
non
vorrete
obbligarmi
ad
esporre
certi
fatti
...
-
Fatti
...
orribili
...
atroci
...
-
Voi
dunque
...
vi
sovvenite
...
?
-
In
verità
...
nella
mia
qualità
di
cittadino
...
io
dovrei
...
-
Comprendo
i
vostri
scrupoli
,
mio
eccellentissimo
...
-
Un
capo
di
Sorveglianza
...
-
Deve
necessariamente
tener
nota
di
certe
precedenze
...
-
Le
quali
,
in
caso
di
recidiva
,
o
di
sospetto
...
-
Potrebbero
fornire
...
argomenti
...
-
E
servire
come
prove
o
titoli
aggravanti
...
-
A
meraviglia
...
!
Io
vedo
che
non
occorrono
altri
discorsi
...
Voi
siete
una
perla
d
'impiegato.!
...
-
Gran
Proposto
,
voi
mi
onorate
di
troppo
!
I
due
funzionari
si
alzarono
come
due
automi
,
si
ricambiarono
un
profondo
inchino
,
poi
ripresero
il
loro
posto
.
Dopo
breve
silenzio
,
il
Berretta
uscì
fuori
con
una
domanda
risoluta
,
colla
quale
egli
sperava
abbreviare
quel
disgustoso
colloquio
.
-
Torresani
!
...
Io
farei
torto
al
vostro
acume
,
alla
vostra
perspicacia
,
e
,
aggiungiamolo
pure
,
alla
vostra
provata
amicizia
,
se
mostrassi
dubitare
che
voi
non
abbiate
ancora
indovinato
ciò
che
io
bramo
da
voi
.
Siete
voi
disposto
ad
assecondarmi
?
...
-
Quanto
all
'
assecondarvi
-
rispose
il
Capo
di
Sorveglianza
con
un
accento
di
sommissione
che
fece
rabbrividire
il
Gran
Proposto
-
voi
sapete
che
un
misero
impiegato
di
seconda
classe
,
quale
io
mi
sono
,
deve
necessariamente
subordinare
la
sua
volontà
a
quella
degli
alti
dignitari
dello
Stato
...
Vi
ho
già
detto
che
,
su
questo
punto
,
fra
noi
non
può
esistere
difficoltà
di
sorta
...
Tutto
sta
che
io
abbia
realmente
compresa
la
situazione
vostra
,
e
in
conseguenza
le
vostre
intenzioni
...
Io
non
vorrei
offendere
la
vostra
delicatezza
di
cittadino
...
parlandovi
con
soverchia
libertà
...
Il
Gran
Proposto
arrossì
leggermente
.
L
'
altro
proseguiva
:
-
Basta
!
Nel
caso
mi
fossi
ingannato
...
oso
sperare
che
non
vorrete
prendere
in
mala
parte
le
mie
supposizioni
.
,
e
vorrete
perdonarle
come
effetto
di
zelo
soverchio
.
Il
Torresani
fissava
le
sue
grigie
pupille
nel
volto
del
Gran
Proposto
,
e
tirava
innanzi
con
voce
asmatica
:
-
Eccovi
dunque
come
io
la
intendo
,
onorandissimo
e
colendissimo
cittadino
Proposto
.
Voi
non
bramate
che
vostra
figlia
,
la
vostra
unica
figlia
,
si
unisca
in
matrimonio
a
quell
'
emerito
cittadino
,
oggi
Primate
d
'
intelligenza
,
che
porta
il
nome
di
Albani
Redento
,
e
ciò
per
la
ragione
,
un
po
'
illegale
,
se
vogliamo
,
ma
pure
assai
potente
sul
cuore
di
un
padre
,
che
quel
cittadino
,
quel
Primate
,
l
'
Albani
in
una
parola
,
in
epoca
non
remota
,
pose
...
la
famiglia
tutta
intera
...
e
quindi
anche
voi
...
noi
...
tutti
quanti
...
nella
necessità
di
dover
dimenticare
certe
sue
azioni
...
Basta
!
...
Tanto
io
che
voi
,
onorandissimo
e
sempre
colendissimo
Proposto
,
siamo
troppo
fedeli
osservatori
della
legge
per
insistere
su
quest
'
ombra
di
reminiscenza
!
-
Bravo
!
-
L
'
essenziale
è
di
impedire
il
matrimonio
,
opponendo
alla
petizione
del
giovane
,
ed
al
probabile
assenso
di
vostra
figlia
,
il
veto
paterno
,
che
le
leggi
rendono
inesorabile
ogni
qualvolta
sia
appoggiato
da
gravi
ragioni
,
e
convalidato
dal
voto
degli
Anziani
.
-
Voi
leggete
nel
mio
cuore
,
o
nobile
amico
.
-
La
lettura
è
un
po
'
difficile
,
ma
le
vostre
lodi
mi
incoraggiano
.
Non
potendo
motivare
il
nostro
veto
su
quelle
tali
precedenze
che
tanto
io
...
come
voi
...
abbiamo
dimenticato
...
-
E
dimentichiamo
...
-
Sta
bene
!
...
Convien
frugare
nella
vita
più
recente
del
nostro
uomo
,
vedere
se
dopo
l
'
epoca
di
Redenzione
egli
non
siasi
per
avventura
macchiato
...
-
Torresani
!
...
Voi
siete
un
sublime
Questore
...
!
-
Capo
di
sorveglianza
-
se
vi
piace
!
...
-
Perdonate
!
-
la
parola
mi
è
sfuggita
in
un
impeto
di
entusiasmo
...
È
un
lapsus
linguæ
che
vi
onora
...
Torniamo
al
nostro
...
uomo
.
-
Fra
la
petizione
e
il
contratto
finale
di
matrimonio
,
giusta
le
vigenti
leggi
(
capitolo
centosettanta
,
paragrafo
novantotto
)
deve
trascorrere
un
mese
ed
un
giorno
,
nel
qual
tempo
i
due
futuri
devono
vivere
separati
da
una
distanza
di
sessanta
miglia
,
né
avere
fra
loro
comunicazione
di
sorta
.
-
È
una
dilazione
di
prova
che
impone
dei
rigorosi
doveri
...
-
Dei
doveri
che
molto
spesso
vengono
obliati
dall
'
una
parte
o
dall
'
altra
,
nella
quasi
certezza
che
nessuno
ne
tenga
conto
...
-
Si
esigerebbe
dunque
...
per
parte
nostra
...
un
po
'
di
sorveglianza
...
-
Molta
sorveglianza
...
-
Una
sorveglianza
perenne
,
insistente
,
minuziosa
...
-
Importuna
...
-
Irritante
...
-
Accanita
...
-
Accanita
!
...
Ecco
la
vera
parola
,
onorandissimo
signor
prefetto
...
-
Gran
Proposto
...
se
vi
piace
!
...
-
I
lapsus
linguæ
son
contagiosi
...
Vi
chieggo
mille
perdoni
!
...
-
In
un
mese
...
anche
l
'
uomo
più
onesto
può
commettere
delle
azioni
...
-
Nefande
!
...
Il
giusto
pecca
sette
volte
all
'
ora
,
dicono
i
preti
riformati
,
i
preti
della
vecchia
portavano
la
cifra
a
settanta
volte
sette
!
...
-
Voi
dunque
credete
?
...
-
Io
credo
che
in
due
linee
di
scritto
si
trovino
sempre
dieci
capi
di
accusa
per
far
condannare
un
imbecille
,
così
l
'
uomo
il
più
astuto
,
e
diciamolo
pure
,
il
più
onesto
,
dopo
un
mese
di
sorveglianza
fatta
a
dovere
...
-
Fatta
da
voi
,
mio
buon
Torresani
...
-
O
da
'
miei
incaricati
...
-
È
un
uomo
posto
fuori
dalla
legge
...
-
Un
uomo
...
impossibile
!
Il
Gran
Proposto
e
il
Capo
di
Sorveglianza
si
levarono
in
piedi
con
moto
simultaneo
,
e
si
strinsero
la
mano
come
due
cospiratori
.
-
Io
sono
orgoglioso
di
avervi
perfettamente
indovinato
-
disse
il
Torresani
con
affettata
compunzione
.
-
Ormai
ogni
altra
parola
sarebbe
superflua
;
convien
mettersi
in
moto
e
agire
prontamente
...
Il
nostro
uomo
è
partito
per
Costantinopoli
;
di
là
,
fra
una
settimana
,
dovrà
recarsi
a
Pietroburgo
...
Prima
ch
'
egli
ci
sfugga
,
bisogna
mettergli
a
fianco
due
dei
nostri
...
due
buoni
bracchi
dei
meglio
addestrati
a
simili
imprese
...
Scriverò
privatamente
a
tutti
i
Capi
di
Sorveglianza
dei
principali
Dipartimenti
della
Confederazione
...
Insomma
,
non
risparmieremo
né
cura
...
né
danaro
...
-
A
proposito
...
Io
mi
scordava
dell
'
essenziale
-
disse
il
Gran
Proposto
,
trattenendo
Torresani
che
prendeva
le
mosse
per
andarsene
.
-
Per
compiere
il
vostro
piano
,
vi
abbisogneranno
senza
dubbio
dei
mezzi
straordinari
...
Via
!
che
serve
?
...
Facciamo
le
cose
a
dovere
...
No
!
io
non
vi
lascio
partire
...
se
prima
...
non
dichiarate
...
-
Ma
se
vi
dico
che
sono
inezie
!
Trattandosi
di
voi
...
della
vostra
famiglia
...
a
cui
mi
legano
tante
obbligazioni
...
-
No
!
...
no
!
...
I
fondi
segreti
debbono
servire
a
qualche
cosa
...
Ed
è
appunto
in
tali
emergenze
straordinarie
...
-
Basta
!
poichè
voi
...
lo
esigete
...
-
Duecentomila
lussi
...
Che
vi
pare
,
Torresani
?.,
.
Tanto
da
cominciare
le
operazioni
...
-
Io
direi
,
poichè
vi
sta
tanto
a
cuore
la
buona
riuscita
dell
'
impresa
,
io
direi
che
,
seguendo
l
'
antico
proverbio
:
omne
trinum
!
...
-
Trecentomila
lussi
!
...
Ma
voi
siete
troppo
discreto
,
mio
vecchio
collega
!
Trattandosi
,
come
dicevate
poc
'
anzi
,
di
rendere
un
immenso
servigio
...
-
Al
Governo
...
Il
Gran
Proposto
si
sentì
trafitto
da
quest
'
ultimo
sarcasmo
.
Prese
la
penna
con
mano
tremante
,
sottoscrisse
un
bono
di
trecentomila
lussi
,
e
lo
porse
al
Torresani
,
senza
aggiunger
parola
.
Questi
chiuse
il
viglietto
nel
portafoglio
,
e
,
fatto
un
inchino
grottesco
,
uscì
dal
gabinetto
.
Quella
sera
,
nell
'
Unità
mondiale
,
altro
dei
fogli
dell
'
opposizione
,
leggevasi
la
seguente
notizia
cittadina
:
«
Stamane
,
fra
il
proconsole
Terzo
Berretta
e
il
famigerato
poliziotto
Torresani
ebbe
luogo
un
lungo
conciliabolo
a
porte
chiuse
,
in
seguito
a
importanti
dispacci
venuti
da
Berlino
,
e
da
altri
capoluoghi
della
Unione
.
Noi
sappiamo
da
fonte
sicura
che
il
partito
governativo
(
il
partito
coda
)
sta
tramando
un
orribile
complotto
contro
la
libertà
dei
popoli
.
Il
colpo
di
Stato
,
già
tante
volte
preconizzato
da
noi
,
è
tanto
imminente
,
che
può
dirsi
un
fatto
compiuto
.
All
'
erta
cittadini
!
...
Popoli
dell
'
Unione
preparatevi
ad
agire
!...»
CAPITOLO
XII
.
Strategie
di
un
Capo
di
Sorveglianza
.
Il
Torresani
,
dopo
il
suo
abboccamento
col
Gran
Proposto
,
si
recò
all
'
Uffizio
di
Sorveglianza
per
procedere
senza
ritardo
alle
operazioni
richieste
dal
caso
.
Il
suo
zelo
fu
adeguato
alla
importanza
della
missione
;
ma
forse
egli
non
sarebbe
riuscito
ad
appagare
pienamente
i
desideri
del
suo
superiore
,
se
la
fortuna
non
lo
avesse
singolarmente
favorito
.
Erano
trascorsi
quindici
giorni
dacché
l
'
Albani
aveva
lasciato
Milano
per
recarsi
a
Costantinopoli
e
quindi
a
Pietroburgo
,
e
il
Torresani
,
che
aveva
mandato
sulle
sue
tracce
una
mezza
dozzina
de
'
suoi
segugi
più
fidati
per
spiare
ogni
sua
azione
,
ogni
suo
movimento
,
non
aveva
ancora
ricevuto
alcun
dispaccio
soddisfacente
.
Il
vecchio
Capo
di
Sorveglianza
già
cominciava
a
dubitare
della
buona
riuscita
del
suo
piano
strategico
,
quando
un
incidente
,
che
a
prima
giunta
non
pareva
avere
alcun
rapporto
coll
'
affare
che
tanto
gli
stava
a
cuore
,
venne
inaspettatamente
in
suo
soccorso
.
Una
mattina
,
mentre
il
Torresani
se
ne
stava
,
come
al
solito
,
nel
suo
gabinetto
,
a
decifrare
i
dispacci
arrivati
nella
notte
,
un
esploratore
di
alto
cielo
(
)
venne
a
riferirgli
che
una
volante
di
terzo
ordine
già
da
parecchi
giorni
stazionava
al
disopra
della
città
,
mantenendosi
ancorata
ad
una
elevatezza
molto
sospetta
.
Quella
volante
,
a
dire
dell
'
esploratore
,
presentava
una
struttura
singolarissima
.
Il
gran
pallone
,
di
colore
azzurrognolo
,
diafano
,
terso
come
cristallo
,
rifletteva
siffattamente
la
tinta
atmosferica
,
che
in
quella
si
fondeva
,
si
smarriva
,
rendendosi
quasi
impercettibile
.
La
navicella
era
chiusa
,
immobili
le
ruote
,
la
coda
timoniera
costantemente
abbassata
;
non
sibilo
,
non
fumo
,
nessun
indizio
che
il
cavo
contenesse
degli
abitatori
.
Più
volte
l
'
esploratore
aveva
veduto
una
gondola
cittadina
elevarsi
in
quella
direzione
,
e
poi
disparire
,
come
se
il
grande
veicolo
l
'
avesse
assorbita
.
Queste
ascensioni
erano
avvenute
ad
ora
molto
avanzata
della
notte
,
e
la
gondola
cittadina
,
in
onta
alle
prescrizioni
,
si
era
slanciata
nell
'
aria
a
fanali
spenti
.
L
'
esploratore
due
o
tre
volte
si
era
provato
ad
inseguirla
,
ma
al
momento
di
raggiungerla
,
improvvisamente
il
suo
chatvue
si
era
annebbiato
,
e
le
ruotelle
del
suo
brik
aveano
preso
a
girare
in
senso
retrogrado
.
Il
vecchio
Torresani
ascoltò
la
relazione
del
suo
subalterno
senza
dar
segno
di
meraviglia
.
Uscì
dal
gabinetto
,
accennò
all
'
altro
di
seguirlo
,
e
tutti
due
salirono
sulla
gran
torre
che
dominava
l
'
intera
città
.
Quivi
giunti
,
il
Capo
di
Sorveglianza
avvicinossi
ad
un
immenso
aereoscopio
(
)
,
e
volgendosi
all
'
esploratore
:
-
sai
tu
indicarmi
-
gli
disse
-
in
qual
punto
stazioni
la
nave
sospetta
?
-
Tirate
una
retta
fra
Venere
e
Marte
;
dividetela
in
otto
sezioni
perfettamente
uguali
;
alla
quinta
metà
dell
'
ultima
sezione
d
'
ovest
,
abbassate
un
triangolo
,
e
al
lato
a
,
b
,
c
.
troverete
la
nave
.
-
Sta
bene
!
-
mormorò
il
Torresani
incurvato
sotto
il
poderoso
cannocchiale
.
In
quel
momento
il
vecchio
Capo
di
Sorveglianza
somigliava
ad
un
ragno
,
e
parlava
con
voce
chioccia
,
com
'
egli
temesse
di
essere
udito
al
di
sopra
delle
nuvole
.
-
Ecco
!
appunto
una
nave
di
terzo
ordine
a
distanza
di
mille
e
novecento
metri
...
Presto
!
...
Applichiamo
alla
lente
la
nostra
camera
oscura
...
fotografiamo
!
...
Ah
!
La
nave
si
muove
...
!
Mutano
di
posto
...
!
se
ne
vanno
!
...
Via
!
non
serve
correr
tanto
,
signori
miei
!
Vi
ho
conosciuti
,
vi
conosco
...
-
Che
!
...
a
tanta
distanza
,
voi
avete
potuto
riconoscere
le
persone
che
sono
là
dentro
!
-
esclamò
il
subalterno
spalancando
due
grossi
occhi
da
imbecille
.
Il
Torresani
gettò
su
lui
uno
sguardo
pieno
di
sarcasmo
e
di
commiserazione
.
-
E
tu
,
imbecille
,
non
hai
ancora
capito
che
razza
di
gente
sia
quella
,
che
mostra
tanta
paura
del
nostro
cannocchiale
?
-
Gente
sospetta
...
capisco
anch
'
io
...
-
balbettò
il
subalterno
colla
persuasione
d
'
aver
fatto
una
grande
scoperta
.
-
Ah
!
quei
signori
tu
li
chiami
gente
sospetta
,
imbecille
!
Di
'
piuttosto
canaglia
della
peggior
specie
,
furfanti
,
bricconi
,
ladri
,
barattieri
,
e
ignoranti
,
presuntuosi
,
che
credono
sottrarsi
al
rigore
della
legge
...
che
pretendono
corbellare
il
vecchio
Torresani
!..,
Presto
!
...
Scendiamo
abbasso
,
lumacone
!
...
Lascia
in
pace
quel
l
'
ordigno
maledetto
...
Dire
che
i
primati
dell
'
ottica
non
hanno
ancora
trovato
il
modo
di
fornirci
un
aereoscopio
,
che
si
possa
nascondere
fra
i
polpastrelli
delle
dita
...
Non
importa
!
Abbiamo
altre
risorse
...
I
birboni
della
scienza
favoriscono
le
ladrerie
e
le
truffe
:
ma
fortunatamente
ci
porgono
mille
mezzi
per
discoprirle
e
punirle
...
C
'
è
progresso
da
ambe
le
parti
,
signori
garbatissimi
!
Peccato
che
gli
statuti
dell
'
Unione
non
ci
permettano
di
violentare
i
cittadini
!
...
Le
manette
,
la
prigione
,
la
forca
,
quelli
erano
espedienti
efficacissimi
per
tutelare
l
'
ordine
pubblico
!
...
Nondimeno
,
parola
da
Torresani
,
fra
pochi
minuti
io
farò
vedere
a
quei
pirati
di
alto
cielo
,
che
anche
noi
siamo
in
grado
di
far
rispettare
le
leggi
e
di
imporre
alla
canaglia
!
...
Così
parlando
,
il
Capo
di
Sorveglianza
giunse
nella
sala
di
diramazione
,
dove
,
appena
entrato
,
fece
scattare
una
molla
,
la
quale
,
per
varii
fili
elettrici
,
era
in
comunicazione
coi
principali
dipartimenti
del
palazzo
.
Le
pareti
oscillarono
,
e
dopo
alcuni
minuti
,
si
apersero
nei
quattro
lati
della
sala
parecchie
porticelle
numerizzate
,
e
a
ciascuna
porticella
affacciossi
un
individuo
,
portante
la
divisa
dei
subalterni
di
sorveglianza
.
Il
Torresani
salì
sovra
un
pulpito
e
prese
a
diramare
i
suoi
ordini
.
-
Numero
uno
:
convocare
i
duecento
nella
sala
di
magnetismo
,
e
arrestare
nel
termine
di
dieci
minuti
la
nave
sospetta
.
-
Numero
due
:
recarsi
da
Duroni
,
e
far
ritrarre
la
nave
in
ventiquattro
copie
,
dodici
a
fotografia
colorata
,
dodici
a
fotografia
ponderabile
(
)
.
-
Numero
tre
:
riferire
il
numero
preciso
delle
gondole
stazionate
nei
diversi
quartieri
,
e
di
quelle
che
tengono
l
'
alto
.
-
Numero
quattro
:
esaminare
i
tesseri
dei
singoli
padroni
di
gondole
,
portanti
le
note
giornaliere
dal
dieci
settembre
fino
a
questo
giorno
,
e
riferire
l
'
itinerario
di
ciascun
conduttore
.
Ciascun
subalterno
,
appena
scoccato
l
'
ordine
,
scompariva
come
fantasma
,
gli
altri
rimanevano
in
sentinella
alle
porte
ad
attendere
i
cenni
del
Capo
.
Dopo
un
quarto
d
'
ora
di
attesa
,
il
numero
due
entrò
nella
sala
,
e
depose
sul
pulpito
del
Torresani
ventiquattro
cartoni
,
sui
quali
era
disegnata
la
nave
volante
.
Il
Capo
di
Sorveglianza
gettò
una
rapida
occhiata
sulle
fotografie
,
indi
rispose
:
-
Numero
cinque
:
prendete
una
copia
di
questo
disegno
,
e
compite
sollecitamente
l
'
ispezione
di
raffronto
.
-
Numero
sei
:
portate
quest
'
altra
copia
nella
sala
di
chimica
onde
sia
ponderata
e
decomposta
.
-
Numero
sette
:
a
voi
quest
'
altro
cartone
!
fate
l
'
inventario
dei
mobili
,
degli
attrezzi
,
degli
accessorii
che
appariscono
alla
superficie
della
nave
.
-
Numero
otto
:
verificate
se
da
qualche
finestra
o
pertugio
apparisce
alcun
frammento
di
figura
umana
,
una
testa
,
un
naso
,
un
orecchio
,
una
gamba
,
non
importa
!
riportatemi
quei
frammenti
centuplicati
di
proporzioni
.
Per
alcuni
minuti
,
fu
nella
sala
un
andirivieni
di
subalterni
.
Il
Torresani
,
dall
'
alto
del
suo
pulpito
,
non
cessava
di
impartire
ordini
a
questi
e
a
quelli
.
I
suoi
occhi
grigi
mandavano
faville
.
In
termine
di
mezz
'
ora
,
i
documenti
più
essenziali
erano
raccolti
.
Il
Torresani
li
esaminava
,
li
confrontava
con
feroce
compiacenza
.
Le
sue
labbra
,
frattanto
,
non
cessavano
di
brontolare
una
specie
di
monologo
,
dal
quale
spiccavano
tratto
tratto
degli
ordini
,
delle
interrogazioni
,
e
più
spesso
dei
grugniti
di
piacere
.
-
Voi
dicevate
,
subalterno
numero
uno
,
che
i
vostri
duecento
magnetizzatori
hanno
durato
molta
fatica
a
trattenere
la
nave
per
dieci
minuti
,
vuol
dire
che
abbiamo
delle
volontà
deboli
,
fors
'
anche
dei
contrari
,
dei
traditori
,
che
mangiano
la
pensione
del
Governo
e
servono
ai
cospiratori
...
Non
importa
...
I
cinque
minuti
hanno
bastato
al
Duroni
per
darmi
delle
buone
fotografie
...
La
nave
è
di
costruzione
americana
,
porta
il
numero
2724
,
probabilmente
un
numero
falso
...
Nel
gran
catalogo
delle
navi
volanti
ne
abbiamo
trovato
una
perfettamente
identica
a
questa
...
Lo
stesso
disegno
...
la
stessa
forza
...
lo
stesso
peso
...
non
c
'
è
dubbio
...
Ah
!
ah
!
...
Questa
nave
fu
fabbricata
a
Rio
Janeiro
dagli
industriali
Thompson
e
Stefany
...
tre
anni
sono
,
e
fu
venduta
al
Primate
Michelet
,
il
quale
a
sua
volta
la
cedette
al
Bonafous
pel
servizio
della
retta
fra
Milano
e
Pietroburgo
.
Ah
!
...
comprendo
...
!
I
Bonafous
,
due
anni
sono
,
la
cedettero
ai
Calzado
,
fabbricatori
di
carte
da
giuoco
a
Madrid
,
poi
...
poi
...
Dacché
i
Calzado
vennero
sfrattati
dalla
Unione
,
la
nave
scomparve
per
due
mesi
,
quindi
fu
riveduta
e
segnalata
da
parecchi
aereoscopi
,
dapprima
a
Torino
,
poi
a
Napoli
,
quindi
a
Parigi
,
più
tardi
a
Pietroburgo
,
a
Berlino
,
a
Lucerna
.
Confrontiamo
le
date
di
queste
apparizioni
colla
Cronaca
criminale
delle
città
nominate
...
Ci
siamo
...
!
Ecco
...
!
Sta
bene
!
...
L
'
avrei
indovinato
;
a
Torino
una
sorpresa
notturna
alle
guardie
del
tesoro
reale
;
a
Napoli
una
sottrazione
di
monete
antiche
al
pubblico
Museo
;
a
Parigi
vincite
considerevoli
al
maccao
per
parte
di
un
truffatore
;
a
Pietroburgo
,
a
Vienna
,
a
Lucerna
altri
fatti
dell
'
egual
genere
...
Dapertutto
,
l
'
apparizione
di
questa
nave
ha
portato
la
truffa
,
l
'
aggressione
,
il
delitto
...
Dunque
io
non
mi
era
ingannato
...
Là
dentro
c
'
era
un
nido
di
briganti
,
di
barattieri
,
fors
'
anche
di
assassini
...
E
voi
,
signori
uffiziali
di
magnetismo
,
non
avete
avuto
forza
di
trattenerli
una
mezz
'
ora
,
tanto
che
io
potessi
ottenere
un
mandato
di
arresto
eccezionale
...
Basta
!
...
C
'
è
ancora
una
speranza
...
Non
tutti
quei
bricconi
saranno
partiti
colla
nave
...
può
darsi
che
qualcuno
sia
rimasto
fra
noi
...
Il
Lissoni
,
proprietario
di
gondole
al
quartiere
del
Macello
pubblico
,
riferisce
che
uno
dei
suoi
conduttori
,
il
nominato
Bigino
,
per
cinque
notti
consecutive
fece
delle
ascensioni
fuori
di
torno
,
a
fanali
spenti
.
Eh
!
di
là
!
Numero
quattordici
!
conducetemi
tosto
il
Bigino
!
Egli
è
disceso
stamattina
prima
dell
'
albeggiare
;
non
è
improbabile
che
la
sua
gondola
abbia
portato
abbasso
uno
di
quei
gabbamondo
...
E
noi
lo
conosceremo
...
perdio
!
E
s
'
io
riesco
a
pigliar
in
mano
un
filo
della
matassa
...
giuro
districarla
in
pochi
giorni
...
e
vi
prometto
che
quella
galera
di
birboni
non
farà
,
quindi
innanzi
,
un
lungo
viaggio
!
...
Il
Torresani
accennò
col
dito
a
diversi
subalterni
,
i
quali
immediatamente
gli
si
fecero
appresso
,
per
ricevere
alcuni
ordini
segreti
.
Poco
dopo
,
entrò
nella
sala
il
Bigino
,
conduttore
di
gondole
.
CAPITOLO
XIII
.
Un
settario
che
osserva
la
legge
.
-
Bigino
...
fatti
innanzi
!
...
più
innanzi
!
-
cominciò
con
voce
alquanto
aspra
il
Torresani
.
-
Sul
tuo
tessero
veggo
notate
quattro
trasgressioni
dal
primo
d
'
anno
a
tutt
'
oggi
...
Un
'
altra
ancora
,
e
saremo
autorizzati
a
levarti
la
patente
di
conduttore
...
Ciò
dipende
da
noi
...
dal
nostro
beneplacito
...
Bada
ora
dunque
a
rispondere
con
sincerità
alle
nostre
interrogazioni
;
a
tale
patto
soltanto
noi
potremo
usarti
qualche
indulgenza
.
Per
tre
notti
consecutive
,
contrariamente
alle
prescrizioni
dell
'
Ufficio
di
Sorveglianza
,
tu
ti
sei
permesso
di
esercitare
il
servizio
fuori
di
torno
,
e
di
prendere
l
'
alto
senza
accendere
i
fanali
...
Il
Bigino
,
che
posava
dinanzi
al
pulpito
in
un
'
attitudine
da
cinico
petulante
,
crollò
leggermente
le
spalle
,
e
fissando
i
suoi
occhi
avvinazzati
in
quelli
del
Torresani
:
-
Signor
Questore
-
rispose
-
il
servizio
fuori
di
torno
...
com
'
ella
può
bene
imaginare
...
qualche
volta
diviene
obbligatorio
...
sopratutto
...
se
gli
altri
colleghi
di
professione
(
ciò
che
accade
sovente
...
)
dopo
essersi
sbarazzati
del
soffietto
acustico
,
si
addormentano
della
quinta
,
e
caschi
il
mondo
,
non
scendono
al
richiamo
.
Quanto
poi
alla
questione
dei
lumi
,
la
colpa
non
è
mia
,
dacché
ai
fanali
della
gondola
mancano
quattro
vetri
,
ed
ella
sa
meglio
di
me
,
signor
Questore
onorevolissimo
...
-
Io
non
mi
chiamo
Questore
,
ma
Capo
di
Sorveglianza
...
-
La
perdoni
...
!
Noi
altri
milanesi
siamo
un
po
'
duri
a
imparare
le
parole
nuove
...
sopratutto
se
queste
parole
non
esprimano
che
idee
antichissime
...
e
rappresentino
delle
istituzioni
altrimenti
qualificate
nei
tempi
addietro
.
Gli
è
già
molto
se
abbiamo
potuto
abituarci
a
denominare
Questura
ciò
che
nel
secolo
scorso
si
chiamava
Polizia
...
-
Lasciamo
andare
queste
inezie
-
rispose
il
Torresani
con
un
suo
sorrisetto
che
aspirava
ad
essere
ingenuo
.
-
Bigino
!
...
Io
so
bene
che
malgrado
le
tue
irregolarità
nell
'
esercizio
della
tua
professione
,
tu
sei
un
buon
figliuolo
,
un
buon
cittadino
,
ed
all
'
Università
passavi
anche
per
uno
spirito
pronto
e
illuminato
...
Tu
conosci
le
leggi
dello
Stato
e
ne
comprendi
lo
spirito
e
le
intenzioni
.
Tu
sai
che
in
un
Governo
ben
ordinato
,
libero
,
popolare
,
dove
tutti
hanno
uguali
diritti
e
uguali
doveri
,
ciascun
cittadino
che
non
renda
testimonianza
del
vero
contro
i
malfattori
...
che
non
cooperi
...
-
Non
serve
studiare
le
frasi
-
interruppe
il
Bigino
col
suo
fare
più
bislacco
.
-
In
un
governo
ben
ordinato
,
libero
,
popolare
...
tutti
siamo
in
dovere
di
fare
la
spia
...
!
-
Tu
profferisci
una
parola
che
in
verità
...
suona
alquanto
sinistra
ed
antipatica
alle
masse
...
ma
pure
...
ne
convengo
...
-
Via
!
parliamo
giù
alla
meneghina
!
Rendere
testimonianza
e
fare
la
spia
...
sono
due
frasi
che
si
equivalgono
perfettamente
...
Ma
via
!
Non
sgomentatevi
,
signor
Questore
.
Io
amo
alquanto
bisticciare
sulla
elasticità
del
linguaggio
umano
e
sulle
consuetudini
dei
tempi
.
Dopo
aver
compiuto
il
corso
completo
nelle
Università
della
Unione
,
anche
a
noi
conduttori
di
gondole
è
permesso
di
filosofare
un
pochetto
.
Del
resto
io
vi
dichiaro
,
signor
Questore
,
che
fra
i
tanti
doveri
che
opprimono
i
liberi
cittadini
della
Unione
,
questo
di
rendere
testimonianza
per
effetto
di
legge
lo
ritengo
il
più
sacro
.
Per
incoraggiarvi
,
dirò
di
più
.
Io
appartengo
a
quella
setta
di
politici
,
i
quali
si
accordano
nel
principio
che
il
mondo
non
sarà
mai
perfettamente
governato
,
fino
a
quando
il
potere
esecutivo
non
sarà
nelle
mani
di
tutti
!
Il
Torresani
fece
una
smorfia
sinistra
.
Le
ultime
parole
del
conduttore
di
gondole
rimescolavano
nella
sua
mente
una
terribile
idea
,
una
idea
che
era
il
tormento
delle
sue
ore
inoperose
,
l
'
incubo
delle
sue
notti
più
insonni
.
Commissari
di
polizia
,
questori
,
capi
di
sorveglianza
,
non
sacrifichereste
voi
una
metà
del
vostro
stipendio
per
allontanare
questo
orribile
fantasma
che
vi
grida
eternamente
con
un
milione
di
voci
:
rivoluzione
!
...
mutamento
di
Governo
!
anarchia
!
?
...
Ma
il
vecchio
Torresani
riprese
ben
tosto
la
sua
calma
,
e
fingendo
di
non
aver
compreso
la
minaccia
del
suo
interlocutore
:
-
Bigino
!
-
gli
disse
-
poiché
ti
veggo
sì
ben
disposto
a
secondare
l
'
autorità
,
nella
quale
,
per
ora
,
si
concentrano
i
poteri
necessarii
alla
tutela
dell
'
ordine
pubblico
,
non
dubito
che
tu
vorrai
rispondermi
con
tutta
schiettezza
.
Nelle
tue
ascensioni
fuori
di
torno
,
tu
hai
condotto
delle
persone
sospette
alla
volante
stazionata
da
circa
dieci
giorni
al
disopra
della
città
,
portante
abusivamente
il
numero
2724
.
-
Persone
sospette
!
...
Ecco
delle
parole
molto
elastiche
e
molto
abusate
dagli
antichi
e
dai
nuovi
rappresentanti
dell
'
autorità
governativa
.
Sarebbe
ormai
tempo
di
sopprimerle
,
onorevolissimo
Questore
.
Il
sospetto
è
il
nemico
più
naturale
della
equità
,
ed
è
quasi
sempre
il
precursore
della
ingiustizia
.
Basta
!
A
suo
tempo
muteremo
il
frasario
...
Io
vi
ho
detto
,
onorevole
Torresani
,
che
intendo
adempiere
al
dovere
di
testimonianza
con
iscrupolosa
sincerità
.
Risparmiatevi
dunque
la
pena
delle
subdole
interrogazioni
,
e
lasciate
che
io
esponga
i
fatti
nella
schiettezza
dell
'
animo
mio
.
Il
vostro
metodo
di
inquisizione
potrebbe
irritarmi
,
ed
io
sarei
tentato
di
reagire
con
quelle
medesime
armi
che
voi
siete
soliti
adoperare
in
tali
occasioni
.
Il
Torresani
si
morse
le
labbra
,
e
ripensò
ai
tempi
beati
,
quando
una
osservazione
di
tal
genere
,
indirizzata
ad
un
Commissario
di
Polizia
,
avrebbe
valso
all
'
inquisito
due
o
tre
mesi
di
arresto
.
Il
Bigino
,
senza
attendere
altro
cenno
,
si
fece
a
narrare
la
sua
istoria
:
-
La
sera
dell
'
otto
corrente
,
verso
nove
ore
,
uno
sconosciuto
venne
a
patteggiare
la
mia
gondola
per
una
ascensione
diretta
,
eccedente
l
'
elevatezza
legale
.
Per
altri
mi
sarei
rifiutato
;
ma
l
'
individuo
mi
si
diede
a
conoscere
per
un
graduato
della
setta
equilibrista
,
ed
io
dovetti
obbedire
.
Salimmo
rapidamente
,
i
lumi
si
spensero
,
il
mio
uomo
non
fece
parola
durante
l
'
ascensione
;
egli
governava
il
timone
per
dirigere
la
gondola
,
e
frattanto
girava
rapidamente
il
suo
chatvue
per
esplorare
gli
spazi
tenebrosi
.
Giunti
alla
nave
ancorata
,
egli
stesso
volle
gettare
gli
uncini
di
presa
,
e
dopo
avermi
generosamente
regalato
,
mi
pregò
di
attendere
alcuni
minuti
.
Poco
dopo
,
quattro
individui
discesero
nella
mia
gondola
,
staccarono
gli
uncini
,
e
mi
ordinarono
di
calare
verso
gli
orti
Balzaretti
.
Nell
'
atto
di
pagarmi
,
gli
sconosciuti
mi
imposero
di
tornare
la
sera
appresso
in
quel
medesimo
luogo
,
donde
sarebbero
ripartiti
per
l
'
alto
colla
mia
gondola
.
Promisi
e
tenni
parola
.
A
dieci
ore
della
notte
,
io
presi
l
'
alto
co
'
miei
quattro
individui
per
risalire
alla
volante
ancorata
.
Essi
entrarono
nella
nave
;
io
,
dietro
loro
richiesta
,
patteggiai
di
risalire
la
notte
seguente
per
tenermi
pronto
ad
ogni
cenno
.
Si
fecero
parecchi
viaggi
...
-
Basta
!
-
interruppe
il
Torresani
,
il
quale
durante
l
'
esposizione
del
Conduttore
non
aveva
cessato
mai
di
sfogliare
i
documenti
che
erano
ammassati
nel
suo
pulpito
-
so
quante
volte
sei
asceso
,
quante
volte
sei
calato
,
e
con
quanti
individui
,
e
in
quali
circostanze
.
Lodo
la
tua
schiettezza
,
Bigino
.
Ma
ora
,
per
abbreviare
le
formalità
dell
'
esame
,
io
ti
prego
rispondere
alle
poche
domande
che
sono
per
indirizzarti
:
Nell
'
ultima
tua
calata
,
hai
tu
deposto
in
Milano
qualcuno
degli
abitatori
della
Nave
?
-
Uno
.
-
Il
primo
,
forse
,
lo
stesso
che
,
la
sera
dell
'
otto
,
venne
a
noleggiare
la
tua
gondola
,
dandosi
a
conoscere
per
un
graduato
della
setta
equilibrista
...
?
-
Un
altro
...
-
Uno
dei
quattro
...
?
-
Un
individuo
,
che
io
non
aveva
mai
visto
,
una
persona
molto
seria
,
molto
interessante
.
-
E
questa
persona
...
molto
seria
...
molto
interessante
...
ti
ha
fatto
promettere
di
tornare
colla
tua
gondola
...
a
rilevarlo
...
?
-
Al
contrario
,
gusta
volta
io
fui
licenziato
,
e
congedato
formalmente
.
-
Bigino
!
...
Un
ultimo
favore
,
poi
ti
lascio
andare
pei
fatti
tuoi
,
senz
'
altra
molestia
:
ti
prego
di
salire
un
istante
sul
mio
pulpito
...
Il
conduttore
si
avanzò
verso
il
pulpito
colle
mani
in
saccoccia
,
e
giunto
presso
i
gradini
,
si
fermò
come
un
ciuco
restìo
.
-
Salite
,
dunque
,
cittadino
fratello
!
...
-
Cittadino
questore
,
io
non
amo
i
luoghi
alti
...
-
Tu
!
un
conduttore
di
gondole
volanti
!
...
-
Le
gondole
si
elevano
nell
'
aria
libera
;
ma
qui
...
più
si
va
in
alto
...
e
più
manca
il
respiro
...
-
Dunque
,
cittadino
Bigino
,
tu
vuoi
proprio
che
il
vecchio
Torresani
discenda
?
...
-
Chi
è
salito
discenda
,
chi
è
caduto
si
rialzi
,
tale
è
il
motto
degli
Equilibristi
.
Il
Torresani
scese
dal
pulpito
,
e
accostandosi
al
Bigino
con
affabilità
carezzante
,
gli
pose
sottocchio
un
ritratto
fotografico
.
-
Conosci
tu
questa
figura
?
-
È
lui
!
...
quegli
che
la
sera
dell
'
otto
richiese
pel
primo
la
mia
gondola
...
-
Sta
bene
!
Ed
ora
,
sfogliamo
rapidamente
l
'
Album
dei
pregiudicati
;
e
vediamo
se
fra
questi
duecento
ritratti
tu
puoi
riconoscere
anche
l
'
altro
individuo
che
hai
deposto
in
città
nell
'
ultima
tua
calata
.
Il
Bigino
sfogliò
rapidamente
il
gran
libro
,
e
poi
crollò
la
testa
in
segno
negativo
.
-
Dunque
egli
non
è
qui
?
Osserva
bene
!
Non
v
'
è
alcun
figuro
qua
dentro
di
tua
conoscenza
?
-
Ho
detto
di
no
!
-
Bigino
!
...
Tu
hai
parlato
di
una
persona
seria
...
interessante
...
Non
sapresti
fornirmi
altri
connotati
di
quell
'
uomo
?
...
Aspetta
...
Bigino
!
...
Una
idea
!
...
Colui
è
iscritto
tra
gli
affigliati
alla
setta
degli
Equilibristi
!
...
Vediamo
un
po
'
!
...
Così
parlando
,
il
Torresani
spiccò
un
salto
verso
il
suo
pulpito
,
aperse
un
cassettino
,
ne
levò
un
ritratto
in
fotografia
,
e
tornando
presso
il
conduttore
di
gondole
,
glielo
pose
sotto
gli
occhi
.
Il
Bigino
guardò
fissamente
l
'
effigie
,
poi
il
vecchio
Capo
di
Sorveglianza
che
sorrideva
maliziosamente
,
e
obbedì
alla
voce
del
dovere
,
che
gli
imponeva
la
testimonianza
legale
:
-
È
lui
!
...
-
Lui
!
!
!
-
esclamò
il
Torresani
-
lui
...
a
Milano
!
...
Ma
il
Capo
di
Sorveglianza
non
lasciò
intravedere
che
un
lampo
della
immensa
sua
gioia
.
Immediatamente
egli
congedò
il
conduttore
,
salì
di
nuovo
in
bigoncia
,
e
adunati
intorno
a
sé
tutti
i
subalterni
che
durante
l
'
interrogatorio
erano
rimasti
sulle
porticelle
come
altrettante
cariatidi
,
riassunse
con
voce
convulsa
le
sue
deduzioni
:
-
Nella
volante
incriminata
si
trova
il
famigerato
Antonio
Casanova
,
altro
dei
graduati
della
setta
di
Equilibrio
,
ladro
,
falsario
,
truffatore
,
barattiere
da
giuoco
,
già
processato
in
contumacia
in
due
dipartimenti
della
Unione
,
privato
d
'
ogni
diritto
di
famiglia
,
e
oggimai
posto
fuori
della
legge
.
Gli
agenti
di
Sorveglianza
hanno
dunque
sulla
nave
e
sull
'
individuo
il
diritto
di
cattura
e
di
esterminio
,
del
quale
possono
prevalersi
in
ogni
tempo
e
in
qualsivoglia
circostanza
senza
obbligo
di
intimazione
.
Il
Compartimento
di
complicità
è
incaricato
di
segnalare
la
detta
nave
a
tutti
gli
Uffizii
dello
Stato
,
trasmettendo
a
ciascun
Uffizio
una
copia
fotografica
del
veicolo
,
col
ritratto
del
reo
inassolvibile
.
Quanto
poi
all
'
altro
individuo
,
parimenti
affigliato
alla
setta
degli
equilibristi
secondo
ogni
probabilità
residente
ora
in
Milano
,
noi
possiamo
constatare
essere
questi
un
celebre
industriale
da
pochi
giorni
elevato
al
rango
dei
Primati
dell
'
intelligenza
,
l
'
inventore
della
macchina
per
la
pioggia
artificiale
,
noto
attualmente
sotto
il
nome
di
Albani
Redento
.
Non
risulta
dai
nostri
cataloghi
verun
delitto
a
di
lui
carico
,
ed
essendo
l
'
Albani
nel
suo
pieno
diritto
di
percorrere
ed
abitare
a
suo
beneplacito
tutti
i
dipartimenti
della
Unione
,
noi
non
ci
terremo
obbligati
ad
esercitare
su
lui
una
speciale
sorveglianza
.
Pure
,
considerata
la
circostanza
pregiudiziale
di
aver
egli
viaggiato
in
un
veicolo
sospetto
e
in
compagnia
di
uomini
riprovati
e
processati
e
condannati
a
tutto
rigore
di
legge
,
credo
opportuno
e
prudente
far
seguire
le
sue
tracce
,
e
far
sindacare
le
sue
azioni
da
quattro
uffiziali
di
prevenzione
,
i
quali
verranno
scelti
fra
i
più
cauti
e
manierosi
del
compartimento
.
Questi
quattro
uffiziali
si
pongano
immediatamente
sulle
peste
.
L
'
Albani
è
proprietario
di
una
villa
suntuosa
,
sulle
sponde
del
canale
Lariano
,
a
venti
miglia
dalla
città
.
I
nostri
bracchi
fiutino
per
quella
parte
,
e
troveranno
il
loro
uomo
.
Prudenza
,
discrezione
,
alacrità
,
rapporti
celeri
e
immediati
!
-
Abbiamo
inteso
?
Il
processo
è
esaurito
!
...
Il
Torresani
,
dopo
queste
parole
,
toccò
la
molla
di
congedo
,
i
subalterni
sparirono
com
'
erano
venuti
,
le
porticelle
si
chiusero
,
e
la
sala
rimase
deserta
.
Poco
dopo
,
il
vecchio
Capo
di
Sorveglianza
spediva
a
Pietroburgo
un
telegramma
:
«
Bolza
,
-
sei
un
imbecille
!
-
Albani
è
a
Milano
da
otto
giorni
,
e
tu
l
'
hai
veduto
ieri
a
Pietroburgo
;
da
questo
momento
ti
metto
in
disponibilità
con
un
quarto
di
stipendio
»
.
E
subito
da
Pietroburgo
un
telegramma
di
risposta
:
«
Albani
è
qui
;
ho
fatto
colazione
con
lui
stamattina
al
Caffè
Kertzel
.
Mettendomi
in
disponibilità
commettereste
un
abuso
di
potere
,
e
la
vedremo
!
«
Bolza
»
.
Il
Torresani
,
letto
il
dispaccio
,
rimase
alcuni
minuti
sopra
pensiero
.
I
suoi
occhi
erano
quelli
del
gatto
che
vede
levarsi
a
volo
una
allodola
sfuggitagli
dall
'
ugna
.
-
Non
importa
!
-
esclamò
poco
dopo
-
le
deposizioni
del
Bigino
varranno
a
qualche
cosa
,
se
non
altro
a
convincere
il
Gran
Proposto
della
nostra
buona
volontà
.
CAPITOLO
XIV
.
Antonio
Casanova
(
)
.
La
strategia
dell
'
astuto
Torresani
,
tuttoché
abilissima
,
questa
volta
non
giunse
a
salvarlo
dalle
mistificazioni
del
più
scaltrito
industriante
dell
'
epoca
.
Questo
industriante
,
o
meglio
cavaliere
di
industria
,
chiamasi
Antonio
Casanova
.
Per
discoprire
i
suoi
ingegnosi
stratagemmi
ci
converrà
salire
nelle
regioni
dell
'
aria
,
all
'
altezza
di
mille
e
novecento
metri
,
per
introdurci
nella
sua
cabina
riservata
.
La
sua
nave
si
era
ancorata
al
disopra
di
Milano
fino
dal
4
settembre
,
sebbene
gli
esploratori
dell
'
alto
cielo
non
l
'
avessero
avvertita
che
tre
giorni
più
tardi
.
Antonio
Casanova
aveva
scelto
il
suo
tempo
per
venire
a
Milano
.
La
straordinaria
affluenza
di
veicoli
aerei
e
terrestri
che
portavano
alla
famiglia
dell
'
Olona
tante
migliaia
di
forestieri
attratti
dal
nuovo
spettacolo
della
pioggia
artifiziale
,
era
una
circostanza
molto
propizia
a
'
suoi
disegni
.
I
cavalieri
di
industria
corrono
dov
'
è
la
folla
.
La
biografia
del
nostro
barattiere
fornirebbe
un
romanzo
poco
edificante
,
ma
pieno
di
interesse
.
Io
mi
limiterò
ad
accennarne
alcuni
tratti
,
nei
quali
si
scorge
come
il
progresso
delle
scienze
,
delle
arti
e
delle
industrie
si
possa
facilmente
usufruttare
dai
birboni
al
maggior
danno
della
società
.
Le
prime
scene
del
mio
racconto
splendevano
di
poesia
,
di
amore
e
di
felicità
;
io
mi
compiaceva
di
spaziare
nella
luce
di
questo
secolo
avanzato
e
meraviglioso
,
che
io
godeva
raffigurarmi
tanto
diverso
dal
nostro
nel
più
completo
sviluppo
di
ogni
idea
liberale
e
umanitaria
,
nella
soddisfazione
di
tutti
i
desideri
più
nobili
e
più
audaci
.
Ed
eccoci
,
troppo
presto
,
intricati
in
quel
labirinto
di
miserie
,
di
bassezze
,
di
fatuità
,
di
stravaganze
,
di
delitti
,
che
costituiscono
il
fondo
reale
e
positivo
di
tutta
la
istoria
umana
!
La
nostra
fantasia
può
ben
colorire
di
rose
tutta
un
'
epoca
,
e
abbellirla
di
un
prestigio
incantevole
;
può
rappresentarsi
la
perfezione
ideale
dello
spiritualismo
e
della
virtù
,
incarnata
nei
suoi
molteplici
personaggi
;
ma
essa
non
può
mentire
a
sé
medesima
al
punto
da
rinnegare
uno
dei
due
elementi
che
costituiscono
la
natura
dell
'
uomo
.
Esageriamo
il
bene
a
comodo
nostro
,
e
noi
vedremo
,
sulle
orme
di
quello
,
insorgere
il
male
in
proporzioni
gigantesche
.
Estraete
il
fuoco
dalla
silice
;
e
mentre
gli
assiderati
ne
ritrarranno
la
vita
,
il
prete
si
trarrà
in
disparte
a
meditare
l
'
orrendo
supplizio
dei
roghi
.
Mentre
voi
benedite
l
'
acciaio
che
vi
fornisce
il
vomere
a
coltura
dei
campi
,
il
boia
imaginerà
la
mannaia
.
Quale
è
la
scienza
,
quale
l
'
industria
,
che
possa
vantarsi
innocente
di
corruzione
e
di
calamità
?
La
stampa
,
che
diffonde
la
luce
,
moltiplica
i
pregiudizi
!
,
il
telegrafo
accelera
il
moto
del
pensiero
,
e
serve
alla
menzogna
dei
despoti
,
alle
frodi
della
Borsa
.
Dappertutto
i
due
elementi
dell
'
uomo
si
rivelano
:
il
bene
ed
il
male
camminano
di
pari
passo
.
Il
secolo
d
'
oro
è
inconcepibile
.
Perdonate
la
digressione
,
e
proseguiamo
il
racconto
.
Antonio
Casanova
di
poco
oltrepassava
i
trent
'
anni
,
e
già
il
suo
nome
era
tristamente
famoso
nella
Cronaca
criminale
dell
'
epoca
.
Questo
insigne
barattiere
avea
già
posto
in
allarme
tutti
gli
uffizi
di
sorveglianza
dei
Dipartimenti
della
Unione
,
le
Questure
e
le
Polizie
dell
'
altre
parti
del
mondo
.
Dotato
di
una
forza
fisica
sorprendente
,
magnetizzatore
di
prima
potenza
,
il
Casanova
aveva
incominciate
le
sue
prodezze
nelle
case
da
giuoco
.
La
sua
volontà
efficiente
si
esercitava
con
mirabile
effetto
sulle
carte
e
sulle
palle
da
bigliardo
.
Aveva
viaggiato
parecchi
anni
con
una
stecca
di
sua
invenzione
,
nel
cui
legno
perforato
scorreva
un
zampillo
di
mercurio
iniettato
in
una
vena
capillare
di
nervi
umani
.
Quel
tubo
era
un
inalterabile
conduttore
della
volontà
.
Il
Casanova
,
lanciando
la
sua
biglia
,
non
aveva
che
a
prescriverle
il
corso
nella
sua
mente
,
perché
quella
obbedisse
al
suo
volere
come
un
corpo
intelligente
.
La
palla
descriveva
sul
verde
tappeto
delle
curve
,
dei
circoli
inverosimili
.
La
colla
,
il
salto
degli
uomini
,
la
carambola
,
nessuna
difficoltà
di
giuoco
imbarazzava
quell
'
avorio
prudente
e
sicuro
,
il
quale
trionfava
di
ogni
ostacolo
,
e
pareva
schernire
la
trepidazione
dei
circostanti
.
Il
Casanova
,
usando
della
sua
stecca
,
poteva
dare
venti
punti
al
più
abile
giuocatore
...
Al
macao
,
al
lanzichenecchi
,
all
'
ecarté
,
le
istesse
risorse
magnetiche
.
Il
Casanova
,
purché
avesse
le
carte
nelle
mani
,
col
semplice
tocco
delle
dita
,
mutava
i
picche
in
fiori
,
i
cuori
in
quadri
,
sostituiva
un
fante
ad
un
asso
,
creava
il
suo
giuoco
.
Egli
vinceva
colla
volontà
,
portando
ne
'
suoi
competitori
il
turbamento
e
la
disperazione
.
Guadagnava
tesori
.
Ma
questa
professione
del
giuoco
era
troppo
monotona
per
uno
spirito
insofferente
e
fantastico
.
Il
Casanova
ne
fu
presto
annoiato
.
La
sua
natura
era
perversa
.
Più
che
l
'
utile
proprio
egli
amava
il
danno
d
'
altrui
.
Il
giuoco
non
gli
offriva
che
delle
vittime
volontarie
,
uscite
per
la
più
parte
dai
ranghi
più
screditati
della
società
;
egli
aveva
bisogno
di
portare
il
male
nelle
famiglie
oneste
,
nelle
classi
più
stimate
e
,
a
suo
vedere
,
più
felici
.
Sopratutto
egli
si
compiaceva
di
truffare
gli
uomini
altolocati
,
i
funzionar
!
del
Governo
,
i
primati
dell
'
intelligenza
.
Tutto
ciò
che
era
talento
,
illustrazione
,
rappresentanza
di
moralità
e
d
'
ordine
pubblico
,
per
lui
,
anima
di
Caino
,
era
oggetto
di
odio
e
di
persecuzione
.
Affigliato
alla
setta
degli
Equilibristi
propugnatori
della
anarchia
universale
,
in
breve
era
salito
ai
primi
gradi
dell
'
ordine
.
Gli
Equilibristi
domandavano
la
perfetta
uguaglianza
sociale
,
ma
fra
essi
era
già
stabilita
la
gerarchla
.
I
settarii
di
buona
fede
cooperavano
,
inconscii
od
illusi
,
alle
sue
ladrerie
.
Nelle
città
più
importanti
della
Unione
e
d
'
altre
parti
del
mondo
,
il
Casanova
poteva
impiegare
al
servizio
de
'
propri
disegni
una
camorra
potente
.
Rubava
,
e
divideva
co
'
suoi
correligionarii
il
quinto
dei
redditi
.
Il
resto
spendeva
in
gozzoviglie
,
ovvero
in
procacciarsi
nuovi
mezzi
a
compiere
le
sue
imprese
temerarie
.
Ed
ora
,
dopo
questi
brevi
cenni
,
vediamo
il
nostro
uomo
nell
'
azione
che
direttamente
si
riferisce
alla
nostra
istoria
.
CAPITOLO
XV
.
I
misteri
della
nave
2724
.
Antonio
Casanova
,
venendo
a
Milano
,
aveva
già
fissata
la
sua
vittima
.
Riportiamoci
alla
data
del
sei
settembre
.
Al
sorgere
del
mattino
,
tutti
i
forastieri
venuti
a
Milano
per
assistere
all
'
esperimento
della
pioggia
artifiziale
,
ripartivano
per
diverse
direzioni
.
L
'
aria
era
ingombra
di
palloni
;
le
locomotive
volanti
si
staccavano
dalla
terra
come
bolidi
opachi
,
lanciandosi
negli
spazii
.
Una
popolazione
di
oltre
cinquecentomila
viaggiatori
salutava
la
città
ospitale
dall
'
altezza
di
ottocento
metri
cogli
spari
delle
bombe
fraterne
,
le
quali
,
scoppiando
,
sviluppavano
una
pioggia
di
confetti
e
di
fiori
.
La
nave
2724
,
profittando
della
concorrenza
,
si
era
abbassata
al
livello
del
Duomo
;
tanto
che
il
timoniere
,
lanciando
una
corda
di
sospensione
,
potè
attirarvi
il
Casanova
,
che
fino
all
'
alba
stava
spiando
i
movimenti
del
suo
legno
dalla
cupola
maggiore
.
Quella
operazione
si
compiva
in
un
lampo
.
Appena
il
Casanova
fu
a
bordo
della
sua
nave
,
questa
prese
a
salire
rapidamente
in
linea
diretta
,
e
scomparve
tra
le
nuvole
.
Durante
quella
giornata
il
nostro
cavaliere
di
industria
si
tenne
chiuso
nella
sua
cabina
.
Verso
mezzanotte
fece
chiamare
quattro
uomini
di
fiducia
per
concertare
con
essi
il
suo
piano
strategico
.
-
Io
l
'
ho
veduto
-
cominciò
il
Casanova
-
l
'
ho
veduto
ieri
,
di
pieno
giorno
,
sulla
gabbia
della
torre
centrale
che
dominava
la
sua
macchina
,
mentre
egli
dirigeva
le
operazioni
.
Dippiù
,
l
'
ho
udito
parlare
,
onde
io
mi
tengo
sicuro
di
poter
imitare
perfettamente
la
sua
voce
e
le
sue
inflessioni
.
L
'
Albani
ha
,
presso
a
poco
,
la
mia
statura
.
La
sua
testa
è
enorme
,
la
sua
corporatura
più
sviluppata
della
mia
;
in
una
parola
,
quell
'
uomo
mi
va
come
un
guanto
.
Oramai
non
mi
resta
che
discendere
un
'
ultima
volta
per
spiare
l
'
entità
e
la
deposizione
dei
morto
(
)
;
voi
mi
capite
!
È
un
'
operazione
delicata
e
difficile
,
per
la
quale
si
richiedono
tutto
il
mio
accorgimento
e
la
mia
potenza
di
volontà
.
Questa
notte
io
mi
lascierò
cadere
su
Milano
,
e
spero
,
se
il
diavolo
mi
assiste
,
scoprire
nello
spazio
di
due
giorni
quanto
mi
abbisogna
.
Ad
ogni
modo
,
io
sarò
di
ritorno
posdomani
verso
le
nove
e
mezzo
di
notte
.
Verrò
con
una
gondola
;
voi
tenetevi
pronti
a
discendere
immediatamente
,
perocchè
,
nel
caso
nostro
,
la
rapidità
è
la
condizione
più
essenziale
per
ottenere
il
successo
.
-
Io
non
credo
prudente
-
osservò
uno
dei
quattro
-
che
voi
,
per
tornare
alla
nave
,
vi
serviate
d
'
una
gondola
cittadina
.
Questi
sorveglianti
di
gondole
sono
altrettante
spie
della
Sorveglianza
,
e
noi
rischieremmo
di
venir
segnalati
a
quel
vecchio
birbone
di
Torresani
...
-
Non
ti
prenda
pensiero
-
rispose
il
Casanova
coll
'
accento
della
più
ferma
sicurezza
-
io
so
scegliere
i
miei
uomini
.
Noi
abbiamo
degli
equilibristi
perfino
tra
gli
agenti
della
Polizia
.
-
E
se
mai
,
durante
la
vostra
assenza
,
ci
vedessimo
esplorati
...
inseguiti
?
-
Reagite
colla
volontà
!
-
Noi
siamo
pochi
di
numero
...
-
Ma
concordi
...
e
potenti
...
!
-
Il
vecchio
Torresani
tiene
a
'
suoi
ordini
duecento
magnetisti
...
-
E
fra
questi
,
sessantaquattro
spiriti
avversi
.
Alla
distanza
di
mille
e
ottocento
metri
,
venti
volontà
compatte
e
risolute
possono
tener
fronte
a
cento
magnetisti
discordi
e
spossati
.
In
ogni
modo
,
i
poliziotti
non
potranno
agire
sulla
nave
oltre
cinque
minuti
,
-
e
se
mai
,
durante
il
fermo
,
voi
vedeste
avvicinarsi
qualche
brik
del
Torresani
,
-
scaricate
le
pile
contro
esso
,
e
avvenga
che
può
.
Una
volta
liberati
dall
'
attrazione
,
manovrate
per
l
'
alto
in
linea
diretta
.
Nel
nostro
serbatoio
c
'
è
tanta
aria
respirabile
pel
consumo
di
quattro
giorni
!
I
quattro
uffiziali
non
mossero
altre
obiezioni
.
Il
Casanova
uscì
dalla
cabina
,
venne
fuori
all
'
aperto
,
esplorò
la
posizione
da
un
immenso
chatvue
collocato
all
'
estremità
della
nave
,
indi
,
spiegato
l
'
ombrello
di
salvezza
,
spiccò
un
salto
dal
ponte
.
In
meno
di
due
minuti
,
il
Casanova
toccava
terra
nel
mezzo
dell
'
anfiteatro
dell
'
Arena
.
Le
testimonianze
prodotte
dal
Bigino
dinanzi
al
Tribunale
del
Torresani
erano
state
veritiere
.
Antonio
Casanova
,
la
sera
dell
'
otto
ottobre
,
fece
ritorno
alla
sua
nave
colla
gondola
del
conduttore
settario
.
Il
nostro
industriante
avea
studiato
il
terreno
e
fissato
il
suo
piano
strategico
.
Appena
fu
a
bordo
della
nave
,
egli
adunò
nuovamente
nella
cabina
i
suoi
quattro
confidenti
per
metterli
al
fatto
di
quanto
egli
aveva
operato
,
ed
impartire
ad
essi
degli
ordini
.
-
Oramai
io
so
tutto
quanto
mi
giovava
sapere
,
non
restano
che
alcuni
particolari
di
niun
conto
dei
quali
voi
dovrete
incaricarvi
.
Com
'
io
aveva
preveduto
,
all
'
indomani
dell
'
esperimento
per
la
pioggia
artifiziale
,
il
Consiglio
di
Milano
ha
decretato
all
'
Albani
un
sussidio
di
due
milioni
di
lussi
,
elevandolo
in
pari
tempo
alla
dignità
di
Primate
.
L
'
Albani
è
un
apostata
vile
,
che
per
orgoglio
ha
disertato
dalla
nostra
setta
;
l
'
Albani
è
ricco
e
potente
,
e
fa
parte
di
quelle
caste
privilegiate
che
noi
dobbiamo
perseguitare
e
distruggere
.
I
suoi
milioni
ci
appartengono
;
noi
abbiamo
il
diritto
di
confiscarli
a
benefizio
della
nostra
idea
.
Fratelli
:
io
voglio
sperare
che
voi
converrete
pienamente
nelle
mie
vedute
,
e
vi
adoprerete
a
secondarle
con
tutte
le
vostre
forze
,
con
tutto
il
vostro
zelo
.
-
Da
Omega
ad
Alfa
!
-
risposero
i
quattro
alzando
la
mano
.
-
Sta
bene
!
Una
circostanza
molto
favorevole
ai
nostri
disegni
la
è
questa
,
che
l
'
Albani
,
in
seguito
alla
sua
petizione
di
matrimonio
ha
dovuto
assentarsi
da
Milano
per
consumare
,
a
distanza
legale
,
il
mese
di
dilazione
imposto
dalle
leggi
.
Noi
dunque
potremo
agire
con
sicurezza
.
L
'
Albani
,
prima
di
partire
,
ha
comperato
una
deliziosa
villa
,
la
villa
Paradiso
,
sorgente
sulla
sponda
destra
del
Canale
Lariano
a
poca
distanza
di
Camerlata
.
Egli
ha
dato
trecentomila
lussi
all
'
architetto
mobiliare
Perroni
perché
provveda
a
decorare
quell
'
incantevole
albergo
durante
la
sua
assenza
.
Il
resto
dei
due
milioni
venno
depositato
presso
il
Custode
della
Villa
.
La
sommetta
è
appetibile
alla
nostra
cassa
,
un
po
'
esausta
,
quel
denaro
può
servire
.
Io
mi
incarico
di
far
volare
il
marsupio
alle
alte
regioni
del
firmamento
,
purché
voi
mi
aiutiate
fedelmente
.
Scendete
tutti
e
quattro
su
Milano
,
nella
gondola
che
ho
espressamente
trattenuta
.
Uno
di
voi
si
rechi
alla
Villa
per
informarsi
se
l
'
Albani
vi
abbia
messo
di
guardia
qualcuno
dei
suoi
leoni
.
Un
altro
vada
domattina
allo
Stabilimento
Rota
a
levare
il
ritratto
fotoplastico
da
me
ordinato
,
badando
di
confrontarlo
colla
prima
copia
per
veriflcare
se
sia
veramente
identico
.
Presentando
alla
Dama
di
commercio
la
mia
carta
di
visita
che
porta
il
nome
di
Don
Fernando
Blaga
Gran
Torreadore
di
Saragozza
,
il
ritratto
vi
sarà
consegnato
.
Un
terzo
raccolga
i
diversi
vestimenti
da
me
ordinati
ai
cinquanta
sarti
dei
quali
vi
trasmetto
la
nota
.
E
il
quarto
finalmente
,
si
tenga
in
comunicazione
cogli
Agenti
di
Sorveglianza
affigliati
alla
setta
,
per
avvertirmi
in
tempo
utile
se
mai
il
Torresani
venisse
a
fiutare
le
orme
nostre
.
Il
Casanova
aggiunse
a
questi
ordini
non
poche
ammonizioni
di
lieve
importanza
;
poi
stretta
la
mano
a
'
suoi
quattro
colleghi
,
li
accompagnò
sul
ponte
della
nave
.
Il
Bigino
era
là
ad
attenderli
.
I
quattro
calarono
nella
gondola
,
e
immediatamente
sprofondarono
nelle
tenebre
.
All
'
indomani
tutti
gli
ordini
del
Casanova
erano
stati
eseguiti
.
I
quattro
si
ricondussero
alla
nave
,
portando
un
ritratto
fotoplastico
dell
'
Albani
di
perfettissima
somiglianza
,
due
canestri
ripieni
di
vestiti
,
ed
altri
piccoli
attrezzi
necessari
alle
strategie
di
tal
genere
.
Il
Casanova
fece
recare
quegli
oggetti
nella
sua
cabina
,
e
quivi
si
rinchiuse
per
alcune
ore
in
compagnia
di
un
giovane
napolitano
,
certo
Anselmo
Furlay
,
abilissimo
metamorfo
.
Parrà
inverosimile
quanto
io
sto
per
narrare
,
e
voi
che
mi
udite
,
farete
delle
esclamazioni
di
meraviglia
,
forse
anche
crollerete
il
capo
da
increduli
.
Voi
non
riescirete
a
concepire
questi
nuovi
perfezionamenti
della
acconciatura
,
dove
la
guttaperca
è
chiamata
ad
operare
delle
trasformazioni
prodigiose
.
Ma
io
non
avrò
certo
la
pazienza
di
spiegarvi
tutto
un
processo
,
che
d
'
altronde
può
essere
facilmente
indovinato
dagli
spiriti
arguti
.
A
me
basta
accennare
il
fatto
,
a
me
basta
di
porre
in
rilievo
i
mezzi
che
concorrono
a
crearlo
.
La
maschera
ritratto
non
è
una
invenzione
del
secolo
ventesimo
;
se
avete
letto
i
Cento
anni
di
Rovani
,
vi
sovverrete
degli
orribili
scandali
che
ebbero
a
prodursi
a
Milano
fino
dal
secolo
precedente
,
per
questo
trovata
della
menzogna
e
della
frode
.
Ma
a
quei
tempi
non
si
conoscevano
le
meravigliose
proprietà
della
guttaperca
,
si
ignoravano
quegli
altri
mezzi
chimici
,
che
ora
,
nel
ventesimo
secolo
,
concorrono
a
trasformar
completamente
un
profilo
,
una
fisonomia
,
riproducendo
in
un
individuo
le
sembianze
di
un
altro
.
Nella
cabina
del
settario
equilibrista
venne
dunque
ad
operarsi
una
di
codeste
meravigliose
trasformazioni
.
Uno
strato
di
guttaperca
modellato
al
ritratto
fotoplastico
dell
'
Albani
,
iniettato
di
cera
rosea
e
di
liquido
vitale
,
trasformò
il
Casanova
completamente
.
Il
metamorfo
Furlay
questa
volta
fu
sublime
di
trovati
,
fu
vero
artista
.
Egli
riprodusse
l
'
originale
nella
maschera
con
insuperabile
precisione
.
E
non
solo
nei
contorni
del
viso
e
del
collo
,
ma
nel
colorito
delle
guance
e
delle
labbra
il
Casanova
rappresentava
così
fattamente
l
'
Albani
,
che
quegli
,
mirandosi
nello
specchio
,
provò
un
fremito
di
terrore
,
quasiché
l
'
imagine
riflessa
dovesse
accusarlo
e
svelare
l
'
inganno
.
Il
Casanova
,
parlando
dell
'
Albani
a
'
suoi
colleghi
,
aveva
detto
:
quell
'
uomo
mi
va
come
un
guanto
!
Il
capo
degli
Equilibristi
aveva
calcolato
perfettamente
.
Ed
ora
che
abbiamo
veduto
abbigliarsi
dietro
la
scena
questo
nuovo
attore
del
nostro
dramma
,
precediamolo
di
poche
ore
sul
teatro
dell
'
azione
;
scendiamo
prima
di
lui
nei
penetrali
della
Villa
Paradiso
.
CAPITOLO
XVI
.
Alla
Villa
Paradiso
.
Erano
venute
in
lieta
comitiva
a
visitare
quel
piccolo
Eden
,
quel
meraviglioso
,
elegantissimo
palazzo
,
fabbricato
da
uno
dei
più
celebri
architetti
di
amore
.
Un
palazzo
,
che
,
a
vederlo
da
lontano
,
pareva
un
tempio
di
alabastro
galleggiante
sulle
onde
o
sospeso
in
una
nuvola
di
fiori
.
Erano
venute
in
sull
'
ora
del
tramonto
,
Fidelia
,
Speranza
,
Viola
,
Luce
ed
altre
sorelle
del
circolo
delle
vergini
,
tutte
legate
di
tenera
amicizia
alla
figlia
del
Gran
proposto
...
Si
erano
slanciate
nei
viali
come
uno
stormo
di
cigni
-
si
erano
perdute
in
quel
vasto
labirinto
di
alberi
e
di
colonne
,
dopo
aver
fissato
,
per
punto
di
ritrovo
,
la
sala
terrena
del
palazzo
.
L
'
Albani
aveva
comperata
e
fatta
riabbellire
la
Villa
Paradiso
per
quivi
ritirarsi
colla
eletta
del
suo
cuore
a
gioire
,
fra
gli
incanti
della
natura
e
dell
'
arte
,
i
primi
tripudii
di
un
amore
ricambiato
.
Ed
ora
l
'
appassionata
Fidelia
veniva
a
pregustare
le
gioie
benedette
,
a
inebbriarsi
nei
sogni
prediletti
dell
'
avvenire
.
Era
una
piccola
festa
di
fanciulle
.
Le
amiche
della
fidanzata
,
giusta
il
costume
dell
'
epoca
,
avevano
portato
il
loro
dono
di
nozze
.
Quei
doni
misteriosi
,
di
cui
ciascuna
guardava
scrupolosamente
il
segreto
,
dovevano
riuscire
altrettante
sorprese
alla
giovane
sposa
,
il
giorno
in
cui
ella
avrebbe
passeggiato
per
la
prima
volta
a
braccio
del
consorte
negli
intimi
viali
del
giardino
.
E
noi
rispetteremo
il
segreto
di
quelle
fantastiche
fanciulle
;
noi
ci
guarderemo
dall
'
esplorare
col
nostro
occhio
profano
gl
'
ingegnosi
stratagemmi
dell
'
amicizia
,
i
gentili
trovati
di
quelle
anime
vergini
di
donna
.
Fidelia
non
aveva
voluto
staccarsi
dalla
sua
sorella
di
amore
.
Ella
appoggiava
il
braccio
a
quello
di
Speranza
,
e
senza
divagare
dal
grande
viale
che
metteva
al
palazzo
,
camminava
a
passo
lento
in
quella
direzione
,
e
parlava
all
'
amica
con
angelico
abbandono
:
-
Dieci
giorni
ancora
!
...
sai
che
sono
lunghi
...
dieci
giorni
!
-
Cosa
sarebbe
l
'
amore
,
cosa
sarebbe
la
gioia
-
esclamava
Speranza
con
accento
ispirato
-
senza
i
giorni
del
desiderio
e
della
aspettazione
!
Io
credo
che
Viola
avesse
perfettamente
ragione
,
quand
'
ella
,
nel
circolo
,
ha
dato
dell
'
amore
quella
sublime
definizione
così
poco
apprezzata
dalle
sorelle
.
L
'
amore
è
desiderio
.
-
L
'
amore
è
perdono
!
-
mormorò
Fidelia
con
un
sospiro
.
E
questo
concetto
era
per
lei
una
soave
reminiscenza
,
queste
parole
erano
una
melodia
sommessa
che
le
inebbriava
tutti
i
sensi
.
Giunsero
al
palazzo
.
Le
porte
erano
abbassate
,
e
la
sala
terrena
sfarzosamente
addobbata
splendeva
di
fantastica
luce
.
Una
tavola
oblunga
,
sfolgorante
di
preziose
suppellettili
e
imbandita
di
vivande
vespertine
attendeva
la
gioconda
comitiva
delle
ospiti
fanciulle
.
All
'
entrare
di
Fidelia
,
l
'
anziana
del
palazzo
e
le
quattro
volonterose
che
stavano
a
guardia
della
sala
,
spruzzarono
di
faville
i
vasi
purificatori
,
e
da
questi
subitamente
elevossi
una
nuvola
bianco
-
rosata
che
,
dissipandosi
nel
vano
,
imbalsamava
l
'
atmosfera
di
atomi
odorosi
.
-
Fra
un
'
ora
saranno
qui
tutte
!
-
disse
Fidelia
alle
donne
.
-
Frattanto
io
e
la
mia
buona
sorella
di
amore
visiteremo
gli
appartamenti
.
-
Non
vi
sono
appartamenti
in
questo
palazzo
-
disse
sorridendo
l
'
anziana
-
o
piuttosto
ve
ne
sono
tanti
,
quanti
ne
può
ideare
la
umana
fantasia
;
ma
voi
potete
vederli
tutti
senza
uscire
da
questa
sala
.
Fidelia
e
Speranza
si
ricambiarono
una
occhiata
di
sorpresa
.
-
Ebbene
-
domandò
l
'
anziana
.
-
Volete
voi
godere
il
meraviglioso
spettacolo
?
Compiacetevi
di
sedere
su
quel
piccolo
divano
di
muschio
satinato
,
e
noi
vi
mostreremo
una
ventina
di
appartamenti
,
vi
offriremo
allo
sguardo
tale
varietà
di
mobilie
e
di
addobbi
quale
non
saprebbe
ideare
la
mente
più
ingegnosa
.
Io
credo
che
la
moderna
architettura
non
abbia
ancora
prodotto
un
palazzo
più
sorprendente
di
questo
in
nessuna
città
della
Unione
Europea
.
Fidelia
e
Speranza
,
tenendosi
per
mano
,
quasi
impaurite
,
andarono
a
collocarsi
sopra
il
divano
loro
assegnato
.
E
tosto
,
per
un
cenno
dell
'
anziana
,
le
quattro
volonterose
corsero
ad
occupare
i
quattro
angoli
della
sala
,
e
toccando
ciascuna
un
bottone
sporgente
dalla
muraglia
,
produssero
uno
di
quei
cambiamenti
di
scena
che
in
teatro
producono
tanto
effetto
.
La
parete
di
fondo
scomparve
...
Ciò
vi
sembra
prodigioso
,
non
è
vero
?
Orbene
:
eccovi
in
due
parole
la
spiegazione
del
miracolo
.
Quella
parete
non
era
che
un
grandioso
ventaglio
di
taffetà
americano
,
il
quale
,
disteso
,
formava
un
abbagliante
sipario
azzurro
dorato
come
il
lapislazzulì
.
Le
quattro
volonterose
,
premendo
i
bottoni
che
lo
tenevano
dispiegato
,
ottennero
che
immediatamente
si
contraesse
,
formando
di
tal
modo
una
colonna
quadrata
per
cui
la
vasta
scena
veniva
a
dividersi
in
due
grandi
scompartimenti
.
Al
di
là
di
quella
colonna
si
apriva
un
mondo
incantevole
,
che
offriva
allo
sguardo
tutte
le
seduzioni
della
natura
,
e
non
era
di
fatto
che
un
meraviglioso
accordo
di
tutte
le
industrie
,
di
tutte
le
arti
umane
.
Fidelia
e
Speranza
rimasero
alcun
tempo
assorte
nella
contemplazione
di
quel
nuovo
spettacolo
,
mentre
l
'
anziana
con
affettuosa
compiacenza
descriveva
alle
due
fanciulle
le
bellezze
del
quadro
.
-
Da
quella
parte
...
al
lato
destro
-
accennava
l
'
anziana
-
voi
vedete
una
collina
di
facile
pendìo
,
dei
praticelli
,
delle
grotte
,
dei
chioschi
,
dei
cespugli
di
fiori
.
Sono
altrettante
camere
,
altrettanti
ricoveri
copiati
fedelmente
dalla
natura
.
L
'
architetto
,
nel
costruire
quei
nidi
di
velluto
,
quei
chioschi
di
bambagia
,
quelle
nuvole
di
guttaperga
,
era
ispirato
dall
'
amore
,
come
il
Dio
della
Genesi
nella
creazione
del
paradiso
terrestre
.
Il
primo
palazzo
di
Eva
,
ideato
dall
'
architetto
divino
,
non
poteva
essere
più
confortevole
e
più
delizioso
.
Voi
stupite
,
o
gentile
Fidelia
!
...
Voi
non
credevate
che
un
pensatore
di
case
potesse
elevarsi
a
tanta
sublimità
di
concetti
...
Quella
nuvola
che
vedete
agitarsi
mollemente
al
di
sopra
della
collina
è
la
stanza
che
deve
accogliervi
fanciulla
per
iniziarvi
ai
misteri
deliziosi
dell
'
amore
...
Osservate
quella
grotta
!
...
Da
quelle
stalattiti
bianche
trasudano
gli
unguenti
più
odorosi
,
i
balsami
più
delicati
.
È
il
vostro
gabinetto
di
acconciatura
.
Attraversandolo
,
ne
uscirete
profumata
e
vivificata
.
A
poca
distanza
da
quella
grotta
,
una
magnolia
gigantesca
distende
i
suoi
rami
di
un
bel
verde
opaco
...
Quella
è
la
vostra
biblioteca
.
I
libri
stanno
raccolti
nel
tronco
dell
'
albero
,
e
le
eleganti
legature
formano
intorno
a
quel
tronco
una
corteccia
di
oro
e
di
gemme
.
Abbassate
lo
sguardo
a
quella
pianura
lucente
...
a
sinistra
della
colonna
!
Non
vi
sembra
che
quel
tappeto
imiti
perfettamente
le
onde
tremolanti
di
un
lago
?
È
un
tappeto
di
mercurio
bianco
imprigionato
in
una
tela
di
vetro
elastico
.
Voi
sentite
il
mercurio
agitarsi
sotto
il
vostro
piede
,
e
la
illusione
di
passeggiare
sulle
acque
è
tanto
verosimile
,
che
quasi
vi
meravigliate
di
poterne
uscire
a
piede
asciutto
.
Come
vedete
,
due
gondole
eleganti
galleggiano
su
quel
piccolo
lago
artifiziale
.
Una
di
quelle
gondole
è
destinata
ad
essere
il
vostro
gabinetto
musicale
.
Noi
vi
abbiamo
collocato
un
pianoforte
a
corde
di
cigno
,
ed
un
'
arpa
magnetica
.
Assisa
al
pianoforte
,
per
la
rifrazione
dei
vari
specchi
mirabilmente
congegnati
,
vi
parrà
di
trovarvi
isolata
in
mezzo
ad
un
lago
senza
confini
.
I
vostri
canti
,
i
vostri
suoni
si
ispireranno
nella
poesia
della
solitudine
e
delle
onde
...
Quel
pianoforte
ha
due
pedali
,
per
cui
potrete
modificare
a
grado
vostro
la
calma
e
le
procelle
del
piccolo
oceano
.
Il
tappeto
mercuriale
,
sotto
la
pressione
del
vostro
piede
,
potrà
fingere
tutti
i
commovimenti
della
marina
.
L
'
altra
gondola
è
una
sala
di
refezione
;
e
questa
,
a
piacere
dei
naviganti
,
può
scivolare
fino
alla
estremità
della
pianura
,
dove
,
per
una
porticiuola
che
da
questo
luogo
non
si
scorge
,
essa
uscirà
dal
lago
artifiziale
per
islanciarsi
nel
lago
vero
.
Qual
sorpresa
per
voi
,
qual
gioconda
sensazione
,
al
finire
di
una
cena
iniziata
nel
palazzo
fra
le
carezze
ed
i
baci
dello
sposo
,
uscire
sulla
prora
della
gondola
,
e
veder
sfilare
le
cento
ville
del
Lario
,
una
meravigliosa
fantasmagoria
di
palazzi
e
di
giardini
emergenti
dalle
onde
!
Ma
basti
!
...
Gli
è
un
vero
peccato
quello
che
io
sto
commettendo
,
un
peccato
di
indiscrezione
che
il
vostro
sposo
non
saprebbe
perdonarmi
.
A
che
buono
svelarvi
tutti
i
misteri
di
questo
meraviglioso
palazzo
?
...
Che
altro
è
la
gioia
se
non
la
sorpresa
del
nuovo
,
dell
'
inaspettato
?
...
Ma
pure
io
mi
ravvedo
in
tempo
...
Io
non
vi
ho
palesato
che
la
millesima
parte
delle
delizie
che
qui
vi
attendono
.
L
'
ho
fatto
a
fine
di
bene
;
per
serenare
l
'
animo
vostro
,
per
alleviare
colle
promesse
dell
'
avvenire
le
crudeli
impazienze
del
presente
.
Ho
tracciato
il
cammino
alla
vostra
fantasia
di
fanciulla
e
di
amante
.
Se
in
questi
giorni
di
dilazione
che
ancora
vi
rimangono
,
il
vostro
spirito
verrà
a
spaziare
su
questi
prati
di
seta
,
fra
questi
alberi
a
foglie
di
piume
che
stillano
rugiade
di
diamante
,
fra
queste
onde
di
metallo
animato
;
voi
troverete
una
distrazione
soave
alle
cure
che
vi
opprimono
.
Io
però
mi
tengo
sicuro
che
voi
non
riescirete
mai
ad
indovinare
la
centesima
parte
delle
meraviglie
qui
adunate
da
quei
due
creatori
sublimi
di
poesia
che
sono
il
vostro
Albani
e
Regolo
Mengoni
pensatori
di
edifizii
.
Poiché
l
'
anziana
ebbe
finito
di
parlare
,
la
fidanzata
dell
'
Albani
,
nell
'
ingenuità
della
sua
anima
innamorata
,
si
lasciò
sfuggire
una
esclamazione
che
rivelava
tutto
il
suo
cuore
:
-
Ma
egli
!
...
il
mio
sposo
!
...
-
Comprendo
il
vostro
pensiero
-
affrettossi
a
dire
l
'
anziana
.
-
Egli
...
il
vostro
Albani
non
verrà
a
dimorare
in
questa
villa
,
che
tutta
vi
appartiene
.
Vi
spiegherò
il
suo
concetto
come
io
credo
di
averlo
compreso
.
Dell
'
Albani
voi
non
dovete
conoscere
che
l
'
amante
e
lo
sposo
.
Egli
verrà
in
questo
luogo
per
portarvi
il
suo
amore
,
per
cogliervi
il
vostro
,
per
godere
dei
vostri
tripudii
,
per
consolare
le
vostre
afflizioni
,
per
chiedere
a
sua
volta
il
diletto
e
la
forza
a
sostenere
i
dolori
della
vita
.
I
vostri
rapporti
,
in
una
parola
,
non
devon
essere
che
rapporti
d
'
amore
.
Perché
riesca
feconda
di
bene
,
l
'
unione
coniugale
vuol
essere
circondata
di
poesia
.
In
altri
tempi
,
quando
era
obbligatorio
agli
sposi
convivere
sotto
il
medesimo
tetto
,
vedersi
a
tutte
l
'
ore
del
giorno
e
della
notte
,
dividere
le
cure
disaggradevoli
e
qualche
volta
un
po
'
volgari
del
regime
di
famiglia
,
avveniva
sovente
una
rilassatezza
di
affetti
,
che
a
lungo
andare
degenerava
in
fastidio
,
in
avversione
.
C
'
è
molta
differenza
fra
il
vedersi
spesso
e
il
vedersi
sempre
.
L
'
augello
che
rinnova
così
frequenti
i
trasporti
dell
'
amore
,
si
allontana
dalla
sua
compagna
dopo
l
'
ebbrezza
vivace
del
connubio
,
e
si
perde
negli
spazi
finché
quella
non
lo
richiami
co
'
suoi
gorgheggi
,
finché
quella
non
gli
dica
coi
suoi
gemiti
melodiosi
:
ritorna
!
ho
bisogno
delle
tue
carezze
,
dei
tuoi
baci
!
Desideriamoci
,
se
vogliamo
amarci
eternamente
!
Il
vostro
Albani
,
ispirandosi
a
questo
concetto
,
verrà
in
questa
casa
come
un
ospite
.
Egli
vi
apparirà
inaspettato
-
egli
giungerà
fino
a
voi
per
cento
vie
misteriose
.
Lo
vedrete
uscire
da
questa
gondola
,
lo
troverete
adagiato
in
quella
grotta
,
udrete
la
sua
voce
carezzante
rispondervi
da
quella
nube
,
Quando
i
vostri
due
cuori
si
chiameranno
per
quella
voce
arcana
che
esala
dall
'
amore
,
vi
sentirete
allacciati
da
soavissimo
amplesso
.
Io
credo
,
Fidelia
,
che
il
vostro
animo
gentile
avrà
compreso
il
delicato
pensiero
che
io
ho
tentato
di
esprimervi
.
Lo
sguardo
di
Fidelia
splendeva
di
angelica
luce
.
Quell
'
anima
giovane
era
inebbriata
di
felicità
.
Si
levò
in
piedi
,
e
con
timida
voce
,
qual
di
fanciullo
che
non
osa
manifestare
un
capriccio
per
paura
di
vedersi
contrariato
,
disse
all
'
anziana
:
-
Vi
par
egli
che
io
sia
troppo
indiscreta
nel
domandarvi
una
concessione
?
...
Amerei
di
attraversare
quel
lago
...
di
salire
in
quella
gondola
...
di
provare
,
sull
'
istromento
che
dovrà
essere
l
'
interprete
dei
miei
pensieri
,
una
canzone
che
ho
composta
per
...
lui
!
Sarà
la
canzone
di
richiamo
.
E
tu
,
mia
buona
Speranza
,
tu
l
'
ascolterai
da
questo
luogo
,
e
mi
dirai
qual
effetto
essa
avrà
prodotto
sull
'
animo
tuo
!
...
E
poi
!
...
ho
in
mente
un
pensiero
...
Mi
pare
che
i
suoni
di
quel
cembalo
debbano
attraversare
gli
spazii
immensi
...
e
giungere
fino
a
lui
.
-
Non
vi
è
ragione
perché
io
mi
opponga
a
così
onesto
desiderio
-
rispose
l
'
anziana
-
venite
!
La
fanciulla
,
dopo
essersi
congedata
con
un
bacio
dalla
sorella
di
amore
,
sorvolò
con
piede
leggerissimo
al
mobile
tappeto
,
salì
nella
gondola
,
e
disparve
colla
sua
guida
.
L
'
anziana
,
per
un
sentimento
di
deferenza
e
di
rispetto
che
erale
imposto
dalla
sua
condizione
,
non
si
intrattenne
con
Fidelia
nel
piccolo
gabinetto
.
D
'
altronde
,
ella
aveva
l
'
obbligo
di
far
gli
onori
del
palazzo
,
e
in
quel
momento
suonava
l
'
ora
di
refezione
,
e
le
amiche
della
fidanzata
,
giusta
il
patto
convenuto
,
entravano
nel
vestibolo
.
-
Rilasciate
il
gran
ventaglio
!
rilevate
le
mense
!
-
ordinò
l
'
anziana
alle
volonterose
-
prima
che
le
ospiti
fanciulle
fossero
entrate
nella
sala
.
E
subito
la
scena
mutò
di
aspetto
,
e
l
'
incantevole
panorama
scomparve
dietro
il
velario
ondulato
,
che
formava
una
muraglia
di
lapislazzulì
.
Nel
momento
in
cui
le
fanciulle
entravano
nella
sala
,
dalla
sua
gondola
invisibile
Fidelia
sciolse
la
voce
.
Speranza
portò
il
dito
alle
labbra
,
e
le
fanciulle
ristettero
ad
ascoltare
coll
'
estasi
in
volto
.
Erano
le
più
dolci
note
che
mai
si
modulassero
pel
labbro
di
una
vergine
innamorata
.
Quelle
note
,
attraversando
l
'
azzurro
padiglione
,
parevano
il
canto
di
un
cherubino
smarrito
negli
spazii
del
firmamento
.
E
davvero
Fidelia
aveva
dimenticato
la
terra
.
Ella
si
sentiva
isolata
nel
suo
piccolo
gabinetto
come
una
sirena
sugli
scogli
dell
'
oceano
.
Immersa
negli
elementi
più
vergini
del
creato
,
nell
'
aria
e
nelle
acque
,
la
sua
anima
possedeva
le
ali
bianche
e
il
melodioso
sospiro
del
cigno
.
Le
parole
della
sua
canzone
esprimevano
questi
pensieri
gentili
:
«
Iddio
ha
creato
la
terra
,
ma
l
'
amore
soltanto
ha
creato
il
paradiso
.
«
No
!
questo
non
è
il
paradiso
,
dacché
,
aggirandomi
fra
i
miracoli
della
creazione
,
io
sento
che
il
creatore
è
lontano
.
«
Quando
il
creatore
sarà
tornato
,
quando
l
'
aria
di
questo
giardino
sarà
l
'
alito
della
sua
bocca
o
il
dolce
fremito
del
suo
cuore
,
allora
io
potrò
dire
:
egli
mi
ha
riportato
il
mio
paradiso
.
«
Oh
venga
presto
colui
che
può
creare
il
paradiso
,
perché
il
paradiso
è
in
lui
,
soltanto
in
lui
!
»
Il
canto
di
Fidelia
era
una
estasi
voluttuosa
.
Mentre
il
labbro
scioglieva
le
note
,
mentre
il
cuore
modulava
gli
accenti
,
lo
sguardo
della
fanciulla
errava
nelle
illusioni
di
un
mondo
fantastico
.
Questo
mondo
fantastico
si
creava
dinnanzi
a
lei
per
una
combinazione
di
specchi
metallici
,
i
quali
ritraevano
perfettamente
un
cielo
di
zaffiro
,
un
lago
placido
e
sereno
.
Gli
occhi
di
Fidelia
aspettavano
che
quella
solitudine
di
spazio
e
di
acque
si
animasse
improvvisamente
di
una
figura
umana
,
di
una
figura
che
per
lei
,
per
la
fanciulla
innamorata
,
avrebbe
rappresentato
il
Dio
animatore
.
Era
delirio
?
...
Era
sogno
?
...
La
fanciulla
sentì
mancarle
le
forze
,
la
sua
voce
si
spense
,
un
tremito
le
invase
tutte
le
membra
...
Quella
vasta
solitudine
si
era
davvero
animata
:
l
'
uomo
dell
'
amore
,
il
Dio
era
comparso
...
Fidelia
non
osava
li
volgere
il
capo
,
ma
lo
specchio
inesorabile
che
le
stava
dinanzi
riproduceva
una
figura
umana
,
riproduceva
un
essere
vagheggiato
e
invocato
,
che
per
lei
aveva
nome
di
Redento
Albani
.
Quell
'
uomo
,
ritto
ed
immobile
dietro
il
seggio
della
fanciulla
,
pareva
assorto
nel
contemplare
le
forme
perfette
di
lei
.
La
fronte
di
quell
'
uomo
era
calma
;
i
tratti
del
volto
non
rivelavano
veruna
commozione
;
ma
l
'
occhio
irrequieto
,
iniettato
di
viva
luce
,
aveva
una
espressione
quasi
sinistra
.
Fidelia
ne
fu
atterrita
più
che
sorpresa
.
Dalla
sua
fronte
sgocciolava
il
sudore
a
grosse
stille
,
pure
non
aveva
forza
di
portarvi
la
mano
ad
asciugarle
.
Come
si
spiega
questo
terrore
della
fanciulla
alla
vista
di
un
amante
,
di
un
fidanzato
,
di
lui
che
era
l
'
oggetto
de
'
suoi
ardenti
desiderii
,
delle
sue
invocazioni
?
Se
quell
'
uomo
fosse
stato
l
'
Albani
,
Fidelia
non
avrebbe
esitato
un
momento
a
levarsi
dal
seggio
,
ad
avvincerlo
tra
le
sue
braccia
,
a
inondarlo
di
baci
.
Ella
esitava
...
tremava
...
Erano
le
sembianze
ben
note
;
la
sua
statura
,
i
suoi
capelli
ondeggianti
e
fosforici
,
il
suo
labbro
perfettamente
delineato
,
i
suoi
denti
pieni
di
sorriso
.
Ma
pure
,
qualche
cosa
mancava
a
quell
'
uomo
per
essere
l
'
amante
,
il
fidanzato
di
Fidelia
.
Mancava
la
magnetica
corrente
che
si
espande
dai
cuori
innamorati
,
il
flusso
che
non
si
può
suscitare
dai
nervi
e
dal
sangue
,
se
questi
nervi
,
se
questo
sangue
non
sieno
agitati
da
una
vera
passione
.
La
fanciulla
non
poteva
penetrare
l
'
orribile
inganno
di
quella
apparizione
.
Ella
fissava
quella
larva
con
occhio
attonito
;
meditava
quelle
sembianze
come
si
medita
un
sinistro
problema
.
Quella
contemplazione
,
quella
meditazione
angosciosa
doveva
risolversi
per
lei
in
un
giudizio
altrettanto
erroneo
che
tremendo
:
«
Egli
è
ben
desso
,
ma
egli
ha
cessato
di
amarmi
»
.
Era
la
logica
più
naturale
che
il
cuore
della
fanciulla
innamorata
potesse
seguire
,
la
sola
spiegazione
che
ella
potesse
ammettere
dello
strano
turbamento
che
l
'
invadeva
.
A
sì
triste
convincimento
,
Fidelia
nascose
il
volto
fra
le
mani
e
proruppe
in
dirotto
pianto
.
Ma
il
Casanova
(
noi
gli
daremo
il
suo
vero
nome
)
non
era
uomo
da
smarrirsi
di
coraggio
per
quella
fredda
accoglienza
.
Magnetista
di
prima
potenza
,
egli
contava
sulla
forza
del
proprio
volere
per
dominare
quella
gracile
fanciulla
estenuata
dalle
commozioni
dell
'
amore
e
della
paura
.
Egli
stese
la
mano
sul
capo
di
Fidelia
,
e
accarezzando
le
chiome
odorose
per
innondarle
del
suo
fluido
irresistibile
,
parlò
con
accento
animato
:
-
Fidelia
!
...
mia
buona
...
mia
bella
Fidelia
!
...
non
era
mestieri
che
tu
mi
chiamassi
....
Sarei
venuto
ugualmente
....
Anch
'
io
numerava
i
giorni
e
le
ore
.
Avevo
bisogno
di
vederti
.
Un
bacio
,
un
solo
tuo
bacio
potrà
darmi
la
forza
per
reggere
a
questi
ultimi
giorni
di
prova
....
Fidelia
!
...
I
momenti
sono
contati
.
Nessuno
mi
ha
veduto
entrare
,
nessuno
mi
vedrà
uscire
da
questo
luogo
....
Non
c
'
è
a
temere
di
nulla
!
...
Oh
!
la
mia
bella
Fidelia
!
Abbandonati
agli
istinti
del
cuore
....
Poichè
mi
ami
...
poichè
hai
giurato
di
esser
mia
....
Mia
sorella
...
mia
sposa
....
Tu
mi
ami
:
Io
sapeva
bene
che
tu
non
avresti
negato
questa
gioia
!
...
Le
tue
fibre
sono
commosse
....
Allacciami
il
collo
colle
tue
braccia
di
neve
....
Che
io
respiri
il
fresco
alito
della
tua
bocca
!
...
Le
mie
labbra
erano
arse
,
e
la
sete
di
amore
mi
avrebbe
consumato
,
senza
il
refrigerio
di
un
tuo
...
bacio
divino
!
Così
parlando
,
il
Casanova
si
era
impadronito
della
fanciulla
attraendola
al
proprio
petto
colla
potenza
affascinante
della
volontà
.
Fidelia
,
inebbriata
da
quelle
parole
,
da
quelle
carezze
,
si
abbandonò
a
lui
come
un
corpo
morto
.
I
dubbi
,
i
terrori
erano
svaniti
.
La
sua
faccia
inondata
di
lacrime
era
divenuta
radiante
.
In
quel
momento
di
suprema
illusione
,
la
fanciulla
sognava
il
paradiso
.
Quel
sogno
fu
un
lampo
.
Nell
'
amplesso
di
quella
larva
adorata
,
Fidelia
si
attendeva
una
inondazione
di
delizie
.
Ma
appena
le
labbra
dell
'
avventuriero
ebbero
sfiorate
le
sue
,
la
fanciulla
arretrò
con
ribrezzo
,
mandò
dal
petto
un
grido
affannoso
,
e
cadde
al
suolo
tramortita
.
Il
bacio
di
quell
'
uomo
,
o
piuttosto
di
quella
maschera
umana
,
le
era
sembrato
gelido
come
il
bacio
di
un
morto
.
Tutta
questa
scena
era
passata
rapidamente
,
mentre
le
sorelle
del
Circolo
,
nel
compartimento
anteriore
del
palazzo
,
attendevano
che
Fidelia
ripigliasse
la
canzone
,
ovvero
ritornasse
nella
sala
per
prendere
parte
al
convito
.
Il
grido
della
fanciulla
destò
lo
sgomento
nella
piccola
comitiva
.
L
'
anziana
fece
allentare
il
gran
ventaglio
,
e
le
amiche
di
Fidelia
accorsero
tutte
verso
la
gondola
.
Quand
'
esse
posero
il
piede
nel
gabinetto
musicale
,
il
Casanova
era
già
scomparso
;
nessun
indizio
,
nessuna
traccia
di
lui
.
Fidelia
giaceva
a
terra
coll
'
abbandono
della
morte
.
Le
sue
chiome
,
le
sue
vesti
scomposte
davano
a
supporre
che
ella
avesse
dovuto
soccombere
ad
un
assalto
violento
.
Le
fanciulle
non
si
perdettero
in
vane
esclamazioni
.
Improvvisarono
una
catena
magnetica
,
e
scaricando
il
loro
fluido
sulla
giacente
,
in
men
che
non
si
pensi
,
la
ridonarono
alla
vita
.
Fidelia
si
levò
in
piedi
,
girò
intorno
gli
occhi
smarriti
come
chi
,
risvegliandosi
da
un
orribile
sogno
,
tremi
di
rivedere
una
larva
.
Poi
sorrise
alle
amiche
,
e
appoggiandosi
al
braccio
di
Speranza
uscì
con
quella
dal
gabinetto
.
-
Domani
ti
dirò
tutto
-
disse
Fidelia
alla
sua
prediletta
.
E
per
quella
serata
non
si
tenne
più
parola
del
misterioso
avvenimento
.
Durante
la
cena
,
le
fanciulle
ripresero
insensibilmente
la
loro
abituale
gaiezza
.
Fidelia
sorrideva
alle
amiche
,
e
pareva
dividere
i
loro
ingenui
tripudii
.
Di
tratto
in
tratto
ella
trasaliva
,
portava
la
mano
agli
occhi
come
a
rimuovere
un
velo
,
a
dissipare
una
nube
.
E
subito
,
dopo
quel
gesto
,
la
sua
fronte
tornava
serena
,
e
l
'
occhio
riacquistava
la
sua
luce
.
Ai
primi
squilli
del
richiamo
delle
vergini
,
quella
gioconda
comitiva
uscì
dalla
villa
Paradiso
per
disperdersi
nei
varii
compartimenti
della
città
.
Fidelia
baciò
le
amiche
ad
una
ad
una
,
e
salita
in
una
gondola
volante
,
si
fece
ricondurre
al
palazzo
di
famiglia
.
Quella
sera
,
il
Gran
Proposto
era
di
umore
assai
lieto
.
Quell
'
inesorabile
partigiano
delle
antiche
discipline
,
che
non
poteva
tollerare
nella
propria
famiglia
ciò
che
egli
chiamava
insubordinazione
legale
agli
ordini
della
natura
;
quel
padre
severo
che
non
aveva
mai
perdonato
a
Fidelia
le
lunghe
assenze
notturne
,
mosse
ad
incontrarla
con
volto
radiante
,
l
'
accolse
con
insolita
profusione
di
amorevolezze
.
C
'
era
qualche
cosa
di
misterioso
,
qualche
cosa
di
sinistro
nella
bonomia
di
quel
vecchio
.
Le
sue
carezze
parvero
a
Fidelia
una
affettazione
di
cattivo
augurio
,
ond
'
ella
,
per
sottrarsi
a
quell
'
impeto
di
tenerezza
paterna
,
pose
in
campo
un
pretesto
e
ritirossi
nel
suo
appartamento
.
Il
Gran
Proposto
,
dopo
averla
accompagnata
com
'
era
suo
costume
,
e
salutata
col
bacio
del
buon
sogno
,
rientrò
nel
suo
gabinetto
.
Sullo
scrittoio
del
primo
funzionario
dell
'
Olona
stava
spiegato
un
dispaccio
portante
il
timbro
del
Ministero
di
Sorveglianza
pubblica
.
Erano
poche
linee
di
scrittura
,
ma
il
vecchio
non
si
saziava
di
rileggerle
,
e
pareva
che
da
quel
foglio
uscisse
un
riflesso
di
beatitudine
ad
irradiargli
tutto
il
volto
.
Il
dispaccio
era
così
concepito
:
«
Onorevole
Gran
Proposto
,
«
Ho
la
soddisfazione
di
annunziarvi
che
il
nostro
zelo
,
le
nostre
sollecitudini
,
la
nostra
pertinacia
hanno
trionfato
di
ogni
difficoltà
.
Redento
Albani
ha
violato
la
legge
di
dilazione
.
Questa
notte
egli
era
a
Milano
,
ha
visitato
la
Villa
Paradiso
,
si
è
intrattenuto
col
Custode
-
direttore
,
ed
ebbe
anche
un
segreto
colloquio
con
vostra
figlia
nel
piccolo
gabinetto
musicale
addetto
alla
villa
stessa
.
Non
è
mestieri
che
io
vi
aggiunga
altre
parole
;
vostra
onorevolezza
sa
troppo
bene
ciò
che
le
resta
a
fare
.
Aggradite
,
onorandissimo
Gran
Proposto
,
gli
umili
ossequi
del
vostro
subordinato
devotissimo
,
e
comandatemi
in
ogni
occasione
.
«
Dato
dal
primo
gabinetto
di
Sorveglianza
pubblica
la
notte
del
ventisette
settembre
19
...
«
TORRESANI
DEGLI
EX
-BARONI.»
CAPITOLO
XVII
.
Il
veto
del
Gran
Proposto
.
Velocissima
è
la
corsa
del
tempo
,
anche
per
gli
addolorati
e
per
gli
amanti
,
cui
le
ore
sembrano
secoli
.
E
l
'
Albani
,
compiuto
il
mese
di
dilazione
,
superata
la
terribile
prova
della
lontananza
e
dell
'
isolamento
,
tornava
a
Milano
più
innamorato
che
mai
,
coll
'
anima
piena
di
entusiasmi
e
di
terrori
.
In
quel
mese
egli
aveva
percorse
le
principali
città
dell
'
Unione
,
soffermandosi
di
preferenza
a
Berlino
,
a
Pietroburgo
,
a
Parigi
,
a
Pest
,
dove
era
stato
chiamato
per
dirigervi
i
suoi
sorprendenti
meccanismi
.
Negli
ultimi
giorni
di
dilazione
,
egli
aveva
provate
quella
febbre
tormentosa
della
impazienza
che
,
all
'
avvicinarsi
di
una
catastrofe
desiderata
,
sviluppa
nei
temperamenti
irritabili
i
sintomi
della
follia
.
Per
illudere
sè
stesso
,
per
placare
quelle
ansie
affannose
,
egli
aveva
anticipata
di
ventiquattro
ore
la
sua
partenza
da
Pest
,
servendosi
di
quei
mezzi
di
trasporto
che
erano
i
meno
veloci
,
e
come
tali
,
accordati
gratuitamente
dagli
statuti
della
Unione
alla
classe
dei
nullabbienti
.
Era
venuto
da
Pest
a
Parigi
colla
ferrovia
a
pressione
atmosferica
;
da
Parigi
a
Saint
Jean
de
Maurienne
colla
Messaggeria
pneumatica
dei
Bonafous
;
e
da
ultimo
aveva
sorpassato
il
Cenisio
colla
locomotiva
ertoascendente
della
Società
Goudar
e
Blondeau
,
una
locomotiva
che
aveva
fatto
obliare
il
meraviglioso
traforo
praticato
fino
dal
secolo
precedente
nelle
viscere
del
monte
.
(
)
L
'
Albani
giunse
in
Milano
verso
le
nove
della
sera
.
Prima
di
oltrepassare
la
cinta
balsamica
(
)
,
egli
si
fermò
un
istante
per
consultare
il
suo
orologio
calamitato
,
poi
,
come
uomo
che
tema
di
essere
veduto
o
riconosciuto
,
sbottonò
dalle
spalline
il
berretto
succursale
per
riporselo
in
capo
,
rialzando
al
tempo
stesso
i
due
paraventi
acustici
(
)
fino
al
disopra
dell
'
orecchio
.
Se
un
agente
della
pubblica
sorveglianza
lo
avesse
sorpreso
in
quell
'
atto
,
avrebbe
creduto
di
mancare
al
proprio
debito
omettendo
di
segnalare
i
di
lui
connotati
sul
tessero
dei
forestieri
sospetti
.
Quella
esitanza
,
quelle
precauzioni
,
non
erano
per
parte
dell
'
Albani
che
uno
scrupolo
eccessivo
di
legalità
.
Egli
aveva
notato
che
mancavano
ancora
dieci
minuti
al
termine
assegnato
dalle
leggi
per
la
prova
di
dilazione
.
-
Conviene
ch
'
io
sia
rigoroso
fino
all
'
eccesso
!
-
pensava
egli
.
-
Il
bene
cui
vado
incontro
è
così
grande
,
e
d
'
altra
parte
sono
così
grandi
i
pericoli
che
mi
circondano
,
che
io
mi
riterrei
uno
scellerato
quando
dovessi
imputare
alla
mia
trascuratezza
od
alla
mia
imprudenza
un
disastro
qualunque
.
Come
ognun
vede
,
quell
'
anima
ardente
ed
onesta
era
sempre
agitata
dal
dubbio
e
dai
presentimenti
sinistri
.
Per
comprendere
il
cuore
dell
'
Albani
e
le
lotte
tremende
del
suo
spirito
,
è
mestieri
che
noi
ricordiamo
sempre
ciò
che
egli
non
poteva
mai
dimenticare
,
il
suo
terribile
passato
.
Quest
'
uomo
si
era
macchiato
di
un
orrendo
delitto
,
aveva
subito
una
pubblica
condanna
,
per
cinque
anni
morto
alla
società
,
egli
non
era
mai
riuscito
a
persuadersi
che
questa
avesse
realmente
obliato
e
perdonato
.
Nella
rettitudine
della
sua
coscienza
,
egli
si
giudicava
inferiore
a
tutti
gli
incolpevoli
.
E
quando
la
voce
della
coscienza
parea
placarsi
,
un
'
altra
voce
più
lugubre
gli
rintronava
nell
'
anima
,
quella
del
pubblico
banditore
,
che
dall
'
alto
suo
pergamo
,
in
mezzo
ad
una
piazza
gremita
di
popolo
e
muta
non
di
meno
come
una
tomba
,
veniva
ad
intimargli
la
morte
civile
.
Gli
accadeva
sovente
di
fermarsi
col
pensiero
in
questa
meditazione
angosciosa
...
Lo
spirito
della
legge
gli
appariva
eccellente
.
La
condanna
della
morte
civile
,
dopo
i
cinque
anni
di
espiazione
,
prometteva
l
'
oblìo
del
delitto
,
e
la
riabilitazione
completa
.
Tutto
ciò
era
scritto
nei
codici
,
tutto
ciò
era
articolo
di
legge
.
Ma
i
codici
,
gli
statuti
,
le
leggi
sono
un
contratto
sociale
,
che
non
può
mutare
la
essenza
,
la
natura
dell
'
uomo
,
quand
'
anche
quest
'
uomo
apparisca
grandemente
modificato
dalla
così
detta
civilizzazione
.
-
I
sofismi
sono
vani
.
-
No
!
io
non
posso
arrendermi
a
codesto
assurdo
del
convenzionalismo
contemporaneo
-
gridava
l
'
Albani
con
accento
disperato
ogni
qualvolta
gli
avveniva
di
soffermarsi
in
questo
doloroso
argomento
.
-
Io
non
cesserò
mai
di
essere
un
morto
;
la
società
tutta
intera
non
cesserà
mai
di
considerarmi
come
tale
,
sebbene
ella
debba
,
in
forza
di
una
legge
,
accogliermi
come
un
essere
vivente
.
Mentiranno
.
Taluni
vorranno
anche
prodigarmi
delle
speciali
amorevolezze
...
Ma
questo
sentimento
,
questo
atto
di
carità
,
o
peggio
di
compassione
,
accuserà
il
non
senso
della
legge
.
Mentre
io
non
ho
mai
potuto
,
né
potrò
mai
cancellare
dalla
mia
mente
le
terribili
impressioni
di
quella
condanna
;
potranno
essi
obbliarle
?
essi
!
...
Gli
uomini
!
...
gli
spettatori
del
lugubre
palco
,
che
hanno
inorridito
del
mio
misfatto
e
del
mio
nome
?
Ma
in
questa
procella
di
pensieri
che
turbava
incessantemente
lo
spirito
dell
'
Albani
,
un
astro
solitario
brillava
di
luce
perenne
-
la
fanciulla
dell
'
amore
e
del
perdono
-
Fidelia
!
La
fede
dell
'
Albani
era
tutta
in
quel
punto
luminoso
,
che
egli
vedeva
brillare
attraverso
alle
nuvole
opache
;
in
quella
vergine
bianca
e
diafana
,
che
in
una
notte
di
supreme
angosce
posando
una
mano
di
neve
sulla
sua
fronte
inaridita
,
aveva
dato
dell
'
amore
quella
sola
definizione
in
cui
egli
poteva
aver
fede
.
L
'
avvenire
dell
'
Albani
era
Fidelia
.
Il
cuore
di
Fidelia
era
un
mondo
,
che
gli
offriva
un
rifugio
,
un
paradiso
dov
'
egli
sperava
di
obliare
sé
stesso
e
di
farsi
obliare
.
Ed
ora
,
ritornando
dopo
l
'
assenza
di
un
mese
,
dopo
la
prova
di
una
legge
,
per
la
quale
era
vietata
qualunque
comunicazione
fra
due
amanti
fidanzati
,
l
'
Albani
riportava
a
Milano
tutto
il
suo
amore
e
tutta
la
sua
fede
nella
donna
che
già
gli
era
sposa
nel
vincolo
religioso
;
ma
i
suoi
dubbi
,
le
sue
diffidenze
,
i
suoi
terrori
non
potevano
dissiparsi
completamente
fino
a
quando
,
sul
libro
di
petizione
pubblica
,
non
avesse
letto
l
'
adesione
formale
di
Fidelia
,
e
ciò
che
egli
tremava
di
vedersi
negato
,
lo
assenso
del
Gran
Proposto
.
Ma
l
'
ora
,
che
doveva
risolvere
i
suoi
dubbi
,
che
doveva
metter
fine
a
quelle
ansie
febbrili
,
era
giunta
.
I
dieci
minuti
trascorsero
.
Il
termine
legale
di
dilazione
era
spirato
,
e
l
'
Albani
poteva
entrare
liberamente
nella
città
.
Salito
in
una
gondola
volante
,
ordinò
al
conduttore
di
prendere
la
via
del
Palazzo
di
Famiglia
,
laddove
un
mese
prima
,
quasi
alla
medesima
ora
,
egli
era
entrato
coll
'
anima
inebbriata
di
amore
,
per
iscrivere
la
sua
domanda
di
legittimazione
civile
al
matrimonio
religioso
da
lui
precedentemente
contratto
colla
figlia
del
Gran
Proposto
.
La
volata
fu
breve
.
Disceso
dalla
gondola
,
l
'
Albani
precipitò
nel
palazzo
,
corse
alla
sala
di
amore
,
si
fece
portare
il
gran
libro
,
e
dopo
averlo
sfogliato
,
arrestò
gli
occhi
sulla
pagina
che
portava
la
sua
petizione
.
Sotto
i
caratteri
,
una
mano
di
donna
,
la
mano
gentile
di
Fidelia
,
avea
tracciato
queste
poche
linee
,
che
l
'
Albani
lesse
avidamente
,
«
Io
Fidelia
,
adulta
,
figlia
di
Terzo
Berretta
Gran
Proposto
di
Milano
,
attestandosi
unita
dall
'
indissolubile
vincolo
religioso
all
'
adulto
Redento
Albani
qui
sopra
iscritto
,
aderisco
di
cuore
,
per
quanto
a
me
spetta
,
alla
petizione
di
civile
matrimonio
formolata
da
lui
salvo
sempre
il
rispetto
del
veto
paterno
,
come
di
legge
,
e
l
'
adempimento
delle
cerimonie
obbligatorie
»
.
L
'
adesione
di
Fidelia
era
esplicita
,
senza
condizioni
,
quale
l
'
Albani
l
'
aspettava
,
quale
egli
aveva
il
diritto
di
attenderla
.
Ma
al
piè
di
quelle
cifre
così
gentilmente
tracciate
dall
'
amore
,
spiccavano
due
linee
di
carattere
diverso
,
due
linee
improntate
da
altra
mano
,
difformi
,
contorte
,
quasi
illegibili
.
All
'
occhio
,
al
cuore
dell
'
Albani
,
quelle
due
linee
produssero
l
'
impressione
di
un
rettile
nero
,
raggruppato
sotto
un
cespo
di
rose
.
Gli
occhi
dell
'
Albani
si
iniettarono
di
sangue
.
A
lui
non
era
mestieri
di
leggere
quello
scritto
per
accertarsi
della
propria
sciagura
,
per
riconoscere
avverati
i
suoi
presentimenti
sinistri
,
E
nondimeno
portò
la
mano
alla
fronte
e
fece
un
gesto
come
a
rimuovere
un
velo
che
gli
offuscasse
la
vista
.
Le
sue
pupille
avide
e
truci
sibilavano
le
parole
,
-
e
ciascuna
di
quelle
sillabe
gli
sgocciolava
sul
cuore
come
una
stilla
di
piombo
infuocato
.
Il
veto
del
Gran
Proposto
portava
una
data
recente
,
ad
era
formulato
nei
termini
più
assoluti
.
«
Io
sottoscritto
,
appoggiandomi
ai
miei
diritti
di
paternità
,
e
rassicurato
in
questi
diritti
da
gravi
ragioni
che
io
farò
valere
,
dietro
reclamo
delle
parti
interessate
,
dinanzi
al
Consiglio
inappellabile
degli
Anziani
di
famiglia
;
credo
di
opporre
il
mio
veto
alla
petizione
di
matrimonio
civile
inoltrata
dall
'
inscritto
Redento
Albani
in
favore
dell
'
accettante
Fidelia
Berretta
,
mia
figlia
adulta
.
TERZO
BERRETTA
Gran
Proposto
della
famiglia
Olona
»
.
Sotto
il
peso
di
un
'
accusa
inaspettata
e
terribile
,
avviene
che
l
'
uomo
più
incolpevole
provi
il
bisogno
di
scandagliare
la
propria
coscienza
,
non
foss
'
altro
per
attingervi
il
coraggio
e
la
forza
di
respingere
gli
attacchi
.
Ma
l
'
Albani
era
troppo
sicuro
di
sè
stesso
per
discendere
a
questo
esame
.
Il
veto
del
Gran
Proposto
,
per
tutt
'
altri
che
per
lui
,
poteva
essere
considerato
un
atto
di
accusa
;
ma
egli
,
per
quella
logica
di
sospetti
e
di
diffidenze
che
era
stata
il
supplizio
de
'
suoi
giorni
di
esilio
,
per
quella
divinazione
del
presentimento
che
rare
volte
fallisce
,
per
gl
'
impeti
sdegnosi
del
suo
nobile
cuore
,
non
rimase
perplesso
un
istante
.
Quelle
linee
fatali
scritte
dal
Gran
Proposto
erano
la
dissimulazione
del
codardo
,
la
calunnia
,
il
tradimento
,
il
principio
di
un
assassinio
legale
.
I
pugni
serrati
alla
sbarra
del
leggio
,
le
labbra
livide
e
spumanti
,
l
'
Albani
rimase
alcun
tempo
nella
immobilità
contratta
del
forte
che
vuoi
resistere
agli
impeti
della
passione
.
Orribili
disegni
gli
attraversavano
la
mente
.
I
truci
lampi
del
suo
sguardo
rivelavano
l
'
anelito
della
vendetta
.
Quell
'
uomo
era
il
nembo
che
si
condensa
per
esplodere
terribilmente
.
E
forse
,
nell
'
impeto
,
della
disperazione
,
l
'
Albani
avrebbe
tutto
dimenticato
,
il
suo
amore
,
la
sua
donna
,
i
suoi
doveri
verso
la
società
,
i
mezzi
più
pronti
e
più
validi
che
la
legge
istessa
gli
offriva
per
ottenere
giustizia
;
se
a
scuoterlo
dal
cupo
letargo
non
fosse
intervenuta
una
voce
piena
di
dolcezza
,
una
voce
santa
come
le
aspirazioni
di
Dio
,
cui
quel
carattere
indomito
e
procelloso
non
aveva
mai
resistito
.
Era
la
voce
del
suo
compagno
di
espiazione
,
di
lui
che
lo
aveva
sorretto
per
cinque
anni
sul
cammino
del
dolore
;
del
giovine
levita
che
portava
il
nome
di
Fratello
Consolatore
.
La
parola
,
l
'
aspetto
di
quell
'
amico
produssero
nell
'
anima
dell
'
Albani
una
reazione
benefica
.
-
Tu
qui
,
fratello
!
-
esclamò
l
'
Albani
volgendosi
al
Levita
,
e
gettandogli
al
collo
le
braccia
.
-
Io
!
...
E
poteva
essere
altrove
in
questo
momento
?
...
L
'
ora
del
tuo
ritorno
era
scritta
nel
mio
cuore
,
ed
io
sapeva
che
i
tuoi
primi
passi
sarebbero
diretti
a
questo
luogo
,
e
che
qui
...
avresti
avuto
bisogno
di
conforti
e
di
consigli
.
-
Io
ti
ringrazio
,
fratello
!
-
rispose
l
'
Albani
,
dopo
aver
sfogato
sul
petto
del
levita
la
piena
delle
lagrime
-
io
ti
ringrazio
!
...
Ebbene
!
...
Vediamo
;
quali
conforti
,
quali
consigli
puoi
tu
offrirmi
?
Vedi
!
...
Io
mi
era
affidato
alle
tue
promesse
...
Io
aveva
contato
sulla
giustizia
di
Dio
...
ed
anche
un
poco
sulla
giustizia
de
gli
uomini
!
...
-
E
troppo
presto
hai
cominciato
a
disperare
soggiunse
amorevolmente
il
levita
.
-
I
conforti
che
io
ti
posso
offrire
derivano
sempre
della
medesima
sorgente
,
dalla
fede
nello
spirito
del
bene
;
i
consigli
saranno
ora
come
sempre
quelli
della
ragione
e
della
legalità
.
Non
hai
tu
nulla
da
rimproverare
a
te
stesso
?
Sei
tu
disceso
nella
tua
coscienza
per
investigarne
le
pieghe
più
occulte
?
Hai
chiamato
a
rassegna
le
tue
azioni
dal
giorno
in
cui
la
umanità
ti
aperse
le
braccia
rendendoti
il
bacio
del
perdono
e
dell
'
oblio
?
Or
bene
:
poiché
nessuna
ricordanza
di
colpe
viene
ora
ad
affliggere
il
tuo
spirito
;
poiché
a
nessun
dovere
hai
mancato
verso
la
patria
,
verso
la
società
e
verso
le
leggi
,
non
è
mestieri
che
io
ti
insegni
ciò
che
ti
resta
a
fare
.
Quel
libro
sul
quale
è
registrata
l
'
accusa
,
ti
aprirà
le
vie
della
giustizia
,
ti
accorderà
tutti
i
mezzi
della
discolpa
.
Se
ti
preme
l
'
amore
della
tua
donna
,
se
ti
è
cara
la
tua
onoratezza
,
se
non
hai
ripudiata
quella
fede
religiosa
che
grida
alla
coscienza
:
esser
dovere
dell
'
uomo
cooperare
incessantemente
sulla
terra
al
trionfo
del
bene
,
tu
guarderai
in
faccia
alla
verità
,
e
la
sfiderai
al
cospetto
dell
'
universo
!
L
'
Albani
stette
alcun
tempo
senza
proferir
parola
.
Poi
,
coll
'
accento
dell
'
incredulo
che
sì
piega
ad
una
convinzione
autorevole
:
-
Amico
...
fratello
-
disse
al
levita
-
fino
dal
primo
momento
che
mi
occorse
agli
occhi
quel
veto
,
ho
riconosciuto
che
esso
racchiudeva
una
calunnia
,
una
trama
inqualificabile
,
contro
la
quale
io
sarò
impotente
a
lottare
.
Essi
...
gli
infami
...
avranno
calcolato
tutte
le
evenienze
possibili
...
Egli
che
occupa
un
posto
tanto
eminente
nella
società
,
non
potrebbe
lanciare
un
tal
colpo
,
se
prima
non
fosse
ben
sicuro
che
non
avesse
a
ricadergli
sul
capo
.
Io
ti
giuro
,
fratello
,
che
il
mio
cuore
non
ha
più
fede
nella
giustizia
degli
uomini
.
Nondimeno
voglio
cedere
ancora
una
volta
a
'
tuoi
amichevoli
consigli
che
mi
furono
legge
negli
anni
più
desolati
della
mia
esistenza
.
Ma
,
bada
!
questa
è
la
mia
ultima
prova
!
Se
dessa
non
riesce
quale
tu
me
la
prometti
,
quale
dovrebbe
riuscire
perché
io
riconosca
il
tuo
Dio
,
allora
tu
stesso
dovrai
assolvermi
dall
'
obbedire
alle
leggi
del
male
,
ed
io
diverrò
quello
che
fui
nei
primi
tempi
della
mia
giovinezza
:
un
vindice
della
umanità
conculcata
,
un
fulmine
dei
soperchiatori
e
dei
despoti
.
Ciò
detto
,
l
'
Albani
si
accostò
di
nuovo
al
leggio
,
prese
una
penna
,
e
sotto
il
veto
del
Gran
Proposto
scrisse
le
due
linee
seguenti
:
«
Io
domando
che
,
a
termine
di
legge
,
entro
le
ventiquattro
ore
prescritte
,
il
Gran
Proposto
Terzo
Berretta
mi
renda
ragione
del
suo
veto
dinanzi
al
Consiglio
degli
Anziani
.
«
REDENTO
ALBANI
»
.
Compiuta
quella
formalità
,
i
due
amici
si
separarono
.
L
'
Albani
salì
nella
sua
gondola
e
ordinò
al
conduttore
di
calarlo
alla
Villa
Paradiso
.
Giunto
alla
Villa
,
il
fidanzato
di
Fidelia
diede
il
segnale
perché
si
aprissero
i
cancelli
.
Entrò
senza
volger
parola
al
Custode
che
era
mosso
ad
incontrarlo
.
Attraversò
i
viali
a
passo
concitato
;
congedò
bruscamente
le
volonterose
che
lo
attendevano
negli
atrî
,
ordinando
che
fosse
tolta
la
luce
al
palazzo
.
Rimasto
solo
in
quel
vasto
salone
reso
tetro
dall
'
oscurità
come
una
grotta
popolata
di
immobili
spettri
,
l
'
Albani
si
sdraiò
sul
tappeto
ruggendo
:
-
Guai
a
loro
!
guai
a
tutti
...
se
domani
io
dovessi
portare
le
fiamme
dell
'
inferno
in
questo
paradiso
creato
dall
'
amore
!
CAPITOLO
XVIII
.
Catastrofe
impreveduta
,
Se
quella
notte
fu
lunga
ed
angosciosa
per
l
'
Albani
,
ciascuno
di
leggieri
comprende
che
anche
il
Gran
Proposto
Berretta
e
il
Capo
di
Sorveglianza
Torresani
non
dormirono
sovra
un
letto
di
rose
.
Quanto
alla
buona
e
sensibile
Fidelia
,
basti
sapere
ch
'
ella
vegliò
fino
all
'
alba
in
lacrime
e
preghiere
.
Chi
all
'
indomani
apparve
più
rassicurato
e
fidente
,
fu
l
'
Albani
.
Nella
propria
coscienza
egli
aveva
attinto
il
coraggio
;
se
qualche
cosa
gli
rimaneva
ancora
a
temere
dalla
malvagità
degli
uomini
o
dalla
soperchieria
dei
potenti
,
pur
si
sentiva
agguerrito
alla
lotta
dalla
propria
rettitudine
e
dalla
inesorabilità
della
legge
.
Serena
la
fronte
e
l
'
occhio
infiammato
di
febbrile
impazienza
,
egli
uscì
dalla
villa
,
e
dopo
aver
errato
alcun
tempo
nei
quartieri
più
popolosi
della
città
,
si
diresse
verso
il
palazzo
di
Giustizia
Civile
.
La
sala
del
Consiglio
si
apriva
nelle
ore
pomeridiane
,
al
principiare
dei
crepuscoli
.
Quando
l
'
Albani
comparve
alla
piccola
Tribuna
degli
appellanti
,
i
trecento
anziani
già
occupavano
le
scranne
dell
'
Emiciclo
.
I
cinque
Seniori
,
ai
quali
spettava
esclusivamente
il
diritto
di
interrogare
e
di
discutere
,
già
avevano
compiuto
l
'
esame
dei
molti
documenti
ammucchiati
sulla
tavola
.
Il
Gran
Proposto
Berretta
,
calmo
in
apparenza
,
ma
in
cuore
vivamente
preoccupato
,
era
assiso
,
colla
testa
raccolta
fra
le
mani
,
alla
tribuna
di
ragione
.
All
'
apparire
dell
'
Albani
,
si
riscosse
,
alzò
gli
occhi
,
ma
non
ardì
sostenere
il
lampo
di
uno
sguardo
che
pareva
sfidarlo
.
I
quattro
compartimenti
dell
'
anfiteatro
superiore
frattanto
si
inondavano
di
una
folla
di
curiosi
,
avida
di
emozioni
.
Un
dibattimento
nel
quale
dovevano
trovarsi
di
fronte
due
grandi
notabilità
della
famiglia
,
il
Proposto
Terzo
Berretta
e
il
celebre
inventore
della
pioggia
artifiziale
Redento
Albani
doveva
naturalmente
destare
nella
moltitudine
il
più
vivo
interesse
.
La
vertenza
offriva
altresì
una
speciale
attrattiva
ai
malcontenti
di
tutte
le
classi
,
ai
nullabbienti
,
ai
federati
dei
partiti
estremi
,
nemici
naturali
di
ogni
autorità
costituita
,
bramosi
di
scandali
e
impazienti
di
lotte
.
Allo
scoccare
dell
'
ora
settima
,
il
Presidente
temporaneo
degli
Anziani
annunziò
l
'
apertura
del
dibattimento
.
Tutti
i
labbri
ammutirono
.
Tutti
gli
sguardi
si
volgerò
al
Seniore
Inquirente
che
dal
suo
seggio
elevato
ripetè
quattro
volte
il
nome
del
Gran
Proposto
.
Questi
a
sua
volta
si
levò
in
piedi
.
-
Cittadino
Berretta
-
tuonò
la
voce
dell
'
Inquirente
-
la
legge
ti
interroga
,
la
famiglia
ti
ascolta
e
Dio
ti
vede
nel
cuore
(
)
.
Perchè
hai
tu
posto
il
veto
alla
petizione
di
matrimonio
civile
inoltrata
dal
fratello
Primo
Albani
in
favore
di
Fidelia
tua
figlia
?
-
Nella
mia
qualità
di
Supremo
Magistrato
dell
'
Olona
-
risponde
il
Gran
Proposto
con
voce
commossa
-
sento
che
la
più
rigida
osservanza
delle
leggi
mi
è
sacro
dovere
.
L
'
Albani
ha
violato
la
legge
di
dilazione
;
nella
notte
del
27
settembre
,
egli
venne
a
Milano
furtivamente
e
si
intrattenne
parecchie
ore
nei
giardini
della
Villa
Paradiso
.
-
È
falso
!
-
urlò
l
'
Albani
balzando
in
piedi
coll
'
impeto
del
suo
ardente
carattere
.
E
quel
grido
dell
'
anima
concitata
destò
nella
sala
un
eco
tumultuoso
.
Il
Gran
Proposto
si
fece
pallido
in
viso
.
-
Cittadino
Albani
-
riprese
l
'
Anziano
Inquirente
-
moderate
i
vostri
impeti
che
a
nulla
giovano
,
se
non
forse
a
pregiudicarvi
,
quando
in
vostro
favore
non
intercedano
le
irresistibili
prove
del
fatto
.
Il
cittadino
Berretta
ha
recato
sul
banco
della
giustizia
dei
gravi
documenti
che
appoggiano
la
sua
asserzione
,
e
noi
,
col
vostro
beneplacito
,
ne
daremo
contezza
a
quanti
ci
ascoltano
.
-
Si
leggano
i
documenti
!
-
rispose
l
'
Albani
assidendosi
e
chinando
la
testa
fra
le
mani
.
Al
cominciare
della
lettura
,
l
'
attesa
del
pubblico
era
solenne
e
imponente
il
silenzio
;
ma
appena
il
nome
dell
'
ex
barone
Torresani
autore
del
rapporto
segreto
risuonò
nella
sala
,
insorse
da
ogni
parte
un
mormorio
sinistro
e
provocante
.
Un
Capo
di
sorveglianza
pubblica
non
era
meno
detestato
sotto
il
fraterno
regime
della
Unione
,
che
nol
fossero
un
secolo
addietro
un
prefetto
di
polizia
od
un
questore
.
L
'
Albani
,
che
ascoltava
con
angoscia
impaziente
,
appena
fu
esaurita
la
lettura
di
quel
primo
documento
,
si
rialzò
dal
suo
seggio
,
e
tutti
notarono
con
meraviglia
come
il
di
lui
volto
,
poco
dianzi
allibito
dalla
collera
,
esprimesse
calma
e
fiducia
.
-
Onorevoli
Seniori
,
onorevoli
Anziani
,
onorevolissimi
cittadini
e
fratelli
-
parlò
l
'
Albani
con
ferma
voce
-
i
voti
del
mio
cuore
sono
appagati
,
ciò
che
io
ardentemente
desiderava
si
è
avverato
;
il
rapporto
del
cittadino
Torresani
mi
apre
l
'
unica
via
sulla
quale
mi
sarà
dato
di
raccogliere
a
mia
giustificazione
delle
prove
assolute
.
In
detto
rapporto
si
afferma
che
nei
giardini
della
Villa
Paradiso
io
mi
trattenni
colla
figlia
del
Gran
Proposto
,
Orbene
:
se
il
padre
di
Fidelia
acconsente
,
io
eleggo
a
termine
impreteribile
di
assoluzione
o
di
condanna
,
la
pubblica
testimonianza
di
quell
'
angelo
di
luce
e
di
bontà
,
di
quella
santa
creatura
,
inaccessibile
alla
menzogna
,
che
porta
il
nome
di
Fidelia
...
Il
suo
verdetto
mi
sarà
sacro
,
ed
io
mi
appresto
ad
ascoltarlo
col
sorriso
nel
volto
e
colla
fede
nel
cuore
.
L
'
Albani
guardava
fissamente
il
Gran
Proposto
,
ma
nessun
segno
di
turbamento
o
di
esitazione
appariva
su
quella
fronte
marmorea
.
Quel
vecchio
non
poteva
aver
scrupoli
né
rimorsi
in
presenza
de
'
suoi
istinti
di
padre
;
quel
magistrato
si
sentiva
agguerrito
dalla
coscienza
del
vero
.
Prima
che
l
'
Anziano
Inquirente
gli
ripetesse
,
come
d
'
uso
,
la
proposta
dell
'
avversario
civile
,
il
Berretta
si
levò
in
piedi
profferendo
queste
due
semplici
parole
:
«
accetto
la
testimonianza
di
mia
figlia
come
termine
impreteribile
;
venga
Fidelia
!
»
La
figlia
del
Gran
Proposto
non
era
lungi
.
Gli
Anziani
,
prevedendo
l
'
incidente
,
l
'
avevano
chiamata
al
giudizio
,
e
la
giovinetta
,
circondata
dalle
amiche
,
attendeva
l
'
appello
della
matrona
legale
nella
sala
di
aspetto
riservata
alle
fanciulle
.
Nel
di
lei
volto
non
appariva
alcun
segno
delle
interne
agitazioni
:
ma
quella
calma
sgomentava
le
amiche
,
e
la
buona
Speranza
ne
era
siffattamente
allarmata
che
a
stento
reprimeva
i
singulti
.
Al
primo
appello
della
matrona
,
Fidelia
si
levò
in
piedi
e
appoggiata
al
braccio
delle
amiche
,
la
persona
castamente
avvolta
nel
peplo
mattutino
,
si
diresse
verso
la
porticella
che
metteva
alla
tribuna
.
Quella
apparizione
destò
nella
sala
un
mormorio
di
simpatia
.
I
Seniori
e
gli
Anziani
si
scopersero
il
capo
,
Il
Gran
Proposto
e
l
'
Albani
rimasero
al
loro
posto
come
impietriti
.
Sì
l
'
uno
che
l
'
altro
furono
investiti
da
un
tremito
che
pareva
un
presagio
.
Gli
occhi
di
Fidelia
.
eretti
al
cielo
,
si
irradiavano
tratto
tratto
di
una
luce
fosforescente
.
-
Abbassate
la
reticella
vitrea
!
(
)
-
ordina
il
Presidente
Temporaneo
degli
Anziani
ai
meccanici
di
legge
;
-
il
risultato
della
testimonianza
vuol
essere
decisivo
;
è
necessario
che
la
verità
non
venga
pregiudicata
da
influssi
magnetici
o
da
altri
poteri
occulti
.
-
È
vano
!
-
rispose
dalla
tribuna
la
voce
di
Fidelia
;
-
nessuna
volontà
umana
potrebbe
violentare
il
mio
libero
arbitrio
.
L
'
anima
di
mia
madre
è
con
me
,
e
la
menzogna
non
può
uscire
dal
mio
labbro
.
Così
parlando
,
la
giovinetta
sviluppò
dal
peplo
il
suo
candido
braccio
,
e
alzando
la
destra
fece
brillare
allo
sguardo
degli
assembrati
un
bellissimo
carbonchio
umano
(
)
sfavillante
come
l
'
astro
di
Venere
.
L
'
emozione
degli
astanti
toccava
il
parossismo
.
L
'
inquirente
,
dopo
breve
attesa
,
raccolse
dalla
mano
del
Presidente
il
quesito
finale
già
formulato
e
riveduto
dagli
Anziani
e
dai
Seniori
;
indi
,
nel
silenzio
più
opaco
della
assemblea
,
si
volse
a
Fidelia
:
-
Adulta
Fidelia
Berretta
:
la
legge
ti
interroga
,
la
famiglia
ti
ascolta
e
Dio
ti
vede
nel
cuore
.
Puoi
tu
asserire
che
nella
notte
dal
ventisette
al
ventotto
settembre
dell
'
anno
corrente
,
l
'
adulto
Redento
o
Primo
Albani
siasi
intrattenuto
teco
a
colloquio
in
Milano
,
e
precisamente
nella
sua
villa
detta
del
Paradiso
?
...
-
Sì
!
-
rispose
Fidelia
senza
esitare
un
istante
.
L
'
Albani
,
che
durante
la
interpellanza
si
era
levato
in
sulla
punta
dei
piedi
,
col
labbro
ansante
e
l
'
occhio
iniettato
di
una
luce
che
era
fede
e
certezza
,
ricadde
sulla
seggiola
mettendo
un
grido
.
Ma
un
altro
grido
uscito
da
molti
cuori
di
donne
in
quel
medesimo
punto
,
distrasse
dall
'
Albani
l
'
attenzione
degli
astanti
per
portarla
sovra
la
figlia
del
Gran
Proposto
.
Il
monosillabo
affermativo
partito
dalla
tribuna
delle
vergini
era
stato
l
'
ultimo
sospiro
vitale
di
Fidelia
.
La
giovinetta
,
nel
profferirlo
,
era
caduta
nelle
braccia
delle
amiche
come
un
giglio
reciso
.
-
Morta
!
morta
!
-
gridavano
le
donne
.
-
Uccisa
dalla
menzogna
!
-
ruggì
l
'
Albani
insorgendo
e
accennando
al
Gran
Proposto
.
-
La
prova
galvanica
!
la
prova
galvanica
!
-
urlarono
mille
voci
dall
'
emiciclo
.
Il
Presidente
degli
Anziani
sollevò
la
mazza
di
primo
ammonito
per
sedare
il
tumulto
.
E
frattanto
,
in
men
che
io
nol
dica
,
quattro
matrone
di
ufficio
trasportarono
il
corpo
di
Fidelia
nel
centro
della
sala
,
e
il
chirurgo
primate
del
tribunale
le
applicò
il
pungiglione
galvanico
all
'
occipite
.
La
folla
irruppe
dalle
sbarre
.
Seniori
,
Anziani
,
bidelli
,
subalterni
,
spettatori
,
si
pressarono
compatti
intorno
al
banco
di
risurrezione
.
L
'
Albani
stringeva
nelle
sue
la
mano
di
Fidelia
.
Il
Gran
Proposto
piangeva
desolato
ai
piedi
della
figlia
.
Al
tumulto
scapigliato
era
succeduto
come
per
incanto
il
silenzio
della
riverenza
e
della
aspettazione
.
La
puntura
galvanica
non
tardò
molto
ad
agire
.
Fidelia
si
riscosse
...
-
Discendi
in
te
stessa
-
disse
il
primate
di
chirurgia
parlandole
all
'
orecchio
;
-
visita
il
tuo
cuore
e
i
tuoi
visceri
,
e
dimmi
qual
fu
la
sincope
che
ti
ha
colpita
.
Le
labbra
di
Fidelia
si
agitarono
e
proffersero
la
parola
morte
.
Il
primate
le
applicò
il
pungiglione
galvanico
alla
fronte
.
-
Puoi
tu
asserire
-
domandò
l
'
inquirente
-
che
Primo
Albani
abbia
avuto
teco
un
colloquio
nella
notte
dal
ventisette
al
ventotto
settembre
?
-
No
!
-
rispose
la
morta
.
-
In
quella
notte
l
'
Albani
era
ben
lungi
...
ben
lungi
...
da
Milano
.
-
Perché
dunque
-
riprese
l
'
Inquirente
-
hai
tu
voluto
,
quando
eri
in
vita
,
affermare
un
fatto
che
ora
sei
costretta
a
smentire
?
...
-
Perché
desso
...
perché
colui
...
-
Parla
!
...
una
sola
voce
!
...
una
parola
...
ancora
!
-
gridò
l
'
Albani
!
-
È
vano
!
-
disse
il
primate
ritirando
il
pungiglione
dalla
fronte
dell
'
estinta
e
riponendolo
nell
'
astuccio
.
-
Il
galvanismo
non
ha
più
azione
su
lei
:
la
materia
animale
è
ottusa
.
Ciò
che
avvenne
in
quel
punto
nella
sala
non
può
descriversi
a
parole
.
Caliamo
la
tela
su
questa
scena
di
desolazione
e
di
tumulto
.
CAPITOLO
XIX
.
Le
dimissioni
.
Due
giorni
sono
,
trascorsi
I
cittadini
dell
'
Olona
si
affollano
intorno
a
due
proclami
apparsi
dallo
spuntare
del
giorno
sulle
muraglie
di
affissione
.
L
'
un
d
'
essi
porta
la
firma
del
Gran
Proposto
,
l
'
altro
è
segnato
Torresani
.
Soffermiamoci
dinanzi
al
primo
proclama
,
e
leggiamo
:
«
Ai
presenti
ed
ai
lontani
salute
e
buon
senso
!
«
Duemila
telegrammi
partiti
dai
centri
esecutivi
della
Unione
domandano
che
io
mi
dimetta
dalla
carica
di
Gran
Proposto
dell
'
Olona
.
«
Lo
stesso
voto
esprimono
le
seicentomila
cartoline
postali
che
oggi
pervennero
al
mio
domicilio
.
Dinanzi
a
questa
e
ad
altre
manifestazioni
imponenti
dell
'
autorità
pubblica
,
io
non
posso
indugiare
un
istante
a
svestirmi
di
un
potere
più
illusorio
che
reale
e
punto
invidiabile
.
«
Ma
i
motivi
che
contro
me
provocarono
questa
unanime
protesta
della
opinione
pubblica
sono
di
tal
natura
che
mi
terrei
disonorato
affermandoli
col
mio
silenzio
.
Né
moralmente
,
né
civilmente
,
io
so
di
aver
mancato
al
dovere
;
e
ne
faccio
solenne
giuramento
sulle
ceneri
tuttora
fumanti
di
mia
figlia
,
testé
raccolte
dal
funebre
amianto
.
Nessun
altro
tesoro
all
'
infuori
di
queste
e
di
altre
ceneri
care
,
io
esporterò
dal
piccolo
Campidoglio
ove
per
venti
anni
tenni
il
governo
della
pubblica
amministrazione
.
«
Tanto
mi
tengo
in
debito
di
affermare
ai
presenti
ed
ai
lontani
,
e
non
dubito
punto
che
le
mie
parole
abbiano
a
trovar
fede
presso
gli
onesti
di
qualunque
partito
.
L
'
EX
PROPOSTO
BERRETTA
»
.
-
Nobili
parole
,
degne
del
suo
gran
cuore
!
-
esclama
,
tergendosi
le
lagrime
,
un
meneghino
,
che
il
giorno
innanzi
avea
spedita
al
Gran
Proposto
la
sua
cartolina
di
ostracismo
.
Volgiamoci
all
'
altro
proclama
,
e
vediamo
con
quali
formole
il
Capo
di
Sorveglianza
annunzii
la
propria
dimissione
:
«
Cittadini
ladri
,
truffatori
,
manutengoli
,
barattieri
,
furfanti
d
'
ogni
specie
che
costituite
la
maggioranza
della
Società
umana
:
«
Esultate
!
Ciò
che
era
nei
vostri
voti
si
è
compiuto
;
la
dimissione
di
sua
Eccellenza
Riveritissima
il
Gran
Proposto
Terzo
Berretta
implica
necessariamente
la
mia
.
«
Il
benemerito
dicastero
di
sorveglianza
pubblica
rimarrà
per
uno
o
più
giorni
senza
capo
.
«
Cittadini
ladri
,
truffatori
e
furfanti
di
ogni
specie
,
esultate
!
ve
lo
ripeto
.
E
frattanto
,
i
pochi
galantuomini
-
se
è
pur
vero
che
ve
ne
abbiano
,
ciò
che
a
me
non
consta
positivamente
-
badino
alle
loro
tasche
ed
alle
serrature
dei
loro
forzieri
!
«
Il
mio
successore
,
entrando
in
carica
,
vedrà
che
durante
la
mia
gestione
tutto
ha
proceduto
con
ordine
e
con
giustizia
.
Con
quale
accortezza
e
tenacità
io
abbia
lottato
per
oltre
venti
anni
contro
la
ribalderia
umana
,
apparirà
evidentemente
dai
registri
e
dai
tesseri
che
io
lasciai
negli
uffizii
.
Se
non
che
-
lo
confesso
con
immenso
rammarico
-
in
questi
ultimi
tempi
la
mia
e
l
'
attività
indomabile
de
'
miei
subalterni
riuscì
in
molti
casi
impotente
.
Già
da
oltre
mezzo
secolo
,
quei
nostri
famigerati
utopisti
che
ripetevano
la
frequenza
dei
crimini
dall
'
analfabetismo
delle
masse
,
hanno
dovuto
convincersi
che
l
'
istruzione
universale
ha
quadruplicato
il
numero
dei
falsarii
e
dei
ricattatori
.
Più
tardi
,
la
scienza
medica
e
farmaceutica
appresa
a
tutti
indistintamente
i
cittadini
della
Unione
,
moltiplicò
gli
avvelenatori
e
gli
assassinî
domestici
.
Le
locomotive
aeree
agevolarono
le
contumacie
dei
bricconi
e
favorirono
la
impunità
.
La
sistemazione
e
applicazione
pratica
delle
forze
magnetiche
produsse
abbominazioni
che
fanno
inorridire
.
«
A
questi
,
sempre
crescenti
ausiliarii
della
iniquità
e
della
corruzione
,
i
governi
opposero
una
resistenza
in
fino
ad
oggi
abbastanza
efficace
.
Nelle
nostre
mani
le
nuove
armi
fornite
dal
progresso
alla
depravazione
ed
alla
colpa
divennero
una
forza
riparatrice
.
La
nostra
sorveglianza
dalla
terra
e
dal
mare
si
estese
alle
amplissime
regioni
dell
'
aria
.
Abbiamo
non
pochi
esempi
di
grandi
ed
audacissimi
malfattori
,
catturati
dai
nostri
agenti
a
poca
distanza
dalla
luna
.
«
Ma
qual
pro
'
da
questa
caccia
affannosa
e
piena
di
pericoli
?
Noi
inseguiamo
il
calabrone
malefico
,
lo
afferriamo
,
lo
rechiamo
trionfanti
,
esultanti
,
sul
banco
della
giustizia
,
acciò
questa
si
prenda
il
bel
spasso
di
aprirci
il
pugno
per
ridonare
il
captivo
al
libero
esercizio
de
'
suoi
perfidi
talenti
.
«
Tante
grazie
,
signori
riformatori
del
Codice
penale
!
...
Ma
non
vi
par
tempo
di
finirla
con
questa
buffoneria
che
si
chiama
il
Ministero
di
Sorveglianza
pubblica
?
A
che
serve
lo
inseguire
,
il
catturare
dei
delinquenti
,
mentre
alla
giustizia
più
non
rimane
alcun
serio
mezzo
di
punizione
?
«
Nei
secoli
addietro
,
allorquando
a
migliaia
a
migliaia
i
galantuomini
,
o
dirò
meglio
,
gli
impregiudicati
,
morivano
di
fame
,
un
cotal
Beccaria
finse
di
intenerirsi
sulla
sorte
degli
assassini
appiccati
alla
forca
.
Tutti
i
filosofi
dell
'
epoca
fecero
eco
alla
nenia
,
e
la
canaglia
(
ciò
si
comprende
)
proclamò
il
Beccaria
altamente
benemerito
della
Società
umana
.
«
La
pena
di
morte
venne
col
tempo
abolita
;
tanto
è
vero
che
tutte
le
idee
,
anche
le
più
strane
e
più
esiziali
,
seguono
il
loro
corso
di
rotazione
e
a
lungo
andare
si
traducono
in
fatto
.
I
briganti
,
gli
aggressori
di
strada
,
gli
avvelenatori
,
i
parricidi
arsero
dei
ceri
alla
statua
grottesta
di
Beccaria
(
)
.
«
Più
tardi
,
questi
signori
umanitarii
progressisti
che
mai
non
seppero
formulare
un
concetto
benefico
in
favore
dei
così
detti
galantuomini
,
si
accorsero
che
negli
ergastoli
e
nelle
galere
i
birbaccioni
non
godevano
le
maggiori
agiatezze
della
vita
.
«
Lugete
,
Veneres
,
cupidinesque
!
«
E
mano
alle
riforme
carcerarie
!
...
Le
case
di
pena
si
tramutino
in
altrettanti
cenobii
di
fannulloni
ben
vestiti
,
meglio
pasciuti
e
confortati
,
a
spese
del
comune
,
da
ogni
sorta
di
ricreamento
.
«
È
troppo
giusto
che
il
vizio
ed
il
crimine
dormano
sovra
un
soffice
letto
,
mentre
i
contadini
pusillanimi
che
rispettano
la
legge
debbon
coricarsi
a
digiuno
sulla
paglia
ammorbata
.
«
Non
basta
ancora
,
non
basta
,
perdio
!
La
reclusione
è
una
infamia
...
L
'
uomo
è
nato
libero
...
La
libertà
è
un
inviolabile
diritto
di
tutti
.
Chi
si
attenta
,
sotto
qualsivoglia
pretesto
,
di
vincolare
questo
istinto
sovrano
della
umanità
,
commette
un
mostruoso
fratricidio
.
«
Si
atterrino
le
case
...
di
riposo
!
...
Uscite
,
o
sfortunati
!
La
società
vi
riapre
le
braccia
;
cittadini
ladri
,
cittadini
assassini
,
i
fratelli
vi
reclamano
.
La
famiglia
Europea
offrirà
a
tutti
il
pane
e
l
'
alloggio
gratuito
;
voi
sarete
vestiti
e
nutriti
a
spese
del
Comune
;
potrete
viaggiare
gratuitamente
sulle
ferrovie
e
sui
piroscafi
:
alla
sera
,
nelle
grandi
città
,
avrete
libero
accesso
ai
teatri
.
La
famiglia
non
è
abbastanza
ricca
per
offrirvi
dei
lauti
sussidii
in
denaro
.
Un
lusso
al
giorno
!
...
è
poca
cosa
,
ne
conveniamo
.
Ma
alle
spese
delle
gozzoviglie
,
dei
capricci
galanti
,
delle
corse
aeree
,
provvederanno
i
vostri
talenti
.
«
E
infatti
...
si
è
veduto
:
«
Non
appena
questo
bel
trovato
dell
'
amnistia
generale
ebbe
scatenati
sulle
famiglie
della
Unione
i
trentamila
fratelli
detenuti
,
a
tutte
le
porte
delle
abitazioni
fu
mestieri
applicare
la
serratura
a
revolver
.
Il
grande
avvenimento
venne
festeggiato
nelle
principali
città
di
Europa
con
luminarie
e
banchetti
,
ma
tutti
ricordano
quali
immediate
prove
di
ravvedimento
abbian
fornito
ai
loro
concittadini
questi
antichi
martiri
del
cenobbio
.
Dalle
finestre
sparirono
i
candelabri
,
dalle
mense
le
posate
e
le
tovaglie
.
«
Voi
avete
supposto
che
le
multe
,
la
denunziazione
pubblica
,
la
nota
di
infamia
e
la
morte
civile
potessero
costituire
,
in
un
secolo
illuminato
,
dei
validi
freni
al
delitto
.
Che
faranno
i
ladri
per
soddisfare
alle
multe
?
La
risposta
è
troppo
ovvia
:
ruberanno
.
Le
denunzie
,
le
note
di
infamia
potranno
ancora
far
breccia
,
in
quelle
anime
incallite
al
misfatto
?
Il
più
enorme
dei
vostri
supplizi
!
,
la
morte
civile
,
ucciderà
nel
delinquente
ogni
senso
di
moralità
;
e
voi
lo
vedrete
,
dopo
i
cinque
anni
di
espiazione
,
ritornare
al
consorzio
dei
fratelli
coll
'
odio
di
Caino
nel
cuore
e
con
propositi
atroci
.
I
pochissimi
rigenerati
dalla
espiazione
,
disperando
dell
'
oblio
promesso
,
soccomberanno
alla
lenta
agonia
del
rimorso
e
della
vergogna
,
o
affretteranno
il
loro
fine
in
una
piscina
dissolvente
(
)
.
«
A
tale
è
giunta
la
Società
umana
,
dopo
tante
fasi
di
rinnovamenti
e
di
progressi
.
«
E
guai
se
io
sollevassi
il
velo
che
ricopre
il
mondo
latente
!
«
Unico
freno
alla
esplosione
della
completa
anarchia
rimane
il
terrore
dell
'
ignoto
e
,
diciamolo
pure
,
quella
provvidenziale
dissidenza
di
partiti
,
che
noi
abbiamo
abilmente
e
con
ogni
mezzo
mantenuta
.
Ma
allorquando
una
delle
tante
sette
politico
-
sociali
-
religiose
che
fremono
nelle
viscere
corrose
della
Unione
,
riuscirà
ad
ottenere
una
prevalenza
assoluta
;
allora
,
o
signori
,
aspettatevi
il
diluvio
...
la
pioggia
di
fuoco
,
l
'inferno...!
I
primi
furori
della
spaventevole
rivolta
si
rovescieranno
,
come
di
uso
,
sui
Proposti
,
sugli
Imperatori
,
sugli
Czarri
,
sui
Capi
di
Sorveglianza
,
sui
tiranni
che
lottarono
per
scongiurare
il
cataclisma
...
In
seguito
...
lasciate
fare
agli
equilibristi
...
!
Vi
prometto
io
,
che
in
pochi
giorni
l
'
equilibrio
sarà
perfetto
.
«
Prima
di
finirla
,
vorrei
dire
due
parole
sul
fatto
speciale
che
ha
provocata
la
dimissione
del
Gran
Proposto
e
la
mia
.
Nel
rapporto
che
io
presentai
ai
Tribunali
relativo
alla
violazione
della
legge
di
«
dilazione
per
parte
dell
'
Albani
,
io
so
di
non
aver
peccato
contro
il
dovere
di
primate
legale
.
L
'
Albani
fu
realmente
veduto
dai
miei
agenti
nella
notte
dal
27
al
28
settembre
entrare
nella
Villa
Paradiso
e
quivi
intrattenersi
colla
figlia
del
Gran
Proposto
.
Ma
i
due
verdetti
contradittorii
della
prima
e
non
mai
abbastanza
deplorata
vittima
dell
'
infausto
processo
,
mi
hanno
dato
a
riflettere
...
«
Io
non
mi
accuso
di
aver
mancato
per
negligenza
o
mal
volere
,
ma
temo
che
l
'
impotenza
assoluta
a
lottare
contro
uno
dei
più
abbominevoli
trovati
della
industria
moderna
abbia
tradito
i
miei
calcoli
.
«
Che
qualche
furfante
,
abusando
della
maschera
-
ritratto
,
a
tanto
sia
riuscito
da
ingannare
la
mia
accortezza
non
solo
,
ma
anche
quell
'
istinto
di
gentile
penetrazione
,
quella
direi
quasi
intuizione
divina
che
è
propria
delle
donne
innamorate
?
...
Una
tale
ipotesi
spiegherebbe
molte
cose
;
ed
io
non
dispero
che
,
profittando
delle
molte
note
da
me
tracciate
in
argomento
,
il
mio
successore
riesca
a
scoprire
la
verità
e
a
porgermi
i
mezzi
di
una
giustificazione
più
completa
.
«
E
dopo
questo
,
cittadini
ladri
,
manutengoli
,
ecc
.
ecc
.
,
io
rientro
nella
vita
privata
,
ringraziando
voi
e
la
provvidenza
,
di
avermi
aperta
,
a
svignarmela
sano
e
salvo
dal
palazzo
di
Sorveglianza
,
una
uscita
abbastanza
sicura
,
quale
difficilmente
vorrà
offrirsi
al
mio
successore
.
«
L
'
EX
BARONE
TORRESANI
»
Quella
sera
al
teatro
Scalvoni
e
Barbetta
si
rappresentava
una
grandiosa
tragedia
-
ballo
in
venti
atti
e
sessantotto
quadri
,
intitolata
la
Caduta
di
un
Gran
Proposto
,
ossia
il
tremendo
verdetto
della
Giustizia
divina
per
opera
d
'
uno
specillo
galvanico
.
Verso
le
ore
sette
,
una
ondata
di
oltre
cinquantamila
spettatori
irrompeva
nel
gran
teatro
popolare
.
La
impazienza
e
la
concitazione
del
pubblico
si
rivelava
dagli
atroci
latrati
dei
binoccoli
canini
(
)
.
All
'
alzarsi
del
sipario
,
tutti
i
palchi
erano
stipati
di
spettatori
.
Solo
il
palco
al
numero
sette
di
prima
fila
si
vedeva
coperto
dal
riparatore
(
)
,
ed
era
ovvio
,
il
supporre
che
dietro
quello
si
nascondeva
la
cinica
figura
dell
'
ex
-
capo
di
Sorveglianza
.
Il
dramma
non
era
che
una
indigesta
e
gaglioffa
parodia
dell
'
avvenimento
della
giornata
,
colle
solite
invettive
ai
consorti
,
ai
tiranni
,
agli
uomini
della
reazione
.
Abilmente
riprodotti
a
mezzo
delle
maschere
guttaperche
,
sfilavano
sulla
scena
i
principali
attori
del
dramma
cittadino
.
Il
Gran
Proposto
e
il
Barone
Torresani
ricomparivano
in
ogni
atto
per
raccogliere
le
invettive
del
palco
scenico
,
e
quelle
più
irriverenti
e
chiassose
della
platea
.
La
produzione
sortì
l
'
esito
che
era
da
attendersi
:
fanatismo
completo
...
Ma
al
momento
in
cui
gli
autori
comparivano
per
la
ducentesima
volta
al
proscenio
,
il
velario
riparatore
che
copriva
il
palco
numero
sette
si
alzò
improvvisamente
,
mettendo
allo
scoperto
la
sarcastica
figura
del
Torresani
.
-
Signori
e
signore
!
-
gridò
il
barone
colla
sua
voce
rantolosa
e
vibrata
;
-
abbiate
la
compiacenza
di
fermarvi
un
istante
per
ascoltare
la
protesta
di
un
libero
cittadino
!
Tutti
gli
sguardi
si
volsero
al
palco
di
prima
fila
,
e
i
cinquantamila
spettatori
ammutirono
come
un
sol
muto
.
-
Signori
e
signore
-
riprese
il
Torresani
nel
generale
silenzio
;
-
nella
mia
qualità
di
ex
-
ministro
di
Sorveglianza
pubblica
io
non
poteva
attendermi
dagli
autori
del
nuovo
dramma
delle
allusioni
o
delle
apostrofi
gentili
.
A
queste
non
intendo
rispondere
;
io
le
ho
ascoltate
con
indicibile
compiacenza
,
le
ho
raccolte
come
un
glorioso
attestato
di
onoratezza
.
L
'
onore
di
un
Capo
di
Sorveglianza
,
o
altrimenti
Questore
,
è
posto
sotto
la
salvaguardia
dell
'
odio
generale
,
ed
io
mi
glorio
di
essere
esecrato
.
Ciò
che
mi
preme
rettificare
è
una
circostanza
storica
del
dramma
,
la
quale
,
se
fosse
accolta
come
veritiera
,
mi
pregiudicherebbe
grandemente
sotto
l
'
aspetto
finanziario
.
Nell
'
ultimo
atto
,
l
'
autore
si
è
piaciuto
di
farmi
appiccare
ad
un
fico
.
Come
vedete
,
io
non
mi
sono
appiccato
,
e
vi
giuro
che
non
intendo
appiccarmi
.
Ma
in
quella
vece
aprirò
domani
un
grandioso
negozio
di
salumeria
in
via
dei
Ghiotti
al
numero
10
.
Colgo
questa
occasione
per
fare
un
po
'
di
réclame
al
mio
Stabilimento
,
e
augurando
a
tutti
il
miglior
appetito
,
vi
abbasso
le
mie
salutazioni
più
affettuose
.
-
No
!
no
!
-
grida
una
voce
dalla
platea
;
-
nessun
cittadino
onesto
metterà
il
piede
nel
tuo
negozio
;
nessun
onesto
mangerà
il
salame
della
questura
!
-
Mi
importa
assai
degli
onesti
!
-
mormora
il
Torresani
riabbassando
il
velario
riparatore
.
-
Purché
i
ladri
onorino
la
mia
bottega
,
in
due
mesi
diverrò
milionario
.
Così
parlando
,
il
sarcastico
vecchietto
sovrappose
al
proprio
volto
una
maschera
-
guttaperca
al
sembiante
del
drammaturgo
Scalvoni
,
e
lanciandosi
destramente
nell
'
atrio
,
si
fece
largo
tra
la
folla
plaudente
fino
alla
volante
che
lo
attendeva
sulla
piazza
.
Lasciamo
che
egli
se
ne
vada
pe
'
fatti
suoi
,
e
poniamoci
sulle
orme
di
altri
personaggi
più
meritevoli
e
simpatici
.
CAPITOLO
XX
.
Il
chiodo
fantastico
.
In
una
delle
più
intime
stanze
della
Villa
Paradiso
,
disteso
sovra
un
candido
letto
,
il
pallido
volto
abbandonato
ai
guanciali
,
giace
l
'
amante
di
Fidelia
assopito
da
un
letargo
affannoso
.
Al
lato
dell
'
infermo
,
in
atteggiamento
di
profonda
mestizia
,
sta
assiso
il
Levita
che
porta
il
nome
di
fratello
Consolatore
.
Il
suo
sguardo
e
il
suo
pensiero
sembrano
assorti
in
un
fascicolo
di
carte
manoscritte
.
Un
lieve
rumore
di
passi
ha
riscosso
il
Levita
.
La
porta
si
apre
,
e
il
vecchio
custode
della
villa
introduce
nella
stanza
l
'
illustre
primate
di
medicina
Secondo
Virey
,
seguito
da
due
praticanti
specialisti
,
incaricati
di
esercitare
l
'
azione
magnetica
sull
'
infermo
.
Fratello
Consolatore
ha
ceduto
il
posto
al
Primate
.
I
due
praticanti
distendono
le
braccia
,
e
il
Virey
non
tarda
un
istante
ad
iniziare
l
'
esplorazione
.
-
Sei
tu
in
grado
di
osservare
?
-
Lo
sono
-
risponde
il
malato
agitando
lievemente
la
testa
.
-
Hai
tu
compiuto
il
tuo
corso
di
scienza
medica
?
...
-
Io
dovetti
interromperlo
per
forza
di
legge
,
ma
non
vi
è
arcano
della
scienza
che
a
me
sia
sconosciuto
,
-
Vedi
tu
nulla
di
anormale
nel
colore
del
tuo
sangue
arterioso
?
-
Nulla
,
-
Al
cuore
?
...
-
Una
leggiera
enfiagione
al
lato
destro
.
-
Al
cervello
?
-
Delle
parziali
alterazioni
negli
organi
inferiori
;
disparizione
quasi
completa
della
stearina
,
e
prevalenza
di
fosforo
.
-
Sei
tu
ben
sicuro
di
quanto
asserisci
circa
la
prevalenza
del
fosforo
?
Il
malato
chiude
gli
occhi
,
e
dopo
breve
silenzio
risponde
affermativamente
.
Ad
un
cenno
del
Virey
,
i
due
praticanti
magnetisti
abbassarono
le
braccia
,
e
la
testa
del
malato
,
abbandonata
dal
fluido
possente
,
ricadde
assopita
sui
guanciali
.
Il
Virey
rivolse
la
parola
al
fratello
Consolatore
.
-
Credo
esser
nel
vero
affermando
che
l
'
illustre
infermo
rappresenta
una
delle
tante
vittime
dello
spiritualismo
esagerato
dell
'
epoca
nostro
.
Porgetemi
la
biografia
di
questo
sventurato
...
Fratello
Consolatore
si
fece
innanzi
e
consegnò
il
manoscritto
al
Primate
.
-
Le
alterazioni
del
sistema
arterioso
-
riprese
quest
'
ultimo
con
calma
solenne
-
derivano
da
grandi
sofferenze
morali
accoppiate
ad
una
violenta
attività
del
cervello
.
Questa
attività
ha
potuto
assorbire
,
distraendola
dal
cuore
,
una
delle
grandi
cause
efficienti
della
malattia
.
Senza
questa
circostanza
,
l
'
aneurisma
avrebbe
già
prodotto
le
sue
conseguenze
mortali
.
Ma
la
biografia
del
malato
chiarirà
meglio
la
mia
diagnosi
.
Potete
voi
giurare
,
o
fratello
Levita
,
che
in
queste
pagine
non
vi
abbia
parola
la
quale
non
sia
ispirata
dalla
verità
?
.
Fratello
Consolatore
portò
la
mano
al
petto
e
rispose
:
-
Pel
corso
di
cinque
anni
ho
diviso
tutte
le
angosce
dell
'
uomo
che
ci
sta
dinanzi
:
la
sua
anima
si
è
completamente
rivelata
alla
mia
e
voi
la
vedrete
riflessa
in
quelle
carte
...
-
Voi
fortunati
!
-
esclamò
il
Virey
con
un
sorriso
di
sdegnosa
ironia
-
voi
che
avete
il
privilegio
di
scorgere
l
'
anima
attraverso
le
molecole
organiche
dalle
quali
risulta
la
vitalità
...
La
scienza
di
noi
profani
non
giunge
a
tanto
.
Vedete
voi
la
vostra
anima
,
fratello
Levita
?
-
Non
la
vedo
,
ma
la
sento
-
rispose
fratello
Consolatore
con
umile
voce
.
-
E
siete
proprio
persuaso
che
il
battito
delle
arterie
,
il
respiro
dei
polmoni
,
la
facoltà
di
pensare
e
di
agire
dipendano
da
una
potenza
misteriosa
che
non
ha
da
fare
colla
materia
?
-
Il
giorno
in
cui
in
me
cessasse
una
tale
convinzione
,
arrossirei
di
esser
uomo
e
invocherei
di
morire
.
-
Mentre
io
mi
occuperò
a
leggere
queste
note
biografiche
-
disse
il
Virey
allontanandosi
-
voi
potrete
,
o
fratello
,
esercitare
le
vostre
pratiche
salutari
sull
'
anima
dell
'
infermo
.
Più
tardi
,
se
i
vostri
rimedi
non
avranno
giovato
,
io
mi
permetterò
di
tentare
qualche
prova
sulla
massa
corporea
.
Vi
prometto
che
il
vostro
metodo
di
cura
non
ne
rimarrà
pregiudicato
.
Così
parlando
,
il
Virey
si
ritirò
nel
vicino
gabinetto
.
Fratello
Consolatore
cadde
in
ginocchio
presso
il
letto
dell
'
infermo
mormorando
una
preghiera
.
Trascorsa
un
'
ora
,
il
Primate
di
medicina
rientrò
nella
stanza
.
Ai
due
praticanti
magnetisti
che
lo
accompagnavano
si
era
aggiunto
un
numeroso
drappello
di
giovani
studenti
,
intervenuti
spontaneamente
al
consulto
per
erudirsi
nella
dotta
e
faconda
parola
dell
'
illustre
scienziato
.
Il
Virey
da
più
mesi
non
era
venuto
a
Milano
;
tutti
si
attendevano
che
al
letto
degli
infermi
egli
avrebbe
solennemente
proclamate
e
spiegate
le
sue
grandi
teorie
innovatrici
.
L
'
aspettativa
non
fu
delusa
.
I
giovani
si
schierarono
silenziosi
intorno
al
letto
,
e
il
Primate
con
accento
solenne
prese
a
parlare
:
«
L
'
esplorazione
magnetica
non
mi
aveva
ingannato
;
la
biografia
dell
'
infermo
,
e
più
che
altro
la
storia
delle
sue
ultime
peripezie
ha
confermato
i
miei
criterii
sulla
natura
del
male
che
reclama
i
nostri
soccorsi
.
«
La
scienza
medica
ha
fatto
,
nella
prima
metà
del
corrente
secolo
,
dei
progressi
meravigliosi
.
Oggimai
non
vi
è
legge
dell
'
organismo
umano
che
a
noi
sia
ignota
,
non
vi
è
forza
della
natura
che
abbia
potuto
sottrarsi
alle
nostre
investigazioni
ed
al
dominio
delle
nostre
esperienze
.
Ogni
mistero
si
è
rivelato
;
l
'
organismo
umano
non
ha
più
segreti
per
noi
;
la
chimica
ha
messo
a
nostra
disposizione
tutte
le
sostanze
vitali
disperse
negli
elementi
,
tutti
i
reagenti
salutari
che
rispondono
alle
umane
fralezze
.
«
Possiamo
noi
inorgoglirci
degli
stupendi
risultati
?
«
Possiamo
noi
esultare
dei
nostri
trionfi
,
mentre
gettando
uno
sguardo
sulla
umanità
ci
è
forza
di
constatare
il
suo
incessante
deperimento
?
«
I
nostri
legislatori
si
mostrano
sgomentati
della
frequenza
,
per
verità
spaventevole
,
dei
suicidii
individuali
;
eppure
-
strano
a
pensarsi
-
assistono
spettatori
indifferenti
ed
improvvidi
al
suicidio
di
tutta
la
specie
umana
!
«
Se
fosse
lecito
dubitare
della
perfezione
matematica
dell
'
universo
,
che
implica
necessariamente
la
perfezione
dei
singoli
elementi
cosmici
,
in
verità
noi
dovremmo
chiamare
assurda
ed
improvvida
questa
grande
sproporzione
che
si
manifesta
tra
la
facoltà
immaginativa
e
la
forza
puramente
meccanica
dell
'
uomo
.
Tutte
le
malattie
,
tutte
le
passioni
e
le
ansie
che
ci
contristano
la
vita
ripetono
la
loro
origine
e
la
loro
causa
efficiente
da
questo
fenomeno
implacabile
.
Il
progressivo
sviluppo
e
la
conseguente
attività
delle
forze
morali
segna
nell
'
organismo
dell
'
uomo
le
fasi
del
deperimento
che
conduce
alla
morte
.
Questo
attrito
incessante
fra
l
'
uomo
intelligente
e
l
'
uomo
bruto
risponderebbe
per
avventura
ad
una
misteriosa
esigenza
dell
'
ordine
universale
?
Questa
legge
,
così
assurda
nelle
apparenze
,
costituirebbe
forse
il
principio
demolitore
,
o
meglio
,
la
potenza
trasformatrice
della
umanità
?
La
razza
umana
sarebbe
mai
destinata
a
scomparire
dopo
un
lasso
di
secoli
,
per
vivere
e
riprendere
sotto
nuovi
aspetti
la
sua
attività
cooperativa
in
un
mondo
ringiovanito
?
Ammessa
una
tale
ipotesi
,
per
la
quale
verrebbero
ad
eliminarsi
molti
assurdi
concetti
,
volgendo
uno
sguardo
alle
condizioni
attuali
della
umanità
,
ed
ai
gravissimi
indizi
di
prostrazione
che
in
ogni
parte
si
manifestano
,
non
possiamo
astenerci
dall
'
emettere
un
grido
di
allarme
-
l
'
agonia
della
nostra
specie
è
cominciata
.
Il
fuoco
della
nostra
intelligenza
ha
raggiunto
il
massimo
grado
della
incandescenza
;
questo
fuoco
sta
per
estinguersi
.
«
Noi
siamo
all
'
ultimo
atto
della
grande
tragedia
umana
.
Il
Titano
intelligente
si
elevò
ad
una
altezza
non
mai
raggiunta
,
ma
la
sua
caduta
sarà
irreparabile
.
«
Abbiamo
spogliate
le
foreste
,
abbiamo
traforate
e
abbattute
le
montagne
,
abbiamo
aperte
delle
voragini
per
rapire
alla
terra
le
materie
combustibili
e
gazose
;
abbiamo
deviate
le
correnti
elettriche
;
dapertutto
la
mano
dell
'
uomo
ha
portato
lo
scompiglio
e
lo
sfacelo
.
«
Che
più
ci
resta
a
tentare
?
Dopo
aver
dominato
la
terra
e
le
acque
,
ecco
le
nostre
locomotive
ci
sollevano
ai
cieli
...
Non
basta
?
Fourrier
,
coll
'
innesto
delle
ali
,
ci
comunica
una
nuova
facoltà
,
ci
promette
una
trasformazione
...
«
Affrettiamoci
,
signori
!
Ciò
che
abbiamo
fatto
per
suicidarci
è
poca
cosa
...
Voliamo
alle
regioni
dove
spaziano
le
aquile
!
...
Voliamo
colà
dove
per
l
'
uomo
si
respira
la
morte
...
«
E
i
sintomi
mortali
si
scorgono
dapertutto
.
L
'
attività
febbrile
che
nello
scorso
decennio
ha
operato
dei
prodigi
,
oggi
accenna
ad
estenuarsi
;
la
luce
della
intelligenza
umana
è
quella
del
lucignolo
prossimo
a
spegnersi
.
«
E
frattanto
,
qual
forza
ci
soccorre
?
La
terra
,
nostra
madre
,
e
nudrice
,
è
ormai
stanca
delle
nostre
violenze
.
Essa
comincia
a
ribellarsi
.
I
cereali
intisichiscono
,
la
vite
non
dà
più
grappoli
;
gli
animali
che
più
abbondante
e
vigoroso
ci
fornivano
l
'
alimento
,
si
ammorbano
e
periscono
sui
pascoli
insteriliti
.
«
E
già
i
governi
mandano
un
grido
di
allarme
;
e
il
diritto
alla
esistenza
sancito
dalle
nuove
leggi
diverrà
fra
poco
una
derisione
...
Ma
a
ciò
provveda
chi
deve
.
«
Il
nostro
compito
,
o
signori
,
è
quello
di
affermare
,
per
quanto
è
da
noi
,
la
vita
individuale
,
mentre
le
masse
precipitano
nella
morte
.
«
L
'
umanità
è
colpita
là
dove
ha
molto
peccato
.
La
prevalenza
del
succo
nerveo
ha
paralizzato
le
forze
del
sangue
;
l
'
equilibrio
degli
elementi
vitali
è
cessato
;
l
'
uomo
vegetale
,
l
'
uomo
bruto
fu
invaso
dell
'
uomo
pensante
.
«
Dalle
cattedre
,
dai
libri
,
dai
giornali
noi
abbiamo
reagito
costantemente
contro
l
'
invadenza
di
uno
spiritualismo
micidiale
.
Ma
la
superbia
umana
ha
sordo
l
'
orecchio
alle
verità
che
la
umiliano
.
«
La
religione
riformata
,
accarezzando
l
'
orgoglio
dell
'
uomo
e
l
'
idealismo
irrazionale
della
donna
,
ha
messo
il
colino
alla
esaltazione
.
In
ogni
paese
,
in
ogni
tempo
,
l
'
ascetismo
fu
nemico
della
nostra
scienza
;
ma
a
nessuna
epoca
mai
come
alla
nostra
,
il
prete
ed
il
poeta
,
questi
eterni
falsarii
della
legge
naturale
,
questi
allucinati
o
coscienti
mistificatori
delle
plebi
umane
,
esercitarono
più
micidiale
il
loro
predominio
.
I
fanatici
del
nuovo
culto
impazziscono
a
migliaia
.
Parigi
,
la
superba
città
che
era
nello
scorso
secolo
denominata
il
cervello
del
mondo
,
Parigi
non
rappresenta
oggigiorno
che
un
vasto
manicomio
.
«
Ma
questi
signori
vi
diranno
:
ciò
che
a
noi
importa
è
la
salute
delle
anime
!
Orbene
!
(
e
così
parlando
il
Virey
si
volse
a
fratello
Consolatore
)
non
vi
par
tempo
che
noi
interveniamo
?
«
Vorrete
poi
permetterci
di
tentare
qualche
esperienza
profana
sugli
atomi
vitali
che
per
avventura
serpeggiano
tuttavia
in
questo
corpo
estenuato
?...»
Fratello
Consolatore
non
rispose
e
chinò
la
testa
mestamente
.
Il
Virey
,
per
un
istante
disarmato
dall
'
umile
atteggiamento
del
Levita
,
riprese
la
parola
con
intonazione
più
dimessa
:
«
La
malattia
che
ha
colpito
quest
'
uomo
è
una
delle
più
comuni
oggidì
:
la
lassitudine
nervosa
complicata
e
aggravata
da
un
chiodo
fantastico
.
«
Lo
sfinimento
dell
'
apparato
nervoso
ripete
la
sua
origine
da
troppo
intense
e
prolungate
esercitazioni
della
macchina
cerebrale
;
il
chiodo
fantastico
è
frutto
di
una
troppo
costante
e
inesaudita
surreccitazione
dei
globuli
simpatici
.
Il
bagno
fosforico
e
le
fasciature
elettro
-
magnetiche
applicate
con
prudente
moderazione
potrebbero
in
breve
tempo
rinvigorire
il
sistema
pregiudicato
;
ma
un
tal
metodo
di
cura
aggraverebbe
la
crisi
dell
'
organo
più
compromesso
.
«
Signori
!
...
occhio
al
cervello
!
...
occhio
al
padrone
,
al
governatore
,
al
tiranno
della
casa
vitale
!
Abbiate
per
fermo
che
nessuna
malattia
è
mortale
quando
l
'
organo
tiranno
che
siede
là
dentro
conservi
piena
ed
intatta
la
sua
forza
di
volere
.
«
Affrettiamoci
dunque
!
Il
nostro
primo
compito
sia
quello
di
ristabilire
l
'
equilibrio
fra
i
globi
cerebrali
.
Ottenuto
l
'
equilibrio
,
quando
il
malato
sarà
in
grado
di
pensare
e
di
volere
,
in
pochi
giorni
la
resurrezione
delle
fibre
sarà
completa
.
«
Riassumiamoci
.
La
biografia
del
paziente
ci
ha
rivelato
che
un
intenso
desiderio
di
possessione
riportato
sovra
una
donna
fu
causa
della
anomalia
.
L
'
idealismo
!
sempre
l
'
idealismo
!
fomite
di
ogni
follia
,
di
ogni
disordine
,
per
non
dire
di
ogni
umana
scelleratezza
.
Questo
uomo
,
credendo
di
amare
,
ha
fatto
violenza
alle
leggi
della
natura
e
si
è
reso
impotente
.
Io
vorrei
bene
,
o
signori
(
e
qui
la
parola
del
medico
riprese
una
intonazione
più
vibrata
)
,
io
vorrei
bene
,
se
la
situazione
del
malato
non
esigesse
tutte
le
nostre
sollecitudini
,
sbizzarrirmi
alcun
poco
nella
diagnosi
di
questa
vacuità
a
cui
le
moltitudini
danno
il
nome
di
amore
!
...
Oh
!
chi
scriverà
la
storia
dell
'
amore
?
Chi
vorrà
riprodurre
nella
sua
spaventevole
ampiezza
la
cronaca
delle
follie
e
dei
delitti
derivati
da
questo
equivoco
,
da
questa
fatale
illusione
della
superbia
umana
?
E
fino
a
quando
proseguiremo
noi
ad
insultare
la
natura
,
a
pervertirci
,
a
suicidarci
,
per
la
mania
di
idealizzare
a
mezzo
di
una
insensata
parola
l
'
attrazione
simpatica
dei
sessi
,
comune
a
tutti
gli
enti
,
a
tutte
le
molecole
della
creazione
?
«
Ma
torniamo
al
malato
.
La
prevalenza
del
fosforo
,
rivelata
dalla
esplorazione
,
mi
è
di
buon
augurio
;
l
'
assenza
della
febbre
mi
allarma
.
Provochiamo
la
febbre
!
provochiamo
questa
benefica
agitazione
del
sangue
che
tende
ad
espellere
dall
'
organismo
gli
atomi
eterogenei
,
«
Soffiamo
in
questa
bonaccia
!
suscitiamo
la
tempesta
riparatrice
!
...
«
E
non
perdiamo
un
istante
(
proseguì
il
medico
,
ritraendo
la
mano
dalla
fronte
del
malato
)
;
si
chiami
tosto
...
Ma
,
no
!
...
io
stesso
sceglierò
l
'
individuo
da
applicarsi
...
«
Vi
è
qui
alcuno
che
possegga
un
ritratto
della
donna
che
questo
infelice
ha
creduto
di
amare
?...»
Fratello
Consolatore
si
levò
in
piedi
,
levò
dal
portafoglio
una
fotografia
e
la
porse
al
primato
.
-
Sta
bene
!
...
Conducetemi
tosto
ad
una
casa
di
Immolate
...
Là
troveremo
l
'
individuo
simpatico
che
ci
abbisogna
.
E
volgendosi
ai
giovani
studenti
che
in
silenzio
lo
avevano
ascoltato
:
-
Spero
-
disse
-
che
mi
avete
compreso
.
L
'
estirpazione
del
chiodo
fantastico
allora
si
effettuerà
spontaneamente
,
quando
si
ottenga
che
quest
'
uomo
abbia
a
credere
in
un
'
altra
forma
di
donna
...
Se
a
tanto
può
giungere
il
talento
e
la
volontà
di
una
Immolata
,
è
indubitabile
che
lo
sviluppo
istantaneo
della
febbre
ricondurrà
l
'
equilibrio
nelle
forze
mentali
,
e
allora
il
cervello
potrà
gridare
a
'
suoi
satelliti
:
sorgete
e
obbeditemi
!
»
Ciò
detto
,
il
Virey
riconsegnò
a
fratello
Consolatore
la
fotografia
dell
'
Albani
,
dopo
averne
spiccato
uno
dei
tanti
ritratti
fotografici
che
vi
erano
intercalati
.
-
Levita
!
-
riprese
il
Primate
nell
'
atto
di
congedarsi
-
voi
perdonerete
alla
vivacità
di
alcune
mie
espressioni
che
per
avventura
possono
aver
irritate
le
vostre
suscettibilità
-
la
scienza
medica
non
fu
mai
troppo
scrupolosa
nella
pratica
del
galateo
.
-
Dopo
tutto
,
se
i
nostri
principii
e
le
nostre
credenze
si
avversano
,
ciò
non
impedisce
che
noi
ci
chiamiamo
fratelli
.
-
Fratelli
!
-
ripetè
il
Levita
stringendo
al
cuore
la
mano
che
aveva
cercato
la
sua
-
è
pur
consolante
l
'
udir
profferire
questa
parola
da
un
uomo
che
nega
l
'
amore
e
non
crede
all
'
esistenza
dell
'
anima
...
Il
Virey
,
irritabile
come
tutti
gli
scienziati
,
stava
per
riprendere
la
sua
polemica
,
ma
un
sospiro
affannoso
del
malato
gli
ricordò
che
i
minuti
erano
contati
.
Egli
volse
al
Levita
un
'
ultima
occhiata
piena
di
ironia
e
uscì
dalla
stanza
seguito
dagli
alunni
.
Giunto
nella
via
,
il
Virey
fece
salire
nella
sua
volante
il
custode
della
Villa
,
e
scambiate
sommessamente
alcune
parole
con
lui
,
ordinò
al
conduttore
di
dirigersi
alla
piazza
dell
'
antica
cattedrale
.
CAPITOLO
XXI
.
Una
casa
di
Immolate
La
gondola
volante
prese
terra
presso
il
vestibolo
principale
di
quel
superbo
edifizio
ideato
dall
'
illustre
Mengoni
che
un
tempo
si
chiamava
la
Galleria
Vittorio
Emanuele
.
Dopo
l
'
attivazione
dei
velarii
trasparenti
e
delle
stufe
cittadine
,
quel
passaggio
coperto
di
cristalli
ha
cessato
di
rappresentare
un
rifugio
ed
un
luogo
di
convegno
per
le
avventuriere
e
pei
fannulloni
eleganti
.
Le
contrade
principali
di
Milano
,
meglio
riparate
dalle
intemperie
e
dai
geli
,
riscaldate
nell
'
inverno
dalle
stufe
o
rinfrescate
nella
calda
stagione
dai
ventilatori
roteanti
,
attraggono
di
preferenza
i
passeggieri
.
Fin
dal
1958
,
gli
Anziani
di
famiglia
hanno
deliberato
di
utilizzare
la
galleria
derelitta
,
convertendola
in
una
casa
di
Immolate
.
Quattro
porte
di
bronzo
dorato
chiudono
gli
accessi
,
già
complici
nel
secolo
precedente
di
tante
stragi
reumatiche
.
Quelle
porte
,
superbamente
cesellate
,
narrano
ai
risguardanti
tutta
la
storia
dei
sacrifizi
di
beltà
consumati
dall
'
eroismo
femminile
attraverso
le
barbarie
dei
secoli
.
Non
arrestiamoci
a
contemplare
questi
quadri
,
che
rappresentano
altrettanti
capolavori
.
Il
Virey
ha
sorpassato
il
vestibolo
e
già
si
è
introdotto
nel
gabinetto
di
informazione
occupato
dalle
emerite
.
Le
vecchie
matrone
seggono
gravemente
agli
scrittoi
.
Donna
Transita
,
là
direttrice
,
sta
per
assiderai
ad
una
piccola
mensa
in
compagnia
di
un
Commesso
di
bellezza
arrivato
in
quel
punto
dalle
Isole
Mormoniche
(
)
.
All
'
apparire
del
Virey
,
che
portava
sospeso
al
collo
le
insegne
del
suo
ordine
accademico
,
donna
Transita
fece
un
leggiero
cenno
di
saluto
gridando
con
voce
secca
alle
emerite
:
-
Attenzione
a
questo
...
Czarre
!...(
)
.
Il
Virey
espose
brevemente
la
sua
richiesta
.
-
Si
tratta
di
un
caso
urgentissimo
...
Io
domando
un
mandato
di
estradizione
momentanea
per
una
delle
vostre
alunne
.
-
Un
mandato
di
estradizione
!
-
ringhiò
nuovamente
la
Direttrice
;
-
veramente
...
all
'
ora
della
refezione
...
non
dovrei
...
non
potrei
...
-
Si
tratta
di
un
uomo
che
sta
per
morire
-
disse
il
Virey
bruscamente
-
e
a
termini
di
legge
...
-
Non
è
il
caso
...
non
è
il
caso
-
interruppe
donna
Transita
;
-
il
nostro
stabilimento
,
nol
dico
per
vantarmene
,
può
esser
preso
a
modello
di
ordine
e
di
disciplina
...
La
carità
delle
nostre
alunne
non
ha
mai
esitato
dinanzi
al
sacrifizio
...
E
volgendosi
ad
una
delle
emerite
:
«
A
te
,
Miracolosa
!
Sia
fatto
il
beneplacito
del
postulante
!
Trecento
lussi
all
'
ora
per
la
martire
...
e
le
buone
grazie
dello
czarre
pel
nostro
incomodo
»
.
Donna
Transita
,
alla
vista
di
una
pernice
truffata
apparsa
sulla
mensa
,
piombò
sulla
scranna
con
tutto
il
peso
della
sua
formidabile
corporatura
e
non
disse
più
motto
.
L
'
emerita
che
portava
il
nome
di
Miracolosa
stese
rapidamente
il
mandato
;
e
il
Virey
,
dopo
aver
depositata
la
somma
di
lussi
novecento
,
venne
introdotto
nella
galleria
Quel
grandioso
ed
elegante
quadrivio
coperto
di
cristalli
offre
un
colpo
d
'
occhio
stupendo
.
Tutto
è
disposto
per
la
refezione
delle
suore
.
Sulla
grande
via
lastricata
di
marmi
dove
in
altre
tempi
si
affollavano
i
passeggieri
,
ora
si
estendono
le
mense
coperte
di
candidi
lini
.
I
candelabri
,
i
fiori
,
il
vasellame
d
'
argento
rivelano
il
gusto
artistico
e
il
sensualismo
raffinato
dell
'
epoca
.
La
illuminazione
è
abbagliante
.
La
cupola
gigantesca
dell
'
ottagono
sfolgora
come
un
sole
.
Duecento
serpentelli
di
bronzo
stillano
dalle
fauci
una
pioggia
fosforescente
;
lagrime
di
fuoco
,
che
cadendo
nella
sottoposta
piscina
,
formano
l
'
onda
letale
destinata
a
dissolvere
il
suicida
(
)
.
Al
momento
in
cui
il
Virey
entrava
nella
galleria
,
le
immolate
scendevano
dai
loro
appartamenti
per
assidersi
alle
mense
.
Immaginate
l
'
effetto
di
ottocento
donne
,
splendenti
di
gioventù
,
abbigliate
con
quella
elegante
semplicità
che
rivelando
tutti
i
contorni
della
persona
,
non
cessa
di
irritare
il
desiderio
.
Le
vesti
hanno
il
colore
e
la
trasparenza
dell
'
ambra
.
Le
capigliature
lussureggianti
riflettono
i
bagliori
della
luce
artifiziale
come
nuvole
baciate
dal
sole
.
Ciascuna
si
è
assisa
al
suo
posto
.
Un
'
onda
vaporosa
di
suoni
esce
dai
sotterranei
per
confondersi
ai
bisbigli
delle
donne
,
ai
sussurri
delle
vesti
,
al
giocondo
tintinnio
delle
suppellettili
.
Le
leggi
dell
'
Istituto
esigono
che
all
'
ora
della
refezione
il
sesso
forte
si
tenga
in
disparte
.
Ma
vi
hanno
alle
finestre
ed
ai
balconi
degli
spettatori
,
che
fumando
il
loro
fragola
(
)
,
contemplano
dall
'
alto
il
lieto
spettacolo
,
lanciando
motti
e
sorrisi
alle
belle
commensali
.
Il
divieto
di
scendere
al
piano
-
terra
durante
la
refezione
delle
suore
,
non
poteva
estendersi
ai
visitatori
premuniti
di
un
mandato
legale
.
Al
momento
in
cui
le
ancelle
si
accingevano
ad
esportare
dalle
mense
il
desiderium
(
)
,
l
'
illustre
Virey
avea
quasi
compiuta
la
sua
rassegna
di
donne
.
Raffrontando
col
ritratto
fotografico
di
Fidelia
le
svariate
sembianze
che
si
offrivano
al
suo
sguardo
,
egli
procedeva
esitante
e
turbato
.
In
quel
giardino
di
bellezze
viventi
non
vi
era
dunque
una
forma
che
riproducesse
i
divini
contorni
della
estinta
fidanzata
dell
'
Albani
?
...
Ma
un
lampo
di
gioia
irradia
improvvisamente
la
fronte
dello
scienziato
.
Il
tipo
che
egli
va
cercando
gli
sta
dinanzi
:
ecco
la
realtà
che
potrà
surrogare
una
idea
;
ecco
la
donna
meglio
adatta
per
sostituirsi
ad
una
larva
...
Il
Virey
fece
il
giro
della
tavola
,
e
in
un
batter
di
ciglio
fu
presso
alla
immolata
.
-
Sorella
di
amore
-
disse
lo
scienziato
all
'
orecchio
della
bella
-
sono
dolentissimo
di
dovervi
importunare
in
tal
momento
...
Vi
è
un
malato
...
un
morente
...
che
reclama
i
vostri
soccorsi
...
La
sua
vita
dipende
da
voi
...
Abbandonate
la
mensa
e
seguitemi
!
...
-
La
preferenza
che
voi
mi
accordate
-
rispose
la
donna
con
amabile
accento
-
mi
colmerebbe
di
troppa
gioia
,
se
in
questo
istante
la
mia
vanità
femminile
non
fosse
dominata
da
un
istinto
più
volgare
.
Gli
stimoli
del
desiderium
mi
hanno
surreccitate
le
papille
nervee
a
tal
segno
,
che
il
mio
appetito
di
vivande
si
è
reso
feroce
,
e
voi
converrete
meco
che
questi
ninnoli
non
potranno
ottenere
altro
effetto
fuor
quello
di
irritare
davvantaggio
la
rabbia
de
'
miei
denti
.
Così
parlando
,
la
bella
portò
al
labbro
un
elegante
spillone
d
'
argento
,
sulla
cui
estremità
stavano
infisse
due
lingue
di
usignuolo
affumicate
.
-
Il
nostro
collega
Raspail
ha
provveduto
a
tali
urgenze
-
disse
il
Virey
traendo
da
una
scatoletta
due
pillole
di
midollo
concentrato
di
leone
.
-
Questi
due
globuletti
racchiudono
gli
atomi
sostanziali
di
due
pranzi
lautissimi
.
-
Sia
fatta
la
vostra
volontà
!
-
rispose
con
tristezza
la
donna
inghiottendo
le
pillole
;
-
ma
un
buon
pranzo
è
una
grande
consolazione
dei
sensi
,
mentre
invece
questi
surrogati
della
scienza
...
Poi
,
mutando
improvvisamente
di
tono
:
-
Ditemi
,
Primate
,
è
egli
bello
il
vostro
malato
?
-
Giudicatene
!
-
rispose
il
Virey
.
E
in
così
dire
,
pose
innanzi
alla
donna
una
fotografia
colorata
che
ritraeva
l
'
Albani
in
tutto
il
fulgore
della
sua
bellezza
giovanile
.
Che
è
stato
?
perché
mai
al
vedere
quelle
sembianze
l
'
Immolata
trasalisce
e
balza
dalla
seggiola
con
febbrile
agitazione
?
-
Presto
!
che
tardiamo
?
non
si
perda
un
istante
!
-
esclama
la
donna
con
voce
affannata
,
appoggiandosi
al
braccio
del
medico
.
E
già
entrambi
muovevano
per
uscire
,
quando
un
uomo
,
o
piuttosto
un
mostro
della
specie
umana
sbucò
improvvisamente
da
una
delle
porte
che
mettevano
agli
appartamenti
superiori
,
e
chiuse
il
passo
alla
donna
esclamando
con
terribile
voce
:
-
Fermatevi
!
voi
obbliate
le
vostre
promesse
!
...
L
'
Immolata
si
strinse
al
braccio
del
Virey
,
tremante
e
spaurita
come
una
capinera
in
presenza
dell
'
aspide
.
CAPITOLO
XXII
.
Cardano
.
Chi
era
quel
personaggio
...
terribile
?
Lo
sapremo
più
tardi
;
vediamo
ora
qual
fosse
nell
'
aspetto
.
La
sua
testa
era
enorme
.
Figuratevi
la
materia
organica
di
quattro
teste
,
impiegata
a
formarne
una
sola
.
Al
vederlo
,
il
Virey
provò
un
fremito
di
ribrezzo
e
si
arrestò
come
impietrito
.
-
Non
è
dunque
una
favola
la
testa
di
Medusa
?
Se
alla
capacità
di
questo
cranio
-
pensò
lo
scienziato
-
corrisponde
il
volume
del
midollo
cerebrale
,
qual
genio
portentoso
...
qual
grande
scellerato
dev
'
essere
costui
!
...
Indubbiamente
quell
'
uomo
era
un
mostro
;
pure
,
alla
immane
testa
non
poteva
rimproverarsi
altro
difetto
fuor
quello
di
essere
sproporzionata
al
restante
della
persona
.
Spiccate
il
capo
al
Mosé
di
Michelangelo
e
ponetelo
sulle
spalle
di
un
nano
,
voi
avrete
una
immagine
approssimativa
dello
strano
personaggio
.
I
suoi
grandi
occhi
bovini
,
coronati
da
grandi
sopracciglia
e
iniettati
di
sangue
,
rivelavano
una
straordinaria
potenza
di
percezione
.
L
'
espressione
del
suo
sguardo
era
tetra
,
non
sinistra
.
Le
grosse
labbra
,
perfettamente
delineate
,
dinotavano
la
energia
e
il
sensualismo
di
un
carattere
ardente
.
Era
una
testa
che
a
primo
tratto
eccitava
lo
sgomento
e
il
ribrezzo
,
ma
l
'
occhio
che
sovr
'
essa
osava
arrestarsi
un
istante
,
ne
rimaneva
abbagliato
.
La
corporatura
,
comparativamente
tozza
e
deforme
,
si
faceva
ammirare
per
lo
spiccato
rilievo
dei
contorni
.
Sotto
la
elegante
sopraveste
del
nano
si
indovinavano
un
torace
di
granito
,
due
braccia
di
acciaio
e
una
muscolatura
da
atleta
.
Il
Virey
,
dopo
aver
contemplato
in
silenzio
i
singoli
tratti
di
quel
fenomeno
vivente
,
prese
animo
a
parlargli
:
-
Potete
voi
affermare
dei
diritti
legali
sulla
suora
che
io
intendo
esportare
per
opera
di
carità
umana
?
...
In
tal
caso
soltanto
...
-
Dessa
mi
appartiene
!
-
interruppe
il
nano
vivamente
.
-
Interrogatela
!
...
Non
posso
supporre
che
ella
abbia
obliati
gli
impegni
con
me
presi
or
fanno
pochi
minuti
.
-
Noi
apparteniamo
alla
umanità
tutta
intera
-
rispose
l
'
Immolata
sospirando
;
-
ma
quelli
che
soffrono
,
quelli
che
partono
dalla
terra
hanno
su
noi
dei
diritti
più
urgenti
.
Così
parlando
,
la
donna
guardava
il
nano
fissamente
,
colla
espressione
supplichevole
e
mesta
del
delinquente
che
chiede
grazia
all
'
arbitro
de
'
suoi
giorni
.
E
vedendo
che
quegli
non
accennava
ad
arrendersi
,
la
trepida
donna
rivolse
la
parola
all
'
uomo
che
le
dava
di
braccio
,
invitandolo
a
mostrare
il
mandato
di
estradizione
di
cui
era
munito
.
Il
Virey
non
esitò
un
istante
a
porgere
il
foglio
.
Il
nano
lo
percorse
rapidamente
coll
'
occhio
,
e
parve
disarmato
.
-
Intorno
a
questa
mensa
-
riprese
lo
strano
personaggio
volgendo
la
parola
al
Virey
con
intonazione
più
mite
-
vi
hanno
ottocento
suore
disposte
a
prestarvi
i
loro
servizi
;
non
sareste
voi
abbastanza
cortese
per
riferire
la
vostra
scelta
sovra
una
di
quelle
?
-
Ragioni
di
scienza
me
lo
vietano
-
rispose
il
Virey
gravemente
.
-
L
'
illustre
malato
reclama
l
'
applicazione
di
un
assorbente
eminentemente
simpatico
,
e
in
questa
donna
soltanto
ho
potuto
scorgere
le
facoltà
che
al
mio
caso
si
confanno
.
Il
nano
aggrottò
le
ciglia
,
le
sue
labbra
impallidirono
e
parvero
minacciare
una
violenta
esplosione
di
collera
.
Girò
una
occhiata
d
'
intorno
,
un
'
occhiata
bieca
,
sospettosa
,
tremenda
;
ma
scorgendo
due
ufficiali
di
sorveglianza
che
si
avanzavano
alla
sua
volta
,
coll
'
accento
cupo
di
chi
si
reprime
,
disse
:
-
Sia
fatta
la
volontà
della
legge
!
Noi
ci
vedremo
più
tardi
...
Il
Virey
fece
un
saluto
del
capo
,
e
la
donna
,
cui
erano
state
dirette
le
ultime
parole
del
nano
,
rispose
con
una
intraducibile
occhiata
piena
di
angoscia
e
di
sommissione
.
Poco
dopo
,
la
volante
che
stazionava
sulla
piazza
della
cattedrale
,
accoglieva
nel
suo
grembo
il
Primate
e
la
suora
,
e
dirigevasi
con
moto
rapidissimo
verso
la
villa
Paradiso
.
Durante
il
tragitto
,
l
'
Immolata
appariva
turbata
.
-
Quest
'
uomo
-
le
disse
il
Virey
-
ha
prodotto
sui
vostri
nervi
una
impressione
dolorosa
.
Procurate
di
ricomporvi
e
di
obliare
.
Per
la
missione
che
ora
andate
a
compiere
si
esige
molta
calma
e
molta
energia
di
volere
.
-
Se
voi
conosceste
quel
mostro
!
-
esclamò
l
'
Immolata
rabbrividendo
.
-
Egli
è
dunque
di
una
specie
ben
trista
,
se
voi
tremate
e
vi
coprite
di
pallore
al
ricordarlo
?
...
-
Egli
è
un
mistero
più
buio
della
notte
e
più
profondo
del
mare
.
-
Voi
dunque
ignorate
affatto
chi
egli
sia
?
-
Se
ogni
sua
parola
non
è
una
menzogna
,
debbo
credere
che
egli
si
chiami
Cardano
,
e
ch
'
egli
sia
ricco
e
potente
come
un
re
.
-
E
viene
spesso
in
cerca
di
voi
?
-
Mi
ama
!
-
sospirò
la
donna
con
un
gesto
di
orrore
.
-
Se
sapeste
quale
tremenda
cosa
sia
per
noi
il
dover
subire
di
tali
amori
!
...
Uno
scoppio
di
lacrime
troncò
le
parole
della
donna
.
Il
medico
accerchiò
la
bellissima
testa
col
braccio
e
premendola
al
petto
esclamò
mestamente
:
-
La
società
moderna
,
designandovi
col
titolo
di
Immolate
,
ha
reso
giustizia
al
vostro
eroismo
.
-
No
!
no
!
-
riprendeva
la
desolata
singhiozzando
.
-
La
mente
dell
'
uomo
non
riuscirà
mai
a
concepire
le
atrocità
del
nostro
martirio
.
Uno
dei
più
orrendi
supplizii
ideati
dalla
scelleraggine
antica
fu
quello
di
legare
ad
un
vivo
il
corpo
di
un
estinto
per
seppellirli
abbracciati
nella
medesima
tomba
.
Orbene
:
nelle
prepotenze
a
cui
la
Immolata
si
assoggetta
vi
è
qualche
cosa
che
assomiglia
all
'
accoppiamento
di
un
morto
e
di
un
vivo
...
Essere
amata
da
quel
mostro
,
dover
subire
i
suoi
amplessi
,
dover
fingere
al
segno
,
ch
'
egli
talvolta
possa
illudersi
di
essere
amato
!
...
È
orribile
...
è
spaventoso
!
...
-
Da
quanto
tempo
conoscete
quell
'
uomo
?
-
domandò
il
Virey
.
-
Da
sei
o
sette
mesi
.
Dal
giorno
in
cui
a
Milano
ebbe
luogo
l
'
esperimento
della
pioggia
artifiziale
ideata
dal
celebre
Albani
.
Non
potrò
mai
obliare
le
tremende
parole
ch
'
io
lo
intesi
profferire
in
quella
occasione
.
Al
cadere
delle
prime
stille
,
mentre
dalla
città
si
alzava
un
grido
di
sorpresa
e
di
plauso
,
l
'
esplosione
di
un
ghigno
satanico
mi
trasse
a
rivolgere
il
capo
.
I
miei
occhi
si
incontrarono
per
la
prima
volta
in
quelli
del
basilisco
.
Ed
egli
,
senza
smettere
il
suo
ghigno
beffardo
,
e
guardandomi
fissamente
:
«
applaudite
!
applaudite
!
-
ringhiava
colla
sua
voce
cavernosa
;
-
questo
meccanismo
,
migliorato
,
corretto
e
opportunamente
applicato
,
al
meno
danno
potrà
fra
pochi
mesi
riprodurre
il
diluvio
!
»
Il
Virey
prestava
la
massima
attenzione
alle
parole
della
Immolata
e
a
sua
volta
diveniva
tetro
.
Il
moto
discendente
della
gondola
avvertì
lo
scienziato
che
era
tempo
di
avviare
la
conversazione
sovra
altro
tema
.
-
Adunate
le
vostre
forze
-
diss
'
egli
;
-
cacciate
dalla
mente
ogni
avversa
preoccupazione
;
il
nuovo
sacrificio
a
cui
andate
incontro
darà
la
vita
ad
un
fratello
che
ha
resi
i
più
segnalati
servigi
alla
umanità
.
Poco
dianzi
avete
nominato
l
'
Albani
,
l
'
inventore
della
pioggia
artifiziale
.
Orbene
,
sappiatelo
:
gli
è
appunto
quell
'
insigne
cittadino
che
reclama
le
vostre
cure
.
Poco
fa
,
nel
gettar
gli
occhi
sulla
di
lui
effigie
,
le
vostre
guance
si
animarono
di
un
vivo
rossore
,
e
se
io
non
mi
sono
ingannato
,
i
vostri
nervi
furono
scossi
da
un
elettrismo
simpatico
.
-
Primate
!
-
esclamò
la
donna
rianimandosi
improvvisamente
-
gli
è
che
quella
effigie
...
quelle
sembianze
...
-
Ebbene
!
-
esclamò
il
medico
colla
impaziente
curiosità
di
chi
sta
per
afferrare
l
'
ultima
parola
di
un
enigma
.
-
Ebbene
!
-
sospirò
l
'
Immolata
-
quella
effigie
e
quelle
sembianze
mi
hanno
ricordato
ciò
che
una
donna
della
mia
condizione
ha
l
'
obbligo
di
obliare
,
che
anch
'
io
sulla
terra
ho
amato
una
volta
,
e
molto
,
e
intensamente
amato
pel
solo
diletto
di
amare
.
Su
queste
parole
della
Immolata
la
gondola
toccò
terra
.
Il
Virey
offerse
il
braccio
alla
donna
,
e
si
inoltrò
con
essa
nella
galleria
che
metteva
alla
stanza
del
malato
.
-
Nessun
sintomo
allarmante
?
-
chiese
il
medico
entrando
.
-
Nessuno
-
rispose
fratello
Consolatore
.
-
Lasciamo
con
lui
questa
suora
e
ritiriamoci
.
Ciò
che
importa
-
soggiunse
il
medico
volgendosi
alla
Immolata
-
è
che
quest
'
uomo
creda
in
voi
prima
che
siano
trascorse
due
ore
.
Tutti
uscirono
dalla
stanza
ad
eccezione
della
donna
.
Questa
si
appressò
tremando
al
letto
dell
'
infermo
.
La
luce
melanconica
della
lampada
azzurra
,
rischiarando
il
pallido
volto
,
lo
abbelliva
di
una
tristezza
funerea
.
L
'
Immolata
,
al
vedere
quelle
sembianze
,
potè
a
stento
reprimere
un
grido
.
Si
gettò
su
quel
corpo
assiderato
coll
'
impeto
di
una
madre
selvaggia
che
trova
il
proprio
figlio
ucciso
da
una
serpe
.
Le
sue
braccia
,
incrociandosi
tra
le
chiome
dell
'
infermo
,
sollevarono
dai
guanciali
il
capo
estenuato
;
le
sue
labbra
tumide
di
sangue
,
esuberanti
di
ardore
,
corsero
avidamente
a
baciare
una
bocca
,
dove
la
morte
già
delineava
il
suo
glaciale
sorriso
.
Quel
bacio
poteva
essere
eterno
.
L
'
Immolata
,
affiggendo
le
sue
labbra
a
quelle
dell
'
Albani
,
dovea
trasmettere
la
vita
o
assorbire
la
dissoluzione
.
Ma
i
presagi
del
Virey
non
tardarono
ad
avverarsi
.
L
'
infermo
dopo
alcuni
istanti
aprì
gli
occhi
.
-
Che
è
stato
?
-
domandò
con
fioca
voce
.
L
'
Immolata
trasalì
,
e
cadendo
in
ginocchio
presso
il
letto
del
malato
,
gli
mormorò
all
'
orecchio
una
parola
che
parve
rianimarlo
.
-
Il
vostro
nome
!
il
vostro
nome
!
-
ripeteva
l
'
Albani
,
guardandola
fissamente
.
E
allora
,
con
un
accento
pieno
di
soavità
e
di
tristezza
,
la
genuflessa
prese
a
parlare
di
tal
guisa
:
CAPITOLO
XXIII
.
Sogno
di
una
notte
di
estate
.
-
Lassù
,
al
paese
,
dove
le
figliuole
non
hanno
cessato
di
portare
con
orgoglio
i
nomi
delle
loro
madri
,
mi
chiamavano
Maria
.
Più
tardi
,
mutando
dimora
e
condizione
,
io
presi
il
nome
di
Glicinia
...
-
La
Glicinia
è
un
pallido
fiore
-
mormorò
l
'
Albani
.
-
Se
voi
non
vi
chiamate
Fidelia
,
come
accade
ch
'
io
vi
vegga
inginocchiata
davanti
al
mio
letto
?
-
È
il
posto
che
mi
spetta
;
e
non
credo
che
altra
persona
al
mondo
più
di
me
ci
avrebbe
dritto
.
Noi
donne
siamo
portate
ad
amare
con
istinto
materno
coloro
ai
quali
abbiamo
dato
la
vita
,
e
quando
una
di
queste
vite
è
in
pericolo
,
noi
sappiamo
che
per
salvarla
nessuna
potenza
umana
uguaglierebbe
la
nostra
!
-
Mia
madre
è
morta
!
-
sospirò
l
'
Albani
;
-
le
sue
carezze
e
i
suoi
baci
mancarono
alla
mia
giovinezza
.
-
Nè
vi
resta
il
sovvenire
di
altre
carezze
,
di
altri
baci
,
più
impetuosi
,
più
ardenti
,
che
in
una
notte
di
spasimi
atroci
,
in
un
'
ora
di
tremenda
agonia
vi
fecero
esclamare
:
la
giustizia
degli
uomini
mi
avea
ucciso
e
l
'
amore
di
un
angelo
mi
richiama
alla
vita
?
...
L
'
Albani
si
rizzò
sui
guanciali
,
ma
tosto
,
vinto
dalla
spossatezza
,
piegò
il
capo
su
quello
della
Immolata
esclamando
:
parlami
!
-
Parlami
ancora
!
la
tua
voce
mi
fa
bene
al
cuore
.
-
Or
fanno
cinque
anni
-
riprese
la
donna
-
al
cadere
del
giorno
,
io
sedeva
con
mia
madre
fuor
della
casetta
tutta
coperta
di
edera
e
di
glicinie
,
posta
sul
declivio
di
una
collina
.
Il
sole
tramontava
dietro
un
padiglione
di
nuvole
ardenti
,
i
cui
riflessi
di
porpora
rischiaravano
il
villaggio
come
vampa
di
Incendio
.
Si
respirava
un
'
aria
di
fuoco
.
Regnava
intorno
a
noi
quel
silenzio
lugubre
che
sembra
presagire
l
'
uragano
.
Allo
svolto
del
sentiero
che
metteva
alla
nostra
abitazione
apparve
un
viandante
affannato
.
Si
appoggiò
al
muricciuolo
,
e
scuotendosi
la
polvere
dagli
abiti
,
pareva
cercare
collo
sguardo
una
persona
a
cui
chiedere
soccorso
.
Vestiva
la
tunica
bianca
del
prete
riformato
,
e
sotto
il
suo
largo
cappello
da
pellegrinaggio
si
disegnavano
i
contorni
di
un
bellissimo
viso
.
Mia
madre
si
alzò
.
Quel
movimento
attrasse
a
noi
gli
sguardi
del
Levita
,
che
tosto
si
diresse
alla
nostra
volta
esclamando
una
parola
di
benedizione
.
-
La
volontà
di
Dio
e
la
saggezza
degli
uomini
-
proseguì
egli
colla
sua
voce
piena
di
angelica
dolcezza
-
mi
hanno
imposto
di
accompagnare
pel
duro
calle
della
espiazione
uno
sventurato
,
che
oggimai
non
ha
più
il
diritto
di
coabitare
coi
fratelli
.
Ma
la
pietà
di
Dio
impone
dei
temperamenti
alla
giustizia
della
società
,
e
l
'
arbitro
di
questi
temperamenti
suoi
essere
il
sacerdote
.
Ora
,
ecco
un
caso
nel
quale
io
posso
di
tutta
coscienza
invocare
pel
mio
martire
la
tregua
dei
rigori
legali
.
Il
reietto
è
là
...
giacente
sul
terreno
...
affranto
dalla
stanchezza
e
dalla
febbre
...
L
'
uragano
è
imminente
...
Io
non
debbo
permettere
che
quell
'
infelice
muoia
sulla
via
maledicendo
agli
uomini
ed
al
cielo
.
Consentireste
voi
a
dargli
asilo
per
questa
notte
?
Mia
madre
ed
io
ci
ricambiammo
uno
sguardo
,
e
introducemmo
il
Levita
nel
cortiletto
.
Benedette
le
case
dei
nostri
padri
!
-
esclamò
il
prete
;
-
questi
porticati
erano
una
ispirazione
della
carità
!
qui
le
rondini
fabbricavano
i
loro
nidi
,
e
qui
dormivano
nella
sicurezza
i
perseguitati
e
i
mendichi
.
Non
volete
salire
agli
appartamenti
superiori
?
-
chiese
mia
madre
al
Levita
.
-
No
!
...
l
'
infrazione
della
legge
eccederebbe
i
limiti
che
mi
sono
prescritti
.
Si
stabilì
di
collocare
un
pagliericcio
al
piede
della
scala
.
Mia
madre
ed
io
ci
affrettammo
ad
apprestare
quel
povero
letto
,
corredandolo
di
un
guanciale
e
di
una
coltre
.
Noi
stendemmo
fra
le
colonne
del
portico
una
tenda
di
riparo
:
una
scranna
,
un
'
anfora
d
'
acqua
,
un
lavacro
ed
una
lampada
elettrica
completarono
il
mobilio
di
quell
'
andito
terreno
,
dove
la
pietà
,
sposandosi
all
'
infortunio
,
doveva
in
quella
notte
tramutarsi
in
un
amore
infinito
.
«
Frattanto
,
il
sacerdote
era
uscito
con
due
famigli
per
soccorrere
il
caduto
e
sorreggerlo
fino
alla
porta
della
nostra
casa
.
Il
vergine
cuore
di
una
fanciulla
ha
dei
presentimenti
divini
.
Ciò
che
noi
proviamo
all
'
appressarsi
di
quel
lui
ignorato
che
dovrà
essere
il
sole
della
nostra
esistenza
è
qualche
cosa
che
simiglia
ad
un
'
aurora
.
La
nostra
anima
si
rischiara
,
i
nostri
sensi
tripudiano
;
noi
ci
sentiamo
inondate
di
una
beatitudine
rivelatrice
...
Nella
attonita
fantasia
il
mistero
prende
forma
,
ed
è
una
forma
indeterminata
,
volubile
,
che
ad
ogni
tratto
svanisce
per
ricomporsi
,
per
rassodarsi
,
per
isfuggirci
di
nuovo
,
fino
a
quando
,
all
'
apparire
di
un
essere
reale
,
il
cuore
non
ci
gridi
con
un
sussulto
:
eccolo
!
è
lui
!
Ho
cercato
di
esprimere
le
ansie
della
attesa
,
ma
invano
tenterei
dipingere
a
parole
la
emozione
che
provai
nel
vedermi
innanzi
...
quello
sventurato
.
Egli
era
bello
della
tua
bellezza
;
egli
era
pallido
come
tu
lo
sei
;
egli
soffriva
come
tu
soffri
...
I
due
famigli
,
sorreggendolo
,
lo
accompagnarono
fino
al
letto
.
Mi
passò
accanto
,
levò
gli
occhi
,
e
il
suo
sguardo
-
poiché
la
parola
gli
era
contesa
dal
dovere
-
esprimeva
un
ringraziamento
affettuoso
.
«
I
miei
occhi
non
si
affissarono
che
un
istante
su
lui
,
ma
la
sua
imagine
rimase
avvinta
al
mio
cuore
per
non
più
dipartirsene
.
Mia
madre
,
all
'
atto
di
allontanarsi
,
chiese
al
Levita
se
di
nulla
abbisognasse
.
«
Troverò
il
mio
posto
per
riposarmi
-
riprese
quegli
,
e
accennando
al
compagno
che
si
appoggiava
alla
muraglia
per
sorreggersi
,
ci
fece
comprendere
che
la
nostra
presenza
cominciava
a
divenire
importuna
.
Ci
avviammo
per
salire
agli
appartamenti
superiori
.
Io
non
proffersi
parola
;
le
lacrime
agglomerate
sul
cuore
facevano
intoppo
alla
voce
.
Prima
che
noi
fossimo
entrate
nelle
nostre
stanze
,
uno
scoppio
fragoroso
di
tuono
annunziò
lo
scatenarsi
dell
'
uragano
»
.
L
'
Immolata
si
interruppe
.
Il
tremito
convulso
onde
l
'
infermo
era
assalito
lo
avvertiva
che
i
dettagli
spaventevoli
di
quella
scena
potevano
ucciderlo
.
La
crisi
fu
passeggiera
.
Il
sembiante
dell
'
Albani
si
ricompose
,
una
leggiera
tinta
di
rossore
traspirò
dalle
pallide
guance
,
gli
occhi
si
animarono
di
viva
luce
.
L
'
Immolata
raccolse
tra
le
braccia
il
bel
capo
che
per
un
istante
si
era
scostato
da
lei
,
e
riprese
a
parlare
di
tal
guisa
:
-
Le
grandi
commozioni
della
natura
non
durano
a
lungo
.
Di
là
a
pochi
istanti
,
la
tempesta
era
cessata
,
e
il
cielo
raggiante
di
stelle
,
gli
alberi
ed
i
fiori
rinfrescati
dalla
pioggia
si
scambiavano
un
saluto
di
luce
e
di
profumi
.
La
notte
riprendeva
la
sua
calma
solenne
,
e
tutto
il
creato
pareva
gioire
.
Ciò
che
non
poteva
placarsi
era
il
turbamento
,
l
'
agitazione
,
la
febbre
del
mio
povero
cuore
.
Io
non
mi
era
coricata
.
Durante
l
'
uragano
,
io
non
aveva
cessato
di
pregare
,
di
piangere
,
di
baciare
col
desiderio
della
pietà
e
dell
'
amore
il
bel
volto
dell
'
ospite
infelice
.
L
'
atmosfera
della
stanzetta
mi
soffocava
.
Apersi
la
finestra
;
la
dolce
frescura
e
le
esalazioni
del
giardino
non
valsero
a
confortarmi
.
Sotto
la
finestra
che
sovrastava
al
porticato
,
io
vedevo
al
soffio
dell
'
aere
agitarsi
una
tenda
.
Dei
singulti
affannosi
giungevano
al
mio
orecchio
,
e
penetrandomi
nel
cuore
,
parevano
tradursi
in
richiami
e
rimproveri
.
Sorpassando
quel
debole
riparo
di
tela
,
il
mio
pensiero
penetrava
nell
'
andito
lugubre
,
ove
un
bello
,
un
giovane
uomo
,
reietto
dalla
società
,
implorava
nei
tremiti
della
febbre
quella
stilla
ravvivatrice
che
è
una
parola
di
perdono
e
di
amore
.
E
mentre
nell
'
animo
mio
si
dibattevano
le
esitanze
e
i
desiderii
;
mentre
i
pregiudizii
contrastavano
a
quegli
istinti
di
pietà
e
di
sacrifizio
che
fanno
santa
la
donna
,
io
aveva
sorpassata
la
soglia
della
stanzetta
;
ero
discesa
al
piano
terreno
,
ero
caduta
in
ginocchio
presso
il
giaciglio
di
un
infelice
...
-
E
quegli
?
-
domandò
l
'
Albani
con
voce
animata
.
-
Sollevò
il
capo
e
mi
stese
le
braccia
,
profferendo
la
parola
del
Cristo
morente
...
«
ho
sete
!
»
-
Gli
sventurati
hanno
sete
di
pietà
e
di
amore
-
interruppe
l
'
Albani
.
-
Infatti
-
proseguì
l
'
Immolata
-
l
'
acqua
che
io
gli
porsi
non
valse
a
dissetarlo
...
-
Oh
!
mi
sovvengo
-
riprese
l
'
Albani
contemplando
con
espressione
di
viva
riconoscenza
e
di
affetto
il
bel
volto
della
donna
;
mi
sovvengo
di
tutto
...
Eppure
,
in
quella
notte
gli
ardori
del
mio
labbro
furono
ammorzati
!
...
-
Ti
rammenti
di
qual
maniera
?
-
chiese
Glicinia
sollevandosi
e
affiggendo
amorosamente
la
bocca
a
quella
dell
'
infermo
.
-
Tu
mi
attiravi
al
tuo
petto
esclamando
:
«
io
ti
ringrazio
...
io
ti
benedico
...
I
tuoi
baci
mi
daranno
la
forza
di
vivere
...
e
di
soffrire
.
»
La
reminiscenza
di
una
ebbrezza
sovrumana
,
ravvivata
dall
'
aspetto
,
dalla
voce
,
dalle
ardenti
carezze
di
una
donna
incomparabilmente
leggiadra
,
operarono
il
miracolo
.
Ripetendo
con
voce
sussultante
le
parole
della
enfatica
narratrice
,
l
'
Albani
aveva
ripreso
,
colle
illusioni
del
passato
,
tutta
la
energia
del
suo
temperamento
giovanile
.
Quel
lungo
duetto
di
amore
si
chiuse
con
una
cabaletta
che
il
gusto
musicale
dell
'
epoca
nostra
ci
impone
di
sopprimere
.
L
'
impeto
della
passione
non
poteva
durare
a
lungo
nella
fibra
estenuata
dell
'
infermo
.
Quando
il
Virey
e
fratello
Consolatore
rientrarono
poco
dopo
nella
stanza
,
l
'
Albani
era
ricaduto
nel
letargo
;
ma
il
pallido
volto
supino
ai
guanciali
pareva
tuttavia
irradiato
di
felicità
,
e
il
labbro
atteggiato
al
sorriso
rivelava
la
calma
serena
degli
organi
intelligenti
.
Il
Primate
si
accostò
al
letto
.
Posò
la
mano
sul
cuore
dell
'
infermo
,
e
guardando
fissamente
la
donna
,
colla
espressione
di
chi
si
attende
una
risposta
affermativa
,
le
chiese
a
bassa
voce
:
«
ha
creduto
?
»
-
Ha
creduto
-
rispose
l
'
Immolata
.
E
la
porpora
delle
guance
,
lo
splendore
degli
occhi
,
l
'
ansia
del
petto
,
prestavano
alla
pudica
parola
il
più
espressivo
dei
commenti
.
-
Voi
potete
ritirarvi
-
disse
il
medico
all
'
Immolata
;
-
la
vostra
missione
è
compiuta
;
dopo
il
breve
letargo
,
avremo
la
reazione
febbrile
,
e
in
seguito
a
quella
potremo
operare
sul
sangue
con
sicurezza
di
riuscita
.
In
quel
punto
entravano
nella
stanza
gli
alunni
e
alcuni
subalterni
della
villa
.
-
Ho
l
'
onore
di
annunziarvi
-
proseguì
il
Virey
solennemente
-
che
fra
dodici
giorni
l
'
illustre
Albani
avrà
ricuperata
l
'
integrità
del
suo
essere
,
e
potrà
presentarsi
alla
Assemblea
elettorale
del
nobile
Dipartimento
che
intende
elevarlo
alla
carica
di
Gran
Proposto
.
L
'
Immolata
esitava
ad
uscire
.
Fratello
Consolatore
la
prese
per
mano
e
traendola
in
disparte
:
-
Sorella
-
le
disse
all
'
orecchio
;
-
al
sacerdote
e
all
'
Immolata
non
è
mai
permesso
di
obliare
che
la
vita
è
un
sacrifizio
.
-
No
!
no
!
-
rispose
la
donna
colla
vivacità
di
un
fanciullo
contrariato
;
-
noi
viviamo
di
amore
,
e
ogni
voto
,
ogni
legge
sociale
che
si
oppone
a
questo
sovrano
istinto
della
natura
,
è
una
mostruosità
di
cui
Dio
deve
inorridire
.
Io
amo
quest
'
uomo
!
...
Egli
mi
ha
insegnato
i
più
intensi
piaceri
e
i
dolori
più
tremendi
della
vita
..
»
per
lui
divenni
madre
!
...
Il
Levita
levò
gli
occhi
nel
bellissimo
volto
soffuso
di
lacrime
,
e
quello
sguardo
gli
ravvivò
nel
pensiero
mille
memorie
assopite
.
E
traendo
seco
la
donna
oltre
il
vestibolo
per
passare
nel
giardino
:
-
Non
era
dunque
-
esclamava
-
un
sogno
di
inferma
fantasia
ciò
che
il
mio
povero
compagno
di
viaggio
ebbe
a
rivelarmi
dopo
quella
notte
angosciosa
che
noi
passammo
a
Losanna
.
Ma
voi
...
?
Come
avviene
che
io
debba
rivedervi
fra
le
Immolate
,
dopo
che
Iddio
vi
aveva
fatta
santa
col
maggiore
de
'
suoi
benefizii
,
rendendovi
madre
?
...
-
Io
perdetti
mio
figlio
-
rispose
la
donna
con
un
sospiro
.
-
Morto
?
...
-
Rapito
in
età
di
due
mesi
.
Fratello
Consolatore
giunse
le
mani
esclamando
:
-
E
Iddio
vorrà
permettere
che
duri
eternamente
impunita
questa
tratta
misteriosa
di
neonati
per
cui
piangono
tante
madri
!
...
Duemila
e
cinquecento
bimbi
scomparsi
dall
'
Europa
in
meno
di
tre
anni
...
e
nessun
indizio
...
nessuna
traccia
...
-
Tacete
!
...
-
interruppe
la
donna
rabbrividendo
.
-
Che
è
stato
?
...
-
Vedete
...
quell
'
uomo
?
...
-
Un
orribile
uomo
!
-
disse
il
Levita
,
guardando
verso
la
cancellata
del
giardino
.
-
Ebbene
...
quel
terribile
nano
...
quel
mostro
...
in
un
momento
di
esaltazione
amorosa
...
mi
avrebbe
promesso
...
-
Vi
avrebbe
promesso
?
...
-
Di
restituirmi
la
mia
creatura
a
patto
che
io
infranga
i
miei
voti
,
a
patto
ch
'
io
mi
sacrifichi
a
lui
per
tutto
il
resto
de
'
miei
giorni
.
Fratello
Consolatore
alzò
gli
occhi
al
cielo
e
dopo
breve
silenzio
esclamò
con
fatidico
accento
:
-
È
necessario
che
il
sacrificio
si
compia
;
i
figli
sono
la
redenzione
dei
padri
.
Così
parlando
,
il
sacerdote
e
la
donna
erano
giunti
alla
porta
maestra
del
gran
parco
.
-
Sorella
di
amore
!
-
ringhiò
il
nano
che
stava
ad
attenderli
oltre
il
cancello
-
i
termini
della
estradizione
sono
spirati
-
vorrete
voi
permettere
,
o
bella
fra
le
belle
,
che
io
vi
riconduca
all
'
ovile
nella
mia
gondola
?
...
L
'
Immolata
si
ritrasse
con
ribrezzo
;
ma
appena
il
sacerdote
le
ebbe
mormorato
all
'
orecchio
una
misteriosa
parola
,
abbandonando
il
suo
braccio
a
quello
del
mostro
,
ella
salì
con
lui
nella
gondola
e
disparve
.
CAPITOLO
XXIV
.
Al
Caffè
Merlo
.
Usciamo
dalle
alcove
!
Uno
splendido
sole
ravviva
le
contrade
della
bella
e
popolosa
Milano
.
Questo
ente
collettivo
,
che
rappresenta
lo
spirito
e
l
'
attività
di
una
fra
le
più
illustri
famiglie
della
Unione
,
si
prepara
ad
eleggere
il
Gran
Proposto
che
dovrà
succedere
al
dimissionario
Berretta
.
La
lotta
elettorale
,
a
norma
di
Legge
,
dovrà
chiudersi
nel
termine
di
dodici
giorni
,
onde
il
nuovo
titolato
possa
intervenire
al
Congresso
dipartimentale
di
Napoli
e
di
là
trasferirsi
a
Berlino
dove
l
'
Assemblea
sovrana
suole
adunarsi
alla
fine
d
'
anno
.
Il
proclama
politico
del
Torresani
,
la
diagnosi
dell
'
umano
deperimento
e
i
tremendi
pronostici
enunziati
dal
Virey
,
nonchè
i
tetri
e
complicati
episodii
a
cui
abbiamo
assistito
,
ci
avvertono
che
,
malgrado
l
'
apparente
benessere
dell
'
Europa
,
gli
individui
vi
si
muovono
a
disagio
e
non
paiono
troppo
soddisfatti
dell
'
ordinamento
politico
e
sociale
che
li
regge
.
-
Vi
è
un
motto
che
sempre
fu
mormorato
dalle
masse
all
'
indomani
di
ogni
conquista
,
di
ogni
progresso
liberale
:
si
stava
meglio
quando
si
stava
peggio
.
Dovremo
noi
meravigliarci
se
l
'
assurda
querimonia
si
va
tuttavia
ripetendo
in
un
'
epoca
,
nella
quale
si
veggono
realizzate
le
più
audaci
utopie
dei
secoli
precedenti
?
...
La
natura
dell
'
uomo
non
si
muta
e
il
moto
delle
aspirazioni
è
infinito
.
Fatto
è
che
il
Governo
della
Unione
(
come
tutti
i
governi
che
furono
e
che
saranno
)
ha
per
base
...
un
vulcano
.
Duecento
sessanta
quattro
Comuni
,
oltre
quello
di
Milano
,
sono
chiamati
a
nominare
il
loro
Capo
e
rappresentante
.
Il
fervore
,
l
'
agitazione
,
l
'
entusiasmo
degli
elettori
,
nonchè
l
'
apparato
delle
macchine
e
la
complicazione
delle
manovre
dimostrano
la
straordinaria
importanza
della
lotta
.
Non
dipartiamoci
dalla
città
che
fu
il
teatro
degli
avvenimenti
fin
qui
riferiti
.
Lo
spettacolo
che
oggi
vorrà
offrirci
Milano
non
sarà
molto
dissimile
da
quello
che
potremmo
scorgere
altrove
.
Come
ho
detto
,
la
giornata
è
abbellita
da
uno
splendido
sole
.
Gli
Apparatori
pubblici
hanno
allentati
i
velarli
riparatori
e
l
'
estate
di
S
.
Martino
penetra
allegramente
nelle
vie
a
cacciarne
le
poco
salubri
esalazioni
delle
stufe
.
Dai
balconi
e
dalle
finestre
svolazzano
bandiere
e
girandole
di
mille
colori
,
e
al
suono
delle
fanfare
a
migliaia
i
subalterni
di
ogni
classe
sì
spandono
nella
città
per
affiggere
i
proclami
di
concorso
.
Chi
potrà
reggere
alla
rassegna
di
quelle
tappezzerie
stampate
e
dipinte
?
-
Si
vuole
che
i
pretendenti
alla
Propostura
dell
'
Olona
siano
diecimila
.
-
vorreste
voi
leggere
altrettanti
proclami
?
Attendiamo
!
Quelle
dicerie
verranno
riprodotte
dai
giornali
:
ed
ecco
appunto
una
processione
di
Portavvisi
si
diparte
dal
Piccolo
Campidoglio
per
attraversare
quella
grande
arteria
cittadina
che
si
intitola
il
Corso
Ossobuco
.
Poniamoci
a
sedere
sotto
il
Padiglione
del
Caffè
Merlo
,
dove
la
processione
dovrà
passare
e
dove
per
avventura
ci
sarà
dato
raccogliere
dalle
conversazioni
animatissime
dei
cittadini
qualche
sintomo
della
pubblica
opinione
.
Affrettiamoci
.
V
'
è
ancora
un
tavolino
libero
,
e
poco
lungi
da
quello
,
seggono
,
con
alcuni
milanesi
di
nostra
antica
conoscenza
,
due
Primati
dalla
fisonomia
grave
ma
altrettanto
simpatica
.
-
Ci
siamo
,
caro
Pestalozza
!
-
La
è
proprio
così
,
caro
Pirotta
!
E
i
due
milanesi
,
scambiandosi
un
risolino
più
ebete
che
sarcastico
,
tuffano
il
loro
chiffer
nel
caffè
e
pannera
ed
esclamano
:
-
Prepariamoci
alla
lotta
!
-
Rinforziamo
la
macchina
!
Esaurita
la
colazione
,
i
due
amici
riprendono
il
discorso
.
-
Hai
fissato
il
tuo
...
individuo
?
-
Non
ancora
;
ma
io
voterò
colla
maggioranza
de
'
miei
colleghi
politici
.
-
Tu
appartieni
a
qualche
circolo
?
-
Al
Circolo
dei
Droghieri
indipendenti
.
-
Il
vostro
programma
?
-
Vogliamo
che
il
governo
adotti
il
caffè
igienico
fico
-
patata
pei
Coscritti
dell
'
Agro
.
-
Come
afferma
il
vecchio
Pungolo
,
tutte
le
opinioni
politiche
sono
rispettabili
quando
si
ispirino
,
al
pari
delle
vostre
,
ai
grandi
interessi
della
patria
.
Quanto
a
me
,
intendo
portare
il
mio
voto
sul
Primate
Albani
...
-
Vedremo
il
suo
manifesto
...
Pur
che
vi
abbia
qualche
allusione
in
favore
dell
'
anzidetto
caffè
igienico
,
io
vedrò
di
appoggiarlo
.
-
L
'
elezione
dell
'
Albani
farebbe
scoppiare
dalla
bile
quel
bel
mobile
dell
'
ex
proposto
Berretta
con
tutti
i
satelliti
della
infame
Consorteria
.
-
S
'
io
fossi
certo
di
veder
crepare
l
'
ex
proposto
...
-
Quel
ludro
!
-
Quel
ladro
,
dico
io
!
-
E
che
ladro
!
Si
vuole
che
tutti
gli
anni
mandasse
secretamente
a
Madera
un
miliardo
di
lussi
!
...
-
E
i
buoni
Milanesi
l
'
han
lasciato
partire
...
-
Oh
!
la
morte
del
Prina
!
...
-
E
noi
due
a
far
la
parte
del
cavallo
...
Ma
ecco
un
compare
che
sarà
del
nostro
avviso
.
-
Che
vuol
dire
quell
'
aria
affannata
?
Il
brugnone
Perelli
si
accosta
al
tavolino
con
un
giornale
alla
mano
,
esclamando
:
-
Avete
letto
?
cose
da
far
piangere
i
sassi
!
...
-
Che
è
stato
?
-
È
morto
l
'
ex
-
proposto
Berretta
.
-
Morto
!
Oh
,
disgrazia
!
Ma
quando
?
Ma
come
?
-
Leggete
!...sentite!
«
La
mano
ci
trema
...
le
lagrime
ci
fan
velo
agli
occhi
...
il
cuore
ci
si
spezza
nel
trascrivere
l
'
infausta
novella
...
Quell
'
ottimo
patriota
,
quell
'
illustre
pubblicista
,
quell
'
integro
amministratore
della
cosa
pubblica
,
quel
solerte
funzionario
al
cui
genio
,
alla
cui
operosità
Milano
va
debitrice
dei
tanti
abbellimenti
edilizii
,
dei
tanti
provvedimenti
economici
e
filantropici
che
in
pochi
anni
la
elevarono
al
rango
di
città
capitalissima
-
l
'
illustre
,
il
benemerito
,
il
grande
,
l
'
immortale
nostro
concittadino
Berretta
non
è
più
!
Al
momento
di
abbandonare
per
sempre
la
sua
diletta
Milano
,
quel
nobile
cuore
si
è
spezzato
...
di
angoscia
»
.
-
Povero
Berretta
!
-
esclama
il
Pestalozza
;
-
vero
galantuomo
!...vero
patriota
!
...
-
E
una
testa
!
-
soggiunge
il
Pirotta
,
-
una
di
quelle
teste
...
-
E
galantuomo
,
perdio
!
-
Uomini
che
non
dovrebbero
morir
mai
!
-
Ma
Milano
farà
il
suo
dovere
.
-
Apriamo
subito
una
sottoscrizione
per
erigergli
un
monumento
...
-
Approvato
!
-
gridarono
molte
voci
.
-
Io
proporrei
...
-
Sentiamo
!
tu
proporresti
?
...
-
Che
i
Milanesi
facessero
pubblica
e
solenne
riparazione
dei
loro
torti
verso
l
'
illustre
estinto
,
rieleggendolo
alla
carica
di
Gran
Proposto
.
-
Sarebbe
una
dimostrazione
degna
di
noi
.
L
'
illustre
estinto
aveva
troppo
buon
senso
per
opporsi
alla
adottazione
del
caffè
igienico
fico
-
patata
...
Proporrò
la
nomina
al
Circolo
dei
droghieri
...
-
Frattanto
sottoscriviamo
!
Olà
!
penna
,
calamaio
!
e
avanti
a
chi
tocca
!
I
circostanti
si
affollano
intorno
al
Pirotta
,
e
mentre
,
inneggiando
al
defunto
,
tutti
gareggiano
nell
'
offrir
denaro
pel
monumento
,
i
due
Primati
prendono
a
parlare
fra
loro
sommessamente
.
-
Ecco
un
altro
cittadino
benemerito
,
a
cui
verrà
resa
giustizia
quando
i
suoi
compatrioti
non
vedranno
più
in
lui
che
un
uomo
di
Pietra
!
-
mormora
il
giovane
Foscolo
.
-
Il
volgo
fu
sempre
volgo
-
risponde
il
Primate
Alfieri
,
e
l
'
istruzione
universale
ha
cretinizzato
le
masse
completamente
.
Se
il
governo
non
mette
un
freno
alla
stampa
...
-
E
tu
osi
profferire
questo
voto
liberticida
?
...
-
Esso
formerà
la
base
del
mio
programma
elettorale
.
La
libertà
di
stampa
fu
utile
e
buona
ai
tempi
in
cui
l
'
istruzione
era
privilegio
di
pochi
.
A
quell
'
epoca
,
l
'
audacia
dello
scrivere
quasi
sempre
andava
accompagnata
alla
coscienza
del
sapere
.
La
falange
degli
scrittori
pessimi
non
era
tanto
compatta
da
chiudere
il
varco
agli
intelligenti
ed
agli
onesti
,
e
la
voce
solitaria
del
genio
poteva
ancora
soverchiare
il
raglio
collettivo
delle
plebi
.
Ma
oggi
?
Tutti
leggono
,
tutti
scrivono
.
La
statistica
libraria
ci
afferma
che
nella
Unione
Europea
vengono
in
luce
da
venti
a
trentamila
volumi
ogni
giorno
.
Altrettanti
,
e
forse
più
,
ne
produce
l
'
America
;
e
non
parliamo
delle
altre
province
già
invase
e
corrotte
dalla
nostra
civiltà
.
A
leggere
tutti
i
volumi
che
si
pubblicano
in
un
giorno
,
appena
basterebbe
la
vita
di
un
uomo
!
Qual
criterio
può
ora
guidare
le
nostre
preferenze
?
E
chi
ci
addita
il
buon
libro
?
Chi
vorrà
sommergersi
in
questo
oceano
di
insensatezze
stampate
,
colla
incerta
lusinga
di
scoprire
quando
che
sia
,
per
favore
del
caso
,
qualche
perla
sepolta
fra
le
alghe
?
Ammesso
che
alla
espansività
dell
'
idiotismo
che
scrive
non
si
voglia
mettere
un
freno
,
qual
sarà
l
'
avvenire
della
nostra
letteratura
?
L
'
asfissia
del
senso
comune
,
e
un
contagio
di
asinità
irreparabile
.
Uomini
di
genio
,
appiccatevi
!
Il
mondo
non
ha
più
orecchio
per
voi
,
dacché
la
stampa
è
in
balia
dell
'
ebete
maggioranza
.
-
I
parrucchieri
!
i
parrucchieri
!
(
)
gridano
a
tal
punto
molte
voci
.
Gli
assembrati
si
levano
come
un
sol
uomo
,
e
iportabandiere
del
giornalismo
cominciano
a
sfilare
dinanzi
al
padiglione
.
-
Sai
tu
-
chiede
a
Foscolo
l
'
Alfieri
-
a
quanti
ascendano
i
nuovi
organi
di
mistificazione
che
oggi
si
istituirono
a
Milano
per
la
bisogna
delle
elezioni
?
...
-
Da
seicento
ad
ottocento
,
salvo
errore
.
-
Non
meno
di
duemila
...
Ma
il
rullo
dei
tamburi
,
il
fragore
delle
tube
egizie
,
e
gli
urli
dei
banditori
di
giornalismo
ingrossati
dai
saxo
-
pelitti
(
)
coprono
la
conversazione
dei
due
Primati
di
letteratura
.
Qual
discussione
sensata
potrebbe
reggere
a
tanto
frastuono
?
Le
arti
della
réclame
oggimai
costituiscono
un
caos
.
Chi
leggerà
quei
duemila
giornali
quotidiani
,
proiettati
sugli
elettori
dai
carri
luminarii
e
dalle
gondole
volanti
?
È
una
grandine
di
carta
stampata
,
un
nembo
di
parole
che
ottenebra
l
'
aria
.
In
questa
gara
di
candidati
,
che
abusano
di
ogni
trovato
della
industria
moderna
per
ischiacciare
i
competitori
,
le
idee
ed
i
principii
si
sommergono
,
trascinando
all
'
aberrazione
anche
i
criteri
più
retti
.
Quand
'
anche
,
mercé
un
accozzo
di
elocubrazioni
inaudite
,
riuscisse
a
me
di
descrivere
la
babelica
scena
,
qual
mente
umana
potrebbe
oggi
comprendermi
?
Lasciamo
che
passi
la
volontà
del
paese
,
vale
a
dire
la
volontà
dei
mistificatori
più
audaci
;
e
frattanto
,
mentre
dura
nella
città
il
baccanale
politico
,
usciamo
a
vedere
ciò
che
si
passa
in
un
agro
,
sotto
i
limpidi
raggi
del
sole
di
ottobre
,
all
'
epoca
del
più
giocondo
ricolto
.
In
questa
escursione
campestre
avremo
a
compagni
due
nostri
conoscenti
,
l
'
Albani
ed
il
Virey
,
sì
l
'
uno
che
l
'
altro
indicati
agli
elettori
di
Milano
quali
successori
al
Berretta
nella
carica
di
Gran
Proposto
.
CAPITOLO
XXV
.
Vendemmia
.
La
raccolta
delle
uve
non
era
abbondante
;
ma
i
coscritti
dell
'
agro
celebravano
allegramente
la
loro
vendemmia
.
Per
molti
veniva
a
spirare
il
termine
delle
obligatorie
fatiche
rurali
;
fatiche
gradevoli
e
corroboranti
,
ma
,
a
lungo
andare
,
incresciose
.
Il
più
simpatico
degli
esercizi
viene
a
noia
quando
sia
imposto
rigida
mente
dalla
legge
.
Il
compartimento
agrario
dove
a
noi
piace
introdurci
è
uno
dei
più
ubertosi
,
dei
meglio
coltivati
e
ordinati
.
Esso
si
estende
pel
colli
e
sulle
pianure
circostanti
a
Stradella
,
già
fertilissimi
di
uve
nel
secolo
precedente
.
Ora
,
la
coltivazione
della
vite
ha
preso
un
esclusivo
predominio
su
quei
terreni
,
e
mercé
l
'
applicazione
dei
nuovi
concimi
fosforo
-
alcalini
,
i
sapienti
coltivatori
hanno
veduto
ringagliardirsi
in
pochi
anni
gli
arbusti
viniferi
,
già
sterminati
dalle
filossere
devastatrici
e
dalla
progressiva
viziatura
dell
'
humo
.
Le
due
avventurose
città
di
Stradella
e
di
Broni
,
ove
stettero
accasermati
durante
l
'
anno
più
di
ottomila
coscritti
,
diventano
all
'
epoca
vendemmiale
,
due
luoghi
di
convegno
pel
mondo
dovizioso
che
in
esse
viene
a
versarsi
dai
compartimenti
lombardi
.
Le
feste
bacchiche
organizzate
e
celebrate
dai
coscritti
per
la
chiusura
della
stagione
costituiscono
una
solleticante
attrattiva
pei
gaudenti
d
'
ambo
i
sessi
;
e
la
pigiatura
delle
uve
,
ritenuta
oggimai
uno
dei
mezzi
terapeutici
più
efficaci
per
combattere
l
'
anemia
e
il
nervosismo
,
fa
accorrere
i
convalescenti
alle
piscine
del
mosto
corroborante
.
Pigiare
!
Ecco
l
'
ultima
parola
della
scienza
e
della
moda
.
Diecimila
lussi
per
pigiatura
,
un
patrimonio
per
la
cura
completa
di
quindici
o
venti
attriti
di
grappoli
,
ecco
una
nuova
risorsa
della
speculazione
,
che
non
cesserà
mai
di
lucrare
sulla
infermità
e
sulla
miseria
.
L
'
Albani
,
dietro
consiglio
dell
'
illustre
suo
medico
,
si
era
appunto
recato
a
Stradella
per
attingere
vigore
dai
bagni
effervescenti
.
I
due
primati
si
vedevano
ogni
giorno
,
si
comunicavano
ogni
giorno
le
loro
idee
,
discutevano
.
Qualche
volta
nel
calore
della
disputa
si
irritavano
.
Ma
erano
impeti
fuggitivi
,
ai
quali
succedeva
bentosto
una
limpida
calma
.
Il
Virey
,
scienziato
profondo
,
sempre
logico
ed
eloquente
nel
derivare
le
sue
deduzioni
dalle
leggi
fisiche
che
governano
l
'
uomo
ed
il
cosmos
,
si
adoperava
a
sventare
le
fantastiche
utopie
del
suo
antagonista
con
fervore
da
apostolo
.
L
'
altro
,
al
finire
di
ogni
controversia
,
esausto
di
argomenti
,
chinava
il
capo
in
silenzio
,
nell
'
atteggiamento
di
un
convertito
,
di
un
discepolo
ossequioso
e
convinto
.
Quali
erano
le
teorie
del
gran
medico
?
Noi
le
conosciamo
.
Al
letto
dell
'
Albani
,
in
quella
sapiente
diagnosi
sulla
origine
,
la
natura
e
gli
sviluppi
del
chiodo
fantastico
,
il
Virey
aveva
ampiamente
spiegato
il
suo
programma
.
Di
tutte
le
calamità
pubbliche
e
private
,
dell
'
incessante
deperimento
della
razza
umana
,
del
disordine
sociale
sempre
più
minaccioso
,
della
infelicità
di
ogni
vivente
origine
sola
la
prevalenza
dello
spiritualismo
.
Ricostruiamo
l
'
uomo
antico
,
l
'
uomo
primitivo
,
l
'
uomo
della
natura
!
Imponiamo
un
limite
alle
aspirazioni
inconcludenti
;
ripudiamo
i
bisogni
fittizii
,
per
donare
alle
necessità
assolute
la
più
ampia
,
la
più
libera
soddisfazione
.
Corpo
sano
e
vigoroso
,
ecco
ciò
che
si
esige
a
costituire
il
benessere
.
Riempite
l
'
universo
di
meraviglie
industriali
;
create
,
a
mezzo
dell
'
elettricità
o
della
condensazione
radiale
,
una
luce
abbagliante
che
faccia
impallidire
il
sole
;
inventate
dei
mezzi
di
locomozione
più
rapidi
del
baleno
,
ecc
.
,
ecc
.
,
qual
grado
di
felicità
potrà
attendersi
da
tali
parvenze
di
bene
l
'
uomo
estenuato
,
l
'
uomo
deperito
e
quasi
consunto
da
'
suoi
abusi
vitali
?
Non
vi
ha
godimento
possibile
quando
non
sussistano
in
noi
le
condizioni
che
ci
rendano
atti
a
godere
.
L
'
individuo
malato
non
gode
;
ed
oggimai
l
'
umanità
tutta
intera
è
peggio
che
malata
,
è
quasi
agonizzante
.
Tali
erano
le
teorie
del
Virey
,
e
su
queste
si
aggiravano
incessantemente
le
vivaci
polemiche
dei
due
primati
.
Frattanto
nell
'
agro
regnava
una
grande
agitazione
.
Da
una
parte
,
i
preparativi
per
l
'
ultima
solennità
bacchica
,
la
quale
doveva
vincere
in
sontuosità
e
sfrenatezza
tutte
le
feste
antecedenti
;
dall
'
altra
,
i
tumulti
della
lotta
elettorale
,
omai
prossima
a
chiudersi
.
I
mistificatori
della
città
erano
venuti
a
inondare
l
'
agro
di
proclami
e
di
giornali
.
Tutti
si
accaloravano
nella
discussione
;
la
maggioranza
dei
coscritti
parteggiava
pei
candidati
equilibristi
,
i
quali
miravano
a
distruggere
ogni
supremazia
,
fosse
pur
quella
delle
alte
facoltà
intellettuali
e
morali
.
Fra
questi
ed
i
naturalisti
caldeggiati
dal
Virey
esistevano
delle
affinità
;
ma
gli
uni
dissentivano
dagli
altri
nella
scelta
dei
mezzi
.
Gli
equilibristi
volevano
la
rivoluzione
immediata
,
micidiale
,
inesorabile
;
i
naturalisti
miravano
a
combattere
gli
abusi
della
intelligenza
e
della
attività
umana
colla
abolizione
progressiva
di
ogni
legge
derivata
dallo
spiritualismo
.
Questi
pretendevano
di
riformare
l
'
umanità
riconducendola
ai
principii
naturali
ed
agli
esercizii
moderati
della
energia
organica
;
quelli
,
allucinati
ancora
da
un
fatuo
idealismo
,
si
illudevano
di
poter
raggiungere
il
benessere
pubblico
colla
esagerazione
delle
utopie
più
fallaci
.
Sì
gli
uni
che
gli
altri
si
vantavano
progressisti
.
Gli
equilibristi
procedevano
sulla
via
dell
'
errore
!
i
naturalisti
recedevano
verso
il
bene
.
Quale
era
il
più
savio
dei
partiti
?
In
sull
'
albeggiare
del
18
ottobre
,
un
grande
strepito
di
tube
egizie
destò
gli
abitatori
dell
'
agro
.
Era
il
giorno
della
grande
,
dell
'
ultima
solennità
bacchica
.
Al
tripudio
che
ordinariamente
si
produce
in
un
centro
popoloso
dall
'
aspettazione
di
grandiosi
spettacoli
,
si
univano
questa
volta
le
inquietudini
e
le
ansie
più
che
mai
eccitate
della
passione
politica
.
La
lotta
era
finita
il
giorno
precedente
;
si
attendevano
da
un
'
ora
all
'
altra
i
telegrammi
annunzianti
i
nomi
degli
eletti
.
L
'
impazienza
era
febbrile
.
Milano
,
al
quarto
ed
ultimo
scrutinio
generale
,
aveva
eletto
la
sua
triade
definitiva
rappresentata
dall
'
Albani
(
spiritualista
)
,
dal
Virey
(
naturalista
)
e
da
Antonio
Casanova
(
equilibrista
)
.
A
quale
dei
tre
verrà
deliberata
la
carica
di
Gran
Proposto
dell
'
Olona
?
Gli
è
ciò
che
i
telegrammi
annunzieranno
fra
poche
ore
.
Le
belle
pigianti
al
levar
del
sole
son
balzate
dai
loro
letti
di
piume
di
cigno
per
gettarsi
nella
folla
chiassosa
che
invade
tutte
le
aree
di
spettacolo
.
Fanfare
da
trecento
,
da
quattrocento
e
più
suonatori
irrompono
dalle
colline
,
riempiendo
l
'
aria
di
musiche
esilaranti
.
Dapertutto
si
erigono
baracche
,
si
improvvisano
eleganti
casupole
di
guttaperca
per
dar
alloggio
ai
forestieri
,
avidi
di
sollazzo
e
di
baccano
.
I
ciarlatani
sostano
coi
loro
carri
sulle
piazze
d
'
industria
,
mettendo
in
mostra
i
loro
apparati
chirurgici
.
Ohimè
!
Non
vi
sono
più
denti
da
estirpare
,
ma
in
compenso
,
quanto
lavoro
,
e
qual
lauto
guadagno
dalla
applicazione
dei
denti
,
delle
chiome
,
dalle
sferoidi
posticce
!
Commetteremo
noi
l
'
indiscretezza
di
rivelare
un
segreto
che
accusa
inesorabilmente
la
donna
del
secolo
decorrente
?
A
che
gioverebbe
il
nostro
silenzio
?
I
ciarlatani
lo
vanno
gridando
sulle
pubbliche
vie
dalle
loro
bigonce
rotabili
.
La
donna
del
secolo
ventesimo
ha
quasi
cessato
di
appartenere
alla
classe
zoologica
dei
mammiferi
.
Le
pillole
Raspail
ed
altri
surrogati
di
allattamento
insensibilmente
hanno
quasi
atrofizzato
ciò
che
costituiva
nell
'
organismo
del
sesso
muliebre
un
soave
agente
della
maternità
,
ed
un
gentile
,
attraentissimo
accessorio
della
bellezza
.
Cento
anni
prima
,
il
gran
Darvin
avea
lasciato
sospettare
questo
pericolo
,
ma
pur
troppo
le
divinazioni
della
scienza
passano
in
ogni
tempo
inavvertite
.
Ciò
che
attirava
sull
'
area
massima
la
più
gran
folla
dei
curiosi
era
un
mostruoso
cartellone
stampato
a
lettere
cubitali
.
Il
Virey
e
l
'
Albani
,
che
passeggiavano
in
mezzo
alla
moltitudine
irrequieta
,
calmi
e
sereni
,
poco
o
nulla
preoccupati
del
voto
che
in
quel
giorno
poteva
elevare
l
'
uno
o
l
'
altro
ad
uno
dei
più
onorifici
seggi
della
rappresentanza
europea
,
si
soffermavano
dinanzi
a
quello
strano
reclamo
.
-
Mo
'
!
vedete
dove
si
arriva
!
-
sclamò
il
Virey
;
-
e
in
verità
non
v
'
è
ragione
da
stupirne
!
Io
stesso
,
nella
mia
prima
giovinezza
avevo
concepito
la
possibilità
di
costruire
l
'
uomo
.
L
'
Albani
leggeva
come
trasognato
,
facendo
spiccare
le
sillabe
:
\
_
«
Elettori
,
Coscritti
,
Pigianti
d
'
ambo
i
sessi
:
«
Leggete
!
!
!
\
=
«
Vi
si
annunzia
che
oggi
,
alle
ore
6
pomeridiane
,
il
sottoscritto
Primate
di
Scienza
Naturale
,
esporrà
alla
ammirazione
del
rispettabile
pubblico
il
suo
Gigante
chimico
-
automatico
-
animalesco
,
da
lui
costruito
coll
'
impiego
di
tutte
le
sostanze
omogenee
all
'
organismo
umano
sin
qui
conosciute
.
Sarà
un
Uomo
dieci
volte
più
grande
del
comune
,
perfettamente
costituito
e
dotato
di
vitalità
a
mezzo
di
una
immissione
adeguata
di
sangue
taurino
.
Chi
bramasse
assistere
a
quest
'
ultima
operazione
della
trasmissione
del
sangue
vivo
e
dell
'
applicazione
delle
pile
animatrici
,
potrà
,
mediante
sborso
di
trentamila
lussi
,
accedere
al
Padiglione
numero
10
,
via
De
-
Pretis
,
dove
il
sottoscritto
da
oltre
venti
anni
sta
elaborando
alla
confezione
dello
stupendo
meccanismo
.
Ai
serii
cultori
della
scienza
,
ai
veri
amici
del
progresso
non
parrà
soverchio
lo
spendere
trentamila
lussi
per
rendersi
edotti
di
tutti
i
congegni
imaginati
e
messi
in
opera
ad
ottenere
un
fenomeno
che
fra
poche
ore
farà
stupire
l
'
universo
.
Il
padiglione
sarà
aperto
a
mezzodì
.
\
_
SECONDO
PIRIA
Primate
di
Scienze
naturali
Professore
di
chimica
applicata
e
di
Antropologia
»
.
\
=
-
E
tu
credi
-
esclamò
l
'
Albani
volgendosi
al
Virey
-
che
questo
signor
Piria
non
sia
un
matto
o
un
ciarlatano
?
-
Perdona
-
rispose
il
Virey
con
severità
;
-
or
fanno
pochi
mesi
,
parecchi
scienziati
di
Europa
si
facevano
la
stessa
domanda
all
'
udire
che
un
Albani
si
riprometteva
di
produrre
la
pioggia
artificiale
.
Vi
è
del
pazzo
in
ogni
uomo
di
genio
;
e
tutte
le
audacie
dello
spirito
inventivo
provocarono
in
ogni
tempo
,
prima
del
fatto
compiuto
,
diffidenza
e
derisione
.
L
'
Albani
arrossì
leggermente
.
-
Io
ritengo
-
proseguì
l
'
altro
mutando
intonazione
di
voce
,
-
che
il
gigante
del
Primate
Piria
riuscirà
ad
agitarsi
,
a
camminare
,
a
compiere
fors
'
anche
le
funzioni
più
essenziali
alla
vitalità
,
non
mai
a
pensare
e
ad
agire
con
riflessione
.
-
Dobbiamo
noi
-
domandò
l
'
Albani
colla
sua
impazienza
generosa
da
scienziato
,
-
spendere
bravamente
i
nostri
trentamila
lussi
per
entrare
nel
Padiglione
?
-
Serbiamo
i
nostri
capitali
per
miglior
impiego
-
rispose
il
Virey
.
-
A
sei
ore
,
constateremo
l
'
effetto
;
a
più
tardi
la
diagnosi
delle
cause
.
CAPITOLO
XXVI
Clara
Michel
.
La
conversazione
dei
due
scienziati
fu
interrotta
dallo
squillo
simultaneo
di
un
centinaio
di
trombe
.
Una
folla
di
gente
irruppe
sull
'
area
massima
.
Mille
voci
gridarono
:
«
largo
alle
emancipate
!
largo
alle
sapienti
della
Senna
!
»
E
urtandosi
,
pigiandosi
,
accavallandosi
,
i
cittadini
facevano
del
loro
meglio
per
dar
libero
passo
ad
un
pelottone
di
cavalcatrici
,
le
quali
a
bandiera
spiegata
scendevano
dalla
collina
.
Chi
erano
?
Che
volevano
?
Dove
andavano
quelle
cento
donne
quasi
nude
,
graziosamente
atteggiate
sulle
candide
selle
?
Erano
le
rappresentanti
del
circolo
Michel
,
venute
da
Parigi
per
propagare
nei
dipartimenti
italiani
le
libere
idee
della
emancipazione
del
sesso
femminile
.
Giovani
,
belle
,
vigorose
,
le
chiome
ondeggianti
sui
seni
di
alabastro
,
l
'
occhio
radiante
,
la
mente
esaltata
da
ardenti
entusiasmi
,
esse
sfilavano
sull
'
area
tra
le
acclamazioni
della
moltitudine
come
altrettante
amazzoni
trionfatrici
.
Sostarono
sotto
un
grande
baldacchino
,
eretto
il
giorno
innanzi
dalle
consorelle
del
Circolo
Olona
;
e
l
'
onda
della
folla
,
momentaneamente
divisa
dal
loro
passaggio
,
si
riunì
compatta
,
numerosa
,
per
precipitarsi
verso
le
sbarre
che
circondavano
il
padiglione
.
Di
lì
a
poco
,
quell
'
immenso
frastuono
di
grida
,
quell
'
urto
impetuoso
di
popolo
,
si
mutarono
in
un
silenzio
di
sepolcro
,
in
un
'
immobilità
di
acqua
stagnante
.
Clara
Michel
,
la
capitana
delle
emancipatrici
,
si
discostò
un
breve
tratto
dalle
sorelle
,
e
avanzandosi
a
cavallo
verso
quella
selva
di
gente
,
con
voce
vibrata
e
sonora
da
contralto
,
parlò
in
tal
guisa
:
«
È
a
voi
,
consorelle
del
sesso
avvilito
,
che
io
dirigo
la
parola
.
I
bruti
che
vi
premono
i
fianchi
col
titolo
di
mariti
,
di
padri
,
di
fratelli
o
di
amanti
,
furono
sordi
in
ogni
tempo
ai
nostri
legittimi
reclami
;
né
io
pretendo
che
essi
mi
prestino
orecchio
benigno
.
«
Il
nostro
maschio
è
inaccessibile
ad
ogni
sentimento
di
delicatezza
.
Dominarci
,
tiranneggiarci
,
abbrutirci
,
ecco
il
suo
statuto
sessuale
.
Fummo
chiamate
sesso
debole
;
e
noi
,
atterrite
dai
grossi
vocioni
,
ci
lasciammo
sottomettere
.
Parlo
della
generalità
;
poiché
in
epoche
poco
remote
da
noi
,
come
oggi
,
troviamo
esempi
luminosi
di
donne
emancipate
.
Quelle
emerite
si
chiamarono
etère
,
cortigiane
,
cocottes
;
erano
semplicemente
delle
audaci
ribelli
.
Sentivano
di
essere
forti
,
e
spregiando
gli
assurdi
pregiudizii
,
schiacciavano
chi
si
arrogava
il
diritto
di
dominarle
.
La
gelosia
dei
contemporanei
,
l
'
ipocrisia
delle
pusille
,
più
tardi
la
stupida
pedanteria
degli
storici
e
dei
poeti
,
si
piacquero
stigmatizzarle
come
creature
viziate
ed
infami
;
ma
esse
,
cionnullameno
,
vissero
da
regine
,
e
verrà
giorno
,
quando
noi
avrem
vinto
la
non
ardua
battaglia
,
verrà
giorno
,
ripeto
,
in
cui
quelle
generose
iniziatrici
della
rivolta
saran
collocate
sugli
altari
.
Ciò
che
noi
vogliamo
è
noto
,
la
nostra
unica
aspirazione
è
quella
di
esser
messe
a
pari
col
maschio
.
Non
si
pretende
a
supremazia
;
si
esige
l
'
uguaglianza
.
Uguaglianza
di
diritti
,
uguaglianza
di
posizione
sociale
,
uguaglianza
di
trattamenti
.
Noi
siamo
elettrici
;
ma
quante
restrizioni
a
nostro
disfavore
!
Noi
paghiamo
il
nostro
diritto
di
votare
con
sacrifizii
,
i
quali
talvolta
ci
costano
la
vita
.
La
elettrice
nubile
dev
'
essere
una
vergine
;
la
elettrice
coniugata
deve
presentare
un
certificato
di
fedeltà
segnato
dal
marito
;
le
figlie
del
libero
amore
,
assurdamente
dichiarate
illegittime
,
non
hanno
diritto
di
civile
rappresentanza
.
Sempre
la
stessa
disuguaglianza
,
la
stessa
tirannia
da
parte
dell
'
uomo
,
e
identici
i
risultati
.
Si
è
ottenuto
,
a
forza
di
restrizioni
,
che
la
donna
rappresenti
una
minoranza
quasi
impercettibile
;
in
ogni
lotta
legale
noi
ci
troviamo
deboli
,
quasi
impotenti
;
le
nostre
aspirazioni
più
legittime
sono
soffocate
dalla
violenza
grossolana
,
brutale
,
dispotica
,
del
sesso
dominatore
.
Da
che
proviene
tutto
questo
?
Via
!
Non
esageriamo
di
troppo
i
torti
del
maschio
;
l
'
ambizione
del
dominio
è
in
lui
naturalissima
;
ciò
che
fa
meraviglia
,
ciò
che
rende
inescusabile
il
nostro
sesso
,
è
la
nostra
sommissione
volontaria
,
la
nostra
condiscendenza
codarda
.
Noi
siamo
più
forti
di
lui
!
Tale
la
coscienza
,
tale
la
convinzione
delle
Frinì
,
delle
Aspasie
,
delle
Dubarry
,
delle
Montes
,
di
tutte
le
illustri
etére
che
dominarono
il
maschio
nei
tempi
più
difficili
.
Noi
possediamo
la
forza
della
bellezza
,
delle
attrazioni
affascinanti
,
delle
carezze
che
inebbriano
.
Ogni
donna
,
che
senta
la
propria
possanza
,
può
governare
un
migliaio
di
questi
bruti
camuffati
da
eroi
o
da
legislatori
,
i
quali
cospirano
alla
nostra
infelicità
.
Abbiate
fede
nelle
vostre
forze
,
e
vincerete
.
Non
si
tratta
di
scendere
in
campo
a
mano
armata
,
di
sfidare
la
mitraglia
,
di
guadagnare
la
posizione
con
sacrifizi
di
sangue
.
Faremmo
al
maschio
troppo
buon
giuoco
;
egli
si
è
serbato
in
ogni
tempo
,
e
serba
ancora
esclusivamente
il
monopolio
delle
mitragliatrici
e
degli
altri
stromenti
micidiali
.
La
nostra
lotta
deve
compendiarsi
in
un
monosillabo
,
in
un
No
assoluto
e
irrevocabile
.
Ciò
che
noi
propugniamo
,
ciò
che
voi
,
consorelle
,
dovete
esigere
,
è
l
'
abolizione
del
matrimonio
.
Dal
matrimonio
hanno
origine
tutte
le
schiavitù
,
tutte
le
miserie
,
tutte
le
nefandità
umane
.
Abbasso
l
'
unione
forzosa
!
evviva
il
libero
amore
!
viva
la
selezione
!
Ottenuta
l
'
abolizione
del
matrimonio
,
noi
potremo
rallegrarci
di
aver
raggiunto
il
massimo
grado
di
felicità
alla
quale
miriamo
;
la
nostra
emancipazione
non
potrà
dirsi
completa
,
ma
sarà
spezzato
il
più
solido
anello
della
nostra
catena
.
Non
si
tratta
,
consorelle
amatissime
,
di
redigere
vane
proteste
.
Conviene
tradurre
in
azione
l
'
idea
.
Il
matrimonio
,
nelle
forzose
repressioni
degli
istinti
più
simpatici
,
era
per
noi
l
'
unica
valvola
di
salvezza
.
Gli
uomini
legislatori
ci
avevano
imposta
la
dura
condizione
di
non
poter
amare
se
non
a
patto
di
costringere
i
nostri
affetti
in
un
vincolo
assurdo
.
Essi
han
gridato
ad
ogni
coppia
di
amanti
:
Voi
non
avete
diritto
di
amarvi
oggi
,
se
prima
non
vi
obbligate
ad
amarvi
sempre
.
Illusoria
parola
il
sempre
degli
innamorati
;
ma
,
via
!
tanto
dolce
a
profferirsi
!
Che
due
innamorati
credano
alla
eternità
delle
reciproche
simpatie
,
è
naturale
,
è
conforme
alle
esigenze
della
fantasia
sovreccitata
dal
desiderio
.
Ciò
che
è
mostruoso
,
abbominevole
,
nefando
,
è
che
la
forza
delle
leggi
intervenga
per
istabilire
,
sulla
vanità
di
un
'
illusione
,
un
contratto
indissolubile
.
Una
coppia
di
amanti
!
quale
spettacolo
più
bello
,
più
giocondo
,
più
degno
di
rispetto
e
di
ammirazione
?
Nel
ricambio
di
uno
sguardo
,
di
un
sorriso
,
di
una
stretta
di
mano
,
si
è
sviluppato
da
due
esseri
simpatici
il
fluido
dell
'
attrazione
.
I
cuori
sussultano
,
le
labbra
inumidite
anelano
di
baciarsi
,
il
sangue
sì
agita
,
i
due
corpi
vorrebbero
confondersi
.
Alto
là
!
grida
un
bramino
,
un
levita
,
un
sindaco
od
un
assessore
del
palazzo
di
petizione
:
le
vostre
estasi
deliziose
sono
un
abbominio
,
se
io
bramino
,
se
io
prete
,
se
io
sindaco
,
non
intervengo
a
legittimarle
con
una
cerimonia
religiosa
,
con
un
atto
notarile
.
Siete
voi
disposti
ad
impegnare
la
vostra
fede
per
sempre
,
a
rendere
obbligatoria
fra
voi
la
convivenza
fino
a
quando
la
morte
dell
'
uno
o
dell
'
altra
non
abbia
sciolto
il
vostro
patto
?
-
Sì
!
Sì
!
rispondono
ad
una
voce
i
due
illusi
.
Sotto
l
'
impero
della
passione
,
quei
due
si
lancierebbero
abbracciati
tra
le
fiamme
di
un
rogo
.
Orbene
:
quel
sì
,
strappato
dal
prete
o
dal
sindaco
a
due
creature
innamorate
,
incoscienti
dell
'
avvenire
,
non
segna
forse
,
nella
più
parte
dei
casi
,
una
condanna
peggiore
dei
lavori
forzati
a
vita
?
Cosa
accadrà
?
Ciò
che
deve
necessariamente
accadere
.
Converrebbe
disconoscere
le
leggi
di
evoluzione
che
governano
il
cosmos
ed
ogni
atomo
vivente
,
per
contare
su
altri
risultati
.
Ammettiamo
pure
,
a
consolazione
degli
ipocriti
e
dei
casisti
,
qualche
eccezione
;
ma
il
fatto
più
costante
sarà
sempre
codesto
.
Dopo
un
lustro
,
dopo
un
anno
,
dopo
un
mese
;
qualche
volta
,
più
spesso
che
non
si
creda
,
dopo
una
notte
di
godimenti
coniugali
,
la
deliziosa
attrazione
reciproca
andrà
svanita
.
Comincieranno
le
svogliatezze
,
più
tardi
le
ripugnanze
insormontabili
.
Via
!
dissimulate
!
fatevi
animo
!
Siete
marito
e
moglie
;
a
termini
di
legge
,
dovete
ricoricarvi
sul
talamo
e
ricambiarvi
delle
carezze
.
Che
importa
se
non
vi
amate
?
Forse
più
tardi
vi
abborrirete
;
la
vostra
conversazione
diverrà
un
ricambio
di
ingiurie
e
di
minacce
;
godetevela
!
è
la
porzione
di
felicità
domestica
che
vi
siete
assicurata
per
la
vita
segnando
il
grazioso
contratto
.
L
'
amore
vi
ha
illusi
,
la
legge
vi
ha
gabbati
;
in
nome
della
giustizia
e
della
moralità
,
voi
dovete
alla
notte
accoppiarvi
detestandovi
,
per
trascinare
durante
il
giorno
la
catena
del
forzato
,
imprecandovi
con
tutte
le
energie
della
disperazione
.
Ma
,
questi
matrimonii
creati
dall
'
amore
furono
rari
in
ogni
tempo
.
La
fanciulla
vessata
dalle
leggi
,
dalle
ipocrisie
sociali
,
dalle
volgari
cupidigie
dei
parenti
,
dalle
imperiose
necessità
dell
'
esistenza
,
dalla
astinenza
sessuale
imposta
alle
nubili
,
si
abbandonò
,
per
un
errore
di
calcolo
,
alla
china
dell
'
abisso
.
Ella
accettò
il
matrimonio
vagheggiando
l
'
adulterio
;
si
fece
moglie
per
esercitare
con
minor
pericolo
i
suoi
diritti
di
amante
.
Doveva
essa
,
la
martire
derelitta
,
abdicare
completamente
a
'
suoi
istinti
più
imperiosi
e
geniali
?
Ed
ecco
il
sopravvento
dei
matrimonii
di
menzogna
,
ecco
il
primo
passo
della
schiava
verso
l
'
emancipazione
:
ingannare
un
uomo
per
conquistare
l
'
impunità
nell
'
amore
,
ripararsi
dietro
un
'
istituzione
balorda
e
vessatoria
,
dalle
ipocrisie
sociali
ugualmente
stolide
e
spietate
.
Vi
sembra
morale
?
Noi
stesse
ne
conveniamo
:
è
abbominevole
.
Può
mai
scaturire
da
una
impura
sorgente
la
limpida
linfa
?
Lapidiamo
l
'
adultera
!
gridarono
i
feroci
legislatori
.
Ma
,
sciagurati
!
non
siete
voi
,
non
è
ancora
la
barbara
proscrizione
dell
'
amor
libero
,
che
ci
ha
trascinato
su
questa
via
obliqua
dello
spergiuro
e
dell
'
inganno
?
Ci
avete
imposto
di
segnare
un
contratto
ripugnante
alla
umana
natura
,
e
poi
fingeste
inorridire
ogni
qual
volta
noi
fummo
indotte
a
violarlo
.
Ma
,
infine
,
quali
erano
le
vostre
pretese
?
Credevate
schiacciarci
rincarendo
sulla
nostra
colpabilità
;
otteneste
,
a
forza
di
cavilli
e
di
sofismi
,
di
stabilire
una
diversa
misura
di
responsabilità
fra
le
vostre
turpitudini
e
i
nostri
irresistibili
bisogni
.
Mentre
noi
,
trascinate
dall
'
amore
,
ansanti
,
inquiete
,
trepide
del
pericolo
,
correvamo
furtivamente
,
col
velo
sugli
occhi
,
al
convegno
desiderato
di
chi
potea
darci
l
'
amore
;
che
facevate
voi
,
allora
,
o
grotteschi
Otelli
da
commedia
,
per
affermare
la
legittimità
dei
vostri
furori
gelosi
,
delle
vostre
tiranniche
rappresaglie
?
Ciò
che
voi
facevate
è
scritto
nelle
statistiche
delle
antiche
e
delle
nuove
Questure
.
Voi
fornivate
alle
case
di
tolleranza
ed
alle
alcove
delle
Immolate
il
più
grosso
contingente
;
voi
spendevate
dei
patrimoni
per
alimentare
il
lusso
delle
etére
che
vi
sputavano
in
viso
.
Avete
mai
dato
prova
di
comprendere
l
'
amore
?
La
tirannia
che
esercitate
su
noi
non
è
che
stupido
orgoglio
.
Non
permettete
che
si
rechi
onta
al
vostro
nome
,
e
frattanto
oltraggiate
ogni
giorno
la
donna
che
deve
portarlo
,
posponendola
alle
più
vili
meretrici
.
La
società
non
vi
disprezza
per
questo
.
A
voi
è
lecito
menar
vanto
della
vostra
abbiettezza
;
vi
terreste
piuttosto
disonorati
,
temereste
di
apparire
ridicoli
dichiarandovi
fedeli
al
contratto
coniugale
.
Ma
non
è
tutto
.
Quali
furono
,
nel
secolo
scorso
,
quali
sono
oggi
i
criteri
che
vi
dirigono
nella
scelta
di
una
sposa
?
Le
attrattive
della
gioventù
,
della
bellezza
,
dello
spirito
,
della
bontà
,
non
esercitano
verun
fascino
sui
vostri
sensi
e
sul
vostro
intelletto
.
Signorina
:
a
quanto
ammonta
la
vostra
dote
?
Mi
occorrono
trecentomila
lussi
per
riparare
a
'
miei
dissesti
:
li
avete
?
In
caso
affermativo
,
mi
onorerò
di
darvi
il
mio
nome
,
obbligandomi
con
atto
notarile
ad
amarvi
per
la
vita
.
-
Non
li
avete
!
Darò
il
mio
nome
ad
un
'
altra
qualsiasi
,
meglio
fornita
di
numerario
,
imponendomi
di
abbracciarla
con
trasporto
ad
ogni
scadenza
di
cambiale
.
È
questa
la
santità
del
vincolo
indissolubile
?
Voi
pagate
le
prostitute
,
e
vi
fate
pagare
dalla
moglie
;
questo
si
chiama
pareggio
!
Meravigliatevi
poi
se
avviene
che
qualche
povera
fanciulla
,
uscita
dalle
famiglie
nullabbienti
,
riesca
ad
accalappiare
un
ricco
merlo
,
e
a
farsi
pagare
da
lui
tutte
le
agiatezze
della
vita
,
l
'
amante
compreso
!
Sotto
qualunque
aspetto
lo
si
consideri
,
il
matrimonio
è
un
'
assurdità
,
un
'
ingiustizia
,
un
fomite
di
corruzione
,
un
incentivo
al
delitto
.
Dalla
disperazione
non
può
generarsi
che
il
male
,
e
la
disperazione
è
in
ogni
casa
dove
convivono
un
marito
ed
una
moglie
.
I
meno
ottusi
alla
percezione
del
vero
definirono
il
matrimonio
una
calamità
necessaria
alla
tutela
della
prole
.
Un
sofisma
per
giustificare
una
assurdità
!
Non
sono
i
figli
abbastanza
protetti
da
quella
forza
di
amore
che
la
natura
ha
posto
nel
cuore
dei
parenti
?
Non
è
questa
forza
d
'
amore
,
il
più
nobile
istinto
di
ogni
essere
animato
?
Se
la
femmina
dell
'
uomo
ha
mostrato
talvolta
di
ribellarsi
,
le
ragioni
del
fatto
mostruoso
convien
ripeterle
dal
matrimonio
.
Ogni
violazione
della
legge
naturale
genera
un
mostro
;
i
genitori
che
abbandonano
i
figli
,
che
li
odiano
,
che
gioiscono
nel
tormentarli
,
sono
le
orribili
anomalie
prodotte
dall
'
orribile
istituzione
.
La
madre
che
insevisce
contro
il
nato
dalle
sue
viscere
,
è
,
nella
più
parte
dei
casi
,
una
schiava
ribelle
,
la
quale
disfoga
sul
debole
le
sue
rappresaglie
contro
il
forte
che
la
opprime
.
Ella
percuote
il
figlio
,
perché
non
le
è
dato
di
sbranare
il
marito
.
Tutti
gli
affetti
svaniscono
,
tutti
i
nobili
istinti
si
corrompono
in
quell
'
ambiente
di
tedio
e
di
avversioni
che
si
suol
formare
nel
così
detto
santuario
domestico
.
Qui
abbiamo
le
vendette
della
madre
legittima
,
come
altrove
,
fuori
dal
consorzio
coniugale
,
si
hanno
gli
infanticidii
perpetrati
,
in
un
accesso
di
disperazione
o
di
demenza
,
dalle
scomunicate
,
dalle
maledette
,
le
quali
osarono
concepire
senza
autorizzazione
del
prete
o
del
sindaco
.
Ma
,
via
!
oggimai
ogni
scrupolo
è
soverchio
.
Non
ci
hanno
più
diseredati
,
nè
derelitti
,
sotto
le
leggi
che
ci
governano
.
Il
diritto
all
'
esistenza
è
sancito
dai
nuovi
codici
;
dal
giorno
della
nascita
sino
all
'
ora
di
estinzione
ogni
cittadino
dell
'
Unione
è
nutrito
,
alloggiato
,
vestito
a
spese
del
Comune
.
Se
oggidì
esistessero
dei
genitori
capaci
di
abbandonare
la
prole
,
il
governo
,
questo
padre
legittimo
di
tutti
,
provvederebbe
.
Che
più
si
tarda
?
Affermiamo
i
nostri
diritti
,
realizziamo
il
nostro
splendido
programma
!
Non
più
riti
religiosi
!
via
le
formalità
che
intorpidiscono
i
sensi
e
mettono
il
ghiaccio
nei
cuori
!
Il
Dio
è
in
noi
quando
amiamo
;
non
è
più
mestieri
di
invocarlo
.
Fra
due
che
si
amano
nessuno
ha
diritto
di
intervenire
.
Cosa
significa
questa
legge
di
dilazione
,
che
ci
obbliga
a
discostarci
quando
il
torrente
della
passione
irrompe
da
noi
coll
'
impeto
massimo
?
Ogni
unione
generata
dal
libero
amore
è
legittima
;
fuori
di
là
,
tutto
è
prostituzione
e
delitto
.
Viva
l
'
amore
che
giustifica
ogni
audacia
,
che
santifica
ogni
lussuria
!
Abbasso
il
matrimonio
,
che
contrista
,
che
abbrutisce
!
Opponiamo
ad
ogni
petizione
civile
un
assoluto
diniego
.
Sciolte
dalla
servitù
coniugale
,
qual
freno
potrà
ancora
trattenerci
dal
marciare
rapidamente
alla
meta
?
L
'
uguaglianza
morale
e
civile
sarà
in
breve
raggiunta
dalla
donna
;
chi
oserà
resisterci
?
Accarezzato
dall
'
amore
spontaneo
,
il
nostro
maschio
diverrà
arrendevole
e
mite
,
quanto
ostinato
e
crudele
fin
qui
lo
avean
reso
le
nostre
riluttanze
di
moglie
e
i
nostri
abborrimenti
da
schiava
.
Egli
dovrà
comprendere
che
la
infelicità
da
lui
imposta
al
nostro
sesso
si
è
mai
sempre
riflessa
su
lui
.
Questo
insensato
,
che
dopo
aver
trascorsa
metà
della
vita
nel
corrompere
fanciulle
,
nell
'
irridere
ad
ogni
virtù
d
'
amore
,
pretendeva
,
esausto
e
abbrutito
,
di
sposare
una
vergine
per
farne
una
schiava
,
dovrà
alfine
riconoscere
i
propri
torti
.
Egli
griderà
con
meraviglia
e
dolore
:
noi
fummo
stolti
,
noi
fummo
barbari
!
abbiamo
creduto
vincolare
la
fedeltà
,
e
abbiamo
scatenato
l
'
adulterio
,
ci
siamo
illusi
di
poter
combattere
la
natura
con
quattro
articoli
del
codice
;
ma
la
natura
si
è
vendicata
delle
nostre
repressioni
,
immergendoci
in
un
abisso
di
tenebre
e
di
miserie
;
benediciamo
al
libero
amore
,
che
ci
ha
rigenerati
!
»
Alla
fine
della
calorosa
allocuzione
,
un
uragano
di
applausi
insorse
dalla
folla
.
I
giovani
coscritti
e
le
donne
gridarono
ad
una
voce
:
-
Viva
Clara
Michel
!
Viva
la
selezione
!
Viva
l
'
uguaglianza
morale
e
civile
!
-
No
!
No
!
-
rispondeva
una
debole
minoranza
di
oppositori
:
-
Abbasso
la
cortigiana
!
Rispetto
alle
istituzioni
!
Viva
il
matrimonio
!
-
Ah
!
vi
sono
ancora
-
riprese
con
impeto
la
bella
presidentessa
delle
emancipate
;
-
vi
sono
ancora
degli
zotici
,
dei
bruti
,
che
ardiscono
ribellarsi
alla
evidenza
della
verità
?
Vediamoli
un
poco
alla
prova
della
tentazione
,
questi
falsi
apostoli
della
fedeltà
obbligatoria
e
del
vincolo
santo
!
Alzate
gli
occhi
,
o
mamalucchi
,
e
guardatemi
bene
!
Così
parlando
,
la
Michel
aveva
dato
un
balzo
,
e
levandosi
in
piedi
sulla
sella
,
aveva
esposto
all
'
attonita
folla
tutte
le
formosità
delle
sue
membra
rigogliose
,
leggermente
accarezzate
da
un
velo
trasparentissìmo
.
Un
urlo
di
entusiasmo
maschile
si
sollevò
dall
'
area
.
Tutte
le
pupille
si
dilatarono
per
tuffarsi
in
quel
bagliore
di
bellezza
.
-
Orbene
-
ripigliò
la
Michel
sempre
più
animata
;
-
mi
vedete
?
vi
paio
bella
?
Io
mi
dono
a
quello
di
voi
,
che
essendo
stretto
ad
una
donna
dal
vincolo
coniugale
,
nullameno
salirà
in
groppa
del
mio
cavallo
,
e
riuscirà
pel
primo
a
baciarmi
la
punta
d
'
uno
stivaletto
!
In
un
attimo
quella
immensa
moltitudine
di
gente
fu
veduta
agitarsi
come
un
mare
in
tempesta
.
Gli
uomini
si
spingevano
innanzi
,
urlando
,
manovrando
coi
pugni
e
coi
bastoni
,
dilaniandosi
l
'
un
l
'
altro
i
vestimenti
e
le
carni
.
Le
sbarre
che
difendevano
il
padiglione
caddero
rovesciate
ed
infrante
in
quell
'
impeto
erotico
di
maschio
calore
.
L
'
eroina
del
congresso
,
sgomentata
,
diede
l
'
allarme
alle
compagne
;
i
cavalli
nitrirono
scalpitando
...
Ma
...
ecco
...
il
ruggito
della
folla
echeggia
più
gagliardo
e
minaccioso
.
Cos
'
è
avvenuto
?
Un
uomo
contuso
,
sanguinolento
è
riuscito
a
farsi
innanzi
...
ha
sorpassato
la
barriera
frantumata
...
si
è
spinto
fino
al
proscenio
del
padiglione
...
e
salito
sul
destriero
della
vezzosa
cavalcatrice
...
ha
stretto
al
labbro
il
profilato
piedino
ch
'
ella
ha
vibrato
nell
'
aria
...
Clara
Michel
dà
il
segnale
della
partenza
;
la
comitiva
equestre
si
slancia
a
briglia
sciolta
sullo
stradone
sportheno
(
)
che
conduce
alla
capitale
dell
'
Olona
...
Il
padiglione
rimane
sgombro
.
Di
là
a
pochi
minuti
,
nell
'
agro
circolava
la
notizia
che
il
fortunato
quanto
audace
mortale
,
trascinato
in
groppa
dalla
famosa
emancipatrice
,
era
un
tal
Settimio
Crispani
,
già
processato
per
bigamia
,
padre
di
quattordici
figli
di
ignota
dimora
.
CAPITOLO
XXVII
Disordine
anarchico
.
Non
era
cessata
sull
'
area
massima
l
'
agitazione
suscitata
dalla
Michel
,
quando
una
volante
di
alto
cielo
seguita
da
un
centinaio
di
gondolette
venne
ad
attraversare
gli
spazii
sovrastanti
all
'
agro
.
Un
fragore
come
di
tuono
rimbombò
nell
'
aria
.
Tutti
gli
occhi
si
levarono
al
cielo
,
tutte
le
braccia
si
distesero
.
Il
rombo
delle
mitragliatrici
pacifiche
annunziava
una
scarica
di
telegrammi
.
Chi
poteva
dubitarne
?
Quei
cartoncini
pioventi
dalle
regioni
eteree
erano
altrettanti
elenchi
di
nomi
,
e
quei
nomi
rappresentavano
il
risultato
delle
ultime
elezioni
.
Il
silenzio
e
l
'
immobilità
regnavano
nell
'
agro
.
Tutti
leggevano
con
ansia
,
avidamente
,
come
si
trattasse
per
ognuno
di
un
proprio
,
individuale
interesse
.
I
duecentosessantacinque
Comuni
dell
'
Unione
si
erano
pronunziati
.
Il
partito
degli
spiritualisti
aveva
subito
uno
scacco
completo
;
i
naturalisti
avevano
guadagnato
sessanta
voti
;
duecento
cinque
eletti
rappresentavano
la
schiacciante
prevalenza
del
partito
equilibrista
.
I
primi
commenti
della
folla
furono
un
mormorio
di
approvazione
.
I
coscritti
dell
'
agro
tripudiavano
.
In
ogni
tempo
i
giovani
si
lasciarono
inconsideratamente
trascinare
dalle
utopie
esagerate
.
Recava
però
meraviglia
,
anche
a
molti
dei
più
enfatici
aderenti
al
programma
degli
equilibristi
,
che
la
colta
ed
onesta
famiglia
di
Milano
avesse
scelto
a
suo
reggitore
e
rappresentante
uno
degli
uomini
più
scandalosamente
famigerati
della
Confederazione
.
Per
succedere
al
compianto
Berretta
nella
carica
di
Gran
Proposto
i
milanesi
avevano
eletto
Antonio
Casanova
.
Il
ragionamento
degli
elettori
equilibristi
era
stato
codesto
:
«
Casanova
è
un
furfante
,
Casanova
è
un
falsario
,
Casanova
è
un
barattiere
da
gioco
;
ma
egli
è
il
solo
della
triade
che
professi
i
nostri
principii
,
e
noi
dobbiamo
concordi
e
compatti
votare
per
lui
.
Al
disopra
di
tutto
e
di
tutti
,
il
trionfo
del
partito
!
»
L
'
Albani
si
sentiva
umiliato
.
-
Se
tu
fossi
riuscito
-
disse
l
'
ingenuo
quanto
orgoglioso
Primate
stendendo
la
mano
al
Virey
-
avrei
provato
una
grande
soddisfazione
.
Tu
sei
migliore
di
me
;
nella
tua
elezione
avrei
ammirato
il
senno
de
'
miei
concittadini
e
applaudito
al
trionfo
della
giustizia
.
Ma
lui
!
...
quel
furfante
!
quel
ladro
!
...
Il
Virey
crollò
la
testa
sorridendo
.
-
Ladro
!
furfante
!
Chi
tien
conto
di
queste
inezie
?
Il
candidato
non
rappresenta
che
il
congegno
d
'
una
locomotiva
politica
;
che
importa
se
questo
congegno
sia
di
vile
metallo
e
lordato
da
ogni
bruttura
?
Purché
agisca
sulle
rotaie
del
partito
,
non
si
chiede
di
più
.
Accordando
una
specie
di
impunità
agli
eletti
della
nazione
,
i
nostri
sapienti
legislatori
hanno
mostrato
di
saper
interpretare
lo
spirito
delle
masse
.
Credilo
,
amico
:
le
masse
,
analfabete
od
erudite
,
barbare
o
civili
,
saranno
sempre
cretine
;
correranno
sempre
dietro
il
carro
del
ciarlatano
che
batterà
più
forte
la
gran
cassa
.
Ti
fa
meraviglia
che
un
Antonio
Casanova
abbia
trionfato
di
noi
?
Mentre
i
due
primati
discorrevano
nel
frastuono
dei
commenti
generali
succeduti
alla
tacita
sorpresa
,
da
una
torre
di
sorveglianza
partì
un
razzo
color
porpora
.
Era
un
segnale
di
allarme
.
Tutti
gli
uffiziali
e
gli
agenti
di
sicurezza
pubblica
si
chiamarono
a
raccolta
a
mezzo
dei
soffietti
acustici
,
e
riunendosi
in
pelottone
,
si
posero
in
marcia
dirigendosi
verso
Broni
.
Una
ciurma
di
equilibristi
impaziente
e
fatta
audace
dall
'
esito
delle
elezioni
,
minacciava
di
realizzare
immediatamente
le
utopie
del
partito
,
invadendo
e
saccheggiando
le
case
degli
abbienti
privilegiati
.
Uno
dei
più
reputati
stabilimenti
di
pigiatura
,
occupato
dai
convalescenti
più
doviziosi
e
dalle
etère
più
famigerate
,
era
preso
di
assalto
.
I
sopraintendenti
e
i
subalterni
resistevano
debolmente
;
le
belle
pigianti
si
sbandavano
ignude
e
rosseggianti
di
mosto
pei
vasti
corridoi
,
invocando
soccorso
.
Uno
dei
capi
della
rivolta
,
entrato
per
la
finestra
di
una
cabina
di
pigiatura
,
si
dibatteva
furiosamente
sulla
scaletta
di
una
piscina
uvaria
colla
bella
moglie
di
uno
czarre
,
la
quale
con
ceffate
e
con
graffi
da
pantera
tentava
di
schermirsi
.
Frattanto
,
al
vedere
gli
agenti
di
sicurezza
attrupparsi
per
marciare
verso
il
centro
della
sommossa
,
in
altri
punti
dell
'
agro
si
formavano
degli
assembramenti
minacciosi
.
I
coscritti
,
affigliati
per
la
più
parte
alle
sètte
anarchiche
,
affiggevano
ai
berettoni
solari
le
coccarde
riottose
.
L
'
uragano
della
sommossa
si
annunciava
terribile
e
spietato
.
Le
botteghe
si
chiudevano
;
i
merciaiuoli
smontavano
le
baracche
;
le
madri
paurose
traevano
i
bambini
fuor
della
folla
;
altre
più
audaci
,
invase
da
un
ardore
di
ribellione
,
coi
pargoli
in
sulle
braccia
,
animavano
all
'
azione
i
giovani
esitanti
.
Ciò
che
accadeva
in
quel
momento
nei
due
agri
collegati
di
Stradella
e
di
Broni
non
era
che
un
minimo
episodio
della
grande
rivoluzione
,
suscitata
per
naturale
coincidenza
di
passioni
politiche
,
in
ogni
quartiere
popolato
dei
dipartimenti
dell
'
Unione
.
-
Che
si
fa
?
-
chiese
il
Virey
all
'
Albani
,
traendosi
in
disparte
per
dar
passo
ad
un
pelettone
di
sorveglianti
i
quali
si
avanzavano
intimando
l
'
ammonito
ad
un
gruppo
di
rivoltosi
.
-
Io
sarei
d
'
avviso
che
ci
imbarcassimo
bravamente
in
una
volante
,
e
ci
facessimo
condurre
a
Milano
,
senza
preoccuparci
dei
nostri
bagagli
,
i
quali
,
c
'
è
da
scommetterlo
,
a
quest
'
ora
devono
aver
già
assaggiate
le
garbatezze
dei
nostri
futuri
governanti
.
-
Credi
tu
che
a
Milano
si
abbia
a
godere
maggior
sicurezza
?
...
Ma
,
via
!
Si
può
tentare
...
Forse
giungeremo
in
tempo
da
poter
assistere
al
saccheggio
della
mia
villa
.
Vorrei
che
di
quell
'
edifizio
maledetto
,
nel
quale
ho
sommerso
tutti
i
milioni
da
me
guadagnati
coll
'
invenzione
della
pioggia
artifiziale
,
non
rimanesse
più
vestigio
.
Oggimai
è
penetrata
nel
mio
animo
questa
convinzione
,
che
ogni
attentato
violento
fatto
alla
natura
è
opera
da
pazzo
,
per
non
dire
da
scellerato
,
e
che
io
,
al
par
di
altri
orgogliosi
della
mia
specie
,
colla
mia
superba
invenzione
mi
sono
reso
complice
dei
più
grandi
disastri
che
affliggono
il
mondo
.
-
Tu
,
dunque
,
vorrai
essere
dei
nostri
?
-
chiese
il
Virey
radiante
di
gioia
.
-
Sì
!
per
la
vita
dell
'
umanità
!
-
rispose
l
'
Albani
con
ardore
entusiastico
.
-
Torniamo
alla
natura
!
Il
vostro
programma
quindi
innanzi
sarà
il
mio
.
-
Dunque
?
...
A
Milano
?
...
-
A
Milano
!
...
-
Presto
!
Facciamo
calare
una
volante
!
...
Ecco
là
una
aerea
da
due
posti
,
che
pare
fatta
per
noi
.
Diamo
il
segnale
!
Il
conduttore
della
volante
,
all
'
udire
il
fischio
,
lasciò
calare
il
veicolo
a
quattro
metri
dalla
testa
dei
reclamanti
.
-
Più
basso
!
-
gridò
il
Virey
;
-
si
vuol
partire
immediatamente
.
-
Più
basso
?
-
esclamò
l
'
auriga
di
cielo
in
tono
più
beffardo
.
-
Io
son
disceso
di
quattro
metri
,
ora
spetta
a
voi
di
salire
altrettanto
.
Siamo
,
o
non
siamo
equilibristi
?
Animo
,
dunque
!
Salite
!
-
Bella
pretesa
davvero
!
-
sclamò
l
'
Albani
irritato
.
-
Via
!
non
son
momenti
di
celie
codeste
!
Vien
giù
!
...
Sarai
pagato
lautamente
.
-
Non
potete
salire
?
peggio
per
voi
-
rispose
l
'
auriga
di
cielo
;
-
e
nemmen
io
posso
scendere
.
Sono
uomo
di
principii
.
Il
vostro
denaro
non
mi
tenta
...
Chi
più
ha
,
meno
ha
diritto
di
avere
.
Il
Bigino
ha
l
'
onore
di
augurarvi
la
buona
notte
.
Viva
Antonio
Casanova
e
l
'
abolizione
della
moneta
!
Viva
l
'
equilibrio
sociale
!
E
cantando
una
gaia
ballata
,
l
'
auriga
fece
risalire
la
volante
,
che
andò
a
smarrirsi
nelle
brume
vespertine
.
Il
tumulto
cresceva
nell
'
agro
.
Ai
ribelli
si
aggiungevano
i
curiosi
;
pochi
atti
di
violenza
si
commettevano
,
ma
lo
strepito
saliva
alle
stelle
.
I
rappresentanti
del
governo
legale
ripetevano
indarno
le
ammonizioni
.
Plochiù
,
il
generale
comandante
della
spedizione
eletta
a
sedare
la
rivolta
,
prima
di
ricorrere
ai
mezzi
estremi
,
esitava
,
temporeggiava
,
attendendo
rinforzi
.
Verso
le
cinque
pomeridiane
,
in
luogo
delle
truppe
arrivò
un
telegramma
.
Il
generale
lo
lesse
esprimendo
cogli
accenni
del
capo
la
più
viva
soddisfazione
:
Assemblea
generale
in
seduta
permanente
delibera
ed
ordina
nessuna
resistenza
movimento
anarchico
generale
-
passi
la
volontà
del
paese
-
passerà
presto
.
Dato
a
Berlino
,
ore
quattro
.
-
A
meraviglia
!
Lasciamo
che
si
arrabattino
fra
loro
.
Se
la
godano
un
paio
di
giorni
la
loro
anarchia
!
Nessuno
dei
militi
volonterosi
da
me
dipendenti
rischierà
una
scalfittura
per
mettere
al
dovere
questi
pazzi
!
Di
là
a
pochi
minuti
,
i
rappresentanti
del
potere
legale
si
ritiravano
dai
centri
tumultuosi
.
Una
grande
aerostata
governativa
e
duemila
volanti
di
seconda
mole
ancoravano
alla
stazione
centrale
per
accogliere
e
trasportare
i
ben
pensanti
.
Un
razzo
fosforescente
proiettò
sull
'
agro
una
luce
azzurrognola
,
che
subito
si
spense
.
Era
un
segnale
ben
noto
ai
ribelli
;
un
segnale
che
voleva
dire
:
il
governo
si
dichiara
nolente
o
impotente
a
resistere
:
si
salvi
chi
può
!
L
'
Albani
e
il
Virey
si
gettarono
nella
corrente
dei
fuggenti
,
incalzati
dagli
urli
,
o
piuttosto
dai
ruggiti
di
quella
belva
capace
di
tutti
gli
orrori
,
che
è
un
popolo
scatenato
.
A
Stradella
ed
a
Broni
si
saccheggiava
impunemente
,
e
,
diciamolo
ad
onore
del
vero
,
con
ordine
,
con
garbatezza
,
coi
più
delicati
riguardi
alle
suscettibilità
dei
saccheggiati
.
Sulle
aree
,
la
ripartizione
e
l
'
equilibrio
dei
beni
faceva
le
sue
prime
prove
gaiamente
.
Ad
un
cittadino
che
aveva
nel
portafoglio
diecimila
lussi
,
si
accosta
un
nullabbiente
per
esigere
la
metà
del
suo
avere
.
-
Presto
fatto
!
Eccovi
cinquemila
lussi
,
e
buona
notte
...
per
ora
!
La
ripartizione
amichevole
è
approvata
dall
'
applauso
popolare
;
ma
ecco
i
due
equilibristi
son
presi
in
mezzo
da
altri
equilibristi
che
esigono
la
metà
della
metà
toccata
a
ciascuno
.
-
È
troppo
giusto
.
A
ciascuno
duemila
e
cinquecento
lussi
-
siete
soddisfatti
?
-
Ma
non
è
finita
,
convien
ripartire
anche
i
duemila
cinquecento
;
e
così
via
,
via
.
di
ripartizione
in
ripartizione
,
i
capitali
vanno
siffattamente
assottigliandosi
,
che
all
'
ultima
fase
dell
'
equilibrio
generale
ciascuno
risulta
possessore
di
circa
dieci
centesimi
.
Ci
vorrebbero
dei
volumi
per
riprodurre
gli
episodi
tragi
-
comici
di
quel
breve
trabordo
di
anarchiche
utopie
.
Basti
dire
che
ad
un
lacero
nullabbiente
il
quale
si
era
fatto
cedere
il
paletot
dal
droghiere
Pirotta
,
toccò
indi
a
poco
di
dover
dividere
le
sue
spoglie
con
un
correligionario
sprovveduto
di
giubba
.
E
ciascuno
dovette
andarsene
mezzo
vestito
,
con
un
solo
braccio
insaccato
in
una
manica
e
un
frammento
di
bavero
attorno
al
collo
.
Malgrado
le
irritazioni
inevitabili
in
ogni
attrito
di
popolo
,
la
giornata
prometteva
di
chiudersi
con
un
allegro
chiasso
di
canti
e
di
balli
.
Un
fratellevole
accordo
si
produceva
dalla
comunanza
degli
interessi
;
dall
'
uguaglianza
nella
miseria
tutti
si
attendevano
l
'
età
dell
'
oro
;
dal
deprezzamento
delle
intelligenze
,
l
'
uniformità
del
sapere
e
lo
schianto
di
ogni
supremazia
.
Ma
sul
far
della
notte
,
le
cose
mutarono
aspetto
.
I
caporioni
della
sommossa
,
che
pei
primi
si
erano
slanciati
all
'
assalto
degli
stabilimenti
di
pigiatura
,
non
riflettendo
al
pericolo
,
dopo
essersi
immersi
nel
mosto
fino
alla
gola
e
aver
tracannato
a
larghe
fauci
il
licore
effervescente
,
avean
levate
le
spine
alle
botti
.
Il
vino
inondava
gli
appartamenti
e
scorreva
a
rigagnoli
per
le
scale
.
L
'
esalazione
alcoolica
saliva
ai
cervelli
;
i
bevitori
quasi
asfissiati
si
avvoltolavano
come
giumenti
in
una
melma
rossiccia
;
i
meno
briachi
,
per
uscire
da
quell
'
afa
irrespirabile
,
si
aprivano
il
varco
rompendo
la
folla
coi
pugni
.
Frattanto
,
irrompevano
altri
bevitori
.
I
fanciulli
camminavano
carponi
leccando
i
pavimenti
;
le
donne
succhiavano
dalle
spine
le
ultime
sgocciolature
.
Nelle
cantine
dei
ricchi
proprietari
,
i
coscritti
stappavano
bottiglie
di
vecchio
barbera
;
decapitavano
l
'
Asti
spumoso
e
trincavano
senza
freno
.
La
fede
equilibrista
era
scossa
;
non
vi
era
più
alcuno
in
Stradella
ed
in
Broni
che
fosse
in
grado
di
tenersi
in
equilibrio
.
Si
vedevano
dei
vecchi
avvinazzati
strappar
le
gonnelle
alle
donne
,
affermando
il
diritto
all
'
uguaglianza
dei
sessi
;
le
donne
,
a
loro
volta
,
pretendevano
all
'
onore
dei
calzoni
.
Rotolavano
come
botti
,
sul
pendio
dello
stradone
curricolare
,
delle
coppie
di
ubbriachi
,
strettamente
collegate
.
L
'
agro
era
invaso
dalla
follia
contagiosa
;
abbracciamenti
e
ceffate
,
lacrime
di
tenerezza
e
invettive
,
danze
a
suono
di
calci
,
baci
e
morsi
di
lussuria
impotente
,
tutte
le
maniere
di
amplessi
imaginate
dall
'
Aretino
e
dal
Carnicci
;
l
'
orgia
del
sabbato
antico
coi
raffinamenti
e
gli
orrori
della
sensualità
alcoolizzata
.
Chi
porrà
fine
a
questo
orrendo
scompiglio
?
...
Udite
!
Udite
!
Un
muggito
reboante
,
che
par
quello
di
cento
tori
riuniti
,
ha
percosso
l
'
aria
con
spaventose
vibrazioni
.
Dalla
via
De
-
Pretis
è
uscito
un
gran
fragore
di
terremoto
;
un
padiglione
è
crollato
,
è
un
fuggi
fuggi
di
gente
che
urla
come
fosse
pigiata
.
Cos
'
è
avvenuto
?
Pressoché
nulla
:
un
leggerissimo
errore
di
calcolo
nella
mente
di
un
grande
scienziato
.
Chi
farà
la
storia
delle
infinite
sciagure
derivate
alla
famiglia
umana
dalle
lievi
abberrazioni
dei
forti
intelletti
!
L
'
illustre
primate
Piria
avea
perfettamente
costruito
il
suo
gigante
automatico
-
chimico
-
vitale
.
La
macchina
umana
era
riuscita
;
tutti
gli
elementi
essenziali
che
la
chimica
poteva
prestare
alla
formazione
dell
'
ossatura
,
dei
muscoli
,
dei
condotti
,
delle
parti
viscerali
,
dei
glutini
nervei
,
erano
stati
da
Piria
impiegati
e
coordinati
sapientemente
.
Un
gigante
dell
'
altezza
di
trenta
metri
,
proporzionatamente
sviluppato
nelle
singole
membra
,
giaceva
disteso
nel
padiglione
di
via
De
-
Pretis
.
Verso
le
cinque
pomeridiane
,
in
presenza
di
un
centinaio
di
spettatori
,
l
'
illustre
scienziato
aveva
operato
la
trasmissione
del
sangue
e
del
movimento
.
Incisa
la
carotide
del
mostro
inanimato
e
messala
in
comunicazione
,
a
mezzo
di
un
tubo
elastico
,
con
quella
di
un
toro
parimenti
svenato
,
l
'
illustre
creatore
dell
'
uomo
colossale
avea
veduto
realizzarsi
con
rapidità
l
'
assorbimento
e
la
dejezione
.
Si
volle
il
sangue
di
dieci
tori
per
fornire
al
vasto
cuore
ed
ai
grandi
condotti
arteriosi
del
gigante
il
liquido
vitale
occorrente
.
L
'
azione
simultanea
di
due
pile
elettriche
di
quadrupla
potenza
diede
impulso
alla
circolazione
,
suscitò
l
'
irritazione
nervosa
e
il
movimento
dei
muscoli
.
La
materia
inerte
si
scosse
...
Due
grandi
occhi
si
spalancarono
assorbendo
la
luce
,
le
nari
si
gonfiarono
,
il
petto
parve
scoppiare
pei
forti
aneliti
di
aria
ossigenata
,
le
braccia
si
agitarono
,
le
mani
si
distesero
per
afferrare
l
'
ignoto
;
e
finalmente
...
Chi
poteva
prevedere
un
tal
impeto
di
vita
?
Dalle
fauci
del
gigante
elettrizzato
proruppe
un
muggito
spaventoso
.
L
'
immane
corpo
si
sollevò
,
atterrò
con
un
calcio
poderoso
l
'
enorme
banco
sul
quale
stava
adagiato
,
e
lanciandosi
colla
violenza
di
un
toro
inferocito
verso
la
porta
di
uscita
,
si
diede
a
percorrere
la
via
,
sorpassando
ogni
barriera
.
Trecento
baracche
di
merciaiuoli
andarono
capovolte
;
quattro
olmi
secolari
,
urtati
da
lui
,
si
rovesciarono
sradicati
.
Egli
cozzava
,
rompeva
,
abbatteva
ogni
ostacolo
,
impiegando
a
tal
uopo
,
con
istinto
taurino
,
la
catapulta
di
un
cranio
resistente
ad
ogni
urto
.
Imaginate
il
terrore
di
quella
apparizione
,
in
una
folla
esaltata
dagli
entusiasmi
politici
e
dai
fumi
del
vino
!
Dove
la
gente
non
era
lesta
a
sgombrare
,
il
gigante
si
faceva
largo
coll
'
impeto
della
persona
,
colle
irruzioni
del
capo
,
colla
violenza
dei
calci
.
I
più
accorti
tentavano
schermirsi
da
lui
passandogli
fra
le
cosce
o
saltandogli
sul
capo
per
scivolare
al
suolo
tra
le
curve
della
schiena
interminabile
;
ma
i
fortunati
ai
quali
riusciva
di
salvarsi
,
se
la
davano
poi
a
gambe
esterrefatti
,
annunziando
il
finimondo
e
la
comparsa
dell
'
anticristo
.
Quello
sgomento
generale
aveva
fatto
passare
la
generale
ubbriacatura
;
in
meno
d
'
un
'
ora
il
vasto
agro
di
Stradella
e
di
Broni
si
era
mutato
in
un
deserto
.
La
popolazione
che
prendeva
il
largo
,
sbandandosi
pei
vigneti
e
cercando
rifugio
nei
letti
dei
fiumi
,
verso
le
otto
della
sera
fu
colpita
da
un
nuovo
terrore
.
Nell
'
impeto
bestiale
della
corsa
,
il
gigante
aveva
dato
il
capo
in
un
campanile
,
quattro
metri
più
alto
di
lui
.
La
torre
era
crollata
,
ma
anche
il
grosso
cranio
,
con
tanta
sapienza
di
mezzi
chimici
confezionato
dal
Piria
.
si
era
spezzato
nell
'
urto
.
Slanciando
il
suo
uomo
chimico
-
meccanico
,
il
dabben
Piria
non
aveva
riflettuto
che
in
ogni
essere
animato
la
percezione
sensuale
non
può
svilupparsi
che
gradatamente
.
Per
la
conservazione
di
quel
mostruoso
fenomeno
vitale
si
esigeva
un
trattamento
di
neonato
;
supponendo
in
lui
ingenita
quella
facoltà
di
discernimento
che
può
formarsi
soltanto
nell
'
adulto
per
una
successione
di
esperienze
,
l
'
illustre
primate
vide
sfasciarsi
in
un
attimo
la
più
ardita
creazione
che
mai
fosse
concepita
e
realizzata
dal
genio
umano
.
Coll
'
ultimo
muggito
del
gigante
chimico
-
meccanico
,
e
col
fragore
di
un
campanile
in
rovina
,
a
Stradella
ed
a
Broni
ebbe
fine
in
quella
notte
il
baccanale
rivoluzionario
degli
equilibristi
.
A
dieci
ore
l
'
ordine
più
perfetto
regnava
nell
'
acro
.
CAPITOLO
XXVIII
,
Malthus
.
Negli
altri
dipartimenti
dell
'
Unione
la
rivolta
assumeva
proporzioni
spaventevoli
,
ma
i
rappresentanti
governativi
adunati
in
permanenza
a
Berlino
non
si
davano
la
pena
di
prendere
verun
provvedimento
.
Gli
equilibristi
,
inferociti
da
parziali
resistenze
,
avevano
perpetrato
in
parecchi
comuni
le
più
feroci
rappresaglie
contro
i
facoltosi
,
abbattendo
e
incendiando
edifizii
,
violentando
persone
.
Negli
ultimi
bollettini
del
22
ottobre
,
il
numero
delle
vittime
si
faceva
ascendere
a
due
milioni
cinquemila
e
ottocento
.
Il
Presidente
temporario
del
Consiglio
,
nel
rilevare
questa
cifra
,
si
fregò
le
mani
esclamando
:
«
Il
nostro
sistema
di
non
repressione
ha
dato
ottimi
risultati
.
Lasciar
passare
la
volontà
dei
pazzi
è
il
migliore
stratagemma
per
ricondurre
alla
ragione
le
maggioranze
.
La
violenza
e
l
'
eccesso
generano
mai
sempre
la
reazione
.
Fra
una
ventina
di
giorni
il
partito
equilibrista
sarà
schiacciato
,
nè
si
udrà
più
riparlarne
in
Europa
,
nè
anche
a
Manicopoli
.
Le
previsioni
dell
'
arguto
presidente
si
avverarono
.
Di
là
ad
un
mese
,
quel
moto
rivoluzionario
che
aveva
scompigliato
tante
proprietà
e
distrutte
tante
vite
,
era
appena
ricordato
come
una
sfuriata
ridicola
di
pochi
imbecilli
.
I
nuovi
rappresentanti
della
nazione
protestarono
contro
gli
abberramenti
dei
loro
elettori
;
e
lo
stesso
Casanova
,
l
'
Acclamato
di
Milano
,
il
Redentore
del
popolo
,
il
Messia
dell
'
uguaglianza
universale
,
nella
adunanza
del
30
Novembre
dichiarava
in
pieno
Parlamento
che
i
suoi
elettori
,
prendendo
sul
serio
il
programma
da
lui
pubblicato
per
scroccare
un
milione
di
voti
,
aveano
mostrato
di
essere
una
mandra
di
ciuchi
.
Un
secolo
addietro
,
i
ciarlatani
della
politica
non
giudicavano
altrimenti
il
criterio
dei
pecoroni
che
si
affidavano
alle
loro
ciance
;
ma
non
eran
abbastanza
civilizzati
per
dichiarare
alla
Camera
i
loro
apprezzamenti
.
Mentre
il
fascio
degli
equilibristi
si
andava
scomponendo
,
i
naturalisti
guadagnavano
aderenti
.
Nei
centri
più
popolosi
e
più
illuminati
si
aprivano
nuovi
Circoli
.
I
recenti
affigliati
si
prestavano
con
fervore
da
neofiti
alla
propaganda
del
principio
.
Nelle
alte
sfere
governative
,
questa
diversione
dello
spirito
pubblico
verso
una
riforma
comparativamente
retriva
,
era
veduta
di
buon
occhio
.
Pel
giorno
quindici
dicembre
i
naturalisti
furono
invitati
ad
un
solenne
comizio
nella
capitale
della
gioia
(
)
.
L
'
importanza
di
quel
convegno
era
rilevata
dai
giornali
coi
più
strani
commenti
.
Non
uno
degli
illustri
capi
del
partito
sarebbe
mancato
all
'
appello
;
si
trattava
di
deliberare
intorno
al
modo
ed
al
tempo
dell
'
azione
,
si
volevano
discutere
le
controversie
dei
dissidenti
,
stabilire
il
credo
unico
ed
universale
della
prossima
rigenerazione
europea
.
Si
parlava
di
un
misterioso
personaggio
,
di
un
antico
profeta
e
legislatore
che
sarebbe
uscito
prodigiosamente
dalla
tomba
per
affermare
nel
comizio
i
principii
divini
,
per
dissipare
molte
erronee
credenze
relative
agli
istinti
dell
'
uomo
ed
alle
leggi
dell
'
universo
.
I
cronisti
meglio
informati
pretendevano
sapere
che
quell
'
uomo
straordinario
era
vissuto
cinquant
'
anni
sulla
sommità
di
una
montagna
coperta
di
gelo
,
orando
e
meditando
;
che
la
parola
di
Dio
era
scesa
nel
suo
spirito
;
che
,
infine
,
le
più
sublimi
rivelazioni
erano
da
attendersi
da
lui
.
L
'
Albani
,
recentemente
convertito
alla
fede
naturalista
e
già
iscritto
negli
ordini
superiori
del
partito
non
poteva
mancare
all
'
appello
.
Nel
giorno
fissato
per
la
solenne
adunanza
,
egli
giunse
a
Napoli
in
compagnia
del
Virey
,
e
all
'
ora
di
mezzodì
,
indicata
per
l
'
apertura
del
comizio
,
andò
col
collega
a
prender
posto
in
una
galleria
del
teatro
massimo
.
Non
si
è
ancora
perduta
a
quest
'
epoca
la
consuetudine
di
adunare
il
popolo
a
discutere
di
politica
nei
luoghi
ordinariamente
destinati
agli
spettacoli
dell
'
opera
e
della
commedia
;
vi
è
sempre
qualche
cosa
di
teatrale
,
di
spettacoloso
e
di
comico
in
ogni
assembramento
di
politicanti
;
l
'
ambiente
,
in
ogni
caso
,
risponde
al
carattere
dei
personaggi
e
consuona
coll
'
enfasi
dei
discorsi
.
La
folla
si
pigiava
nella
platea
;
gli
uomini
del
governo
,
i
rappresentanti
della
nazione
,
i
primati
,
le
etére
,
le
dame
di
capriccio
,
le
Immolate
,
le
mogli
emerite
prendevan
posto
nelle
sedie
riservate
o
salivano
ad
occupare
le
logge
.
Una
impazienza
febbrile
agitava
quel
pubblico
di
trentamila
persone
.
Quando
la
sfera
del
grande
orologio
elettrico
sovrastante
al
palco
scenico
toccò
il
mezzodì
,
il
sipario
si
alzò
rapidamente
e
gli
occhi
della
folla
furon
paghi
.
Un
applauso
fragoroso
ma
breve
salutò
i
capi
della
assemblea
,
assisi
in
atteggiamento
grave
attorno
ad
un
tavolo
coperto
di
nero
tappeto
.
Il
presidente
si
levò
in
piedi
,
diè
una
scossa
al
campanello
e
parlò
nel
generale
silenzio
:
«
Io
vi
ammonisco
,
o
cittadini
,
che
le
sorti
del
nostro
partito
,
l
'
avvenire
della
umanità
,
il
coronamento
del
benessere
pubblico
al
quale
mirarono
sempre
i
nostri
studii
e
le
opere
nostre
,
dipendono
dal
presente
comizio
.
Aspettatevi
delle
grandi
sorprese
;
preparatevi
gli
orecchi
e
la
mente
a
rivelazioni
inaudite
.
Le
indiscrezioni
della
stampa
vi
hanno
prevenuti
,
ma
ciò
che
qui
vedrete
,
ciò
che
udrete
fra
pochi
istanti
,
sorpasserà
ogni
esigenza
della
vostra
aspettativa
.
Non
è
il
caso
di
ripigliare
le
viete
questioni
,
sulle
quali
tutti
gli
argomenti
vennero
già
esauriti
.
Oggimai
i
criterii
fondamentali
sono
stabiliti
;
ulteriori
ciance
a
nulla
approderebbero
.
Noi
ci
troviamo
in
presenza
di
un
grande
mistero
;
dobbiamo
constatare
un
fatto
nuovo
,
quasi
inverosimile
,
ed
avvisare
al
miglior
partito
che
da
noi
si
possa
trarne
a
benefizio
dell
'
umanità
e
ad
onore
dei
nostri
principii
.
I
dilettanti
di
rettorica
inutile
si
tengano
per
questa
volta
in
disparte
;
l
'
avvenimento
che
qui
vedranno
compiersi
porgerà
ad
essi
materia
di
cicalare
per
dieci
anni
.
Ciò
detto
,
il
Presidente
si
volse
ad
uno
dei
volonterosi
di
cappa
magna
e
gli
ordinò
di
introdurre
il
Venerando
Fabbristol
.
L
'
apparizione
del
nuovo
personaggio
fu
salutata
da
triplice
acclamazione
.
Il
Venerando
si
avanzò
fino
al
proscenio
,
sedette
sopra
il
tripode
di
onore
,
e
con
voce
sonora
espose
la
seguente
relazione
:
-
Io
mi
chiamo
Arnaldo
Fabbristol
;
ho
fatto
da
parecchi
anni
adesione
al
vangelo
dei
naturalisti
,
e
,
grazie
alle
circostanze
che
ora
sto
per
esporvi
,
venni
dal
Consiglio
supremo
dell
'
ordine
incaricato
di
una
delle
più
importanti
missioni
che
ad
uomo
fosse
mai
dato
di
compiere
.
«
Or
fanno
cinquant
'
anni
vivea
sulla
terra
un
grande
scienziato
,
un
uomo
di
forte
intelletto
e
di
straordinaria
energia
morale
,
chiamato
Malthus
.
Era
nipote
di
un
altro
filosofo
vissuto
in
epoca
avversa
ad
ogni
lume
di
verità
,
un
banditore
di
sapienti
teorie
mal
comprese
e
peggio
apprezzate
da
'
suoi
contemporanei
.
«
Quelle
teorie
racchiudevano
i
germi
dei
principii
indiscutibili
che
formano
oggi
la
base
della
nostra
fede
politica
.
Il
Malthus
che
oggi
ricomparisce
sulla
scena
del
mondo
,
avendo
raccolta
e
fatta
sua
la
splendida
eredità
di
idee
lasciate
dallo
zio
,
pensò
di
istituire
un
'
associazione
la
quale
si
incaricasse
di
diffonderle
.
Gli
apostoli
delle
dottrine
Malthusiane
si
prestarono
allo
scopo
con
zelo
entusiastico
,
ma
incontrarono
un
'
opposizione
accanita
e
pertinace
.
I
tempi
non
erano
maturi
.
La
nuova
generazione
,
invasa
da
un
fervido
spiritualismo
,
chiudeva
l
'
orecchio
alle
nostre
dottrine
.
Il
prete
riformato
,
poetizzando
gli
antichi
dogmi
,
avea
riconquistata
la
donna
,
questo
essere
volubile
e
fantastico
,
sempre
mai
allettato
dalle
parvenze
,
sempre
facile
ad
esaltarsi
per
ogni
sentimentalismo
insensato
.
Tutte
le
nuove
istituzioni
,
tutte
le
leggi
dello
stato
si
ispiravano
alle
tendenze
dell
'
epoca
;
nei
nostri
codici
si
riflessero
tutte
le
stravaganze
e
le
follie
di
un
popolo
abberrato
.
Correva
l
'
anno
1932
.
Il
nostro
Malthus
,
che
allora
toccava
appena
i
trent
'
anni
,
si
lasciò
prendere
dallo
scoramento
,
e
disperando
di
riuscire
ne
'
suoi
alti
disegni
,
un
bel
giorno
,
adunati
i
suoi
apostoli
più
fedeli
,
annunziò
ad
essi
il
suo
proposito
di
abbandonare
la
vita
.
Sì
:
quel
grand
'
uomo
voleva
morire
nel
fiore
dell
'
età
;
voleva
fuggire
da
un
mondo
che
,
a
suo
vedere
,
non
sarebbe
mai
stato
capace
di
comprenderlo
.
Perdoniamo
al
genio
un
istante
di
debolezza
;
le
più
alte
intelligenze
,
le
nature
più
energiche
subiscono
delle
prostrazioni
inesplicabili
.
Le
esortazioni
,
i
conforti
,
le
preghiere
degli
amici
,
nulla
valeva
a
smuovere
quello
scorato
dalla
nefasta
risoluzione
.
Se
non
che
,
all
'
ordine
naturale
del
cosmos
era
necessaria
quella
esistenza
.
Malthus
e
il
trionfo
delle
sue
teorie
non
potevano
esimersi
dall
'
entrare
e
dal
compiere
la
loro
parabola
ascendente
nel
moto
provvidenziale
di
rotazione
imposto
dalla
legge
fisica
universale
,
«
Fra
gli
apostoli
del
principio
che
in
quel
giorno
stavano
adunati
intorno
al
Capo
,
c
'
era
uno
scienziato
,
o
,
come
allora
si
diceva
,
un
utopista
di
zoologia
,
chiamato
Gorini
,
discendente
per
linea
indiretta
da
quell
'
illustre
diseredato
che
già
aveva
fatto
nel
secolo
precedente
delle
meravigliose
scoperte
sulla
origine
del
mondo
,
e
riuniti
gli
elementi
chimici
più
atti
alla
pietrificazione
dei
cadaveri
.
Al
momento
in
cui
Malthus
,
nel
suo
implacabile
desiderio
di
finirla
,
colla
vita
,
portava
alla
bocca
una
pillola
asfissiante
,
un
grido
imperioso
risuonò
nell
'
aula
:
fermate
!
Malthus
guardò
fissamente
l
'
apostolo
che
si
era
alzato
per
accorrere
a
lui
;
l
'
altro
con
piglio
più
assoluto
,
ripetè
l
'
intimazione
:
fermate
!
In
quel
grido
c
'
era
una
potenza
irresistibile
.
-
Che
hai
tu
a
dire
ad
un
moribondo
?
-
domandò
Malthus
,
trattenendo
la
pillola
sospesa
fra
l
'
indice
e
il
pollice
.
-
Due
logiche
e
serie
parole
-
rispose
il
Gorini
:
-
voi
volete
morire
,
perché
avete
riconosciuto
,
come
noi
riconosciamo
,
non
essere
l
'
epoca
attuale
matura
alla
realizzazione
delle
nostre
sublimi
teorie
.
Orbene
,
se
qualcuno
venisse
a
proporvi
di
sostituire
alla
morte
un
lunghissimo
sonno
,
un
sonno
di
dieci
,
di
vent
'
anni
,
di
mezzo
secolo
,
persistereste
voi
ancora
nel
proposito
disperato
?
-
Ho
piena
fede
nell
'
avvenire
-
rispose
Malthus
;
-
ma
un
mezzo
secolo
dovrà
trascorrere
prima
che
l
'
umanità
riconosca
erroneo
e
rovinoso
il
principio
da
cui
oggi
è
trascinata
,
-
Ebbene
!
-
replicò
il
Gorini
;
-
dormite
per
mezzo
secolo
,
e
il
vostro
risveglio
segnerà
l
'
epoca
delle
nostre
vittorie
.
Voi
mi
guardate
con
stupore
,
come
se
le
mie
parole
uscissero
dalla
bocca
di
un
pazzo
.
No
!
io
non
sono
pazzo
,
io
non
posso
ingannarmi
ne
'
miei
calcoli
;
mi
tengo
sicuro
della
riuscita
.
Quello
che
nella
rigida
stagione
avviene
dei
serpenti
e
d
'
altri
animali
soggetti
al
torpore
,
deve
necessariamente
riprodursi
nell
'
uomo
a
mezzo
di
una
ben
praticata
assiderazione
.
Nell
'
uomo
assiderato
la
vitalità
può
durare
parecchi
secoli
,
fino
a
quando
,
per
una
accidentale
combinazione
o
per
effetto
del
volere
altrui
,
non
venga
ad
operarsi
il
disgelo
.
Volete
voi
,
illustre
pontefice
dell
'
avvenire
,
sottomettervi
alla
prova
?
Io
vi
ho
additata
la
via
;
io
metterò
a
vostra
disposizione
i
miei
trovati
scientifici
.
Voi
prescriverete
la
durata
ed
il
termine
del
vostro
assopimento
.
Nel
giorno
e
nell
'
ora
da
voi
prefissi
,
i
discepoli
,
istruiti
per
tradizione
dei
vostri
voleri
,
verranno
a
ridestarvi
dal
lungo
sonno
,
e
voi
potrete
,
uomo
antico
e
precursore
dell
'
evo
felice
,
gioire
delle
mondiali
acclamazioni
e
dirigere
l
'
umanità
verso
la
meta
altissima
infino
ad
oggi
inutilmente
vagheggiata
da
voi
.
«
All
'
udire
tale
risposta
,
Malthus
stette
un
istante
silenzioso
;
ma
i
suoi
occhi
sfavillanti
esprimevano
soddisfazione
ed
assenso
.
I
due
scienziati
si
erano
compresi
.
Di
là
a
quattro
ore
,
il
Malthus
,
il
Gorini
e
gli
apostoli
seniori
,
a
mezzo
della
ferrovia
funicolare
Agudio
,
salivano
alle
alture
nevose
del
Moncenisio
.
Inutile
che
vi
riferisca
e
descriva
di
qual
maniera
si
compiesse
lassù
,
per
opera
dell
'
immaginoso
zoologo
,
la
prova
non
mai
tentata
dell
'
assideramento
umano
.
Ciò
che
importa
sapere
,
ciò
che
io
sono
impaziente
di
annunziarvi
,
è
che
il
Malthus
,
il
sapiente
Malthus
,
il
divino
Malthus
,
il
nostro
legislatore
,
il
nostro
profeta
,
or
fanno
tre
giorni
,
dopo
mezzo
secolo
di
torpore
,
si
è
ridestato
alla
vita
attiva
.
La
volontà
dell
'
illustre
sopito
è
compiuta
.
I
depositarii
della
tradizione
Malthusiana
,
consapevoli
di
ogni
patto
,
penetrarono
,
nel
giorno
e
nell
'
ora
stabilita
,
dentro
la
cavità
granitica
,
dove
il
profeta
dormiva
da
cinquant
'
anni
in
una
temperatura
di
sessanta
gradi
sotto
zero
.
Seguendo
le
istruzioni
lasciate
dal
Gorini
,
in
meno
di
due
ore
quei
prudenti
operatori
ottennero
gradatamente
il
disgelo
:
il
corpo
irrigidito
si
riscosse
,
si
riapersero
gli
occhi
,
la
favella
si
sciolse
...
Gli
apostoli
si
gettarono
a
terra
adorando
,
inneggiando
al
redivivo
.
-
Sospendete
,
o
fratelli
,
quei
plausi
;
imponete
al
vostro
entusiasmo
!
Serbate
gli
osanna
a
lui
solo
.
Fra
pochi
istanti
,
allo
squillar
dei
due
tocchi
pomeridiani
,
il
gran
Malthus
sarà
qui
.
Egli
lo
ha
promesso
,
egli
mi
ha
incaricato
di
recarvi
la
buona
novella
.
Sì
,
fra
dieci
minuti
...
egli
sarà
in
mezzo
a
noi
...
Egli
avrà
preso
il
mio
posto
su
questa
tribuna
per
rivelarvi
l
'
ultimo
verbo
del
suo
genio
divino
.
Che
se
mai
...
-
Da
Manicopoli
!
-
gridò
un
volonteroso
di
alto
grado
,
avanzandosi
verso
il
proscenio
e
presentando
un
dispaccio
al
Presidente
del
Comizio
.
-
Leggete
!
leggete
!
-
gridarono
dal
teatro
trentamila
voci
.
Il
Presidente
sciolse
il
piego
,
gettò
uno
sguardo
sulle
cifre
,
e
pallido
,
con
voce
tremante
,
lesse
quanto
segue
:
«
Malthus
redivivo
suicidatosi
ignote
cause
,
attendonsi
schiarimenti
.
«
Il
seniore
SAFFUS
»
.
-
Impossibile
!
assurdo
!
-
urlò
il
Relatore
con
accento
irritato
;
maledetta
la
Stefani
!
-
Maledetta
la
Stefani
!
-
rispose
la
folla
con
sdegno
.
-
Silenzio
!
...
Un
secondo
telegramma
!
Il
Presidente
si
fece
innanzi
,
e
lesse
:
«
Suicidio
Malthus
avvenuto
nel
palazzo
marchesa
Sara
Jobart
sua
antica
amante
.
Giornali
pubblicano
lettera
autografa
.
Pare
che
forti
disinganni
spingessero
illustre
uomo
a
procacciarsi
sonno
più
duro
.
«
Seniore
KEMPIS
»
.
-
Assurdità
!
assurdità
!
-
si
mormorava
da
ogni
parte
;
-
attendiamo
una
formale
smentita
.
Ma
ecco
,
nel
mormorio
generale
,
spiccano
delle
grida
più
acute
;
i
folletti
di
città
guizzano
tra
le
panche
,
saltano
sui
parapetti
dei
palchi
,
inondano
il
teatro
di
giornali
.
Di
là
a
pochi
minuti
,
in
un
tetro
silenzio
,
quelle
trentamila
persone
adunate
pel
Comizio
leggevano
la
lettera
lasciate
da
Malthus
:
«
Correligionarii
e
fratelli
,
«
È
stato
un
errore
;
tanto
più
illogico
e
imperdonabile
a
noi
,
che
,
professando
i
principii
del
naturalismo
,
pur
nullameno
abbiamo
tentato
di
violentare
la
natura
.
Quando
io
mi
sottoposi
alla
prova
dell
'
assideramento
,
mi
ero
lasciato
vincere
da
un
orgoglio
insensato
.
Ho
creduto
che
la
mia
esistenza
fosse
necessaria
al
bene
comune
;
non
ho
riflettuto
che
l
'
individuo
conta
per
nulla
,
che
i
progressi
della
umanità
si
compiono
pel
concorso
simultaneo
di
tutte
le
forze
viventi
.
È
necessario
,
perché
ognuno
mi
comprenda
,
che
io
esponga
la
diagnosi
delle
mie
impressioni
.
Lo
farò
sinceramente
e
colla
maggior
brevità
possibile
.
Quando
i
fratelli
,
esecutori
fedeli
del
patto
tradizionale
,
vennero
or
fanno
tre
giorni
a
risvegliarmi
dall
'
assopimento
,
al
mio
primo
risveglio
io
provai
un
senso
di
melanconica
sorpresa
.
Mi
si
affollarono
nella
mente
le
idee
colle
quali
mi
ero
addormentato
mezzo
secolo
addietro
;
mi
meravigliai
grandemente
nel
vedere
intorno
al
mio
letto
di
granito
delle
figure
a
me
ignote
;
domandai
che
fosse
avvenuto
dei
fratelli
i
quali
la
sera
innanzi
mi
avevano
aiutato
a
coricarmi
.
«
-
Avete
dormito
cinquant
'
anni
,
-
risposero
ad
una
voce
gli
astanti
.
«
-
È
vero
!
è
vero
!
-
risposi
io
raccapezzando
le
confuse
memorie
:
-
infatti
...
quella
sera
...
i
fratelli
...
gli
apostoli
...
Ma
,
voi
!
voi
,
chi
siete
?
Perché
quegli
altri
non
sono
al
mio
fianco
?
«
-
Quegli
altri
-
mi
risposero
-
sono
morti
;
e
noi
,
eredi
della
tradizione
,
li
abbiamo
sostituiti
.
«
Io
guardava
con
meraviglia
e
tristezza
quei
sembianti
sconosciuti
.
Essi
mi
parlavano
dei
grandi
progressi
sociali
avvenuti
nel
corso
di
mezzo
secolo
,
mi
annunziavano
il
prossimo
trionfo
della
riforma
naturalista
,
mi
promettevano
ovazioni
,
glorificazioni
,
quali
nessun
orgoglio
umano
avrebbe
osato
sognare
.
Io
li
ascoltava
attonito
,
quasi
svogliato
.
Portai
la
mano
sul
petto
e
ne
trassi
un
medaglione
sul
quale
era
impressa
l
'
effigie
di
una
giovane
marchesa
da
me
adorata
.
Mi
sovvenni
che
gli
antichi
fratelli
si
erano
opposti
al
mio
desiderio
di
metter
a
parte
quella
impareggiabile
donna
della
misteriosa
operazione
che
doveva
per
tanti
anni
tenermi
disgiunto
da
lei
.
Si
voleva
che
il
segreto
della
mia
assiderazione
rimanesse
esclusivamente
affidato
ai
pochi
apostoli
;
temevano
che
ella
,
per
impeto
di
dolore
e
di
amore
,
potesse
tradirci
.
Con
quali
palpiti
di
gioia
ribaciai
quel
ritratto
!
«
-
Orbene
!
-
esclamai
;
-
prima
di
rientrare
nel
campo
delle
agitazioni
politiche
,
prima
di
abbandonarmi
alle
glorificazioni
da
voi
promesse
,
io
mi
debbo
a
colei
che
occupava
tanto
posto
nel
mio
cuore
,
che
forse
mi
avrà
pianto
per
morto
,
che
forse
non
avrà
mai
cessato
di
attendermi
.
Sapete
voi
se
esista
ancora
a
Parigi
quel
portento
di
bellezza
,
di
grazia
e
di
spirito
,
che
si
chiamava
la
marchesa
Sara
Jobard
?
«
Gli
apostoli
si
scambiarono
uno
sguardo
di
sorpresa
e
per
poco
non
scoppiarono
in
una
risata
.
Uno
dei
seniori
,
che
penava
molto
a
serbarsi
serio
,
si
volse
ai
fratelli
dicendo
:
«
-
È
giusto
che
ogni
sua
volontà
venga
da
noi
soddisfatta
;
rimanderemo
il
Comizio
a
sabato
prossimo
,
e
frattanto
accompagneremo
a
Parigi
l
'
illustre
redivivo
,
e
lo
aiuteremo
a
raccogliere
le
informazioni
che
tanto
lo
preoccupano
.
«
Ciò
convenuto
,
uscimmo
dalla
cava
granitica
,
e
ci
trovammo
dinanzi
ad
una
carrozza
sormontata
da
un
pallone
aereostatico
.
«
-
Cos
'
è
questo
?
-
domandai
.
«
-
Una
volante
di
seconda
portata
,
il
veicolo
che
in
meno
di
un
'
ora
ci
condurrà
sulla
piazza
massima
di
Parigi
.
«
-
E
voi
pretendereste
che
io
salissi
in
quel
cassone
?
-
esclamai
arretrando
;
-
ma
dunque
...
non
vi
son
più
ferrovie
?
...
non
vi
sono
locomotive
elettriche
?
«
-
Tali
mezzi
di
trasporto
-
rispose
il
seniore
,
scambiando
cogli
altri
apostoli
un
'
occhiata
di
meraviglia
-
oggimai
fanno
esclusivamente
il
servizio
pei
nullabbienti
.
«
-
Ebbene
!
trattatemi
pure
da
nullabbiente
,
-
gridai
io
-
ma
in
quella
baracca
sospesa
nell
'
aria
,
io
,
Malthus
,
vi
prometto
che
non
sarò
mai
per
ficcarci
il
mio
nobile
individuo
.
«
-
Con
tutto
il
rispetto
che
da
noi
si
professa
al
vostro
nobile
individuo
-
rispose
il
seniore
dopo
essersi
consultato
coi
fratelli
,
-
noi
non
possiamo
dimenticare
il
mandato
perentorio
del
Gran
Maestro
dell
'
ordine
;
le
ore
sono
contate
,
il
tempo
vuol
essere
misurato
;
vi
abbiamo
accordato
una
proroga
di
tre
giorni
;
ora
conviene
affrettarsi
.
«
E
prima
che
io
potessi
muovere
due
passi
per
discostarmi
,
quattro
fratelli
mi
afferrarono
pel
torso
,
mi
sollevarono
,
mi
immersero
nella
cabina
della
volante
.
«
Che
dirvi
di
quel
viaggio
?
Non
impiegammo
che
un
'
ora
per
tragittare
dal
Moncenisio
a
Parigi
,
ma
quell
'
ora
è
bastata
a
svelarmi
l
'
orrore
della
mia
situazione
.
Il
linguaggio
di
quegli
apostoli
che
mi
parlavano
dei
loro
disegni
,
che
mi
interrogavano
,
per
prender
consiglio
,
il
più
delle
volte
mi
riusciva
incomprensibile
.
Basta
dunque
un
mezzo
secolo
a
corrompere
ogni
idioma
,
ad
alterare
perfino
le
inflessioni
della
pronunzia
?
Essi
accennavano
ad
istituzioni
,
alludevano
ad
avvenimenti
a
me
ignoti
;
nominavano
scrittori
e
scienziati
vissuti
nell
'
ultima
metà
del
secolo
;
citavano
libri
usciti
recentemente
e
già
quasi
obliati
da
'
contemporanei
,
e
parevano
meravigliati
ad
ogni
tratto
della
mia
ignoranza
,
d
'
altronde
naturalissima
in
chi
aveva
dormito
pel
corso
di
cinquant
'
anni
.
Quand
'
io
ricordava
i
miei
tempi
,
essi
sbadigliavano
o
sorridevano
con
ironia
.
Dopo
avermi
quasi
idolatrato
,
erano
,
in
meno
di
un
'
ora
,
passati
dalla
adorazione
all
'
indifferenza
sprezzante
.
Arrivando
a
Parigi
,
al
momento
in
cui
si
scendeva
dalla
volante
,
uno
dei
seniori
disse
all
'
altro
sommessamente
:
«
-
Mi
pare
che
l
'
assideramento
abbia
imbecillito
il
Profeta
.
«
E
l
'
altro
:
«
-
È
a
credere
che
egli
già
fosse
imbecille
prima
di
intorpidirsi
;
a
que
'
tempi
la
fama
di
illustre
si
acquistava
a
buon
mercato
.
«
Quanti
disinganni
mi
attendevano
a
Parigi
!
Invano
io
cercava
nella
folla
dei
balovardi
qualche
sembianza
nota
.
In
quella
città
ch
'
era
stata
il
teatro
dei
miei
primi
trionfi
;
in
quella
vasta
metropoli
,
dove
un
tempo
ero
additato
e
salutato
da
tutti
,
io
non
vedeva
che
sconosciuti
,
non
incontrava
che
occhiate
indifferenti
o
beffarde
.
Il
mio
modo
di
parlare
,
il
mio
contegno
imbarazzato
attiravano
l
'
attenzione
e
provocavano
le
risa
.
Nuovo
agli
usi
della
società
moderna
,
attonito
,
sbalordito
,
io
somigliava
ad
uno
di
quei
gaglioffi
montanari
,
che
dopo
aver
vissuto
quarant
'
anni
fra
le
capre
,
si
trovano
balzati
in
una
splendida
capitale
,
nel
faragginoso
brulichio
della
attività
cittadina
.
Urtava
nella
gente
;
mi
pareva
strana
ogni
foggia
di
vestito
;
mi
arrestava
istupidito
dinanzi
alle
statue
che
rappresentavano
personaggi
divenuti
famosi
negli
ultimi
tempi
.
Gli
edifizii
recenti
,
gli
spazii
aperti
dalle
demolizioni
,
i
nuovi
nomi
delle
vie
sostituiti
agli
antichi
,
mi
imbarazzavano
siffattamente
,
che
io
mi
stringevo
colla
mano
alla
zimarra
dei
colleghi
per
paura
di
smarrirmi
.
Fui
condotto
ad
un
albergo
.
I
fratelli
incaricandosi
di
andare
al
palazzo
di
città
per
attingere
informazioni
sul
conto
della
marchesa
,
mi
lasciarono
solo
.
Allora
io
trassi
dal
petto
l
'
effige
della
mia
Sara
,
e
contemplando
,
ribaciando
mille
volte
le
angeliche
sembianze
di
quella
tanto
cara
,
diedi
in
uno
scoppio
di
lacrime
.
-
Avrò
io
la
consolazione
di
rivederti
,
o
creatura
adorata
?
-
E
dopo
questo
,
mi
sentii
assalito
da
una
tetra
melanconia
.
Le
più
amare
riflessioni
si
succedevano
nel
mio
spirito
.
-
Perché
son
venuti
a
ridestarmi
?
Di
qual
modo
potrò
io
riannodare
la
mia
alla
esistenza
di
questa
generazione
?
Non
si
vive
bene
che
fra
i
contemporanei
;
la
gente
che
ora
mi
brulica
dattorno
rappresenta
la
mia
posterità
.
Nulla
oggimai
vi
può
essere
di
comune
fra
me
e
costoro
.
Io
non
li
comprendo
;
essi
dovranno
deridermi
.
In
un
mezzo
secolo
si
rinnovano
le
idee
,
le
tendenze
,
le
istituzioni
.
Chi
non
ha
preso
parte
alla
graduale
metamorfosi
,
non
può
essere
capace
di
apprezzarla
.
«
Che
diverrò
io
il
giorno
in
cui
mi
toccherà
presentarmi
al
Comizio
per
dichiarare
la
mia
dottrina
?
Potrò
io
dire
cosa
che
già
non
sia
stata
le
mille
volte
ripetuta
,
con
linguaggio
più
eletto
,
dai
miei
correligionarii
?
Non
ho
veduto
i
miei
dieci
apostoli
sogghignare
sotto
i
baffi
ogni
volta
che
io
dirigeva
ad
essi
una
domanda
?
Io
era
un
dotto
,
io
era
un
illustre
or
fanno
Cinquant
'
anni
,
nell
'
ambiente
formato
da
me
e
dai
miei
contemporanei
.
Trasferito
nel
nuovo
ambiente
,
in
una
epoca
sulla
quale
è
trascorso
lo
spirito
e
l
'
attività
di
due
generazioni
,
io
debbo
necessariamente
rappresentare
la
figura
dell
'
idiota
.
-
Dio
...
Che
vedo
?
Due
figure
umane
che
volano
rasenti
ai
tetti
del
palazzo
di
faccia
!
Sta
a
vedere
che
è
comparsa
nel
mondo
una
specie
di
uomini
alati
!
«
I
fratelli
non
rientrarono
all
'
albergo
quella
notte
,
nè
a
me
diè
l
'
animo
d
'
uscire
.
All
'
indomani
,
verso
le
10
del
mattino
,
li
vidi
entrare
nella
mia
stanza
e
salutarmi
con
espressione
sì
beffarda
che
fui
sul
punto
di
prenderli
a
schiaffi
.
Mi
annunziarono
che
la
marchesa
Sara
era
in
vita
,
che
abitava
un
sontuoso
palazzo
in
via
dei
Lunatici
,
ch
'
essi
l
'
avevano
prevenuta
della
mia
prossima
visita
.
Balzai
dal
letto
:
come
il
cuore
mi
batteva
!
Di
là
a
pochi
minuti
,
io
saliva
le
scale
del
palazzo
indicato
;
i
miei
apostoli
erano
rimasti
ad
attendermi
in
un
salotto
al
piano
terreno
.
Una
giovane
e
bella
cameriera
m
'
introdusse
in
un
gabinetto
elegantissimo
,
mi
pregò
di
sedere
e
corse
ad
avvertire
la
signora
.
«
Imaginate
con
quali
ansie
io
invocava
l
'
amplesso
di
quella
donna
,
che
già
si
era
data
a
me
coi
voluttuosi
abbandoni
dell
'
amante
!
Sventurato
!
Io
dimenticava
di
aver
dormito
mezzo
secolo
,
poiché
quel
mezzo
secolo
per
me
era
stato
breve
come
una
notte
.
Potevo
io
figurarmi
quella
donna
altrimenti
,
che
vestita
delle
sue
forme
giovanili
,
della
sua
splendida
bellezza
?
«
La
porticella
del
gabinetto
si
dischiuse
.
Il
fruscio
di
una
veste
di
seta
mi
annunziò
che
ella
entrava
.
«
-
Angelo
mio
!
-
gridai
gettandomi
a
terra
per
abbracciarle
la
tunica
che
sporgeva
dai
cortinaggi
.
«
-
Tu
!
il
mio
caro
Eugenietto
!
-
rispose
una
voce
rantolosa
da
vecchia
decrepita
;
-
qua
dunque
un
bel
bacio
!
Dio
!
come
sei
ben
conservato
!
...
Lascia
dunque
...
«
E
mentre
al
mio
orecchio
ringhiava
quella
voce
da
nonna
,
due
labbra
di
cartapecora
si
imposero
con
violenza
alle
mie
,
e
mi
inchiodarono
sulla
lingua
un
paio
di
denti
posticci
...
Io
balzai
in
piedi
esterrefatto
...
Sputai
sul
pavimento
i
due
corpi
eterogenei
...
e
dopo
aver
guardato
fissamente
quella
scarna
figura
di
ottuagenaria
,
mi
lasciai
cadere
sul
divano
come
tramortito
.
«
Era
dessa
-
era
proprio
dessa
-
la
mia
Sara
-
la
mia
marchesa
-
quella
che
un
mezzo
secolo
addietro
mi
aveva
dato
un
paradiso
di
ebbrezze
!
...
Non
riferirò
tutto
quello
che
avvenne
in
appresso
fra
me
e
quella
donna
.
Noi
conversammo
due
buone
ore
senza
mai
comprenderci
;
quello
strano
dialogo
terminò
con
una
scarica
di
singhiozzi
.
Allora
la
pregai
perché
mi
fornisse
l
'
occorrente
per
scrivere
.
E
mentre
io
,
dopo
aver
scritto
poche
linee
,
tornava
a
lei
per
congedarmi
con
un
supremo
e
disperato
addio
,
mi
accorsi
,
all
'
immobilità
del
suo
corpo
,
al
pallore
del
suo
volto
,
alla
rigidezza
della
sua
mano
,
ch
'
ella
era
morta
di
sincope
...
«
La
cameriera
,
che
entrerà
fra
poco
nel
gabinetto
,
troverà
qui
due
cadaveri
.
A
lei
commetto
l
'
incarico
di
consegnare
ai
fratelli
il
mio
ultimo
autografo
,
perché
venga
letto
al
Comizio
.
Un
uomo
,
per
quanto
nobile
e
grande
,
non
ha
più
il
diritto
di
vivere
,
dacchè
il
suo
spirito
,
il
suo
cuore
,
la
sua
esperienza
son
diventati
un
anacronismo
.
«
MALTHUS
»
.
-
Che
ne
dite
?
-
chiese
l
'
Albani
al
Virey
,
dopo
aver
letto
.
-
Io
dico
che
quell
'
uomo
ha
dato
,
togliendosi
la
vita
,
una
prova
di
gran
senno
.
Il
suicidio
è
una
delle
manifestazioni
più
evidenti
della
superiorità
dell
'
intelligenza
umana
.
È
nullameno
deplorabile
che
la
nostra
razza
sia
tanto
percossa
dalla
infelicità
che
in
molti
casi
ci
convenga
invocare
la
morte
quale
unico
rimedio
alle
angosce
della
nostra
travagliata
esistenza
.
Il
teatro
si
andava
spopolando
,
e
la
gente
si
disperdeva
lentamente
,
in
preda
ad
una
profonda
mestizia
.
L
'
Albani
,
svolgendo
il
giornale
per
gettare
gli
occhi
sulla
quarta
pagina
,
nella
rubrica
dei
Reclami
privati
lesse
le
seguenti
righe
a
lui
indirizzate
:
«
In
nome
della
umanità
e
della
religione
divina
,
il
Primate
Redento
Albani
è
invitato
a
recarsi
immediatamente
a
Milano
nella
casa
a
lui
ben
nota
del
sottoscritto
per
ricevere
comunicazione
di
un
importante
avvenimento
che
lo
riguarda
.
«
FRATELLO
CONSOLATORE
»
.
-
Perché
così
turbato
?
-
chiese
il
Virey
al
fratello
.
-
Io
parto
per
Milano
-
rispose
l
'
Albani
;
-
volete
profittare
della
mia
volante
e
tenermi
compagnia
?
-
Impossibile
.
Devo
trovarmi
a
Pietroburgo
questa
sera
per
prender
parte
ad
un
Consulto
finale
(
)
al
letto
dello
Czarre
,
gravemente
tormentato
dai
calcoli
.
Con
dolore
mi
separo
dai
voi
.
-
Ci
rivedremo
?
-
Ne
dubito
.
Ho
l
'
anima
percossa
da
sinistri
presentimenti
.
La
lettera
dello
sfortunato
Malthus
ha
scosso
la
mia
fede
...
Temo
che
ogni
sforzo
della
scienza
per
migliorare
le
sorti
dell
'
umanità
sia
opera
vana
.
Forse
provvederà
la
...
natura
.
I
due
primati
si
separarano
,
e
ciascuno
prese
la
sua
via
negli
spazii
dell
'
aria
.
CAPITOLO
XXIX
.
Il
segreto
di
Cardano
.
-
Eccomi
a
te
-
disse
l
'
Albani
entrando
nel
vestibolo
dove
lo
attendeva
il
compagno
de
'
suoi
giorni
di
espiazione
.
Fratello
Consolatore
gli
stese
la
mano
e
lo
introdusse
nel
parlatorio
.
-
Dio
ti
riconduce
-
disse
il
Levita
;
-
Dio
vuol
darti
un
'
altra
prova
della
sua
misericordia
infinita
...
-
Mettiamo
da
parte
questo
tuo
fantasima
invisibile
,
creato
dall
'
immaginazione
,
fors
'
anco
dalla
furfanteria
umana
-
interruppe
l
'
Albani
con
impazienza
;
-
da
oltre
un
mese
ho
abbracciato
la
religione
dei
naturalisti
.
Il
vostro
Dio
non
lo
comprendo
;
io
credo
nella
natura
.
-
Dio
e
natura
sono
due
potenze
del
pari
inesplicabili
...
-
Mi
hai
tu
richiamato
per
farmi
subire
una
lezione
di
catechismo
?
-
No
,
fratello
.
Io
debbo
comunicarti
delle
notizie
importanti
.
Vedi
tu
là
(
e
così
parlando
il
Levita
accennava
ad
un
letticciuolo
)
,
vedi
tu
là
quel
bambino
di
cinque
anni
che
sporge
dalle
coltrici
bianche
la
sua
testolina
coronata
di
ricci
biondi
?
-
Bello
come
un
amore
...
-
Bello
,
dovresti
dire
,
come
tutti
i
bimbi
generati
da
una
forza
di
carità
sublime
.
Ah
!
tu
lo
abbracci
...
lo
accarezzi
...
ed
egli
ti
sorride
...
vorrebbe
parlarti
...
E
a
sua
madre
non
sarà
dunque
più
concesso
di
baciarlo
!
-
Orfano
...
forse
?
-
Non
può
chiamarsi
orfano
un
bimbo
che
gioisce
nelle
carezze
d
'
un
padre
...
-
Mio
figlio
...
-
Sì
:
tuo
figlio
,
nato
da
quella
santa
,
che
un
tempo
,
nel
suo
umile
paesello
,
si
chiamava
Maria
;
nato
da
colei
,
che
or
fanno
sei
anni
,
co
'
suoi
vergini
baci
...
-
Maria
!
-
esclamò
l
'
Albani
coll
'
accento
della
più
viva
commozione
;
-
ma
tu
...
poco
dianzi
...
dicevi
...
-
Calmati
,
fratello
!
coll
'
aiuto
di
Dio
e
colla
forza
dell
'
amore
è
da
sperarsi
che
noi
riusciamo
a
salvarla
.
Leggi
questo
scritto
ch
'
ella
ti
ha
indirizzato
.
In
altra
lettera
a
me
diretta
quella
infelice
aggiunge
delle
spiegazioni
che
io
non
tralascerò
di
comunicarti
,
se
ciò
mi
parrà
utile
...
L
'
Albani
spiegò
il
foglio
,
lo
scorse
rapidamente
coll
'
occhio
;
poi
,
ricoricato
il
bimbo
sul
letticciuolo
,
esclamava
:
-
In
nome
del
tuo
Dio
,
in
nome
della
natura
,
del
Padre
Eterno
,
di
tutti
i
diavoli
...
dell
'
antecristo
...
qui
bisogna
agire
...
bisogna
accorrere
...
dar
l
'
avviso
ai
Capi
di
Sorveglianza
...
mandar
sul
luogo
dei
militi
...
-
Non
affannarti
-
disse
il
Levita
trattenendo
il
desolato
che
correva
dall
'
un
all
'
altro
capo
della
stanza
come
uscito
di
senno
;
-
il
Consiglio
di
sorveglianza
è
informato
,
i
militi
sono
in
marcia
.
Quello
stesso
messaggiero
che
ieri
a
notte
mi
consegnò
il
bambino
e
le
lettere
,
si
è
incaricato
di
far
appello
agli
esecutori
di
giustizia
e
di
comunicare
ai
giornali
la
notizia
di
un
fatto
al
quale
si
annodano
tanti
interessi
.
Mentre
il
Levita
parlava
,
si
udì
nel
vestibolo
un
rumore
somigliante
a
quello
di
due
grandi
parapioggia
che
si
chiudono
.
-
Eccoli
di
ritorno
!
-
esclamò
con
gioia
fratello
Consolatore
.
E
uscito
per
un
istante
,
rientrò
nell
'
aula
in
compagnia
di
due
gentili
figure
di
giovinetto
e
di
fanciulla
,
entrambi
ravvolti
in
due
grandi
ali
,
che
proteggevano
,
a
guisa
di
manto
,
le
rosee
delicatezze
dei
corpi
leggiadri
.
Quelle
due
figure
,
che
in
forma
plastica
e
vivente
traducevano
l
'
angelo
dei
cristiani
,
si
chiamavano
Rondine
e
Lucarino
.
Noi
abbiam
veduto
questi
due
alati
portentosi
scendere
a
volo
e
sostare
sulla
guglia
maggiore
della
cattedrale
di
Milano
,
il
giorno
in
cui
l
'
Albani
produceva
il
miracolo
della
pioggia
artificiale
.
L
'
opera
di
Fourrier
,
perfettamente
riuscita
,
consolidata
dall
'
esercizio
,
prometteva
alla
specie
umana
una
trasformazione
stupenda
.
-
I
due
che
ti
stanno
dinanzi
-
disse
il
Levita
presentando
all
'
Albani
quella
coppia
di
alati
,
-
potranno
informarti
di
ciò
che
ora
si
sta
operando
in
favore
della
buona
Maria
.
Dopo
averti
restituito
il
figlio
,
è
giusto
che
essi
ti
riferiscano
sulle
sorti
della
madre
.
Lucarino
prese
la
parola
:
-
Ieri
,
al
cader
del
giorno
,
noi
traversavamo
di
volo
gli
spazii
sovrastanti
a
quel
monte
gigantesco
,
sempre
coperto
di
nevi
,
che
si
chiama
il
Gottardo
.
Essendoci
di
molto
abbassati
per
sottrarci
alle
punture
dell
'
aria
rigidissima
,
giunsero
al
nostro
orecchio
dei
suoni
che
parevano
strida
da
pappagalli
,
misti
ad
ululati
da
jena
.
«
Sostammo
,
e
raccogliendo
il
volo
sovra
una
superficie
lucente
,
che
da
lungi
ci
era
parsa
un
enorme
ammasso
di
ghiaccio
,
il
nostro
piede
avvertì
una
gradita
esalazione
di
tepore
.
Immaginate
la
nostra
meraviglia
!
Noi
passeggiavamo
sovra
una
tettoia
di
cristallo
leggermente
riscaldato
,
e
sotto
i
nostri
piedi
si
sprofondavano
le
muraglie
di
un
vasto
palazzo
popolato
di
esseri
viventi
.
Che
mistero
è
codesto
?
quali
saranno
gli
abitatori
di
questo
immenso
edilizio
fabbricato
sulle
alture
di
una
montagna
oggimai
divenuta
inaccessibile
?
«
Aggirandoci
intorno
al
quadrilatero
,
osservando
,
ascoltando
,
ci
avvenne
di
scorgere
una
giovane
donna
che
correva
,
invocando
soccorso
,
fra
gli
scoscendimenti
di
una
valle
poco
discosta
.
Quel
grido
ci
trafisse
l
'
anima
;
accorremmo
,
e
in
meno
ch
'
io
ve
lo
dico
,
ci
trovammo
al
fianco
di
quella
donna
.
«
-
Se
voi
siete
due
angeli
-
esclamò
ella
con
accento
desolato
-
prendete
sotto
la
vostra
custodia
questa
mia
creatura
innocente
;
è
un
figlio
dell
'
amore
,
del
primo
,
dell
'
unico
amore
che
abbia
fatto
trasalire
le
mie
viscere
.
«
Così
parlando
,
la
tapina
ci
sporse
un
paniere
,
dove
tra
bianchi
pannilini
giacea
sopito
il
grazioso
bimbo
che
ora
posa
su
quel
letto
.
«
-
Io
sono
inseguita
-
riprese
ella
con
terrore
;
-
inseguita
da
un
uomo
potente
e
feroce
.
Presto
!
esaudite
il
voto
di
una
povera
madre
.
Prendete
quel
fanciullo
,
dirigetevi
su
Milano
e
fate
di
scendere
alla
casa
di
quel
santo
che
si
chiama
il
fratello
Consolatore
.
Nel
paniere
vi
hanno
due
lettere
,
dirette
l
'
una
al
buon
Levita
,
l
'
altra
a
colui
:
..
«
Ma
la
tapina
non
potè
proseguire
,
sgomentata
da
uno
strepito
di
passi
.
«
Chi
avrebbe
esitato
?
Noi
afferrammo
il
paniere
dai
due
lati
,
e
ansanti
,
desolati
di
non
poter
alla
misera
donna
giovare
altrimenti
,
con
rapido
volo
ci
allontanammo
dal
luogo
nefasto
.
-
Povera
Maria
!
-
sciamò
l
'
Albani
;
-
quel
Cardano
...
quel
mostro
...
l
'
avrà
uccisa
.
-
Egli
l
'
amava
troppo
per
ucciderla
-
disse
il
Levita
.
-
Fui
io
stesso
,
che
consigliai
alla
povera
immolata
il
più
grande
dei
sacrifizi
,
inducendola
a
seguire
quell
'
uomo
.
Ed
ecco
,
per
mezzo
di
lei
,
alla
provvidenza
è
piaciuto
svelarmi
l
'
autore
della
misteriosa
disparizione
di
tanti
neonati
.
Sì
;
avete
ragione
;
Cardano
è
un
mostro
;
ma
egli
è
uno
di
quei
mostri
generati
dall
'
orgoglio
e
della
manìa
di
sapere
,
che
in
tanta
copia
si
producono
all
'
età
nostra
.
Volendo
conoscere
le
prime
espressioni
della
favella
umana
e
studiare
gli
istinti
ingeniti
della
nostra
specie
,
quello
scienziato
abbominevole
esercitava
la
tratta
dei
neonati
.
Le
piccole
creature
rapite
alle
madri
venivano
accolte
e
allattate
da
mute
nutrici
nel
vasto
edifizio
destinato
alle
atroci
esperienze
.
Parecchie
centinaia
di
fanciulli
d
'
ambo
i
sessi
erano
là
da
parecchi
anni
a
stridere
,
ad
ululare
come
animali
selvaggi
,
avvoltolandosi
nella
terra
,
commettendo
tutte
le
stranezze
e
gli
abbominii
suggeriti
dall
'
istinto
sfrenato
...
-
Orrore
!
orrore
!
-
gridava
l
'
Albani
percorrendo
la
stanza
a
passi
concitati
.
-
Il
dolore
delle
madri
è
salito
al
cielo
!
-
disse
il
Levita
.
-
E
la
giustizia
umana
compirà
l
'
opera
sua
-
soggiunse
Lucarino
.
-
Il
fatto
è
segnalato
.
A
quest
'
ora
,
sulle
alture
del
Gottardo
,
migliaia
e
migliaia
di
cuori
gridano
:
morte
a
Cardano
.
-
E
noi
siamo
ancora
qui
?
Ciò
detto
,
l
'
Albani
con
ardore
paterno
baciò
in
fronte
il
bambino
,
e
ricoricatolo
sul
letticciuolo
,
uscì
a
passi
precipitati
dalla
casa
del
Levita
.
CAPITOLO
XXX
.
Deladromo
.
In
quel
giorno
all
'
Assemblea
della
Unione
si
discutevano
dei
nuovi
articoli
di
legge
.
Una
sensibile
trasformazione
di
partiti
si
era
prodotta
nella
Camera
elettiva
,
in
seguito
ai
moti
anarchici
avvenuti
recentemente
.
Gli
equilibristi
transigevano
,
e
una
notevole
maggioranza
si
dichiarava
favorevole
ad
ogni
proposta
del
partito
naturalista
.
I
seguenti
ordini
del
giorno
erano
stati
approvati
per
acclamazione
:
I
.
Considerando
che
le
esagerazioni
della
viabilità
hanno
negli
Stati
d
'
Europa
usurpato
all
'
agricoltura
tanta
superficie
di
terreno
quanta
basterebbe
ad
alimentare
annualmente
due
milioni
di
famiglie
;
visto
che
al
trasporto
delle
derrate
e
delle
merci
possono
oggidì
largamente
provvedere
le
navi
aereostatiche
e
le
volanti
di
cielo
;
il
Governo
decreta
la
immediata
soppressione
di
un
milione
e
ottocentomila
chilometri
di
ferrovia
,
di
strade
rotabili
e
sphortene
;
ordinando
al
medesimo
tempo
una
leva
straordinaria
di
trecentomila
coscritti
agricoli
,
acciò
le
dette
aree
improduttive
vengano
,
nel
termine
di
un
anno
,
ridotte
a
coltivazione
;
II
.
Considerando
che
al
cane
ed
all
'
uomo
occorrono
per
sostentarsi
degli
identici
alimenti
;
visto
che
ad
alimentare
ogni
individuo
canino
si
richiede
la
spesa
di
mezzo
lusso
al
giorno
;
visto
che
negli
Stati
d
'
Europa
esistono
attualmente
sessanta
milioni
di
cani
,
il
cui
mantenimento
esige
una
spesa
quotidiana
di
trenta
milioni
all
'
incirca
e
un
relativo
consumo
di
commestibili
,
evidentemente
detratti
alla
nutrizione
della
famiglia
umana
;
il
Governo
decreta
l
'
immediata
e
totale
distruzione
della
razza
canina
,
da
effettuarsi
e
compirsi
spontaneamente
dai
singoli
cittadini
,
o
altrimenti
,
con
ogni
mezzo
coercitivo
,
dagli
agenti
di
ordine
pubblico
.
Perché
un
Governo
ricorra
a
tali
misure
è
d
'
uopo
che
il
malessere
generale
sia
giunto
al
colmo
.
E
già
il
rappresentante
Cavalloni
sorgeva
a
protestare
contro
il
secondo
articolo
di
legge
,
dichiarandolo
pericoloso
alla
sicurezza
dei
cantanti
,
quando
dalla
valvula
di
salute
pubblica
venne
ad
irrompere
sulla
testa
del
presidente
una
pioggia
di
foglietti
.
-
Dio
ci
scampi
!
-
esclamò
il
Presidente
;
-
abbiamo
duemila
telegrammi
.
Leggiamo
il
primo
che
ci
viene
tra
le
mani
;
degli
altri
si
incaricheranno
i
posteri
:
«
Assembramento
minaccioso
sulle
alture
del
Gottardo
,
grande
avvenimento
politico
-
scientifico
,
imminente
guerra
civile
»
.
-
È
tempo
di
finirla
!
-
grida
il
Casanova
levandosi
in
piedi
;
-
il
Governo
,
colla
sua
longanimità
,
non
ha
fatto
che
incoraggiare
l
'
anarchia
.
Io
propongo
di
nominare
una
Commissione
di
inchiesta
.
-
Una
Commissione
!
Una
Commissione
!
-
risposero
mille
voci
.
-
L
'
onorevole
Casanova
,
si
incarichi
di
comporla
e
si
rechi
immediatamente
con
quella
sul
campo
del
disordine
.
In
meno
ch
'
io
ve
lo
dica
,
la
Commissione
era
costituita
,
e
gli
onorevoli
potevano
,
di
là
a
pochi
istanti
,
contemplare
da
una
volante
di
prima
classe
,
uno
spettacolo
non
più
veduto
;
il
più
vasto
ondulamento
di
massi
nevosi
che
immaginare
si
possa
,
popolato
e
stipato
di
gente
come
nol
fu
mai
un
teatro
di
capitale
in
una
serata
di
prima
rappresentazione
.
Perché
si
era
adunata
quella
gente
?
Di
qua
si
gridava
:
morte
a
Cardano
!
morte
al
rapitore
di
faciulli
!
Di
là
si
muggiva
:
viva
Cardano
!
viva
la
libera
scienza
!
Chi
sviscera
i
gruppi
,
chi
riproduce
gli
episodi
di
quella
scena
tumultuosa
e
fantastica
?
Ciò
che
a
noi
preme
,
è
di
raggiungere
i
principali
personaggi
del
nostro
dramma
e
di
assistere
alle
estreme
peripezie
(
ohimè
!
estreme
per
essi
e
per
tutti
)
della
loro
travagliata
esistenza
.
Eccoli
!
L
'
Albani
giungendo
sul
luogo
,
è
riuscito
,
seguendo
le
indicazioni
di
Rondine
e
Lucarino
,
a
calare
sulla
tettoia
del
palazzo
di
cristallo
.
Altri
padri
,
esasperati
dalla
disparizione
de
'
figli
,
erano
accorsi
ad
abbattere
con
martelli
e
picconi
l
'
infame
edilizio
.
Una
breccia
era
aperta
...
Cardano
,
vedendosi
perduto
,
si
disponeva
a
fuggire
traendo
seco
l
'
immolata
.
Quell
'
uomo
amava
Glicinia
disperatamente
,
come
il
mostro
soltanto
può
amare
ciò
che
è
bello
e
perfetto
.
Mentre
egli
stava
per
sciogliere
la
slitta
,
dove
aveva
collocata
la
sua
donna
,
l
'
Albani
gli
fu
sopra
,
gli
spaccò
il
cranio
con
un
colpo
di
mazza
,
e
stesa
la
mano
a
Glicinia
,
se
la
attirò
al
petto
per
abbracciarla
e
coprirla
di
baci
.
Sul
corpo
quasi
esanime
di
Cardano
si
curvò
un
uomo
esclamando
:
sventura
!
sventura
!
il
martello
della
vendetta
ha
spezzato
un
cranio
che
racchiudeva
i
più
importanti
segreti
della
scienza
.
Io
spenderò
un
milione
di
lussi
per
possedere
questa
meravigliosa
scatola
di
intelligenza
e
di
sapere
.
Quegli
che
così
parlava
era
il
Virey
.
Frattanto
,
l
'
Albani
colla
sua
donna
al
braccio
tentava
allontanarsi
da
quel
luogo
facendosi
largo
colla
voce
e
col
manico
della
mazza
.
Il
palazzo
di
cristallo
era
quasi
demolito
.
Un
migliaio
di
essere
umani
si
agitavano
ignudi
fra
le
rovine
di
quel
piccolo
mondo
sotterraneo
,
spauriti
dalla
folla
,
rifuggenti
da
ogni
carezza
,
emettendo
grida
selvaggie
.
Taluni
,
i
più
adulti
,
mordevano
i
pietosi
che
a
loro
si
accostavano
.
Si
vedevano
delle
ignude
fanciulle
ancora
impuberi
avvinghiarsi
ai
garzonetti
parimenti
nudi
,
invocando
protezione
con
gemiti
strazianti
,
con
gesticolazioni
che
parevano
licenziose
ed
erano
ingenue
.
Il
monte
era
letteralmente
coperto
di
persone
.
I
curiosi
serrati
in
battaglione
urtavano
la
massa
degli
inerti
.
Tutti
miravano
ad
un
punto
,
anelavano
di
vedere
l
'
ignoto
.
Le
grida
di
viva
e
di
morte
formavano
un
tal
frastuono
che
le
creste
del
monte
ne
oscillavano
.
Le
nevi
smosse
precipitavano
dai
culmini
più
elevati
,
formando
delle
valanghe
.
Nessuno
parea
preoccuparsi
di
un
singolare
fenomeno
atmosferico
che
si
andava
sviluppando
;
nessuno
pareva
accorgersi
che
il
cielo
si
copriva
di
nuvole
sinistre
,
che
l
'
aria
tratto
tratto
era
scossa
da
nn
cupo
rombo
di
tuono
.
Eppure
lo
scioglimento
era
prossimo
,
e
quale
!
...
Una
voce
che
parlava
da
un
immane
tubo
saxopelitto
echeggiò
improvvisamente
di
vetta
in
vetta
.
-
Deladromo
!
Deladromo
!
-
gridò
la
folla
convergendosi
ad
una
delle
creste
più
elevate
del
monte
,
dov
'
era
apparso
un
personaggio
a
tutti
noto
.
A
quel
grido
di
moltitudine
succedette
un
silenzio
da
deserto
.
Deladromo
(
poiché
era
ben
desso
,
il
celebre
primate
di
astronomia
,
l
'
uomo
acclamato
dalla
moltitudine
)
tuffò
la
bocca
nello
stromento
fonico
che
centuplicava
la
sonorità
della
sua
voce
,
e
parlò
di
tal
guisa
:
-
Mentecatti
,
buffoni
e
bricconi
della
razza
superiore
,
alla
quale
non
mi
son
mai
gloriato
di
appartenere
,
ascoltate
bene
ciò
che
sta
per
dirvi
chi
non
vi
ha
mai
ingannati
.
Questa
mattina
,
alle
ore
sette
antimeridiane
precise
,
il
pianeta
Osiride
ha
cominciato
la
sua
corsa
di
precipitazione
verso
il
nostro
globo
.
Questa
corsa
periodica
,
che
suole
effettuarsi
ad
ogni
scadenza
di
diecimila
anni
,
si
compie
inevitabilmente
nello
spazio
di
quindici
giorni
.
La
qual
cosa
significa
,
badate
bene
,
o
mamalucchi
,
che
allo
spirare
di
quindici
giorni
,
tutta
la
superficie
del
nostro
globo
sarà
sconvolta
e
rinnovata
dalle
acque
.
Io
vi
annunzio
il
fenomeno
;
voi
,
se
le
forze
vi
bastano
,
provvedete
!
Ohimè
!
le
vostre
forze
non
basteranno
.
La
superficie
terrestre
esige
di
rinnovarsi
ad
epoche
fisse
;
ciò
è
nell
'
ordine
indeclinabile
della
natura
.
Quali
trasformazioni
subirà
la
razza
umana
nella
nuova
genesi
che
sta
per
iniziarsi
?
Mistero
.
Questo
solo
apparisce
evidente
,
che
l
'
umanità
vissuta
sin
qui
,
perisce
nella
completa
ignoranza
della
sua
missione
fisica
ed
intellettuale
,
perisce
attestando
la
sua
incapacità
a
migliorarsi
.
Tutti
i
nostri
sforzi
per
giungere
al
meglio
hanno
sempre
abortito
;
qualche
cosa
di
abberrato
era
in
noi
per
condurci
costantemente
sul
cammino
dell
'
errore
e
della
infelicità
.
Consoliamoci
!
Fra
quindici
giorni
la
nostra
generazione
sarà
spenta
,
e
i
nostri
successori
dovranno
ignorare
che
noi
abbiamo
esistito
,
come
noi
ignorammo
la
vita
delle
epoche
a
noi
precedenti
.
E
sarà
pel
loro
meglio
;
poiché
almeno
i
venturi
non
erediteranno
i
nostri
errori
,
le
nostre
follie
,
e
forse
...
Ma
una
scossa
di
terremoto
che
fece
traballare
il
gran
monte
,
impose
un
termine
alle
parole
dell
'
astronomo
.
Degli
enormi
crepacci
si
apersero
come
voragini
sotto
i
piedi
degli
uditori
.
Alcune
vette
crollarono
.
Dio
!
quante
grida
di
dolore
e
di
imprecazione
!
E
quanti
vuoti
in
quella
folla
poco
dianzi
sì
compatta
!
I
superstiti
non
osavano
più
muoversi
,
e
l
'
uno
all
'
altro
si
addossavano
per
sorreggersi
.
L
'
Albani
,
uscito
incolume
da
quella
scossa
,
nella
slitta
del
Cardano
scivolava
dal
monte
,
abbracciato
a
Glicinia
tramortita
di
spavento
.
Fratello
Consolatore
predicava
da
un
masso
:
«
Cristiani
!
maceratevi
le
membra
!
cingetevi
i
lombi
di
cilizii
!
invocate
l
'
Altissimo
!
Egli
solo
è
grande
...
egli
è
buono
»
.
-
Tante
grazie
della
bontà
sua
!
-
bestemmiavano
i
naturalisti
.
Antonio
Casanova
,
nella
sua
gondola
aerea
vertiginosamente
sbattuta
dal
vento
,
esilarava
,
ebbro
di
sciampagna
,
i
membri
infrolliti
della
Commissione
di
inchiesta
,
esponendo
la
sincera
diagnosi
della
sua
vita
.
«
Dal
canto
mio
ho
sempre
pigliato
il
mondo
come
vuol
essere
preso
da
ogni
persona
che
abbia
senno
:
ho
sempre
mangiato
e
bevuto
lautamente
;
ho
goduto
quanto
si
può
godere
,
ho
gabbato
il
prossimo
quanto
il
prossìmo
avrebbe
voluto
gabbarmi
;
ho
vissuto
da
gran
signore
rasentando
la
galera
;
e
i
miei
concittadini
mandandomi
alla
camera
elettiva
,
hanno
dichiarato
che
ero
degno
di
rappresentarli
.
Viva
dunque
il
pianeta
Osiride
!
Era
ben
tempo
di
farla
finita
con
questa
generazione
di
imbecilli
!
»
Di
là
a
quindici
giorni
,
giusta
la
profezia
del
Deladromo
,
la
superficie
del
globo
terrestre
era
sparita
sotto
uno
strato
di
acque
.
E
al
sedicesimo
giorno
,
il
pianeta
Osiride
ricominciò
il
suo
moto
ascendente
,
e
le
piogge
cessarono
,
e
uno
splendido
sole
sfolgorò
sulla
muta
solitudine
.
E
in
appresso
spuntarono
dalle
acque
le
cime
dei
nuovi
monti
;
e
due
esseri
umani
,
forniti
di
ali
,
uscendo
dall
'
ultimo
battello
di
scampo
,
dove
l
'
Albani
,
fratello
Consolatore
e
Glicinia
erano
periti
,
drizzarono
il
volo
ad
uno
scoglio
...
E
su
quello
scoglio
,
i
due
alati
,
che
si
chiamavano
Rondine
e
Lucarino
,
con
assicelle
e
fogliami
depositati
dalle
acque
edificarono
la
loro
capanna
e
vissero
parecchi
mesi
di
pescagione
.
E
Rondine
,
di
là
a
un
anno
,
concepì
...
E
Lucarino
si
rallegrava
pensando
:
nostro
figlio
avrà
le
ali
come
noi
,
e
così
sarà
dei
nostri
discendenti
,
E
il
figlio
di
Rondine
nacque
senza
ali
,
perché
l
'
uomo
alato
sarebbe
un
mostro
;
e
Lucarino
,
turbato
da
gravi
sospetti
,
pianse
amaramente
.
E
in
seguito
,
Rondine
e
Lucarino
ebbero
degli
altri
figliuoli
d
'
ambo
i
sessi
,
i
quali
crebbero
e
si
moltiplicarono
sulla
faccia
della
terra
,
per
rinnovare
le
stravaganze
e
le
follie
delle
generazioni
ignorate
che
li
avevano
preceduti
.
FINE
.