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> anno_i:[1880 TO 1910}
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- Ahimè ; la Primavera svanirà con la Rosa ! Il dolce odoroso manoscritto della gioventù sarà chiuso ! L ' usignolo che canta fra i rami , donde e dove volo , chi sa ? - Omar Khayyam Ovidio , Catullo e Tibullo hanno insegnato a questo poeta la grande arte dei piccoli e dolci carmi . Egli si compiace di mezze voci , richiami , trilli , sospiri , ritornelli , d ' altronde le uniche forme che possano contenere le effusioni di un ' anima delicata come la sua . Mi fa pensare a un usignolo che canti sopra un ramo che si spoglia , in un plenilunio invernale . Da fatate profondità sembra salire la sua voce che non si spiega mai in un volo largo , pieno , deciso , e molte altre voci sa destare a risponderle dal segreto della nostra anima . Altri poeti chiamarono con gli stessi nomi le creature che sorgono dai suoi ombrosi poemi . Cynara , Neobule , Manon , tornano dalle solitudini di tempi più o meno lontani a dare il loro pathos ad anime novissime : " Neobule essendo stanca , troppo stanca di ridere o di piangere , nasconde alle ore rosee e grigie il suo viso d ' oro . Neobule che avrebbe volentieri dormito , dorme infine come essa desiderava ! " . " Neobule ! è bene che voi abitiate le terre profonde dove i poveri morti si sperdono , pallidi , miseri e grigi , cogliendo con le loro mani di spettri , fiori d ' asfodelo senza profumo ? " . " Neobule stanca fino alla morte dei fiori che io gettavo sopra i suoi bei piedi simili a fiori , sospirava fiori non così dolci , rose lunari pallide e turchine , gigli del mondo sotterraneo " . " Neobule ! ah troppo stanca dei sogni e dei giorni passati ! là dove i poveri morti si sperdono , pallidi miseri e grigi , fuor della vita e dell ' amore , dorme il sonno che essa desiderava " . Ernest Dowson nacque nel 1867 e morì a Catford il 23 febbraio 1900 . Gli ultimi anni della sua breve vita furono steriliti dalla tisi fatta più terribile dalla miseria ; in questo va trovata principalmente la cagione dell ' inferiorità della raccolta Decorations , pubblicata postuma , in confronto al volume Verses ( 1896 ) ed alla commediola in un atto : The Pierrot of the Minute ( 1897 ) . Mentre l ' affermazione della personalità del poeta in queste due opere è tanto decisa , nelle poesie postume la sua fantasia illanguidita , quasi criticamente cerca verso le proprie fonti ; vi si sente l ' eco d ' altri poeti : il Verlaine , la cui patria fu uno degli amori del Dowson , e lo Swinburne . Quando il morbo ebbe avvelenate le sorgenti della sua ispirazione , il vino divenne per lui , funestamente in un ordine troppo inferiore , quel necessario trasformatore della realtà che prima era stata la sua fantasia . Poiché la vera vita del Dowson ebbe sempre poco che fare con le miserie materiali onde fu riempita . Come un contemplativo orientale egli siede in ombrosi fantastici giardini pieni d ' acque , di alberi piegati sotto il peso dei fiori , e d ' uccelli strani e muti ; dall ' alba al tramonto , e dal tramonto all ' alba ; dimentico delle circostanze e delle avversità , e vede sorgere intorno a sé e diventare realtà le figure dei propri sogni . Dalle sue contemplazioni tratto tratto lascia cadere una parola , un verso , e quelle che parevano le delusioni della sua vita si vedono trasformate in trionfi di poesia : il suo sogno è l ' alchimia prodigiosa che fa di ogni lagrima una perla . In tutta la sua poesia è diffusa un ' aria di quieta sicurezza da grande maestro : ogni verso fu certo meditato e distillato lungamente ma è diritto e preciso come una spada . La brevità della trattazione dei soggetti , la snellezza della strofa , e ancora più lo splendore di tinte delle sue visioni fanno pensare ad Anacreonte . Anche Dowson canta belle donne , più care ai loro amanti e più tristi ; prati fioriti , ma più d ' asfodelo che di mammole ; e quanto ad Amore il suo non è più Eros piccolo coll ' alucce d ' ape che punge coll ' aculeo dell ' ape , ma Amor Umbratilis che dimora nel giardino delle tenebre , e neppur sa cantare : u ma con un liuto spezzato va e mormora fra l ' erba del sepolcreto " . Ha lo stesso abbandono appassionato alla dolcezza del presente ; l ' Ora amica tira una splendida cortina di seta sopra il domani che s ' intravede nemico . Omar Khayyam ripete il ritornello , e sopra una nota più cupa . Anacreonte ed Omar Khayyam hanno in Dowson un compagno assai più cupo d ' entrambi ma degno di loro . In The Pierrot of the Minute Ernest Dowson immagina un angolo delizioso del Parco del Petit Trianon , dove presso un tempietto dorico è una statua di Cupido . E immagina che in un crepuscolo di estate giunga nel parco Pierrot con le mani piene di gigli , desideroso di provare Amore , e che s ' addormenti presso la statua di Cupido dopo averle fatto curiose libazioni ed offerti i suoi fiori . Mentre egli dorme scende una Vergine dalla Luna e si ferma a guardarlo : Pierrot la vede nel suo sogno , e quando si sveglia la trova veramente vicino a sé , velata . Alle sue preghiere ella toglie il velo ; Pierrot e la Bella scherzano insieme , ed egli s ' innamora e s ' innamora sempre più . Le insegna strani giuochi , tenta le sue malizie cercando di rubarle un bacio ; ma frattanto la notte volge al termine ; brevi sono le notti d ' estate ! La Vergine deve ritornare nella sua casa , nella Luna , prima che il giorno sia alto : Pierrot supplica e piange , ma ella gli fa cenno di tacere . Lo fa distendere sull ' erba , mentre l ' alba s ' imbianca , e una musica celata nei boschi fioriti imita i canti degli uccelli . Pierrot si nasconde il volto fra le mani e mentre il sonno lo conforta la Vergine risale in cielo . Poche figurazioni dell ' anima moderna sono profonde come questa di Pierrot , che indugia intorno ai beni finché li possiede , e non si accorge completamente di loro che sul punto nel quale si separano per sempre da lui . La verginità di questa figura dal sorriso doloroso , dalla faccia infarinata , com ' è consapevole del tormento che accompagnerà l ' accrescersi della sua esperienza ! La donna scende sì dalla regione degli aloni ma per tornarvi dopo una breve notte d ' estate . La terra non le concede di restar di più . Vuole ella vivere la pura vita dell ' amore ? Si allontani prima della luce precisa dell ' alba . O amarsi ma lontani , nel sogno ; o esser vicini e vedere struggersi l ' amore . Ernest Dowson è ignoto completamente in Italia . Né credo sia molto noto ed amato in Inghilterra . L ' Inghilterra stenta a riconoscere i suoi poeti . Sarei lieto se queste righe gli facessero qualche amico fra noi .
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Per quante preghiere abbiamo rivolte - privatamente e pubblicamente - ai nostri contemporanei essi non riescono a non occuparsi di noi . Il loro egoismo intellettuale li porta involontariamente a far del rumore intorno al nostro lavoro e potrebbe accadere che le continue tentazioni della celebrità ci distogliessero da conquiste assai più grandi . Inglesi e francesi , preti e anticlericali , socialisti e mondani si interessano delle cose nostre con uno zelo che non avremmo mai sperato e non si restringono a manifestare il loro interesse col leggere ma anche collo scrivere . Come possiamo noi impedire - in un tempo mancante di ogni censura - queste esplosioni di meraviglia o di sdegno ? Miss Aelfrida Tillyard , ad esempio , ha consacrato al Fiorentine Movement un intero articolo nella Indipendent Review ( aprile 1906 ) e il movimento fiorentino , per essa , consiste nel Leonardo e nei libri della Biblioteca del Leonardo . Come fare a biasimarla della sua ammirazione per noi tutti , anche se questa ammirazione è accompagnata da qualche misrepresentation sopra le origini e le attitudini del nostro gruppo ? E neppure possiamo fare a meno di ringraziare Maurice Muret il quale nel suo recente libro sulla Litterature italienne d ' aujourd - hui ( Paris , Perrin ) consacra un capitolo al Neo Machiavelisme fiorentino ( 311 - 315 ) e proclama nella prefazione : " Demain L ' Europe entière connaitra le jeunes théoriciens ingenieusement paradoxaux du Leonardo " ( p . X . ) . Come resistere poi quando , in una delle più importanti riviste cattoliche dell ' Europa , gli Studi Religiosi , diretti da Salvatore Minocchi , leggiamo a proposito del Leonardo , " il giovane e vitale periodico che ha già attirato la nostra attenzione " , queste parole : " È un fatto che ci consola grandemente il vedere dei giovani pieni d ' ingegno , d ' energia , di volontà di vivere , sorgere separatamente da noi , indipendentemente da noi , a combattere nello stesso campo con un programma così simile al nostro : giovani che sono nauseati dal gretto positivismo imperante nella scienza e nella vita , ridotta a un freddo ed egoistico meccanismo ; giovani che vogliono agire per i grandi ideali , che credono nelle supreme invisibili forze della vita e dell ' universo e tentano di raggiungerle e di possederle " , ( Studi Religiosi , a . VI , 1906 , fasc . 1 , p . 115 ) . Forse il Minocchi ci rappresenta assai più vicini a lui di quel che non siamo , ma non per questo possiamo negare le affinità e non contraccambiare le simpatie . Del resto dal pericolo di apparir clericali ci salvano i giornali socialisti , i quali , con mirabile diligenza , continuano a tener dietro alle cose nostre . Nel " Tempo " ( 13 aprile ) F . Momigliano chiama la nostra " una rivista un po ' impertinente , un po ' stravagante , un po ' meravigliosa , ma vivace , combattiva ed originale " , e nel " Lavoro " ( 25 aprile ) Giuseppe Rensi , che pure è stata una delle nostre vittime , parla così del Leonardo : " Questa rivista , affascinante ed odiosa nel medesimo tempo , di cui talvolta saresti tentato di fare un livre de chevet , talaltra di gettarla dalla finestra , ma che in ogni modo è sempre interessante , anche quando insolentisce ed ingiuria ... " e continua preconizzando a me in persona la sorte di restauratore italico della magia . Cosa più strana ancora : perfino Firenze comincia ad accorgersi che da più di tre anni c ' è dentro le sue mura un gruppo di persone che lavorano e che fanno parlar di sé e il Nuovo Giornale , l ' ultimo quotidiano in data e il primo in qualità , ha creduto bene di occupare due colonne e mezzo con un articolo del nostro Emilio Cecchi consacrato appunto al Leonardo e agli ultimi nostri libri ( 29 aprile ) . Volendo schermagliare a tutti i costi ci sarebbe da ridire su alcune affermazioni e valutazioni del nostro amico ma siamo costretti a riconoscere la sua serietà di analisi e i suoi sforzi per esser sincero , cosa più difficile e inutile di quel che non si creda . Ma se Dio vuole non parlano del Leonardo solo i benevoli e possiamo finalmente citare qualcuno che si fa beffe di noi . Si tratta di un giornaletto di Napoli , intitolato , con una certa mancanza di modestia , il " Libero Pensiero " , e che apre degli abbonamenti di sostegno a Lire 5 l ' anno . Avvertiamo però che l ’ abbonamento semplice costa lire 1,50 e che si mandano le cartoline vaglia a Napoli , Via dell ' Università , n . 9 . Nel n . 6 dell ' anno III , di questo giornaletto , sotto la rubrica Frusta Letteraria , c ' è uno scritterello intitolato il Binomio del Leonardo , il quale vorrebbe - credo - essere maligno e riesce invece , appena appena , ad essere sciocco . Non ne citeremo che l ' epigrafe : Antyciram navigant . È la vecchia , eterna , inevitabile accusa di pazzia data a tutti quelli che non vogliono dire le cose che dicono tutti . Quando si decideranno gli imbecilli d ' Italia a trovarne una altra ?
LA RAJA YOGA ( VIVEKANANDA SWAMI , 1906 )
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I maestri nella scienza della Yoga dichiarano che la religione non è solamente basata sopra l ' esperienza dei tempi antichi , ma che nessun uomo può essere religioso finché non abbia egli stesso le medesime percezioni ( sopranormali ) . La Yoga è la scienza che insegna come ottenere queste percezioni . È inutile parlare di religione prima di averle provate ... Quale diritto ha l ' uomo di affermare ch ' egli ha una anima se non la sente , o di dire che vi ha un Dio s ' egli non lo vede ? Se vi è un Dio egli deve vederlo , se vi è un ' anima egli deve percepirla ; altrimenti è meglio non credere . È meglio essere un ateo dichiarato che un ipocrita ... L ' uomo ha bisogno della verità , di sperimentare la verità da sé medesimo , afferrarla , di realizzarla , di sentirla entro il suo intimo cuore . Allora solo , dichiarano i Veda , tutti i dubbi dilegueranno , ogni oscurità sarà spazzata via , ogni tortuosità raddrizzata . " Oh voi , figli dell ' immortalità , anche voi che vivete nella sfera più alta , la via è trovata ; vi ha una via d ' uscita da tutta questa oscurità , e sta nel percepire Colui che è oltre ogni oscurità ; e non vi è altra via " . La scienza della Raja Yoga si propone di presentare alla umanità un metodo pratico e scientificamente elaborato per raggiungere questa verità . In primo luogo , ogni scienza deve avere il suo metodo speciale di ricerca . Se voi desiderate divenire un astronomo , e vi sedete e gridate " Astronomia , astronomia " essa non vi verrà incontro . Lo stesso dicasi per la chimica . Deve seguirsi un certo metodo ... S ' io vi facessi centinaia di discorsi , essi non vi renderebbero religiosi , fino a che prima non praticaste il metodo . Queste sono le verità dei savii di tutti i tempi e di tutti i paesi , degli uomini puri ed altruisti , che non ebbero altro scopo che di fare del bene al mondo . Essi affermarono tutti di avere trovato una verità più elevata di quella che i sensi possono darci , ed invitano alla verifica . Essi vi dicono : prendete il metodo ed osservatelo accuratamente , e se non troverete allora questa più alta verità , sarete in diritto di dichiarare falsa l ' asserzione ; ma prima di avere fatto questo il negare la verità di queste asserzioni sarebbe irragionevole . Nell ' acquisto della conoscenza noi facciamo uso della generalizzazione , e la generalizzazione è basata sopra l ' osservazione . Prima osserviamo i fatti , poi generalizziamo , e quindi tiriamo le nostre conclusioni o principi . Non possiamo avere la conoscenza della mente , della natura interna umana , del pensiero , finché non abbiamo il potere di osservare i fatti che hanno luogo internamente . È molto facile osservare i fatti del mondo esteriore e centinaia di strumenti sono stati inventati per osservare ogni punto della natura , ma nel mondo interiore non troviamo strumenti che ci soccorrano . Pure noi sappiamo che bisogna osservare una vera scienza . Senza una analisi proporzionata , ogni scienza sarà vana , pura teorica , ed è per questo che tutti gli psicologi hanno disputato fra di loro dal principio dei tempi , eccettuati i pochi che trovarono i mezzi di osservazione . La scienza della Raja Yoga si propone di dare agli uomini i mezzi appropriati per osservare gli stati interiori , e lo strumento è la stessa mente . Il potere di attenzione della mente , ben guidato e rivolto verso il mondo interno , analizzerà la mente e ci illuminerà i fatti . I poteri della mente sono come i raggi di luce diffusa ; quando vengono concentrati essi illuminano ogni cosa . Questa è la sola sorgente di conoscenza che noi abbiamo . Ognuno la adopera , tanto nel mondo esterno , quanto nell ' interno , ma per lo psicologo , la osservazione minuta che l ' uomo scientifico apporta sopra il mondo esterno , deve essere portata sopra il mondo interno , e questo richiede una buona dose di pratica . Da bambini in poi ci è stato insegnato a fare attenzione solo alle cose esterne , mai a quelle interne , e la maggior parte di noi ha quasi perduto la facoltà di osservare il meccanismo interno . Rivolgere la mente , per così dire , in dentro , farla smettere di andare al di fuori , e quindi concentrare tutti i suoi poteri , e ripiegarli sopra la mente stessa , perché possa conoscere la sua propria natura , analizzare sé stessa , è duro lavoro . Pure è il solo mezzo per avvicinare scientificamente questo soggetto . Vi è un solo metodo per raggiungere questa conoscenza e si chiama concentrazione ... Quanto più concentro i miei pensieri sopra l ' argomento di cui vi parlo , tanta più luce vi getterò sopra . Voi mi seguite , ed afferrate ciò che vi dico tanto più chiaramente , quanto più concentrate i vostri pensieri . Come è stata acquistata tutta la scienza del mondo , se non con la concentrazione dei poteri della mente ? La natura è pronta a darci i suoi segreti , se noi sapremo soltanto come bussare , come darle la spinta necessaria ; ed il vigore e la forza della spinta vengono per mezzo della concentrazione . Non vi è limite al potere della mente umana . Quanto più è concentrata , tanto più potere è apportato per influire su di un punto ; e questo è il segreto . È più facile concentrare la mente su cose esteriori , la mente va naturalmente al di fuori ; ma nel caso di religione , o psicologia o metafisica , il soggetto e l ' oggetto sono tutt ' uno . L ' oggetto è interno , la mente stessa è l ' oggetto , ed è necessario studiare la mente stessa , con la mente studiare la mente . Noi sappiamo che esiste il potere della mente chiamato riflessivo . lo vi parlo , ed intanto sto in disparte come se fossi un ' altra persona , e conosco e ascolto quello che dico . Voi lavorate e pensate contemporaneamente , e un ' altra parte della vostra mente sta allato e vede quello che pensate . I poteri della mente dovrebbero essere concentrati e rivoltati sopra di sé , e come i luoghi più oscuri svelano i loro segreti sotto i penetranti raggi solari , così questa mente concentrata penetrerà i suoi più intimi segreti . Così arriveremo alla base della credenza , alla vera genuina religione . Percepiremo da noi stessi se abbiamo un ' anima , se la vita è di cinque minuti , oppure eterna , se vi è o non vi è un Dio nell ' universo . Tutto questo ci sarà rivelato . Questo è quanto la Raja Yoga si propone di insegnare . La meta di tutti i suoi insegnamenti sta nel come concentrare la mente e poi come scoprire i fatti nelle stesse nostre menti , e poi come generalizzare questi fatti , e trarre da essi le nostre proprie conclusioni . Essa non vi chiede quindi quale sia la vostra religione , se siate deisti o ateisti , cristiani , ebrei , o buddisti . Noi siamo esseri umani , e tanto basta . Ogni essere umano ha il diritto ed il potere di andare in cerca di religione ; ogni essere umano ha il diritto di chiedere alla ragione il perché , e di darsi da se stesso una risposta alla domanda , se vorrà solo darsene la pena .
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A New York è stato finalmente arrestato il famigerato brigante Giuseppe Esposito , detto Randazzo , che fu per molti anni , insieme al capo brigante Leone , il terrore della Sicilia . Preso ed incarcerato , insieme a due suoi compagni , dopo accanito combattimento con la forza pubblica , il Randazzo , mentre il 5 settembre 1878 dalle carceri di Palermo veniva condotto nella carrozza cellulare alla corte d ' assise per essere giudicato , trovò modo di fuggire e di render vane le ricerche fatte dall ' autorità di pubblica sicurezza d ' Italia . Si pensò allora che poteva essersi rifugiato all ' estero , e più probabilmente in America . Si mandò il ritratto del feroce quanto audace malfattore a tutte le autorità estere di polizia , alle quali non si cessò mai di raccomandare la pratica . Il Randazzo . veniva finalmente arrestato circa quindici giorni or sono a New York . Il ministero dell ' interno , informatone tosto , ha disposto perché due carabinieri si rechino in America per prendervi in consegna il famoso brigante e lo riconducano in Palermo , ove sarà giudicato . La spesa che costerà al Governo l ' arresto ed il ritorno in Italia del Randazzo . non sarà minore di L . 30.000 . I due carabinieri s ' imbarcheranno nella settimana per New York .
StampaQuotidiana ,
L ’ Amministrazione delle ferrovie meridionali ha disposto degli studi per mettere in servizio quanto prima sulle linee calabro - sicule , delle vetture a letto , di cui fin qui si è lamentata la mancanza su queste strade ferrate .
StampaQuotidiana ,
Da alcune settimane corre sulla strada ferrata da Londra a Brighton un treno rapido composto da una serie di salotti e di camere ammobigliate con molta eleganza , illuminate a luce elettrica . Il viaggiatore può passeggiare da capo a fondo il treno , nel quale si trovano sale di lettura , fumoir , restaurant , gabinetto di toeletta , tutto insomma come in un albergo di prim ' ordine . L ' illuminazione s ' ottiene col mezzo di ottanta accumulatori Faure , posti alle due estremità del treno e di lampade Edison distribuite nei vagoni . Gli accumulatori si caricano ogni sera alla stazione Vittoria , servendosi di una piccola macchina dinamo elettrica . Una manovella che può mettere in comunicazione le lampade con gli accumulatori o interruttori , o interrompere la corrente permette di accendere o spegnere a volontà ed istantaneamente le lampade , ciascuna delle quali è munita di un apparecchio speciale con cui si può isolarla dal circuito e quindi spegnerla o accenderla come meglio piace .
StampaQuotidiana ,
Un anno fa un telefono era collocato fra Manchester e Liverpool . Era una linea telefonica particolare posta a spese di una grande manifattura di Manchester . L ' ufficio postale stabilì ora tra codeste due città inglesi un doppio filo telefonico ad uso degli abbuonati che hanno già sottoscritto in grandissimo numero a questo meraviglioso modo di comunicazione verbale . La distanza tra le due città non è minore di 50 chilometri : si tratta pure di stabilire un servizio telefonico fra Parigi e Versailles .
StampaQuotidiana ,
Abbiamo visitato con piacere l ' ufficio centrale telefonico impiantato fra noi sotto la direzione dell ' egregio cav . Salmeri . Son veramente da vedersi i vari apparati ed il modo come funzionano i numerosi fili che sono sparsi in gran parte della città e mettono in comunicazione l ' ufficio centrale e i vari abbonati . È un vero prodigio della scienza . Noi crediamo che questa rete telefonica sarà maggiormente estesa essendo grande la utilità che se ne può ricavare .
StampaQuotidiana ,
Non è guari da che una giovine coppia si presentò nell ' albergo ... Erano due novelli sposi , che venivano a passare la luna di miele . Siccome le stanze eran tutte affittate , il proprietario , uomo di risorse . aveva fatto levare le bagnarole dalla sua gran sala da bagno e ne avea fatto una camera da letto molto ben messa . Questa camera toccò ai nuovi maritati . Durante la notte , la giovane sposa , volendo chiamare una delle inservienti , cerca con la mano nell ' oscurità il cordone del campanello , ed allorché crede d ' averlo toccato , tira con forza . Disgraziatamente si era sbagliata , giacché avea messa la mano sulla corda di una doccia al di sopra della sua testa . Immediatamente un diluvio di acqua ghiacciata , capace di raffreddare lo stesso entusiasmo di due giovani sposi , cade con fracasso spaventevole sulla testa dei medesimi . Si può facilmente immaginare il comico spettacolo di questi due sfortunati agitantisi nell ' oscurità . Il marito spaventato allunga alla sua volta il braccio e s ' impossessa con frenesia dell ' estremità di un altro cordone pendente dalla sua parte e lo tira col massimo furore . Per tutta risposta un diluvio d ' acqua , questa volta bollente , cade a rovesci . Degli urli escono dalla camera dei poveri sposi , quando i domestici accorrono e sfondano la porta . Veggono la sala a metà piena d ' acqua e la giovine sposa montata come una scimmia sulla schiena del marito , che grida come un ossesso , mentre il povero uomo cercava a tentoni la porta fra le tenebre . Quale prima notte di nozze ? Oh ! ... Qual prima notte di nozze .
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Verso le quattro pomeridiane di mercoledì il comm . Emanuele Notarbartolo di San Giovanni , Direttore generale del Banco di Sicilia , accompagnato da due campieri armati si dirigeva a cavallo dal paese di Sciara alla stazione ferroviaria omonima per far ritorno a Palermo col treno che di colà passa alle sei pomeridiane . Ad una svolta della strada un carabiniere e quattro bersaglieri intimarono loro di fermarsi spianando i fucili . Il comm . Notarbartolo credendo forse che quei militari l ' avessero preso per un sequestrato in mezzo a due briganti , affrettavasi ad assicurare la pattuglia che quei due erano suoi familiari , che peraltro avevano i permessi d ' armi in regola . Fu loro intimato di scendere da cavallo e di mostrar questi permessi . Obbedito all ' ingiunzione il Notarbartolo e i suoi due familiari furono in un batter d ' occhi disarmati . Questi ultimi furono fatti ritornare al paese e il Notarbartolo fu bendato e condotto via da quei malandrini che si eran affrettati a svestirsi delle mentite divise . Pare che pel riscatto si domandino 75.000 lire . Finora nulla si sa intorno alla sorte del sequestrato . Noi facciam voti che egli possa in breve esser restituito alla famiglia sano ed incolume e con noi fan questi voti tutti coloro che nel Notarbartolo stimano la fermezza del carattere e le doti personali . Dopoché i briganti si furono impadroniti del commendatore Notarbartolo , lo condussero in un boschetto ed ivi gli fecero sapere che essi non avevano avuto la intenzione di sequestrar lui ma il figlio del Principe . Gli dissero inoltre che la taglia da loro pretesa era di lire 75.000 al che Notarbartolo replicava non potere in alcun modo pagare sì vistosa somma . I briganti insistettero perché egli scrivesse alla famiglia . Il Notarbartolo per far che questa fosse informata del fatto scrisse e consegnò il suo biglietto e un anello che portava sempre al dito ad una delle due persone che lo accompagnava , la quale li recò alla famiglia la stessa sera del dodici a mezzanotte . La dimani il 13 col treno delle sei e cinquantacinque ant . questa stessa persona partiva con la somma di 7.600 lire in oro , ma tornava tosto con la risposta che i briganti esigevano il pagamento dell ' intera taglia prima di lasciar libero il sequestrato . Parecchi giorni durarono le trattative che ebbero termine col rilascio del comm . Notarbartolo dietro il pagamento della somma di L . 51.000 , 25.000 delle quali in oro . Arrivo del Comm . Notarbartolo . Ieri alle 4 sparsasi la voce che il comm . Notarbartolo dovesse arrivare col treno delle 8,05 pomeridiane molte delle persone accorse approfittando del treno in partenza alle 5,35 pomeridiane andarono ad incontrarlo ad Altavilla da dove tornarono insieme a lui . Sin dalle 7,30 la stazione di Palermo era piena di distintissime persone che volevan tutte essere le prime a salutare l ' amico o il parente affezionato , il distinto cittadino . Entrato il treno nella stazione , il primo a scendere da un compartimento di prima classe fu il comm . Notarbartolo , il quale preso a braccia dagli amici si diresse a grandissimo stento verso la porta di uscita , dove attendevalo la carrozza che doveva condurlo a casa . Descrivere l ' accoglienza che gli fu fatta è impossibile ; le grida di viva Notarbartolo ! erano imponentissime , la commozione degli astanti immensa . La via Merlo dove sta il comm . Notarbartolo , era illuminata a lampioncini , la carrozza poté percorrerla a stento tanta era la folla che aspettava per vederlo ; finalmente riuscì a penetrare nel cortile del palazzo Merlo , dove fu seguita da un grandissimo numero di carrozze che gli conducevano dalla stazione i parenti ed amici . Sul tardi il comm . Notabartolo dovette affacciarsi al balcone per ringraziare i cittadini che accalcati nella strettissima via Merlo lo salutavano con le grida di evviva Notarbartolo e con ripetuto batter di mani .