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> anno_i:[1880 TO 1910}
TORNIAMO ALLO STATUTO ( UN DEPUTATO , 1897 )
StampaPeriodica ,
Omnia sunt incerta cum a jure discessum est . CICERONE Tra un anno si celebrerà in Torino , con una solenne esposizione nazionale , il cinquantesimo anniversario della concessione dello Statuto , cioè della base giuridica e storica delle nostre istituzioni rappresentative . È ora il momento di raccogliersi e considerare con occhio sereno il cammino percorso in un mezzo secolo di storia parlamentare . Con quale animo la nazione considera oggi le istituzioni parlamentari ? Lo scoramento innegabile che ha invaso l ' universale , intorno al loro merito ed al loro avvenire , devesi veramente attribuire a difetti inerenti allo Statuto , nei suoi principi fondamentali , oppure alle dottrine accessorie con cui si sono via via voluti interpretare ed esplicare tali principi , alterandone e falsandone a poco a poco i concetti direttivi ? Senza dubbio alcuno , il parlamentarismo , quale si esplica in Italia , è ammalato ; e conviene studiarne le condizioni ed approntare i rimedi , se non vogliamo vedercelo intisichire nelle mani , minato dall ' indifferenza o dal disprezzo della nazione . Non è , del resto , solo in Italia che ciò si verifica . Il Governo parlamentare è messo in questione in tutto il continente europeo , dovunque con questa espressione si è inteso il governo del Parlamento . Ogni giorno si fa più viva in tutti la coscienza della fondamentale verità , che la semplice riunione , il cumulo degl ' interessi particolari , sia pure rappresentati da tanti singoli aggruppamenti a base territoriale ( collegi elettorali ) , non ci dà l ' espressione sincera dell ' interesse generale della Nazione , né ci fornisce gli elementi sufficienti per tutelarlo e garantirlo . Le accuse sostanziali contro il parlamentarismo , intorno a cui tanto si è scritto e detto in questi ultimi anni , si possono condensare in poche formole comprensive di verità generali e quasi evidenti . L ' interesse generale dello Stato non è identico , giorno per giorno , con la somma di tutti gl ' interessi particolari , individualmente e soggettivamente considerati , e tanto meno lo è con la somma di un aggregato variabile di quegl ' interessi sufficiente soltanto a costituire una maggioranza fuggevole di una metà più uno delle forze politiche che li rappresentano . In un Governo fondato quasi totalmente sull ' elezione manca nella alta direzione della cosa pubblica la rappresentanza dell ' interesse collettivo e generale . Atto per atto predominano sempre gli aggregati di interessi personali o locali . Né si può tampoco appoggiare ogni atto di governo al solo principio del far piacere , lì per lì , a chi ne è l ' oggetto , o dell ' ottenere la preventiva o contemporanea adesione della parte interessata . Onde l ' elemento elettivo apparisce meglio adatto a determinare l ' indirizzo generale della legislazione e a sindacare l ' azione del Governo , che non a governare , sia direttamente sia per delegazione . Accade in questi tempi pel cosidetto parlamentarismo quel che accadde con il Governo assoluto , nel periodo in cui durava ancora e già l ' opinione universale in Europa ne contestava la legittimità e l ' utilità . Potrebbe venire rovesciato ad un tratto , e nessuno alzerebbe un dito per difenderlo , o lo rimpiangerebbe estinto . Tutto ciò rappresenta un grave pericolo per l ' avvenire della civiltà nostra ; perché , mentre il parlamentarismo è in pieno discredito , non vi è un insieme di dottrine che indichi , col consenso generale , una data e positiva evoluzione verso altro metodo , verso altra base di governo liberale e ordinato a un tempo . E intanto il socialismo si organizza minaccioso da un lato ; il clericalismo con intenti teocratici dall ' altro ; despotismi soffocanti ogni libertà civile e morale , tanto questo che quello . Da un canto si produce negli animi , per timore del crescere degli elementi sovversivi o per desiderio di una ferma restaurazione dell ' ordine e della disciplina , un movimento conservatore , quasi reazionario , che piega sempre più verso la gerarchia ecclesiastica , come rappresentante e portavoce di una legge divina di moralità sociale da contrapporsi all ' utilitarismo individuale . Dall ' altro lato si accentua un movimento socialista , che traendo forza dal malcontento , dall ' attrito nascente per la intensa concorrenza individuale , e dai sentimenti tanto di simpatia umanitaria quanto di desiderio di eguaglianza oppure di invidia democratica , lavora a idealizzare e intensificare il concetto dello Stato , supremo rappresentante della collettività , che deve imporre la sua ferrea legge di utilità propria collettiva ad ogni volontà o libertà individuale . Non possiamo ignorare queste due tendenze , che spingono sempre più verso la divisione della Nazione in due grandi partiti estremi , con minaccia per ogni libertà e morale e intellettuale e politica e civile . La parte liberale temperata , desiderosa di un giusto contemperamento dell ' elemento di Stato con l ' elemento individualista , è paralizzata dal sentimento dell ' insuccesso delle principali dottrine da lei fin qui professate e decantate e del completo discredito in cui sono cadute alcune frasi rettoriche , cui essa stessa non crede più , ma che non ha il coraggio morale di sconfessare . E nondimeno io spero diceva l ' onorevole Di Rudinì nel suo discorso di Palermo della primavera 1895 , alla vigilia delle elezioni da cui prese vita la presente Camera , fortemente spero , che la pubblica opinione illuminata e diretta dai nostri statisti , potrà convincersi , che non dobbiamo menomare o sopprimere le nostre istituzioni rappresentative , ma dobbiamo piuttosto richiamarle ai loro princìpi , costringendo Camera e Governo nei limiti dei loro rispettivi poteri , e togliendo soprattutto al Governo i mezzi di esercitare illegittime pressioni e indebite influenze sugli eletti e sugli elettori . Sono perfettamente d ' accordo con l ' onorevole Di Rudinì nella premessa , e riguardo alla necessità di richiamare le nostre istituzioni ai loro princìpi ; ma trovo insufficiente ed incompleto il rimedio , quando egli lo fa consistere tutto nel meglio delimitare i poteri del Governo e della Camera e nel ridurre le attribuzioni dello Stato , delegandone alcune funzioni ai Corpi ed alle autorità locali , e non contempla come ugualmente necessaria ed urgente la rivendicazione del potere esecutivo alla persona del Principe , intendendo per Governo non il Ministero considerato in sé stesso ma solo in quanto è l ' organo responsabile degli atti del Principe . Sono due le questioni e non una , per quanto tra loro intimamente connesse . Dalla progressiva usurpazione del potere esecutivo per parte della Camera elettiva sono derivate non solo la confusione tra le funzioni del Governo e quelle del Parlamento e segnatamente della Camera dei deputati e la deplorevole ingerenza del Governo nelle elezioni ; ma ancora la effettiva usurpazione per parte del Ministero dei poteri di esclusiva spettanza del Principe , riducendo questi ad una parte negativa ed inattiva , e considerando il potere esecutivo come legalmente e realmente posseduto dal Ministero , non dal Re . L ' esorbitare della Camera elettiva dalle sue funzioni e la sua invasione dei poteri della Corona si sono effettuate e sono state rese possibili mediante la dottrina che faceva dei ministri del Re i ministri della Camera , cioè li sottoponeva alla diretta dipendenza delle mutevoli maggioranze parlamentari . Non potete ora togliere efficacemente gli usurpati poteri alla Camera e risanare tutta l ' azione del meccanismo parlamentare , finché , in un paese come il nostro , dove tanta è , e di tanto si vuole sempre accrescere l ' azione dello Stato , non liberate in parte i ministri dalla diretta dipendenza dalla Camera , ridando loro realmente il vecchio e primitivo carattere di ministri del Re . In paesi dove l ' azione del Governo centrale e in genere l ' azione dello Stato sono ridotte al minimo , pel grande svolgimento non solo della vita locale , ma dell ' attività e della indipendenza individuale , e dove numerosi e potenti organismi a base storica servono di freni e di guide al funzionamento delle istituzioni democratiche , la dipendenza formale del Ministero dalla Camera elettiva non porta necessariamente a conseguenze gravi , col viziare tutto l ' ambiente parlamentare , spingendo il Ministero per la propria difesa e salvezza a valersi di ogni mezzo per legare a sé ed asservire la Camera ; ma dove invece , come da noi , le funzioni dello Stato , in mezzo alla inerzia ed alla neghittosità generale , si accrescono ogni giorno più , e tutto si attende e si chiede dal Governo centrale , gli effetti del traviamento dalle norme dello Statuto sono disastrosi , anzi fatali pel regolare funzionamento delle istituzioni rappresentative . Si cerchi pure in ogni modo di riattivare la vita locale ; si deleghino pure ai Corpi locali quante più attribuzioni di Stato riesca di togliere al Governo centrale senza mettere in pericolo la salute complessiva dell ' organismo nazionale ; sarà tanto di guadagnato . Ma checché si faccia , non riuscirà a nessuno oggi in Italia di ridurre l ' azione del Governo alle sole funzioni sognate dagli Spenceriani . Abbiamo veduto recentemente gli stessi Ministeri e ministri , che predicano da mane a sera la necessità del decentramento , percorrere tutto il paese promettendo ad ogni città o regione e porti e strade e scuole e bonifiche e acquedotti e stazioni . La stessa legge che concedeva anche ai Comuni minori l ' elezione del sindaco lasciava larghe le facoltà al Governo di sciogliere i Consigli comunali , senza freno né controllo . Lo Stato , si grida da ogni parte , deve favorire le industrie nascenti , proteggere tutte quelle avviate , ancorché valide e fiorenti , soccorrere quelle sofferenti . Lo Stato ora , ce lo hanno detto in questi giorni a Montecitorio gli stessi alfieri della scuola liberale , deve contribuire alla Cassa nazionale per la vecchiaia . Lo Stato deve , si proclama dagli individualisti più officiali , procurare la colonizzazione interna ; deve costringere i proprietari a coltivare i loro terreni , espropriando gl ' inetti , gl ' impotenti e gl ' infingardi . Lo Stato deve perfino , così dichiara un Ministero sedicente liberista , garantire le cartelle fondiarie di Istituti autonomi pericolanti , e gl ' interessi dei prestiti di Comuni scioperati . Comunque sia di ciò e senza spingersi a tali pericolosi eccessi , occorre por mente , anche da chi più si preoccupi dei difetti dell ' accentramento , che in molti casi non è da considerarsi come più favorevole alla libertà ed allo svolgimento della personalità individuale la delegazione delle funzioni proprie dello Stato ad una autorità locale piuttostoché al Governo centrale , e che anzi , date le nostre condizioni sociali , si rischia talvolta di rendere più facile e più grave l ' oppressione di una classe sull ' altra , oppure le tirannie delle consorterie locali , facendo così mancare l ' autorità sociale al suo supremo ufficio . Ad ogni modo , fintantoché dureranno in Italia condizioni tali che rendano inevitabile una larga azione dell ' autorità centrale per la tutela della sicurezza e della stessa libertà individuale , per le opere pubbliche , per l ' istruzione , ecc . ( e nessuno di noi che viviamo ne vedrà la fine , nemmeno quelli che giungeranno al centenario dello Statuto ) , ogni diretta e immediata dipendenza dalla Camera elettiva , del potere esecutivo impersonato nei ministri , si convertirà in un continuo tentativo dei Ministeri di coartare la volontà della Camera mediante la multiforme azione del Governo nei singoli collegi , promettendo favori e minacciando dispetti e danni . Resosi oggi il Ministero ( non parlo di questo o quel Gabinetto , ma dell ' istituto considerato impersonalmente ) quasi indipendente dal Sovrano , ed avendone arrogate a sé , le funzioni reali ed effettive nel nome della rappresentanza elettiva , ora vorrebbe rendersi indipendente dalla Camera , col togliere a questa ogni ingerenza nel potere esecutivo . In altre parole , il Gabinetto , che si è valso della Camera per spossessare realmente dei suoi poteri essenziali il Principe , oggi invece , a nome dei diritti della Corona , ossia dei diritti di quel potere esecutivo che lo Statuto vorrebbe al Principe riservato , e facendosi forte del principio della divisione dei poteri , vorrebbe trovar modo di liberarsi dalla Camera e dalle sue fastidiose esigenze . Praticamente e logicamente non si può raggiungere la meta desiderata dall ' onorevole Di Rudinì come da tutti i liberali conservatori , se non che rimontando ai princìpi dello Statuto in quanto esso proclama che i ministri ossia le persone preposte alla direzione delle grandi amministrazioni dello Stato non sono , né collettivamente considerati né singolarmente , i ministri della Camera , e tampoco ministri per proprio conto con diritti e titolo proprio , ma semplicemente i ministri responsabili dell ' azione del Principe . Da tale ritorno ai princìpi dello Statuto dipende tutto il risanamento della nostra vita parlamentare , compresevi tanto la liberazione del deputato dalle pressioni degli elettori perché giorno per giorno s ' intrometta nell ' amministrazione della cosa pubblica per favorire i loro interessi personali , quanto la liberazione dei ministri dalle illecite pressioni ed ingerenze parlamentari . Rivendicate al Sovrano i suoi diritti , e facilmente vi riuscirà delimitare i poteri della Camera elettiva , rinfrancare quelli della Camera vitalizia , e per di più riattivare la vita e l ' azione di entrambe , ritornandole alle loro vere funzioni . La Camera per troppo volersi imporre si è annullata . Ha voluto non solo legiferare quasi da sola , ma anche governare , ed ora è in balìa di qualunque uomo possa , organizzando una consorteria locale , riunendo intorno a sé la deputazione di una sola grande regione , maneggiando le turbolenze di piazza , o con qualunque altro mezzo o espediente , impadronirsi del potere . E non si vuole che il Principe sia autorizzato a resistere , ad indicare la via , lui personalmente , con la sua coscienza e guardando le cose dall ' alto , salvo il libero esame e l ' aperto e pubblico giudizio degli atti del suo Governo per parte del Parlamento . La Camera , lavorando ad asservire sempre più il potere esecutivo , si è trovata invece asservita al Ministero , cioè a quel gruppo di uomini che si è comunque impadronito del potere e che , con la intimidazione e la corruzione elettorale , nelle mille sue forme , dispone a suo talento della maggioranza . La Corona ha interessi ben più larghi e permanenti di quel che non abbiano i politicanti che via via si succedono nei Ministeri ; e la sua rivendicazione dei poteri e degli uffici affidatile dallo Statuto segnerebbe la liberazione e la riabilitazione della Camera , e in genere del Parlamento . Imperocché anche il Senato , nominato veramente e non solo formalmente dal Principe , avrebbe ben altro prestigio ed autorità di quanto non abbia ora , che rappresenta soltanto una stratificazione progressiva d ' infornate di colore diverso secondo il succedersi delle varie fazioni o gruppi al Governo o le mutevoli vicende dell ' alchimia parlamentare . La Camera elettiva sarà tanto più indipendente e riprenderà tanto più seriamente ed efficacemente la sua funzione legislativa e l ' esercizio del controllo finanziario , quanto più presto rinunzierà a pretendere che i ministri siano una emanazione sua e da lei debbono essere effettivamente designati , e li considererà quali ministri del Principe , cioè quali organi responsabili della volontà e dell ' azione del Sovrano , da lui solo scelti e nominati . Con ciò si ferirà forse alquanto il governo cosidetto di Gabinetto , ma s ' instaurerà una seria divisione dei poteri negli ordinamenti rappresentativi , e si darà alla stessa opinione pubblica ed alla volontà nazionale una maggiore libertà di movimento e di azione nel determinare l ' indirizzo della legislazione e nel sindacare gli atti del Governo . Ora la Camera è le tante volte obbligata , in forza della questione cosidetta politica e di fiducia che si pone ad ogni istante , a lasciar passare alla cieca provvedimenti legislativi che essa , nella sua intima coscienza , disapprova in tutto o in parte . Tolta la diretta e fatale dipendenza del Ministero dall ' appoggio ininterrotto della maggioranza della Camera , questa rimane più libera di preoccupazioni d ' altro ordine nell ' esprimere il suo giudizio oggettivo tanto sulle singole proposte in materia legislativa , quanto sui singoli atti del Governo , inquantoché ogni disapprovazione o monito della Camera non segnerebbe necessariamente e fatalmente la morte politica di un ministro o di un Gabinetto , non suonerebbe ritiro della fiducia del mandante nel mandatario . Oggi la costante preoccupazione politica ed il timore di compromettere per una questione speciale le sorti del Gabinetto e l ' equilibrio generale dei partiti o dei gruppi parlamentari , spinge troppo spesso la Camera a trascurare il coscienzioso disimpegno della sua funzione legislativa . La maggioranza dei deputati , avendo per primo interesse e conseguentemente per prima sua preoccupazione la salvezza del suo Ministero , si mostra oggi le troppe volte disposta a lasciare perfino manomettere i diritti e le prerogative del Parlamento , piuttostoché , con un voto contrario , porre a rischio la vita del Gabinetto e il proprio predominio nel Governo . Ed è così che si spiega la grande docilità con cui si sono viste le maggioranze piegare ripetutamente il capo dinanzi ai decreti - legge , anche quando questi compromettevano , in tempi e condizioni normali , questioni di alta importanza costituzionale , economica e finanziaria . Ricondotta invece l ' azione della Camera nella cerchia delle sue legittime competenze , la maggioranza si mostrerà sempre , non meno della minoranza , gelosa di mantenere incolumi i diritti collettivi dell ' istituto cui appartiene . La mia tesi non è , certo , che le sorti del Ministero o dei singoli ministri non debbano e non possano mai in alcun modo dipendere dai voti della Camera , ancorché questi voti partano da una vera volontà ponderata e costante , e rivelino un serio movimento dell ' opinione pubblica . Così come oggi , mentre una siffatta dipendenza è proclamata fatale e necessaria , essa non si è sempre tradotta in pratica , non è nemmeno detto che ai termini del nostro Statuto sia esclusa ogni azione della rappresentanza nazionale elettiva sulla vita del Ministero o dei ministri . Una tale azione non è però da considerarsi a priori come sempre egualmente e costituzionalmente necessaria . S ' intende che nessuna legge può mai essere sanzionata senza l ' approvazione preventiva della Camera ; e mediante la votazione dei bilanci non è esclusa la facoltà nel Parlamento , dove si tratti di un vero contrasto costante d ' indirizzo , di far valere la sua volontà contro un determinato Ministero o ministro . Il sistema monarchico rappresentativo , come ogni altra forma di governo , non funziona automaticamente né meccanicamente , e richiede nei suoi organi una prudente e costante considerazione delle condizioni di fatto in cui esplicano la propria azione . E per fare tutta questa riforma , non occorre né alcun ritocco allo Statuto né alcuna legge , e tampoco alcun colpo di scena o atto di energia ; ma basta che se ne persuada la coscienza pubblica . Il vizio attuale non sta nella legge ; trae anzi origine dalla violazione della legge stessa fondamentale dello Stato . È strano invero il fenomeno che si è venuto svolgendo e determinando nel Regno d ' Italia , e più specialmente durante questo ultimo quarto di secolo . A poco a poco è sorto e si è affermato un istituto nuovo , non contemplato affatto nello Statuto , e che ogni giorno più tende a costituirsi come un potere autonomo , fuori della legge , e si alimenta e s ' impingua di tutte quelle funzioni di cui apertamente o tacitamente sta spogliando gli altri poteri costituzionali . Questo istituto nuovo , ibrido , che tende a sovrastare ogni giorno più a tutti gli altri poteri , è quello del Ministero , considerato nel suo complesso , ma che s ' incarna specialmente nella persona del presidente del Consiglio . Non intendo alludere qui alla vecchia questione dei ministri - cancellieri e dei ministri - cardinali o gran visir , cioè ad una questione che riguarda la costituzione interna del Ministero e la opportunità di concentrarne in maggiore o minor grado la rappresentanza collettiva in una o più persone ; bensì accenno alla questione della situazione del Ministero considerato come istituto a sé , di fronte al Sovrano da un lato ed al Parlamento dall ' altro . Ad ogni crisi ministeriale , comunque nata , tutti gli uomini che riuniscono intorno a sé qualche influenza politica , soli o aggruppati , si adoperano a tutta forza per impadronirsi del potere , ottenendo l ' incarico dal Sovrano di formare il Gabinetto . La convinzione generale è che chiunque , tra i diversi capigruppo del Parlamento , arrivi comechessia ad avere per primo l ' incarico di comporre il Gabinetto , se è accorto e ardito , e sopratutto se non ha l ' ingenuità di volersi mostrare troppo coerente nei princìpi e corretto nei mezzi , avrà poi sicuramente la maggioranza dei voti alla Camera . Quindi nei momenti di crisi si mette in moto , da tutti , ogni macchina , ogni astuzia , ogni pressione perché l ' incarico venga dato al proprio candidato , a quello cioè da cui ciascuno può sperare maggiori vantaggi . Tutti i mezzi sono buoni . Si minaccia perfino copertamente o apertamente il Sovrano , che se la sua scelta cadrà sopra altri , si susciteranno disordini e tumulti , facendosi forti di quel misterioso terrore che invade gli animi di tutti in Italia , come una reminiscenza giacobina , di fronte ad ogni movimento della piazza . Avuto l ' ambìto incarico , tutta l ’ arte sta nel far presto , nel mettere insieme una diecina di ministri , non importa come la pensino , purché lì per lì con la semplice somma dei loro aderenti rappresentino un numero notevole di deputati ; non importa nemmeno che questo numero costituisca la maggioranza della Camera ; il resto che manchi si otterrà cammin facendo . Del programma nessuno si cura . Fare diverso dai predecessori ; farsi temere e far sperare a molti ; ecco tutto il giuoco . Impadronitosi del ridotto centrale del Governo , il Ministero nuovo si volge minaccioso contro tutti coloro che non si mettono al suo seguito . Forte del possesso dell ' autorità , esso è pronto a sfidare , per mantenersi in seggio , e Camera e Senato e , occorrendo , lo stesso Sovrano ; quasi rappresentasse un potere costituzionale autonomo , con un diritto proprio e una base giuridica a sé , all ' infuori e della Corona e del Parlamento . Ad ogni menomo segno che la Corona possa avere una volontà propria nelle cose di governo , il Ministero s ' inalbera , contestandogliene il diritto . Con la teoria che il Re regna e non governa , si nega , contro e la lettera e lo spirito dello Statuto , che il Principe possa avere e tanto meno manifestare una qualsiasi volontà diversa da quella del Ministero , finché questo possa presentare un voto favorevole della Camera , fosse pure la maggioranza di un solo voto , e con qualunque mezzo ottenuta . Di fronte alla Camera , che mostri velleità di ribellarsi , si minaccia continuamente lo scioglimento , con elezioni generali sotto alta pressione governativa . Non si ammette quasi più che il Sovrano possa , nel caso di un dissidio tra il Ministero e la Camera , negare al primo lo scioglimento . Ciò non si sostiene ancora apertamente ; ma si fa dagli amici dichiarare per ogni verso , che , in caso di un voto sfavorevole , il Ministero non presenterà le sue dimissioni . Si sussurrano pei corridoi di Montecitorio le confidenze supposte del presidente del Consiglio : « Io , checché avvenga , non me ne vado . La vita della Camera dipende da come si saprà condurre . Se avessi un voto contrario , io resto al mio posto , e non presento dimissioni . Se il Sovrano non mi vuole , dovrà revocarmi con decreto suo e di sua iniziativa » . E magari in certi momenti si aggiunge : « Io sono pronto a ricorrere a qualunque mezzo . Sono pronto anche a scendere in piazza » , ecc . ecc . Intanto si pone mano ( senza ammettere mai che né Sovrano né altri in ciò possano entrare o aver che osservare ) ad un lavoro di cosiddetta preparazione delle elezioni generali . Si mutano prefetti e funzionari d ' ogni grado . Si revocano quelli che si suppongono ligi ai passati Ministeri . Si terrorizzano altri ; e specialmente le Amministrazioni dei Comuni , delle Opere pie , degl ' Istituti di credito , ecc . Si cerca di preparare dappertutto strumenti politici , dicendo tra sé e sé : « Vorremmo vedere , nel giorno della crisi , come farebbe altri a scomporre rapidamente tutto questo lavorìo » . E così individualmente s ' intimoriscono i deputati , ognuno dei quali vede nel proprio collegio tutta una macchina montata dal Governo in attesa delle elezioni , sia per sostenerlo , sia per combatterlo se avversario . Quanto al Senato , il sistema è più semplice . Si nomina una quarantina o magari una ottantina di senatori amici ; e anche qui naturalmente non si ammette , contrariamente allo Statuto , che il Principe ci abbia che vedere . E per la stampa , il preteso quarto potere , si provvede coi danari dello Stato , o con pressioni e lusinghe sugli uomini politici o sui finanzieri che ne abbiano in mano le fila . È la storia del cosiddetto Vecchio del Mare , delle Mille e una notte , il quale montato in collo a Sindbad il marinaro , ne fa un servitore ed uno schiavo , minacciando di strangolarlo ad ogni accenno di ribellione . Questi non può sbarazzarsene che quando , un giorno , il vecchio si ubriaca . È il caso che si verifica anche pei Ministeri . È soltanto quando s ' inebriano del potere , che il Parlamento riesce a levarseli di dosso . Dato questo sistema , della continuità nell ' azione del Governo , della conservazione delle buone tradizioni amministrative , della coerenza nei programmi , non vi è più chi si preoccupi . I nuovi ministri debbono far parlare di sé ; avere ciascuno un metodo nuovo ; rivoluzionare quanto è stato fatto dai predecessori , siavi o no urgenza o bisogno di riforme . Preme soprattutto far nuove nomine d ' impiegati , cambiare organici , ecc . La burocrazia rimane l ' unica tutrice della tradizione del Governo e della continuità della sua azione , in quanto non sia anche essa travolta o sconvolta dalla corrente della politica ; perché anch ' essa , contrariamente a quanto dispone lo Statuto , non vede più alcuna difesa sua nell ' azione del Sovrano , al quale non si ammette quasi il diritto di rifiutarsi a movimenti di personale , revoche , nomine , traslochi , ecc . Se si concede che in pratica si debba avere dai ministri un po ' di riguardo a non contrariare troppo qualche singolo desiderio del Sovrano , ciò avviene in considerazione della elevata dignità della sua carica , o per timore di spingere le cose all ' estremo , ma non perché si ammetta che egli possa né debba regolarmente ingerirsi delle questioni di amministrazione , e ciò ancorché si tratti del personale dei gradi più elevati . Orbene , tutto questo è nettamente contrario a quanto prescrive e vuole lo Statuto . Esso determina espressamente riguardo ai poteri del Principe quanto segue : « Al Re solo appartiene il potere esecutivo . Egli è il capo supremo dello Stato , comanda tutte le forze di terra e di mare , dichiara la guerra , fa i trattati di pace , di alleanza , ecc . » ( art . 5 ) . « Il Re nomina a tutte le cariche dello Stato » ( art . 6 ) . « Il Re solo sanziona le leggi e le promulga » ( art . 7 ) . « Il Re può far grazia e commutare le pene » ( art . 8 ) . « La proposizione delle leggi apparterrà al Re ed a ciascuna delle due Camere , ecc . » ( art . 9 ) . « Il Re nomina e revoca i suoi ministri » ( art . 65 ) . « La giustizia emana dal Re ed è amministrata in suo nome dai giudici che egli istituisce » ( art . 68 ) . « Il potere legislativo sarà collettivamente esercitato dal Re e da due Camere : il Senato e quella dei Deputati » ( art . 3 ) . « Il Senato è composto di membri nominati a vita dal Re , in numero , ecc . » ( art . 33 ) . « Se un progetto di legge è stato rigettato da uno dei tre poteri legislativi , non potrà essere , ecc . » ( art . 56 ) . Quanto ai ministri , devesi in primo luogo notare che lo Statuto , mentre nomina a più riprese i ministri del Re , non fa mai parola di un Ministero , o Gabinetto , o Consiglio di ministri . Riguardo poi alle loro funzioni , all ' infuori dell ' articolo già citato che ne attribuisce la nomina e la revoca al Principe e di un altro in cui si prescrive che i ministri che siano deputati o senatori possono votare nella sola Camera cui appartengono e si dà loro facoltà di poter sempre entrare e prendere la parola nelle due Camere ( art . 66 ) , abbiamo nello Statuto i due soli articoli seguenti : « I ministri sono responsabili . Le leggi e gli atti del Governo non hanno vigore se non sono muniti della firma di : un ministro » ( art . 67 ) . « La Camera dei deputati ha il diritto di accusare i ministri del Re , e di tradurli dinanzi all ' alta Corte di giustizia » ( art . 47 ) , cioè al Senato convocato con decreto del Re ( art . 36 ) . Il Re insomma , secondo lo Statuto , impersona lo Stato in tutti gli elementi suoi più necessari e normali , e nella tutela di questi elementi ha una funzione attiva , e non passiva . È lui che rappresenta la tradizione di governo , la continuità nell ' azione dello Stato , la stabilità dei suoi ordinamenti ; in una parola , egli sintetizza l ' interesse generale della patria tanto nel presente che nel futuro . Ed è l ' unico istituto a cui queste funzioni siano , nei nostri ordinamenti , affidate . Il Principe dinastico raffigura nella nostra Costituzione l ' elemento continuo , permanente dello Stato considerato come un organismo complessivo , di fronte agli elementi temporanei , mutevoli , contingenti nello spazio e nel tempo , rappresentati dagli elementi elettivi . Al Sovrano dunque spettano secondo la lettera precisa dello Statuto : 1 ) il potere esecutivo ; 2 ) una parte non inferiore a quella del Parlamento nel potere legislativo , avendo egli eguale diritto di proposta delle leggi , ed essendone a lui solo riservata la sanzione . Né lo spirito dello Statuto può ritenersi diverso dalla lettera delle sue disposizioni testuali . Il potere esecutivo , dovendo , nella sua azione di governo , mantenersi al di sopra e al di fuori dei partiti e non dovendo favorire gl ' interessi della maggioranza piuttostoché quelli della minoranza , o degli elettori anziché dei non elettori , ma considerare tutti i cittadini allo stesso modo , tenendo conto del solo interesse generale dello Stato , dev ' essere dipendente da chi non può non immedesimarsi sempre con questo interesse generale ; e non potrebbe mai essere affidato ad un istituto che fosse la emanazione diretta della maggioranza e di un solo partito . Che se invece il Governo , impersonato nei ministri , dipendesse direttamente dalla maggioranza parlamentare , anche per la designazione delle persone che debbono comporlo , l ' intera potestà legislativa verrebbe inoltre , in evidente contraddizione con lo spirito dello Statuto , assorbita dalla sola Camera elettiva , anzi dalla sola maggioranza dei suoi membri ; inquantoché le leggi verrebbero , in tale supposto , in primo luogo proposte dai ministri , delegati diretti della maggioranza stessa ( restando ridotto ad una vuota formalità il decreto reale che autorizza la presentazione dei disegni di legge ) ; quindi discusse e modificate a Montecitorio dalla maggioranza dei deputati in contraddittorio coi propri suoi delegati ; ed in ultimo riesaminate , per la finitura e polimentatura soltanto , a palazzo Madama , la cui decisione resterebbe pure in balìa dei ministri , cioè degli organi e rappresentanti diretti della maggioranza elettiva . Onde i poteri legislativi resterebbero effettivamente ridotti ad uno solo , invece di essere tre come vuole lo Statuto . L ' azione del Principato si deve esplicare più specialmente in quell ' ordine di questioni che deve essere mantenuto fuori del giro mutevole dei partiti parlamentari . A lui più propriamente spetta quanto ha attinenza : 1 ) con la difesa dello Stato , e la conservazione dello spirito e della forza morale dei suoi corpi militari ; 2 ) con la politica estera ; 3 ) con la giustizia , e non solo con quella civile e penale , ma anche con la giustizia amministrativa , come pure con la giustizia sociale , con quella , cioè , che riguarda i rapporti sociali tra le diverse classi ed ordini di cittadini , e la tutela dei deboli ; 4 ) con l ' alta amministrazione dello Stato . Riassumendo brevemente i concetti fin qui accennati , mi affretto verso la conclusione del discorso . Due grandi forze sociali e politiche stanno crescendo ed organizzandosi in Italia , e tutte due con tendenze ed aspirazioni rivoluzionarie di fronte alla Monarchia rappresentativa e liberale . Da un lato il socialismo , nel nome della eguaglianza , vuole soppressa ogni libertà individuale . Perché la libera concorrenza , troppo esagerata dai dottrinari della scuola economica del « lasciar fare » , può ostacolare di fatto lo svolgimento della personalità umana e della libertà individuale del gran numero , i socialisti sopprimono addirittura ogni libertà personale , con l ' organizzare lo Stato unico proprietario dei mezzi di produzione ed unico ripartitore dei frutti del lavoro , e tendono di fatto al despotismo di una burocrazia , alla tirannide di un mandarinato . Dall ' altro lato nel nome tanto delle idealità più elevate del consorzio umano quanto dell ' ordine e della conservazione delle tradizioni sociali del passato , sta facendo passi da gigante l ' organizzazione clericale , che tende in realtà all ' oscurantismo più intollerante , alla soppressione del disordine mediante la soppressione del progresso e di ogni movimento dello spirito umano , nemica com ' è della libertà di coscienza e di pensiero . Di fronte a questi pericoli crescenti lo Stato liberale sta ogni giorno più demolendo spensieratamente le proprie difese . Togliesi ogni credito , ogni prestigio al Parlamento , volendone far riposare tutta l ' azione sulla necessità di un conflitto continuo d ' interessi locali e personali , e facendo del dissidio e della lotta le condizioni di vita e di funzionamento del governo della cosa pubblica . E allo stesso tempo togliesi credito e prestigio al Principato , che dovrebbe formare la spina dorsale dell ' organismo politico , che dovrebbe incarnare l ' idea dello Stato difensore , non soverchiatore della libertà , impersonando l ' interesse generale in quanto diventa condizione e mezzo di tutela dell ' interesse individuale del maggior numero e del libero svolgimento della personalità umana . Del Principe invece si vorrebbe , dai nostri dottrinari , fare un essere quasi ipnotizzato , che dovesse accettare tutto , sottomettersi a tutto , non avere volontà né opinione propria , ma solo designare , come un manometro automatico , nei momenti di crisi , quale è il presidente del Consiglio che si suppone debba e possa per fas ac nefas ottenere la maggioranza dei voti dei deputati . Non si può pretendere che il pubblico abbia da considerare per novantanove giorni su cento la persona del Principe come un elemento inattivo , che non deve avere e tanto meno manifestare opinioni né sentimenti nell ' indirizzo della cosa pubblica , ma deve far buon viso a qualunque Gabinetto possa strappare il consenso della Camera , e poi volere che il centesimo giorno , nei momenti più difficili e di crisi , quando divampano le passioni più vive , quello stesso istituto , fino allora trascurato e senza azione reale , venga isso fatto rispettato e venerato da tutti , come il grande moderatore dello Stato , avente chiara e sicura coscienza della linea da seguire nell ' affidare a nuove mani il potere , e riscuota la cieca fiducia e l ' assentimento dell ' universale . Tutto oggi dovendo dipendere dalla volontà della maggioranza dei mandatari degli elettori , ogni studio , ogni sforzo degli uomini politici , di coloro che di fatto hanno in mano il governo , si riassume nel predisporre gli organi dello Stato e tutti gl ' istituti politici che da loro possono dipendere , in guisa da poter lusingare o costringere il responso degli elettori a seguire la via da essi indicata e nel vincolare intanto la volontà della maggioranza della Camera con le lusinghe personali e con le minacce di schierare contro ogni singolo deputato nel suo Collegio tutta la batteria delle influenze governative ed ufficiali . E d ' altro canto ogni studio , ogni sforzo dei singoli deputati si concentra nell ' assicurarsi la rielezione , cioè nel soddisfare lì per lì in qualsiasi modo il maggior numero di interessi e di brame dei singoli elettori . Onde disprezzo dell ' elettore pel deputato , di cui si serve e che lo serve ; disprezzo della Nazione pel Governo , e per le istituzioni stesse di cui esso è il prodotto visibile . Ogni idealità di Stato viene a mancare ; ogni tradizione di governo rimane interrotta ; il principio dell ' autorità perde ogni prestigio ; e la Nazione si disamora sempre più degli ordinamenti che la reggono , condannando tutto e tutti in massa , e persone , e istituti , e princìpi . I Governi misti , complessi , composti di vari istituti autonomi , con attribuzioni proprie e distinte , presuppongono , per la regolare loro azione , che ciascun potere , ciascun istituto vigili alla conservazione dei propri diritti ed alla integrità delle funzioni affidategli . In Italia invece , lo ripeto , è sorto un potere nuovo , parassita e ibrido , dallo Statuto non contemplato , il quale facendosi strumento e sgabello delle pretese dottrinarie e delle crescenti usurpazioni della Camera dei deputati , che vorrebbe arrogare a sé sola il diritto di parlare come interprete della volontà della nazione , è riuscito col dichiararsi a sua volta la emanazione legittima e autorizzata della rappresentanza nazionale , ad una progressiva ed effettiva usurpazione di quasi tutte le funzioni normali della Corona , facendone altrettante funzioni direttamente da sé dipendenti , e tende sempre più a mettere nell ' ombra il Principe ; mentre al tempo stesso ha , d ' altro canto , snaturate o distrutte le funzioni proprie della Camera elettiva . La Camera , avendo voluto invadere le competenze altrui e governare , è venuta invece a perdere anche di fatto l ' esercizio libero delle stesse funzioni legislative , attribuitele dallo Statuto ; e si trova , ogni giorno più , mancipia del Ministero . Intanto la gran massa del pubblico , impensierita e sfiduciata , si dà sempre più in braccio ai rivoluzionari e ai sognatori promettitori di cure miracolose e ai ciurmatori promettitori dell ' età dell ' oro , oppure ai clericali promettitori del regno di Dio mediante il governo de ' suoi ministri . Forte della lettera e dello spirito dello Statuto , la Nazione si rivolge al Sovrano e gli dice : « Maestà , vigilate a mantenere integre le funzioni affidatevi , e che i successivi Ministeri hanno lasciato che Vi fossero usurpate o hanno cercato di carpirvi . A Voi solo spetta il potere esecutivo . A Voi solo spetta la nomina o la revoca dei ministri che debbono controfirmare e rispondere dei Vostri atti di governo . La Nazione guarda a Voi e fida in Voi , sicura da un lato che non toccherete ad alcuna libertà e non ritirerete mai alcun diritto dal Vostro glorioso avo largito o delegato ad altri ; ma non meno desiderosa dall ' altro che conserviate viva ed integra l ' istituzione madre , che ci rappresenta la difesa dell ' interesse generale della patria . Sire , vegliate ! l ' interesse Vostro è sopratutto interesse nostro , interesse di tutti , interesse dell ' Italia » . Non meno del socialismo , il Principato liberale contiene il concetto elevato e preponderante dello Stato , all ' infuori di ogni elezione di classe . E di fronte alla Chiesa invadente , rappresenta , oltre la ferma difesa della moralità sociale , la libertà della coscienza individuale , l ' indipendenza sicura del pensiero ; garantisce i diritti di tutti i culti , di tutte le opinioni , e la piena esplicazione delle facoltà individuali pel cittadino , in tutte le funzioni essenziali della vita civile ; assicura la tutela degli interessi materiali come del progresso civile della nazione . Per contrapporsi al socialismo di piazza ed al clericalismo oscurantista il Principato nostro , che s ' immedesima col concetto della patria nazionale ed impersona insieme il principio della libertà individuale , garantita invece che soffocata dall ' azione dello Stato , ci porge una idealità atta a servire di punto di raccolta , di nucleo attorno a cui stringerci , in mezzo al rapido avvicendarsi degli uomini e dei gruppi al potere , ed al turbinio delle loro momentanee passioni e rancori . Vogliamo noi un ' Italia clericale , liberale - temperata , o radicale - socialista ? Tra non molto bisognerà scegliere fra le tre cose . Gli elementi liberali temperati , col loro credo troppo individualista per la lotta quotidiana , si trovano nella condirezione dei corpi di volontari di fronte agli eserciti permanenti dei partiti estremi . Questi o mediante l ' ordinamento ecclesiastico , che scende fino ai parroci e si vale delle mille forme di associazione e di confraternite fra loro collegate , o mediante le Società operaie , di mutuo soccorso , di consumo , di produzione , e pur troppo con l ' aiuto non infrequente degli impiegati governativi e comunali , hanno sempre pronti i quadri per la mobilitazione in guerra . Onde spesso vediamo gli eserciti folla dei partiti temperati liberali , sgominati dalle schiere , più ristrette di numero , ma compatte e disciplinate , dei loro avversari . In queste condizioni , il dividere normalmente e stabilmente il partito liberale , temperato in due frazioni che combattendo perpetuamente tra loro s ' indeboliscano a vicenda e si annullino , equivale a metterlo nella impotenza , non che di combattere contro le altre due schiere riunite , di nemmeno poter avere una voce predominante negli accordi o nelle transazioni che facesse con l ' una o con l ' altra parte . Noi siamo , anche da soli , i più forti e numerosi , o per meglio dire lo saremmo se sapessimo stare uniti ed organizzarci ; se sapessimo considerare la realtà delle cose e non solo pascerci di teorie stereotipate tolte dai libri forestieri ; se sapessimo mettere da banda le discordie e le gare personali e stringerci compatti intorno alla grande idea civile e liberale rappresentata dalla monarchia italiana di Casa Savoia ; se sapessimo scuotere l ' inerzia che ci paralizza , la mancanza di fede e di coraggio morale ; se sapessimo essere sinceri nell ' esprimere la nostra volontà e virilmente risoluti nell ' attuarla . Vorrei che la mia voce potesse chiamare a raccolta tutti gli uomini di buona volontà , liberali e conservatori a un tempo , perché si organizzasse un grande partito che , per combattere efficacemente il socialismo ed il clericalismo , si proponga come programma immediato la delimitazione delle funzioni dei vari poteri dello Stato , e lo svolgimento degli uffici della Corona , restituendole i diritti sanciti dal patto fondamentale votato nei plebisciti che costituirono il Regno d ' Italia . Non intendo affatto spingere ad alcun cesarismo o governo autocratico senza freno né sindacato , né ad alcuna forma di despotismo o di governo assoluto . Vogliamo la monarchia liberale e rappresentativa dello Statuto , col Monarca principe effettivo ed attivo , non consegnato bendato nelle mani di un maire du palais che si chiami il presidente del Consiglio . La Camera elettiva e il Senato vitalizio debbono cooperare attivamente alla legislazione , ed inoltre sindacare sempre , discutere e frenare gli atti e l ' indirizzo del Governo , mediante la loro azione tanto sui ministri responsabili , quanto sulle leggi e sui bilanci da loro presentati . Ma essi non debbono esercitare , né direttamente né per mezzo di uno o più loro delegati , il potere esecutivo , che è di esclusiva competenza del Principe ; il quale a sua volta , come ogni altro potere o persona , è subordinato alla legge , nella formazione della quale concorre anch ' egli , col diritto di proposta e col diritto di sanzione . Non ho inteso nel presente scritto far allusione o rivolgere accuse all ' attuale Ministero , più che muovere rimproveri a quelli passati . Ho inteso rilevare ed analizzare una trasformazione che si è andata svolgendo nelle nostre istituzioni , e che parmi essere stata una delle principali cause della loro progressiva decadenza , trasformazione che trova la sua espressione nella formula : « Il Re regna e non governa » , ed è in aperta contraddizione con quanto lo Statuto vuole e la Nazione attende , per la conservazione delle istituzioni libere in Italia .
I CONGRESSI CATTOLICI ( BONGHI RUGGIERO , 1889 )
StampaPeriodica ,
È vita nuova o resto di vita vecchia , è vita che ripiglia o strascico di vita che muore , questo movimento insolito che si vede nel cattolicesimo da qualche tempo , e che produce manifestazioni di ogni sorta , e fa pensierosi i governi , a cui non piacciono , e lusinga quelli a cui piacciono ? Difficile domanda per chi voglia cercare la risposta nei fatti , e non nelle fantasie o nelle passioni proprie . Ciò che mi pare si possa dire di più fondato , è che codesto movimento , il quale non è solo di clero , ma di laicato , non è tutto artificiale , se anche si voglia crederlo artificiale in qualche rispetto , e ha dalle libertà proprie dello Stato moderno agevolazioni e aiuti che nello Stato assoluto gli sarebbero mancati . I congressi cattolici sono , di ciò che qui affermo , una riprova . Se ne sono tenuti più d ' uno nel mese scorso ; se ne terranno nei mesi prossimi , e da per tutto dove i cattolici sono , cioè al di qua e al di là dell ' Atlantico , in ogni paese civile . Essi non sono né concili né sinodi . Il papa li benedice ; i vescovi v ' intervengono ; ma né quello , e talora neanche uno di questi li presiede . Vi tengono molto maggiore posto i laici che i sacerdoti , quantunque in quelli sia grande la riverenza per questi . Persino , presenti dei vescovi , li guida a volte un laico . E si guardi a qual classe sociale questi laici appartengono : soprattutto alla più elevata e più agiata . Ma non vi mancano laici d ' altre classi : professori , deputati , senatori , scrittori , in ispecie , di giornali , gente , in somma , che influisce , per una via o per l ' altra , nella vita pubblica del paese o vi tien posto . Che cosa , dunque , voglion dire ? Questo di certo : che in ogni Stato il laicato cattolico si stringe a consiglio , e , in condizioni della società così turbate , cerca di ridar vigore al concetto religioso , economico , civile , che è proprio suo , e che non abbandona . Difatti nelle discussioni , a cui i congressi danno luogo , non è trascurata nessuna delle questioni , che oggi dividono le società nostre . Nessuno dei mezzi coi quali si possono sviare o ravviare , è lasciato senza particolare considerazione . Le sei sezioni del congresso di Madrid si sono occupate di questioni sociali l ' una , di questioni scientifiche l ' altra , di economia politica la terza , di opere di carità la quarta , di opere letterarie la quinta , delle assemblee e delle corporazioni la sesta . Gli altri congressi hanno fatto , su per giù , lo stesso . Non hanno di certo percorso men largo campo . Il problema è questo ; come e per quali modi contendere la scuola , la stampa , la scienza , la beneficenza , l ' officina , la bottega , a influenze e tendenze contrarie alle cristiane e cattoliche , come e per quali modi rendersele amiche e soggette ? La mira è precisa e precisa la dottrina , colla quale vi si indirizzano . Il tentativo è vasto . Ristabilire l ' autorità del principio cristiano e cattolico , rendendolo adeguato alla soddisfazione di tutti i bisogni delle società presenti , adattandolo a tutte le loro condizioni , non coll ' alterarlo o menomarlo , ma col farle penetrare da esso . Riusciranno ? Certo , hanno un aiuto in ciò , che i partiti avversi sono terribilmente divisi , e hanno sollevata tanta polvere che sono oramai ben molti quelli che più non ci vedono e si stancano di seguire . Non paiono adatti , che a dissolvere la società , dopo averla gettata sossopra . Niente afferma l ' uno , che non neghi l ' altro . Nessuna dottrina è cosi assurda che non trovi patrocinio . Socialisti , comunisti , collettivisti , possibilisti , anarchici , radicali , repubblicani , massoni , progressisti , liberali sono solo alcuni pochi dei nomi , coi quali questi partiti si designano da sé o sono designati da altri . Tra le diverse proposte e gli opposti concetti tutto barcolla o traballa . Ma intanto tra classe e classe l ' ostilità cresce e si fa più aspra . Non v ' è giorno , che qua o là non si senta l ' una insorgere contro l ' altra ; e l ' una difendere quello che ha , l ' altra agognare a quello che non ha , e il profitto del capitale e il salario dell ' operaio cercare di stremarsi a vicenda . E la pace d ' idee e di fatti , che manca nel seno di ciascuna nazione , manca altresì tra le nazioni ; sicché tutte s ' armano paurose insieme e minacciose , e si guardano pronte a dilacerarsi senza nessuna speranza che la guerra d ' oggi , comunque riesca , spenga i semi della guerra per il domani ; e i popoli miseramente aggravati d ' imposte , che crescono sempre e oramai non più in proporzione dell ' aumento della ricchezza privata o pubblica ; e i governi , incerti della lor via , e soggetti , dove più dove meno al potere dei partiti politici nelle assemblee , partiti anch ' essi estremamente divisi , e talora estremamente screditati , che non possono più comporre maggioranze stabili per reggerli ; e dalle loro combinazioni passeggere , venir fuori una legislazione confusa e inadeguata , continuamente mutabile , che non appena è fatta , eccita da ogni parte grida e biasimi perché sia disfatta ; e se ne tenti un ' altra . Questo non è , di certo , spettacolo adatto a levare ogni speranza a chi ne aspetti o ne voglia uno diverso . E il laicato cattolico che si raccoglie nei congressi , ne vuole appunto uno diverso . Ora , per giudicare se un diverso spettacolo è possibile , bisognerebbe studiare più addentro che non si può qui , il sistema delle idee e dei mezzi loro . Si dovrà e si potrà fare più in là , quando gli atti di questi congressi saranno pubblicati , e si potranno consultare . Ciò , che intanto è bene , è non prenderli a beffa . Il mondo non fila così diritto , che si possa essere in tutto sicuri , che non cercherà mai altra rotta . E del laicato cattolico dei paesi civili , tutto raggranellato nelle classi superiori , e con molta influenza sulle inferiori , non si può addirittura affermare , che voglia andare indietro , solo perché vuole andare avanti per altra via , e che qualunque sia la via , in cui si metterà , non gli debba spuntare . Ma noi italiani , o almeno la più parte di noi , sogliamo guardare codesti congressi da un sol punto di veduta : ed è dalla relazione loro col Vaticano , e in specie con la questione , che in questa parola Vaticano scorgiamo sola , la questione del ristabilimento del potere temporale . E , senza dubbio , i congressi che si sono tenuti sinora , e quelli che si terranno , manderanno tutti al pontefice indirizzi , in cui gli augureranno di ridiventare il principe , e prenderanno tutti risoluzioni nel senso , che un potere temporale è necessario alla indipendenza e alla libertà del capo della religione , in cui nome si riuniscono . Tra le tesi proposte agli oratori del congresso di Madrid , v ' erano queste : « Il pontefice romano deve possedere il potere temporale come guarentigia del libero esercizio del suo ministero apostolico . – Non v ' è prescrizione contro i diritti del successore di San Pietro al poter temporale . – I cattolici hanno diritto di associarsi alla protesta di Leone XIII concernente l ' indipendenza sovrana di cui abbisogna per la sua dignità e per il bene della Chiesa . – La grandezza del pontificato romano , e benefici procurati da esso al mondo . Mezzi per far adottare l ' arbitrato dei pontefici romani , come modo di soluzione dei conflitti internazionali . La Chiesa cattolica è una società perfetta , e ha diritto , per la sua stessa natura , all ' indipendenza dirimpetto ai poteri della terra » . Non tutte queste tesi si riferiscono al potere temporale dei pontefici , ma tutte implicano , non solo un concetto elevato della Chiesa , ma altresì una persuasione dell ' intima sua connessione col pontefice e della intera sua soggezione a lui , quale , per esempio , non si era mai vista prima della rivoluzione francese del principio del secolo . Che la Chiesa cattolica sia una società perfetta per se stessa , è tesi vecchia : ma niente obbligava a dimostrarlo quando Chiesa e Stato camminavano di conserva . Che il pontefice possa diventare l ' arbitro delle questioni internazionali , non solo quando sia invocato tale da alcuni Stati , ma per virtù stessa della istituzione che governa , è un ideale visto più in sogno che in veglia , e che se aveva modi e verosimiglianze di effettuarsi nell ' evo medio e prima della Riforma , non ne ha , per verità , nessuno ora , né in nessun avvenire prevedibile sin da ora . Che il pontificato abbia beneficato il mondo in alcuni momenti della sua storia , non si può negare , da chi abbia l ' animo calmo e chiaro lo sguardo : ma è difficile altresì sconoscere , che non tutta la sua azione è stata benefica , e ch ' esso ha avuto periodi di decadenza grande e largamente perniciosa . Ma le altre tre tesi hanno per proprio oggetto la restaurazione del potere temporale ; e non sono mancati in tutti i congressi oratori dotti e convinti che le hanno sostenute , con applausi , come oramai ne hanno tutti dalle assemblee che lusingano . Ora , io vorrei chiedere a codesti laici cattolici – non solo ai sacerdoti coi quali si accoppiano – , se mescolare la questione del potere temporale con le altre alla cui soluzione si applicano , giova , nel loro parere , ad avanzare e aiutare la soluzione di queste altre . Vorrei che mi rispondessero con la mano sulla coscienza . Le altre questioni sono di natura sociale o politica : riguardano l ' esercizio di diritti , che i cattolici vogliono guarentiti a se stessi nell ' ordinamento dello Stato perché la loro azione si possa esplicare tutta . Invece , questa questione del ristabilimento del potere temporale è di natura internazionale , non già nel senso che debba risolverla un accordo tra le nazioni , ma in questo , che , se altre nazioni se ne volessero mischiare , nascerebbe per ciò solo un conflitto tra esse e la nazione italiana , persuasa , che la questione è di sua sola spettanza . Nelle altre questioni che i congressi agitano , si tratta di disposizioni interne dei lor propri Stati ; in questa , invece , del potere temporale , si tratta di un ' ingerenza esterna di questi Stati . Ora , dov ' è la probabilità , che i governi che reggono codesti Stati , vogliano o possano assumersela ? Bisognerebbe che lor giovasse di farlo . Ma nella presente condizione di Europa e degl ' interessi che uniscono o separano le potenze , che utilità avrebbero i governi dell ' Austria , della Spagna , del Portogallo , del Belgio a intavolare coll ' Italia negoziati sul potere temporale del pontefice , il cui solo accenno sarebbe un ' offesa ? E poniamo che non sarebbe un ' offesa , e che il governo italiano volesse pure accettare una trattativa di tal fatta ; bisognerebbe essere ciechi per non vedere , che il ministero che vi si compromettesse , non troverebbe ora – e forse oramai – modo di reggersi . Sicché codesti congressi , unendo a tutti gli altri loro fini il ristabilimento del potere temporale , credo che si allontanino da quelli senza avvicinarli a questo . Si vede che io voglio essere eccessivamente imparziale , come soglio : non ho affermato più di quanto oggi posso affermare . Non ho detto , che ciò , che i laici cattolici si propongono e desiderano in altri soggetti , sia tutto bene o male . Non mi pare , a dirla schietta , neanche probabile , che sia tutto bene o male ; per discorrerne con fondamento ho affermato con molta misura che bisognerebbe averne più precisa notizia che non se ne trae dai giornali . Quello che io asserisco , è , che il Vaticano , spingendo i congressi devoti a esso a insistere soprattutto per ciò che gli garba , gli preme di più , per il potere temporale , scema la probabilità di riuscita del movimento , che approva e provoca , in ciò che ha di più sostanziale e rilevante , anziché l ' accresca . Però , anche in questo rispetto , ridere non è il meglio . Eccetto ché in Italia , il partito cattolico entra nelle assemblee politiche ; se in nessuna di quelle in cui entra , è già maggioranza , in nessuna , neanche , è una minoranza spregevole . Ora , nella gran divisione attuale delle parti politiche , le minoranze sanno d ' avere una forza assai maggiore di quella che per sé porterebbe il loro numero . Le maggioranze , soprattutto nelle assemblee colte , e che rappresentano vivacemente la varia coscienza pubblica , non si formano ora altrimenti , che mediante la unione , più o meno durevole , di due o più minoranze . Ora , l ' intento del laicato cattolico è di diventare nelle assemblee politiche una minoranza sempre più grossa , se non una maggioranza addirittura ; e di pigliare , così , sempre più la mano sui governi . L ' esempio della Germania , del paese più colto d ' Europa , non prova , che a ciò non possa riuscire , anzi , prova il contrario . Ma anche riuscitovi , anche diventato maggioranza , anche diventato governo in due o più Stati , il partito cattolico tenterebbe di ristabilire il potere temporale ? Ne dubito . Come succede , vedrebbe , arrivato in su , difficoltà che non vedeva d ' in giù ; sentirebbe , avvertirebbe , peserebbe interessi , che non sente , avverte , pesa assai meno . Forse , raggiungere l ' alto grado di potenza cui mira , non servirebbe , che a provargli , come vi sono pur cose al mondo così cadute , che nessuna potenza le rialza . E se riuscisse a modificare nell ' interno degli Stati alcuni ordinamenti nel modo che si prefigge , queste modificazioni stesse proverebbero , che alla più attiva circolazione del pensiero cattolico per entro le società attuali il potere temporale non serve , anzi nuoce . Ciò ch ' è davvero disaggradevole , non è già l ' azione immediata o mediata , lontana o vicina , che tali congressi , colle loro risoluzioni , possono esercitare rispetto a codesto potere temporale , ma l ' aspettazione o la speranza , ch ' essi creano , per illusoria che sia , nel pontefice , nella curia , nel clero e nel laicato italiano . Non abbiamo nessun modo di misurare quanta sia la forza dell ' opinione , che è espressa da tutto il complesso di persone e di influenze , che si raccolgono sotto questi nomi . Sin dove possiamo giudicare dai segni che ne vediamo , non par smisurata presso di noi . Ma , per farne retto giudizio , dovremmo affrontarla nella vita pubblica , ed essa nella lizza della vita pubblica non vuol discendere . Pure , nessuno affermerebbe , che forza non ne abbia , o sia del tutto a trascurare quella che ha , come molti ostentano di credere e di dire . Si vede che nell ' elezioni municipali è tutt ' altro che perdente sempre . Qui stesso , in Roma , non s ' è potuto vincerla , che , associando in un ' unione forzata , poco naturale e assai labile , tutte le sfumature dei partiti , che acconsentono a chiamarsi , con diversissimo senso , liberali . Ora , o poca , o molta , tutta questa forza che sogliamo chiamare clericale , è tenuta tutta sollevata di speranza e di aspettazione , come dicevo , del movimento cattolico dei congressi . Il che , se non ha nessun pericolo , mentre ché il vento come fa , si tace , potrebbe diventare sino a un certo punto pericoloso il giorno che ricominciasse a soffiare . Pericoloso , in due modi : giacché da una parte , quella forza clericale scemerebbe l ' impulso della difesa da parte dello Stato , giacché accascerebbe , in una certa misura , lo spirito pubblico , e lo renderebbe meno volenteroso e meno capace di slancio ; dall ' altra , il sentimento diffuso , che appunto questa sia l ' azione sua , aiuterebbe i partiti estremi a soverchiare , e non solo a convincersi – ché ne sono convinti e ne hanno già voglia – ma a convincere gli altrì che occorrono violenze e violenze sempre maggiori a comprimerla . Il governo finirebbe di perdere quell ' equilibrio , che già ha smarrito in parte . E noi entreremmo , davvero , in un periodo , che potremmo chiamare schiettamente rivoluzionario , e dal quale l ' uscita non è stata mai né in nessun paese chiara , né certa , né facile . Non si può dubitare , che il laicato cattolico dei congressi stranieri fa conto anche su questo . La Chiesa cattolica non si sgomenta dell ' aspettare . Essa conta la sua esistenza a secoli nel passato e nell ' avvenire . I secoli gli valgono per anni . È paziente e costante come la giustizia di Dio . Questo abbattimento del potere temporale che dura da diciannove anni , pare a essa un breve episodio della sua vita sempiterna . Perciò , che questo movimento cattolico deva approdare qualche decina di anni , prima o poi , gli importa poco , o punto . Approderà , nel parer suo , e gli basta . Ora , se per approdare gli occorre che lo Stato d ' Italia si disordini , che il governo vi abbandoni ogni indirizzo moderato di condotta , che i partiti estremi spadroneggino e le istituzioni attuali vadano tutte a ruina , essa non perciò muta desideri e disegni , né trema per sé . Essa sta , n ' è assolutamente sicura , come terra ferma che non crolla giammai la cima per soffiar di venti . Se altri , più deboli , ne son gettati per terra , o che le preme ? Perché vi si sono esposti ? Non si può , quindi , credere , che il movimento dei congressi cattolici non ci faccia danno . Ce ne fa e ce ne prepara . Gli Stati d ' oltre Alpi sono minacciati da un solo partito : il radicale o socialista . I congressi cooperano , a che lo Stato italiano sia minacciato da due , dal radicale da una parte e dal clericale dall ' altra . Il clericale esiste altresì in Francia ; ma quivi è francese ; esiste altresì in Inghilterra ; ma quivi è poco numeroso , se si vuol restringerlo ai cattolici , ed è inglese . È germanico , se non affatto prussiano , in Germania ; è austriaco , più di ogni altro , in Austria . Solo in Italia il partito clericale non è italiano in Italia . Che cosa si può fare contro un partito siffatto ? Ci erano due vie : conciliarlo in tutto o in parte , ovvero distruggerlo . Non abbiamo preso nessuna delle due vie . Del resto , possiamo dire a nostra discolpa , che né l ' una né l ' altra via era agevole . Durante il pontificato di Leone XIII è stato dubitato più volte , s ' egli avesse nell ' animo suo di trovar modo d ' accordo col governo italiano . La condizione dell ' accordo era , s ' intende , una sola ; rinunciare al potere temporale in tutto e per tutto . Poi , sopra altri punti il governo o almeno un partito che avrebbe potuto giungere , quando che sia , al governo – sarebbe sceso a patti con lui . Forse , rinunciando a questo solo dei fini del congresso , il cattolicesimo avrebbe raggiunto in Italia alcuno degli altri suoi fini . Ma o che Leone XIII , come parrebbe , abbia inclinato talora a una simil condotta o che non v ' abbia inclinato mai – è inutile tormentarsi il cervello a congetturare di cose , che infine non importa sapere – è certo che oggi è , pare , ostinatissimo nel proposito di voler recuperare un potere temporale . Non si dice più né quale né quanto ; ma un potere temporale dev ' essere , o di molto territorio o di poco , forse di tutto . L ' idea che noi abbiamo combattuto tanto , – che , cioè , non vi sia modo di guarentire l ' indipendenza del potere spirituale altrimenti che con un briciolo di temporale , – s ' è radicata sempre più nella testa del pontefice , ha trovato sempre maggiori e più recise espressioni nella sua bocca , e ha finito coll ' atteggiarlo in tutto a guerra verso lo Stato nostro . I temperamenti ch ' egli aveva usato dapprima , sono tutti l ' uno dopo l ' altro , svaniti . S ' intende che ora i congressi cattolici rinfocolano questo desiderio del temporale e lo riconfermano . I vescovi che avevano esitato a proclamare durante la vita di Pio IX la necessità assoluta del potere temporale , sono ora oltrepassati dal laicato cattolico , che arditamente , altamente la proclama . Non solo in diciannove anni non abbiamo fatto un passo avanti , ma ne abbiamo fatti addietro parecchio . A nessuno dotato di uno spirito sobrio può parere questo un trionfo . Il Regno ha fatto la triplice alleanza , che lo guarentisce da ogni velleità di favorire il papato per parte dell ' Austria e della Germania ; ma dà pretesto e stimolo a favorirlo alla Francia e alla Russia e non lo leva alla Spagna . Il papato , dalla sua parte , ha chiamato e chiama a raccolta tutti i suoi fedeli in ogni parte del mondo ; li raduna a congresso ; s ' intromette , non impedito , nella politica interna degli Stati ; è invocato arbitro ; e i liberali , che a ragione attribuiscono gran valore alle manifestazioni della opinione pubblica , non possono addirittura negare ogni valore a queste , se non vogliono illudere se medesimi . L ' opinione cattolica , di certo , non può raccogliere un esercito , e noi abbiamo difesa di eserciti , a cominciare dal nostro . Ma di due forze che non si toccano e hanno diversa natura , nessuna delle due è in grado di distruggere l ' altra . Quindi , checché paia , noi siamo nell ' interno del paese in stato di guerra , per quanto sia guerra diversa da ogni altra . I congressi cattolici affilano e moltiplicano le armi atte a dare vittoria al papato . Noi avremmo dovuto spuntarle queste armi e diminuirle in Italia , dove potevamo . C ' era un sistema , e l ' ho esposto più volte . Occorreva molta risoluzione da una parte , e molta giustizia e remissione dall ' altra . La risoluzione andava usata nell ' esercizio dell ' exequatur e del placet per parte dello Stato , sicché il papa non potesse empire le diocesi di vescovi , e questi empire le parrocchie di curati nemici all ' Italia : la giustizia e la remissione andavano usate nell ' osservanza perfetta della legge delle guarentigie , e nell ' astensione da ogni atto che paresse inteso a menomare l ' autorità spirituale del pontefice . Nel primo modo , il clero ostile non sarebbe cresciuto ; per il secondo , almeno una parte del clero attuale , non offeso nella sua coscienza , si sarebbe rassicurata e ravvicinata . Il papa non ha altra potenza , infine , se non quella che gli viene dal consenso del clero e del laicato cattolico . Adoperando quei due modi , noi avremmo prodotta una scissura dentro questo clero e questo laicato , e una parte almeno di essi sarebbe venuta del parere nostro , che una conciliazione si sarebbe potuta pur trovare nell ' abbandono per parte del papa , di ogni potere temporale , mostrato coi fatti inutile , e nel rispetto scrupoloso , per parte dello Stato , dell ' autorità spirituale di lui . Il papa non ha fatto la parte sua , e noi facciamo sempre meno la parte nostra . Può parere strano , ma non è , anzi si accorda assai bene con la dolcezza del carattere italiano , che il clero nostro , quantunque abbia sentito grave la mano dello Stato sopra di esso , e non se ne possa punto lodare , sia tra i cleri cattolici di Europa il meno intransigente , il più inclinato a intendersi , a riconciliare l ' affetto alla patria coll ' affetto alla fede . Si può dire il medesimo del laicato italiano , che si chiama cattolico , e si dovrebbe chiamare clericale : però , in minore misura . Del resto , se si vuole essere leali , bisogna riconoscere che hanno ragione a credere che non se ne terrebbe lor conto . Di fatti in Italia si sentono voci , anche autorevoli , che invocano pace . Dal clero stesso vi si avverte più e meglio il danno , che il dissidio cagiona alla Chiesa dove più le duole o le dovrebbe dolere ; nella coscienza religiosa della borghesia e delle plebi cattoliche . Da chi ha fede sincera , questo danno non si può guardare a occhi asciutti , e senza scotimento di cuore . Ma sinora il Curci , il Tosti , il Bonomelli , lo Stoppani hanno parlato invano . Il pontefice , indotto o spontaneo , ha chiuso loro la bocca ; si sono dovuti disdire . L ' ultima rimenata è toccata al Bonomelli , vescovo di Cremona , e uno dei migliori non solo vescovi , ma uomini d ' Italia . Nessuno aveva circondato di più cautele il consiglio , che la pretensione del potere temporale si smettesse ; l ' opuscolo suo , così temperato , ha ottenuto come ogni altro simile , una solenne condanna ; egli ha dovuto pubblicamente sottomettersi ; e il Papa , nel lodarlo della sua sottomissione , gli ha dichiarato : « tu intendi quanto importi il procurare diligentemente che la causa del pontificato romano non sia col disputarne ristretta in un più angusto campo . Cioè dire , bisogna in così grave affare , non farne giudizio da avvenimenti mutabili di cose , ma ripeterne le ragioni di più alto , o ponderarne da senno , che cosa la giustizia richieda , che cosa occorra alla sede apostolica per il divino suo ufficio . Giacché , come spesso abbiamo detto e più spesso è ancora a dire , nel principato civile non si tratta di umana cosa , ma della libertà dei doveri e dei diritti apostolici ; la quale libertà non deve essere soggetta alla potestà e all ' arbitrio altrui . Perciò i nostri predecessori si sono sforzati tutti a tutelare l ' incolumità del loro principato con ogni maggiore studio , e noi stessi ci sforziamo a rivendicarla con eguale perseveranza , apprezzando di quante cose stia in quel principato il presidio . Con questo giudizio si deve dirigere l ' opinione : questo dev ' essere inculcato negli animi , soprattutto essendo cresciuto presso di molti , lodevoli nel resto , il favore della sentenza più libera » . Questo , si vede , è parlar chiaro . Ma quale è l ' effetto di codesto parlare chiaro ? Evidentemente l ' effetto è , che in Italia scema continuamente di credito e di potenza il partito che avrebbe voluto , pure abbattendo la potestà temporale del pontefice , rispettarne la spirituale , e cresce , per contrario di credito e di potenza quello , che ha sostenuto e sostiene che solo col distruggere la potestà spirituale si acquista la sicurezza e la guarentigia della distruzione definitiva della temporale . Il che vuol dire che la questione diventa diversa e di natura rivoluzionaria . Il conte di Cavour , al cui pensiero la legge delle guarentigie si è conformata sinché si poteva nel 1870 e si poteva meno di quando viveva lui cercava la guarentigia dell ' indipendenza del potere spirituale del pontefice , spogliato del potere temporale , in un ordine di idee che , non che sminuirlo e abbassarlo , lo elevava , al parere di lui , e lo aumentava . Era un alto ed equilibrato ideale il suo . Niente di ciò che tutela le società civili nel loro andamento morale e sociale sarebbe stato turbato . L ' Italia , riconciliata col suo pontefice , non avrebbe più visto in lui il nemico insidioso della libertà e autonomia propria ; il pontefice non più colpevole della divisione dell ' Italia , avrebbe dalla sua eterna sede di Roma raggiato sul mondo intero , sicuro oramai dell ' affetto del popolo , che gli era più vicino e più unito nella credenza religiosa governata da lui . L ' opposizione ostinata , persistente del papato ha sciupato oramai quest ' ideale che forse aveva del fantastico . Ma quanto gli ideali abbiano di fantastico non si può sapere se non alla prova . E non si può dire , che la prova sia stata fatta davvero ; e certo , ciascuna delle due parti ci ha avuto colpa . Ma se quell ' ideale è via via abbandonato , è chiaro che gliene sottentra un altro , di natura , come dicevo , rivoluzionaria . E rivoluzionaria per due cagioni : l ' una perché sovverte o vorrebbe sovvertire tutto il fatto attuale , e surrogare al cattolicesimo non sa ben che , forse una negazione assoluta , anzi certo questa nella mente di molti ; l ' altra , perché instrumento di questa mutazione radicale non possono essere se non partiti rivoluzionari , vuol dire partiti i quali per diverse cagioni aspirano a capovolgere tutte le condizioni politiche o sociali attuali della società nostra , e a dargliene altre di propria scelta e invenzione . I partiti moderati e liberali , una volta che il fatto di natura rivoluzionaria comincerà a disegnarsi , si arretreranno . Come è succeduto sempre , e sempre succederà , la massa del popolo si fermerà incerta ; e quelli che amano , vogliono la rivoluzione , l ' affretteranno , la solleciteranno sempre di più . L ' autorità spirituale del pontefice sarà , nei principi almeno , fortemente scossa , perirà forse nell ' animo di molti , del maggior numero se vi piace ; ma non sarà scossa , né perirà sola . E se per risorgere o per cessare addirittura , non si giudica con criterio umano . Questo si smarrisce nel complesso dei fenomeni sociali e politici diversi , che da simile ruina pullulerebbero inaspettati . Quelli , che credono , usando solo di siffatto criterio , di poter prevedere un effetto o l ' opposto , in realtà ascoltano il lor cuore o la lor fantasia . Sarebbe una di quelle grandi esperienze storiche , di cui nessuno prevede il fine , se non quello solo , che lo sa , Iddio ; poiché Iddio , a chi può dire una cosa , a chi l ' altra ; ma a tutti deve parere un nome adeguato del fato stesso della storia umana . Ora , l ' inizio di fatti rivoluzionari della natura e coll ' intento che dico , se ne sono visti in Italia più di uno ; ma sinora , tenui , dubbiosi e di piccola importanza . Non si può però dire , che sia stato tale quello che s ' è visto in Roma il 9 giugno , una panegiri popolare che è parsa una risposta ai congressi cattolici . Ora per prima cosa si badi che né il laicato cattolico italiano , né quello d ' oltre monti possono essere rimasti dispiaciuti o meravigliati di tale risposta . Fatti di questo genere , esso li aspetta e li desidera , e più son grossi e spiccati , più gli vanno a genio , e meglio se ne augura . Può forse illudersi , ma certo lo confortano e lo confermano nell ' illusione sua . Lo sventurato filosofo di Nola , a cui per la morte crudele , iniqua , ingiusta , se pur troppo legale a quei tempi , si erigeva una statua , non ci entrava oramai per nulla . I discorsi che prima o poi sono stati provocati in onor suo , l ' avevano affatto levato di mezzo ; n ' avevano bruciato lo spirito , a nome della filosofia di ciascuno degli oratori , dopo che il papato , circa tre secoli fa , a nome della teologia ortodossa , ne aveva miseramente bruciato il corpo . Ciò , di cui oramai si trattava in quel giorno , era di mostrare , potente , in questa Roma , una protesta contro l ' autorità spirituale del pontefice . La rivendicazione della libertà del pensiero non ha nessuna necessità di essere fatta ora , perché la libertà del pensiero è conquistata ormai da gran tempo , e nessuno oggi la invoca e la usa più del papa e del clero per sé ; e nessuno è morto per la libertà del pensiero , ma troppi son morti – ed è già glorioso – per il pensiero proprio , e il Bruno è uno dei molti , e il cristianesimo e il cattolicesimo stesso hanno avuto di tali testimoni – testimoni col sangue – infiniti . Qualunque fosse in principio il concetto con cui fu mosso il disegno d ' una statua a Giordano Bruno in Campo di Fiori , certo , a mano a mano s ' era mutato . Del resto , si poteva prevedere , che si sarebbe mutato . Gli uomini di parte liberale e moderata , che vi si erano associati , lo fecero con una speranza che si chiarì vana via via ; e ch ' essi , del resto , contribuirono a rendere vana , facendo il peggio che si può in un movimento di tal natura : compromettervisi , e non incaricarsene . Tutti , da capi invocati , ch ' erano stati a principio , son diventati pedissequi superflui ; e non so se le dita non soverchino a contar quelli che hanno avuto il carattere di ricusarsi pubblicamente a rimaner tali , e a permettere che loro interpreti fossero oratori , di cui o non s ' intendeva o si respingeva il pensiero . Troppi hanno temuto la contraddizione apparente che gli avrebbe salvati da una incoerenza reale ; e hanno preferito questa a quella . Ma , checché sia di ciò , e dell ' abituale aberrazione di mente dei partiti per cui si ascrive carattere e coraggio a chi ne manca e si nega a chi ha e ne mostra , il certo è che la dimostrazione del 9 giugno ebbe parecchi dei tratti , che son propri del fatto rivoluzionario , come gli ha descritti il conte di Cavour in un suo articolo giovanile . La prima mossa venuta da pochi e quasi ignoti ; il governo incerto , e prima promotore palese , poi promotore nascosto , ma vergognoso di prendere parte pubblicamente ; l ' assemblea dei deputati partecipe , sì , ma nella forma meno appariscente ; associazioni accorrenti in gran numero da ogni parte , massoniche , socialiste , repubblicane , radicali , persino nichiliste , coi loro variopinti vessilli ; mescolati inni monarchici a inni banditori di monarchie distrutte e a distruggere : grandi paure di disordine , e ordine mantenuto con indulgenze colpevoli a quelli che avrebbero avuto voglia o interesse di turbarlo , con molto apparecchio di truppe , e soprattutto , con accordi segreti ; la gioventù , soprattutto , infiammata , e molti piegati , trascinati , persuasi a seguirla a dispetto della lor coscienza o del loro migliore giudizio : nessuna resistenza morale , quasi da nessuna parte , preludio di pari fiacchezza in circostanze ancora più gravi . Se la giornata del 9 giugno è potuta a molti parere non buona per il papato né temporale né spirituale – e certo ha mostrato come facilmente si possano radunare in Roma forze che lo combattano o abbattano – sono ben sordi a ogni insegnamento di storia , o forse non hanno mai letto di questa nessuna pagine , coloro i quali immaginano che quella giornata sia stata buona per la monarchia . Né gli applausi c ' illudano . Niente si dilegua più inopinatamente e facilmente per aria . E ci si conta che si dileguino e presto . Pochi , nei moti rivoluzionari , sanno dove vogliono andare ; e quei pochi guidan dei ciechi . Per fortuna , neanche quei capi sanno dove in realtà approderanno : « l ' Italia , – così ha deliberato un comune , ed è il tono di molti altri che hanno mandato delegati alla festa – ha seppellito per sempre i dogmi del Vaticano il 9 giugno » . Non so di quali dogmi intenda . A ogni modo , Dio voglia , che l ' Italia non abbia cominciato quel giorno a seppellire qualcosa di più . E non ci si immagini , per dirla di passaggio , che l ' ordine , con cui la dimostrazione procedette , ne mostri il carattere . In tali cose , l ' ordine è mantenuto sempre , quando nessuno di quelli che dissentono , per paura o per consiglio , non vi si oppone : e prova soltanto , che i celebranti di tali feste hanno oramai la coscienza di non potere essere impediti dal farle ; e vera o falsa che sia questa coscienza , è tale l ' impressione che ne resta al pubblico . I congressi cattolici hanno in parte contributo a rendere più vigorosa e più affollata la panegiri del 9 giugno ; e questa , per parte sua , contribuirà a rendere più affollati e violenti i congressi . Così le cose vanno , e un abuso genera l ' altro . Sinora non si vede nulla , che nello Stato nostro o nei forestieri possa o voglia fermare questo doppio avviamento . Nello Stato nostro , il partito moderato , a cui incomberebbe di farlo , è interamente disciolto , e per ora non fa che infiacchirsi ogni giorno di più ; del resto , esso è moderato in ogni cosa fuori che rispetto alla Chiesa , e , quando si eccettuino pochi , la maggior parte di quelli che lo compongono , non le son meno contrari dei radicali ; credono che si possa essere con buon successo moderati a metà . S ' intende , che , poiché il partito moderato è così , il governo non può essere , per miracolo , moderato esso . D ' altronde , si è già creata qui in Roma una situazione nella quale la legge delle guarentigie non si rifarebbe e in cui certo l ' osservanza ne diventa ogni giorno più difficile e sgradevole . Potremo durare in questo stato un più o meno lungo tempo , ma se ne può già prevedere la fine . Mutarlo , sicché torni quello che era e voleva essere , può ritenersi desiderabile ; ma mi par poco credibile . Andremo avanti , per esprimermi colla vuota frase che usa : e poi ? Si soffia di fuori e di dentro nel fuoco ; divamperà ; e poi ? Un triste poi a parer mio , qual ch ' esso deva essere ; e più triste ancora la via , che ci mena . Iddio voglia , che io sia cattivo profeta ; e tante nubi , che ai miei occhi par che s ' addensino , le sperda un raggio di luce divina .
LA CACCIA AI GIUDEI ( BONGHI RUGGIERO , 1891 )
StampaPeriodica ,
I Questa fin di secolo è davvero inaspettata . Chi vorrà figurare il secolo decimonono , non potrà farlo con altra immagine che quella di una serpe avvoltolata sopra se medesima , che con la bocca si morsichi la coda ; tante delle cose ch ' esso ha detto in principio rinnega alla fine . Chi difatti si sarebbe figurato , un trenta anni fa , che , dopo essersi discorso tanto di emancipazione dei giudei , e averne menato vanto , come di grande conquista civile , desiderata e promossa per lungo tempo dai filosofi e accettata infine dai politici , supremamente liberale , umana , santa , sarebbe giunta un ' ora in cui in tutte le società civili d ' Europa molti l ' avrebbero rimpianta , e in qualche Stato i governi , non trascinando dietro sé l ' opinione che si chiama pubblica , ma trascinati , o per propria risoluzione o da motivi che son parsi loro ragionevoli , sarebbero ritornati sull ' antica via , pentiti di averla per poco abbandonata ? Pure è così ; e noi vecchi , ai quali brilla tuttora nella mente quell ' ideale di giustizia e di pace che ci ha innamorato e mosso da giovani , a sentire così improvvise grida di odio e di guerra , restiamo come stupefatti , e ci domandiamo che sovvertimento si è fatto nelle idee umane e di dove è nato e perché , e se le società , in cui siamo oramai vissuti , son destinate a girare di continuo intorno a se stesse , e non aver nessun avviamento sicuro a meta qualsiasi , e ogni idea di bene che lo attragga non essere infine se non un fantasma vano che le seduce . Come noi siamo stati giovani , altri son giovani ora ; ma troppi di questi hanno sentimenti affatto contrari ai nostri . Quello di cui noi ci commovevamo , essi deridono ; dove a noi spunta dagli occhi una lacrima , s ' atteggian loro le labbra a sogghigno . Ci par d ' essere morti , o che più non si viva intorno a noi . Ma , forse , la loro è malattia passeggera ; e questa ultima speranza ci conforta , e in essa speriamo e combattiamo ; e ancora non ci si spegne nel cuore ogni fiducia di una vittoria finale , che ci debba , che ci possa , dopo nuovi e fieri contrasti , sorridere . II Dio bono ! Come in ogni moto umano , per legittimi e desiderabili che siano le mire e gli effetti , il male si mescola al bene ! E come non v ' ha nulla cui possiamo chiamar bene che non sia in parte male anche , nulla che giovi per modo che in qualche aspetto e misura non danneggi anche ! È stato salutare il moto che nella ultima metà del secolo ha ricomposto l ' Italia e la Germania a nazione , ridata una vita nazionale all ' Ungheria , e ravvivato lo spirito slavo , e ricostituita una Bulgaria . Eppure , anche politicamente i suoi risultati non sono stati tutti scevri di biasimo e di dolori ; e i mutamente che è destinato a fare , non sono neanche ora al termine . Ma uno è certamente cattivo . Sparsa tra le nazioni cristiane ne viveva e ne vive una , che non è né così separata da ciascuna che le sia propriamente forestiera , né così unita che in nessun aspetto se ne distingua . Parte una inclinazione sua naturale , parte un corso di eventi lungo , crudele , fatale , aveva forzata questa nazione a rimanere senza territorio proprio e vivere , senza nessun fondamento o ricognizione di diritto pubblico , tra le altre . Però quel largo sentimento umano , che ha prevalso nell ' ultimo terzo del secolo scorso , e nella prima metà di questo , aveva giovato a sminuire le ripugnanze , che le nazioni sentivano ciascuna verso quella parte di questa nazione estranea , che s ' era infiltrata nel loro seno . Ma ecco che ora il sentimento nazionale , rieccitato , rinvigorito , rieccita , rinvigorisce quelle ripugnanze ; e cotesta nazione giudaica , che è fuor di tutte e fuor di nessuna , che fa corpo con tutte e corpo nonostante da sé , è da ogni altra risentita straniera , e ripresa , come tale , a odiare . Una delle modificazioni principali che , alla fine del secolo scorso , venne introdotta nell ' ordinamento sociale , fu certamente questa : che il lavoro e la produzione furon lasciati liberi . Ciascuno avrebbe dovuto quindi dinnanzi fidare sopra di sé senza guida , senza consorzi e senza freni ; e tutti fare a chi più può , a chi meglio può . Ora , questa nazione giudaica che , per un rispetto , rimaneva una confraternita in mezzo a tutte le altre che si discioglievano – una confraternita , per soprappiù , che valicava i confini di ciascuna delle nazioni in mezzo a cui dimorava e si dava la mano dall ' una all ' altra – era , per un altro rispetto , la meglio preparata alla lotta pacifica di tutti contro tutti , proclamata dalla dissoluzione degli antichi ordini della produzione industriale . Secoli di angustie tormentose avevano affilato l ' ingegno di quelli che la componevano . Corporazioni d ' arti , dov ' essa non potesse penetrare , non ne esistettero più . Costretta a forza a sostentare la vita solo con miseri e scarsi mestieri , aveva acquistato in questi un ' abilità senza pari ; minacciata di continuo d ' esser derubata del suo , o per furore di popolo o per astuzia di governi bisognosi , s ' era abituata ad accumulare insieme e nascondere . Non poteva , per cansare l ' invidia , vivere se non poveramente : era diventata , così ricca e atta a prestar denaro , a quei saggi d ' interesse , s ' intende , che suol prestarsi , quando manca la sicurezza di riaverlo . Così tra i molti altri odi , se n ' era procurato uno , che non è il meno ardente , per parte dei suoi vicini , l ' odio del creditore ; e sarebbe cresciuto per ciò solo , che nel nuovo avviamento preso dalla produzione e del lavoro , si trovava , se non in tutto , certo principalmente nelle sue mani il nerbo di ogni riuscita , il denaro . Perché una nazione doveva mantenere nel suo grembo , nutrire , proteggere del diritto comune cotesti concorrenti , che non le appartenevano per ragioni di stirpe , e che d ' altra parte erano i meglio preparati a vincere ? Qui non è più un sentimento nuovo che respinge i giudei e li scaccia , come gente caduta in una rete non sua , ma un interesse ; tanto vivace quello , quanto oculato e sospettoso questo . Pure tra tante influenze mutate a suo danno , una si doveva credere fosse mutata in suo favore . La ragione , talora unica , talora principalissima , per la quale quella nazione giudaica era stata , non già soprattutto dispersa tra le altre , ma soprattutto tenuta serva , bistrattata , martoriata era stata questa : essa aveva crocifisso l ' Iddio delle nazioni presso le quali viveva . Al giudice pagano e romano , che le ricusava la condanna a morte e ripugnava a pronunciarla , aveva gridato per ottenerla : il sangue suo ricada sopra noi e i nostri figlioli . Ed era ricaduto sopra essi e i lor figlioli cotesto sangue , terribilmente ricaduto . L ' Uomo - Dio , non voluto riconoscere da essa per il messia invocato e aspettato , era stato riconosciuto tale da tutte quante le nazioni , che s ' erano ascritte alla fede in lui , ed eran tutte quelle , presso le quali i giudei , in maggior o in minor numero , avevan preso stanza . Anche a coloro dai quali cotesto ucciso non era creduto Iddio , l ' innocenza della sua vita e il sublime sacrificio con cui l ' aveva chiusa , l ' altezza e la santità della dottrina predicata da lui , rendevano orrenda la morte inflittagli e odiosi quelli che l ' avevano inflitta . Vendicarla sopra gli omicidi pareva obbligo e , certo , diritto . Ma via via erano , dove prima dove dopo , sorti sentimenti diversi che temperavano questo . La fede nella divinità della persona di Gesù Cristo s ' era andata attenuando tra le classi , sia per ingegno sia per grado sociale , dirigenti ; e insieme con questa attenuazione della fede era cresciuto l ' ardire di discutere i motivi della condanna , e ricercare le ragioni plausibili per le quali il popolo ebreo da una parte e il magistrato romano dall ' altra avevano voluta e decretata la morte . Così , nella difesa della potestà civile si trovava altresì la difesa della volontà popolare che essa questa volta aveva secondata . Scemato l ' orrore dell ' omicidio , scemava quello degli omicidi , e s ' allentava la spinta a punirli , a coprirli di sprezzo e proseguirli d ' odio . Ma , se così fu sul principio , non fu così più tardi . Questo Gesù , cui s ' era tanto creduto , cui si cominciava credere meno , era stato un giudeo anche lui ; via via che la guerra al cristianesimo s ' esacerbò , prima in qualche parte delle classi superiori , poi in qualche parte delle masse popolari , se ne volle ai giudei d ' avergli dato , come si sia , origine ; si ricercò quello che il cristianesimo e il giudaismo avessero di comune e contro questo comune si appuntarono gli strali . I giudei , che avevano tanto patito della opposizione in cui erano sorti e vissuti col cristianesimo , patirono altresì delle relazioni che avevano con esso . Non tutti quelli , che per quest ' altra ragione cominciarono ad averli dispetto e li hanno , sanno ricercare , sceverare dentro di sé il perché , né da quanti rivoli nasca la passione che li anima . E nel caso di quella di cui parliamo , dall ' aspetto da cui ne parliamo , l ' analisi è davvero difficile , dappoiché le fonti , che l ' alimentarono e l ' alimentano , sono davvero molteplici . Chi ne vuole ai giudei , perché di mezzo a loro è venuto su il cristianesimo ; chi asserisce invece che il giudaismo ha deturpato , ha viziato il cristianesimo ricacciandosegli dentro , mentre esso aveva chiaramente professato , nascendo , di volersene distaccare . Ma che è questo giudaismo , che , comunque si volti , è principio di male ? Qui la scienza ha provvisto in fretta una risposta . I giudei sono semiti . Basti dir questo per intendere come non si possano assimilare colle nazioni europee , presso le quali si sono ricoverati giacché queste sono ariane . La ragione , dunque , della contraddizione , dell ' ostilità , della irreconciliabilità è antica , profonda , originaria , insanabile , si nasconde sino nei germi racchiusi da Dio nel seno delle stirpi , ch ' egli distinse , separò , allontanò in principio . Le altre ragioni di riluttanza rispettiva fra cotesti giudei e i francesi , gli italiani , gli inglesi , i tedeschi , i russi , possono essere vere , ma sono accidentali o sussidiarie ; la ragione sostanziale , fontale , primigenia , la scaturigine è questa : che essi sono semiti , ariani noi . L ' antisemitismo , come è stato chiamato e una parola trovata è così grande avviamento , bene o male che trovata sia , alle cose l ' antisemitismo è dovere impreteribile di noi ariani contrastarlo , combatterlo , sterminarlo , qui è il porro unum necessarium , è il mezzo indispensabile del progresso avvenire della civiltà europea , il solo mezzo di risanarla e di ravviarla . III Vogliamo , dobbiamo ripigliare ciascuno di questi motivi , esaminarli , discuterli , e giudicare se e quanto abbiano di vero ? Meglio narrare prima , come oggi , in un grande Stato che vuol essere civile , questa miscela triste di falsa scienza , di spietati interessi , di inumani sentimenti , scoppi e operi . In Russia vive un numero di giudei , non bene accertato , ma che si vuol credere ammonti dai quattro ai cinque milioni . Sarebbe come se in Italia ve ne fossero poco oltre un milione . Se non che ab antico è imposto loro l ' obbligo di non dimorare se non in una parte dell ' immensa superficie dell ' impero . Questa parte è il loro recinto , un largo ghetto . Si compone dei governi di Grodno , Kovno , Volinia , Podolia , Witebsk e Minsk nella Russia occidentale ; di Varsavia , Radom , Lublin , Suwalky , Plotzk , Kalisch , Petrikow , Kjelz e Siedlitz in Polonia ; della Tauride con la penisola di Crimea , Kherson , Jekaterinoslav e Bessarabia nella Russia meridionale o nuova ; in complesso di ventun governi in un ' area di 700.884 chilometri , di cui 21.942.244 che l ' impero ne numera , e con una popolazione di circa 14 milioni tra giudei , polacchi , lituani , lituini , tedeschi , tartari , caraiti e schmudgiaki , di 104 che l ' impero ne conta . Non è a dire che nella ristretta cerchia , in cui devono contenersi , i giudei siano ora o fossero mai soggetti al diritto comune , stessero alla pari delle altre molte varietà di popolazioni colle quali convivono . Una legislazione speciale rigida e capricciosa è stata quella che li ha retti ; e , come a tutte le cose assurde , anche a questa è accaduto di dover variare spesso , e , per consenso tacito di quegli stessi che ne erano gli autori , non è stata mai osservata a lungo . Non la racconterò ; ne dirò solo l ' ultimo stadio . Si può dire , che il governo russo abbia ripigliato a percorrerlo nel 1882 , con quelle che son dette leggi di maggio , e delle quali spetta al generale Ignatieff la gloria . Per esse fu vietato agl ' israeliti di risiedere fuori città e dei borghi , eccetto quelli appartenenti alle colonie agricole fondate dall ' imperatore Nicolò nel governo di Kherson , delle quali farò cenno più in là . Per non rischiare che gl ' israeliti diventassero proprietari di terre e vi risiedessero , fu prescritto che i contratti , coi quali avessero comperato , ipotecato o preso a fitto immobili rurali , non avrebbero seguito ; di giunta nessun israelita avrebbe potuto disporne o venire nominato fattore . Per ultimo , nei giorni festivi dei cristiani , avrebbero dovuto far festa anch ' essi ; e , come quelli , tener chiusi i lor magazzini . Quest ' ultima vessazione par piccola ; ma le prime due importavano che , persino nell ' angusta cerchia dov ' era loro lecito dimorare , avrebbero dovuto sgombrare le campagne , costretti a farsi cittadini e ad affollare le città e i borghi . Pure la legge si contentava di non essere applicata se non negli undici governi russi , che son denominati " il territorio giudaico " , non nei dieci polacchi . Ma non tardò a parere al governo di aver fatto poco ; e nello scorso anno questa legislazione , ch ' era stata detta provvisoria , ebbe carattere definitivo e fu coronata con altre disposizioni , che , in complesso , impongono che quindi innanzi nessun giudeo russo si stabilisca nelle campagne , in nessuna parte del paese ; e mentre , per una indulgenza durata molti anni , erano stati lasciati prender dimora e acquistare interessi dove lor era piaciuto , ora debbano tutti sgombrare via via ; e radunarsi pelle città e nei borghi del territorio giudaico . Eccezioni ve ne ha poche . I mercatanti della prima ghilda – giacché si dividono in tre , secondo la quantità del lor capitale e la qualità delle operazioni cui si dedicano – avrebbero potuto acquistar immobili fuori delle città , borghi e sobborghi per installarvi fabbriche e altri stabilimenti industriali , quando ne avessero avuta licenza dai ministri dell ' interno e delle finanze , e la superficie del terreno non oltrepassasse un po ' più di mezzo ettaro . Ancora , gl ' israeliti che avessero terminato i loro studi in una scuola superiore e le lor famiglie cioè , com ' è ben dichiarato , il capo di queste , la sua moglie e i loro figlioli legittimi tuttora minorenni sarebbero stati esenti , al pari di cotesti mercatanti della prima ghilda dai divieti di non poter mutare domicilio da una in altra città , di non potere neanche andare da un villaggio in un altro , se pure i due villaggi facessero parte di uno stesso comune , di non potere esercitare nessun ufficio amministratìvo o comunale pelle campagne , di non poter dimorare in luoghi fuori delle città e dei borghi , se non autorizzati dietro presentazione d ' un passaporto , e anche così di non potervi rimanere , se non sino a che fosse compito il lavoro , per il quale avessero richiesto la licenza : divieti che avrebbero legato tutti i lor connazionali , e la cui rigida osservanza era commessa alla vigilanza e alle regole del ministero dell ' interno . Né bastò : nell ' aprile di quest ' anno , quando nel 1891 fu nominato governatore generale di Mosca il granduca Sergio , fu dal governo imperiale emanata quest ' ordinanza a modo di dono : « a principiar da oggi cioè dal 22 aprile , data del decreto sarà proibito ai macchinisti , ai distillatori , ai birrai , come altresì a ogni sorta di padroni e operai giudei di venire a stabilirsi nella città o governo di Mosca dal territorio del lor domicilio legale o da ogni altra parte della Russia e per di più il ministro dell ' interno , d ' accordo col governatore generale di Mosca , potrà prendere quelle disposizioni che giudicherà convenevoli per espellere da Mosca i macchinisti , i distillatori , i birrai , i padroni e operai giudei che vi fossero attualmente stabiliti , e ricondurli nel territori del domicilio legale » . Più tardi , di un egual beneficio è stata onorata Pietroburgo . Le quali disposizioni pare che siano la revoca in genere , quanto a queste due città , di una concessione che gli artigiani di valore avevano già di risiedervi . Ed è stata poi limitata anche rispetto alle altre ; giacché da per tutto gli artigiani di questa qualità , che , fidando su quello che pareva loro un diritto , erano andati a porvi dimora , sono ora dall ' autorità di polizia , assoggettati a un esame , dal quale non escono a salvamento se gli esaminatori non si persuadono che la loro pratica e teorica cognizione dell ' arte è perfetta , e se , a ogni modo , non hanno abbastanza commissioni per campare la vita . L ' artigiano giudeo non deve , quindi , sapere soltanto l ' arte per essere lasciato dove sta , ma guarentire all ' autorìtà gli avventori . IV O che è dunque ? Che scalpori sono questi ? Chi s ' ammazza ? Chi s ' affama ? O non sarà padrone un governo di collocare una gente estranea al suo popolo , dove gli pare che a questo non ne venga danno , poiché è persuaso che altrove gliene viene danno ? Certo , la bolla di Paolo IV Cum nimis absurdum del 14 luglio 1555 era men mite di questa del Cesare russo , eccettoché in ciò , che i giudei , che costringeva a vivere dentro un recinto chiuso , vi si dovevano raccogliere non da tutte le lontane regioni di un immenso territorio di un vastissimo Stato , ma dai vari rioni di una città . Del rimanente non li dannava a morte né li affamava ; vietava loro di possedere beni immobili sì rurali che urbani , e li obbligava a vendere issofatto quelli che possedevano ; o non s ' era lor vietato ab antico ? E non avrebbero potuto costruire sinagoghe nuove , né abbellire le vecchie ; bisognava che si contentassero di sinagoghe mezzo dirute e sudicie in cui adunarsi a pregare . Bisognava che portassero addosso qualcosa che li distinguesse : un berretto giallo gli uomini , un fazzoletto di drappo giallo sul capo le donne . Non avrebbero potuto servirsi di nutrici e di domestici cristiani . Non avrebbero potuto farsi dare del " signore " . La domenica avrebbero dovuto far festa . Occupazioni ne eran loro proibite parecchie : non affittaiuoli , non gerenti , non intraprenditori , non coloni , non cassieri , non economi , non intendenti , non sensali , non mezzani di matrimonio , non ostetrici : nelle case dei cristiani non esercitare nessun ufficio , non entrare in trattative di affari con cristiani , non lavorare insieme , non rivestire nessun ufficio nelle loro case , non commerciare in frumento od orzo o altri commestibili ; solo lecito a essi ars strazzariae seu cenciariae , ut vulgu dicunt , cioè comprare e vendere roba vecchia ; fare , come pur fanno , i ferravecchi . Persino la medicina era loro interdetta , arte in cui avevano un ' antica reputazione , e avean servito persino vescovi e papi . E nessuno scongiuro mancava alla bolla , e in eterno i suoi divieti , i suoi comandi sarebbero durati . Ed eran dei più lievi e soavi e sopportabili , che emanassero da autorità di governo a quei tempi : giacché i pontefici hanno fama meritata d ' essere stati coi giudei i più benevoli dei principi , il che non crederebbe nessuno , che leggesse solo le loro bolle , e non le comparasse coi decreti degli altri . Però alla bolla di Paolo IV , pontefice ardente e cocciuto , succedette quello che a siffatte violenze suole accadere : persino quelli cui è commesso l ' eseguirle cercano e trovano modo di eluderle . V V ' ha strazi magari anche maggiori che non sia la morte . Essere cacciati via dove si è abituati a vivere ; di dove s ' ha modo di guadagnare il pane ai genitori , alla moglie , ai figlioli , a sé ; di dove v ' ha chi ti conosce , ti sorride , ti stima ; cacciati via , e sotto la sferza di gendarmi o di soldati , angariati , spremuti , rubati da ufficiali di polizia , menati dove tutto è nuovo , tutto vi respinge , dove trovate chiusa ogni strada , non v ' è spazio per voi , e stenterete oggi , stenterete domani , e v ' affogherà una miseria sconsolata , continua , senza luce , senza speranza . Cacciati via ; e forzati a lasciarvi dietro il campo , la casa e quanto avete al mondo : o di vendere a precipizio ogni cosa , a chi , appunto , per spogliarvi , v ' ha assalito di calunnie , v ' ha perseguitato di accuse , v ' ha ricoperto d ' infamia , perché si generasse una opinione siffatta , che qualunque torto vi si infliggesse , paresse lecito , lodevole , doveroso l ' infliggervelo . Che crepacuore non deve esser questo ? Che morte all ' anima prima , al corpo poi ? Come non vi dovete rodere dentro a vedervi trattati così , non una volta , ma più volte nella vita ? A essere persuasi , che se vi si lascia qualche anno di pace , non si fa , se non perché vi prepariate alla prossima rapina e la facciate fruttuosa ? Con quale bestemmia sul labbro non darete l ' ultimo fiato ? Come non contrarrete , per sfuggire a una vicenda così triste , l ' abitudine dell ' inchinarvi disprezzando , del fingere e del mentire ? Come non accumulerete nell ' animo un infinito odio verso i vostri persecutori ? Come l ' odio non sarà tanto più velenoso , quanto più è forzato a rimanere nascosto ? Come non concepirete il desiderio di annientarla una società così crudele contro di voi ? E se non potete annientarla questa società tutta quanta , almeno tormentarvi qualcuno , ridurvi qualcuno povero , arricchire a suo danno ; e poiché della ricchezza vi manca e dovete celare ogni altra gioia , prenderne almen questa , il vendicarvi con essa di prepotenti , che non potete in niente altro e con niente altro umiliare , vincere , calpestare ? Pure quelle violenze che si son lette nella bolla di Paolo IV e nelle ordinanze di Alessandro III non sono le maggiori che ai giudei si son fatte durante i secoli ; così gravi , così tormentose come pur sono , si può considerarle come delle minori : impallidiscono al paragone delle stragi sommarie , delle morti fra i tormenti , dei tormenti non smessi prima che vi sia uscita di bocca la menzogna che s ' aspetta o la verità cui si agogna , e smessi oggi per ricominciare domani , fra gli insulti , i dileggi , le battiture , gli oltraggi , ogni sorta di minacce e di vituperi che piagano l ' anima e curvano la persona . Chi può credere , che una gente trattata così non abbia contratto qualche difetto d ' indole ? Chi vorrà meravigliare , se l ' avesse contratto ? Perché una gente , cui si mostri ogni giorno che vi sentite separati da essa , non dovrebbe sentirsi separata da voi ? Perché , minacciata ogni giorno e impotente contro le minacce , non dovrebbe avere imparato a difendersene con ogni arte sottile e persino subdola ? Perché , forzata a rinunciare a tante occupazioni atte a sostentare nobilmente la vita , non avrebbe dovuto acquistare l ' abitudine di quelle che vi paiono sordide ? I cristiani , poiché cristiani sono stati , hanno essi fatto colle loro mani poco meno che tutto quello che lor dispiace nei giudei ; e dopo averlo fatto , non è loro rimasto come l ' hanno inteso assai prima e assai meglio le loro nazioni latine che non le tedesche , e , più arretrate , le slave se non un obbligo : disfarlo . E così sono stati e saranno cristiani davvero ; poiché Cristo , morendo , ha pronunciata quella parola di perdono , che non solo attesta la bontà dell ' animo suo , ma l ' altezza della sua mente ; non solo prova che era infinita nel suo cuore la pietà verso l ' uomo , ma infinita altresì la sua intelligenza del corso delle umane e delle divine cose , e dell ' ufficio supremo e universalmente salutare che la sua morte vi adempieva . Si fanno agli israeliti strane censure . Si dice che non amino fare i soldati ? Perché amerebbero ? Vivere tre o cinque anni in mezzo a gente che ti colma d ' ingiurie e ti abbevera di disprezzo , e , scorsi i quali , tu non sarai contento di pari agli altri coi quali hai convissuto , anzi non sarai neanche libero di andare a vivere dove ti piaccia nella tua patria stessa , non è cosa che possa gradire a nessuno . Del resto , anche il paesano russo fa il poter suo per esimersi dal servizio militare . E in Italia non si sente che il giudeo vi sia più restio d ' altri , appunto perché non è più messo a diversa condizione di altri . Né è meno strana censura l ' altra che non amino di coltivare la terra . Dio buono , se si vieta loro di acquistarla o di abitarvi ! Arnold White , che , per incarico del barone Hirsch , è andato a visitare gli ebrei di Russia , per giudicare se e quali fossero in grado di emigrare e di allogarsi a coloni altrove , ed è stato aiutato nella sua ispezione dal governo stesso cui piace che vadan via , ha visto anche quelle colonie fondate , come ho detto dianzi , da Nicolò nel governo di Kherson per consiglio datogliene da Mosè Montefiore nel 1846 . Ora , egli attesta che la popolazione che le abita è attiva , in buon arnese , riarsa dal sole , forte di muscoli , insomma contrassegnata di tutte le doti proprie d ' una gente campagnola della più alta qualità ; e per quanto ha sentito dai proprietari russi dei dintorni , che li adoperano , non ha vizi eccettoché matrimoni troppo per tempo , imprevidenti e fecondi , non devano essere considerati un vizio . E ve n ' ha 30.000 , ed educano tutti i lor figlioli , e non pare che nessuno fallisca , giacché v ' ha una fame e una sete di sapere , che si potrebbe persin dire morbosa . È vero , aggiunge , che la coltivazione a occhi inglesi non pare in tutto buona – e aggiunge il perché – ma sarebbero capaci di migliorarla , ché la lor condizione morale e fisica è addirittura mirabile . VI All ' adunanza che , presieduta dal gonfaloniere , fu tenuta in Londra il 10 dicembre dell ' anno scorso , un duca , il duca di Westminster , fu quello che propose una risoluzione , e un vescovo , il vescovo di Ripon , e un reverendo gliela appoggiarono . La risoluzione fu questa : « l ' adunanza deplora profondamente le sofferenze inflitte di nuovo ai giudei di Russia , per effetto di leggi e di disposizioni rigorose ed eccezionali ; e ritiene che in questi dieci ultimi anni del XIX secolo la libertà religiosa dovrebbe essere riconosciuta , come un principio di diritto naturale , da tutte le comunità cristiane » . Io non dubito punto che , se non tutti i sacerdoti cattolici approverebbero la seconda parte della risoluzione , o forse non l ' approverebbero se non pochi , tutti accetterebbero la prima . Giacché bisogna dire il vero : non soltanto ora , ma sempre , il sacerdote cattolico , e in Roma e fuori , non è mai stato il più fiero nemico dei giudei ; e , certo , in guardia sempre che non prevalessero e signoreggiassero le società cristiane , e proclive a tenerli segregati e da parte , perché la lor dottrina e i lor dinieghi non le infestassero , non ha , il più delle volte , voluto che si fosse crudeli contro di loro . Il giudeo ramingo , senza patria , solo in mezzo alla folla , segnato a dito , gli era prova – una prova che non bisognava cancellare o spegnere – della vittoria di Cristo . Ma se il sacerdote chiuso nei cancelli di una fede rigida non ha creduto che dai giudei potesse trarre altrimenti che così una prova della vittoria di Cristo , noi , cristiani anche , dobbiamo trarne in altro modo una prova ancor più lampante . Dobbiamo mostrare ai giudei che questo lor compaesano ha accesa nei cuori dei suoi fedeli una face di carità , che liquefa ogni odio e attuta ogni dissenso . L ' effetto di una condotta davvero cristiana verso i giudei , com ' è stata l ' emancipazione proclamatane in Francia alla fine del secolo scorso , non si può ancora vedere tutto ; è scorso troppo poco tempo dacché l ' esempio è stato seguito altrove ; e del resto anche cento anni sono pochi al paragone delle cifre a due migliaia , dacché , quando più , quando men peggio , dove più , dove men peggio , n ' era o n ' è stata seguita un ' altra . Come noi in Italia abbiam fatto cittadino il giudeo , e come s ' è fatto oramai in così gran parte dell ' Europa civile , così si faccia nel resto degli Stati ; e non ve ne sia più nessuno , in cui , tanto negli ordini civili che nei politici , si metta differenza di diritto tra lui e gli altri : e allora andrebbe cessando a mano a mano , insieme con alcune particolarità dell ' indole sua , quella particolarità di sentimenti , che nella società si mantiene tuttora viva verso di lui . La mutazione non potrà portare intero l ' effetto suo , se non ha luogo in tutti gli Stati d ' Europa . Il giudeo non si sentirà cittadino del tutto in nessun Stato , se tuttora non è tale in qualcuno . Non visitiamo più nei figlioli l ' errore dei padri ; lasciando tutti liberi della propria coscienza , ravviveremo tanto più la nostra quanto più rispetteremo l ' altrui . VII Quelle tre tradizioni di ripugnanza e di avversione rinnovate si andranno rimpiattando sicché non s ' estinguano , giacché sono ragioni false . Il giudeo appare un elemento riluttante , a parte , a sé , nella nazione in cui vive , perché s ' è operato verso di esso per secoli , come appunto si doveva perché questo effetto seguisse . Quando si fosse operato al contrario , e da secoli invece fosse stato considerato , come si fa da qualche anno negli Stati più profondamente e veramente inciviliti , quelle punte che gli rendono aspri i contatti coi suoi connazionali , si sarebbero smussate . Certo avrebbe continuato a fare coi suoi un consorzio distinto quanto al credo religioso che professa . Ma , oltreché questo credo non è in tutto opposto a quello di coloro coi quali convive , anzi si regge sullo stesso fondamento , e l ' israelita è l ' antenato del cristiano , un appartarsi di una società dal rimanente per ragione religiosa , non è , nelle presenti condizioni , cosa durevole . Nessuna società è libera oggi da dissensi religiosi , persino da quello supremo che è il negare la religione stessa . Pareva un progresso assicurato e fortunato questo , della pacifica convivenza in comune delle diverse credenze , col diritto riservato a ciascuna di meritare meglio dell ' uman genere e di Dio con la santità della vita e l ' altezza e la larghezza del pensiero : un pensiero assicurato e felice questo , che alle diverse credenze chiede soltanto di aggiungere stimolo all ' intelletto e al cuore , e di spegnere nell ' ardore della carità ogni lotta , ch ' esacerbi , amareggi , mova a sdegno e inebbri di sangue . Giacché , oltre questo , non v ' ha altro . Il giudeo non è puro semita ; e noi abbiamo del semitismo radicato nelle nostre menti così profondo , che nessuno ne lo sradicherebbe . Chi può affermare che la più gran parte dei giudei che ora ci sono non discenda da quei proseliti , ch ' essi facevano in ciascuna nazione già prima che nascesse Cristo , e continuarono a fare dopo lui morto ? Chi può dire quanto sangue giudaico scorra in vene ariane , quanto sangue ariano in vene giudaiche ? Leggi ecclesiastiche e civili , perché ciò non succedesse , ne sono state fatte molte e ripetutamente ; ma , appunto perché molte e ripetute , provano che la cosa succedeva . Anche oggi il divieto ecclesiastico dura , se il civile è obliterato ; ma chi ignora , che soprattutto nelle alte classi i matrimoni tra giudei e cristiani , se non sono comuni , neanche sono insoliti ? Ma fosse pure altrimenti , e i giudei fossero rimasti puri semiti : che perciò ? Che vuol dire essere semita ? So che una scienza frettolosa ha disegnato del semita un tipo rigido , a tratti precisi , quanto a visi , linguaggio , carattere morale , coscienza religiosa e via via : ma so anche che la dipintura non regge avanti a una esatta e piena cognizione della storia . Se il giudeo è andato sviluppando un tipo suo ab antico , l ' ha fatto in contrasto coi semiti che aveva a destra e a manca ; egli è stato un semita sui generis , che , dopo avere fatto germogliare e crescere dentro di sé un pensiero religioso e morale suo proprio , l ' ha innestato sopra un tronco non suo . D ' altronde semiti e ariani sono di razza caucasia , e come le due prime sono generalizzazioni di alcuni solo dei fattori di una razza , così la terza è la generalizzazione di altri . Coteste specie o generi li formiamo come possiamo , e , dopo averli formati , bisogna andarci attorno con le forci perché non prendano maggior posto di quanto loro spetta . Ma non fosse così , e si dovesse pure loro accordare un valore assoluto : sono cotesti semiti così discosti dagli ariani come sono i magiari ? Certo no ; ora chi distingue i magiari da ogni altro popolo civile di Europa per modo che niente di europeo si possa assimilare da loro , e niente di loro assimilare da ogni altro popolo di Europa ? Coteste son lustre , che , per parere scientifiche , non hanno perciò più ragione o var lore di fare ostacolo al retto e al vero . VIII Leggevo giorni sono questa conversazione : – « questi birbi di giude vanno riducendo mendichi in questi dintorni tutti i cristiani » mi assicurava un bottegaio russo in una città del recinto . « Col combinarsi a loro danno ? » chiesi . « No » . « Col corromperli ? » « No , ma col truffare addirittura e malfare » fu la replica enfatica , però tale che mi dette più curiosità che non mi facesse sorpresa ; sicché io chiesi qualche fatto . « Fatti ? Ma se non rifiniscono di truffarci e frodarci . Non fanno altro . Guardate . Noi facciamo largo commercio di uova e di polli e comperiamo tutto quanto ci riesce dai contadini che li portano al mercato . Orbé , questi infernali crocifissori di Cristo escono prima di giorno forse non sono neanche andati a letto tutta la notte innanzi , e vanno incontro ai contadini prima che siano vicini alla città . E quanto v ' è a comprare , tanto comprano , e i contadini glielo vendono a miglior mercato perché risparmiano la noia e la spesa di venire in città ; e così ci tagliano l ' erba sotto ai piedi ; « Bene , ripigliai , ma perché non vi levate più per tempo , e non vi fate incontro ai contadini un po ' più lontano dalla città ? » La domanda fu imprudente ; m ' accorsi allo sguardo di dispregio , con cui il mio interlocutore mi squadrò : intesi che dovevo smettere – . Le lagnanze dei cristiani mi paion tutte dello stesso genere . Abbiamo fatta più vigile e più agile una gente vigile e agile per natura , e ci duole che sia tale . Non si ubriacano : e poiché i cristiani lo fanno , danno loro da bere , non perché l ' ubriachezza piaccia loro a vedere , ma perché ne cavan denaro . Mettono un soldo sopra l ' altro e risparmiano : e lo tirano di tasca a chi ama spendere , anziché risparmiare . I giudei avranno vizi come virtù proprie ; , son difficili , credo , sopra essi come sopra altri i giudizi complessivi , e sdruccioli e mendaci ; v ' hanno giudei , come v ' hanno cristiani , provvisti di tal vizio e di tal virtù , e altri provvisti di tal altra virtù e di tal altro vizio . A ogni modo , io non vedo prova , che di ciò di cui più s ' accusano i primi , non si possono accusare anche i secondi . Se di quelli v ' ha molti acri al lucro , v ' ha molti acri al lucro di questi . Ho conosciuto giudei eccellenti , come cristiani eccellenti . I modi tenuti da quelli negli affari d ' industria e di banca non sono diversi dai modi tenuti da questi . E v ' ha ricchi divenuti tali per via non retta , o che spendono male il loro denaro tra gli uni e tra gli altri . Se noi togliamo quelle abitudini e quelle attitudini che i giudei hanno contratto per effetto della condizione in cui son rimasti per così lungo tempo , e in Russia , in Rumenia , in alcuni paesi musulmani rimangono ancora , a me non riesce di scorgere in che altro i giudei in complesso siano diversi dai cristiani in complesso . E si può forse affermare che un piccolo consorzio , com ' essi sono , di gente tanto esercitata dall ' odio altrui , tanto spronata al guadagno , tanto astretta al risparmio , tanto attenta a guardarsi da ogni parte , tanto accanita al lavoro , esso è servito di stimolo ai consorzi più larghi , nel cui mezzo ha condotta la vita , e ha piuttosto accresciuta , in loro , anziché diminuita la lena a combattere le battaglie ogni giorno . Ciò che importa ora è ch ' essa si senta non nemica , ma amica , e sia sentita non nemica , ma amica . Il che non è in tutto così oggi , ma sarà domani ; quando come in Italia , così altrove se ne prenda la via . Li faremo migliori verso di noi , se diventeremo migliori di loro . A ogni modo , io non credo che troverebbe prove davvero convincenti chi affermasse che oggi si trovano più giudei tra i partiti intesi a sovvertire gli ordini politici o sociali attuali , che tra i partiti intesi a conservarli . Sarebbe più sicuro affermare e facile dimostrare il contrario . E v ' ha qualcosa nei giudei che noi ci potremmo appropriare non senza frutto ; giacché , come n ' è esempio un nostro uomo di Stato , anzi ministro , la lunga loro storia che si divide come in due parti , ha generato nella lor mente due qualità che paiono opposte e non conciliabili : una grande idealità e una praticità non minore . IX A ogni modo , gli strazi dei giudei di Russia sono ora fuor di misura . Sperare che per volontà del governo siano temperati o cessino , è un illudersi . Il governo si è indotto a infliggerli da un complesso di pregiudizi , che non si dissipano presto . La foga della persecuzione non sarà spezzata che dall ' impossibilità di menarla al fine desiderato . Dopo che avrà prodotto infiniti dolori , si fermerà prima di averlo raggiunto , come è già succeduto altre volte ; ma intanto i dolori vi sono , e terribili . E opera civile , cristiana l ' alleviarli . Uno scrittore del quale nessuno non russo può vantare maggiore cognizione della Russia , ha narrato già l ' anno scorso , quanta e che forma di strazi cade sulle spalle dei giudei russi : « Più di centomila famiglie , scrive , forse duecentomila , cioè un milione di persone , saranno costrette di abbandonare le loro case e i loro affari per emigrare verso le province del recinto ebraico , a occidente . Là , alle porte della città della Lituania e della Piccola Russia , che dovranno esser loro assegnate per residenza , questi ottocento , novecento o più mila emigranti incontreranno altri convogli di esuli , quasi altrettanto numerosi , i giudei espulsi dalle campagne di queste stesse province , per essere accantonati nelle città » . Né in tutte . Kiev , la città santa , ha il privilegio di essere chiusa a cotesti " cani di giudei " . Altre si chiuderanno da sé ; più vivaci vi sono i commerci , più ripugneranno a riceverli . Oltreché i giudei non possono prendere dimora a minor distanza di 50 verste – un po ' più di 50 chilometri – dalla frontiera austriaca ; il divieto si estenderà alla frontiera prussiana ; anzi si sarebbe prolungata , dicono , del doppio . Così si sarebbe ancora ristretto lo spazio in cui cotesta gente povera , della quale lo stesso scrittore dice di non averne mai vista una più povera al mondo , si deve ammassare . Potrà ? Certo no ; nello sforzo di mutar sede deve in gran parte morire . E n ' è morta , e ne muore già per il modo in cui è menata ai luoghi in cui si deve restringere . Giacché v ' è menata , a modo di gregge , a forza e a tappe ; e i racconti dei crudeli trattamenti e delle spoliazioni frodolente , cui sono soggetti per strada , son tali che n ' empirei più pagine , con non minore raccapriccio dei miei lettori che non sia stato a leggerle il mio . Tanta barbarie s ' annida nell ' uomo che si chiama civile ! Forse nell ' uomo , per civile che si vanti , si trova a grattarlo , il barbaro . Era naturale che in tutta quanta l ' Europa cotesti racconti muovessero a compassione e a sdegno degli uomini , o giudei o cristiani , che ne sono ancora capaci , a cui l ' interesse o la vanità non chiude la bocca avanti alle ingiustizie umane , solo perché sono potenti quelli che le commettono . In ogni parte d ' Europa si è levato un grido : persino gli antisemitici hanno sentito pietà e terrore . Non volevano questo , non volevano tanto ; ché le persecuzioni ai nostri giorni hanno questo di più stupido ancora , che non avessero prima : l ' effetto che producono in quelli che ne sono uditori o spettatori , è tale da doverle fermare innanzi che abbiano raggiunto la meta prefissa . Cotesti giudei , bisogna che in maggior o minor numero escano di Russia , se non devono soccombervi tutti . Ma dove andranno e come ? Chi dà loro il denaro del viaggio ? Chi quello necessario ai primi giorni delle nuove dimore ? Qui è il campo , dove si deve esercitare la carità dei giudei e dei cristiani insieme ; e unire i loro sforzi in un fine comune di salvezza e di redenzione , per il presente e per l ' avvenire . Giacché solo nell ' opera di questa carità , voluta fortemente , fortemente esercitata , d ' una carità , che non separa , ma unisce , che non distingue ma accomuna , che sotto ogni differenza che divide uomo da uomo , sente l ' uomo e non altro che questo , è la soluzione definitiva della questione giudaica , come di tante altre che dilacerano oggi le società nostre . Il precetto non è tanto cristiano , che non sia anche giudaico .
EXPEDIT ( FALORSI G. , 1889 )
StampaPeriodica ,
Non mi perderò in preamboli , oziosi sempre , oziosissimi in un breve scritto , del quale il titolo dice chiaro e l ' argomento e l ' intento . Affermo , pertanto , e sostengo , non pure la convenienza , ma il debito preciso che hanno , in Italia , del concorrere alle urne politiche i Cattolici , e con essi gli uomini tutti d ' opinioni saviamente conservatrici ; debito tanto più grave ed urgente , quanto più gravi ed urgenti sono i mali , derivati alla Patria nostra dall ' aver esse sino a qui , per qual motivo si voglia , operato altrimenti . Di questa convenienza , o di questo debito , sono manifestamente convinti da un pezzo molti , nel clero e nel laicato italiano , cattolici o d ' opinione comecchessia conservatrice ; anzi , vorrei dir tutti ; salvo que ' pochi , i quali , stolti o perversi , invocano catastrofi , e sperano dalla violenza straniera e dal caos interno un riordinamento ( e nemmeno sanno essi quale ) delle cose italiane . Ma quello , di che sentesi da tanti l ' urgente necessità , rimane tuttavia , con profitto grande de ' partiti più intemperanti , senza pratica applicazione ; e pur troppo il concorso de ' Cattolici all ' urne politiche , e la loro bene intesa alleanza co ' savi conservatori , rimarrà per lungo tempo un malinconico e pio desiderio , se si continua ad aspettarne , e peggio ancora a sollecitarne l ' expedit del Vaticano . Lasciamo lì la storia , certo tutt ' altro che edificante , del primo non expedit ; lasciamo ogni spinosa quistione generale sul valore del non expedit in sé , od altre siffatte discussioni ; la sostanza si è che , stando come stanno ora le cose d ' Italia , per colpa de ' famosi zelanti , e d ' altri , che malamente sfaccendarono e s ' imposero nei primi tentativi di organare un Partito Conservatore Nazionale , l ' expedit dal Vaticano è inutile l ' aspettarlo , ed assai peggio che inutile il domandarlo . Nell ' attuale condizione , chiedere l ' expedit pare che voglia dire : intendersi col Vaticano per elegger deputati , i quali , ascesi appena a Montecitorio , si dispongano a risolvere quella difficoltà del restituire al Papa , non pur la sostanza , ma la evidenza della Sovranità e libertà sua , ch ' è una ma non l ' unica delle difficoltà da affrontarsi da un partito di Destra , o Conservatore Nazionale , o Conservatore Liberale , che voglia dirsi . Ora , al Vaticano , nonostante la nebbia delle passioni maligne e delle ree cupidigie , e il fumo delle bizze e degli orgogli levantesi da certi bassi fondi , quelli che stanno su alto , nell ' aereo sereno , sanno bene che , se la convenienza di comporre il gran dissidio appare oggi manifesta a taluni anco di quelli , che un tempo sdegnavano di fermarci sopra il pensiero ; se le pretese di restaurazioni peggio che impossibili vanno perdendo fautori ; se fra i più temperanti e retti amatori e della Chiesa e dell ' Italia gli animi vengono ravvicinandosi , c ' è ancora , su quel terreno , della strada da fare , molte idee da chiarire , molti pregiudizi da dileguare , molte resistenze faziose , e nell ' un campo e nell ' altro , da vincere . Al Vaticano si deve sapere inoltre , nonostante le ciance dei novellieri , che , se l ' idee saviamente conservatrici troverebbero in Italia un numero di aderenti bastevole perché , in un nuovo Parlamento , chi governa avesse da contare anche con queste ; una elezione fatta con un expedit espresso e clamoroso mostrerebbe molto ma molto minore di quella strombazzata sin qui , in ispecie per quel che riguarda l ' assetto unitario della Nazione , la differenza fra l ' Italia legale e l ' Italia reale . Ond ' è che un expedit non potrebbe venire per ora ; né forse esplicito verrà mai ; né è desiderabile che esplicito e clamoroso venga nemmeno ; perché da nessun Cattolico , anzi da nessun uomo , che capisca l ' alto ufficio morale e sociale del Papa , può ragionevolmente desiderarsi ch ' è divenga , anco per veder trionfare i candidati suoi , una specie d ' Elettor generale del Regno d ' Italia . Ma se non expedit , almeno ora com ' ora , che il Vaticano , quant ' è da lui , licenzi i Cattolici a portare in Parlamento la ricerca de ' modi pe ' quali , con un lembo di territorio o senza ( SENZA , a giudizio mio e di molti altri Cattolici ) , s ' ha da guarentire in modo evidente la sovranità del Papa ; expedit , e di che tinta ! che quanti hanno coscienza di Cristiani e di Cittadini s ' adoperino , con que ' più efficaci e diretti mezzi che hanno , a restaurare in Italia il senso morale perturbato da tante ragioni e la religiosità indebolita per colpa degli intemperanti d ' ogni setta e colore . Questo , expedit ; expedit fuor d ' ogni dubbio ; expedit , o che il Papa lo dica espressamente , o che non lo dica ; ed a questo conviene che , con ardore uguale alla grandezza dell ' intento e al lungo perniciosissimo indugio , s ' adoperino i Cattolici , senza aspettare prossima o remota che sia , la soluzione dell ' altra , ormai troppo famosa difficoltà . La quale , del resto , o dovrebbe risolversi per violenza straniera , con quegli scandali , quella jattura del sentimento religioso , quella sequela di ingiustizie e di risentimenti feroci , quella precarietà d ' effetti , che ogni persona sensata può immaginarsi ; o sarà tranquillamente e durevolmente risolta dalla risensata e rinnovellata coscienza degli Italiani . E certo un ' Italia , in cui tutte le opinioni abbiano la loro proporzionale e legittima rappresentanza ; un ' Italia francatasi dalla tirannide delle sètte , che hanno , per colpa non meno degli zelanti che de ' liberi pensatori , sfruttata l ' opera del nostro riscatto politico , vorrà e farà libero il Papa ; poiché un ' Italia siffatta , non subirà , costretta e vinta , ma invocherà spontanea anche il concorso delle altre Potenze per assettare , ove occorra , la parte extra o sopranazionale del dissidio , cui la inevitabile caduta del potere temporale ha dato luogo . Ma questo , se mai , sarà effetto del risveglio della coscienza nazionale , e di un riordinamento de ' partiti politici , a cui si richiede la cooperazione attiva di tutti i ben pensanti ; sarà effetto ultimo di trasformazioni che expedi ogni dì più l ' accelerare , con altro che con chiacchiere , declamazioni ed intemperanze di Congressi , spampanate di politica visionaria , aspirazioni dissennate o parricide . Expedit alla Chiesa e all ' Italia che il giogo delle minoranze settarie si franga : Expedit che la ostilità al sentimento religioso non trovi altrimenti nemmeno la remota apparenza d ' una giustificazione o spiegazione nella tutela dell ' unità nazionale , e s ' arresti la diffusione dell ' empietà : Expedit che e nelle Camere , e nelle Scuole , e ne ' Cantieri , e negli Ospedali , e nelle Carceri torni a profferirsi , altrimenti che a dileggio infame , il nome di Dio : Expedit che la stampa , rimanendo libera di discutere le pubbliche faccende , perda la licenza , arrogatasi da gran tempo , di essere calunniatrice , oscena , depravatrice : Expedit che cessi il conflitto , pel quale all ' estero Missioni italiane , Consolati , Viceconsolati , Scuole di religiosi e Scuole laiche italiane , combattendosi , si neutralizzano con discapito e della Chiesa e dell ' Italia : Expedit che lo studio e la evolutiva soluzione delle difficoltà economiche e morali di ordine sociale , si informino , anziché ad angustie giuridiche , a larghi criteri etici e cristiani : Expedit che l ' Italia , anziché pericolo e inciampo a se stessa ed agli altri , si ravvii ad essere , nella pienezza delle sue forze unificate , strumento potentissimo di civiltà vera , vale a dire , di civiltà Cristiana . Tutto ciò expedit , fuor d ' ogni dubbio ; e chi si pensasse di andare a domandarne al Papa , se expedit o no , farebbe cosa ridicola , od opera maliziosa , per la quale si ricadrebbe nell ' eterno paralogismo , in cui parecchi de ' Conservatori si sono , o sono stati ravviluppati sin qui . Se expedit , e ciò per manifesto debito verso la Chiesa , verso la Patria , verso la Società tuttaquanta , e se a conseguire il rilevantissimo effetto abbiamo un mezzo precipuo od unico ; il mezzo di cui i Cattolici d ' Europa e d ' America si valgono efficacemente tutto dì , senza infastidire con domande o soverchiamente ingenue o peggio che maliziose il Vaticano ; si valgano i Cattolici d ' Italia di questo medesimo mezzo . Se ne valgano , e presto . Rimedino alle colpevoli tardanze ; si restringano fra loro , e co ' più saviamente conservatori d ' ogni confessione religiosa , e si guardino da quello , che taluni vagheggiano come una gran bella cosa , e che sarebbe , pur troppo ormai l ' effetto d ' un expedit clamorosamente venuto dal Vaticano ; cioè dalla formazione d ' un così detto Partito Cattolico . Formare un partito che , invece di Conservatore Nazionale , o che altro , fosse e si dicesse Partito Cattolico , sarebbe togliere ai Cattolici italiani ogni onesta libertà di pensiero politico ; sarebbe un turbare più e più le coscienze , rabbassando e facendo faziosa la religiosità ; sarebbe un rimpicciolire il Papa , fatto capo partito e segno agli sdegni politici di coloro che dissentono , politicamente parlando , da ' suoi Deputati . Il Cattolicismo è comprensione , è carità universale , è pace , non è partito . Tutto ciò expedit ; expedit istantemente ; chi si ravviluppa in volontarie difficoltà , chi impone hic et nunc a sé od agli altri un problema , la soluzione del quale , qual ch ' ella si sia , dipende dalla soluzione di tante e tante altre , certo non meno urgenti , è nemico , o per semplicità , o per malizia , della Chiesa non meno che dell ' Italia . Dunque , avanti ! alle urne politiche ! Expedit ! expedit !
StampaPeriodica ,
Fin dal suo primo nascere , questo periodico dichiarò francamente che veniva alla luce per sostenere il principio nazionale e il sentimento religioso ; e a queste due affermazioni , a questi due sentimenti , che lo hanno sempre guidato nel suo cammino , procurò di non mancare e cercherà di non mancare mai . Combattuto fin da principio dagli intransigenti rossi e neri esso ha continuato imperterrito la sua via , sicuro di avere da sostenere una idea buona e vera che un giorno dovrà inevitabilmente trionfare . Tempo fa avevamo notato con piacere il succedersi di una certa calma alla lotta ed alcuni atti di benevolenza dai più importanti periodici . Nel 1886 alcuni dei giornali cattolici più autorevoli avevano cominciato a citare benevolmente varj articoli , e nel 1887 il Moniteur de Rome singolarmente non lasciava passare quasi nessun numero senza far citazioni e dar conto particolareggiato di alcuni lavori , fra i quali specialmente prediligeva quelli che riguardavano la conciliazione , commentandoli e lodandoli fino a dirli notevolissimi , quantunque tutti quegli articoli in sostanza esprimessero la necessità di conservare la unità e integrità d ' Italia : ma allora il Moniteur era fautore aperto di un accordo fra il papato e l ' Italia , fino al punto che in un numero dell ' aprile invitava tutti a ingrossare la corrente favorevole alla conciliazione . Il 30 maggio scriveva : « Se l ' Italia rendesse al Papa questa garanzia reale , evidente , della sua indipendenza spirituale , nonché l ' indipendenza diremo ancora l ' integrità del suo territorio , sarebbe violata o lesa ? » . E il 12 giugno , commentando l ' interpellanza Bovio alla Camera e la risposta dei Ministri esciva a dire : « Quand , d ' ailleurs , M . Crispi parle de droit national , il doit savoir que la solution de la question romaine , loin de nuire à l ' unité italienne , la consoliderait en l ' asseyant sur des bases granitiques » . Andata a monte ogni probabilità di una conciliazione immediata , il giornalismo mutò condotta verso il nostro periodico , e fece verso di noi congiura del silenzio ; lo stesso accadde della stampa liberale che , pur essa , aveva cominciato a farci buon viso . Cessata ogni speranza di un prossimo accomodamento , non sappiamo se per colpa di straniere potenze come affermano alcuni , o per cocciutaggine settaria di certi liberali , e per male arti degli intransigenti , mentre noi ne fummo dolentissimi , non ci perdemmo d ' animo , e la Rassegna nostra mantenne intatte le sue aspirazioni , le convinzioni sue , giacché ritenne giustamente che ciò che non era avvenuto potrà un giorno accadere . Per schiarire ogni equivoco , innanzi tutto dichiariamo che noi laici cattolici , i quali caldeggiamo la conciliazione e la crediamo ancora possibile in un avvenire più o meno prossimo , non pretendiamo né abbiamo mai preteso di dar consigli al S . Padre che rispettiamo e veneriamo . Ossequenti a Lui in tutto ciò che riguarda il dogma e la morale , nelle quistioni opinabili crediamo lecitissima una giusta libertà di apprezzamenti alla quale teniamo moltissimo senza punto mancare al nostro dovere di cattolici . Ed infatti lo stesso pontefice Leone XIII nell ' enciclica Della libertà umana scrive : « Bensì quando si tratti di cose opinabili lasciate da Dio alla discussione degli uomini , è lecito allora , e ce ne dà la natura stessa il diritto , di sentir come meglio ne aggrada , ed esprimere liberamente il proprio avviso : poiché libertà siffatta non torna mai di pregiudizio alla verità , e giova sovente a farla trionfare » . In base a ciò non pare a noi irreverente l ' asserire che la questione romana potrà risolversi restituendo al Pontefice piena ed evidente libertà senza menomare l ' unità e l ' integrità d ' Italia ; e che dobbiamo essere in tutto buoni cattolici e buoni italiani . Lasciando adunque da parte le modalità di un accordo , lasciando da parte se questo possa avvenire presto o fra molto tempo , vogliamo lavorare per renderlo possibile . Come italiani crediamo nostro dovere procurare il bene della patria , nostro dovere difendere le coscienze dei nostri figli dalla invadente istruzione atea e materialistica , la nostra proprietà dal socialismo minacciante , la famiglia da una dissoluzione dissenata , la donna da una trasformazione sconveniente alla sua natura ; crediamo nostro dovere preparare ai figli nostri una condizione migliore , per modo che essi possano mostrarsi apertamente cattolici senza pericolo di danneggiare la loro carriera , per modo che essi abbiano aperta la via a sodisfare quella giusta ambizione che ognuno può sentire , senza il bisogno di rinnegare o di nascondere le proprie convinzioni . Per questo intendiamo valerci delle armi legali consentiteci dal vigente sistema di Governo , cessando una buona volta dall ' astensione che ci rappresenta come nemici della patria , che ci toglie ogni importanza , che ci lascia in balia assoluta delle sette . Per quella giusta libertà che dobbiamo avere nelle cose disputabili ci è lecito prender parte alla pubblica vita senza bisogno di andare ogni momento a bussare alle porte del Vaticano per domandar permessi con inopportuna insistenza ; la quale , crediamo anzi , causa non ultima del ripetersi del Non expedit , che taluno vedrebbe volentieri convertito in aperto Non licet . Se nella dichiarazione principale della Sacra Penitenzeria vi è il divieto , nelle seguenti spiegazioni è lasciata a ciascuno libertà di agire secondo coscienza ; il divieto è in genere , in pratica poi ognuno dovrà regolarsi come meglio crede . Il fatto stesso ha dimostrato ai dubbiosi questa verità , giacché in varie occasioni i cattolici hanno votato , e nelle ultime elezioni generali Pisa ce ne dette una prova luminosissima , poiché quasi tutti gli elettori accorsero all ' urne , e in una recente elezione parziale moltissimi cattolici hanno votato e alcuni seguaci in teoria dell ' astensione hanno incitato a votare ; né poteva essere altrimenti poiché è impossibile distaccare affatto , per un tempo tanto lungo , un gran numero di persone da ogni interesse , e quando non è dato lavorare per gli interessi morali si lavora per quelli materiali . Il non expedit , nella campagna singolarmente , non è osservato che da pochissimi ; per cui le masse si abituano a seguire e obbedire le persone influenti di altri partiti . Il non expedit è così poco seguito che non l ' osservano neppur tutti i Sacerdoti , alcuni dei quali votano o fanno propaganda manifesta per chi promette loro restauri alla Chiesa , alla Parrocchia , al Campanile , o per chi fa qualche dono in arredi sacri paghi di questa sola dimostrazione di credenza religiosa , senza nemmeno curarsi di sapere quali opinioni andrà a sostenere alla Camera quel loro beniamino ; e spesse volte appunto e certi sacerdoti e alcuni astensionisti votano proprio quando il non expedit sarebbe diventato un non licet , poiché votano per uno che , in Parlamento , combatterà le credenze cattoliche . È dunque opportuno cessare dall ' astensione , ed occuparsi seriamente per il trionfo dei candidati non avversi al sentimento religioso o almeno dei meno avversi , ché anco questo è un bene . Se vogliamo , o prima o poi , come noi desideriamo vivamente , giungere a una cessazione del dissidio , è necessario preparare il terreno nella patria nostra , facendo argine al diffondersi della miscredenza e delle idee sovversive ; e per ottener questo , evidentemente non abbiamo altro modo che prender parte alla vita pubblica , formando un partito schiettamente nazionale e francamente rispettoso del sentimento cattolico ; schiettamente nazionale , perché altrimenti sarebbe inutile qualunque azione , che anzi sarebbe funesta e non ad altro valida che ad accrescere i pregiudizj contro il cattolicismo e l ' antipatia contro i cattolici . Meglio cento volte l ' astensione , che noi vivamente deploriamo , di un ' azione con fini antinazionali . La massoneria e certi liberali a parole , nemici del sentimento religioso , abilmente valendosi di tutte le circostanze propizie , alcune delle quali fornite loro da certa stampa cattolica , hanno saputo far nascere la convinzione fra noi che i cattolici siano nemici della patria ; e a forza di ripetere queste calunnie per mezzo della stampa che fra l ' una e gli altri hanno a loro disposizione , son riusciti a formare una corrente di impopolarità verso ogni persona che apertamente si dimostra cattolica . Bisogna adunque far cadere questi equivoci , che valgono tanto ad infiacchire i caratteri fino al punto che si vedono non pochi serbarsi cattolici in famiglia , e mostrarsi in pubblico sprezzanti di ogni credenza ; oppure , per contrabbilanciare la religiosità loro , corteggiare i massoni cercando di averli colleghi nelle pubbliche amministrazioni , mostrandosi eccessivamente deferenti ad ogni loro desiderio . Bisogna adunque spezzare questa calunniosa catena che ci hanno avvinto al collo , mostrando a tutti gli onesti la falsità di cosiffatte insinuazioni ; bisogna lavorare per il bene stesso della patria nostra a conservar intatta la credenza religiosa . Sappiamo bene che la questione della libertà del Pontefice è soprannazionale , in quanto che a tutti i cattolici interessa che il capo della religione sia indipendente ; ma siccome non vogliamo che sia risoluta da una guerra , né il Pontefice stesso ciò vuole , come lo ha dichiarato più volte , bisogna pur necessariamente che della giustizia di un accordo sian persuasi gli Italiani o almeno quegli Italiani che hanno in mano il potere . Tutte le altre vie non potranno condurre che a soluzioni imposte , che non saranno mai vere e proprie soluzioni , tali cioè da ridonare alla Chiesa una pace stabile , e tranquillità all ' Italia ; né senza il consenso dell ' Italia potremo sperare in un accordo durevole neppur da una azione diplomatica , poiché , evidentemente , o questa si limiterebbe ad un semplice voto platonico , e non avrebbe effetto veruno ; o dovrebbe esser accompagnata da una guerra , ed avremmo da capo una soluzione che non vogliamo e che in ultimo sarebbe dannosa alla Chiesa stessa , poiché recherebbe seco come conseguenza l ' allargarsi della miscredenza e della ostilità verso la Chiesa in Italia . Bisogna adunque persuadere gl ' Italiani stessi della necessità di un accordo , e noi laici per ottener questo non abbiamo altro campo che il politico . Serviamocene adunque francamente e lealmente . So che vi saranno persone che ci daranno degli utopisti ; e sia pure . Ad ogni modo la nostra sarebbe una bella utopia , giacché davvero non è spregevole ideale cercare di armonizzare il sentimento nazionale col sentimento religioso , riportando la pace fra l ' Italia e il Papato . Utopisti saremmo se coll ' azione nostra pretendessimo di fare sparire il male dal mondo , ma noi non abbiamo mai avuto simiglianti pretese , e saremmo paghi e sodisfatti anche se ci riuscisse soltanto di impedirne una parte . A chi poi volesse obiettare che oramai è tardi , si potrebbe rispondere che , se è tardi , non è per colpa nostra ; ma noi non crediamo ancora impossibile od inefficace ogni azione da parte nostra , poiché Dio ha fatto sanabili le nazioni . E quando anche , sciaguratamente , non riuscissimo a nulla , avremmo almeno scagionato i cattolici dalla grave responsabilità di aver contribuito essi pure colla loro inerzia alla rovina della patria ; né questo ci parrebbe resultato affatto meschino .
ABRAKADABRA. STORIA DELL'AVVENIRE ( GHISLANZONI ANTONIO , 1884 )
Narrativa ,
ÿþAl mio ottimo amico Professore Angelo Vecchio . Tu lo volesti , ed io ho compiuto l ' « Abrakadabra » . Lo dedico a te , che mai non cessasti di insistere perché io conducessi a termine questo bizzarro lavoro , tante volte ripreso e sospeso . - Ecco un libro , che ai più sembrerà una stravaganza , fors ' anche una insensatezza Tu , arguto e gentile , scoprirai in esso qualche seria intenzione , qualche tema sociale e politico degno di meditazione e di studi . Io ho pagato il mio debito a te ed ai pochi dei quali ho ambito la stima e l ' affetto . Questo mi stava a cuore ; del pubblico superficiale e svogliato poco mi preme . Ti ringrazio del bene che mi hai fatto incessantemente , spronandomi al lavoro e combattendo le mie diffidenze . Ricordami sempre quale uno de ' tuoi amici più affezionati . A . GHISLANZONI Caprino Bergamasco , 28 novembre 1883 . PROLOGO CAPITOLO I . Perchè quell ' uomo si chiamasse " Abrakadabra " . Nell ' aprile dell ' anno 1860 , un eccentrico personaggio venne ad abitare l ' alpestre paesello di C .... Era un uomo sui cinquant ' anni , magro , sparuto , dagli occhi incavati ed immobili , dal sorriso amorevole , tratto tratto mefistofelico . La foggia del suo soprabito nero , ampio , abbottonato fino al mento e lungo fino al tallone ; la callotta di tela ch ' egli portava , a guisa di turbante , involta a più riprese da una fascia azzurra ; tutto il suo abbigliamento formava una strana figura di prete e di pascià , che lungi dal riuscire ridicola , ispirava simpatia e rispetto . Quell ' eccentrico personaggio aveva preso in affitto una casa di rustiche apparenze , ma comoda e decente . Tutti lo sapevano ricco e di gran cuore . I poveri del paesello dicevano che quel forestiere era stato mandato in paese dalla Provvidenza . Nei primi tempi lo chiamavano il signore . Erano con lui due domestici ed un medico . Questi gli stava sempre a lato . Rare volte parlavano assieme . Quando uscivano al passeggio , il medico leggeva o fumava ; l ' altro a giudicarne dalla immobilità dello sguardo , pareva assorto in una sola , irremovibile idea . In paese correva voce che il signore fosse malato di cervello per eccessiva applicazione agli studi , e avesse appunto abbandonata la città per ritemprarsi nella buon ' aria dei monti . In fatti , dopo un mese di vita campestre , a dire dei paesani , il signore aveva fatto una ciera più lustra . I suoi denti di alabastro brillavano più spesso nel sorriso dell ' amorevolezza che non in quello della ironia mefistofelica . Usciva più sovente al passeggio . Si intratteneva sulla piazzetta a udire i colloqui dei contadini , a veder giuocare i fanciulli . Riceveva qualche visita alla sera . Il curato , il sindaco ed il farmacista erano divenuti assidui nella sua sala , ed egli stava le lunghe ore ad ascoltare le loro polemiche religiose e politiche . Il curato , il sindaco e il farmacista di C ... per lui rappresentavano i tre partiti , la eterna invariabile trinità del pensiero umano , che a suo credere , era cominciata nella mente dei tre primi abitatori dell ' universo . Il curato rappresentava il non possumus , la forza reazionaria ; Il sindaco il liberale moderato o moderatore ; Il farmacista l ' uomo del progresso ad ogni costo , l ' utopista rivoluzionario , che non ammette intervallo tra il pensiero e l ' azione . Questi tre principii , come ognuno può immaginare , si detestavano cordialmente ; e il loro attrito era scabro e sfavillante come quello dell ' acciaio colla pietra . Ciò nullameno , il curato , il sindaco e il farmacista venivano ogni sera ad occupare nella sala del signore tre lati di un tavolo coperto di ricco tappeto . Nel centro di quel tavolo , quegli spiriti eterogenei , intolleranti , irreconciliabili , avevano trovato un punto di coincidenza simpatica . Era un ' immane bottiglia , un ' anfora imponente e generosa , il cui sugo inesauribile produceva nei tre antagonisti il doppio effetto di rifiammare gli ardori politici e di ammorbidire le gole . Il curato , il sindaco e il farmacista pigliavano un gusto matto a bisticciarsi e a contraddirsi in quel tiepido ambiente dove la più gustosa delle bevande era sempre là per estinguere ogni ardore di sete e di entusiasmo . Essi amavano il buon vino con esemplare concordia ; e siccome il buon vino non corre le bettole e le cantine del volgo , così la loro ripulsione politica si era mutata in attrazione pel fascino di un barolo squisito . Il curato si scusava : - Forse che alla chiesa non conveniamo tutti , uomini dabbene e peccatori , papisti e scomunicati , intorno all ' altare del Dio uno e vero ? E il farmacista rifletteva : - Dinanzi alla malattia non conosco avversarii politici ; io prodigo i miei medicinali anche ai vili moderati che vorrei avvelenare di arsenico . La malattia e la sete stanno al di sopra di ogni rancore di partito . Il sindaco , nella sua qualità di moderato , credeva dar prova di sublime tolleranza , trincando coi due partiti estremi . Di qual modo si erano introdotti nella casa dell ' eccentrico signore tre individui di opinioni così avverse ? Il signore li aveva conquistati nei primi tempi del suo soggiorno in paese . Ciascuno alla sua volta , il curato , il sindaco e il farmacista , avevano ricevuto dal forestiere una carta di visita ed un autografo accompagnato da un biglietto a stampa di effetto miracoloso . Sulle carte di visita era impresso uno stemma gentilizio sovrapposto ad una parola enigmatica , che i tre sapienti del villaggio non avevano osato interpretare : Abrakadabra . I biglietti a stampa erano altrettanti boni della banca nazionale del valore di cinquecento franchi cadauno . Le tre lettere determinavano lo scopo e l ' indirizzo dell ' oblazione . La prima , al curato , per l ' obolo di San Pietro ; La seconda , al sindaco , pel monumento a Vittorio Emanuele ; La terza , al farmacista , da suddividersi fra le due collette promosse da Garibaldi e da Mazzini pel milione di fucili ... e pel soccorso alla libera stampa . Il curato , il sindaco e il farmacista , nell ' aprire quell ' inatteso dispaccio , nel constatare le intenzioni del generoso oblatore , si erano fregati le mani a versarne sangue , esclamando con enfasi da partigiani : il signore è dei nostri ! Ed ecco per quale impulso i tre avversari politici del paesello si erano recati a visitare il signore , coincidendo intorno alla grossa bottiglia , che poi doveva riavvicinarli quotidianamente a discutere i grandi problemi lulla politica mondiale . Durante la polemica , il contegno del signore era sempre enigmatico . Taceva con disperante costanza . La sua fronte spaziosa a volte si corrugava : i suoi occhi profondi vibravano lampi ; le labbra tumide e sorridenti si contraevano , e i denti si serravano con sinistro cigolio . Pareva ch ' egli facesse uno sforzo violento contro gli impeti della propria volontà , per reprimere un torrente di idee e di parole che tentavano prorompere . Quelle crisi erano passeggiere , ma atterrivano gli oratori , e imponevano agli entusiasmi della loro facondia . Un silenzio solenne regnava per qualche tempo nella sala . « Che razza d ' uomo ! - pensava il curato - credo ch ' egli abbia il diavolo in corpo ! » E gli occhi dei tre antagonisti si incontravano nell ' espressione di un sentimento comune ; vattel ' a pesca come la pensi costui ! Queste pause della politica erano ordinariamente impiegate nelle libazioni più generose . Tutti vuotavano il bicchiere , e si affrettavano a riempirlo come soldati che si preparino a nuovi attacchi . Brevi uragani . Si scioglievano senza rumore e senza danno . La fronte del signore riprendeva la sua calma severa - l ' occhio si dileguava nelle palpebre folte , e il labbro si ricomponeva al più mite sorriso , nell ' articolazione di una parola misteriosa : Abrakadabra . Quella parola era il terrore del curato , il quale la riteneva diabolica . Il farmacista , cui le spiegazioni del dizionario di scienze mediche l ' avevano resa incomprensibile , sorrideva con aria sapiente e faceva lo sbadato . Qualche volta , per soccorrere alla intelligenza dei suoi ospiti , il signore traduceva l ' Abrakadabra nel motto latino : ibis , redibis . Poi accennava ad essi di ripigliare la discussione - e in mezzo al frastuono delle voci mormorava fra i denti un fiat lux , che pareva il gemito di un Epulone assetato di luce » Abrakadabra , che non cessava di essere un enigma per tutti , era divenuto dopo alcuni mesi il soprannome del signore . CAPITOLO II . Il discorso del farmacista . Una sera i tre antagonisti di C ... si erano infervorati più che mai nella discussione politica . Le finestre della sala erano aperte , e parecchi paesani attratti dalle grida , sporgevano dai parapetti le bocche spalancate . La Camera del signore aveva le sue tribune . Quella sera l ' assemblea era completa . Il medico e i due domestici sedevano a poca distanza dal signore . Il farmacista aveva la parola : « - No ! ... colle mezze misure non si otterranno che deplorabili risultati - e fra poco le idee liberali dovranno soccombere , a meno che sull ' apatia universale non prevalgano gli uomini del nostro partito . « I moderati sono la peste delle rivoluzioni . L ' oppio è il più esiziale dei narcotici , in quanto esso uccida cogli allettamenti di un sopore delizioso . « Questa nostra società , corrotta dal despotismo , incadaverita dall ' inazione e dal servaggio , domanda rimedii eroici - fuoco , sangue , terrore . Di tal guisa si rigenerano le nazioni . « Tronchiamo le membra guaste , e il corpo sorgerà vivificato ! Dovunque elevasi un campanile , si pianti una ghigliottina ! I nemici del progresso sono i sicarii della umanità , la negazione di Dio . Esterminiamoli ! La voce del popolo li ha colpiti del suo tremendo anatema . « Gli schiavi , gli oppressi , i sofferenti , sono la maggioranza , Questa maggioranza ... è onnipotente . Già da secoli le ossa di quel misero Laocoonte che è il popolo , stridono nell ' improbo amplesso di pochi rettili coronati - il Briareo dalle cento braccia si lascia stritolare senza gemiti , come un gramo fanciullo nelle fascie . « Riscuotiti , o gigante ! Strappa a ' tuoi carnefici quelle squame dorate che finora ti abbagliarono la vista . Schiaccia sotto il forte tallone le teste dell ' idra . - Sperdi nel fango le bave velenose ! ... Guai se una sola testa uscirà intatta dall ' eccidio ! Ella andrà a rintanarsi fino a quando non abbia ricuperate le sue spire e il suo veleno . Al primo intiepidirsi della stagione , spiccherà un salto per morderti alla carotide e succhiare il tuo sangue . « Che abbiamo fatto noi ? che facciamo , colla nostra rivoluzione tanto vantata e tanto infruttuosa ? ... Abbiamo atterrito il dispotismo col tuono di una cannonata - abbiamo lanciato una bomba di carta in mezzo a questo intrigo di rettili . Ma i rettili si ritrassero nelle loro tane sibilando minaccia , e aspettando gli eventi . « Poi misero fuori la cresta , e si sparsero fra il popolo coll ' aria mansueta del primo serpente . E noi li vediamo , li incontriamo nelle nostre vie - li accogliamo nelle nostre case - li riscaldiamo nel nostro grembo - e istupiditi dall ' oppio , non sentiamo le nuove trafitture . Oh la bella , la grande rivoluzione ! « Metà dell ' Italia è schiava degli stranieri . I moderati ci promettono il compimento dell ' opera , predicando la rassegnazione e la pazienza . - Noi ci prepariamo ! - gridano essi . - O che ? Forse i tedeschi , i clericali , i nemici nostri non profittano anch ' essi della tregua per prepararsi alla lor volta ? ... « Aspettiamo ! diamo tempo alla reazione di completare la sua trama ! Così , il giorno in cui i soldati d ' Italia dovranno schierarsi sul Mincio per attaccare i tedeschi , ovvero spingersi a Roma alla conquista di una capitale , nel volgere il capo dietro i loro passi , vedranno sventolare sulle aguglie delle nostre cattedrali i colori abborriti ! « Stolti ! avete perdonato ai despoti quando essi giacevano nel fango ai vostri piedi ! Liberi per un quarto d ' ora , tremaste della libertà conquistata più che delle vinte tirannidi . Adulaste gli oppressori caduti , confermando nei vostri Parlamenti le leggi dell ' oppressione . Temeste di mostrarvi troppo liberali , e vi lusingaste , col rispetto di un abbominevole passato , conciliarvi le simpatie di chi non potrà in nessun modo allearsi con voi . « Perseguitaste gli uomini della luce , per allearvi , inconsapevoli o colpevoli , agli uomini delle tenebre . Impotenti o malvagi , ritiratevi ! Il popolo non è con voi , non può essere con voi . « Guai , se svegliandosi da quel sonno artifiziale che è il prodotto dei vostri narcotici , il popolo si accorgerà di esser tradito ! Allora il vostro sangue correrà nelle vie a torrenti ; allora tutti gli alberi e tutti i metalli si convertiranno in ghigliottine , in istrumenti di morte , pel vostro completo esterminio . « I Robespierre , i Danton , i Marat sorgeranno a migliaia dalle officine pensanti . E questa volta non sarà l ' ottantanove della Francia , ma quello di tutta l ' Europa liberale , coalizzata contro i tiranni . Voi vi troverete accerchiati da un milione di baionette , minacciati da un milione di mannaie - e la libertà , come aurora boreale , splenderà sull ' universo imporporata di sangue ... « E badate , che i vostri giorni sono contati ; che la pazienza è prossima a mutarsi in furore ... In quel giorno , i clericali e i moderati , gli uomini delle tenebre e gli uomini del crepuscolo , saranno travolti dal medesimo turbine . Coloro che si oppongono al progresso come quelli che pretendono moderarlo , rimarranno stritolati sotto le sue ruote prepotenti » . Il terribile oratore pose fine alla sua arringa per essiccamento di fauci , e sedette nel cupo silenzio de ' suoi ascoltatori . La fronte del signore annunciava un intimo turbamento , sebbene più volte egli avesse dato segno di adesione con un leggero movimento del capo . Il curato , durante il discorso dell ' implacabile demagogo , non aveva cessato di interromperlo con delle esclamazioni che parevano giaculatorie . Poichè il farmacista ebbe finito di parlare , il buon prete giunse le mani in atto di orrore , ed ai paesani , che ascoltavano dalla finestra , fece un gesto come dicesse : non vi scandalizzate di tante bestemmie ! Il Sindaco aveva ascoltato con moderazione , meditando un ' eloquente risposta . CAPITOLO III . Il discorso del Sindaco . - L ' ottantanove ! ... sempre l ' ottantanove ! - cominciò il sindaco levandosi in piedi dopo aver vuotato il bicchiere . - Robespierre ! Danton ! Marat ! ... Ecco il vostro ritornello , la vostra eterna minaccia , o infelici rimestatori di un passato che non può rinnovarsi . « Tutto il progresso della civiltà europea , le poche franchigie , le poche libertà acquisite dal popolo da quell ' epoca di sangue infino ad oggi , sono , a vostro dire , il frutto della rivoluzione . E sta bene , se col nome di rivoluzione voi intendiate designare il genio innovatore , la ribellione intellettuale del gran secolo che ci ha preceduti , Buffon , Beaumarchais , Voltaire , Diderot , Rousseau , D ' Alembert , Volney , tutti i grandi pensatori di un ' epoca luminosa - ecco la vera rivoluzione , la rivoluzione irresistibile , indomabile , soverchiatrice di ogni ostacolo . « Chi ha ritardata l ' opera della filosofia ? quali furono i nemici più esiziali dell ' idea ? - quelli che allora rappresentavano il partito di azione , i demagoghi , i tiranni dal berretto frigio . Via ! cessate una volta dall ' adulare la ghigliottina , attribuendo all ' istrumento feroce che ha mietuto tante nobili intelligenze la facoltà di rigenerare la terra e di fecondarvi il progresso ! « La filosofia è luce di verità . Dessa si espande libera e vivace nell ' atmosfera tranquilla , ma rifugge dai cieli procellosi . I pensatori di quel secolo di luce , colla logica stringente dei diritti naturali , col sarcasmo demolitore , colla satira , coll ' inno di libertà , avevano già compiuta la grande rivoluzione dell ' ottantanove , prima che la ghigliottina si arrogasse il vanto di averla iniziata colle sue orgie di sangue . « Quanti anni sono trascorsi dacchè Rousseau inaugorava l ' epoca di redenzione col suo Contratto sociale ; dacchè Voltaire , denudando le vergogne della terra e del cielo le esponeva alla berlina dello scherno popolare ! Nondimeno , quante tirannie , quanti pregiudizii nella nostra Europa di oggigiorno ! Se la ghigliottina e le stragi napoleoniche non avessero interposto un torrente di sangue fra le idee degli enciclopedisti e le indefinite aspirazioni delle moltitudini ignare ; non credete voi che ci troveremmo più avanzati nel progresso ? « Che avete fatto voi , o cannibali del liberalismo ? Voi diffidaste della verità . La vostra impazienza sanguinaria non sofferse gli indugi . In luogo di aspettare la convinzione , presumeste violentarla col terrore . Per voi fu delitto l ' esitanza . Agli attoniti , ai perplessi , che consultavano la propria ragione e la propria coscienza per ammettere le nuove dottrine ; ai timorosi , agli onesti che discutevano , voi gridaste con efferata baldanza : o seguirci o morire ! « Che avvenne ? I girondini , i moderati di allora , votarono la morte della monarchia rinnegando una convinzione ; ma il re li precedette di pochi mesi al patibolo . Da Luigi XVI a Robespierre , tutte le teste più illustri della Francia caddero inesorabilmente troncate . Il berretto frigio non impose alla ferocia briaca più del diadema reale . E qual rimase la Francia dopo quelle orgie di sangue ? Una bottega da macello piena di terrore , esalante ribrezzo . Dopo ciò , meditate quella istoria , e comprenderete come l ' orrore delle stragi e del sangue potesse più tardi ispirare l ' avversione alle idee . « Ma non tutte le idee , non tutti i principii dell ' ottantanove soccombettero ai massacri della ghigliottina . Un genio fatale , sorto dalla rivoluzione , ne impose all ' Europa quel tanto che essa era in grado di comportarne . Napoleone , il despota dei nuovi tempi , coi lampi e le folgori della sua potenza , parve precludere il ritorno al despotismo passato ; il codice di Napoleone fu il solo , il positivo risultato della grande rivoluzione francese . « Qual fu la riconoscenza dell ' Europa verso quel grande ? La gloria di cento vittorie , il fascino del genio , l ' apoteosi del trono , tutti i prodigi operati da lui nel più meraviglioso decennio della storia contemporanea , non bastarono ad invertire gli istinti della umanità . I macelli del cannone fecero inorridire l ' Europa come i macelli della ghigliottina - e il mondo dissanguato domandò pace ad ogni prezzo , anche a costo di capitolare cogli antichi tiranni . « Quando il leone dell ' Elba scosse le catene per ritornare in campo a ricominciare la lotta , i popoli , scorati o ribelli , lo rinnegarono , lo consegnarono al nemico , l ' obbliarono - o , peggio ancora , ricordarono lui vivo e sofferente a Sant ' Elena come una sublime figura istorica già scomparsa dal mondo . « Non serve falsare il passato . I trattati del 1815 , che ribadirono i chiodi dell ' antico servaggio , perciò solo che significavano tregua dal sangue , furono accolti dai nostri padri come una benedizione del cielo . Nel 1815 , una buona metà dell ' Europa - e dico poco - intuonò il Te Deum con sincera compunzione per quell ' indegno mercato di popoli . « Ho risuscitate queste memorie perchè desse , a mio credere , ritardarono di vent ' anni la seconda riscossa , e arrestarono il corso delle nobili idee colla vergogna e col rimorso di atroci misfatti . Il terrore della anarchia repubblicana e di una conflagrazione universale , anche oggigiorno rende sterile il voto ed il lamento di tante nazionalità conculcate . La minaccia di una guerra Europea impone alle aspirazioni generose dei principi e dei popoli . La Polonia , segno di tante simpatie , di tanti voti , dovrà forse soccombere a questa minaccia . « La guerra ! sublime spettacolo nelle epopee di Omero e di Ossian ! Quando nel 1859 , il cannone degli invalidi annunziò alla Francia la grande battaglia , la grande vittoria di Solferino , tutta la nazione si scosse di entusiasmo . Le contrade pavesate di drappi tricolori , le luminarie , i fuochi di gioia salutarono il fausto avvenimento . Ma sotto quella superficie festante , nella retroscena di quei splendidi entusiasmi , quante lacrime , quanti terrori ! « Quarantamila morti ! In verità il bullettino non poteva essere più splendido . Chi non ha gustato l ' epico entusiasmo di quel grandioso massacro ? L ' avete voi veduto un campo di battaglia , una pianura di Solferino , dopo una grande vittoria ? Quarantamila cadaveri o frammenti di carne umana , orribilmente pestati , confusi , ingrommati di caligine e di sangue ? ... « Rifuggiamo dall ' orribile spettacolo ! Voi , filosofi della umanità , voi protettori del povero popolo , che nell ' eccesso di una sensibilità altamente benefica , cadete in deliquio , e più sovente imprecate alla società tutta intera se la ruota incolpevole di una carrozza signorile offende lo strascico di una povera donna pedestre - voi che vi intenerite alla vista di un spazzacamino senza scarpe - voi , che gridate al delitto di lesa umanità , se il poliziotto non si mette i guanti per arrestare il cavaborse - voi , che tutte le mattine versate una lagrima sulla paziente schiavitù del somaro , e sulla fine miseranda del montone che vi fornisce il gigot - voi morireste di raccapriccio alla vista di quarantamila cadaveri umani ! - Copriamoli di terra e di oblio , e ricominciamo i massacri ! ... « Pur troppo ! è la storia di tutti i tempi ! è la condanna tremenda della razza ragionevole ! - La guerra è un disastro inevitabile . - Tutte le riforme politiche e sociali , tutti i progressi della libertà domandano il loro tributo di sangue ! Rispetterò questa barbara convinzione , sebbene io vi potrei rammentare la più grande delle rivoluzioni umane , la rivoluzione di Cristo , operata dagli inermi pescatori di Galilea col pacifico mezzo della predicazione - potrei mostrarvi le immense legioni del paganesimo , debellate da poche parabole ripiene di verità e di sapienza - potrei altresì ricordarvi che il codice di un vangelo altamente umanitario , allora soltanto cominciò ad ispirare diffidenza ed avversione , quando i successori dei primi apostoli si arrogarono di imporlo colle spade e coi roghi . « Forse che l ' Europa del 1864 si troverebbe meno avanzata nel progresso delle idee liberali , ove gli anni degli eccidii e del terrore fossero stati impiegati nella educazione del popolo , nella diffusione dei lumi ? Vi par egli che un secolo padrone della stampa , del telegrafo , del vapore , abbia proprio bisogno dei massacri per civilizzarsi , per ottenere ciò che desidera ? ... « Ma l ' Europa liberalissima vuole affrettarsi . Un indugio di trent ' anni , di mezzo secolo , sarebbe troppo grave alla impazienza dei dittatori umanitarii . - Povero popolo ! ... bisogna far presto a redimerlo , a patto che egli paghi il suo riscatto con un miliardo di vittime . « Ebbene ! accettiamo il barbaro assurdo ! Ammettiamo che l ' animale ragionevole non ceda che alla logica delle bombe . Dichiariamoci antropofagi , e rinunziamo ad ogni speranza di convertire il mondo alle pacifiche utopie . - Ma almeno - poichè la carneficina dovrà aver luogo , procuriamo di assicurarne i risultati a benefizio delle nostre idee ; non prodighiamo le vittime ; non avventuriamo ad un improvvido azzardo il passato , il presente e l ' avvenire . I moderati non chiedono altro . Facciamo che questa lotta sia breve , sia decisiva , e sopratutto vittoriosa . « Mentre voi , uomini dell ' azione , urlate nelle piazze i vostri entusiasmi ; noi nei nostri gabinetti calcoliamo i mezzi di riuscita - voi fidate nell ' intervento di Dio : noi numeriamo i nostri cannoni e le nostre navi corazzate - voi dite : popolo , come direste venti milioni di combattenti ; noi passiamo in rassegna l ' esercito , e contiamo trecentomila soldati - voi sperate nell ' alleanza di tutti gli oppressi , di tutti i malcontenti di Europa ; noi domandiamo l ' appoggio o la neutralità di potenti nazioni - voi minacciate e sfidate , noi destreggiamo perchè ci lascino fare - voi vi fate beffe della diplomazia ; noi ci facciamo diplomatici per ischermircene . « Ecco perché ci chiamate moderati , uomini della paura ! Moderati ? Oh sì ! noi lo siamo ... La moderazione è da esseri ragionevoli - i bruti , i selvaggi non la conoscono . Paura ? Se la passione non vi impedisse di renderci giustizia , voi la chiamereste prudenza . Una sola cosa noi temiamo : perdere il frutto del sangue versato a prezzo di nuovo sangue . « Gridateci codardi , impotenti , traditori ! Abbiamo fatto il callo alle vostre invettive ! Noi aspetteremo fino a quando la convinzione del poter fare non ci gridi : avanti ! « Frattanto , i giorni della attesa non saranno sprecati per opera nostra . Noi non turberemo la fede del popolo con suggestioni nefande ; predicheremo la concordia e il compatimento - insegneremo la libertà , esercizio di equi diritti e legge di sacri doveri . Mentre l ' esercito si agguerrisce , impareremo a divenire nazione . « Non è malva , non è oppio quello che noi spargiamo nei circoli , nelle associazioni degli operai , nelle scuole gratuite da noi favorite e protette . Noi insegniamo la libertà ogni qualvolta voi non ci interrompiate per obbligarci a combattere la licenza e la violazione delle leggi . « Più che altro ci sta a cuore di riconciliare alle idee di civiltà e di progresso i molti che finora le guardarono con isgomento . Noi vogliamo persuadere gli onesti di tutte le classi che libertà è ordine assoluto , che rivoluzione non è sinonimo di anarchia e di ghigliottina . La nostra moderazione ha già risolto molte esitanze , conquistato molte simpatie . Procediamo a questo intento ! È a sperarsi che il nostro metodo riesca completamente . È a sperarsi che i pertinaci fautori del passato , i più accaniti nemici delle nostre idee , gli stessi clericali , si accostino un giorno al banchetto delle nazionalità redente , e vengano con noi a celebrare la Pasqua di riconciliazione . Non è vero , signor curato revendissimo ? » CAPITOLO IV . Non possumus ! La inattesa perorazione del sindaco produsse un effetto galvanico sul curato , il quale nella sua canonica riservatezza , avrebbe voluto astenersi da quella vivace polemica . Tacere , dopo una interpellanza così diretta , era lo stesso che approvare o dichiararsi convinto . E quale scandalo per le tribune dei villani ! quale sconfitta per il principio ! Tutti gli occhi erano fissi in lui . Il signore col suo sguardo severo pareva esigere una spiegazione . Il curato si levò in piedi , e volgendosi all ' uditorio con un gesto da dominus vobiscum , replicò a tutta voce due parole latine , il motto inesorabile , nel quale si riassume tutto il programma religioso e politico della setta clericale : « Non possumus ! « Non possiamo ! non possiamo ! proseguì a tutta voce l ' onorevole interpellato , traducendo il suo testo per adattarsi alla intelligenza delle tribune idiote . « Il papa e i prelati della sacra venerabile curia romana , i grandi dottori della Chiesa vi manderebbero a spasso con questo semplice motto , che è il corollario di un coscienzioso e meditato sistema . Ma io non sono prelato , nè dottore della chiesa ; io sono un povero curato , l ' ultimo fra gli ultimi nella gerarchia ecclesiastica ; e voi potreste supporre che io ripeta da papagallo il testo consacrato dalla Curia senza aver studiata la questione . « Voi vi ingannereste , o signori . Io sono pienamente convinto del mio non possumus , più che voi non lo siate delle vostre utopie liberali , umanitarie . Io le ho studiate le vostre utopie , le ho discusse - ho fatto di più - mi sono provato ad applicarle mentalmente alla vita pratica , e sono riuscito a concludere che tutte le vostre riforme , le vostre innovazioni , ciò che voi chiamate civiltà , libertà , progresso , non sono che larve ingannevoli , assunte dallo spirito malefico per insinuarsi nel mondo a moltiplicarvi la miseria e la corruzione . « Ah ! voi predicate la scienza universale ; volete che tutti apprendano a leggere , a scrivere , a ragionare , a filosofare ! E siete voi che spacciate queste felici teorie ! ... voi proprietario di seicento pertiche di terreno , e padrone di un vasto opifizio dove lavorano ogni giorno da oltre sessanta operai ! « Avete mai riflettuto cosa avverrà dei vostri campi e dei vostri meccanismi il giorno in cui la educazione universale avrà cessato di essere una brillante utopia per tradursi in una realtà deplorabile ? « Quando voi , beatamente sdraiato nel vostro birroccio , lo zigaro in bocca , la punta del naso fiammante di vino , percorrete la strada che attraversa i vostri poderi , i contadini che non san leggere , si levano rispettosamente il cappello , col sorriso e col cuore vi danno il buon giorno , e ansanti , sudanti , raddoppiano la lena della vanga . « Essi dicono : il padrone è ricco , e noi siamo poveretti - egli è il nostro benefattore - egli ci mantiene , ci dà la polenta - lavoriamo per lui ! - è nostro dovere ! senza di lui come potremmo vivere ? « Così gli idioti contadini , che non sanno leggere , nè ragionare . Vedete qual logica balorda ! Come si illudono grossolanamente i poveretti sulla legittimità dei vostri diritti di proprietario , e sulla necessità del loro servaggio ! Sono ignoranti , sono zotici i vostri paesani ! ! ! « Via , signor sindaco ! ... bisogna soccorrere all ' idiotismo di questi infelici . Affrettiamoci ad educarli ! Poniamo loro in mano l ' abbecedario , poi la grammatica , poi l ' istradamento al comporre , la prosodia , se volete - qualche libro di amena letteratura - e da ultimo , abboniamoli ai giornali politici ! « Tutto sta che i maestri ci si mettano di zelo ; e in meno di cinque o sei anni , i vostri contadini , signor sindaco , ne sapranno quanto voi , o per lo meno quanto il vostro segretario . « Ecco là un ' assemblea di scienziati , un areopago di filosofi ... Via ! battete le mani , signor sindaco presidente ! Il grande miracolo è compiuto ! I vostri villani erano bruti ed ora sono diventati uomini - erano schiavi , ed hanno infranto le catene - nuotavano nelle tenebre , ed oggi aspirano alla luce . Tanto ciò è vero che essi hanno gettata la vanga e la gerla , e non vogliono più saperne di fecondare coi loro sudori la gleba del tiranno . « E sapete cosa è la gleba , signor sindaco ? - è il vostro campo . Sapete chi è il tiranno ? - Il tiranno siete voi . Consolatevi ! questa scoperta è dovuta al vostro sistema di educazione universale . Il risultato poteva esser più pronto e più soddisfacente ? « Ma io ho forse abordato con soverchia leggerezza una quistione molto seria , che racchiude il germe di sanguinosi avvenimenti . Il nostro non possumus data da secoli , e mette capo a quel libro divino , a cui non vorrete negare qualche autorità - parlo del vangelo . I pericoli e i danni della scienza universale sono prevenuti in quel codice santo , dove la povertà dello spirito e l ' umiltà del cuore stabiliscono la base di una morale feconda di beatitudine . « Attenendoci ai consigli della sapienza divina , noi abbiamo tremato di ogni nuova istituzione che tendesse a traviare l ' umanità pel cammino dell ' orgoglio e del disordine . « Fummo avversi alla stampa , presaghi delle sue abbominazioni infrenabili ; perseguitammo Galileo ; ponemmo ostacolo per quanto era da noi alle temerarie pellegrinazioni di Colombo - abbiamo negato il vapore , contrastato il telegrafo , imprecato a tutti gli abusi della ragione , alla filosofia , all ' esame critico , ai sacrileghi attentati della chimica e del magnetismo , due scienze di terribile avvenire ! ... « Se il genio del male fu più potente di noi - se la stampa e il vapore , i più fieri nemici dell ' umanità , si scatenarono sulla faccia dell ' universo - noi non cesseremo , per quanto i nostri mezzi ce lo permettono , di opporre un freno allo spirito ed alla materia ribelle . Se non ci è dato impedire , noi ritarderemo . Verrà giorno in cui , meditando il nostro non possumus , quegli stessi che oggi ci accusano quali nemici della umanità , ci proclameranno ispirati da Dio . « Poco dianzi , parlandovi dei contadini e degli effetti immediati che dovranno prodursi in questa categoria sociale dal benefizio dell ' istruzione , io vi faceva presentire la terribile minaccia : « badate ! l ' uomo che sa leggere e ragionare non può adattarsi a trascinare l 'aratro.» In questa verità stanno i germi della più micidiale , della più orribile rivoluzione che mai abbia insanguinata la superficie della terra . « Come riuscirete a sedarla ? quale sarà il mezzo della tregua ? il componimento finale ? - Via ! confessatelo , signori progressisti umanitarii - su questo punto della questione voi non siete più avanzati di noi . « Basta ! a suo tempo ci penseremo - non è vero ? tale è la vostra filosofia ; ed io mi congratulo di vedervi sorvolare con tanta leggerezza agli scrupoli dell ' avvenire . Ma vi è nel presente qualche cosa di più grave , di più contradditorio , a cui forse non avete ancora badato . I vostri progressi non sono solamente una minaccia che gravita sui vostri contemporanei . Tutte le scoperte che soccorrono ad un bisogno , ad un comodo , o ad un diletto della vita umana - ogni nuovo passo dello spirito inventivo , che , a vostro dire , segna una nuova fase di civilizzazione , moltiplica necessariamente sulla terra il numero degli schiavi , e inchioda più aspramente alla catena quei milioni di paria che voi pretendereste redimere . « Voi scuotete il capo , signor farmacista ! Ciò vi sembra un paradosso ... Vi spiegherò il pensiero cogli esempi ... Compiacetevi di abbandonare le astrazioni , e di scendere con me sul terreno della vita reale , a cui , se non mi inganno , voi altri liberali vi dimenticate troppo spesso di appartenere . « Il primo uomo che , camminando per una foresta di vergini piante , corse dietro ad un candido fiocco staccatosi da un ramo , e strofinandolo leggermente fra le dita , concepì il pensiero di ridurlo a filo per tramarne dei tessuti - il primo uomo che si propose coltivare il cotone per farne dei drappi ; quell ' uomo , nell ' ingenua compiacenza di recare un immenso vantaggio alla umanità , segnò la condanna di milioni e milioni di negri - fu l ' innocente iniziatore di una mostruosa barbarie , che anche oggigiorno fa inorridire la terra . « Volgetevi intorno - una occhiata alla vostra mensa - alla vostra guardaroba - ai vostri mobili - ai meccanismi che vi rendono agiata l ' esistenza ! ... « Dacchè il sale divenne una necessità dei palati istupiditi , parecchi milioni di uomini furono condannati a intisichire onde apprestarvelo . Per variare i vostri foraggi , il riso fu introdotto sulle mense - non importa che migliaia di infelici paghino della loro vita questo capriccio di ghiottoneria . Il paria delle risaie lombarde , dopo aver lottato venticinque anni colle terzane , a trent ' anni è vecchio , a quaranta è decrepito , a quarantacinque anni è cadavere . « I cristalli che vi splendono sulla tavola , i colori brillanti delle vostre tappezzerie , i metalli che servono agli usi più comuni , la luce artifiziale della notte ; tutto il lusso , tutti gli agi che vi circondano , narrano la istoria dei vostri progressi con gemiti e strida disperate . « La locomotiva che attraversa la terra come un conquistatore inebriato di fumo e di possanza ; questo sorprendente meccanismo che accelera il moto dell ' uomo e la diffusione delle idee - non ha forse relegati nelle cave di carbon fossile migliaia e migliaia di sciagurati , perchè muoiano nelle impure esalazioni a benefizio del progresso che cammina ? Esaminatelo attentamente il grande ordigno civilizzatore - studiatelo in ogni sua parte , in ogni suo accessorio - poi fate bene il vostro computo , e ditemi quanti milioni di schiavi sieno necessariamente aggiogati e stritolati alle ruote di questo carro emancipatore ! « Ed ora vediamo un po ' come la intendiate ! Questi paria , questi schiavi della civiltà , che dovranno necessariamente moltiplicarsi per servire ai nuovi bisogni , ai nuovi comodi del secolo - impareranno anch ' essi a leggere , a filosofare con voi ? E qual sarà la catena per vincolarli alle cave tenebrose , al maglio rodente delle officine ? Forse la coscienza del dovere ? - Io credo , signor sindaco , che il vostro cenno affermativo sia un amaro sarcasmo . La coscienza dei propri diritti farà dire a questi paria conculcati : È oramai tempo che i felici del mondo prendano il nostro posto ! « Una volta - ai tempi dell ' ignoranza e della superstizione - quando il paesano vegetava nella sua atmosfera più omogenea , quando l ' operaio non si era ancora associato all ' esaltazione ed all ' ateismo - bastava un versetto del vangelo o una parola del curato per mantenere in questo povero popolo la fede del lavoro , e la rassegnazione alla miseria . « Noi ripetevamo al villano : i ricchi godono la loro porzione di felicità in questo mondo , ma voi ne avrete a ridoppio nell ' altro - beati coloro che soffrono , perocchè saranno consolati ! - più soffrirete quaggiù , e più grande sarà la vostra esaltazione in paradiso . « Gli scorati , i dubbiosi avevano fede nella parola del curato ; tornavano ai campi , alle officine - lavoravano , soffrivano ... e morivano nella speranza . « Ah ! voi credete utile e morale istillare la diffidenza e il sospetto in quei semplici cuori ! Che faranno i vostri libri ? Distruggeranno la fede e la rassegnazione sotto pretesto di combattere il pregiudizio . La vostra educazione griderà agli schiavi : « tutti gli uomini hanno uguali diritti » , non è giusto che i milioni lavorino nel pianto perchè i pochi tripudiino nell ' abbondanza e nel potere - animo , dunque ! insorgete ! domandate la porzione che vi spetta ! ... « E sapete voi quale sarà la vostra porzione ? ( proseguì il prete volgendosi ai contadini delle tribune ) . Dopo avervi rapito il maggior di ogni bene , la fede : dopo avervi spogliati della vostra semplicità , dopo aver mutato la vostra operosa pazienza in disperata ribellione - il giorno in cui domanderete il compenso di una libertà tante volte promessa , sarete appiccati ai gelsi delle vostre campagne , o ricacciati nelle officine a furore di mitraglia . « No ! figliuoli delle officine e dei campi ! Non vi lasciate adescare dai falsi apostoli della scienza . La scienza , come il pomo del paradiso terrestre , ci insegna il bene , ma ci riempie di mali . « Ciò che vi si promette è un inganno . Credete al vostro curato . I ministri di una religione , che ha per codice il Vangelo , non potranno mai farsi complici di quest ' opera abbominevole . Non possumus ! non possumus ! sarà la nostra insegna , la nostra invariabile protesta , quando anche tutte le ire e le violenze del secolo si rovesciassero sopra di noi ! CAPITOLO V . Rassegna delle idee . I contadini si inginocchiarono come alla perorazione del Passio , e il curato impartì ad essi la benedizione . Il sindaco e il farmacista non osarono far repliche . Tutti gli occhi eran fissi nel signore , aspettando che egli gettasse in mezzo alla quistione una parola decisiva come la spada di Brenno . Il signore si levò in piedi , e girò intorno una occhiata che fece abbassare tutte le ciglia . Il medico e i domestici accorsero a lui , come infermieri al primo delirio di un malato . Regnava nella sala un silenzio solenne . - Abrakadabra ! Abrakadabra ! Abrakadabra ! tuonò la voce del signore . E portò la mano alla fronte , rimanendo nella attitudine dell ' abbarbagliato che invoca dalle tenebre una luce più veritiera . Ma quella sera l ' Abrakadabra non doveva essere l ' ultima parola del signore . Trascorsi pochi minuti , egli ritrasse la mano dalla fronte , e volgendosi ai tre antagonisti in sembiante più calmo : « Grazie ! mille grazie a voi tutti ! - esclamò - se la vostra polemica , non mi ha dato l ' ultimo verbo della idea , ha però versato molta luce sul caos . Io sento che le acque si separano dalla terra , che l ' aria ed il fuoco prendono il loro posto . Fra poco raccoglierò i miei pensieri per ordinarli sotto questo raggio di luce , e forse domani potrò gridare eureka ! » Ciò detto , il signore fece un gesto di congedo , al quale tutti obbedirono . Il medico e i domestici , che parevano esitare , dovettero uscire dalla sala fulminati da un ' occhiata inesorabile . Poichè tutti furono usciti , il signore sedette , appoggiò i gomiti alla tavola , e , raccolta la testa fra le mani , si fece a passare in rassegna le proprie idee , adunandole per ordinarle o respingerle , come farebbe un generale con un esercito di sconfitti . « - Ragione ? forse che tutti non hanno ragione ? ... e non sarebbe più logico il dire che tutti hanno torto ? ... Il triangolo è necessario , perfetto . Ciascun lato presenta la medesima superficie . Leggete per diritto , leggete per rovescio , capovolgete - le cifre non si mutano , la figura non si scompone - Abrakadabra ! - Perchè adunque tanto strepito di polemiche ? ... Acquietamoci una volta ! Conveniamo che il moto non viene da noi , che l ' uomo è uno strumento , un meccanismo subordinato all ' intelligenza mondiale . La regola è stabilita , nè può mutarsi . Tutto ciò che pensiamo , tutto ciò che tentiamo è perfettamente logico , perchè necessario . Ciò che si chiama errore , contraddizione , inganno , è una necessità sapientissima nell ' ordine , nell ' armonia universale . « Perchè si dice progresso ? ... Moto è la parola . Se l ' umanità progredisse nel meglio ; quanto sarebbero da compiangere i nostri antenati , che vissero seimila anni prima di noi ! Pure anch ' essi lavoravano per la medesima illusione ... e si affannavano in questo moto d ' idee e di tentativi che non dà requie allo spirito umano . - Seimila anni di corsa ; e dove siamo arrivati ? ... - Al punto di partenza . Valeva la pena di mettersi in cammino ? ... « Eppure , tutti i giorni si parte , e si corre ... Non vi è dunque una meta ? ... Il farmacista , nel limite delle sue idee politiche , vi dirà che la sua meta è la repubblica universale . Il sindaco non vuol andare così lontano - egli si arresterebbe alla unificazione completa dell ' Italia , con un voto di simpatia per le nazionalità oppresse . Tutto ciò può avverarsi . Ma quando il sindaco e il farmacista saranno arrivati ? ... Da capo , signori ! L ' umanità non può arrestarsi - bisogna riprendere la corsa , lasciarsi rimorchiare ... o farsi stritolare , che è peggio ! « Chi rallenta , chi si fa rimorchiare è moderato - chi si ferma e pretende arrestare , è reazionario . - Convenzioni ! Moda ! - Quest ' ultima parola mi chiarisce l ' idea . « La moda è prepotente ; o tosto o tardi , tutti dobbiamo uniformarci al figurino dell ' epoca . Gli ultimi che adottarono la coda , appendice delle teste rivoluzionarie di un ' epoca liberalissima , furono gli ultimi a tagliarsela . Per averla portata fuori di tempo , il mondo li chiamò reazionarii , e il codinismo passò in proverbio . « I primi che mettono fuori il figurino di una idea , son chiamati liberali . La moda viene accettata , si propaga , si allarga - a lungo andare , tutti debbono svestire l ' abito vecchio , per adottare la nuova foggia . Ma dopo alcuni anni comparisce un altro figurino , un figurino che alla sua volta si chiama progresso , civiltà , democrazia , socialismo , ciò che meglio vi piace . Gli iniziatori della moda precedente , i liberali di un ' altra epoca , vorrebbero resistere e persistere . Essi gridano il non possumus del curato , e in rapporto ai nuovi tempi divengono reazionarii . « Abrakadabra ! ibis ! redibis ! Ciò che ieri era il bene , oggi rappresenta il male ; ciò che pei nostri predecessori era la meta , per noi diviene il punto di partenza . Sarebbero dunque , anche il bene ed il male , una illusione del convenzionalismo ? Il principio delle nazionalità , che rappresenta il non plus ultra del liberalismo contemporaneo , come dovrà apparire meschino e puerile fra un secolo , quando nel pensiero della comunanza di origine e della fratellanza naturale , l ' uomo si dirà cosmopolita ; quando le frontiere delle Alpi , dei fiumi e dei mari , scompariranno , insieme ai pregiudizii di razza ; e l ' umanità , che oggi pone il suo vanto nel suddividersi in cento frazioni nemiche , si riunirà tutta per formare una sola famiglia ! « Bene , male ! ... per disingannarci di codeste distinzioni che non hanno senso , rimontiamo alla origine delle cose , a Dio . « Dio non è una parola - è una idea innata , congenita all ' uomo , trasfusa in tutto il creato . Dio è l ' essere , la luce , il moto del pensiero . Dio è la perfezione - tutto che emana da lui è perfetto . « Orbene , a che discutere il torto e la ragione , il bene ed il male ? - parole ! Poichè l ' universo riflette la perfezione di Dio , le leggi che lo governano e gli atomi che lo compongono debbono considerarsi irriprovevoli . Potete voi concepire la perfezione del tutto , escludendo la perfezione delle parti ? « L ' uomo , nella sua vanità provvidenziale , facendosi centro della creazione , credette che quest ' opera gigantesca e inconcepibile non avesse altro scopo che il di lui individuale vantaggio . Tale è il nostro peccato di origine , la superbia incarnata , da cui si genera il dolore , l ' impotente desiderio del meglio . « Tutto per noi ! ecco la strana illusione ! - Cerca , prova , rimescola , agita , va , torna , edifica , dissolvi ; tutto questo moto , questa operosità incessante dell ' uomo non può migliorare di un solo grado la di lui condizione . L ' illuso egoista non vuol persuadersi che il suo moto intelligente e appassionato è diretto ad uno scopo più universale , cui è interessata tutta la creazione . « Se l ' umanità potesse raggiungere il meglio a cui tende , allora la sua esistenza diverrebbe un assurdo , il moto cesserebbe , e il mondo intero sarebbe disorganizzato . « Il vos non vobis è la legge di tutti gli elementi mondiali . - Forse che il sole percorre ogni anno il suo giro indeclinabile a benefizio della propria individualità ? Il moto è una legge di sacrifizio per lui come per gli altri pianeti , parimenti subordinati a reciproci rapporti , ad inevitabili dipendenze . Tutto per il cosmos , nulla per noi ; ecco la legge di tutte le intelligenze organizzate che si agitano nel creato . « E l ' atomo vanitoso che si classifica ragionevole presumerebbe emanciparsi dalla legge universale ! Non deridiamo , non insultiamo ! Questa pretesa dell ' istinto umano costituisce appunto il motore della sua efficienza . Illuso , inconsapevole , l ' uomo segue il suo corso di rotazione . Cercando il meglio nell ' esclusivo interesse della propria individualità , il suo moto , la sua azione diviene , come quella delle altre intelligenze mondiali , un perpetuo sacrifizio al bene dell ' universo . « Misterioso , imponente , pieno di sublime poesia è questo sacrifizio di tutti per il tutto . Il sole , questa grande intelligenza luminosa , che non può uscire dalle sue rotaie inesorabili , che non può arrestarsi , che non può svestirsi della sua immensa luce , nè temperare gli ardori della sua combustione perenne - la terra che si affatica nel rapido movimento di ogni giorno , roteante fra i nembi e le folgori , sospinta e ribalzata da più potenti pianeti - la belva che ruggisce per fame , il montone che dev ' essere divorato , l ' augello che canta per dolore , l ' uomo che ride per impotenza , la pianta che piange e geme negli sforzi della vegetazione , la materia e l ' intelligenza che si accoppiano per dissolversi nella corruzione - tutto ciò che vediamo o immaginiamo , tutto ciò che si nasconde ai nostri sensi , ma si rivela al nostro spirito - tutto rappresenta l ' individualità che si sacrifica all ' ordine dell ' universo . « Una volta riconosciuta questa legge , una volta stabilita questa fede , che risulta lucidissima ai sensi , tanto che la mente più pregiudicata non oserebbe rinegarla ; è egli più possibile di prender sul serio queste miserabili questioni di parole e di formole , le quali non sono che il risultato di un errore vanitoso , per cui l ' uomo vorrebbe disconoscere , adempiendola , la propria missione ? « Non fanno pietà queste gare mal definite tra il passato e il presente ? queste lotte di principii ugualmente erronei ? queste verità dell ' oggi che domani si trasmuteranno in menzogne ? queste riforme che scaturiscono dall ' antico e sono da uomini antichi respinte come nuove ? queste sillabe accozzate che vorrebbero dar corpo ad una larva ? queste larve che si decompongono e svaniscono il giorno in cui prendono corpo ? queste scoperte della scienza che accusano la stoltezza dei nostri predecessori e fra un secolo accuseranno la nostra ? questi trovati dell ' arte e dell ' industria che forniscono un diletto creando mille bisogni ? queste rivoluzioni che massacrano le moltitudini per istabilire una idea ? queste idee che aspettano di essere accettate e tradotte nell ' azione pratica per divenire intollerabili ed esecrate ? « E quanto ardore nelle polemiche ! quanto entusiasmo negli assurdi ! ... qual cecità nelle contraddizioni ! - Un dabben farmacista crede di aver inventato il liberalismo perchè osa dire : ammazziamo chi vorrebbe soperchiarci ! Questa politica era già nella mente solitaria di Caino , il figliuolo primogenito dell ' uomo . Ma la storia è troppo antica - non è meraviglia che il farmacista l ' abbia dimenticata . « E il curato , che pretende egli col suo non possumus ? Arrestare il movimento ? Uccidere l ' idea ? - Non ha egli appreso dalla istoria che una idea , antica o nuova non importa , purchè lusinghi questo istintivo desiderio del meglio che è il principio motore della umanità , deve fare il suo cammino , svolgersi e completarsi nella esperienza fino a quando l ' esperienza non la riprovi ? Non si avvede egli , il buon curato , che il suo non possumus sta al moto delle idee come la zavorra alle navi - invece di sommergere , equilibra ed assicura ? « E il sindaco , ignora egli che le violenze e le stragi sono del pari una necessità del movimento ? che , per dar passo alla locomotiva , il ferro e la polvere debbono prepararle il cammino , distruggendo la vegetazione , appianando la montagna , divergendo il torrente ? « Non è questa la istoria inevitabile del movimento umano ? ... Ma chi bada alla storia ? Chi la comprende ? L ' uomo è sempre nuovo sulla terra . L ' esperienza de ' suoi predecessori non è lezione per lui se non in quanto lo ammonisca che essi nulla hanno fatto di bene , che tutto bisogna rifare . « Oh ! se l ' uomo potesse leggere l ' avvenire ! Forse riconoscerebbe la sua vera missione , l ' inanità de ' suoi sforzi per migliorare la condizione propria , e la sua divina efficacia nel cooperare all ' equilibrio ed allo sviluppo del cosmos ! Ove ciò avvenisse , un nobile orgoglio potrebbe egli sostituire alla vanità disillusa dell ' io , e dire con più soda convinzione : io sono una leva della intelligenza di Dio - agisco per lui e con lui - tutto che produco è perfetto - e forse , l ' atomo perduto nell ' universo , compiuto il sacrificio del dolore operoso , si riunirà , si identificherà in quell ' Essere Uno , che è la Causa e l ' Effetto dei mondi . « Scriviamo la storia dell ' avvenire . Dessa troverà fede più che la storia del passato . Per essa la vanità e la follia si acquieteranno in un concetto filosofico e morale ... ! « Per scrivere questa storia , non è mestieri di profonda dottrina , nè di penose investigazioni , nè di lunghi e meditati raffronti . La logica naturale può dettarla . Raccogliamo le idee dei nostri tempi , i principii innovatori che oggi si presentano in germe ; seguiamo il loro movimento , il loro sviluppo - completiamo tutte le aspirazioni dell ' epoca nostra traducendole in fatti ; l ' avvenire non avrà più segreti per noi . La nostra istoria potrà ingannarsi nelle date . - Cosa sono le date ? - Una divisione convenzionale del tempo indivisibile . Che importa se gli avvenimenti non sieno numerizzati e disposti a rubriche come le cartelle del notaio ? Non basta il saperli veri , necessariamente esatti come il prodotto di una addizione , come la logica di un calcolo algebrico ? « Osiamo dunque ! ... Poichè la definizione mi sfugge ; poichè il verbo si rifiuta ad esprimere l ' idea - sforziamoci di tradurla in una serie di fatti ! « Che è mai l ' Abrakadabra se non il programma , lo scheletro di tutta la istoria umana ? Completiamolo - riempiamo le lacune , vestiamolo di muscoli e di nervi ! Ch ' egli si muova , si agiti , precorra gli spazii dell ' avvenire ! ... Tutti lo riconosceranno , lo comprenderanno , e l ' umanità dovrà arrendersi all ' evidenza del suo concetto ... » CAPITOLO VI Eureka ! Il signore aveva trovato . Snodò le mani dalla fronte , prese un gran foglio di carta , e in mezzo a quello disegnò con la penna la figura cabalistica del suo concetto : A B R A K A D A B R A A B R A K A D A B R A B R A K A D A B A B R A K A D A A B R A K A D A B R A K A A B R A K A B R A A B R A B A La mente del signore non era punto affaticata dal cozzo di tante idee , di tante ipotesi mal definite e peggio coordinate . Quella rassegna aveva portato il suo frutto . Gli aveva suggerito il modo più ovvio per esprimersi . Egli non cercava di meglio . Vegliò tutta la notte sull ' Abrakadabra . Quando il medico e i domestici entrarono , al mattino , nella sala , trovarono il signore seduto al tavolo , cogli occhi fissi alla figura cabalistica , intorno alla quale avea disegnato un laberinto di lineette e di segni misteriosi , un intreccio di circoli e di triangoli bizzarramente collegati ; e in quello sfondo egiziano , inverosimili accoppiamenti d ' uomini e di belve , di alberi e di case , una nuova generazione di animali e di vegetali sospesi o inchiodati alla periferia di un mondo impossibile . Il medico , che era entrato in punta di piedi , si pose dietro le spalle del signore , e contemplava quegli sgorbi con espressione di pietà . - Non sarebbe tempo di prendere un po ' di riposo ? - disse il medico a mezza voce , come temesse di produrre una scossa troppo violenta sui nervi dell ' amico . Il signore , colpito da quella voce , tracciò rapidamente sul margine superiore del foglio alcune lineette ondeggiate , e volgendosi al medico col sorriso più sereno : « Grazie del buon suggerimento , gli disse ! ora che il lavoro è compiuto , posso mettermi a letto col cuore tranquillo . Da dieci mesi non ho mai gustato il bisogno del sonno come in questo momento » . Il medico , come era usato di fare ogni mattina , portò la mano al polso del signore , e parve molto sorpreso di trovarlo in piena calma . - Sono guarito ! - disse il signore levandosi in piedi - l ' Abrakadabra è spiegato ... Esso è qui ... su questo foglio , e quando mi piaccia , io potrò leggerlo all ' universo e farlo comprendere a tutti . - Che ! ... queste linee ? ... questi geroglifici ? ... - Sono la storia dell ' avvenire , sono la soluzione del grande problema mondiale - disse il signore coll ' accento della convinzione più serena . - A rivederci ... domani ... volevo dire ... stassera ... ! ... fa di invitare tutti i nostri conoscenti ... Che tutti prendano parte alla festa ! ... Io sono guarito ! ... perfettamente guarito ! Il signore piegò il foglio , se lo pose in tasca , ed uscì per avviarsi alla sua camera da letto . Il medico e i due domestici stettero parecchi minuti a guardarsi in faccia ; né potevano riaversi dalla sorpresa . - Ch ' egli sia guarito davvero ? - pensò il medico . - Tanto meglio ! Io avrò guadagnato della celebrità a buon mercato ... e in pochi anni potrò avere il mio posto alla direzione della Senavra ! ... Così va il mondo , e bisogna lasciarlo andare così per il meglio di tutti ! Il nostro medico aveva assorbito il sistema filosofico dell ' Abrakadabra senz ' avvedersene . Per tutta la giornata il signore fu invisibile . I domestici , inquieti , più volte avevano spiato all ' uscio della sua camera da letto - nessun rumore , nessun movimento . Il medico , verso tre ore , entrò nella camera . Il signore dormiva profondamente . Gli ordini erano stati eseguiti . Fu preparato un copioso desinare . Il sindaco , il farmacista , il curato , il marescalco , il barbiere ed altri notabili del paese furono invitati . Nessuno mancò all ' appello . A sei ore tutti si trovavano nella sala . Il signore entrò festevolmente , strinse la mano di tutti , e accennò ai commensali di sedere . Inesplicabile cangiamento ! ... La fisonomia del signore non era più quella del giorno precedente . Pareva ringiovanito . Un raggio di benessere , di felicità , brillava nel suo sguardo , nella candidezza vivace della sua fronte . La callotta turchesca era scomparsa , e i capelli abbondanti e crespi si espandevano intorno alle tempia d ' alabastro , scolpite di intelligenza e di bontà . L ' abbigliamento era semplice nella sua eleganza . Il soprabito , aperto sul petto , metteva in evidenza il candore irreprovevole dei lini leggermente ombreggiati da una barba tizianesca . Al principiare del pranzo , nessuno parlava . Lo stupore imponeva alle lingue . Ma il signore , con una disinvoltura , con una spigliatezza ammirabile , aperse la conversazione e ridonò la loquela ai commensali . Parlava di tutto . Sfiorava gli argomenti più serii con una leggerezza che toccava l ' affettazione . Il curato non poteva darsi pace in udirlo celiare sul tema delle scomuniche e sulle strategie bellicose di monsignore De - Merode . Il farmacista più volte dovette fremere nel vedere il suo Garibaldi degradato al confronto di Cavour , e la reggia di Torino ritenuta più modesta della reggia di Caprera . Il sindaco , che credeva passarsela netta dagli attacchi , sull ' ultimo dovette trasalire per una terribile sentenza : i moderati , per trovarsi nel centro dei due partiti estremi , non hanno altro vantaggio che di essere più prossimi alla ghigliottina di questi ed alla forca di quelli . Il signore si divertiva a tormentare i suoi commensali politici con una sequela di proposte contradittorie , di domande equivoche , di sarcasmi , di sofismi provocanti . Egli sorrideva trionfalmente del loro imbarazzo , e tratto tratto lanciava una ironica occhiata al marescalco ed al barbiere , i quali , senza comprendere , aderivano a tutto . - « Essi mangiano e approvano - pensava egli - ecco la maggioranza , il coro di tutti i drammi sociali , il fondo massiccio di tutte le storie » . In sul finire del pranzo , per un gusto di rappresaglia naturalissimo a chi si sente umiliato da una eloquenza intrattabile , il curato fece una sortita veramente pretesca , dove il malumore e la stizza spiccavano in tutta buona fede . « A dire il vero ... signor mio - e voi non vi meraviglierete , nè v ' offenderete d ' una cosa cotanto naturale - c ' erano molti in paese ... e anch ' io fra questi - vi parlo schiettamente - c ' erano molti , che a giudicarvi dalle apparenze esteriori e sopratutto dalla vostra taciturnità ... vi credevano ... - Pazzo ... non è vero ? ... - Io non avrei osato dir tanto - proseguì il curato - ma , poiché la signoria vostra ha voluto buttarla fuori netta e schietta - credo inutile temperare l ' espressione con dei sinonimi , che presso a poco si equivarrebbero ... - A meraviglia ! ... La verità , bisogna aver il coraggio di dirla per intero ... Io fui pazzo - ed il mio ottimo medico potrebbe attestarlo meglio di chicchessia - io fui pazzo pel corso di oltre dieci mesi ; e la mia guarigione non data che da poche ore . Io mi era smarrito in un immenso laberinto di idee ; io mi esauriva in uno sforzo del pari tormentoso che impotente per trovare ad esse una formola precisa ed evidente all ' altrui intelligenza . Io cercava questa formola nelle vostre polemiche , nelle vostre interminabili discussioni . Era il mio torto . Seguendo questo sistema , io non faceva che alimentare la mia pazzia coi riflessi della vostra . Ah ! perchè io ricuperassi la mia ragione , perchè io potessi rassicurare la mia coscienza e il mio intelletto , era necessario che l ' Abrakadabra si convertisse in un ' avvenimento storico - e che io - sull ' appoggio di questo avvenimento - potessi dirvi : i pazzi siete voi ! - Ma in nome di Dio ! - sorse a dire il curato - ci spiegherete voi alla fine cosa sia questo vostro Abrakadabra ? ... - L ' Abrakadabra - rispose il signore - è la storia perenne del movimento umano riflessa in un ' epoca sconosciuta all ' universale , in un ' epoca avvenire . - Ah ! sarei ben curioso di sapere in qual libro voi l ' abbiate trovata codesta istoria dell ' avvenire ! Deve essere un libro raro e preziossimo ... ed io mi terrei ben felice che qualcuno me lo prestasse ... tanto da sbizzarrirmi una mezz ' ora nei mondi sconosciuti ! - Il libro non è raro , signor curato , ma non cessa di essere prezioso . La natura lo ha impresso nella mente di tutti ; sebbene noi abbiamo il torto di leggerlo a rovescio . L ' istoria del passato e del presente sono una conseguenza logica dell ' istinto umano , che non può mutarsi . Studiate in voi stessi le leggi di questo istinto , e avrete la istoria dell ' avvenire . - E voi ... credete ... di conoscere questa storia ... ? - Tanto che , se voi non sapeste leggerla nel vostro libro , potrei prestarvi il mio , perfettamente trascritto e corredato di commenti . Il signore parlava con una calma , con una convinzione , che eccitava all ' ultimo grado la curiosità de ' suoi uditori . Il curato era perplesso . Non ardiva manifestare il suo desiderio ... Temeva per sè , per la fede degli altri ... Un segreto presentimento lo avvertiva che la storia del signore doveva portare un terribile crollo al sistema del non possumus e ad altre teorie venerande . La curiosità del sindaco non era scevra di terrore . La ghigliottina o la forca si affacciavano alla sua imaginazione come un terribile dilemma ... La mano ignota dell ' avvenire lo stringeva alla gola come un capestro ... Il farmacista era più fidente . Un uomo di idee tanto avanzate credeva di non aver nulla a temere dal progresso . Nella storia dell ' avvenire egli si vedeva riservata la parte più brillante . Il signore attraverso alle esitanze ed ai terrori , indovinò il desiderio della sua piccola assemblea . Si levò di tasca il foglio cabalistico che noi conosciamo , lo spiegò sulla tavola , e si fece a narrare la sua istoria . E poichè la storia dell ' Abrakadabra vuol essere molto lunga , e , osiamo sperarlo , molto interessante , noi la riporteremo tutta di seguito senza avvertire le pause , le objezioni , le piccole controversie suscitate dai fatti , e quegli accidenti di tempo e di luogo che non hanno da fare coll ' azione . Il signore narrò la sua istoria in diverse riprese . La sua fisonomia mutava espressione a seconda degli avvenimenti , o piuttosto a seconda delle momentanee disposizioni dell ' animo . A volte grave e severo , a volte scherzoso e beffardo . I suoi entusiasmi erano brevi , intermittenti - si ammorzavano d ' improvviso come se un lampo di incredulità gli attraversasse la mente . Rideva nel dipingere una scena di desolazione - declamava tragicamente una inezia . Quando i suoi ascoltatori parevano profondamente impressionati , egli si affrettava a distrarli con una digressione faceta , con un episodio puerile . Non sempre riusciva all ' intento . Col procedere della narrazione , collo svilupparsi degli avvenimenti , egli prendeva pe ' suoi personaggi immaginarii , un reale interesse . Finiva coll ' amarli - e da ultimo , come il Dio della Genesi , si pentiva di averli creati . Comprendete voi quest ' uomo singolare ? ... Lo vedete ? ... Ascoltate la sua istoria come egli ve la narra - meditando e ridendo . CAPITOLO VII . Dove conduce il principio di nazionalità . A quell ' epoca - parlo del 1977 - l ' Unione Europea ( ) era un fatto compiuto . Quante transazioni di idee e di principii , quante lotte della intelligenza e della materia , quanti dolori , quanti sacrifizii , quanto sangue , per riuscire al patto federativo di tutti i popoli di Europa ! Non per questo dobbiamo ritenere illogici gli sforzi del secolo precedente per determinare e circoscrivere le nazioni entro i confini segnati dalla natura ( ) e dalla tradizione storica . A prima giunta parrà assurdo . Ma l ' idea di costituire l ' Europa in una sola e grande nazione non avrebbe potuto sorgere nella mente dei popoli se il principio di separazione non si fosse preventivamente concretato . La mente umana procede a gradi , ma non si diparte mai dalla linea retta . Un po ' di storia retrospettiva per intenderci meglio . Vi fu tempo - quando le aspirazioni , che più tardi si chiamarono nazionali , si agitavano in embrione nella mente di pochissimi - vi fu tempo in cui l ' Italia era patria ignorata per la massima parte degli Italiani . - Ciò che per l ' Italia , ripetasi per la Francia , per la Spagna , per tutte le altre nazioni . Da noi si diceva : milanesi , bergamaschi , lucchesi , aretini , faentini e via via . Ci vedevamo di rado . Poco ci conoscevamo : disgiunti da naturali barriere , da pregiudizii ereditati , ci detestavamo per tradizione . Si aprirono delle strade - le comunicazioni si resero più facili - il commercio mise a contatto queste popolazioni limitrofe , che per molti secoli si credettero antipode . - Oh che ? ... non siamo tutti fratelli ? ... Non si parla tutti la medesima lingua ? E dopo una tale domanda , in un giorno di buon umore o di comune pericolo , i cittadini di Lodi e quelli di Bergamo , i cittadini di Arezzo e i Pistoiesi , i cittadini di Faenza e quei di Ferrara , si fusero in una denominazione più collettiva - Lombardi , Toscani , Romagnoli . Il Municipio si eclissò nella provincia - più tardi le grosse provincie assorbirono le minori - le mille divisioni si restrinsero a cento - e quando le cento divennero dieci , la parola italiani uscì finalmente dallo spirito del popolo , e da quel giorno l ' Italia fu fatta . Più tardi - ( le proporzioni si dilatano , ma il processo è sempre uguale ) - italiani , francesi , spagnuoli , portoghesi , quattro nazioni di indole omogenea e strettamente collegate da reciproci interessi , un bel giorno si accorgono di aver comune l ' origine . - Chi siamo ? d ' onde veniamo ? Meraviglia ! stupore ! ... E dire che per tanti secoli ci siamo guardati in cagnesco , chiamandoci stranieri con reciproca diffidenza ed abborrimento ! Noi siamo latini ! - La parola è trovata . - Una razza distinta dai germani e dagli slavi - una razza che deve fare da sè , che deve fondersi , serrarsi in vincolo dissolubile ... - Latini , tedeschi , slavi - ecco la nuova divisione che deve fondare il nuovo principio separatore , che deve condurci alla unità europea . Le strade di ferro , il compiuto traforo del Cenisio , il telegrafo parlante , le locomotive aeree , ed altre facilitazioni di contatto fra popoli e popoli , affrettano necessariamente l ' applicazione del nuovo principio . Dal 1884 al 1890 la questione di razza tiene agitata l ' Europa , come trenta anni prima la questione di nazionalità . Non intendo farvi attraversare tutta la storia di un secolo ; ma l ' incidente che venne a determinare questo nuovo progresso verso la fratellanza universale vuol essere accennato come una terribile minaccia alla diplomazia incongruente ed egoista . I popoli latini erano prossimi a fondersi . Convenuti i patti , accettati in massima dalle singole parti . L ' iniziativa latina doveva necessariamente seguirsi dai tedeschi e dagli slavi , informati al nuovo principio . Che si tarda ? ... Come si spiega questa lunga esitazione ? Dal 1888 al 1890 , pel corso di due anni , eterni , fastidiosi , rovinosi , le tre razze si guardano , diffidenti e non osano fare il passo decisivo . Che farà l ' Inghilterra ? - ecco la domanda che tutti si ripetono . Da qual parte vorrà mettersi l ' Inghilterra ? - Rimanere neutrale ? ... isolarsi ? - non è possibile - Unirsi ai latini ? - Gli antichi pregiudizii vi si oppongono . - Mettersi cogli slavi ? - C ' è troppa ruggine colla Russia . - Farsi tedesca ? - Non c ' è il suo tornaconto . L ' Inghilterra diplomatizza .... . minaccia interventi ... piega a destra ... piega a sinistra ... giuoca di ministeri e di note contraddittorie ... oggi parla latino ... domani sbuffa degli off tanto lunghi o si prova a belare degli oschi ... ! A forza di svolgere , di invertire , di avviluppare la questione , l ' Inghilterra perde la bussola ... non riconosce più la propria razza ... minaccia di dichiararsi calmucca ... Tutta Europa rimane per due anni sospesa , aggirata dal vecchio manubrio di lord Palmerston ... Finalmente ... la mattina del 20 agosto 1890 ... un dispaccio dell ' Agenzia Stefani leva i popoli dall ' ansietà , l ' Europa dall ' immenso fastidio ... Il dispaccio annunzia un terribile cataclisma già preveduto fino dal secolo precedente ... La grande isola Britannica , a forza di proteggere e di mantenere l ' equilibrio di Europa , ha finito col perdere ella stessa il proprio equilibrio , e si è capovolta ... , sommersa nell ' Oceano ! I bastimenti a vapore partiti quella mattina dall ' Havre per approdare alle foci del Tamigi , dopo breve tratto di mare , furono attratti da un flusso irresistibile e condotti a naufragare sovra un informe ammasso di carbon fossile e di balle di cotone , che il giorno innanzi si chiamava Inghilterra . Questo avvenimento storico era troppo grave perchè io potessi pretermetterlo . E debbo aggiungere - a vergogna dell ' umanità - che il raccapriccio dell ' orribile cataclisma non fu espresso dall ' Europa colla desiderabile ipocrisia . A Parigi e a Pietroburgo si fecero luminarie e fuochi di artifizio . La questione di razza era sciolta , e nel novembre 1890 divenne un fatto compiuto . Che manca ora all ' unificazione completa di Europa ? - Un breve passo dell ' idea . Cessate di chiamarvi latini , tedeschi e slavi ! - non siete tutti Europei ? Perchè fantasticare una differenza di origine ? Una è la terra che vi ha generati ; identici i costumi , pari la civiltà . Per una vicenda di tristissimi secoli , invasori ed invasi , persecutori e perseguitati , rimescolati da cupidigie prepotenti , da odii ed amori nefasti , qual ' è di voi che porti nel volto e nello spirito i caratteri originali della propria razza ? La Provvidenza vi ha resi bastardi perchè un giorno abbiate ad abbracciarvi e chiamarvi fratelli . Qual marchio vi distingue gli uni dagli altri ? ... Come potete riconoscervi ? - Al diverso linguaggio ? - Ebbene : perchè mai questo epilogo di razze non potrà parlare la medesima lingua ? ... Si stabilisca una lingua per tutti - la lingua universale , la lingua cosmica ! - e tutte le differenze spariranno . Credereste ? - l ' idea della unificazione di Europa fu appena enunziata dai pensatori , che subito venne sancita dall ' universale consenso . Parimenti ben accetto fu il pensiero di creare una lingua cosmica ; ma la scelta di questa lingua diede origine a fatali dissensioni . I vecchi pregiudizii tornarono a galla - i puntigli si inviperirono - la lotta fu lunga e piena di fastidi . - Inventeremo una nuova lingua ? - A che pro , mentre tante ne abbiamo ? Perchè incomodare tutto il mondo allo studio di un nuovo dizionario ? Non è meglio servirci di una lingua già usata ... , della francese , per esempio , nota alla maggioranza degli Europei ? La questione fu deferita ad un congresso di filologi , i quali si adunarono a Berlino , e dopo tre anni di discussione , convennero nel proposito di creare la nuova lingua incominciando dal riformare l ' alfabeto . Quella decisione fu accolta in Europa con poco favore . Ma l ' assemblea dei filologi stette dura ! Erano molti , circa duemila , e caparbii . Si accinsero in buona fede all ' arduo lavoro . Si accapigliarono per ben cinque anni prima di decidere se il nuovo alfabeto avesse a cominciare coll ' o piuttosto che coll ' a . Millenovecentonovantanove oratori avevano parlato pro e contro . Quando l ' ultimo inscritto si alzò per parlare in merito , una grossa bomba venne a cadere sul tavolo del presidente , e scoppiò con orribile fracasso . Fuggirono tutti . Que ' buoni filologi , nel calore della polemica , non si erano accorti che la razza latina e la razza tedesca trattavamo da due anni la medesima questione cogli argomenti delle bombe e delle cannonate . I latini entrarono in Berlino la mattina del 10 gennaio 1925 , e occuparono la città malgrado le proteste e le minacce di tutta la Confederazione germanica . Era fissato che quella occupazione militare affrettasse l ' effettuazione delle nuove idee . I preliminari della unione federativa delle tre razze furono stesi a Berlino . Quei preliminari , due anni dopo , nel 1930 , ebbero conferma di un trattato definitivo , che fu steso a Parigi e firmato da duemila rappresentanti del popolo europeo eletti per suffragio universale . I latini , preponderanti di autorità per le recenti vittorie delle armi , ottennero di far accettare la francese come lingua cosmica . Singolare è l ' articolo che si riferisce a questa legge . La lingua francese viene accettata a condizione che , per l ' uso universale , essa venga traslocata dal naso alla bocca , e purgata dalla blague . La grande Unione non poteva costituirsi che sopra un sistema di discentramento amministrativo molto frazionato e molto libero . L ' Europa si divise in ventiquattro dipartimenti . L ' Italia , suddivisa in quindici comuni di primo ordine o centrali , e centoventidue di secondo ordine , nel 1957 era considerata il più popoloso e il più civile dipartimento della Unione . Chi mai avrebbe immaginato che un sì rapido sviluppo di intelligenza e di moralità , dovesse emergere da un impeto di collera popolare , da un avvenimento barbaro in apparenza , e con tal titolo riprovato dagli storici contemporanei ? Questo avvenimento - poichè ci accadde accennarlo - fu l ' incendio e la distruzione di Roma , decretata da quel popolo stesso che pochi anni prima aveva eletta la città dei Cesari e dei papi a capitale del nuovo regno italiano . Istallarsi in Roma , consenziente la Curia , benevolo il papa , voleva dire per il governo italiano abdicazione di ogni idea liberale , di ogni principio di moralità . Tardi ma in tempo lo compresero gli italiani . Quando ai banali entusiasmi della piazza , alimentati dal baiocco papalino ; quando al sacrilego connubio delle mascherate e delle processioni , delle riviste e dei tridui , sottentrò la calma normale di una nazione che grande si crede , allora i disinganni cominciarono , il pericolo si annunziò minaccioso , il tradimento della Curia esalò putrido e nero dalle sentine cardinalizie . Il Parlamento invaso da canonici - il Senato una congrega di cardinali e di cappuccini corpulenti - le riforme del Codice affidate ad una Commissione di Domenicani ! L ' Italia , più che mai aggravata dalla cappa di piombo simboleggiata ; dall ' Alighieri , dopo tanti fastidi e tante guerre per la conquista della capitale , ricominciò a cospirare per disfarsene . La nuova cospirazione affrontò senza esitanza e senza scrupoli il dogma religioso . Rénan preso il posto di Mazzini . La Vita di Gesù Cristo divenne la Giovine Italia dell ' epoca nuova . Pio X vide gonfiarsi la marea della rivoluzione anticattolica , e tremò di esser l ' ultimo dei papi . Assediato dalle riforme fin dentro le mura del Vaticano , mal trincerato negli antichi sofismi e inesorabilmente aggredito dalla logica universale , stolidamente pertinace , pertinacemente crudele , si avvisò di sommergere la idea in un oceano di sangue umano . E il Nerone dei papi non ebbe raccapriccio a pensare che , per riuscire nel suo immane proposito , l ' eccidio di tutti gli italiani , di trentadue milioni di italiani , non avrebbe rappresentato che un impercettibile episodio dell ' universale macello . Ad esempio di un suo predecessore , del pari insensato ma meno cannibale , Pio X fuggì da Roma con poco seguito , lasciando dietro i suoi passi benedizioni e scomuniche derise . Ma fuori dell ' Italia , segnatamente in Francia e nel Belgio , il gonzume cattolico prestò al pontefice un contingente di armati abbastanza numeroso . Tutto il pantano , tutta la feccia del sanfedismo fermentò per la nuova crociata . Ricondurre il papa a Roma fu l ' ultimo grido della setta impotente . Questo supremo attentato dei papi contro il progresso , quest ' ultimo sforzo per estinguere nella umanità la ragione , il soffio di Dio , allarmò gli Italiani , e convertì la pazienza di lunghi secoli in furore disperato . Si distrugga Roma ! - fu il grido di tutta Italia . - E l ' Italia , stanca di preti e di atroci pregiudizii , era pronta ad incenerire le sue cento città , a suicidarsi in un ammasso di ceneri . La città dei Cesari , la sentina dei preti , la capitale di un nuovissimo regno , il giorno 24 settembre 1888 , non era più che un mucchio di macerie e di carboni . Due idolatrie , la pagana e la cattolica , furono sepolte in quell ' incendio per non lasciare alcuna traccia della loro esistenza . Gli ultimi torsi di Apollo e di Vesta si rovesciarono nell ' amplesso degli scheletri santificati , delle carogne adorate . Le due superstizioni sprofondarono nell ' immenso rogo , irridendosi , imprecandosi . Da quell ' incendio una gran luce si diffuse per tutta la Italia , la luce della riforma . Al vangelo dei papi sottentrò il vangelo che grida all ' umanità : siate fratelli ! Che poteva la reazione dopo una protesta sì imponente ? - I crociati si perdettero d ' animo . Pio X , vedendo la sua causa disperata , domandò asilo alla Francia . Voleva morire nel castello di Avignone . Ma la città che altre volte aveva assaggiato la mala gramigna , non volle saperne di calze rosse nè di chieriche . E certo avrebbe accolto a sassate il venerando corteo , se il papa ed i suoi , con opportuno consiglio , non si fossero arrestati in una città meno guasta . L ' ultimo papa finì i suoi giorni a Carpentras , come un vecchio mobile obliato nel solaio . Nell ' anno 1890 il governo italiano trasferì la sua sede a Napoli , che ebbe titolo di capitale del Regno . Ciò avvenne con grande soddisfazione di tutti . Un conte Ricciardi , che dietro un tal esito avrebbe consentito ad accettare il portafogli degli interni , morì per esuberanza di gioia . Questa digressione sulle cose di Roma mi ha preso il tempo che io intendeva consacrare ad un quadro statistico di tutti i dipartimenti e dei principali Comuni della Unione Europea , nell ' anno 1977 . Io vi prego dispensarmi da tale fatica . A chiarire gli avvenimenti che sto per narrare sarà più opportuno un rapido cenno delle leggi che formano la base della nuova Costituzione , delle istituzioni , delle opinioni politiche e religiose dell ' epoca , degli usi introdotti nella vita pubblica e privata , delle condizioni morali e fisiche della nuova società , considerata nell ' individuo e nelle masse . Tutto ciò occuperà lo spazio di un breve capitolo . CAPITOLO VIII . L ' avvenire comincia a beffarsi del presente . Conciliare la più ampia libertà individuale colle maggiori guarentigie di sicurezza e di ordine pubblico , ecco il principio a cui si informano tutte le istituzioni politiche e sociali dell ' Unione Europea . Il secolo precedente disputava di forme . Monarchia costituzionale o Repubblica , tale il dilemma rappresentato da due frazioni ugualmente ispirate da liberalismo . Le moltitudini si lasciavano imporre dalla parola senza badare all ' essenza . Ignare di storia o dimentiche , non comprendevano che la tirannia può prendere tutti i nomi e inalberare tutte le bandiere . Si discuteva , si pugnava per le apparenze , per le etichette , per il timbro delle carte pubbliche . L ' Unione Europea riflette quegli antichi assurdi nei mirabili risultati della sua tolleranza . I capi dei dipartimenti , e perfino i capi dei comuni si chiamano capricciosamente Gran Proposti , Sindaci , Presidi , Re , Imperatori , Capo - famiglie , Padri , Czarri , Sultani , Borgomastri , Consoli , Dogi , Centurioni , Pretori , Custodi , Moderatori , Gonfalonieri , Istromenti , Bani , Governatori , Commissarii , ecc . , ecc . Tanto è vero che la nuova civiltà non fa caso dei nomi . Le attribuzioni di questi Capi , comunque si chiamino , sono perfettamente identiche . Vittorio Emanuele III re del comune Dora , Berretta III gran proposto dell ' Olona , Manin Il doge di Venezia , Libeny Il governatore di Vienna , Camillo Ugo presidente di Parigi , Carlo Bixio borgomastro di Genova , non sono che mandatarii del popolo , eletti per voto universale , incaricati di presiedere il Consesso degli Anziani o Padri di famiglia nelle adunanze Comunali . Vittorio Emanuele III , con titolo di Re , rappresenta il capo del dipartimento Italia , sebbene i proposti dei singoli comuni sieno affatto indipendenti da lui . Tutti i proposti ( usiamo questo titolo per intenderci ) sono anche rappresentanti del comune nelle assemblee del dipartimento e nei congressi generali della Unione . Le assemblee parziali del dipartimento , per l ' Italia , si tengono a Napoli nell ' ultimo giorno di ciascun mese . I congressi generali si adunano a Berlino due volte all ' anno , alla fine di ciascun semestre . I rappresentanti del popolo Europeo sommavano , nel 1976 , a duemilasettecento quattordici . Lo statuto della Unione ha per base la santificazione di un diritto naturale che l ' umanità per lunghi secoli disconobbe ; il diritto di esistenza . Ciascun cittadino di Europa , dal giorno della nascita fino al giorno dell ' estinzione , è alloggiato , vestito , nutrito a spese del comune . Questo comune , che noi chiameremo Famiglia per conformarci al linguaggio dei tempi , diviene necessariamente l ' esclusivo proprietario delle terre , l ' amministratore della sostanza pubblica . Tutti i cittadini della Unione sono guarentiti dalla miseria , e l ' educazione si estende a tutte le classi del popolo . - Ed ora , chi vorrà consacrarsi alle manuali fatiche ? Chi vorrà sottomettersi ai disagi , alla servitù dei lavori agricoli ? I canapi e le officine rimarranno deserte ... I terrori del nostro parroco reverendissimo si sono realizzati da oltre venti anni . La rivoluzione del 1935 ha tolto di mezzo le ultime tirannie sociali . Il mondo ha dovuto convincersi che disuguaglianza di condizioni non può esistere dove tutti abbiano raggiunto l ' uguale sviluppo di civiltà . L ' uomo che pensa non può essere il volontario dell ' aratro . La scienza conquistava gli intelletti , le braccia disertavano dal campo . La reazione del 1835 si provò di respingere alla gleba gli spiriti ribelli , ma si riconobbe impotente . I paria si emanciparono . L ' Europa tremò del futuro - l ' umanità tutta intera ebbe a dubitare della propria conservazione . L ' agricoltura è una necessità della esistenza umana - l ' agricoltura è dunque un dovere di ciascun uomo . Questo assioma sociale arresterà il disastro minacciato . La coscrizione agraria prenderà il posto della coscrizione militare . Dai venti ai venticinque anni , per legge del nuovo Statuto , ciascun individuo della Unione sarà coltivatore . Vanno esenti dalla coscrizione gli impotenti ai lavori manuali , e gli Eletti dell ' intelligenza . A questi ultimi , di numero assai limitato , lo Statuto accorda l ' esenzione per rispetto ai privilegi del genio . Godremo più tardi l ' imponente e giocondo spettacolo di un campo di coscritti . Vedremo come la vegetazione si avvantaggi da questa nuova coltura operata da braccia vigorose e intelligenti . I cinque anni di agraria sono pei contadini dell ' Unione , i più felici , i più caramente ricordati nella vita . Qual differenza fra l ' antica e la nuova circoscrizione ! Questa destinata a fecondare la terra , a portarvi la salute e il ben ' essere ; quell ' altra condannata a distruggersi distruggendo , al soldo di una idea non compresa o ripugnante ! I lavori campestri sono un esercizio riparatore pel giovane estenuato dalle lunghe fatiche della mente . Lo Statuto dell ' Unione , accordando a tutti i cittadini i mezzi di esistenza a patto che lavorino , pretende altresì che tutti sappiano . Ma il sapere non è facile conquista - non lo fu mai - oggi meno che mai . Eccovi , brevemente tracciato , il programma degli studi obbligatorii a ciascun individuo dell ' Unione . La lingua cosmica è la sola adottata nel pubblico insegnamento . Fra pochi anni lo studio di questa lingua sarà molto semplificato . Purchè i padri e le madri si facciano scrupolo di parlarla in famiglia a tutto rigore di grammatica e di stile , i figliuoli la apprenderanno naturalmente , si risparmierà il tempo e la noia degli esercizii scolastici . Ma i padri e le madri , nel 1977 , risentono un poco dell ' antica barbarie . La lingua cosmica non ha peranco distrutti gli antichi dialetti , e a Milano si odono ancora dei vecchi sessagenarii ricambiarsi il loro meneghino con qualche pretesa di municipalismo . Lo studio della lingua cosmica fa dunque parte del programma scolastico . Il fanciullo l ' apprende dai cinque ai sette anni . A otto anni egli ne sa quanto basta per comporre i suoi temi in prosa ed in versi , e sostenere un dibattimento improvvisato dalla cattedra di eloquenza . Poichè tutta Europa parla in lingua cosmica , ne viene di conseguenza che lo studio d ' altre lingue si rende superfluo . Se l ' Asia o l ' America vorranno intendersela coll ' Unione converrà bene che apprendano a parlare come noi . Questa massima vanitosamente praticata dai francesi in epoca più remota , oggi è all ' ordine del giorno in Europa . Ciò fa sperare che fra un altro mezzo secolo la lingua cosmica diverrà praticamente la lingua di tutti . Dagli otto ai quindici anni - il tempo che i barbari del secolo precedente sprecavano nel latino e nel greco - oggi viene impiegato negli studi matematici e filosofici , nella storia , nella fisica , nella astronomia , nella geologia , e nella spiritodossia , di cui fa parte il magnetismo , il galvanismo animale , e l ' ipoteticonia . Grulli , grullissimi i nostri nonni , che si ebetizzavano dieci anni a imparare una lingua morta , per non averne più traccia cinque anni dopo ! Ma venti volte più grulli , e pazzamente spietati , quando alla povera vittima del Ginnasio e del Liceo , inesperta dei propri talenti , della propria individualità , imponevano la scelta indeclinabile delle quattro professioni universitarie - la medicina , la farmacia , le matematiche , o il diritto ! Forse che ciascun uomo non è tenuto a conoscere le leggi del proprio paese , i diritti e gli obblighi che gli insegnino a governarsi , a tutelare i propri interessi ? E la scienza della economia animale , dell ' organismo umano , non è forse un bisogno di tutti ? Come può l ' uomo provvedere alla propria conservazione , alla igiene propria , esercitare la beneficenza e l ' amore verso i congiunti e le persone più care , quando non sia in grado di applicare opportunamente i pochi trovati dell ' arte farmaceutica ? ... E la matematica ? Potete voi reggervi sulla persona , camminare , muovere un passo - che dico ? - affidarvi ad un consiglio della ragione , se questa scienza non vi presti il suo appoggio e la sua logica ? Or bene : dopo un corso regolare nella Università della Unione , all ' età di venti anni , ciascun cittadino è giurisperito , medico , farmacista , ingegnere , architetto e magnetizzatore . Vale a dire : egli conosce delle singole scienze quanto può occorrergli per l ' uso proprio e pel servigio altrui . Le Università della Unione vi danno l ' uomo completo , l ' uomo che basta a sè stesso , che a tutti può giovare . Nel secolo gaglioffo del latino e del greco , chi avesse osato proporre un tale programma di studii universitarii si sarebbe buscato dell ' utopista , del matto ! Eppure , a quei tempi , uno studente , purchè si ricordasse di sfogliare il suo testo una settimana innanzi all ' esame , apprendeva in poche ore tutta la scienza medica o legale di un intero anno scolastico . Che vuol dir ciò ? Vuol dire che i professori di quell ' epoca diluivano in otto mesi di insegnamento la scienza aquisibile in poche ore . Vi pare inverosimile che , dopo cinque mesi di studi patologici e chimici e dopo altrettanti mesi di clinica pratica , un giovane di buona volontà sappia conoscere le febbri al moto del polso , e sia in grado di comporre una purga , di forare la vena per un salasso , di strappare un molare o una mascella ? Eppure , i grandi dottori del secolo precedente non erano più illuminati nè più pratici . Ma il massimo torto dei metodi antichi era di insegnare le scienze ab origine , discutendo i vari sistemi , raffrontando , eliminando , riproducendo tutte le ipotesi e tutti gli assurdi , pel gusto di confutarli e di agglomerare nei cervelli una erudizione , al meno danno , superflua . Che m ' importa di Giustiziano e delle Pandette ? - fatemi conoscere il mio codice , i miei doveri e i miei diritti ! ne saprò abbastanza per l ' uso mio , ed anche un poco per l ' uso degli altri . - In medicina , riepilogate il buono degli antichi , e i risultati positivi delle esperienze più recenti . In una parola : dateci la scienza dei tempi nostri , la sua ultima parola . Più tardi , per lusso , per capriccio di erudizione , consulterò le Pandette , o leggerò il vecchio Ippocrate . Così ragiona il secolo nuovo - su questa logica si basa il nuovo programma degli studi universitari . I giovani , che in un ramo speciale della quadrupla scienza , dimostreranno una attitudine fuori della comune ; gli Eletti della Intelligenza godranno la esenzione dalla legge agraria , e a spese della Famiglia verranno mantenuti per altri cinque anni in qualche Ateneo di perfezionamento . Ivi , sotto la scorta dei più illustri Primati si applicheranno al più ampio svolgimento della scienza preferita , per divenire più tardi Medici consulenti , Legali di ricorso , o Ingegneri di miracolo . Meno questi pochi eletti , tutti gli altri escono dalla Università per divenire coscritti dell ' agro . Ivi si completano con esercizii corporali molto favorevoli alla salute ed alla vigoria . Mi sono un po ' dilungato sul metodo di educazione , perchè da quello vi sarà facile argomentare il grado di civiltà generale . Come vedete , i carichi della Famiglia sono gravi e dispendiosi , ma i proventi , le rendite sono enormi . Oltre ai prodotti naturali delle terre , che esclusivamente le appartengono , la Famiglia percepisce le imposte sul lusso , le multe criminali , e gli accidenti ereditarii . Le multe criminali costituiscono per la famiglia una sorgente di reddito importantissimo . Desse furono sostituite , nel nuovo codice , alla pena di reclusione . Una volta abolita la pena di morte , dietro il principio che l ' uomo non ha diritto per qualsivoglia ragione di togliere la vita al proprio simile ; come potreste mantenere l ' inumana condanna della carcerazione , per cui il cittadino è privato della libertà , diritto sacro del pari e forse più inviolabile del diritto di esistenza ? Alla morte civile , supremo castigo dei grandi delinquenti , nel Codice di redenzione si coordinano gradatamente le multe criminali . Per comprendere queste multe è mestieri ricorrere alle leggi che provvedono al diritto di esistenza . Ciascun cittadino della Unione , nato da legale matrimonio , viene , dal giorno di sua nascita , iscritto nel libro di famiglia , e da questa iscrizione ha principio l ' assegno di vita . I genitori , o chi per essi , ritirano l ' assegno fino a quando il fanciullo abbia toccato l ' età gestiente , vale a dire ch ' egli sia in grado di governarsi . Raggiunta questa età - dodici anni - l ' adulto percepisce direttamente il proprio assegno . La Famiglia gli fornisce l ' alloggio , il mantenimento , l ' uniforme , e una somma di cento lussi ( franchi ) all ' anno , fino al compimento del corso universitario . La posta lettere , le strade ferrate , i vapori di mare , tutti i mezzi di trasporto sono gratuiti , ad eccezione dei palloni aereostatici , delle navi sottomarine , e delle locomotive a ribalzo . Il popolo ha libero accesso in tutti i teatri di prosa , direttamente amministrati e sorvegliati dal Consiglio di Famiglia . Sospendete questi provvedimenti , queste agevolezze , questi comodi , questi piaceri al cittadino che ha mancato a ' suoi doveri verso la società - ecco un eccellente codice di punizione ! Cento lussi ! ... Ah ! voi non potete apprezzare il valore di cento lussi per un nullatenente , per un povero diavolo che non abbia risorse fuori della piccola pensione che gli viene pagata dalla famiglia ! Figuratevi la disperazione di un borsaiuolo , quando , alla scadenza del suo premio , udrà la voce del pubblico tesoriere gridargli alla coscienza : - il tribunale ha posto il veto su ' tuoi cento lussi per il battizza che hai fatto sparire , per la catena che ti sei appropriato ! Procedete dai minori ai maggiori delitti , applicate le pene in proporzione . Sospendete il premio de ' cento lussi , vietate l ' ingresso ai teatri , negate il trasporto sulle ferrovie , su tutti i veicoli della Unione , diminuite l ' assegno necessario , salite di grado in grado alla più terribile delle punizioni , alla morte civile . Voi avrete una idea generica , ma precisa del nuovo codice criminale . Però anche in queste leggi tanto provvide e benefiche , apparisce , a chi ben le consideri , lo stigmate inevitabile della umana imperfezione . Perchè esclusi dal benefizio di esistenza i nati da unione illegittima ? Forse hanno colpa i miserelli della loro origine meno legale ? Non hanno diritto alla vita ? I dottori dell ' epoca vi rispondono : - la eccezione si è fatta per ristabilire e generalizzare il matrimonio , orribilmente screditato nel secolo precedente . Sotto questo aspetto , è mestieri confessarlo , legge più efficace non potevasi ideare . E perchè l ' uniforme obbligatoria agli adulti che percepiscono l ' assegno di famiglia ? - Una misura economica basata sull ' orgoglio umano . Non accordandosi l ' assegno agli adulti che a patto di indossare la uniforme del nullatenente , molti si asterranno per vergogna , e penseranno a guadagnarsi l ' esistenza col lavoro . Ma i poveretti che moriranno di inedia piuttosto che far mostra della loro miseria ? E i ricchi sfrontati che indosseranno la livrea per vivere a spese altrui ? - Meno male che la Legge ereditaria restringerà , fino a renderlo impercettibile , il numero degli accumulatori e degli usurai . Ma di questa legge , e d ' altre importantissime , come di tutti i progressi giganteschi delle scienze , delle arti e delle industrie , si vedranno manifestamente gli effetti , quando al breve accenno delle istituzioni seguiranno le storie del fatto . L ' anno 1977 , da cui appunto principiano queste storie , presenterebbe l ' apogeo del moto saliente dell ' epoca . L ' ordine pubblico , la pace , la moralità , il sentimento umanitario e religioso diffuso in tutte le classi e perfettamente armonizzante colla intelligenza e col sapere , il rapido succedersi delle scoperte , la pronta effettuazione di ogni idea veramente utile , gli incredibili ardimenti del genio , e l ' impotente cooperazione di tutte le forze animate e materiali che si associano per tradurli in fatto , ci obbligherebbero a chiamar questo il vero secolo d ' oro , l ' era preconizzata della felicità universale , se ... Questo se è il punto nero di tutti i tempi , di tutte le storie umane . Noi lo vedremo disegnarsi , prender corpo , agitarsi nella nuova epoca , mischiarsi a tutte le sue aspirazioni , a tutte le sue feste , a ' suoi trionfi , per gridarle eternamente : « il secolo peggiore e il secolo migliore per l ' umanità non esistono ! » Ma prima che si rivelino i dolori latenti , illudiamoci ancora un istante su questa superficie di bene . CAPITOLO IX . Il prete e la donna . Il secolo ventesimo è eminentemente spiritualista . Un secolo di temperamento nervoso , di umore ipocondriaco - sentimentale fino alla affettazione . Un secolo che abusa di fantasia , che stravizza nello studio e nella operosità , che si strugge dietro l ' ideale di una perfezione impossibile . Un secolo che delira di ascetismo e di amore . Il prete e la donna , come nel medio evo , rappresentano le figure predominanti di questa nuova società , che intenderebbe sublimarsi emancipandosi da ogni istinto materiale . Dopo la riforma religiosa , che ebbe principio colla distruzione di Roma , due foggie di preti , il bianco ed il nero , simboleggiarono distintamente la chiesa novella e la antica , le superstizioni del passato e la fede dell ' avvenire . I preti della chiesa riformata vestirono la tunica bianca come gli antichi leviti . I settarii del non possumus mantennero il loro abito nero , fatto più sudicio e più lugubre . Poco ci occuperemo degli avanzi sdrusciti della Curia romana , sopravvissuti all ' ultimo papa di Carpentras , all ' ultimo Lamoricière della Vandea . Nell ' anno 1977 le statistiche del Monde e dell ' Union si gloriavano di poterne contare venticinque in tutta Europa . Il prete riformato , il prete bianco , era l ' incarnazione più pura del progresso del secolo . Per lui l ' Europa si era unificata anche nel pensiero religioso . Il Cristianesimo contava sulla terra settecento milioni di credenti . Un vangelo che si riassume nel sublime precetto : non fate agli altri ciò che non vorreste fosse fatto a voi , perdonate , amate , non poteva tradursi nell ' osservanza generale che in un ' epoca molto civile e illuminata . I secoli ignoranti inneggiarono a Cristo senza comprenderlo . La superstizione , l ' idolatria , il fanatismo tennero luogo del culto morale . Era tempo che il cristianesimo riprendesse la sua alta missione libera e umanitaria . Era tempo che una convinzione illuminata si sostituisse al cieco entusiasmo , per proclamare questa verità incontestabile - che un Dio sapiente e benefico non potrebbe dare alla umanità un codice più santo del vangelo . Il prete bianco divenne apostolo , fratello , consolatore della umanità . I templi , consacrati esclusivamente alla predicazione ed alle assemblee , rinunciarono alle pompe idolatre . Le cerimonie del culto si celebrarono a porte chiuse . I sacri bronzi , annunziando la preghiera del levita , trasmettevano al popolo la benedizione , del Dio che è dappertutto . I leviti erano pochi , ma esemplari di moralità e di abnegazione . Non era ammesso al sacerdozio chi non avesse compiuti i trent ' anni . Il matrimonio spirituale era permesso ai leviti . Si associavano alla donna per avere in essa una ispiratrice , un ' emula di virtù e di sacrifizio , per adoperarla nelle missioni più dilicate e più ardue di carità e di consolazione . Ma voi non conoscete la donna dei nuovi tempi ! Voi non potete figurarvi questo angelico tipo dell ' Eva redenta , che tanto più si sublima quanto più i nostri padri la vollero degradata ! La sorveglianza tiranna è abolita . - E tu pure , o vivace farfalla dalle candide ali , esci dalla tua prigionia secolare ; percorri liberamente il giardino del creato ; inebbriati di luce e di profumi , raccogli il fiore che ti sorride , e , santificato da ' tuoi baci , chiudilo nel tuo seno palpitante ! Povera fanciulla ! - Aspettare , desiderare , morire ... ! tale la legge infame degli uomini antichi , de ' tuoi oppressori brutali . Per sottrarti a quella legge , a te non si apriva che una via , una via disperata , tremenda - gettarti nell ' abisso delle colpe , annegarti nel materialismo e nell ' onta . Tu non potevi esprimere al giovane amato le forti concitazioni de ' tuoi sensi . La tua giovinezza si consumava in disperati desiderii . Venivano cinque ... venivano venti ... ma egli non veniva ! ... Che fare ? ... Morire senza amore , o prostituirti al libertinaggio o , peggio ancora , immolarti in connubii legittimi e nefandi . Oggi , colle tue note più vergini , tu canti l ' amore alla gran luce del sole . Nessuno ti terrà disonorata ! Le scienze e le arti hanno cessato di respingerti . Al contrario , esse ti invocano . Le infermità reclamano la tua mano leggera ed amorosa , i tuoi farmachi ispirati . Il dolore domanda i tuoi sorrisi , i tuoi pianti . La colpa aspetta l ' assoluzione della sacerdotessa immolata ! Due vie ti schiude la bellezza , non avventurose del pari , ma ugualmente onorevoli e benefiche . - L ' uomo o l ' umanità , l ' amore o il sacrifizio . Quale sarà la tua scelta ? ... A tale domanda io mi sento invadere da un dubbio affannoso ... Via ! rispondiamo una volta a tutte queste ansie , a queste perplessità dello spirito ! Lo scenario è compiuto - le tinte locali son date - la ribalta è abbastanza illuminata - il coro ha recitato il suo prologo . È tempo che i personaggi principali si mettano in azione . CAPITOLO X . Una sentenza di morte civile . Trasportiamoci sulla piazza della cattedrale di Milano , nel giorno 15 agosto dell ' anno 1977 . Da soli tre mesi fu ridotta a compimento la magnifica facciata del tempio ; da soli tre mesi , nella vastissima piazza , larga tre miglia quadrate , auspice il Proposto Terzo Berretta , la famiglia dell ' Olona ha solennizzata la Nuova Pasqua delle genti . Ed oggi il funebre squillo della campana di Giustizia richiama i cittadini nella piazza per assistere ad una cerimonia lugubre , alla condanna di un gran delinquente , cui giusta il Codice di redenzione è riservata la pena della morte civile . Allo scoccare dell ' ora sesta , una folla di duecentomila persone si estende dalla gradinata del tempio fino alla estremità della contrada Santo è il Lavoro , che termina all ' Arco della Pace . Non una donna fra tanta moltitudine . Questa elettissima parte dell ' umana famiglia è dispensata dall ' intervenire alla triste cerimonia . - Nell ' anno 1977 , una donna che spontanea assistesse a tale spettacolo sarebbe disonorata . La creatura nata per amare , benedire e compiangere , non deve assistere ai sacrifizii inesorabili della legge . Ma silenzio ... ! L ' ora giuridica è suonata ... L ' esecutore della legge ha tolte le cortine che coprivano il palco d ' infamia elevato a poca distanza dalla cattedrale ... Il colpevole , vestito di gramaglia , le ginocchia strette di catene e il volto velato ... deve udire la sentenza ... I magistrati , i savii , gli anziani del popolo , che seggono nelle tribune laterali , si levano in piedi , si scoprono il capo ... Le porte del tempio si spalancano . I sacerdoti preceduti dal gran Levita si schierano sulla gradinata , giungendo le mani in atto di preghiera . Un colpo di cannone annunzia ai presenti ed ai lontani fratelli dell ' Olona che il banditore della giustizia è salito sulla torre e sta per proferire la sentenza ... La coscienza del dovere ha imposto silenzio alla folla ... Duecentomila persone ammutoliscono ... al primo cenno della legge . Qual è dunque la voce potente , che si propaga dall ' un capo all ' altro della città , come eco di tuono ? Il banditore della giustizia parla dalla tromba elettroeufonica , che ha facoltà di centuplicare il volume dei suoni ... L ' Angelo dell ' Apocalisse potrebbe servirsi di quella tromba per evocare i morti al giudizio finale . Ascoltiamo la voce del banditore : « A me , Federico Manfredi , banditore del Tribunale di Giustizia nella famiglia centrale dell ' Olona , incombe il triste ufficio di partecipare ai presenti ed ai lontani , ai cittadini d ' Italia e di tutta la Unione Europea , nonché agli abitatori delle altre parti del globo che a noi si legarono o fecero solenne adesione ai nuovi patti sociali e politici dell ' Era di Redenzione , qualmente all ' adulto fratello Secondo Albani , reo , confesso e convinto di parricidio , dietro sentenza concorde dei trecento consiglieri giurati , e il voto dei savii e degli anziani del popolo , sia decretata la condanna suprema della morte civile . « Le sagge riforme del Codice , le benefiche istituzioni civili e i tanti provvedimenti umanitarii introdotti nella famiglia sociale , resero il delitto meno frequente . Da quattro anni il nostro Tribunale di Giustizia non ebbe a giudicare alcun individuo imputato di assassinio . Ma pur troppo alle leggi e alle savie istituzioni sociali non è concesso mutare la natura dell ' uomo . Il progresso ha temperato gli istinti , raddolciti i costumi ; ma il germe del male , inerente alla creta viziata , non può a meno di svilupparsi in qualche individuo , e produrre il misfatto . « Finalmente , oggi abbiamo a deplorare una anomalia di tal genere . Secondo Albani , l ' adulto ventenne , che oggi vediamo relegato sul palco dell ' infamia , sospinto da una passione indomata , acciecato dall ' ira , trafisse di propria mano l ' autore de ' suoi giorni . Le circostanze del fatto constatate e determinate da giudici incorruttibili , stanno scritte nel resoconto che da tre giorni venne sottoposto al pubblico sindacato nel Diario del dipartimento . Nessun difensore essendosi presentato innanzi l ' ora prefissa dalla legge , è ritenuto che la coscienza pubblica abbia facoltà di confermare la sentenza del Tribunale . Da questo momento la condanna di Secondo Albani è divenuta irrevocabile . « Ed ora mi rivolgo a te , fratello reietto ; e bada che la mia voce è la voce di tutta l ' umanità che grida anatema sul tuo capo . « In epoca non lontana che con stolida jattanza intitolossi civile , l ' assassino era condannato a morire per mano del carnefice sulla piazza , al cospetto di un popolo , che assisteva a quella scena di sangue come a spettacolo giocondo . Il delitto punito col delitto , in luogo di moralizzare le masse , le abituava al ribrezzo dell ' orribile vista . Il popolo fu veduto ammirare ed applaudire al cinismo del condannato . - Sul palco di morte il delitto parve circondarsi di un ' aureola gloriosa - la vittima fu compianta , il boia imprecato . - E nondimeno , a quell ' epoca , molti eminenti legisti facevano l ' apologia della forca . I più miti , riconoscendo l ' immoralità del supplizio , lo dissero terrore indispensabile a reprimere istinti feroci . - Non avrei evocate le memorie dei barbari tempi , se non fosse rarissimo il caso in cui il Tribunale di Giustizia debba applicare ad un grande colpevole gli estremi rigori del Codice di redenzione . - È necessario che al fratello del reietto , e a tutta la famiglia che mi ascolta , io ricordi in che consista la pena della morte civile , e come debbasi applicare , e quali sieno quindi innanzi i soli rapporti possibili fra il condannato e la società che lo respinge dal suo grembo . « A te dunque , Secondo Albani , da questo momento è tolto il diritto di portare il nome de ' tuoi avi e dei tuoi congiunti di sangue , perocché non è giusto che tu abbia cosa veruna di comune con uomini onesti e rispettati . « Il titolo di Secondo , a te conferito nel giorno dell ' adolescenza , per stimolarti all ' emulazione di un padre benemerito della umanità , verrà trasmesso fra due giorni al minore fratello , cui rimarrà il privilegio di portarlo e trasmetterlo al figlio primogenito . « Per cinque anni e un giorno dovrà cessare ogni comunicazione fra te e il resto della umana famiglia . Non potrai soggiornare oltre ventiquattro ore in una città o circondario , né penetrare nelle case dei fratelli che ti hanno reietto , né assiderti alla mensa de ' tuoi simili , né profittare di alcun istituto pubblico , né viaggiare coi veicoli della Unione , né servirti di cosa veruna che appartenga alla Comunità degli uomini . « I tuoi fratelli , a qualunque famiglia appartengano o circondario o dipartimento della grande Unione Europea e delle altre comunità che adottarono il Nuovo Codice , non ricambieranno con te un saluto né una parola quando ti incontrino pel loro cammino . Passerai fra le genti come un ' ombra invisibile , come larva di un uomo che ha cessato di esistere . « E perché tutti ti riconoscano , e nessuno per inscienza o inavvertenza possa opporsi ai voti della legge , l ' Esecutore della Giustizia ti imporrà il collare di riprovazione , che tu porterai al collo per cinque anni ed un giorno fino ad espiazione compiuta . l ' esecutore di Giustizia sarà tenuto a conservare la chiave di detto collare , che egli stesso discioglierà in questo luogo medesimo , al cospetto dei magistrati e del popolo , quando , esaurlta la condanna , tornerai all ' amplesso dei fratelli . « Trascorsi i cinque anni ed un giorno , se , per malattia , o per altre circostanze indipendenti dal tuo libero arbitrio , tu non fossi in grado di tornare in questo luogo stesso per ricevere l ' assoluzione della famiglia ; in qualunque Dipartimento , o Circondario della Unione Europea , avrai diritto di invocare la risurrezione morale , che ti verrà prontamente accordata , in dipendenza al messaggio telegrafico che oggi si trasmette a tutti i Tribunali di Europa determinante il tempo e la durata della tua condanna . « Trascorsi i cinque anni ed un giorno , dacché l ' esecutore della Giustizia ti abbia levato il collare di riprovazione e i fratelli ti abbian reso l ' amplesso del perdono e dell ' oblio , tu riprenderai il tuo nome di casato , sopprimendo il titolo onorifico che ad altri venne trasmesso . Da quel momento verrai riammesso al libero esercizio di tutti i diritti - tu sarai puro ed onorato al cospetto degli uomini come al giorno della tua nascita . Noi confidiamo nella saviezza del popolo , perché i voti della legge vengano esauditi . Quegli stessi che oggi si allontanano dal condannato , troncando ogni rapporto con lui , e cooperando per tal modo alla espiazione della orribile colpa , fra cinque anni saranno i primi ad abbracciare il redento e ad accoglierlo come fratello . « Ed ora , o parricida , la tua espiazione incomincia . L ' esecutore del Tribunale faccia l ' opera sua . Al terzo squillo di tromba , la piazza sia sgombrata dal popolo - sulla Via della Misericordia , che il condannato dovrà percorrere per uscire dalla città , non veggasi persona ; - tutte le finestre e le porte dei palazzi si chiudano . - Giorno di lutto è codesto , e gravissimo lutto per l ' umanità ! Un fratello è morto alla vita civile ! » Le parole del Banditore furono obbedite . Appena le trombe mandarono il terzo squillo , i cittadini silenziosi e commossi abbandonarono la piazza . Era triste spettacolo . - Le tribune e le logge nello spazio di pochi minuti rimasero vuote . - I magistrati , i savii e gli anziani erano scomparsi ... I cittadini pei larghi sbocchi delle vie si disperdevano , affrettando il passo come a fuggire un luogo di desolazione . Sulla piazza deserta , poco lungi dal tempio , non rimaneva che un solo essere vivente - e questi , curvato , immobile , incatenato al palco di infamia , dominava la vasta solitudine , simile ad uno di quei neri fantocci che i contadini pongono a guardia dei campi . L ' Albani , durante la tremenda cerimonia , aveva provato tutti gli spasimi dell ' agonia morale . Atterrito dal silenzio e dalla solitudine , il condannato fece uno sforzo per sollevare la fronte ... aperse gli occhi ... Poi , ricurvando la testa , ruggì coll ' accento della disperazione : « Tutti dunque mi hanno abbandonato ! » - Non tutti ! - rispose una voce melodiosa e soave come la voce di un angelo . - Non tutti ! Gli uomini hanno sentenziato nella giustizia , ma Dio viene a te nella misericordia ! E l ' uomo che parlava di tal guisa , posò la mano sulla spalla del condannato : e questi rianimandosi , levò di nuovo lo sguardo , e vide un giovane levita , coperto di bianche vesti , che con affettuosa pazienza si adoperava a rimuovergli le catene . - Coraggio , fratello mio ! - proseguì il sacerdote ... - Voi mi chiamate fratello ? - mormorò l ' Albani ricurvando la testa . - Io solo ho questo diritto ; è un santo diritto , che mi accorda l ' altare , che il tribunale degli uomini non potrebbe contendermi . Al condannato , al reietto dalla umana famiglia , la Chiesa accorda un fratello , un compagno di pellegrinaggio , perchè sostenga il paziente sul cammino della espiazione . Questo incarico di sublime pietà venne a me accordato dal grande Levita , ed io gli resi grazie - e il mio cuore esulta di trovarmi teco . - Sorgi dunque ! sorgi , cristiano fratello , appoggiati al mio braccio - noi procederemo insieme o insieme cadremo . L ' Albani si levò macchinalmente , e discese i gradini del palco sorreggendosi al braccio del giovane sacerdote . Attraversarono a lenti passi la Via della Misericordia . Il bianco levita , colla bisaccia sulle spalle , un largo cappello in testa , e un bastone di giunco alla mano , era costretto di soffermarsi ad ogni tratto perchè il compagno riprendesse lena . La lunga via era affatto deserta , le finestre e le porte serrate , la solitudine resa più tetra dalle ombre crepuscolari . Dopo un ' ora di cammino , i due pellegrini si trovarono lunge dalle case , all ' aperta campagna . Le ombre si eran fatte più dense - la Stella d ' Amore spuntava nel firmamento . I due viandanti udirono uno squillo lontano - entrambi si fermarono . - Fratello ! - disse il levita - è l ' ora di benedizione ! Questo suono tu devi conoscerlo . In questo punto tutti i tuoi fratelli piegano il ginocchio , e ringraziano Dio colla preghiera del cuore che in parole non si traduce . Il gran levita dalla torre del tempio inaccessibile , stende la mano a benedire tutti i figli della terra ... Inginocchiati , o fratello ! L ' Albani piegò le ginocchia - un tremito convulso gli scosse le membra - indi proruppe in uno sfogo di lacrime . Quand ' egli levossi per riprendere il cammino : - Ho sentito la voce di Dio ! - esclamò l ' Albani con accento rassegnato : - io avrò forza per compiere il duro pellegrinaggio ... Espierò la mia colpa ... rivivrò nella stima e nell ' amore dei fratelli ... purchè voi non mi abbandoniate ! - Abbandonarti ! - esclamò il levita colla sua voce d ' angelo - qual altra missione può avere il sacerdote di Cristo fuori quella di portare la croce degli infelici , di perdonare e di redimere ? I due viandanti si abbracciarono , e di nuovo si posero in cammino . FINE DEL PROLOGO . IL DRAMMA STORICO CAPITOLO I . Cinque anni dopo . La notte del quattro settembre 1982 , da un magnifico palazzo posto nelle vicinanze dell ' Antico giardino uscivano tre giovani donne - Luce , Viola e Fidelia - tre tipi di quell ' angelica bellezza , che l ' amore cosmopolita aveva creato da pochi anni rigenerando la specie umana . - Oh ! finalmente si respira ! - esclamò Fidelia , la più giovane delle tre . - Se l ' ora non fosse tanto avanzata , io proporrei di fare una gita fino al Larietto per vedere gli apparecchi della gran macchina . - Non sono che dieci ore e mezzo - disse la Viola . - Affrettiamo il passo . - Oh sì ! andiamo ! - soggiunse Luce . - Ho proprio bisogno di correre un poco su questi tappeti d ' erba . La seduta di questa sera fu lunga fino alla noia ... Figuratevi ch ' io sono entrata al Circolo delle sorelle prima delle quattro ! In verità , io non credeva di aver tanto coraggio civile da reggere ad una discussione di sei ore e mezzo . - Dunque ? - Dunque ! spieghiamo le ali ... e via ! Hai tu uno zigaretto , mia buona Fidelia ? - Io ne tengo dei famosi , a me regalati da Speranza , mia sorella d ' amore . - Zigari alla Rosa ? - Meglio ! - Alla vaniglia ! - Meglio ancora ! - Al gelsomino ? - Fatene la prova , e giudicate . E Fidelia si levò dalla tasca un astuccio elegante , dal quale estrasse alcuni zigari bianchi come avorio , che distribuì alle compagne . Non appena le donne ebbero appressata alle labbra la foglia profumata e sciolto con legger tocco dell ' ugna il nodo fiammifero , proruppero in una specie di ovazione . - Delizioso ! - Inebbriante ! - Tutti i sapori dell ' ananasso ! - Tutti gli aromi della terra benedetta ! - Questi zigari - disse Fidelia - si fabbricano alle Canarie colla foglia della Fragola vergine , detta arbusto del paradiso . Il Parlamento della Confederazione ha deciso che in tutti i dipartimenti di Europa venga piantato quell ' arbusto , ed ha votato una somma ragguardevole per incoraggiare i coltivatori , accordando la privativa di smerciare i nuovi zigari a duemila società anonime . Lo zigaro della fragola vergine è dotato di speciali prerogative , ed esercita un ' azione benefica sul cuore , moderandone i trasporti . A quanto pare , esso verrà adottato negli stabilimenti di educazione femminile , a preferenza della rosa e della vaniglia , che pure hanno tanto giovato a raddolcire gli istinti . - E chi è l ' inventore ? - Franco Dolosias , un giovane di circa ventisette anni , del Dipartimento di Portogallo . Luce cavò di tasca un portafogli , e soffermandosi al piede di una stella elettrica , scrisse il nome del giovane , dicendo alle compagne : - L ' inventore di questo zigaro deve avere un ' anima gentile . - Nelle antiche poesie di Prati Secondo ho letto che la donna allora soltanto potrà dirsi rigenerata , quand ' ella avrà succhiato tutti i profumi dei fiori . - Il Prati ha dimenticato di qualificare i suoi fiori . Pur troppo ve n ' hanno di velenosi che rappresentano la essenza del male . - Hai ragione , Viola ; ma il poeta ha forse omessa la distinzione per necessità del verso e della rima . Prati Secondo ha vissuto in un ' epoca , che avea ridotta la poesia ad un frivolo giuoco di accenti e di echi . Pure il suo concetto è abbastanza trasparente . Iddio ha posto nel mondo animato gli elementi del male e del bene , spargendoli in tutti gli oggetti visibili ed invisibili , nell ' aria , nelle piante , in seno alle onde , perfino nelle intime viscere della terra . Che ha fatto la creatura ragionevole , in luogo di seguire gli istinti che la conducono verso l ' utile e il buono ? Passando da errore in errore , da abisso in abisso , ella si ridusse al punto da imprecare al Creatore , e da affrettare co ' suoi voti il cataclisma . Un branco di scellerati divenne padrone dell ' umanità imbecillita , e per dominarla eternamente , la governò colla legge del male fabbricando su quella il despotismo , che durò molti secoli . Quando io penso che il despotismo ha inventato la galera e la forca prima di stabilire il Diritto all ' esistenza , debbo credere che le generazioni precedenti alla nostra non fossero al mondo che per espiare un delitto . Possiamo noi leggere le storie del passato , senza provare una specie di ribrezzo per coloro che ci hanno preceduti ? Eppure noi vediamo che i pochi fautori dell ' era antica , coloro che in giovane età succhiarono la corruzione , oggi non sono in grado di comprendere il bene . Essi hanno nel sangue il veleno , ereditato dai loro antenati . La loro essenza non è la nostra - e il Codice di redenzione fu ispirato da somma giustizia quando stabilì maggior mitezza di pena pei delinquenti nati prima del 1925 . - Vero ! vero purtroppo ! - esclamò Fidelia con voce commossa , - I nostri padri sono molto diversi di noi ! Bisogna compatirli e rispettarli nei loro pregiudizi , pensando che essi ci hanno preceduti sul cammino della libertà , ch ' essi hanno fatto sforzi da giganti per rimuovere quella diga secolare che stava fra le due grandi epoche dell ' umanità . - Ciò che io trovo inconcepibile - proseguì Luce è che molti dell ' Era vecchia , mentre riconoscono i grandi progressi di questi ultimi tempi , la saggezza delle nuove istituzioni , la squisitezza dei nuovi trovati , non solo rimpiangono sovente il passato , ma non possono interamente rinunziare alle orribili abitudini contratte nella loro gioventù . Mio nonno , cui sono riuscita colle dolci violenze della persuasione e dell ' amore a rendere graditi gli zigari alla rosa , che egli per molti anni trovò detestabili , ogni mese riceve dalle Antille una cassetta di zigari alla foglia di tabacco fabbricati da una società anonima di Ottentotti . Dippiù egli ha pagato dodicimila lussi per avere mille pacchi di certi fuscellini neri e puzzolenti , di cui si trovarono alcune casse negli scavi dell ' antico Foro Bonaparte . - Mio nonno si fuma ogni giorno uno di quegli orribili fuscellini , e li trova deliziosi , e dice che noi abbiamo torto di fuggire di casa quando egli ci ammorba di quella puzza insopportabile . - Oh ! pur troppo li ho conosciuti anch ' io i fuscellini di tuo nonno ! Fortunatamente mio padre ha esaurito la sua provvista , e n ' è disperato . - Ogni qualvolta io sento dire che in città vien proposta la demolizione di qualche antico monumento , pensando al pericolo di vederne uscire quella peste , mi viene la pelle d ' oca ! - Eppure quelli erano i famosi zigari Virginia , croce e delizia del secolo passato ! - Ora giudicate se la natura umana doveva essere viziata a quei tempi ! - L ' altra sera , conversando con maestro Umbold quarto , io gli ho proposto la questione se sia presumibile che nel secolo passato i fiori avessero colori , fragranza od altra proprietà che in oggi non hanno ; non potendo io concepire come i nostri avi abbiano potuto deliziarsi nel fetore dei loro tabacchi ! - Le leggi di natura sono immutabili - mi rispose il maestro - perché sono perfette . Ai nostri padri come a noi la primavera offeriva ogni anno le sue rose olezzanti , i ligustri , le viole , i gelsomini ... Il profumo del bene esalava dai campi , si spandeva nell ' aria e penetrava nelle cose dell ' uomo , per adescarlo a seguire il buon cammino - e l ' uomo aspirava l ' infezione del tabacco , e si avvelenava il sangue e l ' intelletto coll ' absinzio e coll ' acquavite . - E credi tu , Viola , che a quei tempi esistesse la santa virtù che si chiama l ' amore ? - Io credo che l ' amore abbia sempre esistito nel mondo - e che a lui si debba ogni sviluppo delle umane perfezioni . Io mi sento orgogliosa di essere donna - perché ritengo che , nei barbari tempi dell ' abbrutimento universale , la donna abbia sempre conservata e alimentata la favilla della carità . Quando tutte le case erano ammorbate di tabacco , e tutti gli uomini imbestialiti nella crapula , o peggio ancora , mummificati dall ' egoismo , o fatti macchina dalla cupidigia dell ' oro - tutta la poesia del creato si rifugiava nel cuore di poche donne , angioli predestinati al martirio , che viveano per amare e morivano per aver troppo amato . - Oh ! io non avrei potuto amare quei rozzi e balordi animali d ' allora - disse Fidelia ridendo . - Ti giuro , o sorella , che se io fossi vissuta nel secolo scorso , piuttosto che lasciarmi baciare da un uomo ... Che orrore ! Uomini che all ' età di trent ' anni non avevano più denti in bocca , né capelli sulla nuca ! Questa ingenua sortita di Fidelia portava la conversazione sopra un tema favorito . Ragionando di quella misteriosa e gentile aspirazione dei giovani cuori , di quel bisogno imperioso dei sensi che è l ' amore , le tre donne divennero eloquenti . CAPITOLO II . Amore . La notte era limpida e serena - il cielo sfavillante di stelle - l ' aria imbalsamata . Mille augelletti canori , da poco tempo climatizzati in Europa , svolazzavano tra gli alberi odorosi , tolti alle vergini foreste americane e trapiantati nell ' ampio giardino . I vivaci colibrì dalle ali di fuoco precedevano le tre donne , formando sul loro capo una nuvoletta dorata . Tutta la poesia del creato si rifletteva in quei giovani cuori , fecondando i germogli della più sublime , della più santa passione . La voce , la parola , l ' accento di quella conversazione era una musica divina , nella quale si fondevano tutte le armonie misteriose della natura . Presso l ' Arco della Pace le tre donne fecero sosta . Il lago era a poca distanza , e i gruppi dei lavoratori e dei passeggieri che si dirigevano a quella volta , divenivano frequenti . - Mutiamo argomento - disse la Viola , trattenendo le compagne . - Qualche profano dell ' antica razza potrebbe udirci e burlarsi di noi . Non esponiamo le cose sante al ludibrio dei pervertiti . - Noi ci siamo slanciati per una via di fiori ; abbiamo discusse le illusioni , i sogni gentili della vita , ma nulla abbiamo concluso . - La sola conclusione possibile - disse la Viola - è che nell ' era antica l ' amore fu riguardato come un piacere , mentre il piacere non è nell ' amore che un modo di manifestazione ed un complemento . - Io credo che nessuno sia in grado di definire l ' amore - disse la Viola - o piuttosto che ciascuna donna lo senta diversamente , secondo l ' indole propria e l ' educazione degli eventi . Per me l ' amore è desiderio . - L ' amore è sacrifizio ! - soggiunse Luce . - L ' amore è perdono ! - sospirò Fidelia . E in quel punto una voce vibrata e sonora ripetè le parole della fanciulla , e un giovane di bellissimo aspetto uscì da un cespo di dalie , e mosse incontro a Fidelia stendendole la mano . Le tre donne trasalirono di sorpresa . Ma gli occhi di Fidelia furono attratti da forza magnetica verso lo sconosciuto - le due mani s ' incontrarono - e un fremito di voluttà corse rapidamente dall ' uno all ' altro cuore . Quel fremito era la parola misteriosa dell ' amore , il muto linguaggio delle anime , che l ' una all ' altra si rivelano . - Adulto ! - disse la Viola allo sconosciuto - noi non possiamo intrattenerci o camminare in vostra compagnia , se prima non abbiate adempiuto alla legge di ricognizione . - Dispensatemi dal palesare il mio nome - rispose il giovane . - Una sola di voi ha il diritto di conoscerlo ... ella che diceva poco dianzi : l ' amore è perdono . - Quanto alle mie qualifiche , vi basti sapere che io sono l ' inventore della nuova macchina per la pioggia artificiale che domani verrà esperimentata al cospetto dell ' universo . - Voi ... il nuovo benefattore dell ' umanità ! - sclamò Fidelia con entusiasmo . - Voi , l ' inventore della macchina che ha destato la meraviglia del mondo ! - Pur troppo io sono quello sventurato ! - rispose il giovane con voce commossa . E in quel punto il volto del giovane si coperse di pallore , e una ruga gl ' increspò leggermente la fronte . Luce e Viola si ricambiarono una occhiata significante , poi rivolgendosi a Fidelia : - Vanne , - le dissero , - la pietà accompagni il dolore . Quest ' uomo aveva bisogno della confessione , e Dio gli ha mandato il suo angelo ! Fidelia baciò in fronte le amiche , e preso per mano il giovane addolorato , si diresse con lui verso la spiaggia del lago . - Chi lo crederebbe ? - disse Viola alla Luce , seguendo con lo sguardo i due che si allontanavano . - Quest ' uomo da oltre venti giorni riempie il mondo della sua fama ; domani , per assistere all ' esperimento de ' suoi meravigliosi meccanismi , dai confini più remoti della terra converranno a Milano tutti i primati dell ' intelligenza . Più di tremila areostati sono già scesi quest ' oggi all ' arsenale di Corsico - la Casa di ospitalità dell ' antico Foro ha già ricoverato ventimila forestieri , - domani prima di mezzogiorno arriveranno i tre palloni smisurati del dipartimento Russia , e la grande arca Americana della forza di cinquecento aquile ... Tutti i veicoli della Unione saranno in moto per trasportare passeggieri - le viscere della terra fremeranno per elettrico impulso negli scambi della grande novella ... Ed ecco : l ' uomo che ha dominato gli elementi , che ha sconvolto l ' ordine della natura fisica ; l ' uomo che domani sarà idoleggiato da tutta la famiglia umana , non può emanciparsi dalla tirannia del dolore , non può con tutti gli sforzi della sua volontà e della sua intelligenza sospendere anche per un momento il battito delle proprie passioni . Sarebbe mai vero il paradosso propugnato dalla nuova setta dei Ginevrini , che l ' umanità progredisce a scapito degli individui ? ... Per giungere al lago , Fidelia e il suo giovane compagno avevano attraversato una folta selva di pini . Uscendo all ' aperta , uno spettacolo meraviglioso si presentò al loro sguardo , spettacolo affatto nuovo per la giovinetta , che arrestossi sospesa sulla punta dei piedi , immobile come la statua dell ' ammirazione . Le acque erano sparite - una immensa lastra di metallo ne copriva la superficie , formando sovr ' esse una cupola lucente , dal cui centro usciva una piramide colossale , gigantesca , immensurabile , la cui estremità superiore si perdeva negli oscuri spazi della notte . La torre di Babele è dunque riedificata ? E Iddio ha permesso agli uomini del ventesimo secolo di stabilire una comunicazione fra la terra ed il cielo ? E perché non ha egli punito , come in altri tempi , questo sacrilego attentato della superbia umana ? La favola di Babele non è certo la meno immorale delle tante immoralità delle Genesi . - Iddio non può punire quel provvidenziale istinto della azione che è nella mente della umanità . Oggimai nessuno può disconoscere questo vero immutabile . Rimescolare la materia , agitarla , trasformarla , tale è la missione dell ' uomo . Orgoglioso , superbo fino a credersi onnipotente , l ' uomo non cesserà mai da questa lotta gigantesca che aspira al perfezionamento e forse conduce alla dissoluzione . Il Titano schiacciato non cesserà di agitare i suoi massi , di accumulare i macigni per salire fino a Dio - perché egli sente di aver qualche cosa di comune con Dio : l ' intelligenza e lo spirito creatore ! CAPITOLO III . I terrori del genio , - Giovinetta - disse l ' adulto coll ' accento dell ' entusiasmo - l ' estasi del vostro volto , l ' eloquenza del vostro silenzio mi compensano di cinque anni di patimenti ! - Perdonate al mio egoismo - disse Fidelia , riavendosi dallo stupore . - Ammirando la vostra opera , ho dimenticato i vostri dolori . - E anch ' io li dimentico in questo momento , e siete voi che me li fate obliare ! - Prima che l ' uomo vi confidi le pene del cuore , permettete che l ' artista profitti di questo breve entusiasmo , per rivelarvi le creazioni del suo genio . Questo grande meccanismo che domani verrà posto in azione , io l ' ho concepito da oltre cinque anni , nell ' estate del 1976 , quando una siccità desolante avea costretti buona parte dei cittadini ad emigrare in paesi lontani . Un avvenimento terribile ... mi vietò di presentare il mio progetto alla Commissione dei Primati dell ' intelligenza ... E forse fu pel meglio ... E l ' uomo , che a quei tempi mi sconsigliava dal tentare il voto della Commissione , era forse ispirato dalla saggezza e dall ' amore . Ma rifuggiamo da queste ricordanze ... Pur troppo esse non danno mai tregua al mio spirito , e fra poco io sarò costretto a dividerne con voi l ' amarezza . Cinque anni di aspettazione e di meditazione modificarono in diverse guise il mio progetto , finché , ridotto e semplificato col soccorso di nuove scoperte , riuscì tale da venire ammesso all ' esperimento con milleseicento voti favorevoli e quattrocento contrari . La più grande difficoltà del meccanismo stava nel produrre l ' ebollizione del lago - ed io spero averla superata , risparmiando le materie combustibili , e derivando il calorico dal sole cogli specchi ustorii di Archimede , riprodotti e perfezionati dal secondo Volta . Questo immenso coperchio di metallo , che si estende alla superficie del lago , chiudendo ermeticamente le acque , non ha che un solo sfogo , la torre gigantesca del centro , dalla quale usciranno i vapori condensati dalla ebollizione sospinti da forza violentissima all ' altezza di tremila metri . Gli specchi ustorii verranno posti in attività verso le undici antimeridiane - ho calcolato che , in meno di tre ore , passando pei duecento conduttori che si elevano dalla circonferenza del lago , il calorico si propagherà alle acque , producendo l ' ebollizione . Oh quanto mi tarda di udire il brontolìo delle onde commosse ! ... di vedere una bianca nuvoletta spuntare dalla piccola valvola , e sfumare leggera leggera nell ' orizzonte ! ... Perocchè - lo dico a voi , o fanciulla , a voi sola che avete un ' anima per comprendere i dolori e i terrori della vita - io non sono pienamente rassicurato sull ' esito dell ' opera mia ... Io temo che qualche ostacolo impreveduto , qualche fatale combinazione atmosferica , qualche forza fisica da me obliata si interponga fra il concepimento e l ' effetto ... Temo altresì che la giustizia di Dio mi attenda al varco fatale per intercettare colla sua mano onnipotente l ' opera del peccatore ! ... - Oh ! non dubitate ! - esclamò Fidelia coll ' accento della convinzione . - Il genio emana da lui , ed egli non lo dona perché vada sprecato . La vostra opera fu concetta nel desiderio del bene , e ciò che è buono è benedetto da Dio ! Ormai non ho bisogno di altre spiegazioni . Contemplando da questo luogo i meravigliosi apparecchi , io già mi figuro il grande spettacolo che deve aver luogo domani . Le acque ribollono come per incanto ... I vapori si concentrano nel vasto serbatoio ... Al cadere del sole , voi aprite le grandi valvole - una densa colonna di fumo , sospinta dalle trombe pneumatiche , si slancia verso l ' orizzonte che in pochi minuti sì copre di nubi ... Dalla città si leva un grido di ammirazione , e i vapori agglomerati e rinfrescati nelle alte regioni dello spazio , si sciolgono in pioggia abbondante ! ... - L ' angelo ha parlato ; io non posso più dubitare dell ' opera mia ; - disse il giovane cadendo in ginocchio dinanzi a Fidelia , e baciandole un lembo della tunica verginale . - Ora che avete confermata la fede dell ' artista , aggiungete , o fanciulla , un miracolo , rendete all ' uomo la pace che egli ha perduto da molti anni ! - Alzatevi ! - sclamò Fidelia quasi atterrita . - La pace viene da Dio , che la promette e la dona agli uomini di buona volontà . - La voce della donna è la voce di Dio - proseguì il giovane coll ' entusiasmo dell ' ispirazione . - Io non leverò le mie ginocchia dalla terra , prima che voi abbiate risposto ad una domanda . Credete voi che un uomo , il quale un tempo si chiamava Secondo Albani , possa aspirare all ' amore di una donna ? - Quale strana domanda ! - sclamò la giovinetta , fissando gli occhi smarriti nel volto dello sconosciuto . Poi , non potendo indovinare il senso delle misteriose parole , stese la mano al genuflesso , e con voce commossa : - Sorgete - gli disse ; - il nome che avete pronunziato è un suono affatto nuovo al mio orecchio ; ma se voi siete l ' uomo a cui desso appartiene , io lo scolpirò nel mio cuore per non dimenticarlo mai più . - Voi dunque ignorate la triste storia del mio passato ! ... - proruppe il giovane levandosi da terra e premendo al cuore la mano di Fidelia . - Gli uomini sono migliori che io non credeva , poiché obbediscono alla Legge di redenzione ! Ebbene , poiché le vostre parole mi hanno dimostrato che i fratelli non obliarono il dovere , anch ' io avrò il coraggio di prevalermi de ' miei diritti . A voi sola , per cui l ' amore è perdono , a voi ho rivelato il nome fatale ch ' io desiderava nascondere a a tutti . L ' inventore della pioggia artifiziale , domani , dopo l ' esperimento voleva allontanarsi per sempre da questa città che gli diè vita , per isfuggire ad una amara ricordanza , per involarsi ad una gloria che avrebbe ridestato nei fratelli un ' eco di riprovazione . Ebbene , io rimarrò - io sfiderò i pericoli della celebrità - il mio nome allo spuntare dell ' alba , verrà proclamato dai banditori - dirigerò io stesso , alla prima luce del sole , i meccanismi preparati nelle tenebre ... Voi non potete comprendere quanto vi sia di terribile nella mia risoluzione ... Nulla oso dirvi in questo momento ; ma domani a notte avanzata , quando tutto vi sarà noto , io sarò qui , tra gli spasimi del terrore e della speranza , tremante , convulso , ad aspettarvi sotto questo platano stesso , dove mi avete detto che il nome di Secondo Albani rimarrà eternamente scolpito nel vostro cuore . Se prima di mezzanotte voi tornerete a me per ripetermi le sante parole , allora avrò il coraggio alla mia volta di chiedervi qual nome abbia imposto il Signore all ' angelo di redenzione . In quel punto , dalla torre Garibaldi squillò il richiamo delle vergini . Era la prima volta , dacché Fidelia avea compiuta l ' età dell ' emancipazione , che quel suono la sorprendeva fuori della casa paterna . La giovinetta in quella notte avea sorbiti i profumi inebbrianti dell ' amore . Ma il tempo inesorabile e pedante non ha riguardo né pietà per le anime innamorate . Lo squillo del richiamo troncò sul labbro di Fidelia una risposta che il giovane avrebbe pagato a prezzo di sangue . CAPITOLO IV . Il despotismo della legge naturale . - Che ho mai fatto ! - esclamò la giovinetta riscuotendosi , e volgendo intorno lo sguardo smarrito . - Mio padre ! Che dirà egli , mio padre , nel vedermi rientrare sì tardi ? - Tu sarai nella tua cameretta all ' ora legale - disse una voce ben nota alla fanciulla . - Oh ! voi ... mie buone sorelle ! - Presto ! a venti passi dall ' Arco c ' è una stazione di gondole volanti - disse Viola , dando il braccio alla giovane amica ... - In meno di tre minuti , prima che la campana abbia cessato di suonare , noi scenderemo alla porta del tuo palazzo . L ' agitazione di Fidelia , sopratutto l ' accento di terrore ond ' ella proferì il nome del padre , agghiacciarono il cuore del giovane innamorato . Non osò muover passo , non proferire una parola . Ma prima di allontanarsi , Fidelia volse a lui uno sguardo ed un addio , che equivalevano ad una promessa . - E mentre le tre donne si dileguavano per l ' ampio viale , l ' Albani sentiva nell ' anima una voce soave ripetergli in mille toni melodiosi : io ti amo ! Presso l ' Arco della Pace , le tre donne salirono in una gondola volante , che elevandosi rapidamente all ' altezza di cento metri , si diresse verso la città con moto velocissimo . Luce , Fidelia e Viola , adagiate nella aerea navicella , sorvolavano alle piante ed alle abitazioni , come tre cherubini portati da una nuvoletta . La campana del richiamo vibrava gli ultimi squilli , allorquando Fidelia , salutate le amiche , entrava negli atrii del palazzo paterno . Corse alla sedia ascendente , toccò il bottone dorato , e tosto , pel rapido agitarsi delle carrucole , tra il fremito armonioso delle corde vellutate , ella trovossi negli appartamenti superiori . Le prime sensazioni dell ' amore , i moti involontari dell ' anima che sente la seconda vita , riflettonsi nel volto di giovane donna . Le guance di Fidelia erano bianche siccome l ' alabastro , l ' occhio radiante di nuova luce , le labbra voluttuosamente socchiuse . Un insolito abbandono , una melanconica rilassatezza in tutta la persona . - L ' amore , che più tardi rinvigorisce e rigenera la donna , in sulle prime si annunzia coi sintomi della febbre . Al leggero cigolio delle carrucole , che annunziava l ' ascensione di Fidelia negli appartamenti superiori , due gravi personaggi mossero ad incontrarla nella galleria . Non appena la sedia ristette , l ' un d ' essi stese la mano alla fanciulla per aiutarla a discendere - l ' altro , il più vecchio , arrestandosi a pochi passi dalla porta d ' onde era uscito - figliuola mia , disse con voce severa , tu sai che io non amo di saperti in volta ... ad ora sì tarda della notte ... Fidelia non rispose . - È l ' ora legale - disse il più giovane dei personaggi ... - Il richiamo dello vergini suona tuttavìa ... - Sempre da capo con queste vostre teorie della legalità ! - proruppe il vecchio con accento di stizza ... - Io rispetto le leggi , e mi adopero con tutto lo zelo per farle rispettare dalla famiglia ; ma fra un padre ed una figlia i doveri ed i diritti non vanno misurati alle norme del codice . L ' amore che io porto a Fidelia mi impone di ricordarle che l ' aria della notte è nociva alla salute , e quand ' anche non vi fossero per lei altri pericoli andando in volta ad ora sì tarda , questo solo basterebbe perché ella dovesse piegarsi a ' miei desiderii . - Eravamo uscite un po ' tardi dal circolo ... Luce e Viola mi hanno invitata ad accompagnarle fino al Larietto per vedere gli apparecchi della macchina ... Fidelia articolava a stento le parole . Ella appoggiò il suo braccio a quello del padre , e tutti insieme entrarono nella sala . - Figliuola mia - disse il vecchio assestandosi in un pieritto ( ) , mentre Fidelia si coricava sovra un divano di velluto - non vorrei che queste scappatelle notturne si rinnovassero troppo spesso ... So che tu mi vuoi bene ... Spero che la voce dell ' affetto figliale in avvenire preverrà di due o tre ore il richiamo delle campane ... Vedete , Gran Prestinaio ; non vi pare che mia figlia abbia un viso da febbre terzana ? - Più pallida , più estenuata ... difatti ... - Immaginate , cittadino Rolland , che sono stata ritta più di un ' ora al medesimo posto , per udire la spiegazione dei meravigliosi meccanismi che devono produrre la pioggia artiflziale ... - E chi ebbe la fortuna di svelare i misteri della scienza ad un ' allieva sì docile e sì gentile ? - chiese Rolland a Fidelia . - Oh ! la fortuna fu tutta mia - rispose la giovinetta arrossendo - io non sperava d ' incontrare sulla riva del lago un maestro tanto istruito e sapiente . Figuratevi che la spiegazione della meravigliosa macchina io l ' ebbi dall ' inventore ... - Tu hai parlato con quell ' uomo ! - esclamò il padre di Fidelia , balzando dal pieritto . - Tu dici d ' aver parlato coll ' inventore della macchina ... ! - ripetè il vecchio con voce corrucciata . - Gran Proposto : - disse Rolland levandosi in piedi - moderate quei vostri trasporti dinanzi ad una fanciulla ... Non vedete ? voi la fate tremare ! - Fidelia ! mia buona Fidelia ! - riprese il vecchio dopo breve silenzio , accostandosi alla figlia e stringendole la mano con tenerezza . - Rispondi sinceramente al tuo vecchio padre : conosci tu il nome del giovine artista , col quale ti sei intrattenuta a conversare ? T ' ha egli nulla rivelato delle sue vicende ... delle sue ... sventure ? - Io non conosco la menzogna - riprese Fidelia con voce commossa . - L ' inventore della pioggia artifiziale mi ha rivelato il proprio nome coll ' accento straziante di chi confessa una colpa . Questo nome , che domani non sarà più un segreto per alcuno , io non ho difficoltà di ripeterlo a voi ... Il giovane artista si chiama Secondo Albani ... - Egli ti ha ingannata , figliuola mia ! - proruppe il vecchio con ira . - Colui non ha più diritto di chiamarsi Secondo , dacché la legge lo ha condannato ... Ma il vecchio non potè compiere la frase ... perocché il Rolland , balzando in piedi , e intromettendosi fra il padre e la figlia : - Gran Proposto ! - disse con voce autorevole ; - in nome di quella legge che tu , primo magistrato della famiglia Olona , devi affermare coll ' esempio , io ti ammonisco che tu mancheresti al più sacro dovere di fraternità , accusando ed infamando un cittadino , che oggi è puro ed onorabile come al giorno della sua nascita . - Io sono in casa mia , mastro Rolland . Nella libera cerchia del santuario domestico , fra un padre ed una figlia , ve lo ripeto , non può esservi altro codice che quello dell ' amore . - Con autorità di fratello vi ho ricordato un dovere - proseguì Rolland - ed ora fate ciò che la coscienza v ' ispira . Badate che questa legge che voi chiamate di amore , non sia piuttosto un avanzo di pregiudizi ereditati . Queste parole turbarono la fronte al vecchio Proposto . Rolland gli strinse la mano , uscì dalla comune , e abbandonandosi al pendio della glissante ( ) , scivolò sino agli atrii inferiori . Il Gran Proposto fece uno sforzo violento sopra sé stesso . Per quella sera egli non proferse altre parole . Prese per mano la figlia , e , accompagnandola fin presso la stanza delle rose , prese commiato da lei col bacio del buon sogno . Fidelia era vivamente commossa . Gli sdegni del padre , le parole concitate e interrotte , le strane proteste di Rolland , tutta la scena cui poco dianzi aveva assistito le riempirono il cuore di tristi presagi . Prima di coricarsi , ella si assise al cembalo magnetico e scorrendo colle dita sovra la tastiera di avorio , parlò alla sorella d ' amore . - Vegli , o Speranza ? - Veglio . - Finalmente le rose diedero fragranza , ma le spine sono cresciute . - Narrami la storia del tuo cuore - io chino l ' orecchio sul cembalo per udire il melodioso canto della vergine innamorata . La casa di Fidelia e la casa di Speranza erano disgiunte da tre lunghe contrade - ma le due donne conversarono fino all ' alba colle oscillazioni del telegrafo . Per comunicare agli avorii le magnetiche parole , Fidelia raccoglieva tutte le forze dell ' anima sospingendole colla volontà verso l ' estremo delle dita . Gli occhi della giovinetta mandavano fiamme ; le labbra oscillavano ; i polsi tremavano convulsi per la pressione del fluido sospinto ... E quando Fidelia , stanca da quegli sforzi violenti , reclinava la testa sul timpano sonoro , una musica soavissima le parlava allo spirito - una musica di consigli , di speranze e di benedizioni - la musica di un ' anima sorella . - Il telegrafo magnetico di Terzo Bonelli riparava ai tanti peccati dei telegrafi antichi - traduttore fedele dell ' anima , esso non poteva in verun modo trasmettere la menzogna . CAPITOLO V . Meneghini puro sangue . Da tempo immemorabile , alla vasta città dell ' Olona non erano affluiti tanti forestieri da tutte parti del mondo . Nella casa di ospitalità dell ' antico Lazzaretto , ove , fino dal giorno antecedente , han preso alloggio trentamila persone - nei quattrocento palazzi di ferro che gli Anziani della famiglia hanno fatto collocare nel Campo Ausiliario , non trovasi più una sola camera disponibile . - Tutti gli alberghi di lusso , tutti gli asili gratuiti riboccano di gente . E dire che siamo appena al mezzogiorno , e dalle cinque ferrovie giungono ad ogni tratto nuovi convogli - e innumerevoli aerostati , immense arche natanti negli spazi del cielo , si librano a trecento metri di altezza sovra il porto Corsico , attendendo il segnale della calata . I tardi arrivati , disperando di trovare alloggio , si accalcano nelle vie , o nelle sale da rinfresco . Il grande Caffè Centrale della Associazione Gnocchi , verso un ' ora pomeridiana ribocca di uomini , donne e bestie d ' ogni paese . - Gran bel Milano ! - esclama uno dei vecchi abituati del Caffè , il quale da cinque ore sta seduto in compagnia di alcuni buontemponi sulla porta di Occidente . - Gran bel Milano ! Per me , ho giurato di non uscir mai dalla mia città quand ' anche a due miglia di distanza piovessero beccafichi arrostiti , come ai tempi di Mosè . - Via ! per una pioggia di beccafichi si potrebbe fare il sacrifizio di una piccola corsa in vapore ! - dice un altro milanese . - Voi mi avete capito , caro Pirotta - in vapore ! - Che ! tu ! un uomo che possiede trentamila lussi di rendita ... viaggi ancora coi veicoli gratuiti della Unione ? - Io amo di andare all ' antica , mio caro Perelli ; con questi malcreati palloni io lascio viaggiare i matti , che han voglia di rompersi il collo precipitando dall ' altezza di due o trecento metri sulla cupola di qualche campanile ! - Non hai torto , mio caro Pestalozza ! E pazienza se quei matti , che pretendono viaggiare nell ' aria , rischiassero soltanto la propria vita ! ... Ma pur troppo la loro imprudenza è un continuo attentato alla sicurezza altrui . Anche ieri , causa quei maledetti palloni ; avvennero quattro o cinque disastri nella nostra Milano ... Il Guardapolli del giardino Balzaretti , mentre stava sulla porta della piccionaia distribuendo il grano alle bestie , ricevette sul ghigno il complimento di un lungo cannocchiale che uno dei viaggiatori si lasciò scappare di mano . Sulla piazza del Duomo , mentre la folla dei nullabbienti si accalcava presso la porta della decima Dispensa per ricevere il pane , venne a cadere una pioggia di grosse ostriche , le quali , ti giuro , non resero il miglior servizio alle nuche pelate di alcuni poveretti ... - Perciò .. , viva sempre il cilindro ! E dicano pure i balordi che noi siamo antiquari , retrogradi , codini , cappelloni , torrioni ... Ma un buon cappello a cilindro ... - Della fabbrica Ponzone ... - Bravo ! della fabbrica Ponzone ! Da centoventisette anni la mia famiglia si serve in quel negozio ! Oh ! ... vedi quanta gente vien su dalla strada dei medici ! .... Forestieri arrivati di fresco ! - Se non m ' inganno , debbon essere scienziati ! - Primati dell ' intelligenza , si deve dire ... - Scienziati o primati fa lo stesso ... Chiamali come ti pare meglio , sono e saranno sempre sinonimi di gabbamondo . - Dove andrà ad alloggiare tutta questa gente ? - Con tutta la loro scienza , i signori primati dovranno rassegnarsi , e far di necessità virtù , dormendo a cielo scoperto . - È proprio una vergogna che il municipio ... cioè ... volevo dire ... come lo chiamano ora ? ... - Il Consiglio di famiglia ... - C ' è da perder la testa a imparare queste nuove denominazioni ! Che ne dici , caro Perelli ? ... Hanno fatto un gran sfoggio di belle parole , ma nel fatto non si è punto avvantaggiato ! Fra le nostre Giunte municipali e i moderni Consigli di famiglia non veggo gran differenza ... - Io direi piuttosto che siamo andati di male in peggio . - Figurati se in una giornata come questa non si doveva pensare a far venire da Bergamo o da Como duecento o trecento case di ferro ! ... Signori no ! ha detto il Sindaco ... o Gran Proposto ... come ora lo chiamano ... Milano non deve ricorrere alle famiglie minori - non deve disturbare i vicini - Milano deve fare da sè ! - Ed ecco ... corpo di mille diavoli ! ... che per voler fare da sé , il Municipio ... non ha saputo far nulla ... e il decoro della città è compromesso ! ... - Questo nostro Sindaco ... o Gran Proposto ... vuol durar poco nella sua carica ! ... Ho sentito certe campane ... - Parliamo a voce bassa ... Voi sapete che io vado a pranzo da lui due volte la settimana ... E non vorrei ... - Eh ! non siamo più ai tempi della repubblica rossa ! Ora si può parlare liberamente ! ... - Non si sa mai ... quello che può accadere ... Io non ho dimenticato il precetto di mio nonno : delle autorità , dei magistrati , dei funzionari pubblici - fin quando sono in carica - bisogna dirne bene , salvo a lapidarli quando sieno caduti ... - Io poi , non ho tanti scrupoli , caro Perelli ... Anche ai tempi della repubblica era permesso dir male dei sindaci e delle Giunte ... Toglieteci il piacere di parlare contro il Municipio , e in verità non sapremmo come passare la vita ... Volete che io ve la dica schietta e netta come la sento in cuore ? ... anche in codesta faccenda della pioggia artificiale io ci veggo del marcio ... - Sicuro che c ' è del marcio ! - sciamano in coro i circostanti . - Qui sotto c ' è qualche imbroglio , qualche brutto intrigo dei signori anziani ... - E aggiungete pure del Gran Proposto ! ... - Quando si pensa che Parigi , Berlino , Lucerna , Varsavia , infine le principali città della Unione respinsero la proposta dell ' esperimento ! ... - Ciò significa che il meccanismo è difettoso ... - Io dubito piuttosto che una pioggia artifiziale possa recare gravi danni all ' igiene pubblica , suscitando dalla terra evaporazioni pestifere ... Questa dev ' essere la vera ragione per cui i Municipii delle capitali più illuminate non vollero tentare la prova ... Oh ! vedrete ! vedrete ! ... Grazie alla intelligenza ed al senno del nostro Municipio , avremo fra pochi giorni a Milano la petecchiale o la febbre gialla ... - Quanto a me , nessuno mi leva dalla mente che avremo una pioggia di acqua calda , la quale cremerà in poche ore tutta la vegetazione ... - Voi parlate di danni probabili e possibili ; ma nessuno di voi ha avvertito il danno certo , reale , inevitabile .... la morte di tutti i pesci del lago ... - E tu credi , Pirotta , che tutti i pesci ? ... - Oh , veh l ' ingenua domanda ! Poiché il lago deve bollire , ne viene di conseguenza ... - Sicuro ! ne viene di conseguenza che i pesci si cuoceranno .. , - Ora comprendo ! - grida il Perelli , levandosi in piedi , e spalancando tanto d ' occhi ... - E quando i pesci saran cotti ... - Allora ... ! - I signori del Municipio ... - Il Gran Proposto ... - Gli anziani ... - Una buona mangiata fra loro ... alla barba dei gonzi , che hanno fatto le spese della pioggia ! ... La strana conclusione dell ' ultimo oratore fu accolta con una esplosione di viva , di applausi e di risa sguaiate . L ' idea che il Gran Proposto e gli anziani del Consiglio avessero approvato l ' esperimento della pioggia artificiale al solo scopo di fare un lauto pranzo con pesci del lago , percorse i crocchi vicini , ma venne respinta ben tosto e soffocata dai sarcasmi delle persone intelligenti . Un secolo addietro , quella assurdità grossolana e maligna avrebbe trovato eco nelle masse , e venti o trenta pappagalli del giornalismo l ' avrebbero stampata per edificazione del popolo . CAPITOLO VI . Le pillole alimentari di Raspali Ma lasciamo il vestibolo , e spingiamo lo sguardo nelle sale interne , ove stanno adunate più di duemila persone giunte da lontani paesi . Duecento garzoni ed altrettante donzelle vanno , vengono , si incontrano , si urtano presso la Rotonda centrale , per levare le imbandigioni da distribuirsi nei ventiquattro emicicli . Ad ogni tratto nuovi forestieri sopraggiungono . Dappertutto è un ricambiarsi di saluti , di augurii , di strette di mano . Amici e conoscenti , che vivono disgiunti da immensurabili spazi di terra e di mare : uomini che senza essersi veduti mai , per mezzo di un filo miracoloso si ricambiarono per molti anni le aspirazioni e le idee - eccoli riuniti in una sola città , in un sol punto del globo , per assistere ad un nuovo prodigio dell ' intelligenza . In uno dei più vasti emicicli , conversavano a voce alta due personaggi , che al vestito ed al distintivo di nobiltà ond ' erano fregiati , mostravano appartenere alla onorata congregazione dei Primati . - Povera umanità - diceva l ' un d ' essi , volgendo uno sguardo di commiserazione alla folla . - Povera umanità ! Studia ! lavora ! inventa pure il miracolo onde migliorare la tua condizione , tu starai sempre a disagio nel mondo . La scienza non può soccorrere a ' tuoi bisogni senza crearne dei nuovi . La noia , il desiderio , il dolore aggraveranno eternamente il fardello della vita ! ... Questa città nel breve corso di un secolo si è estesa di oltre venti miglia in circonferenza . Le più belle , le più utili istituzioni furono qui favorite dalla ricchezza e dalla generosità de ' cittadini . Un migliaio di stabilimenti pubblici e privati si eressero come per incanto nell ' ultimo decennio ; le case di ospitalità , gli alberghi , i palazzi mobili possono dar ricetto a seicentomila forestieri : nondimeno , ecco venire un giorno in cui il concorso strabocchevole dimostra l ' insufficienza dei provvedimenti umani , e i disordini rinascono , la confusione si rinnova , e da ogni parte sorgono grida di malcontento ! Nel primo caffè di Milano , fornito di venti fornelli e servito da oltre quattrocento volonterosi , io veggo dei poveri diavoli che attendono da due ore la colazione ! - Tu hai sempre il tuo umor nero , amico Rousseau ; - disse un giovane di circa venticinque anni , che portava sulla fronte il doppio distintivo della nobiltà ( ) . - Convengo che il dipartimento Italia , e sopratutto la famiglia dell ' Olona , han molto progredito nella civiltà in quest ' ultimo decennio ; ma rispetto agli altri dipartimenti di Europa , qui trovo ancora un barbarismo deplorabile . Il progresso , come tu dici , crea dei nuovi bisogni , e guai se ciò non avvenisse ! l ' uomo diverrebbe stazionario , ovvero camminerebbe retrogrado . Una invenzione , una scoperta qualunque , producendo nuovi bisogni , trae seco di conseguenza altre invenzioni ed altre scoperte - e così l ' uomo procede gradatamente a quell ' apice di perfezione , che è il fine supremo della vita . Guai allo sciagurato che si arresta a mezzo del cammino ! Guai tre volte a colui , che si adagia sul presente , rifiutando i benefizi quotidiani della intelligenza ! Quest ' oggi parecchie migliaia di persone si trovano a Milano senza albergo e senza vitto - ciò non avverrebbe a Parigi , nè a Napoli , nè a Berlino , quand ' anche , in un sol giorno , tutti gli abitatori dall ' universo si adunassero in quei centri popolosi . In occasione dell ' ultima esposizione , a Parigi v ' era un ' affluenza quotidiana di circa otto milioni di forestieri , ma in meno di due giorni sui tetti delle case vennero elevati cinque o sei piani di piccole camere in guttaperca , e gli alloggi furono quadruplicati . Quanto alla bisogna del vitto , il provvedimento è ancora più facile . Se a Milano i proprietari degli Alberghi e dei Caffè si fossero provveduti di midollo concentrato di leone , tutti quei poveretti che attendono la colazione da due ore , con una sola pillola potrebbero nutrirsi per l ' intera giornata . - Bella invenzione davvero , le vostre pillole di midollo concentrato ! - disse Rousseau , crollando la testa . - I Milanesi non diedero mai prova di tanto buon senso , quanto nel rifiutare questo nuovo metodo di alimentazione , che debilita lo stomaco e priva l ' uomo de ' più squisiti piaceri . - E credi tu , che se in questo momento giungesse a Milano uno speculatore , il quale mettesse in vendita due o tre barili delle mie pillole , non sarebbe un gran benefizio per gli stomachi digiuni ? ... Un sorriso di dubbio , quasi di scherno , increspò leggermente il labbro di Rousseau . E già stava per rispondere una amara parola , quando una ondata di giovincelli bizzarramente vestiti irruppe nella sala . Erano i piccoli banditori del commercio e della industria , venditori di giornali , di zigaretti e fotografie , porta voci di notizie , anticamente denominati barabini , ed ora distinti col titolo espressivo di demonietti di città . Abbigliati di una semplice blouse di seta color scarlatto , la fronte protetta da un elegante berettino di velluto azzurro , i capelli lunghi e scendenti sulle spalle , la gamba ignuda fino al ginocchio , il piede serrato in uno stivaletto rosso colle calze riverse , di una candidezza incensurabile ; snelli , petulanti , loquaci , attraversavano la folla senza toccarla , filtravano nei crocchi , strillavano , sparivano come esseri fantastici . Il grido di quei piccoli demoni pose fine alla quistione dei due scienziati . Un pallone da commercio giunto da Parigi in quel punto aveva recato a Milano quattromila case di guttaperca e parecchi barili di pillole Raspail preparate col midollo di leone . All ' annunzio inaspettato , tutte le sale furono in moto . I forestieri , che già da parecchie ore languivano a stomaco digiuno , e che non avevano trovato alloggio nella città , assediano la sporta dei piccoli venditori , i quali strillano a tutta gola : - avanti , fratelli ! - Una camera per cinque lussi ! - Un pranzo in una pillola ! - Midollo concentrato di leone ! Un vaso di trenta pillole Raspail per sessanta lussi ! - Non più fame per un mese ! - Non più osti ! Palazzi di guttaperca con mobili e senza mobili ! ! ! - Che il diavolo vi porti ! - brontola Rousseau , levandosi impetuosamente dal sedile . E salutando con aria dispettosa il collega scienziato : - amico - gli dice - io non posso reggere a questi orribili spettacoli della umana follia . Le tue pillole di midollo affrettano di due secoli il suicidio totale dell ' umanità . - Il tempo farà ragione delle nostre differenze - rispose l ' altro scienziato , il quale era appunto l ' illustre Raspail III , inventore dell ' alimento omeopatico . - Ma i tuoi sofismi non possono distruggere nel mio cuore la compiacenza che io provo in questo momento ! In meno di un quarto d ' ora , i ragazzi aveano infatti esaurita la loro provvisione di pillole ; e buona parte dei forestieri , confortato lo stomaco dai sughi efficaci , erano usciti dal Caffè , ciascuno col suo rotolo di guttaperca sotto braccio , che doveva trasformarsi in camera o in palazzo ammobigliato . CAPITOLO VII . L ' uomo alato di Fourrier . Mentre Rousseau usciva dall ' emiciclo , entravano dalla porta Orientale tre nuovi personaggi , i quali dopo breve ricambio di saluti , sedettero presso Raspail . Erano tre primati del dipartimento francese : Virey , Michelet e Fourrier , celebri innovatori o piuttosto trasformatori della scienza zoologica . Michelet era seguito da due magnifiche tigri , sommesse e docili come cani di Terranuova . Le due fiere dell ' africano deserto , ammansate da quella forza simpatico - magnetica che Dio ha dato all ' uomo quando lo istituì signore del creato , si sdraiarono sul pavimento facendo sgabello del dorso ai piedi del potente domatore . Alla vista delle ammirabili belve , quanti sedevano nell ' emiciclo si alzarono mandando un grido di sorpresa . Da oltre dieci anni , i leoni , le iene , gli orsi ed altri animali , che ai tempi andati si chiamavano feroci , soggiogati dal magnetismo e raddolciti dalla educazione , viveano famigliarmente coll ' uomo . La sola tigre avea resistito alla potenza dell ' elettrico animale , sfidando il coraggio e l ' imperiosa volontà dei più temerari . Immaginate la meraviglia dei circostanti in vedere lo scienziato distendere sbadatamente le gambe sui cuscini della pelle contratta , e solleticare colla punta dello stivaletto gli irti mustacchi della belva ! Se non che , a scemare l ' impressione terribile di quella scena , un altro fatto meno sorprendente , perché constatato da altre esperienze , ma sempre interessante e giocondo , distrasse l ' attenzione dei curiosi . Un centinaio di augelletti d ' ogni specie e d ' ogni colore aveano invasa la sala , e svolazzavano dai capitelli alle cornici , dai ventilatori ai lampadari , cinguettando festosamente . Fourrier levò lo sguardo , e sorrise coll ' espressione di chi risponde ad un cortese saluto con animo profondamente addolorato . Poi trasse dalla bisaccia una elegante scatoletta ripiena di semi odorosi - e gli augelletti a discendere tosto , beccare il loro granello , e di nuovo sparpagliarsi nelle regioni più elevate . Sulla fronte dello scienziato era una nube di tristezza . Raspail se ne avvide , gli stese la mano , e coll ' affetto dello sguardo gli chiese il segreto de ' suoi dolori . - Il mio dolore non è più un segreto pei miei compagni di viaggio - prese a dire Fourrier coll ' accento della più viva commozione , e accennava a Virey e a Michelet . - Pure io ripeterò la confessione , perocché la mia anima ha bisogno di rivelarsi . Nella sala si fece un silenzio solenne . Gli augelli ristettero e cessarono dal canto . - Colleghi , amici , fratelli - riprese Fourrier - la scienza genera la superbia , e la superbia genera l ' errore . Questa antica sentenza oggi mi ricorre al pensiero nella sua verità più terribile . Seguendo le orme d ' un mio illustre antenato , io mi era prefisso di concorrere alla rigenerazione della umana famiglia perfezionando l ' organizzazione fisica dell ' uomo , facendo violenza alle leggi istesse della natura . Ho consumata la giovinezza in lunghi e pazienti studi , in esperienze terribili , che più volte mi costarono dei rimorsi ; ma l ' idea fissa , irremovibile , l ' idea dominatrice di tutti i miei pensieri era quella di dare all ' uomo una nuova facoltà , la facoltà di volare come l ' aquila delle Alpi , come il Condoro delle Indie . Io mi ero detto : finché l ' uomo non potrà elevarsi negli spazi infiniti dell ' aere , solo , per suo proprio impulso , senza dipendere da meccanismi che richieggono il concorso di altri uomini ; indipendenza e libertà saranno aspirazioni vane , parole vuote di senso . I palloni aerostatici , i vagoni delle ferrovie , i fili telegrafici , le navi sottomarine , saranno mai sempre subordinati a quel dispotismo sociale , che niuna legge può distruggere . Ove altro non esistesse , rimarrebbe la tirannia del denaro , principio e fomite di schiavitù . - Per compiere il volo di Dedalo , si vorrebbe denaro a provvedere la cera e le piume ; ali non si avrebbero senza il soccorso di meccanismi costosi . Non sarà dunque possibile modificare la conformazione fisica dell ' uomo in guisa da fargli spuntare in sulle spalle questo nuovo organo , che deve aprirgli le libere vie del firmamento ? Nel 1940 , proposi il quesito ad una assemblea di scienziati americani , - ed ebbi lo scherno per sola risposta . Due anni dopo , passeggiando nel podere di un industre colono di Strasburgo , questi mi fece notare una magnifica pianta , sulla quale maturavano dieci qualità di frutti differenti , sicché dall ' un ramo pendevano le più belle pesche , dall ' altro fichi prelibati , qui grappoli d ' uva , più in alto pere , e mandorle , e noci ; e tutta questa varietà di frutta era cresciuta sullo stesso tronco per effetto di innesto ... - Comprendo , - interruppe Raspail ; - l ' innesto dei vegetali ti ha suggerito l ' idea ... di tentare l ' ugual prova nei regno animato . - E l ' idea era troppo logica perché io non mi affrettassi a realizzarla ; io , che da tanti anni non vagheggiava che una sola speranza al mondo ! ... Prima di tentare la prova nell ' animale ragionevole , feci parecchie esperienze sui bruti , le quali riuscirono a meraviglia . Nell ' anno 1945 non restandomi più alcun dubbio sul risultato delle mie operazioni , presi in alloggio una villa a poca distanza da Lima , e quivi , col soccorso di pochi amici e la benedizione di Dio , produssi per la prima volta il grande fenomeno dell ' uomo alato . Due gentili bambini , che oggi amo con cuore di padre , sottoposero le tenere membra al ferro incisore ... Le lacrime ch ' essi versarono in quel giorno doveano essere compensate ad usura dal benefizio della libertà . Incisi le tenere carni all ' estremità della scapola , v ' innestai prontamente le ali ancora palpitanti di una colomba ... Chiusi la cicatrice con cera vergine ed aromi glutinosi . I due bimbi , nutriti di sughi animatori , per tre giorni rimasero in fasce ... Nel quarto giorno , al levarsi dei lini , io vidi le ali agitarsi di novella vitalità ... Il ramo innestato non poteva deperire ... Le due piccole creature , che mi stavano dinanzi , avevano le forme dell ' angelo immaginato dai cristiani . Il tuono di una cannonata interruppe la conversazione di Fourrier . - Era il primo segnale della pioggia . - Due minuti ancora , e le valvole della gran macchina dovevano aprirsi ... Tutti quanti si levarono per uscire dalla sala . Fourrier , dando il braccio a Raspail e seguito dai colleghi , si condusse sulla porta di occidente , proseguendo a narrare la sua istoria ... I quattro scienziati , affacciandosi alla grande apertura che dominava la piazza del Duomo , ristettero meravigliati . Il terreno , i balconi , le muraglie , i tetti e gli orti superiori delle case erano spariti . Da qualunque parte volgessero lo sguardo , non incontravano che una folta selva di gente . A un tratto la folla parve agitarsi come l ' onda dell ' Oceano ai primi soffi della bufera . - Tutte le teste si levarono verso il firmamento , le braccia e le mani accennarono - un milione di cannocchiali si volsero a due corpi bianchi che nuotavano nello spazio con moto discendente . A quella vista Fourrier non potè trattenere un grido di gioia . - Son dessi ! - esclamò lo scienziato . - Le mie creature ! ... Rondine e Lucarino , i miei figli di adozione ! ... Oh ! mi perdoni il Signore la colpevole diffidenza ! - Miracolo della scienza ! - esclamò Raspail seguendo con estatico sguardo i due giovani alati , che calavano rapidamente sovra la maggiore aguglia del Duomo ... - Io non aveva calcolato le ore del riposo - soggiunse Fourrier ... - Questa fu la sola causa del loro ritardo ! ... - Ma donde vengono essi ? Qual fu il loro viaggio ? - chiesero ad una voce i circostanti ... - Presero il volo da Filadelfia ieri notte , due ore prima che io partissi coll ' aerostata La Hoeu ... Ma ecco ! ... Vedete ! han raccolte le ali ! ... Essi precipitano come due frecce ! ... Un grido si levò dalla folla ... Poi successe il silenzio terribile dell ' ansia repressa ... Fourrier con moto involontario appoggiò la mano convulsa sulla spalla dell ' amico , e levossi sulla punta dei piedi ... Il terrore fu breve ... I due pellegrini dell ' aria , dopo una discesa precipitosa di oltre mille metri , improvvisamente distesero le immense ali ... e scherzando con leggerissimo volo intorno alla cupola del Duomo , ristettero abbracciati sulla testa dorata della Madonna ... In quel punto il cannone della gran torre diede il secondo segnale , che annunziava l ' apertura delle valvole ! ... CAPITOLO VIII . La pioggia artifiziale , I cinquanta subalterni , che fino a quel momento erano rimasti a guardia dei tubi ustorii , si diressero verso il centro della cupola , e concentrando le loro forze intorno ai manubrii , fecero scattare il coperchio della gran torre . Allora fu udito un rumore simile al ruggito di mille Leoni ; e una densa colonna di vapore lanciossi verso il firmamento ; e il limpido azzurro si coperse di nuvole opache , divenne torbido e fremente come un lago all ' irrompere di torrente impetuoso . Io non vi saprei descrivere l ' effetto meraviglioso di quella scena , e molto meno ritrarre le agitazioni , le impazienze , i terrori del giovane Albani , il quale da una gabbia sporgente dalla gran torre , aveva dirette le operazioni del pericoloso meccanismo ; ed ora , avvolto da una nuvola ardente , fra lo scroscio spaventevole del vapore , somigliava ad Elia profeta , sospeso fra il cielo e la terra sul carro di fuoco . L ' Albani combatteva l ' ultima crisi di quella febbre che uccide il genio col disinganno , o lo ravviva col successo . Ma l ' eruzione è cessata - le sorgenti inaridite - il cielo plumbeo , opaco , minaccioso - gli augelli sorpresi dalla improvvisa caligine , si smarriscono per l ' aere mandando strida lamentose ... La città si è dunque mutata in deserto ? - Ma no - le vie , i balconi , i tetti , le torri , gli alberi sono scomparsi sotto quest ' onda di popolo , che dall ' agitazione rumorosa è passato d ' un tratto all ' immobilità , al silenzio più solenne . Si direbbe che , a punire questa titanica ribellione contro l ' ordine della natura , Iddio abbia pietrificato di uno sguardo l ' umanità tutta intera . Dopo dieci minuti di attesa terribile , l ' Albani sentì piovere sulla fronte uno gocciola refrigerante . Era la stilla invocata dal dannato Epulone ... Il giovine levò al cielo uno sguardo più eloquente di ogni parola ... e quello sguardo era l ' inno di riconoscenza , era l ' omaggio dell ' intelligenza subordinata , che rimonta alla sorgente divina da cui emana e dipende . Tutti i calcoli dell ' Albani si erano avverati . Una pioggia lenta , fresca , abbondante , simile in tutto alla pioggia naturale , scendeva sulla terra a vivificare gli animali , le piante , i campi e le onde . L ' artista non potè contenere un grido di soddisfazione ; ma quel grido andò perduto negli applausi , nell ' urlo di dieci milioni di spettatori . Quando l ' Albani abbassò lo sguardo con sublime compiacenza per leggere su quella immensa superficie di teste l ' ammirazione dell ' opera sua , le teste erano già sparite sotto uno sterminato padiglione di ombrelli , ed egli potè sorridere , come Dio , sulla umana debolezza . Due ore dopo , per mezzo dei fili telegrafici , la riuscita del nuovo meccanismo era annunziata agli estremi confini dell ' universo , e l ' artefice prendeva il suo posto fra i primati dell ' intelligenza col nome di primo Albani . CAPITOLO IX La Confessione . Al cader della notte , era cessata per l ' Albani l ' ebbrezza del trionfo . La sua fronte si era nuovamente increspata di una ruga profonda . Le memorie del passato , le trepidanze dell ' avvenire riprendevano imperiosamente il loro posto nell ' anima del giovine . Prevedendo il pericolo di una ovazione popolare , l ' Albani salì in una gondola volante onde uscire liberamente dalla folla . Per due ore , il giovane artista si aggirò negli spazi dell ' aere , in preda a ' suoi cupi pensieri . Il tempo era lento per lui . Le ore per lui si svolgevano lente e terribili , come quelle del delinquente che aspetta il giudizio degli uomini . Ma in quella meditazione , fosca e lugubre come l ' inferno , traluceva di quando in quando un raggio di paradiso . La sua anima travolta nelle tenebre si riscuoteva al suono di una voce melodiosa che gli diceva : l ' amore di una donna è il santo riflesso del perdono di Dio ; per esso si cancellano tutti i peccati e tutti i rimorsi dell ' uomo . - Bada di non iscostarti troppo dalla città - disse l ' Albani al conduttore della gondola . - A undici ore io debbo trovarmi sulla riva del lago , presso l ' antico Arco della Pace . - Il gran faro cittadino segna le dieci e cinque minuti - rispose il gondoliere dell ' aere , volgendo gli occhi ad un immenso globo di luce che sorgeva a poca distanza dalla cattedrale . - Colla mia gondola potrei condurvi fino a Bergamo , e restituirvi alla spiaggia per l ' ora indicata - Due ore di attesa ! ... ancora due ore di incertezza ... di terribile agonia ! - mormorò l ' Albani . - No , io non potrei reggere più a lungo a questa lotta . Poi , volgendosi di nuovo al gondoliere - ritorniamo alla città - disse ad alta voce - alla contrada di Riparazione , numero zero . Mentre la gondola drizzava rapidamente il rostro verso il faro cittadino , la fronte dell ' Albani si andava rasserenando , riflettendo le intime compiacenze di un ' anima che crede aver trovato il farmaco a ' suoi dolori . - Oh ! troppo tardi mi è venuta questa ispirazione - pensava egli . - Nelle perplessità , nei pericoli della vita , non mi ha egli pregato di ricorrere a lui ? Ed io ho potuto dimenticare le ultime parole del mesto congedo , le promesse che ci siamo ricambiate nel bacio dell ' addio ? Non fu egli il solo compagno , l ' amico mio , nel lungo pellegrinaggio di cinque anni ? Quando gli uomini scagliarono sul mio capo l ' anatema e la morte , le sue parole furono amore e speranza . Ogni volta che , estenuato dai patimenti , dalla vergogna e dal rimorso , io cadeva a terra , invocando la fine di una insopportabile esistenza , la sua mano mi rialzava dolcemente , ed io sentiva rinascere le forze smarrite , io riprendeva il coraggio al suono di quella voce santa che mi diceva : Prosegui , l ' espiazione cancella la colpa ! Mentre l ' Albani era assorto in tali pensieri , la gondola , oltrepassato il Faro cittadino , sostava all ' altezza di duecento metri sopra il Quartiere di Misericordia . Il gondoliere , per riconoscere la contrada sulla quale doveva calarsi , si pose agli occhi una chatvue ( ) , e dopo alcuni minuti di esplorazione , diede moto a ' suoi meccanismi , e scese rapidamente nella via di Riparazione , toccando terra presso la casa che gli era stata indicata . Il giovane balzò dai cuscini , ed entrò nella casa senza dir motto al conduttore . Questi riprese l ' alto colla sua gondola , e ristette sopra la porta ad aspettare che quegli uscisse . L ' Albani attraversò rapidamente la galleria terrena , o piuttosto un viale di rose d ' ogni colore e fragranza , rischiarato da una luce artifiziale , in cui parevano fondersi il raggio melanconico della luna e il vivace candore del mattino . Ad incontrarlo mosse una donna vestita di tunica bianca , le chiome raccolte in una reticella di perle e di topazi , splendenti come foglie irrorate dal mattino . La tunica , chiusa sul petto da una croce di diamanti , scendeva con ricca onda di pieghe fino all ' estremo dello stivaletto . Senza cintura , senza ornamenti . Lo splendore dello sguardo , il vermiglio delle labbra , l ' ebano delle chiome , rivelavano la donna sotto la effige dell ' angelo . - Che cercate , o fratello , nella casa di benedizione ? - chiese la donna all ' Albani con soavissimo accento . - Io cerco - rispose il giovane con voce commossa . - io cerco il predicatore dell ' evangelo , che fra i ministri porta il nome di fratello consolatore . - Il ministro è assente - disse la donna - ma egli sarà di ritorno fra poco . Noi dobbiamo uscire insieme per assistere ad una cerimonia nuziale , che deve compiersi prima di mezzanotte in un quartiere alquanto discosto dal nostro . - Una cerimonia nuziale prima di mezzanotte ! - esclamò il giovane radiante di gioia ... - Dunque ... sarebbe vero ?...Fidelia avrebbe acconsentito ? ... - Fidelia ! ... Il nome che voi profferite - disse la donna - mi dà a conoscere il vostro ... Voi siete l ' Albani ... il fidanzato della mia sorella d 'amore!...Venite! ... Affrettiamo gl ' istanti della consolazione , perocché sulla terra i dolori sono sempre imminenti ... La vostra fidanzata è là , nell ' intimo sacrario del ministro , ad attendere quell ' ora che voi avete prevenuta coll ' impaziente desiderio . Così parlando , la sposa del ministro prese per mano l ' Albani e lo introdusse in una rotonda scolpita nell ' alabastro , dove , sovra un divano coperto di bianchi drappi , sedeva la figlia del Gran Proposto . L ' Albani , al primo vederla , la credette una statua . Ma le candide forme erano animate , la statua levossi in piedi , e sciolse la voce : - Amico ! fratello ! - esclamò Fidelia coll ' accento della più viva commozione . - E tu pure hai indovinato la strada più breve per toccare la meta ! I nostri cuori si attraggono ! L ' Albani non potè profferire parola , e cadde alle ginocchia di Fidelia . - Poiché l ' istinto del bene vi ha qui riuniti innanzi l ' ora prefissa - parlò la sposa del ministro - noi compiremo la cerimonia in questo luogo . Fratello Consolatore sarà qui fra pochi minuti ; ma i minuti dell ' uomo benefico sono preziosi agli infelici , e noi che respiriamo la gioia , non dobbiamo usurpare i diritti del dolore . Prima che il ministro ritorni , noi possiamo dar passo ai preliminari della vostra unione spirituale . Innanzi tutto , voi dovete adempiere al dovere di confessione , a quel sacro dovere , che ora non vuolsi più considerare , come ai tempi del pervertimento curiale , una formalità ripugnante ed assurda , ma sibbene un attestato di reciproca fiducia necessaria a guarentire la vostra pace avvenire ; io vi lascio , o figliuoli ! Quando la vostra confessione sarà compiuta , io verrò qui , col ministro , a benedire i vostri legami di spirito ! La sacerdotessa pose la mano di Fidelia in quella del suo giovane fidanzato , e uscì dalla rotonda . Allora l ' Albani , rimanendo genuflesso , la mano di Fidelia stretta alle labbra , cominciò la sua confessione : - Oh sì ! Una santa istituzione è codesta , che ci obbliga a rivelare tutte le nostre debolezze , tutte le nostre colpe , prima che il giuramento d ' amore sia profferito . Due cuori non possono amarsi davvero se prima non si conoscano . Miserabile quell ' uomo che pretende affermare la fede della sua compagna colla dissimulazione e coll ' inganno ! Ed era la mia una immensa stoltezza di affidarmi ai rigori delle leggi umane perché tu avessi ad ignorare il triste mistero del mio passato . A te dunque , o giovinetta , che mi rivelasti il divino istinto del perdono ; a te , che assumendo la missione dell ' angelo , hai steso la mano al caduto per redimerlo dalla vergogna e dai rimorsi , io narrerò quella orribile istoria ... - No ! ... basta ! - interruppe Fidelia con un leggiero brivido di terrore - la confessione non è obbligatoria . Io posso dispensarti dall ' accusare le tue colpe , prevenendoti col mio perdono . La donna che si consacra ad un uomo per tutta la vita , non solo deve assolvere il di lui passato , ma anche il di lui avvenire . In ciò la donna è più sublime di Dio ! Così parlando , Fidelia chinò le labbra sulla fronte infuocata , dell ' Albani , e vi ristette con un lungo bacio . Poi ella fece un movimento per levarsi in piedi e cedere il suo posto al giovane , che tuttavia rimaneva inginocchiato . - Mio fidanzato , mio fratello d ' amore - riprese Fidelia con dolcissimo accento - dispensandoti dalla confessione io mi sono prevalsa di un mio diritto , ma non intendo perciò esonerarmi da ' miei doveri . Al contrario , io ti prego di acconsentirmi questo sfogo dell ' anima che la legge mi impone , perocché io sappia che l ' uomo non può gustare , nelle braccia di una donna , tutta intera la voluttà dell ' amore , quand ' egli non sia ben certo che questa donna non abbia mai appartenuto ad alcuno ... - E potrei io dubitare della tua illibatezza ? - esclamò l ' Albani trattenendo la giovinetta con dolce violenza . - Tutta la tua vita si riflette nel tuo purissimo sguardo . Nella freschezza delle tue mani , nella fragranza del tuo alito , nelle caste pieghe dei lini che disegnano le tue membra , io respiro la vergine , indovino una limpida fonte , a cui nessuno ha mai portato le labbra ! La legge mi comanda di proferire a mia volta la parola perdono ; ed io , per obbedire a questa legge , ti perdono la sola colpa che in te riconosco , quella di aver amato un uomo immeritevole di possederti . I due fidanzati , nell ' estasi di un lungo abbracciamento , non si accorsero che la porta si era aperta , che non erano più soli . Speranza e fratello Consolatore entrarono nella rotonda . Il ministro si accostò al due amanti per compiere la cerimonia dell ' unione spirituale colla formola prescritta dai canoni religiosi . - Io ti amo e ti amerò sempre ! - disse l ' Albani - mentre il sacerdote univa la sua mano a quella di Fidelia . La giovinetta replicò la promessa con tremula voce . E mentre il ministro baciava in fronte i due sposi , dalla torre Garibaldi partirono i primi squilli del richiamo delle vergini . La cerimonia era compiuta . I due giovani si levarono in piedi . La sposa del ministro offerse il braccio a Fidelia , e tutti quanti uscirono dal sacrario . Appena sboccati nella via , l ' Albani scosse la funicella che pendeva dalla sua gondola , e il conduttore , svegliandosi al suono dell ' organetto acustico ( ) , calò a terra presso la porta . CAPITOLO X . Petizione civile . La cerimonia religiosa era compiuta ; l ' Albani e Fidelia erano sposi dinanzi a Dio ; la benedizione del sacerdote aveva santificato il loro amore , affermati i desiderii e le promesse con vincolo indissolubile ; ma essi non potevano convivere sotto il medesimo tetto prima di aver adempiuto alla formalità del contratto civile , Il matrimonio delle anime non imponeva che alle coscienze - il matrimonio civile stabiliva i doveri e i diritti dei coniugi , legittimava la prole , si faceva riconoscere e rispettare dalla famiglia . - Ed ora , mia dolce Fidelia - parlava l ' Albani alla sua donna durante il tragitto aereo - bisogna affrettare il compimento della nostra felicità ... Purché tu mi assecondi , purché non insorgano ostacoli d ' altra parte , fra un mese e tre giorni , lo squillo di richiamo non avrà più forza di separarci ... - Non è dunque compiuta la nostra felicità ? - domandò Fidelia con ingenua sorpresa . - Che altro ci resta a desiderare ? sono amata , e ti amo ! Questa sortita di Fidelia portò un leggiero turbamento nell ' anima del giovane . - Tu sai bene , sorella mia - affrettossi a dire l ' Albani - che noi non abbiamo diritto di chiamarci sposi dinanzi alla società , fino a quando la nostra unione non sia riconosciuta dalla famiglia . - È vero ! - mormorò Fidelia , e la sua parola parve un gemito . L ' Albani sentì crescere le ansietà . - Che ? ... tu dunque non dividi il mio desiderio ? - Poss ' io desiderare altra cosa fuor quello che tu desideri ? ... Pure ... non aveva pensato ... non credeva che sì presto ... - Spero di comprenderti , Fidelia ! Io so bene che , fra giovani amanti , il matrimonio spirituale quasi sempre suol precedere di parecchi anni la unione civile . A diciotto , a venti anni , si stringono i legami religiosi fra due cuori che si amano , ma difficilmente un cittadino della Confederazione Europea si trova in grado di passare alla conferma coniugale , prima di aver compiuto gli studi universitari e gli esercizi dell ' agro . Le fanciulle si compiacciono di questi ritardi , ed è orgoglio per esse poter dire : il mio è stato fedele per tanti anni senz ' avere altri vincoli che quelli della propria coscienza ! E tu forse , mia buona Fidelia , tu vagheggiavi questa prova di sentimento , che ha pure le sue dolcezze sublimi ! - Tu non riesci a comprendere perché io voglia sì presto rinunziare a questa ineffabile voluttà che deriva dall ' amore di una vergine . - Se tu non mi avessi generosamente dispensato dal confessarti le mie colpe , ora non avrei mestieri di spiegarti le mie impazienze . Ti basti sapere che la mia giovinezza non trascorse . come quella dei fratelli , nel severo esercizio degli studi , nell ' operoso lavoro dei campi . Io fui esentato dalla coscrizione agraria , per una eventualità dolorosa ... che ormai debbo tacerti , poiché tu bramasti di ignorarla . Quei cinque anni per me furono lunghi , segnati di incredibili angosce ; all ' agro , il cittadino corrobora la sua giovinezza ; io , precorrendo le esperienze della vita , ho abbreviato il mio avvenire . Che è mai l ' esistenza di un uomo ai tempi nostri ? Per chi non esca dalla strada comune , la vita finisce a ventisei anni , o a trenta , al più tardi . Per me , trascinato dalla sventura in una carriera eccezionale , il mondo non ha più attrattive fuor quelle della solitudine e dell ' amore . « In meno di dieci anni , noi apprendiamo tutta la scienza vera - in meno di due mesi , per mezzo dei palloni aerei , noi vediamo tutto il globo nella sua vasta circonferenza , noi conosciamo i costumi di tutti i popoli ; nulla più ci resta a sapere . Io aspirava alla gloria , alla ricchezza - ed ecco , mi chiamano primate dell ' intelligenza , e l ' invenzione del mio meccanismo per la pioggia artificiale mi verrà pagata oltre dieci milioni . Tu vedi bene , o Fidelia , che io non ho quindi più nulla a desiderare ... fuori di te - che tu sola puoi riempiere l ' immenso vuoto della mia esistenza avvenire ; che nel tuo aspetto soltanto io potrò leggere la ragione della mia vita . - Sovvengati , o Fidelia ! ... - e così parlando la voce dell ' Albani mutò improvvisamente di tono - che se mai un ostacolo insorgesse fra noi , se qualche anima sleale ... - Ma ciò non può essere , amico mio ! - interruppe Fidelia atterrita . - Poiché tu vuoi ... poiché io sono pronta a secondarti ... poiché Iddio ci ha già uniti di un vincolo che vuolsi ritenere il più sacro , il più indissolubile ... - Ebbene ... domani vedrai pubblicata la mia domanda ... Per un mese e tre giorni noi vivremo disgiunti , come impongono le leggi di petizione . Fra noi ogni comunicazione sarà sospesa ... E quand ' io tornerò a Milano ... - Quando tornerai a Milano ... la tua Fidelia avrà risposto alla domanda come il tuo cuore desidera , come io pure desidero in questo momento . Il conduttore aveva fermata la sua gondola sopra la Cupola maggiore del Piccolo Campidoglio . - Erano cessati gli squilli del richiamo . - Presto ! scendiamo ! ... a sinistra ... alla casa del gran Proposto . I due giovani si abbracciarono , ripetendosi mille giuramenti . Fidelia discese a terra , e l ' Albani si elevò di bel nuovo colla sua gondola , ordinando al conduttore di dirigersi al Palazzo di Famiglia . Quivi giunto , l ' Albani entrò nella sala d ' amore , e richiesto agli anziani di guardia il libro di petizione pubblica , vi scrisse le parole seguenti : « Io , Redento Albani , adulto , costruttore della macchina per la pioggia artificiale , figlio di Primo Albani , inventore delle stufe cittadine ( ) chieggo legittimare con la cerimonia civile il matrimonio religioso da me precedentemente contratto con la adulta Fidelia Berretta , figlia di Terzo Berretta , Gran Proposto di Milano . » CAPITOLO XI . Due personaggi di tutti i tempi . Quella mattina , il funzionario Torresani , Capo di Sorveglianza della Famiglia Olona , fu svegliato innanzi tempo da dodici squilli della campana elettrica . - Caspita ! - esclamò il vecchio balzando dal letto - il Gran Proposto mi chiama di buon ' ora ... Qualche cosa di serio ! ... E il Capo di Sorveglianza si gettò sulle spalle un mantello grigio , si pose in testa un alto cilindro , poi , discese con passo celere la Cava ( ) , e fece levare un espresso per recarsi al Piccolo Campidoglio . Il Torresani era un uomo di circa sessantacinque anni , un po ' ricurvo , ma ancora vigoroso . La sua faccia ossea , bernoccoluta , dura , affettava una giovialità poco rassicurante . I suoi occhi grigi vibravano dai solchi profondi delle guance una luce sinistra - due occhi , che tratto tratto si eclissavano , rintanandosi nelle palpebre come due teste da serpente . Cento anni addietro , quel pubblico funzionario si sarebbe chiamato Commissario superiore di polizia , ovvero Questore . Nel 1982 , il titolo era mutato , ma le funzioni erano identiche . La Polizia , la Questura , l ' Uffizio di sorveglianza furono e saranno una necessità di tutti i tempi . Quando l ' espresso venne a fermarsi presso la porta intima del Piccolo Campidoglio , il Gran Proposto Berretta stava sulla soglia ad attenderlo . I due funzionari si salutarono con un cenno democratico della mano , cui il Torresani aggiunse un leggiero inchino della schiena . I due pubblici funzionari entrarono in un gabinetto terreno . E siccome un vecchio commissario di Sorveglianza ( di polizia , se meglio vi piace ) non ha bisogno della vista magnetica per leggere in quel viscere opaco che si chiama il cuore umano , al Torresani bastò una rapida occhiata , un ' occhiata da basilisco , per indovinare il turbamento del suo superiore . Il Gran Proposto si era tuffato con tutta la persona in una sedia liquida ( ) i cui cilindri congelatori girarono con moto rapidissimi . Egli stringeva nella mano una ampolletta di argento , la quale a giudicarne dal timbro , doveva contenere il famoso elisire di ambra distillata , il più potente moderatore degli sdegni umani . Quelle due circostanze non isfuggirono allo sguardo maligno del Capo di Sorveglianza , il quale non era mai tanto felice come quando poteva accertarsi che alcuno de ' suoi superiori versasse in gravi imbarazzi . Il Torresani era stoffa da impiegato . Per dissimulare le proprie impressioni , egli si studiava di prendere un ' aria di bonomia che faceva a pugni col suo grugno sinistro . Teneva gli occhi bassi - il labbro semiaperto - e preparava in sua mente dei concettini , delle arguzie , delle banalità umoristiche , tanto da prolungare un colloquio , dal quale prevedeva ottimi risultati . Il Torresani voleva divertirsi a spese del Gran Proposto , e cavare da ' suoi imbarazzi il maggior profitto che per lui si potesse . - Mio caro Torresani ... noi viviamo in tempi difficili ! - cominciò il Gran Proposto , dopo aver sorbito due o tre gocciole dell ' elisire moderatore . - In verità - rispose l ' altro - i tempi non sono facili ... I due interlocutori si sbirciarono di traverso - e ciascuno aspettava che l ' altro riprendesse il dialogo . Il Gran Proposto , dopo breve pausa , dovette intuonare una seconda volta : - Viviamo in tempi ... nefasti ! ... - Voi parlate come un giornale dell ' opposizione , eccellentissimo signor Proposto . - Moderate le vostre parole , ovvero sarò costretto a registrare il vostro nome fra quelli dei malcontenti , dei pregiudicati politici , dei settari , dei nemici dell ' ordine , di quei sciagurati che cospirano contro il migliore dei Governi ... contro il Governo attuale ... - Voi non mi avete compreso , ottimo collega - ed io mi affretterò a chiarirvi il mio concetto ; altrimenti , da quel fiero e zelante impiegato ch ' io vi conosco , voi sareste capace di farmi arrestare al primo tumulto di popolo . I tempi sono difficili - intendiamoci bene - difficili per noi , alti dignitari dello Stato , rappresentanti della legge , e moderatori dell ' ordine pubblico ! ... - Senza far torto alle sapientissime e ossequiatissime istituzioni della serenissima Confederazione Europea , mi sia permesso di soggiungere che , in ogni tempo , sotto qualsivoglia Governo , gl ' impiegati pubblici furono retribuiti meschinamente ... Eppure ... come si fa ? ... Bisogna stare col Governo ! ... sostenere il Governo ! ... E guai se avessimo ad allentare le redini ... alla canaglia ! ... Nelle rivoluzioni , i primi martiri siamo noi ... Meglio la mezza pensione del Governo , che non il congedo assoluto dei popoli ! ... Basta ! ... Lasciamo andare questo lugubre argomento ... e tiriamo innanzi alle mercé di Dio ... e dei nostri superiori ! Nel proferire quest ' ultima parola , la voce del Torresani era divenuta fioca e rantolosa , come quella di un infermo accattone . - Vero ... verissimo ... quanto voi asserite - riprese il Gran Proposto - i nemici naturali dei governanti sono i popoli governati . Le leggi , per quanto eque e liberali esse sieno - non cesseranno mai di rappresentare , nel giudizio del popolo , altrettanti vincoli di schiavitù . Noi , che ne siamo gli interpreti e gli esecutori , dobbiamo necessariamente subire l ' odio delle moltitudini ignoranti e depravate ... I popoli troveranno sempre dei pretesti per cospirare contro il principio di autorità che si incarna nei pubblici funzionari ... - Negli uomini più eminenti della Nazione ... - Dunque ... come voi dicevate poco dianzi ... noi dobbiamo fare a gara nel sostenerci ... nel prestarci mano ... nel renderci scambievoli servigi ... dobbiam stringere una alleanza compatta ... - E solida ... - Usare di tutti i mezzi ... - Solidi ... - Che sono in nostro potere , onde far fronte a questa incessante reazione di popolo , che minaccia la nostra sicurezza personale , i nostri averi , i nostri titoli , e perfino la nostra tranquillità ... la nostra pace domestica ... - Gran Proposto - interruppe il Torresani con una animazione artificiale che somigliava ad un impeto di zelo - se dal mio infimo gradino io posso qualche cosa per voi che sedete al più alto vertice della Gerarchia Governativa , non avete che a proferire una parola , ad emettere un ordine , perché anima e corpo , io mi adoperi a vostro vantaggio ... Non dico per vantarmi , ma credo , nel disimpegno delle mie attribuzioni , di avervi sempre dato prova di intelligenza , di abilità e sopratutto di molto zelo . - Voi portate gloriosamente il nome del Torresani - rispose il Gran Proposto con accento solenne - epperò nelle emergenze difficili , io ebbi sempre ricorso a voi , ed oggi più che mai faccio assegnamento sul vostro ingegno , sulla vostra esattezza ... Il Torresani si levò in piedi e portò la mano al cuore esprimendo la più rispettosa divozione . Poi , ricomponendosi nel pieritto , fissò in volto il Proposto con tutta la malizia dei suoi due occhi da serpente . Il Gran Proposto portò alle labbra l ' ampolla dell ' elisire , la sorbì fino all ' ultima stilla - indi riprese con calma : - Voi siete padre di famiglia , mio caro Torresani ... - Colle istituzioni attuali , ciò non porta imbarazzi ... I miei dodici figli sono mantenuti a spese del Comune ... - Fino a quando la prole fu a carico dei genitori , gli affetti erano meno vivi , meno intensi ... - E i figli più scarsi di numero ... - La vostra osservazione è profonda , ma non serve al caso mio - rispose il Gran Proposto alquanto turbato . - Iddio non ha voluto gratificarmi di una prole numerosa quanto la vostra . Ebbi una sola figlia , e tutti i miei affetti , tutte le mie speranze si concentrarono in essa . Voi la conoscete - mia figlia , che all ' ultimo Concorso di Napoli ( ) ha ottenuto il secondo premio di bellezza - una figlia amorosa , buona , che tutti i padri m ' invidiano . - Voi sapete ancora che da molti anni ho perduto la moglie ; che io non ho sulla terra altro bene , altro conforto ai vecchi giorni fuori della mia Fidelia ... - Se non m ' inganno , la vostra Fidelia deve aver compiuto i diciannove anni ... Ella è nata nel 1963 , all ' epoca in cui ebbi anch ' io una figlia ... una figlia che si chiamava Stella ... no ... mi inganno ... Giacinta ... o piuttosto Camelia ... Questi tre nomi c ' erano nella famiglia ... e so di averli iscritti ne ' miei registri ... Ah ! voi siete un padre fortunato , signor Proposto ... Avete potuto tenere presso di voi una figlia per diciannove anni , mentre a me , de ' miei dodici , non ne rimane più uno . Le mie ragazze , quale a sedici anni , quale a dodici , quale a dieci , se ne andarono al quinto cielo coi palloni a vapore ; e quando una ragazza abbia fatto la sua prima corsa in pallone , domando io chi può fermarla ! Il Gran Proposto si fece pallido in viso . L ' altro , che già cominciava a comprendere il segreto del suo turbamento , riprese , nel sembiante e nelle parole , il suo fare più ingenuo . - Il vostro esordio , onorevolissimo Gran Proposto , mi darebbe a credere che voi pure abbiate dei gravi dispiaceri nella vostra famiglia privata . - Tanto gravi , che quelli della famiglia pubblica , e sono pure ingentissimi , al paragone mi sembrano inezie . - Se ciò è , mi spiace , onorevolissimo Gran Proposto , che io non sarò in grado di giovarvi come avrei desiderato . - Al contrario ... Non solamente voi siete in grado di prestarmi aiuto , ma fuori di voi , non avvi persona al mondo sulla quale io possa contare nel terribile frangente in cui mi trovo . Il furbo Torresani sapeva già tutto , ma proseguiva a fare l ' attonito . - Voi ... senza dubbio ... avrete letto i giornali di ieri sera - disse il Gran Proposto con un largo sospiro - voi saprete la notizia pubblicata dal Figaro , organo uffiziale dei matrimoni , la notizia ... che oggi corre sulle labbra di tutti ... - Ah ! ... To ! ... Veh ! ... La gran testa d ' oca ch ' io sono ... ! E dire che io mi era già scordato ... Vedete se la politica ci rende imbecilli ... ! Perdonate se io non mi sono affrettato a rivolgervi le mie congratulazioni . - Grazie , onorevole collega ! ... Grazie ! Non è il caso di farmi delle congratulazioni , ma piuttosto di condolervi ... - Che ? ... vediamo un poco se ci intendiamo ! - proseguì il Torresani abbandonandosi ad una loquacità che escludeva ogni interruzione . - Io voleva alludere alla petizione di matrimonio inoltrata dal cittadino Redento Albani , dal celebre inventore della pioggia artifiziale , in favore di vostra figlia ... Figuratevi , Gran Proposto , qual fu la mia sorpresa ieri sera ... sì ... ieri sera ... al teatro degli Automi ... voi sapete ... a quel vecchio teatro che un tempo si chiamava della Scala , e che oggi serve agli spettacoli automeccanici delle grandi marionette . Io vado ogni sera a quel teatro , vi ero abbonato da ragazzo , fino dai tempi in cui vi si rappresentava l ' opera in musica ... Che volete ... ? Siamo milanesi ... e quindi ... per indole ... per educazione ... fors ' anche per influenza di clima ... un po ' abitudinari . Una sera , invece dei soliti cantanti , delle solite ballerine , ci hanno dato le marionette ... Io , e i miei coetanei , piuttosto che abbandonare la nostra sedia fissa , il nostro palco di quarta fila ... piuttosto che allontanarci dal nostro vecchio centro , ci siamo accontentati di quel nuovo spettacolo ... e vi assicuro ... Gran Proposto ... che ci si diverte di cuore , e che la vecchia Scala è tuttora il primo teatro del mondo . Il Gran Proposto sbuffava , ma non ardiva interrompere quella foga di parole . Il vecchio Torresani tirava innanzi con una facondia inesorabile . - Or bene - voi conoscete il nuovo sistema dei sipari adottati recentemente nei grandi teatri - voglio parlare del sipario - giornale , che suol calarsi dopo il secondo atto della rappresentazione . Su quella vasta tela sono stampati , a grandi caratteri , i dispacci più importanti della giornata e buona parte delle notizie cittadine . Figuratevi dunque la mia sorpresa ... la mia commozione ... la mia gioia ... quando , ieri sera , volgendo il mio binoccolo al sipario - giornale , potei leggere la petizione del cittadino Albani , riprodotta testualmente dal foglio uffiziale dei matrimoni . Oh ! vi assicuro io , onorandissimo Gran Proposto , che quelle poche linee produssero una viva sensazione in tutta la sala ... Tutti si compiacevano della vostra buona fortuna ... Tutti dicevano che un partito migliore non poteva presentarsi a quella cara , a quella buona , a quella adorabile figliuola ... - Basta così ! basta , Torresani ! - proruppe il Berretta balzando dalla sedia liquida - ciò che voi narrate è troppo inverosimile ... ! Io non posso credere che voi , che un uomo qualunque dotato di sana ragione possa congratularsi meco di un tale avvenimento con sincerità di cuore . Il Torresani portò le mani al petto e stravolse gli occhi , come uomo che chiegga perdono di un fallo involontario . Nel fondo dell ' anima egli tripudiava di aver prodotta nel suo superiore quella impetuosa irritazione . - Torresani ... mio vecchio collega ! - riprese il Gran Proposto con accento più moderato - mettete una mano sul vostro cuore di padre ... e poi rispondetemi ciò che esso vi detta . Dareste voi in moglie la figlia vostra , l ' unica vostra figlia , ad uomo come ... lui ? ... - In verità .. , giudicando dietro i calcoli dell ' interesse ... un primate dell ' intelligenza ... un uomo che può guadagnarsi dieci o quindici milioni di lussi colla sua invenzione ... - Torresani ... - Sentiamo ... dunque ... - Parliamoci da buoni colleghi ... - Da fratelli ... se vi piace ... - Come si poteva parlare ... ai nostri buoni tempi ... ai tempi dell ' Unione latina ... Il Gran Proposto parlava con voce commossa , con accento supplichevole : - Conoscete voi tutta intera la biografia di questo uomo ... che osa chiedere in moglie la mia Fidelia ... ? - Nella mia qualità di Capo di Sorveglianza , io dovrei conoscere tutti i cittadini che entrano nel circuito del mio Dipartimento ; ma pure , dopo l ' attivazione di quella malaugurata locomotiva dell ' aria , vi confesso , onorevole Proposto , che mi riesce oltremodo difficile assumere su tutti delle informazioni complete ... - Non vi ricorda come or fanno cinque anni e pochi mesi , un giovane , che a quell ' epoca si chiamava Secondo Albani , fosse implicato in un processo ... in un processo ... che fece inorridire la città tutta intera ... ? io spero che voi m ' intendiate ... che non vorrete obbligarmi ad esporre certi fatti ... - Fatti ... orribili ... atroci ... - Voi dunque ... vi sovvenite ... ? - In verità ... nella mia qualità di cittadino ... io dovrei ... - Comprendo i vostri scrupoli , mio eccellentissimo ... - Un capo di Sorveglianza ... - Deve necessariamente tener nota di certe precedenze ... - Le quali , in caso di recidiva , o di sospetto ... - Potrebbero fornire ... argomenti ... - E servire come prove o titoli aggravanti ... - A meraviglia ... ! Io vedo che non occorrono altri discorsi ... Voi siete una perla d 'impiegato.! ... - Gran Proposto , voi mi onorate di troppo ! I due funzionari si alzarono come due automi , si ricambiarono un profondo inchino , poi ripresero il loro posto . Dopo breve silenzio , il Berretta uscì fuori con una domanda risoluta , colla quale egli sperava abbreviare quel disgustoso colloquio . - Torresani ! ... Io farei torto al vostro acume , alla vostra perspicacia , e , aggiungiamolo pure , alla vostra provata amicizia , se mostrassi dubitare che voi non abbiate ancora indovinato ciò che io bramo da voi . Siete voi disposto ad assecondarmi ? ... - Quanto all ' assecondarvi - rispose il Capo di Sorveglianza con un accento di sommissione che fece rabbrividire il Gran Proposto - voi sapete che un misero impiegato di seconda classe , quale io mi sono , deve necessariamente subordinare la sua volontà a quella degli alti dignitari dello Stato ... Vi ho già detto che , su questo punto , fra noi non può esistere difficoltà di sorta ... Tutto sta che io abbia realmente compresa la situazione vostra , e in conseguenza le vostre intenzioni ... Io non vorrei offendere la vostra delicatezza di cittadino ... parlandovi con soverchia libertà ... Il Gran Proposto arrossì leggermente . L ' altro proseguiva : - Basta ! Nel caso mi fossi ingannato ... oso sperare che non vorrete prendere in mala parte le mie supposizioni . , e vorrete perdonarle come effetto di zelo soverchio . Il Torresani fissava le sue grigie pupille nel volto del Gran Proposto , e tirava innanzi con voce asmatica : - Eccovi dunque come io la intendo , onorandissimo e colendissimo cittadino Proposto . Voi non bramate che vostra figlia , la vostra unica figlia , si unisca in matrimonio a quell ' emerito cittadino , oggi Primate d ' intelligenza , che porta il nome di Albani Redento , e ciò per la ragione , un po ' illegale , se vogliamo , ma pure assai potente sul cuore di un padre , che quel cittadino , quel Primate , l ' Albani in una parola , in epoca non remota , pose ... la famiglia tutta intera ... e quindi anche voi ... noi ... tutti quanti ... nella necessità di dover dimenticare certe sue azioni ... Basta ! ... Tanto io che voi , onorandissimo e sempre colendissimo Proposto , siamo troppo fedeli osservatori della legge per insistere su quest ' ombra di reminiscenza ! - Bravo ! - L ' essenziale è di impedire il matrimonio , opponendo alla petizione del giovane , ed al probabile assenso di vostra figlia , il veto paterno , che le leggi rendono inesorabile ogni qualvolta sia appoggiato da gravi ragioni , e convalidato dal voto degli Anziani . - Voi leggete nel mio cuore , o nobile amico . - La lettura è un po ' difficile , ma le vostre lodi mi incoraggiano . Non potendo motivare il nostro veto su quelle tali precedenze che tanto io ... come voi ... abbiamo dimenticato ... - E dimentichiamo ... - Sta bene ! ... Convien frugare nella vita più recente del nostro uomo , vedere se dopo l ' epoca di Redenzione egli non siasi per avventura macchiato ... - Torresani ! ... Voi siete un sublime Questore ... ! - Capo di sorveglianza - se vi piace ! ... - Perdonate ! - la parola mi è sfuggita in un impeto di entusiasmo ... È un lapsus linguæ che vi onora ... Torniamo al nostro ... uomo . - Fra la petizione e il contratto finale di matrimonio , giusta le vigenti leggi ( capitolo centosettanta , paragrafo novantotto ) deve trascorrere un mese ed un giorno , nel qual tempo i due futuri devono vivere separati da una distanza di sessanta miglia , né avere fra loro comunicazione di sorta . - È una dilazione di prova che impone dei rigorosi doveri ... - Dei doveri che molto spesso vengono obliati dall ' una parte o dall ' altra , nella quasi certezza che nessuno ne tenga conto ... - Si esigerebbe dunque ... per parte nostra ... un po ' di sorveglianza ... - Molta sorveglianza ... - Una sorveglianza perenne , insistente , minuziosa ... - Importuna ... - Irritante ... - Accanita ... - Accanita ! ... Ecco la vera parola , onorandissimo signor prefetto ... - Gran Proposto ... se vi piace ! ... - I lapsus linguæ son contagiosi ... Vi chieggo mille perdoni ! ... - In un mese ... anche l ' uomo più onesto può commettere delle azioni ... - Nefande ! ... Il giusto pecca sette volte all ' ora , dicono i preti riformati , i preti della vecchia portavano la cifra a settanta volte sette ! ... - Voi dunque credete ? ... - Io credo che in due linee di scritto si trovino sempre dieci capi di accusa per far condannare un imbecille , così l ' uomo il più astuto , e diciamolo pure , il più onesto , dopo un mese di sorveglianza fatta a dovere ... - Fatta da voi , mio buon Torresani ... - O da ' miei incaricati ... - È un uomo posto fuori dalla legge ... - Un uomo ... impossibile ! Il Gran Proposto e il Capo di Sorveglianza si levarono in piedi con moto simultaneo , e si strinsero la mano come due cospiratori . - Io sono orgoglioso di avervi perfettamente indovinato - disse il Torresani con affettata compunzione . - Ormai ogni altra parola sarebbe superflua ; convien mettersi in moto e agire prontamente ... Il nostro uomo è partito per Costantinopoli ; di là , fra una settimana , dovrà recarsi a Pietroburgo ... Prima ch ' egli ci sfugga , bisogna mettergli a fianco due dei nostri ... due buoni bracchi dei meglio addestrati a simili imprese ... Scriverò privatamente a tutti i Capi di Sorveglianza dei principali Dipartimenti della Confederazione ... Insomma , non risparmieremo né cura ... né danaro ... - A proposito ... Io mi scordava dell ' essenziale - disse il Gran Proposto , trattenendo Torresani che prendeva le mosse per andarsene . - Per compiere il vostro piano , vi abbisogneranno senza dubbio dei mezzi straordinari ... Via ! che serve ? ... Facciamo le cose a dovere ... No ! io non vi lascio partire ... se prima ... non dichiarate ... - Ma se vi dico che sono inezie ! Trattandosi di voi ... della vostra famiglia ... a cui mi legano tante obbligazioni ... - No ! ... no ! ... I fondi segreti debbono servire a qualche cosa ... Ed è appunto in tali emergenze straordinarie ... - Basta ! poichè voi ... lo esigete ... - Duecentomila lussi ... Che vi pare , Torresani ?., . Tanto da cominciare le operazioni ... - Io direi , poichè vi sta tanto a cuore la buona riuscita dell ' impresa , io direi che , seguendo l ' antico proverbio : omne trinum ! ... - Trecentomila lussi ! ... Ma voi siete troppo discreto , mio vecchio collega ! Trattandosi , come dicevate poc ' anzi , di rendere un immenso servigio ... - Al Governo ... Il Gran Proposto si sentì trafitto da quest ' ultimo sarcasmo . Prese la penna con mano tremante , sottoscrisse un bono di trecentomila lussi , e lo porse al Torresani , senza aggiunger parola . Questi chiuse il viglietto nel portafoglio , e , fatto un inchino grottesco , uscì dal gabinetto . Quella sera , nell ' Unità mondiale , altro dei fogli dell ' opposizione , leggevasi la seguente notizia cittadina : « Stamane , fra il proconsole Terzo Berretta e il famigerato poliziotto Torresani ebbe luogo un lungo conciliabolo a porte chiuse , in seguito a importanti dispacci venuti da Berlino , e da altri capoluoghi della Unione . Noi sappiamo da fonte sicura che il partito governativo ( il partito coda ) sta tramando un orribile complotto contro la libertà dei popoli . Il colpo di Stato , già tante volte preconizzato da noi , è tanto imminente , che può dirsi un fatto compiuto . All ' erta cittadini ! ... Popoli dell ' Unione preparatevi ad agire !...» CAPITOLO XII . Strategie di un Capo di Sorveglianza . Il Torresani , dopo il suo abboccamento col Gran Proposto , si recò all ' Uffizio di Sorveglianza per procedere senza ritardo alle operazioni richieste dal caso . Il suo zelo fu adeguato alla importanza della missione ; ma forse egli non sarebbe riuscito ad appagare pienamente i desideri del suo superiore , se la fortuna non lo avesse singolarmente favorito . Erano trascorsi quindici giorni dacché l ' Albani aveva lasciato Milano per recarsi a Costantinopoli e quindi a Pietroburgo , e il Torresani , che aveva mandato sulle sue tracce una mezza dozzina de ' suoi segugi più fidati per spiare ogni sua azione , ogni suo movimento , non aveva ancora ricevuto alcun dispaccio soddisfacente . Il vecchio Capo di Sorveglianza già cominciava a dubitare della buona riuscita del suo piano strategico , quando un incidente , che a prima giunta non pareva avere alcun rapporto coll ' affare che tanto gli stava a cuore , venne inaspettatamente in suo soccorso . Una mattina , mentre il Torresani se ne stava , come al solito , nel suo gabinetto , a decifrare i dispacci arrivati nella notte , un esploratore di alto cielo ( ) venne a riferirgli che una volante di terzo ordine già da parecchi giorni stazionava al disopra della città , mantenendosi ancorata ad una elevatezza molto sospetta . Quella volante , a dire dell ' esploratore , presentava una struttura singolarissima . Il gran pallone , di colore azzurrognolo , diafano , terso come cristallo , rifletteva siffattamente la tinta atmosferica , che in quella si fondeva , si smarriva , rendendosi quasi impercettibile . La navicella era chiusa , immobili le ruote , la coda timoniera costantemente abbassata ; non sibilo , non fumo , nessun indizio che il cavo contenesse degli abitatori . Più volte l ' esploratore aveva veduto una gondola cittadina elevarsi in quella direzione , e poi disparire , come se il grande veicolo l ' avesse assorbita . Queste ascensioni erano avvenute ad ora molto avanzata della notte , e la gondola cittadina , in onta alle prescrizioni , si era slanciata nell ' aria a fanali spenti . L ' esploratore due o tre volte si era provato ad inseguirla , ma al momento di raggiungerla , improvvisamente il suo chatvue si era annebbiato , e le ruotelle del suo brik aveano preso a girare in senso retrogrado . Il vecchio Torresani ascoltò la relazione del suo subalterno senza dar segno di meraviglia . Uscì dal gabinetto , accennò all ' altro di seguirlo , e tutti due salirono sulla gran torre che dominava l ' intera città . Quivi giunti , il Capo di Sorveglianza avvicinossi ad un immenso aereoscopio ( ) , e volgendosi all ' esploratore : - sai tu indicarmi - gli disse - in qual punto stazioni la nave sospetta ? - Tirate una retta fra Venere e Marte ; dividetela in otto sezioni perfettamente uguali ; alla quinta metà dell ' ultima sezione d ' ovest , abbassate un triangolo , e al lato a , b , c . troverete la nave . - Sta bene ! - mormorò il Torresani incurvato sotto il poderoso cannocchiale . In quel momento il vecchio Capo di Sorveglianza somigliava ad un ragno , e parlava con voce chioccia , com ' egli temesse di essere udito al di sopra delle nuvole . - Ecco ! appunto una nave di terzo ordine a distanza di mille e novecento metri ... Presto ! ... Applichiamo alla lente la nostra camera oscura ... fotografiamo ! ... Ah ! La nave si muove ... ! Mutano di posto ... ! se ne vanno ! ... Via ! non serve correr tanto , signori miei ! Vi ho conosciuti , vi conosco ... - Che ! ... a tanta distanza , voi avete potuto riconoscere le persone che sono là dentro ! - esclamò il subalterno spalancando due grossi occhi da imbecille . Il Torresani gettò su lui uno sguardo pieno di sarcasmo e di commiserazione . - E tu , imbecille , non hai ancora capito che razza di gente sia quella , che mostra tanta paura del nostro cannocchiale ? - Gente sospetta ... capisco anch ' io ... - balbettò il subalterno colla persuasione d ' aver fatto una grande scoperta . - Ah ! quei signori tu li chiami gente sospetta , imbecille ! Di ' piuttosto canaglia della peggior specie , furfanti , bricconi , ladri , barattieri , e ignoranti , presuntuosi , che credono sottrarsi al rigore della legge ... che pretendono corbellare il vecchio Torresani !.., Presto ! ... Scendiamo abbasso , lumacone ! ... Lascia in pace quel l ' ordigno maledetto ... Dire che i primati dell ' ottica non hanno ancora trovato il modo di fornirci un aereoscopio , che si possa nascondere fra i polpastrelli delle dita ... Non importa ! Abbiamo altre risorse ... I birboni della scienza favoriscono le ladrerie e le truffe : ma fortunatamente ci porgono mille mezzi per discoprirle e punirle ... C ' è progresso da ambe le parti , signori garbatissimi ! Peccato che gli statuti dell ' Unione non ci permettano di violentare i cittadini ! ... Le manette , la prigione , la forca , quelli erano espedienti efficacissimi per tutelare l ' ordine pubblico ! ... Nondimeno , parola da Torresani , fra pochi minuti io farò vedere a quei pirati di alto cielo , che anche noi siamo in grado di far rispettare le leggi e di imporre alla canaglia ! ... Così parlando , il Capo di Sorveglianza giunse nella sala di diramazione , dove , appena entrato , fece scattare una molla , la quale , per varii fili elettrici , era in comunicazione coi principali dipartimenti del palazzo . Le pareti oscillarono , e dopo alcuni minuti , si apersero nei quattro lati della sala parecchie porticelle numerizzate , e a ciascuna porticella affacciossi un individuo , portante la divisa dei subalterni di sorveglianza . Il Torresani salì sovra un pulpito e prese a diramare i suoi ordini . - Numero uno : convocare i duecento nella sala di magnetismo , e arrestare nel termine di dieci minuti la nave sospetta . - Numero due : recarsi da Duroni , e far ritrarre la nave in ventiquattro copie , dodici a fotografia colorata , dodici a fotografia ponderabile ( ) . - Numero tre : riferire il numero preciso delle gondole stazionate nei diversi quartieri , e di quelle che tengono l ' alto . - Numero quattro : esaminare i tesseri dei singoli padroni di gondole , portanti le note giornaliere dal dieci settembre fino a questo giorno , e riferire l ' itinerario di ciascun conduttore . Ciascun subalterno , appena scoccato l ' ordine , scompariva come fantasma , gli altri rimanevano in sentinella alle porte ad attendere i cenni del Capo . Dopo un quarto d ' ora di attesa , il numero due entrò nella sala , e depose sul pulpito del Torresani ventiquattro cartoni , sui quali era disegnata la nave volante . Il Capo di Sorveglianza gettò una rapida occhiata sulle fotografie , indi rispose : - Numero cinque : prendete una copia di questo disegno , e compite sollecitamente l ' ispezione di raffronto . - Numero sei : portate quest ' altra copia nella sala di chimica onde sia ponderata e decomposta . - Numero sette : a voi quest ' altro cartone ! fate l ' inventario dei mobili , degli attrezzi , degli accessorii che appariscono alla superficie della nave . - Numero otto : verificate se da qualche finestra o pertugio apparisce alcun frammento di figura umana , una testa , un naso , un orecchio , una gamba , non importa ! riportatemi quei frammenti centuplicati di proporzioni . Per alcuni minuti , fu nella sala un andirivieni di subalterni . Il Torresani , dall ' alto del suo pulpito , non cessava di impartire ordini a questi e a quelli . I suoi occhi grigi mandavano faville . In termine di mezz ' ora , i documenti più essenziali erano raccolti . Il Torresani li esaminava , li confrontava con feroce compiacenza . Le sue labbra , frattanto , non cessavano di brontolare una specie di monologo , dal quale spiccavano tratto tratto degli ordini , delle interrogazioni , e più spesso dei grugniti di piacere . - Voi dicevate , subalterno numero uno , che i vostri duecento magnetizzatori hanno durato molta fatica a trattenere la nave per dieci minuti , vuol dire che abbiamo delle volontà deboli , fors ' anche dei contrari , dei traditori , che mangiano la pensione del Governo e servono ai cospiratori ... Non importa ... I cinque minuti hanno bastato al Duroni per darmi delle buone fotografie ... La nave è di costruzione americana , porta il numero 2724 , probabilmente un numero falso ... Nel gran catalogo delle navi volanti ne abbiamo trovato una perfettamente identica a questa ... Lo stesso disegno ... la stessa forza ... lo stesso peso ... non c ' è dubbio ... Ah ! ah ! ... Questa nave fu fabbricata a Rio Janeiro dagli industriali Thompson e Stefany ... tre anni sono , e fu venduta al Primate Michelet , il quale a sua volta la cedette al Bonafous pel servizio della retta fra Milano e Pietroburgo . Ah ! ... comprendo ... ! I Bonafous , due anni sono , la cedettero ai Calzado , fabbricatori di carte da giuoco a Madrid , poi ... poi ... Dacché i Calzado vennero sfrattati dalla Unione , la nave scomparve per due mesi , quindi fu riveduta e segnalata da parecchi aereoscopi , dapprima a Torino , poi a Napoli , quindi a Parigi , più tardi a Pietroburgo , a Berlino , a Lucerna . Confrontiamo le date di queste apparizioni colla Cronaca criminale delle città nominate ... Ci siamo ... ! Ecco ... ! Sta bene ! ... L ' avrei indovinato ; a Torino una sorpresa notturna alle guardie del tesoro reale ; a Napoli una sottrazione di monete antiche al pubblico Museo ; a Parigi vincite considerevoli al maccao per parte di un truffatore ; a Pietroburgo , a Vienna , a Lucerna altri fatti dell ' egual genere ... Dapertutto , l ' apparizione di questa nave ha portato la truffa , l ' aggressione , il delitto ... Dunque io non mi era ingannato ... Là dentro c ' era un nido di briganti , di barattieri , fors ' anche di assassini ... E voi , signori uffiziali di magnetismo , non avete avuto forza di trattenerli una mezz ' ora , tanto che io potessi ottenere un mandato di arresto eccezionale ... Basta ! ... C ' è ancora una speranza ... Non tutti quei bricconi saranno partiti colla nave ... può darsi che qualcuno sia rimasto fra noi ... Il Lissoni , proprietario di gondole al quartiere del Macello pubblico , riferisce che uno dei suoi conduttori , il nominato Bigino , per cinque notti consecutive fece delle ascensioni fuori di torno , a fanali spenti . Eh ! di là ! Numero quattordici ! conducetemi tosto il Bigino ! Egli è disceso stamattina prima dell ' albeggiare ; non è improbabile che la sua gondola abbia portato abbasso uno di quei gabbamondo ... E noi lo conosceremo ... perdio ! E s ' io riesco a pigliar in mano un filo della matassa ... giuro districarla in pochi giorni ... e vi prometto che quella galera di birboni non farà , quindi innanzi , un lungo viaggio ! ... Il Torresani accennò col dito a diversi subalterni , i quali immediatamente gli si fecero appresso , per ricevere alcuni ordini segreti . Poco dopo , entrò nella sala il Bigino , conduttore di gondole . CAPITOLO XIII . Un settario che osserva la legge . - Bigino ... fatti innanzi ! ... più innanzi ! - cominciò con voce alquanto aspra il Torresani . - Sul tuo tessero veggo notate quattro trasgressioni dal primo d ' anno a tutt ' oggi ... Un ' altra ancora , e saremo autorizzati a levarti la patente di conduttore ... Ciò dipende da noi ... dal nostro beneplacito ... Bada ora dunque a rispondere con sincerità alle nostre interrogazioni ; a tale patto soltanto noi potremo usarti qualche indulgenza . Per tre notti consecutive , contrariamente alle prescrizioni dell ' Ufficio di Sorveglianza , tu ti sei permesso di esercitare il servizio fuori di torno , e di prendere l ' alto senza accendere i fanali ... Il Bigino , che posava dinanzi al pulpito in un ' attitudine da cinico petulante , crollò leggermente le spalle , e fissando i suoi occhi avvinazzati in quelli del Torresani : - Signor Questore - rispose - il servizio fuori di torno ... com ' ella può bene imaginare ... qualche volta diviene obbligatorio ... sopratutto ... se gli altri colleghi di professione ( ciò che accade sovente ... ) dopo essersi sbarazzati del soffietto acustico , si addormentano della quinta , e caschi il mondo , non scendono al richiamo . Quanto poi alla questione dei lumi , la colpa non è mia , dacché ai fanali della gondola mancano quattro vetri , ed ella sa meglio di me , signor Questore onorevolissimo ... - Io non mi chiamo Questore , ma Capo di Sorveglianza ... - La perdoni ... ! Noi altri milanesi siamo un po ' duri a imparare le parole nuove ... sopratutto se queste parole non esprimano che idee antichissime ... e rappresentino delle istituzioni altrimenti qualificate nei tempi addietro . Gli è già molto se abbiamo potuto abituarci a denominare Questura ciò che nel secolo scorso si chiamava Polizia ... - Lasciamo andare queste inezie - rispose il Torresani con un suo sorrisetto che aspirava ad essere ingenuo . - Bigino ! ... Io so bene che malgrado le tue irregolarità nell ' esercizio della tua professione , tu sei un buon figliuolo , un buon cittadino , ed all ' Università passavi anche per uno spirito pronto e illuminato ... Tu conosci le leggi dello Stato e ne comprendi lo spirito e le intenzioni . Tu sai che in un Governo ben ordinato , libero , popolare , dove tutti hanno uguali diritti e uguali doveri , ciascun cittadino che non renda testimonianza del vero contro i malfattori ... che non cooperi ... - Non serve studiare le frasi - interruppe il Bigino col suo fare più bislacco . - In un governo ben ordinato , libero , popolare ... tutti siamo in dovere di fare la spia ... ! - Tu profferisci una parola che in verità ... suona alquanto sinistra ed antipatica alle masse ... ma pure ... ne convengo ... - Via ! parliamo giù alla meneghina ! Rendere testimonianza e fare la spia ... sono due frasi che si equivalgono perfettamente ... Ma via ! Non sgomentatevi , signor Questore . Io amo alquanto bisticciare sulla elasticità del linguaggio umano e sulle consuetudini dei tempi . Dopo aver compiuto il corso completo nelle Università della Unione , anche a noi conduttori di gondole è permesso di filosofare un pochetto . Del resto io vi dichiaro , signor Questore , che fra i tanti doveri che opprimono i liberi cittadini della Unione , questo di rendere testimonianza per effetto di legge lo ritengo il più sacro . Per incoraggiarvi , dirò di più . Io appartengo a quella setta di politici , i quali si accordano nel principio che il mondo non sarà mai perfettamente governato , fino a quando il potere esecutivo non sarà nelle mani di tutti ! Il Torresani fece una smorfia sinistra . Le ultime parole del conduttore di gondole rimescolavano nella sua mente una terribile idea , una idea che era il tormento delle sue ore inoperose , l ' incubo delle sue notti più insonni . Commissari di polizia , questori , capi di sorveglianza , non sacrifichereste voi una metà del vostro stipendio per allontanare questo orribile fantasma che vi grida eternamente con un milione di voci : rivoluzione ! ... mutamento di Governo ! anarchia ! ? ... Ma il vecchio Torresani riprese ben tosto la sua calma , e fingendo di non aver compreso la minaccia del suo interlocutore : - Bigino ! - gli disse - poiché ti veggo sì ben disposto a secondare l ' autorità , nella quale , per ora , si concentrano i poteri necessarii alla tutela dell ' ordine pubblico , non dubito che tu vorrai rispondermi con tutta schiettezza . Nelle tue ascensioni fuori di torno , tu hai condotto delle persone sospette alla volante stazionata da circa dieci giorni al disopra della città , portante abusivamente il numero 2724 . - Persone sospette ! ... Ecco delle parole molto elastiche e molto abusate dagli antichi e dai nuovi rappresentanti dell ' autorità governativa . Sarebbe ormai tempo di sopprimerle , onorevolissimo Questore . Il sospetto è il nemico più naturale della equità , ed è quasi sempre il precursore della ingiustizia . Basta ! A suo tempo muteremo il frasario ... Io vi ho detto , onorevole Torresani , che intendo adempiere al dovere di testimonianza con iscrupolosa sincerità . Risparmiatevi dunque la pena delle subdole interrogazioni , e lasciate che io esponga i fatti nella schiettezza dell ' animo mio . Il vostro metodo di inquisizione potrebbe irritarmi , ed io sarei tentato di reagire con quelle medesime armi che voi siete soliti adoperare in tali occasioni . Il Torresani si morse le labbra , e ripensò ai tempi beati , quando una osservazione di tal genere , indirizzata ad un Commissario di Polizia , avrebbe valso all ' inquisito due o tre mesi di arresto . Il Bigino , senza attendere altro cenno , si fece a narrare la sua istoria : - La sera dell ' otto corrente , verso nove ore , uno sconosciuto venne a patteggiare la mia gondola per una ascensione diretta , eccedente l ' elevatezza legale . Per altri mi sarei rifiutato ; ma l ' individuo mi si diede a conoscere per un graduato della setta equilibrista , ed io dovetti obbedire . Salimmo rapidamente , i lumi si spensero , il mio uomo non fece parola durante l ' ascensione ; egli governava il timone per dirigere la gondola , e frattanto girava rapidamente il suo chatvue per esplorare gli spazi tenebrosi . Giunti alla nave ancorata , egli stesso volle gettare gli uncini di presa , e dopo avermi generosamente regalato , mi pregò di attendere alcuni minuti . Poco dopo , quattro individui discesero nella mia gondola , staccarono gli uncini , e mi ordinarono di calare verso gli orti Balzaretti . Nell ' atto di pagarmi , gli sconosciuti mi imposero di tornare la sera appresso in quel medesimo luogo , donde sarebbero ripartiti per l ' alto colla mia gondola . Promisi e tenni parola . A dieci ore della notte , io presi l ' alto co ' miei quattro individui per risalire alla volante ancorata . Essi entrarono nella nave ; io , dietro loro richiesta , patteggiai di risalire la notte seguente per tenermi pronto ad ogni cenno . Si fecero parecchi viaggi ... - Basta ! - interruppe il Torresani , il quale durante l ' esposizione del Conduttore non aveva cessato mai di sfogliare i documenti che erano ammassati nel suo pulpito - so quante volte sei asceso , quante volte sei calato , e con quanti individui , e in quali circostanze . Lodo la tua schiettezza , Bigino . Ma ora , per abbreviare le formalità dell ' esame , io ti prego rispondere alle poche domande che sono per indirizzarti : Nell ' ultima tua calata , hai tu deposto in Milano qualcuno degli abitatori della Nave ? - Uno . - Il primo , forse , lo stesso che , la sera dell ' otto , venne a noleggiare la tua gondola , dandosi a conoscere per un graduato della setta equilibrista ... ? - Un altro ... - Uno dei quattro ... ? - Un individuo , che io non aveva mai visto , una persona molto seria , molto interessante . - E questa persona ... molto seria ... molto interessante ... ti ha fatto promettere di tornare colla tua gondola ... a rilevarlo ... ? - Al contrario , gusta volta io fui licenziato , e congedato formalmente . - Bigino ! ... Un ultimo favore , poi ti lascio andare pei fatti tuoi , senz ' altra molestia : ti prego di salire un istante sul mio pulpito ... Il conduttore si avanzò verso il pulpito colle mani in saccoccia , e giunto presso i gradini , si fermò come un ciuco restìo . - Salite , dunque , cittadino fratello ! ... - Cittadino questore , io non amo i luoghi alti ... - Tu ! un conduttore di gondole volanti ! ... - Le gondole si elevano nell ' aria libera ; ma qui ... più si va in alto ... e più manca il respiro ... - Dunque , cittadino Bigino , tu vuoi proprio che il vecchio Torresani discenda ? ... - Chi è salito discenda , chi è caduto si rialzi , tale è il motto degli Equilibristi . Il Torresani scese dal pulpito , e accostandosi al Bigino con affabilità carezzante , gli pose sottocchio un ritratto fotografico . - Conosci tu questa figura ? - È lui ! ... quegli che la sera dell ' otto richiese pel primo la mia gondola ... - Sta bene ! Ed ora , sfogliamo rapidamente l ' Album dei pregiudicati ; e vediamo se fra questi duecento ritratti tu puoi riconoscere anche l ' altro individuo che hai deposto in città nell ' ultima tua calata . Il Bigino sfogliò rapidamente il gran libro , e poi crollò la testa in segno negativo . - Dunque egli non è qui ? Osserva bene ! Non v ' è alcun figuro qua dentro di tua conoscenza ? - Ho detto di no ! - Bigino ! ... Tu hai parlato di una persona seria ... interessante ... Non sapresti fornirmi altri connotati di quell ' uomo ? ... Aspetta ... Bigino ! ... Una idea ! ... Colui è iscritto tra gli affigliati alla setta degli Equilibristi ! ... Vediamo un po ' ! ... Così parlando , il Torresani spiccò un salto verso il suo pulpito , aperse un cassettino , ne levò un ritratto in fotografia , e tornando presso il conduttore di gondole , glielo pose sotto gli occhi . Il Bigino guardò fissamente l ' effigie , poi il vecchio Capo di Sorveglianza che sorrideva maliziosamente , e obbedì alla voce del dovere , che gli imponeva la testimonianza legale : - È lui ! ... - Lui ! ! ! - esclamò il Torresani - lui ... a Milano ! ... Ma il Capo di Sorveglianza non lasciò intravedere che un lampo della immensa sua gioia . Immediatamente egli congedò il conduttore , salì di nuovo in bigoncia , e adunati intorno a sé tutti i subalterni che durante l ' interrogatorio erano rimasti sulle porticelle come altrettante cariatidi , riassunse con voce convulsa le sue deduzioni : - Nella volante incriminata si trova il famigerato Antonio Casanova , altro dei graduati della setta di Equilibrio , ladro , falsario , truffatore , barattiere da giuoco , già processato in contumacia in due dipartimenti della Unione , privato d ' ogni diritto di famiglia , e oggimai posto fuori della legge . Gli agenti di Sorveglianza hanno dunque sulla nave e sull ' individuo il diritto di cattura e di esterminio , del quale possono prevalersi in ogni tempo e in qualsivoglia circostanza senza obbligo di intimazione . Il Compartimento di complicità è incaricato di segnalare la detta nave a tutti gli Uffizii dello Stato , trasmettendo a ciascun Uffizio una copia fotografica del veicolo , col ritratto del reo inassolvibile . Quanto poi all ' altro individuo , parimenti affigliato alla setta degli equilibristi secondo ogni probabilità residente ora in Milano , noi possiamo constatare essere questi un celebre industriale da pochi giorni elevato al rango dei Primati dell ' intelligenza , l ' inventore della macchina per la pioggia artificiale , noto attualmente sotto il nome di Albani Redento . Non risulta dai nostri cataloghi verun delitto a di lui carico , ed essendo l ' Albani nel suo pieno diritto di percorrere ed abitare a suo beneplacito tutti i dipartimenti della Unione , noi non ci terremo obbligati ad esercitare su lui una speciale sorveglianza . Pure , considerata la circostanza pregiudiziale di aver egli viaggiato in un veicolo sospetto e in compagnia di uomini riprovati e processati e condannati a tutto rigore di legge , credo opportuno e prudente far seguire le sue tracce , e far sindacare le sue azioni da quattro uffiziali di prevenzione , i quali verranno scelti fra i più cauti e manierosi del compartimento . Questi quattro uffiziali si pongano immediatamente sulle peste . L ' Albani è proprietario di una villa suntuosa , sulle sponde del canale Lariano , a venti miglia dalla città . I nostri bracchi fiutino per quella parte , e troveranno il loro uomo . Prudenza , discrezione , alacrità , rapporti celeri e immediati ! - Abbiamo inteso ? Il processo è esaurito ! ... Il Torresani , dopo queste parole , toccò la molla di congedo , i subalterni sparirono com ' erano venuti , le porticelle si chiusero , e la sala rimase deserta . Poco dopo , il vecchio Capo di Sorveglianza spediva a Pietroburgo un telegramma : « Bolza , - sei un imbecille ! - Albani è a Milano da otto giorni , e tu l ' hai veduto ieri a Pietroburgo ; da questo momento ti metto in disponibilità con un quarto di stipendio » . E subito da Pietroburgo un telegramma di risposta : « Albani è qui ; ho fatto colazione con lui stamattina al Caffè Kertzel . Mettendomi in disponibilità commettereste un abuso di potere , e la vedremo ! « Bolza » . Il Torresani , letto il dispaccio , rimase alcuni minuti sopra pensiero . I suoi occhi erano quelli del gatto che vede levarsi a volo una allodola sfuggitagli dall ' ugna . - Non importa ! - esclamò poco dopo - le deposizioni del Bigino varranno a qualche cosa , se non altro a convincere il Gran Proposto della nostra buona volontà . CAPITOLO XIV . Antonio Casanova ( ) . La strategia dell ' astuto Torresani , tuttoché abilissima , questa volta non giunse a salvarlo dalle mistificazioni del più scaltrito industriante dell ' epoca . Questo industriante , o meglio cavaliere di industria , chiamasi Antonio Casanova . Per discoprire i suoi ingegnosi stratagemmi ci converrà salire nelle regioni dell ' aria , all ' altezza di mille e novecento metri , per introdurci nella sua cabina riservata . La sua nave si era ancorata al disopra di Milano fino dal 4 settembre , sebbene gli esploratori dell ' alto cielo non l ' avessero avvertita che tre giorni più tardi . Antonio Casanova aveva scelto il suo tempo per venire a Milano . La straordinaria affluenza di veicoli aerei e terrestri che portavano alla famiglia dell ' Olona tante migliaia di forestieri attratti dal nuovo spettacolo della pioggia artifiziale , era una circostanza molto propizia a ' suoi disegni . I cavalieri di industria corrono dov ' è la folla . La biografia del nostro barattiere fornirebbe un romanzo poco edificante , ma pieno di interesse . Io mi limiterò ad accennarne alcuni tratti , nei quali si scorge come il progresso delle scienze , delle arti e delle industrie si possa facilmente usufruttare dai birboni al maggior danno della società . Le prime scene del mio racconto splendevano di poesia , di amore e di felicità ; io mi compiaceva di spaziare nella luce di questo secolo avanzato e meraviglioso , che io godeva raffigurarmi tanto diverso dal nostro nel più completo sviluppo di ogni idea liberale e umanitaria , nella soddisfazione di tutti i desideri più nobili e più audaci . Ed eccoci , troppo presto , intricati in quel labirinto di miserie , di bassezze , di fatuità , di stravaganze , di delitti , che costituiscono il fondo reale e positivo di tutta la istoria umana ! La nostra fantasia può ben colorire di rose tutta un ' epoca , e abbellirla di un prestigio incantevole ; può rappresentarsi la perfezione ideale dello spiritualismo e della virtù , incarnata nei suoi molteplici personaggi ; ma essa non può mentire a sé medesima al punto da rinnegare uno dei due elementi che costituiscono la natura dell ' uomo . Esageriamo il bene a comodo nostro , e noi vedremo , sulle orme di quello , insorgere il male in proporzioni gigantesche . Estraete il fuoco dalla silice ; e mentre gli assiderati ne ritrarranno la vita , il prete si trarrà in disparte a meditare l ' orrendo supplizio dei roghi . Mentre voi benedite l ' acciaio che vi fornisce il vomere a coltura dei campi , il boia imaginerà la mannaia . Quale è la scienza , quale l ' industria , che possa vantarsi innocente di corruzione e di calamità ? La stampa , che diffonde la luce , moltiplica i pregiudizi ! , il telegrafo accelera il moto del pensiero , e serve alla menzogna dei despoti , alle frodi della Borsa . Dappertutto i due elementi dell ' uomo si rivelano : il bene ed il male camminano di pari passo . Il secolo d ' oro è inconcepibile . Perdonate la digressione , e proseguiamo il racconto . Antonio Casanova di poco oltrepassava i trent ' anni , e già il suo nome era tristamente famoso nella Cronaca criminale dell ' epoca . Questo insigne barattiere avea già posto in allarme tutti gli uffizi di sorveglianza dei Dipartimenti della Unione , le Questure e le Polizie dell ' altre parti del mondo . Dotato di una forza fisica sorprendente , magnetizzatore di prima potenza , il Casanova aveva incominciate le sue prodezze nelle case da giuoco . La sua volontà efficiente si esercitava con mirabile effetto sulle carte e sulle palle da bigliardo . Aveva viaggiato parecchi anni con una stecca di sua invenzione , nel cui legno perforato scorreva un zampillo di mercurio iniettato in una vena capillare di nervi umani . Quel tubo era un inalterabile conduttore della volontà . Il Casanova , lanciando la sua biglia , non aveva che a prescriverle il corso nella sua mente , perché quella obbedisse al suo volere come un corpo intelligente . La palla descriveva sul verde tappeto delle curve , dei circoli inverosimili . La colla , il salto degli uomini , la carambola , nessuna difficoltà di giuoco imbarazzava quell ' avorio prudente e sicuro , il quale trionfava di ogni ostacolo , e pareva schernire la trepidazione dei circostanti . Il Casanova , usando della sua stecca , poteva dare venti punti al più abile giuocatore ... Al macao , al lanzichenecchi , all ' ecarté , le istesse risorse magnetiche . Il Casanova , purché avesse le carte nelle mani , col semplice tocco delle dita , mutava i picche in fiori , i cuori in quadri , sostituiva un fante ad un asso , creava il suo giuoco . Egli vinceva colla volontà , portando ne ' suoi competitori il turbamento e la disperazione . Guadagnava tesori . Ma questa professione del giuoco era troppo monotona per uno spirito insofferente e fantastico . Il Casanova ne fu presto annoiato . La sua natura era perversa . Più che l ' utile proprio egli amava il danno d ' altrui . Il giuoco non gli offriva che delle vittime volontarie , uscite per la più parte dai ranghi più screditati della società ; egli aveva bisogno di portare il male nelle famiglie oneste , nelle classi più stimate e , a suo vedere , più felici . Sopratutto egli si compiaceva di truffare gli uomini altolocati , i funzionar ! del Governo , i primati dell ' intelligenza . Tutto ciò che era talento , illustrazione , rappresentanza di moralità e d ' ordine pubblico , per lui , anima di Caino , era oggetto di odio e di persecuzione . Affigliato alla setta degli Equilibristi propugnatori della anarchia universale , in breve era salito ai primi gradi dell ' ordine . Gli Equilibristi domandavano la perfetta uguaglianza sociale , ma fra essi era già stabilita la gerarchla . I settarii di buona fede cooperavano , inconscii od illusi , alle sue ladrerie . Nelle città più importanti della Unione e d ' altre parti del mondo , il Casanova poteva impiegare al servizio de ' propri disegni una camorra potente . Rubava , e divideva co ' suoi correligionarii il quinto dei redditi . Il resto spendeva in gozzoviglie , ovvero in procacciarsi nuovi mezzi a compiere le sue imprese temerarie . Ed ora , dopo questi brevi cenni , vediamo il nostro uomo nell ' azione che direttamente si riferisce alla nostra istoria . CAPITOLO XV . I misteri della nave 2724 . Antonio Casanova , venendo a Milano , aveva già fissata la sua vittima . Riportiamoci alla data del sei settembre . Al sorgere del mattino , tutti i forastieri venuti a Milano per assistere all ' esperimento della pioggia artifiziale , ripartivano per diverse direzioni . L ' aria era ingombra di palloni ; le locomotive volanti si staccavano dalla terra come bolidi opachi , lanciandosi negli spazii . Una popolazione di oltre cinquecentomila viaggiatori salutava la città ospitale dall ' altezza di ottocento metri cogli spari delle bombe fraterne , le quali , scoppiando , sviluppavano una pioggia di confetti e di fiori . La nave 2724 , profittando della concorrenza , si era abbassata al livello del Duomo ; tanto che il timoniere , lanciando una corda di sospensione , potè attirarvi il Casanova , che fino all ' alba stava spiando i movimenti del suo legno dalla cupola maggiore . Quella operazione si compiva in un lampo . Appena il Casanova fu a bordo della sua nave , questa prese a salire rapidamente in linea diretta , e scomparve tra le nuvole . Durante quella giornata il nostro cavaliere di industria si tenne chiuso nella sua cabina . Verso mezzanotte fece chiamare quattro uomini di fiducia per concertare con essi il suo piano strategico . - Io l ' ho veduto - cominciò il Casanova - l ' ho veduto ieri , di pieno giorno , sulla gabbia della torre centrale che dominava la sua macchina , mentre egli dirigeva le operazioni . Dippiù , l ' ho udito parlare , onde io mi tengo sicuro di poter imitare perfettamente la sua voce e le sue inflessioni . L ' Albani ha , presso a poco , la mia statura . La sua testa è enorme , la sua corporatura più sviluppata della mia ; in una parola , quell ' uomo mi va come un guanto . Oramai non mi resta che discendere un ' ultima volta per spiare l ' entità e la deposizione dei morto ( ) ; voi mi capite ! È un ' operazione delicata e difficile , per la quale si richiedono tutto il mio accorgimento e la mia potenza di volontà . Questa notte io mi lascierò cadere su Milano , e spero , se il diavolo mi assiste , scoprire nello spazio di due giorni quanto mi abbisogna . Ad ogni modo , io sarò di ritorno posdomani verso le nove e mezzo di notte . Verrò con una gondola ; voi tenetevi pronti a discendere immediatamente , perocchè , nel caso nostro , la rapidità è la condizione più essenziale per ottenere il successo . - Io non credo prudente - osservò uno dei quattro - che voi , per tornare alla nave , vi serviate d ' una gondola cittadina . Questi sorveglianti di gondole sono altrettante spie della Sorveglianza , e noi rischieremmo di venir segnalati a quel vecchio birbone di Torresani ... - Non ti prenda pensiero - rispose il Casanova coll ' accento della più ferma sicurezza - io so scegliere i miei uomini . Noi abbiamo degli equilibristi perfino tra gli agenti della Polizia . - E se mai , durante la vostra assenza , ci vedessimo esplorati ... inseguiti ? - Reagite colla volontà ! - Noi siamo pochi di numero ... - Ma concordi ... e potenti ... ! - Il vecchio Torresani tiene a ' suoi ordini duecento magnetisti ... - E fra questi , sessantaquattro spiriti avversi . Alla distanza di mille e ottocento metri , venti volontà compatte e risolute possono tener fronte a cento magnetisti discordi e spossati . In ogni modo , i poliziotti non potranno agire sulla nave oltre cinque minuti , - e se mai , durante il fermo , voi vedeste avvicinarsi qualche brik del Torresani , - scaricate le pile contro esso , e avvenga che può . Una volta liberati dall ' attrazione , manovrate per l ' alto in linea diretta . Nel nostro serbatoio c ' è tanta aria respirabile pel consumo di quattro giorni ! I quattro uffiziali non mossero altre obiezioni . Il Casanova uscì dalla cabina , venne fuori all ' aperto , esplorò la posizione da un immenso chatvue collocato all ' estremità della nave , indi , spiegato l ' ombrello di salvezza , spiccò un salto dal ponte . In meno di due minuti , il Casanova toccava terra nel mezzo dell ' anfiteatro dell ' Arena . Le testimonianze prodotte dal Bigino dinanzi al Tribunale del Torresani erano state veritiere . Antonio Casanova , la sera dell ' otto ottobre , fece ritorno alla sua nave colla gondola del conduttore settario . Il nostro industriante avea studiato il terreno e fissato il suo piano strategico . Appena fu a bordo della nave , egli adunò nuovamente nella cabina i suoi quattro confidenti per metterli al fatto di quanto egli aveva operato , ed impartire ad essi degli ordini . - Oramai io so tutto quanto mi giovava sapere , non restano che alcuni particolari di niun conto dei quali voi dovrete incaricarvi . Com ' io aveva preveduto , all ' indomani dell ' esperimento per la pioggia artifiziale , il Consiglio di Milano ha decretato all ' Albani un sussidio di due milioni di lussi , elevandolo in pari tempo alla dignità di Primate . L ' Albani è un apostata vile , che per orgoglio ha disertato dalla nostra setta ; l ' Albani è ricco e potente , e fa parte di quelle caste privilegiate che noi dobbiamo perseguitare e distruggere . I suoi milioni ci appartengono ; noi abbiamo il diritto di confiscarli a benefizio della nostra idea . Fratelli : io voglio sperare che voi converrete pienamente nelle mie vedute , e vi adoprerete a secondarle con tutte le vostre forze , con tutto il vostro zelo . - Da Omega ad Alfa ! - risposero i quattro alzando la mano . - Sta bene ! Una circostanza molto favorevole ai nostri disegni la è questa , che l ' Albani , in seguito alla sua petizione di matrimonio ha dovuto assentarsi da Milano per consumare , a distanza legale , il mese di dilazione imposto dalle leggi . Noi dunque potremo agire con sicurezza . L ' Albani , prima di partire , ha comperato una deliziosa villa , la villa Paradiso , sorgente sulla sponda destra del Canale Lariano a poca distanza di Camerlata . Egli ha dato trecentomila lussi all ' architetto mobiliare Perroni perché provveda a decorare quell ' incantevole albergo durante la sua assenza . Il resto dei due milioni venno depositato presso il Custode della Villa . La sommetta è appetibile alla nostra cassa , un po ' esausta , quel denaro può servire . Io mi incarico di far volare il marsupio alle alte regioni del firmamento , purché voi mi aiutiate fedelmente . Scendete tutti e quattro su Milano , nella gondola che ho espressamente trattenuta . Uno di voi si rechi alla Villa per informarsi se l ' Albani vi abbia messo di guardia qualcuno dei suoi leoni . Un altro vada domattina allo Stabilimento Rota a levare il ritratto fotoplastico da me ordinato , badando di confrontarlo colla prima copia per veriflcare se sia veramente identico . Presentando alla Dama di commercio la mia carta di visita che porta il nome di Don Fernando Blaga Gran Torreadore di Saragozza , il ritratto vi sarà consegnato . Un terzo raccolga i diversi vestimenti da me ordinati ai cinquanta sarti dei quali vi trasmetto la nota . E il quarto finalmente , si tenga in comunicazione cogli Agenti di Sorveglianza affigliati alla setta , per avvertirmi in tempo utile se mai il Torresani venisse a fiutare le orme nostre . Il Casanova aggiunse a questi ordini non poche ammonizioni di lieve importanza ; poi stretta la mano a ' suoi quattro colleghi , li accompagnò sul ponte della nave . Il Bigino era là ad attenderli . I quattro calarono nella gondola , e immediatamente sprofondarono nelle tenebre . All ' indomani tutti gli ordini del Casanova erano stati eseguiti . I quattro si ricondussero alla nave , portando un ritratto fotoplastico dell ' Albani di perfettissima somiglianza , due canestri ripieni di vestiti , ed altri piccoli attrezzi necessari alle strategie di tal genere . Il Casanova fece recare quegli oggetti nella sua cabina , e quivi si rinchiuse per alcune ore in compagnia di un giovane napolitano , certo Anselmo Furlay , abilissimo metamorfo . Parrà inverosimile quanto io sto per narrare , e voi che mi udite , farete delle esclamazioni di meraviglia , forse anche crollerete il capo da increduli . Voi non riescirete a concepire questi nuovi perfezionamenti della acconciatura , dove la guttaperca è chiamata ad operare delle trasformazioni prodigiose . Ma io non avrò certo la pazienza di spiegarvi tutto un processo , che d ' altronde può essere facilmente indovinato dagli spiriti arguti . A me basta accennare il fatto , a me basta di porre in rilievo i mezzi che concorrono a crearlo . La maschera ritratto non è una invenzione del secolo ventesimo ; se avete letto i Cento anni di Rovani , vi sovverrete degli orribili scandali che ebbero a prodursi a Milano fino dal secolo precedente , per questo trovata della menzogna e della frode . Ma a quei tempi non si conoscevano le meravigliose proprietà della guttaperca , si ignoravano quegli altri mezzi chimici , che ora , nel ventesimo secolo , concorrono a trasformar completamente un profilo , una fisonomia , riproducendo in un individuo le sembianze di un altro . Nella cabina del settario equilibrista venne dunque ad operarsi una di codeste meravigliose trasformazioni . Uno strato di guttaperca modellato al ritratto fotoplastico dell ' Albani , iniettato di cera rosea e di liquido vitale , trasformò il Casanova completamente . Il metamorfo Furlay questa volta fu sublime di trovati , fu vero artista . Egli riprodusse l ' originale nella maschera con insuperabile precisione . E non solo nei contorni del viso e del collo , ma nel colorito delle guance e delle labbra il Casanova rappresentava così fattamente l ' Albani , che quegli , mirandosi nello specchio , provò un fremito di terrore , quasiché l ' imagine riflessa dovesse accusarlo e svelare l ' inganno . Il Casanova , parlando dell ' Albani a ' suoi colleghi , aveva detto : quell ' uomo mi va come un guanto ! Il capo degli Equilibristi aveva calcolato perfettamente . Ed ora che abbiamo veduto abbigliarsi dietro la scena questo nuovo attore del nostro dramma , precediamolo di poche ore sul teatro dell ' azione ; scendiamo prima di lui nei penetrali della Villa Paradiso . CAPITOLO XVI . Alla Villa Paradiso . Erano venute in lieta comitiva a visitare quel piccolo Eden , quel meraviglioso , elegantissimo palazzo , fabbricato da uno dei più celebri architetti di amore . Un palazzo , che , a vederlo da lontano , pareva un tempio di alabastro galleggiante sulle onde o sospeso in una nuvola di fiori . Erano venute in sull ' ora del tramonto , Fidelia , Speranza , Viola , Luce ed altre sorelle del circolo delle vergini , tutte legate di tenera amicizia alla figlia del Gran proposto ... Si erano slanciate nei viali come uno stormo di cigni - si erano perdute in quel vasto labirinto di alberi e di colonne , dopo aver fissato , per punto di ritrovo , la sala terrena del palazzo . L ' Albani aveva comperata e fatta riabbellire la Villa Paradiso per quivi ritirarsi colla eletta del suo cuore a gioire , fra gli incanti della natura e dell ' arte , i primi tripudii di un amore ricambiato . Ed ora l ' appassionata Fidelia veniva a pregustare le gioie benedette , a inebbriarsi nei sogni prediletti dell ' avvenire . Era una piccola festa di fanciulle . Le amiche della fidanzata , giusta il costume dell ' epoca , avevano portato il loro dono di nozze . Quei doni misteriosi , di cui ciascuna guardava scrupolosamente il segreto , dovevano riuscire altrettante sorprese alla giovane sposa , il giorno in cui ella avrebbe passeggiato per la prima volta a braccio del consorte negli intimi viali del giardino . E noi rispetteremo il segreto di quelle fantastiche fanciulle ; noi ci guarderemo dall ' esplorare col nostro occhio profano gl ' ingegnosi stratagemmi dell ' amicizia , i gentili trovati di quelle anime vergini di donna . Fidelia non aveva voluto staccarsi dalla sua sorella di amore . Ella appoggiava il braccio a quello di Speranza , e senza divagare dal grande viale che metteva al palazzo , camminava a passo lento in quella direzione , e parlava all ' amica con angelico abbandono : - Dieci giorni ancora ! ... sai che sono lunghi ... dieci giorni ! - Cosa sarebbe l ' amore , cosa sarebbe la gioia - esclamava Speranza con accento ispirato - senza i giorni del desiderio e della aspettazione ! Io credo che Viola avesse perfettamente ragione , quand ' ella , nel circolo , ha dato dell ' amore quella sublime definizione così poco apprezzata dalle sorelle . L ' amore è desiderio . - L ' amore è perdono ! - mormorò Fidelia con un sospiro . E questo concetto era per lei una soave reminiscenza , queste parole erano una melodia sommessa che le inebbriava tutti i sensi . Giunsero al palazzo . Le porte erano abbassate , e la sala terrena sfarzosamente addobbata splendeva di fantastica luce . Una tavola oblunga , sfolgorante di preziose suppellettili e imbandita di vivande vespertine attendeva la gioconda comitiva delle ospiti fanciulle . All ' entrare di Fidelia , l ' anziana del palazzo e le quattro volonterose che stavano a guardia della sala , spruzzarono di faville i vasi purificatori , e da questi subitamente elevossi una nuvola bianco - rosata che , dissipandosi nel vano , imbalsamava l ' atmosfera di atomi odorosi . - Fra un ' ora saranno qui tutte ! - disse Fidelia alle donne . - Frattanto io e la mia buona sorella di amore visiteremo gli appartamenti . - Non vi sono appartamenti in questo palazzo - disse sorridendo l ' anziana - o piuttosto ve ne sono tanti , quanti ne può ideare la umana fantasia ; ma voi potete vederli tutti senza uscire da questa sala . Fidelia e Speranza si ricambiarono una occhiata di sorpresa . - Ebbene - domandò l ' anziana . - Volete voi godere il meraviglioso spettacolo ? Compiacetevi di sedere su quel piccolo divano di muschio satinato , e noi vi mostreremo una ventina di appartamenti , vi offriremo allo sguardo tale varietà di mobilie e di addobbi quale non saprebbe ideare la mente più ingegnosa . Io credo che la moderna architettura non abbia ancora prodotto un palazzo più sorprendente di questo in nessuna città della Unione Europea . Fidelia e Speranza , tenendosi per mano , quasi impaurite , andarono a collocarsi sopra il divano loro assegnato . E tosto , per un cenno dell ' anziana , le quattro volonterose corsero ad occupare i quattro angoli della sala , e toccando ciascuna un bottone sporgente dalla muraglia , produssero uno di quei cambiamenti di scena che in teatro producono tanto effetto . La parete di fondo scomparve ... Ciò vi sembra prodigioso , non è vero ? Orbene : eccovi in due parole la spiegazione del miracolo . Quella parete non era che un grandioso ventaglio di taffetà americano , il quale , disteso , formava un abbagliante sipario azzurro dorato come il lapislazzulì . Le quattro volonterose , premendo i bottoni che lo tenevano dispiegato , ottennero che immediatamente si contraesse , formando di tal modo una colonna quadrata per cui la vasta scena veniva a dividersi in due grandi scompartimenti . Al di là di quella colonna si apriva un mondo incantevole , che offriva allo sguardo tutte le seduzioni della natura , e non era di fatto che un meraviglioso accordo di tutte le industrie , di tutte le arti umane . Fidelia e Speranza rimasero alcun tempo assorte nella contemplazione di quel nuovo spettacolo , mentre l ' anziana con affettuosa compiacenza descriveva alle due fanciulle le bellezze del quadro . - Da quella parte ... al lato destro - accennava l ' anziana - voi vedete una collina di facile pendìo , dei praticelli , delle grotte , dei chioschi , dei cespugli di fiori . Sono altrettante camere , altrettanti ricoveri copiati fedelmente dalla natura . L ' architetto , nel costruire quei nidi di velluto , quei chioschi di bambagia , quelle nuvole di guttaperga , era ispirato dall ' amore , come il Dio della Genesi nella creazione del paradiso terrestre . Il primo palazzo di Eva , ideato dall ' architetto divino , non poteva essere più confortevole e più delizioso . Voi stupite , o gentile Fidelia ! ... Voi non credevate che un pensatore di case potesse elevarsi a tanta sublimità di concetti ... Quella nuvola che vedete agitarsi mollemente al di sopra della collina è la stanza che deve accogliervi fanciulla per iniziarvi ai misteri deliziosi dell ' amore ... Osservate quella grotta ! ... Da quelle stalattiti bianche trasudano gli unguenti più odorosi , i balsami più delicati . È il vostro gabinetto di acconciatura . Attraversandolo , ne uscirete profumata e vivificata . A poca distanza da quella grotta , una magnolia gigantesca distende i suoi rami di un bel verde opaco ... Quella è la vostra biblioteca . I libri stanno raccolti nel tronco dell ' albero , e le eleganti legature formano intorno a quel tronco una corteccia di oro e di gemme . Abbassate lo sguardo a quella pianura lucente ... a sinistra della colonna ! Non vi sembra che quel tappeto imiti perfettamente le onde tremolanti di un lago ? È un tappeto di mercurio bianco imprigionato in una tela di vetro elastico . Voi sentite il mercurio agitarsi sotto il vostro piede , e la illusione di passeggiare sulle acque è tanto verosimile , che quasi vi meravigliate di poterne uscire a piede asciutto . Come vedete , due gondole eleganti galleggiano su quel piccolo lago artifiziale . Una di quelle gondole è destinata ad essere il vostro gabinetto musicale . Noi vi abbiamo collocato un pianoforte a corde di cigno , ed un ' arpa magnetica . Assisa al pianoforte , per la rifrazione dei vari specchi mirabilmente congegnati , vi parrà di trovarvi isolata in mezzo ad un lago senza confini . I vostri canti , i vostri suoni si ispireranno nella poesia della solitudine e delle onde ... Quel pianoforte ha due pedali , per cui potrete modificare a grado vostro la calma e le procelle del piccolo oceano . Il tappeto mercuriale , sotto la pressione del vostro piede , potrà fingere tutti i commovimenti della marina . L ' altra gondola è una sala di refezione ; e questa , a piacere dei naviganti , può scivolare fino alla estremità della pianura , dove , per una porticiuola che da questo luogo non si scorge , essa uscirà dal lago artifiziale per islanciarsi nel lago vero . Qual sorpresa per voi , qual gioconda sensazione , al finire di una cena iniziata nel palazzo fra le carezze ed i baci dello sposo , uscire sulla prora della gondola , e veder sfilare le cento ville del Lario , una meravigliosa fantasmagoria di palazzi e di giardini emergenti dalle onde ! Ma basti ! ... Gli è un vero peccato quello che io sto commettendo , un peccato di indiscrezione che il vostro sposo non saprebbe perdonarmi . A che buono svelarvi tutti i misteri di questo meraviglioso palazzo ? ... Che altro è la gioia se non la sorpresa del nuovo , dell ' inaspettato ? ... Ma pure io mi ravvedo in tempo ... Io non vi ho palesato che la millesima parte delle delizie che qui vi attendono . L ' ho fatto a fine di bene ; per serenare l ' animo vostro , per alleviare colle promesse dell ' avvenire le crudeli impazienze del presente . Ho tracciato il cammino alla vostra fantasia di fanciulla e di amante . Se in questi giorni di dilazione che ancora vi rimangono , il vostro spirito verrà a spaziare su questi prati di seta , fra questi alberi a foglie di piume che stillano rugiade di diamante , fra queste onde di metallo animato ; voi troverete una distrazione soave alle cure che vi opprimono . Io però mi tengo sicuro che voi non riescirete mai ad indovinare la centesima parte delle meraviglie qui adunate da quei due creatori sublimi di poesia che sono il vostro Albani e Regolo Mengoni pensatori di edifizii . Poiché l ' anziana ebbe finito di parlare , la fidanzata dell ' Albani , nell ' ingenuità della sua anima innamorata , si lasciò sfuggire una esclamazione che rivelava tutto il suo cuore : - Ma egli ! ... il mio sposo ! ... - Comprendo il vostro pensiero - affrettossi a dire l ' anziana . - Egli ... il vostro Albani non verrà a dimorare in questa villa , che tutta vi appartiene . Vi spiegherò il suo concetto come io credo di averlo compreso . Dell ' Albani voi non dovete conoscere che l ' amante e lo sposo . Egli verrà in questo luogo per portarvi il suo amore , per cogliervi il vostro , per godere dei vostri tripudii , per consolare le vostre afflizioni , per chiedere a sua volta il diletto e la forza a sostenere i dolori della vita . I vostri rapporti , in una parola , non devon essere che rapporti d ' amore . Perché riesca feconda di bene , l ' unione coniugale vuol essere circondata di poesia . In altri tempi , quando era obbligatorio agli sposi convivere sotto il medesimo tetto , vedersi a tutte l ' ore del giorno e della notte , dividere le cure disaggradevoli e qualche volta un po ' volgari del regime di famiglia , avveniva sovente una rilassatezza di affetti , che a lungo andare degenerava in fastidio , in avversione . C ' è molta differenza fra il vedersi spesso e il vedersi sempre . L ' augello che rinnova così frequenti i trasporti dell ' amore , si allontana dalla sua compagna dopo l ' ebbrezza vivace del connubio , e si perde negli spazi finché quella non lo richiami co ' suoi gorgheggi , finché quella non gli dica coi suoi gemiti melodiosi : ritorna ! ho bisogno delle tue carezze , dei tuoi baci ! Desideriamoci , se vogliamo amarci eternamente ! Il vostro Albani , ispirandosi a questo concetto , verrà in questa casa come un ospite . Egli vi apparirà inaspettato - egli giungerà fino a voi per cento vie misteriose . Lo vedrete uscire da questa gondola , lo troverete adagiato in quella grotta , udrete la sua voce carezzante rispondervi da quella nube , Quando i vostri due cuori si chiameranno per quella voce arcana che esala dall ' amore , vi sentirete allacciati da soavissimo amplesso . Io credo , Fidelia , che il vostro animo gentile avrà compreso il delicato pensiero che io ho tentato di esprimervi . Lo sguardo di Fidelia splendeva di angelica luce . Quell ' anima giovane era inebbriata di felicità . Si levò in piedi , e con timida voce , qual di fanciullo che non osa manifestare un capriccio per paura di vedersi contrariato , disse all ' anziana : - Vi par egli che io sia troppo indiscreta nel domandarvi una concessione ? ... Amerei di attraversare quel lago ... di salire in quella gondola ... di provare , sull ' istromento che dovrà essere l ' interprete dei miei pensieri , una canzone che ho composta per ... lui ! Sarà la canzone di richiamo . E tu , mia buona Speranza , tu l ' ascolterai da questo luogo , e mi dirai qual effetto essa avrà prodotto sull ' animo tuo ! ... E poi ! ... ho in mente un pensiero ... Mi pare che i suoni di quel cembalo debbano attraversare gli spazii immensi ... e giungere fino a lui . - Non vi è ragione perché io mi opponga a così onesto desiderio - rispose l ' anziana - venite ! La fanciulla , dopo essersi congedata con un bacio dalla sorella di amore , sorvolò con piede leggerissimo al mobile tappeto , salì nella gondola , e disparve colla sua guida . L ' anziana , per un sentimento di deferenza e di rispetto che erale imposto dalla sua condizione , non si intrattenne con Fidelia nel piccolo gabinetto . D ' altronde , ella aveva l ' obbligo di far gli onori del palazzo , e in quel momento suonava l ' ora di refezione , e le amiche della fidanzata , giusta il patto convenuto , entravano nel vestibolo . - Rilasciate il gran ventaglio ! rilevate le mense ! - ordinò l ' anziana alle volonterose - prima che le ospiti fanciulle fossero entrate nella sala . E subito la scena mutò di aspetto , e l ' incantevole panorama scomparve dietro il velario ondulato , che formava una muraglia di lapislazzulì . Nel momento in cui le fanciulle entravano nella sala , dalla sua gondola invisibile Fidelia sciolse la voce . Speranza portò il dito alle labbra , e le fanciulle ristettero ad ascoltare coll ' estasi in volto . Erano le più dolci note che mai si modulassero pel labbro di una vergine innamorata . Quelle note , attraversando l ' azzurro padiglione , parevano il canto di un cherubino smarrito negli spazii del firmamento . E davvero Fidelia aveva dimenticato la terra . Ella si sentiva isolata nel suo piccolo gabinetto come una sirena sugli scogli dell ' oceano . Immersa negli elementi più vergini del creato , nell ' aria e nelle acque , la sua anima possedeva le ali bianche e il melodioso sospiro del cigno . Le parole della sua canzone esprimevano questi pensieri gentili : « Iddio ha creato la terra , ma l ' amore soltanto ha creato il paradiso . « No ! questo non è il paradiso , dacché , aggirandomi fra i miracoli della creazione , io sento che il creatore è lontano . « Quando il creatore sarà tornato , quando l ' aria di questo giardino sarà l ' alito della sua bocca o il dolce fremito del suo cuore , allora io potrò dire : egli mi ha riportato il mio paradiso . « Oh venga presto colui che può creare il paradiso , perché il paradiso è in lui , soltanto in lui ! » Il canto di Fidelia era una estasi voluttuosa . Mentre il labbro scioglieva le note , mentre il cuore modulava gli accenti , lo sguardo della fanciulla errava nelle illusioni di un mondo fantastico . Questo mondo fantastico si creava dinnanzi a lei per una combinazione di specchi metallici , i quali ritraevano perfettamente un cielo di zaffiro , un lago placido e sereno . Gli occhi di Fidelia aspettavano che quella solitudine di spazio e di acque si animasse improvvisamente di una figura umana , di una figura che per lei , per la fanciulla innamorata , avrebbe rappresentato il Dio animatore . Era delirio ? ... Era sogno ? ... La fanciulla sentì mancarle le forze , la sua voce si spense , un tremito le invase tutte le membra ... Quella vasta solitudine si era davvero animata : l ' uomo dell ' amore , il Dio era comparso ... Fidelia non osava li volgere il capo , ma lo specchio inesorabile che le stava dinanzi riproduceva una figura umana , riproduceva un essere vagheggiato e invocato , che per lei aveva nome di Redento Albani . Quell ' uomo , ritto ed immobile dietro il seggio della fanciulla , pareva assorto nel contemplare le forme perfette di lei . La fronte di quell ' uomo era calma ; i tratti del volto non rivelavano veruna commozione ; ma l ' occhio irrequieto , iniettato di viva luce , aveva una espressione quasi sinistra . Fidelia ne fu atterrita più che sorpresa . Dalla sua fronte sgocciolava il sudore a grosse stille , pure non aveva forza di portarvi la mano ad asciugarle . Come si spiega questo terrore della fanciulla alla vista di un amante , di un fidanzato , di lui che era l ' oggetto de ' suoi ardenti desiderii , delle sue invocazioni ? Se quell ' uomo fosse stato l ' Albani , Fidelia non avrebbe esitato un momento a levarsi dal seggio , ad avvincerlo tra le sue braccia , a inondarlo di baci . Ella esitava ... tremava ... Erano le sembianze ben note ; la sua statura , i suoi capelli ondeggianti e fosforici , il suo labbro perfettamente delineato , i suoi denti pieni di sorriso . Ma pure , qualche cosa mancava a quell ' uomo per essere l ' amante , il fidanzato di Fidelia . Mancava la magnetica corrente che si espande dai cuori innamorati , il flusso che non si può suscitare dai nervi e dal sangue , se questi nervi , se questo sangue non sieno agitati da una vera passione . La fanciulla non poteva penetrare l ' orribile inganno di quella apparizione . Ella fissava quella larva con occhio attonito ; meditava quelle sembianze come si medita un sinistro problema . Quella contemplazione , quella meditazione angosciosa doveva risolversi per lei in un giudizio altrettanto erroneo che tremendo : « Egli è ben desso , ma egli ha cessato di amarmi » . Era la logica più naturale che il cuore della fanciulla innamorata potesse seguire , la sola spiegazione che ella potesse ammettere dello strano turbamento che l ' invadeva . A sì triste convincimento , Fidelia nascose il volto fra le mani e proruppe in dirotto pianto . Ma il Casanova ( noi gli daremo il suo vero nome ) non era uomo da smarrirsi di coraggio per quella fredda accoglienza . Magnetista di prima potenza , egli contava sulla forza del proprio volere per dominare quella gracile fanciulla estenuata dalle commozioni dell ' amore e della paura . Egli stese la mano sul capo di Fidelia , e accarezzando le chiome odorose per innondarle del suo fluido irresistibile , parlò con accento animato : - Fidelia ! ... mia buona ... mia bella Fidelia ! ... non era mestieri che tu mi chiamassi .... Sarei venuto ugualmente .... Anch ' io numerava i giorni e le ore . Avevo bisogno di vederti . Un bacio , un solo tuo bacio potrà darmi la forza per reggere a questi ultimi giorni di prova .... Fidelia ! ... I momenti sono contati . Nessuno mi ha veduto entrare , nessuno mi vedrà uscire da questo luogo .... Non c ' è a temere di nulla ! ... Oh ! la mia bella Fidelia ! Abbandonati agli istinti del cuore .... Poichè mi ami ... poichè hai giurato di esser mia .... Mia sorella ... mia sposa .... Tu mi ami : Io sapeva bene che tu non avresti negato questa gioia ! ... Le tue fibre sono commosse .... Allacciami il collo colle tue braccia di neve .... Che io respiri il fresco alito della tua bocca ! ... Le mie labbra erano arse , e la sete di amore mi avrebbe consumato , senza il refrigerio di un tuo ... bacio divino ! Così parlando , il Casanova si era impadronito della fanciulla attraendola al proprio petto colla potenza affascinante della volontà . Fidelia , inebbriata da quelle parole , da quelle carezze , si abbandonò a lui come un corpo morto . I dubbi , i terrori erano svaniti . La sua faccia inondata di lacrime era divenuta radiante . In quel momento di suprema illusione , la fanciulla sognava il paradiso . Quel sogno fu un lampo . Nell ' amplesso di quella larva adorata , Fidelia si attendeva una inondazione di delizie . Ma appena le labbra dell ' avventuriero ebbero sfiorate le sue , la fanciulla arretrò con ribrezzo , mandò dal petto un grido affannoso , e cadde al suolo tramortita . Il bacio di quell ' uomo , o piuttosto di quella maschera umana , le era sembrato gelido come il bacio di un morto . Tutta questa scena era passata rapidamente , mentre le sorelle del Circolo , nel compartimento anteriore del palazzo , attendevano che Fidelia ripigliasse la canzone , ovvero ritornasse nella sala per prendere parte al convito . Il grido della fanciulla destò lo sgomento nella piccola comitiva . L ' anziana fece allentare il gran ventaglio , e le amiche di Fidelia accorsero tutte verso la gondola . Quand ' esse posero il piede nel gabinetto musicale , il Casanova era già scomparso ; nessun indizio , nessuna traccia di lui . Fidelia giaceva a terra coll ' abbandono della morte . Le sue chiome , le sue vesti scomposte davano a supporre che ella avesse dovuto soccombere ad un assalto violento . Le fanciulle non si perdettero in vane esclamazioni . Improvvisarono una catena magnetica , e scaricando il loro fluido sulla giacente , in men che non si pensi , la ridonarono alla vita . Fidelia si levò in piedi , girò intorno gli occhi smarriti come chi , risvegliandosi da un orribile sogno , tremi di rivedere una larva . Poi sorrise alle amiche , e appoggiandosi al braccio di Speranza uscì con quella dal gabinetto . - Domani ti dirò tutto - disse Fidelia alla sua prediletta . E per quella serata non si tenne più parola del misterioso avvenimento . Durante la cena , le fanciulle ripresero insensibilmente la loro abituale gaiezza . Fidelia sorrideva alle amiche , e pareva dividere i loro ingenui tripudii . Di tratto in tratto ella trasaliva , portava la mano agli occhi come a rimuovere un velo , a dissipare una nube . E subito , dopo quel gesto , la sua fronte tornava serena , e l ' occhio riacquistava la sua luce . Ai primi squilli del richiamo delle vergini , quella gioconda comitiva uscì dalla villa Paradiso per disperdersi nei varii compartimenti della città . Fidelia baciò le amiche ad una ad una , e salita in una gondola volante , si fece ricondurre al palazzo di famiglia . Quella sera , il Gran Proposto era di umore assai lieto . Quell ' inesorabile partigiano delle antiche discipline , che non poteva tollerare nella propria famiglia ciò che egli chiamava insubordinazione legale agli ordini della natura ; quel padre severo che non aveva mai perdonato a Fidelia le lunghe assenze notturne , mosse ad incontrarla con volto radiante , l ' accolse con insolita profusione di amorevolezze . C ' era qualche cosa di misterioso , qualche cosa di sinistro nella bonomia di quel vecchio . Le sue carezze parvero a Fidelia una affettazione di cattivo augurio , ond ' ella , per sottrarsi a quell ' impeto di tenerezza paterna , pose in campo un pretesto e ritirossi nel suo appartamento . Il Gran Proposto , dopo averla accompagnata com ' era suo costume , e salutata col bacio del buon sogno , rientrò nel suo gabinetto . Sullo scrittoio del primo funzionario dell ' Olona stava spiegato un dispaccio portante il timbro del Ministero di Sorveglianza pubblica . Erano poche linee di scrittura , ma il vecchio non si saziava di rileggerle , e pareva che da quel foglio uscisse un riflesso di beatitudine ad irradiargli tutto il volto . Il dispaccio era così concepito : « Onorevole Gran Proposto , « Ho la soddisfazione di annunziarvi che il nostro zelo , le nostre sollecitudini , la nostra pertinacia hanno trionfato di ogni difficoltà . Redento Albani ha violato la legge di dilazione . Questa notte egli era a Milano , ha visitato la Villa Paradiso , si è intrattenuto col Custode - direttore , ed ebbe anche un segreto colloquio con vostra figlia nel piccolo gabinetto musicale addetto alla villa stessa . Non è mestieri che io vi aggiunga altre parole ; vostra onorevolezza sa troppo bene ciò che le resta a fare . Aggradite , onorandissimo Gran Proposto , gli umili ossequi del vostro subordinato devotissimo , e comandatemi in ogni occasione . « Dato dal primo gabinetto di Sorveglianza pubblica la notte del ventisette settembre 19 ... « TORRESANI DEGLI EX -BARONI.» CAPITOLO XVII . Il veto del Gran Proposto . Velocissima è la corsa del tempo , anche per gli addolorati e per gli amanti , cui le ore sembrano secoli . E l ' Albani , compiuto il mese di dilazione , superata la terribile prova della lontananza e dell ' isolamento , tornava a Milano più innamorato che mai , coll ' anima piena di entusiasmi e di terrori . In quel mese egli aveva percorse le principali città dell ' Unione , soffermandosi di preferenza a Berlino , a Pietroburgo , a Parigi , a Pest , dove era stato chiamato per dirigervi i suoi sorprendenti meccanismi . Negli ultimi giorni di dilazione , egli aveva provate quella febbre tormentosa della impazienza che , all ' avvicinarsi di una catastrofe desiderata , sviluppa nei temperamenti irritabili i sintomi della follia . Per illudere sè stesso , per placare quelle ansie affannose , egli aveva anticipata di ventiquattro ore la sua partenza da Pest , servendosi di quei mezzi di trasporto che erano i meno veloci , e come tali , accordati gratuitamente dagli statuti della Unione alla classe dei nullabbienti . Era venuto da Pest a Parigi colla ferrovia a pressione atmosferica ; da Parigi a Saint Jean de Maurienne colla Messaggeria pneumatica dei Bonafous ; e da ultimo aveva sorpassato il Cenisio colla locomotiva ertoascendente della Società Goudar e Blondeau , una locomotiva che aveva fatto obliare il meraviglioso traforo praticato fino dal secolo precedente nelle viscere del monte . ( ) L ' Albani giunse in Milano verso le nove della sera . Prima di oltrepassare la cinta balsamica ( ) , egli si fermò un istante per consultare il suo orologio calamitato , poi , come uomo che tema di essere veduto o riconosciuto , sbottonò dalle spalline il berretto succursale per riporselo in capo , rialzando al tempo stesso i due paraventi acustici ( ) fino al disopra dell ' orecchio . Se un agente della pubblica sorveglianza lo avesse sorpreso in quell ' atto , avrebbe creduto di mancare al proprio debito omettendo di segnalare i di lui connotati sul tessero dei forestieri sospetti . Quella esitanza , quelle precauzioni , non erano per parte dell ' Albani che uno scrupolo eccessivo di legalità . Egli aveva notato che mancavano ancora dieci minuti al termine assegnato dalle leggi per la prova di dilazione . - Conviene ch ' io sia rigoroso fino all ' eccesso ! - pensava egli . - Il bene cui vado incontro è così grande , e d ' altra parte sono così grandi i pericoli che mi circondano , che io mi riterrei uno scellerato quando dovessi imputare alla mia trascuratezza od alla mia imprudenza un disastro qualunque . Come ognun vede , quell ' anima ardente ed onesta era sempre agitata dal dubbio e dai presentimenti sinistri . Per comprendere il cuore dell ' Albani e le lotte tremende del suo spirito , è mestieri che noi ricordiamo sempre ciò che egli non poteva mai dimenticare , il suo terribile passato . Quest ' uomo si era macchiato di un orrendo delitto , aveva subito una pubblica condanna , per cinque anni morto alla società , egli non era mai riuscito a persuadersi che questa avesse realmente obliato e perdonato . Nella rettitudine della sua coscienza , egli si giudicava inferiore a tutti gli incolpevoli . E quando la voce della coscienza parea placarsi , un ' altra voce più lugubre gli rintronava nell ' anima , quella del pubblico banditore , che dall ' alto suo pergamo , in mezzo ad una piazza gremita di popolo e muta non di meno come una tomba , veniva ad intimargli la morte civile . Gli accadeva sovente di fermarsi col pensiero in questa meditazione angosciosa ... Lo spirito della legge gli appariva eccellente . La condanna della morte civile , dopo i cinque anni di espiazione , prometteva l ' oblìo del delitto , e la riabilitazione completa . Tutto ciò era scritto nei codici , tutto ciò era articolo di legge . Ma i codici , gli statuti , le leggi sono un contratto sociale , che non può mutare la essenza , la natura dell ' uomo , quand ' anche quest ' uomo apparisca grandemente modificato dalla così detta civilizzazione . - I sofismi sono vani . - No ! io non posso arrendermi a codesto assurdo del convenzionalismo contemporaneo - gridava l ' Albani con accento disperato ogni qualvolta gli avveniva di soffermarsi in questo doloroso argomento . - Io non cesserò mai di essere un morto ; la società tutta intera non cesserà mai di considerarmi come tale , sebbene ella debba , in forza di una legge , accogliermi come un essere vivente . Mentiranno . Taluni vorranno anche prodigarmi delle speciali amorevolezze ... Ma questo sentimento , questo atto di carità , o peggio di compassione , accuserà il non senso della legge . Mentre io non ho mai potuto , né potrò mai cancellare dalla mia mente le terribili impressioni di quella condanna ; potranno essi obbliarle ? essi ! ... Gli uomini ! ... gli spettatori del lugubre palco , che hanno inorridito del mio misfatto e del mio nome ? Ma in questa procella di pensieri che turbava incessantemente lo spirito dell ' Albani , un astro solitario brillava di luce perenne - la fanciulla dell ' amore e del perdono - Fidelia ! La fede dell ' Albani era tutta in quel punto luminoso , che egli vedeva brillare attraverso alle nuvole opache ; in quella vergine bianca e diafana , che in una notte di supreme angosce posando una mano di neve sulla sua fronte inaridita , aveva dato dell ' amore quella sola definizione in cui egli poteva aver fede . L ' avvenire dell ' Albani era Fidelia . Il cuore di Fidelia era un mondo , che gli offriva un rifugio , un paradiso dov ' egli sperava di obliare sé stesso e di farsi obliare . Ed ora , ritornando dopo l ' assenza di un mese , dopo la prova di una legge , per la quale era vietata qualunque comunicazione fra due amanti fidanzati , l ' Albani riportava a Milano tutto il suo amore e tutta la sua fede nella donna che già gli era sposa nel vincolo religioso ; ma i suoi dubbi , le sue diffidenze , i suoi terrori non potevano dissiparsi completamente fino a quando , sul libro di petizione pubblica , non avesse letto l ' adesione formale di Fidelia , e ciò che egli tremava di vedersi negato , lo assenso del Gran Proposto . Ma l ' ora , che doveva risolvere i suoi dubbi , che doveva metter fine a quelle ansie febbrili , era giunta . I dieci minuti trascorsero . Il termine legale di dilazione era spirato , e l ' Albani poteva entrare liberamente nella città . Salito in una gondola volante , ordinò al conduttore di prendere la via del Palazzo di Famiglia , laddove un mese prima , quasi alla medesima ora , egli era entrato coll ' anima inebbriata di amore , per iscrivere la sua domanda di legittimazione civile al matrimonio religioso da lui precedentemente contratto colla figlia del Gran Proposto . La volata fu breve . Disceso dalla gondola , l ' Albani precipitò nel palazzo , corse alla sala di amore , si fece portare il gran libro , e dopo averlo sfogliato , arrestò gli occhi sulla pagina che portava la sua petizione . Sotto i caratteri , una mano di donna , la mano gentile di Fidelia , avea tracciato queste poche linee , che l ' Albani lesse avidamente , « Io Fidelia , adulta , figlia di Terzo Berretta Gran Proposto di Milano , attestandosi unita dall ' indissolubile vincolo religioso all ' adulto Redento Albani qui sopra iscritto , aderisco di cuore , per quanto a me spetta , alla petizione di civile matrimonio formolata da lui salvo sempre il rispetto del veto paterno , come di legge , e l ' adempimento delle cerimonie obbligatorie » . L ' adesione di Fidelia era esplicita , senza condizioni , quale l ' Albani l ' aspettava , quale egli aveva il diritto di attenderla . Ma al piè di quelle cifre così gentilmente tracciate dall ' amore , spiccavano due linee di carattere diverso , due linee improntate da altra mano , difformi , contorte , quasi illegibili . All ' occhio , al cuore dell ' Albani , quelle due linee produssero l ' impressione di un rettile nero , raggruppato sotto un cespo di rose . Gli occhi dell ' Albani si iniettarono di sangue . A lui non era mestieri di leggere quello scritto per accertarsi della propria sciagura , per riconoscere avverati i suoi presentimenti sinistri , E nondimeno portò la mano alla fronte e fece un gesto come a rimuovere un velo che gli offuscasse la vista . Le sue pupille avide e truci sibilavano le parole , - e ciascuna di quelle sillabe gli sgocciolava sul cuore come una stilla di piombo infuocato . Il veto del Gran Proposto portava una data recente , ad era formulato nei termini più assoluti . « Io sottoscritto , appoggiandomi ai miei diritti di paternità , e rassicurato in questi diritti da gravi ragioni che io farò valere , dietro reclamo delle parti interessate , dinanzi al Consiglio inappellabile degli Anziani di famiglia ; credo di opporre il mio veto alla petizione di matrimonio civile inoltrata dall ' inscritto Redento Albani in favore dell ' accettante Fidelia Berretta , mia figlia adulta . TERZO BERRETTA Gran Proposto della famiglia Olona » . Sotto il peso di un ' accusa inaspettata e terribile , avviene che l ' uomo più incolpevole provi il bisogno di scandagliare la propria coscienza , non foss ' altro per attingervi il coraggio e la forza di respingere gli attacchi . Ma l ' Albani era troppo sicuro di sè stesso per discendere a questo esame . Il veto del Gran Proposto , per tutt ' altri che per lui , poteva essere considerato un atto di accusa ; ma egli , per quella logica di sospetti e di diffidenze che era stata il supplizio de ' suoi giorni di esilio , per quella divinazione del presentimento che rare volte fallisce , per gl ' impeti sdegnosi del suo nobile cuore , non rimase perplesso un istante . Quelle linee fatali scritte dal Gran Proposto erano la dissimulazione del codardo , la calunnia , il tradimento , il principio di un assassinio legale . I pugni serrati alla sbarra del leggio , le labbra livide e spumanti , l ' Albani rimase alcun tempo nella immobilità contratta del forte che vuoi resistere agli impeti della passione . Orribili disegni gli attraversavano la mente . I truci lampi del suo sguardo rivelavano l ' anelito della vendetta . Quell ' uomo era il nembo che si condensa per esplodere terribilmente . E forse , nell ' impeto , della disperazione , l ' Albani avrebbe tutto dimenticato , il suo amore , la sua donna , i suoi doveri verso la società , i mezzi più pronti e più validi che la legge istessa gli offriva per ottenere giustizia ; se a scuoterlo dal cupo letargo non fosse intervenuta una voce piena di dolcezza , una voce santa come le aspirazioni di Dio , cui quel carattere indomito e procelloso non aveva mai resistito . Era la voce del suo compagno di espiazione , di lui che lo aveva sorretto per cinque anni sul cammino del dolore ; del giovine levita che portava il nome di Fratello Consolatore . La parola , l ' aspetto di quell ' amico produssero nell ' anima dell ' Albani una reazione benefica . - Tu qui , fratello ! - esclamò l ' Albani volgendosi al Levita , e gettandogli al collo le braccia . - Io ! ... E poteva essere altrove in questo momento ? ... L ' ora del tuo ritorno era scritta nel mio cuore , ed io sapeva che i tuoi primi passi sarebbero diretti a questo luogo , e che qui ... avresti avuto bisogno di conforti e di consigli . - Io ti ringrazio , fratello ! - rispose l ' Albani , dopo aver sfogato sul petto del levita la piena delle lagrime - io ti ringrazio ! ... Ebbene ! ... Vediamo ; quali conforti , quali consigli puoi tu offrirmi ? Vedi ! ... Io mi era affidato alle tue promesse ... Io aveva contato sulla giustizia di Dio ... ed anche un poco sulla giustizia de gli uomini ! ... - E troppo presto hai cominciato a disperare soggiunse amorevolmente il levita . - I conforti che io ti posso offrire derivano sempre della medesima sorgente , dalla fede nello spirito del bene ; i consigli saranno ora come sempre quelli della ragione e della legalità . Non hai tu nulla da rimproverare a te stesso ? Sei tu disceso nella tua coscienza per investigarne le pieghe più occulte ? Hai chiamato a rassegna le tue azioni dal giorno in cui la umanità ti aperse le braccia rendendoti il bacio del perdono e dell ' oblio ? Or bene : poiché nessuna ricordanza di colpe viene ora ad affliggere il tuo spirito ; poiché a nessun dovere hai mancato verso la patria , verso la società e verso le leggi , non è mestieri che io ti insegni ciò che ti resta a fare . Quel libro sul quale è registrata l ' accusa , ti aprirà le vie della giustizia , ti accorderà tutti i mezzi della discolpa . Se ti preme l ' amore della tua donna , se ti è cara la tua onoratezza , se non hai ripudiata quella fede religiosa che grida alla coscienza : esser dovere dell ' uomo cooperare incessantemente sulla terra al trionfo del bene , tu guarderai in faccia alla verità , e la sfiderai al cospetto dell ' universo ! L ' Albani stette alcun tempo senza proferir parola . Poi , coll ' accento dell ' incredulo che sì piega ad una convinzione autorevole : - Amico ... fratello - disse al levita - fino dal primo momento che mi occorse agli occhi quel veto , ho riconosciuto che esso racchiudeva una calunnia , una trama inqualificabile , contro la quale io sarò impotente a lottare . Essi ... gli infami ... avranno calcolato tutte le evenienze possibili ... Egli che occupa un posto tanto eminente nella società , non potrebbe lanciare un tal colpo , se prima non fosse ben sicuro che non avesse a ricadergli sul capo . Io ti giuro , fratello , che il mio cuore non ha più fede nella giustizia degli uomini . Nondimeno voglio cedere ancora una volta a ' tuoi amichevoli consigli che mi furono legge negli anni più desolati della mia esistenza . Ma , bada ! questa è la mia ultima prova ! Se dessa non riesce quale tu me la prometti , quale dovrebbe riuscire perché io riconosca il tuo Dio , allora tu stesso dovrai assolvermi dall ' obbedire alle leggi del male , ed io diverrò quello che fui nei primi tempi della mia giovinezza : un vindice della umanità conculcata , un fulmine dei soperchiatori e dei despoti . Ciò detto , l ' Albani si accostò di nuovo al leggio , prese una penna , e sotto il veto del Gran Proposto scrisse le due linee seguenti : « Io domando che , a termine di legge , entro le ventiquattro ore prescritte , il Gran Proposto Terzo Berretta mi renda ragione del suo veto dinanzi al Consiglio degli Anziani . « REDENTO ALBANI » . Compiuta quella formalità , i due amici si separarono . L ' Albani salì nella sua gondola e ordinò al conduttore di calarlo alla Villa Paradiso . Giunto alla Villa , il fidanzato di Fidelia diede il segnale perché si aprissero i cancelli . Entrò senza volger parola al Custode che era mosso ad incontrarlo . Attraversò i viali a passo concitato ; congedò bruscamente le volonterose che lo attendevano negli atrî , ordinando che fosse tolta la luce al palazzo . Rimasto solo in quel vasto salone reso tetro dall ' oscurità come una grotta popolata di immobili spettri , l ' Albani si sdraiò sul tappeto ruggendo : - Guai a loro ! guai a tutti ... se domani io dovessi portare le fiamme dell ' inferno in questo paradiso creato dall ' amore ! CAPITOLO XVIII . Catastrofe impreveduta , Se quella notte fu lunga ed angosciosa per l ' Albani , ciascuno di leggieri comprende che anche il Gran Proposto Berretta e il Capo di Sorveglianza Torresani non dormirono sovra un letto di rose . Quanto alla buona e sensibile Fidelia , basti sapere ch ' ella vegliò fino all ' alba in lacrime e preghiere . Chi all ' indomani apparve più rassicurato e fidente , fu l ' Albani . Nella propria coscienza egli aveva attinto il coraggio ; se qualche cosa gli rimaneva ancora a temere dalla malvagità degli uomini o dalla soperchieria dei potenti , pur si sentiva agguerrito alla lotta dalla propria rettitudine e dalla inesorabilità della legge . Serena la fronte e l ' occhio infiammato di febbrile impazienza , egli uscì dalla villa , e dopo aver errato alcun tempo nei quartieri più popolosi della città , si diresse verso il palazzo di Giustizia Civile . La sala del Consiglio si apriva nelle ore pomeridiane , al principiare dei crepuscoli . Quando l ' Albani comparve alla piccola Tribuna degli appellanti , i trecento anziani già occupavano le scranne dell ' Emiciclo . I cinque Seniori , ai quali spettava esclusivamente il diritto di interrogare e di discutere , già avevano compiuto l ' esame dei molti documenti ammucchiati sulla tavola . Il Gran Proposto Berretta , calmo in apparenza , ma in cuore vivamente preoccupato , era assiso , colla testa raccolta fra le mani , alla tribuna di ragione . All ' apparire dell ' Albani , si riscosse , alzò gli occhi , ma non ardì sostenere il lampo di uno sguardo che pareva sfidarlo . I quattro compartimenti dell ' anfiteatro superiore frattanto si inondavano di una folla di curiosi , avida di emozioni . Un dibattimento nel quale dovevano trovarsi di fronte due grandi notabilità della famiglia , il Proposto Terzo Berretta e il celebre inventore della pioggia artifiziale Redento Albani doveva naturalmente destare nella moltitudine il più vivo interesse . La vertenza offriva altresì una speciale attrattiva ai malcontenti di tutte le classi , ai nullabbienti , ai federati dei partiti estremi , nemici naturali di ogni autorità costituita , bramosi di scandali e impazienti di lotte . Allo scoccare dell ' ora settima , il Presidente temporaneo degli Anziani annunziò l ' apertura del dibattimento . Tutti i labbri ammutirono . Tutti gli sguardi si volgerò al Seniore Inquirente che dal suo seggio elevato ripetè quattro volte il nome del Gran Proposto . Questi a sua volta si levò in piedi . - Cittadino Berretta - tuonò la voce dell ' Inquirente - la legge ti interroga , la famiglia ti ascolta e Dio ti vede nel cuore ( ) . Perchè hai tu posto il veto alla petizione di matrimonio civile inoltrata dal fratello Primo Albani in favore di Fidelia tua figlia ? - Nella mia qualità di Supremo Magistrato dell ' Olona - risponde il Gran Proposto con voce commossa - sento che la più rigida osservanza delle leggi mi è sacro dovere . L ' Albani ha violato la legge di dilazione ; nella notte del 27 settembre , egli venne a Milano furtivamente e si intrattenne parecchie ore nei giardini della Villa Paradiso . - È falso ! - urlò l ' Albani balzando in piedi coll ' impeto del suo ardente carattere . E quel grido dell ' anima concitata destò nella sala un eco tumultuoso . Il Gran Proposto si fece pallido in viso . - Cittadino Albani - riprese l ' Anziano Inquirente - moderate i vostri impeti che a nulla giovano , se non forse a pregiudicarvi , quando in vostro favore non intercedano le irresistibili prove del fatto . Il cittadino Berretta ha recato sul banco della giustizia dei gravi documenti che appoggiano la sua asserzione , e noi , col vostro beneplacito , ne daremo contezza a quanti ci ascoltano . - Si leggano i documenti ! - rispose l ' Albani assidendosi e chinando la testa fra le mani . Al cominciare della lettura , l ' attesa del pubblico era solenne e imponente il silenzio ; ma appena il nome dell ' ex barone Torresani autore del rapporto segreto risuonò nella sala , insorse da ogni parte un mormorio sinistro e provocante . Un Capo di sorveglianza pubblica non era meno detestato sotto il fraterno regime della Unione , che nol fossero un secolo addietro un prefetto di polizia od un questore . L ' Albani , che ascoltava con angoscia impaziente , appena fu esaurita la lettura di quel primo documento , si rialzò dal suo seggio , e tutti notarono con meraviglia come il di lui volto , poco dianzi allibito dalla collera , esprimesse calma e fiducia . - Onorevoli Seniori , onorevoli Anziani , onorevolissimi cittadini e fratelli - parlò l ' Albani con ferma voce - i voti del mio cuore sono appagati , ciò che io ardentemente desiderava si è avverato ; il rapporto del cittadino Torresani mi apre l ' unica via sulla quale mi sarà dato di raccogliere a mia giustificazione delle prove assolute . In detto rapporto si afferma che nei giardini della Villa Paradiso io mi trattenni colla figlia del Gran Proposto , Orbene : se il padre di Fidelia acconsente , io eleggo a termine impreteribile di assoluzione o di condanna , la pubblica testimonianza di quell ' angelo di luce e di bontà , di quella santa creatura , inaccessibile alla menzogna , che porta il nome di Fidelia ... Il suo verdetto mi sarà sacro , ed io mi appresto ad ascoltarlo col sorriso nel volto e colla fede nel cuore . L ' Albani guardava fissamente il Gran Proposto , ma nessun segno di turbamento o di esitazione appariva su quella fronte marmorea . Quel vecchio non poteva aver scrupoli né rimorsi in presenza de ' suoi istinti di padre ; quel magistrato si sentiva agguerrito dalla coscienza del vero . Prima che l ' Anziano Inquirente gli ripetesse , come d ' uso , la proposta dell ' avversario civile , il Berretta si levò in piedi profferendo queste due semplici parole : « accetto la testimonianza di mia figlia come termine impreteribile ; venga Fidelia ! » La figlia del Gran Proposto non era lungi . Gli Anziani , prevedendo l ' incidente , l ' avevano chiamata al giudizio , e la giovinetta , circondata dalle amiche , attendeva l ' appello della matrona legale nella sala di aspetto riservata alle fanciulle . Nel di lei volto non appariva alcun segno delle interne agitazioni : ma quella calma sgomentava le amiche , e la buona Speranza ne era siffattamente allarmata che a stento reprimeva i singulti . Al primo appello della matrona , Fidelia si levò in piedi e appoggiata al braccio delle amiche , la persona castamente avvolta nel peplo mattutino , si diresse verso la porticella che metteva alla tribuna . Quella apparizione destò nella sala un mormorio di simpatia . I Seniori e gli Anziani si scopersero il capo , Il Gran Proposto e l ' Albani rimasero al loro posto come impietriti . Sì l ' uno che l ' altro furono investiti da un tremito che pareva un presagio . Gli occhi di Fidelia . eretti al cielo , si irradiavano tratto tratto di una luce fosforescente . - Abbassate la reticella vitrea ! ( ) - ordina il Presidente Temporaneo degli Anziani ai meccanici di legge ; - il risultato della testimonianza vuol essere decisivo ; è necessario che la verità non venga pregiudicata da influssi magnetici o da altri poteri occulti . - È vano ! - rispose dalla tribuna la voce di Fidelia ; - nessuna volontà umana potrebbe violentare il mio libero arbitrio . L ' anima di mia madre è con me , e la menzogna non può uscire dal mio labbro . Così parlando , la giovinetta sviluppò dal peplo il suo candido braccio , e alzando la destra fece brillare allo sguardo degli assembrati un bellissimo carbonchio umano ( ) sfavillante come l ' astro di Venere . L ' emozione degli astanti toccava il parossismo . L ' inquirente , dopo breve attesa , raccolse dalla mano del Presidente il quesito finale già formulato e riveduto dagli Anziani e dai Seniori ; indi , nel silenzio più opaco della assemblea , si volse a Fidelia : - Adulta Fidelia Berretta : la legge ti interroga , la famiglia ti ascolta e Dio ti vede nel cuore . Puoi tu asserire che nella notte dal ventisette al ventotto settembre dell ' anno corrente , l ' adulto Redento o Primo Albani siasi intrattenuto teco a colloquio in Milano , e precisamente nella sua villa detta del Paradiso ? ... - Sì ! - rispose Fidelia senza esitare un istante . L ' Albani , che durante la interpellanza si era levato in sulla punta dei piedi , col labbro ansante e l ' occhio iniettato di una luce che era fede e certezza , ricadde sulla seggiola mettendo un grido . Ma un altro grido uscito da molti cuori di donne in quel medesimo punto , distrasse dall ' Albani l ' attenzione degli astanti per portarla sovra la figlia del Gran Proposto . Il monosillabo affermativo partito dalla tribuna delle vergini era stato l ' ultimo sospiro vitale di Fidelia . La giovinetta , nel profferirlo , era caduta nelle braccia delle amiche come un giglio reciso . - Morta ! morta ! - gridavano le donne . - Uccisa dalla menzogna ! - ruggì l ' Albani insorgendo e accennando al Gran Proposto . - La prova galvanica ! la prova galvanica ! - urlarono mille voci dall ' emiciclo . Il Presidente degli Anziani sollevò la mazza di primo ammonito per sedare il tumulto . E frattanto , in men che io nol dica , quattro matrone di ufficio trasportarono il corpo di Fidelia nel centro della sala , e il chirurgo primate del tribunale le applicò il pungiglione galvanico all ' occipite . La folla irruppe dalle sbarre . Seniori , Anziani , bidelli , subalterni , spettatori , si pressarono compatti intorno al banco di risurrezione . L ' Albani stringeva nelle sue la mano di Fidelia . Il Gran Proposto piangeva desolato ai piedi della figlia . Al tumulto scapigliato era succeduto come per incanto il silenzio della riverenza e della aspettazione . La puntura galvanica non tardò molto ad agire . Fidelia si riscosse ... - Discendi in te stessa - disse il primate di chirurgia parlandole all ' orecchio ; - visita il tuo cuore e i tuoi visceri , e dimmi qual fu la sincope che ti ha colpita . Le labbra di Fidelia si agitarono e proffersero la parola morte . Il primate le applicò il pungiglione galvanico alla fronte . - Puoi tu asserire - domandò l ' inquirente - che Primo Albani abbia avuto teco un colloquio nella notte dal ventisette al ventotto settembre ? - No ! - rispose la morta . - In quella notte l ' Albani era ben lungi ... ben lungi ... da Milano . - Perché dunque - riprese l ' Inquirente - hai tu voluto , quando eri in vita , affermare un fatto che ora sei costretta a smentire ? ... - Perché desso ... perché colui ... - Parla ! ... una sola voce ! ... una parola ... ancora ! - gridò l ' Albani ! - È vano ! - disse il primate ritirando il pungiglione dalla fronte dell ' estinta e riponendolo nell ' astuccio . - Il galvanismo non ha più azione su lei : la materia animale è ottusa . Ciò che avvenne in quel punto nella sala non può descriversi a parole . Caliamo la tela su questa scena di desolazione e di tumulto . CAPITOLO XIX . Le dimissioni . Due giorni sono , trascorsi I cittadini dell ' Olona si affollano intorno a due proclami apparsi dallo spuntare del giorno sulle muraglie di affissione . L ' un d ' essi porta la firma del Gran Proposto , l ' altro è segnato Torresani . Soffermiamoci dinanzi al primo proclama , e leggiamo : « Ai presenti ed ai lontani salute e buon senso ! « Duemila telegrammi partiti dai centri esecutivi della Unione domandano che io mi dimetta dalla carica di Gran Proposto dell ' Olona . « Lo stesso voto esprimono le seicentomila cartoline postali che oggi pervennero al mio domicilio . Dinanzi a questa e ad altre manifestazioni imponenti dell ' autorità pubblica , io non posso indugiare un istante a svestirmi di un potere più illusorio che reale e punto invidiabile . « Ma i motivi che contro me provocarono questa unanime protesta della opinione pubblica sono di tal natura che mi terrei disonorato affermandoli col mio silenzio . Né moralmente , né civilmente , io so di aver mancato al dovere ; e ne faccio solenne giuramento sulle ceneri tuttora fumanti di mia figlia , testé raccolte dal funebre amianto . Nessun altro tesoro all ' infuori di queste e di altre ceneri care , io esporterò dal piccolo Campidoglio ove per venti anni tenni il governo della pubblica amministrazione . « Tanto mi tengo in debito di affermare ai presenti ed ai lontani , e non dubito punto che le mie parole abbiano a trovar fede presso gli onesti di qualunque partito . L ' EX PROPOSTO BERRETTA » . - Nobili parole , degne del suo gran cuore ! - esclama , tergendosi le lagrime , un meneghino , che il giorno innanzi avea spedita al Gran Proposto la sua cartolina di ostracismo . Volgiamoci all ' altro proclama , e vediamo con quali formole il Capo di Sorveglianza annunzii la propria dimissione : « Cittadini ladri , truffatori , manutengoli , barattieri , furfanti d ' ogni specie che costituite la maggioranza della Società umana : « Esultate ! Ciò che era nei vostri voti si è compiuto ; la dimissione di sua Eccellenza Riveritissima il Gran Proposto Terzo Berretta implica necessariamente la mia . « Il benemerito dicastero di sorveglianza pubblica rimarrà per uno o più giorni senza capo . « Cittadini ladri , truffatori e furfanti di ogni specie , esultate ! ve lo ripeto . E frattanto , i pochi galantuomini - se è pur vero che ve ne abbiano , ciò che a me non consta positivamente - badino alle loro tasche ed alle serrature dei loro forzieri ! « Il mio successore , entrando in carica , vedrà che durante la mia gestione tutto ha proceduto con ordine e con giustizia . Con quale accortezza e tenacità io abbia lottato per oltre venti anni contro la ribalderia umana , apparirà evidentemente dai registri e dai tesseri che io lasciai negli uffizii . Se non che - lo confesso con immenso rammarico - in questi ultimi tempi la mia e l ' attività indomabile de ' miei subalterni riuscì in molti casi impotente . Già da oltre mezzo secolo , quei nostri famigerati utopisti che ripetevano la frequenza dei crimini dall ' analfabetismo delle masse , hanno dovuto convincersi che l ' istruzione universale ha quadruplicato il numero dei falsarii e dei ricattatori . Più tardi , la scienza medica e farmaceutica appresa a tutti indistintamente i cittadini della Unione , moltiplicò gli avvelenatori e gli assassinî domestici . Le locomotive aeree agevolarono le contumacie dei bricconi e favorirono la impunità . La sistemazione e applicazione pratica delle forze magnetiche produsse abbominazioni che fanno inorridire . « A questi , sempre crescenti ausiliarii della iniquità e della corruzione , i governi opposero una resistenza in fino ad oggi abbastanza efficace . Nelle nostre mani le nuove armi fornite dal progresso alla depravazione ed alla colpa divennero una forza riparatrice . La nostra sorveglianza dalla terra e dal mare si estese alle amplissime regioni dell ' aria . Abbiamo non pochi esempi di grandi ed audacissimi malfattori , catturati dai nostri agenti a poca distanza dalla luna . « Ma qual pro ' da questa caccia affannosa e piena di pericoli ? Noi inseguiamo il calabrone malefico , lo afferriamo , lo rechiamo trionfanti , esultanti , sul banco della giustizia , acciò questa si prenda il bel spasso di aprirci il pugno per ridonare il captivo al libero esercizio de ' suoi perfidi talenti . « Tante grazie , signori riformatori del Codice penale ! ... Ma non vi par tempo di finirla con questa buffoneria che si chiama il Ministero di Sorveglianza pubblica ? A che serve lo inseguire , il catturare dei delinquenti , mentre alla giustizia più non rimane alcun serio mezzo di punizione ? « Nei secoli addietro , allorquando a migliaia a migliaia i galantuomini , o dirò meglio , gli impregiudicati , morivano di fame , un cotal Beccaria finse di intenerirsi sulla sorte degli assassini appiccati alla forca . Tutti i filosofi dell ' epoca fecero eco alla nenia , e la canaglia ( ciò si comprende ) proclamò il Beccaria altamente benemerito della Società umana . « La pena di morte venne col tempo abolita ; tanto è vero che tutte le idee , anche le più strane e più esiziali , seguono il loro corso di rotazione e a lungo andare si traducono in fatto . I briganti , gli aggressori di strada , gli avvelenatori , i parricidi arsero dei ceri alla statua grottesta di Beccaria ( ) . « Più tardi , questi signori umanitarii progressisti che mai non seppero formulare un concetto benefico in favore dei così detti galantuomini , si accorsero che negli ergastoli e nelle galere i birbaccioni non godevano le maggiori agiatezze della vita . « Lugete , Veneres , cupidinesque ! « E mano alle riforme carcerarie ! ... Le case di pena si tramutino in altrettanti cenobii di fannulloni ben vestiti , meglio pasciuti e confortati , a spese del comune , da ogni sorta di ricreamento . « È troppo giusto che il vizio ed il crimine dormano sovra un soffice letto , mentre i contadini pusillanimi che rispettano la legge debbon coricarsi a digiuno sulla paglia ammorbata . « Non basta ancora , non basta , perdio ! La reclusione è una infamia ... L ' uomo è nato libero ... La libertà è un inviolabile diritto di tutti . Chi si attenta , sotto qualsivoglia pretesto , di vincolare questo istinto sovrano della umanità , commette un mostruoso fratricidio . « Si atterrino le case ... di riposo ! ... Uscite , o sfortunati ! La società vi riapre le braccia ; cittadini ladri , cittadini assassini , i fratelli vi reclamano . La famiglia Europea offrirà a tutti il pane e l ' alloggio gratuito ; voi sarete vestiti e nutriti a spese del Comune ; potrete viaggiare gratuitamente sulle ferrovie e sui piroscafi : alla sera , nelle grandi città , avrete libero accesso ai teatri . La famiglia non è abbastanza ricca per offrirvi dei lauti sussidii in denaro . Un lusso al giorno ! ... è poca cosa , ne conveniamo . Ma alle spese delle gozzoviglie , dei capricci galanti , delle corse aeree , provvederanno i vostri talenti . « E infatti ... si è veduto : « Non appena questo bel trovato dell ' amnistia generale ebbe scatenati sulle famiglie della Unione i trentamila fratelli detenuti , a tutte le porte delle abitazioni fu mestieri applicare la serratura a revolver . Il grande avvenimento venne festeggiato nelle principali città di Europa con luminarie e banchetti , ma tutti ricordano quali immediate prove di ravvedimento abbian fornito ai loro concittadini questi antichi martiri del cenobbio . Dalle finestre sparirono i candelabri , dalle mense le posate e le tovaglie . « Voi avete supposto che le multe , la denunziazione pubblica , la nota di infamia e la morte civile potessero costituire , in un secolo illuminato , dei validi freni al delitto . Che faranno i ladri per soddisfare alle multe ? La risposta è troppo ovvia : ruberanno . Le denunzie , le note di infamia potranno ancora far breccia , in quelle anime incallite al misfatto ? Il più enorme dei vostri supplizi ! , la morte civile , ucciderà nel delinquente ogni senso di moralità ; e voi lo vedrete , dopo i cinque anni di espiazione , ritornare al consorzio dei fratelli coll ' odio di Caino nel cuore e con propositi atroci . I pochissimi rigenerati dalla espiazione , disperando dell ' oblio promesso , soccomberanno alla lenta agonia del rimorso e della vergogna , o affretteranno il loro fine in una piscina dissolvente ( ) . « A tale è giunta la Società umana , dopo tante fasi di rinnovamenti e di progressi . « E guai se io sollevassi il velo che ricopre il mondo latente ! « Unico freno alla esplosione della completa anarchia rimane il terrore dell ' ignoto e , diciamolo pure , quella provvidenziale dissidenza di partiti , che noi abbiamo abilmente e con ogni mezzo mantenuta . Ma allorquando una delle tante sette politico - sociali - religiose che fremono nelle viscere corrose della Unione , riuscirà ad ottenere una prevalenza assoluta ; allora , o signori , aspettatevi il diluvio ... la pioggia di fuoco , l 'inferno...! I primi furori della spaventevole rivolta si rovescieranno , come di uso , sui Proposti , sugli Imperatori , sugli Czarri , sui Capi di Sorveglianza , sui tiranni che lottarono per scongiurare il cataclisma ... In seguito ... lasciate fare agli equilibristi ... ! Vi prometto io , che in pochi giorni l ' equilibrio sarà perfetto . « Prima di finirla , vorrei dire due parole sul fatto speciale che ha provocata la dimissione del Gran Proposto e la mia . Nel rapporto che io presentai ai Tribunali relativo alla violazione della legge di « dilazione per parte dell ' Albani , io so di non aver peccato contro il dovere di primate legale . L ' Albani fu realmente veduto dai miei agenti nella notte dal 27 al 28 settembre entrare nella Villa Paradiso e quivi intrattenersi colla figlia del Gran Proposto . Ma i due verdetti contradittorii della prima e non mai abbastanza deplorata vittima dell ' infausto processo , mi hanno dato a riflettere ... « Io non mi accuso di aver mancato per negligenza o mal volere , ma temo che l ' impotenza assoluta a lottare contro uno dei più abbominevoli trovati della industria moderna abbia tradito i miei calcoli . « Che qualche furfante , abusando della maschera - ritratto , a tanto sia riuscito da ingannare la mia accortezza non solo , ma anche quell ' istinto di gentile penetrazione , quella direi quasi intuizione divina che è propria delle donne innamorate ? ... Una tale ipotesi spiegherebbe molte cose ; ed io non dispero che , profittando delle molte note da me tracciate in argomento , il mio successore riesca a scoprire la verità e a porgermi i mezzi di una giustificazione più completa . « E dopo questo , cittadini ladri , manutengoli , ecc . ecc . , io rientro nella vita privata , ringraziando voi e la provvidenza , di avermi aperta , a svignarmela sano e salvo dal palazzo di Sorveglianza , una uscita abbastanza sicura , quale difficilmente vorrà offrirsi al mio successore . « L ' EX BARONE TORRESANI » Quella sera al teatro Scalvoni e Barbetta si rappresentava una grandiosa tragedia - ballo in venti atti e sessantotto quadri , intitolata la Caduta di un Gran Proposto , ossia il tremendo verdetto della Giustizia divina per opera d ' uno specillo galvanico . Verso le ore sette , una ondata di oltre cinquantamila spettatori irrompeva nel gran teatro popolare . La impazienza e la concitazione del pubblico si rivelava dagli atroci latrati dei binoccoli canini ( ) . All ' alzarsi del sipario , tutti i palchi erano stipati di spettatori . Solo il palco al numero sette di prima fila si vedeva coperto dal riparatore ( ) , ed era ovvio , il supporre che dietro quello si nascondeva la cinica figura dell ' ex - capo di Sorveglianza . Il dramma non era che una indigesta e gaglioffa parodia dell ' avvenimento della giornata , colle solite invettive ai consorti , ai tiranni , agli uomini della reazione . Abilmente riprodotti a mezzo delle maschere guttaperche , sfilavano sulla scena i principali attori del dramma cittadino . Il Gran Proposto e il Barone Torresani ricomparivano in ogni atto per raccogliere le invettive del palco scenico , e quelle più irriverenti e chiassose della platea . La produzione sortì l ' esito che era da attendersi : fanatismo completo ... Ma al momento in cui gli autori comparivano per la ducentesima volta al proscenio , il velario riparatore che copriva il palco numero sette si alzò improvvisamente , mettendo allo scoperto la sarcastica figura del Torresani . - Signori e signore ! - gridò il barone colla sua voce rantolosa e vibrata ; - abbiate la compiacenza di fermarvi un istante per ascoltare la protesta di un libero cittadino ! Tutti gli sguardi si volsero al palco di prima fila , e i cinquantamila spettatori ammutirono come un sol muto . - Signori e signore - riprese il Torresani nel generale silenzio ; - nella mia qualità di ex - ministro di Sorveglianza pubblica io non poteva attendermi dagli autori del nuovo dramma delle allusioni o delle apostrofi gentili . A queste non intendo rispondere ; io le ho ascoltate con indicibile compiacenza , le ho raccolte come un glorioso attestato di onoratezza . L ' onore di un Capo di Sorveglianza , o altrimenti Questore , è posto sotto la salvaguardia dell ' odio generale , ed io mi glorio di essere esecrato . Ciò che mi preme rettificare è una circostanza storica del dramma , la quale , se fosse accolta come veritiera , mi pregiudicherebbe grandemente sotto l ' aspetto finanziario . Nell ' ultimo atto , l ' autore si è piaciuto di farmi appiccare ad un fico . Come vedete , io non mi sono appiccato , e vi giuro che non intendo appiccarmi . Ma in quella vece aprirò domani un grandioso negozio di salumeria in via dei Ghiotti al numero 10 . Colgo questa occasione per fare un po ' di réclame al mio Stabilimento , e augurando a tutti il miglior appetito , vi abbasso le mie salutazioni più affettuose . - No ! no ! - grida una voce dalla platea ; - nessun cittadino onesto metterà il piede nel tuo negozio ; nessun onesto mangerà il salame della questura ! - Mi importa assai degli onesti ! - mormora il Torresani riabbassando il velario riparatore . - Purché i ladri onorino la mia bottega , in due mesi diverrò milionario . Così parlando , il sarcastico vecchietto sovrappose al proprio volto una maschera - guttaperca al sembiante del drammaturgo Scalvoni , e lanciandosi destramente nell ' atrio , si fece largo tra la folla plaudente fino alla volante che lo attendeva sulla piazza . Lasciamo che egli se ne vada pe ' fatti suoi , e poniamoci sulle orme di altri personaggi più meritevoli e simpatici . CAPITOLO XX . Il chiodo fantastico . In una delle più intime stanze della Villa Paradiso , disteso sovra un candido letto , il pallido volto abbandonato ai guanciali , giace l ' amante di Fidelia assopito da un letargo affannoso . Al lato dell ' infermo , in atteggiamento di profonda mestizia , sta assiso il Levita che porta il nome di fratello Consolatore . Il suo sguardo e il suo pensiero sembrano assorti in un fascicolo di carte manoscritte . Un lieve rumore di passi ha riscosso il Levita . La porta si apre , e il vecchio custode della villa introduce nella stanza l ' illustre primate di medicina Secondo Virey , seguito da due praticanti specialisti , incaricati di esercitare l ' azione magnetica sull ' infermo . Fratello Consolatore ha ceduto il posto al Primate . I due praticanti distendono le braccia , e il Virey non tarda un istante ad iniziare l ' esplorazione . - Sei tu in grado di osservare ? - Lo sono - risponde il malato agitando lievemente la testa . - Hai tu compiuto il tuo corso di scienza medica ? ... - Io dovetti interromperlo per forza di legge , ma non vi è arcano della scienza che a me sia sconosciuto , - Vedi tu nulla di anormale nel colore del tuo sangue arterioso ? - Nulla , - Al cuore ? ... - Una leggiera enfiagione al lato destro . - Al cervello ? - Delle parziali alterazioni negli organi inferiori ; disparizione quasi completa della stearina , e prevalenza di fosforo . - Sei tu ben sicuro di quanto asserisci circa la prevalenza del fosforo ? Il malato chiude gli occhi , e dopo breve silenzio risponde affermativamente . Ad un cenno del Virey , i due praticanti magnetisti abbassarono le braccia , e la testa del malato , abbandonata dal fluido possente , ricadde assopita sui guanciali . Il Virey rivolse la parola al fratello Consolatore . - Credo esser nel vero affermando che l ' illustre infermo rappresenta una delle tante vittime dello spiritualismo esagerato dell ' epoca nostro . Porgetemi la biografia di questo sventurato ... Fratello Consolatore si fece innanzi e consegnò il manoscritto al Primate . - Le alterazioni del sistema arterioso - riprese quest ' ultimo con calma solenne - derivano da grandi sofferenze morali accoppiate ad una violenta attività del cervello . Questa attività ha potuto assorbire , distraendola dal cuore , una delle grandi cause efficienti della malattia . Senza questa circostanza , l ' aneurisma avrebbe già prodotto le sue conseguenze mortali . Ma la biografia del malato chiarirà meglio la mia diagnosi . Potete voi giurare , o fratello Levita , che in queste pagine non vi abbia parola la quale non sia ispirata dalla verità ? . Fratello Consolatore portò la mano al petto e rispose : - Pel corso di cinque anni ho diviso tutte le angosce dell ' uomo che ci sta dinanzi : la sua anima si è completamente rivelata alla mia e voi la vedrete riflessa in quelle carte ... - Voi fortunati ! - esclamò il Virey con un sorriso di sdegnosa ironia - voi che avete il privilegio di scorgere l ' anima attraverso le molecole organiche dalle quali risulta la vitalità ... La scienza di noi profani non giunge a tanto . Vedete voi la vostra anima , fratello Levita ? - Non la vedo , ma la sento - rispose fratello Consolatore con umile voce . - E siete proprio persuaso che il battito delle arterie , il respiro dei polmoni , la facoltà di pensare e di agire dipendano da una potenza misteriosa che non ha da fare colla materia ? - Il giorno in cui in me cessasse una tale convinzione , arrossirei di esser uomo e invocherei di morire . - Mentre io mi occuperò a leggere queste note biografiche - disse il Virey allontanandosi - voi potrete , o fratello , esercitare le vostre pratiche salutari sull ' anima dell ' infermo . Più tardi , se i vostri rimedi non avranno giovato , io mi permetterò di tentare qualche prova sulla massa corporea . Vi prometto che il vostro metodo di cura non ne rimarrà pregiudicato . Così parlando , il Virey si ritirò nel vicino gabinetto . Fratello Consolatore cadde in ginocchio presso il letto dell ' infermo mormorando una preghiera . Trascorsa un ' ora , il Primate di medicina rientrò nella stanza . Ai due praticanti magnetisti che lo accompagnavano si era aggiunto un numeroso drappello di giovani studenti , intervenuti spontaneamente al consulto per erudirsi nella dotta e faconda parola dell ' illustre scienziato . Il Virey da più mesi non era venuto a Milano ; tutti si attendevano che al letto degli infermi egli avrebbe solennemente proclamate e spiegate le sue grandi teorie innovatrici . L ' aspettativa non fu delusa . I giovani si schierarono silenziosi intorno al letto , e il Primate con accento solenne prese a parlare : « L ' esplorazione magnetica non mi aveva ingannato ; la biografia dell ' infermo , e più che altro la storia delle sue ultime peripezie ha confermato i miei criterii sulla natura del male che reclama i nostri soccorsi . « La scienza medica ha fatto , nella prima metà del corrente secolo , dei progressi meravigliosi . Oggimai non vi è legge dell ' organismo umano che a noi sia ignota , non vi è forza della natura che abbia potuto sottrarsi alle nostre investigazioni ed al dominio delle nostre esperienze . Ogni mistero si è rivelato ; l ' organismo umano non ha più segreti per noi ; la chimica ha messo a nostra disposizione tutte le sostanze vitali disperse negli elementi , tutti i reagenti salutari che rispondono alle umane fralezze . « Possiamo noi inorgoglirci degli stupendi risultati ? « Possiamo noi esultare dei nostri trionfi , mentre gettando uno sguardo sulla umanità ci è forza di constatare il suo incessante deperimento ? « I nostri legislatori si mostrano sgomentati della frequenza , per verità spaventevole , dei suicidii individuali ; eppure - strano a pensarsi - assistono spettatori indifferenti ed improvvidi al suicidio di tutta la specie umana ! « Se fosse lecito dubitare della perfezione matematica dell ' universo , che implica necessariamente la perfezione dei singoli elementi cosmici , in verità noi dovremmo chiamare assurda ed improvvida questa grande sproporzione che si manifesta tra la facoltà immaginativa e la forza puramente meccanica dell ' uomo . Tutte le malattie , tutte le passioni e le ansie che ci contristano la vita ripetono la loro origine e la loro causa efficiente da questo fenomeno implacabile . Il progressivo sviluppo e la conseguente attività delle forze morali segna nell ' organismo dell ' uomo le fasi del deperimento che conduce alla morte . Questo attrito incessante fra l ' uomo intelligente e l ' uomo bruto risponderebbe per avventura ad una misteriosa esigenza dell ' ordine universale ? Questa legge , così assurda nelle apparenze , costituirebbe forse il principio demolitore , o meglio , la potenza trasformatrice della umanità ? La razza umana sarebbe mai destinata a scomparire dopo un lasso di secoli , per vivere e riprendere sotto nuovi aspetti la sua attività cooperativa in un mondo ringiovanito ? Ammessa una tale ipotesi , per la quale verrebbero ad eliminarsi molti assurdi concetti , volgendo uno sguardo alle condizioni attuali della umanità , ed ai gravissimi indizi di prostrazione che in ogni parte si manifestano , non possiamo astenerci dall ' emettere un grido di allarme - l ' agonia della nostra specie è cominciata . Il fuoco della nostra intelligenza ha raggiunto il massimo grado della incandescenza ; questo fuoco sta per estinguersi . « Noi siamo all ' ultimo atto della grande tragedia umana . Il Titano intelligente si elevò ad una altezza non mai raggiunta , ma la sua caduta sarà irreparabile . « Abbiamo spogliate le foreste , abbiamo traforate e abbattute le montagne , abbiamo aperte delle voragini per rapire alla terra le materie combustibili e gazose ; abbiamo deviate le correnti elettriche ; dapertutto la mano dell ' uomo ha portato lo scompiglio e lo sfacelo . « Che più ci resta a tentare ? Dopo aver dominato la terra e le acque , ecco le nostre locomotive ci sollevano ai cieli ... Non basta ? Fourrier , coll ' innesto delle ali , ci comunica una nuova facoltà , ci promette una trasformazione ... « Affrettiamoci , signori ! Ciò che abbiamo fatto per suicidarci è poca cosa ... Voliamo alle regioni dove spaziano le aquile ! ... Voliamo colà dove per l ' uomo si respira la morte ... « E i sintomi mortali si scorgono dapertutto . L ' attività febbrile che nello scorso decennio ha operato dei prodigi , oggi accenna ad estenuarsi ; la luce della intelligenza umana è quella del lucignolo prossimo a spegnersi . « E frattanto , qual forza ci soccorre ? La terra , nostra madre , e nudrice , è ormai stanca delle nostre violenze . Essa comincia a ribellarsi . I cereali intisichiscono , la vite non dà più grappoli ; gli animali che più abbondante e vigoroso ci fornivano l ' alimento , si ammorbano e periscono sui pascoli insteriliti . « E già i governi mandano un grido di allarme ; e il diritto alla esistenza sancito dalle nuove leggi diverrà fra poco una derisione ... Ma a ciò provveda chi deve . « Il nostro compito , o signori , è quello di affermare , per quanto è da noi , la vita individuale , mentre le masse precipitano nella morte . « L ' umanità è colpita là dove ha molto peccato . La prevalenza del succo nerveo ha paralizzato le forze del sangue ; l ' equilibrio degli elementi vitali è cessato ; l ' uomo vegetale , l ' uomo bruto fu invaso dell ' uomo pensante . « Dalle cattedre , dai libri , dai giornali noi abbiamo reagito costantemente contro l ' invadenza di uno spiritualismo micidiale . Ma la superbia umana ha sordo l ' orecchio alle verità che la umiliano . « La religione riformata , accarezzando l ' orgoglio dell ' uomo e l ' idealismo irrazionale della donna , ha messo il colino alla esaltazione . In ogni paese , in ogni tempo , l ' ascetismo fu nemico della nostra scienza ; ma a nessuna epoca mai come alla nostra , il prete ed il poeta , questi eterni falsarii della legge naturale , questi allucinati o coscienti mistificatori delle plebi umane , esercitarono più micidiale il loro predominio . I fanatici del nuovo culto impazziscono a migliaia . Parigi , la superba città che era nello scorso secolo denominata il cervello del mondo , Parigi non rappresenta oggigiorno che un vasto manicomio . « Ma questi signori vi diranno : ciò che a noi importa è la salute delle anime ! Orbene ! ( e così parlando il Virey si volse a fratello Consolatore ) non vi par tempo che noi interveniamo ? « Vorrete poi permetterci di tentare qualche esperienza profana sugli atomi vitali che per avventura serpeggiano tuttavia in questo corpo estenuato ?...» Fratello Consolatore non rispose e chinò la testa mestamente . Il Virey , per un istante disarmato dall ' umile atteggiamento del Levita , riprese la parola con intonazione più dimessa : « La malattia che ha colpito quest ' uomo è una delle più comuni oggidì : la lassitudine nervosa complicata e aggravata da un chiodo fantastico . « Lo sfinimento dell ' apparato nervoso ripete la sua origine da troppo intense e prolungate esercitazioni della macchina cerebrale ; il chiodo fantastico è frutto di una troppo costante e inesaudita surreccitazione dei globuli simpatici . Il bagno fosforico e le fasciature elettro - magnetiche applicate con prudente moderazione potrebbero in breve tempo rinvigorire il sistema pregiudicato ; ma un tal metodo di cura aggraverebbe la crisi dell ' organo più compromesso . « Signori ! ... occhio al cervello ! ... occhio al padrone , al governatore , al tiranno della casa vitale ! Abbiate per fermo che nessuna malattia è mortale quando l ' organo tiranno che siede là dentro conservi piena ed intatta la sua forza di volere . « Affrettiamoci dunque ! Il nostro primo compito sia quello di ristabilire l ' equilibrio fra i globi cerebrali . Ottenuto l ' equilibrio , quando il malato sarà in grado di pensare e di volere , in pochi giorni la resurrezione delle fibre sarà completa . « Riassumiamoci . La biografia del paziente ci ha rivelato che un intenso desiderio di possessione riportato sovra una donna fu causa della anomalia . L ' idealismo ! sempre l ' idealismo ! fomite di ogni follia , di ogni disordine , per non dire di ogni umana scelleratezza . Questo uomo , credendo di amare , ha fatto violenza alle leggi della natura e si è reso impotente . Io vorrei bene , o signori ( e qui la parola del medico riprese una intonazione più vibrata ) , io vorrei bene , se la situazione del malato non esigesse tutte le nostre sollecitudini , sbizzarrirmi alcun poco nella diagnosi di questa vacuità a cui le moltitudini danno il nome di amore ! ... Oh ! chi scriverà la storia dell ' amore ? Chi vorrà riprodurre nella sua spaventevole ampiezza la cronaca delle follie e dei delitti derivati da questo equivoco , da questa fatale illusione della superbia umana ? E fino a quando proseguiremo noi ad insultare la natura , a pervertirci , a suicidarci , per la mania di idealizzare a mezzo di una insensata parola l ' attrazione simpatica dei sessi , comune a tutti gli enti , a tutte le molecole della creazione ? « Ma torniamo al malato . La prevalenza del fosforo , rivelata dalla esplorazione , mi è di buon augurio ; l ' assenza della febbre mi allarma . Provochiamo la febbre ! provochiamo questa benefica agitazione del sangue che tende ad espellere dall ' organismo gli atomi eterogenei , « Soffiamo in questa bonaccia ! suscitiamo la tempesta riparatrice ! ... « E non perdiamo un istante ( proseguì il medico , ritraendo la mano dalla fronte del malato ) ; si chiami tosto ... Ma , no ! ... io stesso sceglierò l ' individuo da applicarsi ... « Vi è qui alcuno che possegga un ritratto della donna che questo infelice ha creduto di amare ?...» Fratello Consolatore si levò in piedi , levò dal portafoglio una fotografia e la porse al primato . - Sta bene ! ... Conducetemi tosto ad una casa di Immolate ... Là troveremo l ' individuo simpatico che ci abbisogna . E volgendosi ai giovani studenti che in silenzio lo avevano ascoltato : - Spero - disse - che mi avete compreso . L ' estirpazione del chiodo fantastico allora si effettuerà spontaneamente , quando si ottenga che quest ' uomo abbia a credere in un ' altra forma di donna ... Se a tanto può giungere il talento e la volontà di una Immolata , è indubitabile che lo sviluppo istantaneo della febbre ricondurrà l ' equilibrio nelle forze mentali , e allora il cervello potrà gridare a ' suoi satelliti : sorgete e obbeditemi ! » Ciò detto , il Virey riconsegnò a fratello Consolatore la fotografia dell ' Albani , dopo averne spiccato uno dei tanti ritratti fotografici che vi erano intercalati . - Levita ! - riprese il Primate nell ' atto di congedarsi - voi perdonerete alla vivacità di alcune mie espressioni che per avventura possono aver irritate le vostre suscettibilità - la scienza medica non fu mai troppo scrupolosa nella pratica del galateo . - Dopo tutto , se i nostri principii e le nostre credenze si avversano , ciò non impedisce che noi ci chiamiamo fratelli . - Fratelli ! - ripetè il Levita stringendo al cuore la mano che aveva cercato la sua - è pur consolante l ' udir profferire questa parola da un uomo che nega l ' amore e non crede all ' esistenza dell ' anima ... Il Virey , irritabile come tutti gli scienziati , stava per riprendere la sua polemica , ma un sospiro affannoso del malato gli ricordò che i minuti erano contati . Egli volse al Levita un ' ultima occhiata piena di ironia e uscì dalla stanza seguito dagli alunni . Giunto nella via , il Virey fece salire nella sua volante il custode della Villa , e scambiate sommessamente alcune parole con lui , ordinò al conduttore di dirigersi alla piazza dell ' antica cattedrale . CAPITOLO XXI . Una casa di Immolate La gondola volante prese terra presso il vestibolo principale di quel superbo edifizio ideato dall ' illustre Mengoni che un tempo si chiamava la Galleria Vittorio Emanuele . Dopo l ' attivazione dei velarii trasparenti e delle stufe cittadine , quel passaggio coperto di cristalli ha cessato di rappresentare un rifugio ed un luogo di convegno per le avventuriere e pei fannulloni eleganti . Le contrade principali di Milano , meglio riparate dalle intemperie e dai geli , riscaldate nell ' inverno dalle stufe o rinfrescate nella calda stagione dai ventilatori roteanti , attraggono di preferenza i passeggieri . Fin dal 1958 , gli Anziani di famiglia hanno deliberato di utilizzare la galleria derelitta , convertendola in una casa di Immolate . Quattro porte di bronzo dorato chiudono gli accessi , già complici nel secolo precedente di tante stragi reumatiche . Quelle porte , superbamente cesellate , narrano ai risguardanti tutta la storia dei sacrifizi di beltà consumati dall ' eroismo femminile attraverso le barbarie dei secoli . Non arrestiamoci a contemplare questi quadri , che rappresentano altrettanti capolavori . Il Virey ha sorpassato il vestibolo e già si è introdotto nel gabinetto di informazione occupato dalle emerite . Le vecchie matrone seggono gravemente agli scrittoi . Donna Transita , là direttrice , sta per assiderai ad una piccola mensa in compagnia di un Commesso di bellezza arrivato in quel punto dalle Isole Mormoniche ( ) . All ' apparire del Virey , che portava sospeso al collo le insegne del suo ordine accademico , donna Transita fece un leggiero cenno di saluto gridando con voce secca alle emerite : - Attenzione a questo ... Czarre !...( ) . Il Virey espose brevemente la sua richiesta . - Si tratta di un caso urgentissimo ... Io domando un mandato di estradizione momentanea per una delle vostre alunne . - Un mandato di estradizione ! - ringhiò nuovamente la Direttrice ; - veramente ... all ' ora della refezione ... non dovrei ... non potrei ... - Si tratta di un uomo che sta per morire - disse il Virey bruscamente - e a termini di legge ... - Non è il caso ... non è il caso - interruppe donna Transita ; - il nostro stabilimento , nol dico per vantarmene , può esser preso a modello di ordine e di disciplina ... La carità delle nostre alunne non ha mai esitato dinanzi al sacrifizio ... E volgendosi ad una delle emerite : « A te , Miracolosa ! Sia fatto il beneplacito del postulante ! Trecento lussi all ' ora per la martire ... e le buone grazie dello czarre pel nostro incomodo » . Donna Transita , alla vista di una pernice truffata apparsa sulla mensa , piombò sulla scranna con tutto il peso della sua formidabile corporatura e non disse più motto . L ' emerita che portava il nome di Miracolosa stese rapidamente il mandato ; e il Virey , dopo aver depositata la somma di lussi novecento , venne introdotto nella galleria Quel grandioso ed elegante quadrivio coperto di cristalli offre un colpo d ' occhio stupendo . Tutto è disposto per la refezione delle suore . Sulla grande via lastricata di marmi dove in altre tempi si affollavano i passeggieri , ora si estendono le mense coperte di candidi lini . I candelabri , i fiori , il vasellame d ' argento rivelano il gusto artistico e il sensualismo raffinato dell ' epoca . La illuminazione è abbagliante . La cupola gigantesca dell ' ottagono sfolgora come un sole . Duecento serpentelli di bronzo stillano dalle fauci una pioggia fosforescente ; lagrime di fuoco , che cadendo nella sottoposta piscina , formano l ' onda letale destinata a dissolvere il suicida ( ) . Al momento in cui il Virey entrava nella galleria , le immolate scendevano dai loro appartamenti per assidersi alle mense . Immaginate l ' effetto di ottocento donne , splendenti di gioventù , abbigliate con quella elegante semplicità che rivelando tutti i contorni della persona , non cessa di irritare il desiderio . Le vesti hanno il colore e la trasparenza dell ' ambra . Le capigliature lussureggianti riflettono i bagliori della luce artifiziale come nuvole baciate dal sole . Ciascuna si è assisa al suo posto . Un ' onda vaporosa di suoni esce dai sotterranei per confondersi ai bisbigli delle donne , ai sussurri delle vesti , al giocondo tintinnio delle suppellettili . Le leggi dell ' Istituto esigono che all ' ora della refezione il sesso forte si tenga in disparte . Ma vi hanno alle finestre ed ai balconi degli spettatori , che fumando il loro fragola ( ) , contemplano dall ' alto il lieto spettacolo , lanciando motti e sorrisi alle belle commensali . Il divieto di scendere al piano - terra durante la refezione delle suore , non poteva estendersi ai visitatori premuniti di un mandato legale . Al momento in cui le ancelle si accingevano ad esportare dalle mense il desiderium ( ) , l ' illustre Virey avea quasi compiuta la sua rassegna di donne . Raffrontando col ritratto fotografico di Fidelia le svariate sembianze che si offrivano al suo sguardo , egli procedeva esitante e turbato . In quel giardino di bellezze viventi non vi era dunque una forma che riproducesse i divini contorni della estinta fidanzata dell ' Albani ? ... Ma un lampo di gioia irradia improvvisamente la fronte dello scienziato . Il tipo che egli va cercando gli sta dinanzi : ecco la realtà che potrà surrogare una idea ; ecco la donna meglio adatta per sostituirsi ad una larva ... Il Virey fece il giro della tavola , e in un batter di ciglio fu presso alla immolata . - Sorella di amore - disse lo scienziato all ' orecchio della bella - sono dolentissimo di dovervi importunare in tal momento ... Vi è un malato ... un morente ... che reclama i vostri soccorsi ... La sua vita dipende da voi ... Abbandonate la mensa e seguitemi ! ... - La preferenza che voi mi accordate - rispose la donna con amabile accento - mi colmerebbe di troppa gioia , se in questo istante la mia vanità femminile non fosse dominata da un istinto più volgare . Gli stimoli del desiderium mi hanno surreccitate le papille nervee a tal segno , che il mio appetito di vivande si è reso feroce , e voi converrete meco che questi ninnoli non potranno ottenere altro effetto fuor quello di irritare davvantaggio la rabbia de ' miei denti . Così parlando , la bella portò al labbro un elegante spillone d ' argento , sulla cui estremità stavano infisse due lingue di usignuolo affumicate . - Il nostro collega Raspail ha provveduto a tali urgenze - disse il Virey traendo da una scatoletta due pillole di midollo concentrato di leone . - Questi due globuletti racchiudono gli atomi sostanziali di due pranzi lautissimi . - Sia fatta la vostra volontà ! - rispose con tristezza la donna inghiottendo le pillole ; - ma un buon pranzo è una grande consolazione dei sensi , mentre invece questi surrogati della scienza ... Poi , mutando improvvisamente di tono : - Ditemi , Primate , è egli bello il vostro malato ? - Giudicatene ! - rispose il Virey . E in così dire , pose innanzi alla donna una fotografia colorata che ritraeva l ' Albani in tutto il fulgore della sua bellezza giovanile . Che è stato ? perché mai al vedere quelle sembianze l ' Immolata trasalisce e balza dalla seggiola con febbrile agitazione ? - Presto ! che tardiamo ? non si perda un istante ! - esclama la donna con voce affannata , appoggiandosi al braccio del medico . E già entrambi muovevano per uscire , quando un uomo , o piuttosto un mostro della specie umana sbucò improvvisamente da una delle porte che mettevano agli appartamenti superiori , e chiuse il passo alla donna esclamando con terribile voce : - Fermatevi ! voi obbliate le vostre promesse ! ... L ' Immolata si strinse al braccio del Virey , tremante e spaurita come una capinera in presenza dell ' aspide . CAPITOLO XXII . Cardano . Chi era quel personaggio ... terribile ? Lo sapremo più tardi ; vediamo ora qual fosse nell ' aspetto . La sua testa era enorme . Figuratevi la materia organica di quattro teste , impiegata a formarne una sola . Al vederlo , il Virey provò un fremito di ribrezzo e si arrestò come impietrito . - Non è dunque una favola la testa di Medusa ? Se alla capacità di questo cranio - pensò lo scienziato - corrisponde il volume del midollo cerebrale , qual genio portentoso ... qual grande scellerato dev ' essere costui ! ... Indubbiamente quell ' uomo era un mostro ; pure , alla immane testa non poteva rimproverarsi altro difetto fuor quello di essere sproporzionata al restante della persona . Spiccate il capo al Mosé di Michelangelo e ponetelo sulle spalle di un nano , voi avrete una immagine approssimativa dello strano personaggio . I suoi grandi occhi bovini , coronati da grandi sopracciglia e iniettati di sangue , rivelavano una straordinaria potenza di percezione . L ' espressione del suo sguardo era tetra , non sinistra . Le grosse labbra , perfettamente delineate , dinotavano la energia e il sensualismo di un carattere ardente . Era una testa che a primo tratto eccitava lo sgomento e il ribrezzo , ma l ' occhio che sovr ' essa osava arrestarsi un istante , ne rimaneva abbagliato . La corporatura , comparativamente tozza e deforme , si faceva ammirare per lo spiccato rilievo dei contorni . Sotto la elegante sopraveste del nano si indovinavano un torace di granito , due braccia di acciaio e una muscolatura da atleta . Il Virey , dopo aver contemplato in silenzio i singoli tratti di quel fenomeno vivente , prese animo a parlargli : - Potete voi affermare dei diritti legali sulla suora che io intendo esportare per opera di carità umana ? ... In tal caso soltanto ... - Dessa mi appartiene ! - interruppe il nano vivamente . - Interrogatela ! ... Non posso supporre che ella abbia obliati gli impegni con me presi or fanno pochi minuti . - Noi apparteniamo alla umanità tutta intera - rispose l ' Immolata sospirando ; - ma quelli che soffrono , quelli che partono dalla terra hanno su noi dei diritti più urgenti . Così parlando , la donna guardava il nano fissamente , colla espressione supplichevole e mesta del delinquente che chiede grazia all ' arbitro de ' suoi giorni . E vedendo che quegli non accennava ad arrendersi , la trepida donna rivolse la parola all ' uomo che le dava di braccio , invitandolo a mostrare il mandato di estradizione di cui era munito . Il Virey non esitò un istante a porgere il foglio . Il nano lo percorse rapidamente coll ' occhio , e parve disarmato . - Intorno a questa mensa - riprese lo strano personaggio volgendo la parola al Virey con intonazione più mite - vi hanno ottocento suore disposte a prestarvi i loro servizi ; non sareste voi abbastanza cortese per riferire la vostra scelta sovra una di quelle ? - Ragioni di scienza me lo vietano - rispose il Virey gravemente . - L ' illustre malato reclama l ' applicazione di un assorbente eminentemente simpatico , e in questa donna soltanto ho potuto scorgere le facoltà che al mio caso si confanno . Il nano aggrottò le ciglia , le sue labbra impallidirono e parvero minacciare una violenta esplosione di collera . Girò una occhiata d ' intorno , un ' occhiata bieca , sospettosa , tremenda ; ma scorgendo due ufficiali di sorveglianza che si avanzavano alla sua volta , coll ' accento cupo di chi si reprime , disse : - Sia fatta la volontà della legge ! Noi ci vedremo più tardi ... Il Virey fece un saluto del capo , e la donna , cui erano state dirette le ultime parole del nano , rispose con una intraducibile occhiata piena di angoscia e di sommissione . Poco dopo , la volante che stazionava sulla piazza della cattedrale , accoglieva nel suo grembo il Primate e la suora , e dirigevasi con moto rapidissimo verso la villa Paradiso . Durante il tragitto , l ' Immolata appariva turbata . - Quest ' uomo - le disse il Virey - ha prodotto sui vostri nervi una impressione dolorosa . Procurate di ricomporvi e di obliare . Per la missione che ora andate a compiere si esige molta calma e molta energia di volere . - Se voi conosceste quel mostro ! - esclamò l ' Immolata rabbrividendo . - Egli è dunque di una specie ben trista , se voi tremate e vi coprite di pallore al ricordarlo ? ... - Egli è un mistero più buio della notte e più profondo del mare . - Voi dunque ignorate affatto chi egli sia ? - Se ogni sua parola non è una menzogna , debbo credere che egli si chiami Cardano , e ch ' egli sia ricco e potente come un re . - E viene spesso in cerca di voi ? - Mi ama ! - sospirò la donna con un gesto di orrore . - Se sapeste quale tremenda cosa sia per noi il dover subire di tali amori ! ... Uno scoppio di lacrime troncò le parole della donna . Il medico accerchiò la bellissima testa col braccio e premendola al petto esclamò mestamente : - La società moderna , designandovi col titolo di Immolate , ha reso giustizia al vostro eroismo . - No ! no ! - riprendeva la desolata singhiozzando . - La mente dell ' uomo non riuscirà mai a concepire le atrocità del nostro martirio . Uno dei più orrendi supplizii ideati dalla scelleraggine antica fu quello di legare ad un vivo il corpo di un estinto per seppellirli abbracciati nella medesima tomba . Orbene : nelle prepotenze a cui la Immolata si assoggetta vi è qualche cosa che assomiglia all ' accoppiamento di un morto e di un vivo ... Essere amata da quel mostro , dover subire i suoi amplessi , dover fingere al segno , ch ' egli talvolta possa illudersi di essere amato ! ... È orribile ... è spaventoso ! ... - Da quanto tempo conoscete quell ' uomo ? - domandò il Virey . - Da sei o sette mesi . Dal giorno in cui a Milano ebbe luogo l ' esperimento della pioggia artifiziale ideata dal celebre Albani . Non potrò mai obliare le tremende parole ch ' io lo intesi profferire in quella occasione . Al cadere delle prime stille , mentre dalla città si alzava un grido di sorpresa e di plauso , l ' esplosione di un ghigno satanico mi trasse a rivolgere il capo . I miei occhi si incontrarono per la prima volta in quelli del basilisco . Ed egli , senza smettere il suo ghigno beffardo , e guardandomi fissamente : « applaudite ! applaudite ! - ringhiava colla sua voce cavernosa ; - questo meccanismo , migliorato , corretto e opportunamente applicato , al meno danno potrà fra pochi mesi riprodurre il diluvio ! » Il Virey prestava la massima attenzione alle parole della Immolata e a sua volta diveniva tetro . Il moto discendente della gondola avvertì lo scienziato che era tempo di avviare la conversazione sovra altro tema . - Adunate le vostre forze - diss ' egli ; - cacciate dalla mente ogni avversa preoccupazione ; il nuovo sacrificio a cui andate incontro darà la vita ad un fratello che ha resi i più segnalati servigi alla umanità . Poco dianzi avete nominato l ' Albani , l ' inventore della pioggia artifiziale . Orbene , sappiatelo : gli è appunto quell ' insigne cittadino che reclama le vostre cure . Poco fa , nel gettar gli occhi sulla di lui effigie , le vostre guance si animarono di un vivo rossore , e se io non mi sono ingannato , i vostri nervi furono scossi da un elettrismo simpatico . - Primate ! - esclamò la donna rianimandosi improvvisamente - gli è che quella effigie ... quelle sembianze ... - Ebbene ! - esclamò il medico colla impaziente curiosità di chi sta per afferrare l ' ultima parola di un enigma . - Ebbene ! - sospirò l ' Immolata - quella effigie e quelle sembianze mi hanno ricordato ciò che una donna della mia condizione ha l ' obbligo di obliare , che anch ' io sulla terra ho amato una volta , e molto , e intensamente amato pel solo diletto di amare . Su queste parole della Immolata la gondola toccò terra . Il Virey offerse il braccio alla donna , e si inoltrò con essa nella galleria che metteva alla stanza del malato . - Nessun sintomo allarmante ? - chiese il medico entrando . - Nessuno - rispose fratello Consolatore . - Lasciamo con lui questa suora e ritiriamoci . Ciò che importa - soggiunse il medico volgendosi alla Immolata - è che quest ' uomo creda in voi prima che siano trascorse due ore . Tutti uscirono dalla stanza ad eccezione della donna . Questa si appressò tremando al letto dell ' infermo . La luce melanconica della lampada azzurra , rischiarando il pallido volto , lo abbelliva di una tristezza funerea . L ' Immolata , al vedere quelle sembianze , potè a stento reprimere un grido . Si gettò su quel corpo assiderato coll ' impeto di una madre selvaggia che trova il proprio figlio ucciso da una serpe . Le sue braccia , incrociandosi tra le chiome dell ' infermo , sollevarono dai guanciali il capo estenuato ; le sue labbra tumide di sangue , esuberanti di ardore , corsero avidamente a baciare una bocca , dove la morte già delineava il suo glaciale sorriso . Quel bacio poteva essere eterno . L ' Immolata , affiggendo le sue labbra a quelle dell ' Albani , dovea trasmettere la vita o assorbire la dissoluzione . Ma i presagi del Virey non tardarono ad avverarsi . L ' infermo dopo alcuni istanti aprì gli occhi . - Che è stato ? - domandò con fioca voce . L ' Immolata trasalì , e cadendo in ginocchio presso il letto del malato , gli mormorò all ' orecchio una parola che parve rianimarlo . - Il vostro nome ! il vostro nome ! - ripeteva l ' Albani , guardandola fissamente . E allora , con un accento pieno di soavità e di tristezza , la genuflessa prese a parlare di tal guisa : CAPITOLO XXIII . Sogno di una notte di estate . - Lassù , al paese , dove le figliuole non hanno cessato di portare con orgoglio i nomi delle loro madri , mi chiamavano Maria . Più tardi , mutando dimora e condizione , io presi il nome di Glicinia ... - La Glicinia è un pallido fiore - mormorò l ' Albani . - Se voi non vi chiamate Fidelia , come accade ch ' io vi vegga inginocchiata davanti al mio letto ? - È il posto che mi spetta ; e non credo che altra persona al mondo più di me ci avrebbe dritto . Noi donne siamo portate ad amare con istinto materno coloro ai quali abbiamo dato la vita , e quando una di queste vite è in pericolo , noi sappiamo che per salvarla nessuna potenza umana uguaglierebbe la nostra ! - Mia madre è morta ! - sospirò l ' Albani ; - le sue carezze e i suoi baci mancarono alla mia giovinezza . - Nè vi resta il sovvenire di altre carezze , di altri baci , più impetuosi , più ardenti , che in una notte di spasimi atroci , in un ' ora di tremenda agonia vi fecero esclamare : la giustizia degli uomini mi avea ucciso e l ' amore di un angelo mi richiama alla vita ? ... L ' Albani si rizzò sui guanciali , ma tosto , vinto dalla spossatezza , piegò il capo su quello della Immolata esclamando : parlami ! - Parlami ancora ! la tua voce mi fa bene al cuore . - Or fanno cinque anni - riprese la donna - al cadere del giorno , io sedeva con mia madre fuor della casetta tutta coperta di edera e di glicinie , posta sul declivio di una collina . Il sole tramontava dietro un padiglione di nuvole ardenti , i cui riflessi di porpora rischiaravano il villaggio come vampa di Incendio . Si respirava un ' aria di fuoco . Regnava intorno a noi quel silenzio lugubre che sembra presagire l ' uragano . Allo svolto del sentiero che metteva alla nostra abitazione apparve un viandante affannato . Si appoggiò al muricciuolo , e scuotendosi la polvere dagli abiti , pareva cercare collo sguardo una persona a cui chiedere soccorso . Vestiva la tunica bianca del prete riformato , e sotto il suo largo cappello da pellegrinaggio si disegnavano i contorni di un bellissimo viso . Mia madre si alzò . Quel movimento attrasse a noi gli sguardi del Levita , che tosto si diresse alla nostra volta esclamando una parola di benedizione . - La volontà di Dio e la saggezza degli uomini - proseguì egli colla sua voce piena di angelica dolcezza - mi hanno imposto di accompagnare pel duro calle della espiazione uno sventurato , che oggimai non ha più il diritto di coabitare coi fratelli . Ma la pietà di Dio impone dei temperamenti alla giustizia della società , e l ' arbitro di questi temperamenti suoi essere il sacerdote . Ora , ecco un caso nel quale io posso di tutta coscienza invocare pel mio martire la tregua dei rigori legali . Il reietto è là ... giacente sul terreno ... affranto dalla stanchezza e dalla febbre ... L ' uragano è imminente ... Io non debbo permettere che quell ' infelice muoia sulla via maledicendo agli uomini ed al cielo . Consentireste voi a dargli asilo per questa notte ? Mia madre ed io ci ricambiammo uno sguardo , e introducemmo il Levita nel cortiletto . Benedette le case dei nostri padri ! - esclamò il prete ; - questi porticati erano una ispirazione della carità ! qui le rondini fabbricavano i loro nidi , e qui dormivano nella sicurezza i perseguitati e i mendichi . Non volete salire agli appartamenti superiori ? - chiese mia madre al Levita . - No ! ... l ' infrazione della legge eccederebbe i limiti che mi sono prescritti . Si stabilì di collocare un pagliericcio al piede della scala . Mia madre ed io ci affrettammo ad apprestare quel povero letto , corredandolo di un guanciale e di una coltre . Noi stendemmo fra le colonne del portico una tenda di riparo : una scranna , un ' anfora d ' acqua , un lavacro ed una lampada elettrica completarono il mobilio di quell ' andito terreno , dove la pietà , sposandosi all ' infortunio , doveva in quella notte tramutarsi in un amore infinito . « Frattanto , il sacerdote era uscito con due famigli per soccorrere il caduto e sorreggerlo fino alla porta della nostra casa . Il vergine cuore di una fanciulla ha dei presentimenti divini . Ciò che noi proviamo all ' appressarsi di quel lui ignorato che dovrà essere il sole della nostra esistenza è qualche cosa che simiglia ad un ' aurora . La nostra anima si rischiara , i nostri sensi tripudiano ; noi ci sentiamo inondate di una beatitudine rivelatrice ... Nella attonita fantasia il mistero prende forma , ed è una forma indeterminata , volubile , che ad ogni tratto svanisce per ricomporsi , per rassodarsi , per isfuggirci di nuovo , fino a quando , all ' apparire di un essere reale , il cuore non ci gridi con un sussulto : eccolo ! è lui ! Ho cercato di esprimere le ansie della attesa , ma invano tenterei dipingere a parole la emozione che provai nel vedermi innanzi ... quello sventurato . Egli era bello della tua bellezza ; egli era pallido come tu lo sei ; egli soffriva come tu soffri ... I due famigli , sorreggendolo , lo accompagnarono fino al letto . Mi passò accanto , levò gli occhi , e il suo sguardo - poiché la parola gli era contesa dal dovere - esprimeva un ringraziamento affettuoso . « I miei occhi non si affissarono che un istante su lui , ma la sua imagine rimase avvinta al mio cuore per non più dipartirsene . Mia madre , all ' atto di allontanarsi , chiese al Levita se di nulla abbisognasse . « Troverò il mio posto per riposarmi - riprese quegli , e accennando al compagno che si appoggiava alla muraglia per sorreggersi , ci fece comprendere che la nostra presenza cominciava a divenire importuna . Ci avviammo per salire agli appartamenti superiori . Io non proffersi parola ; le lacrime agglomerate sul cuore facevano intoppo alla voce . Prima che noi fossimo entrate nelle nostre stanze , uno scoppio fragoroso di tuono annunziò lo scatenarsi dell ' uragano » . L ' Immolata si interruppe . Il tremito convulso onde l ' infermo era assalito lo avvertiva che i dettagli spaventevoli di quella scena potevano ucciderlo . La crisi fu passeggiera . Il sembiante dell ' Albani si ricompose , una leggiera tinta di rossore traspirò dalle pallide guance , gli occhi si animarono di viva luce . L ' Immolata raccolse tra le braccia il bel capo che per un istante si era scostato da lei , e riprese a parlare di tal guisa : - Le grandi commozioni della natura non durano a lungo . Di là a pochi istanti , la tempesta era cessata , e il cielo raggiante di stelle , gli alberi ed i fiori rinfrescati dalla pioggia si scambiavano un saluto di luce e di profumi . La notte riprendeva la sua calma solenne , e tutto il creato pareva gioire . Ciò che non poteva placarsi era il turbamento , l ' agitazione , la febbre del mio povero cuore . Io non mi era coricata . Durante l ' uragano , io non aveva cessato di pregare , di piangere , di baciare col desiderio della pietà e dell ' amore il bel volto dell ' ospite infelice . L ' atmosfera della stanzetta mi soffocava . Apersi la finestra ; la dolce frescura e le esalazioni del giardino non valsero a confortarmi . Sotto la finestra che sovrastava al porticato , io vedevo al soffio dell ' aere agitarsi una tenda . Dei singulti affannosi giungevano al mio orecchio , e penetrandomi nel cuore , parevano tradursi in richiami e rimproveri . Sorpassando quel debole riparo di tela , il mio pensiero penetrava nell ' andito lugubre , ove un bello , un giovane uomo , reietto dalla società , implorava nei tremiti della febbre quella stilla ravvivatrice che è una parola di perdono e di amore . E mentre nell ' animo mio si dibattevano le esitanze e i desiderii ; mentre i pregiudizii contrastavano a quegli istinti di pietà e di sacrifizio che fanno santa la donna , io aveva sorpassata la soglia della stanzetta ; ero discesa al piano terreno , ero caduta in ginocchio presso il giaciglio di un infelice ... - E quegli ? - domandò l ' Albani con voce animata . - Sollevò il capo e mi stese le braccia , profferendo la parola del Cristo morente ... « ho sete ! » - Gli sventurati hanno sete di pietà e di amore - interruppe l ' Albani . - Infatti - proseguì l ' Immolata - l ' acqua che io gli porsi non valse a dissetarlo ... - Oh ! mi sovvengo - riprese l ' Albani contemplando con espressione di viva riconoscenza e di affetto il bel volto della donna ; mi sovvengo di tutto ... Eppure , in quella notte gli ardori del mio labbro furono ammorzati ! ... - Ti rammenti di qual maniera ? - chiese Glicinia sollevandosi e affiggendo amorosamente la bocca a quella dell ' infermo . - Tu mi attiravi al tuo petto esclamando : « io ti ringrazio ... io ti benedico ... I tuoi baci mi daranno la forza di vivere ... e di soffrire . » La reminiscenza di una ebbrezza sovrumana , ravvivata dall ' aspetto , dalla voce , dalle ardenti carezze di una donna incomparabilmente leggiadra , operarono il miracolo . Ripetendo con voce sussultante le parole della enfatica narratrice , l ' Albani aveva ripreso , colle illusioni del passato , tutta la energia del suo temperamento giovanile . Quel lungo duetto di amore si chiuse con una cabaletta che il gusto musicale dell ' epoca nostra ci impone di sopprimere . L ' impeto della passione non poteva durare a lungo nella fibra estenuata dell ' infermo . Quando il Virey e fratello Consolatore rientrarono poco dopo nella stanza , l ' Albani era ricaduto nel letargo ; ma il pallido volto supino ai guanciali pareva tuttavia irradiato di felicità , e il labbro atteggiato al sorriso rivelava la calma serena degli organi intelligenti . Il Primate si accostò al letto . Posò la mano sul cuore dell ' infermo , e guardando fissamente la donna , colla espressione di chi si attende una risposta affermativa , le chiese a bassa voce : « ha creduto ? » - Ha creduto - rispose l ' Immolata . E la porpora delle guance , lo splendore degli occhi , l ' ansia del petto , prestavano alla pudica parola il più espressivo dei commenti . - Voi potete ritirarvi - disse il medico all ' Immolata ; - la vostra missione è compiuta ; dopo il breve letargo , avremo la reazione febbrile , e in seguito a quella potremo operare sul sangue con sicurezza di riuscita . In quel punto entravano nella stanza gli alunni e alcuni subalterni della villa . - Ho l ' onore di annunziarvi - proseguì il Virey solennemente - che fra dodici giorni l ' illustre Albani avrà ricuperata l ' integrità del suo essere , e potrà presentarsi alla Assemblea elettorale del nobile Dipartimento che intende elevarlo alla carica di Gran Proposto . L ' Immolata esitava ad uscire . Fratello Consolatore la prese per mano e traendola in disparte : - Sorella - le disse all ' orecchio ; - al sacerdote e all ' Immolata non è mai permesso di obliare che la vita è un sacrifizio . - No ! no ! - rispose la donna colla vivacità di un fanciullo contrariato ; - noi viviamo di amore , e ogni voto , ogni legge sociale che si oppone a questo sovrano istinto della natura , è una mostruosità di cui Dio deve inorridire . Io amo quest ' uomo ! ... Egli mi ha insegnato i più intensi piaceri e i dolori più tremendi della vita .. » per lui divenni madre ! ... Il Levita levò gli occhi nel bellissimo volto soffuso di lacrime , e quello sguardo gli ravvivò nel pensiero mille memorie assopite . E traendo seco la donna oltre il vestibolo per passare nel giardino : - Non era dunque - esclamava - un sogno di inferma fantasia ciò che il mio povero compagno di viaggio ebbe a rivelarmi dopo quella notte angosciosa che noi passammo a Losanna . Ma voi ... ? Come avviene che io debba rivedervi fra le Immolate , dopo che Iddio vi aveva fatta santa col maggiore de ' suoi benefizii , rendendovi madre ? ... - Io perdetti mio figlio - rispose la donna con un sospiro . - Morto ? ... - Rapito in età di due mesi . Fratello Consolatore giunse le mani esclamando : - E Iddio vorrà permettere che duri eternamente impunita questa tratta misteriosa di neonati per cui piangono tante madri ! ... Duemila e cinquecento bimbi scomparsi dall ' Europa in meno di tre anni ... e nessun indizio ... nessuna traccia ... - Tacete ! ... - interruppe la donna rabbrividendo . - Che è stato ? ... - Vedete ... quell ' uomo ? ... - Un orribile uomo ! - disse il Levita , guardando verso la cancellata del giardino . - Ebbene ... quel terribile nano ... quel mostro ... in un momento di esaltazione amorosa ... mi avrebbe promesso ... - Vi avrebbe promesso ? ... - Di restituirmi la mia creatura a patto che io infranga i miei voti , a patto ch ' io mi sacrifichi a lui per tutto il resto de ' miei giorni . Fratello Consolatore alzò gli occhi al cielo e dopo breve silenzio esclamò con fatidico accento : - È necessario che il sacrificio si compia ; i figli sono la redenzione dei padri . Così parlando , il sacerdote e la donna erano giunti alla porta maestra del gran parco . - Sorella di amore ! - ringhiò il nano che stava ad attenderli oltre il cancello - i termini della estradizione sono spirati - vorrete voi permettere , o bella fra le belle , che io vi riconduca all ' ovile nella mia gondola ? ... L ' Immolata si ritrasse con ribrezzo ; ma appena il sacerdote le ebbe mormorato all ' orecchio una misteriosa parola , abbandonando il suo braccio a quello del mostro , ella salì con lui nella gondola e disparve . CAPITOLO XXIV . Al Caffè Merlo . Usciamo dalle alcove ! Uno splendido sole ravviva le contrade della bella e popolosa Milano . Questo ente collettivo , che rappresenta lo spirito e l ' attività di una fra le più illustri famiglie della Unione , si prepara ad eleggere il Gran Proposto che dovrà succedere al dimissionario Berretta . La lotta elettorale , a norma di Legge , dovrà chiudersi nel termine di dodici giorni , onde il nuovo titolato possa intervenire al Congresso dipartimentale di Napoli e di là trasferirsi a Berlino dove l ' Assemblea sovrana suole adunarsi alla fine d ' anno . Il proclama politico del Torresani , la diagnosi dell ' umano deperimento e i tremendi pronostici enunziati dal Virey , nonchè i tetri e complicati episodii a cui abbiamo assistito , ci avvertono che , malgrado l ' apparente benessere dell ' Europa , gli individui vi si muovono a disagio e non paiono troppo soddisfatti dell ' ordinamento politico e sociale che li regge . - Vi è un motto che sempre fu mormorato dalle masse all ' indomani di ogni conquista , di ogni progresso liberale : si stava meglio quando si stava peggio . Dovremo noi meravigliarci se l ' assurda querimonia si va tuttavia ripetendo in un ' epoca , nella quale si veggono realizzate le più audaci utopie dei secoli precedenti ? ... La natura dell ' uomo non si muta e il moto delle aspirazioni è infinito . Fatto è che il Governo della Unione ( come tutti i governi che furono e che saranno ) ha per base ... un vulcano . Duecento sessanta quattro Comuni , oltre quello di Milano , sono chiamati a nominare il loro Capo e rappresentante . Il fervore , l ' agitazione , l ' entusiasmo degli elettori , nonchè l ' apparato delle macchine e la complicazione delle manovre dimostrano la straordinaria importanza della lotta . Non dipartiamoci dalla città che fu il teatro degli avvenimenti fin qui riferiti . Lo spettacolo che oggi vorrà offrirci Milano non sarà molto dissimile da quello che potremmo scorgere altrove . Come ho detto , la giornata è abbellita da uno splendido sole . Gli Apparatori pubblici hanno allentati i velarli riparatori e l ' estate di S . Martino penetra allegramente nelle vie a cacciarne le poco salubri esalazioni delle stufe . Dai balconi e dalle finestre svolazzano bandiere e girandole di mille colori , e al suono delle fanfare a migliaia i subalterni di ogni classe sì spandono nella città per affiggere i proclami di concorso . Chi potrà reggere alla rassegna di quelle tappezzerie stampate e dipinte ? - Si vuole che i pretendenti alla Propostura dell ' Olona siano diecimila . - vorreste voi leggere altrettanti proclami ? Attendiamo ! Quelle dicerie verranno riprodotte dai giornali : ed ecco appunto una processione di Portavvisi si diparte dal Piccolo Campidoglio per attraversare quella grande arteria cittadina che si intitola il Corso Ossobuco . Poniamoci a sedere sotto il Padiglione del Caffè Merlo , dove la processione dovrà passare e dove per avventura ci sarà dato raccogliere dalle conversazioni animatissime dei cittadini qualche sintomo della pubblica opinione . Affrettiamoci . V ' è ancora un tavolino libero , e poco lungi da quello , seggono , con alcuni milanesi di nostra antica conoscenza , due Primati dalla fisonomia grave ma altrettanto simpatica . - Ci siamo , caro Pestalozza ! - La è proprio così , caro Pirotta ! E i due milanesi , scambiandosi un risolino più ebete che sarcastico , tuffano il loro chiffer nel caffè e pannera ed esclamano : - Prepariamoci alla lotta ! - Rinforziamo la macchina ! Esaurita la colazione , i due amici riprendono il discorso . - Hai fissato il tuo ... individuo ? - Non ancora ; ma io voterò colla maggioranza de ' miei colleghi politici . - Tu appartieni a qualche circolo ? - Al Circolo dei Droghieri indipendenti . - Il vostro programma ? - Vogliamo che il governo adotti il caffè igienico fico - patata pei Coscritti dell ' Agro . - Come afferma il vecchio Pungolo , tutte le opinioni politiche sono rispettabili quando si ispirino , al pari delle vostre , ai grandi interessi della patria . Quanto a me , intendo portare il mio voto sul Primate Albani ... - Vedremo il suo manifesto ... Pur che vi abbia qualche allusione in favore dell ' anzidetto caffè igienico , io vedrò di appoggiarlo . - L ' elezione dell ' Albani farebbe scoppiare dalla bile quel bel mobile dell ' ex proposto Berretta con tutti i satelliti della infame Consorteria . - S ' io fossi certo di veder crepare l ' ex proposto ... - Quel ludro ! - Quel ladro , dico io ! - E che ladro ! Si vuole che tutti gli anni mandasse secretamente a Madera un miliardo di lussi ! ... - E i buoni Milanesi l ' han lasciato partire ... - Oh ! la morte del Prina ! ... - E noi due a far la parte del cavallo ... Ma ecco un compare che sarà del nostro avviso . - Che vuol dire quell ' aria affannata ? Il brugnone Perelli si accosta al tavolino con un giornale alla mano , esclamando : - Avete letto ? cose da far piangere i sassi ! ... - Che è stato ? - È morto l ' ex - proposto Berretta . - Morto ! Oh , disgrazia ! Ma quando ? Ma come ? - Leggete !...sentite! « La mano ci trema ... le lagrime ci fan velo agli occhi ... il cuore ci si spezza nel trascrivere l ' infausta novella ... Quell ' ottimo patriota , quell ' illustre pubblicista , quell ' integro amministratore della cosa pubblica , quel solerte funzionario al cui genio , alla cui operosità Milano va debitrice dei tanti abbellimenti edilizii , dei tanti provvedimenti economici e filantropici che in pochi anni la elevarono al rango di città capitalissima - l ' illustre , il benemerito , il grande , l ' immortale nostro concittadino Berretta non è più ! Al momento di abbandonare per sempre la sua diletta Milano , quel nobile cuore si è spezzato ... di angoscia » . - Povero Berretta ! - esclama il Pestalozza ; - vero galantuomo !...vero patriota ! ... - E una testa ! - soggiunge il Pirotta , - una di quelle teste ... - E galantuomo , perdio ! - Uomini che non dovrebbero morir mai ! - Ma Milano farà il suo dovere . - Apriamo subito una sottoscrizione per erigergli un monumento ... - Approvato ! - gridarono molte voci . - Io proporrei ... - Sentiamo ! tu proporresti ? ... - Che i Milanesi facessero pubblica e solenne riparazione dei loro torti verso l ' illustre estinto , rieleggendolo alla carica di Gran Proposto . - Sarebbe una dimostrazione degna di noi . L ' illustre estinto aveva troppo buon senso per opporsi alla adottazione del caffè igienico fico - patata ... Proporrò la nomina al Circolo dei droghieri ... - Frattanto sottoscriviamo ! Olà ! penna , calamaio ! e avanti a chi tocca ! I circostanti si affollano intorno al Pirotta , e mentre , inneggiando al defunto , tutti gareggiano nell ' offrir denaro pel monumento , i due Primati prendono a parlare fra loro sommessamente . - Ecco un altro cittadino benemerito , a cui verrà resa giustizia quando i suoi compatrioti non vedranno più in lui che un uomo di Pietra ! - mormora il giovane Foscolo . - Il volgo fu sempre volgo - risponde il Primate Alfieri , e l ' istruzione universale ha cretinizzato le masse completamente . Se il governo non mette un freno alla stampa ... - E tu osi profferire questo voto liberticida ? ... - Esso formerà la base del mio programma elettorale . La libertà di stampa fu utile e buona ai tempi in cui l ' istruzione era privilegio di pochi . A quell ' epoca , l ' audacia dello scrivere quasi sempre andava accompagnata alla coscienza del sapere . La falange degli scrittori pessimi non era tanto compatta da chiudere il varco agli intelligenti ed agli onesti , e la voce solitaria del genio poteva ancora soverchiare il raglio collettivo delle plebi . Ma oggi ? Tutti leggono , tutti scrivono . La statistica libraria ci afferma che nella Unione Europea vengono in luce da venti a trentamila volumi ogni giorno . Altrettanti , e forse più , ne produce l ' America ; e non parliamo delle altre province già invase e corrotte dalla nostra civiltà . A leggere tutti i volumi che si pubblicano in un giorno , appena basterebbe la vita di un uomo ! Qual criterio può ora guidare le nostre preferenze ? E chi ci addita il buon libro ? Chi vorrà sommergersi in questo oceano di insensatezze stampate , colla incerta lusinga di scoprire quando che sia , per favore del caso , qualche perla sepolta fra le alghe ? Ammesso che alla espansività dell ' idiotismo che scrive non si voglia mettere un freno , qual sarà l ' avvenire della nostra letteratura ? L ' asfissia del senso comune , e un contagio di asinità irreparabile . Uomini di genio , appiccatevi ! Il mondo non ha più orecchio per voi , dacché la stampa è in balia dell ' ebete maggioranza . - I parrucchieri ! i parrucchieri ! ( ) gridano a tal punto molte voci . Gli assembrati si levano come un sol uomo , e iportabandiere del giornalismo cominciano a sfilare dinanzi al padiglione . - Sai tu - chiede a Foscolo l ' Alfieri - a quanti ascendano i nuovi organi di mistificazione che oggi si istituirono a Milano per la bisogna delle elezioni ? ... - Da seicento ad ottocento , salvo errore . - Non meno di duemila ... Ma il rullo dei tamburi , il fragore delle tube egizie , e gli urli dei banditori di giornalismo ingrossati dai saxo - pelitti ( ) coprono la conversazione dei due Primati di letteratura . Qual discussione sensata potrebbe reggere a tanto frastuono ? Le arti della réclame oggimai costituiscono un caos . Chi leggerà quei duemila giornali quotidiani , proiettati sugli elettori dai carri luminarii e dalle gondole volanti ? È una grandine di carta stampata , un nembo di parole che ottenebra l ' aria . In questa gara di candidati , che abusano di ogni trovato della industria moderna per ischiacciare i competitori , le idee ed i principii si sommergono , trascinando all ' aberrazione anche i criteri più retti . Quand ' anche , mercé un accozzo di elocubrazioni inaudite , riuscisse a me di descrivere la babelica scena , qual mente umana potrebbe oggi comprendermi ? Lasciamo che passi la volontà del paese , vale a dire la volontà dei mistificatori più audaci ; e frattanto , mentre dura nella città il baccanale politico , usciamo a vedere ciò che si passa in un agro , sotto i limpidi raggi del sole di ottobre , all ' epoca del più giocondo ricolto . In questa escursione campestre avremo a compagni due nostri conoscenti , l ' Albani ed il Virey , sì l ' uno che l ' altro indicati agli elettori di Milano quali successori al Berretta nella carica di Gran Proposto . CAPITOLO XXV . Vendemmia . La raccolta delle uve non era abbondante ; ma i coscritti dell ' agro celebravano allegramente la loro vendemmia . Per molti veniva a spirare il termine delle obligatorie fatiche rurali ; fatiche gradevoli e corroboranti , ma , a lungo andare , incresciose . Il più simpatico degli esercizi viene a noia quando sia imposto rigida mente dalla legge . Il compartimento agrario dove a noi piace introdurci è uno dei più ubertosi , dei meglio coltivati e ordinati . Esso si estende pel colli e sulle pianure circostanti a Stradella , già fertilissimi di uve nel secolo precedente . Ora , la coltivazione della vite ha preso un esclusivo predominio su quei terreni , e mercé l ' applicazione dei nuovi concimi fosforo - alcalini , i sapienti coltivatori hanno veduto ringagliardirsi in pochi anni gli arbusti viniferi , già sterminati dalle filossere devastatrici e dalla progressiva viziatura dell ' humo . Le due avventurose città di Stradella e di Broni , ove stettero accasermati durante l ' anno più di ottomila coscritti , diventano all ' epoca vendemmiale , due luoghi di convegno pel mondo dovizioso che in esse viene a versarsi dai compartimenti lombardi . Le feste bacchiche organizzate e celebrate dai coscritti per la chiusura della stagione costituiscono una solleticante attrattiva pei gaudenti d ' ambo i sessi ; e la pigiatura delle uve , ritenuta oggimai uno dei mezzi terapeutici più efficaci per combattere l ' anemia e il nervosismo , fa accorrere i convalescenti alle piscine del mosto corroborante . Pigiare ! Ecco l ' ultima parola della scienza e della moda . Diecimila lussi per pigiatura , un patrimonio per la cura completa di quindici o venti attriti di grappoli , ecco una nuova risorsa della speculazione , che non cesserà mai di lucrare sulla infermità e sulla miseria . L ' Albani , dietro consiglio dell ' illustre suo medico , si era appunto recato a Stradella per attingere vigore dai bagni effervescenti . I due primati si vedevano ogni giorno , si comunicavano ogni giorno le loro idee , discutevano . Qualche volta nel calore della disputa si irritavano . Ma erano impeti fuggitivi , ai quali succedeva bentosto una limpida calma . Il Virey , scienziato profondo , sempre logico ed eloquente nel derivare le sue deduzioni dalle leggi fisiche che governano l ' uomo ed il cosmos , si adoperava a sventare le fantastiche utopie del suo antagonista con fervore da apostolo . L ' altro , al finire di ogni controversia , esausto di argomenti , chinava il capo in silenzio , nell ' atteggiamento di un convertito , di un discepolo ossequioso e convinto . Quali erano le teorie del gran medico ? Noi le conosciamo . Al letto dell ' Albani , in quella sapiente diagnosi sulla origine , la natura e gli sviluppi del chiodo fantastico , il Virey aveva ampiamente spiegato il suo programma . Di tutte le calamità pubbliche e private , dell ' incessante deperimento della razza umana , del disordine sociale sempre più minaccioso , della infelicità di ogni vivente origine sola la prevalenza dello spiritualismo . Ricostruiamo l ' uomo antico , l ' uomo primitivo , l ' uomo della natura ! Imponiamo un limite alle aspirazioni inconcludenti ; ripudiamo i bisogni fittizii , per donare alle necessità assolute la più ampia , la più libera soddisfazione . Corpo sano e vigoroso , ecco ciò che si esige a costituire il benessere . Riempite l ' universo di meraviglie industriali ; create , a mezzo dell ' elettricità o della condensazione radiale , una luce abbagliante che faccia impallidire il sole ; inventate dei mezzi di locomozione più rapidi del baleno , ecc . , ecc . , qual grado di felicità potrà attendersi da tali parvenze di bene l ' uomo estenuato , l ' uomo deperito e quasi consunto da ' suoi abusi vitali ? Non vi ha godimento possibile quando non sussistano in noi le condizioni che ci rendano atti a godere . L ' individuo malato non gode ; ed oggimai l ' umanità tutta intera è peggio che malata , è quasi agonizzante . Tali erano le teorie del Virey , e su queste si aggiravano incessantemente le vivaci polemiche dei due primati . Frattanto nell ' agro regnava una grande agitazione . Da una parte , i preparativi per l ' ultima solennità bacchica , la quale doveva vincere in sontuosità e sfrenatezza tutte le feste antecedenti ; dall ' altra , i tumulti della lotta elettorale , omai prossima a chiudersi . I mistificatori della città erano venuti a inondare l ' agro di proclami e di giornali . Tutti si accaloravano nella discussione ; la maggioranza dei coscritti parteggiava pei candidati equilibristi , i quali miravano a distruggere ogni supremazia , fosse pur quella delle alte facoltà intellettuali e morali . Fra questi ed i naturalisti caldeggiati dal Virey esistevano delle affinità ; ma gli uni dissentivano dagli altri nella scelta dei mezzi . Gli equilibristi volevano la rivoluzione immediata , micidiale , inesorabile ; i naturalisti miravano a combattere gli abusi della intelligenza e della attività umana colla abolizione progressiva di ogni legge derivata dallo spiritualismo . Questi pretendevano di riformare l ' umanità riconducendola ai principii naturali ed agli esercizii moderati della energia organica ; quelli , allucinati ancora da un fatuo idealismo , si illudevano di poter raggiungere il benessere pubblico colla esagerazione delle utopie più fallaci . Sì gli uni che gli altri si vantavano progressisti . Gli equilibristi procedevano sulla via dell ' errore ! i naturalisti recedevano verso il bene . Quale era il più savio dei partiti ? In sull ' albeggiare del 18 ottobre , un grande strepito di tube egizie destò gli abitatori dell ' agro . Era il giorno della grande , dell ' ultima solennità bacchica . Al tripudio che ordinariamente si produce in un centro popoloso dall ' aspettazione di grandiosi spettacoli , si univano questa volta le inquietudini e le ansie più che mai eccitate della passione politica . La lotta era finita il giorno precedente ; si attendevano da un ' ora all ' altra i telegrammi annunzianti i nomi degli eletti . L ' impazienza era febbrile . Milano , al quarto ed ultimo scrutinio generale , aveva eletto la sua triade definitiva rappresentata dall ' Albani ( spiritualista ) , dal Virey ( naturalista ) e da Antonio Casanova ( equilibrista ) . A quale dei tre verrà deliberata la carica di Gran Proposto dell ' Olona ? Gli è ciò che i telegrammi annunzieranno fra poche ore . Le belle pigianti al levar del sole son balzate dai loro letti di piume di cigno per gettarsi nella folla chiassosa che invade tutte le aree di spettacolo . Fanfare da trecento , da quattrocento e più suonatori irrompono dalle colline , riempiendo l ' aria di musiche esilaranti . Dapertutto si erigono baracche , si improvvisano eleganti casupole di guttaperca per dar alloggio ai forestieri , avidi di sollazzo e di baccano . I ciarlatani sostano coi loro carri sulle piazze d ' industria , mettendo in mostra i loro apparati chirurgici . Ohimè ! Non vi sono più denti da estirpare , ma in compenso , quanto lavoro , e qual lauto guadagno dalla applicazione dei denti , delle chiome , dalle sferoidi posticce ! Commetteremo noi l ' indiscretezza di rivelare un segreto che accusa inesorabilmente la donna del secolo decorrente ? A che gioverebbe il nostro silenzio ? I ciarlatani lo vanno gridando sulle pubbliche vie dalle loro bigonce rotabili . La donna del secolo ventesimo ha quasi cessato di appartenere alla classe zoologica dei mammiferi . Le pillole Raspail ed altri surrogati di allattamento insensibilmente hanno quasi atrofizzato ciò che costituiva nell ' organismo del sesso muliebre un soave agente della maternità , ed un gentile , attraentissimo accessorio della bellezza . Cento anni prima , il gran Darvin avea lasciato sospettare questo pericolo , ma pur troppo le divinazioni della scienza passano in ogni tempo inavvertite . Ciò che attirava sull ' area massima la più gran folla dei curiosi era un mostruoso cartellone stampato a lettere cubitali . Il Virey e l ' Albani , che passeggiavano in mezzo alla moltitudine irrequieta , calmi e sereni , poco o nulla preoccupati del voto che in quel giorno poteva elevare l ' uno o l ' altro ad uno dei più onorifici seggi della rappresentanza europea , si soffermavano dinanzi a quello strano reclamo . - Mo ' ! vedete dove si arriva ! - sclamò il Virey ; - e in verità non v ' è ragione da stupirne ! Io stesso , nella mia prima giovinezza avevo concepito la possibilità di costruire l ' uomo . L ' Albani leggeva come trasognato , facendo spiccare le sillabe : \ _ « Elettori , Coscritti , Pigianti d ' ambo i sessi : « Leggete ! ! ! \ = « Vi si annunzia che oggi , alle ore 6 pomeridiane , il sottoscritto Primate di Scienza Naturale , esporrà alla ammirazione del rispettabile pubblico il suo Gigante chimico - automatico - animalesco , da lui costruito coll ' impiego di tutte le sostanze omogenee all ' organismo umano sin qui conosciute . Sarà un Uomo dieci volte più grande del comune , perfettamente costituito e dotato di vitalità a mezzo di una immissione adeguata di sangue taurino . Chi bramasse assistere a quest ' ultima operazione della trasmissione del sangue vivo e dell ' applicazione delle pile animatrici , potrà , mediante sborso di trentamila lussi , accedere al Padiglione numero 10 , via De - Pretis , dove il sottoscritto da oltre venti anni sta elaborando alla confezione dello stupendo meccanismo . Ai serii cultori della scienza , ai veri amici del progresso non parrà soverchio lo spendere trentamila lussi per rendersi edotti di tutti i congegni imaginati e messi in opera ad ottenere un fenomeno che fra poche ore farà stupire l ' universo . Il padiglione sarà aperto a mezzodì . \ _ SECONDO PIRIA Primate di Scienze naturali Professore di chimica applicata e di Antropologia » . \ = - E tu credi - esclamò l ' Albani volgendosi al Virey - che questo signor Piria non sia un matto o un ciarlatano ? - Perdona - rispose il Virey con severità ; - or fanno pochi mesi , parecchi scienziati di Europa si facevano la stessa domanda all ' udire che un Albani si riprometteva di produrre la pioggia artificiale . Vi è del pazzo in ogni uomo di genio ; e tutte le audacie dello spirito inventivo provocarono in ogni tempo , prima del fatto compiuto , diffidenza e derisione . L ' Albani arrossì leggermente . - Io ritengo - proseguì l ' altro mutando intonazione di voce , - che il gigante del Primate Piria riuscirà ad agitarsi , a camminare , a compiere fors ' anche le funzioni più essenziali alla vitalità , non mai a pensare e ad agire con riflessione . - Dobbiamo noi - domandò l ' Albani colla sua impazienza generosa da scienziato , - spendere bravamente i nostri trentamila lussi per entrare nel Padiglione ? - Serbiamo i nostri capitali per miglior impiego - rispose il Virey . - A sei ore , constateremo l ' effetto ; a più tardi la diagnosi delle cause . CAPITOLO XXVI Clara Michel . La conversazione dei due scienziati fu interrotta dallo squillo simultaneo di un centinaio di trombe . Una folla di gente irruppe sull ' area massima . Mille voci gridarono : « largo alle emancipate ! largo alle sapienti della Senna ! » E urtandosi , pigiandosi , accavallandosi , i cittadini facevano del loro meglio per dar libero passo ad un pelottone di cavalcatrici , le quali a bandiera spiegata scendevano dalla collina . Chi erano ? Che volevano ? Dove andavano quelle cento donne quasi nude , graziosamente atteggiate sulle candide selle ? Erano le rappresentanti del circolo Michel , venute da Parigi per propagare nei dipartimenti italiani le libere idee della emancipazione del sesso femminile . Giovani , belle , vigorose , le chiome ondeggianti sui seni di alabastro , l ' occhio radiante , la mente esaltata da ardenti entusiasmi , esse sfilavano sull ' area tra le acclamazioni della moltitudine come altrettante amazzoni trionfatrici . Sostarono sotto un grande baldacchino , eretto il giorno innanzi dalle consorelle del Circolo Olona ; e l ' onda della folla , momentaneamente divisa dal loro passaggio , si riunì compatta , numerosa , per precipitarsi verso le sbarre che circondavano il padiglione . Di lì a poco , quell ' immenso frastuono di grida , quell ' urto impetuoso di popolo , si mutarono in un silenzio di sepolcro , in un ' immobilità di acqua stagnante . Clara Michel , la capitana delle emancipatrici , si discostò un breve tratto dalle sorelle , e avanzandosi a cavallo verso quella selva di gente , con voce vibrata e sonora da contralto , parlò in tal guisa : « È a voi , consorelle del sesso avvilito , che io dirigo la parola . I bruti che vi premono i fianchi col titolo di mariti , di padri , di fratelli o di amanti , furono sordi in ogni tempo ai nostri legittimi reclami ; né io pretendo che essi mi prestino orecchio benigno . « Il nostro maschio è inaccessibile ad ogni sentimento di delicatezza . Dominarci , tiranneggiarci , abbrutirci , ecco il suo statuto sessuale . Fummo chiamate sesso debole ; e noi , atterrite dai grossi vocioni , ci lasciammo sottomettere . Parlo della generalità ; poiché in epoche poco remote da noi , come oggi , troviamo esempi luminosi di donne emancipate . Quelle emerite si chiamarono etère , cortigiane , cocottes ; erano semplicemente delle audaci ribelli . Sentivano di essere forti , e spregiando gli assurdi pregiudizii , schiacciavano chi si arrogava il diritto di dominarle . La gelosia dei contemporanei , l ' ipocrisia delle pusille , più tardi la stupida pedanteria degli storici e dei poeti , si piacquero stigmatizzarle come creature viziate ed infami ; ma esse , cionnullameno , vissero da regine , e verrà giorno , quando noi avrem vinto la non ardua battaglia , verrà giorno , ripeto , in cui quelle generose iniziatrici della rivolta saran collocate sugli altari . Ciò che noi vogliamo è noto , la nostra unica aspirazione è quella di esser messe a pari col maschio . Non si pretende a supremazia ; si esige l ' uguaglianza . Uguaglianza di diritti , uguaglianza di posizione sociale , uguaglianza di trattamenti . Noi siamo elettrici ; ma quante restrizioni a nostro disfavore ! Noi paghiamo il nostro diritto di votare con sacrifizii , i quali talvolta ci costano la vita . La elettrice nubile dev ' essere una vergine ; la elettrice coniugata deve presentare un certificato di fedeltà segnato dal marito ; le figlie del libero amore , assurdamente dichiarate illegittime , non hanno diritto di civile rappresentanza . Sempre la stessa disuguaglianza , la stessa tirannia da parte dell ' uomo , e identici i risultati . Si è ottenuto , a forza di restrizioni , che la donna rappresenti una minoranza quasi impercettibile ; in ogni lotta legale noi ci troviamo deboli , quasi impotenti ; le nostre aspirazioni più legittime sono soffocate dalla violenza grossolana , brutale , dispotica , del sesso dominatore . Da che proviene tutto questo ? Via ! Non esageriamo di troppo i torti del maschio ; l ' ambizione del dominio è in lui naturalissima ; ciò che fa meraviglia , ciò che rende inescusabile il nostro sesso , è la nostra sommissione volontaria , la nostra condiscendenza codarda . Noi siamo più forti di lui ! Tale la coscienza , tale la convinzione delle Frinì , delle Aspasie , delle Dubarry , delle Montes , di tutte le illustri etére che dominarono il maschio nei tempi più difficili . Noi possediamo la forza della bellezza , delle attrazioni affascinanti , delle carezze che inebbriano . Ogni donna , che senta la propria possanza , può governare un migliaio di questi bruti camuffati da eroi o da legislatori , i quali cospirano alla nostra infelicità . Abbiate fede nelle vostre forze , e vincerete . Non si tratta di scendere in campo a mano armata , di sfidare la mitraglia , di guadagnare la posizione con sacrifizi di sangue . Faremmo al maschio troppo buon giuoco ; egli si è serbato in ogni tempo , e serba ancora esclusivamente il monopolio delle mitragliatrici e degli altri stromenti micidiali . La nostra lotta deve compendiarsi in un monosillabo , in un No assoluto e irrevocabile . Ciò che noi propugniamo , ciò che voi , consorelle , dovete esigere , è l ' abolizione del matrimonio . Dal matrimonio hanno origine tutte le schiavitù , tutte le miserie , tutte le nefandità umane . Abbasso l ' unione forzosa ! evviva il libero amore ! viva la selezione ! Ottenuta l ' abolizione del matrimonio , noi potremo rallegrarci di aver raggiunto il massimo grado di felicità alla quale miriamo ; la nostra emancipazione non potrà dirsi completa , ma sarà spezzato il più solido anello della nostra catena . Non si tratta , consorelle amatissime , di redigere vane proteste . Conviene tradurre in azione l ' idea . Il matrimonio , nelle forzose repressioni degli istinti più simpatici , era per noi l ' unica valvola di salvezza . Gli uomini legislatori ci avevano imposta la dura condizione di non poter amare se non a patto di costringere i nostri affetti in un vincolo assurdo . Essi han gridato ad ogni coppia di amanti : Voi non avete diritto di amarvi oggi , se prima non vi obbligate ad amarvi sempre . Illusoria parola il sempre degli innamorati ; ma , via ! tanto dolce a profferirsi ! Che due innamorati credano alla eternità delle reciproche simpatie , è naturale , è conforme alle esigenze della fantasia sovreccitata dal desiderio . Ciò che è mostruoso , abbominevole , nefando , è che la forza delle leggi intervenga per istabilire , sulla vanità di un ' illusione , un contratto indissolubile . Una coppia di amanti ! quale spettacolo più bello , più giocondo , più degno di rispetto e di ammirazione ? Nel ricambio di uno sguardo , di un sorriso , di una stretta di mano , si è sviluppato da due esseri simpatici il fluido dell ' attrazione . I cuori sussultano , le labbra inumidite anelano di baciarsi , il sangue sì agita , i due corpi vorrebbero confondersi . Alto là ! grida un bramino , un levita , un sindaco od un assessore del palazzo di petizione : le vostre estasi deliziose sono un abbominio , se io bramino , se io prete , se io sindaco , non intervengo a legittimarle con una cerimonia religiosa , con un atto notarile . Siete voi disposti ad impegnare la vostra fede per sempre , a rendere obbligatoria fra voi la convivenza fino a quando la morte dell ' uno o dell ' altra non abbia sciolto il vostro patto ? - Sì ! Sì ! rispondono ad una voce i due illusi . Sotto l ' impero della passione , quei due si lancierebbero abbracciati tra le fiamme di un rogo . Orbene : quel sì , strappato dal prete o dal sindaco a due creature innamorate , incoscienti dell ' avvenire , non segna forse , nella più parte dei casi , una condanna peggiore dei lavori forzati a vita ? Cosa accadrà ? Ciò che deve necessariamente accadere . Converrebbe disconoscere le leggi di evoluzione che governano il cosmos ed ogni atomo vivente , per contare su altri risultati . Ammettiamo pure , a consolazione degli ipocriti e dei casisti , qualche eccezione ; ma il fatto più costante sarà sempre codesto . Dopo un lustro , dopo un anno , dopo un mese ; qualche volta , più spesso che non si creda , dopo una notte di godimenti coniugali , la deliziosa attrazione reciproca andrà svanita . Comincieranno le svogliatezze , più tardi le ripugnanze insormontabili . Via ! dissimulate ! fatevi animo ! Siete marito e moglie ; a termini di legge , dovete ricoricarvi sul talamo e ricambiarvi delle carezze . Che importa se non vi amate ? Forse più tardi vi abborrirete ; la vostra conversazione diverrà un ricambio di ingiurie e di minacce ; godetevela ! è la porzione di felicità domestica che vi siete assicurata per la vita segnando il grazioso contratto . L ' amore vi ha illusi , la legge vi ha gabbati ; in nome della giustizia e della moralità , voi dovete alla notte accoppiarvi detestandovi , per trascinare durante il giorno la catena del forzato , imprecandovi con tutte le energie della disperazione . Ma , questi matrimonii creati dall ' amore furono rari in ogni tempo . La fanciulla vessata dalle leggi , dalle ipocrisie sociali , dalle volgari cupidigie dei parenti , dalle imperiose necessità dell ' esistenza , dalla astinenza sessuale imposta alle nubili , si abbandonò , per un errore di calcolo , alla china dell ' abisso . Ella accettò il matrimonio vagheggiando l ' adulterio ; si fece moglie per esercitare con minor pericolo i suoi diritti di amante . Doveva essa , la martire derelitta , abdicare completamente a ' suoi istinti più imperiosi e geniali ? Ed ecco il sopravvento dei matrimonii di menzogna , ecco il primo passo della schiava verso l ' emancipazione : ingannare un uomo per conquistare l ' impunità nell ' amore , ripararsi dietro un ' istituzione balorda e vessatoria , dalle ipocrisie sociali ugualmente stolide e spietate . Vi sembra morale ? Noi stesse ne conveniamo : è abbominevole . Può mai scaturire da una impura sorgente la limpida linfa ? Lapidiamo l ' adultera ! gridarono i feroci legislatori . Ma , sciagurati ! non siete voi , non è ancora la barbara proscrizione dell ' amor libero , che ci ha trascinato su questa via obliqua dello spergiuro e dell ' inganno ? Ci avete imposto di segnare un contratto ripugnante alla umana natura , e poi fingeste inorridire ogni qual volta noi fummo indotte a violarlo . Ma , infine , quali erano le vostre pretese ? Credevate schiacciarci rincarendo sulla nostra colpabilità ; otteneste , a forza di cavilli e di sofismi , di stabilire una diversa misura di responsabilità fra le vostre turpitudini e i nostri irresistibili bisogni . Mentre noi , trascinate dall ' amore , ansanti , inquiete , trepide del pericolo , correvamo furtivamente , col velo sugli occhi , al convegno desiderato di chi potea darci l ' amore ; che facevate voi , allora , o grotteschi Otelli da commedia , per affermare la legittimità dei vostri furori gelosi , delle vostre tiranniche rappresaglie ? Ciò che voi facevate è scritto nelle statistiche delle antiche e delle nuove Questure . Voi fornivate alle case di tolleranza ed alle alcove delle Immolate il più grosso contingente ; voi spendevate dei patrimoni per alimentare il lusso delle etére che vi sputavano in viso . Avete mai dato prova di comprendere l ' amore ? La tirannia che esercitate su noi non è che stupido orgoglio . Non permettete che si rechi onta al vostro nome , e frattanto oltraggiate ogni giorno la donna che deve portarlo , posponendola alle più vili meretrici . La società non vi disprezza per questo . A voi è lecito menar vanto della vostra abbiettezza ; vi terreste piuttosto disonorati , temereste di apparire ridicoli dichiarandovi fedeli al contratto coniugale . Ma non è tutto . Quali furono , nel secolo scorso , quali sono oggi i criteri che vi dirigono nella scelta di una sposa ? Le attrattive della gioventù , della bellezza , dello spirito , della bontà , non esercitano verun fascino sui vostri sensi e sul vostro intelletto . Signorina : a quanto ammonta la vostra dote ? Mi occorrono trecentomila lussi per riparare a ' miei dissesti : li avete ? In caso affermativo , mi onorerò di darvi il mio nome , obbligandomi con atto notarile ad amarvi per la vita . - Non li avete ! Darò il mio nome ad un ' altra qualsiasi , meglio fornita di numerario , imponendomi di abbracciarla con trasporto ad ogni scadenza di cambiale . È questa la santità del vincolo indissolubile ? Voi pagate le prostitute , e vi fate pagare dalla moglie ; questo si chiama pareggio ! Meravigliatevi poi se avviene che qualche povera fanciulla , uscita dalle famiglie nullabbienti , riesca ad accalappiare un ricco merlo , e a farsi pagare da lui tutte le agiatezze della vita , l ' amante compreso ! Sotto qualunque aspetto lo si consideri , il matrimonio è un ' assurdità , un ' ingiustizia , un fomite di corruzione , un incentivo al delitto . Dalla disperazione non può generarsi che il male , e la disperazione è in ogni casa dove convivono un marito ed una moglie . I meno ottusi alla percezione del vero definirono il matrimonio una calamità necessaria alla tutela della prole . Un sofisma per giustificare una assurdità ! Non sono i figli abbastanza protetti da quella forza di amore che la natura ha posto nel cuore dei parenti ? Non è questa forza d ' amore , il più nobile istinto di ogni essere animato ? Se la femmina dell ' uomo ha mostrato talvolta di ribellarsi , le ragioni del fatto mostruoso convien ripeterle dal matrimonio . Ogni violazione della legge naturale genera un mostro ; i genitori che abbandonano i figli , che li odiano , che gioiscono nel tormentarli , sono le orribili anomalie prodotte dall ' orribile istituzione . La madre che insevisce contro il nato dalle sue viscere , è , nella più parte dei casi , una schiava ribelle , la quale disfoga sul debole le sue rappresaglie contro il forte che la opprime . Ella percuote il figlio , perché non le è dato di sbranare il marito . Tutti gli affetti svaniscono , tutti i nobili istinti si corrompono in quell ' ambiente di tedio e di avversioni che si suol formare nel così detto santuario domestico . Qui abbiamo le vendette della madre legittima , come altrove , fuori dal consorzio coniugale , si hanno gli infanticidii perpetrati , in un accesso di disperazione o di demenza , dalle scomunicate , dalle maledette , le quali osarono concepire senza autorizzazione del prete o del sindaco . Ma , via ! oggimai ogni scrupolo è soverchio . Non ci hanno più diseredati , nè derelitti , sotto le leggi che ci governano . Il diritto all ' esistenza è sancito dai nuovi codici ; dal giorno della nascita sino all ' ora di estinzione ogni cittadino dell ' Unione è nutrito , alloggiato , vestito a spese del Comune . Se oggidì esistessero dei genitori capaci di abbandonare la prole , il governo , questo padre legittimo di tutti , provvederebbe . Che più si tarda ? Affermiamo i nostri diritti , realizziamo il nostro splendido programma ! Non più riti religiosi ! via le formalità che intorpidiscono i sensi e mettono il ghiaccio nei cuori ! Il Dio è in noi quando amiamo ; non è più mestieri di invocarlo . Fra due che si amano nessuno ha diritto di intervenire . Cosa significa questa legge di dilazione , che ci obbliga a discostarci quando il torrente della passione irrompe da noi coll ' impeto massimo ? Ogni unione generata dal libero amore è legittima ; fuori di là , tutto è prostituzione e delitto . Viva l ' amore che giustifica ogni audacia , che santifica ogni lussuria ! Abbasso il matrimonio , che contrista , che abbrutisce ! Opponiamo ad ogni petizione civile un assoluto diniego . Sciolte dalla servitù coniugale , qual freno potrà ancora trattenerci dal marciare rapidamente alla meta ? L ' uguaglianza morale e civile sarà in breve raggiunta dalla donna ; chi oserà resisterci ? Accarezzato dall ' amore spontaneo , il nostro maschio diverrà arrendevole e mite , quanto ostinato e crudele fin qui lo avean reso le nostre riluttanze di moglie e i nostri abborrimenti da schiava . Egli dovrà comprendere che la infelicità da lui imposta al nostro sesso si è mai sempre riflessa su lui . Questo insensato , che dopo aver trascorsa metà della vita nel corrompere fanciulle , nell ' irridere ad ogni virtù d ' amore , pretendeva , esausto e abbrutito , di sposare una vergine per farne una schiava , dovrà alfine riconoscere i propri torti . Egli griderà con meraviglia e dolore : noi fummo stolti , noi fummo barbari ! abbiamo creduto vincolare la fedeltà , e abbiamo scatenato l ' adulterio , ci siamo illusi di poter combattere la natura con quattro articoli del codice ; ma la natura si è vendicata delle nostre repressioni , immergendoci in un abisso di tenebre e di miserie ; benediciamo al libero amore , che ci ha rigenerati ! » Alla fine della calorosa allocuzione , un uragano di applausi insorse dalla folla . I giovani coscritti e le donne gridarono ad una voce : - Viva Clara Michel ! Viva la selezione ! Viva l ' uguaglianza morale e civile ! - No ! No ! - rispondeva una debole minoranza di oppositori : - Abbasso la cortigiana ! Rispetto alle istituzioni ! Viva il matrimonio ! - Ah ! vi sono ancora - riprese con impeto la bella presidentessa delle emancipate ; - vi sono ancora degli zotici , dei bruti , che ardiscono ribellarsi alla evidenza della verità ? Vediamoli un poco alla prova della tentazione , questi falsi apostoli della fedeltà obbligatoria e del vincolo santo ! Alzate gli occhi , o mamalucchi , e guardatemi bene ! Così parlando , la Michel aveva dato un balzo , e levandosi in piedi sulla sella , aveva esposto all ' attonita folla tutte le formosità delle sue membra rigogliose , leggermente accarezzate da un velo trasparentissìmo . Un urlo di entusiasmo maschile si sollevò dall ' area . Tutte le pupille si dilatarono per tuffarsi in quel bagliore di bellezza . - Orbene - ripigliò la Michel sempre più animata ; - mi vedete ? vi paio bella ? Io mi dono a quello di voi , che essendo stretto ad una donna dal vincolo coniugale , nullameno salirà in groppa del mio cavallo , e riuscirà pel primo a baciarmi la punta d ' uno stivaletto ! In un attimo quella immensa moltitudine di gente fu veduta agitarsi come un mare in tempesta . Gli uomini si spingevano innanzi , urlando , manovrando coi pugni e coi bastoni , dilaniandosi l ' un l ' altro i vestimenti e le carni . Le sbarre che difendevano il padiglione caddero rovesciate ed infrante in quell ' impeto erotico di maschio calore . L ' eroina del congresso , sgomentata , diede l ' allarme alle compagne ; i cavalli nitrirono scalpitando ... Ma ... ecco ... il ruggito della folla echeggia più gagliardo e minaccioso . Cos ' è avvenuto ? Un uomo contuso , sanguinolento è riuscito a farsi innanzi ... ha sorpassato la barriera frantumata ... si è spinto fino al proscenio del padiglione ... e salito sul destriero della vezzosa cavalcatrice ... ha stretto al labbro il profilato piedino ch ' ella ha vibrato nell ' aria ... Clara Michel dà il segnale della partenza ; la comitiva equestre si slancia a briglia sciolta sullo stradone sportheno ( ) che conduce alla capitale dell ' Olona ... Il padiglione rimane sgombro . Di là a pochi minuti , nell ' agro circolava la notizia che il fortunato quanto audace mortale , trascinato in groppa dalla famosa emancipatrice , era un tal Settimio Crispani , già processato per bigamia , padre di quattordici figli di ignota dimora . CAPITOLO XXVII Disordine anarchico . Non era cessata sull ' area massima l ' agitazione suscitata dalla Michel , quando una volante di alto cielo seguita da un centinaio di gondolette venne ad attraversare gli spazii sovrastanti all ' agro . Un fragore come di tuono rimbombò nell ' aria . Tutti gli occhi si levarono al cielo , tutte le braccia si distesero . Il rombo delle mitragliatrici pacifiche annunziava una scarica di telegrammi . Chi poteva dubitarne ? Quei cartoncini pioventi dalle regioni eteree erano altrettanti elenchi di nomi , e quei nomi rappresentavano il risultato delle ultime elezioni . Il silenzio e l ' immobilità regnavano nell ' agro . Tutti leggevano con ansia , avidamente , come si trattasse per ognuno di un proprio , individuale interesse . I duecentosessantacinque Comuni dell ' Unione si erano pronunziati . Il partito degli spiritualisti aveva subito uno scacco completo ; i naturalisti avevano guadagnato sessanta voti ; duecento cinque eletti rappresentavano la schiacciante prevalenza del partito equilibrista . I primi commenti della folla furono un mormorio di approvazione . I coscritti dell ' agro tripudiavano . In ogni tempo i giovani si lasciarono inconsideratamente trascinare dalle utopie esagerate . Recava però meraviglia , anche a molti dei più enfatici aderenti al programma degli equilibristi , che la colta ed onesta famiglia di Milano avesse scelto a suo reggitore e rappresentante uno degli uomini più scandalosamente famigerati della Confederazione . Per succedere al compianto Berretta nella carica di Gran Proposto i milanesi avevano eletto Antonio Casanova . Il ragionamento degli elettori equilibristi era stato codesto : « Casanova è un furfante , Casanova è un falsario , Casanova è un barattiere da gioco ; ma egli è il solo della triade che professi i nostri principii , e noi dobbiamo concordi e compatti votare per lui . Al disopra di tutto e di tutti , il trionfo del partito ! » L ' Albani si sentiva umiliato . - Se tu fossi riuscito - disse l ' ingenuo quanto orgoglioso Primate stendendo la mano al Virey - avrei provato una grande soddisfazione . Tu sei migliore di me ; nella tua elezione avrei ammirato il senno de ' miei concittadini e applaudito al trionfo della giustizia . Ma lui ! ... quel furfante ! quel ladro ! ... Il Virey crollò la testa sorridendo . - Ladro ! furfante ! Chi tien conto di queste inezie ? Il candidato non rappresenta che il congegno d ' una locomotiva politica ; che importa se questo congegno sia di vile metallo e lordato da ogni bruttura ? Purché agisca sulle rotaie del partito , non si chiede di più . Accordando una specie di impunità agli eletti della nazione , i nostri sapienti legislatori hanno mostrato di saper interpretare lo spirito delle masse . Credilo , amico : le masse , analfabete od erudite , barbare o civili , saranno sempre cretine ; correranno sempre dietro il carro del ciarlatano che batterà più forte la gran cassa . Ti fa meraviglia che un Antonio Casanova abbia trionfato di noi ? Mentre i due primati discorrevano nel frastuono dei commenti generali succeduti alla tacita sorpresa , da una torre di sorveglianza partì un razzo color porpora . Era un segnale di allarme . Tutti gli uffiziali e gli agenti di sicurezza pubblica si chiamarono a raccolta a mezzo dei soffietti acustici , e riunendosi in pelottone , si posero in marcia dirigendosi verso Broni . Una ciurma di equilibristi impaziente e fatta audace dall ' esito delle elezioni , minacciava di realizzare immediatamente le utopie del partito , invadendo e saccheggiando le case degli abbienti privilegiati . Uno dei più reputati stabilimenti di pigiatura , occupato dai convalescenti più doviziosi e dalle etère più famigerate , era preso di assalto . I sopraintendenti e i subalterni resistevano debolmente ; le belle pigianti si sbandavano ignude e rosseggianti di mosto pei vasti corridoi , invocando soccorso . Uno dei capi della rivolta , entrato per la finestra di una cabina di pigiatura , si dibatteva furiosamente sulla scaletta di una piscina uvaria colla bella moglie di uno czarre , la quale con ceffate e con graffi da pantera tentava di schermirsi . Frattanto , al vedere gli agenti di sicurezza attrupparsi per marciare verso il centro della sommossa , in altri punti dell ' agro si formavano degli assembramenti minacciosi . I coscritti , affigliati per la più parte alle sètte anarchiche , affiggevano ai berettoni solari le coccarde riottose . L ' uragano della sommossa si annunciava terribile e spietato . Le botteghe si chiudevano ; i merciaiuoli smontavano le baracche ; le madri paurose traevano i bambini fuor della folla ; altre più audaci , invase da un ardore di ribellione , coi pargoli in sulle braccia , animavano all ' azione i giovani esitanti . Ciò che accadeva in quel momento nei due agri collegati di Stradella e di Broni non era che un minimo episodio della grande rivoluzione , suscitata per naturale coincidenza di passioni politiche , in ogni quartiere popolato dei dipartimenti dell ' Unione . - Che si fa ? - chiese il Virey all ' Albani , traendosi in disparte per dar passo ad un pelettone di sorveglianti i quali si avanzavano intimando l ' ammonito ad un gruppo di rivoltosi . - Io sarei d ' avviso che ci imbarcassimo bravamente in una volante , e ci facessimo condurre a Milano , senza preoccuparci dei nostri bagagli , i quali , c ' è da scommetterlo , a quest ' ora devono aver già assaggiate le garbatezze dei nostri futuri governanti . - Credi tu che a Milano si abbia a godere maggior sicurezza ? ... Ma , via ! Si può tentare ... Forse giungeremo in tempo da poter assistere al saccheggio della mia villa . Vorrei che di quell ' edifizio maledetto , nel quale ho sommerso tutti i milioni da me guadagnati coll ' invenzione della pioggia artifiziale , non rimanesse più vestigio . Oggimai è penetrata nel mio animo questa convinzione , che ogni attentato violento fatto alla natura è opera da pazzo , per non dire da scellerato , e che io , al par di altri orgogliosi della mia specie , colla mia superba invenzione mi sono reso complice dei più grandi disastri che affliggono il mondo . - Tu , dunque , vorrai essere dei nostri ? - chiese il Virey radiante di gioia . - Sì ! per la vita dell ' umanità ! - rispose l ' Albani con ardore entusiastico . - Torniamo alla natura ! Il vostro programma quindi innanzi sarà il mio . - Dunque ? ... A Milano ? ... - A Milano ! ... - Presto ! Facciamo calare una volante ! ... Ecco là una aerea da due posti , che pare fatta per noi . Diamo il segnale ! Il conduttore della volante , all ' udire il fischio , lasciò calare il veicolo a quattro metri dalla testa dei reclamanti . - Più basso ! - gridò il Virey ; - si vuol partire immediatamente . - Più basso ? - esclamò l ' auriga di cielo in tono più beffardo . - Io son disceso di quattro metri , ora spetta a voi di salire altrettanto . Siamo , o non siamo equilibristi ? Animo , dunque ! Salite ! - Bella pretesa davvero ! - sclamò l ' Albani irritato . - Via ! non son momenti di celie codeste ! Vien giù ! ... Sarai pagato lautamente . - Non potete salire ? peggio per voi - rispose l ' auriga di cielo ; - e nemmen io posso scendere . Sono uomo di principii . Il vostro denaro non mi tenta ... Chi più ha , meno ha diritto di avere . Il Bigino ha l ' onore di augurarvi la buona notte . Viva Antonio Casanova e l ' abolizione della moneta ! Viva l ' equilibrio sociale ! E cantando una gaia ballata , l ' auriga fece risalire la volante , che andò a smarrirsi nelle brume vespertine . Il tumulto cresceva nell ' agro . Ai ribelli si aggiungevano i curiosi ; pochi atti di violenza si commettevano , ma lo strepito saliva alle stelle . I rappresentanti del governo legale ripetevano indarno le ammonizioni . Plochiù , il generale comandante della spedizione eletta a sedare la rivolta , prima di ricorrere ai mezzi estremi , esitava , temporeggiava , attendendo rinforzi . Verso le cinque pomeridiane , in luogo delle truppe arrivò un telegramma . Il generale lo lesse esprimendo cogli accenni del capo la più viva soddisfazione : Assemblea generale in seduta permanente delibera ed ordina nessuna resistenza movimento anarchico generale - passi la volontà del paese - passerà presto . Dato a Berlino , ore quattro . - A meraviglia ! Lasciamo che si arrabattino fra loro . Se la godano un paio di giorni la loro anarchia ! Nessuno dei militi volonterosi da me dipendenti rischierà una scalfittura per mettere al dovere questi pazzi ! Di là a pochi minuti , i rappresentanti del potere legale si ritiravano dai centri tumultuosi . Una grande aerostata governativa e duemila volanti di seconda mole ancoravano alla stazione centrale per accogliere e trasportare i ben pensanti . Un razzo fosforescente proiettò sull ' agro una luce azzurrognola , che subito si spense . Era un segnale ben noto ai ribelli ; un segnale che voleva dire : il governo si dichiara nolente o impotente a resistere : si salvi chi può ! L ' Albani e il Virey si gettarono nella corrente dei fuggenti , incalzati dagli urli , o piuttosto dai ruggiti di quella belva capace di tutti gli orrori , che è un popolo scatenato . A Stradella ed a Broni si saccheggiava impunemente , e , diciamolo ad onore del vero , con ordine , con garbatezza , coi più delicati riguardi alle suscettibilità dei saccheggiati . Sulle aree , la ripartizione e l ' equilibrio dei beni faceva le sue prime prove gaiamente . Ad un cittadino che aveva nel portafoglio diecimila lussi , si accosta un nullabbiente per esigere la metà del suo avere . - Presto fatto ! Eccovi cinquemila lussi , e buona notte ... per ora ! La ripartizione amichevole è approvata dall ' applauso popolare ; ma ecco i due equilibristi son presi in mezzo da altri equilibristi che esigono la metà della metà toccata a ciascuno . - È troppo giusto . A ciascuno duemila e cinquecento lussi - siete soddisfatti ? - Ma non è finita , convien ripartire anche i duemila cinquecento ; e così via , via . di ripartizione in ripartizione , i capitali vanno siffattamente assottigliandosi , che all ' ultima fase dell ' equilibrio generale ciascuno risulta possessore di circa dieci centesimi . Ci vorrebbero dei volumi per riprodurre gli episodi tragi - comici di quel breve trabordo di anarchiche utopie . Basti dire che ad un lacero nullabbiente il quale si era fatto cedere il paletot dal droghiere Pirotta , toccò indi a poco di dover dividere le sue spoglie con un correligionario sprovveduto di giubba . E ciascuno dovette andarsene mezzo vestito , con un solo braccio insaccato in una manica e un frammento di bavero attorno al collo . Malgrado le irritazioni inevitabili in ogni attrito di popolo , la giornata prometteva di chiudersi con un allegro chiasso di canti e di balli . Un fratellevole accordo si produceva dalla comunanza degli interessi ; dall ' uguaglianza nella miseria tutti si attendevano l ' età dell ' oro ; dal deprezzamento delle intelligenze , l ' uniformità del sapere e lo schianto di ogni supremazia . Ma sul far della notte , le cose mutarono aspetto . I caporioni della sommossa , che pei primi si erano slanciati all ' assalto degli stabilimenti di pigiatura , non riflettendo al pericolo , dopo essersi immersi nel mosto fino alla gola e aver tracannato a larghe fauci il licore effervescente , avean levate le spine alle botti . Il vino inondava gli appartamenti e scorreva a rigagnoli per le scale . L ' esalazione alcoolica saliva ai cervelli ; i bevitori quasi asfissiati si avvoltolavano come giumenti in una melma rossiccia ; i meno briachi , per uscire da quell ' afa irrespirabile , si aprivano il varco rompendo la folla coi pugni . Frattanto , irrompevano altri bevitori . I fanciulli camminavano carponi leccando i pavimenti ; le donne succhiavano dalle spine le ultime sgocciolature . Nelle cantine dei ricchi proprietari , i coscritti stappavano bottiglie di vecchio barbera ; decapitavano l ' Asti spumoso e trincavano senza freno . La fede equilibrista era scossa ; non vi era più alcuno in Stradella ed in Broni che fosse in grado di tenersi in equilibrio . Si vedevano dei vecchi avvinazzati strappar le gonnelle alle donne , affermando il diritto all ' uguaglianza dei sessi ; le donne , a loro volta , pretendevano all ' onore dei calzoni . Rotolavano come botti , sul pendio dello stradone curricolare , delle coppie di ubbriachi , strettamente collegate . L ' agro era invaso dalla follia contagiosa ; abbracciamenti e ceffate , lacrime di tenerezza e invettive , danze a suono di calci , baci e morsi di lussuria impotente , tutte le maniere di amplessi imaginate dall ' Aretino e dal Carnicci ; l ' orgia del sabbato antico coi raffinamenti e gli orrori della sensualità alcoolizzata . Chi porrà fine a questo orrendo scompiglio ? ... Udite ! Udite ! Un muggito reboante , che par quello di cento tori riuniti , ha percosso l ' aria con spaventose vibrazioni . Dalla via De - Pretis è uscito un gran fragore di terremoto ; un padiglione è crollato , è un fuggi fuggi di gente che urla come fosse pigiata . Cos ' è avvenuto ? Pressoché nulla : un leggerissimo errore di calcolo nella mente di un grande scienziato . Chi farà la storia delle infinite sciagure derivate alla famiglia umana dalle lievi abberrazioni dei forti intelletti ! L ' illustre primate Piria avea perfettamente costruito il suo gigante automatico - chimico - vitale . La macchina umana era riuscita ; tutti gli elementi essenziali che la chimica poteva prestare alla formazione dell ' ossatura , dei muscoli , dei condotti , delle parti viscerali , dei glutini nervei , erano stati da Piria impiegati e coordinati sapientemente . Un gigante dell ' altezza di trenta metri , proporzionatamente sviluppato nelle singole membra , giaceva disteso nel padiglione di via De - Pretis . Verso le cinque pomeridiane , in presenza di un centinaio di spettatori , l ' illustre scienziato aveva operato la trasmissione del sangue e del movimento . Incisa la carotide del mostro inanimato e messala in comunicazione , a mezzo di un tubo elastico , con quella di un toro parimenti svenato , l ' illustre creatore dell ' uomo colossale avea veduto realizzarsi con rapidità l ' assorbimento e la dejezione . Si volle il sangue di dieci tori per fornire al vasto cuore ed ai grandi condotti arteriosi del gigante il liquido vitale occorrente . L ' azione simultanea di due pile elettriche di quadrupla potenza diede impulso alla circolazione , suscitò l ' irritazione nervosa e il movimento dei muscoli . La materia inerte si scosse ... Due grandi occhi si spalancarono assorbendo la luce , le nari si gonfiarono , il petto parve scoppiare pei forti aneliti di aria ossigenata , le braccia si agitarono , le mani si distesero per afferrare l ' ignoto ; e finalmente ... Chi poteva prevedere un tal impeto di vita ? Dalle fauci del gigante elettrizzato proruppe un muggito spaventoso . L ' immane corpo si sollevò , atterrò con un calcio poderoso l ' enorme banco sul quale stava adagiato , e lanciandosi colla violenza di un toro inferocito verso la porta di uscita , si diede a percorrere la via , sorpassando ogni barriera . Trecento baracche di merciaiuoli andarono capovolte ; quattro olmi secolari , urtati da lui , si rovesciarono sradicati . Egli cozzava , rompeva , abbatteva ogni ostacolo , impiegando a tal uopo , con istinto taurino , la catapulta di un cranio resistente ad ogni urto . Imaginate il terrore di quella apparizione , in una folla esaltata dagli entusiasmi politici e dai fumi del vino ! Dove la gente non era lesta a sgombrare , il gigante si faceva largo coll ' impeto della persona , colle irruzioni del capo , colla violenza dei calci . I più accorti tentavano schermirsi da lui passandogli fra le cosce o saltandogli sul capo per scivolare al suolo tra le curve della schiena interminabile ; ma i fortunati ai quali riusciva di salvarsi , se la davano poi a gambe esterrefatti , annunziando il finimondo e la comparsa dell ' anticristo . Quello sgomento generale aveva fatto passare la generale ubbriacatura ; in meno d ' un ' ora il vasto agro di Stradella e di Broni si era mutato in un deserto . La popolazione che prendeva il largo , sbandandosi pei vigneti e cercando rifugio nei letti dei fiumi , verso le otto della sera fu colpita da un nuovo terrore . Nell ' impeto bestiale della corsa , il gigante aveva dato il capo in un campanile , quattro metri più alto di lui . La torre era crollata , ma anche il grosso cranio , con tanta sapienza di mezzi chimici confezionato dal Piria . si era spezzato nell ' urto . Slanciando il suo uomo chimico - meccanico , il dabben Piria non aveva riflettuto che in ogni essere animato la percezione sensuale non può svilupparsi che gradatamente . Per la conservazione di quel mostruoso fenomeno vitale si esigeva un trattamento di neonato ; supponendo in lui ingenita quella facoltà di discernimento che può formarsi soltanto nell ' adulto per una successione di esperienze , l ' illustre primate vide sfasciarsi in un attimo la più ardita creazione che mai fosse concepita e realizzata dal genio umano . Coll ' ultimo muggito del gigante chimico - meccanico , e col fragore di un campanile in rovina , a Stradella ed a Broni ebbe fine in quella notte il baccanale rivoluzionario degli equilibristi . A dieci ore l ' ordine più perfetto regnava nell ' acro . CAPITOLO XXVIII , Malthus . Negli altri dipartimenti dell ' Unione la rivolta assumeva proporzioni spaventevoli , ma i rappresentanti governativi adunati in permanenza a Berlino non si davano la pena di prendere verun provvedimento . Gli equilibristi , inferociti da parziali resistenze , avevano perpetrato in parecchi comuni le più feroci rappresaglie contro i facoltosi , abbattendo e incendiando edifizii , violentando persone . Negli ultimi bollettini del 22 ottobre , il numero delle vittime si faceva ascendere a due milioni cinquemila e ottocento . Il Presidente temporario del Consiglio , nel rilevare questa cifra , si fregò le mani esclamando : « Il nostro sistema di non repressione ha dato ottimi risultati . Lasciar passare la volontà dei pazzi è il migliore stratagemma per ricondurre alla ragione le maggioranze . La violenza e l ' eccesso generano mai sempre la reazione . Fra una ventina di giorni il partito equilibrista sarà schiacciato , nè si udrà più riparlarne in Europa , nè anche a Manicopoli . Le previsioni dell ' arguto presidente si avverarono . Di là ad un mese , quel moto rivoluzionario che aveva scompigliato tante proprietà e distrutte tante vite , era appena ricordato come una sfuriata ridicola di pochi imbecilli . I nuovi rappresentanti della nazione protestarono contro gli abberramenti dei loro elettori ; e lo stesso Casanova , l ' Acclamato di Milano , il Redentore del popolo , il Messia dell ' uguaglianza universale , nella adunanza del 30 Novembre dichiarava in pieno Parlamento che i suoi elettori , prendendo sul serio il programma da lui pubblicato per scroccare un milione di voti , aveano mostrato di essere una mandra di ciuchi . Un secolo addietro , i ciarlatani della politica non giudicavano altrimenti il criterio dei pecoroni che si affidavano alle loro ciance ; ma non eran abbastanza civilizzati per dichiarare alla Camera i loro apprezzamenti . Mentre il fascio degli equilibristi si andava scomponendo , i naturalisti guadagnavano aderenti . Nei centri più popolosi e più illuminati si aprivano nuovi Circoli . I recenti affigliati si prestavano con fervore da neofiti alla propaganda del principio . Nelle alte sfere governative , questa diversione dello spirito pubblico verso una riforma comparativamente retriva , era veduta di buon occhio . Pel giorno quindici dicembre i naturalisti furono invitati ad un solenne comizio nella capitale della gioia ( ) . L ' importanza di quel convegno era rilevata dai giornali coi più strani commenti . Non uno degli illustri capi del partito sarebbe mancato all ' appello ; si trattava di deliberare intorno al modo ed al tempo dell ' azione , si volevano discutere le controversie dei dissidenti , stabilire il credo unico ed universale della prossima rigenerazione europea . Si parlava di un misterioso personaggio , di un antico profeta e legislatore che sarebbe uscito prodigiosamente dalla tomba per affermare nel comizio i principii divini , per dissipare molte erronee credenze relative agli istinti dell ' uomo ed alle leggi dell ' universo . I cronisti meglio informati pretendevano sapere che quell ' uomo straordinario era vissuto cinquant ' anni sulla sommità di una montagna coperta di gelo , orando e meditando ; che la parola di Dio era scesa nel suo spirito ; che , infine , le più sublimi rivelazioni erano da attendersi da lui . L ' Albani , recentemente convertito alla fede naturalista e già iscritto negli ordini superiori del partito non poteva mancare all ' appello . Nel giorno fissato per la solenne adunanza , egli giunse a Napoli in compagnia del Virey , e all ' ora di mezzodì , indicata per l ' apertura del comizio , andò col collega a prender posto in una galleria del teatro massimo . Non si è ancora perduta a quest ' epoca la consuetudine di adunare il popolo a discutere di politica nei luoghi ordinariamente destinati agli spettacoli dell ' opera e della commedia ; vi è sempre qualche cosa di teatrale , di spettacoloso e di comico in ogni assembramento di politicanti ; l ' ambiente , in ogni caso , risponde al carattere dei personaggi e consuona coll ' enfasi dei discorsi . La folla si pigiava nella platea ; gli uomini del governo , i rappresentanti della nazione , i primati , le etére , le dame di capriccio , le Immolate , le mogli emerite prendevan posto nelle sedie riservate o salivano ad occupare le logge . Una impazienza febbrile agitava quel pubblico di trentamila persone . Quando la sfera del grande orologio elettrico sovrastante al palco scenico toccò il mezzodì , il sipario si alzò rapidamente e gli occhi della folla furon paghi . Un applauso fragoroso ma breve salutò i capi della assemblea , assisi in atteggiamento grave attorno ad un tavolo coperto di nero tappeto . Il presidente si levò in piedi , diè una scossa al campanello e parlò nel generale silenzio : « Io vi ammonisco , o cittadini , che le sorti del nostro partito , l ' avvenire della umanità , il coronamento del benessere pubblico al quale mirarono sempre i nostri studii e le opere nostre , dipendono dal presente comizio . Aspettatevi delle grandi sorprese ; preparatevi gli orecchi e la mente a rivelazioni inaudite . Le indiscrezioni della stampa vi hanno prevenuti , ma ciò che qui vedrete , ciò che udrete fra pochi istanti , sorpasserà ogni esigenza della vostra aspettativa . Non è il caso di ripigliare le viete questioni , sulle quali tutti gli argomenti vennero già esauriti . Oggimai i criterii fondamentali sono stabiliti ; ulteriori ciance a nulla approderebbero . Noi ci troviamo in presenza di un grande mistero ; dobbiamo constatare un fatto nuovo , quasi inverosimile , ed avvisare al miglior partito che da noi si possa trarne a benefizio dell ' umanità e ad onore dei nostri principii . I dilettanti di rettorica inutile si tengano per questa volta in disparte ; l ' avvenimento che qui vedranno compiersi porgerà ad essi materia di cicalare per dieci anni . Ciò detto , il Presidente si volse ad uno dei volonterosi di cappa magna e gli ordinò di introdurre il Venerando Fabbristol . L ' apparizione del nuovo personaggio fu salutata da triplice acclamazione . Il Venerando si avanzò fino al proscenio , sedette sopra il tripode di onore , e con voce sonora espose la seguente relazione : - Io mi chiamo Arnaldo Fabbristol ; ho fatto da parecchi anni adesione al vangelo dei naturalisti , e , grazie alle circostanze che ora sto per esporvi , venni dal Consiglio supremo dell ' ordine incaricato di una delle più importanti missioni che ad uomo fosse mai dato di compiere . « Or fanno cinquant ' anni vivea sulla terra un grande scienziato , un uomo di forte intelletto e di straordinaria energia morale , chiamato Malthus . Era nipote di un altro filosofo vissuto in epoca avversa ad ogni lume di verità , un banditore di sapienti teorie mal comprese e peggio apprezzate da ' suoi contemporanei . « Quelle teorie racchiudevano i germi dei principii indiscutibili che formano oggi la base della nostra fede politica . Il Malthus che oggi ricomparisce sulla scena del mondo , avendo raccolta e fatta sua la splendida eredità di idee lasciate dallo zio , pensò di istituire un ' associazione la quale si incaricasse di diffonderle . Gli apostoli delle dottrine Malthusiane si prestarono allo scopo con zelo entusiastico , ma incontrarono un ' opposizione accanita e pertinace . I tempi non erano maturi . La nuova generazione , invasa da un fervido spiritualismo , chiudeva l ' orecchio alle nostre dottrine . Il prete riformato , poetizzando gli antichi dogmi , avea riconquistata la donna , questo essere volubile e fantastico , sempre mai allettato dalle parvenze , sempre facile ad esaltarsi per ogni sentimentalismo insensato . Tutte le nuove istituzioni , tutte le leggi dello stato si ispiravano alle tendenze dell ' epoca ; nei nostri codici si riflessero tutte le stravaganze e le follie di un popolo abberrato . Correva l ' anno 1932 . Il nostro Malthus , che allora toccava appena i trent ' anni , si lasciò prendere dallo scoramento , e disperando di riuscire ne ' suoi alti disegni , un bel giorno , adunati i suoi apostoli più fedeli , annunziò ad essi il suo proposito di abbandonare la vita . Sì : quel grand ' uomo voleva morire nel fiore dell ' età ; voleva fuggire da un mondo che , a suo vedere , non sarebbe mai stato capace di comprenderlo . Perdoniamo al genio un istante di debolezza ; le più alte intelligenze , le nature più energiche subiscono delle prostrazioni inesplicabili . Le esortazioni , i conforti , le preghiere degli amici , nulla valeva a smuovere quello scorato dalla nefasta risoluzione . Se non che , all ' ordine naturale del cosmos era necessaria quella esistenza . Malthus e il trionfo delle sue teorie non potevano esimersi dall ' entrare e dal compiere la loro parabola ascendente nel moto provvidenziale di rotazione imposto dalla legge fisica universale , « Fra gli apostoli del principio che in quel giorno stavano adunati intorno al Capo , c ' era uno scienziato , o , come allora si diceva , un utopista di zoologia , chiamato Gorini , discendente per linea indiretta da quell ' illustre diseredato che già aveva fatto nel secolo precedente delle meravigliose scoperte sulla origine del mondo , e riuniti gli elementi chimici più atti alla pietrificazione dei cadaveri . Al momento in cui Malthus , nel suo implacabile desiderio di finirla , colla vita , portava alla bocca una pillola asfissiante , un grido imperioso risuonò nell ' aula : fermate ! Malthus guardò fissamente l ' apostolo che si era alzato per accorrere a lui ; l ' altro con piglio più assoluto , ripetè l ' intimazione : fermate ! In quel grido c ' era una potenza irresistibile . - Che hai tu a dire ad un moribondo ? - domandò Malthus , trattenendo la pillola sospesa fra l ' indice e il pollice . - Due logiche e serie parole - rispose il Gorini : - voi volete morire , perché avete riconosciuto , come noi riconosciamo , non essere l ' epoca attuale matura alla realizzazione delle nostre sublimi teorie . Orbene , se qualcuno venisse a proporvi di sostituire alla morte un lunghissimo sonno , un sonno di dieci , di vent ' anni , di mezzo secolo , persistereste voi ancora nel proposito disperato ? - Ho piena fede nell ' avvenire - rispose Malthus ; - ma un mezzo secolo dovrà trascorrere prima che l ' umanità riconosca erroneo e rovinoso il principio da cui oggi è trascinata , - Ebbene ! - replicò il Gorini ; - dormite per mezzo secolo , e il vostro risveglio segnerà l ' epoca delle nostre vittorie . Voi mi guardate con stupore , come se le mie parole uscissero dalla bocca di un pazzo . No ! io non sono pazzo , io non posso ingannarmi ne ' miei calcoli ; mi tengo sicuro della riuscita . Quello che nella rigida stagione avviene dei serpenti e d ' altri animali soggetti al torpore , deve necessariamente riprodursi nell ' uomo a mezzo di una ben praticata assiderazione . Nell ' uomo assiderato la vitalità può durare parecchi secoli , fino a quando , per una accidentale combinazione o per effetto del volere altrui , non venga ad operarsi il disgelo . Volete voi , illustre pontefice dell ' avvenire , sottomettervi alla prova ? Io vi ho additata la via ; io metterò a vostra disposizione i miei trovati scientifici . Voi prescriverete la durata ed il termine del vostro assopimento . Nel giorno e nell ' ora da voi prefissi , i discepoli , istruiti per tradizione dei vostri voleri , verranno a ridestarvi dal lungo sonno , e voi potrete , uomo antico e precursore dell ' evo felice , gioire delle mondiali acclamazioni e dirigere l ' umanità verso la meta altissima infino ad oggi inutilmente vagheggiata da voi . « All ' udire tale risposta , Malthus stette un istante silenzioso ; ma i suoi occhi sfavillanti esprimevano soddisfazione ed assenso . I due scienziati si erano compresi . Di là a quattro ore , il Malthus , il Gorini e gli apostoli seniori , a mezzo della ferrovia funicolare Agudio , salivano alle alture nevose del Moncenisio . Inutile che vi riferisca e descriva di qual maniera si compiesse lassù , per opera dell ' immaginoso zoologo , la prova non mai tentata dell ' assideramento umano . Ciò che importa sapere , ciò che io sono impaziente di annunziarvi , è che il Malthus , il sapiente Malthus , il divino Malthus , il nostro legislatore , il nostro profeta , or fanno tre giorni , dopo mezzo secolo di torpore , si è ridestato alla vita attiva . La volontà dell ' illustre sopito è compiuta . I depositarii della tradizione Malthusiana , consapevoli di ogni patto , penetrarono , nel giorno e nell ' ora stabilita , dentro la cavità granitica , dove il profeta dormiva da cinquant ' anni in una temperatura di sessanta gradi sotto zero . Seguendo le istruzioni lasciate dal Gorini , in meno di due ore quei prudenti operatori ottennero gradatamente il disgelo : il corpo irrigidito si riscosse , si riapersero gli occhi , la favella si sciolse ... Gli apostoli si gettarono a terra adorando , inneggiando al redivivo . - Sospendete , o fratelli , quei plausi ; imponete al vostro entusiasmo ! Serbate gli osanna a lui solo . Fra pochi istanti , allo squillar dei due tocchi pomeridiani , il gran Malthus sarà qui . Egli lo ha promesso , egli mi ha incaricato di recarvi la buona novella . Sì , fra dieci minuti ... egli sarà in mezzo a noi ... Egli avrà preso il mio posto su questa tribuna per rivelarvi l ' ultimo verbo del suo genio divino . Che se mai ... - Da Manicopoli ! - gridò un volonteroso di alto grado , avanzandosi verso il proscenio e presentando un dispaccio al Presidente del Comizio . - Leggete ! leggete ! - gridarono dal teatro trentamila voci . Il Presidente sciolse il piego , gettò uno sguardo sulle cifre , e pallido , con voce tremante , lesse quanto segue : « Malthus redivivo suicidatosi ignote cause , attendonsi schiarimenti . « Il seniore SAFFUS » . - Impossibile ! assurdo ! - urlò il Relatore con accento irritato ; maledetta la Stefani ! - Maledetta la Stefani ! - rispose la folla con sdegno . - Silenzio ! ... Un secondo telegramma ! Il Presidente si fece innanzi , e lesse : « Suicidio Malthus avvenuto nel palazzo marchesa Sara Jobart sua antica amante . Giornali pubblicano lettera autografa . Pare che forti disinganni spingessero illustre uomo a procacciarsi sonno più duro . « Seniore KEMPIS » . - Assurdità ! assurdità ! - si mormorava da ogni parte ; - attendiamo una formale smentita . Ma ecco , nel mormorio generale , spiccano delle grida più acute ; i folletti di città guizzano tra le panche , saltano sui parapetti dei palchi , inondano il teatro di giornali . Di là a pochi minuti , in un tetro silenzio , quelle trentamila persone adunate pel Comizio leggevano la lettera lasciate da Malthus : « Correligionarii e fratelli , « È stato un errore ; tanto più illogico e imperdonabile a noi , che , professando i principii del naturalismo , pur nullameno abbiamo tentato di violentare la natura . Quando io mi sottoposi alla prova dell ' assideramento , mi ero lasciato vincere da un orgoglio insensato . Ho creduto che la mia esistenza fosse necessaria al bene comune ; non ho riflettuto che l ' individuo conta per nulla , che i progressi della umanità si compiono pel concorso simultaneo di tutte le forze viventi . È necessario , perché ognuno mi comprenda , che io esponga la diagnosi delle mie impressioni . Lo farò sinceramente e colla maggior brevità possibile . Quando i fratelli , esecutori fedeli del patto tradizionale , vennero or fanno tre giorni a risvegliarmi dall ' assopimento , al mio primo risveglio io provai un senso di melanconica sorpresa . Mi si affollarono nella mente le idee colle quali mi ero addormentato mezzo secolo addietro ; mi meravigliai grandemente nel vedere intorno al mio letto di granito delle figure a me ignote ; domandai che fosse avvenuto dei fratelli i quali la sera innanzi mi avevano aiutato a coricarmi . « - Avete dormito cinquant ' anni , - risposero ad una voce gli astanti . « - È vero ! è vero ! - risposi io raccapezzando le confuse memorie : - infatti ... quella sera ... i fratelli ... gli apostoli ... Ma , voi ! voi , chi siete ? Perché quegli altri non sono al mio fianco ? « - Quegli altri - mi risposero - sono morti ; e noi , eredi della tradizione , li abbiamo sostituiti . « Io guardava con meraviglia e tristezza quei sembianti sconosciuti . Essi mi parlavano dei grandi progressi sociali avvenuti nel corso di mezzo secolo , mi annunziavano il prossimo trionfo della riforma naturalista , mi promettevano ovazioni , glorificazioni , quali nessun orgoglio umano avrebbe osato sognare . Io li ascoltava attonito , quasi svogliato . Portai la mano sul petto e ne trassi un medaglione sul quale era impressa l ' effigie di una giovane marchesa da me adorata . Mi sovvenni che gli antichi fratelli si erano opposti al mio desiderio di metter a parte quella impareggiabile donna della misteriosa operazione che doveva per tanti anni tenermi disgiunto da lei . Si voleva che il segreto della mia assiderazione rimanesse esclusivamente affidato ai pochi apostoli ; temevano che ella , per impeto di dolore e di amore , potesse tradirci . Con quali palpiti di gioia ribaciai quel ritratto ! « - Orbene ! - esclamai ; - prima di rientrare nel campo delle agitazioni politiche , prima di abbandonarmi alle glorificazioni da voi promesse , io mi debbo a colei che occupava tanto posto nel mio cuore , che forse mi avrà pianto per morto , che forse non avrà mai cessato di attendermi . Sapete voi se esista ancora a Parigi quel portento di bellezza , di grazia e di spirito , che si chiamava la marchesa Sara Jobard ? « Gli apostoli si scambiarono uno sguardo di sorpresa e per poco non scoppiarono in una risata . Uno dei seniori , che penava molto a serbarsi serio , si volse ai fratelli dicendo : « - È giusto che ogni sua volontà venga da noi soddisfatta ; rimanderemo il Comizio a sabato prossimo , e frattanto accompagneremo a Parigi l ' illustre redivivo , e lo aiuteremo a raccogliere le informazioni che tanto lo preoccupano . « Ciò convenuto , uscimmo dalla cava granitica , e ci trovammo dinanzi ad una carrozza sormontata da un pallone aereostatico . « - Cos ' è questo ? - domandai . « - Una volante di seconda portata , il veicolo che in meno di un ' ora ci condurrà sulla piazza massima di Parigi . « - E voi pretendereste che io salissi in quel cassone ? - esclamai arretrando ; - ma dunque ... non vi son più ferrovie ? ... non vi sono locomotive elettriche ? « - Tali mezzi di trasporto - rispose il seniore , scambiando cogli altri apostoli un ' occhiata di meraviglia - oggimai fanno esclusivamente il servizio pei nullabbienti . « - Ebbene ! trattatemi pure da nullabbiente , - gridai io - ma in quella baracca sospesa nell ' aria , io , Malthus , vi prometto che non sarò mai per ficcarci il mio nobile individuo . « - Con tutto il rispetto che da noi si professa al vostro nobile individuo - rispose il seniore dopo essersi consultato coi fratelli , - noi non possiamo dimenticare il mandato perentorio del Gran Maestro dell ' ordine ; le ore sono contate , il tempo vuol essere misurato ; vi abbiamo accordato una proroga di tre giorni ; ora conviene affrettarsi . « E prima che io potessi muovere due passi per discostarmi , quattro fratelli mi afferrarono pel torso , mi sollevarono , mi immersero nella cabina della volante . « Che dirvi di quel viaggio ? Non impiegammo che un ' ora per tragittare dal Moncenisio a Parigi , ma quell ' ora è bastata a svelarmi l ' orrore della mia situazione . Il linguaggio di quegli apostoli che mi parlavano dei loro disegni , che mi interrogavano , per prender consiglio , il più delle volte mi riusciva incomprensibile . Basta dunque un mezzo secolo a corrompere ogni idioma , ad alterare perfino le inflessioni della pronunzia ? Essi accennavano ad istituzioni , alludevano ad avvenimenti a me ignoti ; nominavano scrittori e scienziati vissuti nell ' ultima metà del secolo ; citavano libri usciti recentemente e già quasi obliati da ' contemporanei , e parevano meravigliati ad ogni tratto della mia ignoranza , d ' altronde naturalissima in chi aveva dormito pel corso di cinquant ' anni . Quand ' io ricordava i miei tempi , essi sbadigliavano o sorridevano con ironia . Dopo avermi quasi idolatrato , erano , in meno di un ' ora , passati dalla adorazione all ' indifferenza sprezzante . Arrivando a Parigi , al momento in cui si scendeva dalla volante , uno dei seniori disse all ' altro sommessamente : « - Mi pare che l ' assideramento abbia imbecillito il Profeta . « E l ' altro : « - È a credere che egli già fosse imbecille prima di intorpidirsi ; a que ' tempi la fama di illustre si acquistava a buon mercato . « Quanti disinganni mi attendevano a Parigi ! Invano io cercava nella folla dei balovardi qualche sembianza nota . In quella città ch ' era stata il teatro dei miei primi trionfi ; in quella vasta metropoli , dove un tempo ero additato e salutato da tutti , io non vedeva che sconosciuti , non incontrava che occhiate indifferenti o beffarde . Il mio modo di parlare , il mio contegno imbarazzato attiravano l ' attenzione e provocavano le risa . Nuovo agli usi della società moderna , attonito , sbalordito , io somigliava ad uno di quei gaglioffi montanari , che dopo aver vissuto quarant ' anni fra le capre , si trovano balzati in una splendida capitale , nel faragginoso brulichio della attività cittadina . Urtava nella gente ; mi pareva strana ogni foggia di vestito ; mi arrestava istupidito dinanzi alle statue che rappresentavano personaggi divenuti famosi negli ultimi tempi . Gli edifizii recenti , gli spazii aperti dalle demolizioni , i nuovi nomi delle vie sostituiti agli antichi , mi imbarazzavano siffattamente , che io mi stringevo colla mano alla zimarra dei colleghi per paura di smarrirmi . Fui condotto ad un albergo . I fratelli incaricandosi di andare al palazzo di città per attingere informazioni sul conto della marchesa , mi lasciarono solo . Allora io trassi dal petto l ' effige della mia Sara , e contemplando , ribaciando mille volte le angeliche sembianze di quella tanto cara , diedi in uno scoppio di lacrime . - Avrò io la consolazione di rivederti , o creatura adorata ? - E dopo questo , mi sentii assalito da una tetra melanconia . Le più amare riflessioni si succedevano nel mio spirito . - Perché son venuti a ridestarmi ? Di qual modo potrò io riannodare la mia alla esistenza di questa generazione ? Non si vive bene che fra i contemporanei ; la gente che ora mi brulica dattorno rappresenta la mia posterità . Nulla oggimai vi può essere di comune fra me e costoro . Io non li comprendo ; essi dovranno deridermi . In un mezzo secolo si rinnovano le idee , le tendenze , le istituzioni . Chi non ha preso parte alla graduale metamorfosi , non può essere capace di apprezzarla . « Che diverrò io il giorno in cui mi toccherà presentarmi al Comizio per dichiarare la mia dottrina ? Potrò io dire cosa che già non sia stata le mille volte ripetuta , con linguaggio più eletto , dai miei correligionarii ? Non ho veduto i miei dieci apostoli sogghignare sotto i baffi ogni volta che io dirigeva ad essi una domanda ? Io era un dotto , io era un illustre or fanno Cinquant ' anni , nell ' ambiente formato da me e dai miei contemporanei . Trasferito nel nuovo ambiente , in una epoca sulla quale è trascorso lo spirito e l ' attività di due generazioni , io debbo necessariamente rappresentare la figura dell ' idiota . - Dio ... Che vedo ? Due figure umane che volano rasenti ai tetti del palazzo di faccia ! Sta a vedere che è comparsa nel mondo una specie di uomini alati ! « I fratelli non rientrarono all ' albergo quella notte , nè a me diè l ' animo d ' uscire . All ' indomani , verso le 10 del mattino , li vidi entrare nella mia stanza e salutarmi con espressione sì beffarda che fui sul punto di prenderli a schiaffi . Mi annunziarono che la marchesa Sara era in vita , che abitava un sontuoso palazzo in via dei Lunatici , ch ' essi l ' avevano prevenuta della mia prossima visita . Balzai dal letto : come il cuore mi batteva ! Di là a pochi minuti , io saliva le scale del palazzo indicato ; i miei apostoli erano rimasti ad attendermi in un salotto al piano terreno . Una giovane e bella cameriera m ' introdusse in un gabinetto elegantissimo , mi pregò di sedere e corse ad avvertire la signora . « Imaginate con quali ansie io invocava l ' amplesso di quella donna , che già si era data a me coi voluttuosi abbandoni dell ' amante ! Sventurato ! Io dimenticava di aver dormito mezzo secolo , poiché quel mezzo secolo per me era stato breve come una notte . Potevo io figurarmi quella donna altrimenti , che vestita delle sue forme giovanili , della sua splendida bellezza ? « La porticella del gabinetto si dischiuse . Il fruscio di una veste di seta mi annunziò che ella entrava . « - Angelo mio ! - gridai gettandomi a terra per abbracciarle la tunica che sporgeva dai cortinaggi . « - Tu ! il mio caro Eugenietto ! - rispose una voce rantolosa da vecchia decrepita ; - qua dunque un bel bacio ! Dio ! come sei ben conservato ! ... Lascia dunque ... « E mentre al mio orecchio ringhiava quella voce da nonna , due labbra di cartapecora si imposero con violenza alle mie , e mi inchiodarono sulla lingua un paio di denti posticci ... Io balzai in piedi esterrefatto ... Sputai sul pavimento i due corpi eterogenei ... e dopo aver guardato fissamente quella scarna figura di ottuagenaria , mi lasciai cadere sul divano come tramortito . « Era dessa - era proprio dessa - la mia Sara - la mia marchesa - quella che un mezzo secolo addietro mi aveva dato un paradiso di ebbrezze ! ... Non riferirò tutto quello che avvenne in appresso fra me e quella donna . Noi conversammo due buone ore senza mai comprenderci ; quello strano dialogo terminò con una scarica di singhiozzi . Allora la pregai perché mi fornisse l ' occorrente per scrivere . E mentre io , dopo aver scritto poche linee , tornava a lei per congedarmi con un supremo e disperato addio , mi accorsi , all ' immobilità del suo corpo , al pallore del suo volto , alla rigidezza della sua mano , ch ' ella era morta di sincope ... « La cameriera , che entrerà fra poco nel gabinetto , troverà qui due cadaveri . A lei commetto l ' incarico di consegnare ai fratelli il mio ultimo autografo , perché venga letto al Comizio . Un uomo , per quanto nobile e grande , non ha più il diritto di vivere , dacchè il suo spirito , il suo cuore , la sua esperienza son diventati un anacronismo . « MALTHUS » . - Che ne dite ? - chiese l ' Albani al Virey , dopo aver letto . - Io dico che quell ' uomo ha dato , togliendosi la vita , una prova di gran senno . Il suicidio è una delle manifestazioni più evidenti della superiorità dell ' intelligenza umana . È nullameno deplorabile che la nostra razza sia tanto percossa dalla infelicità che in molti casi ci convenga invocare la morte quale unico rimedio alle angosce della nostra travagliata esistenza . Il teatro si andava spopolando , e la gente si disperdeva lentamente , in preda ad una profonda mestizia . L ' Albani , svolgendo il giornale per gettare gli occhi sulla quarta pagina , nella rubrica dei Reclami privati lesse le seguenti righe a lui indirizzate : « In nome della umanità e della religione divina , il Primate Redento Albani è invitato a recarsi immediatamente a Milano nella casa a lui ben nota del sottoscritto per ricevere comunicazione di un importante avvenimento che lo riguarda . « FRATELLO CONSOLATORE » . - Perché così turbato ? - chiese il Virey al fratello . - Io parto per Milano - rispose l ' Albani ; - volete profittare della mia volante e tenermi compagnia ? - Impossibile . Devo trovarmi a Pietroburgo questa sera per prender parte ad un Consulto finale ( ) al letto dello Czarre , gravemente tormentato dai calcoli . Con dolore mi separo dai voi . - Ci rivedremo ? - Ne dubito . Ho l ' anima percossa da sinistri presentimenti . La lettera dello sfortunato Malthus ha scosso la mia fede ... Temo che ogni sforzo della scienza per migliorare le sorti dell ' umanità sia opera vana . Forse provvederà la ... natura . I due primati si separarano , e ciascuno prese la sua via negli spazii dell ' aria . CAPITOLO XXIX . Il segreto di Cardano . - Eccomi a te - disse l ' Albani entrando nel vestibolo dove lo attendeva il compagno de ' suoi giorni di espiazione . Fratello Consolatore gli stese la mano e lo introdusse nel parlatorio . - Dio ti riconduce - disse il Levita ; - Dio vuol darti un ' altra prova della sua misericordia infinita ... - Mettiamo da parte questo tuo fantasima invisibile , creato dall ' immaginazione , fors ' anco dalla furfanteria umana - interruppe l ' Albani con impazienza ; - da oltre un mese ho abbracciato la religione dei naturalisti . Il vostro Dio non lo comprendo ; io credo nella natura . - Dio e natura sono due potenze del pari inesplicabili ... - Mi hai tu richiamato per farmi subire una lezione di catechismo ? - No , fratello . Io debbo comunicarti delle notizie importanti . Vedi tu là ( e così parlando il Levita accennava ad un letticciuolo ) , vedi tu là quel bambino di cinque anni che sporge dalle coltrici bianche la sua testolina coronata di ricci biondi ? - Bello come un amore ... - Bello , dovresti dire , come tutti i bimbi generati da una forza di carità sublime . Ah ! tu lo abbracci ... lo accarezzi ... ed egli ti sorride ... vorrebbe parlarti ... E a sua madre non sarà dunque più concesso di baciarlo ! - Orfano ... forse ? - Non può chiamarsi orfano un bimbo che gioisce nelle carezze d ' un padre ... - Mio figlio ... - Sì : tuo figlio , nato da quella santa , che un tempo , nel suo umile paesello , si chiamava Maria ; nato da colei , che or fanno sei anni , co ' suoi vergini baci ... - Maria ! - esclamò l ' Albani coll ' accento della più viva commozione ; - ma tu ... poco dianzi ... dicevi ... - Calmati , fratello ! coll ' aiuto di Dio e colla forza dell ' amore è da sperarsi che noi riusciamo a salvarla . Leggi questo scritto ch ' ella ti ha indirizzato . In altra lettera a me diretta quella infelice aggiunge delle spiegazioni che io non tralascerò di comunicarti , se ciò mi parrà utile ... L ' Albani spiegò il foglio , lo scorse rapidamente coll ' occhio ; poi , ricoricato il bimbo sul letticciuolo , esclamava : - In nome del tuo Dio , in nome della natura , del Padre Eterno , di tutti i diavoli ... dell ' antecristo ... qui bisogna agire ... bisogna accorrere ... dar l ' avviso ai Capi di Sorveglianza ... mandar sul luogo dei militi ... - Non affannarti - disse il Levita trattenendo il desolato che correva dall ' un all ' altro capo della stanza come uscito di senno ; - il Consiglio di sorveglianza è informato , i militi sono in marcia . Quello stesso messaggiero che ieri a notte mi consegnò il bambino e le lettere , si è incaricato di far appello agli esecutori di giustizia e di comunicare ai giornali la notizia di un fatto al quale si annodano tanti interessi . Mentre il Levita parlava , si udì nel vestibolo un rumore somigliante a quello di due grandi parapioggia che si chiudono . - Eccoli di ritorno ! - esclamò con gioia fratello Consolatore . E uscito per un istante , rientrò nell ' aula in compagnia di due gentili figure di giovinetto e di fanciulla , entrambi ravvolti in due grandi ali , che proteggevano , a guisa di manto , le rosee delicatezze dei corpi leggiadri . Quelle due figure , che in forma plastica e vivente traducevano l ' angelo dei cristiani , si chiamavano Rondine e Lucarino . Noi abbiam veduto questi due alati portentosi scendere a volo e sostare sulla guglia maggiore della cattedrale di Milano , il giorno in cui l ' Albani produceva il miracolo della pioggia artificiale . L ' opera di Fourrier , perfettamente riuscita , consolidata dall ' esercizio , prometteva alla specie umana una trasformazione stupenda . - I due che ti stanno dinanzi - disse il Levita presentando all ' Albani quella coppia di alati , - potranno informarti di ciò che ora si sta operando in favore della buona Maria . Dopo averti restituito il figlio , è giusto che essi ti riferiscano sulle sorti della madre . Lucarino prese la parola : - Ieri , al cader del giorno , noi traversavamo di volo gli spazii sovrastanti a quel monte gigantesco , sempre coperto di nevi , che si chiama il Gottardo . Essendoci di molto abbassati per sottrarci alle punture dell ' aria rigidissima , giunsero al nostro orecchio dei suoni che parevano strida da pappagalli , misti ad ululati da jena . « Sostammo , e raccogliendo il volo sovra una superficie lucente , che da lungi ci era parsa un enorme ammasso di ghiaccio , il nostro piede avvertì una gradita esalazione di tepore . Immaginate la nostra meraviglia ! Noi passeggiavamo sovra una tettoia di cristallo leggermente riscaldato , e sotto i nostri piedi si sprofondavano le muraglie di un vasto palazzo popolato di esseri viventi . Che mistero è codesto ? quali saranno gli abitatori di questo immenso edilizio fabbricato sulle alture di una montagna oggimai divenuta inaccessibile ? « Aggirandoci intorno al quadrilatero , osservando , ascoltando , ci avvenne di scorgere una giovane donna che correva , invocando soccorso , fra gli scoscendimenti di una valle poco discosta . Quel grido ci trafisse l ' anima ; accorremmo , e in meno ch ' io ve lo dico , ci trovammo al fianco di quella donna . « - Se voi siete due angeli - esclamò ella con accento desolato - prendete sotto la vostra custodia questa mia creatura innocente ; è un figlio dell ' amore , del primo , dell ' unico amore che abbia fatto trasalire le mie viscere . « Così parlando , la tapina ci sporse un paniere , dove tra bianchi pannilini giacea sopito il grazioso bimbo che ora posa su quel letto . « - Io sono inseguita - riprese ella con terrore ; - inseguita da un uomo potente e feroce . Presto ! esaudite il voto di una povera madre . Prendete quel fanciullo , dirigetevi su Milano e fate di scendere alla casa di quel santo che si chiama il fratello Consolatore . Nel paniere vi hanno due lettere , dirette l ' una al buon Levita , l ' altra a colui : .. « Ma la tapina non potè proseguire , sgomentata da uno strepito di passi . « Chi avrebbe esitato ? Noi afferrammo il paniere dai due lati , e ansanti , desolati di non poter alla misera donna giovare altrimenti , con rapido volo ci allontanammo dal luogo nefasto . - Povera Maria ! - sciamò l ' Albani ; - quel Cardano ... quel mostro ... l ' avrà uccisa . - Egli l ' amava troppo per ucciderla - disse il Levita . - Fui io stesso , che consigliai alla povera immolata il più grande dei sacrifizi , inducendola a seguire quell ' uomo . Ed ecco , per mezzo di lei , alla provvidenza è piaciuto svelarmi l ' autore della misteriosa disparizione di tanti neonati . Sì ; avete ragione ; Cardano è un mostro ; ma egli è uno di quei mostri generati dall ' orgoglio e della manìa di sapere , che in tanta copia si producono all ' età nostra . Volendo conoscere le prime espressioni della favella umana e studiare gli istinti ingeniti della nostra specie , quello scienziato abbominevole esercitava la tratta dei neonati . Le piccole creature rapite alle madri venivano accolte e allattate da mute nutrici nel vasto edifizio destinato alle atroci esperienze . Parecchie centinaia di fanciulli d ' ambo i sessi erano là da parecchi anni a stridere , ad ululare come animali selvaggi , avvoltolandosi nella terra , commettendo tutte le stranezze e gli abbominii suggeriti dall ' istinto sfrenato ... - Orrore ! orrore ! - gridava l ' Albani percorrendo la stanza a passi concitati . - Il dolore delle madri è salito al cielo ! - disse il Levita . - E la giustizia umana compirà l ' opera sua - soggiunse Lucarino . - Il fatto è segnalato . A quest ' ora , sulle alture del Gottardo , migliaia e migliaia di cuori gridano : morte a Cardano . - E noi siamo ancora qui ? Ciò detto , l ' Albani con ardore paterno baciò in fronte il bambino , e ricoricatolo sul letticciuolo , uscì a passi precipitati dalla casa del Levita . CAPITOLO XXX . Deladromo . In quel giorno all ' Assemblea della Unione si discutevano dei nuovi articoli di legge . Una sensibile trasformazione di partiti si era prodotta nella Camera elettiva , in seguito ai moti anarchici avvenuti recentemente . Gli equilibristi transigevano , e una notevole maggioranza si dichiarava favorevole ad ogni proposta del partito naturalista . I seguenti ordini del giorno erano stati approvati per acclamazione : I . Considerando che le esagerazioni della viabilità hanno negli Stati d ' Europa usurpato all ' agricoltura tanta superficie di terreno quanta basterebbe ad alimentare annualmente due milioni di famiglie ; visto che al trasporto delle derrate e delle merci possono oggidì largamente provvedere le navi aereostatiche e le volanti di cielo ; il Governo decreta la immediata soppressione di un milione e ottocentomila chilometri di ferrovia , di strade rotabili e sphortene ; ordinando al medesimo tempo una leva straordinaria di trecentomila coscritti agricoli , acciò le dette aree improduttive vengano , nel termine di un anno , ridotte a coltivazione ; II . Considerando che al cane ed all ' uomo occorrono per sostentarsi degli identici alimenti ; visto che ad alimentare ogni individuo canino si richiede la spesa di mezzo lusso al giorno ; visto che negli Stati d ' Europa esistono attualmente sessanta milioni di cani , il cui mantenimento esige una spesa quotidiana di trenta milioni all ' incirca e un relativo consumo di commestibili , evidentemente detratti alla nutrizione della famiglia umana ; il Governo decreta l ' immediata e totale distruzione della razza canina , da effettuarsi e compirsi spontaneamente dai singoli cittadini , o altrimenti , con ogni mezzo coercitivo , dagli agenti di ordine pubblico . Perché un Governo ricorra a tali misure è d ' uopo che il malessere generale sia giunto al colmo . E già il rappresentante Cavalloni sorgeva a protestare contro il secondo articolo di legge , dichiarandolo pericoloso alla sicurezza dei cantanti , quando dalla valvula di salute pubblica venne ad irrompere sulla testa del presidente una pioggia di foglietti . - Dio ci scampi ! - esclamò il Presidente ; - abbiamo duemila telegrammi . Leggiamo il primo che ci viene tra le mani ; degli altri si incaricheranno i posteri : « Assembramento minaccioso sulle alture del Gottardo , grande avvenimento politico - scientifico , imminente guerra civile » . - È tempo di finirla ! - grida il Casanova levandosi in piedi ; - il Governo , colla sua longanimità , non ha fatto che incoraggiare l ' anarchia . Io propongo di nominare una Commissione di inchiesta . - Una Commissione ! Una Commissione ! - risposero mille voci . - L ' onorevole Casanova , si incarichi di comporla e si rechi immediatamente con quella sul campo del disordine . In meno ch ' io ve lo dica , la Commissione era costituita , e gli onorevoli potevano , di là a pochi istanti , contemplare da una volante di prima classe , uno spettacolo non più veduto ; il più vasto ondulamento di massi nevosi che immaginare si possa , popolato e stipato di gente come nol fu mai un teatro di capitale in una serata di prima rappresentazione . Perché si era adunata quella gente ? Di qua si gridava : morte a Cardano ! morte al rapitore di faciulli ! Di là si muggiva : viva Cardano ! viva la libera scienza ! Chi sviscera i gruppi , chi riproduce gli episodi di quella scena tumultuosa e fantastica ? Ciò che a noi preme , è di raggiungere i principali personaggi del nostro dramma e di assistere alle estreme peripezie ( ohimè ! estreme per essi e per tutti ) della loro travagliata esistenza . Eccoli ! L ' Albani giungendo sul luogo , è riuscito , seguendo le indicazioni di Rondine e Lucarino , a calare sulla tettoia del palazzo di cristallo . Altri padri , esasperati dalla disparizione de ' figli , erano accorsi ad abbattere con martelli e picconi l ' infame edilizio . Una breccia era aperta ... Cardano , vedendosi perduto , si disponeva a fuggire traendo seco l ' immolata . Quell ' uomo amava Glicinia disperatamente , come il mostro soltanto può amare ciò che è bello e perfetto . Mentre egli stava per sciogliere la slitta , dove aveva collocata la sua donna , l ' Albani gli fu sopra , gli spaccò il cranio con un colpo di mazza , e stesa la mano a Glicinia , se la attirò al petto per abbracciarla e coprirla di baci . Sul corpo quasi esanime di Cardano si curvò un uomo esclamando : sventura ! sventura ! il martello della vendetta ha spezzato un cranio che racchiudeva i più importanti segreti della scienza . Io spenderò un milione di lussi per possedere questa meravigliosa scatola di intelligenza e di sapere . Quegli che così parlava era il Virey . Frattanto , l ' Albani colla sua donna al braccio tentava allontanarsi da quel luogo facendosi largo colla voce e col manico della mazza . Il palazzo di cristallo era quasi demolito . Un migliaio di essere umani si agitavano ignudi fra le rovine di quel piccolo mondo sotterraneo , spauriti dalla folla , rifuggenti da ogni carezza , emettendo grida selvaggie . Taluni , i più adulti , mordevano i pietosi che a loro si accostavano . Si vedevano delle ignude fanciulle ancora impuberi avvinghiarsi ai garzonetti parimenti nudi , invocando protezione con gemiti strazianti , con gesticolazioni che parevano licenziose ed erano ingenue . Il monte era letteralmente coperto di persone . I curiosi serrati in battaglione urtavano la massa degli inerti . Tutti miravano ad un punto , anelavano di vedere l ' ignoto . Le grida di viva e di morte formavano un tal frastuono che le creste del monte ne oscillavano . Le nevi smosse precipitavano dai culmini più elevati , formando delle valanghe . Nessuno parea preoccuparsi di un singolare fenomeno atmosferico che si andava sviluppando ; nessuno pareva accorgersi che il cielo si copriva di nuvole sinistre , che l ' aria tratto tratto era scossa da nn cupo rombo di tuono . Eppure lo scioglimento era prossimo , e quale ! ... Una voce che parlava da un immane tubo saxopelitto echeggiò improvvisamente di vetta in vetta . - Deladromo ! Deladromo ! - gridò la folla convergendosi ad una delle creste più elevate del monte , dov ' era apparso un personaggio a tutti noto . A quel grido di moltitudine succedette un silenzio da deserto . Deladromo ( poiché era ben desso , il celebre primate di astronomia , l ' uomo acclamato dalla moltitudine ) tuffò la bocca nello stromento fonico che centuplicava la sonorità della sua voce , e parlò di tal guisa : - Mentecatti , buffoni e bricconi della razza superiore , alla quale non mi son mai gloriato di appartenere , ascoltate bene ciò che sta per dirvi chi non vi ha mai ingannati . Questa mattina , alle ore sette antimeridiane precise , il pianeta Osiride ha cominciato la sua corsa di precipitazione verso il nostro globo . Questa corsa periodica , che suole effettuarsi ad ogni scadenza di diecimila anni , si compie inevitabilmente nello spazio di quindici giorni . La qual cosa significa , badate bene , o mamalucchi , che allo spirare di quindici giorni , tutta la superficie del nostro globo sarà sconvolta e rinnovata dalle acque . Io vi annunzio il fenomeno ; voi , se le forze vi bastano , provvedete ! Ohimè ! le vostre forze non basteranno . La superficie terrestre esige di rinnovarsi ad epoche fisse ; ciò è nell ' ordine indeclinabile della natura . Quali trasformazioni subirà la razza umana nella nuova genesi che sta per iniziarsi ? Mistero . Questo solo apparisce evidente , che l ' umanità vissuta sin qui , perisce nella completa ignoranza della sua missione fisica ed intellettuale , perisce attestando la sua incapacità a migliorarsi . Tutti i nostri sforzi per giungere al meglio hanno sempre abortito ; qualche cosa di abberrato era in noi per condurci costantemente sul cammino dell ' errore e della infelicità . Consoliamoci ! Fra quindici giorni la nostra generazione sarà spenta , e i nostri successori dovranno ignorare che noi abbiamo esistito , come noi ignorammo la vita delle epoche a noi precedenti . E sarà pel loro meglio ; poiché almeno i venturi non erediteranno i nostri errori , le nostre follie , e forse ... Ma una scossa di terremoto che fece traballare il gran monte , impose un termine alle parole dell ' astronomo . Degli enormi crepacci si apersero come voragini sotto i piedi degli uditori . Alcune vette crollarono . Dio ! quante grida di dolore e di imprecazione ! E quanti vuoti in quella folla poco dianzi sì compatta ! I superstiti non osavano più muoversi , e l ' uno all ' altro si addossavano per sorreggersi . L ' Albani , uscito incolume da quella scossa , nella slitta del Cardano scivolava dal monte , abbracciato a Glicinia tramortita di spavento . Fratello Consolatore predicava da un masso : « Cristiani ! maceratevi le membra ! cingetevi i lombi di cilizii ! invocate l ' Altissimo ! Egli solo è grande ... egli è buono » . - Tante grazie della bontà sua ! - bestemmiavano i naturalisti . Antonio Casanova , nella sua gondola aerea vertiginosamente sbattuta dal vento , esilarava , ebbro di sciampagna , i membri infrolliti della Commissione di inchiesta , esponendo la sincera diagnosi della sua vita . « Dal canto mio ho sempre pigliato il mondo come vuol essere preso da ogni persona che abbia senno : ho sempre mangiato e bevuto lautamente ; ho goduto quanto si può godere , ho gabbato il prossimo quanto il prossìmo avrebbe voluto gabbarmi ; ho vissuto da gran signore rasentando la galera ; e i miei concittadini mandandomi alla camera elettiva , hanno dichiarato che ero degno di rappresentarli . Viva dunque il pianeta Osiride ! Era ben tempo di farla finita con questa generazione di imbecilli ! » Di là a quindici giorni , giusta la profezia del Deladromo , la superficie del globo terrestre era sparita sotto uno strato di acque . E al sedicesimo giorno , il pianeta Osiride ricominciò il suo moto ascendente , e le piogge cessarono , e uno splendido sole sfolgorò sulla muta solitudine . E in appresso spuntarono dalle acque le cime dei nuovi monti ; e due esseri umani , forniti di ali , uscendo dall ' ultimo battello di scampo , dove l ' Albani , fratello Consolatore e Glicinia erano periti , drizzarono il volo ad uno scoglio ... E su quello scoglio , i due alati , che si chiamavano Rondine e Lucarino , con assicelle e fogliami depositati dalle acque edificarono la loro capanna e vissero parecchi mesi di pescagione . E Rondine , di là a un anno , concepì ... E Lucarino si rallegrava pensando : nostro figlio avrà le ali come noi , e così sarà dei nostri discendenti , E il figlio di Rondine nacque senza ali , perché l ' uomo alato sarebbe un mostro ; e Lucarino , turbato da gravi sospetti , pianse amaramente . E in seguito , Rondine e Lucarino ebbero degli altri figliuoli d ' ambo i sessi , i quali crebbero e si moltiplicarono sulla faccia della terra , per rinnovare le stravaganze e le follie delle generazioni ignorate che li avevano preceduti . FINE .
DALLA RUSSIA ( A. K. , 1881 )
StampaPeriodica ,
8 aprile 1881 Tutta l ' Europa seguiva con ansietà la lotta ardente impegnatasi fra il despotismo illimitato e la gioventù rivoluzionaria lotta che continua da due anni senza tregua , col terrore da una parte e dall ' altra . Ogni nuovo attentato contro lo Tzar , lasciava la società occidentale stupefatta , atterrita ; i commenti erano assai vari ; ma in una cosa convenivano tutti : in questo , cioè , che la cagione stessa della lotta era da cercarsi appunto nell ' assolutismo stesso del monarca . Di guisa che , quando giunse la notizia della catastrofe del 13 di marzo , parve che nessuno ne fosse meravigliato : se l ' aspettavano tutti ! Finito questo primo atto del dramma luttuoso , sorge spontanea la domanda : vorrà il nuovo Tzar approfittare dell ' esperienza triste fatta da suo padre , o vorrà seguire la via del despotismo illimitato ; e , tanto nel primo , quanto nel secondo caso , qual sarà la condotta della gioventù rivoluzionaria ? Per ora , a queste domande è assai difficile rispondere , tanto più che ai giornali russi viene officiosamente proibito di parlare delle riforme politiche ed economiche da introdursi nel paese ; ma la stampa europea va generalmente d ' accordo nel supporre qual sarà l ' opera del nuovo Tzar . Nel « Times » e nella « Revue politique » sono stati stampati degli articoli di un personaggio , che conosce davvicino Alessandro III ; questi articoli assicurano , e noi non esitiamo a dubitare dell ' assicurazione , che non v ' è da aspettarsi una costituzione , in Russia , a mo ' di quelle che han vigore nell ' Europa occidentale , essendo lo Czar partigiano del partito ultranazionaleslavofilo , che abborre dalle forme della civiltà occidentale . A quel che sembra lo Tzar si preoccuperà , invece , della sorte della classe rurale , e vorrà essere uno « Czar dei contadini » . Le riforme , che si proporrebbe d ' introdurre , saranno queste : 1 . Diminuzione considerevole del pagamento dovuto pel riscatto delle terre ; 2 . Cambiamento radicale del sistema d ' imposte ; 3 . Abolizione della tassa di capitazione ( pogolovnaia podat ) ; 4 . Facilità d ' emigrazione in altri governi ( province ) sulle terre del fisco ; 5 . Abolizione del sistema de ' passaporti ; 6 . Fondazione di banche rurali . Oltre a ciò darebbe la libertà ai vecchi credenti ( setta religiosa ) ; ma quanto alla costituzione propriamente detta , non c ' è da aspettarla ... ... L ' assemblea consultiva , di cui si è tanto parlato , consiste di 228 rappresentanti della città di Pietroburgo , eletti fra i grandi proprietari , i locatori principali delle case , i grandi industriali e la burocrazia . Questi 228 rappresentanti elessero fra di loro 25 membri e 25 supplenti . Il modo con cui fu eletta quest ' assemblea fu assai singolare . La popolazione della città non sapeva neanche di che si trattasse . Il giorno dopo il decreto dello Czar , che , convocava codesta assemblea , la polizia andava per tutte le case a raccogliere i voti ; alcuni non sapevano chi indicare , e la polizia proponeva sé stessa ; altri credevano si trattasse di perquisizioni ; e nascondevano la roba ; riunioni elettive naturalmente , non potevano aver luogo . L ' assemblea era convocata non per altro che per aiutare la polizia a ristabilire il così detto ordine e la così detta sicurezza pubblica in Pietroburgo ... ... Parte del popolo istigata dalla polizia , diventa , in tanta confusione , furiosa contro la gioventù studiosa . Ci furono de ' casi , in cui de ' giovani studenti e delle studentesse vennero bastonati ferocemente dalla moltitudine e minacciati di essere impiccati ai fanali ... ... La carestia è dappertutto spaventevole : 12 governi ( province ) sono in piena miseria ; prima del 13 marzo , i consigli provinciali ( zemstvo ) chiedevano sussidi al governo ; ora è proibito di trattare della questione della fame fra i contadini ! ... 28 aprile 1881 Dopo la catastrofe del 13 di marzo , tutti si domandavano ansiosamente qual sarebbe la condotta di Alessandro III . Certuni confidavano nel buon senso dello Czar e prevedevano già delle riforme e la tranquillizzazione del paese ; ma queste illusioni svanirono dopo un mese di regno del nuovo carnefice . Dico carnefice e senza esagerazione perché la Russia traversa adesso un tal periodo straziante , che non si vide nemmeno durante il regno dello Czar di ferro , Nicola I . Quest ' ultimo fu mansueto , in paragone col suo nipote Alessandro III . A tutti sono già note le ultime esecuzioni , che provocarono dappertutto un senso d ' orrore . Alessandro III è il primo fra gli Czar che abbia fatto giustiziare due donne : dico due , poiché sebbene la seconda non sia ancora impiccata , la sua condizione è peggiore della morte . Il meglio morire cento volte che rimanere 5 mesi nelle torture morali e sapere che con ogni giorno che passa si stringe vieppiù sempre la corda rimasta lenta attorno al collo ... ... La reazione che infierisce adesso in Russia è incredibile . Vecchi processi , la cui sentenza fu pronunziata due o tre anni fa riveduti ora dal senato , hanno un esito inaudito . Nel processo di Tcighirin , ove furono complicati molti contadini per una cospirazione iniziata dai rivoluzionari nelle campagne , le condanne non furono , relativamente , molto dure . Adesso tutti quelli , che furono assolti , sono condannati da 1 a 6 anni di carcere , quelli che furono solamente esiliati nei lontani governi della Russia , ora sono condannati ai lavori forzati in Siberia da 13 a 20 anni . Fra questi v ' è una donna . Quanto ai contadini stessi , la loro pena fu commutata , ma in tal modo ch ' essi si troveranno ben peggio nell ' esilio in Siberia che nelle prigioni del proprio paese . ( Golos , 11-22 aprile . ) Ultimamente , avvennero tumulti fra gli studenti di Mosca e di Pietroburgo in favore della libertà di riunione . La politica non vi entrava per niente ; ma le Università furono circondate dalle truppe ; arresti in massa furono eseguiti ; e , dopo essere stati processati dall ' autorità universitaria , 500 studenti furono condannati chi al carcere , chi esiliato e chi escluso dall ' Università . Ma non è solamente la gioventù studiosa che protesta ed insorge contro la brutalità del regime attuale . I contadini del governo di Tver si sollevano contro i signori , non volendo giurare al nuovo Czar , dicendo che col nuovo regno comincerà la schiavitù abolita dallo Czar ucciso . Ci vollero delle truppe per soffocare questo movimento . Nel governo di Volinsk fra poco saranno processati più di 200 contadini che si sollevarono contro certe imposte inflitte loro dai preti per riti religiosi . Gli arresti si succedono ogni giorno in una quantità indeterminabile . Giorni sono furono sequestrate : la stamperia della « Narodnaia Volia » , cioè la stamperia del « Comitato esecutivo » , a Pietroburgo ed un ' altra stamperia clandestina a Kieff , cioè quella dell ' « Unione meridionale degli operai » . A Kieff fra pochi giorni si aspetta un nuovo processo contro la frazione del partito rivoluzionario russo del « Ciornî Perediel » ( divisione nera ) . Questa frazione si chiama popolare , perché intende particolarmente alla propaganda fra il popolo . Vi sono implicate sei persone , fra cui 3 donne ... ... Per finire , aggiungerò che quel giovane il quale gettò la seconda bomba , che cagionò la morte ad Alessandro II , e morì senza dir il suo nome , è un Polacco , Chrenivezky studente all ' Università di Pietroburgo .
PER JESSA HELFMANN ( LA RED. DELL'« AVANTI! » , 1881 )
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Un atto di barbarie inaudita si commette in questo momento in Russia . Una giovane donna , Jessa Helfmann , condannata a morte dal tribunale dello Czar , non aspetta che di sgravarsi per porgere il collo delicato alla corda dello strangolatore . Le angosce , gli strazi ineffabili di quella madre , per la quale il primo vagito del figlio suonerà lugubre come la morte , quelle angosce , quegli strazi hanno un ' eco in ogni cuore gentile , che non sia complice dello Czar e de ' suoi carnefici . Le donne italiane , che validamente perorarono , sebbene invano ! pel giovane caporale Barsanti , le madri , che sentono agitarsi in seno il frutto delle viscere loro , quelle che furono , quelle che saranno madri , levino la voce contro il capestro di Alessandro III ! Domandino esigano unanimi la liberazione di Jessa Helfmann ! Noi invitiamo le società femminili , le società operaie , tutti i giornali e tutti gli uomini di cuore , che non parteggiano per lo Czar e pel carnefice , a far eco alla nostra chiamata . Lasciar impiccare Jessa Helfmann mantenerla più a lungo in quelle torture senza protestare d ' orrore , sarebbe un ' onta per tutta l ' Europa civile . Imola , 5 maggio 1881 .
DALLA RUSSIA ( A. K. , 1881 )
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31 giugno 1881 Sono tumulti , sommosse isolate , o è il principio della rivoluzione ? Tal è la domanda che si fa involontariamente chi legge le notizie , che giungono ogni giorno dalla Russia . Non importa esser ottimisti , basta conoscere alquanto le condizioni , in cui versano attualmente i contadini , gli operai e tutte le classi della società in Russia , per considerare la situazione tragica attuale come il principio d ' un soqquadro generale delle istituzioni e dello stato attuale di cose . Alessandro III , il quale non mira in tutti i suoi « ukasi » che alla guerra contro gli elementi « sovversivi » , come quelli che turbano la tranquillità dello stato e soprattutto la sua , non s ' avvede , naturalmente , che se il suo trono si trova bensì in pericolo pei colpi portatigli dal partito rivoluzionario , pericolo ben maggiore sta nella marea che sale da tutt ' altro lato , marea popolare che annegherà lui ed il suo trono . Tutto ciò che avviene oggi in Russia fa intravedere un 89 russo nel senso della distruzione della monarchia assoluta e del feudalesimo dei signori ; ma sarà naturalmente , diverso dal francese per le conseguenze positive , dipendendo esse dallo spirito particolare del popolo russo e dai progressi dei tempi moderni , rappresentati dalla gioventù socialista e dalla società colta democratica da un lato , e dall ' altro dalla piena assenza della borghesia come classe organizzata e composta . Sì , senza farsi illusioni , si può ritenere la Russia alla vigilia d ' un '89 : tutto ciò che ivi succede lo conferma . La carestia sevisce in 20 governi della Russia orientale , centrale e meridionale . I contadini , in massa lasciano le campagne e si recano nelle città in cerca di lavoro e d ' elemosina . Tutto quel po ' di bene che hanno avuto , l ' ha venduto il governo per pagarsi delle imposte , che i contadini non poterono pagare ; e questi , spogliati , derubati , non avendo più che pelle ed ossa , vanno di casa in casa stracciati , scalzi , colle teste scoperte , chiedendo un tozzo di pane ; e , non trovandolo , si nutrono di pezzi di cuoio , d ' ossa , di cose putrefatte , che trovano nelle spazzature . E questi sono ancora fortunati . Nei governi orientali , le madri vendono i loro figli maschi per 3 rubli e lasciano le femmine al cimitero per non vedere la loro agonia . In altri luoghi , le madri danno i loro figli a chi li vuole prendere per non vederli morire di fame . Un bambino , leggiamo nello « Slovo » , si è roso un dito del piede dalla fame , e n ' è morto . Il tifo , la difterite e la peste or ora scoppiata nella Russia meridionale , conseguenze tutte della carestia , devastano le campagne . Nei centri industriali , il salario è ridotto ad un minimo incredibile : gli uomini ricevono da 5 a 7 rubli al mese , e le donne non più di un rublo . Ma nemmeno questa misera condizione è sicura . Le fabbriche , a cagione della crisi generale , diminuiscono la quantità del lavoro , e il « Nuovo tempo » dice che nel governo di Kostroma 4000 operai si trovano ora senza lavoro e nella più squallida miseria . Ecco le condizioni delle popolazioni in Russia : esse chiariscono le sommosse contro gli ebrei , che si son estese ora anche contro i signori russi , come l ' annunziano le ultime notizie della Piccola Russia , ove i contadini s ' impadronirono delle terre signorili , prendendole in possesso comunale , secondo le tradizioni patriarcali del contadino russo . Del resto fin dal principio c ' era da prevedere che i tumulti principali contro gli ebrei non si fermerebbero lì , ma andrebbero più oltre . Dalle numerosissime corrispondenze , di cui sono pieni i giornali russi , come il « Golos » , il « Poriadok » , il « Novoe Vremia » , il « Telegrafo » di Mosca , e dalle relazioni dei giornali meridionali , si deduce chiaramente che non fu solo il fanatismo religioso che spinse il popolo contro gli ebrei . Il fanatismo religioso fu un ' occasione , un pretesto che giustificava il popolo a ' suoi occhi stessi per gli atti che commetteva ; ma la cagione delle sommosse furono principalmente economiche . La miseria , la mancanza di lavoro , il caro de ' viveri , la rivendita de ' quali si trova generalmente nelle mani degli ebrei , spinsero il popolo contro questi ultimi , come loro nemici più vicini ed evidenti . Quando a Odessa le autorità intimarono al popolo di sciogliersi , minacciandolo del carcere , della Siberia ed anche della morte , si udirono molte voci gridare : « È lo stesso , peggio di così non si può stare » . Ma la sanzione morale ottenuta col fare degli atti « grati a Dio » , sterminando « gl ' infedeli » , non bastò : allo spirito popolare occorreva una sanzione legale ; e , secondo le sue tradizioni di tanti secoli di schiavitù , l ' ha trovata nei pretesi « ukasi » del governo , bollati e mandati dappertutto , che ordinavano di « sterminare gli ebrei » . Tali voci si ripetevano in tutti i luoghi della Russia meridionale . I contadini si rivolgevano ai consigli provinciali , chiedendo loro di far vedere « l ' ukas dello Czar che ordinava di uccidere gli ebrei » . Ad Olviopol gli operai si recarono dal Sindacato per chiedergli « la carta bollata » , ma il più bello è l ' interpretazione che dà il popolo all ' ultimo ukas dello Czar , ove egli si rivolge alla società , perché questa lo aiuti nella guerra che sostiene cogli elementi « anarchici - sovversivi » ( kramolniki ) . Gli ukasi dello Czar si leggono generalmente ai contadini nelle chiese , di modo che il popolo ha interpretato i « kramolniki » a modo suo , cioè che sono i commercianti , ( kramorniki ) i signori , gli sfruttatori provenuti dal popolo stesso ( kulaki ) , gli ebrei ed i funzionari pubblici . Alle autorità che si oppongono a queste voci , che vanno sempre aumentando , il popolo risponde come a traditori venduti agli ebrei ed ai signori . A Elisabetgrad venne lapidato a morte un officiale dei cosacchi , allorquando volle soffocare il movimento del popolo sollevato , e a Odessa la medesima sorte toccò ad un ispettore di quartiere . I governatori generali fanno affiggere in tutte le grandi città delle circolari per ismentire le dicerie popolari , e nel medesimo tempo i governatori militari annunziano pure per circolari e affissi che adopreranno la forza armata nel caso della continuazione dei tumulti ; ma le autorità civili e militari temono esse stesse il popolo , il che spiega la loro piena inattività nei primi giorni dei tumulti . E poi , come dice il « Nuovo tempo » , il popolo sollevato offre l ' aspetto di un vero esercito disciplinato , avente a capo gli uomini più intelligenti , energici e decisivi , i quali indovinano la volontà popolare ; e se sentono di non essere più capaci di dirigere , svaniscono nelle file dei semplici combattenti , cedendo il loro posto a persone più atte a guidare il popolo . Gl ' insorti d ' un governo vanno nei governi vicini . L ' incendio spento in un luogo comincia in un altro ; ed in tutta la Russia centrale : Orci , Kursk , Cernigoff e Carkoff si aspettano dei fatti simili a quelli della Russia meridionale ed occidentale . Tutta la stampa russa si preoccupa molto di questi movimenti popolari , e cerca d ' indagarne le cagioni ; tutti i giornali , eccetto quelli del genere della « Gazzetta di Mosca » li attribuiscono alle malattie sociali gravissime , da cui sono affette tutte le istituzioni dello stato ; e , chi alludendo , chi dicendo chiaro , vedono tutti un solo modo di riparare i mali sociali , ed è per mezzo di una costituzione e di riforme politiche ed economiche , che possono alquanto migliorare le finanze dello stato , le quali soffrono disavanzi tali , che c ' è da temere una piena crisi finanziaria . Tutti escludono che vi siano state delle provocazioni da parte dei socialisti rivoluzionari . I socialisti , è vero , prendono parte ai movimenti scoppiati dappertutto , ma per dar ad essi un carattere più generale , indicano nei proclami al popolo , che non sono i soli ebrei quelli contrai quali si deve insorgere , ma che si deve insorgere contro tutti gli oppressori e sfruttatori , ebrei o cristiani , e contro le autorità . Con tali proclami addosso furono arrestati parecchi socialisti travestiti da pellegrini o da guardie rurali , e fu pure arrestata , in campagna , una donna che diffondeva tali manifesti . Ignatieff e lo Czar vogliono invece far credere che la cagione unica di tutti i turbamenti sociali siano i socialisti , come lo disse il primo ministro di stato nelle circolari spedite ai governatori generali delle provincie , e lo Czar stesso nell ' udienza ch ' ebbe col barone ebreo Ghinzburg , il quale venne per conferire con lui come delegato degli ebrei . E le persecuzioni e gli arresti dei socialisti corrispondono appunto alle vedute dello Czar e del governo . Le persone le più energiche delle frazioni del « Ciornî Perediel » e della « Narodnaia Volia » ( Terroristi ) vengono arrestati ogni giorno . L ' ufficiale di marina Sucanoff e i suoi compagni , una donna molto notevole del partito rivoluzionario , furono pure arrestati giorni sono , come complici dell ' uccisione e degli attentati commessi contro Alessandro II . Essi saranno processati nel mese di giugno in un con Trigoni , Micailoff ed altri terroristi . Tutti si aspettano che al boia Froloff non manchi l ' occasione di esercitare il suo officio , forse anche prima che venga la parte di Jessa Helfmann . Le notizie sparse sul conto suo dall ' Intransigeant non vengono confermate da alcuna altra parte ; perciò essendo la fonte da cui provengono assai incerta , non si può saper nulla di determinato sulla sua sorte . Dall ' altra parte , il giornale officiale russo annunzia che dei professori privati , Balandin e Slavians , non addetti alla prigione , i quali la visitarono nel carcere preventivo , ma non nella fortezza di Pietro e Paolo , trovarono che il suo stato non inspira alcun timore d ' aborto . È vero che anche questa fonte è altrettanto poco sicura quanto quella dell ' Intransigeant . Del resto , la situazione di Jessa Helfmann è già tanto triste da far inorridire chiunque abbia un po ' di sentimento umano ; e non c ' è bisogno di aggiungere di più per isvegliare lo sdegno e l ' orrore di tutte le società civili .
DALLA RUSSIA ( A.K. , 1881 )
StampaPeriodica ,
19 settembre 1881 Pare che né gli intrighi del Ministro dell ' interno , Ignatieff , né lo zelo dell ' ex - prefetto di Pietroburgo , Baranoff , siano stati sufficienti a persuadere lo Czar , impaurito sino al ridicolo , che la autocrazia russa possa lottare , colle sole sue forze , contr ' al Socialismo rivoluzionario . La paura , che ha lo Czar , del Socialismo , dev ' essere stata ben grande , se poté vincere l ' odio che nutriva profondo per la Germania , e deciderlo a stendere la mano per aiuto al principe di Bismarck . Il convegno di Danzica , che attrae , ora , l ' opinione pubblica di tutta Europa , si deve , in gran parte certamente , alle questioni interne di ambedue gli stati , l ' uno travagliato dai Socialisti rivoluzionari , l ' altro dai Socialisti democratici . L ' iniziativa del convegno appartiene al gran Cancelliere , il quale ha capito bene che l ' estirpazione delle tendenze rivoluzionarie , comuni ai due imperi , era l ' espediente più efficace per entrare in relazioni amichevoli con uno stato assai temibile e per frenare , pel momento almeno , anche l ' agitazione panslavistica . Del resto , è difficile prevedere qual direzione verrà assumendo il governo nella sua attività interna . Il ministero attuale d ' Ignatieff e di Pobiedonoszeff , non sarà di lunga durata ; almeno la stampa russa lo pensa ; ma a chi possa essere , dallo Czar , affidato il governo dopo il loro , non si sa , sebbene si parli di Sciuvaloff , capo della gendarmeria sotto Alessandro II . La società russa sta sempre aspettando delle riforme , che non vengono mai . Le riforme militari , promulgate ultimamente , fanno sperare la stampa officiosa che molte altre riforme seguano a queste ; ma , per dire la verità , la condizione attuale della Russia non può essere espressa meglio che da un punto interrogativo . I socialisti rivoluzionari stessi pare che stiano aspettando e si domandino quel che sarà , sebbene non isperino , certo , in riforme di qualunque siasi specie . L ' ultimo numero della « Volontà del popolo » , stampato clandestinamente a Pietroburgo , non contiene , infatti , alcun cenno sul da farsi ; ma , uscito dopo quasi sei mesi di sospensione , fa soltanto il riassunto di tutti i fatti successi in questi ultimi tempi , presenta una lista degli arrestati e la ricevuta di varie offerte , che ammontano a 6000 rubli . Parlando dei risultati del 13 di marzo , cioè della morte di Alessandro II , si dice che superarono tutte le aspettative e che il vero uccisore dello Czar fu un Polacco , già russificato , certo Chrenivezky . Segue , poscia , l ' enumerazione dei Proclami , pubblicati dal Comitato esecutivo , incominciando dal 1° ( 13 ) di marzo sino ad ora ; in fine , si mettono in guardia i compagni contro una spia , di cui si dànno i connotati ed il nome . Si vede che i Socialisti stanno aspettando anch ' essi quel che può dare ancora Alessandro III . Minacciando pur sempre lo Czar ed il suo despotismo , stanno probabilmente preparandosi a qualche nuovo atto d ' audacia , che commetteranno , tosto che vedano che l ' aspettare non conduce a nulla . I contadini patiranno la fame quest ' anno , come la patirono negli anni antecedenti , sebbene i raccolti siano assai migliori : il che , per altro , non è loro di giovamento alcuno , sopraffatti , come sono , sia dalle imposte presenti e da quelle , che non poterono pagare negli anni di carestia . Di riforme economiche , si discorre qua e là sui giornali , ma sono voti platonici dell ' opinione pubblica liberale . Altrettanto platonici sono i voti , che si fanno per la libertà di stampa , che gli stessi giornali reazionari cominciano ad invocare caldamente . L ' attività politica e sociale del governo , che si verrà maggiormente determinando ne ' prossimi mesi , determinerà , altresì , l ' attività dei Terroristi , i quali stanno sempre all ' erta e sapranno approffittarne . Il processo dei 50 e più terroristi arrestati , che doveva aver luogo nel passato luglio , è stato rimandato chi sa a quando ; e il numero dei giudicabili è ridotto a 6 , fra cui si trova il noto Trigoni , arrestato in un con Giliaboff , Morosoff ed altri notissimi terroristi . La proposta per altro , di ridurre a 6 i giudicabili non è stata ancora sanzionata dallo Czar : venne fatto soltanto dai ministri dell ' interno e della giustizia . Poco tempo fa , uscì un nuovo numero del Ciornî perediel ( Divisione nera ) organo della frazione socialistica , che si propone sopra tutto la propaganda fra il popolo .