StampaPeriodica ,
La
politica
è
una
cosa
;
la
fredda
disamina
di
un
sistema
è
un
'
altra
che
non
ha
assolutamente
nulla
a
che
vedere
con
la
prima
.
La
politica
è
il
manovrare
e
il
pilotare
,
secondo
determinati
criteri
,
tutti
gli
elementi
costitutivi
del
governo
allo
scopo
di
riescir
utile
alla
propria
nazione
;
la
disamina
di
un
sistema
è
il
rigido
esame
ragionativo
del
tutto
indipendente
dall
'
utile
o
dal
disutile
del
proprio
Paese
.
La
politica
può
fare
un
contratto
commerciale
,
un
patto
d
'
alleanza
,
un
trattato
d
'
amicizia
con
la
Germania
nazista
;
la
disamina
del
sistema
non
può
non
mettere
in
luce
i
principi
antiprogressisti
,
incivili
e
ciechi
del
nazismo
tedesco
.
Che
cosa
è
il
nazismo
?
Una
rivoluzione
non
già
,
ché
le
rivoluzioni
sogliono
apportare
grandi
e
radicali
mutamenti
di
idee
e
di
orientamenti
,
sogliono
rinnovare
e
a
volte
addirittura
capovolgere
intere
gamme
di
valori
,
enunciare
ed
esaltare
principi
del
tutto
nuovi
,
sempre
più
vicini
alla
civiltà
marciante
e
rivolti
sempre
più
al
miglioramento
dell
'
umanità
e
delle
sue
condizioni
.
Il
nazismo
è
piuttosto
un
portato
,
un
prodotto
,
di
tutta
una
filosofia
e
una
politica
,
prettamente
tedesche
che
si
possono
far
risalire
,
l
'
una
a
Fichte
,
Hegel
,
Nietzsche
,
l
'
altra
al
Kaiser
e
ai
suoi
predicatori
dell
'
anteguerra
.
Il
nazismo
è
totalmente
privo
di
originalità
;
esso
non
è
che
la
copia
e
la
messa
a
punto
della
politica
di
Guglielmo
II
,
se
non
che
tra
l
'
imperialismo
egocentrista
ed
oscurantista
di
costui
,
e
l
'
imperialismo
cento
volte
più
egocentrista
e
oscurantista
di
Hitler
c
'
è
una
piccola
lineetta
che
distingue
due
epoche
:
il
'14
.
Un
imperialismo
di
questo
genere
,
prima
della
guerra
,
portava
alla
guerra
e
alla
rivoluzione
;
oggi
porterebbe
di
nuovo
alla
guerra
e
al
caos
.
Il
'14
,
è
stata
una
snebbiatura
,
dopo
la
quale
non
sono
più
consentite
fantasticherie
del
genere
di
quelle
che
va
fantasticando
il
nazismo
.
Poiché
è
chiaro
che
il
nazismo
sogna
e
questo
è
meno
chiaro
,
ma
non
mai
troppo
poco
per
chi
tenga
gli
occhi
ben
aperti
tende
al
dominio
del
mondo
.
Hitler
dice
:
«
Il
Reich
tedesco
deve
come
Stato
racchiudere
tutti
i
tedeschi
col
compito
di
estrarre
e
conservare
da
questo
popolo
i
più
preziosi
fra
gli
elementi
orginarii
di
razza
e
di
condurli
con
lentezza
in
modo
sicuro
ad
una
posizione
di
dominio
»
.
E
siamo
qui
in
piena
questione
di
razza
:
la
razza
tedesca
è
la
razza
eletta
,
la
razza
messianica
,
la
razza
destinata
alle
più
grandi
imprese
e
alla
diffusione
della
più
grande
civiltà
.
Non
v
'
è
dubbio
su
questo
:
l
'
ario
è
indispensabile
al
mondo
perché
è
l
'
unico
possessore
della
vera
civiltà
:
l
'
ario
è
il
tedesco
.
Qui
l
'
esclusivismo
non
è
palese
:
è
necessario
,
è
indispensabile
come
la
base
prima
di
tutto
il
ragionamento
.
Il
popolo
tedesco
è
l
'
unico
rappresentante
della
razza
umana
:
tutti
gli
altri
esseri
viventi
si
dividono
in
animali
a
mente
irrazionale
ed
animali
a
mente
ragionativa
;
così
come
ci
sono
animali
a
sangue
caldo
e
a
sangue
freddo
!
Lo
scopo
del
nazismo
è
quello
di
purificare
la
razza
ed
è
quello
di
unificare
la
razza
.
L
'
Anschluss
con
l
'
Austria
non
è
una
parte
del
programma
:
è
un
presupposto
del
programma
stesso
.
Il
nazismo
vuole
abbracciare
tutti
i
tedeschi
:
in
Austria
vi
sono
dei
tedeschi
:
l
'
Austria
deve
essere
prima
o
poi
,
una
provincia
della
confederazione
germanica
.
Il
colpo
di
testa
del
25
luglio
è
andato
male
:
non
importa
:
Hitler
ha
detto
:
«
...
con
lentezza
in
modo
sicuro
...
»
.
L
'
Anschluss
con
l
'
Austria
non
è
scongiurato
:
è
rimandato
semplicemente
.
Intanto
vi
sono
altri
capisaldi
del
programma
da
mandare
avanti
:
c
'
è
la
questione
revisionista
;
c
'
è
l
'
unificazione
delle
tre
chiese
;
c
'
è
l
'
epurazione
della
razza
che
va
dalla
proibizione
di
matrimoni
fra
giovani
di
nazionalità
diversa
alla
sterilizzazione
di
affetti
di
malattie
incurabili
ed
ereditarie
;
c
'
è
la
germanizzazione
dei
costumi
,
dei
sistemi
,
delle
forme
,
che
va
dal
ritorno
ad
antichi
riti
propiziatorii
,
alla
ripristinazione
del
taglio
della
testa
per
mezzo
della
scure
,
alla
costituzione
di
una
chiesa
nazionale
con
l
'
intervento
dei
dii
druidici
,
alla
lotta
contro
tutto
ciò
che
può
sembrare
di
provenienza
estera
tendente
alla
corruzione
dei
costumi
.
E
mentre
all
'
interno
si
sostiene
questa
vigorosa
lotta
,
ci
si
prepara
per
una
non
meno
vigorosa
lotta
all
'
esterno
:
si
armano
gli
uomini
nelle
mani
e
nello
spirito
;
ci
si
preoccupa
delle
grandi
costruzioni
militari
(
chi
crede
alla
favola
di
una
Germania
disarmata
?
!
)
e
della
preparazione
delle
coscienze
e
degli
animi
.
Dopo
la
morte
di
Hindenburg
,
Hitler
è
divenuto
il
capo
supremo
ed
indiscusso
:
ma
egli
non
s
'
è
voluto
chiamare
presidente
:
egli
vorrebbe
essere
un
profeta
e
non
è
che
un
bramino
:
una
via
di
mezzo
fra
il
prete
,
il
guerriero
e
lo
stregone
.
Questo
ultimo
fatto
può
anche
voler
dire
molte
cose
nei
riguardi
della
pace
mondiale
.
Oggi
la
Germania
diplomatica
ha
saputo
placare
molti
allarmi
.
Ma
gli
avvenimenti
hanno
risvegliato
molte
curiosità
nei
riguardi
del
programma
politico
di
Hitler
,
per
cui
molti
di
più
oggi
sono
quelli
che
conoscono
un
po
'
più
a
fondo
tale
programma
e
il
suo
sostanziale
e
inconfondibile
imperialismo
.
È
ormai
molto
lontano
,
quasi
dimenticato
,
il
tempo
in
cui
del
nazismo
si
faceva
qualcosa
come
un
discepolo
del
fascismo
:
una
volta
forse
,
due
o
tre
anni
fa
,
ci
si
poteva
ancora
lasciar
confondere
da
alcune
somiglianze
superficiali
:
lo
stato
forte
,
la
politica
nazionale
,
il
regime
antidemocratico
ed
antiparlamentarista
.
Ma
fra
l
'
imperialismo
fascista
,
basato
sull
'
uguaglianza
,
sulla
giustizia
,
sulla
armonia
,
sull
'
ordine
,
e
l
'
imperialismo
nazista
basato
su
un
solo
elemento
:
la
sicura
,
indiscutibile
supremazia
,
politica
,
sociale
ed
economica
dell
'
«
uomo
»
tedesco
su
tutti
gli
altri
uomini
c
'
è
un
mare
e
un
abisso
;
c
'
è
tutta
una
diversità
di
educazione
,
di
morale
,
di
cultura
,
di
intelligenza
.
L
'
imperialismo
fascista
è
il
trionfo
della
civiltà
,
del
benessere
,
della
luce
.
L
'
imperialismo
nazista
è
il
trionfo
dell
'
elmo
chiodato
e
della
scarpa
di
ferro
;
è
l
'
imperialismo
dell
'
Inghilterra
sui
suoi
dominions
,
applicato
dalla
Germania
su
tutte
le
nazioni
dell
'
Europa
;
non
è
la
Paneuropa
;
è
la
Pangermania
:
meglio
allora
la
Francia
;
meglio
Briand
;
meglio
Benes
;
meglio
i
venerandi
vecchi
della
Rivoluzione
francese
.
Giungere
agli
Stati
Uniti
d
'
Europa
potrebbe
anche
essere
fare
un
salto
indietro
di
150
anni
;
ma
giungere
all
'
Europa
auspicata
dall
'
hitlerianismo
sarebbe
perdersi
nell
'
oscurità
di
un
regresso
di
qualche
millennio
;
sarebbe
ritornare
al
tempo
e
alla
morale
dei
Nibelunghi
.
Alla
Germania
d
'
oggi
occorre
un
commutatore
di
corrente
;
qualche
cosa
che
la
riporti
alla
realtà
della
vita
;
occorre
un
buon
paio
di
occhiali
per
miopia
che
le
manifesti
al
di
là
delle
proprie
frontiere
degli
uomini
concreti
con
braccia
e
testa
,
e
con
tanto
di
antenati
là
dove
si
vuoi
far
questione
di
razza
!
Nessuno
negherà
alla
Germania
d
'
oggi
Rosemberg
,
Ludwig
,
Einstein
,
ma
sarà
bene
che
la
Germania
d
'
oggi
,
se
vuoi
seguitare
a
sedere
al
«
suo
»
posto
nel
consesso
delle
nazioni
civili
senza
fare
una
figura
ridicola
,
rilegga
un
po
'
di
Kant
,
molto
Goethe
e
molto
Heine
.
StampaPeriodica ,
Per
i
corridoi
interminabili
,
per
le
gallerie
silenziose
,
nelle
sale
sconfinate
e
lussuose
come
quelle
di
un
casinò
internazionale
,
qualcuno
si
muove
.
Assemblee
generali
,
commissioni
,
sottocommissioni
,
comitati
di
esperti
,
signori
distinti
e
cerimoniosi
come
in
una
festa
,
vanno
,
vengono
,
si
radunano
,
discutono
,
deliberano
,
votano
:
lavorano
.
Alla
fine
della
giornata
bollettini
ufficiali
vengono
affissi
,
ove
si
ricorda
,
si
afferma
,
si
deplora
,
si
augura
,
si
fa
appello
,
si
raccomanda
tutto
ciò
che
i
governi
ed
i
popoli
sanno
ormai
a
memoria
.
C
'
è
nell
'
aria
un
senso
di
religioso
e
di
fatale
;
gli
stessi
bollettini
sembrano
referti
medici
.
Già
:
la
grande
Ammalata
,
la
Pace
,
agonizza
.
I
delegati
,
i
tecnici
,
i
commissari
s
'
agitano
intorno
ad
essa
nell
annoso
tentativo
di
trovare
un
rimedio
,
una
soluzione
,
un
decotto
nuovo
.
Ma
ogni
palliativo
peggiora
la
situazione
,
che
s
aggrava
e
precipita
.
Il
mondo
,
convenuto
a
Ginevra
,
discute
,
temporeggia
,
rimanda
,
ma
non
si
mette
d
accordo
.
I
patti
,
i
trattati
,
in
balia
dell
'
arbitrio
dei
governi
,
non
sono
più
che
vane
tavole
di
salvezza
,
cui
è
ormai
irrisorio
attaccarsi
nell
'
imminenza
della
tempesta
.
Si
è
già
cominciato
il
gioco
di
"
chi
li
ha
violati
prima
"
:
per
quanto
sicuri
dei
principi
infatti
ci
si
vuole
scaricare
delle
responsabilità
di
fronte
all
'
eventualità
di
un
conflitto
.
"
Gli
enormi
armamenti
diceva
sei
anni
prima
del
'14
Asquith
non
si
accumulano
per
mero
ornamento
o
per
svago
,
bensì
per
farne
uso
nel
momento
dato
,
forse
in
uno
scoppio
casuale
di
istinti
irragionevoli
.
"
Come
allora
,
oggi
gli
armamenti
sono
stratosferici
,
né
si
può
dire
abbiano
raggiunto
un
limite
:
e
come
allora
accadde
,
forse
anche
oggi
essi
non
rimarranno
"
un
ornamento
o
uno
svago
.
"
La
guerra
potrà
scoppiare
:
all
'
ultim
'
ora
la
diplomazia
e
la
stampa
troveranno
buoni
argomenti
per
elettrizzare
i
popoli
:
altri
Jaurès
cadranno
per
mano
assassina
nel
momento
di
dire
parole
di
pace
e
d
'
amore
;
altri
Berchtold
e
altri
trafficatori
faranno
sì
che
gli
sforzi
dei
mediatori
e
dei
ragionevoli
giungano
troppo
tardi
,
che
l
'
ingranaggio
delle
mobilitazioni
non
possa
più
,
per
ragioni
tecniche
,
esser
fermato
,
che
i
generali
abbiano
il
sopravvento
sui
governatori
.
E
gli
dei
di
tutte
le
patrie
faranno
sentire
,
coi
primi
rombi
del
cannone
,
le
loro
voci
solidali
ai
fedeli
di
tutte
le
patrie
.
E
i
popoli
torneranno
a
sbranarsi
:
il
gran
mostro
nero
delle
ore
tremende
picchierà
a
destra
e
a
manca
,
gli
aggressori
e
gli
aggrediti
,
i
colpevoli
e
i
giusti
,
gli
uomini
di
tutte
le
patrie
e
quelli
che
,
a
strage
compiuta
,
resteranno
senza
Patria
.
Poi
chi
avrà
perso
una
gamba
e
chi
un
affare
,
chi
un
figlio
e
chi
una
partita
di
titoli
la
vita
ricomincerà
;
e
con
essa
il
gioco
delle
cancellerie
e
quello
delle
borse
:
i
leaders
narcotizzeranno
i
popoli
con
parole
di
pace
e
le
azioni
delle
industrie
pesanti
saliranno
di
nuovo
.
Ma
non
per
molto
tempo
.
Dopo
che
il
libero
consesso
dei
popoli
,
riunito
in
seduta
plenaria
,
avrà
decretato
,
nell
'
interesse
dei
medesimi
,
la
necessità
della
guerra
,
dopo
la
guerra
,
i
superstiti
si
guarderanno
in
viso
,
cercando
il
vincitore
.
Ma
il
vincitore
non
ci
sarà
.
Vincitore
di
tutto
,
assoluto
,
sarà
quel
qualcuno
che
probabilmente
sarà
rimasto
estraneo
al
conflitto
,
quel
qualcuno
che
,
senza
bandiere
,
dietro
le
quinte
avrà
assistito
e
aspettato
,
dando
a
questo
e
a
quello
un
aiuto
o
una
spinta
e
che
,
quando
tutti
saranno
esauriti
,
sfiduciati
,
esasperati
,
sarà
entrato
in
scena
e
avrà
intonato
il
"
galop
"
finale
a
tempo
di
internazionale
:
e
quel
qualcuno
sarà
il
comunismo
.
Se
Ginevra
,
attraverso
un
'
elaborazione
di
quindici
anni
,
ha
preparato
i
cinque
atti
della
tragedia
e
ci
appressiamo
al
terzo
Mosca
da
venti
anni
aspetta
il
momento
di
recitare
il
dramma
satiresco
che
allieterà
il
pubblico
stanco
.
E
anche
esso
sarà
figlio
di
Ginevra
;
sarà
il
frutto
di
una
sistematica
societaria
,
basata
sulla
malafede
e
sull
'
intrigo
,
sul
diritto
del
più
forte
e
sulla
supremazia
dei
popoli
ricchi
sui
poveri
,
degli
abbienti
sui
non
abbienti
,
dei
coloniali
sui
non
coloniali
.
Anche
questo
sarà
voluto
da
Ginevra
,
che
sul
principio
grandioso
ed
eterno
della
pace
perpetua
,
fa
vivere
la
propria
insufficienza
materiale
,
morale
e
giuridica
.
Il
Komintern
lavora
a
tutto
vapore
.
Con
i
suoi
agenti
segreti
entra
in
tutte
le
fortezze
,
dall
'
esercito
al
proletario
,
dal
nobiluccio
sifilitico
che
vuoi
affogare
la
sua
prosàpia
di
dieci
generazioni
di
potentato
in
un
bagno
di
umanitarismo
isterico
,
al
figlio
di
nessuno
che
sogna
di
poter
riposare
il
suo
corpo
travagliato
dai
sonni
negli
angiporti
e
nelle
sentine
sociali
in
un
letto
di
principessa
.
Lavora
e
con
le
sue
complesse
file
di
propagandisti
e
di
agitatori
si
spinge
ovunque
ci
sia
una
rivolta
da
fomentare
,
una
situazione
politica
incerta
da
sfruttare
,
un
governo
fiacco
da
far
capitolare
:
dalla
Cina
all
'
America
del
sud
,
dai
vecchi
popoli
di
razza
bianca
,
ai
giovanissimi
di
colore
,
che
,
senza
tradizioni
e
senza
esperienze
,
si
buttano
nelle
braccia
della
nuova
dottrina
con
l
'
impulsività
e
l
'
inconsideratezza
dei
ventenni
.
Ci
sono
paesi
più
vicini
all
'U.R.S.S
.
o
più
specialmente
minati
che
sanno
qualcosa
di
questa
propaganda
che
irretisce
il
mondo
nelle
sue
file
sottili
ed
invisibili
:
la
Polonia
,
la
Cecoslovacchia
,
l
'
Uruguay
;
la
Germania
stessa
,
che
attraverso
le
dichiarazioni
ufficiali
dei
suoi
ministri
ci
dà
il
segno
dell
'
incubo
sotto
il
quale
si
trova
.
E
Mosca
non
aspetta
che
la
guerra
per
compiere
il
suo
piano
che
è
esplicito
e
inequivocabile
...
Ma
per
fortuna
loro
e
nostra
,
sopratutto
,
c
'
è
un
altro
polo
nel
mondo
che
ha
il
suo
peso
e
la
sua
funzione
vieppiù
importante
:
Roma
.
E
Roma
è
contro
Ginevra
e
contro
Mosca
.
La
dottrina
di
Roma
è
lungi
dal
pacifismo
quacquero
e
mendace
dei
vescovi
anglicani
e
lungi
dallo
statalismo
internazionalista
dei
dirigenti
bolscevici
.
Roma
è
per
la
giustizia
sociale
e
internazionale
:
delle
classi
e
dei
popoli
.
Non
avendo
paura
della
guerra
essa
vuole
onestamente
e
virilmente
la
pace
;
e
,
perché
sicura
e
duratura
,
la
vuole
basata
sul
diritto
.
Per
questo
è
revisionista
;
per
questo
è
con
quei
popoli
che
aspirano
alla
propria
indipendenza
;
sia
essa
nazionale
,
politica
,
economica
o
morale
;
si
chiamino
essi
egiziani
,
siriani
,
ungheresi
o
spagnuoli
.
E
la
pace
di
Roma
non
è
una
pace
pregiudiziale
;
è
la
vera
pace
:
quella
che
non
si
accetta
o
si
subisce
,
ma
si
conquista
...
Pace
e
collaborazione
di
popoli
:
questo
vuole
Roma
.
E
se
ci
deve
essere
una
guerra
,
Roma
farà
la
guerra
definitiva
della
giustizia
,
farà
la
guerra
che
porrà
fine
ai
compromessi
e
al
regime
dell
'
equilibrio
;
farà
la
guerra
che
ponendo
i
popoli
su
un
piano
di
diritto
e
di
equità
renderà
possibile
la
loro
convivenza
pacifica
e
cordiale
.
E
solo
un
'
Europa
fascista
potrà
scongiurare
il
pericolo
che
la
minaccia
:
il
comunismo
.