StampaQuotidiana ,
Questa
che
oggi
appare
,
sottoscritta
eccezionalmente
da
due
firme
,
non
è
un
'
intervista
.
L
'
on
.
Mussolini
non
ama
e
non
concede
interviste
.
È
invece
il
risultato
di
circostanze
inattese
e
favorevoli
,
per
le
quali
ammessi
ambedue
dalla
singolare
cortesia
del
Presidente
del
Consiglio
parecchie
settimane
addietro
ad
un
colloquio
cordiale
ed
amichevole
,
noi
sentimmo
imperioso
il
bisogno
,
non
appena
usciti
da
Palazzo
Chigi
,
di
gettar
giù
in
furia
,
e
tuttavia
fedelmente
,
talune
delle
lucide
e
interessanti
dichiarazioni
ch
'
egli
ci
aveva
fatte
,
consentendo
ambedue
così
nel
loro
intrinseco
quanto
nel
loro
storico
valore
.
E
poi
,
come
venimmo
rileggendole
,
e
come
più
ce
ne
appariva
imponente
e
attuale
la
verità
politica
e
la
benefica
influenza
nazionale
,
decidemmo
di
inviare
all
'
on
.
Mussolini
medesimo
la
trascrizione
modesta
e
scrupolosa
di
quelle
sue
parole
,
per
vedere
se
egli
consentiva
almeno
nella
loro
fedeltà
.
E
ce
ne
venne
la
convalida
delle
cose
da
noi
trascritte
,
ma
non
l
'
autorizzazione
alla
loro
pubblicità
.
Ma
poiché
l
'
on
.
Mussolini
è
ormai
in
dominio
della
storia
,
e
poiché
questa
nostra
professione
(
della
quale
il
Duce
sente
imperiosa
nostalgia
)
non
consente
di
tener
troppo
a
lungo
nel
cassetto
documenti
così
notevoli
,
quale
diremo
così
questo
processo
verbale
di
una
elevata
conversazione
con
un
così
eccezionale
uomo
,
ci
lasciamo
oggi
cogliere
dall
'
invincibile
desiderio
di
far
conoscere
ai
nostri
lettori
alcune
idee
fondamentali
che
il
Duce
ci
espose
sulla
sua
concezione
dello
Stato
e
del
Governo
.
Andammo
,
dunque
,
a
Palazzo
Chigi
e
fummo
ammessi
,
in
quel
sobrio
e
severo
salone
ove
il
Duce
attende
alla
sua
opera
infaticabile
.
Uno
di
noi
due
,
reduce
da
un
lungo
soggiorno
all
'
estero
,
non
aveva
mai
conosciuto
né
veduto
l
'
onorevole
Mussolini
.
Gliene
derivava
dunque
e
per
quella
sua
curiosità
e
per
la
necessità
spontanea
del
raffronto
con
altri
eminenti
uomini
politici
europei
coi
quali
aveva
avuta
frequenza
,
un
vivo
bisogno
di
studio
e
di
esame
della
sua
personalità
eccezionale
.
Né
quello
di
noi
due
fu
disilluso
.
V
'
è
nell
'
on
.
Mussolini
una
fascinazione
facile
e
imperiosa
che
costantemente
sovrasta
la
rudezza
breve
del
gesto
,
dell
'
espressione
e
del
pensiero
,
onde
il
visitatore
è
insieme
di
fronte
a
lui
compreso
di
rispetto
ed
entusiasta
di
ammirazione
.
La
burocrazia
.
L
'
on
.
Mussolini
,
dopo
aver
discorso
di
altri
numerosi
argomenti
così
si
espresse
sul
problema
della
burocrazia
:
Io
sono
l
'
imperatore
dell
'
impiegati
.
È
facile
l
'
ironia
sulla
«
pratica
»
.
Ma
la
pratica
è
una
petizione
,
è
un
bisogno
,
è
una
giustizia
.
Si
dice
molto
male
della
burocrazia
.
Ma
,
la
burocrazia
è
in
molta
parte
lo
Stato
.
In
fondo
,
il
Presidente
del
Consiglio
è
colui
il
quale
si
impone
di
venire
ogni
mattina
alle
10
,
davanti
al
proprio
tavolo
e
di
studiare
e
di
controllare
le
pratiche
.
La
burocrazia
è
sempre
migliore
di
quello
che
si
dipinge
.
È
una
forza
continua
e
quotidiana
dello
Stato
che
va
sapientemente
secondata
,
con
amore
e
senza
falsi
disprezzi
.
È
come
un
motore
gigantesco
,
il
quale
nei
primi
attimi
del
suo
funzionamento
,
ha
un
suo
ritmo
regolare
e
fervido
che
è
suscettibile
di
un
improvviso
arresto
...
Allora
intervengo
io
.
Spingo
una
leva
ed
il
motore
che
si
era
arrestato
oppure
girava
a
folle
,
sotto
l
'
impulso
di
quella
leva
s
'
ingrana
e
il
ritmo
ripiglia
regolare
...
Bisogna
controllarla
,
questa
macchina
che
in
fondo
è
lo
strumento
mirabile
e
agile
attraverso
il
quale
lo
Stato
si
perpetua
e
si
realizza
.
Volete
un
esempio
?
...
Io
ho
risolto
recentemente
un
grave
problema
d
'
importanza
nazionale
qui
in
questa
stanza
.
Erano
riuniti
degli
uomini
tutti
competenti
,
tutti
in
buona
fede
,
tutti
armati
delle
loro
proprie
buone
ragioni
.
Ma
,
naturalmente
,
per
il
contrasto
di
quella
loro
competenza
e
di
quella
loro
stessa
fede
,
la
risoluzione
del
problema
,
in
una
diversa
concezione
dei
doveri
del
Governo
che
non
sia
la
mia
,
avrebbe
richiesto
tempo
sufficiente
a
ridurre
ed
eliminare
quel
contrasto
medesimo
.
Ebbene
,
che
ho
fatto
io
?
Sono
andato
a
quella
porta
che
voi
vedete
,
l
'
ho
chiusa
,
mi
sono
messa
la
chiave
in
tasca
e
ho
detto
:
«
Signori
,
voi
non
uscirete
di
qua
prima
che
il
problema
sia
risolto
...
»
.
E
in
poche
ore
si
ebbe
la
soluzione
...
Presidente
,
ma
talvolta
non
basta
l
'
imposizione
del
fare
;
occorre
la
sicurezza
di
ben
fare
...
Appunto
,
con
la
stessa
facilità
con
cui
ho
chiuso
quel
giorno
la
porta
di
quella
stanza
,
io
andrò
un
giorno
sul
posto
a
riconoscere
se
si
è
«
ben
fatto
»
...
Perché
un
mucchio
di
pietrisco
,
una
palata
di
calce
,
una
distesa
di
rotaie
,
non
rappresentano
per
me
che
il
segno
rivelatore
e
necessario
della
progressiva
elevazione
di
questo
nostro
paese
che
,
quando
avrà
la
sua
agricoltura
prospera
,
la
sua
industria
operosa
,
il
suo
traffico
sicuro
,
il
suo
sottosuolo
esplorato
,
le
sue
mille
forze
naturali
ben
dirette
e
sfruttate
,
solo
allora
avrà
acquistato
il
valore
della
sua
vita
e
il
rispetto
del
suo
destino
...
Oggi
io
sento
che
l
'
Italia
è
su
questa
via
e
che
si
spezza
una
rete
tessuta
di
menzogne
demagogiche
per
cui
era
soffocato
e
fatto
incerto
il
bisogno
e
il
desiderio
degli
uomini
al
lavoro
e
alla
valorizzazione
immediata
del
loro
lavoro
...
Funzione
storica
del
capitalismo
.
In
verità
,
presidente
,
ci
sembra
che
questa
realtà
cominci
a
farsi
strada
anche
nel
nostro
paese
e
singolare
a
dirsi
proprio
per
effetto
di
un
fenomeno
rivoluzionario
quale
fu
il
fascismo
...
Bisogna
che
l
'
Italia
rapidamente
guarisca
dalle
sue
secolari
intossicazioni
per
porsi
sul
piano
dei
grandi
paesi
.
Io
non
sono
di
coloro
i
quali
pensano
che
la
funzione
e
la
missione
storica
del
capitalismo
siano
presso
ad
esaurirsi
.
Io
sono
anzi
d
'
avviso
totalmente
opposto
.
Noi
non
siamo
ancora
nella
storia
ma
solamente
nella
preistoria
del
capitalismo
.
Quando
si
pensi
che
in
Europa
oltre
alcuni
nuclei
capitalistici
in
Inghilterra
,
in
Francia
e
in
Germania
e
con
un
po
'
di
ritardo
ancora
embrionali
in
Italia
,
esistono
regioni
immense
e
ricche
come
la
Balcania
,
come
la
Russia
,
assolutamente
estranee
ai
coefficienti
della
moderna
organizzazione
capitalista
,
è
facile
capire
come
la
vera
e
propria
storia
del
capitalismo
non
sia
ancora
incominciata
o
sia
appena
all
'
inizio
.
Ma
non
basta
.
Pensate
che
vi
sono
nuovi
continenti
che
il
capitalismo
appena
ha
lambito
.
Pensate
al
giorno
in
cui
si
potrà
traversare
a
volo
l
'
Africa
dal
Mediterraneo
alla
Colonia
del
Capo
,
al
giorno
in
cui
nella
sterminata
immensità
dell
'
Asia
saranno
territori
di
rapido
e
intenso
sfruttamento
industriale
e
commerciale
da
parte
di
questo
capitalismo
che
appena
oggi
,
come
ho
detto
,
inizia
la
sua
funzione
storica
e
inevitabile
,
ed
allora
sarà
chiaro
che
questa
potrà
maturarsi
e
svolgersi
interamente
soltanto
nel
giro
di
qualche
secolo
...
Quando
il
capitalismo
avrà
valorizzato
le
immense
possibilità
e
capacità
del
nostro
paese
,
allora
soltanto
l
'
Italia
prenderà
il
suo
posto
e
assumerà
la
sua
propria
fisionomia
nel
quadro
delle
forze
componenti
l
'
equilibrio
mondiale
.
Il
Fascismo
giudicato
all
'
estero
.
Ella
ha
ragione
,
Presidente
,
questo
fervore
mirabilmente
innovatore
del
fascismo
è
ormai
inteso
all
'
estero
.
Sicuro
.
L
'
Europa
sente
oggi
che
in
Italia
governano
uomini
di
salda
mano
e
di
sicura
volontà
.
Quando
nei
giornali
stranieri
leggo
lunghi
articoli
dedicati
al
fatto
tanto
semplice
e
tanto
spontaneo
che
l
'
on
.
Mussolini
attraversa
il
paese
volando
per
otto
ore
ininterrotte
su
un
apparecchio
,
io
mi
rendo
conto
che
quelle
cronache
significano
che
l
'
Europa
non
si
è
ancora
avvezza
a
considerare
la
possibilità
che
il
Capo
di
un
Governo
abbandoni
il
wagon
-
salon
o
la
comoda
poltrona
presidenziale
,
per
la
carlinga
disagevole
di
un
apparecchio
aereo
...
Il
fascismo
all
'
estero
ha
ancora
diffidenze
a
sinistra
e
a
destra
:
a
sinistra
perché
si
dice
antidemocratico
e
antisocialista
,
a
destra
perché
esso
è
affermazione
di
valori
nazionali
,
in
contrasto
con
altri
opposti
e
concorrenti
valori
dello
stesso
genere
.
Ma
tutto
ciò
non
dispiace
anzi
conforta
chi
avverte
che
proprio
attraverso
questa
diffidenza
per
il
sistema
politico
,
si
fa
strada
il
riconoscimento
delle
virtù
e
dei
valori
nazionali
che
il
fascismo
rappresenta
.
La
resistenza
del
Fascismo
.
E
v
'
è
certamente
chi
si
illude
sulla
sua
caducità
.
Vero
.
Le
illusioni
che
fino
a
qualche
tempo
fa
furono
alimentate
nel
nostro
Paese
,
ebbero
una
eco
anche
all
'
estero
.
E
vi
fu
chi
condivise
quelle
illusioni
e
aspettò
ingenuamente
di
ora
in
ora
l
'
aprirsi
della
crisi
.
Ma
oggi
è
facile
avvertire
dovunque
,
alla
Camera
e
fuori
della
Camera
,
la
sensazione
che
il
mio
governo
«
durerà
ben
a
lungo
»
.
Non
v
'
è
maggior
forza
per
un
Governo
che
la
sua
«
certezza
di
durare
»
.
Nulla
recide
più
i
nervi
alla
opposizione
che
questo
senso
della
ineluttabile
stabilità
di
un
Governo
.
Lasciatemi
dirvi
qualcosa
che
vi
sembrerà
singolare
:
ma
la
stessa
capacità
di
resistenza
del
bolscevismo
in
Russia
consiste
soprattutto
in
questa
determinata
sicurezza
che
è
nei
suoi
governanti
,
di
«
durare
»
e
di
resistere
...
L
'
idea
dello
Stato
.
Il
Paese
appare
già
partecipe
di
questa
necessità
...
Sì
.
Il
Fascismo
ha
suscitato
e
rivelato
questa
coscienza
nazionale
italiana
,
in
cui
è
per
la
prima
volta
implicita
l
'
idea
della
coscienza
dello
Stato
,
forte
e
sovrano
.
Risaliamo
un
poco
nella
storia
di
questa
nostra
Italia
,
la
quale
fu
dapprima
una
popolazione
e
a
poco
a
poco
si
trasformò
in
popolo
.
Allo
scoppiare
della
guerra
essa
non
tardò
a
sentirsi
Nazione
e
fu
proprio
questa
coscienza
della
Nazione
che
fece
e
vinse
il
cimento
tremendo
.
Oggi
questa
coscienza
della
Nazione
diventa
insieme
coscienza
dello
Stato
.
Che
cosa
è
infatti
lo
Stato
?
È
la
coscienza
giuridica
della
Nazione
.
Il
Fascismo
è
sorto
ad
attuare
e
realizzare
questa
necessità
nova
ed
estrema
che
istintivamente
ha
presentito
:
che
una
Nazione
tanto
è
forte
e
tanto
vale
quanto
più
è
forte
e
vale
il
suo
Stato
.
Per
questa
ragione
io
mi
sono
preoccupato
di
costituire
con
ogni
mezzo
quella
coscienza
.
Sono
gli
strumenti
attivi
dello
Stato
che
conferiscono
al
popolo
la
certezza
della
sua
solidità
.
Per
esempio
:
io
sono
il
primo
Presidente
del
Consiglio
che
si
dica
orgoglioso
di
essere
insieme
il
capo
della
polizia
.
Per
questo
io
ho
migliorato
con
ogni
cura
le
condizioni
degli
agenti
rappresentativi
della
disciplina
e
della
forza
statale
;
voglio
e
spero
di
arrivare
a
suscitare
la
stessa
convinzione
popolare
per
la
quale
ad
esempio
in
Inghilterra
il
«
policeman
»
e
lord
Curzon
possono
ad
un
certo
momento
trovarsi
allo
stesso
livello
ed
esplicare
una
funzione
ugualmente
nobile
ed
importante
.
Il
carabiniere
è
lo
strumento
formidabile
e
sicuro
attraverso
cui
in
ogni
contingenza
,
giorno
per
giorno
l
'
uomo
umile
ed
il
potente
possono
vedere
realizzato
a
beneficio
della
superiore
armonia
sociale
,
la
volontà
e
l
'
imperio
dello
Stato
.
Il
Governo
è
un
fatto
di
volontà
.
Il
Governo
è
un
fatto
di
volontà
ed
io
opero
senza
smarrire
mai
il
senso
freddo
e
preciso
della
destinazione
di
quella
volontà
.
Ecco
perché
io
non
nutro
mai
fiducia
:
ossia
non
mi
abbandono
mai
ad
una
fiducia
aprioristica
e
sentimentale
.
Dopo
aver
lungamente
vagliato
la
realtà
attraverso
un
esame
implacabile
ed
assiduo
,
allora
soltanto
io
son
capace
di
provare
la
gioia
e
l
'
orgoglio
della
fiducia
.
Il
mio
Governo
è
solido
ed
è
forte
,
non
solo
per
l
'
immensa
forza
che
attraverso
il
fascismo
lo
nutre
,
ma
soprattutto
perché
esso
sempre
più
appare
e
si
rivela
interprete
ed
esponente
di
quella
magnifica
e
giovanile
volontà
nazionale
che
volle
,
fece
,
pago
,
vinse
la
guerra
.
Il
mio
può
dirsi
veramente
Governo
Nazionale
.
Poi
il
nostro
desiderio
di
ascoltare
ancora
il
Duce
dovette
cedere
alle
imperiose
esigenze
del
suo
lavoro
.