StampaQuotidiana ,
Chi
segue
i
lavori
della
conferenza
di
Parigi
ha
l
'
impressione
di
qualcosa
di
scucito
,
di
non
ordinato
,
di
errate
concezioni
intorno
all
'
importanza
relativa
ai
problemi
posti
in
discussione
.
I
giornali
recano
ora
nel
tempo
stesso
,
ad
esempio
,
due
notizie
diverse
;
secondo
la
prima
,
la
commissione
presieduta
da
Wilson
per
la
redazione
del
progetto
della
Società
delle
nazioni
sta
per
presentare
le
sue
conclusioni
ai
capi
di
governo
.
In
base
alla
seconda
,
un
'
altra
commissione
interalleata
si
sarebbe
pronunziata
in
favore
del
metodo
britannico
,
a
preferenza
dei
metodi
francese
e
americano
,
di
calcolo
e
ripartizione
delle
indennità
dovute
dal
nemico
.
D
'
altra
parte
si
sente
dire
che
comincerebbe
a
porsi
allo
studio
il
problema
della
ripartizione
delle
spese
di
guerra
fra
tutte
le
nazioni
alleate
ed
associate
in
ragione
della
capacità
rispettiva
di
sostenere
i
gravissimi
sacrifici
economici
imposti
dalla
guerra
.
Nel
frattempo
la
commissione
francese
del
bilancio
si
trova
dinanzi
un
problema
quasi
insolubile
:
provvedere
ad
una
spesa
annua
ordinaria
di
18
miliardi
di
franchi
invece
di
5
antebellici
,
e
trovare
50
miliardi
di
proventi
straordinari
con
cui
pagare
l
'
indennità
agli
smobilitati
(
6
miliardi
)
,
ritirare
le
monete
tedesche
ed
i
buoni
di
cassa
municipali
nelle
provincie
invase
e
nell
'
Alsazia
-
Lorena
(
4
miliardi
)
e
indennizzare
coloro
che
soffersero
danni
di
guerra
(
da
30
a
40
miliardi
)
.
In
Italia
la
commissione
del
bilancio
non
si
è
ancora
posto
un
consimile
problema
,
probabilmente
perché
il
cessato
ministro
del
tesoro
ha
preferito
nella
sua
ultima
esposizione
finanziaria
limitarsi
a
cifre
del
passato
,
astenendosi
da
una
compiuta
,
chiara
e
persuasiva
disamina
dell
'
avvenire
,
ed
il
nuovo
non
ha
ancora
avuto
modo
di
presentare
alla
camera
questo
necessario
calcolo
preventivo
che
sarebbe
salutarissimo
in
tanto
disfrenarsi
di
richieste
solo
in
parte
giustificate
e
solo
in
parte
provenienti
da
coloro
che
realmente
soffersero
in
causa
della
guerra
.
Quando
il
conto
verrà
,
non
sarà
per
l
'
Italia
meno
preoccupante
che
per
la
Francia
.
Mentre
così
i
problemi
finanziari
battono
alle
porte
,
i
capi
dei
governi
sembrano
disinteressarsene
,
facendoli
discutere
da
commissioni
secondarie
o
abbandonandoli
addirittura
,
come
quello
della
ripartizione
delle
spese
belliche
tra
gli
alleati
,
nel
limbo
delle
questioni
interessanti
,
le
quali
potranno
essere
messe
avanti
quando
i
«
maggiori
»
problemi
,
quelli
territoriali
,
saranno
stati
risoluti
.
Essi
non
hanno
torto
se
per
problemi
territoriali
si
intendono
quelli
dei
confini
della
Francia
e
dell
'
Italia
.
L
'
Alsazia
-
Lorena
e
l
'
Italia
irredenta
hanno
per
noi
un
così
grande
valore
politico
e
sentimentale
che
li
possiamo
,
li
dobbiamo
considerare
incommensurabili
con
qualsiasi
altro
valore
,
pure
rilevantissimo
.
Stanno
quei
valori
nazionali
troppo
in
alto
,
perché
qualsiasi
interesse
possa
da
lungi
esservi
paragonato
.
Ma
vi
sono
altri
valori
,
altri
problemi
i
quali
pure
sono
oggetto
di
attento
esame
da
parte
dei
capi
di
governo
,
che
occupano
anzi
il
loro
tempo
e
le
loro
cure
in
maniera
assorbente
,
eppure
potrebbero
,
anzi
dovrebbero
essere
trattati
congiuntamente
al
problema
preminente
e
preliminare
dell
'
equa
ripartizione
delle
spese
tra
gli
alleati
:
vogliamo
accennare
allo
schema
della
Società
delle
nazioni
ed
alla
sorte
delle
colonie
e
dei
territori
appartenenti
all
'
antico
impero
turco
.
Noi
non
vogliamo
negare
l
'
importanza
somma
né
dell
'
uno
né
dell
'
altro
problema
.
Ma
diciamo
che
solo
una
mentalità
antiquata
,
strettamente
politica
,
può
far
consistere
il
successo
,
la
vittoria
soltanto
nella
soluzione
più
o
meno
favorevole
di
problemi
coloniali
extraeuropei
;
solo
una
concezione
diplomatica
da
santa
alleanza
può
far
consistere
la
Società
delle
nazioni
in
un
progetto
più
o
meno
elegante
di
consigli
,
conferenze
,
corti
arbitrali
e
simili
congegni
.
Purtroppo
la
mentalità
degli
uomini
politici
è
in
generale
conformata
in
maniera
da
vedere
solo
l
'
aspetto
formale
o
esteriore
dei
problemi
.
Nelle
colonie
vedono
un
territorio
da
sottoporre
alla
bandiera
nazionale
;
nel
progetto
di
Società
delle
nazioni
un
formulario
per
risolvere
grandi
litigi
,
ma
sempre
litigi
,
come
li
concepisce
un
giurista
o
un
politico
parlamentare
.
In
realtà
si
tratta
di
ben
altro
.
Per
le
colonie
e
per
i
territori
dell
'
impero
turco
sembra
prevalere
l
'
idea
di
Wilson
che
il
governo
delle
colonie
è
una
missione
,
un
dovere
verso
le
popolazioni
incapaci
a
reggersi
da
se
medesime
;
un
dovere
della
cui
esecuzione
fa
d
'
uopo
rendere
conto
,
che
può
richiedere
,
in
molti
casi
,
notevoli
sacrifici
.
Ora
chi
non
vede
che
una
missione
cosiffatta
non
può
essere
assunta
da
stati
finanziariamente
esausti
,
incapaci
di
adempiere
innanzi
tutto
alla
missione
interna
di
elevare
i
propri
nazionali
a
una
più
alta
meta
materiale
e
morale
?
Come
può
un
popolo
dissanguato
e
povero
assumersi
l
'
ufficio
di
cavaliere
dell
'
umanità
nei
paesi
non
ancora
partecipanti
alla
civiltà
moderna
?
Se
questa
verità
essenziale
fosse
fatta
presente
dai
nostri
capi
di
governo
a
Wilson
,
questi
non
potrebbe
chiudere
gli
occhi
dinanzi
ad
essa
.
Non
potrebbe
dire
:
«
Assumetevi
l
'
onere
di
governare
l
'
Asia
minore
,
la
Siria
,
grandi
zone
dell
'
Africa
,
obbligandovi
a
non
imporre
tributi
a
vostro
favore
,
a
mantenere
il
regime
della
porta
aperta
,
mentre
gli
Stati
uniti
che
della
guerra
pochissimo
sentirono
l
'
onere
finanziario
,
verranno
coi
loro
commerci
a
godere
i
frutti
della
vostra
opera
di
pionieri
della
civiltà
»
.
Noi
siamo
persuasi
che
Wilson
non
farebbe
questo
discorso
;
anzi
farebbe
quello
contrario
.
Ma
occorre
che
la
questione
dell
'
equa
partecipazione
di
tutti
alle
spese
della
guerra
sia
posta
dai
capi
di
governo
nostri
.
Occorre
che
essi
si
spoglino
della
mentalità
politica
prettamente
territoriale
e
formale
,
e
guardino
alla
sostanza
delle
cose
:
essere
la
politica
coloniale
,
così
altamente
concepita
,
una
missione
,
la
quale
non
si
può
adempiere
senza
mezzi
adeguati
.
Così
per
la
Società
delle
nazioni
.
Non
trattasi
di
istituire
conferenze
,
consigli
e
corti
di
arbitrato
.
Quello
che
si
deve
costruire
è
un
governo
:
il
governo
degli
interessi
essenziali
dell
'
umanità
.
Gli
stati
sovrani
si
devono
spogliare
di
una
parte
della
loro
sovranità
;
riconoscere
che
vi
sono
rapporti
interstatali
,
soprannazionali
,
umani
,
che
non
possono
essere
regolati
dai
singoli
stati
e
neppure
da
conferenze
occasionali
di
ambasciatori
e
di
ministri
degli
esteri
con
compromessi
variabili
e
caduchi
.
Devono
essere
regolati
da
un
governo
unitario
,
che
inizialmente
proceda
forse
per
tentativi
e
timidamente
,
ma
sia
destinato
nel
suo
campo
proprio
e
senza
invadere
la
sovranità
delle
singole
nazioni
ad
acquistare
sempre
maggior
forza
ed
efficacia
.
Ora
quale
compito
immediato
più
alto
,
più
cementante
potrebbe
essere
affidato
al
nuovo
ente
soprannazionale
,
di
quello
di
liquidare
il
peso
dei
debiti
di
guerra
che
furono
appunto
incontrati
per
rendere
possibile
la
sua
creazione
,
per
garantire
l
'
umanità
contro
lo
spirito
di
dominazione
e
di
sopraffazione
?
Nessuno
stato
,
nessun
ente
pubblico
e
perciò
nessuna
Società
delle
nazioni
può
ritenersi
vitale
se
non
sorge
con
mezzi
finanziari
adeguati
a
raggiungere
i
suoi
fini
;
e
qual
fine
più
urgente
di
quello
di
pagare
le
spese
che
furono
sostenute
per
mettere
il
nuovo
ente
alla
luce
,
di
rinsaldare
l
'
armonia
fra
gli
stati
associati
,
la
quale
sarebbe
irrimediabilmente
guasta
se
gli
uni
uscissero
dall
'
impresa
comune
persuasi
di
essersi
impoveriti
,
mentre
gli
altri
serbavano
intatta
o
crescevano
la
loro
gagliardia
economica
?
Cieco
chi
non
vede
che
la
nuova
umanità
non
può
fondarsi
se
non
sul
granitico
fondamento
della
giustizia
;
cieco
ancor
più
chi
chiude
gli
occhi
alla
verità
fondandosi
solo
sulla
speranza
degli
indennizzi
che
i
nemici
dovranno
pagare
.
Le
indennità
verranno
in
un
volgere
più
o
meno
lungo
di
anni
,
in
misura
più
o
meno
ampia
,
se
e
quando
le
nazioni
sconfitte
riusciranno
a
riorganizzarsi
e
a
produrre
ricchezze
.
Ma
il
problema
delle
spese
di
guerra
è
un
problema
immediato
che
batte
alle
porte
,
che
non
tollera
indugi
;
che
deve
essere
discusso
tra
noi
associati
nell
'
impresa
comune
,
astrazione
fatta
dai
rimborsi
futuri
che
potranno
da
parte
nemica
essere
ottenuti
a
pro
della
cassa
comune
.
È
un
problema
di
giustizia
che
deve
essere
posto
preliminarmente
alla
discussione
dei
piani
di
ricostruzione
mondiale
,
destinati
altrimenti
alla
più
sconfortante
caducità
.
StampaQuotidiana ,
Molti
,
leggendo
le
narrazioni
delle
gesta
degli
eserciti
rivoluzionari
russi
ed
assistendo
allo
scatenarsi
dell
'
imperialismo
comunista
,
ritengono
che
i
comunisti
contradicano
così
ai
principii
della
loro
dottrina
umanitaria
e
pacifista
e
si
riducano
al
livello
degli
altri
partiti
,
che
si
sogliono
chiamare
individualistici
o
capitalistici
.
Si
riconosce
cioè
che
«
idealmente
»
il
socialismo
sarebbe
di
fronte
al
fatto
della
guerra
,
come
a
tanti
altri
fatti
della
vita
sociale
,
qualcosa
di
più
perfetto
delle
altre
dottrine
;
e
che
soltanto
le
deviazioni
della
dottrina
,
la
caparbietà
e
l
'
ostilità
dei
nemici
hanno
potuto
indurre
i
socialisti
russi
ad
usare
le
armi
,
per
respingere
colla
forza
le
violente
aggressioni
altrui
.
Tutt
'
al
più
,
si
giunge
ad
affermare
che
gli
uomini
sono
impari
alla
bellezza
della
loro
dottrina
;
che
tutto
il
mondo
è
paese
;
che
la
teoria
socialista
ha
per
ufficio
di
conquidere
all
'
interno
le
anime
semplici
,
ed
è
un
articolo
di
esportazione
destinato
ad
affievolire
la
resistenza
delle
nazioni
occidentali
,
facendovi
nascere
alleati
del
comunismo
e
rinnegatori
della
patria
,
pronti
a
render
facile
la
via
della
conquista
universale
ai
nuovi
tiranni
chiamati
Lenin
o
Trotzki
,
invece
che
Guglielmo
o
Nicola
.
Certamente
,
questa
spiegazione
,
fondata
sulla
debolezza
della
natura
umana
e
sulla
fragilità
delle
dottrine
ideali
,
quando
sono
in
contrasto
con
le
tendenze
fondamentali
dell
'
uomo
,
con
lo
spirito
di
violenza
,
di
dominazione
,
di
concupiscenza
della
roba
altrui
,
ha
un
certo
valore
.
Ma
è
un
valore
limitato
,
perché
,
riconoscendo
che
tutti
gli
uomini
sono
uguali
e
che
i
«
comunisti
»
russi
sono
rissosi
e
violenti
e
desiderosi
di
ricchezza
alla
pari
dei
«
capitalisti
»
occidentali
,
lascia
in
piedi
l
'
acclamata
eccellenza
del
comunismo
sull
'
individualismo
.
È
ben
noto
che
non
è
lecito
condannare
la
chiesa
cattolica
o
anglicana
o
luterana
o
calvinista
traendo
argomento
dalla
corruzione
e
dai
vizi
del
relativo
clero
.
Le
chiese
accusate
hanno
trionfalmente
risposto
che
i
vizi
dei
sacerdoti
non
distruggono
la
verità
della
fede
;
e
che
questa
anzi
rifulge
vieppiù
e
dura
eterna
,
nonostante
gli
occasionali
peccati
dei
suoi
indegni
sacerdoti
.
È
una
prova
attraverso
alla
quale
la
verità
deve
passare
,
per
dimostrare
meglio
la
sua
vigoria
immarcescibile
.
Così
è
del
verbo
comunistico
,
destinato
a
trionfare
malgrado
i
delitti
di
cui
si
è
macchiato
,
la
fame
che
lo
caratterizza
,
la
miseria
che
esso
diffonde
in
breve
ora
tra
le
popolazioni
,
le
guerre
imperialistiche
che
esso
scatena
.
Esso
è
la
verità
eterna
,
è
il
regno
della
felicità
avvenire
.
Pestilenze
,
carestie
,
guerre
sono
prove
passeggere
a
cui
il
proletariato
deve
assoggettarsi
,
per
instaurare
per
sempre
sulla
terra
il
regno
della
uguaglianza
e
della
felicità
diffusa
fra
tutti
gli
uomini
.
In
verità
,
invece
,
guerra
e
comunismo
sono
due
termini
logicamente
uniti
in
modo
strettissimo
.
La
guerra
è
un
fatto
connaturato
all
'
idea
comunistica
di
gran
lunga
più
che
all
'
idea
individualistica
.
L
'
individualismo
ripugna
all
'
idea
della
guerra
;
mentre
il
comunismo
quasi
spontaneamente
vi
si
adatta
.
La
guerra
deve
superare
gravi
ostacoli
per
essere
condotta
in
regime
individualistico
;
mentre
tali
ostacoli
non
esistono
in
una
società
comunistica
.
Una
prima
ragione
,
comune
ad
altre
tendenze
o
credenze
,
si
può
trovare
in
ciò
che
il
comunismo
è
una
fede
.
Un
popolo
,
il
quale
crede
di
avere
scoperta
ed
attuata
un
'
idea
nuova
,
tende
a
propagarla
,
a
diffonderla
tra
gli
altri
popoli
.
Maometto
ed
i
suoi
successori
inondarono
coi
loro
eserciti
l
'
Asia
minore
,
l
'
Africa
,
la
Spagna
,
minacciarono
l
'
intiera
Europa
,
giunsero
alle
porte
di
Vienna
,
perché
volevano
diffondere
un
'
idea
religiosa
nel
mondo
.
I
Cristiani
risposero
con
le
crociate
.
Nel
cinquecento
e
nel
seicento
gli
uomini
si
massacrarono
per
diffondere
o
difendere
credi
religiosi
.
La
Francia
conquistò
l
'
Europa
con
le
armi
di
Napoleone
,
ma
in
nome
degli
«
immortali
»
principii
della
rivoluzione
;
e
l
'
Europa
riuscì
a
debellare
Napoleone
solo
quando
poté
combatterlo
in
nome
del
principio
di
nazionalità
.
Il
comunismo
russo
è
una
fede
,
e
,
come
tutte
le
fedi
,
tende
ad
evangelizzare
i
popoli
,
con
la
persuasione
e
con
la
propaganda
,
e
,
se
occorre
,
anche
con
la
forza
.
Ma
v
'
è
di
più
.
Il
comunismo
non
è
solo
una
fede
legata
al
proselitismo
.
Esso
organizza
la
società
in
modo
adatto
,
mentre
l
'
individualismo
tende
ad
organizzarla
in
modo
disadatto
alla
guerra
.
È
questa
una
verità
la
quale
dottrinalmente
è
nota
e
pacifica
;
ma
la
quale
non
ha
ricevuto
nel
pubblico
tutta
l
'
attenzione
di
cui
è
meritevole
.
In
un
tipo
di
società
,
come
erano
quelle
esistenti
in
Europa
prima
del
1914
,
la
guerra
era
un
fatto
ripugnante
,
difficile
e
costoso
.
La
grande
massa
degli
uomini
viveva
di
lavoro
prestato
in
imprese
indipendenti
dallo
stato
,
ricavava
redditi
di
lavoro
o
di
possesso
di
terreni
o
di
esercizio
di
professioni
,
industrie
e
commerci
condotti
fuori
dall
'
ingerenza
dello
stato
.
In
una
società
siffatta
,
la
decisione
e
la
condotta
della
guerra
producono
un
trambusto
ragguardevole
e
debbono
superare
difficoltà
ed
opposizioni
vivissime
.
Bisogna
distogliere
gli
uomini
dalle
loro
occupazioni
solite
,
togliere
ad
essi
il
pane
di
bocca
,
mettere
sul
lastrico
le
loro
famiglie
e
quindi
concedere
loro
sussidi
alimentari
;
fa
d
'
uopo
strappare
professionisti
,
commercianti
ed
industriali
ai
loro
uffici
,
negozi
,
ed
imprese
;
dislocando
e
spesso
disorganizzando
e
rovinando
le
organizzazioni
le
quali
fin
allora
davano
da
vivere
alla
grande
massa
.
Per
ottenere
il
risultato
importa
istituire
imposte
gravi
e
contrarre
prestiti
onerosi
;
ossia
portare
via
ai
cittadini
una
parte
sul
reddito
o
persuaderli
a
dare
a
prestito
allo
stato
risparmi
che
avrebbero
preferito
spendere
od
impiegare
nelle
loro
aziende
private
.
La
guerra
perciò
non
può
essere
condotta
in
una
società
individualistica
senza
violentare
fortemente
le
abitudini
,
le
occupazioni
ed
i
guadagni
della
grandissima
massa
della
popolazione
.
Con
ciò
non
si
vuole
condannare
tutte
le
guerre
;
ma
solo
mettere
in
chiaro
come
l
'
ordinamento
individualistico
della
società
implichi
l
'
esistenza
di
ostacoli
molteplici
allo
scatenarsi
di
guerre
dovute
al
capriccio
degli
uomini
di
governo
.
Guardisi
invece
ad
una
società
comunistica
.
Attraverso
a
tutte
le
varie
definizioni
che
se
ne
possono
dare
,
a
tutti
i
tipi
svariatissimi
che
furono
immaginati
o
tentati
nelle
varie
epoche
storiche
,
una
caratteristica
tendenziale
è
innegabile
ed
è
dominatrice
:
al
posto
delle
professioni
,
imprese
e
commerci
liberamente
esercitati
dagli
individui
senza
ingerenza
dello
stato
,
il
comunismo
mette
imprese
statali
o
comunali
o
corporative
,
esercitate
secondo
criteri
di
presunto
interesse
comune
,
da
uomini
i
quali
non
lavorano
in
vista
di
un
profitto
o
di
un
onorario
liberi
,
ma
di
uno
stipendio
pagato
dalla
pubblica
organizzazione
.
Ci
sono
ministeri
o
commissariati
centrali
i
quali
ordinano
ai
commissariati
o
consigli
(
soviet
)
od
organizzazioni
locali
che
cosa
si
deve
produrre
o
coltivare
;
come
e
che
cosa
si
deve
trasformare
.
Lo
stato
ha
esso
,
normalmente
,
in
mano
la
vita
economica
dei
cittadini
;
esso
li
indirizza
al
fine
che
il
governo
od
i
consigli
ritengono
necessario
.
In
una
società
di
questo
tipo
,
la
guerra
è
una
operazione
infinitamente
meno
difficile
a
deliberare
ed
a
condurre
che
in
una
società
capitalistica
.
Non
si
tratta
più
di
dislocare
nulla
,
di
sopprimere
,
con
perdite
per
gli
uni
e
vantaggi
per
gli
altri
,
aziende
floride
per
crearne
altre
destinate
alla
guerra
.
Non
si
toglie
il
pane
di
bocca
a
nessuno
e
non
si
devono
mettere
imposte
e
far
debiti
.
Gli
uomini
sono
già
impiegati
dello
stato
.
Che
cosa
importa
ad
essi
di
lavorare
a
produrre
cereali
ovvero
munizioni
?
La
paga
corre
lo
stesso
.
Invece
di
mettere
imposte
,
il
commissario
degli
approvvigionamenti
ha
solo
da
dare
una
razione
di
cibi
e
di
vestiti
minore
ai
civili
ed
una
alquanto
più
abbondante
ai
soldati
.
La
macchina
bellica
funziona
con
un
attrito
infinitamente
minore
che
in
una
società
individualistica
.
La
guerra
ultima
è
la
prova
delle
verità
ora
accennate
.
L
'
Inghilterra
e
gli
Stati
uniti
furono
i
due
paesi
in
cui
più
si
stentò
a
costruire
il
meccanismo
di
guerra
ed
a
persuadere
gli
uomini
che
bisognava
imbracciare
le
armi
,
perché
erano
i
due
paesi
in
cui
il
tipo
individualistico
della
società
era
più
sviluppato
ed
in
cui
l
'
ingerenza
dello
stato
nella
vita
economica
era
minima
.
Germania
ed
Austria
-
Ungheria
erano
già
stati
a
tipo
tendenzialmente
socialistico
,
con
una
burocrazia
forte
e
con
ingerenze
diffuse
dello
stato
negli
affari
privati
,
sicché
l
'
apparecchio
bellico
poté
entrare
in
azione
istantaneamente
.
Oggi
,
per
fortuna
,
la
Russia
è
comunistica
solo
alla
superficie
ed
a
chiazze
:
nelle
grandi
città
ed
in
alcune
zone
industriali
.
Le
campagne
resistono
o
si
trasformano
in
senso
individualistico
.
Tuttavia
,
l
'
esercito
,
in
mezzo
al
dissolvimento
universale
,
funziona
,
perché
esso
è
un
organo
connaturato
ad
una
società
in
cui
l
'
impulso
a
fare
viene
dal
governo
e
non
dai
privati
.
A
torto
,
dunque
,
coloro
i
quali
amano
la
pace
guardano
al
comunismo
.
È
questa
una
di
quelle
tante
illusioni
di
cui
vivono
gli
uomini
.
Il
comunismo
è
assai
più
adatto
a
fare
la
guerra
dell
'
individualismo
.
Garanzie
assolute
contro
le
guerre
non
esistono
;
ma
è
certamente
tanto
più
difficile
che
una
guerra
scoppi
quanto
meno
il
governo
domina
la
vita
dei
cittadini
,
quanto
meno
esso
ha
normalmente
il
diritto
di
regolarne
le
occupazioni
;
quanto
più
grande
è
il
numero
degli
uomini
i
quali
vivono
di
una
vita
indipendente
da
quella
dello
stato
,
epperciò
atti
ad
opporre
resistenza
alle
voglie
dei
governi
.
StampaQuotidiana ,
Divertenti
,
questi
comunisti
russi
,
i
quali
si
servono
delle
note
diplomatiche
per
fare
la
polemica
contro
la
società
capitalistica
.
Non
hanno
ancora
finito
di
mistificare
l
'
Europa
con
la
leggenda
del
blocco
,
il
quale
sarebbe
la
causa
della
miseria
e
delle
sofferenze
del
popolo
russo
,
che
già
ripetono
il
volgare
sofisma
di
Carlo
Marx
per
dimostrare
che
il
loro
è
il
solo
governo
democratico
,
pacifista
,
sincero
ed
umanitario
.
A
sentire
essi
ed
i
loro
ripetitori
italiani
,
l
'
Europa
si
troverebbe
divisa
economicamente
in
due
campi
:
rigurgitante
l
'
occidente
di
prodotti
industriali
,
che
non
sa
come
collocare
,
mentre
le
popolazioni
operaie
languono
per
mancanza
di
pane
e
di
alimenti
;
pane
ed
alimenti
i
quali
abbondano
invece
nella
Russia
,
assetata
di
tessuti
,
di
macchine
,
di
locomotive
.
In
mezzo
,
ad
impedire
lo
scambio
vicendevole
,
il
blocco
anglo
-
francese
,
il
quale
costringe
i
russi
a
mancar
di
vestiti
e
gli
occidentali
a
pagare
il
pane
caro
agli
alleati
d
'
America
.
Sarebbe
certamente
utile
,
a
dimostrare
la
fatuità
di
questa
leggenda
,
che
il
blocco
fosse
abolito
,
senza
compensi
e
senza
condizioni
.
Salvo
una
:
che
gli
scambi
fra
Russia
sovietista
e
l
'
Europa
occidentale
dovessero
farsi
sulla
base
di
merce
contro
merce
,
grano
contro
macchine
,
canape
contro
tessuti
,
petrolio
contro
locomotive
.
L
'
ultima
mistificazione
che
si
apparecchia
dai
comunisti
russi
contro
le
nazioni
produttrici
di
cose
veramente
utili
è
quella
di
offrirci
in
cambio
i
resti
di
quelle
riserve
di
oro
e
di
platino
che
i
comunisti
hanno
ereditato
dal
regime
czarista
.
Dopo
aver
distrutta
la
vecchia
organizzazione
dei
trasporti
,
del
commercio
e
dell
'
industria
,
i
comunisti
vogliono
riattrezzarsi
a
buon
mercato
dandoci
qualche
miliardo
di
rubli
d
'
oro
e
qualche
quintale
di
platino
.
Se
i
governi
d
'
Europa
hanno
ancora
una
certa
consapevolezza
delle
conseguenze
dannose
che
in
un
paese
produce
l
'
abbondanza
della
moneta
,
essi
debbono
imitare
,
sebbene
in
ritardo
,
il
saggio
bando
che
la
Svezia
inflisse
all
'
oro
durante
la
guerra
.
Che
la
circolazione
aumenti
per
la
soverchia
emissione
di
cartamoneta
,
come
nei
paesi
belligeranti
o
per
l
'
improvviso
afflusso
di
oro
,
come
nei
paesi
neutrali
,
Stati
uniti
,
Olanda
,
Scandinavia
,
gli
effetti
sono
gli
stessi
:
aumento
dei
prezzi
,
malcontento
delle
masse
,
convulsioni
rivoluzionarie
.
Forse
i
comunisti
russi
non
hanno
riflettuto
al
carattere
diabolico
dei
loro
piani
di
scambio
di
oro
contro
merci
;
ma
è
certo
che
l
'
Europa
occidentale
non
ha
nessun
interesse
a
scambiare
le
sue
buone
merci
contro
una
massa
inutile
di
oro
,
la
quale
,
dannosa
per
se
stessa
,
parrebbe
inoltre
giustificare
l
'
ulteriore
danno
di
nuove
emissioni
cartacee
,
in
apparenza
garantite
da
una
maggiore
riserva
metallica
.
Se
i
russi
vogliono
i
tessuti
,
le
macchine
,
le
locomotive
,
i
medicinali
,
il
sapone
dell
'
occidente
,
li
abbiano
pure
,
senza
difficoltà
e
senza
restrizioni
.
Ma
li
paghino
in
buone
merci
,
in
grano
,
in
petrolio
,
in
nafta
,
in
canapa
,
di
cui
essi
affermano
di
avere
tanta
abbondanza
;
non
mai
in
strumenti
di
nuovi
rialzi
di
prezzi
e
di
malcontento
delle
masse
.
Vedremo
che
cosa
e
quanto
essi
sapranno
darci
per
fare
i
loro
acquisti
.
Speriamo
che
ci
diano
qualche
cosa
di
più
delle
famigerate
4000
tonnellate
di
grano
,
non
si
sa
con
quanta
fatica
messe
insieme
nei
magazzini
di
Odessa
e
delle
provincie
vicine
e
neppure
bastevoli
per
coprire
il
fabbisogno
per
l
'
Italia
di
12
ore
di
importazione
di
frumento
dall
'
estero
!
La
esperienza
dei
fatti
ci
dirà
se
il
blocco
dell
'
intesa
o
la
incapacità
propria
a
produrre
sia
la
causa
della
carestia
e
della
miseria
in
cui
si
dibatte
il
popolo
russo
rovinato
dalla
oligarchia
che
si
è
impadronita
del
potere
sotto
la
bandiera
del
comunismo
.
I
commissari
di
Mosca
si
offendono
a
sentirsi
accusare
di
oligarchia
.
Le
loro
note
diplomatiche
ritorcono
l
'
accusa
contro
l
'
intesa
e
specialmente
contro
l
'
Inghilterra
.
Oligarchia
noi
,
che
siamo
tutti
uguali
,
noi
che
,
se
patiamo
la
fame
,
la
patiamo
tutti
insieme
,
d
'
accordo
e
felici
nella
nostra
povertà
,
condizione
necessaria
alla
creazione
di
una
società
più
alta
e
più
santa
nell
'
avvenire
!
No
.
Oligarchici
sono
i
governi
dell
'
occidente
,
dove
,
secondo
Cicerin
,
1.250.000
persone
si
spartiscono
585
milioni
di
lire
-
sterline
di
reddito
all
'
anno
(
alla
pari
dei
cambi
11.700
lire
italiane
a
testa
in
media
)
,
altre
3.750.000
se
ne
spartiscono
245
milioni
(
1630
lire
a
testa
)
e
infine
i
restanti
30
milioni
di
poveri
hanno
solo
un
reddito
di
880
milioni
di
lire
-
sterline
(
750
lire
italiane
a
testa
all
'
anno
in
media
)
.
Non
è
un
'
ingiustizia
che
mentre
ogni
membro
di
famiglia
ricca
ha
a
sua
disposizione
11.700
lire
,
i
componenti
il
medio
ceto
abbiano
solo
1630
lire
e
quelli
delle
famiglie
povere
appena
750
lire
?
Non
è
più
bello
lo
spettacolo
di
una
società
dove
,
mettendo
tutte
le
ricchezze
ed
i
redditi
in
monte
,
ogni
uomo
riceve
la
sua
giusta
quota
parte
di
1
miliardo
e
710
milioni
di
lire
-
sterline
di
reddito
annuo
totale
divisi
per
135
milioni
di
persone
ossia
il
quoziente
medio
di
lire
italiane
1220
all
'
anno
di
reddito
?
Alla
giustizia
della
divisione
del
reddito
in
parti
uguali
non
credono
ora
nemmeno
più
i
comunisti
russi
.
Ben
lungi
dall
'
ostinarsi
a
volere
assegnare
a
tutti
gli
uomini
l
'
identico
salario
a
reddito
medio
lire
1220
invece
dei
tre
diversi
quozienti
da
essi
rimproverati
all
'
Inghilterra
in
lire
11700
,
lire
1630
e
750
rispettivamente
per
le
tre
classi
dei
ricchi
,
mediocri
e
poveri
essi
hanno
cominciato
ad
assegnare
razioni
diverse
di
cibo
e
di
altre
cose
necessarie
ai
lavoratori
manovali
,
a
quelli
intellettuali
ed
ai
borghesi
(
e
che
altro
sono
le
razioni
diverse
fuorché
espressioni
gregge
,
in
natura
,
di
cifre
diverse
di
reddito
?
)
;
e
quindi
,
sorpassato
il
periodo
transitorio
di
sterminio
della
borghesia
per
mezzo
della
fame
,
hanno
adottato
il
metodo
permanente
dei
salari
a
trattamenti
diversi
per
i
tecnici
o
dirigenti
e
per
i
semplici
lavoratori
normali
.
Che
cosa
sono
le
promesse
senza
fine
e
gli
inviti
pressanti
e
le
offerte
di
salari
vistosi
ai
tecnici
superstiti
della
Russia
ed
a
quelli
europei
di
buona
bocca
se
non
il
riconoscimento
lampante
che
a
merito
diverso
,
a
qualità
diverse
debbono
corrispondere
compensi
e
salari
differenti
?
Le
critiche
rivolte
alla
sperequazione
fra
i
redditi
inglesi
di
11.700
,
1630
e
750
lire
suonano
falso
in
bocca
di
gente
che
ha
riconosciuto
la
giustizia
e
la
necessità
di
differenze
ben
più
profonde
nelle
rimunerazioni
dei
collaboratori
della
produzione
.
Ma
rispondono
i
comunisti
nelle
loro
note
diplomatiche
di
propaganda
noi
paghiamo
i
salari
alti
a
chi
dirige
,
al
tecnico
esperto
,
non
al
capitalista
ozioso
che
sfrutta
il
lavoro
altrui
.
Anche
ciò
non
è
vero
.
Che
cosa
sono
le
concessioni
di
boschi
,
di
miniere
,
di
ferrovie
che
essi
sono
disposti
a
fare
,
sia
pure
sotto
il
manto
di
sorveglianze
governative
,
ai
capitali
europei
ed
americani
,
se
non
il
riconoscimento
che
non
bastano
i
lavoratori
ed
i
tecnici
a
produrre
,
ma
occorre
anche
il
capitale
;
e
che
il
capitale
non
si
ottiene
senza
un
risparmio
precedente
e
il
risparmio
non
si
fa
o
almeno
non
si
fa
nella
quantità
voluta
,
senza
la
promessa
di
un
interesse
?
Un
interesse
,
i
bolscevichi
sono
disposti
a
pagarlo
al
capitale
che
li
aiuti
a
salvarli
dalle
distrette
presenti
.
Imitatori
dei
vecchi
canonisti
medievali
,
i
quali
volevano
salvare
insieme
il
precetto
di
Cristo
:
mutuum
date
nihil
inde
sperantes
e
la
necessità
di
consentire
l
'
interesse
,
se
si
voleva
far
venir
fuori
il
capitale
,
i
bolscevichi
,
sofisti
abilissimi
,
inventeranno
qualche
nuovo
nome
da
dare
all
'
interesse
.
Ma
si
può
star
sicuri
che
,
nome
a
parte
,
accetteranno
ed
hanno
anzi
già
accettato
il
fatto
indeprecabile
e
benefico
.
Chi
invero
si
lamenta
e
si
scandalizza
nel
vedere
che
vi
sono
tre
classi
sociali
le
quali
hanno
,
a
detta
di
Cicerin
e
compagni
,
rispettivamente
11700
,
1630
e
750
lire
italiane
di
reddito
a
testa
all
'
anno
fa
all
'
incirca
lo
stesso
ragionamento
di
colui
il
quale
stupisce
nel
vedere
che
una
lettera
paga
ugualmente
25
centesimi
ad
essere
spedita
da
Milano
a
Monza
come
da
Milano
a
Girgenti
.
Pochi
chilometri
in
un
caso
e
1600
nell
'
altro
!
Dove
è
la
giustizia
comparativa
?
Quando
verso
il
1830
in
Inghilterra
fu
sostituito
il
diritto
fisso
di
lo
centesimi
agli
svariatissimi
prezzi
di
trasporto
delle
lettere
a
seconda
della
distanza
,
vi
furono
molti
che
gridarono
all
'
ingiustizia
.
Fu
risposto
trionfalmente
che
,
a
voler
far
pagare
tariffe
diverse
,
si
perdeva
tanto
tempo
per
controllare
e
pesare
ogni
singola
lettera
e
misurare
le
distanze
,
che
lo
speditore
da
Milano
a
Monza
avrebbe
bensì
ora
la
soddisfazione
di
veder
pagare
5
lire
al
compaesano
speditore
della
lettera
a
Girgenti
,
ma
a
costo
di
pagar
lui
stesso
50
centesimi
e
di
sapere
che
la
lettera
sarebbe
ricevuta
a
destinazione
con
tre
o
quattro
giorni
di
ritardo
.
Così
è
:
il
buon
mercato
dei
25
centesimi
si
ottiene
solo
a
prezzo
dell
'
apparente
ingiustizia
di
pagare
tutti
la
medesima
somma
.
Parimenti
,
chi
ha
un
reddito
solo
di
750
lire
all
'
anno
può
impazientirsi
nel
vedere
i
redditi
altrui
più
alti
di
1630
ed
11700
lire
.
Ma
la
sua
è
una
impazienza
infondata
.
Se
questa
sperequazione
non
esistesse
,
il
suo
reddito
non
sarebbe
di
750
lire
.
No
.
Questo
è
un
semplice
risultato
aritmetico
di
una
divisione
,
in
cui
si
suppone
il
fattore
dividendo
immutato
.
Nella
realtà
,
se
si
facesse
la
divisione
in
parti
uguali
,
il
dividendo
non
rimarrebbe
immutato
.
Se
ne
sono
accorti
i
comunisti
russi
quando
hanno
veduto
che
la
produzione
andava
a
rotta
di
collo
se
non
si
provvedeva
a
dare
stipendi
e
poteri
adeguati
ai
tecnici
ed
ai
dirigenti
.
Se
si
tolgono
le
remunerazioni
maggiori
ai
più
abili
e
ai
più
volonterosi
,
il
quoziente
comune
non
sarebbe
,
non
che
di
1220
lire
,
neppure
l
'
altro
di
750
lire
.
Probabilmente
si
ridurrebbe
alla
metà
,
al
terzo
,
al
quarto
.
La
scelta
non
è
fra
l
'
avere
750
ovvero
1220
lire
;
ma
tra
il
riconoscere
la
necessità
e
la
giustizia
delle
cifre
differenti
di
11700
,
1630
e
750
lire
ovvero
l
'
adattarsi
alle
300
od
alle
200
lire
e
forse
meno
per
tutti
.
Ciò
non
solo
rispetto
ai
salari
differenti
per
diversi
lavori
,
ma
ai
compensi
per
il
capitale
.
Le
11
700
lire
di
reddito
individuale
di
cui
,
secondo
Cicerin
,
la
classe
ricca
gode
in
Inghilterra
,
si
hanno
e
durano
solo
finché
ed
a
condizione
che
la
medesima
classe
ricca
non
consumi
e
non
goda
le
sue
11700
lire
,
ma
ne
dedichi
una
parte
ed
una
parte
notevole
al
risparmio
.
Questo
è
il
segreto
della
prosperità
inaudita
a
cui
l
'
economia
mondiale
era
giunta
prima
della
guerra
:
l
'
esistenza
di
una
classe
,
la
cui
forza
e
la
cui
potenza
era
condizionata
assolutamente
al
servigio
che
essa
rendeva
alla
società
intiera
col
rinunciare
al
godimento
di
una
parte
dei
propri
redditi
.
Cicerin
nel
suo
grottesco
linguaggio
di
rimasticatore
del
famigerato
primo
capitolo
del
Capitale
di
Carlo
Marx
descrive
la
società
occidentale
composta
di
moltitudini
lavoranti
a
beneficio
di
una
oligarchia
di
capitalisti
.
È
necessario
dire
che
tutto
ciò
è
un
frusto
sofisma
;
che
il
capitale
non
vive
affatto
a
spese
d
'
altri
;
che
è
altrettanto
legittima
la
remunerazione
data
al
risparmio
come
quella
data
al
lavoro
;
che
il
voler
negare
il
4
od
il
5%
od
altro
saggio
corrente
al
capitale
equivale
a
negare
l
'
attuale
compenso
al
lavoro
;
che
il
voler
togliere
le
11700
lire
di
reddito
al
ricco
,
significa
ridurre
la
porzione
del
povero
da
750
a
300
o
200
lire
.
Come
è
accaduto
in
Russia
e
come
accadrà
sempre
ineluttabilmente
,
ovunque
si
voglia
ripetere
il
medesimo
esperimento
.
Il
vero
pericolo
non
è
nella
differenza
dei
redditi
e
nel
compenso
al
capitale
;
è
nella
differenza
che
in
talune
società
si
incontra
tra
pochi
esorbitatamente
ricchi
e
moltitudini
di
poveri
privi
di
ogni
fortuna
.
Questa
era
in
parte
la
situazione
socialmente
pericolosa
della
Russia
,
dove
mancava
una
diffusa
classe
media
e
dove
ad
una
classe
latifondista
ed
industriale
strapotente
si
contrapponeva
un
contadiname
collettivista
ignorante
ed
un
proletariato
cittadino
facile
alle
esaltazioni
.
Se
la
crisi
sociale
cominciata
nel
1917
in
Russia
rimedierà
a
questa
situazione
instabile
,
creando
una
nazione
di
piccoli
proprietari
a
decine
di
milioni
,
di
ex
bolscevichi
divenuti
borghesi
e
di
tecnici
trasformati
in
industriali
intraprendenti
,
ossia
se
essa
creerà
una
società
simile
a
quella
occidentale
,
essa
finirà
per
essere
socialmente
benefica
.
In
occidente
,
in
Germania
,
in
Italia
,
in
Francia
ed
in
Inghilterra
non
abbiamo
bisogno
di
passare
attraverso
a
questa
crisi
.
La
trasformazione
sociale
è
già
avvenuta
.
I
poveri
sono
meno
poveri
che
in
Russia
;
i
ricchi
sono
meno
isolati
e
meno
emergenti
ed
in
mezzo
esiste
un
vastissimo
e
profondo
strato
medio
,
di
cui
in
Russia
non
si
aveva
alcuna
traccia
.
In
occidente
occorre
e
basta
che
la
evoluzione
economica
naturale
ed
una
saggia
legislazione
continuino
a
smussare
gli
angoli
,
a
temperare
le
punte
estreme
e
ad
accentuare
il
carattere
di
democrazia
varia
,
progressiva
,
intraprendente
per
capitali
nuovi
e
produttiva
per
lavoro
esperto
che
innanzi
alla
guerra
essa
stava
assumendo
in
maniera
ognora
più
accentuata
.