StampaPeriodica ,
S
'
è
meravigliato
più
d
'
uno
e
risentito
perché
G.A.
Borgese
,
critico
laureato
ed
autore
pontificante
nel
tempio
delle
patrie
lettere
,
va
scoprendo
a
Parigi
i
numi
della
letteratura
contemporanea
,
che
si
chiamano
Bourget
,
Gide
,
Proust
e
han
cenacoli
come
1'Europe
,
la
Revue
des
deux
mondes
o
la
N
.
R
.
F
.
Occorreva
proprio
,
mi
domando
,
che
il
prof
.
Borgese
,
noto
per
il
connaturato
antifascismo
,
andasse
a
Parigi
,
e
proclamasse
sul
Corriere
della
Sera
(
antifascista
per
definizione
)
che
la
Francia
è
l
'
ombelico
della
letteratura
moderna
,
la
Mecca
dell
'
ingegno
,
l
'
Everest
dell
'
Arte
;
tutto
questo
occorreva
per
sapere
che
il
pubblico
italiano
che
legge
,
e
quello
men
numeroso
,
ma
non
perciò
men
pericoloso
,
che
scrive
,
pende
dalla
penna
degli
scrittori
di
Francia
.
L
'
italiano
che
sapendo
leggere
crede
d
'
esser
colto
,
ritiene
indispensabile
avere
nella
sua
libreria
un
certo
numero
di
volumi
francesi
,
ed
è
orgoglioso
se
può
in
conversazione
dire
il
suo
giudizio
,
sull
'
ultimo
libro
di
Bourget
,
o
almeno
,
in
mancanza
di
meglio
,
di
Dékobra
,
il
romanziere
dalle
tirature
folli
.
Questo
fascino
francese
è
il
segno
di
uno
smaccato
e
pacchiano
provincialismo
,
che
sopravvive
fra
noi
.
La
verità
è
amara
,
ma
riconosciamola
francamente
:
la
gran
parte
degli
italiani
d
'
oggi
usano
a
parole
tutta
la
loro
fierezza
,
ma
non
dànno
un
'
oncia
del
loro
sangue
al
cervello
per
farlo
italianamente
pensare
e
operare
.
Il
prof
.
Borgese
è
soltanto
l
'
antesignano
e
il
maestro
riconosciuto
e
consacrato
di
questa
pigra
borghesissima
Italia
che
non
riesce
a
guarire
oggi
come
ieri
dal
suo
mal
francese
.
StampaPeriodica ,
Bragaglia
è
stato
in
Germania
e
racconta
le
sue
impressioni
di
Berlino
.
"
I
teatri
di
propaganda
comunista
diffondono
idee
e
fanno
polemiche
,
criticano
con
la
caricatura
,
esaltano
col
simbolismo
.
Il
pubblico
che
li
frequenta
,
pagando
la
poltrona
una
cinquantina
di
lire
,
è
il
pubblico
più
grasso
borghese
che
si
possa
vedere
a
Berlino
.
Contentoni
,
tutti
battono
le
mani
come
matti
.
Per
giunta
al
terz
'
atto
dànno
di
fiato
all
'
entusiasmo
,
acclamando
il
lavoro
e
gli
interpreti
,
con
inequivocabile
voto
.
"
In
maggioranza
si
pensa
,
son
tutti
comunisti
gli
spettatori
!
"
È
chic
oggi
a
Berlino
,
l
'
affermare
di
essere
comunisti
.
Signore
svenevoli
e
signorini
per
dancings
,
vi
dicono
di
essere
comunisti
;
come
ieri
a
Parigi
si
dicevano
relativiste
le
aristocratiche
dame
improvvisatesi
uditrici
di
filosofia
.
"
Ma
la
verità
vera
è
che
questo
entusiasmo
si
limita
agli
applausi
in
teatro
.
È
tutto
snob
.
Oggi
,
vedete
,
son
comunisti
,
ma
la
rivoluzione
,
come
la
guerra
,
non
la
vorrebbe
sul
serio
nessuno
.
Se
no
,
addio
panciate
di
delicatessen
,
al
suono
dei
saxofoni
e
al
tepore
dei
termosifoni
!
"
Ma
intanto
,
gran
ressa
alle
commedie
di
tendenza
politica
.
"
Qui
bisogna
veramente
domandarsi
se
si
tratta
di
incoscienza
borghese
o
di
disprezzo
per
il
famoso
bolscevismo
che
ogni
tanto
spunta
in
Germania
,
ma
non
si
decide
mai
ad
attaccare
.
Tuttavia
il
fenomeno
è
interessante
e
in
fondo
credo
che
ci
sia
nell
'
animo
dei
tedeschi
molta
sicurezza
di
se
stessi
e
molta
incredulità
verso
il
comunismo
.