StampaPeriodica ,
Il
Duce
ha
parlato
chiaramente
a
Marconi
:
si
trattava
di
farsi
intendere
agli
intellettuali
.
E
non
più
ai
vecchi
parrucconi
dei
tempi
passati
,
ma
agli
svariati
scienziati
moderni
più
sordi
forse
dei
primi
,
ché
non
v
'
è
peggior
sordo
di
chi
non
vuole
intendere
.
E
per
farsi
intendere
bisognava
parlar
chiaro
e
il
Duce
s
'
è
espresso
chiaramente
e
anche
severamente
.
Il
discorso
di
Bologna
al
Congresso
della
Scienza
definiva
un
programma
:
la
recente
lettera
lo
impone
.
Due
sono
i
termini
:
abolizione
della
scienza
parolaia
,
congressista
e
sconclusionata
,
costruzione
fascista
di
una
scienza
organata
e
leale
:
alle
manifestazioni
d
'
un
certo
peso
,
alla
grancassa
della
scienza
che
sono
i
congressi
,
l
'
imposizione
di
un
programma
se
-
vero
,
ordinato
e
produttivo
.
Chi
aveva
preparato
qualche
orazione
scientifica
per
il
prossimo
congresso
,
peggio
per
lui
,
la
può
rinchiudere
nel
cassetto
:
meno
parole
e
più
fatti
.
Il
Duce
a
Bologna
definiva
con
esattezza
i
confini
d
'
azione
della
scienza
,
stabiliva
la
meta
della
ricerca
scientifica
.
L
'
idea
sua
,
perfettamente
latina
,
s
'
allacciava
alla
sana
tradizione
scientifica
italiana
ampliandola
in
nuova
sintesi
.
Quanta
meraviglia
e
che
lezione
per
molti
!
Su
basi
solide
,
d
'
antica
esperienza
,
il
Duce
ha
dato
mano
al
suo
programma
di
costruzione
:
che
gli
scienziati
diano
ora
il
materiale
buono
e
ben
ordinato
.
Senza
materiale
buono
e
senza
ordine
non
vi
è
possibilità
di
costruzione
.
Alla
produzione
individuale
che
sfugge
alla
sintesi
e
al
controllo
è
necessario
sostituire
la
produzione
di
scuola
.
La
famiglia
per
il
viver
civile
,
la
scuola
per
la
scienza
.
E
la
scuola
sia
il
centro
più
piccolo
dell
'
attività
scientifica
,
la
base
unitaria
di
una
nuova
gerarchia
che
salderà
tra
loro
i
vani
rami
della
scienza
.
Inutile
illuder
-
si
,
i
geni
anche
in
Italia
non
si
trovano
a
tutte
le
cantonate
,
e
poi
in
gerarchia
vi
è
un
posto
per
tutti
.
La
gerarchia
fascista
vuole
e
deve
essere
gerarchia
di
valori
spirituali
.
Che
vengano
i
geni
,
ne
abbiamo
bisogno
.
Lasciamo
a
una
scienza
non
nostra
le
distillazioni
metafisiche
di
cervelli
aerostatici
.
Noi
teniamoci
al
sodo
.
La
scienza
fascista
scienza
di
tradizione
perfettamente
latina
non
si
strania
dalla
vita
e
neppure
produce
cavillazioni
esoteriche
,
aborti
e
soliloqui
in
buona
o
cattiva
fede
.
È
prima
di
tutto
scienza
sana
che
conosce
il
suo
scopo
e
i
suoi
mezzi
.
Nella
gerarchia
fascista
ognuno
ha
il
suo
posto
e
la
propria
responsabilità
:
sintesi
e
controllo
sono
perfettamente
assicurati
.
Da
oggi
la
scienza
italiana
prende
contatto
con
la
vita
della
nazione
.
I
risultati
della
ricerca
paziente
e
leale
devono
sfociare
nella
vita
attuata
e
portare
al
più
presto
contributi
benefici
.
Il
Duce
assegnando
il
suo
posto
alla
scienza
,
delimitandone
il
compito
,
sfatando
le
vecchie
chimere
di
una
scienza
avvenirista
pallon
volante
,
di
importazione
straniera
,
ha
fatto
un
'
opera
di
esaltazione
e
di
valorizzazione
.
Ma
attenti
signori
scienziati
.
La
responsabilità
è
grande
.
Chi
oggi
produce
non
pensi
di
tirar
fuori
un
lavoro
che
covi
inosservato
nelle
biblioteche
e
ripescabile
a
buon
tempo
per
il
curriculum
vitae
,
poltrona
soffice
e
diritto
a
pensione
.
Basta
di
questo
.
Lealtà
ci
vuole
o
meglio
:
amore
alla
scienza
.
Il
Duce
ha
fatto
centro
con
un
colpo
maestro
;
dar
movimento
unitario
alla
scienza
ed
inserirla
nella
vita
è
il
vaglio
più
sottile
per
la
verità
scientifica
.