StampaPeriodica ,
In
tutta
Italia
è
un
fiorire
di
campi
,
di
piscine
,
di
palestre
,
di
impianti
sportivi
del
Regime
.
Sono
del
Regime
nello
spirito
,
nei
fini
e
nella
struttura
.
Superfluo
dire
il
perché
sono
fascisti
nello
spirito
e
nei
fini
.
Quanto
alla
loro
impostazione
e
costruzione
è
noto
come
esista
un
modello
fisso
di
campi
sportivi
del
Littorio
,
della
massima
economicità
e
praticità
,
del
tutto
rispondenti
alle
specifiche
esigenze
tecniche
.
Modello
al
quale
ogni
nuova
costruzione
si
attiene
ed
ogni
precedente
man
mano
si
uniforma
.
Per
le
organizzazioni
della
G.I.L.
e
del
Dopolavoro
,
vi
si
annettono
impianti
che
oltre
all
'
atletica
,
al
calcio
,
alla
pallacanestro
,
consentano
altre
attività
di
palestra
,
schermistiche
,
pugilistiche
,
lotta
,
pesi
,
ecc
.
sino
agli
specchi
d
'
acqua
,
coperti
o
scoperti
,
che
stanno
sorgendo
anch
'
essi
in
ogni
parte
d
'
Italia
e
che
tra
pochi
anni
trasformeranno
un
popolo
di
camminatori
come
il
nostro
,
anche
in
un
popolo
di
nuotatori
.
Pare
una
favola
?
...
Sarà
una
realtà
,
e
a
scadenza
più
rapida
che
non
si
pensi
.
Miracoli
dell
'
era
nuova
.
Anzi
,
perché
miracoli
?
Conseguenza
logica
di
mentalità
trasformata
,
di
azione
irresistibile
.
Dobbiamo
rilevare
che
anche
ad
uno
sport
che
poteva
ritenersi
dal
tempo
e
dai
mezzi
meccanici
superato
,
l
'
ippica
cioè
,
ci
si
dedichi
con
vero
entusiasmo
e
su
scala
assai
vasta
.
Il
cavallo
è
un
prezioso
elemento
di
sport
,
di
educazione
fisica
e
militare
,
di
fiero
e
gentile
spirito
cavalleresco
.
E
tutti
possono
dedicarsi
al
culto
dell
'
ippica
.
Non
diciamo
di
quella
che
attrae
le
folle
intorno
agli
steccati
degli
ippodromi
e
ai
picchetti
degli
allibratori
,
che
ha
anch
'
essa
ragion
di
vita
,
ma
ove
restasse
isolata
e
fine
a
se
stessa
,
sarebbe
davvero
un
guaio
grosso
,
indicazione
certa
di
decadenza
.
Parliamo
dello
sport
«
equitazione
»
,
per
cui
chiunque
,
atleta
specializzato
o
sportivo
generico
,
maschio
o
femmina
,
adulto
o
adolescente
,
può
mettersi
in
sella
e
convenientemente
addestrarsi
a
tutti
i
passi
e
gli
esercizi
di
maneggio
,
a
tutte
le
varietà
di
ostacoli
che
un
avveduto
pilotaggio
del
nobile
animale
può
consentire
.
Scuola
di
coraggio
,
di
misura
,
di
sensibilità
,
l
'
equitazione
.
Una
volta
pareva
riservato
privilegio
delle
classi
nobiliari
o
di
alta
borghesia
,
lo
sport
del
cavallo
.
Infatti
non
era
alla
portata
delle
medie
possibilità
economiche
.
Oggi
,
attraverso
la
G.I.L.
,
la
Milizia
e
il
C
.
O
.
N
.
I
.
gli
accessi
all
'
equitazione
sono
ampi
ed
agevoli
,
tanto
vero
che
gli
adepti
si
sono
moltiplicati
al
punto
che
si
è
reso
necessario
di
pensare
ad
un
aumento
o
ad
un
ampliamento
,
ovunque
,
dei
terreni
e
degli
impianti
per
l
'
esercizio
sempre
più
diffuso
dell
'
equitazione
.
Che
ancora
,
per
esempio
,
nel
suo
giuoco
tipico
,
il
polo
a
cavallo
ha
,
nel
senso
propagandistico
,
molta
strada
da
fare
,
e
tuttavia
,
tecnicamente
,
da
parte
dei
suoi
cultori
ha
raggiunto
un
elevato
livello
internazionale
.
Ma
in
quanto
a
campi
,
alla
frequenza
in
essi
e
al
numero
degli
appassionati
,
l
'
equitazione
in
Italia
marcia
a
grandi
tappe
verso
le
mete
più
luminose
.
Basta
del
resto
tener
dietro
all
'
aumento
delle
richieste
di
soggetti
presso
i
nostri
allevamenti
,
sempre
più
fiorenti
,
e
che
sono
per
l
'
appunto
intesi
oggi
a
produrre
il
cavallo
«
tipo
sport
»
.
L
'
Urbe
ha
dato
un
esempio
egregio
per
la
istituzione
di
un
centro
di
equitazione
modello
.
E
per
diretto
incitamento
delle
alte
gerarchie
del
Partito
e
per
pronta
e
feconda
comprensione
di
dirigenti
e
tecnici
della
Società
Romana
di
Equitazione
.
Esisteva
già
dalla
...
nascita
di
Villa
Borghese
il
trotter
famoso
,
dalla
parte
di
Porta
Pinciana
,
riservato
a
semplici
passeggiate
e
moderate
galoppate
della
mondanità
sportiva
romana
,
e
di
quella
straniera
ospite
dell
'
Urbe
.
Romanticismo
,
in
verità
.
E
tale
lo
ricordiamo
ancora
non
troppi
anni
addietro
.
Lungo
l
'
arborato
e
fresco
anello
di
sabbia
,
dallo
sviluppo
di
circa
1200
metri
si
caracollava
con
composta
serietà
(
cavalieri
,
amazzoni
,
ufficiali
,
scudieri
,
attendenti
;
un
imponente
maestro
di
equitazione
seguito
da
un
gentile
codazzo
di
apprendiste
)
e
si
suonava
l
'
allarme
quando
qualche
raro
spericolato
al
gran
galoppo
chiedeva
strada
.
Nel
mezzo
del
prato
,
giuochi
vari
,
compreso
il
calcio
,
tra
un
gruppo
e
l
'
altro
di
mucche
ruminanti
,
con
un
trapelare
qua
e
là
,
di
tra
l
'
erba
e
i
fossatelli
,
di
amori
ancillari
...
Una
prima
trasformazione
quel
prato
la
subì
qualche
anno
fa
.
Fu
diviso
in
mezzo
da
uno
steccato
,
metà
rimase
al
pubblico
,
e
l
'
altra
,
munita
di
siepi
e
modesti
ostacoli
,
fu
riservata
agli
amanti
del
vivere
pericolosamente
,
mentre
alle
cavalcature
e
ai
cavalcatori
di
buon
carattere
rimaneva
sempre
il
circuito
deambulatorio
.
Ma
insomma
le
esigenze
dei
frequentatori
crescevano
giorno
per
giorno
.
Gli
annuali
concorsi
ippici
di
Piazza
di
Siena
mettevano
il
pepe
su
molte
selle
e
l
'
argento
vivo
nelle
vene
di
quella
che
è
la
gioventù
del
Littorio
,
anche
se
qualche
alto
esponente
di
questa
sta
mettendo
i
capelli
bianchi
e
occupa
posti
di
comando
e
poltrone
che
in
relazione
ai
tempi
nemmeno
esse
vogliono
essere
più
tali
e
stanno
tra
il
seggiolino
della
carlinga
,
una
sella
di
motocicletta
,
l
'
insellatura
di
un
puledro
e
un
cavallo
da
palestra
da
saltarsi
a
volo
radente
...
Non
poteva
andare
avanti
col
tran
-
tran
dei
tempi
del
cardinal
Borghese
quel
galoppatoio
.
nè
soddisfaceva
più
quell
'
aggiunta
degli
ostacoli
a
scartamento
ridotto
.
E
nemmeno
,
più
tardi
,
sino
a
pochi
mesi
or
sono
,
quel
pur
razionale
campo
di
ostacoli
messo
su
in
un
primo
tempo
dalla
Società
Romana
di
Equitazione
.
Si
è
voluto
alfine
dal
Presidente
della
Società
stessa
,
il
Ministro
Segretario
del
Partito
,
un
impianto
sportivo
,
equestre
,
del
Regime
,
degno
in
tutto
e
per
tutto
dell
'
Urbe
e
delle
fiere
esigenze
dell
'
equitazione
nazionale
quale
oggi
si
presenta
.
E
poiché
non
è
detto
che
tutti
possano
avere
per
il
dovuto
esercizio
libere
proprio
le
ore
del
giorno
,
si
è
pensato
anche
alle
ore
della
notte
.
Illuminazione
.
Illuminazione
a
giorno
.
E
poi
nella
stagione
estiva
,
chi
avrebbe
avuto
cuore
di
cimentare
la
cavalcatura
sotto
il
solleone
?
Ecco
invece
risolto
il
problema
,
come
a
Villa
Glori
e
come
in
tutti
gli
Ippodromi
attrezzati
per
le
«
notturne
»
.
Con
la
differenza
che
qui
ci
si
specializza
nell
'
esercizio
del
maneggio
e
nella
ostacolistica
.
La
visibilità
è
perfetta
.
L
'
inaugurazione
,
alla
presenza
del
Ministro
Segretario
del
Partito
,
fu
un
trionfo
.
E
una
maravigliosa
soddisfazione
di
ogni
sera
è
recarsi
a
questo
campo
ostacoli
,
unico
del
genere
,
dove
chi
non
ha
a
disposizione
le
prime
ore
del
mattino
e
quelle
del
tardo
pomeriggio
,
utilizza
quelle
della
notte
,
che
forse
per
l
'
innanzi
sprecava
in
guise
inconsistenti
.
A
che
vale
descrivere
minutamente
questo
campo
?
E
'
un
terreno
d
'
equitazione
assolutamente
perfetto
,
a
cui
su
d
'
un
aereato
ed
accogliente
terrapieno
a
terrazzo
si
aggiunge
un
luogo
di
ritrovo
(
musica
,
danza
,
servizio
di
bar
)
da
formare
la
delizia
di
chi
al
severo
costume
sportivo
sa
accoppiare
con
la
dovuta
misura
le
signorili
abitudini
e
le
lecite
soddisfazioni
del
mondo
elegante
.
Poiché
sport
,
educazione
fisica
,
preparazione
militare
in
regime
fascista
non
sono
certo
musoneria
,
astinenza
aggrondata
,
rinunzia
vuota
.
E
'
disciplina
fisica
e
morale
,
ma
anche
sorriso
e
gioia
,
è
vita
vivente
.
StampaPeriodica ,
La
situazione
natatoria
italiana
nei
confronti
internazionali
è
quale
risulta
dai
nostri
piazzamenti
ai
campionati
europei
di
Londra
:
pressoché
zero
nelle
prove
sia
di
nuoto
che
di
tuffi
;
due
risultati
incoraggianti
nella
pallanuoto
,
quali
il
5-3
ottenuto
sulla
squadra
inglese
e
il
2-I
su
quella
belga
;
nonché
il
3-4
conseguito
nei
confronti
della
squadra
olandese
.
E
ci
siamo
piazzati
,
al
quinto
posto
,
dinanzi
alla
Francia
.
Eppure
questa
situazione
di
inferiorità
denunziata
da
cifre
che
parrebbero
inoppugnabili
non
può
né
deve
uniformarsi
a
rigore
matematico
.
Essa
,
anzitutto
,
riflette
uno
stato
di
cose
ormai
sorpassato
.
I
nostri
rappresentanti
invitati
a
Londra
sono
ancora
l
'
espressione
d
'
uno
sport
allo
stato
empirico
,
frazionario
,
discontinuo
che
come
ovunque
del
resto
caratterizza
tutti
gli
inizi
.
Non
sono
questi
gli
elementi
che
possono
avere
assimilato
e
mai
assimileranno
la
quintessenza
della
tecnica
natatoria
più
perfezionata
quale
oggi
,
sotto
l
'
egida
federale
,
da
allenatori
valenti
si
insegna
nelle
nostre
piscine
,
ormai
non
più
rare
e
sperdute
come
per
il
passato
.
Magnifici
atleti
alcuni
,
non
possono
più
cancellare
dai
loro
muscoli
,
dalla
loro
mentalità
di
sforzo
e
di
lotta
quei
tali
errori
di
meccanica
natatoria
che
s
'
innestarono
sin
dall
'
inizio
della
carriera
.
A
compiuto
sviluppo
fisico
,
a
fissazione
ormai
inveterata
di
un
dato
automatismo
di
movimenti
non
è
più
possibile
tornare
indietro
,
e
,
cancellando
memoria
ed
abitudini
,
ricominciare
tutto
da
capo
,
riassorbendo
in
piena
verginità
di
sensazioni
e
di
cognizioni
,
i
canoni
della
tecnica
perfetta
,
le
rifiniture
dello
stile
impeccabile
,
superredditizio
.
Ciò
non
è
nelle
possibilità
umane
nel
senso
fisiologico
.
Annullarsi
per
entrare
in
un
clima
di
perfezione
?
Ciò
può
verificarsi
nei
campi
dello
spirito
.
Ma
sul
terreno
della
formazione
scheletrica
,
dallo
sviluppo
e
della
plastica
muscolare
,
della
tecnicità
inesorabile
del
movimento
di
traslazione
in
acqua
dai
riflessi
d
'
un
immediatezza
e
d
'
una
delicatezza
decisivi
agli
effetti
della
padronanza
e
della
velocità
nel
liquido
elemento
,
nessuna
radicale
trasformazione
è
possibile
.
Cosicché
dai
pur
magnifici
atleti
che
noi
possediamo
,
ma
non
più
giovanissimi
e
tanto
meno
neofiti
al
primo
contatto
con
l
'
acqua
delle
piscine
,
noi
non
possiamo
attenderci
né
pretendere
nulla
,
più
di
quello
che
finora
hanno
fatto
.
Coloro
che
finora
ci
hanno
reso
come
massimo
del
loro
rendimento
tempi
di
1'3
"
sui
cento
metri
stile
libero
,
non
scenderanno
mai
al
disotto
del
già
tanto
agognato
tra
noi
1'
netto
;
e
così
,
in
relazione
negli
altri
stili
e
sugli
altri
percorsi
.
Perché
non
mandare
allora
i
nostri
giovanissimi
?
Perché
siamo
in
processo
di
formazione
.
Sono
frutti
acerbi
che
attendono
con
le
dovute
cure
alla
loro
maturazione
.
E
faremo
in
tempo
a
presentare
i
nostri
prodotti
alla
Olimpiade
di
Helsinski
,
cioè
fra
un
anno
e
dieci
mesi
?
Qualcuno
forse
sì
.
Siamo
ottimisti
in
proposito
.
Ci
incoraggia
a
questo
ottimismo
,
non
eccessivo
,
ma
neanche
facile
,
il
fatto
che
attraverso
le
organizzazioni
della
Gil
e
del
Dopolavoro
miriadi
di
giovanissimi
,
di
ragazzi
e
di
bambini
dell
'
uno
e
dell
'
altro
sesso
,
si
dedicano
al
nuoto
in
tutti
gli
specchi
d
'
acqua
possibili
,
e
nelle
piscine
di
cui
il
numero
si
va
accrescendo
dovunque
.
E
tra
i
giovanissimi
i
progressi
sono
più
che
rapidi
.
Un
insegnamento
tecnico
razionale
,
che
eviti
gli
errori
di
un
empirismo
che
ci
ha
rovinato
magnifici
elementi
,
esercitato
a
profitto
di
ragazzi
digiuni
sino
a
ieri
di
nuoto
,
ma
dal
fisico
ben
predisposto
,
può
benissimo
darci
fra
un
paio
di
anni
qualche
elemento
da
Olimpiade
.
Anche
se
si
tratterà
di
un
sedicenne
.
Ed
a
proposito
di
giovanissimi
campioni
come
alle
volte
ci
parlano
taluni
risultati
dell
'
estero
vogliamo
rilevare
che
certi
risultati
apparentemente
sbalorditivi
quali
si
ottengono
in
Danimarca
,
in
Germania
,
negli
Stati
Uniti
sono
invece
il
prodotto
rigorosamente
logico
di
questi
fattori
:
1
)
il
grandissimo
numero
di
praticanti
le
piscine
;
2
)
la
giovanissima
età
della
maggior
parte
di
questi
praticanti
,
dei
quali
non
pochi
,
ad
appena
cinque
o
sei
anni
,
già
sfoggiano
una
perfezione
ammirabile
di
movimenti
;
3
)
l
'
insegnamento
veramente
razionale
e
scientifico
di
cui
sono
oggetto
gli
allievi
.
E
,
infine
,
l
'
ambiente
di
entusiasmo
e
di
passione
in
cui
tutti
questi
«
delfini
»
,
maschi
e
femmine
,
si
muovono
,
crescono
e
si
abituano
alle
gare
,
educando
,
temperando
ed
affinando
senso
agonistico
,
e
corazzando
il
loro
sistema
nervoso
contro
tutte
le
sorprese
,
di
gara
,
di
acqua
e
di
ambiente
.
Da
noi
non
è
ancora
così
.
Comincia
adesso
ad
essere
così
.
Ci
troviamo
in
forte
svantaggio
di
tempo
,
di
quantità
e
di
qualità
.
Ma
è
anche
uno
svantaggio
che
può
recuperarsi
rapidamente
,
secondo
le
ben
conosciute
doti
di
prontezza
e
di
elasticità
fisiologiche
e
psicologiche
della
razza
.
Già
un
esempio
palmare
in
argomento
lo
abbiamo
avuto
negli
stessi
recenti
campionati
europei
a
Londra
.
Dove
siamo
regolarmente
rimasti
eliminati
nelle
prove
di
percorso
a
cui
abbiamo
partecipato
;
e
nelle
prove
di
tuffi
abbiamo
conseguito
soltanto
un
settimo
posto
,
che
,
del
resto
,
dato
il
valore
dei
concorrenti
non
è
da
disprezzarsi
.
Però
,
nella
pallanuoto
,
anche
se
abbiamo
dovuto
registrare
un
pesante
9-0
inflittoci
dall
'
Ungheria
maestra
assoluta
del
giuoco
abbiamo
tuttavia
conseguito
tre
risultati
(
due
vittorie
ed
una
sconfitta
già
innanzi
citate
)
che
denunziano
non
indifferenti
possibilità
nostre
,
allo
stato
latente
è
vero
,
ma
che
altro
non
chiedono
che
di
essere
raccolte
,
concentrate
e
fuse
nel
dovuto
modello
e
strumento
di
battaglia
.
E
tali
onorevoli
risultati
non
sono
proprio
l
'
esponente
di
cognizioni
tecniche
e
di
abilità
di
manovra
apprese
negli
allenamenti
e
nelle
partite
in
casa
e
qualche
volta
rara
volta
fuori
casa
,
ma
lì
per
lì
,
sul
posto
,
sul
terreno
stesso
,
o
meglio
sull
'
acqua
,
della
competizione
di
campionato
.
Sono
andate
male
le
prime
uscite
,
ma
ci
si
è
ambientati
e
perfezionati
subito
,
e
si
sono
sfoggiati
numeri
e
punteggi
senza
dubbio
sorprendenti
.
C
'
è
da
scommettere
che
se
fosse
dato
di
ricominciare
da
capo
il
torneo
di
pallanuoto
,
il
«
sette
»
azzurro
giuocherebbe
senz
'
altro
un
ruolo
di
prim
'
ordine
.
E
allora
se
tanto
si
può
ottenere
in
sede
stessa
di
campionato
,
in
un
giuoco
è
vero
dove
oltre
la
velocità
,
hanno
loro
importanza
anche
il
guizzo
,
l
'
estro
,
l
'
intelligenza
agonistica
e
cioè
qualità
innate
degli
«
azzurri
»
,
qualche
cosa
di
effettivamente
buono
si
potrà
anche
ottenere
in
questi
due
anni
di
sempre
più
intensa
e
sempre
meglio
organizzata
attività
natatoria
.
Qualche
cosa
,
si
intende
,
rappresentata
da
qualche
prodotto
che
ad
Helsinski
possa
ottenere
piazzamenti
utili
ai
fini
di
un
punteggio
generale
,
eliminando
il
netto
passivo
che
per
noi
il
nuoto
ha
rappresentato
nelle
precedenti
Olimpiadi
.
E
-
dato
che
l
'
elemento
femminile
nel
nuoto
si
è
decisamente
confermato
più
precoce
di
quello
maschile
-
con
particolare
riferimento
alle
possibilità
delle
nostre
ondine
.
Cui
deve
pur
sorridere
la
eventualità
di
allori
olimpionici
vista
la
fortuna
che
essi
hanno
portato
a
tutte
le
ragazze
vincitrici
di
Giuochi
Olimpici
...
Fortuna
meritata
e
che
poco
ha
di
inferiore
ai
grandi
premi
che
si
possono
conseguire
nel
regno
dell
'
arte
,
della
scienza
,
tanto
più
che
non
sarà
mai
il
nuoto
,
positivamente
praticato
,
a
togliere
nulla
alla
cultura
:
con
in
più
la
prerogativa
di
aggiungere
molto
alla
bellezza
,
al
vigore
fisico
nonché
alla
capacità
procreativa
del
sesso
.
Ma
un
altro
argomento
prettamente
tecnico
che
strettamente
interessa
l
'
intera
questione
del
nuoto
in
Italia
,
come
sport
in
genere
e
come
titolo
qualitativo
delle
prestazioni
dei
suoi
praticanti
e
dei
suoi
campioni
in
particolare
,
un
altro
prezioso
fattore
di
successo
bisogna
curare
:
quello
della
assidua
,
pur
se
in
apparenza
temeraria
,
partecipazione
alle
gare
all
'
estero
,
anche
le
più
ardue
,
dove
convengono
i
campioni
della
più
eccelsa
classe
internazionale
.
È
accaduto
già
per
il
canottaggio
e
per
la
scherma
due
anni
or
sono
ne
scrivemmo
in
proposito
che
si
inviavano
i
nostri
esponenti
all
'
estero
solo
dopo
accurato
calcolo
di
nostre
probabilità
di
successo
.
L
'
esito
di
questi
calcoli
troppo
prudenziali
in
fatto
di
sport
,
fu
che
diradammo
via
via
le
nostre
presenze
fuori
casa
e
presto
ai
successi
,
nonostante
tutti
i
calcoli
,
seguirono
le
cosidette
sorprese
e
le
sconfitte
.
Bastò
che
cambiassimo
sistema
,
perché
dopo
un
certo
periodo
di
difficoltà
canottieri
e
schermidori
azzurri
tornassero
a
brillare
dell
'
antica
luce
.
E
certe
competizioni
internazionali
furono
inoltre
affrontate
con
elementi
giovanissimi
,
tratti
da
leve
recentissime
,
dopo
nemmeno
due
anni
di
insegnamento
e
di
tirocinio
...
Del
resto
è
arciprovato
che
si
apprende
assai
più
in
una
lezione
di
tecnica
e
di
combattimento
sportivo
ricevuta
sul
terreno
in
mezzo
a
grandi
campioni
che
in
anni
di
preparazione
casalinga
.
Così
deve
essere
nel
nuoto
.
I
nostri
pallanuotisti
hanno
imparato
più
nelle
loro
giornate
londinesi
che
in
anni
di
carriera
.
Per
i
nostri
nuotatori
e
tuffisti
è
stato
certamente
altrettanto
.
E
se
ormai
e
età
e
carriera
a
taluno
di
essi
non
consentiranno
più
miglioramenti
a
vista
,
consentiranno
però
spiegare
molte
cose
ai
loro
compagni
rimasti
in
Italia
.
Bisogna
andarli
a
cercare
certi
confronti
.
Sono
le
lezioni
più
efficaci
.
E
più
se
ne
ricevono
e
più
se
ne
farà
tesoro
.
L
'
elemento
per
trarne
profitto
non
ci
manca
davvero
.
Ma
classe
e
possibilità
naturali
resteranno
pressoché
inespresse
se
gli
atleti
non
vengono
lanciati
nel
più
vivo
della
giostra
.
Del
resto
il
pedaggio
del
noviziato
tutti
debbono
pagarlo
e
nessuno
può
non
riconoscere
che
il
nostro
nuoto
,
per
l
'
appunto
,
si
trova
in
tale
periodo
.
Ed
infine
le
sconfitte
sportive
(
quando
poi
si
sa
che
si
sta
lavorando
seriamente
per
migliorare
e
proprio
per
questo
si
affrontano
paragoni
anche
ardui
per
vedere
ed
imparare
)
non
compromettono
nessuna
reputazione
.
Ed
un
rilievo
ancora
,
importantissimo
:
nel
nuoto
gli
effetti
dell
'
emozione
,
dell
'
incertezza
nelle
proprie
risorse
,
dell
'
ambiente
diverso
se
non
avverso
,
in
connubio
col
freddo
si
sentono
assai
più
che
in
altri
sport
,
e
per
la
necessaria
assuefazione
è
condizione
fondamentale
essere
degli
assidui
delle
frigide
e
ardue
piscine
del
nord
Europa
,
dove
per
d
'
appunto
si
tiene
per
ora
accademia
di
eccellenza
.
In
tempo
più
breve
del
supponibile
,
stile
,
rendimento
,
disinvoltura
e
temperamento
dei
nostri
«
tritoni
»
e
delle
nostre
e
ondine
e
si
porteranno
al
livello
necessario
per
battersi
ad
armi
pari
con
maestri
e
dominatori
di
oggi
.