StampaPeriodica ,
Giovanni
Gentile
,
che
noi
amiamo
per
l
'
acutezza
,
la
vastità
della
cultura
e
l
'
onestà
e
la
sincerità
cui
fu
sempre
inspirata
la
sua
opera
scientifica
e
la
sua
azione
politica
,
ha
pubblicato
un
saggio
sulle
origini
e
la
dottrina
del
Fascismo
.
"
Per
esattamente
comprendere
le
origini
del
movimento
fascista
,
"
afferma
il
Gentile
,
"
è
d
'
uopo
rifarsi
ai
due
partiti
,
o
meglio
alle
due
correnti
politiche
,
alle
due
diverse
concezioni
dello
Stato
,
che
si
trovarono
in
contrasto
durante
tutto
il
periodo
del
nostro
Risorgimento
.
Da
un
lato
il
partito
di
destra
,
anti
-
individualista
,
sostenitore
dello
Stato
forte
,
al
cui
interesse
i
singoli
individui
dovevano
subordinare
il
proprio
interesse
.
"
Questo
grande
partito
che
in
un
ventennio
circa
riesce
a
formare
l
'
unità
d
'
Italia
,
fulcro
e
meta
d
'
ogni
sua
azione
,
rappresenta
il
vero
spirito
del
Risorgimento
che
"
attraverso
alla
varietà
delle
idee
e
delle
tendenze
ha
un
fondo
comune
:
la
fede
nella
realtà
e
nella
potenza
dei
principi
ideali
che
governano
il
mondo
;
e
quindi
l
'
opposizione
al
materialismo
e
la
concezione
spiritualistica
della
vita
.
"
Concezione
in
-
spirata
sopra
tutto
dal
Mazzini
,
che
l
'
autore
pone
al
centro
della
sintesi
spirituale
del
Risorgimento
,
quale
propugnatore
dell
'
idealismo
,
inteso
"
come
fede
nella
necessità
dell
'
avvento
d
'
una
realtà
ideale
,
come
concetto
della
vita
che
non
deve
chiudersi
nei
limiti
del
fatto
,
ma
progredire
e
trasformarsi
incessantemente
e
adeguarsi
a
una
legge
superiore
che
agisce
sugli
animi
con
la
forza
stessa
della
sua
idealità
.
"
Di
fronte
a
questa
corrente
politica
di
destra
,
la
quale
moveva
dallo
Stato
all
'
individuo
,
stava
la
concezione
democratica
,
che
poneva
l
'
individuo
a
fondamento
primo
dello
Stato
,
e
ad
esso
individuo
ed
alla
sua
pletorica
libertà
faceva
servire
lo
Stato
.
Il
rivolgimento
dell
"
876
segna
l
'
avvento
delle
sinistre
e
perciò
l
'
arresto
,
se
non
la
fine
,
dell
'
indirizzo
idealistico
della
vita
politica
italiana
e
dà
cominciamento
al
Governo
delle
sinistre
,
che
ha
pur
esso
il
suo
significato
e
la
sua
necessità
storica
.
"
Meno
autorità
,
più
libertà
.
"
"
La
vita
dal
basso
.
"
Concezione
materialistica
della
vita
,
azione
nell
'
individuo
assai
più
che
attraverso
lo
Stato
,
stimolo
delle
energie
individuali
,
indebolimento
del
governo
centrale
a
favore
della
volontà
popolare
operante
attraverso
il
suffragio
elettorale
ed
i
voti
parlamentari
.
"
L
'
Italia
della
Sinistra
dal
1876
alla
guerra
fu
materialista
ed
anti
-
mazziniana
.
Un
grande
ministro
,
Crispi
,
avendo
voluto
restaurare
rigorosamente
l
'
autorità
ed
il
prestigio
dello
Stato
e
rialzare
la
bandiera
dell
'
idealità
,
precorrendo
i
tempi
,
cadde
miseramente
sotto
la
pressione
della
così
detta
democrazia
,
scatenatasi
tumultuosamente
contro
il
suo
tentativo
.
"
Queste
due
concezioni
politiche
nettamente
antitetiche
ritroviamo
agguerrite
e
contrastanti
sotto
lo
stimolo
storico
della
guerra
mondiale
.
La
concezione
idealistica
è
per
l
'
intervento
ad
ogni
costo
:
essa
raggruppa
,
come
durante
il
Risorgimento
,
uomini
di
tendenze
politiche
diverse
,
i
quali
si
chiamano
tutti
interventisti
.
Sia
che
vengano
dal
sindacalismo
rivoluzionario
soreliano
,
impregnato
d
'
idealismo
e
oppositore
spietato
del
socialismo
materialista
e
parlamentare
,
sia
che
giungano
dal
nazionalismo
,
esasperato
di
passione
patriottica
,
o
dai
superstiti
mazziniani
o
dai
liberali
fedeli
alle
tradizioni
dell
'
antica
destra
,
tutti
sono
congiunti
dalla
volontà
imperiosa
di
portare
l
'
Italia
alla
guerra
.
Contro
di
essi
le
sinistre
dalle
varie
tinte
democratiche
o
socialistoidi
,
tutte
preoccupate
di
assicurarsi
vantaggi
materiali
schivando
ad
ogni
costo
la
guerra
.
Questa
situazione
storica
si
ripete
con
gli
stessi
gruppi
e
le
stesse
tendenze
del
'919
quando
,
"
l
'
Uomo
dalla
tempra
eroica
"
reagisce
al
disfacimento
dello
Stato
,
afferma
una
superiore
disciplina
ideale
,
e
lancia
il
richiamo
forte
che
in
breve
raduna
intorno
a
Lui
,
"
strumento
infallibile
adoprato
dalla
Provvidenza
per
creare
una
nuova
civiltà
,
"
la
parte
migliore
degli
italiani
,
i
combattenti
eroici
della
grande
guerra
,
i
nuclei
idealistici
che
,
avendo
rischiato
la
vita
nelle
trincee
per
la
gloria
d
'
Italia
,
non
esitarono
a
metterla
una
seconda
volta
a
repentaglio
per
la
salvezza
e
la
potenza
della
Nazione
.
Questo
,
in
succinto
,
l
'
anello
storico
e
ideologico
che
,
secondo
il
Gentile
,
pone
sullo
stesso
piano
spirituale
la
destra
storica
del
Risorgimento
,
l
'
interventismo
guerriero
ed
il
Fascismo
rinnovatore
.
Posti
questi
principi
,
il
Fascismo
,
quanto
meno
nella
sua
essenza
spirituale
,
è
già
chiarito
.
Le
squadre
d
'
azione
sono
la
forza
di
uno
stato
virtuale
che
tende
a
realizzarsi
,
avendo
già
i
suoi
presupposti
teorici
,
impliciti
nella
sua
stessa
origine
.
Come
si
completano
nell
'
azione
,
come
si
concretano
nello
stato
nuovo
ch
'
essi
hanno
creato
?
Ecco
i
punti
che
riguardano
più
particolarmente
la
dottrina
fascista
.
La
quale
,
appunto
per
le
sue
origini
,
è
nettamente
idealistica
,
antimaterialistica
e
perciò
porta
in
primo
piano
tutti
,
senza
distinzione
,
i
valori
dello
spirito
:
dalla
religione
,
guida
dell
'
anima
;
alla
morale
che
rafforza
e
spinge
a
concezioni
eroiche
,
alla
cultura
che
pone
su
basi
nuove
,
pratiche
,
originali
.
Poiché
l
'
idealismo
cui
si
ispira
il
Fascismo
non
si
perde
in
vane
elucubrazioni
puramente
cerebrali
,
ma
è
presupposto
e
guida
all
'
azione
.
In
tale
senso
vanno
giustificate
e
lodate
le
critiche
acerbe
e
le
satire
spietate
dalla
maggior
parte
degli
scrittori
fascisti
rivolte
all
'
intellettualismo
inconcludente
,
fatto
di
preziosità
erudite
e
fine
a
se
stesso
.
Tale
"
intellettualismo
è
divorzio
del
pensiero
dall
'
azione
,
della
scienza
dalla
vita
,
del
cervello
dal
cuore
,
della
teoria
dalla
pratica
:
è
l
'
atteggiamento
del
retore
e
dello
scettico
,
"
che
il
Fascismo
spregia
e
combatte
.
L
'
idea
vale
in
quanto
precede
,
chiarisce
e
guida
l
'
azione
,
in
quanto
è
mito
operante
,
fede
che
sospinge
.
Da
cui
deriva
fondamentale
il
carattere
energetico
e
dinamico
della
dottrina
fascista
e
l
'
esaltazione
in
-
condizionata
dell
'
azione
tendente
a
concretizzare
l
'
idea
,
ad
aderire
alla
realtà
per
superarla
,
conquistarla
per
plasmarla
secondo
l
'
idea
.
Il
motto
mazziniano
"
pensiero
ed
azione
,
"
quali
termini
inscindibili
e
interdipendenti
,
è
divenuto
uno
dei
cardini
spirituali
del
Fascismo
:
il
ricorso
storico
vichiano
ha
qui
una
sua
chiara
riprova
.
Lo
Stato
Nazionale
Altro
punto
teorico
del
Fascismo
è
il
suo
carattere
totalitario
.
"
L
'
analisi
che
non
presupponga
sempre
l
'
unità
non
conduce
alla
chiarificazione
ma
alla
distruzione
delle
idee
che
hanno
storicamente
esercitato
una
grande
efficacia
.
Segno
che
gli
uomini
non
vanno
presi
a
fette
ma
come
unità
indivisibili
.
"
Carattere
totalitario
,
dunque
,
da
fissare
nella
definizione
della
dottrina
fascista
,
la
quale
non
concerne
soltanto
l
'
ordinamento
e
l
'
indirizzo
politico
della
nazione
,
ma
tutta
la
sua
volontà
,
il
suo
pensiero
e
il
suo
sentimento
.
Ma
il
fulcro
della
dottrina
risiede
nella
sua
concezione
dello
Stato
nazionale
.
Il
quale
ha
bensì
alcune
caratteristiche
comuni
con
lo
Stato
forte
della
destra
storica
,
quali
l
'
anti
-
individualismo
,
l
'
autoritarismo
,
la
prevalenza
del
potere
esecutivo
:
ma
non
si
limita
a
questo
armamentario
costituzionale
,
a
questo
semplice
rapporto
di
forza
tra
Stato
e
individuo
che
costituì
una
delle
ragioni
massime
del
rivolgimento
politico
del
1876
.
In
quanto
,
venuto
meno
il
compito
unitario
che
giustificava
l
'
azione
della
destra
,
il
suo
Stato
si
trovò
svuotato
di
contenuto
,
poiché
ad
esso
,
pura
formula
,
non
aderivano
più
le
forze
vive
del
paese
.
Lo
Stato
fascista
trae
la
sua
fonte
e
la
sua
forza
insieme
dalla
partecipazione
allo
Stato
stesso
di
tutti
i
cittadini
,
poiché
per
il
Fascismo
"
Stato
e
individui
si
immedesimano
,
o
meglio
sono
termini
inseparabili
d
'
una
sintesi
necessaria
.
"
Per
cui
lo
Stato
è
dentro
noi
stessi
,
matura
,
vive
e
deve
vivere
e
crescere
e
grandeggiare
ed
elevarsi
sempre
in
dignità
e
coscienza
di
sé
e
degli
alti
suoi
doveri
e
dei
grandi
fini
cui
è
chiamato
,
nella
nostra
volontà
,
nel
nostro
pensiero
,
nella
nostra
passione
.
Si
sviluppa
l
'
individuo
,
e
si
sviluppa
lo
Stato
;
si
consolida
il
carattere
del
singolo
e
dentro
di
esso
si
consolida
la
struttura
e
la
forza
e
l
'
efficienza
dello
Stato
.
Ciò
che
distingue
nettamente
lo
Stato
fascista
dallo
Stato
nazionalista
,
con
il
quale
ha
pur
così
numerosi
e
notevoli
punti
di
contatto
.
In
quanto
il
nazionalismo
fonda
lo
Stato
sul
concetto
di
Nazione
:
entità
che
trascende
la
volontà
e
la
personalità
dell
'
individuo
,
perché
concepita
come
obiettivamente
esistente
,
indipendentemente
dalla
coscienza
dei
singoli
,
per
puro
dato
e
fatto
della
natura
,
direi
quasi
geografico
.
Mentre
invece
lo
Stato
fascista
è
una
creazione
del
tutto
spirituale
,
esistente
solo
per
virtù
dei
singoli
,
che
lo
compongono
e
lo
potenziano
.
Per
cui
,
mentre
lo
Stato
nazionalista
è
aristocratico
,
lo
Stato
fascista
è
popolare
,
democratico
,
in
quanto
formato
dal
popolo
come
espressione
reale
di
moltitudine
ordinata
.
Tale
concezione
dello
Stato
supera
e
perfeziona
la
concezione
idealistica
hegheliana
,
in
quanto
lo
Stato
non
è
antitesi
e
neppure
negazione
dell
'
individuo
(
deviazione
marxista
)
,
ma
è
il
completamento
dell
'
individuo
stesso
in
quanto
essere
sociale
.
Più
che
un
rapporto
di
soggezione
,
esiste
un
rapporto
funzionale
,
organico
,
per
cui
determinate
funzioni
spettano
di
diritto
all
'
arbitrio
del
singolo
,
altre
spettano
al
singolo
come
facente
parte
della
comunità
ordinata
,
cioè
dello
Stato
.
Scindere
nell
'
individuo
la
qualità
di
cittadino
da
quella
di
uomo
è
assurdo
,
così
com
'
è
assurdo
scindere
lo
Stato
dagli
individui
che
lo
compongono
,
in
quanto
ambedue
formano
unità
perfette
indi
-
visibili
.
Il
punto
di
sutura
,
di
congiunzione
fra
Stato
e
individuo
il
Fascismo
non
lo
pone
,
come
il
regime
liberale
,
nell
'
elettoralismo
,
ma
bensì
nella
produzione
,
la
quale
,
si
noti
bene
,
è
pur
essa
in
funzione
della
potenza
della
Nazione
.
La
base
,
le
fondamenta
dello
Stato
fascista
sono
formate
dai
cittadini
produttori
,
inquadrati
nelle
rispettive
corporazioni
,
che
ormai
non
sono
più
contro
lo
Stato
,
in
quanto
formano
esse
stesse
lo
Stato
dal
quale
hanno
avuto
non
soltanto
la
rappresentanza
economica
,
ma
bensì
attraverso
la
Camera
corporativa
anche
la
rappresentanza
politica
.
Per
cui
lo
Stato
fascista
può
essere
chiamato
anche
Stato
dei
produttori
o
,
più
comunemente
,
Stato
corporativo
.
Punto
di
sutura
saldissimo
questo
,
che
impedisce
lo
svuotamento
dello
Stato
come
avvenne
nell
'
'876
,
non
solo
,
ma
che
dà
alle
gerarchie
possibilità
di
prim
'
ordine
per
far
penetrare
l
'
idea
nelle
officine
o
nei
campi
.
Sicché
la
volontà
,
la
fede
e
la
passione
del
Capo
possono
penetrare
con
notevole
rapidità
nelle
masse
dei
produttori
aprendo
per
l
'
avvenire
orizzonti
vastissimi
alla
Nazione
italiana
.
Questa
,
in
rapido
volo
,
la
sintesi
del
libro
di
Gentile
.
Libro
prezioso
quanto
mai
perché
profondo
nei
concetti
,
chiarissimo
e
facile
nella
forma
,
ristretto
al
massimo
nella
mole
;
tutto
pervaso
di
sincera
e
traboccante
fede
fascista
.