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StampaPeriodica ,
Filippo Turati , Ferruccio Parri , Carlo Rosselli e i " complici , " presenti ed assenti , sono stati condannati a dieci mesi di arresto . Per questi bassi tempi di Tribunale speciale e di burattinesca ferocia , la sentenza è stata relativamente mite . Si potrebbe credere se ancora illusioni fossero possibili che l ' alta figura dell ' esule , e il contegno fierissimo dei due principali ideatori ed esecutori dell ' impresa , abbiano , insieme a quello del pubblico , toccato l ' animo dei giudici , che pur dovrebb ' essere talvolta umanamente sereno e degnamente italiano . Riconosciamo subito però che tale interpretazione è di indole romantica e mal si attaglia ai costumi d ' oggi , avviliti dalla miseria pecuniaria e morale , inariditi dalla vergognosa consuetudine del servaggio e della paura . Bisogna perciò ricercare altrove le fonti della relativa clemenza del Tribunale savonese , tanto più che , com ' è noto , Roma regge sempre i fili dei processi politici . La causa si presentava così : un uomo di alto intelletto , di lunga e onoranda carriera politica , amato da milioni di italiani , acclamato all ' estero di suoi compagni di fede , considerato con rispetto e con simpatia da ogni avversario onesto , aveva dovuto abbandonare clandestinamente la sua città e l ' Italia perché minacciato nella vita e dalle violenze fasciste , e dalle " protettrici " persecuzioni poliziesche , e dalla nausea che ha reso soffocante e venefica l ' atmosfera del nostro sventurato paese . Dei due organizzatori dell ' espatrio , rei confessi di un gesto di coraggio e di generosità , Ferruccio Parri era un giovane professore , liberale , dei primissimi tra i valorosi di guerra , redattore del " Corriere della Sera " ( prima della epidemia pestifera Balzan - Crespi - Croci - Ojetti e compagni ) , così ardente et inflessibile d ' animo come semplice e gentile d ' aspetto e di modi ; Carlo Rosselli ( della nobile famiglia toscana che ospitò a Pisa Giuseppe Mazzini accompagnato dalla morte ) giovanissimo professore d ' economia , signorilmente socialista , appassionato ed indomito . Due innamorati di una patria ideale , libera e umana , dignitosa e giusta . Questo processo aveva suscitato all ' estero interesse vivissimo ; alcuni grandi giornali ne seguivano le fasi e ne attendevano l ' epilogo . In patria , malgrado tutti i rigori sbirreschi " Il Becco Giallo " e molti fogli stampati e dattilografati , avevan diffuso le dichiarazioni di Turati e i fieri atti di accusa di Parri e Rosselli contro le colpe del regime . In tali circostanze condannare fascisticamente significava intensificare fuori d ' Italia la già vivace campagna di stampa contro le enormità brigantesco - giuridiche della dittatura mussoliniana , e rendere all ' interno ancor più rigogliosi gli effetti dell ' esempio e del monito che due giovani , sfidando le ire del " duce " e di tutta la sua banda , avevan dato e lanciato agli inerti concittadini . Si è pensato allora evidentemente di addolcire i toni : dai cinque anni di reclusione richiesti dal P . M . Eula ( che ha sentito il bisogno di accanirsi contro gli accusati e non ha potuto resistere alla puerile tentazione di denominare il despota in ribasso " genio partorito dalla sua stirpe " ) si è , dopo cinque ore di dibattiti in Camera di Consiglio , creduto opportuno ridurli a dieci mesi . ( Tanto , si deve esser pensato a Roma , al resto serve il domicilio coatto , sorda vendetta che non compromette o disonora nessun tribunale regolarmente costituito . ) Parri e Rosselli com ' era da attendersi da pari loro , hanno tenuto in carcere e dinanzi ai giudici il contegno impavido di uomini che nulla debbono rimproverarsi , che hanno compiuto per pura idealità , senza tema di rischi o rimpianto di sacrifici , un atto di quel risoluto e disinteressato coraggio che purtroppo tanto manca agli sviati e dimentichi italiani di oggi . Narra un testimone che le ferme dichiarazioni di Parri al processo , chiamanti responsabile dell ' espatrio di Turati e di tutte le sciagure nazionali il regime di baratteria e di fratricidio che sgoverna l ' Italia , furono salutate da una irrefrenabile salva di applausi . Anche il franco atteggiamento di Rosselli suscitò consenso e simpatia . Le arringhe dei difensori , furono spesso sottolineate da approvazioni ed acclamazioni invano represse dal Presidente . Savona era in istato d ' assedio . I più amari giornali fascisti han deplorato che il processo suscitasse tanta passione e che alcuni maggiori organi d ' informazione ne dessero resoconti troppo estesi . Sentivan , le cornacchie insaziabili del regime , che da Savona si levavano voci nuove ; vedevano apparire , all ' estremo del sinistro paesaggio della decadenza nazional - fascista , figure di uomini splendenti di una luce che impone agli aguzzini e ai profittatori , ai mezzani e ai cinici , ai pavidi e agli egoisti , ai ciarlatori e ai ladruncoli , di chinare il capo . Il nobile vecchio che in questi giorni esaltava cristianamente a Bruxelles il sangue di Matteotti versato per la libertà umana , aspetta sereno , con la fede di un veggente , il giorno in cui gli saranno riaperte da tutto un popolo le porte della patria . I due giovani , degni di esser annoverati tra gli italiani migliori , sanno che la liberazione d ' Italia e la loro non può esser lontana , poiché essi stessi hanno data la prova che sentimenti di fierezza e azioni generose sono ancora possibili in una terra che nutrì tanti eroi .
StampaPeriodica ,
R . Tagore si occupa della necessità di riavvicinare l ' Asia e l ' Europa : " Bisogna trovare un punto di riavvicinamento in cui non esistano rivalità di interessi . Questo luogo è l ' Università , in cui noi possiamo lavorare insieme alla ricerca della verità ; dividerci il patrimonio comune e comprendere che in tutti i paesi gli artisti hanno creato forme di bellezza ; gli scienziati scoperto segreti ; i filosofi risolto dei problemi ; i santi vissuto secondo il loro ideale , e tutto ciò non soltanto per la razza cui essi appartenevano , ma per tutta l ' umanità " . Dove non esistono rivalità di interessi non è possibile un riavvicinamento . L ' unità si crea attraverso la storia che è storia di rivalità : la pura vuota unità è un presupposto dello spirito che non è possibile sviluppare . La vera unità è un risultato non mai raggiunto , una conclusione che si ricrea ogni giorno . La politica non si fa nelle accademie e non si fa nelle accademie neanche la cultura . Alla ricerca della verità lavorano gli individui singolarmente , nella propria intimità spirituale . Non è possibile dividere il patrimonio comune : ogni nazione comprende che in tutti i paesi gli artisti hanno creato forme di bellezza soltanto in quanto li studia , li fa suoi , li trapianta in altro terreno e li fa partecipare alla propria vita nazionale . Il genio appartiene all ' umanità in quanto appartiene di volta in volta ad un popolo , a un organismo storico ; gli altri popoli che lo comprendono non lo comprendono come astratta umanità , ma lo adeguano alle proprie esigenze , ne fanno un loro genio . Non esiste la cultura internazionale .
SCUOLA E BUROCRAZIA ( - , 1922 )
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Scrive Michele Cosenza nell ' Educazione Nazionale ( gennaio 1922 ) risorta finalmente vigorosa e nuova : " Spesso la scuola induce nella mente di chi si abitua al meccanismo dell ' insegnamento una vera depressione della conoscenza intuitiva . Notate l ' elasticità mentale e il potere di orientamento nella mobile e varia realtà della vita , come si trovano in un sensale qualunque ; paragonate quelle attitudini con le stesse degli insegnanti che avevano colmato di zeri quel sensale quando egli era a scuola , e senza paura del sofisma del cum hoc , compiangete profondamente i maestri . La loro mente presenta i segni di una mancanza di tono , che è una vera malattia professionale . Si tratta di una mente precocemente senile " . Verissimo . Questo è il punto centrale del problema etico della scuola . E bisogna risalirvi per esaminare la questione politica . Il concetto comune di scuola , vivo e vero nel Medioevo perché animato da un dogma , da una fede , da un ' autorità è antitetico col mondo moderno . La scuola moderna ( libera discussione , autoeducazione ) vive fuori degli edifici scolastici , coincide con la vita : mentre la figura del professore si adegua a una funzione burocratica lo spirito non si può schematizzare .
ANNIVERSARIO ( - , 1927 )
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Per la quinta volta l ' Italia è disonorata dalla celebrazione fascista . I giornali dei paesi civili rilevano la coincidenza tra le feste di Roma e quelle bolsceviche di Leningrado . Ma se le due manifestazioni si equivalgono nello spirito politico che le informa , perché entrambi i regimi rinnegano la libertà e il dominio legale delle maggioranze , una differenza sostanziale passa tra una rivoluzione che , come quella russa , conquistò ai servi della gleba i diritti dell ' uomo , e si affermò , pur tra sanguinose aberrazioni , contro il principio autocratico , ed una tragica carnevalata che , come la marcia su Roma in sleeping car , tramutò , con l ' acquiescenza del Capo dello Stato , il più torbido demagogo dell ' estremismo rosso nel tiranno di un popolo e prostituì i poteri pubblici , la dignità nazionale , la Costituzione giurata , il Parlamento , il sacrificio della guerra e la vittoria , all ' ambiziosa criminalità di una minoranza armata obbediente ad un solo programma : dominare . Non è la conquista del potere da parte di una classe contro un ' altra ; non è una ascensione politica e sociale che esige ed offre i suoi martiri a consacrare le innovatrici verità dei suoi apostoli ; ma è la usurpazione del governo , compiuta e mantenuta da una banda di avventurieri e di scherani che hanno imposto la propria violenza a coloro stessi che si illudevano , garantendone l ' impunità , di goderne i vantaggi ; è uno spaventoso regresso nel passato , per cui dalle legislazioni esecrate degli Absburgo e dei Borboni risorge il ghigno del delatore e del boia . Non è l ' attuazione organica di un programma , di cui si possano subire le leggi in quanto se ne vedano e se ne approvino liberamente le finalità ; ma è la negazione e la contraddizione di tutti i programmi politici ed economici il trionfo dell ' improvvisazione , della frode del pazzo orgoglio nazionalistico , dell ' ignoranza brutale , dell ' iperbole e della fiera paesana . Dietro un ' impalcatura da circo , geme il popolo italiano , prigioniero nella sua patria ; e le carceri rigurgitano di detenuti politici ; e nelle isole , nuovi deportati prendono il posto lasciato vacante dai morti per maltrattamenti e sofferenze ; e nelle case devastate , donne e bambini piangono i mariti ed i padri assassinati o aspettano , ostaggi di un esercito di occupazione , il ritorno degli esuli . Assassinii , incendii , saccheggi , tribunali eccezionali , soppressione di tutte le libertà elementari ; ecco il bilancio del quinquennio fascista ! E le vittime dell ' enorme infamia , tutti coloro che sono stati colpiti nelle idee , negli affetti , negli interessi legittimi trentanove milioni di italiani contro un baldanzoso e protervo manipolo di assassini in camicia nera si domandano , nell ' angoscia che prepara la reazione : Perché ? E l ' Europa civile , che considera l ' Italia fascista come una permanente minaccia alla sua pace e nega l ' onore dei suoi contatti diretti a quella oscena parodia napoleonica , che crede di assicurarsi la gloria militare inalberando una piuma di struzzo sul berretto di una milizia , la quale non conobbe altra guerra che quella civile , e passando in rivista , dall ' alto del docile cavallo , le schiere dei " balilla " ; l ' Europa che dovunque scoppi un incidente internazionale , ivi scorge il fascismo e trova munizioni italiane in possesso dei comitagi bulgari e attribuisce l ' assassinio di Cena Beg a una diretta suggestione del fascismo , che di questi delitti ha lunga pratica all ' interno ed all ' estero , ripete la domanda : Perché ? Perché un popolo , che ha fatto e superato una guerra atroce , deve esser posto in condizioni di così grave inferiorità politica , ed umana , dinnanzi a tutti i popoli , anche ai meno evoluti , di Europa ? Che gli ha dato il fascismo , in compenso delle schiantate libertà ? Umiliazioni e miseria ! Mentre il fascismo ostenta le sue parate , la crisi finanziaria e morale d ' Italia si fa più diffusa e profonda . Per superarla , bisogna spezzare il giogo e rovesciare la tirannide . Liberarsi è risorgere ! Il fascismo non deve celebrare il suo sesto anniversario .
IL 'MAFALDA' ( - , 1927 )
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La catastrofe del " Mafalda " rivela e descrive più di mille altri episodi , meno appariscenti , il perfetto clima fascista di tragica buffoneria e di perversa corruzione . Le autorità fasciste permettono ( e non senza compensi ) al fascistissimo on . Biancardi , direttore della N . G . I . , di trasportare migliaia di passeggeri su piroscafi che costruiti molti anni fa per le linee del Sud America sono stati sconquassati nei viaggi compiuti attraverso il tempestosissimo Atlantico settentrionale nei viaggi per e da New York . Non solo ma per la medesime ragioni si ottiene il nulla osta di partenza ad un piroscafo che ha le macchine in istato pietoso e i canotti di salvataggio che fanno acqua come panieri . E non basta : quando si spezza il palo dell ' elica e l ' acqua comincia ad invadere la nave , il povero comandante , che dipende dal fascistissimo on . Biancardi e subisce il clima del regime , si guarda bene dal lanciare immediatamente il segnale di richiesta di soccorso . Fascisticamente deve giungere coi suoi mezzi alla riva . Se no , che dirà il " duce " ? Non è forse obbligatorio vivere pericolosamente ? Che importa se vanno a fondo mille - trecento persone , purché si salvi il prestigio della marina mercantile che " l ' inviato di Dio " blandisce e predilige ? Cosi il tempo passa ; la costa non si raggiunge ; la nave si sbanda ; si chiede aiuto , ma è tardi per salvare tutti . La gerarchia e la disciplina ( apparenti ) , onore e vanto dell ' Italia mussoliniana , dileguano . La nave diviene preda della più tragica confusione ... Le barche di salvataggio che fanno acqua e son sovraccariche vanno a picco . È il disastro . Se , per caso , non vi fossero stati sette piroscafi in quelle acque , milletrecento persone sarebbero state inghiottite dal risucchio o divorate dai pescicani . Non mancano naturalmente episodi di gentilezza ed eroiche prove di spirito di sacrificio . È la grande e immortale anima umanamente italiana , che pur vivendo e spasimando sotto le rovine e le ceneri del fascismo , si rivela in atti di generoso coraggio e di sublime abnegazione . Così il sacrificio di tutti gli ufficiali superiori della nave è esempio magnifico che onora una marina ed un popolo . Ma , subito dopo la catastrofe , lo spirito fascista riprende il sopravvento . Comincia la ridda delle notizie false . ( È leggerezza ? È losca speculazione ? È prepotente incompatibilità mentale e morale rispetto a tutte le cose serie [ anche tragiche ] , a tutte le cose vere ? ) La sciagura è ridotta al minimo ; i morti sono un ' invenzione straniera ; quasi il " Mafalda " risale a galla . Poi la verità si fa strada . Perfino i fascisti parlano . Si comincia ad accusare la compagnia , il capitano ecc . ecc . No , no . Siate onesti se potete giornalisti italiani ; accusate il fascismo e voi stessi . Il fascismo è il padrone che servite umilmente ; ignobilmente ; gli armatori e i loro associati vi pagano gli immeritati stipendi , che intascate con gioia . Perché protestate per questo episodio ? Non capite , o ciechi volontari , che il " Mafalda " è soltanto un terribile simbolo ? In mano ai fascisti inetti , corruttori , ladri , bugiardi , dementi , sanguinari , una nave infinitamente più grande , una nave formidabile e gloriosa ondeggia alla deriva e fa acqua già . Ed ogni ritardo è fatale . Sciagurati , pensate alla partita , perché il " Mafalda " non è che il simbolo dell ' Italia .
LA MACCHIA ( - , 1927 )
StampaPeriodica ,
I giornali fascisti han pubblicato che la bandiera porterà , vicino allo stemma sabaudo , l ' emblema del littorio . Così il fascio umilia a se stesso , anche sul vessillo nazionale , lo scudo crociato . Fino a ieri , il tricolore rappresentava il simbolo dell ' unità : domani se la notizia fosse vera consacrerebbe la divisione profonda degli italiani , la tirannide di una banda armata , il brigantesco trionfo di una minoranza violenta e rapinatrice , che , dinnanzi alla storia , vuol porre il suo insanguinato sigillo di parte all ' ombra dello stemma reale , quasi a suprema testimonianza di un solidale destino . Il fascismo ha tolto la patria ai migliori italiani : ora , aggiungendo all ' iniquità la profanazione , oserebbe insozzare la bandiera e , di fronte al mondo civile , degradarla a insegna di una fazione : come nel Medioevo . Incontaminate rimangono secondo le informazioni della stampa fascista le bandiere dei reggimenti . La tirannide ha compreso che l ' esercito non avrebbe tollerato l ' oltraggio . Il fascio appartiene alla milizia nera , accozzaglia di banditi , sorta dal delitto e pel delitto : non può dunque appartenere all ' esercito , che , di sopra alle divisioni politiche , raccoglie tutti i figli del popolo e che , nei paesi civili , è il presidio della libertà , della dignità e dell ' unità nazionali . L ' esercito ha innalzato e difeso le sue bandiere nelle guerre contro il nemico esterno : non può consentire ch ' esse siano disonorate dall ' emblema della guerra civile .
LACCHÈ ( - , 1927 )
StampaPeriodica ,
Una nuova ondata di famelici sciacalli fascisti si avventa addosso alla carogna non ancora spolpata del " Corriere della Sera . " Alla fine del '25 , dopo la espulsione violenta dei fratelli Albertini e di alcuni redattori non reducibili alla agilità spinale , entrò in scena una gaia brigata di mezze ( e anche brutte ) figure politico - letterarie capitanate da Ugo Ojetti sobbarcatosi alla non onorifica bisogna per il modesto soldo di 600.000 lire annue . Non è il caso di ricordare qui le capriole che l ' Ojetti ha fatto per quasi due anni , allo scopo or di mostrare una relativa , quasi impercettibile , indipendenza di giudizio , or di prostrarsi untuoso ed implorante sotto la sferza del " duce " domatore . Ma i salamelecchi , gli intrighi , le lusinghe , i colloqui di S . Rossore ecc . non sono bastati all ' eclettico scrittore per conservare la sedia direttoriale . Il Gran Consiglio Fascista [ cioè il " duce " ] decretò che i giornali dovessero essere in mano a fascisti al cento per cento . Il signor Ojetti non è per costituzione fisico - spirituale che al 50 per cento in tutte le cose e in tutte le occasioni . ( È perfino 50 per cento di senatore . ) Pensarono perciò di eliminarlo e all ' uopo , fecero valere una mezza stretta di mano ( 50 per cento ) che , nell ' estate del '25 , Ugo Ojetti fu costretto a dare a Salvemini , chiuso nella gabbia del Tribunale di Firenze . L ' insaziabile Tantalo era quindi , da oltre un mese , giudicato e virtualmente licenziato . Si colse però , col solito coraggio fascista , l ' occasione del suo viaggio in Grecia ( a mortificazione del fiero e indomabile Foscolo ) per fargli trovare , al ritorno , quattro righe di licenziamento . Il Signor Ojetti ( nella lieta occasione dell ' incasso del solito milione di indennità ) ha creduto opportuno far sapere che " due anni or sono fu chiamato dalla fiducia di Sua Eccellenza ( non dallo stipendio dei Crespi ) alla direzione del ' Corriere della Sera , ' " e per ripetere al Capo del Governo e al fascismo " il suo ossequio e la sua fedeltà . " Il successore di Ojetti è Maffio Maffii che , almeno , si aggirò sempre tra i nazionalisti . Inutile dire che , dal punto di vista tecnico e intellettuale , la successione Maffii rappresenta per il " Corriere " un altro irreparabile passo per la via della sua già disastrosa decadenza . Defenestrati con 0jetti , sarebbero alcuni redattori principali . Ciò dimostra che neppure sapienti ed opportuni piegamenti di schiena son bastati a salvare i meno flaccidi superstiti della vecchia redazione . La tragi - comedia dei servi sciocchi e dei lestofanti prosegue . Il pubblico ride e si diverte allo spettacolo . Qualche volta anche impreca . Perché la stampa italiana fu un giorno il simbolo vivente della nazione . Oggi , anche per gli olfatti più fascistizzati , sa troppo di fogna e di lupanare .
SFOTTÒ ( - , 1927 )
StampaPeriodica ,
Da un articolo circolare pubblicato nei giornali del regime : Arnaldo Mussolini , giornalista , è stata una delle più grandi rivelazioni del fascismo ; giornalisticamente , anzi , la più grande rivelazione . Il porco che scrive . L ' anti - grammatico Farinacci ha fatto rappresentare un suo dramma " Redenzione " con grande successo . L ' asino drammatico . Mario Missiroli [ toh , chi si rivede ! ] ha pubblicato un libercolo : Quota 90 . Nel libercolo si leggono frasi come queste : Coloro che hanno messo insieme un modesto gruzzolo debbono benedire il Presidente del Consiglio ... Quando Mussolini avrà vinta anche questa battaglia già vinta per tre quarti , la stessa gloria di Sella sarà oscurata ... Il presidente del Consiglio , con l ' intuizione del vero uomo di Stato ... L ' on . Mussolini sarà salutato un giorno come il fondatore della nuova democrazia e il grande pacificatore degli italiani ... Il ministro Belluzzo [ i competenti lo chiamano " Bestiuzzo " N.d.R. ] con l ' autorità che gli è universalmente riconosciuta ... I lucidi articoli di Arnaldo Mussolini ... Le benemerenze dei fratelli Perrone e del Comm . Pogliani ... Il discorso impressionante dell ' on . Frisoni ... Il prof . Del Vecchio , l ' eminente economista ... A . O . Olivetti , il più vigoroso scrittore socialista che abbia l ' Italia ... La carta del lavoro racchiude alcuni articoli di infinita saviezza ... Un articolo dell ' on . De Stefani , ecco finalmente una parola onesta , una buona azione ... Dichiarazioni dell ' on . Bottai , di una portata incalcolabile , e che suggeriscono molti problemi di un interesse ardente ... E così di seguito per 85 pagine . Volete sputare ? ... Usate la faccia di Missiroli ! Missiroli fa sapere che è pronto ad inserirsi per non essere tagliato fuori al non lontano volgere a sinistra della situazione . Missiroli , infatti , è sinistro .
CLEMENZA ( - , 1928 )
StampaPeriodica ,
Sotto il titolo : " Un nuovo atto di clemenza dell ' on . Mussolini " i giornali fascisti hanno pubblicato : " Il ventiseienne Vittorio Guidi era stato inviato al confino nelle isole Lipari : alla fine del novembre scorso una sua bimba si ammalava gravemente ed egli inviava una supplica all ' on . Mussolini perché gli permettesse di andare per due settimane a Bologna . Il capo del governo accoglieva benignamente la supplica , ma il confinato ritornava a Bologna dopo che la sua bimba era morta . Scaduti i 15 giorni egli si apprestava a far ritorno alle Lipari , quando riceveva comunicazione che l ' on . Mussolini , con un nuovo gesto di clemenza , lo graziava definitivamente . Egli ha spedito al capo del governo un messaggio di commossa gratitudine . " Gli scribi fascisti hanno evidentemente perduto ogni senso di pudore umano , se compiono l ' abbominevole tentativo di sfruttare , a vantaggio del regime , questo nuovo episodio di crudeltà e di cinismo . Ecco che cosa significa il domicilio coatto ! Non bastano le privazioni , le umiliazioni , la clausura , l ' odiosa sorveglianza oppressiva degli sgherri in camicia nera : la sofferenza dei deportati è acuita dalla preoccupazione dei genitori , delle spose , dei figli che la ferocia dei dominatori tiene divisi e lontani , come bersagli ed ostaggi . E quando al coatto arriva la notizia che una sua bimba è malata , egli deve degradarsi per rivederla ed assisterla : deve inviare una " supplica " al tiranno che , come un nuovo Caligola , si compiace barbaramente dell ' agonia morale della vittima genuflessa . Ma la " licenza , " per ottener la quale l ' angoscia del padre ha vinto la fierezza dell ' uomo , non viene elargita se non quando la piccina , fatta orfana dalla niquizia di un despota , è già morta . E mentre il padre , che non ha potuto baciare neppure la fredda spoglia della sua creatura , pensa , nella sua muta disperazione , al ritorno nell ' isola maledetta , la sposa ed i figli gli si stringono alle ginocchia e lo supplicano di restare : di restare ad ogni costo , perché li spaventa la solitudine , di fronte all ' atrocità del loro destino . Allora , sulla soglia della casa desolata , si profila il ghigno tentatore del falso amico , dell ' agente provocatore che il fascismo corruttore ha dovunque ai suoi servigi , come la spia . Egli assicura che il " duce clemente " farà grazia se il deportato confesserà semplicemente il proprio errore in un " messaggio di commossa gratitudine . " La resistenza dell ' uomo è sopraffatta ancora una volta dalle implorazioni dei figli superstiti e dal martoriato amore del padre . Il patto è stipulato : lo sciagurato sottoscrive la propria condanna morale ; e , mentre l ' agente intasca il prezzo della sua mediazione , il tiranno agita , dalle colonne della stampa asservita , il " messaggio " di umiliazione come un trofeo di vittoria e come un ' attestazione della propria magnanimità . Ma la piccola bara rimane incontaminata . E la luce di pietà che si irradia dal sacrificio dell ' innocente , investe il volto repugnante della belva umana dietro la maschera della falsa clemenza .
ORDINE NUOVO ( - , 1921 )
StampaPeriodica ,
Se ne impara una tutti i giorni . Una volta si credeva che l ' ordine non fosse né vecchio , né nuovo , né passato , né futuro , l ' ordine era ... l ' ordine : una verità matematica , non suscettibile di trasformazioni . Ed ecco che ora dei nuovi filosofi , armati di falce e martello , ci apprendono che c ' è un ordine nuovo in stridente contrasto con l ' ordine antico . Qualche rapido cenno basterà a chiarire ai pazienti lettori in che consista il contrasto . Ecco qui : l ' ordine vecchio diceva , per esempio , di rispettare la roba altrui . L ' ordine nuovo vuole invece che il furto sia regola comune e vuole che tale regola sia riconosciuta e sanzionata dalla legge . L ' ordine vecchio proclamava sacra la vita altrui . L ' ordine nuovo , invece , eleva l ' assassinio all ' apoteosi dell ' apostolato , dell ' eroismo . L ' ordine vecchio insegnava la temperanza . L ' ordine nuovo , invece , che pone ogni idealità nel ventre , si fa banditore dello sperpero e dell ' orgia . L ' ordine vecchio riconosceva ad ogni cittadino il diritto di pensare con la propria testa . L ' ordine nuovo , invece , non riconosce altra libertà , che di adorare il verbo del profeta Lenin . Concludendo : l ' ordine vecchio predicava l ' amore , quello nuovo predica l ' odio . Su queste basi è sorto un giornale che s ' intitola appunto : L ' Ordine nuovo . Ma che nuovo ? È vecchio quanto Caino , da cui discende per li rami .