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> anno_i:[1910 TO 1940} > anno_i:[1910 TO 1940} > autore_s:"MUSSOLINI VITTORIO" > categoria_s:"StampaPeriodica" > categoria_s:"StampaPeriodica"
CINEMA 1935 ( MUSSOLINI VITTORIO , 1935 )
StampaPeriodica ,
Come sempre è l ' America che detta le nuove leggi che regoleranno la produzione di quest ' anno e queste leggi si annunciano abbastanza importanti . Che novità ? Quali primizie ? Innanzi a tutto il film a colori è già cosa fatta . Ultimi esperimenti dimostrano risolto in pieno il problema . Per noi « il colore » ha una importanza relativa data la spesa e anche un certo senso di fastidio per l ' abbondanza della tinta rossa . La tecnica del suono ha raggiunto limiti dopo dei quali ben poco altro vi è da conquistare e pure la tecnica fotografica ha compiuto passi da leone , in tutte le nazioni , compresa l ' Italia che in questo si salva con onore . Profondità , plasticità delle figure , bianchi e neri , dimensione , sono termini che diverranno per tutti di facile comprensione per l ' uso che se ne farà nei prossimi films . La tecnica cinematografica è sempre sul sentiero della guerra e lavora indefessamente per permettere ai registi di darci lavori perfetti in ogni singola parte . Artisti e case . Case nuove di produzione non ne nascono ma in Italia , per spirito di contraddizione , ne sorgono come funghi e con i nomi più strani e strampalati . ( Fossero soltanto i nomi strani e strampalati ! N . d . A . ) . Le Ditte produttrici degli Stati Uniti rimangono le stesse , con piccole differenze e trattati d ' alleanza . Scomparso l ' allarme per l ' elezione del governatore di Los Angeles , a Holliwood è ritornata la tranquillità . Di fughe nei vecchi studios di Nuova York non se ne parla più e tutti son contenti di rimanere nelle villette di Beverly - Hills . Ogni Casa annuncia grandi capolavori e difatti qualcosa di bello l ' abbiamo già visto e molto ne vedremo in seguito . Comunque la scarsità di soggetti fa ritornare la produzione sulla base del film storico , operettistico e non ultimo « giallo » . Perché queste tendenze del pubblico ? Certo il film storico ben servito e cambiato in ogni parte di veridicità piace più che la controllata severità dell ' argomento e quindi il pubblico si appassiona alla vicenda che è spoglia di ogni carattere cattedratico e barboso . Inoltre il senso dell ' avventura ritorna in questi films e ciò interessa perché il pubblico sembra tornato indietro di parecchi anni . Operettistico . Le grandi riviste interessano ogni categoria di persone per la semplice ragione che con poche lire vedi uno spettacolo allegro , colossale , attraente e senti delle musiche carine , orecchiabili che ti rimangono nella mente e che fischietti mentre passeggi o lavori . Il pubblico vuole divertirsi e se può sopportare uno zibaldone drammatico introspettivo psicoanalitico deve prendersi la necessaria rivincita ammirando uno squadrone di girls . Ora l ' esagerazione può condurre al crollo ma certo per quest ' anno la cosa passerà liscia . Ritorno al « giallo » e all ' avventura . Molti films sono più o meno « gialletti » e ciò per la stessa ragione per la quale Mondadori ha stampato più di un milione di libri « che non vi faranno dormire » . L ' interesse e il mistero e l ' eterna storia del buono e del cattivo appassiona ora di più della vecchissima storia di moglie , marito , e amante e relativo bambino prodigio ( quanti ! ! ) che alla fine salva capra e cavoli . Gli artisti stanno veramente compiendo passi da giganti e in ogni produzione americana la ottima recitazione è cosa certa . Io sarei per dare il merito di tutto ciò al regista che li muove e mi farei forte della teoria e pratica che oggi in Italia non c ' è un buon attore cinematografico perché manca un buon direttore artistico . Lasciamo da parte l ' industria americana perché non ci potrebbe far dare un giudizio sereno sulla industria europea e in ispecial modo di quella italiana , ché , si facciano o non si facciano terribili iniezioni di coraggio e s ' imbavagli la critica , rimane sempre quella che è . L ' Inghilterra , ( escludiamo a priori la Russia perché chiusa nella « Splendid Isolation » ) ha assunto il comando della produzione europea e veramente sta facendo grandi cose e perché ? Spieghiamolo subito . L ' Inghilterra ( parliamo d ' Inghilterra per non fare l ' elenco degli industriali cinematografici ) ha fatto quello che dovevamo fare noi parecchi anni fa , e cioè all ' avvento del sonoro . Ha preso attori , tecnici , registi stranieri e ora ha imparato e sta imparando da essi per poter sfruttare in seguito le energie nazionali . Quindi l ' industria inglese vien subito dopo all ' americana . E terza mettiamo l ' industria tedesca e i derivati che in questo scorcio di stagione ( benché s ' abusi di Schubert e Vienna ) ci ha dato qualche cosa di carino e di forte . Poi , alla pari , le due sorelle latine Francia e Italia . Sono le cenerentole del mercato mondiale . Vi va questa classifica ? Per me è giusta in ogni parte e sarei pronto a dimostrarlo ancor più chiaramente se non lo si vedesse purtroppo con i propri occhi sui lenzuoli bianchi dei cinematografi . E su questa classifica basta . Un capitoletto a parte meritano i cartoni animati . Voi avrete sicuramente visto gli ultimi di Walt Disney a colori e vi sarete convinti che questa branca del cinematografo merita la nostra attenzione e la nostra ammirazione . In Coniglietti buffi , cartone premiato alla Biennale cinematografica di Venezia si notavano di già i progressi del disegno e del colore , oltre al sincronismo della musica e del movimento , ora negli ultimi , tra i quali Pinguini innamorati , tutto ciò si è fuso per darci veramente una cosa eccezionale che sprigiona un sentimento e un umorismo tale da far sbalordire . Non pago di ciò Walt Disney e i suoi collaboratori han fatto un intero film di circa duemila metri con i protagonisti creati dalla inesauribile fantasia di questi disegnatori . Anche gli imitatori di Disney , tra i quali Max Fleischer , Ub Iwerks , Rodemich , ecc . , sono giunti alla perfezione ma manca loro quel sano e aggraziato umorismo di cui sono invece pieni i cartoni di Walt Disney . Che cosa manca alla cinematografia italiana ? Il buon senso innanzi tutto , poi dei registi in gamba e infine dell ' onestà e della coscienza artistica . E come si potrebbe eliminare tutto ciò ? Molti pareri e tutti discordi . A noi l ' idea di uno sbaraccamento generale solletica molto , ma ora che del cinema s ' interessa direttamente il Governo per mezzo del Sottosegretariato alla Stampa e Propaganda lasciamo ad esso il pesante compito di raddrizzare le membra di quasi tutti quelli che fanno del cinematografo in Italia .
EMANCIPAZIONE DEL CINEMA ITALIANO ( MUSSOLINI VITTORIO , 1936 )
StampaPeriodica ,
Per la nostra cinematografia il seguir la scuola americana ( quale altra esiste ? nemmeno più la russa ) può dir molto . Allontanando la leggerezza storica di alcuni film americani , stroncando il cinema cattiva copia del teatro , assorbendo ( e sarà facile ) la freschezza , l ' audacia , la forza e l ' esuberanza chiassosa ma sana che si trova nella maggior parte delle pellicole d ' oltre oceano , la nostra industria , potenziata dall ' apposita Direzione , si eleverà a quella maturità materiale e spirituale che aprirà la porta al più grande successo . Dal punto di vista morale ( Vigilanti cura ) , la nostra giovinezza trova logicamente meno volgare e sensuale una sfilata di cento belle ragazze che non la trita farsa a doppio senso di pura marca francese , piena di sottintesi , di malcelate nudità e di cerebralismi sterili . E così pure i grossi mattoni a tendenza nettamente filosofico - politico - cerebrale e le commediole tanto care ai tedeschi ( con quanta arte , grazia e umorismo i registi americani svolgono questi leggerissimi temi ! ) , non hanno il potere magico di distrarre e divertire lo spettatore , còmpito primo e spesso dimenticato di ogni film che si rispetti . In una Europa così divisa politicamente , così diversa di temperamento , slancio , esigenze , non può sorgere l ' espressione collettiva da contrapporre vantaggiosamente a quella dei maghi di California . Noi italiani dobbiamo sentirci più vicini a loro che non plaudire a quella tendenza nettamente conservatrice di cui è permeata la produzione filmistica europea . Non ci sarà d ' ostacolo la profonda differenza che esiste tra noi e gli americani : alla nostra intelligenza il saper scegliere e il saper scartare . Il giorno che il cinema italiano saprà essere sempre più aderente alla psicologia della rinnovata gente d ' Italia , siamo certi che la nostra produzione , appunto perché dotata di un suo carattere , saprà conquistare i mercati esteri e giungere anche in America ad interessare con la nostra saggezza fascista , e ad esaltare con la nostra forza costruttrice , quel popolo giovane , ricco , esuberante , mal guidato e giudicato ; e risolverà la situazione finanziaria mercé l ' assorbimento dei nostri film da parte di un grande mercato . Abbiamo avvertito : non accodiamoci al cinema europeo d ' oggi .