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> anno_i:[1910 TO 1940} > autore_s:"MARAVIGLIA MAURIZIO" > categoria_s:"StampaQuotidiana"
RITORNO ALL'ANTICO ( MARAVIGLIA MAURIZIO , 1921 )
StampaQuotidiana ,
Il congresso di Livorno è finito come si prevedeva : con la vittoria della tendenza unitaria , la quale per quanto rappresentata essa stessa da una frazione del Partito , affermava tuttavia la possibilità della coesistenza nel Partito di tutte le tendenze , in omaggio alla formula : « libertà nel pensiero , disciplina nell ' azione » . Il congresso quindi si è chiuso senza espulsioni o scomuniche di nessuna tendenza , ma con la scomunica e l ' espulsione dello stesso Partito dalla Terza Internazionale . Questo fatto ha reso più che impossibile la compatibilità dei riformisti e dei comunisti , i quali escono dal vecchio partito nella speranza di poter formare , con la protezione della Terza Internazionale e col sussidio dell ' « oro russo » , un nuovo Partito . Resta così dimostrato che anche in Italia il socialismo non ha nessuna volontà di fare la rivoluzione « comandata » da Mosca o che viceversa ha una gran voglia di riprendere la sua vecchia funzione socialdemocratica e parlamentarista , che non ha impedito all ' Italia di restare monarchica , di fare la guerra e di vincerla . Tutto ciò non può non giovare al credito internazionale dell ' Italia e avere un ' utile ripercussione nello svolgimento immediato delle sue relazioni politiche ed economiche . Liquidata la leggenda dell ' Italia all ' avanguardia della Rivoluzione in Occidente e condannato il bolscevismo , il socialismo italiano , dobbiamo convenirne , rende un segnalato servizio non solo agli interessi italiani , nell ' ora presente , ma altresì alla causa della conservazione del regime borghese in Europa . Le decisioni del congresso di Livorno dimostrano che la rivoluzione russa non ha quella potenza di espansione , che le si attribuisce , e che la mentalità europea sa opporre alle concezioni politiche orientali una forza di resistenza , non tanto facilmente superabile , se anche nella nazione di storia più recente , il Partito socialista a caratteri più spiccatamente antinazionali trova la forza di sottrarsi al loro fascino . Vediamo ora quale è la vera faccia del socialismo italiano e quale avvenire gli è destinato dopo il congresso . Apparentemente al congresso è trionfata la tendenza unitaria , capitanata dal Serrati , la quale si dichiarava altrettanto rivoluzionaria e comunista nella sostanza quanto quella comunista propriamente detta e solo pretendeva di differire da questa nel modo di considerare i suoi rapporti di dipendenza esterna coi poteri della Terza Internazionale e i suoi rapporti di coesistenza interna con la tendenza riformista . Ma a chi ben consideri le cose , apparirà chiaro che la vittoria di Serrati è soltanto una vittoria tattica , mentre la vittoria strategica è indubbiamente rimasta a Turati . Lungi dal rimanere prigioniera della tendenza serratiana , la tendenza turatiana sarà quella che colorirà l ' atteggiamento e darà il tono all ' azione futura del Partito . Si ripeterà cioè per la tendenza unitaria il fenomeno , che già si è verificato in altri tempi per la tendenza integralista , anche essa vittoriosa nei congressi . Assolto il suo compito contingente di liquidare la tendenza rivoluzionaria , l ' integralismo morgariano scomparve tacitamente dalla storia e la vita del Partito riprese il suo ritmo normale , obbedendo al suo intimo spirito antinazionale e antirivoluzionario . Oggi Serrati adempie allo stesso officio di correttore più che di rinnovatore della vita del Partito , come già Morgari . La funzione della sua tendenza è necessariamente contingente e transitoria . Essa rappresenta una transazione necessariamente destinata a rimanere puramente intenzionale fra le forze rivoluzionarie o sedicenti rivoluzionarie , che per un momento hanno preso il sopravento , in grazia di quella maledetta mentalità di guerra che ha contagiato tutto , nel Partito , e lo spirito vero , lo spirito tradizionale e immanente , del Partito , che è semplicemente riformista ed antinazionale . La rivoluzione è ancora sempre affermata , ma come semplice millenarismo rivoluzionario , non già esigenza attuale . Il Partito , che viene fuori dal Congresso , è dunque il vecchio Partito , purificato dalla mentalità di guerra , con la sua vecchia concezione finalistica rivoluzionaria , ma con la sua anima antinazionale e le sue possibilità socialdemocratiche . Quale sarà il destino di questo Partito dell ' antiguerra nel dopoguerra ? La fortuna lo assisterà egualmente nel nuovo periodo storico , che si è aperto con la vittoria , ovvero rappresenterà un anacronismo ? La mentalità di guerra scomparirà senza dubbio anche nelle file dei partiti e delle forze nazionali , ma la mentalità della vittoria è definitivamente acquisita al temperamento nazionale e ha dato luogo al sorgere di una nuova Italia , interamente diversa dalla vecchia Italia , contro la quale l ' antico socialismo , che ora risorge , conseguì tante segnalate vittorie . A questa nuova Italia , più che alla reazione del vecchio socialismo , si deve la sconfitta del socialismo aggressivo sorto dalla guerra . Di questa sconfitta si è avvalso il vecchio socialismo che oggi sembra vittorioso . Ma rientrando nella storia , esso non ritroverà più la vecchia Italia , ma un ' Italia nuova abituata a vincere .