StampaQuotidiana ,
È
principio
di
diritto
razionale
che
chi
rompe
la
pace
perde
la
pace
.
La
società
internazionale
si
regge
sulla
osservanza
reciproca
dei
trattati
e
delle
norme
e
consuetudini
degli
Stati
:
donde
uno
stato
di
equilibrio
instabile
e
delicatissimo
di
rapporti
.
Data
la
solidarietà
e
l
'
interessenza
dei
rapporti
economici
e
culturali
nella
società
moderna
,
tutte
le
nazioni
sono
legate
l
'
una
a
l
'
altra
.
La
rottura
dell
'
equilibrio
cagionata
dall
'
urto
violento
di
una
nazione
si
ripercuote
in
tutte
le
altre
.
Di
maniera
che
se
è
vero
che
chi
rompe
la
pace
perde
la
pace
,
non
è
meno
vero
,
nel
campo
internazionale
,
che
tutte
le
nazioni
che
subiscono
i
contraccolpi
diretti
o
indiretti
dello
stato
di
guerra
perdono
la
pace
.
La
pace
esiste
fino
al
momento
in
cui
tutti
gli
stati
la
vogliono
e
la
conservano
.
Cessata
per
uno
,
cessa
per
tutti
gli
altri
.
Anche
lo
«
stato
di
neutralità
»
è
una
conseguenza
dello
stato
di
guerra
,
e
partecipa
della
natura
dello
stato
di
guerra
.
Non
per
niente
tutti
sostengono
a
proposito
della
neutralità
italiana
che
essa
vuole
essere
e
dev
'
essere
armata
e
guardinga
.
Questa
in
breve
la
concezione
e
la
fisionomia
dell
'
ordine
giuridico
internazionale
.
E
quando
dico
ordine
giuridico
voglio
dire
ordine
statico
ed
estrinseco
di
rapporti
di
pura
meccanica
coesistenza
.
Domando
:
l
'
internazionale
socialistica
obbediva
,
obbedisce
al
principio
della
meccanica
coesistenza
o
del
puro
ordine
giuridico
e
statico
dei
rapporti
fra
proletariato
e
proletariato
?
O
,
invece
,
se
è
,
o
se
era
,
una
internazionale
socialistica
,
obbedisce
,
e
obbediva
,
al
principio
della
interna
coesione
e
coestensione
morale
di
tutti
i
proletariati
del
mondo
,
a
un
principio
insomma
non
di
ordine
statico
e
meccanico
,
ma
dinamico
e
spirituale
?
Nella
prima
ipotesi
,
è
logico
il
rinchiudersi
di
ogni
proletariato
nel
suo
sacro
egoismo
meccanico
nazionale
.
Il
legame
internazionale
tra
operai
francesi
,
italiani
,
tedeschi
,
inglesi
,
russi
,
vige
fin
quando
dura
lo
stato
di
equilibrio
.
Rotto
l
'
equilibrio
,
ogni
proletariato
rientra
in
se
stesso
e
si
rinserra
nei
propri
confini
.
Non
è
chi
non
vede
che
in
questo
modo
il
proletariato
scimmiotta
la
politica
e
la
diplomazia
degli
stati
,
politica
gelata
senza
sangue
e
senza
cuore
,
ma
tutto
calcolo
gelido
di
interessi
e
di
rapporti
da
comporre
superata
la
crisi
in
un
nuovo
equilibrio
statico
.
Ma
questa
è
statica
e
meccanica
di
rapporti
,
non
dinamica
etica
e
pedagogica
.
Si
presenta
il
problema
:
il
socialismo
è
etica
o
meccanica
,
riposo
o
movimento
e
attesa
accettazione
del
fatto
compiuto
o
rivolta
?
Non
si
dura
nessuna
fatica
,
non
c
'
è
nessun
merito
,
se
i
proletariati
di
tutti
i
paesi
vanno
di
accordo
quando
gli
stati
(borghesi...)
rispettivi
vanno
d
'
accordo
.
L
'
amicizia
internazionale
dei
proletariati
è
un
riverbero
dell
'
equilibrio
internazionale
degli
stati
,
è
un
rimbalzo
,
una
conseguenza
,
un
imprestito
.
Cessato
l
'
accordo
degli
Stati
.
non
vigendo
nessun
principio
etico
,
veramente
internazionale
,
è
logica
la
bancarotta
dell
'
internazionalismo
operaio
.
Dunque
voi
socialisti
internazionalisti
e
neutralisti
seguite
le
leggi
della
diplomazia
e
dei
calcoli
diplomatici
?
Ma
proprio
quando
l
'
internazionale
è
infranta
e
oltraggiata
dagli
stati
,
dovete
lavorare
per
ricomporla
dinamicamente
.
E
lavorare
significa
,
in
questo
caso
,
non
tenervi
ad
uno
stato
di
inerzia
dentro
i
propri
egoistici
confini
,
ma
se
si
è
veramente
ed
eticamente
internazionalisti
,
dare
qualche
cosa
di
se
stessi
per
aiutare
gli
operai
delle
altre
nazioni
.
E
l
'
internazionalismo
dei
veri
e
non
dei
falsi
e
sedicenti
socialisti
è
,
o
era
,
etico
e
non
economico
e
diplomatico
.
Grazie
tanto
!
voi
andavate
di
accordo
prima
della
guerra
con
gli
operai
francesi
,
inglesi
,
tedeschi
...
Ma
era
facile
allora
l
'
accordo
;
e
,
in
fondo
,
non
davate
niente
del
vostro
,
oppure
non
davate
in
perdita
.
Ma
è
venuto
il
momento
vero
del
volersi
e
del
farsi
bene
internazionalmente
con
le
prove
del
fuoco
e
del
sangue
,
e
voi
vi
siete
internazionalmente
squagliati
e
vi
siete
internazionalmente
chiusi
in
voi
stessi
,
pacificamente
neutralisteggiando
.
Ossia
:
avete
detto
:
il
Partito
socialista
d
'
Italia
deve
ricomporre
il
Bureau
Internationale
trasportandolo
da
Bruxelles
a
Roma
(
?
)
con
la
presenza
del
dott
.
Sudekum
,
reinstaurando
quel
famoso
sinedrio
di
imbecillità
e
cretinismo
internazionale
che
oggi
fa
ridere
...
soltanto
.
Siete
o
no
diplomatici
?
Poi
dite
che
no
...
A
questo
si
riduce
il
vostro
internazionalismo
.
Se
professaste
l
'
altro
,
se
foste
convinti
che
vero
internazionalista
è
colui
che
non
se
ne
sta
a
casa
sua
a
guardare
la
roba
sua
ma
colui
che
vede
gli
altri
e
ama
gli
altri
più
o
almeno
come
se
stesso
,
fareste
qualche
cosa
per
risollevare
l
'
internazionale
dando
la
mano
socialisticamente
a
operai
francesi
,
belgi
,
ecc
.
,
ecc
.
Lo
so
,
la
guerra
ha
rovinato
tutto
,
ma
appunto
perciò
,
appunto
per
la
guerra
dovreste
lavorare
internazionalmente
.
Se
no
,
come
dicevo
,
la
vostra
internazionale
di
ieri
era
non
altro
che
un
riflesso
della
falsa
ed
esterna
meccanica
internazionale
degli
Stati
borghesi
.
Non
si
sfugge
.
Perché
proclamate
l
'
inerzia
e
la
neutralità
?
Perché
?
Voi
rispondete
:
C
'
è
la
guerra
,
e
non
vogliamo
partecipare
alla
guerra
esaltandoci
e
contaminandoci
.
La
morale
degli
impotenti
.
Vero
?
La
guerra
c
'
è
.
E
se
c
'
è
per
uno
,
c
'
è
per
tutti
.
E
egoista
e
malvagio
colui
che
la
vuole
fare
ricadere
sugli
altri
per
la
salvezza
ipernazionale
della
propria
pelle
.
Se
era
vero
e
sentito
il
vostro
amore
internazionale
verso
gli
operai
degli
altri
paesi
,
questo
era
il
momento
di
osservarlo
con
le
opere
.
L
'
accordo
non
costa
caro
in
tempi
di
pace
,
in
condizioni
di
equilibrio
statico
ed
economico
,
non
costa
molto
,
e
quindi
ha
vero
valore
,
in
tempi
di
guerra
,
di
crisi
e
di
dinamismo
storico
e
morale
.
Uscite
alla
luce
,
e
aiutate
gli
operai
degli
altri
paesi
se
dell
'
internazionalismo
operaio
oltre
al
nome
conservate
ancora
lo
spirito
.
Se
rimanete
ancora
nella
inerzia
oltre
a
conservare
la
vostra
adesione
al
sistema
egoistico
e
meccanico
della
diplomazia
borghese
,
voi
affermate
che
è
l
'
essenziale
un
'
altra
cosa
;
questa
:
Non
vogliamo
prendere
le
armi
,
non
perché
contrari
alla
guerra
,
ma
perché
non
possiamo
andare
contro
i
tedeschi
.
Insomma
voi
volete
l
'
internazionalismo
o
per
tutti
o
per
nessuno
.
Risposta
:
il
vostro
è
un
atteggiamento
farisaico
,
assurdo
in
teoria
,
perché
inconcludente
,
in
pratica
,
perché
impotente
.
Sciogliete
la
reticenza
.
Dite
:
i
tedeschi
,
gli
operai
compresi
,
hanno
rotto
la
pace
e
la
devono
pagare
,
e
la
lezione
la
devono
avere
anche
i
pretesi
compagni
tedeschi
di
ieri
che
facevano
i
padri
,
i
pedagoghi
e
i
caporioni
dell
'
internazionalismo
,
e
che
oggi
meritano
di
essere
pigliati
a
calci
o
a
fucilate
,
che
è
meglio
.
Parlate
chiaro
.
Dite
:
a
chi
spetta
la
responsabilità
della
guerra
?
Ricordate
l
'
atteggiamento
dei
socialisti
al
Parlamento
tedesco
!
E
se
non
parlate
chiaro
,
per
amor
di
dio
,
non
parlate
in
nome
dell
'
internazionale
contro
la
guerra
,
ma
in
nome
del
vostro
perfetto
addomesticamento
,
diplomatico
;
e
apriti
cielo
,
in
nome
di
von
Bülow
e
del
barone
Macchio
.