Tipi di Ricerca: Ricerca per parole
Trova:
> anno_i:[1910 TO 1940}
STORIA D'EUROPA NEL SECOLO DECIMONONO ( CROCE BENEDETTO , 1932 )
Saggistica ,
LA RELIGIONE DELLA LIBERTÀ Alla fine dell ' avventura napoleonica , sparito quel geniale despota dalla scena che tutta occupava , e mentre i suoi vincitori s ' intendevano o procuravano d ' intendersi fra loro e di procedere d ' accordo per dare all ' Europa , mercé restaurazioni di vecchi regimi e opportuni rimaneggiamenti territoriali , uno stabile assetto che sostituisse quello fortemente tenuto ma sempre precario dell ' Impero della nazione francese , - in tutti i popoli si accendevano speranze e si levavano richieste d ' indipendenza e di libertà . E queste richieste si facevano più energiche e frementi quanto più si opponevano repulse e repressioni ; e le speranze presto si ravvivavano , e i propositi si rafforzavano , attraverso le delusioni e le sconfitte . Erano in Germania , in Italia , in Polonia , nel Belgio , in Grecia e nelle lontane colonie dell ' America latina , sforzi e moti di oppresse nazioni contro dominatori e tutori stranieri ; o di nazioni e di mutilate membra di nazioni costrette all ' unione politica con stati che dovevano la loro origine e conformazione a conquiste , a trattati , a diritti patrimoniali di famiglie principesche ; o di nazioni tenute scisse in piccoli stati , che , per siffatto sminuzzamento , si sentivano impedite , fiaccate e rese impotenti alla parte che loro spettava di esercitare nella comune vita mondiale , e mortificate nella loro dignità di fronte alle altre unite e grandi . Erano , in quegli stessi e in altri popoli , bisogni di garanzie giuridiche , di partecipazione all ' amministrazione e al governo mercé istituzioni rappresentative nuove o rinnovate , di varia associazione tra cittadini per particolari fini economici , sociali e politici , di aperta discussione delle idee e degli interessi mercé della stampa , di " costituzioni " , come allora si diceva ; e in quelli che avevano ottenuto queste costituzioni in forma di " carte " concesse , come in Francia , necessità di assicurarle e di renderle più larghe ; e in altri , infine , in cui i regimi rappresentativi già erano in atto per lunga e graduale formazione , come in Inghilterra , esigenza di togliere superstiti vincoli e disuguaglianze , e di un generale ammodernamento e razionalizzamento per un più snodato e largo modo di vita e di progresso . Diversi gli antecedenti storici e le condizioni presenti dei vari popoli , e i loro animi e i loro costumi , quelle richieste variavano , secondo i vari paesi , nell ' ordine , nella misura , nei particolari e nel tono . La precedenza era data in uno all ' affrancamento dal dominio straniero o all ' unità nazionale , e in un altro alla sostituzione dell ' assolutismo di governo col costituzionalismo ; qui si trattava di semplici riforme nell ' elettorato e di estensioni della capacità politica , e là , invece , di fondare per la prima volta o su nuove basi il sistema rappresentativo ; in un paese , possedendosi già per l ' opera delle generazioni anteriori , e segnatamente per quella della Rivoluzione e dell ' Impero , l ' eguaglianza civile e la tolleranza religiosa , si prendeva a contendere per la partecipazione al governo di nuovi strati sociali , e altrove conveniva preliminarmente attardarsi a combattere privilegi politici e civili di classi feudali e persistenti forme di servaggio , e a levarsi di su le spalle l ' oppressura ecclesiastica . Ma , varie d ' importanza e varie nell ' ordine di successione in cui si presentavano , tutte queste richieste si legavano tra loro , e le une tiravano prima o poi con sé le altre , e ne facevano sorgere altre ancora , che si profilavano in lontananza ; e su tutte sormontava una parola che le compendiava e ne esprimeva lo spirito animatore : la parola " libertà " . Non era , di certo , una parola nuova nella storia , come non era nuova nella letteratura e nella poesia , e nella rettorica finanche della letteratura e della poesia . Grecia e Roma avevano tramandato le memorie d ' innumeri eroi della libertà , e di gesta sublimi e di tragedie nelle quali si era , magnanimamente , per la libertà " che è sì cara " , rifiutata la vita . Libertà avevano invocato i cristiani e , nei secoli , le loro chiese ; libertà , i comuni contro gl ' imperatori e i re , e libertà da parte loro i feudatari e baroni contro gli stessi re e imperatori , e questi a lor volta contro i baroni e i grossi vassalli e contro le comunità usurpatrici di diritti sovrani ; libertà , i regni , le provincie , le città , solleciti dei propri parlamenti e capitoli e privilegi , contro le monarchie assolute che si sbarazzavano o tentavano di sbarazzarsi di questi ostacoli e limiti alla loro azione . La perdita della libertà era stata sempre considerata cagione o segno di decadenza nelle arti , nelle scienze , nella economia , nella vita morale , o che si guardasse alla Roma dei Cesari o all ' Italia degli Spagnuoli e dei Papi . Pur testé , la " libertà " , in compagnia dell ' " eguaglianza " e della " fratellanza " , aveva scosso e sparso in rovine , con la forza di un terremoto , tutto l ' edificio della vecchia Francia e quasi tutto quello della vecchia Europa ; e l ' impressione paurosa ancora ne durava , e parrebbe avesse dovuto togliere a quel nome l ' aureola di cosa bella e l ' attraenza di cosa nuova . E , in effetto , il trinomio , di cui aveva fatto parte , - l ' " immobile triangolo immortale della Ragione " , come lo aveva chiamato il poeta Vincenzo Monti , - cadde in discredito e quasi venne in aborrimento ; ma la Libertà riascese da sola sull ' orizzonte , ammirata come stella d ' impareggiabile fulgore . E quella parola era pronunziata dalle giovani generazioni con l ' accento commosso di chi ha pur ora scoperto un concetto d ' importanza vitale , rischiaratore del passato e del presente , guida nell ' avvenire . La novità del concetto onde si riempiva quell ' antichissima parola non isfuggì , nonché al sentimento , alla riflessione dei contemporanei , come si vede dal problema , a cui assai presto esso diè origine , circa il carattere differenziale della libertà che era propria dei moderni rispetto a quella degli antichi greci e romani e dei recentissimi giacobini : un problema che fu proposto e trattato , tra i primi , dal Sismondi e da Beniamino Constant ( che tenne sull ' argomento un discorso all ' Ateneo di Parigi nel 1819 ) , ed è stato molte volte ripreso fino ai nostri giorni . Ma , se il problema aveva il suo nocciolo di realtà , non era posto rettamente con quel contrasto di antico e di moderno , in cui da una parte stavano Grecia , Roma e la Rivoluzione francese , che avrebbe seguito gli ideali greco ­ romani , e dall ' altra , il tempo presente : come se il presente non fosse la confluenza di tutta la storia e l ' ultimo atto di essa , e si potesse , con una statica contrapposizione , spezzare quel che forma un ' unica serie di svolgimento . Di conseguenza , la ricerca , che sopra l ' asserito contrasto s ' istituiva , correva rischio di sperdersi in astrattezze , dividendo individuo e stato , libertà civile e libertà politica , libertà del singolo individuo e libertà degli altri tutti singoli nei quali quella trova il suo limite , e via discorrendo , e assegnando agli antichi la libertà politica e non quella civile , e ai moderni la civile e non la politica , o quella politica solo in grado subordinato , o anche invertendo questi giudizi e attribuendo agli antichi maggiore libertà dell ' individuo verso lo stato che non si sia avuta dai popoli moderni . Errore di astrattezza che si rinnova sempre che si cerca di definire l ' idea della libertà per mezzo di distinzioni giuridiche , le quali hanno carattere pratico e si riferiscono a particolari e transeunti istituti , e non a quell ' idea superiore e suprema che tutti li comprende e tutti li supera . Ricercando il contenuto di quel concetto nella storia a cui appartiene , e che è la storia del pensiero o della filosofia che si dica , la coscienza che allora si ebbe della sua novità si ritrova non esser altro che la coscienza di quel che di nuovo era sorto nel pensiero e per esso nella vita , il nuovo concetto dell ' umanità e la visione della via che le si apriva dinanzi , ampia e chiara quale non era apparsa prima . Non si era pervenuti a questo concetto per caso e di un subito , e all ' entrata di questa via per un salto o per un volo , ma ci si era arrivati per virtù di tutte le esperienze e le soluzioni della filosofia nel suo lavorio secolare , che sempre più avevano avvicinato la distanza e composto il dissidio tra cielo e terra , Dio e mondo , ideale e reale , e , conferendo idealità alla realtà e realtà all ' idealità , ne avevano riconosciuto e inteso l ' inscindibile unità , che è identità . E , dicendo della storia del pensiero e della filosofia , intendiamo insieme di tutta la storia , anche di quella che si chiama civile e politica ed economica e morale , che dà e riceve alimento dall ' altra ; e perciò non solo di Platone , Aristotele , Galileo , Cartesio e Kant , ma e della grecità che si pose contro la barbarie , e di Roma che incivilì i barbari stessi facendoli romani , e della redenzione cristiana , e della Chiesa che lottò con l ' Impero , e dei comuni italiani e fiamminghi nell ' evo medio , e più particolarmente del Rinascimento e della Riforma che rivendicarono l ' individualità nel suo duplice valore fattivo e morale , delle guerre di religione , del " lungo parlamento " inglese , della libertà di coscienza asserita dalle sètte religiose nell ' Inghilterra e nell ' Olanda e nelle colonie americane , delle dichiarazioni che in queste ultime si fecero dei diritti dell ' uomo , e di quella a cui la Rivoluzione francese diè singolare efficacia , e altresì delle scoperte tecniche e delle conseguenti trasformazioni industriali , e di tutti gli altri avvenimenti e creazioni storiche , che tutti concorsero a formare quel concetto della realtà e della umanità , e a riporre nelle cose la legge e la regola delle cose , e Dio nel mondo . Ma l ' ulteriore avanzamento che si era compiuto allora , tra la fine del sette e i principii dell ' ottocento , era stato più fortemente risolutivo e quasi conclusivo , perché aveva criticato il dissidio , che si era acuito nel razionalismo settecentesco e nella Rivoluzione francese , tra ragione e storia , onde s ' inviliva e condannava questa al lume di quella : l ' aveva criticato e risanato mercé la dialettica ; che non distacca l ' infinito dal finito , né il positivo dal negativo , e con ciò aveva fatto coincidere la razionalità e la realtà nella nuova idea della storia , ritrovando il senso pieno del detto di Giambattista Vico , che la repubblica , cercata da Platone , non è altro che il corso delle cose umane . L ' uomo , ora , non si vedeva più schiacciato dalla storia o vindice di sé stesso contro di essa e respingente lungi da sé il passato come il ricordo di un ' onta ; ma , vero e infaticato autore , si contemplava nella storia del mondo come in quella della sua vita medesima . La storia , non appariva più deserta di spiritualità e abbandonata a forze cieche , o sorretta e via via raddrizzata da forze estranee , ma si dimostrava opera e attualità dello spirito , e , poiché spirito è libertà , opera della libertà . Tutta opera della libertà , suo unico ed eterno momento positivo , che solo si attua nella sequela delle sue forme e conferisce ad esse significato , e che solo spiega e giustifica l ' ufficio adempiuto dal momento negativo della illibertà , con le sue compressioni , oppressioni , reazioni e tirannie , le quali ( come altresì avrebbe detto il Vico ) paiono " traversie " e sono " opportunità " . Era questo il pensiero e la filosofia dell ' età che s ' iniziava , una filosofia che sbocciava dappertutto , che si diffondeva dappertutto , che si coglieva sulle bocche di tutti , attestata dalle strofe della poesia e dai motti degli uomini dell ' azione non meno che dalle formole dei filosofi di mestiere . Trascinava dietro di sé scorie del passato , si rivestiva talvolta di vesti non confacenti , si avvolgeva e si dibatteva in contraddizioni , e tuttavia sempre si faceva strada e avanzava ogni altra . È dato rinvenirne le tracce anche presso gli avversari , i retrivi , i reazionari , i preti e i gesuiti ; e non è senza ironia il fatto che il nuovo atteggiamento spirituale ricevesse il suo battesimo donde meno si sarebbe aspettato : dal paese che , più di ogni altro europeo , era rimasto chiuso alla filosofia e alla cultura moderne , dal paese per eminenza medioevale e scolastico , clericale e assolutistico , dalla Spagna , che allora essa coniò l ' aggettivo " liberal " col suo contrapposto di " servil " . Anzi giova osservare ( a fin di scansare uno scoglio nel quale spesso si urta ) che la filosofia di un ' età , non solo non deve ricercarsi unicamente nei filosofi o nei grandi filosofi , e deve invece desumersi da tutte le manifestazioni di quell ' età , ma può perfino non trovarsi , o trovarsi in modo meno spiccato , appunto nei filosofi specialisti , e nei grandi tra questi . I quali sono pur sempre singole persone , e se , oltre taluni problemi del loro tempo , ne pongono e risolvono , anticipando i tempi , altri che l ' età loro non sente ancora e non intende o non ben comprende , accade anche talvolta , per i limiti che ogni individuo ha , che certi problemi posti e risoluti al loro tempo non raccolgano nei loro sistemi e al luogo di essi serbino concetti invecchiati ed erronei . I grandi filosofi , come del resto gli uomini di ogni qualità , non hanno il loro posto destinato e fisso né nell ' avanguardia né nella retroguardia né nel mezzo delle schiere dei contemporanei , ma a volta a volta si ritrovano in ciascuno di questi diversi posti . Anche i grandi filosofi della libera Atene , i più splendidi fiori di quella libertà , tra le agitazioni democratiche che offendevano il loro senso dell ' armonia , e legati com ' essi erano alla loro logica naturalistica , non si mostrarono nelle loro teorie pari a quella realtà di vita che vivevano ; ma meglio calza al caso nostro l ' esempio del massimo filosofo dell ' età di cui discorriamo , Hegel , che più profondamente di ogni altro pensò e trattò dialettica e storia , definendo lo spirito per la libertà e la libertà per lo spirito , e tuttavia , per certe sue tendenze e teorizzamenti politici , meritò di esser designato piuttosto come " servil " , che come " liberal " . Tanto più alto di lui stanno per questa parte , e tanto meglio di lui rappresentano il pensiero della nuova età , ingegni filosoficamente minori o che addirittura si sogliono considerare non filosofici : per esempio , una donna , la signora di Staël . La concezione della storia come storia della libertà aveva suo necessario complemento pratico la libertà stessa come ideale morale : ideale che , infatti , era concresciuto con tutto il pensiero e il moto della civiltà , ed era passato nei tempi moderni dalla libertà come complesso di privilegi alla libertà come diritto di natura , e da questo astratto diritto naturale alla libertà spirituale della personalità storicamente concreta ; e si era fatto via via più coerente e saldo , avvalorato dalla corrispondente filosofia , per la quale quella stessa che è legge dell ' essere è legge del dover essere . Negarlo non si poteva se non da coloro che in qualche modo ancora straniavano il dover essere dall ' essere , conforme alle viete filosofie della trascendenza , o che di straniarlo non si avvedevano e pur questo operavano nelle loro argomentazioni . Così , per esempio , quando si obiettava che l ' ideale morale della libertà non permetteva e non prometteva di scacciare il male dal mondo , e perciò non era veramente morale ; e in ciò dire non si considerava che , se la moralità distruggesse il male nella sua idea , dissolverebbe sé medesima , che solo nella lotta contro il male ha realtà e vita , e solo mercé di essa si estolle . Così parimente quando si lamentava che cotesta affermazione e accettazione della lotta di continuo rinascente precludesse all ' uomo la pace , la felicità , la beatitudine a cui egli sempre anela , non considerando che per l ' appunto la grandezza del concetto moderno stava nel ­ l ' aver convertito il senso della vita da idilliaco ( e , di conseguenza , elegiaco ) in drammatico , da edonistico ( e , di conseguenza , pessimistico ) in attivo e creativo , e della libertà medesima fatto un continuo riacquisto e una continua liberazione , una continua battaglia , in cui è impossibile la vittoria ultima e terminale , perché significherebbe la morte di tutti i combattenti , ossia di tutti i viventi . Dopo di che , si scorge agevolmente in qual conto siano da tenere altre obiezioni , che allora pur si proposero e che furono dipoi , e sono , molte volte ripetute , come questa : che l ' ideale della libertà , per la sua stessa eccellenza , sia dei pochi e non dei molti , degli eletti e non del volgo , il quale ha uopo d ' imposizioni dall ' alto , di autorità e di sferza : obiezione che troverebbe pieno riscontro nella sentenza , di cui è evidente l ' assurdo , che la verità sia dei pochi e ai più si convenga la non ­ verità e l ' errore , come se la verità non fosse tale per la sua intrinseca forza , espansiva e avvivatrice e trasformatrice nei modi che via via le sono consentiti . O come quest ' altra , anche più stravagante : che la libertà appartenga in proprio a certi popoli , che in condizioni singolarissime l ' hanno elaborata , quale l ' insulare Inghilterra , o a stirpi dal sangue generoso , quali le germaniche , che la coltivarono nell ' incoltura delle loro foreste : obiezione che a sua volta abbassa lo spirito a materia e lo sottomette a meccanico determinismo , e che , d ' altra parte , il fatto smentisce , mostrando che l ' Inghilterra molto insegnò ma anche non poco apprese nei concetti liberali dai popoli del continente , e che la Germania assai a lungo dimenticò la libertà nelle sue foreste e idoleggiò l ' autorità e la sudditanza . Era , dunque , affatto ovvio che alla domanda quale fosse l ' ideale delle nuove generazioni si rispondesse con quella parola " libertà " senz ' altra determinazione , perché ogni aggiunta ne avrebbe offuscato il concetto ; e torto avevano i frigidi e i superficiali che di tal cosa si meravigliavano e la facevano oggetto di scherno , e , tacciando di vuoto formalisino quel concetto , interrogavano ironici o sarcastici : " Che è mai la libertà ? la libertà da chi e da che cosa ? la libertà di fare che cosa ? " . Essa non pativa aggettivi né empiriche determinazioni per la sua intrinseca infinità ; ma non perciò non si poneva da sé di volta in volta i suoi limiti , che erano atti di libertà , e così si particolareggiava e si dava un contenuto . La distinzione , molte volte fatta , delle due libertà , di quella al singolare e di quella al plurale , della libertà e delle libertà , si svela antinomia di due astrattezze , perché la libertà al singolare esiste soltanto nelle libertà al plurale . Se non che essa non si adegua mai e non si esaurisce in queste o quelle delle sue particolarizzazioni , negli istituti che ha creati ; e perciò non solo , come si è notato , non si può definirla per mezzo dei suoi istituti , ossia giuridicamente , ma non bisogna porre un legame di necessità concettuale tra essa e questi , che , essendo fatti storici , le si legano e se ne slegano per necessità storica . Le richieste politiche , che di sopra abbiamo per sommi capi enumerate , formavano allora , a un dipresso , il suo corpo storico e , in certo senso , il suo corpo fiorente di bellezza e di rinato vigor giovanile , e di congiunta baldanza e spensieratezza . Spiritualità corporificata , e , per ciò stesso , corporeità spiritualizzata , il loro significato si traeva unicamente dal fine a cui tendevano e che era di un più largo respiro alla vita umana , di una sua maggiore intensità ed estensione . L ' idea della nazionalità , opposta all ' astratto umanitarismo del secolo precedente e all ' ottusità che verso l ' idea di popolo e di patria dimostravano persino scrittori quali Lessing , Schiller e Goethe , e alla poca o nulla ripugnanza che si era allora sentita verso gl ' interventi stranieri , intendeva promuovere l ' umanità nella sua forma concreta che era quella della personalità , come dei singoli uomini così dei complessi umani legati da comuni origini e memorie , costumi e attitudini , delle nazioni storicamente esistenti e attive o da svegliare all ' attività ; e intrinsecamente non poneva barriere a sempre più larghe e comprensive formazioni nazionali , ché " nazione " è concetto spirituale e storico e perciò in divenire , e non naturalistico e immobile , come quello di razza . La stessa egemonia o primato che si rivendicava per questo o quel popolo , dal Fichte e da altri al germanico , dal Guizot e da altri al francese , dal Mazzini e dal Gioberti all ' italiano , e da altri ancora al polacco o agli slavi in genere , era teorizzato come il diritto e il dovere di mettersi alla testa di tutti i popoli per farsi antesignano di civiltà , di umano perfezionamento , di grandezza spirituale . Anche i nazionalisti tedeschi dicevano , bensì , che il popolo tedesco era un popolo eletto , ma si affrettavano ad aggiungere che era tale perché cosmopolitico e non puramente nazionale . Le costituzioni e i governi rappresentativi dovevano portare all ' efficacia e all ' operosità politica uomini e ceti sociali di maggiore capacità e di migliore volontà rispetto a quelli che le avevano fino allora esercitate o in emulazione di quelli . La libertà di stampa era il campo aperto allo scambio delle idee , allo scontro e alla misura delle passioni , allo schiarimento delle situazioni , alle dispute e agli accordi , e , come altri ha ingegnosamente avvertito , voleva , nei grandi stati , nell ' Europa e nel mondo , tenere l ' ufficio che nelle piccole città antiche aveva tenuto l ' agorà . II favore di cui fu circondato il sistema dei due grandi partiti che componevano i parlamenti , il conservatore e il progressista , il moderato e il radicale , la destra e la sinistra , conteneva l ' intenzione di graduare l ' impeto del moto sociale e di evitare i danni degli scotimenti rivoluzionari e gli spargimenti di sangue , rendendo mite e umana la lotta degli interessi . Il trepido affetto e il desiderio delle autonomie locali contro l ' accentramento e il dispotismo amministrativo della Rivoluzione e dell ' Impero , e delle stesse monarchie assolute restaurate , erano mossi dal timore che l ' accentramento , uniformando , impoverisse e inaridisse la pienezza della vita , laddove le autonomie meglio conseguivano la buona amministrazione e coltivavano un vivaio di capacità politiche . Le monarchie costituzionali , sull ' esempio inglese , mediavano tra quelle assolute , troppo storiche , e le repubbliche , troppo poco storiche , e venivano proposte quasi sola forma di repubblica adatta ai tempi ; ché , del resto , repubblica e non monarchia tenevano i politici di vecchia scuola l ' Inghilterra dopo la sua rivoluzione . Similmente , in generale , tutta la ripresa delle tradizioni storiche era animata dal desiderio di raccogliere e serbare quanto di vivo e adoperabile per la vita moderna , o per un buon tratto ancora di questa vita , fosse in istituti e costumanze paesane , nella vecchia nobiltà e nei contadini , nelle ingenue credenze religiose . La rottura dei vincoli , che avevano impacciato o ancora impacciavano industrie e commerci , ubbidiva al bisogno di dare impulso alla inventiva e alla virtù individuale e alla gara , e di accrescere la ricchezza che , da chiunque prodotta e da chiunque posseduta , era pur sempre ricchezza dell ' intera società , e a vantaggio di questa e del suo innalzamento morale finiva , in un modo o in un altro , un po ' prima o un po ' dopo , col servire . E così per tutti gli aspetti e le particolari determinazioni di quelle varie richieste . Poteva accadere , e sarebbe di certo accaduto , che alcuni o molti di cotesti istituti liberali , nel corso ulteriore della storia , sarebbero morti , venendo meno le loro condizioni di fatto , e altri di essi sarebbero diventati inefficaci , insufficienti o inadatti , e si sarebbe dovuto modificarli o addirittura rovesciarli e sostituirli ; ma ciò appartiene alla sorte di tutte le cose umane , che vivono e muoiono , si trasformano e ripigliano vita , o si meccanizzano e conviene disfarsene , e , a ogni modo , l ' agente di quelle modificazioni , di quei riadattamenti e abolizioni , sarebbe stata pur sempre la libertà , che si formava , in tal guisa , un nuovo corpo , dotato di nuova gioventù o pervenuto ad adulta robustezza . Così niente impediva di pensare - nella rigorosa e preveggente logica che si attiene all ' essenza del concetto liberale , - che il sistema dei due partiti , antiquati i contrasti che gli avevano dato vita , si sarebbe cangiato in quello dei vari e mobili aggruppamenti su particolari problemi , e l ' autogoverno avrebbe ceduto al bisogno di maggiore regolarità e accentramento , e le monarchie costituzionali alle repubbliche , e gli stati nazionali si sarebbero composti in stati plurinazionali o stati uniti ( col formarsi , cioè , di una più larga coscienza nazionale , per esempio europea ) , e il liberismo economico sarebbe stato temperato e ridotto in più stretti confini da leghe d ' industriali o da statificazioni di servizi . Certo , quei liberali delle prime generazioni non pensavano in generale a tali possibilità , e anche talvolta o per solito le negavano ; ma non però esse non erano contenute nel principio posto da loro , e bisogna tenerle presenti , così come possiamo ora scorgerle noi dopo oltre un secolo di molteplice esperienza e di lavorio mentale : avvertenza che vale per tutto quanto andiamo dicendo di quel periodo germinale , nel quale , com ' è necessario , noi guardiamo , nel germe , anche l ' albero di cui era germe e che solo faceva che esso fosse plastico germe e non cellula abortita . E poteva anche accadere ( e perciò si era allora delineata la nuova e goethiana figura del progresso non più in linea retta ma secondo spirale ) che , nelle crisi dei ringiovanimenti , i regimi liberali sarebbero soggiaciuti a reazioni e a regimi autoritari di varia origine e di più o meno larga estensione e lunga durata ; ma la libertà avrebbe seguitato ad operare dentro di questi e a corroderli e , infine , ne sarebbe tornata fuori più sapiente e più forte . Anche allora , del resto , alla corporeità che abbiamo detta spiritualizzata , se ne accompagnava talvolta un ' altra non spiritualizzata e perciò malsana ; e il culto della nazionalità dava qualche segno , in qualche suo torbido apostolo , di trapassare in boria e prepotenza di dominio materiale , o di chiudersi verso gli altri popoli in una cupa libidine di razza ; e il culto della storia e del passato , di pervertirsi in insulsa idolatria , e la riverenza per le religioni in riscaldamenti pseudoreligiosi , e l ' attaccamento alle istituzioni esistenti in timidezza conservatrice , e l ' osservanza delle forme costituzionali in mancanza di coraggio dinanzi al necessario modificarsi di esse , e la libertà economica in protezione degli egoistici interessi di questo o quel gruppo sociale ; e così via . Ma queste debolezze , questi errori , questi annunzi di futuri danni erano inseparabili dal pregio stesso delle richieste che allora si facevano e delle istituzioni che si proponevano , né scemavano al movimento liberale la sostanziale sua nobiltà , la sua possente virtù etica , che s ' irraggiava di poesia , era armata di logica e di scienza , tornava tenace all ' azione e si preparava alla conquista e al dominio . Poeti , teorici , oratori , pubblicisti , propagandisti , apostoli e martiri attestavano la profonda serietà di quell ' ideale , e poiché sorgevano e si moltiplicavano intorno ad esso , e non già o assai più radi e meno risoluti e meno gagliardi si vedevano intorno ad altri ideali , il suo vigore prevalente e la sicura vittoria che l ' attendeva . E non solo il fatto , ma anche la dottrina confutava ormai quella separazione , che era stata grave segno di abbassamento e di decadenza , fra la teoria e la pratica , la scienza e la vita , la vita privata e la vita pubblica , come se sia cosa possibile cercare e trovare la verità senza insieme patirla e viverla nell ' azione o nel desiderio dell ' azione , e cosa possibile staccare l ' uomo dal cittadino , l ' individuo dalla società che lo forma e che esso forma . Il mero letterato e filosofo , imbelle e trasognato , l ' intellettuale e il retore che maneggiavano le immagini del sublime ma rifuggivano dalla fatica e dal periglio dei doveri che quelle immagini richiamano e richiedono , ed erano proni al servilismo e alla cortigiana adulazione , diventarono oggetti di disprezzo ; e oggetto di riprovazione lo scrivere per incarico e il farsi mantenere dalle corti o dai governi , invece di aspettare dal solo consenso del pubblico il favore e i mezzi stessi del vivere , il compenso al proprio lavoro . Si volle la sincerità della fede , la coerenza del carattere , l ' accordo tra il dire e il fare , si rinnovò moralmente il concetto della dignità personale , e con essa il sentimento dell ' aristocrazia vera , con le sue regole , le sue rigidezze e le sue esclusioni , dell ' aristocrazia che era diventata oramai liberale e perciò affatto spirituale . La figura eroica , che parlava ai cuori , era quella del poeta milite , dell ' intellettuale che sa combattere e morire per la sua idea : una figura che non rimase nei rapimenti dell ' immaginazione e nei paradigmi educativi , ma apparve in carne ed ossa sui campi di battaglia e sulle barricate in ogni parte d ' Europa . I " missionari " ebbero compagni i " crociati " della libertà . Ora chi raccolga e consideri tutti questi tratti dell ' ideale liberale , non dubita di denominarlo , qual esso era , una " religione " : denominarlo così , ben inteso , quando si attenda all ' essenziale ed intrinseco di ogni religione , che risiede sempre in una concezione della realtà e in un ' etica conforme , e si prescinda dall ' elemento mitologico , pel quale solo secondariamente le religioni si differenziano dalle filosofie . La concezione della realtà e l ' etica conforme del liberalismo erano , come si è mostrato , generate dal pensiero moderno , dialettico e storico ; e a conferirgli carattere religioso non vi bisognava altro , perché personificazioni , miti , leggende , dommi , riti , propiziazioni , espiazioni , classi sacerdotali , paludamenti pontificali e simili , non appartengono all ' intrinseco e malamente vengono astratti da particolari religioni e posti come esigenze di ogni religione . Nel che è l ' origine delle parecchie religioni artificiali o " religioni dell ' avvenire " , escogitate nel corso del secolo decimonono , cascate tutte , come meritavano , nel ridicolo , essendo contraffazioni e caricature ; laddove quella liberale dimostrò la sua essenza religiosa con le sue proprie forme e istituzioni , e , nata e non fatta , non fu un ' escogitazione a freddo e di proposito , tantoché , dapprima , credé persino di poter convivere con le vecchie religioni o di venir loro compagna , complemento ed aiuto . In verità , si contrapponeva ad esse , ma , nell ' atto stesso , le compendiava in sé e proseguiva : raccoglieva , al pari dei motivi filosofici , quelli religiosi del passato prossimo e remoto , accanto e sopra di Socrate poneva l ' umano ­ divino redentore Gesù , e sentiva di aver percorso le esperienze del paganesimo e del cristianesimo , del cattolicismo , dell ' agostinismo e del calvinismo , e quante altre erano state , e di rappresentare le migliori esigenze , e di essere purificazione , approfondimento e potenziamento della vita religiosa dell ' umanità . Perciò non segnava punti cronologici del suo inizio e nuove ere che la distaccassero con taglio netto dal passato , come aveva fatto la chiesa cristiana , e poi l ' islamismo , e come rifece , imitando quelle chiese e sètte , la Convenzione nazionale , con un decreto che rispondeva alla sua astratta concezione della libertà e della ragione , e che , dopo aver trascinato vita parimente astratta , fu dimenticato prima che abolito . E nondimeno diffuso risuonava dappertutto il grido della palingenesi , del " secol si rinnova " : quasi saluto augurale a quella " terza età " , l ' età dello Spirito , che nel secolo dodicesimo Gioacchino da Fiore aveva profetata , e ora si schiudeva dinanzi all ' umana società che l ' aveva preparata e aspettata . II LE FEDI RELIGIOSE OPPOSTE A questa religione dell ' era nuova , facevano riscontro e contrasto religioni rivali e nemiche , le quali , quantunque da lei espressamente o virtualmente criticate e sorpassate , noveravano fedeli e raccoglievano proseliti , e componevano cospicue realtà storiche , corrispettive a taluni momenti ideali , che in perpetuo si ripresentano . Prendeva o avrebbe meritato di prendere il primo luogo tra esse il cattolicesimo della Chiesa di Roma , la più diretta e logica negazione dell ' idea liberale , e che tale si sentì e si conobbe e volle recisamente porsi fin dal primo delinearsi di quell ' ideale , tale si fece e si fa udire con alte strida nei sillabi , nelle encicliche , nelle prediche , nelle istruzioni dei suoi pontefici e degli altri suoi preti , e tale ( salvo fuggevoli episodi o giuochi di apparenze ) operò sempre nella vita pratica , e può per tal riguardo considerarsi prototipo o forma pura di tutte le altre opposizioni e , insieme , quella che , col suo odio irremissibile , mette in luce il carattere religioso , di religiosa rivalità , del liberalismo . Alla concezione per la quale il fine della vita è nella vita stessa , e il dovere nell ' accrescimento ed innalzamento di questa vita , e il metodo nella libera iniziativa e nella inventività individuale , il cattolicesimo oppone che , per contrario , il fine è in una vita oltremondana , alla quale la mondana è semplice preparazione , che si deve adempiere con l ' osservanza di ciò che un Dio che è nei cieli , per mezzo di un suo vicario in terra e della sua chiesa , comanda di credere e di fare . Ma , per logica e coerente che questa concezione autoritaria oltremondana sia nel filo delle sue deduzioni o comparata ad altre simili e di men salda contestura , nondimeno le fa difetto quella logicità e coerenza che è accordo con la realtà . L ' azione della Chiesa cattolica , guardata nella storia , o si attua anch ' essa ai fini della civiltà , del sapere , del costume , dell ' ordinamento politico e sociale , della vita mondana , del progresso umano , come si vide spiccatamente nella sua grande epoca , quando serbò gran parte del retaggio del mondo antico e difese i diritti della coscienza e della libertà e della vita spirituale contro genti barbariche e contro le prepotenze materialistiche di imperatori e di re ; ovvero , perduto quest ' ufficio o perduta l ' egemonia che in esso esercitava e soverchiata dalla civiltà che essa stessa aveva concorso a generare , si restringe a tutrice di forme invecchiate e morte , d ' incultura , d ' ignoranza , di superstizione , di oppressione spirituale , e si fa a sua volta , dal più al meno , materialistica . La storia , che è storia della libertà , si comprova più forte di quella sua dottrina o di quel programma , e lo sconfigge e lo sforza a contradirsi nel campo dei fatti . Il Rinascimento , che non fu un ' impossibile ripristinazione dell ' antichità precristiana , e la Riforma , che del pari non fu quella , non meno impossibile , del cristianesimo primitivo , ma l ' uno e l ' altra avviamento alla concezione moderna della realtà e della idealità , segnano la decadenza interiore del cattolicesimo in quanto potenza spirituale ; e questa decadenza non diè luogo a rigenerazione e non fu arrestata , ma , anzi , resa irrimediabile dalla reazione della Controriforma , quando venne salvato il corpo e non l ' anima della vecchia Chiesa , il suo dominio mondano e non quello sugl ' intelletti , e si compié opera politica ma non religiosa . La scienza , che col porglisi a fianco sostenitrice e cooperatrice dimostra la superiorità di un determinato ideale morale e politico , disertò la Chiesa cattolica ; e tutti gl ' ingegni originali e creatori , filosofi , naturalisti , storici , letterati , pubblicisti , passarono o furono costretti a passare o furono accolti ed ebbero seguaci nel campo avverso ; ché , nel suo proprio , essa non poté se non restaurare l ' edificio della scolastica medioevale e , per necessità o per politico accorgimento , introdurvi quelle secondarie variazioni o aggiungervi a mo ' d ' ornato quant ' altro , senza troppo dare all ' occhio , poteva prendere dalla scienza e dalla cultura eterodosse . La cessazione delle guerre di religione , il nuovo principio della tolleranza , il deismo inglese , il concetto della storia naturale delle religioni , il razionalismo e l ' illuminismo , l ' antigiurisdizionalismo e l ' anticurialismo erano venuti sempre più distruggendo le condizioni a lei favorevoli ; cosicché la Rivoluzione francese la trovò estenuata e , anche politicamente , quasi disarmata . Vero è che da quella rivoluzione stessa , dai danni e dai dolori che inflisse e dalle rivolte e resistenze che le si formarono e levarono contro , venne alla Chiesa cattolica un inaspettato afflusso di forze , sia politiche per il rinnovato appoggio degli stati e delle classi vinte o minacciate e lottanti a propria difesa , sia sentimentali per la nostalgia che s ' insinuò nei cuori verso le placide e molli immagini del passato a rifugio dal turbinoso e duro e arido presente . Ma le prime forze erano pur sempre puramente politiche e adoperabili solo per le riuscite politiche ; e le altre , malsicure e facili a tramutarsi nel diverso e nell ' opposto , come sempre le ondeggianti fantasie e i mobili desideri , e da diffidarne , come la Chiesa assai presto e , si può dire , in generale , ne diffidò . Il pensiero e la scienza continuarono a sfuggirle ; il suo grembo era in ciò colpito di sterilità come a divino castigo per aver essa peccato contro lo spirito che è spirito di sincerità ; e tutt ' al più , in mezzo a quelle burrasche e a quelle paure , vide ergersi a suo campione qualche scrittore dottrinario bensì e polemico , ma fanatico e astrattamente logico e consequenziario , e amante dell ' estremo e del paradossale , dal quale altresì ebbe piuttosto cagione di diffidenza che effettivo aiuto , fiutandone lo spirito estraneo e la pericolosa indipendenza . Soprattutto , la storiografia di parte cattolica , messa al confronto con quella di parte liberale , svelava nel modo più evidente la povertà a cui il pensiero cattolico era ridotto , e perfino la sua trivialità o puerilità ; perché , laddove quella ricostruiva e intendeva e ammirava la storia del cristianesimo e della Chiesa negli ultimi secoli dell ' Impero e nel medioevo , e anche , per taluni rispetti , nell ' età moderna delle missioni oltreoceaniche e dei martirii per la fede , essa , com ' è risaputo , tutto il moto della storia moderna considerava nient ' altro che orribile perversione , e autori e colpevoli di tanto male accusava i Luteri e i Calvini , i Voltaire e i Rousseau , e gli altri " corruttori " , e la " setta " , che a suo dire , tessendo secretamente una tela d ' insidie , aveva riportato temporaneo e diabolico trionfo ; e , insomma , invece di storia , se ne stava a contare fole di orchi da spaurire bimbi . Ma assai più grave di tutto ciò era la penetrazione dell ' avversario nella cerchia stessa dei fedeli , nella parte di questi più eletta per elevatezza intellettuale e purezza d ' intenzioni , i quali sentirono l ' attrattiva verso le libertà politiche , l ' indipendenza dei popoli , la nazionalità e unità degli stati , la libertà della coscienza religiosa e della Chiesa stessa , la diffusione della cultura , gli avanzamenti tecnici e industriali , provarono moti di consenso e palpiti di simpatia per le creazioni dei filosofi , degli scrittori e dei poeti moderni , e presero a studiare e pensare diversamente la storia , e anche la storia della Chiesa , che amarono soprattutto nei tempi in cui fu diversa da quella che era stata dal cinquecento in poi e che era nel presente . Questo sforzo di avvicinamento e di conciliazione , vario e talora diverso di spiriti nei vari paesi e variamente temperato o frammischiato , si chiamò " cattolicismo liberale " , nella quale denominazione è chiaro che la sostanza era nell ' aggettivo , e la vittoria era riportata non dal cattolicismo ma dal liberalismo , che quel cattolicismo si risolveva ad accogliere e che introduceva un lievito nel vecchio suo mondo . La Chiesa cattolica lo guardò con sospetto e lo condannò a un dipresso come aveva usato col giansenismo , al quale , per più riguardi , succedeva e di cui continuava l ' opera anche nel campo civile e politico ; sebbene , prudente e diplomatica com ' essa suole essere , cercasse di astenersi , quanto più poteva , dal colpire personalmente taluni degli uomini che vi appartenevano , e che erano spesso scrittori di grande fama e popolarità , e cattolici sinceri e stimati , la cui condanna avrebbe recato troppo scandalo e disorientamento nelle anime . Per tutte queste ragioni , la concezione cattolica , e la dottrina che la sistemava e ragionava e propugnava , non era , nella sfera ideale , un ' opposizione che desse pensiero al liberalismo ; e di ciò la più sicura riprova stava nella rinunzia , e anzi nella ripugnanza , da parte di esso , a proseguire la guerra che si era combattuta nei secoli precedenti con le armi e con gli scritti , particolarmente dal Voltaire e dagli enciclopedisti , e della quale si era raccolto il frutto , ma appunto perciò sarebbe stato sconveniente quanto superfluo insistervi , bastando per il rimanente dar tempo al tempo . E sconveniente non soltanto , ma sarebbe stato poco fine e poco umano , perché , cosa a cui il Voltaire e i suoi non avevano badato , la vecchia fede era pure un modo , mitologico quanto si voglia , di lenire e placare le sofferenze e i dolori e di risolvere il problema angoscioso della vita e della morte , e non si doveva strapparla con la violenza né offenderla con lo scherno . E poco politico altresì , perché su quelle credenze , e sul conforto che ne veniva e sugli insegnamenti che davano , si fondava , per molti uomini , la formola e l ' autorità dei doveri sociali , e ne nascevano opere e istituti di provvidenza e di beneficenza , e motivi di ordine e di disciplina : tutte forze e capacità da assimilare e trasformare gradualmente , ma non da abbattere senza sapere in qual modo sostituirle o senza sostituirle nel fatto . Come verso ogni passato e sorpassato , l ' atteggiamento si faceva , verso il cattolicesimo e la Chiesa , imparziale , riguardoso , rispettoso , e anche reverente . D ' altro lato , l ' ideale liberale , consapevole della propria genesi storica , non rifiutava il legame col cristianesimo , che sopravviveva pur nella Chiesa cattolica , per utilitaria e materiale che fosse diventata , e le anime evangeliche considerava sorelle , con le quali era dato reciprocamente comprendersi di là dai diversi involucri dottrinali e lavorare nel medesimo sentimento . La poesia dipinse volentieri , da quel tempo , le figure del buon frate o del buon vescovo o del buon curato , semplici e retti e coraggiosi ed eroici , ai quali rese omaggio non meno fervido che alle sue eroine di bellezza e di virtù e agli altri suoi eroi : quantunque si compiacesse di contrapporli sovente al restante clero e alla Chiesa romana , e in particolare alle figure dei prelati e dei gesuiti . La necessità della severa vigilanza e della guerra si rivolgeva contro il cattolicesimo politico , che serbava non piccolo peso per gli appoggi che dava ai regimi conservatori e reazionari , e per le plebi , specialmente rurali , che era in grado di sommuovere e che già aveva eccitate , inebriate e guidate tra le tempeste della Rivoluzione e dell ' Impero , come vandeani , masse di Santa Fede e di Viva Maria , armate cristiane e apostoliche , e che , in diverse condizioni , poteva demagogicamente rieccitare e scatenare , e per intanto valersene , come se ne valeva , per minaccia e impedimento allo svolgersi della libertà e al progredire della civiltà . A segnare il carattere di questa lotta e a differenziarla da quella contro il cristianesimo o contro il cattolicesimo in quanto cristiano , si finì col coniare , o col volgere a nuovo o più frequente uso ( e fu verso il 1860 ) , la parola " clericalismo " ; e si disse che l ' avversione era non al cattolicesimo , ma al " clericalismo " , al " nero clericalismo " . Non è il caso di soffermarsi sulle altre chiese e confessioni religiose che o erano chiese di stato e operavano di unita coi governi , o , diventate prima razionalistiche e illuministiche , e in ultimo idealistiche e storicizzanti , non avversavano e piuttosto favorivano il movimento liberale - tanto che la Chiesa romana metteva in un sol fascio protestantismo , massoneria e liberalismo , - e che perciò non rappresentavano , o solo talvolta in forma meno perfetta , l ' opposizione radicale che era del cattolicesimo verso il liberalismo . E del pari meno radicale di questa , e anzi solamente di tecnica e di tattica politica , e pertanto priva di sfondo religioso , sembrava l ' altra opposizione che il liberalismo si trovò di fronte e contro cui impegnò la sua prima e principale ed aspra battaglia : quella degli stati o meglio delle monarchie assolute , che sole importa qui tener presenti , perché rare e piccole erano le sopravvivenze degli stati aristocratici e patrizi , i quali sostanzialmente , d ' altronde , si riconducevano a quelle . Ma non v ' ha ideale che non si appoggi , in ultimo , a una concezione della realtà e perciò non sia religioso ; e il monarcato assoluto concepiva i re come pastori dei popoli e i popoli come greggi da menare al pascolo , all ' accoppiamento e alla prolificazione , e da proteggere contro le intemperie e contro i lupi e le altre bestie feroci . " Mulets " li chiamava infatti il Richelieu , ministro di Luigi XIII , e il filantropico marchese d ' Argensor , ministro di Luigi XV , similmente li trattava e voleva formarne " une ménagerie d ' hommes heureux " ; e un pari concetto ne aveva il principe di Metternich , quando dichiarava che solo ai principi spettava di condurre la storia dei popoli ; o quel ministro prussiano della restaurazione , che alle rimostranze della città di Elbing rispondeva essere i provvedimenti del governo " al disopra della intelligenza limitata dei sudditi " . Quel concetto , per miscredenti che fossero molti dei suoi rappresentanti , si richiamava all ' istituzione divina delle monarchie e al carattere sacerdotale dei primitivi re ; e già quando , nel medioevo , Chiesa e Impero entrarono in conflitto , i teorici dell ' Impero non abbandonarono il punto della sua istituzione divina , come si vede , tra gli altri , in Dante e nella sua dottrina dei due Soli ; né , più tardi , il luterismo si mostrò meno ossequente verso i principi e verso lo Stato , che esso , facendolo procedere da un ordine divino , fortemente contribuì a consacrare con effetti che durarono tenaci nel pensiero e nel costume tedesco . Perciò anche l ' assolutismo , particolarmente nella forma che prese in Francia con Luigi XIV , si compieva giuridicamente con la teoria del diritto divino dei re ; e i sovrani della Restaurazione , per disegno del più ideologo e del più mistico tra i vincitori di Napoleone , si strinsero in una Santa Alleanza per governare " comme délégués par la Providence " ( è detto espressamente nell ' atto costitutivo ) i popoli che erano " les branches d ' une même famille " , applicando in tal governo " les préceptes de la sainte religion " , precetti di giustizia , di carità e di pace ; e il principe di Metternich , nella sopra ricordata sua sentenza , soggiungeva che i re erano delle azioni loro " responsabili solo a Dio " . Ma la virtù delle monarchie assolute non consisteva in questa ideologia , che la scienza politica aveva da lungo tempo dissipata e i rivoluzionari inglesi e francesi tradotta in assai rude prosa col giudicare e mandare al patibolo Carlo Stuart e Luigi Capeto , senza che quel sangue fosse battesimo e cresima di nuovi re dal diritto divino . Uno dei grandi uomini , ma dei meno religiosi che siano mai apparsi nella storia ( se tale deficienza è comportabile , come può dubitarsi , con la grandezza vera ) , aveva , senza questa ideologia , o ricorrendovi solo in qualche frase ad effetto , riplasmato testé una monarchia , la quale in più cose , e specialmente nel suo assolutismo , fu modello a quelle restaurate . La stessa Santa Alleanza non ritenne l ' alone religioso di cui aveva voluto circonfonderla il suo ideatore ; e re e ministri ne mossero la macchina , non curando o ironicamente sorridendo della professione di fede che ne formava la teorica prefazione . La virtù vera era anche qui , come nella Chiesa cattolica , nei servigi che le monarchie assolute avevano resi e rendevano alla civiltà , perché esse avevano buttato giù il feudalismo , domato il potere ecclesiastico , raccolto i piccoli in grandi stati e anche in stati nazionali o di prevalenza nazionale , semplificato e migliorato l ' amministrazione , provveduto all ' aumento della ricchezza , difeso l ' onore e acquistato gloria ai popoli , e , nel tempo che precedette la Rivoluzione e l ' Impero , spontaneamente o per imitazione , costrette o volenterose , avevano portato presso al termine l ' opera di abolizione dei privilegi e delle costumanze feudali , e si erano riformate in monarchie , come si dissero , " amministrative " . L ' esperienza della Repubblica francese e delle altre che la seguirono aveva disgustato delle repubbliche , e l ' esempio dell ' Impero rinvigorito il sistema monarchico . Erano , dunque , le monarchie ancora capaci di storia , e di soddisfare i bisogni dei popoli che chiedevano rappresentanze e compartecipazione al governo , d ' imprendere o compiere indipendenze e unificazioni statali , di dare grandezza alle nazioni e impersonarne le aspirazioni ; e l ' ideale liberale si disponeva a informarle del suo spirito , facendo in ciò la maggior prova di quel suo concetto che lo portava a disposare l ' avvenire col passato , il nuovo con l ' antico , e a mantenere la continuità storica , impedendo la dispersione di istituti e di attitudini faticosamente acquistate . Ma , invece di una Santa Alleanza delle nazioni indipendenti e libere , era apparsa allora quella che si è già mentovata , composta di monarchie assolute , in parte di formazione patrimoniale e comprendenti nazioni diverse , e in parte nazionalmente incomplete ; e le promesse e le speranze , fiammeggianti nei petti di molti dei combattenti contro l ' egemonia e il dispotismo napoleonico , non furono tenute e non si attuarono , passato il pericolo ; e quasi dappertutto si era iniziata dalle monarchie restaurate la difesa e l ' offesa contro l ' antico alleato e il nuovo nemico , il patriottismo nazionale e il liberalismo , che lo animava e ne era animato . Stavano , dalla parte delle monarchie forze retrive e reazionarie , gente di corte , ceti nobiliari e semifeudali , clericalume , plebe di città e di campagna , e , soprattutto , quella forza che è di ogni governo stabilito per il solo fatto di essere stabilito . Ma stavano anche forze di migliore qualità , tradizioni amministrative e diplomatiche , eserciti forti e ricchi di glorie , uomini esperti e devoti servitori dello stato , dinastie che avevano accompagnato il crescere dei loro popoli per secoli e sembravano inseparabili dalle loro fortune e davano ancora principi degni per virtù personali e per il prestigio che li circondava : forze conservatrici che avevano le radici nel passato , ma non per questo si poteva lasciarle dissolvere e perire . Il problema era di persuadere o di costringere le monarchie assolute a farsi costituzionali , compiendo il passo al quale riluttavano , uscendo dalla situazione contradittoria in cui si ostinavano , giacché né potevano tornare , dopo quello che era accaduto nel mezzo , alle monarchie illuminate del settecento , o più indietro , dove volentieri le avrebbero risospinte gli aristocratici , alle monarchie semifeudali e nobiliari , né adottare appieno i procedimenti dell ' assolutismo napoleonico senza il congiunto impeto militare e imperiale , che li aveva fatti accettare o sopportare avvolgendoli e ricoprendoli di gloria ; onde erano ridotte ad accozzare malamente l ' antico e il moderno , e a stringerli tra loro per mezzo della polizia , della censura e delle severe repressioni . Con le costituzioni liberali tutto quello che meritava di essere conservato sarebbe stato conservato e , insieme , tutto rinnovato : la figura del re , cancellate le ultime tracce del sacerdote e del pastore di greggi , sarebbe diventata non propriamente , come s ' era detto nel settecento , quella di " primo servitore dello stato " , ma l ' altra di custode dei diritti della nazione e poetico simbolo della sua storia vivente . La " volontà della nazione " , che li rifaceva re , non discordava dalla " grazia di Dio " , che li aveva prima eletti e sorretti : a quel modo che l ' accettazione del passato non contrasta col presente né con le speranze dell ' avvenire . Come , nonostante l ' affinità di alcuni elementi del cattolicesimo e delle monarchie assolute col liberalismo , e nonostante la disposizione di questo a riceverli in sé e farli suoi , i due sistemi gli rimanevano contro nemici ed esso nemico a loro , così accadeva di un terzo sistema e di una terza fede , che pareva confondersi col liberalismo o per lo meno unirglisi in diade indissolubile : l ' ideale democratico . Qui le concordanze erano non soltanto negative , nella comune opposizione al clericalismo e all ' assolutismo ( il che spiega il frequente confluire dei loro sforzi ) , ma anche positive nella comune richiesta di libertà individuale , di eguaglianza civile e politica , e di sovranità popolare . Ma qui per l ' appunto , in mezzo a queste somiglianze , si annidava la diversità , perché altrimenti concepivano individuo , eguaglianza , sovranità , popolo i democratici , e altrimenti i liberali . Pei primi , gl ' individui erano centri di forze pari a cui bisognava assegnare un campo pari o un ' eguaglianza , come dicevano , di fatto : per i secondi , gl ' individui erano persone , la loro eguaglianza quella sola della loro umanità , e perciò ideale o di diritto , libertà di movimento e di gara , e il popolo non era già una somma di forze eguali , ma un organismo differenziato , vario nei suoi componenti e nelle loro associazioni , complesso nella sua unità , con governati e governanti , con classi dirigenti , aperte bensì e mobili ma sempre necessarie a quest ' ufficio necessario , e la sovranità era dell ' intero nella sua sintesi e non delle parti nella loro analisi . I primi , nel loro ideale politico , postulavano una religione della quantità , della meccanica , della ragion calcolante o della natura , com ' era stata quella del settecento ; gli altri , una religione della qualità , dell ' attività , della spiritualità , quale si era levata ai primi dell ' ottocento : sicché , anche in questo caso , il contrasto era di fedi religiose . Che l ' una fede fosse l ' antecedente e la genitrice dell ' altra , si deve consentire , nel senso generale in cui antecedenti del liberalismo erano stati anche la teocrazia cattolica e il monarcato assoluto , e in quello più particolare e prossimo che il pensiero moderno dal naturalismo e razionalismo passò progressivamente e dialetticamente all ' idealismo , e Galileo e Cartesio avevano dato la mano a Kant e a Hegel ; e nell ' altro che , anche nella vita di ciascuno , si rinnova di solito una fase giovanile radicale , di negazione e affermazione del pari astratte . Ma , una volta effettuato il passaggio , le due fedi , la vivente e la sopravvivente , stavano e stanno l ' una a fronte dell ' altra , guardandosi con occhi a volta a volta amici ed ostili . La filosofia idealistica respingeva il giusnaturalismo , il contrattualismo , l ' atomismo sociale del Rousseau , la sua " volontà generale " che mal rappresentava la volontà provvidenziale e la ragione storica , l ' opposizione dell ' individuo allo stato e dello stato all ' individuo , i quali sono termini di un ' unica indissolubile relazione . Sul terreno più propriamente politico , il liberalismo aveva compiuto il suo distacco dal democratismo , che , nella sua forma estrema di giacobinismo , perseguendo a furia e ciecamente le sue astrazioni , non solo aveva distrutto vivi e fisiologici tessuti del corpo sociale , ma , scambiando il popolo con una parte e con una manifestazione , la meno civile , del popolo , con la inorganica folla schiamazzante e impulsiva , ed esercitando la tirannia in nome del Popolo , era trascorso nell ' opposto del suo assunto , e , in luogo della eguaglianza e libertà , aveva aperto la via all ' eguale servitù , e alla dittatura . Il ribrezzo per la rivoluzione , che si sentì allora e che percorre tutto intero il secolo decimonono , il quale pur doveva fare tante rivoluzioni , era , in realtà , il ribrezzo per la rivoluzione democratica e giacobina , con le sue convulsioni spasmodiche e sanguinarie , con gli sterili suoi conati di attuare l ' inattuabile , e col conseguente accasciamento sotto il dispotismo , che abbassa gl ' intelletti e abbatte le volontà . Il terrore del Terrore passò tra i fondamentali sentimenti sociali ; e indarno taluni presero le difese di quel metodo , ragionandolo come necessario , che solo aveva assicurato i benefici della Rivoluzione francese e solo poteva assicurare quelli delle nuove che si preparavano ; perché altri e più critici ingegni furono presti a scoprire e a dimostrare il sofisma dell ' argomentazione . Se l ' immagine della Rivoluzione francese , più tardi , gettò in ombra il suo peggio e diè rilievo al mirabile delle passioni e delle azioni , mercé l ' effetto della lontananza e più ancora delle storie tendenziose e abbellitrici , allora quell ' avvenimento era troppo vicino e con troppi testimoni diretti e troppo vive impressioni della sua prosaica e volgare realtà perché l ' ideale democratico potesse attingervi forza e splendore : ché anzi questo ideale ne era uscito assai malconcio e veniva generalmente , e dalle più diverse parti , rinnegato . Parecchi dei superstiti attori della Rivoluzione e autori del Terrore , i meno inetti , tra i vecchi giacobini , a opere fattive , o quelli che nella esperienza avevano raddrizzato ed educato la naturale capacità , erano passati ai servigi di Napoleone , e poi dei regimi assolutistici della restaurazione , e contavano tra i loro uomini più spregiudicati e i loro strumenti più inesorabili nella guerra contro la democrazia e contro la libertà : conforme a quel che il più sereno dei poeti osserva , che bisognerebbe mettere in croce , a trent ' anni , ogni fanatico , perché colui che è stato un illuso , rinsavito , si converte in briccone . Altri , di animo candido , avevano serbato l ' illusione e sopravvivevano come storditi , oscuramente ripercorrendo nel rimpianto gli errori e le perfidie e gli accidenti che avevano tolto al puro e bellissimo loro ideale di eguaglianza e di sovranità popolare di raggiungere il segno che stava per toccare , e all ' attimo felice di fermarsi per sempre , beatificando il genere umano . E , quantunque la parola " repubblica " in quel tempo sonasse male , ora stridente ora sorda , taluni , anche della giovane generazione , avevano sempre cara la repubblica per i venerandi ricordi classici o per vaghezza razionalistica e semplicistica . Ma né repubblicani né democratici contavano allora tra le maggiori forze in giuoco ; e il liberalismo , che li aveva sorpassati in filosofia e in politica , e aveva anche fatto tra essi molte conversioni , poteva , da una parte , valersi dei perduranti democratici e repubblicani per certe alleanze che gli si facevano incontro spontanee , e , dall ' altra , star vigile a impedire che , nei momenti risolutivi e nei giorni dei rivolgimenti , non compromettessero il frutto dei suoi sforzi con gli eccessi , con le insanie e col disordine , e non preparassero , inconsapevoli e involontari , i ritorni offensivi e vittoriosi del clericalismo e dell ' assolutismo . Ancor meno contava tra le forze in giuoco , in quel principio di secolo , un ' altra opposizione , che proprio allora ebbe il suo nascimento e doveva presto farsi sentire e diventar sempre più fiera e minacciosa , e perciò conviene sin da ora ricercarne la fisionomia , penetrarne il carattere e intenderne la genesi : il comunismo , che così chiamiamo col suo nome proprio e classico , e non già con quello di " socialismo " , col quale fu temperato e man mano divenne altra cosa , risolvendosi nel liberalismo , nel democratismo e perfino nel cattolicesimo . Abbiamo detto che nacque a quel tempo , perché allora quella vecchia idea , che ha accompagnato sempre il genere umano ed è rispuntata più volte nel corso dei secoli , prese forma moderna e si riattaccò non a quelle utopie e fantasie del passato ma alle condizioni create dal pensiero e dalla operosità nuova . Diversamente dai comunismi del passato , e anche da quelli settecenteschi , e perfino da quello del Babeuf e della sua cospirazione degli Eguali , nel quale persistevano tratti ascetici - tendenze alla rinunzia , al costume semplice , elementare e rozzo , avversione alle città , ritorno ai campi , - esso , quale si presentò ai primi del secolo decimonono , al pari del liberalismo faceva propria la concezione immanentistica e terrena della vita , voleva il godimento dei beni e l ' accrescimento incessante della ricchezza , promoveva la scienza e le invenzioni tecniche , le macchine e tutti gli altri mezzi del progresso economico . Stava in ciò la sua affinità col liberalismo , che includeva gli stessi oggetti ; né il liberalismo sostanzialmente gli si opponeva , come si crede e come credettero taluni teorici , in quanto il comunismo mirasse alla socializzazione di questi o quelli strumenti della produzione o di tutti ( se parlare , proprio , di tutti ha un senso , il che non è ) , e il liberalismo , invece , mantenesse tra i suoi principii costitutivi la irremovibile proprietà privata di questi o quelli strumenti , e la illimitata libera concorrenza . Come oramai dovrebbe essere pacifico , il liberalismo non coincide col cosiddetto liberismo economico , col quale ha avuto bensì concomitanze , e forse ne ha ancora , ma sempre in guisa provvisoria e contingente , senza attribuire alla massima del lasciar fare e lasciar passare altro valore che empirico , come valida in certe circostanze e non valida in circostanze diverse . Perciò né esso può rifiutare in principio la socializzazione o statificazione di questi o quei mezzi di produzione , né l ' ha poi sempre rifiutata nel fatto , ché anzi ha compiuto non poche opere di tal sorta ; e solamente esso la riprova e la contrasta in casi dati e particolari , quando è da ritenere che arresti o deprima la produzione della ricchezza e giunga al contrario effetto , non di un eguale miglioramento economico dei componenti di una società , ma di un impoverimento complessivo , che spesso non è neppure eguale ; non di un accrescimento di libertà nel mondo , ma di una diminuzione e di un ' oppressione che è imbarbarimento o decadenza : giacché solo nella capacità o meno di promuovere libertà e vita è il criterio di giudizio per qualsiasi riforma . La " proprietà " stessa ha questo doppio aspetto e questo doppio senso , che ne fa a volta a volta due cose diverse , cioè , da una parte , è un semplice ordinamento economico , modificabile e assai volte modificato al fine di elevare la personalità morale e umana , e , dall ' altra , è necessario strumento e forma di questa personalità , che non è dato distruggere o conculcare senza distruggere e conculcare la vita morale e progrediente ; senza andare , come si dice , contro la natura dell ' uomo , e si dovrebbe dir meglio contro l ' ufficio e la missione dell ' umanità , che non è di adagiarsi nei comodi ma di creare più alte forme di sé stessa , e , simile al poeta e all ' artista , di tessere l ' eterno poema della storia . Del resto , il comunismo stesso , dopo avere , nella prima epoca , proposto , per la sua pratica ed integrale attuazione , governi di scienziati e di tecnici , o la fondazione di piccole società - tipi che avrebbero esercitato irresistibile attrattiva col porre innanzi agli occhi degli uomini esempi d ' incantevole felicità ; dopo essere più volte tornato ai mezzi del democratismo e del giacobinismo ideando o tentando instaurazioni violente e colpi di mano , professò che la sua attuazione aveva per condizione che il corso storico delle cose portasse al bivio o di danneggiare e scemare la produzione della ricchezza , conservando l ' ordinamento capitalistico , cioè della proprietà privata , o di garantire e aumentare la produzione , abolendo la proprietà privata ; della qual cosa credette di trovar conferma e prova nelle crisi economiche e nelle distruzioni di ricchezza , a cui l ' ordinamento capitalistico darebbe luogo necessariamente per ristabilire di volta in volta , mercé di quelle scosse e di quei fallimenti , il suo equilibrio . E , se così stessero o andassero le cose , il liberalismo non potrebbe se non approvare e invocare per suo conto quella abolizione ; e il punto è solamente se così vadano in realtà o così vadano con la regolarità e rapidità che quei teorici immaginavano , ossia è questione di esperienza e non di ideali . Il contrasto ideale del comunismo col liberalismo , il contrasto religioso , consiste in altro : nell ' opposizione tra spiritualismo e materialismo , nell ' intrinseco carattere materialistico del comunismo , nel suo far Dio della carne o della materia . Materialistico esso nacque già nei primi suoi apostoli dell ' ottocento , sebbene quel suo nome filosofico gli fosse riconosciuto e conferito solo più tardi , e non dagli avversari ma dal più forte dei suoi teorici . Il suo principio è la concezione della economia come fondamento e matrice di tutte le altre forme della vita , che sarebbero derivazioni o apparenze o fenomenologia di quella , unica realtà . Ora , se l ' attività economica , nel vivo sistema dello spirito nel quale essa sorge dalle altre e mette capo alle altre , è attività anch ' essa spirituale , avulsa che sia da quel sistema , isolata , posta a base come una pietra , si cangia in materia , e sull ' aridità della materia non possono sorgere e fiorire né morale né religione né poesia né filosofia , e neppure , alla lunga , l ' economia stessa , che richiede calor vitale , alacre intelligenza ed appassionamento . In effetto , già i primi comunisti dell ' ottocento , i cosiddetti utopisti , dettero prova di estraneità alla vita spirituale , tutti intenti ai miracoli delle macchine , ai vantaggi dell ' organizzazione industriale , a vagheggiare l ' assetto stabile e felice che la società otterrebbe mercé della riforma economica ; sicché , ignari o inintelligenti della storia , presto impresero a falsificarla , interpretando il liberalismo come maschera di interessi capitalistici , togliendo alla civiltà moderna il carattere di civiltà umana e considerandola classistica e borghese , riducendo la lotta politica a lotta di classi economiche e le religioni trattando come invenzioni per mantenere schiavi e assonnati i proletari , e le filosofie come costruzioni di concetti innalzate allo stesso fine di presidio degli sfruttatori ; e via per consimili stravaganze . Ma una società , configurata secondo quel concetto materialistico , non potrebbe esser mai altro se non un meccanismo ; e poiché un meccanismo , diversamente dalla vita organica e spirituale , non lavora da sé e ha bisogno di chi lo metta in moto e lo regoli , essa , di necessità , verrebbe regolata da una perpetua dittatura , che costringa i suoi componenti ad aggirarsi in certi cerchi segnati e a professare certe credenze e a tenersi lontani da certe altre e a flettere o a comprimere i loro intelletti , i loro desideri e le loro volontà . Che se una simile società non è un cenobio che così si mortifichi pel regno dei cieli , sarà un esercito per fini che sono nella mente di coloro che la tengono sotto dittatura , o una ciurma di schiavi , ancorché ben nutriti e bene addestrati , che eleveranno stupefacenti piramidi ; cioè le mancherà in ogni caso l ' autonomia , per la quale una società è una società . E se anche il suo lavorare senza gli attriti , ma anche senza gli stimoli della concorrenza , accrescesse eventualmente i prodotti della terra e della mano dell ' uomo , impoverirebbe pur sempre le anime che di quella ricchezza dovrebbero giovarsi , e , in ultimo , essiccherebbe la fonte della vera ricchezza , che è la libertà dello spirito umano , e gli uomini vi diventerebbero pari a quelli che Leonardo definiva " transiti di cibo " : ideale religioso anche questo , ma di vero e proprio e non metaforico abêtissement . Certo , il diavolo non è mai così brutto come si dipinge e come abbiamo dovuto dipingerlo qui per andare a fondo della sua teoria e della sua logica e dedurne le conseguenze ideali ; e il comunismo , fin quando non giunge alla pienezza del suo rifabbricare che è un demolire la vita umana , e non si fa dittatura continuata e tirannia , quando , invece , con le sue censure e con le sue richieste , e altresì con le sue minacce , combatte gli egoismi degli interessi economici privati e conferisce al vantaggio comune , quando , coi suoi miti , pur anima di un qualsiasi ideale politico classi sociali estranee alla politica e le sveglia e le disciplina e ne inizia una sorta di educazione , dimostra anch ' esso le sue virtù , e sarebbe stolto rigettarlo o volere che non fosse al mondo , come invece ben si rigetta e teoricamente si annulla il suo principio direttivo e la sua materialistica religione . Tali sono le opposizioni , o già formate o iniziali , che il liberalismo si trovò contro al suo sorgere e ai primi suoi moti . E come alcune di queste declinarono e quasi disparvero , e altre presero maggior consistenza e vigore , così altre ancora ne vennero nuove , delle quali sarà da parlare più innanzi , non solo perché entrarono in campo più tardi , ma anche perché non hanno il carattere originale delle prime , e possono considerarsi derivate , eclettiche e variamente combinate . Le opposizioni anzidette , fondamentali , di diversa religione , esprimibili nel motto mors tua , vita mea , non sono da confondere , in quest ' aspetto , con le varietà che il liberalismo racchiudeva nel suo seno , e coi contrasti e coi partiti che ne derivavano : cose conformi alla sua natura , e , anzi , questa natura stessa , la regola del suo giuoco , consistente nella ricerca dell ' adatto e del meglio , e svolgentesi in discussioni , associazioni e contrassociazioni , persuasioni e risoluzioni mercé del prevalere di una o altra maggioranza , che determinava ciò che era possibile chiedere e ottenere in condizioni date e pur modificabili . Quelle opposizioni , invece , impedivano e si volgevano ad abbattere il sistema stesso liberale , e non si poteva vincerle se non nel solo modo a cui , in ultima istanza , nella politica si fa ricorso , con la extrema ratio della forza , la quale è momento necessario di ogni atto e di ogni assetto politico : con la forza delle rivolte popolari e delle guerre , dell ' armata vigilanza e della repressione . È strano che si usi da più d ' uno descrivere il metodo liberale come quello del profeta disarmato , laddove , anche senza risalire al suo concetto e al concetto di ogni politica , il fatto mostra che per nessun ' altra idea si sono affrontate e vinte più aspre battaglie , si è versato sangue con più larga vena , si è combattuto con maggiore ostinazione , si è stati più pronti e lieti al sacrificio . Ma quella taccia di mitezza e mollezza accennava ad altro , che era invece la ragion d ' essere del liberalismo e sua ragione d ' orgoglio : cioè alla legge , che esso osservava , di tener ferma bensì , anche con la forza , quella che abbiamo chiamata la regola del suo giuoco , ma avere per regola di giuoco appunto la libertà , che vuole rispetto delle altrui opinioni , disposizione ad ascoltare e imparare dagli avversari e , in ogni caso , a ben conoscerli , e perciò a far sì che non debbano nascondersi nascondendo il loro pensiero e le loro intenzioni . Onde , con l ' instaurato ordine liberale , tutti gli ideali , il cattolico , l ' assolutistico , il democratico e il comunistico , avrebbero avuto libera la parola e la propaganda , col solo limite di non rovesciare l ' ordine liberale : le loro contradizioni si sarebbero per questa via mostrate evidenti , e tutte le particolari esigenze legittime , tutti i motivi di bene , che quegli ideali di volta in volta prendevano con sé e di cui si facevano propugnatori , avrebbero potuto fruttificare al pari di ogni altra varietà di richieste e di proposte ; e , in ogni caso , la presenza e l ' opposizione di quegli avversari avrebbero potuto operare da stimolo a tener vivace e vigile la fede , al modo delle eresie e delle sètte in ogni religione . Che era , come si è detto , ragione di orgoglio del liberalismo , ma si fondava altresì sopra una ragione di modestia e di umiltà : perché gli ideali possono ben sceverarsi teoricamente in buoni e cattivi , in superiori e inferiori , ma gli uomini - e la lotta effettiva è di uomini contro uomini - non si possono così discernere e contrapporre , e ciascuno di essi variamente racchiude in sé il vero e il fallace , l ' alto e il basso , lo spirito e la materia ; ciascuno , per reazionario che si professi o che si vanti , può , in concreto , difendere o diffondere libertà , e , per liberale che si creda , può incorrere nel contrario ; e tutti , insomma , cooperano , in guisa positiva e in guisa negativa , al bene , che li adopera e li sorpassa , in quanto individui , tutti . Come aveva detto Giovanni Milton negli incunaboli della moderna libertà , soffocare , dove che sia e presso chiunque , una verità o un germe o una possibilità di verità , è peggio assai che spegnere una vita fisica , perché la perdita di una verità è spesso pagata dal genere umano con tremende sciagure e ricomprata con indicibili dolori . Se la superiorità di un sistema filosofico si misura dalla sua capacità a dominare gli altri sistemi col riceverne le verità nella sua cerchia più ampia , collocarle ai loro posti propri e farne sue proprie verità , e insieme col riconsiderare le loro parti arbitrarie e fantastiche per convertirle in logici problemi e soluzioni , la superiorità di un ideale morale e politico è in un simile accoglimento , inveramento e adoperamento e conversione delle virtù e delle esigenze che sono negli ideali opposti , la cui condanna è segnata , per contro , dalla loro incapacità a compiere un ' opera pari , dallo sterile e totale rigettare i loro opposti . A questa misura l ' ideale liberale non voleva sottrarsi , e le si sottometteva con piena consapevolezza , sicuro di sostenerne la prova . III IL ROMANTICISMO A un tempo stesso col nascere e crescere dell ' idealismo e del liberalismo , e sovente nelle stesse persone , nasce e si espande il romanticismo : contemporaneità che non è una giustapposizione ma una relazione o una molteplicità di relazioni , come giova mettere in chiaro e non perdere di vista . A questo fine è necessario , anzitutto , ribadire una distinzione quasi sempre trascurata da coloro ( e sono stati moltissimi negli ultimi anni e sono ancora ) che discorrono del romanticismo e ne scrivono storie : una distinzione senza la quale non si può evitare che sopra alcune manifestazioni spirituali di carattere positivo cada come un ' ombra di riprovazione , e sopra altre , che hanno carattere negativo , piova una luce di favore , e la storia , che si vuol narrare , venga fuori contradittoria e ingarbugliata . La distinzione è tra romanticismo in significato teoretico e speculativo , e romanticismo nel campo pratico , sentimentale e morale : che son due cose , per chi non voglia fermarsi alla superficie e alle apparenze , diverse e perfino opposte . Il romanticismo teoretico e speculativo è la rivolta , la polemica e la critica contro l ' accademismo letterario e l ' intellettualismo filosofico , che avevano dominato nell ' età illuministica . Risvegliò , dunque , il senso della genuina e grande poesia e ne diè la dottrina nella nuova scienza della fantasia , chiamata Estetica ; intese quanto importassero la spontaneità , la passione , l ' individualità , e diè loro posto nell ' Etica ; conobbe e fece conoscere il diritto dell ' esistente e dell ' effettuale in tutte le sue varietà secondo luoghi e tempi , e fondò la storiografia moderna , non più spregio e irrisione gettati sulle età passate , ma intelligenza di queste come parti del presente e dell ' avvenire ; e della storia stessa reintegrò e rinfrescò tutti gli aspetti , come storia civile e politica non meno che religiosa , speculativa ed artistica ; rinserrò nei loro limiti le scienze naturali e matematiche e le correlative forme mentali , dimostrando che , fuori del campo loro proprio , esse sono impotenti a risolvere le antinomie nelle quali urta il pensiero come quelle che debbono rimanersene nelle astrazioni e nelle separazioni ; sentì la vita nel suo valore attivo e combattivo , e pose così le premesse teoretiche del liberalismo . Anche nei suoi concetti irrazionalistici , come nel primato talora conferito al sentimento o al mistico rapimento , c ' era una giustificata polemica contro l ' astratto intellettualismo , e , in forma irrazionale e provvisoria , un nucleo di verità razionale ; anche nei suoi tentativi errati , come quelli di una filosofia della storia disopra alle storie e di una filosofia della natura disopra alle scienze naturali , operavano le profonde esigenze di una storia che sia nell ' atto stesso filosofia e di una natura che sia intesa anch ' essa come svolgimento e storicità , e tale si ritrovi di là o nel fondo delle classificazioni e delle convenzioni con cui e su cui debbono lavorare gli scienziati propriamente detti . Insomma , questo romanticismo non solo non discorda in nulla dalla filosofia moderna , idealismo o assoluto spiritualismo che si dica , ma è questa filosofia medesima , o talune particolari dottrine di questa filosofia , e perciò in questo caso un doppione onomastico coi correlativi equivoci e paradossi verbali , come quando si definisce " romantica " la filosofia che va dal Kant allo Hegel , e si dà luogo a immaginare che essa sia la forma dottrinale del romanticismo morale . Il romanticismo del quale si parla nel campo pratico , sentimentale e morale è altra cosa , pertinente ad assai diversa sfera ; e , se quello speculativo risplende di verità , se i conati per confutarlo riuscirono e riescono vani , se è stato bensì più volte giudicato estremo e temerario , e con ciò tuttavia non mai abbassato ad infermità , a debolezza e a insania , l ' altro , invece , ha preso subito questo sembiante morboso ed è stato sempre oggetto di riprovazione etica , variamente accentuata , ora indulgente e compassionevole , ora severa e satirica , e si è sempre avvertita la necessità di medicarlo e procurarne la guarigione . I maggiori affrancatori dalle catene dell ' intellettualismo , i maggiori autori dell ' idealismo e romanticismo nei concetti critici e speculativi , Goethe e Hegel , guardarono a quel modo , e scansarono e biasimarono , dicendolo patologico e vergognoso , il romanticismo morale ; e non certamente ad esso andavano le lodi che furono rivolte più tardi al romanticismo col definirlo il " protestantesimo nella filosofia " o il " liberalismo nella letteratura " . Il divario dei due concetti , positivo l ' uno e negativo l ' altro , si affaccia altresì nella distinzione , che si è presa a fare dagli storici , tra " prima " e " seconda " generazione romantica , tra periodo di fioritura e periodo di turbamento e decadenza del romanticismo ; ma , in verità , la distinzione propria non è , o non è soltanto , di persone e di cronologia , ma ideale ed interna . Ancor meno nitidamente la differenza si rispecchia nella usuale contrapposizione tra sanità latina e morbosità germanica ; perché , se tra i tedeschi si ebbero alcune delle prime e delle maggiori manifestazioni di quella malattia morale , tra i tedeschi si levarono altresì gli assertori del pensiero e dell ' etica che potevano soli risanarla , e così questo pensiero e la congiunta etica come quella malattia ebbero precursori e seguaci fuori di Germania , in quanto creazioni mentali le une , condizioni psichiche le altre che appartenevano all ' età moderna e si trovavano o potevano trovarsi in ogni popolo . E , in effetto , il male ricevette altresì la denominazione , meglio rispondente a verità , di " male del secolo " . Non era già esso , quale si è voluto più volte interpretarlo e presentarlo , un effetto del distacco dalla fede avita e secolare nella quale il sentire e il volere avevano fruito certezza e riposo ; perché , quando a un ' antica succede una fede nuova , il calore e l ' entusiasmo di questa lasciano appena avvertire il dolore e la malinconia del distacco e dello strappo da quella . Nel secolo decimottavo , la società si era largamente scristianizzata nei suoi ceti intellettuali e dirigenti , senza che perciò si formasse uno stato d ' animo diviso e morboso , come fu quello romantico , e anzi il processo si svolse perfino con una tal quale lietezza e allegria . Gli stessi violenti rivoltosi contro la legge , il costume e il pensare della società esistente , gli Stürmer und Dränger , che per taluni rispetti vengono considerati protoromantici , nell ' empito delle loro negazioni e delle loro furie di distruzione davano prova piuttosto di forza disordinata che di smarrimento e debolezza . Ma il romanticismo morale , il romanticismo come malattia , il " male del secolo " , non possedeva né la vecchia né la nuova fede , né quella tradizionale del passato né quella razionale del presente , coi correlativi comportamenti pratici e morali , e si dimostrava , per l ' appunto , una mancanza di fede , travagliata dall ' ansia di foggiarsene una , e con l ' impotenza di ciò fare o di soddisfarsi in quelle che a volta a volta venivano asserite e di tenerle ferme come principii del pensare e del vivere ; ché la fede nasce spontanea e necessaria dalla verità che si fa ascoltare nel fondo della nostra coscienza , e non la si ottiene mai andandone in cerca con le inquiete combinazioni del desiderio e della immaginazione . Piuttosto che col distacco dalla fede tradizionale , questa malattia era in relazione con la difficoltà di appropriarsi veramente e vivere la nuova , che richiedeva , ad essere vissuta e attuata , coraggio e abito virile , e talune rinunzie a vecchi motivi , diventati impossibili , di lusinghe e di conforti , e , ad essere compresa e ragionata e difesa , esperienza e cultura e mente esercitata . E se ciò veniva fatto agli intelletti e alle tempre robuste , che ne ripercorrevano senza lasciarsene travolgere il processo genetico , e , attraverso le interiori tempeste , arrivavano al porto , e , per un altro verso , agli intelletti semplici e chiari e ai cuori diritti che ne apprendevano immediatamente e ne adottavano e praticavano le conclusioni , vinti e avvinti dalla loro luce di bontà e di bene ; non ne venivano a capo le anime femminee , impressionabili , sentimentali , incoerenti , volubili , che stimolavano ed eccitavano in sé medesime i dubbi e le difficoltà e non sapevano poi padroneggiarli , amavano e cercavano i pericoli e vi perivano dentro . E , non ritrovando più il centro naturale , che avevano messo in questione , erravano attaccandosi ora a uno ora ad un altro punto , che non poteva formare centro ; avendo rotto il nesso del finito con l ' infinito , del senso con l ' idealità , identificavano disperatamente l ' infinito con questo o quel finito , l ' idealità con questo o quel sensibile ; avendo smarrito il vero Dio , si fingevano idoli , che poi esse stesse disfacevano o che si disfacevano da sé , perché né la parte può stare per l ' intero , né il fantasma , tessuto dal farnetico e dal capriccio , per il saldo concetto , che è lume e sostegno . Ed eccole queste anime femminee , questi " romantici " , a sognare ritorni alla trascendenza religiosa e alla pace che sembrava promettere , alla cessazione , nel silenzio e nella rinunzia , dei dubbi e delle ansie del pensiero , alla norma accettata per il suo carattere stesso di norma che s ' impone , ed esonera dal risolvere da sé i conflitti della propria coscienza ; e , poiché somma espressione di questa sorta di trascendenza e di questa regolamentazione imperativa appariva la fede cattolica , ecco , non solo quelli di essi che appartenevano a popoli cattolici e nel cattolicesimo erano stati dall ' infanzia allevati , ma anche protestanti , luterani o di altre confessioni , e anche uomini provenienti da più lontane religioni o di nessuna religione , rifarsi o farsi cattolici , e convertirsi anche coi debiti riti , e pur nondimeno non diventare mai intimamente e genuinamente cattolici , e mostrare un volto ambiguo agli occhi dei cattolici genuini . Quel loro cattolicesimo troppo abbondava nel senso e nella immaginazione , troppo spasimava per colori , musiche , canti , antiche cattedrali , figure di madonne e di santi , troppo si crogiolava nella voluttà del peccato , della penitenza e del pianto ; e , dommaticamente , si dava arie bensì di ultracattolico , ma non era altrettanto ossequente e ligio al pontefice di Roma e ai suoi dettami e alla sua politica ; e si diceva o si credeva antiprotestante , ma non sì che non accennasse di frequente alla necessità di una nuova forma o di una riforma che fosse fondamentalmente cattolica , ma risolvesse in sé e il protestantesimo e il cattolicesimo . Altri , o gli stessi , erano ripresi a volte da furore contro il cattolicesimo , e finanche contro il cristianesimo , e si davano a propugnare un restaurato paganesimo , opponendo alla figura della Santa Vergine quella della dea Venere , ora della ellenica ora della germanico ­ medioevale ; e altri , invaghiti degli studi allora iniziati circa le lingue e letterature dell ' Oriente , toglievano di colà idee di antichissimi culti , o ne combinavano ecletticamente di nuovi e bizzarri , o ritentavano le pratiche della magia ; e altri , infine , si tuffavano in una sorta di panteismo , adorando la natura , dissolvendosi nelle sensazioni che essa sembrava procurare , tornando , come dicevano , alla primitiva religione delle genti germaniche . A costoro , che erano più metafisicamente o sacerdotalmente disposti , seguivano , e talvolta si univano , quelli più eroticamente intonati , che cercavano la redenzione nell ' amore e la divinità nella donna amata , non tanto con riviviscenza di motivi che erano stati dello stil nuovo del dugento e del platonismo del Rinascimento , quanto con affinamento e sublimazione sensuale , che è il proprio della religione romantica dell ' amore . La figura , che ne veniva fuori , non era più la donna forte della sua virtù e della sua castità , che respinge e castiga ed educa l ' uomo che l ' ama e lo sforza a purificare la sua passione da ogni bassa e terrena voglia e lo innalza , così purificato , con sé alla Somma Bellezza e alla Somma Bontà , che è Dio ; ma una creatura anch ' essa sensibile ed amante , fatta per soffrire e morire di amore , creatura adorata e pertanto divinizzata , emanante tal fascino che solo dava calore e significato alla vita umana . Talvolta , questa creatura di amore s ' innalzava , solenne nel gesto , come sacerdotessa del suo Dio , e celebrava atti d ' iniziazione e di culto . Patetica era la vicenda delle attese , dei rapimenti , degli inebriamenti e delle delusioni e disperazioni , dalle quali pur sempre rinasceva l ' idea di quella forma di amore e di quella figurazione muliebre , che discendeva di volta in volta a coronare di un nimbo celeste il biondo o bruno capo di questa o quella terrena donna , incontrata sulla terrena aiuola . In altri spiriti , o in altri momenti , la disposizione fantastica era prevalentemente etica e politica - di " fantasia politica " , perché una " politica romantica " , cioè del male romantico , suona contradizione in termini , - e si cercava in tal caso la fede e la beatitudine in modi di vita sociale diversi dal presente e segnatamente nella restaurazione delle età passate . E poiché il passato prossimo , quello dell ' ancien régime , stava ancora troppo chiaro nei ricordi , troppo preciso nei suoi limiti e non docile alla idealizzazione e alla sacra sublimazione , la bramosia si trasportò a quello più remoto , e - anche qui per effetto degli studi che , intendendo a ristabilire la continuità dello svolgimento storico , avevano indagato e meglio compreso il medioevo , - all ' età medioevale , nella quale si vedevano o travedevano ombre come cose salde , meraviglie di fedeltà , di lealtà , di purezza , di generosità , e di disciplina e indisciplina insieme , e il consueto alternante con l ' inaspettato , la semplicità del vivere in piccola e pacifica cerchia con l ' incanto delle avventure pel vasto sconosciuto mondo , pieno di sorprese . A questa religione del medioevo si devono i restauri più o meno accademici dei vecchi castelli e delle vecchie cattedrali , il falso gotico che imperversò dappertutto in Europa , la falsa poesia che prendeva a ricalcare dilettantescamente le forme medioevali dell ' epica , della lirica e delle sacre rappresentazioni , la letteratura amena che narrava di cavalieri e di tornei , di castellane e di paggi innamorati , di menestrelli e di giullari , le mascherate romantiche , e qua e là gli atteggiamenti che si procurò di dare a talune delle vecchie monarchie restaurate , le quali si videro a volte grottescamente camuffarsi di emblemi e vesti e costumi ripescati nelle botteghe degli antiquari , e gli spiriti di cui si sentirono invasati il principe di Prussia , che fu poi re Federico Guglielmo IV , e , con certa contemperanza , re Luigi I di Baviera . Ma se la religione del medioevo era la principale e la più divulgata , non era la sola ; e accanto a lei , e dividendo con lei le parti , già s ' innalzava e incombeva la religione della stirpe e della gente , di quella gente che , per iscarsa notizia e meditazione storica , era stimata creatrice e dominatrice del medioevo , la germanica , la cui virtù si veniva ora ricercando e scoprendo e celebrando in ogni parte dell ' Europa - dove , storicamente parlando , si sarebbe dovuto ritrovare piuttosto , come fondamento comune , la romanità che le diè per prima unità e coscienza , - e la si esaltava elemento giovane e puro , che aveva prodotto le storie della Spagna e dell ' Italia ; non meno che della Francia e dell ' Anglia , e tutt ' ora , estenuato e imbastardito in queste terre , si manteneva sempre giovane e gagliardo , e pronto a rigenerare il mondo , in tedescheria , nella Germania moderna . Meno fortunate furono le altre stirpi o pretese stirpi pure , che , istigate dall ' esempio , si avanzarono all ' arringo latine e celtiche e iberiche e slave . Altre religioni di tendenza etica e politica avevano anche i loro fedeli più o meno numerosi , come quella idilliaca del ritorno alla natura e alla campagna e al semplice costume contadinesco , in cui soffiava l ' ispirazione di uno dei principali precorritori del romanticismo , il Rousseau ; e , opposta ad essa , quella tempestosa e frenetica e titanica , in cui persisteva invece l ' impulso dello Sturm und Drang . Ma soprattutto è da notare , per la sua capacità a far proseliti e per le svariatissime propaggini che mise , la concezione estetizzante , della vita da vivere come passione e immaginazione , bellezza e poesia , che era poi il contrario del vivere , che vuole la distinzione e con ciò l ' armonia di tutte le sue forme , e non ammette la patologica sovrapposizione e sopraffazione di una singola forma alle altre tutte , parimente necessarie nell ' ufficio loro proprio ; ed era anche il contrario della poesia , la quale è superamento dell ' azione nella cosmica contemplazione , pausa indetta all ' attività pratica , se anche preparazione di nuova attività ; e perciò il romanticismo , corrompendo la vita , corruppe anche più o meno estesamente la forma poetica , riducendola a cosa pratica , a espressione immediata e convulsa della realtà passionale , a grido , urlo e delirio . Tutte coteste , considerate nella loro scaturigine , erano perversioni in quanto sostituivano il particolare all ' universale , il contingente all ' eterno , la creatura al creatore ; ma in tal diverso e complicato e intricato sentire s ' insinuarono anche quelle che si chiamano più propriamente perversioni , cioè non solo esagerazioni e usurpazioni , ma capovolgimenti di valori : la libidine e la lussuria messe al posto dell ' idealità , il crudele e l ' orrendo assaporati di voluttà , il gusto dell ' incesto , del sadismo , del satanismo e di altrettali dilettazioni , tutt ' insieme enormi e stupide ; come si vede o s ' intravede in poeti e letterati anche dei più insigni , lo Chateaubriand , il Byron , lo Shelley , nei quali , per fortuna , non c ' è solo questo , e questo stesso c ' è di solito in modo incidentale o evanescente . Qui non si vuole indugiare a dipingere nelle sue svariate combinazioni e gradazioni , che vanno all ' infinito , il quadro del " male del secolo " , che d ' altronde è stato assai volte , più o meno bene , dipinto da altri ; perché occorreva solamente schiarirne la genesi in relazione con la filosofia e la religione della libertà . Genesi che è , come si è mostrato , nella sua impotenza ad appropriarsi questa filosofia e religione , e insieme nel prendere da essa alcuni elementi che nell ' atto stesso corrompeva , falsificando la storicità nel sentimentalismo del passato e nella nostalgia restauratrice , la nazionalità nel fanatismo della stirpe e della razza , la libertà nella egoarchia e nell ' anarchismo , e il valore della poesia per la vita nella poesia ­ vita e nella vita ­ poesia . Ma non bisogna , d ' altra parte , trascurare tutto quel molto che la fede liberale poté su questo romanticismo , e come essa , secondo i casi , variamente lo sorpassò o lo infrenò o lo asservì a sé stessa . Era quel morbo sentimentale un pericolo per ogni forma d ' ideale e di schietta religiosità , e non solo per il liberalismo ma per le sue stesse antitesi e opposizioni , che tutte avrebbe disciolte se fosse prevalso , e ogni forza di pensiero e di volontà fiaccata e guasta nella sensualità , nell ' incomposto desiderio , nella sfrenata passionalità , nell ' inerte fantasticare , nell ' irrequietezza capricciosa : un pericolo che doveva farsi di tanto maggiore quanto minori le forze di resistenza che lo fronteggiassero ; un pericolo che , nella sua essenzialità morale , è di tutti i tempi , ma che nella società moderna prende particolare consistenza e , con la grandezza e complessità di essa , si dilata , e , col crescere dei suoi contrasti , e col diminuire della loro nobiltà , acquista più maligna natura . Più tardi , infatti , si allargò nell ' arte , nel pensiero , negli affetti , nei costumi , nella politica nazionale e internazionale ; e , fatto più evidente e mostruoso , ricevette , e sovente se ne fregiò , il nome di " decadentismo " , che non è poi altro che il vecchio romanticismo morale , esasperato e imbruttito , e di quello ripete i motivi fondamentali applicandoli a materia meno degna e tenendo maniere meno elette . Ma , nei primi decenni dell ' ottocento , la religione della libertà era fresca di entusiasmo giovanile , e le opposizioni stesse contro le quali combatteva - la religione tradizionale , la monarchia tradizionale , il giusnaturalismo democratico - avevano un che di maestoso e di rispettabile , che mancò ai contrasti che si levarono più tardi . Il romanticismo morale si trovava in mezzo a un rigoglio di speranze , di propositi , di opere generose , che lo contenevano , lo temperavano , lo rivolgevano sovente al bene . I migliori spiriti , partecipi com ' erano al dramma del loro tempo , soffersero bensì anch ' essi , dal più al meno , quella malattia , ma come un male di crescenza , del quale risanarono e ne trassero frutti di esperienza , virtù di disciplina , capacità di più larga comprensione umana . E da essi vennero i più acuti conoscitori e i più severi critici del romanticismo , come il Goethe che abbiamo già ricordato , il quale definì la poesia romantica " poesia da ospedale " , e manifestò la sua avversione per la " gente sentimentale " , che , messa alla prova , fallisce sempre e si dimostra piccola e cattiva , e lo Hegel , anche ricordato , che diè la più varia analisi e la più caustica satira della fatuità e della vanità romantiche , alle quali tenne innanzi , perché vi si mirassero come in magico specchio , la buona e sapida prosa della vita reale col suo operare indefesso , coi suoi fisiologici dolori e le sue fisiologiche gioie . Certo , non pochi romantici , che non giunsero né a domare e placare per virtù mentale lo sconvolgimento che avevano eccitato nei loro petti né a passarvi sopra col dimenticarlo e riprendere la modesta vita borghese , andarono in perdizione : taluni terminando nella follia e nel suicidio fisico , altri nel suicidio morale , nelle dissolutezze o nelle pratiche insincere di una non seria e non sentita religione , i più inoperosi e gementi nella solitudine e nel tedio , somiglianti al Manfredo del Byron , che definiva la guisa del suo sentire " antipatia alla vita " , e che sarebbe potuto essere ( dice uno che lo sta a osservare ) una nobile creatura ed era invece un " caos spaventoso , un confuso miscuglio di linee " . Ma ci furono di quel li che , pur non sapendo né trionfare del nemico né dimenticarlo , non vollero così chiudere o vergognosamente trascinare la vita , e praticamente nell ' azione o al momento di risolversi per l ' azione , si appigliarono a quell ' ideale della libertà che non avrebbero saputo teoricamente ragionare e sentimentalmente assimilare , ma che solo aveva , per il suo puro lume di bellezza , qualche potere sulle loro anime . Così alcuni di essi , pessimisti per non avere sbrogliato l ' imbroglio delle loro idee , o disperati per tradito o deluso amore , o insofferenti dell ' inerzia e del tedio , andarono a combattere e a morire per le cause dei popoli oppressi , e altri avvicendavano alle romantiche follie e agli avvilimenti l ' ardore patriottico e civile . In generale , i tratti romantici sono assai fortemente segnati in tutti gli uomini di quel tempo , come si vede nei loro carteggi e nelle loro biografie , e già quasi soltanto col guardare le loro immagini dipinte , con quelle fisionomie , quegli sguardi , quelle chiome , quelle pose della persona e fogge delle vesti . E se in qualche paese dove il sentimento e l ' azione per la libertà non stavano in prima linea , i romantici ( che politicamente non erano nulla , perché erano , semplicemente , malati dei nervi e dell ' immaginazione ) poterono , per le loro parole di consenso e di dissenso , per le manifestazioni del loro umore e del loro malumore , passare per conservatori e per reazionari , presso i popoli nei quali i cuori battevano con più rapido ritmo e il fiore delle intelligenze era liberale , quel loro nome diventò quasi sinonimo di " liberale " , e preti e polizie sospettarono e tennero d ' occhio la gioventù romantica . Il dolore del mondo , il mistero dell ' universo , gli impeti verso il sublime dell ' amore e dell ' eroismo , le desolazioni e disperazioni per le sognate e inconseguibili beatitudini , le passeggiate sotto la luna amica , le amletiche visite ai cimiteri , il pallore romantico , le barbe e le chiome romantiche , lo stile romantico , queste e altrettali cose fornivano indizi di spiriti indocili , dai quali era da aspettare e da temere che cospirassero nelle sètte e che si solleverebbero in armi tostoché ne venisse l ' occasione . Le forze spirituali , che così abbiamo visto sorgere e disporsi ad affrontarsi e combattere ai principii del secolo decimonono , solo esse sono di tal qualità da porgere il filo conduttore per la storia europea in questo secolo : per la storia della sua anima religiosa e morale , che informa e regge e corregge e trasforma le azioni pratiche che si chiamano politiche , militari , amministrative , diplomatiche , agricole , industriali , commerciali , e , insomma , variamente indirizzate alle particolari utilità , e perciò da lei dipendenti . Certamente , coteste operazioni pratiche si possono anche prendere a considerare ciascuna per sé , nel loro ufficio utilitario ed economico , mettendo ciascuna di esse al centro del racconto e facendone il principale soggetto , e si avranno allora , come di fatto si hanno , storie per militari , per diplomatici , per amministratori dello Stato , per agricoltori , per industriali , e via discorrendo ; ma non quella storia , o quella prospettiva storica , che propriamente interessa l ' uomo di sopra della sua particolare professione , l ' uomo come uomo , nella sua vita più alta e intera . E questa , a ogni modo , è storia , e non già quella , pur così denominata , degli eventi messi l ' uno dietro all ' altro , e che è , tutt ' al più , cronaca ; perché gli eventi , ripercorsi che siano risalendo alla loro genesi , si discoprono non altro che o prodotti di azioni antecedenti ( e sia pure delle azioni della cosiddetta natura ) , o azioni concomitanti e concorrenti e contrastanti , le quali cose tutte , dal punto di vista dell ' azione di cui si è presa a fare la storia , sono o la materia sua o lo stimolo al suo concreto determinarsi e al suo vario configurarsi e svolgersi , senza le quali quell ' azione non sarebbe in niun modo , come un mulino non macina se non ha niente da macinare . Chi non si attiene a questo concetto , finisce sempre col dire ( come dicono gl ' intelletti poveri ) che la storia è mero incontro e intreccio di eventi , o che essa offre , per una parte , " evoluzioni regolari " e , per un ' altra , " evoluzioni interrotte " , turbate , sconvolte o portate a segni impensati , diversi e opposti a quelli a cui originariamente s ' indirizzavano . Conclusione quanto illogica altrettanto disanimante ; né c ' è più sicura prova di nullità storica che l ' effetto disanimante che esce da queste pretese narrazioni dell ' accaduto : ché la storia vera dà sempre suono guerriero per le battaglie della vita . Per un altro verso , cioè per la chiara consapevolezza , che oramai bisognerebbe possedere , circa l ' improprietà di ogni determinismo storico , non si vuole , a capo della storia di cui trattiamo , porre , come s ' usa , uno o altro avvenimento , la cosiddetta rivoluzione industriale , o le mirabili scoperte della tecnica , o il cangiato rapporto tra le terre dell ' Europa americana e quelle della vecchia Europa , o la formazione dei moderni imperi coloniali , o il rapido aumentare della popolazione , e simili , i quali sono fatti e non fattori di quella storia . Ma bisogna guardarsi , altresì , dal mettere in campo una serie di fattori spirituali , l ' uno indipendente dall ' altro e limitante l ' altro o anche in cosiddetta azione reciproca tra loro : che sarebbe , sotto parvenza idealistica , un ' altra sorta di naturalistico determinismo . Le forze , che abbiamo di sopra descritte , se si attende al modo della nostra interpretazione ed esposizione , non stanno come fattori , non sono una molteplicità , ma compongono un ' unità : un unico processo , nel quale quella che abbiamo definita la religione della libertà si afferma lottando con le proprie e necessarie opposizioni , e crescendo e atteggiandosi in nuovi modi con gli elementi che dalle opposizioni assimila o con le forme che crea in questa lotta ai fini della vittoria : come le opposizioni , da lor parte , si afforzano di nuovi elementi o dispongono diversamente gli antichi , e dimostrano anch ' esse un certo spirito d ' invenzione nelle nuove difese ed offese , nelle nuove resistenze ed ostacoli ; e , in questo lavorio spirituale , quella religione soffre e sorpassa di continuo la correlativa malattia , che è il romanticismo , mutevole anch ' esso di sembianti . E si esaurisce , siffatto processo , nel corso del secolo decimonono ? Ed è oggi , nel ventesimo secolo , esaurito , sicché si possa parlare di questo secolo non solo come di una partizione cronologica , ma come di un ' entità morale , dell ' inizio di un processo nuovo , con una nuova anima ? Il che val quanto domandare se è nata , nell ' estremo corso del secolo decimonono o nel primo tratto del seguente , una nuova religione che sia religione , e più larga e possente dell ' altra , tanto da sorpassarla e sostituirla . - Rispondere a questa domanda è il sommo compito di una narrazione della storia europea nel tempo indicato ; e , in effetto , volenti o no , consapevoli o no , intorno a siffatto problema , più o meno oscuramente proposto , si aggirano tutte le narrazioni che ne sono state date e che si leggono in tanti libri e manuali di storia . Le quali narrazioni non pensiamo certamente di rifare da capo e per minuto , ché sarebbe vana fatica , quando basta richiamarle per accenni , o addirittura sottintenderle , tanto i fatti e le sequele e serie di fatti , di cui esse s ' intessono , sono noti e familiari ; ma vogliamo procurare maggior chiarezza e risalto a quel problema , continuando e particolareggiando l ' esposizione cominciata di sopra e segnando le attuazioni e gli ulteriori contrasti e le successive forme del motivo fondamentale già descritto , l ' opera e le fortune dell ' ideale liberale , cioè la storia di una guerra dello spirito , che è veramente la " grande guerra " . IV RESISTENZA E OPPOSIZIONE AL PREDOMINIO ASSOLUTISTICO E VITTORIA CONTRO DI ESSO ( 1815­1830 ) Il quindicennio , che dalla caduta di Napoleone mette capo alla rivoluzione del luglio 1830 , forma , nel comune giudizio , un periodo storico , con un proprio tema dominante che svolge portandolo a relativa conclusione . Questo tema è fatto consistere nell ' opera ricostruttrice delle restaurazioni e nella correlativa azione della Santa Alleanza , che contrastò e ricacciò indietro e si sforzò di disperdere il moto liberale ; ma , guardando nel fondo del processo che allora ebbe corso , e al suo momento positivo e all ' avvenimento nel quale si attuò , si dirà con maggior esattezza che , in quel quindicennio , l ' ideale liberale resistette contro l ' assolutistico , lo combatté senza tregua , e alfine ebbe sovr ' esso una vittoria definitiva perché sostanziale . In certo senso , la Santa Alleanza non esisté mai altrove che nella fantasia dello czar Alessandro I , come un sogno o un ' utopia su motivi conservatori , pacifistici , liberali anche , ma di un liberalismo paternamente permesso e vigilato , e religiosi , o almeno di religiosa unzione . In questa stessa cerchia , che è ideologica , troppo se ne rialza il significato quando vi si scorge il presentimento di un necessario avvenire nel quale i popoli europei siano per dare alla loro unità culturale una corrispondente forma federale o unionistica : idea meglio adombrata in quel tempo stesso dal Saint ­ Simon , ma che , per diventare un concetto politico , richiedeva l ' estensione del sistema liberale , l ' indipendenza e unità delle singole nazioni , e , dopo ciò , una lenta e difficile elaborazione attraverso illusioni e delusioni e traviamenti e prove dolorose . Così incoerente e fiacco era il pensiero di quella Santa Alleanza che essa non suscitò alcun moto d ' intelletto , non si propagò per larghi cerchi tutt ' intorno e non ebbe una sua originale pubblicistica e letteratura . Ciò che di reale si coprì di quel nome , o lasciò che quel nome gli venisse aggiunto , erano i propositi dei sovrani restaurati di conservare il loro sistema di governo e impedire la rivoluzione o trasformazione che si annunciava nei desideri e nelle domande di costituzioni , e nelle sètte , cospirazioni e rivolte per ottenerle : propositi che si consociavano e si davano appoggi reciproci per ispegnere i focolari rivoluzionari dovunque covassero o divampassero , affinché dalla casa del vicino l ' incendio non si attaccasse alla propria . Che si sottoscrivesse o no , il 26 settembre del 1815 , dai due monarchi di Austria e di Prussia per compiacere a quello di Russia , la dichiarazione di Parigi che costituì la Santa Alleanza , niente di sostanziale era dato o tolto alla presenza e alla forza di quegli interessi e alle pratiche conformi . L ' Inghilterra , che non accedette a quel patto per ostacoli costituzionali , oltreché per la chiaroveggenza scettica e realistica dei suoi uomini di stato ; il Papa , che ne rimase fuori per non potersi assidere , in none della religione , accanto a sovrani ortodossi e protestanti ; cooperarono del pari a quella difesa internazionale contro la rivoluzione , l ' una durante alcuni anni e alquanto passivamente , l ' altro per intrinseca affinità in modo più continuo ; e l ' Austria , senza uopo di una Santa Alleanza , aveva già provveduto a mettere il morso agli stati italiani , sia per mezzo dei principi appartenenti alla sua casa imperiale , sia con gl ' impegni che volle da altri di essi , come il re delle due Sicilie , di non mai largire costituzioni ai loro popoli . Né , per aver annodato quel legame , la Russia , l ' Austria e la Prussia sacrificarono al fine comune i loro interessi particolari e divergenti , come si vide non tanto negli atteggiamenti personali liberaleggianti di Alessandro I , presto dismessi , quanto nei dissensi e nella diversa politica delle tre potenze verso i greci sollevatisi contro il dominio turco e verso le colonie dell ' America spagnuola e portoghese , che avevano dichiarato o via via dichiararono la loro indipendenza , e , più apertamente , poi , di fronte alle rivoluzioni della Francia e del Belgio . L ' Inghilterra , prima delle altre , per la maggiore grandezza e complessità dei suoi interessi politici e commerciali , per l ' opinione pubblica del suo popolo , pel suo profondo sentimento politico che non temeva la libertà coi congiunti contrasti e pericoli , disse per bocca del Canning nel 1823 : " Ciascuno per sé e Dio per tutti , e fate intendere all ' imperatore di Russia che il tempo degli areopaghi è passato " ; e abbandonò da sua parte l ' ufficio di guardiana delle restaurazioni . Per altro , il disegno , proposto dal Metternich al congresso di Verona , di una polizia delle polizie , ossia di una lega delle polizie dei vari stati italiani sotto unico direttore - disegno che era del pari inculcato da un reazionario più di lui forse animato da schietto convincimento e buona fede , il ministro napoletano principe di Canosa , - se non prese corpo proprio a quel modo , qualche corpo prese tuttavia : quelle polizie ebbero tra loro intelligenze e lavorarono d ' accordo . Azioni militari per mandato internazionale , deliberate in comune se anche non sempre unanimi , si erano eseguite e si eseguirono contro i costituzionali di Napoli , del Piemonte e della Spagna ; e provvedimenti restrittivi furono imposti ai singoli stati di Germania per volontà dell ' Austria , che si tirava dietro la Prussia e finì col tirare anche lo czar , nonostante le sue velleità di attuare le varie parti del programma della Santa Alleanza : e quest ' opera di vigilanza e di pressioni si stese finanche nella Svizzera . Ma i liberali non avevano da guerreggiare né contro il fantasma della Santa Alleanza , né contro le non fantastiche intese delle monarchie assolute , alle quali non era dato loro opporre unioni di stati liberali come un tempo il protestantismo aveva opposto leghe di principi a leghe di principi e , di recente , la Rivoluzione francese ai re le repubbliche , che andava fondando intorno alla sua repubblica . Essi primamente si travagliavano , con tutti i mezzi di cui disponevano e che riuscivano a procacciarsi , contro l ' assolutismo degli stati di cui erano sudditi e non cittadini ; e , lasciando che il contrasto tra quell ' interesse comune delle monarchie conservatrici e gli altri interessi loro particolari aprisse falle nella compagine reazionaria della cosiddetta Santa Alleanza e porgesse all ' azione liberale occasioni propizie ed agevolezze ( e già assai grave per quella , e assai favorevole a questa , era la tepidezza e poi il distacco dagli alleati dell ' Inghilterra , della maggiore potenza marittima ) , avevano concluso , a lor modo , un ' alleanza , non di stati ma di spiriti , l ' " alleanza dei popoli " , come si venne allora chiamando o invocando . E questa loro unione si saldava con la forza intellettuale e morale , che faceva difetto nell ' altra o addirittura vi cedeva il luogo al suo contrario ; e si manifestava con la spontaneità di quel ch ' è vitale , ritrovando e raccogliendo i suoi componenti in tutti i paesi , attuandosi con l ' opera dell ' ingegno e del sapere , la polemica , l ' oratoria e la poesia , con la simpatia tra i parimente sofferenti e lottanti , col generoso aiuto scambievole , col porre a contrasto dei mercenari internazionali , degli svizzeri - ancora assoldati da talune delle monarchie assolute , - i volontari internazionali della indipendenza e libertà . Le società segrete , di carattere nazionale e internazionale , che preparavano gli animi alle azioni , non potevano certamente mancare , come non erano mancate nel settecento né durante l ' impero napoleonico , e , coi nomi di sanfedisti , calderari , apostolici , erano altresì nel clericalismo e nell ' assolutismo : e specialmente importante , fra quelle liberali , fu allora la Carboneria , che dall ' Italia meridionale si diffuse in Italia , e rifiorì in Francia , ed ebbe imitazioni persino in Russia ; e società consimili si formarono , nei paesi oppressi , come la Polonia . Ma l ' efficacia delle società segrete fu di gran lunga minore di quel che s ' immaginò e si credette da coloro che se ne impaurivano , e quasi trascurabile a petto della grande coalizione e cospirazione spirituale ed effettuale , e non celata né celabile , alla quale esse resero qualche servizio ma anche molto disservizio . Un consigliere del Metternich , informando nel 1820 circa lo stato degli animi in Lombardia , diceva , a proposito della credenza che l ' opposizione consistesse nella Carboneria , che sarebbe stato desiderabile che quella fosse cosa di una setta , ma che , disgraziatamente , si trattava , invece , di un vero partito politico , composto dalla maggior parte del ceto medio e da quanto nella nobiltà era di meglio per intelligenza , per cognizioni e per forme sociali . L ' assolutismo , a cui falliva genio costruttore originale , non possedeva nemmeno tale forza reazionaria ricostruttrice da sopraffare gli ordini liberali dove già esistevano , e toglier via i mutamenti effettuatisi nell ' economia , nel costume , nella cultura , che ne davano il bisogno dove non esistevano ancora , e riportare , insomma , la società europea a una statica di tempi lontani , che poi non era stata mai , neppur essa , una statica , quale pareva alle immaginazioni . Gli convenne , dunque , accettare tutte o quasi tutte le riforme economiche e giuridiche introdotte in quei popoli sui quali si era già distesa , direttamente o indirettamente , la potenza della Francia conquistatrice e di Napoleone : riforme che proseguivano l ' opera di agguagliamento delle vecchie monarchie ed erano insite nel principio loro , ma che perciò stesso premevano e incalzavano quelle monarchie verso l ' avvenire . Rimasero aneddoti , dei quali , secondo i casi e gli umori , si sorrise , si rise o si prese sdegno , il restaurato re di Sardegna , che pensò di rimettere senz ' altro in vigore le costituzioni reali del 1770 e ( salvo i vuoti fatti dalla morte ) il calendario di corte del 1798 , come se niente fosse avvenuto in quel paese e nel mondo ; e il duca di Modena , che volle dar di frego a tutte o a quasi tutte le leggi posteriori al 1791; e il principe dell ' Assia elettorale , odioso per gli arbitrii e le sconcezze di cui diè spettacolo , che abolì tutte le riforme del tempo francese , dichiarò nulle le vendite dei beni demaniali , nullo il debito pubblico , restaurò anch ' esso il calendario di corte del 1806 , rimise il codino ma pur conservò le accresciute imposte ; e il papa , che similmente abolì codici e tribunali istituiti dai francesi e volle tornare agli ordini del vecchio tempo , e rinchiuse daccapo i giudei nei ghetti e li astrinse ad assistere a pratiche di una religione che non era la loro , e perfino proibì l ' innesto del vaiuolo , che mischiava le linfe delle bestie con quelle degli uomini : vani sforzi che poi cedettero dal più al meno alle necessità dei tempi . Nel congresso di Vienna si era raccomandata dai diplomatici la moderazione nel disfare e si erano suggerite riforme amministrative e rappresentanze d ' interessi al pontefice Pio VII per le Legazioni , che gli venivano restituite ; e l ' Austria , col trattato di Casalanza , garantì al regno di Napoli , contro il re che tornava dal suo rifugio siciliano , tutta l ' opera compiuta da Giuseppe Bonaparte e da Gioacchino Murat . Il fanciullo era cresciuto , e si vedeva , o ci si accorgeva alla prova , che non poteva rientrare negli abiti di una volta . Solo i più stolidi o i più fantasiosi dei reduci emigrati si davano a credere che si potesse ridurlo alle proporzioni di prima per una sorta di operazione magica e con la bacchetta della forza ; ma quelli di essi che nelle loro dimore in paesi stranieri avevano osservato e confrontato e meditato , e si erano politicamente e moralmente educati , come il ministro duca di Richelieu , sapevano che ciò non era né possibile né desiderabile . Sicché l ' assolutismo prese forma non propriamente reazionaria ma conservatrice , e reazionaria solo ai fini di questa conservazione . Costretto a transigere contro il suo ideale , non solo aveva dovuto lasciar sussistere antichi regimi politici opposti al suo ed esempi sempre pericolosi , ma consentire che se ne formassero altri , che addirittura sarebbero stati stimoli e incoraggiamenti ai novatori e ai ribelli . Nonostante la parte esercitata contro la Rivoluzione e l ' Impero e la sua collaborazione con le vecchie monarchie , l ' Inghilterra non scompose d ' una linea la sua secolare costituzione ; e nessun più duro tory avrebbe mai sul serio ricalcato le vie dell ' assolutismo , e gli Stuart si erano estinti non solo nella loro discendenza fisica , ma in quella spirituale . E , nonostante che la Francia fosse stata due volte battuta e prostrata dalla coalizione assolutistica , non le si era potuto negare quella carta costituzionale che , concessa nella prima restaurazione e da Napoleone sostituita con l ' altra carta ch ' egli chiamò l ' atto addizionale , fu confermata , dopo Waterloo , con la seconda restaurazione . Come ricondurre la Francia alle con dizioni precedenti al 1789 ? E altri regimi costituzionali s ' impiantarono nel regno di Olanda con l ' unito Belgio , in alcuni stati minori della Germania , e , per volontà dello czar Alessandro , che per alcun tempo favorì anche il costituzionalismo tedesco , in Polonia . La potenza demoniaca , il liberalismo , stava sempre nel mondo e lo insidiava ; ma , quel che era peggio , le si conoscevano sfere di dominio , con flagrante contradizione ai principii predicati unicamente salutari . E se i regimi costituzionali germanici e polacchi erano fittizi e più o meno impotenti e contavano poco , e quello , tutt ' altro che largo , olandese ­ belgico si trovò subito impigliato nel contrasto preliminare e primeggiante del Belgio con l ' Olanda , in Inghilterra e in Francia , invece , il liberalismo riprese o prese il suo cammino ascendente . L ' Inghilterra , nei primi anni dopo la pace , si era trovata astretta in taluni casi a ricorrere a leggi eccezionali , sospendendo l ' habeas corpus e infrenando la stampa ; aveva compiuto atti repressivi , talora sanguinosi , di disordini e di sommosse eccitate dalla disoccupazione e da altre difficoltà economiche , e che più volte si sfogarono allora , da parte degli operai contro le macchine ; si era unita , col Castlereagh , alle potenze dell ' assolutismo continentale ; perfino ricercò , come queste , appoggi nel clero , spendendo grosse somme per costruire chiese e porre riparo alla miscredenza e all ' irreligiosità , considerate rivoluzionarie . Ma , anche nel breve tempo della contrazione conservatrice , il parlamento coi suoi dibattiti , i tribunali con le loro sentenze e gli altri istituti di garanzia stettero saldi e limitarono e talora annullarono i procedimenti straordinari ; e intanto lo spirito pubblico si agitava e lavorava per un indirizzo politico che risolvesse i problemi sociali con diverso od opposto metodo . Letteratura e poesia si riempivano di polemica antireazionaria e parteggiavano pei popoli che insorgevano contro gli stranieri dominatori e contro i despoti domestici ; si formavano a loro aiuto comitati , partivano volontari , si coscrivevano legioni , s ' inviavano ufficiali esperti : Giorgio Byron , che proseguì la sua poesia verseggiata con quella reale andando a soccorso dei Greci , e la terminò e suggellò con la morte a Missolungi , divenne simbolo di quest ' impeto generoso , e non solo filellenico , e non solo britannico . In un altr ' ordine , il pensiero del Bentham , e il partito dei " radicali " , sorto tutt ' insieme contro quello tory e quello whig , proponevano riforme in ogni parte della vita inglese , che era appesantita da troppi residui del passato , così del remoto e medioevale come dell ' età delle lotte di religione : privilegi politici della proprietà fondiaria , leggi penali draconiane , ineguale distribuzione della rappresentanza parlamentare , esclusione di talune categorie di cittadini dall ' esercizio dei diritti politici . Lo svolgimento economico , che portava al primo piano l ' industria e il commercio , era ostacolato dall ' esistente sistema doganale , protettore dell ' agricoltura ; e del 1820 fu la petizione dei mercanti , che precorse le posteriori e veementi agitazioni dei libero ­ scambisti . L ' opinione pubblica aveva vietato che l ' Inghilterra partecipasse con le armi a soffocare i moti costituzionali e d ' indipendenza nazionale . La crisi reazionaria fu , dunque , presto sorpassata : nel '24 , un deputato dei Comuni poteva esclamare con meraviglia : che , pochi anni innanzi , tutto era " restrizione " , ed ora tutto " libertà " . Il trapasso si effettuò col ministero del Canning , dal '22 al '27 , quando all ' interno si riformarono le leggi penali , si abolirono molti dazi e si secondò la tendenza verso il libero scambio , si ammise la libertà delle unioni operaie , seguita da gran numero di scioperi e perciò ristretta ma tuttavia serbata nel '25 , si fecero le leggi contro i diritti di caccia e altrettali ; e , verso l ' estero , si rifiutò di concorrere alla impresa contro la rivoluzione spagnuola , si porse favore al partito costituzionale in Portogallo , si riconobbero i nuovi stati nati dal distacco delle colonie spagnuole d ' America , si appoggiò diplomaticamente e militarmente la rivolta dei Greci , si diè nuovo assetto alle proprie colonie e vi si abolì la schiavitù dei negri . Che in questa azione estera l ' Inghilterra proteggesse e promovesse la sua potenza e la sua economia , allargando il traffico ultraoceanico e mantenendo l ' esclusione della Russia da Costantinopoli e dal Mediterraneo , non è già , come i miopi materialisti e gli idealisti a vuoto interpretano , la prova del carattere egoistico di quella politica , ma unicamente delle possibilità e agevolezze che un ' idea morale trova di volta in volta nel corso dei fatti e nell ' intreccio degl ' interessi , e che presuppongono perciò l ' esistenza di quell ' idea direttiva : al modo stesso che sarebbe sofisma dire di un uomo , il quale compia un ' opera buona consentitagli dalle sue condizioni di fatto , e che in queste non solo non lo danneggia ma anche lo avvantaggia , che abbia coltivato il proprio egoismo . Nel '29 si perveniva , proprio sotto il ministero conservatore del Wellington , all ' emancipazione dei cattolici , i quali dovettero questa così a lungo ritardata giustizia al sentimento liberale ; e intanto si accentuava il lavoro , si faceva molteplice e generale il dibattito per la fondamentale riforma , quella elettorale . Dove si poté assistere a un altro e spiccato caso di mediazione liberale , di fronte all ' astrattismo del Bentham e dei radicali , che , nel romperla con la superstiziosa intangibilità dell ' antica costituzione inglese , andavano all ' eccesso contrario e tracciavano i nuovi ordinamenti su calcoli di matematica utilitaria ; laddove gli spiriti liberali , avversi bensì alle superstizioni ma non per questo avversi al passato stesso , fecero prevalere concetti temperati , che dovevano metter capo alla riforma del 1832 . La Rivoluzione francese rioperava , con la sua logica razionalistica , sulla sua maggiore nemica , che aveva anch ' essa bisogno , in certa misura e per certi casi , di quella logica , ma , per altro , possedeva tradizioni e acquisite attitudini , che ne rendevano inoffensivo lo sterile e pericoloso consequenziarismo , e un ' educazione della coscienza morale , che il metodismo , così largamente efficace nella società inglese , aveva contribuito a tener viva e a ritemprare . La Francia si era trovata in assai diversa situazione , costretta fin dai primi giorni a difendere la sua carta costituzionale contro un baldanzoso partito che vi s ' era acconciato di malavoglia e in malafede senza consentirvi interiormente , e che , sebbene non pensasse , salvo per parte di qualche suo esaltato , ad abolirla formalmente , mirava a impedirne o intralciarne le conseguenze e le attuazioni , a lasciarla legge senza corrispondente costume , e , sopra di essa o attraverso di essa , a governare effettivamente col re , con la nobiltà , col clero , e anche , all ' occorrenza , con le plebi . Era una differenza giuridica e formale che la carta fosse stata semplicemente concessa e non pattuita ; ma diventava differenza politica e sostanziale in quel contrasto , in cui la prevalenza dell ' una o dell ' altra parte le conferiva il vero carattere : onde il problema della parte liberale consisteva nel saper conquistare ciò che era stato soltanto concesso e nel cangiare , se non formalmente , effettivamente , in costituzione di popolo la carta octroyée . Le vicende della Francia in quel quindicennio hanno quest ' unico senso . L ' offensiva fu rappresentata , anzitutto , dalle più volte rinnovate restrizioni poste alla stampa e dal ristabilimento della censura , dai vari tentativi di modificare l ' elettorato per mettere il potere nelle mani della grande proprietà fondiaria e per essa della nobiltà e della corte ; né discordava da ciò il mezzo , direttamente opposto , a cui avrebbero volentieri dato di piglio gli estremisti della nobiltà , il suffragio universale , calcolato a sommergere la borghesia e la classe colta e a portare sugli scudi il clero e i nobili . I compensi pecuniari agli emigrati per le loro terre confiscate e vendute , la reintroduzione dei maggiorascati e gl ' impedimenti alle divisioni della proprietà , servivano allo stesso fine . Concorrevano sussidiariamente l ' istruzione e l ' educazione affidate al clero , le congregazioni favorite , i ben accolti gesuiti ; e procuravano di dare o ridare prestigio al modo di governo , che così si voleva stabilire , i rievocati cerimoniali monarchici , come quello che si mise in iscena della consacrazione e unzione di Carlo X nella cattedrale di Reims , e più ancora le rinnovate guerres de magnificence , come quella del '23 a rifare sovrano assoluto un re della famiglia borbonica , e l ' altra per la cristianità greca lottante contro l ' islamismo , e l ' ultima contro i barbareschi e il dey di Algeri . La difensiva ebbe anch ' essa la sua ala estrema nel gruppo repubblicano del Lafayette e della carboneria francese , senza dire delle cospirazioni e delle insurrezioni a mano armata che , per opera soprattutto di antichi giacobini e di militari napoleonici , qua e là si macchinarono e si tentarono , specialmente nei primi anni della restaurazione ; ma il vero suo nerbo stava nei parlamentari del centro , che fecero costante opposizione alle modificazioni elettorali in senso reazionario , alla censura e alle persecuzioni contro la stampa , al clericalismo e alla sua direzione delle scuole , alle indennità , ai premi e ai favori chiesti dalla nobiltà e dai reduci emigrati , alle trasgressioni piccole o grandi della carta statutaria , e che , con sentimento diverso da quello degli assolutisti , difesero come loro propria la causa dell ' indipendenza greca e celebrarono come proprio trionfo la distruzione della flotta turca a Navarino . L ' andamento di quegli anni della politica francese fu una varia sequela , e quasi un ' altalena , di costituzione più o meno osservata e riverita , e più o meno violata e offesa , di suffragio regolato a uno o altro intento , di camere aristocratiche e di camere liberali , piene di nobili o piene di borghesi , di censure e processi di stampa e di sciolta stampa , di tutela clericale nell ' educazione e di riscossa laica , di destituzioni d ' insegnanti e di richiami di questi alle loro cattedre ; ed ebbe il periodo in cui si mantenne un certo equilibrio , sia pure instabile , durante il regno di Luigi XVIII e i ministeri del Richelieu e del Decazes , e quello in cui lo squilibrio si accrebbe , durante il regno di Carlo X e il ministero del Villèle , e , dopo l ' intermezzo moderato del Martignac , traboccò con quello del Polignac . Nel lungo contrasto , si vuotarono del loro non molto contenuto gli aristocratici dell ' antico regime , gli ultras , dei quali lo stesso re Luigi XVIII e i suoi ministri provavano inquietudine e fastidio , e li chiamavano " veri disturbatori della pace " e " giacobini bianchi " , proclivi , com ' erano , infatti , ad allearsi con quelli rossi contro i liberali e i moderati ; si rese odioso il partito clericale o parti prêtre ; si logorò la dinastia borbonica del ramo primogenito ; e caddero in discredito i metodi e gli espedienti della reazione e del conservatorismo , uscendone , per contrario , rinvigoriti gli uomini del ceto medio , che avevano condotto la lunga battaglia non solo con ingegno , eloquenza e costanza ( delle quali cose neppure l ' altra parte , nel suo attaccamento al passato , era sfornita ) , ma anche con quella coscienza di esprimere una necessità dei tempi , che fascia l ' animo di fortezza , gli dà fiducia , persistenza e ardire . " Aiutati , che il cielo ti aiuterà " , era il titolo di una delle società allora operose di giovani liberali , diretta dal Guizot . Altresì nei paesi in cui le restaurazioni avevano tenuto fermo il loro sistema di governo o abbattuto i regimi costituzionali rivoluzionariamente istituiti , il processo , che era delle cose stesse , progrediva irrefrenabile , se anche non apparisse agli occhi o si credesse di averlo interrotto e spento . In Italia , posta sotto la sua diretta vigilanza , l ' Austria aveva col suo esercito distrutto la libertà costituzionale che Napoli si era data , soccorso a reprimere la simile rivoluzione del Piemonte , sventato e severamente punito le cospirazioni carbonare nella Lombardia e nel Veneto , spinto e assicurato il papa e gli altri minori principi a simili effetti , e stabilito dappertutto una sorta di terrore , che non poteva esser pace , giacché è impossibile fondare sulla paura un tranquillo e fidente abito di vita , ma non ingenerava neppure , se non a tratti , disperazione e avvilimento , come accade , del resto , di questi sentimenti , che nell ' uomo non durano , se pure durano nelle bestie sottomesse al bastone e allo sguardo del domatore . Prosecuzioni o tentate ricostituzioni di sètte , congiure , vampate d ' insurrezioni , per isolate e deboli che fossero , e presto soffocate , davano indizio del bollore che ferveva nel sottosuolo . Ma più attiva e fattiva era l ' opera degli intelletti , perché si volgeva al generale e sostanziale . Da ogni terra d ' Italia erano partiti per gli esili , e si raccoglievano in Inghilterra , in Francia , nel Belgio e dovunque potessero , uomini prodi e animosi , colti e capaci , ricchi di fede , e formavano fuori d ' Italia un ' Italia e mandavano combattenti per la libertà in Ispagna , in Grecia , in America , in Polonia , dei quali , accanto al Byron , è rimasto nelle memorie , rappresentante di tutti gli altri italiani , Santorre di Santarosa , caduto combattendo a Sfacteria . E quegli esuli , che erano il minor numero , e il maggior numero rimasto in Italia dei loro compagni di fede , vessati dai governi e dalle loro polizie , si ripreparavano agli eventi , e , ripensando alle passate fortune e nutrendosi di quelle amare esperienze , meditavano migliori concetti e si disponevano a meglio appropriati modi di azione . Il rivolgimento costituzionale napoletano del 1820­21 , e quello anche del Piemonte , sebbene vi si agitasse la face della libertà , non erano stati rivolgimenti dal profondo , cioè per rinnovamento di tutta l ' anima : voluto , specialmente il primo , da uffiziali delle guerre napoleoniche , mortificati e malcontenti e anche inquieti delle loro sorti , e da proprietari similmente malsicuri circa la conservazione dei possessi di recente acquisto ; messo in opera da una rete settaria che mal teneva il luogo del consenso morale e dell ' accordo tra gli uomini migliori , interpreti dei bisogni del loro popolo ; scompagnato da saggezza politica per l ' ideologico prescindere dalla situazione internazionale e dalle forze politiche effettive . C ' era , dunque , un grande lavoro da compiere per l ' educazione della gioventù italiana , un lavoro difficile perché doveva farsi tra i sospetti e gli impedimenti e divieti dall ' alto , e perciò con molte cautele ; e pur tuttavia questo lavoro fu intrapreso . Appariva ora , netta , come non era stata innanzi o non era stata generalmente conosciuta , la verità che condizione di libera vita e di civile progresso , in ogni parte d ' Italia , era di scuoter via quel dominio austriaco , non solo straniero , ma intrinsecamente illiberale ; e bisognava perciò che l ' educazione politica fosse insieme educazione nazionale e italiana , e che per essa si acquistasse coscienza di tutta la storia italiana e della sua linea di svolgimento . E si aprirono e si presero a percorrere nuove vie , prima neppur immaginate ; e allora si gettò il seme del cattolicismo liberale d ' Italia , indirizzato all ' indipendenza nazionale e alla libertà e agitante i ricordi dei pontefici del medioevo che difesero la latinità contro i longobardi e si strinsero in lega coi comuni contro gl ' imperatori tedeschi : ricordi e ricollegamenti di grande importanza in un paese cattolico come l ' Italia , perché vennero acquistando al liberalismo larghe parti della società che prima gli erano ostili , gli tolsero il sospetto di antireligioso e anticristiano , ossia di volteriano e materialistico , gli permisero d ' inserirsi e crescere in zone dove , senza quella conciliazione col cattolicismo , non sarebbe agevolmente penetrato . D ' altra parte , gli stessi regimi assolutistici non si adagiavano né nella soggezione all ' Austria , rivali come le erano in questioni territoriali e gelosi , in ogni caso , della propria indipendenza , né nella reazione , a cui dapprima si erano appigliati , perché essi dovevano pur governare e , alla lunga , ciò non era possibile senza il concorso degli uomini capaci , che non si trovavano certamente fra i retrivi ; e perciò aspettavano il momento di allentare i freni , di largire amnistie , richiamare gli esuli , compiere riforme desiderate e opere di civiltà e dar prove di buone intenzioni e di buon volere ; e , se a ciò non sapevano o non poterono risolversi i Carli Felici di Sardegna e i Franceschi delle due Sicilie , si sperava che sarebbe avvenuto coi loro eredi e successori . In qualche parte d ' Italia , nella Toscana , si respirava , perché il governo dei lorenesi era ragionevole e mite ; e qui non solo presero dimora esuli degli altri stati italiani e vi si affiatarono di sentimenti e di pensieri , ma vi fu pubblicata per più anni una rivista , l ' " Antologia " , che continuò il lombardo " Conciliatore " , e nella quale convenivano come a una conversazione molti nobili intelletti . L ' Austria la fece sopprimere , ma quando già aveva esercitato la sua efficacia benefica e prodotto i suoi frutti . La Spagna aveva fondato per la prima volta il suo ordine costituzionale nel pieno stesso della guerra nazionale per i suoi re e contro i francesi , con la costituzione giurata a Cadice nel marzo 1812 , che istituiva un ' unica camera , in parte per la tradizione persistente delle antiche cortes e in parte per l ' esempio francese del 1791 , e che poi i carbonari di Napoli adottarono senza ben conoscerne l ' origine e l ' indole . Parallelamente , la Sicilia , che anche era in guerra contro i francesi , aveva , nello stesso anno 1812 , stabilito una costituzione , in parte riattaccandosi alla tradizione del suo antico parlamento e in parte sull ' esempio inglese , e con l ' aiuto e quasi col protettorato dell ' Inghilterra : la prima , quella spagnuola , annullata formalmente dal re borbonico che risaliva al trono già da lui disertato e dal suo popolo difeso , e la seconda annullata di fatto dall ' altro re borbonico , quando poté tornare alla sua capitale napoletana . Erano , l ' una e l ' altra , venute al mondo troppo all ' improvviso ; e nella Spagna , se il sentimento nazionale viveva fortissimo da secoli e di recente aveva dimostrato in modo mirabile questa sua vitalità , difettavano pensiero e cultura moderni ( ché la vecchia cultura e scienza spagnuola erano finite nel settecento con la cacciata dei gesuiti ) , e mancava la forma moderna della nazionalità ; cosicché può dirsi che la nazionalità vi era istintiva e la costituzione liberale astratta , e il grosso del paese non l ' intendeva e non sapeva che cosa farne . Tuttavia , come per la Sicilia , che della sua costituzione si ricordò sempre e si sforzò di riaverla , così per la Spagna la costituzione del '12 , improvvisata che fosse , segnò un cominciamento , quello del suo formarsi a popolo nuovo . La proclamazione di Cadice era stata seguita dall ' abolizione del Sant ' Ufficio dell ' Inquisizione , da soppressioni di conventi , ripartizioni di demani , riduzione dei beni della Corona , sottomissione di tutti gli ordini di cittadini all ' imposta , e altrettali provvidenze ; e il re , Ferdinando VII , annullandola , non poté fare che l ' accaduto non fosse accaduto per lo meno negli animi , non estinse i bisogni che in essa si erano manifestati , né seppe dare a questi , per altre vie , un contentamento ancorché temporaneo e provvisorio . Invano egli decretava , nel '16 , che s ' intendevano cancellati i due partiti opposti e che persino dovessero sparire dall ' uso le parole " liberal " e " servil " ; ché non sono cose queste che si attuino per decreti . Il suo governo , dei più cattivi e goffi tra quelli delle restaurazioni , maneggiato da una famosa " camarilla " di preti e frati e buffoni e basso servitorame , ripristinò il Sant ' Ufficio , richiamò i gesuiti , ristabilì conventi , esentò di nuovo il clero dalle imposte , incarcerò personaggi che avevano servito sotto il re francese , e anche taluni che avevano partecipato alle cortes di Cadice , offese la fede pubblica spogliando coloro che avevano comprato beni di provenienza ecclesiastica . Che era quanto occorreva per apparecchiare una rivoluzione , e , infatti , nella cattolica Spagna , come nella Francia sotto la pressione del parti prêtre , ridivennero attuali e furono avidamente letti i libri del Voltaire e degli enciclopedisti e di altri pubblicisti e polemisti francesi . E impazienti e frementi guardavano gli uomini dell ' azione , i militari che , combattendo per l ' onore e l ' indipendenza della vecchia Spagna , si erano riempiti di alti spiriti e di fulgide speranze , e ora vedevano a quell ' epopea succedere così brutta prosa ; ed essi , che vivevano in inconsuete angustie economiche , furono in Ispagna come altrove , a quel tempo , il materiale infiammabile , l ' elemento disposto a dar mano alle rivolte . La rivolta , in Spagna , scoppiò nel 1820 , per un moto di militari che proclamò la costituzione del '12; e questa venne ristabilita e fu giurata qualche mese dopo dal re , e le cortes furono riunite , e per oltre tre anni e mezzo la Spagna non trovò requie , tra l ' ostilità del clero e degli assolutisti e del loro re e delle potenze europee e del papa , e l ' indisciplina dei militari , gli eccessi demagogici , l ' immaturità degli uomini del regime costituzionale , finché a quell ' agitarsi incomposto pose termine l ' intervento francese . Ma l ' orrenda reazione che seguì , andando contro natura cioè contro storia , non solo fece amare quel che si era per breve tempo posseduto , ma finì col mettere in impaccio , difficoltà e distrette lo stesso re che l ' aveva operata , il quale si vide in balìa di una fazione , soverchiato e comandato dagli ultrarealisti , dagli " apostolici " , dai " carlisti " ( come si chiamavano , dal nome del fratello di lui , segnacolo di oscurantismo ) , e fieramente contrastato anche nella legge di successione che egli aveva pubblicata a favore della figlia natagli dall ' ultimo suo matrimonio . E , sentendo la mancanza di quelle forze di opposizione onde si ristabilisce l ' equilibrio e si governa , dové pensare a premunirsi contro i sostenitori dell ' assolutismo e studiare qualche provvedimento di giustizia e , in ultimo , esso proprio , a non considerare più del tutto assurde le idee costituzionali , a intravedere che quelle avevano del buono : sentimento del proprio interesse che si fece attuale nella giovane regina e presto reggente Maria Cristina . Per vicende analoghe passò il confinante Portogallo , dai pronunciamenti fatti da ufficiali e liberali per ottenere le cortes al rovesciamento del regime costituzionale per l ' azione del fratello del re , don Miguel , acclamato dalle plebi , e alla riscossa liberale per l ' azione opposta di don Pedro , e tutto ciò intrecciato con una questione di successione tra la linea femminile e quella maschile . Nel corso di questi avvenimenti , il Brasile si rese indipendente , similmente a quel ch ' era accaduto delle colonie spagnuole : indipendenze che l ' assolutismo per difetto di forze , e il liberalismo altresì per ragioni di logica coerenza , non poterono validamente contrastare e alle quali dovettero acconciarsi . Discontinua e fiacca fu , senza dubbio , la formazione liberale della Germania , per non parlare dell ' Austria , tutta corte , esercito , burocrazia e amor di vita quieta . La ragione è da riportarne a quel che già si è accennato della Riforma e del luterismo , che col libero esame e la restituita intimità della coscienza avevano precorso la libera ricerca , la critica e la filosofia , ma nel tempo stesso avevano stabilito il culto del principe e dello Stato , lasciando le due diverse forme di attività , quella speculativa e quella politica , in una sorta di dualismo , rispettose l ' una dell ' altra e senza stretta relazione e vivace ricambio tra l ' una e l ' altra . Il liberalismo , la sua irrequietezza e le sue rivoluzioni - diceva lo Hegel , e si può consentire nella sua osservazione senza consentire nel giudizio reprobativo e dispregiativo - sono un malanno dei popoli che non hanno avuto , come la Germania , la rivoluzione luterana ; ed egli credeva che , dopo l ' avvenuta restaurazione del ben ordinato stato prussiano , non ci fosse altro da fare in politica , e convenisse ritornare all ' interiorità , al regno di Dio , al filosofare . Quella che si chiamava in Germania libertà interiore era amplissima e , non urtando in ostacoli politici , non era posta al punto di convertirsi , a propria tutela , in azione politica . L ' azione politica si accettava bella e fatta dal principe e dai suoi impiegati , prestandole soltanto ubbidienza e cooperazione da buoni sudditi ; e il pensiero procedeva ardito per la sua strada , senza avvertire come questo suo non urtare in ostacoli politici fosse anche un non volervi o non sapervi urtare , per l ' accettato limite ed ossequio : la filosofia tedesca non conobbe martirii , come , per esempio , quella italiana , che ha da ciò il suo stemma gentilizio . E non si avvertiva neppure che dall ' accettata separazione e astensione veniva alla scienza tedesca quanto di accademico e scolastico , di pedantesco e di pesante , di poco concreto e poco pratico si tacciava in essa dagli altri popoli , nel suo contenuto e nella sua forma , e poneva alla sua diffusione europea impedimenti , che furono poi vinti solo in parte per essersi compresa la profondità e l ' importanza di certi suoi concetti , e per la buona volontà e l ' opera di coloro che si fecero a tradurli , a chiarirli , a svolgerli e particolareggiarli . Qualche forestiero udì con meraviglia dai dotti tedeschi argomentazioni contro la libertà di pensiero , ragionate non su motivi politici ma sui rischi che essa , col giornalismo che portava con sé , avrebbe fatto correre alla severa scienza , di cui avrebbe compromesso la pudicizia . Il pedante Wagner viveva veramente in quei dotti , nel cuore di quei dotti , e colà il poeta l ' aveva ritrovato , ascoltando i loro detti , osservando i loro costumi , e l ' aveva goduto e fatto godere col riso e col sorriso . Né , da sua parte , lo stato si rendeva conto di quel che sudditi così sottomessi e devoti e così astinenti dalle baruffe politiche gli facessero difettare di agile forza ; ed esso attendeva alla propria difesa e alla buona amministrazione , alla burocrazia e all ' esercito , per modo che , quando uno storico tedesco , che è stato uno degli ultimi e più fervorosi rappresentanti di quella concezione statale , vuol dire ciò che l ' umanità e la civiltà debbono alla Prussia , esalta la legge del 3 settembre 1814 sul servizio militare obbligatorio , come " uno di quegli atti legislativi che segnano un ' epoca e fanno intendere in che cosa veramente consista la storia " ( quasi poi che questa stessa legge fosse potuta nascere senza il precedente della rivoluzione francese e della sua coscrizione , e , dunque , del pensiero democratico ) . Ma , se fra la libertà interiore e l ' esteriore , fra la teoria e la pratica non c ' erano comunicazione e passaggio adeguati , anche una particolare manifestazione di libertà , che allora si fece strada , procedé in certo qual modo disgiunta e per sé stante : l ' impeto nazionale , il sentimento dell ' individualità germanica e la volontà di darle o accrescerle potenza nel mondo . Questo impeto turbò a volte la serenità della scienza tedesca e della letteratura , contaminando l ' una di passione estranea e l ' altra di tendenza ; arrecò altre volte imbarazzi e timori ai singoli stati e governi ; ma non si fuse , o assai di rado e instabilmente , con l ' ideale della libertà politica , come sarebbe stato nella natura delle cose e come accadeva presso altri popoli , non saliti , al pari del germanico , alle più alte vette della speculazione , e che non vantavano quant ' esso saldi istituti militari , ma che , in luogo di ciò , possedevano più semplice e più limpido e più coerente concetto della realtà e della vita . Perciò fu detto che , mentre il patriottismo allargava il petto a tutti gli altri popoli , ai tedeschi lo restringeva e lo immeschiniva , e li chiudeva alla comprensione e alla simpatia . In verità , persino nel loro interessamento per gli altri popoli , essi rispecchiavano le loro proprie tendenze o immaginazioni : cosicché il filellenismo tedesco , diversamente da quello inglese , francese o italiano , non si volse tanto ai greci della realtà presente quanto all ' Ellade e ai Ioni e ai Dori costruiti dalla filologia classica , ed essi non videro in Italia gli uomini del Risorgimento ma si trastullarono a ritrovare fra i ruderi dei monumenti e nei costumi delle classi popolari , i vestigi degli antichi romani e pagani , e a guardarli con soddisfazione da archeologi , e anche ad ammirarli in quanto persistenze della stirpe , quale che fosse . La restaurazione , e il principe di Metternich , che la tutelava e dirigeva in Austria e in tutta la Germania e nella stessa Prussia , si scontrarono colà , non propriamente e in prima linea coi liberali , ma con cotesti accesi patrioti e nazionalisti , che avevano coniato la parola " Deutschheit " , che si compiacevano nella ispidezza e nella rozzezza , e di cui i forestieri , osservandoli , notavano stupiti il furore e la mania onde sembravano presi e che fu battezzata " germanomania " . Un giovane liberale italiano , poeta e goethiano , Alessandro Poerio , andato in Germania nel '25 con mente avida e aperto cuore generoso , pieno di affetto per il pensiero e la poesia tedesca , si ritrasse , al contatto dei fanatici studenti di colà , offeso , tra sdegno e disgusto . I governi della restaurazione repressero quel movimento , punirono le sue manifestazioni , sospesero o vietarono i suoi giornali , perseguitarono e incarcerarono i suoi capi , non risparmiarono taluni di quegli stessi che erano stati gli oratori e gli eroi della guerra di liberazione ; sia perché , pure in quella forma incondita e aberrante , sentivano l ' aura , a loro avversa , dei tempi nuovi , sia perché l ' effettivo problema , che stava nel fondo di quel bollore , il problema dell ' unità germanica , minacciava tutto l ' assetto faticosamente elaborato nel congresso di Vienna e non era risolubile se non con una guerra tra gli stati germanici , che nessuno di essi avrebbe allora arrischiata . In quel problema , e nella stessa guerra inevitabile che portava con sé , gli agitatori , che non lo congiungevano al problema della libertà politica , non erano buoni a segnare un indirizzo sicuro ; e si spaziavano e si avvolgevano in idee vaghe e confuse , e molti architettavano un quissimile di Sacro Romano Impero , e , poiché al centro o al coronamento di questo edifizio mal si adattava la semislava e recente Prussia , guardavano alla vecchia Austria , che era stata per secoli sede di quell ' impero , e altri miravano agli stati della Germania meridionale , che furono stimati i più schiettamente tedeschi , " alemanni " , a differenza dai nordici e " prussiani " . Quanto di più concreto si conseguì allora in questa parte , non fu opera loro , ma precipuamente della Prussia : l ' unione doganale germanica , certamente una premessa e una promessa di unità statale , e un notevole passo su questa via . Con tutto ciò , anche quel pigro organismo politico cominciava ad esser percorso da guizzi di libertà ; e , poca cosa che fossero i parlamenti , riformati o istituiti dopo il '15 , docili , ripieni di burocrazia , disciolti ai primi segni di resistenza , quelli della Baviera e del Württemberg e del Baden ( il re di Prussia non diè la sperata e promessa costituzione ) , e gli altri minuscoli e talora ridevoli , e tutti osteggiati di continuo dalla Dieta federale e dall ' Austria , che la presiedeva e li avrebbe , se le fosse venuto fatto , rasi dal suolo tedesco ; inesperto che fosse il giornalismo politico , esercitato da professori e scienziati , e sempre sospettato e tenuto d ' occhio e talora messo in penitenza o addirittura soppresso , come accadde , tra l ' altro , per effetto delle deliberazioni di Karlsbad del '19; tuttavia , pur così com ' erano , stavano a significare l ' impossibilità di escludere del tutto simili ordinamenti e d ' impedire i bisogni che vi si manifestavano e che li avrebbero via via rinvigoriti e ampliati . Nelle unioni dei giovani nazionalisti , all ' irruente teutonismo si frammischiava l ' odio alla tirannia e la tempestante passione per ogni sorta di libertà ; che era , a dir vero , uno stato d ' animo un po ' antiquato , da Sturm und Drang , o ( come diremmo noi italiani ) " alfieriano " , libertario piuttosto che liberale , e nondimeno era vita di affetti da cui poteva nascere vita politica . D ' altra parte , nelle sfere dottrinali e pubblicistiche si cominciava a illustrare e inculcare un più pratico e politico concetto di libertà ; e se taluni vagheggiavano istituzioni all ' inglese tra medioevali e moderne , con autonomie locali e privilegi feudali e rappresentanze di stati o classi , - cioè avrebbero voluto far ripercorrere alla Germania nel secolo decimonono lo sviluppo delle istituzioni inglesi , proprio quando in Inghilterra quello sviluppo giungeva a una crisi di razionalizzamento , - altri , invece , preferivano esempi francesi , sebbene anche qui non senza qualcosa di ritardatario , ricordando la costituzione del 1791 e non vedendo o non accompagnando con tutta l ' anima la feconda lotta costituzionale della Francia ai loro giorni . Le popolazioni renane e quelle della Germania meridionale , che avevano avuto le riforme e conosciuto l ' amministrazione francese , non celavano il loro amore per la Francia e per il suo modo di vita , e ardirono talora esortare alla " conquista dei diritti neolatini " , con iscandalo e orrore dei teutonici , e si professavano altrettanto " liberali " quanto i prussiani erano " feudali " , e ( tale era la conseguenza dell ' avere scisso il moto nazionale da quello liberale ) diffidavano dell ' unità germanica per avversione all ' Austria o alla Prussia , entrambe diversamente ma parimente illiberali . La Polonia , intanto , faceva sopra sé stessa la prova della inconciliabilità tra regime costituzionale e dipendenza nazionale , con la sua dieta che l ' imperatore di Russia aveva concessa ma di cui sospendeva per più anni le sessioni e vietava la pubblicità dei dibattiti , e con le altre sue libertà , che anche erano , secondo le occasioni , ora godute e ora sospese , ristrette o abolite . Ma , poiché non si rassegnava né accomodava a questa sorte , e tendeva sempre all ' indipendenza e a un ' assicurata sua vita di libertà , la Polonia , che aveva ricevuto forte l ' influsso prima della cultura italiana e poi di quella francese , apparteneva all ' Europa , nonostante la sua singolare e arretrata composizione sociale , e i popoli dell ' Europa si accoravano per lei , partecipando alle sue sventure e alle sue speranze e assimilandole , certo non senza qualche illusione , alle loro medesime . Invece , non si poteva ancora dire che all ' Europa appartenesse la Russia , nonostante tutto quanto lo czarismo aveva imitato dall ' assolutismo europeo negli istituti amministrativi e militari , e nonostante il vario dilettantismo europeo della sua aristocrazia e certe imitazioni delle sètte europee tra gli uffiziali , e il generoso ma folle tentativo del '25 , detto dei " decembristi " , in cui i reggimenti della guardia , mossi da ufficiali congiurati aristocratici e idealisti , acclamarono la " costituzione " credendola , com ' è risaputo , la moglie del granduca Costantino . Anche il " panslavismo " dei reazionari , del quale si posero allora talune premesse ideali e sentimentali , nacque dal romanticismo europeo , e in particolare dalle " filosofie della storia " germaniche , di cui fu imitazione e quasi parodia . Un sostenitore dell ' assolutismo , che avesse passato in rassegna i popoli dell ' Europa negli anni immediatamente precedenti il 1830 , e in quelli che parevano con maggiore letizia sorridere ai suoi ideali , quando le rivoluzioni costituzionali erano state domate , e l ' Austria , e per essa il suo principe di Metternich , dominava in Germania e in Italia , e regnavano in Ispagna Ferdinando VII , in Portogallo don Miguel , in Sardegna Carlo Felice , nelle due Sicilie Francesco I , in Russia Nicola I e in Francia governava il principe di Polignac , - difficilmente avrebbe potuto trarre da ciò motivo di soddisfazione e di gioia e argomento di tranquillità . L ' intima voce gli mormorava che non si era fatto tutto , e perciò non si era fatto niente : la restaurazione aveva mantenuto le sue posizioni , ma lo spirito europeo non era mutato . Il Metternich confessava , circa quel tempo , che la pubblica opinione stava contro di lui e contro il partito che egli rappresentava ; e che le loro vittorie erano riguardate come delitti , le loro concezioni come errori e i loro disegni come follie . Lo Chateaubriand , visitando l ' Italia nel '29 , l ' Italia cinta e recinta da ogni sorta di grosse e di sottili catene , la giudicava " matura per una rivoluzione " . E che cos ' era poi quello strano riscaldamento per popoli stranieri e lontani , e l ' idealizzazione , a cui tutti di buona lena portavano il loro concorso , dei greci briganti e pirati , barbari e crudeli ( come talora non si poteva non avvertire ) da quanto i turchi ? E che cos ' era l ' altra mirabile trasformazione idealizzatrice , l ' ammirazione , il fanatismo , il rimpianto , l ' intenerimento , che si osservava in tutti i paesi , per Napoleone , per cotesto despota conculcatore di libertà , diventato ora , non soltanto nei giovani ma in coloro che l ' avevano visto all ' opera , quasi un eroe di libertà o tale che avrebbe donato ai popoli , come tante altre utili e grandi cose , anche la libertà ? e a fronte di ciò l ' avversione per le paterne figure dei legittimi sovrani , e la freddezza verso le altre dei valenti capitani che avevano vinto l ' avventuriere còrso , i Wellington e i Blücher ? Perché il vinto era posto sugli altari e i vincitori lasciati in disparte , se non per il ricordo che quell ' uomo aveva , con le sue armi , ringiovanito l ' Europa , versato eroismo nei cuori , e scosso e gettato a terra costumi e istituzioni che non si sarebbe dovuto neppur pensare a più ripristinare e che , dopo lui , conveniva calpestare per progredire verso nuove forme , delle quali in lui , e non nelle monarchie restaurate , si vedeva l ' antecedente , e quell ' antecedente si cangiava , per virtù d ' immaginazione , in una promessa o addirittura in un inizio ? La vita intellettuale , d ' altra parte , ferveva tutta negli uomini e nei circoli liberali , perché , come si è detto , la maggiore e più diretta e sistematica opposizione , quella cattolica , oltre la sua filosofia e teologia e apologetica da seminario , non dava fuori se non invettive , deprecazioni e confutazioni degli " errori del secolo " . Qualche pensatore , non privo di temperamento , che le provenne dal mondo laico , le servì , sulle prime , per certi fini occasionali , ma non entrò a far parte della sua tradizione , e non modificò né accrebbe il corpo delle sue dottrine . Tali , per esempio , Giuseppe de Maistre e lo Haller , che , del resto , non sono notevoli , il primo per la dottrina del Papa sovrano assolutissimo sopra tutti i sovrani assoluti della terra , e il secondo , per la sua anacronistica restituzione del concetto patrimoniale dello stato , sibbene l ' uno e l ' altro per la critica che fecero di taluni aspetti del giusnaturalismo e del contrattualismo settecentesco , per aver ridato autorità al fatto e alla storia , e alla forza che genera gli stati , e alla provvidenza che educa i popoli suscitando a tal fine le rivoluzioni e tutti gli altri orrori : sui quali punti dottrinali essi concordavano con le analoghe dimostrazioni e teorie dei liberali , e talora le anticipavano , onde presso questi , forse più che tra i clericali , ebbero lettori e studiosi , che riportarono a miglior significato e intesero con maggiore obbiettività e compiutezza le loro dottrine tendenziose e unilaterali . In quel tempo , per opera della Staël , di alcuni emigrati francesi e di altri intermediari , acquistarono reputazione in ogni parte d ' Europa la filosofia e la storiografia e l ' estetica della Germania , e la poesia e letteratura dello stesso popolo , carica anch ' essa di problemi e d ' idee filosofiche : Kant e Fichte e Schelling e Hegel , e Giovanni Müller e Niebuhr e Savigny furono tradotti o variamente esposti , compendiati e commentati ; e si lessero e diventarono popolari le tragedie dello Schiller e si cominciò ad assaggiare il difficile Faust , e insieme si formò , per la prima volta in paesi neolatini , il culto dello Shakespeare , e si trapiantò in Francia e altrove quella conoscenza dei poeti di tutti i popoli e di tutti i tempi , invocata col nome di Weltliteratur ; e fu quella veramente la grande età europea del germanesimo , assai meglio e assai più che non fosse stata l ' altra delle invasioni barbariche , quando , checché se ne favoleggiasse dipoi , i germani non potevano apportar molto di pregio e si dovettero lasciar istruire e dirozzare alla scuola di Bisanzio e di Roma . Quel pensiero germanico , che raccoglieva l ' eredità della Riforma e dell ' umanesimo e risaliva da Roma all ' Ellade e ora dall ' Ellade agli Indoeuropei e all ' antichissimo Oriente , per ridiscendere , con ampliato sguardo , alla conoscenza del mondo moderno , dava , come si è notato , la solida base speculativa e storica all ' edifizio della libertà , quantunque parecchi dei suoi nazionali autori e cultori su quella base ponessero vecchi e mal restaurati idoli politici o statali , e , soprattutto , quello del conservatorismo , e i più non vi ponessero nulla , considerandola compiuta in sé stessa , termine di arrivo , inerte dottrina e contemplazione . Ma che nel suo intrinseco quel pensiero fosse progressivo , e altresì rivoluzionario , veniva inconsapevolmente confessato dal parallelismo in cui il Fichte , lo Hegel e altri con loro collocarono le due rivoluzioni , quella politica dei francesi e , contemporanea , quella mentale dei tedeschi : parallelismo che , non potendo restar tale , logicamente menava alla conseguenza , non veduta o scansata o taciuta , che , come dal razionalismo astratto era nata la rivoluzione giacobina , così dal nuovo e concreto razionalismo o idealismo un ' altra , di altro spirito e di altro ritmo , doveva nascere , e forse era già in atto . Nella Francia , infatti , che allora accolse largamente il pensiero germanico , e nell ' Italia , che , per mezzo di essa e poi direttamente , se ne giovò e se ne accrebbe , la conseguenza fu ricavata ; e quei filosofi e storici , che erano in Germania conservatori e anche reazionari , presero negli altri paesi , se non proprio il berretto frigio , certo le insegne della libertà , innalzati , per quel che avevano pensato , a maestri di quello stesso che essi non avevano voluto e avevano respinto praticamente . Questa fusione del pensiero speculativo e della pratica politica conferisce un ' efficacia storica a uomini come il Cousin , quantunque sia da ammettere che la fusione non avvenisse in lui per approfondimento critico e per via speculativa , ché egli era debole filosofo , ma per le condizioni stesse del diverso ambiente , e , persino , che avesse del fraintendimento . Parole come queste che il Cousin pronunziava nelle sue lezioni , rapendo nell ' entusiasmo il suo uditorio di giovani francesi , e che sono a un dipresso le medesime dello Hegel : " La storia , nel suo principio come nel suo fine , è lo spettacolo della libertà , la protesta dell ' uman genere contro chi lo pone in ceppi , l ' affrancamento dello spirito , il regno dell ' anima , e il giorno in cui la libertà venisse meno nel mondo , sarebbe anche quello in cui la storia si arresterebbe " , - altrimenti sonavano e operavamo in Francia che in Germania ; onde lo Heine celiava della " provvidenziale ignoranza " del Cousin , salutare ai francesi , i quali ( egli spiegava ) , se avessero veramente conosciuto e compreso la filosofia germanica , non avrebbero fatto la loro rivoluzione di luglio : celia , del resto , perché non andava al fondo di quella logica oggettiva che , di là dalle immaginazioni degli individui , conduce dove deve condurre . Così anche s ' intende come dalla Germania venissero tutt ' insieme correnti e aspetti di pensiero che l ' assolutismo e il cattolicismo salutavano come forze alleate , e altri pensieri o gli stessi che poi quelli deprecavano come perniciosa opera corruttrice esercitata dalla mente germanica nei paesi cattolici . Al pensiero germanico , e alla sua efficacia immediata o variamente mediata , si doveva principalmente il nuovo avviamento degli studi storici , e al lievito della libertà il loro accrescersi dappertutto , dopo che erano rimasti affatto sterili nell ' età del dispotismo napoleonico , perché solo chi spera e opera per l ' avvenire si guarda indietro , cauto in quel che disegna e vuole , consapevole della propria responsabilità , e solo la patria per la quale si lavora o a cui si partecipa con l ' ansia del desiderio , è quella che si ama , e , poiché la sua persona è la sua vita storica , se ne ricerca la storia . In Francia , in quel quindicennio , Agostino Thierry pubblicava le sue lettere sulla storia della Francia , e la sua storia della conquista normanna dell ' Inghilterra , e il fratello Amedeo la storia dei Galli prima del dominio romano , e il Thiers e il Mignet le loro della Rivoluzione francese , e il Guizot quelle delle origini del governo rappresentativo e della civiltà in Francia e in Europa , ricollegando espressamente il passato al presente , e l ' altra storia della Rivoluzione inglese , cioè della prima grande rivoluzione liberale , e il Quinet traduceva l ' opera dello Herder sull ' umanità , e il Michelet la Scienza nuova del Vico e componeva i saggi sulla filosofia della storia e sull ' età moderna , e il Cousin e il Villemain e il Sainte ­ Beuve i loro primi lavori di storia filosofica e letteraria . Parimente in Italia , dove già erano state assai lette le Repubbliche italiane del Sismondi e ascoltati gli ammonimenti che ne concludevano il racconto , il Manzoni e il Troya indagavano la storia longobardica e le origini del popolo italiano , e innumeri altri li accompagnarono e li seguirono alacremente in questa via , e il Vico e le sue speculazioni e interpretazioni vennero in onore ; e in Inghilterra si vedeva nello Hallam in certo modo la transizione dalla storiografia settecentesca a quella dell ' ottocento , e s ' introducevano colà presso gli eruditi i metodi elaborati dai filologi tedeschi , e il Grote imprendeva la sua ricostruzione della storia greca , e il Macaulay scriveva i primi suoi saggi nella " Rivista di Edimburgo " . Era questa la scienza del nuovo secolo , come fu presto avvertito e promulgato , laddove quella del precedente era stata la fisica : il che non vuol dire che la fisica e le altre scienze della natura venissero trascurate e non ricevessero impulsi , e non risentissero altresì la virtù del pensiero storico , come si vide nelle dottrine del Lamarck , e , soprattutto , che se ne disconoscesse l ' ufficio baconiano per il potenziamento dell ' umana attività ; ché , in quegli anni , le applicazioni industriali , e particolarmente i nuovi mezzi di trasporto e di comunicazione , furono segno di fervido interessamento e di alate speranze quasi al pari dei problemi e degli ideali politici , come modi anche quelli di ampliare l ' umanità : tantoché il Byron diceva , nel Don Giovanni , che , allora , il genere umano sembrava tutto assorto e rapito nel meditare " on constitutions and steam ­ boats of vapour " , sulle costituzioni e sui battelli a vapore . I nostri primi liberali o carbonari non trattarono solo argomenti di letteratura , storia e filosofia nel " Conciliatore " , ma , come il Confalonieri , si occuparono di macchine , e di navigazione fluviale a vapore , e tenevano l ' occhio ai progressi che per queste parti si compievano in Inghilterra . Simili fremiti di libertà percorrevano tutta la letteratura , per la quale intendiamo , come qui si deve , non soltanto le opere genialmente poetiche ( e anzi queste stesse solo in taluni loro aspetti , perché , appunto per il loro alto carattere di cose belle , mal si prestano a manifestare , e poi a documentare , tendenze storiche ) , ma il complesso delle opere poetiche e non poetiche , di effusione , di confessione , d ' immaginazione , di esortazione e di trattenimento . Colui che regnò allora sulle immaginazioni fu il Byron , focoso declamatore e giocoso discorritore , polemizzante e satireggiante e motteggiante , con rare faville di poesia propriamente detta , ma sempre o irruente o mordace contro ogni genia di tiranni : odiatore dei conservatori inglesi , dei preti e dei militari e delle guerre , ché altre guerre egli non ammetteva se non per la libertà e altri guerrieri che non fossero i Leonida e i Washington . L ' affetto furioso per la libertà è anche nelle sue figurazioni di corsari e avventurieri e gente reietta e uomini rei di colpe e di delitti , come fu poi nelle tante altre di simil genere che fornirono per un secolo protagonisti ed eroi a drammi , romanzi e poemi : banditi dal gran cuore , omicidi per virtù , donne che gridano i diritti della passione e spezzano la fede maritale , cortigiane che si purificano nell ' amore e sanno morire per amore , buffoni dal profondo sentire che a un tratto discoprono l ' intima loro tragedia , dissoluti geniali , e via dicendo . Le quali figure sono state aspramente censurate come incoerenti , assurde e moralmente mostruose , quasi fossero persone di carne e ossa , laddove , essendo creature del sentimento , bisogna soltanto ricercare i sentimenti che le generarono , tra i quali non si può negare che fosse , insieme con altri meno degni o addirittura malsani , e di solito primeggiante sopr ' essi , l ' affetto che si è detto , così violento da sformare gli oggetti a cui s ' indirizzava , così rivoltoso contro le leggi inique da rivoltarsi anche contro le buone e sante , così dalla sua brama furente accecato da non avvedersi di stringere talvolta insieme , e di avvolgere del medesimo desiderio , cose tra loro essenzialmente contradittorie . Perfino il candido Silvio Pellico disegnava allora il personaggio , che ebbe lunga progenie , dell ' adultero ­ patriota , elevando a questa dignità il dantesco amante della cognata , che si porgeva all ' ammirazione per questa duplice ribellione contro l ' asservimento dell ' Italia agli stranieri e contro il perfido vincolo che aveva legato la gentile Francesca al brutto e ruvido Gianciotto , per cotesta duplice e del pari generosa passione . Lo stesso mistico matrimonio si celebrava tra il romanticismo della tristezza e della desolazione , del quale il Byron era altresì uno dei più spiccati rappresentanti , e il nobile sentire politico ; e ciò avveniva particolarmente nel romantici dei paesi latini , in letteratura come nella vita diversi da quelli tedeschi , i quali ultimi in quegli anni , dopo esser passati attraverso le più affannose follie , si dissolvevano mentalmente e perdevano il loro fascino , già attorniati non solo da critici ma da schernitori e parodisti . Lo Chateaubríand , che in certi sentimenti morbosi era affine ai tedeschi , e per dippiù monarchico e legittimista , quando si trovò dinanzi la censura e le altre oppressioni del pensiero , prese risolutamente le parti della libertà di stampa . Il Constant , che aveva la medesima affinità e non poté mai dare armonia e pace alla sua vita affettiva , fu tra i primi e più fini ed eloquenti propugnatori e teorizzatori del sistema liberale . Ugo Foscolo , premuto dall ' incubo della morte e del dissolversi delle cose tutte nel buio del nulla , salvava , uniche realtà , quelle che chiamava illusioni , la bellezza e l ' eroismo , e non solo il suo canto fu virile , ma la sua vita fu altamente ispirata ed egli la chiuse con la rivolta contro la restaurazione austriaca e col volontario esilio . Giacomo Leopardi , che irrise civiltà e progresso , e considerò pensiero libero solo quello che , libero da queste ubbie , riconosce la disperata nullità del tutto , fu , a malgrado di ciò , dai giovani suoi contemporanei considerato liberale inconsapevole ; e questa era forse non tanto illusione quanto chiaroveggenza per simpatia , e in ogni caso fu la conclusione che i giovani per loro conto trassero dal suo canto doloroso . I romantici , che non redensero l ' interiore disordine e rimasero nell ' affannoso sognare , erano pochi a quel tempo e non trovarono seguito , nemmeno taluno geniale come lo Stendhal , non inteso dai contemporanei e di cui perciò non fu gustata l ' arte a tratti squisita . Intenzioni politiche conservatrici o reazionarie o di monarchico legittimismo c ' erano bensì in romanzieri e poeti che rievocavano e adornavano il medioevo , come Walter Scott , e , nei primi anni della restaurazione , anche presso alcuni francesi , e poi anche in Victor Hugo e nel Lamartine , allora assai giovani ; ma in questi giovani furono presto sostituite da altre affatto diverse , e le intenzioni dello Scott non s ' incorporavano nei suoi romanzi , e certamente poi non passarono nei suoi lettori , che si può dire fossero allora tutti quelli che sapevano leggere , dei quali il maggiore o il miglior numero non ne ritraeva altro che un cresciuto interessamento e una sorta di amorosa pietas per i costumi e le vicende del passato , e l ' ammirazione per gli uomini prodi e per le donne gentili e la simpatia per la gente savia , bonaria ed arguta . Purissima , tra eroica e malinconica , trepida e virile , si levò la poesia della patria e della libertà e dell ' indipendenza nazionale da animi commossi come quello dell ' italiano Giovanni Berchet . Il cattolicesimo del Manzoni si disposò con gli stessi sentimenti ; ed esso e gli altri della sua scuola appartengono , a dir vero , alla cerchia liberale e non a quella cattolica o clericale , la quale , come non produsse pensatori o li produsse eterodossi o poco ortodossi , così non ebbe in Italia poeti né scrittori di qualche conto . Priva perciò del suo elemento vivificatore , e incapace di generare nuove forme e persino nuovi ordini religiosi , come ancora ne aveva generati nel cinquecento , tanto che non seppe far di meglio che ristabilire i gesuiti da essa stessa aboliti , la Chiesa cattolica non poteva inseguire i suoi avversari nelle alte sfere in cui si movevano , e vieppiù si riduceva a potenza prevalentemente politica . Sotto quest ' aspetto , non era , certamente , piccola né trascurabile , ché anzi aveva acquistato possibilità che prima le mancavano , e modi di offesa e di difesa , e capacità di prestar servigi o d ' infligger danni , e , insomma , molteplici mezzi per negoziare e strappare concessioni e favori e guadagnare il guadagnabile . Rivoluzione ed Impero , mettendo fine al gallicanismo e alle chiese nazionali , abolendo il feudalismo ecclesiastico e i privilegi del clero e con esso i legami che lo annodavano alle altre classi della nazione e ai sovrani temporali , mediatizzando i territori dei vescovi ­ principi , e compiendo altrettali operazioni , ma non per questo abolendo il cattolicismo , avevano inconsapevolmente concorso a generare quello che si chiamò l ' " ultramontanismo " e indirizzato il clero dei vari popoli e stati verso Roma e posto nelle mani del papa una nuova e mondana potenza . Con la quale la Chiesa cattolica , in primo luogo e nei primi tempi , come si è detto , appoggiò , da esse appoggiata , le monarchie assolute contro i conati rivoluzionari e liberali : quelle monarchie , che aveva tenute per nemiche quando rappresentavano lo stato moderno in gestazione , ma che ora , fattesi conservatrici e deprimendo perciò la vivacità intellettuale e morale , piacevano a lei , che , da più secoli in condizioni d ' inferiorità intellettuale , provava la stessa necessità e praticava la stessa depressione . Così essa concluse una sequela di concordati , con proprio vantaggio e ripigliando posizioni che aveva perdute nel settecento , persino con la Napoli che era stata dei Giannoni , dei Tanucci e dei Caraccioli , e qualcuno segnatamente scandaloso , come quello con la Baviera . Così i gesuiti e i criptogesuiti , e la congregazione che istituirono in Francia , e i loro maneggi con gli ultras , e le cosiddette missioni di propaganda , di penitenza e di espiazione , e i Frères de la doctrine chrétienne , procurarono alla Chiesa molteplici successi e , per qualche tempo , le assoggettarono il pubblico insegnamento . Peggio assai fu in altri paesi , come l ' Italia , dove il prete ricomparve accanto al principe e ai suoi ministri , e alla censura politica si aggiunse la vescovile , e dappertutto si sentì un misto odore di polizia e sacrestia ; per non parlare della Spagna , in cui il comportamento della Chiesa cattolica fu così stolto nell ' ostinato aggrapparsi al passato da far prorompere dalle viscere restie di quella terra un feroce anticlericalismo , stranissimo tra quella gente e con quelle tradizioni . Ma gli accordi con gli stati , poiché erano politici , celavano , come tutte le transazioni della stessa natura , il disaccordo e l ' ostilità : e già in Germania si era cercato a più riprese di opporre alla curia romana una chiesa nazionale tedesca , e la Prussia aveva avuto grandi conflitti col papa e fatto ricorso a imprigionamenti ed espulsioni di vescovi e arcivescovi ; e in Austria , dove si proibivano i libri degli scrittori non ortodossi e finanche la Bibbia , persisteva col governo del Metternich , il giuseppismo ; e in Inghilterra una delle obiezioni all ' emancipazione dei cattolici era la dipendenza loro da un potere politico straniero ; e , tra i legittimisti francesi , si alzò nel '26 la protesta del legittimista e feudale conte di Montlosier contro l ' alleanza del trono con l ' altare e contro le mene dei gesuiti . Contraria ma analoga protesta venne dalla parte di un cattolico e sacerdote , il Lamennais , il quale , colpendo di grave riprovazione l ' alleanza del cattolicismo con le monarchie assolute e coi particolari loro interessi , e richiedendo dapprima la libertà per la Chiesa , doveva finire col segnare a questa un nuovo compito , l ' alleanza col liberalismo e con la democrazia , certo com ' egli era , nell ' assolutezza della sua fede , che quell ' alleanza , con la conseguente piena separazione tra Chiesa e Stato , avrebbe , per la via della libertà , procurato nuovo trionfo e conferito nuova vita al cattolicesimo . " Il liberalismo ( egli scriveva nel '29 ) ha ragione : la libertà salverà il mondo ; non certamente la sua , ma quella che esso prepara senza che se ne accorga " . Il pensiero del Lamennais trovò subito , in Francia e fuori di Francia , largo consenso ; ma la Chiesa , dopo un primo tempo di compiacimento , doveva , com ' era da prevedere , trarsi indietro , consapevole del pericolo di quella proposta , e , in ultimo , condannare recisamente il troppo zelante e troppo arrischiato suo difensore . Ma , intanto , la convenienza reciproca , operando su diverso terreno , dava un primo strappo al buon accordo della Chiesa con l ' assetto politico della restaurazione , e costringeva a intese e unioni coi patrioti , coi liberali , coi rivoluzionari : il che accadeva , non tanto nelle frequenti alleanze dei cattolici coi radicali e democratici in Inghilterra per le riforme includenti la loro emancipazione e nelle proteste per le condizioni intollerabili dell ' Irlanda , quanto , spiccatamente , e non senza efficacia delle dottrine del Lamennais , nel Belgio , nella comune resistenza , e nella comune preparazione alla rivolta , dei cattolici e dei liberali contro l ' Olanda , con la quale il Belgio era stato legato in unico stato . Altre alleanze simili si sarebbero vedute più tardi , ma tutte di carattere politico , consigliate o imposte dagli eventi , e che come tali riconfermavano l ' evidente natura affatto politica della Chiesa ; la quale trovava la sua formola nella dottrina della indifferenza verso le forme dei governi , formola che si coglie già sulla bocca di papa Leone XII , e che è poi la medesima massima utilitaria praticata dagli stati l ' un contro l ' altro nei loro rapporti internazionali , e , per quanto cerchi di giustificarsi col detto evangelico dell ' obbedienza da prestarsi a Cesare , è rinunzia al vero carattere morale di una fede religiosa , alla quale niente può esser mai indifferente . Assai meno equivoche di queste alleanze e , come più leali , più feconde , erano quelle che il liberalismo stringeva con la democrazia , la quale , per effetto di esse , si venne trasformando , non già nella sua idea ma nel fatto , nei suoi uomini e nella loro tattica , e diventò quasi un ' ala estrema dello stesso liberalismo , che col suo radicalismo aiutava a combattere vecchiumi ed abusi , e a respingere e gli attentati agli istituti liberali , e , con la sua risolutezza a scendere in piazza , era pur necessaria nei casi disperati . Il che si mostrò in Francia col gruppo del Lafayette , e con parlamentari e oratori come il generale Foy , e poi nelle giornate di luglio , quando i Cavaignac e i Raspail e gli altri giovani repubblicani ruppero gl ' indugi dei moderati e seppero muovere studenti e operai a prendere le armi e a costruire le barricate ; ma si vide altresì in più occasioni in Italia , in Ispagna e nel corso delle agitazioni e delle riforme inglesi . Il comunismo non assorgeva ancora alla forza di un movimento sociale e di un corrispettivo partito ; ma nelle agitazioni operaie inglesi già talune voci chiedevano il ritorno dei campi al dominio comune e affacciavano consimili proposte radicali , e , quel che è più importante , già maturavano il pensier loro i primi teorici ed estensori di programmi comunistici , il Saint ­ Simon , il Fourier , l ' Owen , e cominciavano ad attirare l ' attenzione . Lo stimolo era offerto dalle condizioni effettive della società moderna , e in particolare dell ' economia moderna : tanto che , a quel tempo stesso , uno scrittore liberale , il Sismondi , si trovava anch ' esso dinanzi quelle condizioni e ne sentiva la gravità e quasi rimaneva smarrito per i mali e i pericoli che scorgeva e prevedeva ; e , tra i non liberali , le toglievano a oggetto di osservazione , di confronti , di deplorazioni e di sarcasmi gli aristocratici e feudali . Il Saint ­ Simon , svolgendo il pensiero delle Lettres d ' un habitant de Génève del 1802 , dava fuori nel '21­22 il Système industriel ; e aveva intorno a sé , ascoltatori e discepoli , uomini di scienza e di tecnica e giovani storici e filosofi , come Agostino Thierry e il Comte , e , poco dopo la sua morte , la sua scuola cominciò una rumorosa propaganda , con a capo l ' Enfantin . Il Fourier , che sin dal 1808 aveva pubblicato la Théorie des quatre mouvements , pubblicava nel '22 il Traité de l ' association domestique e nel '29 Le nouveau monde industriel et sociétaire ; e anche lui aveva una scuola , più ristretta ma entusiastica . L ' Owen , dopo avere per più anni col suo cotonificio di New Lanark dato esempio di provvide cure per gli operai , si era innalzato a riformatore sociale col libro del 1812 A new view of society e col Book of the new moral world , del '20 , aveva esercitato un ' assidua e varia azione di apostolato , e fondato , nel '25 , la colonia di New Harmony , in Indiana . Tutto ciò formava argomento ora di semplice curiosità , ora di più seria considerazione , ed era riguardato generalmente con benevolenza ; ma restava ancora fuori della cerchia più propriamente politica ed attiva . Non , dunque , in antitesi a questa opposizione ancora embrionale , ma alle tre prime , il liberalismo si venne , in questi anni , sviluppando nel suo principio , nei suoi concetti particolari , nei suoi istituti ; e questo , insieme col disgregamento dell ' assolutismo monarchico , fu il fatto più importante di quell ' operoso e creativo quindicennio , dal quale non solo il liberalismo uscì vittorioso ma assodato in un complesso di dottrine e di corrispondenti abiti e pratiche , di cui visse a lungo e si può dire che viva ancor oggi . Che tale sviluppo teorico non potesse aver luogo in Germania e in Italia , è chiaro ; ma non ebbe luogo neppure in Inghilterra , la quale possedeva già in atto quel sistema , che nessuno contestava , e perciò aveva poco bisogno di adoperarvi intorno l ' argomento della mente e di darne giustificazioni dottrinali , bastandole ricavarne le ulteriori conseguenze . Per le altre questioni in cui essa soprattutto si travagliava , incremento industriale , imposte , dazi , l ' Inghilterra coltivò di preferenza la scienza che meglio le serviva , l ' economia politica , che ebbe allora il Malthus e il Ricardo . La filosofia inglese , rappresentata dal Bentham e da pensatori di simile indirizzo , operava tuttavia coi concetti dell ' interesse dell ' individuo e dell ' interesse del tutto e della loro armonia , e manteneva al liberalismo , in teoria , molto di quell ' astrattismo e utilitarismo che derivava dal razionalismo settecentesco , e non lo dialettizzava e storicizzava come richiedeva il pensiero del nuovo secolo . La religiosità delle varie sètte era affatto pratica e morale , e i dibattiti circa i cattolici e la chiesa anglicana , anche nel movimento detto di Oxford , notevole per un certo sentire romantico ­ medioevale , non ebbero importanza speculativa . Non che l ' Inghilterra avesse scemato o perduto lo zelo per gl ' ideali , rivoltasi tutta alla pratica e agli affari , come allora e poi fu detto ; ma la sua attenzione si era trasportata dalle questioni generali alle particolari . Il paese , in cui quello sviluppo dottrinale veramente si effettuò , fu la Francia , la quale era assillata dalla necessità di difendere la libertà contro assolutisti , feudali , clericali e repubblicani , ed era preparata a quel lavoro per aver accolto il pensiero speculativo e storico della Germania , e datogli l ' appropriato compimento politico . L ' opera venne intrapresa calorosamente dalla Staël e proseguita dal Constant , che in ciò fu quasi un alunno di lei , e portata innanzi dal gruppo detto dei " dottrinari " , che si formò appunto nel salotto della figliuola della Staël , la duchessa di Broglie , i cui principali uomini , ardenti di passioni politiche e cacciati dentro le lotte parlamentari e giornalistiche , avevano , parecchi di essi , al pari della Staël e del Constant , dimorato in Germania e in Isvizzera , e altri per altre vie si erano versati nella letteratura e nella scienza tedesca o ne risentivano indirettamente l ' efficacia . Quando si leggono i libri di teoria e di storia e i discorsi politici del Royer ­ Collard , del Guizot , del Broglie , del Jordan , del Barante , del De Serre , vi si trova , splendidamente espressa , la piena consapevolezza di quel che il liberalismo fosse e volesse , e delle sue differenze da quel che gli altri sistemi erano e volevano . La tradizione del 1791 si era dispersa in Francia tra le vicende della Convenzione , del Direttorio e dell ' Impero , e la generazione nata ai primi del secolo - come racconta nella sua autobiografia il Quinet - non sapeva più che cosa significassero " costituzione " , " girondini " e " giacobini " , " statuti " e " garanzie " , quasi parole di una lingua morta , e non udiva , dal popolo , dai soldati , da tutti , parlare altro che la lingua del dispotismo , così facilmente intelligibile perché semplice e di poche parole . Né era il caso di provarsi a ripigliare quei concetti di un quarto di secolo innanzi , tanti cangiamenti erano accaduti nell ' ordine dei fatti e in quello delle idee ; ma bisognava rifarsi da capo , come appunto fecero quegli scrittori , dando , dopo i giacobini , un ' idea non giacobina della libertà e del processo stesso delle rivoluzioni , e , dopo Napoleone , un ' idea non usurpatoria e non dispotica della monarchia , e , dopo tante rozzezze e violenze , un ' idea non violenta e non rozza dell ' operare politico , e , dopo tanta orgia di guerre , un ' idea civile dell ' ufficio dei popoli , e infine , dopo tanta arida irreligione e tanta vuota ortodossia chiesastica abbassata a instrumentum regni , un ' idea umano ­ religiosa , rispettosa degli spontanei svolgimenti e attenta a serbare gli elementi etici anche delle vecchie religioni . Ciò adempirono i " dottrinari " , che ebbero tal nome uggioso dagli avversari , e anche dalla leggerezza di molti spiriti del loro paese , impazienti di quanto era solido e che sentivano pesante ; e forse più tardi lo meritarono in certa misura , perché si arrestarono , si chiusero nei loro primi concetti e decaddero . Ma la storia , guardando al loro momento efficace e creativo , deve pronunziare quel nome con diverso sentimento e riempirlo di gratitudine . " Sostener la restaurazione , combattendo la reazione " : ecco , nella formula che ne dà il Guizot nelle sue memorie , come si configurò per loro , nel 1815 , il problema e il dovere : un problema di storia da raccogliere e da proseguire , di conservazione e di progresso , che rispondeva alla necessità della situazione allora sorta . In relazione a questo dovere e a questo problema , approfondendo e sistemando l ' esperienza e la dottrina politica inglese , elaborarono in particolar modo l ' istituto della monarchia costituzionale , com ' essi la pensavano , forte del passato e viva del presente , e l ' istituto dell ' elettorato , che concepirono ristretto alle forze sociali mature , capaci d ' intendere quel che sia governo e interesse nazionale , le quali si trovavano allora nella cosiddetta borghesia e nella cultura , che , pur fiorendo in quella cerchia sociale , l ' oltrepassava sempre , pel suo stesso carattere di cultura . E perciò essi si opposero così ai tentativi di suffragi indiretti o di doppio grado come alle proposte di suffragio tanto allargato da diventare strumento di reazione in mano agli ultras e al clero ; e perciò curarono di serbare le forze storiche e conservatrici , e persino la parìa ereditaria ; ma , insieme , difesero in prima linea il primo e fondamentale di tutti gl ' istituti liberali , la libertà di stampa , e con essa la libertà di coscienza , senza perciò dar favore al crudo illuminismo anticattolico . Questi e gli altri istituti allora formati o delineati , e che meglio si determinarono in seguito e si sveltirono e adattarono a nuove condizioni e bisogni , e la casistica della vita costituzionale e parlamentare , e i dibattiti delle camere francesi , furono la scuola del liberalismo per gli altri paesi d ' Europa ancora privi di regime costituzionale , pei quali tutti lavorò allora la Francia , valendosi della carta che le era stata concessa e che non si lasciò più involare o strappare . Gli statuti del 1848 , e , per esempio , quelli italiani e tra essi l ' albertino che divenne lo statuto del regno d ' Italia , raccolsero il frutto di quel lavoro perché si modellarono sul suo risultato , lo statuto del 1830 . Se , dunque , come risulta da questa rapida rievocazione dei fatti e degli eventi di quel quindicennio , l ' ideale liberale ebbe allora l ' effettiva , e non soltanto teorica , preponderanza sugli altri , e dalla sua parte stavano le forze migliori e più pugnaci , le quali piegavano e dominavano le avversarie non dall ' esterno ma dall ' interno , che cosa fu la rivoluzione di luglio ? Fu , secondo che giudicano alcuni storici , la conseguenza di un errore , che si sarebbe potuto evitare se il re Carlo X non si fosse lasciato consigliare dai suoi Polignac , che attingevano alla lor volta i consigli nelle fervide preci alla Madonna , o se , dopo aver fermato quel suo qualsiasi proposito di sciogliere ancora una volta la Camera di maggioranza liberale e dar fuori le ordinanze , avesse preso anche , come non prese , le adeguate precauzioni militari ? O , secondo che giudicano altri , un accidente , che poteva non accadere e il liberalismo avrebbe vinto egualmente , per diversa via ? Cotesti almanaccamenti sopra astratte possibilità , che , così qualificati , sono , implicitamente confutati , non debbono distrarre dalla realtà , che è soltanto quella che è accaduta . E , considerate nella loro realtà , le giornate di luglio furono nient ' altro che quel che tutti vedono e sanno : il momento in cui la lotta , che con vario ritmo e varie forme durava da anni , tra il liberalismo e l ' assolutismo , pervenne a un conflitto armato , nel quale le due parti opposte asserirono rispettivamente lo stesso carattere che già era apparso nel corso precedente , e in quell ' atto stesso , e attraverso il conflitto , l ' una accrebbe l ' energia che possedeva , e l ' altra scemò e smarrì la sua , e fu sconfitta . Con essa , fu sconfitto moralmente tutto l ' assolutismo europeo e , per contrario , al liberalismo europeo , che si dibatteva o fremeva represso , venne un esempio di come si affronti nei casi estremi l ' avversario , una prova che a quel modo è dato vincere , un aiuto nel fatto stesso che una grande potenza era assorta a pienezza di libertà , una fiducia di prossimi rivolgimenti . Dopo quindici anni , dopo tante industrie di governi , tante arti di polizie , tanti sforzi di gendarmi e di milizie , l ' assolutismo , che nel campo intellettuale aveva dimostrato la sua debolezza e la sua illogica , si lasciava battere anche nel campo che era più suo , e in cui si teneva più sicuro , in quello della forza che si suol chiamare materiale . E , in quei quindici anni , il liberalismo aveva fatto così grande avanzamento da mettere alla sua dipendenza la democrazia e attirare gli elementi migliori della stessa aristocrazia e del cattolicismo . Quei combattimenti per le strade di Parigi ascesero al significato di una battaglia mondiale e parve agli ansiosi riguardanti che le dense e scure nuvole , che premevano sull ' orizzonte della vita politica europea , fossero state a un tratto fugate dal sole , dal " sole di luglio " . V PROGRESSI DEL MOTO LIBERALE PRIMI CONTRASTI COL DEMOCRATISMO SOCIALE ( 1830­1847 ) Una più vivida temperie spirituale in Europa fu quel che si suol chiamare l ' " effetto " o gli " effetti " della rivoluzione di luglio , ossia un fervore di azioni e reazioni dopo quell ' avvenimento solenne , che era stato il relativo risolversi di una tensione , una grossa battaglia vinta , ma non una guerra terminata , non dandosi mai nella vita morale guerre propriamente terminate . Ripigliarono l ' azione loro i liberali con impetuosa fiducia , e corsero ai ripari gli assolutisti con lo schierare in campo forze ancora intatte , con accorgimenti e astuzie consigliate dai casi . Le proporzioni reciproche non erano più quelle di prima , né tra le due parti né nel rapporto loro con le altre ; e lo sforzo intrapreso dall ' assolutismo nel 1815 per assidersi nel mondo europeo e riplasmarlo secondo i suoi concetti , se fin da principio era stato non tanto un ' offensiva sicura di sé quanto una difensiva , ora restringeva di molto il suo ambito , sicché si poté parlare del " fallimento della Santa Alleanza " ; e , per contro , il liberalismo otteneva non pochi vantaggi e prendeva sempre più il carattere di offensiva : mentre , d ' altra parte , nei vari assetti liberali che si erano formati , si affacciavano problemi e contrasti di diversa natura . Il primo degli " effetti " che si sogliono attribuire alla rivoluzione di luglio , fu la rivendicata indipendenza nazionale del Belgio , e il nuovo regno che ne sorse con costituzione assai più liberale non solo di quella alquanto antiquata che il Belgio aveva nella sua unione con l ' Olanda ma di quella stessa francese del 1830 , specialmente nell ' ordinamento dei comuni e delle provincie . Il dissidio tra i due popoli era in corso fin dai primi tempi dell ' unione , nonostante i non piccoli benefici commerciali che da essa venivano alle provincie belgiche ; e riguardava la inadeguata rappresentanza dei belgi nell ' assemblea olandese , la ripartizione dei pesi finanziari , gl ' impiegati olandesi nel Belgio , i supremi tribunali che erano stati accentrati all ' Aia , ma , soprattutto , il trattamento della religione e della lingua , e il regime della stampa , cose che offendevano e ribellavano gli animi dei cattolici e dei liberali insieme . Di un paio d ' anni prima del '30 fu l ' intesa tra questi due partiti per i comuni fini nazionali e per quelli esternamente coincidenti , se anche internamente assai diversi , che l ' uno e l ' altro perseguivano . Né le giornate di luglio ebbero colà ripercussione immediata , né precipitarono alla soluzione radicale del distacco dall ' Olanda , che era un pensiero non ancora maturato . L ' insurrezione belga del 25 agosto diè luogo dapprima a negoziati d ' accordi ; e , solo dopo i combattimenti nelle strade di Bruxelles dal 23 al 26 settembre e le respinte armi olandesi , il governo provvisorio e il consiglio nazionale convocato dichiararono , il 19 novembre , l ' indipendenza del Belgio e , il 24 , la decadenza della casa degli Orange . E , passandosi per varie vicende militari e diplomatiche , sotto il patronato della Francia e dell ' Inghilterra e con l ' intervento dell ' esercito francese che scacciò gli olandesi da Anversa , fu fondato il regno del Belgio con la dinastia dei Coburgo , e , per volontà delle cinque potenze , neutralizzato : un regno che presto fiorì per traffici e industrie , e tra i primi diè opera a una fitta rete di ferrovie . L ' acceleramento di un processo in corso si vide altresì nella grande riforma elettorale inglese , domandata con crescente insistenza da industriali e operai , dopo gli avvenimenti di Parigi , mercé agitazioni e dimostrazioni , comizi e cortei , che talora presero atteggiamento minaccioso , e alla quale indarno si oppose il ministero del Wellington , che cadde nel novembre '30 , e indarno le votarono contro una volta la Camera dei Comuni e un ' altra quella dei Signori , perché nel '32 fu alfine legge , e accrebbe di oltre trecentomila il numero degli elettori e ne modificò la qualità , sicché le elezioni che seguirono dettero larga rappresentanza alle nuove classi e una maggioranza di liberali non senza un certo numero di radicali . Anche in minori paesi , come la Svizzera , prevalse , contro il regime di patrizi riaffermato col 1815 e che la critica e la polemica corrodevano , l ' avviamento liberale ; e nel novembre del '30 una dimostrazione in Zurigo fu segno alla trasformazione costituzionale e all ' introduzione degli istituti corrispettivi in dodici cantoni , laddove in altri pochi si tennero in piedi i vecchi ordinamenti e in altri si divise , secondo i vecchi e ì nuovi la città dalla campagna . Ciò accadeva tra il '30 e il '33; e , poco stante , il Portogallo vedeva la fine della lotta tra i costituzionalisti della giovine regina Maria , sostenuta dal padre don Pedro , e gli assolutisti di don Miguel , dando a costui , che il Wellington non aveva mal visto e Carlo X e Ferdinando VII avevano riconosciuto , l ' ultimo colpo le forze congiunte della Francia di Luigi Filippo , dell ' Inghilterra col suo ministero liberale , e della Spagna . La quale , da parte sua , dopo che Ferdinando VII , ostile all ' Orléans , aveva sofferto un ' incursione preparata in Francia dai fuorusciti spagnuoli , e , respintala , aveva inacerbito i castighi e stretto tutti i freni , anch ' essa , morto quel re , attraverso una lotta di successione tra la regina madre Cristina , reggente per la figliuola Isabella , e il cognato don Carlos , si venne discostando dall ' assolutismo . La reggente , cercando appoggio nei liberali , promulgò nel '34 un estatuto real o una prima carta costituzionale , e , con l ' aiuto dei liberali , scacciò non solo il pretendente portoghese ma anche quello spagnuolo dal Portogallo , dove s ' era annidato . Così la Spagna entrò nella sequela delle sue vicissitudini , che , affannose e scompigliate che fossero , e , a cagione dei frequenti pronunciamientos militari , retaggio venutole dall ' immediato periodo post ­ napoleonico , e delle frequenti e più o meno larvate dittature , tutt ' altro che liberali nel loro andamento , non la riportarono più mai , almeno in guisa formale , all ' assolutismo . Altrove , si tentò e non si riuscì , come in Italia , nel '31 , con le sollevazioni di Modena e di Parma , di Bologna , della Romagna , delle Marche e di parte dell ' Umbria , che inalberarono il vessillo tricolore , stabilirono governi provvisori e legiferarono in senso liberale , ma che furono presto buttate giù dall ' intervento austriaco . Le modeste , le elementari riforme che , dopo la repressione , le potenze in un loro memoriale consigliarono al governo pretesco , rimasero deserte di effetti . In Germania , alcuni piccoli stati , come il Brunswick e l ' Assia , mandarono via i loro stolidi principotti e dai successori ottennero carte costituzionali ; alla medesima concessione fu astretto il re di Annover ; la Sassonia , nel '31 , riformò la sua assemblea di stati ; le camere , dove già c ' erano , e particolarmente quelle della Baviera e del Baden , si rianimarono , le opposizioni presero coraggio ; nella camera di Karlsruhe l ' oratoria dottrinaria dei Rotteck e dei Welcker si fece ammirare da tutta la Germania , e il granduca Leopoldo ebbe plausi per aver lasciato controllare da quell ' assemblea le finanze e le altre parti dell ' amministrazione e per aver ampliata la libertà di stampa ; nella Baviera renana , il Wirth e il Siebenpfeifer pubblicavano giornali arditi e quasi repubblicani . Segni di ripresa si erano avuti da qualche anno nelle associazioni della gioventù universitaria , che in parte avevano tendenze politiche . Ma la Prussia rimase immota , e il suo re , seguendo al solito il Metternich , e unito coi due imperatori , cooperò alla più aspra repressione e compressione , tostoché ne porse la desiderata occasione l ' adunata di Hambach del maggio '32 per l ' anniversario della costituzione bavarese , in cui trentamila , che vi concorsero , in massima parte dalla Baviera renana , proclamarono il principio della sovranità popolare , l ' unità e repubblica germanica , e la confederazione degli stati liberi dell ' Europa . Oltre i processi e le condanne che il governo bavarese dové eseguire per questi eccessi , la Dieta federale , nel giugno , vietò le società e adunanze e feste popolari e l ' esibizione dei colori nazionali , rinnovò i provvedimenti di Karlsbad circa le università , e , quel che era più , ingiunse ai principi di respingere ogni tentata diminuzione della loro sovranità , ogni richiesta di costituzione , e proibì qualsiasi legislazione discordante dalle massime che guidavano la Dieta , ordinando che a una istituita commissione permanente di questa fossero date in esame le proposte legislative dei singoli stati . In conseguenza di ciò , il Baden dové sospendere la sua legge sulla stampa . L ' attentato di Francoforte dell ' agosto '33 , da parte di un manipolo di congiurati , per spazzar via la Dieta e porre in suo luogo un governo provvisorio , portò allo scioglimento della camera dell ' Assia , del paese donde quei congiurati in gran parte provenivano , e all ' accresciuta vigilanza su tutti gli stati . Le tre potenze assolutistiche , nel trattato di Berlino dello stesso anno , ribadirono il loro diritto di porgere soccorso per affari esterni o interni a ogni sovrano che lo richiedesse , e senza che altre potenze avessero a impacciarsene . Ben altrimenti grave e terribile fu la sconfitta della Polonia , sollevatasi nel novembre del '30 e che sostenne tenaci ed eroici combattimenti fino al settembre dell ' anno appresso contro il soverchiante esercito russo ; perché , dopo quell ' immenso sforzo di liberazione tornato vano , la spietata vendetta imperversò sul popolo polacco , che perse tutte le istituzioni concesse o semiconcesse dall ' imperatore Alessandro e quel tanto di autonomia che serbava , e non poté per più decenni nemmeno tentar di scuotere il giogo impostogli e reso più pesante . Questa riscossa e queste vittorie delle potenze assolutistiche , questo arresto nell ' estensione del moto rivoluzionario per l ' indipendenza e la libertà ; l ' Austria piombante sull ' Italia , senza che alcuno la contrastasse , a soffocarvi ogni respirò di vita ; la Russia , che riduceva sotto la sua piena autocrazia la Polonia e mandava al palco e ai luoghi di pena i patrioti ; lo spettacolo dei fuggiaschi polacchi , che si raccolsero principalmente in Francia , aggiungendosi e affratellandosi agli italiani esuli delle recenti e delle anteriori rivoluzioni ; lo sdegno per le straziate e conculcate nazionalità , la tristezza pei dolori ai quali si assisteva , la pietà per le vittime , l ' ammirazione per il coraggio sfortunato ; fecero succedere alla letizia dei primi momenti un sentimento di amara delusione , e pensare e credere e dire che la rivoluzione di luglio aveva mancato al suo fine . Ed era naturale che così avvenisse nei contemporanei spettatori , e più ancora nei lottanti e sofferenti ; ma quel sentimento non può essere il giudizio dello storico , che non commisura i fatti alle speranze , rispetto alle quali ( che sono sconfinate ) essi riescano sempre piccoli o minori , ma unicamente ai fatti che li precessero , e osserva in qual senso le condizioni si sieno modificate e che cosa sia nato di nuovo e di positivo . E di nuovo era nato questo , che l ' assolutismo era crollato in tutta l ' Europa occidentale , e i regimi liberali si erano rinvigoriti e fatti meglio rispondenti alle condizioni economiche e sociali : tantoché la quadruplice alleanza del 1834 contro don Carlos e don Miguel poté sembrare per alcun tempo una risposta alla triplice costituita l ' anno innanzi dalle potenze centrali e orientali . Il legittimismo ivi decadeva da ideale pratico e operoso a ideale d ' immaginazione e a sospiro idilliaco ; da partito politico a circoletti della buona società , di decorose vecchie dame e di squisiti gentiluomini , che si segregavano dal presente ritirandosi nei loro salotti del Faubourg Saint ­ Germain e in altri simili angoli eletti della terra . Talora l ' immaginazione si provava a discendere nella realtà , come nella impresa della duchessa di Berry in Vandea , della quale si disse che la colpa spettava a Walter Scott , e a cui l ' ironia del caso tolse l ' incanto mercé la prosa di una particolare condizione fisiologica che l ' eroina dei gigli d ' oro si era procacciata come povera debole donna che non resiste a lungo al freddo della vedovanza . Qualcuno seppe , in quell ' avventura , versare il sangue per i vecchi suoi re : altri attesero a dar soccorso di armi e di danaro ai pretendenti di Spagna e di Portogallo ; altri ( e tra questi il Bourmont e parecchi con lui ) offrirono a quei monarchi del legittimismo le loro spade , come più tardi all ' Austria , che rappresentava il buon vecchio tempo o , magari , ai briganti , che in nome dei principi spodestati rapinavano e trucidavano : ultimi strascichi o tarde e alquanto artificiali imitazioni delle legioni degli emigrati e delle Vandee al tempo della grande rivoluzione . Nella stessa Spagna , che un ventennio innanzi si era levata in ogni sua regione contro i francesi apportatori di razionalistica civiltà , ora le sole provincie basche , affezionate ai loro fueros e costumi medioevali , parteggiavano in modo diretto per don Carlos e gli offrivano un punto di sostegno . La polemica dell ' assolutismo si era invelenita per quelle rovine accadute , che lasciavano prevedere le altre non lontane : come si osservava in Italia nei libri del principe di Canosa e in quei dialoghetti del conte Monaldo Leopardi che inondavano di rossore il volto del figlio e strappavano gridi di stupore e di orrore al Lamennais . Le tre potenze assolutistiche avevano dovuto accettare , fremendo e con dispetto , e non senza che taluna di esse , e in particolare la Russia , avesse avuto il serio pensiero di correre alle armi , il parziale disfacimento dell ' opera tessuta dai trattati del '15 , e in Francia la sostituzione degli Orléans ai Borboni maiorum gentium , nel Belgio l ' indipendenza dall ' Olanda , nella Spagna e nel Portogallo la cacciata dei pretendenti , campioni delle loro sacre idee e da loro riconosciuti o che s ' apprestavano a riconoscere ; e , in tutti quei paesi , la formazione o il progresso delle costituzioni liberali . Esse , che avevano un vincolo particolare tra loro in quello che alla nuova coscienza dei popoli pareva un pactum sceleris , la dilacerazione e spartizione della Polonia , potevano ancor molto coi loro saldi eserciti , e con le loro diplomazie ; e l ' austriaca aquila grifagna , alcuni anni dipoi , giunse perfino a mettere gli artigli sulla libera città di Cracovia e a imbrattarsi del sangue dei signori polacchi , contro i quali , in Galizia , disfrenò alle stragi i contadini ruteni . Ma erano trionfi che valevano disfatte , e sempre più l ' opinione del mondo civile stava contro di loro , contro i loro sovrani , contro i loro ministri , contro quegli stessi loro eserciti , le cui virtù , i cui atti di bravura erano oggetto non di ammirazione ma di commiserazione e di tristezza , e non muovevano i cuori , quei cuori che si struggevano sulle pagine del piccolo libro di un italiano , che narrò allora , senza enfasi e senza polemica , le sue " prigioni " , la prigionia sofferta per causa di libertà sotto l ' oppressione austriaca . Senonché non ci fu solo , in quegli anni , l ' amarezza di delusione che si è detta , ma un altro sentimento , una rivolta d ' animo per mancata fede , un ' accusa quasi di tradimento , di cui fu oggetto la Francia : la Francia , sulla quale avevano fatto assegnamento gl ' insorti italiani del '31 , sicuri che essa avrebbe posto il veto col detto e col fatto all ' Austria d ' intervenire a favore del governo papalino ; gl ' insorti polacchi , che da lei , e altresì dall ' Inghilterra , attendevano i battaglioni in loro aiuto e avevano mandato in giro i loro rappresentanti a sollecitarli ; i liberali tedeschi del Reno , che alla festa di Hambach brindarono al Lafayette . Le speranze si fondavano non soltanto su simpatie di singoli e di privati , e su giudizi di scrittori , ma su incitamenti e affidamenti che erano partiti dai comitati francesi per l ' emancipazione italiana e per la ricostituzione della Polonia , e da uomini autorevolissimi di quel mondo politico , e anche da qualche ministro in carica , e nei primi tempi anche dal re Luigi Filippo , il quale lasciò preparare una spedizione di fuorusciti italiani , che doveva raccogliersi a Marsiglia e fu poi contrammandata . E più largamente si fondavano su quel che la Francia si vantava di essere stata nella sua lunga storia , e soprattutto nella sua gloriosa rivoluzione , la liberatrice dei popoli , la nemica delle oppressioni , e che oramai diceva di essere ridiventata con la sua ultima rivoluzione , che avrebbe ripigliato l ' opera dell ' altra , avrebbe continuato con diverso spirito quella di Napoleone , e spezzato le catene dei popoli e , col concorso di essi tutti , creato una nuova Europa . Pur testé i suoi storici , i Guizot e i Michelet , le avevano conferita per questa parte il primato , come quella che era " il centro e il focolare della civiltà europea " ( diceva il primo ) ; come quella ( diceva l ' altro ) che avrebbe attuato , dopo la rivoluzione cristiana , un ' altra , non meno grandiosa , affatto sociale e umana ; come quella ( soggiungeva il Buchez ) che " sola era in grado di comprendere e compiere un ' opera disinteressata " . Ed ecco che a questo primato , a quelle promesse , a quella fiducia essa era venuta meno e , dopo aver eccitato i popoli a sollevarsi , li aveva abbandonati ai loro carnefici , aveva patteggiato coi re , e aveva detto per bocca dei suoi ministri che " il sangue dei francesi appartiene solo alla Francia " , e annunziato freddamente che " l ' ordine regnava a Varsavia " . C ' era , in quell ' atteggiamento francese , una realtà e un ' illusione , o piuttosto la realtà di un certo genere che , trasferita in un altro genere , si mutava in illusione . La realtà era l ' effettiva disposizione dello spirito francese , che già la sua lingua così agile e conversevole attesta , a diffondere e a far valere praticamente la raison , che è tutt ' insieme umanità ed eguaglianza e libertà e giustizia ; e un impulso generoso , se anche talvolta frammischiato di autocompiacenza nella ricerca della gloire , un impulso che si potrebbe rintracciare già nel medioevo della cavalleria e delle crociate e che proruppe col prorompere della rivoluzione del 1789 e formò tradizione e scuola . Ma il popolo francese , che nutriva questo modo di sentire e in parte lo praticava , non poteva coincidere col popolo francese in quanto componeva lo stato francese , che , come ogni stato , obbediva alle leggi della politica , e perciò della propria salvezza e conservazione ; e sebbene i modi del sentire non rimangano inoperosi neppure nella politica , vi operano solo in quanto a questa è dato riceverli e farli suoi , cioè mediatamente e non già immediatamente , come stranamente si pretende quando li si vuol chiamare a dettare le norme alla politica o a mettersi al suo luogo . La differenza era stata già praticamente sperimentata e sofferta dai patrioti e giacobini italiani , alla calata dei francesi in Italia col Bonaparte e con gli altri loro generali , sospirati e invocati e aspettati redentori , e che invece smunsero le popolazioni italiane a profitto della Francia , le lasciarono talora in asso , ne fecero perfino materia di negozio , come di Venezia a Campoformio . Il Lafayette e gli altri suoi amici e correligionari unificavano troppo questi due diversi aspetti delle cose , e promettevano o lasciavano sperare quel che non era dato né a essi né ad altri attenere . Lo stato francese , uscito dalla rivoluzione di luglio col nuovo suo re , aveva pericoli interni ed esterni , che doveva fronteggiare o scansare , difficoltà ed interessi a cui doveva provvedere . La Russia , che tardò a riconoscere Luigi Filippo , sarebbe entrata in guerra , e forse avrebbe trascinato l ' Austria , se l ' insurrezione polacca non l ' avesse al momento buono occupata , e se l ' Austria non fosse stata richiamata agli affari d ' Italia ; e l ' Austria , per intanto , avendo in mano il figlio di Napoleone , minacciava di suscitare , contro gli Orléans , il bonapartismo : all ' interno , i repubblicani erano baldanzosi ed eccitavano a rivolgimenti . Il principio del non ­ intervento , che il nuovo regime aveva affermato contro quello della Santa Alleanza e che aveva fatto mettere le ali a tante speranze , era , e non poteva non essere , una formola politica , coi sussistenti equivoci e con gli effetti oratori delle formole politiche , e voleva dire ( come all ' occasione fu poi spiegato ) che la Francia avrebbe respinto ogni intervento straniero nelle faccende sue interne , lo avrebbe tenuto lontano dai paesi che erano nella cerchia dei suoi prossimi interessi , e che qui sarebbe anche intervenuta quando la sua politica ciò permettesse o richiedesse , come fece nel Belgio e nel Portogallo , e avrebbe lasciato invece intervenire la Russia in Polonia e l ' Austria in Italia , quando non le era possibile impedirlo senza impigliarsi in una disastrosa o assai rischiosa guerra , e tutt ' al più , come fece in Italia , avrebbe occupato Ancona per significare all ' Austria che non intendeva consentirle di estendere il suo dominio in Italia e per indurla , compiute le sue operazioni militaresche e poliziesche , a sgombrare le terre occupate . Non per questo alla politica francese mancavano tratti civili e liberali e umanitari , come non mancavano all ' Inghilterra , che similmente intendeva l ' intervento e il non intervento , e alla quale - sebbene tante volte sia stato imprecato alla " perfida Albione " - non si vorrà certamente negare il molto che ha fatto per l ' indipendenza , la libertà e la civiltà dei popoli . Ogni altra forma di partecipazione alle cause dei popoli asserviti e oppressi era e doveva restare , in Inghilterra come in Francia , cosa di privati ; e in ciò il Lafayette e i suoi amici bene si adoperarono , e quegli italiani e quei polacchi , che lo stato francese non poté soccorrere nelle loro patrie , trovarono in Francia , come in Inghilterra e nel Belgio e bella Svizzera , presso i liberali , amicizie e conforti , e furono spesso protetti contro certe durezze che i governi della Francia e degli altri paesi esercitavano , e formarono colà il drappello dei militi della nazionalità e della libertà , il simbolo della fratellanza dei popoli di sopra alle lotte di esistenza dei singoli stati . Ma , riguardando poi quell ' idea del primato francese nei popoli che vi avevano creduto e che in tale fede erano stati confermati dalle barricate di luglio , e che avevano aspettato l ' adempimento di quell ' obbligo di nobiltà , se è da tener conto delle condizioni disperate in cui essi si trovavano , divisi e sparsi e disarmati sotto la pressura di potenti stati militari che li stringevano in una rete di fortezze e di guarnigioni e ne invigilavano con le loro polizie ogni atto e ogni parola , e se il loro spiare ansiosi , come degli italiani disse il Manzoni , l ' apparire sulle Alpi di un amico stendardo , era la necessità di un evento che rompesse in qualche punto quel cerchio di ferro e aprisse l ' adito al loro insorgere e combattere , è da ammettere anche , d ' altra parte , che essi peccavano di sfiducia nelle proprie forze , e dalla giustificata prudenza cadevano nell ' ingiustificato avvilimento e nell ' ignavia , dimenticando che la linea del possibile si sposta grandemente mercé l ' audacia inventrice e la forza creatrice della volontà che veramente vuole . Alla saggezza di non più cullarsi in illusioni aspettando dalla politica degli stati quel ch ' essa non fornisce o non fornisce per proprio istituto , di non più contare sul primato francese e sul dovere francese dell ' " iniziativa " , doveva andare congiunto un risveglio di quella fiducia in sé medesimi , nella propria " iniziativa " , l ' educazione della volontà con l ' azione , e il tentare e ritentare e non darsi mai per vinti , insorgere , accettare l ' eventuale o anche la sicura sconfitta e insorgere di nuovo , la generosità del sacrificio nella sicura coscienza della vittoria finale , la quale era da cercare per questa , che è la sua via regia , e non nelle combinazioni degli interessi particolari e nel fantasticare su possibili accidenti fortunati . È nella percezione di questa verità , e nella risolutezza inflessibile di comportarsi in guisa ad essa conforme , la grandezza vera di Giuseppe Mazzini , che nel '31 il governo piemontese lasciava partire per l ' esilio , inconsapevole di dare con quell ' esilio all ' Italia , e a tutti i popoli cercanti libertà , il loro maggior maestro di vita . Ma non tardò ad accorgersi di lui e a conoscerlo la polizia austriaca , e il Metternich , che lo qualificò " uno degli uomini più pericolosi " della fazione giovanile e irrequieta . Il Mazzini vide che c ' è qualcosa di più fondamentale che non sia la politica maneggiata dagli uomini di stato , qualcosa che deve farsi quando non si può far questa , e prima di far questa ; ed è di svegliare nell ' uomo il sentimento dell ' universale , l ' ideale , e con esso la coscienza della missione che a ciascuno è assegnata , e del dovere che ne sorge , e della dedizione di tutto sé stesso a questo dovere , che potenzia le forze e rende possibile quel che agli uomini di poca fede sembra impossibile . Perciò contro l ' antiquata Carboneria , ancora qua e là sopravvivente in Italia e alla quale egli stesso era appartenuto , usa ai calcoli politici e alla ricerca degli espedienti , contro gl ' invecchiati in quelle idee e in quegli abiti , fondò nel '32 la Giovine Italia , che risaliva alle fonti religiose del carattere virile e combattente ; contro l ' aspettazione della " iniziativa " francese , e nella delusione che anche a lui aveva data la rivoluzione di luglio , contro tutte le speranze riposte nei governi stranieri , inculcò all ' italiano e agli altri popoli l ' " iniziativa " di ciascuno ; e abbozzò , in contrasto con l ' egemonia francese , una Giovine Europa . " L ' albero della libertà non fruttifica ( egli ripeteva ) se non impiantato da mani cittadine e fecondato da sangue cittadino e tutelato da spade cittadine " . Questa sua grandezza ( come , del resto , viene generalmente sentito e riconosciuto ) è grandezza morale , di un apostolo che vive quel che crede e opera del pari con la parola rischiaratrice e infiammatrice e con l ' esempio , e similmente consiglia e spinge a comportarsi quelli a cui s ' indirizza e che raccoglie attorno a sé . Tutto il rimanente , nel suo complesso d ' idee , o non gli è proprio , o è secondario , o è vago ed errato . L ' idea dell ' unità repubblicana d ' Italia apparteneva già alla tradizione , dalla quale egli forse l ' attinse , dei giacobini italiani , che , come lui , dalla delusione e dal disgusto per l ' opera della Francia direttoriale in Italia furono condotti a disegnare la repubblica italiana una e indivisibile , allora , al tempo delle repubbliche batava ed elvetica , certo meno lontana dalla realtà di quel che era diventata nel secolo decimonono : senonché quelli non vi portarono , come lui , sentimento religioso e ardore d ' apostolato , e la loro idea non attecchì e non ebbe , come si dice , efficacia dinamica . Il concetto delle nazioni , e della missione che spetta a ciascuna , era stato dei filosofi e storici tedeschi , e apparteneva al comune patrimonio intellettuale , se anche fu da lui validamente promosso e impiantato nella coscienza europea e reso popolare . La sostituzione , che egli accennò a fare , del primato italiano al primato francese non serba altro valore che di un mito a conforto di orgoglio per un popolo che deve rialzarsi e combattere ; ed era stato preceduto , oltreché da quello francese , dal mito del primato tedesco , asserito in condizioni analoghe dal Fichte , e fu accompagnato e seguito dal diverso " primato d ' Italia " del Gioberti e dal primato polacco del Cieszkowski e , se si vuole , dallo svizzero di Melchiorre Hirzel , che nella Svizzera profetava il centro generatore della repubblica europea , libera dal cristianesimo e governata dalla moderna filosofia . Maggiore restrizione è da fare circa le sue costruzioni dottrinali , dove , animato com ' esso era da un vigoroso sentimento della libertà , e dalle forze liberali facendo scaturire il moto d ' indipendenza e di nazionalità , per difetto di approfondimento speculativo e di senso storico non riuscì a formolare e dedurre teoricamente il concetto di libertà , e anzi teoricamente lo compromise , e quasi lo negò , accogliendo dal sansimonismo il principio dell ' associazione contro quello della gara , e la nuova religione umanitaria con dommi , teologia , culto e disciplina , e , se non proprio con un papa , con un concilio religioso messo a capo dei popoli , e la poesia e l ' arte inservienti ai fini sociali , e simili ; come dall ' ideologia democratica accolse la vaga idea di Popolo , oscillante fra il tutto e la parte , e , in fondo , una rappresentazione generale a cui porgevano gli elementi i contadini spagnuoli della sollevazione contro i francesi e i volontari e i soldati delle guerre della repubblica del '93 , onde egli sognò la sua insurrezione di guerriglie da accendere da un capo all ' altro d ' Italia come di ogni altro paese da liberare . Nonostante tutto questo , nonostante che egli non fosse né un coerente pensatore né un uomo di stato , il Mazzini ascese a potenza intellettuale , morale e altresì politica nella vita europea , e a lui facevano capo i patrioti e rivoluzionari d ' ogni paese e contro di lui conducevano una quotidiana guerra , coi mezzi dello spionaggio e delle insidie , i governi assolutistici e conservatori . E se , in quegli anni dopo il '30 , si formò o piuttosto si accrebbe ( perché non è mancata mai e non manca neppur ora del tutto ) una comune coscienza europea , un comune fondo di idee , un comune giudicare , una comune opinione , una comune sensibilità , e quasi un tribunale i cui pronunciati non si trascurano senza grave sanzione , certo non fu , questa , opera di un uomo solo , e anzi nasceva all ' intimo del moto liberale , in quanto prosecuzione di quello illuministico ; ma il Mazzini vi contribuì nel generale e nel particolare , con l ' afflato del suo spirito religioso e con l ' amore onde sentì e comprese e abbracciò tutti i più diversi popoli , e con l ' italiano il tedesco , e quelle popolazioni slave meridionali che pel primo egli scoperse e alle quali segnò l ' avvenire . Le voci di scoraggiamento , incidenti naturali in tutte le guerre e in tutte le imprese , e , per la loro logica inconcludenza e pratica sterilità , destinate ad essere via via sommerse dalla necessità del fare e dell ' andare innanzi , erano altresì rintuzzate da voci opposte , come quella del Lamennais , che nel '35 scriveva allo stesso Mazzini : " Prenez courage , monsieur ; les mères enfantent pour vous " . E tanto bene le madri attesero a quest ' ufficio che in Italia , nel '46 , il poeta Giusti , ammonendo un personaggio della reazione che il tempo galantuomo aveva preso l ' aìre verso la libertà , soggiungeva : Se non lo crede , il campanil del Duomo è là che parla a chi lo vuol capire : a battesimo suoni o a funerale , muore un brigante e nasce un liberale . In Italia , i giovani sovrani dei due principali suoi stati , il regno delle due Sicilie e quello di Sardegna , erano entrambi antiliberali , legati da giuramenti e trattati a non concedere ordinamenti costituzionali e avversi a questi per la mente loro di clericali e addirittura di bacchettoni , sebbene l ' uno , Carlo Alberto , di temperamento e di educazione militare , nutrisse ambizioni d ' ingrandimenti e perciò riguardasse come naturale nemica l ' Austria , e l ' altro , Ferdinando II , non avesse di coteste ambizioni , e non avversasse l ' Austria , pur geloso di governare senza ingerenze austriache né di altre potenze . Meno fanatico e più avveduto , egli diè amnistie ai condannati politici , richiamò esuli , si valse degli uomini del decennio napoleonico e della rivoluzione del '20 , fu indulgente verso coloro che cospirarono e tentarono insurrezioni e attentarono alla sua vita , non volle sapere d ' intrighi assolutistici internazionali , laddove Carlo Alberto favorì il carlismo e il miguelismo , e , in odio della monarchia di luglio , diè appoggio alla duchessa di Berry , e punì spietato e crudele i primi cospiratori della Giovine Italia , suoi sudditi . Ma l ' uno e l ' altro intrapresero riforme amministrative , curarono le finanze dello stato e la vita economica dei loro paesi , negoziarono trattati di commercio , costruirono ferrovie , con più estesi e più intensi effetti , correlativi alla situazione geografica e agli antecedenti storici , nel Piemonte che non nell ' Italia meridionale . Così l ' uno e l ' altro , indirettamente e inconsapevolmente , aiutavano e preparavano il progresso della libertà , come da parte loro quei gentiluomini e quella borghesia colta , che in Piemonte , in Toscana e altrove si occupavano di esperimenti agrari , di scuole ed asili d ' infanzia , di mutuo insegnamento , di provvidenze per il popolo . I congressi degli scienziati italiani , che si susseguirono regolarmente dopo quello di Pisa del '39 , e che i principi ( tranne il papa ) non vietarono e anche favorirono , concorrevano allo stesso effetto . Nello stato della Chiesa , dove ai moti del '31 era succeduto un lurido governo di cardinali legati che adoperavano assoldate bande di malfattori , tutto stava immobile a segno che , dopo circa un quindicennio , i liberali potevano , per mezzo del Farini , adottare a propria richiesta , nel Memorando di Rimini del '45 , il memoriale presentato dalle potenze , nel '31 , al cardinal Bernetti ; e , quanto a progressi economici , famoso è rimasto il detto del papà , Gregorio XVI , che le ferrovie e la trazione a vapore fossero opere di Satana : che era , del resto , un detto non privo , a suo modo , di acume e di logica coerenza . La Giovine Italia si sparse rapidamente , soprattutto nell ' Italia settentrionale e nella media , e si contavano a decine di migliaia i suoi adepti , e gli scritti del Mazzini , sfuggendo agli occhi delle polizie , circolavano e , sebbene non convertissero gli animi a quei concetti sociali e religiosi , e neppure v ' inserissero fortemente l ' idea politica repubblicana , li disponevano alla rivoluzione e li tempravano agli ardimenti e ai sacrifizi . Ma l ' auspicata insurrezione popolare e generale non scoppiò , e , dopo il disgraziato tentativo nel '34 di una spedizione in Savoia , anche i tentativi abortiti si fecero radi , come quello della Romagna nel '43 e l ' altro di Cosenza nel '44 , e , qualche mese dopo , lo sbarco in Calabria dei Bandiera ; quantunque il Mazzini da Londra , dove , allontanato dalla Svizzera , aveva preso dimora , non cessasse di pensarvi e ne studiasse di nuovi coi suoi emissari e corrispondenti , tra i quali il Fabrizi a Malta . A contrasto del Mazzini e dei suoi concetti politici e del suo metodo , e fuori delle sètte e cospirazioni , si formava e cresceva in Italia l ' altro partito , che allora grandeggiò , dei liberali moderati , i quali , diversamente dal Mazzini e dai suoi , erano , nei convincimenti religiosi , tutti o quasi tutti cattolici , e , per reminiscenze di storia medioevale , ebbero il nome di " neoguelfi " . Furono essi quei cattolici ­ liberali , ai quali ci siamo riferiti nel delineare la dialettica delle fedi politiche all ' inizio del secolo decimonono , e che bisogna accuratamente distinguere dagli altri dello stesso nome , che contemporaneamente si levarono e fecero parlar di sé in Francia , nel Belgio e altrove , i quali meriterebbero di esser chiamati piuttosto , a significare la loro genuina natura e vero carattere , clericali ­ liberali o clericali liberaleggianti . È tanto più necessario staccarli da costoro in quanto , non solo spesso sono stati messi insieme alla rinfusa , ma per tal confusione furono malamente giudicati da uomini come il Quinet , che accusò i Balbo , i Troya , i Rosmini , i Gioberti di lavorare a distruggere l ' ultimo rifugio dello spirito italiano , il pensiero , dando il colpo di grazia al loro popolo , e di esser seguaci dei De Maistre , dei De Bonald , dei Görres , dei Günther , e simili . Basta por mente , quanto a idee religiose , che il loro cattolicismo o era semplice ravvivamento dei motivi etici e spirituali del cristianesimo , o continuazione e riflesso del giansenismo , che così fortemente aveva operato sui regalisti e riformisti e rivoluzionari alla fine del secolo precedente , e il cui influsso era giunto anche al Mazzini ; e che essi si dimostrarono costantemente antigesuitici e che c ' erano tra loro di quelli che avrebbero volentieri tolto al papa ogni dominio temporale , restituendolo a un ufficio unicamente spirituale , e che tutti , dal più al meno , ebbero in mente una più o meno radicale " riforma della Chiesa " . La loro moderazione era senno politico , al quale appariva campata in aria l ' idea della Repubblica italiana , e quella stessa dell ' unità statale di tutta la nazione , fantastici gli appelli al fantastico popolo che dai campi e dalle officine si sarebbe levato a scacciare con armi improvvisate lo straniero e i despoti indigeni , poco conducenti le cospirazioni e dannoso il metodo del tutto o nulla ; onde pensavano ché si dovesse far fondamento sulle classi colte , e non disperare affatto dei re e degli altri principi , e preferire alle segrete la cospirazione all ' aria aperta , e chiedere via via quel che c ' era speranza di ottenere , riforme amministrative , rappresentanze d ' interessi , consulte , e , più in là , costituzioni politiche , e considerare la situazione internazionale e valersi delle occasioni che offriva o che avrebbe offerto per mandar via gli austriaci dall ' Italia e per comporre una federazione di stati italiani : ché in questi due fini supremi , indipendenza italiana e libertà politica , concordavano coi mazziniani e coi democratici e anticlericali , differendo da essi nell ' immagine del desiderato avvenire e nei mezzi da usare nel presente , e nell ' intonazione della polemica e della propaganda . Il De Sanctis osservò che i due partiti o " scuole " manifestavano tutta la loro diversità nella loro prosa : nei moderati o liberali , stile analitico , lingua prossima alla parlata , popolarità , piano discorrere , ragionata persuasione , uso dell ' ironia ; nei mazziniani e democratici , stile sintetico , lingua aulica , modi solenni e talvolta retorici , l ' invettiva , il sarcasmo : gli uni avevano innanzi un popolo reale da educare , gli altri un popolo immaginario da eccitare . Ma , nella realtà , l ' un partito non abbatteva né diradicava l ' altro , e piuttosto ne compieva le manchevolezze : il che apparve nel corso degli avvenimenti , e si vedeva per intanto nel trapasso di taluni dei loro uomini dall ' uno all ' altro , nei bisogni che gli uni provavano talvolta di maggiore ardimenti e gli altri di maggiore moderazione ( più conservatore il Balbo , tendente a democrazia il Gioberti , pronto a rompere gl ' indugi il D ' Azeglio e a richiedere indipendenza e libertà insieme ) ; e , infine , nelle cooperazioni a cui si trovavano indotti ; senza dire che lo stesso Mazzini , sia pure per brevi momenti , non ripugnò a cedere il passo a Carlo Alberto , e forse finanche a Pio IX , e alla monarchia che sciogliesse il voto nazionale . Tutti erano tratti praticamente , quali che fossero le loro illusioni , a quel che era pratico e attuabile ; e , quanto all ' inattuabile , l ' idea mazziniana della Repubblica italiana contrastava alle condizioni di fatto , che sono mutevoli , ma quella giobertiana del papa nazionalistico e liberale era contradittoria nella logica , che non muta . Nondimeno , anche questa idea giobertiana , che aveva dell ' ambiguo nell ' alquanto ambiguo autore , odiatore dei gesuiti ma non alieno dal loro fare tortuoso e dai loro infingimenti , e , in ogni caso , confuso o perplesso nei suoi concetti e trasmutabile in molte guise , produsse effetti benefici ; e , se i chiaroveggenti ne scorgevano la fallacia , per molti cattolici , per molti giovani preti e anche per alcuni personaggi dell ' alto clero , quel mito papale fu il varco aperto all ' intenso loro desiderio di risorgimento nazionale , di progresso civile e di rinnovata vita religiosa . La scuola moderata del cattolicismo liberale produsse allora quasi tutti i libri di filosofia , di storia , di romanzi , di versi , che coltivarono questi desideri negli italiani : dai trattati del Rosmini e del Gioberti , dalle storie del Troya e del Balbo , del Capponi e del Tosti , al romanzo e alle tragedie del Manzoni , che era stato il precursore , agli Ettore Fieramosca e Niccolò dei Lapi del D ' Azeglio , alle satire del Giusti ; ma , per l ' unità di intenti fondamentali nelle due opposte scuole , furono altresì letti quelli meno sostanziosi dei cosiddetti " ghibellini " , come le tragedie antipapali e antistraniere del Niccolini , o meno educativi , come i romanzi convulsi del byroniano Guerrazzi , e se ne assimilò quel che di buono e di vero se ne poteva assimilare . Anche alla scuola moderata si deve il più realistico avviamento dato alle discussioni politiche , nelle Speranze d ' Italia del Balbo , nei Casi di Romagna del D ' Azeglio , e nei libri del Durando , del Galeotti e di altri ; e nel suo seno si ebbe qualche primo accenno di un orientamento della politica nazionale verso il Piemonte . Fuori della scuola cattolico ­ liberale , nel puro pensiero filosofico e critico moderno , che in quella si trovava commisto e conciliato alquanto estrinsecamente con la religione tradizionale , pochi ingegni , e di giovani , cominciavano a muoversi ; e altresì fuori di essa , nel pensiero liberale e laico , uno , che era anche lui un giovane , si veniva formando , Camillo di Cavour , che ricevé forte la scossa della rivoluzione di luglio , e non seguì gli ideali del Mazzini e accettò la politica media o temperata . Il Cavour scriveva a quel tempo : " Non vi è uomo grande che non sia liberale : il grado dell ' amore della libertà è in ciascun uomo proporzionato all ' educazione morale a cui è giunto ; e scriveva ancora , nel suo Diario : " Nous autres qui n ' avons pas de foi religieuse , il faut que notre tendresse s ' épuise au profit de l ' humanité " . E a lui sarebbe toccato di svolgere in forma concreta e attuare gran parte di quanto la scuola moderata aveva desiderato e voluto e preparato , anche nei rapporti religiosi , con la libera chiesa nello stato libero e con la proclamazione della Roma , che era del papa , a capitale del regno d ' Italia . L ' altro popolo , che , al pari dell ' italiano , doveva tutto insieme risolvere il problema della libertà e quello , se non dell ' indipendenza , dell ' unità nazionale , il tedesco , non solo non ebbe questa fortuna che i suoi vari partiti , sotto diverse apparenze e con diversa accentuazione , andassero verso un unico fine , ma continuò nel dualismo , onde non gli riuscì di unificare i due problemi : la forza unificatrice di carattere liberale era sempre in esso alquanto scarsa e intermittente . I tedeschi ( osservava in quel tempo il Balzac , dando forma scherzosa a un comune convincimento europeo ) , " s ' ils ne savent pas jouer des grands instruments de la Liberté , savent jouer naturellement de tous les instruments de musique " ( Une fille d ' Ève , 1839 ) . La " Giovine Germania " , che , precorsa per certi aspetti dal Börne e dallo Heine , richiamò l ' attenzione nei primi anni dopo il '30 , non ebbe se non il nome simile a quello dell ' associazione mazziniana , e fu di mediocri letterati , scrittori di romanzi e di cose varie , che gridarono contro la separazione di letteratura e politica , e professarono una letteratura di tendenza , ma erano privi di concetti e di vera passione politica , e , messi talvolta alla prova della vita e dell ' azione , fecero meschina figura . I letterati tedeschi , che per transitori riscaldamenti abbracciavano le idealità della libertà e del progresso , facilmente ridiventavano il contrario , come il Menzel che , nel suo periodo di riscaldamento , tra i primi istruì processo contro il Goethe per il suo apoliticismo ( ed è strano che proprio sopra un gran poeta e un genio della contemplazione si volesse far pesare una taccia che era , se mai , della cultura tedesca in generale ) , e poi si cangiò in nazionalista tedeschissimo e antifrancese , monarchico e assolutista , avversario dei liberali . In un paese di dotti , ammirevole per la copia e il valore dei suoi insegnanti e pedagogisti , non c ' erano scrittori che indirizzassero quel popolo nei grandi problemi della vita nazionale , come pur ce n ' erano in Italia . Del resto , anche la poderosa ala del pensiero speculativo si veniva allora ripiegando , e agli ingegni originali e ai creatori succedevano colà gli epigoni , e fioriva quasi soltanto la critica storica , in ogni parte della storia e specialmente in quella del cristianesimo , che metteva a frutto alcuni concetti dell ' anteriore filosofia . E se i francesi avevano saputo prendere tanto vital nutrimento dalla filosofia e storiografia e poesia germaniche , niente o assai poco i tedeschi appresero di sostanziale dal popolo loro vicino , assai più innanzi di loro in quel che erano i bisogni morali e l ' esperienza politica dell ' età moderna . I francesi avevano di molto rettificato , mercé gli studi storici , l ' astrattezza dei loro ideali settecenteschi di libertà , eguaglianza e fratellanza ; ma i tedeschi , fuggendo e non correggendo quell ' astrattezza , si versavano in una sorta di misticismo del passato , in un ' adorazione dell ' irrazionale che dal passato promana sempre che venga disgiunto dal vivo presente , in una delle varie forme , che si sono descritte , del malsano romanticismo , il quale aveva in essi maggior potere delle chiare idee , e presto le sopraffaceva e le travolgeva , impedendo che acquistassero forza nel sentire generale . Liberali erano sempre alcuni studiosi e professori , sette dei quali , il Dahlmann , i due Grimm , il Gervinus , il Weber , l ' Albrecht e l ' Ewald , seppero lasciarsi destituire per aver protestato , nel '37 , contro il re di Annover , che annullò la costituzione concessa dal suo predecessore ; e tra essi il Gervinus , coi suoi libri di storia , divenne il principale rappresentante dottrinale di quel partito . I parlamenti dei minori e dei piccoli stati costituzionali , sorpassata la bufera delle repressioni , procurarono di ripigliare una certa efficienza ; e continuava a segnalarsi il parlamento del Baden , che risentiva della vicinanza della Francia e della Svizzera . In qualcuna delle provincie prussiane , ossia , oltre che nelle terre renane ( dove dal '42 al '43 si pubblicò , critica e mordace , la " Rheinische Zeitung " , presto soppressa ) , nella Prussia orientale e nella Slesia , si udirono di tanto in tanto ragionate richieste di partecipazione del popolo al governo , non potendo soddisfare all ' uopo le otto assemblee , una per provincia , e meramente consultive , che erano state stabilite nel '23 . I bisogni delle istituzioni conformi ai tempi , sebbene non trovassero la loro via di manifestazione e di attuazione , covavano di certo in Germania come altrove , perché nascevano dalle cose stesse . Ma il re Federico Guglielmo IV , la cui ascesa al trono fu sperata e salutata principio di età nuova , era , come abbiamo detto , e come dagli stessi contemporanei venne notato con meraviglia , l ' impersonamento del romanticismo politico medioevalizzante . Alla sua romantica immaginazione la monarchia amministrativa . e fridericiana non parlava , perché troppo vi avvertiva il freddo intellettualismo e razionalismo settecentesco ; ma neppure le gradivano i moderni parlamenti , che già un altro romantico sul trono , e verseggiatore per giunta , Luigi I di Baviera , in un suo carme aveva fastiditi come sommamente prosaici . Egli volgeva in mente un parlamento bensì , ma di qualità medioevale , formato dalle rappresentanze degli stati , e col relativo cerimoniale e il relativo andamento ; e indugiava in questa sua diletta immaginazione senza raccogliere il coraggio o senza trovare il modo di recarla in atto , e tentennava nel suo contegno verso i liberali , dapprima largendo amnistie e mitigando la censura della stampa , e poi facendo processare o costringendo a esulare quelli che sostenevano proposte che contrariavano il suo sentimento . In queste condizioni , l ' altro problema , l ' unità tedesca , non potendosi risolvere mercé un paese reso politicamente omogeneo e con la volontà nazionale espressa dalle sue assemblee , non aveva altra via che quella della conquista e dell ' assimilazione da parte di uno dei singoli stati ; e poiché , dei due più forti , l ' Austria rappresentava l ' opposto del principio di nazionalità , non rimaneva se non guardare alla Prussia , e alla ripresa che essa avrebbe fatta per questa parte della tradizione del suo Federico II . Ma cotesta tradizione era antiromantica al pari di quella dello stato burocratico , e il re se ne ritraeva con un brivido d ' orrore , perché egli riveriva nell ' Austria il segno del Sacro Romano Impero e la rivedeva a capo di uno stato cristiano ­ gerrnanico , nel quale il re di Prussia avrebbe preso il posto e la figura di grande e primo vassallo , insigne per fedeltà e prodezza ; e in siffatta disposizione di spirito egli , protestante , risentiva altrettanta tenerezza e riverenza verso la Chiesa cattolica , ombra , al pari dell ' Austria , della smarrita unità medioevale europea , e s ' incontrava con le consimili fantasie che erano fiorite nella Germania meridionale o " alemanna " . Quanto incerte e inerti le idee politiche circa l ' unità nazionale , altrettanto facile a prorompere era , pei ricordi del 1813 , il sentimento d ' indipendenza ossia l ' odio contro la Francia , che un tempo l ' aveva conculcata , che possedeva ancora antiche terre dell ' Impero e che sembrava agognare alla riva sinistra del Reno ; e quest ' odio esplose in modo formidabile nel '40 , pei sospetti destati dalla politica del Thiers , e si espresse in canti che furono i soli canti politici veramente popolari in Germania , la " marsigliese " di un popolo che non ebbe mai l ' altra , la genuina , contro i tiranni e per le genti oppresse . E poiché dominazione straniera in Germania non sussisteva , quel sentimento d ' indipendenza , solo in piccola parte giustificato come difesa contro possibili minacce , sarebbe stato a vuoto se non avesse contenuto un motivo non propriamente patriottico ma nazionalistico e imperialistico , comprovato non solo dall ' immagine idealizzata del Sacro Romano Impero della nazione germanica , ma anche dal fatto che quei patrioti tedeschi non pensavano ai diritti d ' indipendenza degli altri popoli , e , nei loro disegni , includevano , con l ' Austria , la continuazione del suo dominio sulle terre italiane e sulle altre delle altre nazionalità comprese in quello stato : di che si rividero le intenzioni finanche nel '48 , e nel parlamento di Francoforte . In effetto , gli Ottoni ( alte memorie ! ) avevano tentato la discesa fin nell ' Italia meridionale , e gli Svevi avevano posseduta questa insieme con la Sicilia . Liberali d ' ispirazione , sebbene non del tutto scevri di germi imperialistici , erano i moti d ' indipendenza che si cominciavano a disegnare in altri popoli ; e tutti , in Ungheria , in Boemia , nella Croazia , nella Serbia , ebbero il loro sintomo iniziale nello studio di rimettere in onore le lingue nazionali , di elaborarle letterariamente , di rivendicarle all ' uso ufficiale , e , in genere , nel culto del costume e della storia patria : al qual proposito , poiché si è già rammentato il Mazzini , che prontamente colse le nascenti aspirazioni di questi popoli e se ne fece banditore , sarà da ricordare altresì che , con lo stesso sentimento , un italiano di Dalmazia , il Tommaseo , intorno al '40 , raccoglieva e traduceva i canti popolari dell ' Illiria . Fuori dell ' impero austriaco , tra le popolazioni soggette alla sovranità turca , la Serbia si procurava una forma di autonomia mercé gli abili maneggi degli Obrenovi ? , il piccolo Montenegro godeva di fatto una sua autonomia col proprio principe , e la venivano acquistando man mano la Moldavia e la Valacchia , protette dalla Russia e ammodernate dalla cultura occidentale e particolarmente dalla francese . La Polonia era schiacciata dalle tre potenze assolutistiche e rappresentata quasi soltanto dai numerosi suoi profughi ; la Russia non si sottraeva alla forza dell ' idealità nazionale , la quale , priva in lei del suo significato liberale , si era modellata sul pangermanismo dei romantici medioevalisti tedeschi e di altrettali politici o utopistici reazionari , facendosi panslavismo e imperialismo . Anche l ' Europa occidentale assisteva a uno sforzo doloroso d ' indipendenza proprio nel seno del più libero dei suoi stati , nella Gran Bretagna , in quella Irlanda che divisioni religiose , insurrezioni e conquiste avevano messa in una condizione patologica , di assai difficile cura , nonostante le parole infocate del suo O ' Connell e le iniziali riforme proposte dal Peel ma respinte dalla Camera dei Signori , e che nel '45 , devastata dalla fame , perdeva un quarto della sua popolazione e non trovava altro sollievo che nello spopolamento del paese con l ' emigrazione dei suoi figli verso le terre americane . L ' Inghilterra non poteva vivere né con essa , in una tranquilla e prosperante unione , né senz ' essa , per il pericolo che le avrebbe portato il distacco di quell ' isola che la natura le aveva posta a lato . Dovunque il movimento era schiettamente nazionale , non tardava ad accompagnarvisi e a informarlo quello per le costituzioni liberali ; e nella Boemia , la dieta del '40 cominciò a insistere perché le fosse riconosciuto il voto delle imposte ; e in Ungheria , nel '32 , il Kossuth si dava a richiedere non solo riforme economiche ma politiche nell ' antica costituzione , per iscuotere la preponderanza dei magnati e far largo alla piccola nobiltà , e la Grecia , dopo un sollevamento in Atene , nel '43 ebbe dal re Ottone una costituzione con camera e senato . Nell ' Austria , dove il moto delle riforme era stato arrestato alla fine del secolo precedente coi Giuseppi e i Leopoldi , gli esempi della Germania meridionale , e quel che dei libri e giornali dei paesi occidentali penetrava nonostante le proibizioni , svegliavano un qualche spirito di critica e desideri di novità . Su questi e altrettali indizi , che dimostravano l ' estensione , più o meno sciolta e rapida , del pensiero liberale , non è qui il caso d ' indugiare ; come , per diversa ragione , bisognerà sottintendere tutta l ' azione che l ' Europa , e in primo luogo l ' Europa liberale , allora esercitò e che venne sempre più crescendo , coi colonizzamenti e con le conquiste dei paesi storicamente passivi ; e perciò l ' opera dell ' Inghilterra nell ' India , dove , sostituendosi man mano alla Compagnia , tolse costumanze barbariche e abolì la schiavitù ; e il nuovo impero , guidato da nuovi principii , che la stessa Inghilterra si venne formando in luogo di quello che aveva perduto nel settecento ; e l ' inizio , con la conquista e l ' ordinamento dell ' Algeria , dell ' impero coloniale francese ; e quel che accadde in Egitto con Mohamed Alì , e via discorrendo . Tutto questo fermento , che c ' era nel mondo , d ' idee , di sforzi , di tentativi , di aspettazioni generò nel 1846 , tra la commozione universale , una creatura nella quale si esprimeva paradossalmente la necessità ineluttabile e la virtù dell ' idea liberale , capace di attrarre a sé e piegare ai propri fini uomini e istituzioni che avrebbero dovuto unicamente intendere ad abbatterla : generò un papa liberale , Pio IX . Un impossibile , nella logica e nella realtà ; e che a ragione il principe di Metternich diceva essere la sola cosa alla quale egli , nella sua antiveggenza e nei suoi calcoli , non aveva mai pensato ; e che , in effetto , fu reale solo in quanto l ' impeto di quel moto ideale gli prestò la sua anima e gli fece compiere gesti e atti come a un trasognato e trascinato e travolto , ma che , sostanzialmente , era una proiezione del sentimento , una fantasia attuata in una rappresentazione teatrale a cui diè la scena Roma , l ' Italia e il mondo , e i popoli fornirono le masse corali . Ci fu chi già allora vide in barlume quel che accadeva , e fu allora composto uno stornello , che diceva : Pio nono non è un uomo , e non è quello che trincia l ' aria assiso in faldistoro : Pio nono è figlio del nostro cervello , un idolo del cuore , un sogno d ' oro ; Pio nono è una bandiera , un ritornello , un nome buono da cantarsi in coro ... E il Gioberti si compiacque di avere , col suo " quadro ideale del pontificato cristiano " , dato l ' avviata all ' autosuggestione del vescovo Mastai ( il quale , nei suoi momenti di smarrimento , si protestava nient ' altro che un " povero curato " ) , e alla più forte suggestione collettiva ; e certamente il Primato d ' Italia fu il libro galeotto , ma non avrebbe operato la seduzione se non fosse stato preceduto da tutto il lavorio dei cattolici liberali , e specialmente dall ' epopea liberale ­ nazionale ­ papale che essi tesserono sulla Lega Lombarda e la battaglia di Legnano . Per intanto , la forza rivoluzionaria , che si sprigionò attraverso quel simbolo poetico , fu grandissima , in Italia e nel mondo : i liberali , di qualsiasi confessione religiosa o fuori di ogni confessione religiosa , acclamandolo , videro cadere obiezioni alle loro richieste , ostacoli all ' opera loro ; una gran parte del clero aperse le braccia a quelli che fin allora era stato in obbligo di considerare nemici suoi e della religione ; ai regimi assoluti vennero meno gli aiuti che ricevevano dall ' alleanza con la Chiesa . Amnistie , abolizioni o addolcimenti di censura della stampa , domande e promesse di consulte , domande e istituzioni della guardia civica o nazionale , si susseguirono e si intrecciarono , tra il '46 e il '47 , in Roma , in Toscana , nel Piemonte , e già si passava ad espresse richieste di carte costituzionali e di parlamenti ; e in Napoli , dove il Settembrini dava fuori la sua Protesta , i liberali rialzavano il capo e il governo doveva procedere a precauzioni d ' imprigionamenti , mentre in Reggio e in Messina s ' insorgeva , e nel Lombardo ­ Veneto le congregazioni uscivano dalla consueta docilità , le popolazioni cantavano inni a Pio IX e si fregiavano dei suoi nastri , per protesta contro l ' Austria non si fumava , e le soldatesche austriache ricorrevano alle consuete brutalità . Il congresso degli scienziati , tenuto a Genova nel settembre del '46 , aveva inneggiato a re Carlo Alberto e alla libertà , all ' indipendenza e al risorgimento d ' Italia ; l ' anno dopo , si studiava una lega commerciale degli Stati romani , della Toscana e del Piemonte ; ogni incidente , i funerali del Gonfalonieri o un arcivescovo italiano che in Milano succedeva a quello austriaco , dava occasione di dimostrare i sentimenti che tumultuavano negli animi . L ' occupazione che l ' Austria , diventata nervosa , fece di Ferrara nell ' agosto del '47 , eccitò un ' immediata reazione , e diè luogo all ' offerta di Carlo Alberto in difesa del diritto del papa . Il Garibaldi , un mazziniano esule del '33 , delle cui gesta nell ' America meridionale era pervenuta l ' eco , vagheggiava di farsi guerriero del papa liberale , e si disponeva a tornare in Italia ; e tornavano altri ufficiali che , profughi per le passate rivoluzioni e cospirazioni , avevano combattuto , non potendo pel proprio , per altri popoli . Il Cobden , con gli allori della vittoria riportata per la libertà dei commerci , percorreva l ' Italia , festeggiato . Il Palmerston , fattosi promotore di libertà contro l ' assolutismo , mandava i suoi agenti alle varie capitali d ' Italia per consigliare e incoraggiare i principi a riforme e costituzioni . Il fremito si propagava negli altri paesi , per quell ' esempio italiano o per i medesimi motori che avevano generato quell ' esempio italiano . In Isvizzera giungeva alla crisi il dissidio e conflitto coi sette cantoni , ligi all ' assolutismo , ai clericali e ai gesuiti e che si erano scissi nel '45 dalla confederazione stringendo il Sonderbund , la cui resistenza , nella seconda metà del '47 , fu rotta con le armi , ristabilendosi l ' unità della confederazione e scacciandosi dalla Svizzera i gesuiti . In Germania , il Metternich , fiutando l ' aria , si accorgeva che non era il momento di commettere imprudenze , e , d ' accordo con la Prussia , frenava le velleità del nuovo elettore dell ' Assia , che si disponeva a cangiare la costituzione concessa dal padre . Nel Baden saliva al governo un gabinetto liberale e si aveva un primo caso colà di partiti di opposizione democratici e radicali . Il re di Prussia si determinava , intanto , a convocare , nel febbraio del '47 , il parlamento delle diete riunite , che , secondo la legge istitutiva del '23 , doveva decidere su operazioni di prestiti da contrarre dallo stato ; e , nel discorso di apertura , egli confermava che giammai avrebbe consentito a frapporre tra i suoi sudditi e Dio ( ossia il sovrano investito da Dio ) una carta che governasse con le sue formalità e occupasse il luogo dell ' antico lealismo . Senonché quelle diete riunite , che avevano legalmente solo il diritto di petizione negli affari interni e il voto deliberativo sui disegni di legge che al re piacesse sottoporre a loro , iniziarono un ' opposizione , condotta principalmente dai rappresentanti delle provincie renane e di quelle orientali della Prussia , per ottenere l ' adempimento della costituzione promessa nel '15 e le regolari sessioni dell ' assemblea . Contemporaneamente , la questione successoria dello Schleswig ­ Holstein , che minacciava alla patria tedesca la perdita di un territorio tedesco , faceva ribollire i sentimenti nazionali e rendeva più acuto il problema dell ' unità . Così si andava compiendo , dopo il primo grande rivolgimento della storia moderna , che fu il superamento della teocrazia medioevale mercé la lotta dell ' Impero con la Chiesa e la formazione dei grandi stati e il Rinascimento , il secondo di pari grandezza , che era cominciato a mezzo il seicento in Inghilterra ed era diventato europeo con la Rivoluzione francese , la sostituzione dei regimi liberi ai monarcati assoluti , nel qual processo era stato anche sorpassato il primo e semplicistico ideale di quei regimi , che era astrattamente democratico o giacobino . Gli uomini dei vecchi ideali , teocratici della supremazia della Chiesa o dell ' accordo dello Stato con la Chiesa , fautori dell ' assolutismo regio o patrizio , antichi giacobini e terroristi , si tirarono in disparte per intransigenza di fede , per sentimento di dignità , per disdegno e dispetto , ripetendo a sé stessi che la causa vincitrice era piaciuta agli Dei ma la vinta a Catone ; o si adattarono all ' accaduto , cioè parteciparono ai regimi liberi per raccoglierne quel che di meno peggio potevano loro offrire , chiudendo in cuor loro la speranza e l ' attesa del meglio e dell ' ottimo , che sarebbe ritornato , e intanto animavano le ali estreme dei partiti liberali o , praticando quel meno peggio e riflettendovi sopra , si facevano a poco a poco un nuovo amnio e una nuova mente , e si educavano e si mutavano in ischietti liberali . Questa triplice vicenda ( che , naturalmente , non escludeva il passaggio dei singoli individui dall ' una all ' altra delle tre situazioni descritte ) fu anche dei clericali , dei quali una parte , che non si ritrasse a pregare e a imprecare , fece finta di accettare la nuova condizione politica , tenendola provvisoria e da disfare con l ' arma stessa della libertà , e un ' altra finì con l ' accettarla lealmente e sinceramente come buona e sana . La quale ultima cosa non poteva accadere senza una sorta di segreta e quasi inconsapevole riforma in senso razionalistico e idealistico , relegati i dommi in un angolo dell ' anima , rispettati per attaccamento al proprio passato , ma resi sempre più inattivi e , in realtà , sostituiti da un diverso sistema di pensiero , che era quello veramente efficace e operoso . La Riforma , nei paesi nei quali non aveva avuto luogo nel cinquecento , si attuava per questa via , saltando o abbreviando gli stadi altra volta più o meno lentamente percorsi ; e anche in Italia questo processo appariva , più o meno ardito , più o meno rilevato , nel Manzoni , nel Rosmini , nel Gioberti , nel Lambruschini , nel Ricasoli , e in altri . Ma c ' era pur sempre la Chiesa di Roma , salda in quei dommi , che interveniva a rammentare a tutti che il nemico del cattolicismo era stato un tempo il catarismo e l ' evangelismo ed era adesso il liberalismo : come accadde con la enciclica Mirari vos del '32 , contro il Lamennais , la quale condannò espressamente la libertà di coscienza , di culto , di stampa , la separazione dello Stato dalla Chiesa e tutti i congiunti deliramenta , e mise in grande impaccio i cattolici dei paesi liberali , i francesi , gli irlandesi e , più di tutti , quelli del Belgio , che solo mercé l ' unione coi liberali avevano potuto scuotere la dipendenza dalla protestante Olanda , e con tal patto avevano accettato la costituzione liberale , e di questa si valevano e la sostenevano . Questa unione aveva carattere di necessità nazionale ; e , d ' altra parte , evidenti erano i vantaggi che gli amici cattolici del Lamennais , che non lo seguirono nel suo distacco dalla Chiesa , i Montalembert e i Lacordaire e gli altri , ricavavano o avrebbero ricavato dal negoziare il loro appoggio ai ministeri liberali , che era di salvare alcuni istituti ecclesiastici e soprattutto gli istituti di educazione , e dell ' usare a tutela degli interessi ecclesiastici la libertà di stampa , secondo che il Lamennais ne aveva dato esempio con l ' " Avenir " , imitato dal Montalembert e , con violenza e virulenza , dal Veuillot . E i cattolici ossequenti alla Chiesa , e la Chiesa irremissibile contro il liberalismo , politici gli uni e l ' altra , dettero soddisfazione ai diritti della coscienza e a quelli dell ' autorità con l ' abituale espediente della casistica e degli accomodamenti , distinguendo tra " intolleranza dommatica " , da tener fermissima , e " tolleranza civile " , da consentire , e tra il " principio della libertà " , che la Chiesa e ogni buon cattolico deve riprovare e aborrire , e le " libertà pratiche e limitate " che le costituzioni stabiliscono , e che si possono approvare . Erano sofismi in logica e offese alla coscienza morale in etica , e uno spirito sincero che legga certi discorsi tenuti allora da monsignor Dupanloup o i Cas de conscience del vescovo Parisis , non può trattenere un moto di ripugnanza , e , nondimeno , erano politica . Anche si videro allora i primi segni dell ' accostamento ( che il Cavour giudicava inevitabile ) dell ' ultramontanismo al socialismo , nei cattolici democratico ­ sociali , come l ' Ozanam , e nel Buchez , il quale dal sansimonismo era passato al cattolicismo ; e questo nel tempo stesso in cui nella chiesa anglicana il Kingsley foggiava il motto di " socialismo cristiano " . Come nel clericalismo liberaleggiante , anche qui si combinavano concezioni sostanzialmente opposte , ricoprendo dapprima l ' eterogeneità con coloriture medioevali di restaurate gilde e corporazioni , e passando poi francamente a disegni meno anacronistici . Il " partito popolare " , che si formò in Italia ai giorni nostri , e gli altri col medesimo o con diverso nome simili in altri paesi , prendono la loro lontana origine dall ' effetto che ebbero sui clericali la rivoluzione di luglio , la disfatta dell ' assolutismo e il sorgere dei nuovi contrasti sociali : ché , in quegli anni , si posero veramente tutti i termini capitali della lotta politica ancor oggi in atto . Il comunismo , che allora per la prima volta occupò gli animi e le immaginazioni , e li scosse e sconvolse , antiveduto trionfatore nel prossimo avvenire , salutato con luce di gioia , respinto con orrore , formò , altresì allora , il suo sistema e i suoi metodi , e pensò tutto il suo pensiero , cosicché niente di essenziale vi fu di poi mutato o aggiunto . La materia per esso era data dalla rivoluzione accaduta e in corso nelle industrie e nei commerci mercé l ' uso delle macchine e i mezzi rapidi di trasporto , la quale , imprimendo al processo produttivo un ritmo incalzante , sconvolgeva gli assetti delle classi economiche , addensava nelle città grandi masse di operai , premeva sui salari mercé i disoccupati , adoperava a vil prezzo e per lunghe giornate il lavoro delle donne e dei fanciulli , arricchiva di subiti e grossi guadagni gl ' imprenditori e i capitalisti e , in correlazione , i proprietari di terre , dava origine alla strapotenza dei finanzieri e banchieri ( che i Rothschild , di fama mondiale , rappresentavano ) , e , con ciò , sfrenava una gara di concorrenza con vicende di crisi e fallimenti e miserie : oltre i tumulti e le rivolte operaie che non di rado insorgevano , e i pericoli che ne venivano all ' ordine sociale . Questi fatti e queste condizioni non producevano , come piace mitologizzare , di per sé il comunismo o altro sistema politico , deterministicamente , quasi ripercussione immediata delle sofferenze degli operai , ma proponevano agli uomini di pensiero ( e questi e non gli operai furono gli autori del comunismo come di ogni altro sistema politico ) problemi economici e morali , di migliore ordinamento nella produzione , e di giustizia e umanità e civiltà , e di sollecitazione e di educazione di nuove classi sociali al sentire e al volere politico : sostanzialmente , senza dubbio , i medesimi di cui s ' intesse in perpetuo la vita delle società umane e su cui corre la loro storia , ma che , per le condizioni a cui si riferivano , si presentavano con nuova prospettiva e nuova fisionomia . Risolverli era il compito politico del presente , ma risolverli in relazione al presente , alle forze intellettive ed etiche in atto , alle vie che si offrivano o che era dato aprire , e perciò con la consapevolezza che , per l ' ulteriore cangiamento delle cose e per l ' effetto stesso di quelle soluzioni , essi si sarebbero di volta in volta ripresentati in altri modi e con altre possibilità pratiche ; giacché pretendere di risolverli tutti radicalmente e per sempre sarebbe valso pretender di dar fondo alla vita umana e termine alla storia . Senonché , se non ci fosse questa pretesa , se essa non risorgesse sempre negli animi , non si avrebbe quel che si chiama " utopia " , che è appunto l ' idea di siffatta risoluzione integrale e definitiva , e la dilatazione dei problemi particolari e circostanziati , che soli sono effettivi e solubili , a un insussistente problema totale , che si chiamerà , per esempio , la " questione sociale " , una questione " qui n ' existe pas " , com ' ebbe a esclamare una volta un uomo politico francese , e aveva ragione , e più facilmente gli si sarebbe riconosciuta questa ragione se si fosse tradotta la formola di " questione sociale " nell ' altra , e sinonimica , di " questione storica " , o " questione della storia umana " : che è chiaramente una questione che non esiste . Ed utopisti furono quelli che , colpiti allora dall ' accrescimento di produzione e di benessere che , in condizioni date , era venuto dall ' abolizione dei vincoli nell ' industria e nei commerci , e in particolare e di recente dagli effetti della grande e vittoriosa battaglia combattuta in Inghilterra contro il dazio sul grano , si dettero a credere che la questione sociale o la " questione della storia " sarebbe stata bella e risoluta con l ' innalzare gli espedienti economici liberistici a principii assoluti , a legge dell ' umana convivenza , ripromettendosi da ciò la pacificazione di tutti i contrasti , l ' appianamento di tutte le difficoltà , la felicità umana ; il che non si poteva pensare se non ponendo in ultima analisi , la legge della storia di là della storia , come si osserva infatti nel più popolare di cotesti propugnatori e utopisti del liberismo , nel Bastiat , il quale aveva un fondo religioso tra di fede nella natura , conforme alla filosofia del settecento , e di fede in un Dio provvidente . Diversi ed opposti utopisti , in quanto disegnavano a lor volta un assetto definitivo della società e della vita umana , e un governo soprastorico , erano i comunisti , che cangiavano in assoluta la relativa e particolare e circostanziata negazione che si può fare della libera concorrenza , e in assoluta l ' affermazione , altresì relativa , della bontà dell ' intervento autoritario a regolare la produzione , e alla concorrenza pensavano di sostituire , alcuni un ordinamento che consegua il fine dell ' armonia non col mezzo del contrasto e della gara , ma della spontaneità e della dilettazione , e altri , una sapienza dei sapienti che regoli scientificamente il tutto . Nobili che fossero i sentimenti e le intenzioni che movevano i Saint ­ Simon , i Fourier , gli Owen , nelle concezioni loro difettava la coscienza della vita umana nella sua interezza spirituale e morale ; e , infatti , l ' Owen si atteneva a presupposti materialistici , e il Fourier aborriva la " morale " e il " dovere " , non volendo saper d ' altro che di " passione " e di " attrazione " , senza travagli , senza lotte , senza dialettica ; e tutti , ma segnatamente il Saint ­ Simon e la sua scuola , si misero contro la libertà , che è ( diceva il Saint ­ Simon ) " un ' idea vaga e metaforica " , che impaccia " l ' azione della massa sugl ' individui " , e designa un " ordine di sentimenti " e non già una " classe d ' interessi " , ed è buona , tutt ' al più , come mezzo di lotta contro il vecchio sistema teologico , ma nociva nella vera società , interamente scientifica e razionale , nella quale l ' individuo dev ' essere " legato e dipendente dal complesso " , e non può concepirsi per lui né libertà politica né libertà di coscienza , allo stesso modo che non sussiste libertà in chimica , fisica e astronomia . La libertà , ( ripeteva Luigi Blanc ) è una " parola " , è un ' " esca per gli ingenui " , non essendovi altra vera libertà che quella che si ottiene nello Stato con l ' " organizzazione del lavoro " . I sansimoniani erano perciò ammiratori del cattolicesimo , ponendo anch ' essi , a capo della loro ideata società , una sorta di papato , sebbene di carattere scientifico ; e l ' Enfantin assai riveriva l ' Austria , che " sola aveva resistito ai dommi imperfetti della libertà e dell ' eguaglianza , e che sola rappresentava l ' ordine , e aveva un ufficio sacerdotale " : sicché , non dissimili da una certa genia di clericali , quando la rivoluzione di luglio ebbe fatto trionfare il liberalismo , i sansimoniani si proposero di richiedere e sollecitare tutte le libertà , di associazione , di stampa , d ' insegnamento , di culto , non per amor della libertà , ma per giungere , attraverso i mezzi offerti da questa , al suo contrario . E nemmeno alla scienza e all ' arte concedevano libertà , ancelle o impiegate quali le volevano del loro governo , composto di nuovi sacerdoti , di scienziati e d ' industriali . Non è meraviglia che , con siffatto concetto dell ' anima umana , tendessero a dar la prevalenza al godimento e predicassero il domma della " rigenerazione della carne " , che fu quel che soprattutto piacque del sansimonismo a Enrico Heine e ai letterati della " Giovine Germania " ; e neppure è meraviglia che il meglio che il sansimonismo ideò e precorse e produsse fossero istituzioni e opere economiche , come le società per azioni , le banche di sconto , le reti ferroviarie , e che , dopo che i suoi adepti ebbero rappresentato una bizzarra commedia religiosa , nella quale non mancò accanto al " Padre " la " Madre " , cioè la donna , e furono cascati nel ridicolo e si furono disciolti come scuola , i superstiti sansimoniani , e il loro capo , l ' Enfantin , proveniente , come molti tra essi , dagli studi politecnici , si dessero agli affari e alle speculazioni , a lavori d ' ingegneria come il disegnato taglio dell ' istmo di Suez , e , indifferenti alle cose politiche , si accomodassero assai bene col Bonaparte del secondo Impero , mentre il loro filosofo , Augusto Comte , giustificava il colpo di stato e quel che ne seguì , meditando la sua " politica positiva " . Quanto diversi da Giuseppe Mazzini , che aveva accolto dal sansimonismo quel che di deteriore introdusse nel suo sistema , l ' avversione alla concorrenza , l ' associazione , la religione dell ' avvenire , e simili ; eppure instancabilmente si travagliò per la libertà , sostenendo ogni sorta di fatiche e di stenti , sfidando ogni sorta di pericoli , e dalla polizia bonapartistica , e dalle altre tutte europee , fu perseguitato senza tregua e attorniato come fiera in cacciai ! E il Mazzini , che sempre giudicò il comunismo " materialismo " , vedeva nella storia , lessinghianamente , l ' educazione del genere umano e , herderianamente , l ' epopea delle nazioni ; laddove il Saint ­ Simon ne inaugurò l ' interpretazione economica o materialistica che si dica , vedendo nella Rivoluzione francese nient ' altro che la salita della borghesia al potere e contribuendo a dilatare il concetto di " borghesia " in senso economico a quello di forma spirituale dell ' età moderna , che era una falsificazione o una grossolana confusione di concetti disparati . Dai comunisti e socialisti e , per imitazione , anche fuori della loro cerchia , si proseguì quest ' abuso di concetto ( in obbedienza al quale si sarebbe dovuto logicamente dire che gl ' inventori del comunismo furono " borghesi " , o addirittura che quella idea , tutta economica , è " quintessenza di borghesismo " ) ; e , per effetto dello stesso impulso , si diè risalto , nella contemporanea storiografia francese , alla lotta delle classi , e si prese a scoprire sotto i velami delle ideologie il nocciolo degli interessi economici , nel che concorse la reminiscenza della spiegazione , usuale nel secolo decimottavo , delle religioni come invenzioni dei preti ai loro fini di dominio . La filosofia della storia con disegno predeterminato , che risaliva al sogno di Daniele dei quattro imperi ed era passata nel pensiero medioevale ed era stata rimessa a nuovo nella filosofia idealistica germanica , porse altresì ai comunisti e socialisti la cornice del loro quadro di storia universale , nel quale , sul corso delle anteriori età , si ergeva , ultima e terminale , la palingenesi dell ' umanità finalmente redenta nell ' associazione del lavoro . Ma quei primi teorici o programmisti del comunismo , concependo i loro programmi al modo di un ' intrapresa economica , di una riforma igienica , di un istituto educativo , per una parte ebbero fede nella propaganda fatta con la parola e con l ' esempio di talune esperienze in piccolo , e , per l ' altra , sperarono di trovar favore presso re e despoti , e il Saint ­ Simon levò gli occhi successivamente a Napoleone , ad Alessandro di Russia , a Luigi XVIII . Diversamente sentirono il problema del metodo quegli altri comunisti che si riattaccavano alla tradizione giacobina , e segnatamente al ricordo del Babeuf , della cui cospirazione narrò in quel tempo uno che vi aveva preso parte , il Buonarroti , e fece scuola . Questi che avevano spiriti rivoluzionari , in Francia e altrove , guardavano , invece , agli operai , ai proletari , alla forza che era in loro , e che , rischiarata e indirizzata , avrebbe con violenza gettato in aria tutti gli ordinamenti esistenti , distrutto il capitalismo , stabilito la società dei lavoratori partecipanti in misura eguale al lavoro e alla retribuzione . A uso di cotesta particolare propaganda , che aveva bisogno del virus dell ' odio , non bastando il vago concetto di oppressione e sfruttamento , si venne preparando , specialmente in Inghilterra , sotto l ' efficacia della dottrina ricardiana della rendita , una dottrina sull ' origine del profitto dedotta dal lavoro non pagato all ' operaio . Come si vede , tutto quel che confluì nel sistema sociale del Marx esisteva sparso , e anche in parte sistemato , prima di lui : materialismo storico , pensiero e arte e religione come fenomenologia dell ' economia , antiliberalismo , lotta di classi , successione di epoche storiche con la finale proletaria , sopralavoro e sopravalore , critica del disordine della produzione capitalistica e delle sue crisi , e via . Ma il Marx prestò singolare vigore a tutti questi concetti e a questi abbozzi di concetti , rielaborandoli e sintetizzandoli mercé la dialettica della scuola hegeliana : dialettica , che , da universale ; formale ed ermeneutica qual è di sua natura , già nel maestro , e più ancora negli scolari , si era commista di empirismo e d ' immaginazione e aveva condotto a strane costruzioni etiche e sociali , segnatamente nella cosiddetta sinistra della scuola , alla quale il Marx appartenne , e in Germania si era spinta fino alla disperata egolatria e all ' anarchismo dello Stirner . Quando qualche lume ne venne in Francia al Proudhon , gli suggerì la critica delle contradizioni economiche , con tesi e antitesi , e la sintesi , anche in lui , a suo modo , anarchica . Il Marx , svolgendo le contradizioni dell ' età capitalistica o borghese , succeduta a quella feudale , e facendo nascere dal seno di essa , da lei generati ed educati , i suoi sepellitori e successori , i proletari , ne ricavò la sintesi comunistica , che verrebbe attuata da cotesti esecutori della necessità storica ; e su tale schema dialettico distese e formulò , sul finire del '47 , il Manifesto dei comunisti . In ciò è la sua originalità , non di filosofo né di economista ( ché , per questa parte , appena qualche frammento del suo pensiero rimane adoprabile ) , ma di creatore d ' ideologie politiche o di miti , perché egli diè al movimento comunistico , se non un fondamento , certo un rivestimento di filosofia e di storia , e lo fornì di un libro , il Capitale , di molto prestigio sul pensiero poco critico , sulle immaginazioni e sulle passioni e sulle aspettazioni , di un prestigio che , pur nel disgregamento che è accaduto di tutti i concetti di cui quel libro s ' intesse , perdura e opera ancora . Nell ' atto stesso , egli la faceva finita col moralismo e col sentimentalismo , e si volgeva a più elementari e facili moventi : e , se ancora il Weitling aveva dato alla sua " Federazione dei Giusti " il motto : " Tutti gli uomini sono fratelli " , egli diè l ' altro : " Proletari di tutto il mondo , unitevi " ; unitevi nell ' odio e nella lotta di distruzione . Ma con la dialettica da lui introdotta , se pareva che si acquistasse la certezza razionale dell ' avvenire , cangiava profondamente il metodo dell ' attuazione ; e cadeva non solo quello dei primi comunisti che egli definì " utopisti " , ma anche l ' altro delle insurrezioni e dei colpi di mano , fanciulleschi l ' uno e l ' altro a petto del metodo filosofico e dialettico , che comandava di accompagnare col pensiero e con l ' azione l ' oggettivo processo storico , vivendone le consecutive fasi , e di far intervenire la violenza solo al momento buono , per cogliere il frutto giunto a maturità . Il fine era comunistico e materialistico , ma il metodo , per contrario , voleva essere storico e , secondo che fosse stato o no seriamente tale , si sarebbe , nella pratica , configurato o in una forma di attività politica concreta e graduale , e perciò sostanzialmente liberale , o in un fatalismo naturalistico , negazione della storicità e dell ' attività ; e questi dissidi , allora invisibili o non visti e ancor oggi poco chiaramente riconosciuti , tra ideale e metodo dovevano configurare la posteriore storia del comunismo e del marxismo nei suoi aspetti contrastanti e nelle varie sue vicende . Che il comunismo fosse la " novità " , che primeggiava sulle altre nel generale interessamento degli spiriti , è confermato dalla letteratura , la quale , se nei popoli che ancora lottavano e anelavano alla libertà si aggirava sui temi corrispondenti , patriottici , civili , eroici , e su quelli sentimentali ­ romantici , nei popoli che possedevano ormai i liberi ordinamenti si andava distaccando da quei temi o li continuava in modo solamente estrinseco e decorativo , come fu nella maggior parte del romanticismo francese seguito al 1830 , e si riempiva , in quella vece , delle immagini e degli affetti di varia sorta , che corrispondevano alla nuova sollecitudine e inquietudine sociale . Giorgio Sand dalla novellante rivendicazione dei diritti dell ' amore ­ passione passava al Compagnon du tour de France , a Consuelo , al Meunier d ' Angibault , e simili ; il Balzac faceva larga parte nelle scene della sua Commedia umana alla plutocrazia , ai banchieri , agli speculatori , e ai contrasti delle classi sociali , e si conferiva da sé il titolo di " dottore nelle scienze sociali " ; il dramma e la commedia similmente trattavano problemi sociali ; il Sue ammanniva Les mystères de Paris e gli altri suoi romanzi , che , sebbene destituiti di ogni pregio d ' arte , furono avidamente letti . In Inghilterra , il Dickens componeva Oliver Twist , e poi Hard times ; il Disraeli dava in Sybil or the two nations ( 1845 ) il romanzo delle due nazioni straniere e nemiche sullo stesso suolo , i " ricchi " e i " poveri " , descrivendo le condizioni degli operai nel Lancashire ; la Gaskell raccontava in Mary Barton lo sciopero dei tessitori di Manchester ; simili argomenti trattava il Kingsley nei suoi drammi e romanzi , e Tommaso Hood e la Barrett cantavano canti umanitari , e il Carlyle si poneva contro il liberalismo e la democrazia , e di lì a qualche anno sarebbe apparsa l ' Uncle Tom ' s cabin della Beecher Stowe sulla vita dolorosa dei negri , schiavi in America . La filosofia , particolarmente nella già ricordata scuola hegeliana di sinistra , accoglieva i concetti del Saint ­ Simon e del Fourier , e si sforzava di tradurli in termini speculativi e dialettici . Le trattazioni delle forme politiche cedevano a quelle dei problemi sociali ; e Augusto Comte inventava la parola " sociologia " , e cercava di dar corpo alla scienza da lui battezzata con questo nome ; e il Quételet pubblicava la Physique sociale , e si susseguivano i quadri delle condizioni delle classi lavoratrici ( uno di questi , relativo all ' Inghilterra , si dovette al compagno del Marx , Federico Engels ) , e le disquisizioni sulla " questione sociale " , alla quale tutti arrecavano il loro grande o piccolo contributo di pensieri o di parole : anche il futuro autore della storia di Giulio Cesare , Luigi Bonaparte , portatovi da certo suo spirito umanitario , dissertava sulla Extinction du paupérisme . Il comunismo è nel fondo delle preoccupazioni del Tocqueville ed è il tacito punto di riferimento delle sue accorate indagini sull ' argomento della libertà , ch ' egli ama d ' infinito amore , e dell ' eguaglianza , che in pari tempo ammira e teme . Egli vedeva , durante gli ultimi settecento anni di storia , la società correre irrefrenabile verso l ' eguaglianza , e , in questa contemplazione , una sorta di terrore religioso pervadeva il suo animo . Dopo avere abbattuto la società feudale , vorrà la spinta verso l ' eguaglianzà arrestarsi innanzi ai borghesi e ai ricchi , e rispettare il diritto di proprietà ? E nondimeno questa corsa all ' eguaglianza , se par segnata dal dito di Dio , minaccia alla società umana l ' anarchia e con essa il dispotismo e la servitù . Sarà possibile mantenere o ricostituire istituzioni locali a difesa della sempre crescente centralizzazione ed egualizzazione , e quasi a scuola di libertà ? Si potrà affrontare e superare il pericolo per mezzo dell ' educazione delle democrazie , ravvivando in loro la fede , purificando il loro costume , correggendo la loro inesperienza con l ' istruirle nella scienza delle cose umane ? Tuttavia , questi timori e speranze , questi desideri in opposti sensi , queste previsioni di varia sorta , queste immaginazioni e questi calcoli , queste molteplici proposte , se disponevano diversamente gli animi e dividevano le opinioni , erano cose ben lontane da un partito politico , che vuol dire un ' azione determinata sul governo e pel governo , sia che miri a rovesciare rivoluzionariamente una forma statale , sia che operi dentro le possibilità di questa cercando di attuare i propri fini . Le colonie comunistiche furono tentate nel fatto , e non solo dall ' Owen , ma dal fourierista Considérant , che nel '32 fondò , con l ' aiuto di un ricco inglese , il falansterio di Condè sur Vesgre e nel '49 quello della Réunion nel Texas , e dal Cabet , che nel '48 fondò la colonia di Nauvoo nell ' Illinois , ma fallirono tutte miseramente e tra violenti dissidi , e , se anche non fossero finite così , avrebbero operato nell ' opinione e non già nel campo propriamente politico . La diversa escogitazione di Luigi Blanc degli Ateliers sociaux , cioè di associazioni di operai in cooperative di produzione con lo stato in accomandita , se anche fosse stata messa in atto per legge , avrebbe similmente avuto valore di esperimento , dell ' esperimento di quel che si chiamò poi " socialismo di stato " . Le insurrezioni non solo furono predicate , ma più volte attuate , in Inghilterra , in Francia e altrove , e nel '34 gli operai di Lione si levarono al grido " Vivre en travaillant ou mourir en combattant " , e nel '39 a Parigi si ebbe la sommossa della società delle Stagioni , e non solo furono sempre domate , ma non si può dire che intendessero a dar inizio al comunismo , che , come non era capace di formare un partito , così neppure di condurre un ' eventuale insurrezione a un rivolgimento sociale conforme ai propri principii ; il Blanqui , che fu tra i capi della sommossa del '39 , dichiarava nettamente che egli non possedeva un " preciso sistema politico " , e che disprezzava la " dommatica " , e , insomma , cercava la rivolta per la rivolta pensando che dalle viscere di essa sarebbe nato qualcosa di cui nessuno antivedeva i lineamenti . Era rifiorita , dopo il '30 , la teoria del terrorismo , o della " ghigliottinomania " , formulata già nel 1797 in un opuscolo del De Lezay ( che il Constant confutò ) , come metodo necessario per assodare le rivoluzioni e renderle irrevocabili ; e gli operai dei sobborghi parigini leggevano le ristampe dei discorsi del Robespierre e del Marat , e il racconto della congiura del Babeuf e il comunistico Viaggio in Icaria del Cabet , ed opuscoli politici rosseggianti di fiamme e di sangue , e cantavano canzoni similmente sanguinarie e incendiarie , e si dipingevano spettacoli apocalittici di mondi da distruggere e mondi da edificare . Ma , poiché le vie della realtà non sono quelle dei sogni , o non sono altrettanto diritte e agevoli , e la realtà erano i governi parlamentari ed elettivamente costituiti , e la classe dirigente che , avendo dalla sua le forze della ricchezza e della cultura , li difendeva , non restava ai bramosi di profondi rivolgimenti sociali , quando dalle teorie e dai programmi passavano alla pratica , se non chiedere allargamenti sempre maggiori dell ' elettorato fino a giungere al suffragio universale . Così fecero , in effetto , i cartisti in Inghilterra nel '38 , i quali volevano appunto una carta contenente il suffragio universale , i deputati eleggibili senza condizioni di censo e pagati per il loro ufficio , scrutinio segreto , circoscrizioni elettorali eguali e parlamento annuale . Ma con tali richieste i comunisti venivano , in Francia , a farsi gregari o alleati del partito democratico e repubblicano , il quale , dopo aver cooperato coi liberali all ' abbattimento dell ' assolutismo , chiedeva maggiore partecipazione del popolo al governo ; e , per siffatta confluenza , quest ' ultimo partito a sua volta modificava alquanto la sua fisionomia , si colorava di riflessi del comunismo , e altresì , di conseguenza , si veniva distinguendo in una serie di gradazioni , da quella moderata , che si sarebbe contentata di un non grande allargamento dell ' elettorato nel presente e di maggiore da eseguirsi con lo stesso avvedimento e discrezione nel futuro , a quella estrema , che si cominciava a denominare " democrazia sociale " o " socialismo " . Con questo nome si enunciava un ' unione e insieme una distinzione del socialismo dal comunismo , che era di gran momento , come sentirono i comunisti , i quali , valendosi della terminologia invalsa , lo definirono " partito borghese " , cioè sostanzialmente liberale e idealistico , e non punto " proletario " , ossia antiliberale e materialistico , come voleva essere quello loro proprio . Per tal modo in Francia alla vecchia formola del repubblicanesimo , che aveva avuto il suo personaggio rappresentativo nel Carrel , e ancora noverava fedeli , si aggiunse quella che fu rappresentata da uomini come il Ledru ­ Rollin , che voleva arrivare al suffragio universale , e di là alle riforme sociali . Nella democrazia sociale andò a finire il Lamennais , già autore dell ' Essai sur l ' indifférence , e ora delle Paroles d ' un croyant e del Livre du peuple , e che , fallitogli l ' intento di fondere Chiesa e liberalismo , non seppe restare né cattolico né liberale , ma focosamente si tramutò in democratico e socialista . La lotta politica con questi cangiati termini , ossia non più di liberalismo e assolutismo , ma di liberalismo e democrazia , dalla moderata alla estrema e socialistica , questa lotta che fu quella veramente attuale e progressiva del secolo decimonono , si svolgeva , come si è avvertito , nei paesi che godevano della libertà : ché negli altri , intesi a farne il sospirato acquisto , lo sforzo per tale acquisto non faceva sorgere o ricacciava indietro quella lotta , della quale appena si vedeva qualche lineamento nelle diverse sembianze , conservatrici o democratiche , dei combattenti e nei dissidi sulle vie da seguire , le riforme graduali o la rivoluzione , e in qualche manifestazione sporadica . Il comunismo , a cui i pubblicisti tedeschi recarono gran contributo e in ultimo dettero la sistemazione dottrinale che ancora gli rimane , era opera di esuli tedeschi in Inghilterra , in Francia , nel Belgio , ché sul suolo patrio non poteva crescere , sebbene se avesse colà qualche sciopero e qualche rivolta di tessitori e di altri operai ; ed esuli erano il Marx e l ' Engels , e in un congresso internazionale della Federazione comunistica , composto in buona parte di esuli , fu discusso e approvato a Londra , nel dicembre del '47 , il Manifesto dei comunisti ; e adepti di queste idee estreme , e di altre estremissime e che appena si possono chiamare idee , cominciò a fornire ai conciliaboli rivoluzionari internazionali la Russia dello czar Nicola , coi suoi arruffati profughi . Nei paesi non ancora liberi , repubblicanesimo , giacobinismo , e soprattutto le nuove parole " comunismo " e " socialismo " , erano argomenti d ' inquietudine anche per molti avversari dei regimi assolutistici , e venivano da questi regimi adoperate per intimidire e dividere ; e il Metternich insinuava che , sotto finte specie di libertà , la guerra si combatteva semplicemente tra coloro che possedevano e gli altri che bramavano possedere , e che il diritto stesso di proprietà era in questione : anche in Italia si agitavano questi spauracchi , in Firenze , in Roma , nel Napoletano , segnatamente da quando Pio IX aveva dato la spinta al moto liberale e nazionale , e ci furono di coloro che esitavano perplessi a por mano ai cangiamenti nell ' assetto esistente , timorosi di rovine e di precipizi sociali . E , dicendo dei paesi liberi , la mente si rivolge all ' Inghilterra e alla Francia , ché non gioverebbe osservare la lotta in piccoli stati , dove parrebbe di vedere la tempesta in un bicchier d ' acqua : e neppure nel Belgio , dove per la composizione sociale e politica della sua popolazione , di cui una parte era legata all ' antica tradizione strettamente cattolica delle Fiandre spagnuole e austriache , e l ' altra alla più recente del Belgio francese e repubblicano , come si era avuto un necessario compromesso tra partito cattolico e partito liberale nell ' opposizione all ' Olanda e nel distacco seguitone , così si avvicendarono nel governo clericali e liberali , e clericali moderati e liberali moderati , e solo molto più tardi il processo fu complicato dal socialismo e dal clericalismo democratico ­ sociale ; né , infine , nella Spagna , dove già si è notato il frequente interferire di dittature larvate o scoperte , la qual cosa rendeva poco fruttuosi e poco istruttivi i suoi contrasti tra liberali e radicali . Per diversa ragione gli Stati Uniti d ' America , che in quegli anni il Tocqueville studiava e faceva conoscere all ' Europa qual tipico paese della democrazia , non offrivano documenti e insegnamenti per questo contrasto , a causa del loro persistente carattere di paese coloniale , in cui la democrazia , portatavi dalle sètte religiose , si era svolta senza lotte contro monarchie assolute e patriziati , e senza altri ostacoli , e la differenziazione sociale non era né profonda né forte , e la produzione economica formava quasi l ' unico oggetto dell ' attività , e la fortuna degli arricchimenti circolava in guise assai rapide . Colà non si presentavano , dunque , due grandi partiti col contenuto politico che conosciamo , ma aggruppamenti che contendevano pel governo ciascuno con le sue clientele ; mentre vi si profilava sempre più grave il conflitto tra schiavisti e antischiavisti , che fu la grande questione americana , sorta sempre per il processo specialissimo di quello svolgimento economico . L ' Europa , da un millennio e mezzo , aveva superato la schiavitù , e ora finiva di abolirla nelle sue colonie , come aveva superato quasi dappertutto , tranne quel che ne persisteva residualmente in alcune parti dell ' Impero austriaco e ancora in pieno nella Russia , la servitù personale e della gleba . L ' Inghilterra si mantenne salda nel regime stabilito con la riforma elettorale del '32 , e che era stata già un ' effettiva , se anche lenta e cauta rivoluzione nel suo costume e nella composizione della rappresentanza popolare , e aveva portato alla Camera dei Comuni molti uomini nuovi , industriali e commercianti , e avviato gli antichi partiti dei tories e dei whigs a rinnovarsi in partito conservatore e partito liberale , con l ' aggiunta di un nuovo partito di radicali , e aveva cangiato la qualità dei dibattiti parlamentari da dottrinali e su principii generali in tecnici e particolari , e s ' era tirata dietro altresì la riforma dell ' amministrazione municipale , con ordinamenti uniformi e il voto a tutti coloro che pagavano imposte . Di una seconda rivoluzione dl questa sorta non si sentiva il bisogno profondo e irreprimibile ; e , quantunque le domande dei cartisti , i loro sei punti , contenessero cose che si dovevano tutte attuare nell ' avvenire e sono ora attuate , cioè non erano punto cose intrinsecamente impossibili , non si adattavano allora alle condizioni reali del paese e alle sue disposizioni mentali e morali , e perciò le petizioni , che se ne presentarono al parlamento , furono respinte . I governi , lasciando che i cartisti tenessero i loro meetings o riunioni , pubblicassero i loro tracts ossia opuscoli , facessero la più vivace propaganda , furono fermi a reprimere ogni tentativo di tumulto e d ' insurrezione . Nel '33 l ' Owen cominciò la sua agitazione per le otto ore di lavoro , nel '36 fu fondata a Londra l ' associazione degli operai , nel '37 concertate le domande che nel maggio del '38 vennero formolate nella Carta , con un crescendo che nel '39 parve portare alla guerra civile , ma che fu arrestato altrettanto dai provvedimenti militari e di polizia , a cui il governo ricorse , quanto dall ' incertezza degli stessi conduttori di quel moto ; e sebbene l ' agitazione si ravvivasse nel '40 , e nel '41 indicesse uno sciopero generale , dopo di quell ' anno si poté considerare esaurita e disparve dall ' arena politica , facendosi rinunzia alle domande di democrazia sociale . Gli operai compresero che a loro conveniva appoggiarsi ai radicali delle classi medie , e , tentando per loro conto associazioni cooperative , delle quali alcune fallirono e altre , formate con migliore esperienza , si mantennero e prosperarono , attesero nelle loro trade unions ai propri interessi economici e a farli valere nei modi legali . Era , questo risultato , non l ' effetto dell ' imposizione di una classe sociale , armata delle forze dello stato , o di un aggruppamento di materiali interessi conservatori , ma , per così dire , dell ' anima inglese , del modo di pensare , di sentire e di comportarsi di tutto quel popolo , del suo sentimento morale di responsabilità , della educazione alla libertà , della devozione alla patria , della acuta percezione degl ' interessi inglesi nel mondo , del pratico attaccamento alla continuità storica , della diffidenza per tutto quanto si presentasse astratto ed eccessivo , della disposizione a quello che ne i contrasti era l ' equitable adjustment , la soddisfazione dei bisogni effettivi e il rimedio a quei mali ai quali era dato apportare rimedio , e , infine , e in conseguenza di tutto ciò , della coscienza politica generalmente diffusa , e della qualità e del numero di uomini di stato che l ' Inghilterra produceva superiori a quelli degli altre paesi . In queste virtù trovano il loro significato giudizi correnti , come il detto che il liberalismo inglese sia " aristocratico " , di un ' aristocrazia per altro aperta e sempre rinnovata , o l ' altro , che pare accusa ed è , almeno sotto un certo aspetto , lode , che gli operai francesi si muovano per le " idee " e quelli inglesi solo per i " bisogni " . Quest ' anima era anche nei suoi radicali , nei democratici sociali , nei cartisti e socialisti , e operava da freno ; cosicché , per esempio , quando dal congresso nazionale dei cartisti in Londra e in Birmingham nel '39 sembrava dovesse uscire il grido della rivolta , i capi respinsero il ricorso alla violenza e deliberarono un semplice sciopero , non sentendosi appoggiati né dalla generalità del paese , né da quella degli operai , né dal loro stesso interiore convincimento . Il Mazzini conosceva questi limiti che gli inglesi si ponevano da sé , e scriveva in una sua lettera del '39 , che assai spesso egli si vedeva rifiutare gli articoli che offriva agli editori inglesi , i quali si tiravano indietro a " ogni idea troppo generale , troppo sistematica , troppo continentale , come essi dicono " . Ma la classe politica dirigente sapeva non solo tener fermo e reprimere , o con la saggezza lasciar disgregare , i moti incomposti e inattuali , ma metter mano al miglioramento e progresso delle classi lavoratrici ; e in quegli anni fece compiere le grandi inchieste , che tante miserie e durezze e tormenti svelarono , e , limitata con molto ritardo negli altri stati , iniziò in Europa la sistematica legislazione proteggitrice dei lavoratori . Del '33 fu la prima legge sul lavoro dei fanciulli , del '42 quella per i fanciulli e le donne impiegate nelle miniere di carbone e di ferro , del '43 l ' altra sul lavoro dei fanciulli in tutti i rami dell ' industria ; e molteplici provvidenze seguirono per l ' igiene e per altri simili oggetti . Anche seppe adottare provvedimenti , di cui le classi operaie non scorgevano il beneficio che sarebbe a loro venuto , e a cui altre classi , offese nei loro interessi particolari , facevano opposizione , come fu l ' abolizione del dazio sul grano , richiesta da un quarto di secolo , e che , dopo la vigorosa opera per sette anni dell ' anti ­ corn ­ law league , fu votata nel '46; e l ' indirizzo liberistico in genere , dato alla politica commerciale , non tolse , per altro , il sagace intervento dello stato dove fosse necessario . Pensatori e politici , che allora entrarono nell ' agone , avrebbero voluto maggiore questo intervento e più diretta l ' azione dello stato , e primi tra essi l ' antidemocratico Carlyle , romantico alla tedesca , e fantastico e paradossale , e il Disraeli , il quale promoveva e annunziava una " nuova generazione " , con un rinnovato torysmo , che prendesse a cuore gli interessi del popolo come non facevano abbastanza i liberali e i liberisti , avversi questi ultimi , col Cobden , perfino alle difese che gli operai si venivano foggiando , fin dal '34 , nelle loro trade unions . La monarchia accettò definitivamente e lealmente il governo parlamentare , dopo che nel '35 il re Guglielmo IV , che aveva rinviato i liberali e chiamato i conservatori , venne dal risultato delle indette elezioni persuaso a richiamare senz ' altro il capo dei liberali Melbourne ; e alla giovane regina Vittoria il principe consorte fu consigliere a procedere in costante accordo col parlamento . Proprio l ' opposto di quel che si svolgeva in Inghilterra accadde in Francia , la quale , con la rivoluzione di luglio e con la sostituzione della linea degli Orléans a quella dei Borboni , aveva innalzato la sua carta costituzionale concessa a costituzione pattuita , tolto al monarca la facoltà di emettere ordinanze , che erano state l ' incentivo della insurrezione di luglio , trasformato la camera dei pari ereditaria in camera vitalizia di nomina regia , dato al parlamento l ' iniziativa legislativa , diminuito il censo richiesto per l ' elettorato raddoppiando il numero degli elettori che salirono a dugentomila e crebbero poi a dugentoquarantamila , ristabilito la guardia nazionale , soppresso l ' articolo sulla religione dello stato , abolito la censura sui libri e giornali . Ma diversamente intendevano la vita dell ' organismo così formato i due partiti che lo avevano messo al mondo , i quali presero gli opposti nomi del " movimento " e della " resistenza " . Per gli uomini del " movimento " , lo stabilimento della monarchia di luglio era un necessario ma primo passo , che doveva esser seguito senza indugio da altri verso riforme liberali in ogni parte della società e nell ' indirizzo di una sempre maggiore partecipazione del popolo al governo , e doveva favorire il simile movimento in tutta Europa , e anzi capitanarlo , ridando alla Francia in questa parte l ' egemonia che non solo sarebbe stata la sua grandezza morale , ma le avrebbe recato grandezza di potenza , e disfatto o corretto , anche nei riguardi di lei , i trattati del '15 . Essi volevano , insomma , la dichiarazione di guerra alla Santa Alleanza , e perciò salutarono con gioia le insurrezioni del Belgio , dell ' Emilia , della Polonia , considerandole come la causa stessa della Francia . Certamente , in questo programma di vigoroso impulso che si sarebbe voluto dare alla politica interna ed estera francese , e che era sollecitato e minacciosamente richiesto da uomini che si agitavano fuori del governo e non ne sopportavano la responsabilità , si racchiudevano difficoltà e impossibilità di fatto , e pericoli di disastri e di rovine ove si fosse voluto prenderle di assalto andando a battervi contro . Gli uomini del governo dovevano in certa misura raffrenarlo e fargli resistenza e moderarlo ; ma non per ciò soffocarlo , o pensar di deviarlo , o condursi come se quell ' impeto non esistesse negli animi . Reprimendo tumulti e sommosse , come quella del '32 nell ' occasione dei funerali del generale Lamarque e le altre che si rinnovarono a più riprese , ricusandosi a interventi e a guerre che i rapporti di potenza della Francia con le altre potenze e con gli aggruppamenti di esse non consentivano , adempievano il loro dovere verso la loro patria ; ma non pertanto le tendenze che si esprimevano in quelle brame e in questi incitamenti , e le altre che si manifestavano nei desideri di repubblica , di democrazia sociale e altresì di comunismo , quali che ne fossero le esagerazioni e le forme stravaganti , s ' indirizzavano anch ' esse al bene , erano germi di vita che si sforzavano di prorompere dal terreno e di aprirsi al sole , e che conveniva coltivare ed educare . Un governo liberale mentisce al proprio carattere e viola la sua intima legge se non è un governo per l ' acquisto di sempre maggiore libertà ; e le stesse necessità politiche di cui esso deve tener conto nelle relazioni con gli altri stati , e che costringono a rispettare regimi antiliberali e perfino talora ad allearsi a questi per fini internazionali e a lasciar loro mano libera nell ' interna politica conservatrice e reazionaria , non valgono a giustificare l ' abbandono della difesa della libertà nel mondo , che è il principio animatore della sua vita , una difesa che deve persistere anche negli eventuali ripiegamenti , nelle temporanee rinunzie , pronta sempre a riavansarsi non solo profittando del corso degli eventi ma preparandolo : ché altrimenti la politica di un governo perde quella che si suol chiamare la sua " linea " , che è poi la linea della storia di un popolo . Gli uomini di governo della monarchia di luglio considerarono , invece , la libertà come una res condita e non in perpetuo condenda , e il regime istituito come tale che soddisfaceva le esigenze della ragione segnando il mezzo tra gli estremi , un mezzo , a dir vero , non sintetico e dialettico , cioè mobile nel moto , ma analitico e statico e arbitrario limite al moto , che era quello che fu detto " juste milieu " e divenne oggetto di disistima e di satira . E questo loro irrigidimento , a cui si opponeva del pari rigido e astratto il radicalismo e repubblicanesimo con la persistente sua fiducia nei procedimenti spicci dei giacobini e convenzionali , che preparava inevitabili scoppi rivoluzionari e paurosi scotimenti e un oscuro avvenire , non veniva , come fu immaginato , da scarsa attitudine naturale del popolo francese al governo libero , ma da condizioni storiche e , si potrebbe dire , da una esperienza , insieme , e da un ' inesperienza storica . L ' esperienza dei rivolgimenti che la Francia aveva sofferti da un mezzo secolo , trabalzata di rivoluzione in rivoluzione e di dittatura in dittatura , dalla rivoluzione dell'89 alla dittatura giacobina , da termidoro alla dittatura napoleonica , e poi al ristabilimento della monarchia con una carta di libertà , e poi all ' eversione di questa monarchia ; e l ' attesa , riuscita sempre vana , di una chiusura di questo processo , così diverso da quello secolare della storia francese e della sua monarchia ; portavano a stringersi , dopo tante affannose vicende , al regime che si era stabilito e che pareva tale da appagare ogni spirito temperato , e a scansare le innovazioni , che avrebbero potuto metterlo in pericolo dando da capo la stura al torrente rivoluzionario . E la inesperienza o la troppo breve pratica della vita libera non aveva permesso ancora la formazione di quel senso del cangiamento e della continuità ad una , che il popolo inglese possedeva , non certo per dono di natura , ma per formazione storica ; onde si era troppo pavidi dei contrasti , troppo poco consapevoli della forza che rifluisce dagli oppositori e dell ' utilità dell ' avvicendarsi dei partiti al governo , troppo poco persuasi della necessità di rinfrescare a volta a volta le menti e gli animi , e di rinnovare la classe politica dirigente . Così quegli uomini , che rifulgevano d ' ingegno e di sapere e di personale probità e di schietto amore per la cosa pubblica , rigettarono ogni domanda di riforma elettorale , che contro l ' esclusiva norma del censo avrebbe aperto l ' adito a quelle che si chiamavano le " capacità " , e rigettarono finanche la modesta riforma parlamentare rivolta a diminuire nella Camera il numero dei deputati impiegati e perciò dipendenti dal governo o aspettanti dal governo favori nelle loro carriere . Essi non vollero o non seppero allevare e educare gli oppositori e i successori . I Périer , i Molé , i Thiers , i Guizot , e gli altri che presiedettero i vari ministeri , per quanto riguardava l ' immutabile conservazione dell ' ordinamento esistente non differivano tra loro o assai poco . Il Thiers , per esempio , aveva diverso temperamento rispetto al Guizot , più individualista lui , più statalista l ' altro , più disposto esso ad alleanze coi radicali e l ' altro coi cattolici ; ma il Thiers , come il Guizot , non riconosceva niente fuori del " paese legale " e aborriva il principio della " sovranità del popolo " , che pure ha la sua verità , se non giuridica , morale , e nel '40 fece rinviare la proposta riforma elettorale , e ancora nel '45 , quando era alleato col Barrot e con gli altri radicali , ottenne da questi suoi alleati che fosse differita ; e l ' opposizione " costituzionale " sua e dei suoi amici si provò fiacca e malcerta . Parimente nelle altre parti della legislazione e dell ' amministrazione predominava questa ritrosia a muovere le acque e a fare scontenti nel corpo elettorale , o che si trattasse di conversione della rendita o di dazi o , finanche , della schiavitù nelle colonie . Avversi ai clericali e ai gesuiti nei primi anni , presto essi inclinarono alla considerazione della religione come baluardo di conservazione sociale e di Dio come il miglior gendarme : dottrina napoleonica , ma che con disprezzo era stata rifiutata , nella generazione precedente , da Beniamino Constant . Nel '33 il Guizot concedeva libertà alle scuole primarie cattoliche , piacendogli che il popolo fosse così educato , e pago di serbare l ' alta istruzione , in cui doveva formarsi la classe dirigente , al pensiero laico e indipendente ; e , negli anni appresso , il Molé accontentava più largamente il Montalembert e i cattolici o clericali liberali , finché si venne al fragoroso contrasto tra l ' università dei Quinet e dei Michelet e i gesuiti . La politica estera , da prudente che era , si fece timida e conservatrice , al pari di quella interna ; e , quantunque il Molé dichiarasse ancora , nel '37 , detestazione ai regimi assoluti e pietà per le nazioni che conoscono così poco le loro forze da sottostare ad essi , nel fatto il governo francese accettò tutto quel che le potenze assolutistiche vollero e finì con lo staccarsi dall ' Inghilterra e indirizzarsi verso l ' Austria . E poiché il re Luigi Filippo , liberatosi man mano , con molta astuzia e finezza , degli uomini politici a lui incomodi o ridottili a suoi strumenti , maneggiava personalmente gli affari esteri , quella politica prese sempre più carattere di azione diretta al solo fine di mantenere sul trono gli Orléans . Se una chiusa oligarchia , con una ristrettissima base elettorale , riteneva per sé il governo escludendone la grandissima parte del popolo francese , la stessa oligarchia era , in realtà , sopraffatta da un potere extraparlamentare ; e invano furono tentate coalizioni parlamentari per rimuovere questo potere personale , e invano il Thiers ragionò la dottrina che " il re regna e non governa " , la quale non passò nella pratica francese , laddove , circa lo stesso tempo , veniva a piena attuazione in Inghilterra . Si erano spenti l ' ardore , l ' ardimento , l ' impeto , la fede , che avevano animato i liberali negli anni della restaurazione . Dei " dottrinari " , quelli che non erano morti , si erano come raffreddati ed estenuati , quasi che agli uomini non sia possibile sostenere nella loro vita individuale , l ' una dopo l ' altra , due grandi lotte e si logorino nella prima . Il Royer ­ Collard , che si era tratto in disparte , non riconosceva più i suoi scolari di un tempo , non si rassegnava alle cose che si vedeva dinanzi , e accusava " gli scaltri attacchi contro la libertà " , la scuola che si era aperta d ' " immoralità " , e la politica " destituita di ogni grandezza " , e il " sonno senza sogno " , in cui era immersa la Francia . E se per questa monarchia , se per il suo modo di governo , nacque spontanea la qualificazione , che le è rimasta , di " borghese " , la ragione non è già , come teorizzano i materialisti della storia , nella natura economica e classistica di ogni governo , ma appunto in quella mancanza di vitalità politica , che lasciava occupare il primo piano del quadro agl ' interessi economici della grande borghesia , dei finanzieri e banchieri , soli consistenti , soli visibili . Di un governo che faccia veramente opera politica è impossibile o affatto arbitrario dire che esso sia aristocratico o borghese o piccolo ­ borghese , perché comprende di necessità queste e tutte le altre classi e le supera o tende a superarle tutte , come si vede col confronto dei governi inglesi . L ' impressione , che la monarchia di luglio destava per questo riguardo , fu la medesima negli uomini della più diversa origine . Con la sua penna intinta nel veleno e nel fiele , Carlo Marx la descriveva come " una compagnia di azioni per lo sfruttamento della ricchezza nazionale francese , i cui dividendi si ripartivano tra ministri , camere , dugentoquarantamila elettori e il loro seguito , e Luigi Filippo ne era il direttore , vero Roberto Macaire sul trono " , ma non dissimilmente il ponderato ed equo e gentiluomo Tocqueville , il quale pensava che la posterità forse non avrebbe saputo mai " fino a qual grado il governo d ' allora , al suo dichino , avesse l ' andamento di una compagnia industriale , in cui tutte le operazioni si fanno per conto del beneficio che i soci possono ritrarne " . Ed Ernesto Renan , ricordando quel tempo e quegli uomini , giudicava che " non mai una generazione era entrata nella storia con più inesatti concetti dei propri doveri e con così pochi pensieri circa i fini da perseguire , e al tempo stesso con quella avidità che fa che ci si getti sulla vita come sopra una preda " . In mezzo alla prosperità del paese e all ' accumularsi della ricchezza , si sentiva il vuoto . Vinta l ' aristocrazia , tenuto lontano il popolo , senza opposizioni nel suo seno la classe dirigente , l ' oratoria del parlamento , nonostante i fulgidi ingegni che facevano parte di quella assemblea , non s ' indirizzava ad alcun segno e si avvolgeva su sé stessa : " i nostri grandi oratori ( dice altresì il Tocqueville ) si annoiavano assai ad ascoltarsi tra loro e , quel che è peggio , l ' intera nazione si annoiava a udirli " . La noia : il Lamartine lanciò il suo motto , che esprimeva il sentimento generale : " La Francia s ' annoia " . Certo , il malcontento fremeva nelle altre classi , nella piccola borghesia , nei contadini e anche in una parte degli industriali : la guardia nazionale era piena di piccoli borghesi e non dava sicurezza in caso di sollevazioni ; i giurati avevano assolto più d ' una volta , per protesta , gli accusati politici : le idee propugnate dai democratici non ottenevano quel minimo di soddisfazione al quale avevano certamente diritto . Ma , poiché la classe dirigente non compieva azione politica , anche l ' opposizione era vaga e confusa e disordinata . All ' insoddisfatto bisogno di progresso politico si aggiungeva l ' insoddisfatto sentimento dell ' amor proprio nazionale , della grandezza , della gloire della Francia ; e non solo insoddisfatto ma offeso , segnatamente nel '40 , quando la Francia si trovò a un tratto isolata e umiliata nella questione egiziana , nella sua politica di appoggio a Mohamed Alì , e costretta ad accettare quanto l ' Inghilterra aveva stabilito in separato accordo con l ' Austria e con la Russia . Il culto napoleonico , che nella generazione precedente aveva significato insofferenza contro i restaurati assolutismi e ansia di libertà , ora prendeva questo nuovo significato di nostalgia verso la smarrita potenza e gloria militare ; e il governo lo favoriva come sfogo dell ' immaginazione che si pasce di memorie , e il re faceva dipingere i quadri storici per la galleria di Versailles , e la statua di Napoleone riprendeva posto sulla colonna di piazza Vendôme , e le ceneri dell ' imperatore erano riportate in Francia e collocate agl ' Invalidi , mentre il Thiers , con intenti d ' opposizione allo stesso governo senza gloria , componeva la sua Storia del Consolato e dell ' Impero . E , intanto , si disegnava nell ' ombra la figura del futuro dittatore , in quel Luigi Bonaparte , che nel '31 si era trovato coi carbonari insorti in Italia e , dopo la morte del duca di Reichstadt , era il capo della famiglia napoleonica , il pretendente , e aveva pubblicato quasi programma , nel '36 , il libro sulle Idées napoléoniennes , e per due volte , a Strasburgo e a Boulogne , aveva tentato di sollevare la Francia al grido del suo nome . Nel 1847 , mentre in tutta l ' Europa le acque s ' increspavano nell ' imminenza della tempesta , il ministero Guizot , che nella politica estera corteggiava il Metternich ed aveva ostile il Palmerston , faceva rigettare la proposta della riforma elettorale , che le opposizioni riunite domandavano in limiti moderati , con l ' accrescimento di altri dugentomila elettori ; onde s ' iniziava sull ' esempio inglese l ' agitazione dei " banchetti " , che prendeva aspetto inquietante , sebbene non inquietasse il governo , al quale le elezioni dell ' anno prima avevano ridato una larga maggioranza . Profeta mal gradito e inascoltato , il Tocqueville , il 27 gennaio del '48 , avvertiva l ' avvicinarsi della rivoluzione , dichiarava necessaria la riforma elettorale e le altre connesse , ma soprattutto raccomandava e augurava che si cangiasse " lo spirito stesso del governo " . L ' inerzia e l ' insensibilità del governo preparavano in Francia una rivoluzione , e un ' altra di diversa natura preparavano l ' operosità e l ' entusiasmo che si erano allora accesi in Italia e negli altri paesi bramosi d ' indipendenza e di libertà . E lo scoppio delle due diverse qualità di rivoluzione e il loro intrecciarsi e mescolarsi , e le varie riuscite delle une e delle altre , furono gli avvenimenti dell ' anno 1848 . VI RIVOLUZIONI LIBERALI ­ NAZIONALI , RIVOLUZIONI DEMOCRATICO ­ SOCIALI E REAZIONI ( 1848­1851 ) Nel significato che ritiene nel comune discorso e nelle immagini che risveglia , questa data , " il 1848 " , sta a segnare in primo luogo il complesso delle rivoluzioni liberali ­ nazionali , che allora scoppiarono in Italia , Germania , Austria , Ungheria : rivoluzioni che ebbero certamente forte impulso e nuovo alimento dalla rivoluzione di Parigi del febbraio , - onde la monarchia degli Orléans fu rovesciata e proclamata la Repubblica , - ma delle quali non sarebbe esatto , né in senso cronologico né in senso ideale , riportare senz ' altro a quella l ' origine e il nascimento . In effetto , già il 12 gennaio Palermo si era sollevata , chiedendo autonomia siciliana e parlamento ; e il 29 dello stesso mese il re di Napoli aveva concesso uno statuto , che modellato su quello francese del 1830 e approvato il 1 febbraio , aprì la sequela degli statuti liberali di quell ' anno ; anzi , già prima l ' Italia era entrata nel fervore , che si è ricordato , di aspettazioni e di riforme , e aveva chiesto ed ottenuto molteplici istituti che preparavano il regime liberale ; e i conati insurrezionali nella Calabria avevano fornito a tutta l ' Europa un ' insegna di libertà nel " cappello calabrese " , mezzo secolo addietro simbolo di reazione e di sanfedistico brigantaggio . Cosicché , se si volesse segnare alle rivoluzioni liberali ­ nazionali del '48 un principio cronologico in un particolare avvenimento , meglio forse converrebbe a questo fine l ' elezione a papa del vescovo Mastai ­ Ferretti . Il vero è che esse furono la prosecuzione del moto cominciato nel 1815 , e l ' allargamento della rivoluzione del 1830 a due popoli , l ' italiano e il germanico , nei quali allora quell ' impulso era stato impedito e represso , e che non avevano per questo cessato di fremere e di ritentare , o almeno di bramare e cercare ; e ad altri popoli che allora erano rimasti tranquilli e poi avevano dato a lor volta segni d ' impazienza e manifestato desideri d ' innovazioni . Sotto l ' aspetto ideale , infine , la rivoluzione parigina del febbraio , nonostante alcune affinità di toni psicologici e certi consensi di particolari , ebbe materia e spiriti affatto diversi da quelle liberali ­ nazionali , e prese subito andamento diverso . Un ' impressione tra di ebrezza , sogno , follia giovanile e consecutivo disebriamento e ritorno alla realtà e delusione , lasciò di sé quell ' anno nei tardi sopravvissuti , sulle cui labbra ci è accaduto più volte di cogliere la sorridente e pur malinconica ammissione : - In quell ' anno , tutti avevamo perduto la testa . - E , d ' altro canto , il bisogno pedagogico ­ politico di porgere lezioni di saggezza col trarre ammonimenti dal passato ha portato a dar risalto alla faciloneria , alla puerilità , alle iperboli , alla rettorica , alla teatralità , di cui allora assai si peccò , e alla scarsa riflessione e prudenza e alla molta storditezza , e alla credulità nei prodigi , soprattutto in quelli che si sarebbero prodotti coll ' arringare e decretare e gridare e cantare e sbandierare , sebbene la satira sarcastica o la celia irridente non abbiano , a dir vero , osato frammischiarsi a quelle censure . Non hanno osato perché , quali che fossero le insufficienze e le debolezze e gli errori che si commisero , l ' umanità visse allora uno di quei rari momenti nei quali la lieta fiducia di sé stessa e del suo avvenire tutta la riempie , e , ampliandosi nella purezza di questa gioia , essa si fa buona e generosa , e vede attorno a sé fratelli , e ama . Così fu all ' aprirsi della rivoluzione del 1789 , che scosse e inebriò i cuori in ogni parte del mondo ; così , e ancor più , nel '48 , quando duri ostacoli , contro i quali si era cozzato invano da oltre mezzo secolo , parvero disfarsi d ' incanto come le mura di Gerico al suono delle trombe . L ' onda dell ' entusiasmo avvolgeva e trascinava tutti ; e i nemici stessi della vigilia , gl ' invisi monarchi assoluti , i despoti aborriti , gli odiati tiranni , non parevano più quelli , o che fossero anch ' essi trascinati con gli altri , o che s ' infingessero per calcolo e istinto di difesa , o che non sapessero talvolta essi medesimi a quali di questi due ordini di motivi in realtà obbedivano . Gli uomini che erano stati loro strumenti , spesso cattivi e crudeli strumenti , vennero generalmente risparmiati o perdonati o messi da parte e obliati col passato che si dileguava . Tale , del resto , è il carattere delle rivoluzioni liberali , punto vogliose del carnefice e dei plotoni d ' esecuzione , miti di lor natura e tendenti a conciliare con sé gli avversari ; e tale si dimostrò in quelle del '48 , come nelle altre che le precessero e le seguirono . Studenti , intellettuali , borghesi , artigiani ne furono gli esecutori ; e dappertutto esse s ' iniziarono e compirono tra acclamazioni , getti di fiori , festeggiamenti , deliri di giubilo , abbracci per le strade di gente che fin allora non si conosceva , e tra armamenti dei cittadini a guardie nazionali e parate di questa nuova forza e levate di volontari , e il prorompere di una stampa di giornali , fogli ed affissi in istile commosso , solenne , sublime , volentieri biblico come in Italia era quello dei " salteri " del monaco Tosti e in Francia delle scritture che riecheggiavano le Paroles d ' un croyant dell ' ex ­ prete Lamennais ; e orazioni sulle pubbliche piazze , e adunate e circoli , dove similmente l ' eloquenza scorreva a fiumi , e le proposte e i diversi avvisi erano focosamente e appassionatamente dibattuti e applauditi . Le esuberanze , le manchevolezze , gli errori , più tardi rimproverati , non furono particolari , come da noi si crede , del popolo italiano , o qui maggiori che altrove , perché le cose andarono allo stesso modo e mostrarono l ' identica fisionomia , così a Napoli , Roma e Firenze come a Parigi , Berlino e Vienna . Pareva che uno stesso demone agitasse la mole europea ; e , sotto quest ' aspetto , il '48 fu altresì uno di quei momenti nei quali l ' unità storica della vita europea , nascosta ordinariamente dai contrasti dei vari stati , balza evidente agli occhi e sembra invocare un ' unità anche politica . Né , per le reazioni antinazionali e antiliberali che ne chiusero il processo , quelle rivoluzioni son da considerare come un fallimento o come un groviglio di molteplici esperimenti , negativi nei loro risultati e atti soltanto a inculcare la necessità di cangiare fini e mezzi . In senso generale , ogni avvenimento storico è insieme un fallimento , perché non adegua mai l ' ideale , che prosegue nel porre le sue esigenze ed esercitare la sua critica , e , se così non facesse , la storia si arresterebbe ; e , nello stesso senso generale , il passato è sempre un esperimento per chi opera nel presente . Ma fallimento effettuale e in senso particolare ha luogo solamente quando un principio viene abbandonato perché chiarito fallace o perché esaurito , laddove le rivoluzioni nazionali ­ liberali del '48 confermarono i propri principii , procurarono ad essi forme nuove e più adatte , e così li portarono grandemente innanzi sulla via dell ' attuazione . Per cominciare dall ' Italia , il segno sotto il quale era stato intrapreso il processo rivoluzionario fu l ' idea neoguelfa della indipendenza e libertà d ' Italia protetta dalle ali del Papato , che da interno impedimento alla sua unificazione , quale il Machiavelli l ' aveva una volta per sempre definito , e da avversario naturale del concetto liberale , si sarebbe mutato , e pareva che nel fatto si fosse già mutato , in autore e cooperatore dell ' una e dell ' altro . Ancora in quei primi mesi un giovane filosofo d ' ispirazione hegeliana , Silvio Spaventa , si argomentava di pensare l ' impensabile , e diceva che l ' infinito astratto della Chiesa e quello vivo nella nazionalità e nello stato , l ' infinito della religione e l ' infinito della società , per opera e fatto di un " uomo tenuto infallibile " , si erano riconosciuti nella loro unità , nell ' unità di Dio , " che regna nell ' intelletto e nei cuori come nel proprio cielo che più prende della sua luce " . Ma l ' equivoco di tale conciliazione , se aveva circonfuso di una rosea nube il moto italiano permettendogli di diffondersi con maggiore agevolezza , doveva , alla prova della politica concreta , scoprirsi nella sua contradizione insanabile . Per allora , servì ancora allo scoppio delle rivoluzioni ; e tra le grida di " viva Pio IX " il re di Napoli fu indotto a cedere alle richieste rivoluzionarie , e in quella disposizione delle menti e degli animi , e con la sopravvenuta scossa degli eventi di Francia , vennero largite le costituzioni di Torino , di Firenze , di Roma ; e poi , con l ' altra scossa della rivoluzione di Vienna , i milanesi si sollevarono e costrinsero , con cinque giornate di combattimento , l ' esercito austriaco a ritirarsi e a sgombrare tutta la Lombardia , Venezia si rivendicò a repubblica , Carlo Alberto varcò il Ticino e ruppe in guerra contro l ' Austria , il papa consentì che le sue truppe si avanzassero alla frontiera , partirono per la guerra il battaglione universitario toscano e altre legioni di volontari , e , infine , il re di Napoli lasciò muovere verso la valle del Po un corpo d ' esercito , comandato dal vecchio repubblicano del '99 e carbonaro del '20 , Guglielmo Pepe . La diffidenza di Carlo Alberto verso la Francia repubblicana e altresì per le mire di questa sulla Savoia , il ricordo del modo in cui il Direttorio e Bonaparte avevano trattato l ' Italia , l ' effetto della predicazione mazziniana e lo slancio baldanzoso degli animi fecero subito mettere da banda ogni proposta di alleanze e di aiuti stranieri , e pronunziare e plaudire il motto dell ' " Italia fa da sé " . Ma già la mal accozzata costituzione romana del 14 marzo , un ircocervo , che stringeva insieme il voto della Camera , per altro solamente consultivo , col veto del consesso dei cardinali , la libertà di stampa con la censura ecclesiastica , dava a vedere il nodo insolubile ; e quando si doveva venire alla dichiarazione di guerra all ' Austria , il papa , senza saputa dei ministri , pronunziò il 29 aprile la locuzione che rammentava a coloro a cui era piaciuto dimenticarlo ( e si direbbe anche a sé stesso ) che il capo della Chiesa cattolica non può prendere le armi per un popolo contro un altro popolo parimente cattolico ; al che non sarebbe tardato a seguire il corollario che i popoli e gli stati cattolici erano tenuti a sorreggerlo contro quel popolo che gli si fosse fatto ribelle e avesse minacciato la sicurezza del suo potere temporale , come si vide l ' anno dopo nella chiamata di austriaci , francesi , spagnuoli e napoletani contro gl ' italiani nello stato pontificio e in Roma . Fu il crollo del neoguelfismo , nonostante il viaggio che il mese dopo fece a Roma il principale suo inventore , il Gioberti . E , con quel crollo , il movimento italiano rimase privo del suo originario punto di appoggio in una potenza storicamente esistente , come era quella del Papato . Carlo Alberto , che anch ' esso aveva tratto forza per la sua risoluzione dalla solidarietà col papa , si vide assegnato all ' unica alleanza col sentimento nazionale senza crisma religioso . Già egli aveva schivato i negoziati per una lega con gli altri principi italiani , accettando il loro concorso militare ma rimandando le determinazioni circa il futuro assetto italiano a dopo la vittoria ; e , se anche fosse entrato in quei negoziati , in fondo a essi si sarebbe trovato non l ' accordo ma la discordia : il che forse s ' aggiungeva alle sue ambizioni nel persuaderlo a non intraprenderli . Si trattava , sostanzialmente , in quel futuro assetto , di una questione di preponderanza e di egemonia ; perché Carlo Alberto non avrebbe potuto di certo rinunziare al frutto della vittoria , alla potenza che gli sarebbe venuta dall ' ampliamento del regno di Sardegna a regno dell ' Italia superiore ; e come mai il re di Napoli , che si sentiva pari ed emulo in Italia del re di Sardegna , si sarebbe acconciato a questo squilibrio , e il granduca di Toscana e gli altri minori principi avrebbero potuto fare resistenza all ' attrazione esercitata da un regno dell ' Italia superiore sui popoli dei loro stati ? e quale sarebbe diventata la condizione della Sicilia , che aveva decretato la decadenza della monarchia borbonica e cercava un nuovo re e pensava a un principe dei Savoia , e intanto stava a rischio di cadere nel dominio o sotto il protettorato inglese ? Carlo Alberto procurò non solo di far salva , con quel suo rifiuto , l ' egemonia , ma di promuoverla nel fatto mercé la " fusione " , proclamata tra molti e forti contrasti , della Lombardia e di Venezia con lo stato sardo . Vanamente il disegno di una lega di principi italiani , fallito nella primavera , fu ripreso nell ' autunno di quell ' anno ( e in momento assai poco propizio , quando i più di essi già correvano a reazione ) da Pellegrino Rossi , ministro di Pio IX , e poi dal Gioberti , ministro di Carlo Alberto , senza che si riuscisse nemmeno a farlo oggetto di seria discussione . Il congresso federativo , adunato dal Gioberti in Torino , fu una conferenza di carattere accademico , e la costituente , ideata e caldeggiata dal Montanelli , di rappresentanti eletti dalle popolazioni italiane , la quale presupponeva non solo la possibilità di queste elezioni popolari ma la forza d ' imporre ai principii deliberati dell ' assemblea che ne sarebbe venuta fuori , rimase in aria , quantunque votata dal parlamento toscano . D ' altra parte , l ' insurrezione nazionale , la guerra di popolo per l ' indipendenza e la repubblica , che il Mazzini aveva sempre al sommo della mente sebbene l ' avesse in pratica sospesa per lasciar libero corso alla guerra regia contro l ' Austria , e che egli riaffermò e proclamò dopo che questa parve fallita , non ebbe alcun effetto . Intanto Carlo Alberto , costretto all ' armistizio , sgombrava la Lombardia ; e a Napoli , con la vittoria delle armi regie contro le barricate del 15 maggio e col richiamo del contingente napoletano prima che giungesse ai campi lombardi , si era iniziata la reazione e con essa l ' agonia del parlamento e del regime costituzionale , mentre l ' esercito cominciava la riconquista della Sicilia . Nell ' anno seguente , la ripresa della guerra del Piemonte contro l ' Austria finiva rapidamente nella disfatta di Novara ; la Toscana , che era passata per una serie di convulsioni interne , ritornava al suo granduca , presidiato dagli austriaci ; in Roma , che , fuggito il papa presso il re di Napoli , si era costituita a repubblica , interveniva , allontanando gli altri concorrenti all ' intervento , l ' esercito francese , che la restituiva al papa ; e Venezia , ultima , ricadeva sotto il dominio austriaco . Seguirono espresse o tacite abolizioni delle costituzioni giurate , giudizi statari , condanne di morte e di galera , esilii , rigori polizieschi , denunzie e vendette , tutto quello che si chiama la reazione con le sue ben note e uniformi sembianze . La perdita di quanto s ' era acquistato nella prima metà dell ' anno '48 appariva grande nel riguardo materiale ; ma , nel riguardo morale e politico , un paragone che si fosse istituito con le condizioni dell ' Italia di prima , anche questa volta avrebbe reso chiaro il guadagno che attraverso quelle vicende si era ottenuto . L ' Italia aveva aggiunto al suo patrimonio ideale un tesoro di recenti fasti , generose insurrezioni popolari , guerre condotte con eserciti nazionali , legioni di volontari , battaglie vittoriose e altre fortemente combattute , lunghe difese di città assediate dalle armi austriache e francesi : le cinque giornate di Milano e le dieci di Brescia , Curtatone e Montanara , Goito , Roma , Venezia e altri fingenti ricordi di eroiche imprese ; e guardava con commozione e con orgoglio le figure di coloro che erano caduti per l ' idea nazionale o vivevano pronti alla riscossa . E aveva fatto esperienza di vita libera , un ' esperienza che non si dimentica ; e parlamenti e ministri e discussioni di stampa politica spesso si erano mostrati pari all ' altezza di pensieri e di opere che quella forma di vita richiede . La parola che fu detta in Piemonte dopo l ' ultimo rovescio : " Ricominceremo " , era nelle cose stesse , che la dicevano col loro muto linguaggio . Nelle idee politiche , non piccoli benefici furono l ' essersi spacciati del neoguelfismo , che ormai aveva reso tutti i servigi che poteva rendere e la cui perduranza sarebbe stata un ' ostinazione nell ' impossibile ; e il contemporaneo distacco dall ' altra e opposta immaginazione della guerra che sarebbe stata indetta e combattuta dall ' ente Popolo contro lo straniero e contro i principi indigeni per la repubblica ; e , con ciò , un pensare più spregiudicato circa la forma monarchica , e anche circa le possibili alleanze con potenze straniere . Quel che è più , era sorto un nuovo e saldo fulcro per la ripresa dell ' azione liberale e nazionale in uno stato italiano , che aveva un ' amministrazione degna e un esercito disciplinato , che aveva versato il sangue dei suoi soldati per la cacciata degli stranieri dalla terra italiana , che solo aveva conservato gli ordinamenti costituzionali e liberali . Carlo Alberto , a malgrado delle contradizioni e delle deficienze del suo carattere , non desistendo dalla lotta dopo il cangiato atteggiamento del papa , non cedendo alla vecchia ragion di stato che gli avrebbe consigliato di accordarsi con l ' Austria , la quale per qualche tempo fu disposta a lasciargli la Lombardia , ripigliando la guerra nel '49 in condizioni disperate e di certa sconfitta , provvide bensì all ' onor suo e della sua casa , ma con ciò stesso lego la monarchia dei Savoia alla causa dell ' ' Italia e della rivoluzione liberale , diè nuovo indirizzo ai problemi circa l ' egemonia , la preponderanza e i modi dell ' unificazione , e , senza volerlo e senza pensarvi , preparò da lontano la conversione dell ' altro problema , di quello del Papato e del suo potere temporale , da questione internazionale , com ' era stato considerato e trattato nel '49 e si volle considerarlo e trattarlo ancora negli anni prossimi seguenti , in questione nazionale e italiana . Egli , dopo Novara , si trasse in disparte , abdicando e andando a morire in volontario esilio ; ma l ' opera che era stata sua e anche non sua , cioè delle tante altre volontà che vi concorsero , continuò nel suo logico svolgimento . L ' egemonia della casa di Savoia , la sua missione italiana , fu la tesi che l ' antimunicipale Gioberti , già neoguelfo , propose e difese nel Rinnovamento ; e l ' unione al Piemonte , la parola d ' ordine che cominciò à circolare , accettata da molti di quelli che prima avevano coltivato fede repubblicana o erano stati autonomisti e federalisti , e alla quale dettero il loro assenso anche patrioti chiusi negli ergastoli , come il capo dei liberali napoletani , Carlo Poerio . Maggiore chiarezza nei termini della lotta politica , e un cangiato rapporto nelle forze che l ' avrebbero condotta al suo fine , fu anche , seppure meno rapido e meno visibile di quello italiano , il progresso che si compié in Germania . Gli ordini costituzionali , come sappiamo , non mancavano a parecchi dei suoi stati , quantunque fossero in generale piuttosto di apparenza che di realtà ; ma mancavano proprio ( senza parlare dell ' Austria ) al più grande e potente di quelli , alla Prussia . Nel '48 , per effetto della nuova aura e anzi del vento impetuoso che soffiò sull ' Europa , colà dove già c ' erano si ravvivarono , e , dove mancavano , sorsero per la prima volta . Nella Prussia sedevano ancora le diete riunite , quando il governo fu sorpreso dalla rivoluzione di febbraio ; e il re Federico Guglielmo IV indugiò a dare la costituzione domandata , e dapprima si restrinse a promettere , nello sciogliere le diete , la periodicità quadriennale di esse , e poi , per la crescente agitazione del popolo , le riconvocò pel mese seguente al fine di consultarle per un disegno di costituzione ; e solo il 18 marzo , dopo la nuova della rivoluzione viennese , pubblicò una patente per la trasformazione della Germania in stato federale con una preliminare rappresentanza delle assemblee di tutti i paesi tedeschi , e per l ' anticipata riunione delle diete prussiane . Ciò non impedì le barricate per le vie di Berlino e un sanguinoso conflitto , che il re , quando già le armi regie avevano il disopra , interruppe con un proclama ai berlinesi , facendo allontanare le truppe dalla città e sottomettendosi . Senonché , nel novembre dello stesso anno , alla contraria vicenda della caduta di Vienna , egli si rialzò , e , mal sopportando le troppo radicali proposte che facevano i deputati ( come quella circa la formola della " grazia di Dio " , e circa la nobiltà , i titoli e gli ordini cavallereschi ) , trasferì e poi sciolse l ' assemblea costituente ; e il 5 dicembre largì di suo uno statuto non disforme da quello che era emerso dalle discussioni della stessa assemblea , ma al quale tenne dietro una legge elettorale restrittiva , modificata poco dopo in senso vieppiù conservatore , e altre disposizioni similmente restrittive circa la stampa e i processi politici , e una pratica costituzionale cavillosa ed ostile contro la costituzione stessa . A trattamenti analoghi andarono soggette le costituzioni negli altri stati , benché solo in alcuni , come nella famigerata Assia elettorale , nell ' Annover , nel Meclemburgo , si revocassero gli statuti o si tornasse agli ordinamenti del buon vecchio tempo . Ciò nonostante , sotto l ' aspetto formale , rimase in Germania , dopo il '48 , molto più di costituzionalismo che non ce ne fosse prima ; e , col mitigarsi delle reazioni , anche la pratica sarebbe diventata migliore , quantunque , e segnatamente in Prussia , sempre nell ' indirizzo costituzionale e non già nel parlamentare . In Baviera , il re Massimiliano II non aveva alcuna voglia di rappresentare la parte del despota , desideroso di " stare in pace " , diceva , " col suo popolo " , e si lasciava somministrare , nel '54 , lezioni di storia da Leopoldo Ranke , al quale moveva coscienziose domande di carattere politico , e che a lui e agli altri principi tedeschi consigliava di mantener fermo il governo von oben , dall ' alto , per quanto fosse possibile , ma di fare altresì tutto ciò che lo spirito dei tempi e la potenza acquistata dall ' idea della sovranità nazionale imponevano , e di non abolire i parlamenti ma di modificarli . Anche i resti del feudalesimo , decime , diritti di caccia , giustizie signorili , e simili , spazzati via in quell ' anno , non furono più ristabiliti , salvo in qualche stato e particolarmente nell ' ora mentovato Meclemburgo , dove per legge si permise daccapo ai proprietari d ' infliggere bastonature ai loro contadini e , per zelo luterano , risorsero le vessazioni contro i cattolici . Ma il grande sforzo , nel quale si assommò in Germania la rivoluzione del '48 , non consisté nella riforma costituzionale dei singoli stati , sibbene nella tentata unificazione di tutti essi per la via liberale e parlamentare , mercé un ' assemblea popolare ; la qual cosa se fosse riuscita , non solo le costituzioni stesse dei singoli stati ne sarebbero state rinnovate nella forma e nella sostanza , ma tutta la vita politica tedesca avrebbe preso altro andamento . Questo sforzo si chiamò il Parlamento di Francoforte , che , proposto nel marzo da una piccola e non ufficiale riunione in Heidelberg , preparato nell ' aprile in Francoforte da un ' adunanza composta di letterati , giornalisti , ex profughi politici , membri delle opposizioni nelle camere tedesche , fu eletto per larghissimo suffragio diretto da tutte le popolazioni tedesche , e si aprì in quella stessa città il 18 maggio , e , presieduto dal Gagern , prese a ricercare e discutere , con elevatezza di mente e con copia di dottrina , il modo migliore della unificazione germanica . Sorpassando le proposte estreme dei conservatori , che avrebbero voluto rimettere le risoluzioni in proposito ai principi e ai loro governi , e dei democratici , che miravano a una repubblica federale sul tipo americano , la parte moderata e più numerosa si determinò per la forma monarchica costituzionale ed ereditaria . Nella formazione di questa unità monarchica , e nella scelta del monarca a cui sarebbe spettata l ' egemonia , si presentarono , agli uomini politici tedeschi , difficoltà simili a quelle , e al pari di quelle insolubili , che avevano impedito in Italia la lega tra gli stati . Oltre a vincere la riluttanza o la malavoglia dei minori principi e della stessa Prussia , che non voleva agguagliarsi agli altri e minori stati tedeschi , bisognava risolvere se l ' Austria sarebbe entrata nel futuro assetto unitario , sia con tutti i suoi domini plurinazionali sia con quelli soli tedeschi , o se ne sarebbe rimasta estranea , lasciando che gli altri stati si raggruppassero intorno alla Prussia : soluzione " grande ­ tedesca " la prima , soluzione " piccolo ­ tedesca " l ' altra . Infine , quest ' ultima prevalse , con l ' aggiunta dichiarazione che tra i due imperi , germanico e austriaco , sarebbe seguito un trattato di unione ; e si passò alla deliberazione conclusiva onde la dignità imperiale germanica fu offerta al re di Prussia . Ma Federico Guglielmo , ricevuta la deputazione del Parlamento il 3 aprile del '49 in Berlino , rifiutò una corona che gli era presentata da un ' assemblea popolare e che perciò gli pareva impastata di sangue e fango , olente di rivoluzione : egli non avrebbe mar lasciato sommergere e ribattezzare il suo diritto divino nella volontà della nazione e sperdere il " borussismo " , il prussianesimo , nella germanicità , com ' era nella tendenza di quel moto nazionale ­ liberale . Diverso in ciò dai Savoia , che avevano , con Carlo Alberto , e poi col figlio e successore , provato e superato consimili repugnanze , l ' Hohenzollern aveva attorno amici e consiglieri e ministri e militari , che sentivano come lui ; e , per dirne una , il generale Wrangel gridava allora scandolezzato : " Dovremmo noi veramente unire il sacro nostro vessillo con la bandiera dei Mazzini e dei Kossuth ? " . Ora , a questo rifiuto , che era una negazione del suo principio ideale , e sonava sommamente offensivo e quasi sprezzante , il parlamento nazionale di Francoforte , se avesse impersonato una forza politica , se avesse avuto spiriti rivoluzionari e mezzi adeguati , avrebbe dovuto chiamare attorno a sé la nazione tedesca a tutela della sua dignità e delle legittime sud esigenze contro gl ' interessi particolari e contro il vecchiume aristocratico dei principi , e imporre i propri deliberati e non ritrarsi nemmeno dal proclamare , in caso estremo , la repubblica . Sparsamente , questa risolutezza alla resistenza e l ' impeto alla rivolta si manifestarono nell ' insurrezione di Dresda , domata dopo tre giorni di aspro combattimento e con l ' aiuto dei reggimenti inviati dal re di Prussia , nella meno energica e più scompigliata insurrezione del Palatinato e del Badese , alla quale similmente misero fine le truppe comandate dal principe di Prussia , nel troncone superstite del parlamento di Francoforte , composto delle sinistre , che cercò di radunarsi e continuare le sue deliberazioni ed emettere i suoi provvedimenti e fu scacciato dai luoghi dove si trasferì e , in ultimo , disperso . Ma la maggior parte dei componenti di quel parlamento lo avevano via via abbandonato , e il presidente Gagern , con tutti i più autorevoli , sottoscrisse , nel maggio del '49 , un atto di rinunzia e di scioglimento dell ' assemblea . Erano quegli uomini , nel profondo dell ' esser loro , legati alla vecchia Germania dei principati e sommamente riverenti al re di Prussia , in buon numero dotti e scienziati e professori per tradizione inclini e devoti alla sudditanza ; e , gente stimabilissima per ogni verso , non erano stoffa di rivoluzionari . E poiché tali non erano nel loro intrinseco , non seppero neppure resistere e persistere nelle deliberazioni che , ragionando , avevano adottate , né rappresentare per lo meno , col loro atteggiamento , una teorica o anche una muta protesta e un appello all ' avvenire ; ché tutti o quasi tutti cangiarono volere e modificarono finanche i loro criteri della politica e della storia , come ne diè esempio spiccato uno di essi , il Droysen , che passò allora , in filosofia , dalla teoria dell ' ethos a quella della Macht o potenza , e , in istoria , all ' idoleggiamento della storia prussiana a guisa di storia sacra di un popolo o piuttosto di una dinastia eletta dal Signore , non rifuggendo a questo fine dal convellere e piegare nei suoi racconti la realtà spesso riluttante dei fatti . Peggio si udì da altri filosofi e storici e scienziati , come dallo Stahl , che era rettore dell ' università di Berlino , il quale in un suo discorso inaugurale sentenziò che la scienza tedesca si era resa colpevole di entrare " in lotta con la condizione delle cose esistenti , e segnatamente contro i poteri dominanti " , e che doveva " fare dietrofronte " . Essi , prima tentando e poi sconfessando la trasformazione liberale ­ nazionale del popolo tedesco , e sostituendo questa con diverso ideale , fecero maggior danno all ' educazione politica del loro popolo che non gli stessi monarchi della specie di un Federico Guglielmo IV , il quale non ismentì mai il proprio sogno del passato ; e a essi è da imputare la distruzione dell ' opera loro stessa , la nessuna virtù di affetto e di rimpianto e di nostalgia che ritenne nel ricordo il Parlamento di Francoforte , dove pure si erano date tante prove di solida dottrina e di alto pensiero , e , prossimamente , lo scredito in cui in Germania cadde o rimase il liberalismo in quanto forza o sorgente di forza politica . Diciamo prossimamente , perché le ragioni di questo intralciato o ritardato sviluppo , se certamente non erano da riporre in una conformazione naturale e di razza , erano tuttavia nella storia secolare di quel popolo , nella sua storia medioevale e in quella della sua stessa riforma religiosa ed ecclesiastica . Col respingere la corona portagli da un ' assemblea popolare , Federico Guglielmo IV aveva mantenuto come sua e della sua monarchia la missione unificatrice assegnata alla Prussia , e si accinse ad attuarla per la via , che giudicava sola legittima e dignitosa , dell ' accordo con gli altri principi ; onde trattò coi re di Baviera , di Sassonia e di Annover e , ritiratosi il primo , s ' intese con questi due ultimi , nel cosiddetto patto dei " tre re " , al quale rese omaggio il partito imperiale , formatosi nel parlamento di Francoforte , in un ' adunanza , o post ­ parlamento , tenuta a Gotha nel giugno del '49; e , poiché si furono ritirati anche gli altri due re , Federico Guglielmo IV si provò a proseguir da solo , convocando per l ' anno seguente a Erfurt un parlamento dell ' unione nazionale . Ma l ' Austria , che aveva vinto in quel mezzo le rivoluzioni nei suoi domini e le guerre , e che già nel parlamento di Francoforte si era opposta alla costituzione imperiale , e aveva voluto dimostrare il nessun conto in cui teneva quell ' assemblea col far fucilare uno dei membri di essa , il Blum , partecipe alla difesa di Vienna rivoluzionaria ; l ' Austria , che nell ' aprile aveva richiamato di là i suoi deputati , e poi aveva premuto sui tre re perché si ritirassero dall ' alleanza prussiana , era risoluta a tagliar corto e , come disse il suo ministro Schwarzenberg , ad " avilir d ' abord la Prusse et à la démolir ensuite " . Onde afferrò l ' occasione della rivolta dell ' Assia elettorale contro il suo principe violatore della costituzione , e del contrasto che ne era nato tra costui che si era appellato alla vecchia Dieta , sostenuto dall ' Austria , e la Prussia , la quale aveva fatto avanzare le sue truppe in quel paese , e minacciò la guerra se la Prussia non si traesse indietro . E già si era avuto un piccolo scontro quando la Prussia cedé e , mandato il suo ministro Manteuffel a colloquio con lo Schwarzenberg in Olmütz nel novembre del '50 , richiamò le sue truppe ; e , nella conferenza di Dresda , accettò il ripristinamento dell ' antica costituzione federale e della Dieta che ne era a capo secondo la forma che le si era data nel 1815 , dominata dall ' Austria . Fu un ' onta , sebbene non da tutti gli uomini politici prussiani sentita come tale , perché molti di essi , per odio alle rivoluzioni , rimanevano fedeli fautori dell ' Austria : sentita fu soprattutto da quei patrioti tedeschi che avevano riposto le loro speranze nella Prussia ; e l ' onta si accrebbe per la rinunzia che questa fece a proteggere i diritti tedeschi nei ducati dello Schleswig e dello Holstein , la cui causa il parlamento di Francoforte aveva considerata nazionale , e per essa si era combattuto con contingenti federali e prussiani , ma che ora , per la pressione esercitata dall ' Inghilterra e dalla Russia , e per il disinteressamento dell ' Austria , tornavano nella condizione di prima , sotto la regola danese . Ma appunto questa sequela d ' insuccessi e di umiliazioni fece sorgere , in altri politici e militari prussiani , il pensiero che la missione unificatrice in Germania toccasse bensì alla Prussia e questa non dovesse lasciarsela sfuggire , ma che convenisse , dopo aver respinto le alleanze popolari , disfarsi altresì delle ubbie romantico ­ medioevali e ripigliare i metodi fridericiani o machiavellici che fossero . Il principe di Prussia aveva espresso il suo sentimento scrivendo nel maggio del '49 : " Chi deve governare la Germania , deve conquistarsela : i procedimenti alla Gagern non vanno più . Che la Prussia sia destinata a porsi a capo della Germania risulta da tutta la nostra storia ; ma quando e come , questo è il punto " . In modo diverso da quello italiano , anche in Germania il programma dell ' avvenire si delineava ; e l ' esperienza del triennio '48­50 e la vergogna di Olmütz mettevano in vista l ' unico partito che , presto o tardi , si sarebbe seguito . Nell ' impero austriaco il processo rivoluzionario fu diverso così dall ' italiano come dal germanico , perché la questione principale non era né d ' indipendenza e libertà né di unità statale , ma di nazionalità in contrasto tra loro per l ' indipendenza e per la potenza , di ciascuna e , di conseguenza , contro lo stato unitario che dava il predominio a una su tutte le altre . Un tempo , quelle nazioni o parti di nazioni diverse erano convissute in pace , lombardi e tedeschi e ungheresi e boemi e croati , con molta devozione verso il comune imperatore , senza spirito di rivolta di una nazionalità contro un ' altra , che , non sentita come straniera , non poteva dirsi straniera adoperando esse nell ' uso ufficiale il latino e volentieri e senza gelosia nel non ufficiale l ' italiano , lingua del Metastasio e di tanti altri letterati che , come lui , e prima e dopo di lui , adornarono la corte imperiale ; e solo qualche turbamento si era avuto col riformatore e accentratore Giuseppe II e con la prevalenza che questi volle dare alla lingua e all ' elemento tedesco . Ma le guerre napoleoniche e l ' esaltazione romantica delle nazionalità e il lievito liberale avevano mutato la disposizione degli animi , svegliando in ognuna di quelle nazioni bisogni d ' indipendenza . Vero è che l ' impero absburgico ­ lorenese , mercé l ' egemonia dell ' elemento tedesco , esercitava un ufficio di civiltà , se non verso l ' Italia ( la quale poco aiuto ebbe , per la conoscenza del nuovo pensiero tedesco , dalla retriva e pinzochera Austria , e le convenne in questa parte attingere direttamente alle fonti o giovarsi dell ' intermedio francese ) , certamente verso popolazioni come le slave , ancora incolte e rudi ; ma quell ' ufficio stesso sembrava assai prossimo al suo limite , e l ' altro , che gli attribuivano i professori , di offrire con la sua politica unione un esempio di armonia e fraternità fra le tre razze principali di Europa , la latina , la germanica e la slava , era appunto un ' idea da retori o da professori . Tale è anche da tenere la teoria che del pari fu propugnata da pubblicisti e professori tedeschi , che quello stato plurinazionale , e d ' origine e carattere patrimoniale , stesse come modello e saggio di una futura Europa ; né c ' era molto luogo a sperare che da quel plurinazionalismo venisse fuori , per lenta trasformazione e senza un profondo rivolgimento , qualcosa come una Svizzera in grande , non tanto perché esso era troppo grande , quanto perché quell ' impero non era stato , come la Svizzera , centro di attiva riforma religiosa e rifugio di perseguitati dei popoli vicini , né , salvo che nelle sue terre italiane , la raffica della rivoluzione francese l ' aveva sconvolto e fecondato ( senza dire che la Svizzera stessa era pur dovuta , in ultimo , passare attraverso i contrasti e la guerra del Sonderbund ) . Il suo fato era , dunque , come il Mazzini giustamente vedeva , la dissoluzione , e il suo progresso l ' inizio e il progresso di tale dissoluzione , alla quale soltanto poteva tener dietro in futuro una varia ricomposizione . La rivoluzione prese anche colà , nel '48 , sembianti liberali ; e l ' Ungheria si diè una nuova costituzione , che l ' imperatore approvò , assai democratica , con parlamento non più per rappresentanza di ceti ma per diretta elezione popolare , e con un ministero responsabile , del quale il Batthyány tenne la presidenza e il Kossuth fu tra i ministri ; e contemporaneamente , nel marzo , Vienna si agitò rumorosamente , il Metternich si dimise ed esulò , e fu convocato in quella città un parlamento di tutti gli altri stati dell ' impero , aperto poi nel luglio . Ma a Vienna il liberalismo non aveva preparazione ideale , fu un fremito dei tempi , vi parteciparono principalmente studenti e operai e polacchi e altri rivoluzionari venuti d ' ogni parte , e passò , democraticamente e demagogicamente , di disordini in disordini e di eccessi in eccessi ; e , quando il parlamento si adunò , non poteva vedersi cosa più eterogenea di quei deputati , diversissimi per grado di civiltà e che mal si comprendevano tra loro : sicché quel che esso poté compier di più concreto , fu l ' abolizione di persistenti pesi feudali ( come , del resto , in Ungheria allora si abolì interamente la servitù della gleba e il clero ungherese rinunziò alle decime che ancora riscoteva ) . D ' altro lato , le nazionalità dell ' Impero non tendevano tutte puramente all ' indipendenza , ma anche , alcune di esse , a mantenere o a promuovere particolari imperialismi , segnatamente gli ungheresi sopra i croati e i rumeni , e , in altro modo , i boemi , che convocarono una conferenza panslava e , stroncati nel loro tentativo d ' indipendenza dalla forza militare del principe Windischgrätz , sfogarono l ' odio contro i tedeschi col porgersi strumenti alla politica di casa d ' Austria . La quale salvò per allora l ' impero con questo valersi delle nazionalità l ' una contro l ' altra , dei tedeschi e croati contro gl ' italiani , dei boemi e croati contro la ribelle Vienna , dei croati e dei tedeschi contro gli ungheresi , e col fare ricorso , per domare questi ultimi , allo czar , che mandò il rincalzo di un esercito russo . Con la vittoria sugli ungheresi , e con le altre precedentemente riportate , essa ristabilì nell ' impero lo stato autoritario , ritirando la costituzione , largita e formulata dall ' imperatore medesimo dopo che aveva sciolto il parlamento del '48 , e ripigliò in Germania e in Italia le sue parti di restauratrice dei principi legittimi e di tutrice dell ' ordine . Ma il detto del poeta austriaco , che " l ' Austria stava nel campo del Radetzky " , forniva insieme una definizione esatta e una condanna storica di quell ' impero , non potendo la civiltà moderna rispettare uno stato che era un campo militare , che si fondava unicamente sulla forza del suo esercito . I profughi dell ' Italia e dell ' Ungheria , nonostante le diverse tendenze dei loro due popoli , affratellati dal comune nemico e dal comune esilio , aspettavano sicuri la dissoluzione totale o parziale di quell ' impero , una dissoluzione che fu avviata sostanzialmente nel '48 e che la reazione susseguente arrestò temporaneamente negli effetti senza poterne rimuovere le cagioni . Gl ' Irlandesi meditarono , in quell ' anno , un sollevamento nazionale , la proclamazione della repubblica d ' Irlanda , e il distacco dalla Gran Bretagna : l ' associazione della " Giovane Irlanda " , dopo la rivoluzione di febbraio , si mutò di letteraria in politica . Fu necessario , nell ' aprile , votare una legge di sicurezza , nel luglio sospendere l ' habeas corpus , e reprimere severamente il tentativo di rivolta dell ' O ' Brien . Fame , furti , rapine , omicidii , conflitti sanguinosi tra cattolici e anglicani non cessarono pertanto ; e insufficienti si provavano i mezzi conciliatori e i provvedimenti di soccorso ai poveri e i lavori di bonifica . Ma , tranne che per questo cronico malanno , destinato a trascinarsi ancora a lungo , l ' Inghilterra poté guardare alle rivoluzioni del continente come chi dalla riva contempla il mare in tempesta : con sentimento di partecipazione ma insieme di soddisfazione per sé stessa e di nobile orgoglio , che il Macaulay esprimeva in quel tempo in una famosa pagina della sua Storia . Il cartismo diè ancora una fiammata , che si consumò e si spense con la petizione firmata da alcuni milioni di nomi , la quale il 10 aprile del '48 un corteo di centomila dimostranti avrebbe dovuto presentare al parlamento , ma che , dichiarata illegale in questa forma e sottoposta poi all ' esame del parlamento , terminò nel ridicolo . Il libero commercio perveniva , nel '49 , alla sua intera attuazione , abolendosi l ' atto di navigazione ; e , mentre per effetto di esso la coltivazione del grano si estese nei paesi esteri e nelle colonie , i traffici inglesi ne ebbero grande incremento . La prima esposizione mondiale , aperta a Londra nel '51 , fu la solennità festiva della nuova vita industriale e commerciale che s ' era inaugurata . Le ultime resistenze dei conservatori soccombettero nel parlamento e nelle elezioni del '52; e , ammodernandosi i vecchi partiti , si videro allora l ' un contro l ' altro per la prima volta il Disraeli e il Gladstone , che per trenta e quarant ' anni di poi capitanarono i conservatori e i liberali . Il Belgio , nel quale resse il governo dal '47 al '52 il gabinetto liberale del Rogier e poi quello di coalizione del Brouckère , neanche fu toccato dalla rivoluzione generale : riformò per altro la legge elettorale abbassando il censo e introducendo disposizioni circa le incapacità parlamentari , riforme alle quali in Francia era stato opposto incautamente costante diniego ; e tentò di regolare il lavoro dei fanciulli nelle fabbriche , il che per allora fu impedito , insieme con la libertà delle unioni operaie , dagli industriali assai potenti . Nella vicina Olanda nel '48 si compié finalmente il trapasso del regime semiassoluto al costituzionale con la formazione di due camere , rappresentanti dei maggiori e dei minori censiti , e la seconda per suffragio diretto . Intatta da sommovimenti rimase altresì , per condizioni direttamente opposte a quelle della vita inglese , la Russia , né si mosse la Polonia , da essa tenuta con mano ferrea , quantunque i Polacchi della Posnania insorgessero e si battessero contro i tedeschi , e profughi polacchi entrassero in tutte le rivoluzioni europee , e talvolta a capo delle loro legioni di volontari o dei loro eserciti regolari . Lo czar aveva detto che l ' ondata rivoluzionaria si sarebbe abbattuta alla frontiera dei suoi stati ; e così fu . Rigida e gelosissima la vigilanza all ' interno ; ricensurati i libri già una volta censurati , purgati e ripurgati i gabinetti di lettura , dalle università tolta la cattedra di diritto pubblico europeo , ristretto l ' insegnamento filosofico alla logica e psicologia e affidato al professore di teologia , quasi abolito l ' insegnamento classico . Sotto questa tranquillità forzata , si preparava una generazione di estremi ribelli , perché la mancanza di ogni libertà , impedendo la formazione di una cultura che fosse discernimento e critica , indirizzava le menti o alle torbide fantasticherie di origine mistica , o all ' astratto e semplicistico razionalismo , o alle due cose avvicendate e frammischiate , e faceva confondere le mal comprese universali spiegazioni della filosofia coi programmi pratici , e dava la smania , come si diceva , di applicarle ; oltreché , se al tempo di Alessandro I , quelli che furono poi i decembristi leggevano le opere del Constant , del Destutt de Tracy , del Bentham , la nuova generazione si abbeverava nascostamente alle dottrine dei materialisti e dei sociologi e utopisti francesi e tedeschi . La grande questione della Russia , che era quella agraria , sembrava rendere colà attuale il comunismo a preferenza dell ' economico liberismo e del politico liberalismo , oltrepassati prima che nati , e si cominciava a formolare il concetto che la Russia , diversamente dai paesi dell ' Europa occidentale , avrebbe abbreviato il cammino della storia , riattaccandosi all ' avvenire comunistico mercé le sue antiche comunità agrarie e saltando così l ' età borghese e liberale ; ma , purtroppo , essa aveva saltato insieme il lungo travaglio religioso e filosofico europeo e la secolare educazione al pensare logicamente corretto e rigoroso , e alla critica e alla cautela , e tutta la congiunta e complessa esperienza , ricca di umanità ; e la sua " intelligenza " , come si chiamava , ossia la sua classe colta , non sospettava neppure la finezza e la complessità della intelligenza europea . La coscienza giuridica era in Russia debole o assente anche nella classe dei grandi proprietari , la sola che avesse importanza accanto all ' immenso numero dei contadini ancora legati alla gleba : il che faceva dire allo Herzen ( al quale risale l ' origine dell ' accennata teoria sull ' avvenire delle comunità agrarie ) che nessun paese era al pari della Russia preparato per una integrale rivoluzione e per una radicale " rigenerazione sociale " , bastando all ' uopo un colpo di forza . Per intanto , quel che in Europa contava era la Russia ufficiale e il suo czar , che stava sempre in prima linea nella difesa della buona causa , e che nel corso delle rivoluzioni di quegli anni , preservati i suoi popoli dal contagio , aveva mandato all ' Austria il suo esercito per farla finita con l ' insurrezione ungherese , avversato la Prussia nelle sue ambizioni pangermaniche , appoggiato le pretese della Danimarca sui Ducati , rotto le relazioni diplomatiche con Carlo Alberto fedifrago del legittimismo e dell ' assolutismo , distribuito elogi e onorificenze a tutti gli uomini delle reazioni , dal Windischgrätz , domatore di Praga e di Vienna , e dal Filangieri , domatore della Sicilia , al generale Cavaignac , che , repubblicanissimo , pare ebbe ai suoi occhi il merito di debellare gli operai parigini nelle giornate di giugno . In mezzo all ' odio per la sua tirannia e durezza , la fervida fede religiosa , il saldo convincimento politico , la dirittura , la lealtà , il disinteresse dello czar Nicola , di quest ' ultimo intransigente campione della causa assolutistica che fosse ancora tra i principi della terra , trovavano talvolta riconoscimento da parte degli stessi avversari . Pur nondimeno , l ' efficacia reazionaria della Russia in Europa era scemata dal '15 al '30 e dal '30 al '48 , sebbene durasse presso i pubblicisti la preoccupazione , e altresì la paura , di quel vasto impero , capace di rovesciare milioni d ' armati sull ' occidente con invasioni da Attila . Ma non doveva passare molto tempo , e anche questa minacciosa strapotenza militare sarebbe apparsa nei suoi limiti , e quell ' efficacia sarebbe caduta del tutto . Quantunque le rivoluzioni del '48 fossero quasi affatto prive di acute punte anticattoliche e antichiesastiche , e il clero figurasse sovente nelle cerimonie patriottiche , e la stessa Repubblica romana , sorta sulle rovine del potere temporale del papa , si guardasse dal toccare le credenze religiose , la Chiesa cattolica , non appena cominciata la reazione , accorse pronta a offrire e prestare la propria cooperazione , a dividere il bottino coi governi assolutistici , a prendere salari e premi pei suoi servigi . Così si vide in Vienna un ' assemblea di vescovi austriaci marchiare di " empietà " il liberalismo e qualificare " paganesimo " il pregio attribuito alle nazionalità , la cui origine ( essi dissero ) era unicamente nel castigo di Dio , che diversificò le lingue a piè della torre di Babele . I concordati , che la Chiesa concluse allora , le ridavano o le davano quanto pareva follia sperare . In quello austriaco del '55 , che fu definito una " Canossa stampata " , lo stato , cancellando tutta l ' opera di Giuseppe II , rinunziò al placet e ad ingerirsi nella preparazione del clero e nelle pene che la Chiesa infliggeva , commise ai vescovi la vigilanza sulle scuole pubbliche e private , escluse dai ginnasi e dalle scuole medie gl ' insegnanti non cattolici , riconobbe per le questioni matrimoniali la giurisdizione ecclesiastica conforme ai canoni e ai deliberati del concilio di Trento , s ' impegnò a vietare con tutti i mezzi adatti i libri irreligiosi , lasciò libero lo stabilimento di nuovi ordini e associazioni e l ' acquisto di beni da loro parte , promettendo inviolabile nel presente e nell ' avvenire la proprietà ecclesiastica , e , per tutti gli altri casi concernenti cose o persone della Chiesa non contemplati per espresso , si rimise alla dottrina e alla disciplina della Santa Sede . Della stessa qualità era stato l ' altro concordato , del '51 , con la Spagna , nel quale , per dippiù , si dichiarava unica religione della Spagna la cattolica . Quelli conclusi col Baden e col Württemberg , per la loro enormità , furono rigettati dalle rispettive camere . In Prussia , Federico Guglielmo IV abbandonò tutti i diritti che lo stato aveva mantenuti sulla Chiesa cattolica e lasciò libera mano ad essa e ai suoi gesuiti . Nel tempo stesso , la Chiesa si diè cura di allontanare da sé ogni sospetto di transazioni con la civiltà moderna : i gesuiti fondarono una rivista che s ' intitolò Civiltà cattolica : al domma dell ' Immacolata Concezione ( che prese colorito reazionario quasi ricambio per l ' aiuto prestato dalla Madonna contro le recenti e sorpassate rivoluzioni ) doveva seguire , nel '64 , il Sillabo degli errori del secolo , errore capitale e fondamentale tra tutti il liberalismo , e poi un Concilio che decretò ( e già era prenunciato in questi atti ) l ' altro domma dell ' Infallibilità papale ; si celebrarono senza ritegno santificazioni di uomini che erano stati inquisitori del Sant ' Ufficio e perciò particolarmente odiosi , nel loro significato storico , al mondo civile . La baldanza per i rovesci toccati ai suoi avversari e per il favore che trovava presso i governi , le aprì la speranza di soppiantare in breve il protestantesimo in Germania mercé l ' aiuto dei gesuiti , le società di Pio , di san Vincenzo di Paola , di san Bonifazio : in Inghilterra , il Russell definì " arrogante " il procedere onde la curia romana aveva istituito colà dodici diocesi e un arcivescovo , e fu votata nel '51 una legge , il Title bill , per porvi freno : legge non applicata e alla fine abolita come non confacente al sentire liberale . Giacché la possibilità di questa sua arroganza e la cresciuta sua sicurezza , la sua indipendenza dallo stato , e , in genere , la sua potenza soprastatale e internazionale o ultramontana , come fu chiamata , venivano alla Chiesa cattolica non da altro che dalla natura dello stato moderno e da quel liberalismo dalla cui forza e dalla cui debolezza , dalla cui vita e dalla cui morte , essa , alla pari e senza scrupoli , traeva , a volta a volta , profitto . Ma il pericolo di questo doppio giuoco fu avvertito da taluni cattolici come il Montalembert : il quale , in verità , l ' aveva anch ' esso talvolta adoprato ; ma cominciò poi a darsi pensiero della crescente impopolarità del clero e della rivolta antireligiosa che covava negli animi dei giovani , degli intellettuali e altresì degli operai , e disse " cinica " la teoria che si professava e praticava dalla Chiesa e che egli compendiava in questi termini : " Quando io sono il più debole , vi domando la libertà , perché è il vostro principio ; ma , quando sono il più forte , ve la tolgo , perché non è il principio mio " . Egli temeva che , alla prossima vicenda , questo cinismo le sarebbe stato rinfacciato e che essa sarebbe stata trattata con rigore non immeritato . D ' altro lato , nonostante quel che essa aveva acquistato di pratica capacità per la disciplina che poté dare al clero , sottratto agli stati e solo da lei dipendente , nonostante la libertà e i privilegi di cui godeva , la Chiesa nessun acquisto fece nel regno dello spirito ; e parve sempre più configurarsi in una sorta di azienda industriale , che , secondo quel che il mercato le consente , ora fa grossi lucri ed estende la sua produzione , e ora soffre perdite e si restringe , aspettando il miglioramento del mercato . La sua ricorrente prosperità fu messa in rapporto coi periodi di depressione mentale e morale della società , e col bisogno che i governi possono avere , in certi casi , dell ' alleanza con le forze , non sempre elette , di cui la Chiesa dispone . Tutta la reazione , del resto , in tutti i paesi d ' Europa , per fastidiosa che fosse e intralciante e opprimente , e per dolori che recasse e tormenti di ergastoli e desolazioni di esili , e per sdegni e furori che accendesse nei petti , si sentiva vuota di quella serietà che anche le reazioni possono possedere quando una vecchia ma pur tenace e radicata fede , rispettabile per la sua sincerità , le anima , quando sono condotte col misticismo , col fanatismo , con la coerenza inflessibile di un Nicola I . Troppo oramai si era cangiato e ricangiato , giurato e spergiurato da monarchi e da altri uomini dell ' assolutismo ; troppe volte quei re e principi erano stati veduti , alle finestre delle reggie , nelle strade e nelle chiese , adorni di coccarde nazionali e liberali , e arrendevoli e lusingatori ai rivoluzionari , e , di buona o cattiva voglia , entrare nelle loro vie e inoltrarvisi ; troppo si era ormai usi agli annunzi della morte del liberalismo e con esso delle velleità nazionali dei popoli , seguiti sempre dal loro risorgere più giovane e gagliardo di prima . Labili furono le gioie dei momentanei trionfatori , e la rettorica degli inni servili affiochì presto . Gli animi dei vinti non erano abbattuti , e la fiducia nell ' avvenire li teneva alacri e pronti all ' azione , della quale sarebbe pur suonata l ' ora non lontana . Non si sentivano soli o soverchiati nel mondo , perché non mai la coscienza civile europea fu tanto sensibile come allora , né l ' opinione europea tanto concorde e attiva . Suo centro principale era l ' Inghilterra , che non si chiuse nell ' egoismo della salda sua struttura liberale , elaborata nei secoli , e della sua sicurezza e del suo benessere , ma di queste sue condizioni politicamente fortunate si giovò per parlare e per operare a pro della causa liberale contro l ' assolutistica . Le sue città ospitarono i profughi dei paesi travagliati dalle reazioni , che vi formarono i loro circoli nazionali e internazionali ; i suoi scrittori e pubblicisti attaccarono e screditarono e copersero di biasimo e di vergogna quei governi ; aiuti d ' ogni sorta vennero da privati cittadini inglesi agli agitatori e cospiratori : il suo popolo acclamò il Kossuth , inseguì d ' imprecazioni e di peggio il generale Haynau , " la iena di Brescia e di Arad " , quando osò recarsi a Londra . Il Palmerston , che aveva fornito armi agli insorti siciliani , continuò imperterrito da ministro le sue dimostrazioni contro i regimi autoritari di ogni paese , rimproverato una volta , per questo suo fare , dal Peel , a cui pareva eccessivo tale ufficio di giudice e di precettore verso governi stranieri , ma assai ammirato e applaudito dal popolo inglese , che lo vezzeggiava col nomignolo di " Lord Firebrand " ; e alle dimostrazioni di pensieri e parole aggiunse gli atti , e tenne a posto gl ' imperatori di Russia e d ' Austria quando pretendevano dalla Turchia la consegna dei rivoluzionari rifugiati nel suo territorio , e , pur non potendo esimersi dal presentare formalistiche scuse all ' ambasciatore austriaco pel trattamento che i popolani di Londra avevano usato allo Haynau , non intermise neppure in quest ' occasione di far sapere quanto quell ' uomo gli ripugnasse . Il Gladstone indirizzò al ministro lord Aberdeen le sue lettere sul governo borbonico in Napoli , facendo correre pel mondo civile la definizione che ne era stata data di " negazione di Dio " . Non senza ragione , dunque , guardando dall ' alto nella storia , il Gervinus , nella sua Introduzione alla storia del secolo decimonono , che è del '53 , esortava a tenere a freno le impazienze e a serbar viva la certezza della prossima riscossa , mostrando che l ' assolutismo sempre più era ripiegato sulla difensiva , e questa stessa si scopriva debole , e dissipando le cupe immaginazioni del pessimismo , che fin d ' allora vedevano in corso la " decadenza dell ' Europa " : dell ' Europa , ricca di tanti lumi intellettuali e morali , oltre che di produttività economica , e la cui grandezza era non più nelle personalità singole ma nella civiltà diffusa e crescente delle moltitudini , e la cui storia perciò non era più biografica e di sovrani , ma d ' interi popoli . In un sol paese il tracollo appariva grave e il regresso della causa liberale innegabile , perché sembrava che vi fosse andato perduto il frutto di oltre sessant ' anni di storia e distrutto un regime di libertà non già goduto solamente pochi mesi ma mantenuto e approfondito ed ampliato per trentacinque anni : nella Francia . Qui l ' improvvido comportamento della monarchia degli Orléans e dei suoi ministri , per non consentire un modesto o un graduale allargamento di libertà e la partecipazione di un maggior numero di cittadini all ' elettorato , aveva provocato la rivoluzione e , con la caduta della monarchia , la proclamazione della Repubblica , e , con la Repubblica , aperto il varco al democratismo e al demagogismo , che si richiamavano alle tradizioni dei giacobini e convenzionali , e con ciò mettevano a pericolo la libertà stessa . E poiché la democrazia che veniva sulla scena , diversamente da quella dell ' altra volta , non si trovava alle prese né con un feudalismo da estirpare e un ' aristocrazia da abbattere , né con una minacciante restaurazione dell ' assolutismo , né le si offriva la gloria di un ' Europa da svegliare e spingere alla rivoluzione perché l ' Europa era già desta e si moveva da sé , non le restava se non riempire la sua vacuità e nutrire la sua irruenza con la confusa idea di una radicale riforma della società nel suo assetto economico e civile per la felicità del Popolo , e , pur aborrendo dal comunismo , presentarsi come democrazia e repubblicanesimo sociale . Dopo tanto discorrere e sognare di comunismo e socialismo negli ultimi venti anni e tante bramosie eccitate di attuarlo in tutto o in parte , in un modo o in un altro , e in ogni caso di sperimentarlo , era inevitabile che la rivoluzione in Francia tentasse quell ' avviamento , e già nel '42 Lorenzo di Stein ne aveva fatto la sicura profezia . Anche negli altri paesi d ' Europa , nel corso degli avvenimenti che abbiamo descritti , la democrazia di piglio giacobino e di tendenza sociale o socialistica si era affacciata qua e là , di tempo in tempo , in Italia , in Austria e più ancora in Germania ( dove nell ' aprile del '48 tentò una prima insurrezione nel Baden ) , e con le sue richieste intempestive ed eccessive , coi suoi metodi provocatori e insieme deboli , aveva contribuito a distaccare i paurosi di rovine dai regimi liberali e a riamicarli agli autoritari e aveva offerto a questi opportunità e agevolezze che essi non si lasciarono sfuggire , aiutando così a rimettere in sella i Ferdinandi di Napoli , i Leopoldi di Toscana , i Federichi Guglielmi di Prussia e i Franceschi Giuseppi di Austria , e facendo tollerare in Ispagna la dittatura del Narváez e del Bravo Murillo . Ma , in generale , dove la lotta volgeva sull ' indipendenza e l ' unità nazionale e sulle costituzioni , prevalsero i partiti liberali , variamente temperati e accentuati , e la sconfitta fu dovuta , non alla sollecitudine della conservazione sociale , ma all ' avversa fortuna delle battaglie e alla forza politica e militare , che le monarchie assolute avevano ancora in pugno . In Francia , invece , quella mal riempita vacuità di concetti politici , che non solo conservatori e moderati accusarono ma un Marx mise alla berlina satireggiando la parola " Popolo " che ne era l ' esponente , aveva accanto a sé la passione della popolazione operaia di Parigi , la quale , da anni , era stata infiammata nell ' attesa di una palingenesi sociale , aveva versato il suo sangue nel luglio del '30 e le era parso che la comune vittoria profittasse ad altra classe sociale , e si era provata di poi in più d ' una sommossa e testé , nel febbraio , aveva di nuovo combattuto e vinto , e non intendeva rimanere ancora una volta frodata dei suoi sforzi , delusa nelle sue speranze . E se le teorie comunistiche meritano , nel loro fondamento logico , la taccia di materialismo , materialistici non erano poi quegli operai , sollecitati bensì dall ' umana ricerca di un miglior tenore di vita o addirittura dalla necessità della sussistenza e dalla mancanza di lavoro , ma intimamente mossi da un ideale di giustizia e di felicità , pel quale erano pronti a dar la vita . Questo ideale essi non sapevano allora tradurre in istituzioni vitali e in azioni che vi conducessero , in un fatto o in un serio programma politico ; e molto meno ciò sapevano gli uomini che la rivoluzione aveva portati a capo del governo , e meno di tutti i più rumorosi , i democratici sociali . Ma di tale incapacità e impossibilità non si volle far la confessione , e nelle prime settimane non ce ne fu neppure la necessità , perché anche in Parigi regnò la psicologia del '48 , e l ' entusiasmo avvolse e trascinò tutti : i giovani ( dice un contemporaneo ) erano assorti nel piacere di sentirsi liberi e " ils marchaient d ' un air insouciant , d ' un pas dégagé et léger " : la gioia e la fiducia disposero alla generosità , alle scambievoli condiscendenze , agli accordi e all ' armonia . Fu , dunque , proclamato il diritto al lavoro , gli operai s ' indussero a rinunziare alla bandiera rossa e ad accettare la tricolore , s ' istituì e insediò una commissione di lavoratori , si apersero gli ateliers nationaux , si promisero abolizioni di imposte ; e rapidamente si susseguirono leggi umanitarie , abolizione della pena di morte in materia politica , delle pene corporali , della prigionia per debiti , e il suffragio universale aumentò d ' un tratto gli elettori da dugentocinquantamila a nove milioni . Ma presto anche si cominciò a rendersi conto che ci si moveva in un mondo d ' immaginazione e di sogno , e che a lungo non si poteva durare in quella fantasmagoria . La commissione dei lavoratori disegnava sulla carta una pacifica rivoluzione sociale , che un ministero del lavoro avrebbe eseguita convertendo lo stato in grande industriale , il quale coi prodotti delle sue proprie intraprese avrebbe riscattato le fabbriche padronali , creato colonie agricole cooperative , assicurato il lavoro a tutti , venduto le merci a prezzo di costo col solo aumento del cinque per cento , e così via descrivendo . Gli ateliers nationaux non avevano niente di una seria intrapresa economica e non rispondevano neppure ai concetti di Luigi Blanc , ma si risolvevano in un semplice espediente per occupare provvisoriamente in lavori non richiesti o inutili o poco utili , e perciò con gran dispendio a vuoto , operai disoccupati ; e il numero di quelli che vi accorrevano , e che non si potevano respingere , si moltiplicava da un mese all ' altro . I giornali popolari pareva che si fossero proposti di spaventare la molta gente che ama la propria tranquillità e vede rapine , stupri , incendi e pioggie di sangue in ogni sfogo di grosse parole . Ma negli uomini che governavano mancava la virtù creatrice di forme e di mezzi per attuare l ' attuabile delle richieste democratico ­ sociali e porre una insormontabile barriera contro tutto il resto , ristabilendo l ' ordine e riconducendo le menti alla riflessione , alla ponderazione e all ' assennatezza ; ed essi seguirono gl ' impulsi senza dirigerli o si barcheggiarono prolungando la baraonda delle speranze e degli equivoci , incapaci come si dimostravano di sbrogliare la matassa arruffata e lasciando che una qualsiasi soluzione nascesse dal corso stesso degli eventi . Siffatta soluzione non si fece aspettare , e , poiché Parigi e gli operai parigini non erano tutta la Francia , e l ' andamento preso non piaceva e non dava garanzia di bene alla maggiorparte della popolazione , e i contadini in ispecie mal sopportavano l ' aumento che cadeva sopr ' essi dell ' imposta fondiaria , le elezioni per suffragio universale dell ' Assemblea costituente ( elezioni che gli estremisti parigini , ciò presentendo , avevano cercato di far rinviare ) dettero una camera di prevalenza conservatrice o moderata ; e , poiché una camera di questa sorta non gradiva alle masse operaie e ai loro agitatori , il 15 maggio la folla invase la sala dell ' assemblea e tentò di disperderla con la violenza e proclamare un nuovo governo provvisorio : colpo non riuscito , che portò all ' arresto del Blanqui , del Barbès e degli altri capi comunisti . E si passò ad affrontare il malanno e il pericolo degli ateliers nationaux , dove non c ' era più da lavorare e non si sapeva come pagare ( quantunque la misera paga giornaliera fosse stata dimezzata ) i disoccupati e ozianti . La decretata soppressione degli ateliers nationaux scatenò la battaglia del giugno nelle vie di Parigi contro le masse operaie rivoltate , eroicamente combattuta da queste , con disperato furore da entrambe le parti , e terminata con la sanguinosa sconfitta degli operai , alla quale i consigli di guerra , gli ergastoli e le deportazioni posero il suggello . Ma neppur questo terminò il processo rivoluzionario e fu principio all ' assestamento e assodamento di una Repubblica la quale garantisse quella più larga libertà domandata negli anni innanzi e che , non ottenuta , aveva cagionato la caduta della monarchia orleanista . La paura dei fatti del giugno era stata grande , e più grande si sentiva passato il pericolo , e più forte si levava il grido d ' allarme per la difesa della casa , delle donne , dei figli , della proprietà , della moralità , della religione ; di nuovo si guardavano con occhio non più ostile la chiesa e i preti , ricercandovi un presidio per l ' ordine , risottomettendosi alla loro direzione , mandando i figliuoli alle loro scuole . E quanto più i democratici o " montagnardi " , come si chiamarono , insistevano nelle loro minacciose domande di riforme sociali e nella loro gonfia fraseologia , tanto più i gruppi conservatori e moderati si stringevano tra loro , e reazionari di ogni sorta , clericali e legittimisti , si facevano innanzi , e tanto più , tra quelle parti esasperate , - l ' una delle quali , la difenditrice dell ' ordine sociale , si sentiva ogni giorno più forte ed era risoluta a far uso della sua forza , - scemava la possibilità della mediazione liberale , che si poteva e doveva tentare , ma senza speranza , come dinanzi allo scoppiare di una malattia che si cerca bensì di arrestare ma si sa che a ogni modo farà intero il suo corso . Terminati i lavori dell ' Assemblea costituente e indetta l ' elezione del presidente della Repubblica per suffragio diretto e universale , la riuscita , con enorme maggioranza di voti , di Luigi Napoleone contro il repubblicano Cavaignac indicava già il trapassare del processo rivoluzionario nell ' opposto e reazionario . In questi anni , la Francia , senza pace all ' interno , ridotta a una sorta d ' impotenza verso l ' estero , non trovò credito alcuno , né presso i popoli né presso i governi , durante le rivoluzioni del continente , e non vi operò in niun modo ; e all ' unica sua non gloriosa impresa , la spedizione contro Roma repubblicana , fu astretta dalla inesorabile necessità di non lasciare che l ' Austria da sola intervenisse in Italia , e , insieme , dalla sua interna debolezza : tanto che , per non iscontentare i clericali del suo popolo , dové lasciare che il papa , da lei ricondotto in Roma , respingesse ogni suggerimento di riforme e ritornasse ai suoi pessimi modi di governo , peggiorandoli ancora , quasi a sfida e scherno dei democratici francesi . I quali , per quella spedizione ordinata dal principe presidente e dal ministero contro il voto dell ' assemblea , si rivoltarono chiamando a insorgere il popolo , che non insorse ; e questa fu la disfatta del loro partito , privato dei suoi capi , che scamparono con la fuga . Ma la maggioranza conservatrice dell ' assemblea , quantunque votasse una serie di restrizioni circa le associazioni e i giornali e per lo stato d ' assedio , e riaprisse le porte della scuola al clero con la legge Falloux , e nel fatto avesse abbandonato la regola parlamentare accrescendo sempre più il potere che il principe presidente si arrogava come eletto del popolo di Francia , lasciava tuttavia superstite , con l ' assemblea , la regola costituzionale ; e quest ' ultima libertà non poteva durare , perché , non tollerata dal principe presidente , scaduta nella pubblica stima , fastidita dal pubblico sentimento , non sarebbe stata difesa , in caso di pericolo , dalla pubblica volontà . Il colpo di stato del 2 dicembre '51 , preveduto , aspettato , temuto anche , ma non però contrastato , non fu l ' insidia di un tiranno che con la violenza s ' impadronisca di un popolo che rilutta , ma piuttosto un intervento chirurgico che mise alla luce quel che la Francia aveva formato e nutrito nel suo grembo in quei quattro anni di democrazia e di antidemocrazia : l ' Impero autoritario , con quel complesso di leggi e di metodi e di costumi che sono i medesimi di tutti i regimi autoritari , quali che ne siano l ' origine e l ' occasione , e che si riducono alla semplice operazione di legare le mani e tappare le bocche per imporre la propria unilaterale volontà . Parimente i medesimi che seguono sempre alle cessazioni dei liberi regimi ( e che non giova particolareggiare , perché già Tacito , una volta per tutte , ha analizzato e descritto in classica prosa il ruere in servitium ) furono gli effetti che si videro allora in Francia : acclamazioni , adulazioni , servitù volontarie , spergiuri , rapide conversioni di accesi democratici , che sarebbero state comiche se non fossero state umilianti , restrizioni mentali , accomodamenti , e timori e terrori e abbandoni di amici e viltà di denunzie , insensibilità per la violata giustizia e pei quotidiani soprusi , infingimenti di non vedere e non sapere quel che ben si vedeva e sapeva per acchetare così i rimproveri della coscienza , ignoranza circa l ' andamento dei pubblici affari con congiunto e incessante bisbigliare di scandali , supino plauso di ogni detto o asserzione che venisse dall ' alto e insieme incredulità per ogni notizia di carattere ufficiale ; e , in mezzo a questo generale tremore , audacie degli audaci nel dare l ' assalto alla fortuna , e prontezze a cogliere privati vantaggi o a soddisfare odii privati con sembianze di politico zelo , senza che alcuno osasse opporsi o protestare ; tutte quelle cose , insomma , che , praticate talvolta anche da uomini ai quali la società non rifiuta la sua stima , fecero esclamare al romanziere che dipinse quei tempi : " Che canaglia , la gente onesta ! " . Non che quella gente poi non fosse , nella gran maggioranza e in altri rapporti , onesta e fornita di virtù ; ma l ' umanità , nella sua condizione media , è così fatta che non bisogna porla a troppo difficile prova e chiederle troppo duri sacrifici , come sarebbe la rinunzia al quieto vivere e alla cura delle cose proprie e della propria famiglia ; né bisogna metterla al punto di far cattive figure , e , anzi , bisogna aiutarla a non farne . Ricominciarono altresì i sofismi degli addottrinati sull ' " enchaînement nécessaire des choses humaines " , sul loro " développement inévitable dans un certain ordre " , in un ordine che è saggezza riconoscere , e sottomettervisi . E , per contrario , terribili fremevano e prorompevano l ' odio e il furore di coloro che non vollero piegarsi , e dei molti che preferirono di esulare , dai quali provenivano libelli feroci come Napoléon le petit e gli Châtiments di Victor Hugo . Il dolore e la tristezza , invece , discesero sugli spiriti più nobili e più meditativi , usi a guardare alle cose piuttosto che alle persone , e a cercare la spiegazione degli avvenimenti nei processi delle idee e dei sentimenti piuttosto che nella colpevolezza individuale ; i quali , tuttavia , non potevano rassegnarsi alla perdita della libertà , e provavano per questa perdita un ' intima e angosciosa mortificazione di sé stessi e della propria patria , che , se anche avessero voluto , non avrebbero potuto distaccare da sé stessi . Ancor oggi ci commuovono le pagine che allora scrissero il Tocqueville , il Quinet , il Prévost ­ Paradol e gli altri della loro tempra . Ma la libertà è cosa divina , e gli dèi la ritolgono talvolta agli uomini eterni fanciulli e , rigidi alle loro suppliche , non la restituiscono se non se ne siano rifatti degni . Pure , se la reazione , succeduta alle rivoluzioni del '48 , delle vecchie monarchie assolutistiche non ebbe carattere profondo , nemmeno l ' aveva questa del Secondo impero , operata da un nipote dell ' avventuriere còrso e avventuriere esso stesso . Quei monarchi e gli altri campioni dell ' assolutismo fecero liete accoglienze e feste al nuovo venuto che si poneva al loro fianco ; e innanzi a tutti il papa , Pio IX , il quale , avuta notizia del colpo di stato , disse che " il cielo aveva pagato il debito della Chiesa verso la Francia " , e primo mandò le sue felicitazioni , e lasciò che i suoi vescovi chiamassero Luigi Napoleone " l ' inviato dell ' Altissimo " , e sarebbe andato a coronarlo a Parigi ( come poi tenne a battesimo il principe ereditario ) , se fosse intervenuto accordo sul prezzo , che era l ' abolizione del matrimonio civile e degli articoli organici aggiunti al concordato napoleonico . Ma né Luigi Napoleone formava veramente parte dell ' associazione assolutistica dei vecchi monarchi , sinceramente compreso com ' era del significato dei sette milioni di voti che lo avevano innalzato al trono imperiale , sinceramente sollecito delle classi popolari , vagheggiante , come fu detto , una " democrazia senza libertà " ; né nutriva l ' illusione di avere , con la costituzione imperiale , aperto nuove vie alla società umana e alla storia . Insofferente delle assemblee , egli non possedeva idee ben chiare sulla forma statale che avrebbe sostituito con vantaggio i servigi che queste rendono . Diceva di " aver chiuso l ' età delle rivoluzioni col soddisfare i bisogni legittimi del popolo " , e di aver mirato a " creare istituzioni che gli sopravvivessero " ; ma non era pago e tranquillo dell ' ordinamento dato allo stato , e altra volta gli veniva detto che " la libertà non ha potuto mai fondare un edificio politico durevole , ma lo corona quando il tempo lo ha consolidato " . Annunziava con solenne promessa che " l ' Impero era la pace " ; ma questo proposito , che è dei monarchi conservatori non poteva esser quello di un nipote di Napoleone , erede del titolo imperiale e delle vendette contro i trattati del '15 , e la guerra , che il suo nome portava con sé , significava di necessità mutamento di situazioni politiche , e con ciò riapertura di rivoluzioni . Buono d ' animo e mite , aveva compiuto il colpo di stato senza gioia , come ubbidendo al fato che credeva suo proprio e che gli aveva assegnato quella parte ; e , sebbene non gli fosse possibile di cancellare l ' irragionevole e insieme ragionevole condanna morale che colpisce coloro che per compiere siffatte operazioni storiche violano la legalità e rompono i propri giuramenti , si mostrava sensibile a quel che di lui giudicavano gli uomini probi e procurava di meritarne l ' approvazione , ed era da prevedere che , passata la prima prova e i primi anni del suo governo autoritario , avrebbe necessariamente inclinato a libertà . E liberali o inclini a libertà c ' erano tra quelli che gli stavano attorno , tra gli stessi esecutori del Due dicembre , nella sua stessa casa imperiale , come il principe Napoleone . Cosicché non solo lo stato da lui riformato non poteva considerarsi creazione originale e non comprendeva , superandolo , lo stato liberale , ma portava in ogni sua parte l ' impronta del provvisorio e transitorio . A renderlo vieppiù tale lavoravano con la parola e col silenzio coloro che avevano mantenuto fede alla causa per allora sconfitta , e i molti altri che a poco a poco toccavano con mano i danni dell ' autoritarismo e giudicavano in modo più equo gl ' inconvenienti degli ordini liberali e restituivano a questi il loro affetto e vi rivolgevano di nuovo il desiderio , togliendoli così dallo scredito e dal dileggio che li avevano colpiti , e rinfrescandoli e ringiovanendoli nelle loro anime . Né è vero che la prosperità grande d ' industrie e commerci e affari e speculazioni che la Francia allora godé e che , se non fu proprio opera dell ' Impero , venne da esso accompagnata e promossa anche con mezzi liberistici e trattati di commercio , avesse l ' effetto di addormentare i bisogni politici e d ' impedire la ripresa dei correlativi sforzi , sia perché tale non è , in generale , l ' effetto della prosperità sugli uomini , sia perché il fatto mostrò che alla prosperità tenne dietro quella ripresa politica . Gli operai , ai quali l ' imperatore aveva rivolto i suoi pensieri , provvedendo ad asili per i bisognosi di riposo e di cure , stabilendo fondi per gl ' invalidi e pensioni per la vecchiaia , tentando la costruzione di case operaie , e simili , ma ai quali rifiutava il diritto di associazione e la vita politica , non gli furono grati per quei provvedimenti a loro beneficio , assai più cocendo quel rifiuto ; e , se nei primi anni avevano sentito una cattiva gioia per l ' oppressione dei repubblicani che li avevano vinti nelle giornate di giugno , ora venivano dimenticando questo sentimento e risospirando anch ' essi la libertà . In verità , al moto di questa si legano le sorti di quel complesso di esigenze molteplici e sempre in cangiamento e sviluppo che si chiama la " questione sociale " ; e come le sorti della libertà non andarono affatto sommerse e per sempre perdute nelle reazioni di dopo il '48 , così neppure le speranze dei riformatori e novatori sociali . Il Marx scrisse , circa quel tempo , che alla Commissione parigina dei lavoratori , detta del Lussemburgo dal luogo dove era posta la sua sede , " restava il merito di avere svelato dall ' alto di una tribuna che il segreto delle rivoluzioni europee del secolo decimonono è l ' emancipazione del proletariato " . Ma , lasciando stare cotesta esagerazione che immeschiniva e materializzava la storia di un secolo e delle sue rivoluzioni , le quali abbracciano sempre integralmente i molteplici problemi della cultura e della civiltà e tutti gli aspetti dello spirito umano , non era necessaria , in verità , quella aneddotica adunanza per rivelare un pensiero che stava nelle menti di tutti i politici e gli scrittori di cose politiche ; e , senza citare anche qui , fra i tanti , il più profondo di tutti , il Tocqueville , e senza riferire quel che scrisse il Gervinus , e quel che significavano i Principii di economia politica dello Stuart Mill , pubblicati proprio nel '48 , e piacendoci di restringerci soltanto a qualche nome italiano , basterà ricordare che il Gioberti , nel Rinnovamento , assommava in tre punti i " bisogni principali dell ' età nostra " , cioè " nel predominio del pensiero , nell ' autonomia delle nazioni e nel riscatto delle plebi , ché è guanto dire del maggior numero " ; e che Camillo di Cavour pensava che il problema delle relazioni tra capitale e lavoro e delle condizioni delle classi lavoratrici si andasse maturando , e nel '58 confessava che , se non avesse avuto tra le mani il problema nazionale d ' Italia , si sarebbe volto a quello , riconoscendo così da sua parte lo stretto legame di successione che era tra i due ordini di esigenze . Il Marx sapeva bene che le insurrezioni , come quella del giugno , non precedute da alcuna preparazione sociale né da maturazione d ' istituti economici , non porgevano il mezzo d ' instaurare il comunismo , e aveva già riso degli utopisti ingenui e respinto le teorie dei sansimonisti ( i quali ultimi , con l ' Enfantin , si davano , come si è già detto , al Secondo impero , dichiarando che " l ' autorità sola era capace di attuare la felicità sociale e individuale " ) ; e gli eventi del '48 lo confermarono nei suoi convincimenti . Gli articoli e opuscoli , che allora egli compose sulla storia di quelle rivoluzioni e reazioni , chiaroveggenti come sono pur nell ' angustia del loro angolo visuale e nella loro totale mancanza di simpatia storica e umana , non risparmiavano , nella satira universale , i proletari e i loro conduttori . Quella mancanza di simpatia , quel " maggior elemento d ' ira che non d ' amore nel cuore " , che notava in lui il Mazzini insieme con la " tempra dominatrice " ; quel difetto di bontà ; e il sarcasmo contro i suoi stessi seguaci , e l ' unica ammirazione da lui sentita che era per gli " aristocratici " , suoi rivali e suoi modelli , secondo le impressioni che del Marx riportava il democratico Techow , gl ' impedirono di avvicinarsi non solo alla democrazia da lui schernita , ma a ogni forma liberale . La sua materialistica e deterministica metafisica , che gli suggeriva la grossolana interpretazione delle rivoluzioni del '48 come effetto della crisi commerciale dell ' anno innanzi , e l ' altra , semplicistica , del Secondo impero come una " reazione della campagna contro la città " , lo menò a giudicare che un ' altra rivoluzione avrebbe richiesto a sua necessaria condizione una nuova crisi generale del commercio e dell ' industria , e a prevedere prossima questa crisi ( e invece non accadde , e le crisi presero forma diversa e minore estensione , onde poi la sua palinodia ) ; e , per intanto , concludeva che non c ' era niente da fare in una società di prosperante economia , e che , aspettando la crisi , i comunisti dovessero tenersi rigidi e intransigenti a fianco dei democratici e liberali , aiutandoli bensì a conquistare il potere ma con la tacita intesa che , subito dopo , li avrebbero assaltati e buttati giù e distrutti , come essi avevano fatto dei comuni avversari . Idea alquanto complicata e alquanto letteraria , come parve ai superstiti democratici ­ sociali tedeschi , quale il Willich , che si era battuto nell ' insurrezione badese e viveva anch ' esso in esilio : e questo dissenso produsse la scissione nella Lega dei comunisti , la separazione degli uomini dell ' azione dal Marx e dal suo fido Engels e dai loro seguaci . Il Marx si dette all ' elaborazione dottrinale della economia e storiografia abbozzate nel Manifesto dei comunisti , e iniziò quella serie di lavori che , attraverso la Critica dell ' economia politica , lo condussero al Capitale . Praticamente , prevalse in lui per allora il determinismo o fatalismo naturalistico ; e l ' altra alternativa del suo materialismo storico , la formazione di un partito politico socialistico comunistico che partecipasse alle lotte parlamentari e si facesse capace di assumere il governo , doveva attuarsi più tardi e tra diverse condizioni e mercé l ' opera di altri uomini . VII LA RIPRESA RIVOLUZIONARIA E IL GENERALE ASSETTO LIBERALE ­ NAZIONALE EUROPEO ( 1851­1870 ) C ' era in Europa , come s ' è visto , un piccolo stato , il Piemonte , nel quale il movimento liberale e nazionale non aveva sofferto interruzione e anzi , in mezzo all ' uragano reazionario , parve come detergersi e purificarsi , farsi più chiaro nei concetti , più sicuro del cammino da percorrere . Altrove , il liberalismo si nascondeva nelle catacombe ; e nei paesi liberi , espandendosi all ' aperto e senza ostacoli , era scevro dello stimolo pungente di guerra e rivoluzione da preparare e provocare e affrontare . Ma il Piemonte , indipendente e liberale , viveva insieme la vita dell ' Italia , asservita ed oppressa , della quale , prima assai che tale parola risonasse nel linguaggio ufficiale , aveva accolto il " grido di Dolore " ; e perciò , valendosi di quanto possedeva e manteneva e accresceva come di mezzo per più alto fine , era il solo paese d ' Europa fattivamente rivoluzionario . Questa possibilità d ' azione esso doveva certamente , per una parte , alla situazione geografica , che come gli aveva permesso di conservarsi e crescere tra le guerre della Francia e dell ' Impero , così ora aveva concorso a proteggerlo dallo schiacciamento o dal vassallaggio verso l ' Austria trionfatrice . Ma come nelle ambagi della sua storia secolare lo aveva sorretto virtù di principi e di popolo , così alla sua condizione presente , all ' onore di avanguardia dell ' italianità , lo guidò la saggezza dei suoi uomini di stato , i quali lo assisterono e diressero nella sua nuova vita di libertà in modo da acquistargli fama e stima di moderato fra tutti gli altri paesi in rivoluzione , fino , si può dire , dal suo primo ministero costituzionale del '48 , presieduto dal Balbo , in cui stettero insieme i radicaleggianti coi conservatori e coi temperati , i Pareto coi Thaon de Revel e con gli Sclopis . Moderato fu il ministero venuto al governo nel '49 , quello del D ' Azeglio , che , consapevole del fuoco rivoluzionario che il Piemonte chiudeva in sé e che bisognava non lasciar disperdere e anzi alimentare , seppe comportarsi con fermezza verso gli impazienti e spericolati , o democratici che si dicessero ; fece rivolgere dal re al suo popolo il severo proclama di Moncalieri , non si peritò di ricordare agli elettori che talvolta la civiltà si salva per mezzo della forza militare e delle corti di giustizia , e ottenne una camera di maggioranza conservatrice e moderata , che approvo il trattato di pace con l ' Austria . Con questa camera si intraprese una coraggiosa opera di riforme , segnatamente in materia ecclesiastica , dove fu tolto via quanto restava di privilegi del clero e di soggezione dello stato alla chiesa , con l ' effetto d ' inimicarsi bensì la curia romana , ma di entrare risolutamente nella meditata attuazione della libera chiesa nello stato libero . L ' opera innovatrice , che portò in pochi anni il vecchio Piemonte al grado di paese affatto moderno e seriamente civile , e pertanto capace di maggiori destini , continuò ampliandosi e investendo ogni parte dell ' amministrazione col salire al governo del Cavour , l ' uomo di genio che l ' Italia aveva espresso dal suo seno , e che , dopo lunga preparazione di studi politici e di vita pratica , e dopo aver partecipato alle vicende del '48­49 come pubblicista e giornalista , sentì giunta l ' ora sua e si avanzò ad assumere il posto di comando , non , a dir vero , " pensif et pâlissant " , come il chiamato da Dio conduttore di popoli del quale parla il poeta , ma alacre e gaio come chi sa quel che gli tocca fare e sa di saperlo fare , cacciandosi tutto dentro al lavoro e alle battaglie . Egli amava veramente , dal profondo dell ' anima sua , la libertà , quanto aveva sempre odiato il potere assoluto , e l ' amava non in un sogno idilliaco , ma con la limpida consapevolezza che la libertà incontra e incontrerà sempre difficoltà e pericoli , e vuole sempre la lotta , ma la lotta " in cui si è pigliati di fronte " e in cui " un uomo di potente ingegno non teme il combattimento " , diversamente da quel che accade nei governi assoluti in cui un ministro deve di continuo difendersi dalle piccole cabale alle sue spalle , cosa non solo penosa ma intollerabile a un uomo d ' onore . Fondamentale fu la formazione , alla quale egli attese allora , di un ' ordinata attività parlamentare , con partiti che rappresentassero bisogni e raccogliessero forze , e potessero all ' occorrenza raggrupparsi per certi fini comuni , come egli fece stringendo col Rattazzi e con la sinistra il cosiddetto " connubio " . I dibattiti della camera e del senato subalpini , l ' opera legislativa e politica che qui si adempieva , i discorsi del Cavour , le combinazioni parlamentari , le risoluzioni delle crisi porsero esempi di corretta e feconda vita costituzionale , e servirono di modello e scuola alla restante Italia ; verso la quale il Piemonte , nel decennio tra il '50 e il '60 , esercitò un ufficio analogo a quello che abbiamo veduto che fu della Francia nel quindicennio della restaurazione con la sua " carta " , le sue lotte costituzionali , i suoi parlamentari e dottrinari , verso la restante Europa continentale . La monarchia dei Savoia , della più antica stirpe sovrana che rimanesse in Europa , che aveva accettato i moderni ideali della libertà e della nazionalità ; l ' esercito regio , ammirevole per costante fedeltà , disciplina e bravura , fatto nazionale dalla guerra nazionale di recente sostenuta ; la tradizione medioevale e quella dell ' età delle monarchie assolute , che apportavano le loro forze antiche e provate alla nuova Italia e vi ripigliavano come un vigore giovanile ; parevano affermare nel fatto quella continuità storica , della quale il pensiero del secolo aveva scoperto l ' alto significato , e la saggezza politica conosceva la seria forza benefica , e sulla quale la poesia e la letteratura avevano intessuto tante delle più gradite immaginazioni dei loro drammi e romanzi storici . La terra del Piemonte , aleggiata dagli epici ricordi del passato feudale e regio negli sparsi suoi castelli e nelle sue città ; la capitale , Torino , col carattere spiccato di ordine e regolarità che le impressero i suoi duchi e re , ora animata dalla vivace operosità dei ministeri , del parlamento , dei giornali , mettevano innanzi agli occhi il confluire del passato nel presente , l ' armonia del passato col presente . E nel Piemonte , che da municipale assorgeva a rappresentare l ' intera nazione , l ' Italia stava non soltanto idealmente , ma anche coi molti suoi figli che si erano qui raccolti , in un esilio che non era l ' esilio amaro perché non più vissuto in terra straniera ma in terra italiana , piena di promesse ; e vi abbondavano , oltre i profughi lombardi , i meridionali , taluni di essi ufficiali che avevano diretto la difesa di Venezia , i più uomini di cultura , economisti , letterati , filosofi , critici , storici , avversi ai Borboni e da costoro perseguitati , arditi ingegni che assai conferivano a irrobustire gli studi e la cultura italiana . Si rinnovava , dopo il '48 , a Torino , quel che sulla fine del settecento e i primi dell ' ottocento accadde in Milano , nella Repubblica cisalpina , coi profughi del mezzogiorno , quando in quell ' accomunarsi di uomini delle varie parti d ' Italia balenò la coscienza politica nazionale . Tra quegli italiani , l ' idea neoguelfa di pochi anni prima era affatto dimenticata e pareva appartenere a un remoto passato ; l ' idea repubblicana non attecchiva più ; e neppure si provava , come prima del '48 , gran bisogno di formare disegni pel futuro assetto dell ' Italia , perché veramente , in certi casi , il " movimento è tutto e il fine non importa " , cioè nel movimento stesso è il fine , che prenderà a suo tempo le vie pratiche che potrà e sulle quali non giova almanaccare . Tanto il fine era nel movimento stesso che , quando si affacciò il disegno , che si credeva potesse trovare appoggio in Luigi Napoleone e al quale il Cavour medesimo non si manifestava avverso , di una liberazione di Napoli dai Borboni , sostituiti da un re Murat , dagli esuli stessi meridionali uscì una voce di rimbrotto ad ammonire che la via della salvezza e dell ' onore era una sola , di procedere stretti al Piemonte e alla sua politica . E alla politica piemontese faceva adesione , circa lo stesso tempo , il repubblicano e già dittatore di Venezia Manin ; e il difensore di Roma repubblicana nel '49 , Giuseppe Garibaldi , tornato in Italia nel '54 , vedeva e dichiarava che l ' unità d ' Italia non era da raggiungere se non per quella via . Così chi ha l ' occhio allo svolgimento della vita morale non può non scorgere nell ' opera del Piemonte dopo il '48 la continuazione e insieme la ripresa dell ' azione rivoluzionaria in Europa . Né questa affermazione è inconciliabile con l ' altra che , guardando invece all ' equilibrio e squilibrio delle grandi forze politiche e agli effetti che ne nascono , pone l ' origine di quella ripresa nella guerra di Crimea , che sconvolse i rapporti esistenti , indebolendo la compagine conservatrice e di contraccolpo rialzando le speranze dei novatori e fornendo a essi opportunità prima non sospettate . La guerra di Crimea fu , infatti , un avvenimento politico , mosso dall ' interesse inglese d ' impedire alla Russia di stendere il suo dominio o il suo protettorato su Costantinopoli e sulla penisola balcanica , e di penetrare coi suoi legni di guerra nel Mediterraneo , con danno dei commerci e con pericolo della potenza dell ' Inghilterra sui mari ; e , correlativamente , dall ' interesse di Luigi Napoleone di rompere il concerto che nel 1814 si era formato contro la Francia e di ridare a questa un posto nella politica europea , guadagnando per sé e per la sua casa un prestigio che gli mancava . L ' idealismo morale si trovava , se mai , nel campo opposto : presso lo czar Nicola , il quale , religiosissimo , come si è detto , e zelante difensore della fede , tenendo obbrobrio della cristianità quanto di dominio turco restava in Europa , nella sincera persuasione della giustizia e santità della sua missione e della sua impresa , partì per una sorta di crociata , e fu còlto da altrettanto sincera indignazione al vedersi levar contro le potenze occidentali , alleate col nemico della cristianità , e fu ferito nel suo sentimento cavalleresco quando l ' Austria ( che pur non aveva la scelta di una diversa politica ) non solo non gli porse aiuto ma l ' osteggiò e gli rivolse intimazioni minacciose : l ' Austria alla quale egli aveva , per fedeltà alla causa monarchica e per mantenere una promessa data molti anni prima , recato così valido soccorso nel '49 contro gli ungheresi . Tanto egli era a suo modo idealista morale che , andando male le cose della guerra , disperato della vittoria , attristato per quelle che a lui parevano diserzioni e tradimenti , morì o troncò da sé tragicamente la sua vita . L ' Inghilterra conseguì i suoi fini ; Luigi Napoleone ottenne quello splendore e quella autorità ai quali ambiva ; e assai più di quanto esso guadagnò di prestigio , perse la Russia , che era reputata invincibile , che beneficiava ancora della gloria acquistata nelle campagne del 1812­14 e che , per oltre un quarantennio , aveva pesato su tutta l ' Europa ; e si scompose il blocco delle tre potenze conservatrici , perché venne allora in piena evidenza l ' insanabile divergenza d ' interessi balcanici tra l ' impero russo e l ' austriaco , invelenita dal rancore e trapassante in odio , che dominò la loro storia nel sessantennio seguente . I Windischgrätz e i Radetzky potevano piangere su questa infranta fratellanza d ' armi reazionarie ; ma la cosa era irreparabile . La Turchia , che lo czar Nicola aveva per primo definita " l ' uomo malato " , mostrò vitalità sufficiente da meritare l ' appoggio e l ' alleanza delle potenze civili , e i Cobden e i Bright si affannarono invano a rammentare quel che ben si sapeva circa la sua barbarie , ma che si voleva non sapere e dimenticare ; nel che si riuscì , come già vi s ' era riuscito più volte in secoli nei quali era più vivo nelle coscienze il contrasto tra cristianesimo e islamismo . Vollero dimenticare e dimenticarono , né potevano altrimenti , anche i progressisti e i democratici , che dettero a quella guerra l ' interpretazione di una crociata , ma in senso opposto alla crociata dello czar , di una crociata per la libertà e per l ' indipendenza dei popoli : cioè presentarono come suo fine quello che era un probabile ulteriore evento , e con ciò v ' inserirono un loro fine e pertanto la favorirono ; onde la circolare del Mazzini , unito col Ledru ­ Rollin e col Kossuth , ai repubblicani del mondo affinché operassero in questo senso , e altre manifestazioni consimili , perfino da parte del comunista Barbès , che stava ancora in carcere . Il Palmerston , tornato al governo , accorto a giovare agli interessi del suo paese , ma tra questi interessi includente altresì la comunicazione agli altri popoli delle istituzioni che erano vanto dell ' Inghilterra , instancabile , audace , contribuiva a rinsaldare quella interpretazione , a infiammare quelle speranze . Ora , per ripigliare il nostro filo , dove mai si mostra ancora una volta l ' opera autonoma , ininterrotta , tenace e dirigente della coscienza morale , se non proprio nel Piemonte ? il quale , fra gli altri popoli e stati d ' Europa , fu il primo e il più pronto a giovarsi , per la causa nazionale , della nuova condizione prodotta dalla guerra di Crimea . Il Piemonte , ossia il regno di Sardegna , si era , nel '55 , per il sicuro intuito e la risolutezza del Cavour , congiunto in alleanza con l ' Inghilterra e la Francia " contro il colosso del Nord , il peggior nemico della civiltà " , diceva al parlamento subalpino l ' autore del trattato , soggiungendo che questa partecipazione alle battaglie nell ' Oriente avrebbe servito alle future sorti d ' Italia assai meglio delle declamazioni e degli scritti ; e , in effetto , il corpo di spedizione sardo si acquistò gloria alla Cernaia . E sebbene le speranze di un ulteriore corso della guerra e di un rimaneggiamento dello stato austriaco con l ' acquisizione di principati danubiani e la correlativa cessione della Lombardia non si fossero adempiute perché il mondo degli affari premé , dopo la caduta di Sebastopoli , per i negoziati di pace , il Cavour , nel congresso di Parigi , riuscì a portare , se non alla discussione e alla deliberazione , allo scambio d ' idee e alle dichiarazioni , tutto quanto riguardava l ' Italia : il dominio dello straniero nel Lombardo ­ Veneto e le guarnigioni che manteneva nelle terre pontificie , quel che fosse il governo borbonico in Napoli e il papale in Roma , che lord Clarendon qualificò " una vergogna per l ' Europa " , e , insomma , l ' ineluttabilità e l ' urgenza del problema italiano in rapporto all ' assetto pacifico europeo ; e , tra le proteste del ministro austriaco contro siffatta ingerenza nelle cose di stati indipendenti e le riserve di quello prussiano e russo , che opposero di non avere istruzioni in proposito , ottenne l ' effetto che le sue dichiarazioni fossero inserite nel protocollo . Alcuni mesi dopo , la Francia e l ' Inghilterra facevano rimostranze a Napoli al re Ferdinando II per il metodo del suo governo , e ne seguiva la rottura delle relazioni diplomatiche . L ' Austria che aveva sentito la punta del colpo , mandò ai suoi rappresentanti diplomatici presso le corti di Roma , Napoli , Firenze , Modena , il 18 marzo del '56 , una circolare , che fu resa pubblica , contestando con energia " la missione della corte sarda d ' innalzare la voce in nome dell ' Italia " e riaffermando il proprio diritto di " intervenire con le armi quando da uno dei governi italiani era chiamata in aiuto contro disturbatori della tranquillità " . Ma non si trattava già di una questione di asserito diritto , proveniente da vecchi trattati e da vecchi congressi internazionali , sibbene di forza morale e di fatto ; e il fatto era che il seme gettato con la guerra del '48 e con Novara era cresciuto in albero robusto , e che il Piemonte oramai rappresentava l ' Italia , parlava in suo nome e si accingeva a spezzare il predominio e il dominio austriaco nella penisola . A questo intento il Cavour non solo si era posto sul terreno adatto , ma aveva trovato anche l ' uomo che gli bisognava in Europa , Luigi Napoleone , il quale , nella sua anima divisa , ondeggiante e spesso nebbiosa , un punto aveva chiaro e fermo , il pensiero di sconvolgere i trattati del '15 , e , poiché quei trattati avevano conculcato il principio di nazionalità , motivo o conseguenza che ciò fosse della sua avversione , la difesa da assumere di quel principio , modificando secondo esso l ' assetto dell ' Europa , e l ' unita ambizione , non discorde da quel che in lui era d ' idealista umanitario e di sognatore , di " fare la guerra per un ' idea " . La guerra di Crimea gli era valsa a fiaccare il principale sostegno dello status quo ; ma egli aveva vagheggiato , durante quella guerra , di procurare l ' indipendenza a italiani e polacchi e ungheresi , e perfino a finlandesi e a circassi ; e quando l ' Inghilterra voleva continuarla ed egli era tirato alla pace dal mondo finanziario , metteva innanzi per la possibile prosecuzione l ' adottamento di quei fini ; e nel congresso di Parigi avrebbe voluto proporre e trattare lo stesso problema , senonché il Clarendon gli fece osservare che ciò non era possibile senza un ' intesa preliminare fra tre o quattro potenze . Il che non tolse che Parigi allora diventasse , come fu detto , un " immenso focolare di cospirazioni " per le guerre e rivoluzioni che si avevano di mira ; e il Cavour trasse frutto non solo dalla parte recitata nel Congresso , ma dalle conoscenze e amicizie e relazioni d ' ogni sorta che si procacciò in Parigi e tra coloro che attorniavano Luigi Napoleone . E questi gli aveva già domandato , nell ' inverno del '55 , che cosa potesse fare per il Piemonte e per l ' Italia , per l ' Italia nelle cui congiure e cospirazioni si era trovato involto nella sua gioventù agitata e avventurosa , e verso la quale aveva preso un impegno che , qualche anno dopo , Felice Orsini doveva a suo modo rammentargli . Con l ' accostamento a Luigi Napoleone , si fece più profondo e non più colmabile il distacco tra la politica del conte di Cavour e quella che raccomandava e cercava di attuare il Mazzini . Il quale , dopo avere avuto parte preminente nella breve repubblica romana , dando in quell ' incontro prove di pratico senno , tornato all ' estero e alla sua propaganda di parole e di atti , cominciava ad apparire un uomo del passato , non meno pel suo sistema mentale che pei suoi programmi e metodi politici . L ' Italia del 1850 non era più quella del 1831; e l ' " iniziativa nazionale " , che convenne svegliare e formare allora , era diventata nel '48 un fatto , che viveva e operava nelle coscienze ; la " guerra di popolo " , che neppure allora si era attuata , trovava ora la sua vera forma in uno stato che rappresentava una nazione , in un esercito che si sarebbe ampliato a esercito di questa nazione ; le cospirazioni , le sommosse , le tentate insurrezioni , se valevano a comprovare che gl ' Italiani non si erano rassegnati e ad allungare il già lungo martirologio nazionale , sacrificavano vite preziose e destavano la paura , che giova non destare , nei governi e negli amatori dell ' ordine , i quali temono la violenza e la cecità dei disordini . Il suo " comitato centrale democratico europeo " , e gli appelli che rivolgeva , firmati da lui e da profughi francesi , tedeschi e polacchi , simili a quello del luglio '50 , ai " popoli d ' Europa " come a " individui dell ' umanità " , esortandoli ad eleggere parlamenti nazionali , dai quali poi doveva uscire il " congresso rappresentativo delle libere nazioni " , rimanevano , com ' è naturale , senza effetti , e anche senza echi , e si attiravano le beffe del Marx , che , come il Mazzini , dimorava da profugo in Londra . Non che quel congresso dell ' avvenire non fosse un desiderio nobile e altresì un pensiero serio ; ma apparteneva a un altro aspetto del Mazzini , a quello di precursore , e il precursore è di necessità personaggio anacronistico , inefficace nella politica del presente . Verrebbe tempo in cui quel pensiero rispunterebbe e getterebbe forti radici ; ma per allora perfino Riccardo Cobden , di provata forza nel convincere e persuadere , era schernito come utopista e trovava fautori sola nei quaccheri e nei dissenters , e nel miglior caso doveva contentarsi di lodi per le buone intenzioni , quando prese a far la propaganda per il disarmo , e il Clarendon che era uomo di stato , vide cadere nel vuoto la sua proposta al Congresso di Parigi per l ' istituto della mediazione da tentare dagli stati contendenti prima di ricorrere alle armi . Il Cavour , che per temperamento e per educazione non era stato mai mazziniano , e , incredulo nelle virtù delle dittature , altrettanta incredulità nutriva per quelle taumaturgiche delle moltitudini in politica , aborriva nel Mazzini il dittatore e il demagogo insieme . Egli era , per contrario , fermamente convinto che l ' impresa italiana dovesse attuarsi con guerra regolare tra eserciti ed eserciti , tra governi e governi , e che " se c ' entrava da capo la rivoluzione , si sarebbe corso rischio di far naufragio come l ' altra volta " . Da un ' impresa a questo modo concepita il Mazzini si argomentava di distornare gli animi , e anche le arrecava impacci e danni nei modi che si son detti di sopra . Vero è che , nei momenti dell ' azione , il Mazzini soleva consigliare ai suoi la cooperazione ; ma con la riserva , non solo mentale sì anche dichiarata , che poi si sarebbero tirate le somme , contro le monarchie e per la repubblica : il che toglieva sincerità e vigore a quella sua cooperazione . E persisteva nella sua ostinatezza da sistematico , che vietava le alleanze con gli stati stranieri ; sicché avrebbe consentito bensì a re Vittorio Emanuele II di far la guerra , ma col patto che la facesse con sole forze italiane . Si può immaginare quali strida di orrore , da profeta maledicente e da veggente apocalittico , mettesse quando lo straniero alleato fu proprio " l ' uomo del Due dicembre " ; e già nel '55 , all ' annunzio della partecipazione del Piemonte alla guerra di Crimea , aveva accusato il Cavour di volersi fare " alleato dell ' Austria e del dispotismo franco ­ imperiale " . Il Cavour non poteva essere del suo avviso circa la preconcetta astensione dalle alleanze , e , quanto alle qualità di queste , rispondeva : " Sono rassegnato : ci sono in Europa tre potenze interessate a disfare lo status quo , Francia , Russia e Prussia , e due interessate a conservarlo , Austria ed Inghilterra ; mi duole che le prime non sieno le più liberali , ma che farci ? io non posso stare con le altre due " . Vane e disastrose riuscirono , come già il prestito nazionale del '50 e la sommossa di Milano del '53 , le nuove imprese promosse , ispirate o approvate dal Mazzini nell ' Italia meridionale , e peggio che inopportuna fu la tentata insurrezione a Genova nel '57 , che accrebbe l ' aborrimento del Cavour , il quale non aveva certamente scrupoli a trattare e ad accordarsi con rivoluzionari e uomini d ' azione professanti idee assai diverse dalle sue , e s ' accordò col Garibaldi , ma non poté col Mazzini , come non poté poi col papa . E allorché si dice che egli si servì del Mazzini per pedina del suo giuoco , e agitò lo spauracchio del mazzinianismo e della rivoluzione - nella quale pratica è da notare che avrebbe seguito l ' esempio di re Carlo Alberto nel '48 , che a quel modo giustificava , nelle note diplomatiche del suo ministro Pareto , la sua entrata in guerra ; - allorché , col ministro russo Gor ? akov e con altri si ripete che , sotto pretesto di combattere l ' anarchia , il governo sardo non fece altro che " procedere con la rivoluzione per raccoglierne l ' eredità " ; non tanto si ammira o si biasima l ' astuzia del Cavour , quanto si viene a riconoscere un assai semplice verità : che non esiste , o non si è ancora trovato altro modo di vincere in filosofia un errore e nella pratica di evitare un partito pericoloso e rovinoso , se non di accettare l ' uno e l ' altro , vale a dire le esigenze legittime che spingono all ' uno e all ' altro , e di soddisfarle per una via migliore e in modo meglio adeguato . Ammira la grandezza del Cavour chi , ripercorrendo la sua vita e il suo epistolario , vede quanto ingegno , quanto versatile lavoro , quanto accorgimento e coraggio , quanta passione e poesia , quanti dolori e furori a volte , quanta terribile tensione di animo e di mente - fino a spezzarsi , spezzando la vita fisica , - gli costò quell ' opera , alla quale la storia lo aveva chiamato . Così si giunse alla guerra del '59 , che Luigi Napoleone chiedeva provocata dall ' Austria e che il Cavour , provocando lui , riuscì a far provocare finalmente dall ' Austria , e il cui oggetto era la cacciata degli Austriaci dal Lombardo ­ Veneto e un regno da costituire dell ' Alta Italia , comprendendovi le Legazioni e la Romagna , sotto la casa dei Savoia . Luigi Napoleone vi aggiungeva il disegno di un assetto dell ' Italia in quattro stati , lasciando in ­ tatto quello delle Due Sicilie , formando un regno dell ' Italia centrale con la Toscana , unitevi le Marche e l ' Umbria , da chiamarvi la duchessa di Parma o altro principe , e serbando Roma al Papa , che sarebbe stato presidente della confederazione italiana : disegno sul quale non c ' era , in verità , niente da dire , dipendendo in effetto dalla volontà di altri , e soprattutto del re di Napoli e del papa , che avrebbero dovuto farlo proprio o acconciarvisi . L ' unità d ' Italia , ossia la formazione di un grande stato vicino della Francia , non era nel suo pensiero , come non era nell ' interesse politico francese . E neppur lui , il Cavour , portava in mente l ' idea dell ' unità d ' Italia , la qual cosa gli è stata molte volte rimproverata , riferendo tra l ' altro le parole di una sua lettera del '56 al Rattazzi circa il Manin , " che voleva l ' unità d ' Italia ed altre corbellerie " , e si è detto che il Mazzini aveva meglio di lui veduto , e che l ' idea del Mazzini e non la sua fu attuata . Ma , poi ­ ché la politica non è né profetismo né indovinamento , il Cavour , politicamente , vedeva meglio del Mazzini , cioè che , prima del problema dell ' unità statale ­ nazionale , c ' era quello dell ' indipendenza dallo straniero e del regime libero da instaurare in un ampio stato dell ' Italia superiore ; e questa fatica gli bastava per allora e lo occupava tutto e gli faceva considerare trastullo d ' immaginazione il rimanente . Certo , il Mazzini non aveva parlato e operato , e neppure allora parlava e operava , indarno , e concorreva in modo positivo e in modo negativo ad una medesima opera col Cavour ; e l ' altro e più largo suo problema non sarebbe mancato di farsi innanzi , ma la soluzione poteva esserne varia e passare per vari gradi e prendere minore o maggior tempo . Senonché la storia ( come il Cavour soleva ripetere ) " è solita d ' improvvisare " ; e , cominciata la guerra , ai primi insuccessi austriaci , le popolazioni della Toscana e di Parma e di Modena si sollevarono , e il granduca e i duchi fuggirono , non avendo più né autorità morale per dar nuova forma ai loro stati , né forze per mantenervisi ; e si sollevarono quelle dei domini pontifici scacciando i loro governatori , salvo che nelle Marche e nell ' Umbria , dove i moti di Perugia furono repressi dalle soldatesche svizzere ; e per tutte quelle terre il grido fu di annessione al Piemonte . Era l ' improvvisazione della storia , l ' elemento nuovo , " l ' Italia che faceva da sé " , senza curarsi di trattati , di diplomazie e di congressi ; e nessuna delle potenze europee aveva ragione o possibilità di porvi impedimento , salvo la Francia . Ma la Francia era Luigi Napoleone , legato alle conseguenze della guerra da lui voluta e combattuta , compromesso psicologicamente per la figura assunta di protettore della legittima volontà del popolo italiano : cosicché la prima parte del dramma si chiuse con le annessioni e i plebisciti - una sorta di finzione giuridica , senza dubbio , o di cerimonia simbolica , ma simbolica del principio di nazionalità , - e con la cessione alla Francia della Savoia e di Nizza , che era altra conseguenza dell ' accettato principio di nazionalità ( " non possiamo " , diceva onestamente il D ' Azeglio , " essere per la nazionalità di qua dalle Alpi , e contro , di là " ) , ed era stato un patto dell ' alleanza franco ­ sarda , sospeso di poi per essersi la guerra arrestata dopo la battaglia di Solferino senza liberare il Veneto . Ben altrimenti ardue apparivano le ulteriori annessioni della restante Italia , perché , certamente , i Borboni di Napoli neppur essi possedevano autorità morale per ridare costituzioni , già due volte giurate e spergiurate , e la scissione dalla dinastia e l ' ostilità della classe intellettuale , che non aveva dimenticato mai i patiboli del 1799 , durava tenace ormai da settant ' anni , oltreché essi erano affatto alieni da ogni concetto nazionale ; e il papa , anche se avesse voluto o rivoluto riformare liberalmente il suo stato , non poteva per la natura teocratica di questo , e per avere , nel '48 , fatto esperienza della contradizione che nol consentiva . Ma gli uni e l ' altro possedevano forze materiali di difesa , il papa soldatesche internazionali alle quali apportavano contributo i volontari legittimisti e clericali , soprattutto francesi , e il re di Napoli un esercito che nei rivolgimenti del '48­49 gli si era mantenuto fedele e gli aveva riconquistato la Sicilia . E questo nodo non fu sciolto dal Cavour , ma tagliato dal Garibaldi , e da garibaldini come il Crispi , con la spedizione detta dei Mille , che nel '60 , in pochi mesi , liberò la Sicilia , passando sul continente , giunse fin quasi alla frontiera settentrionale del regno di Napoli . Era anche qui l ' evento impensato , preparato dalla trentenne educazione mazziniana e dall ' azione stessa del Cavour contro l ' Austria e per le annessioni ; ma che usciva fuori del quadro della lotta tra eserciti ed eserciti , governi e governi , nel quale egli si era mosso . Ed era di nuovo il pericolo di un dualismo di tendenze politiche , tanto più che il Mazzini si studiava d ' introdurre nell ' opera unicamente e lealmente nazionale , del Garibaldi , il suo programma repubblicano ; e il dualismo fu rapidamente eliminato dal Cavour con la spedizione delle Marche e dell ' Umbria che , liberando anche quelle altre provincie dal dominio pontificio , diè la mano ai volontari del Garibaldi e tolse a proseguirne l ' opera fino all ' assedio e caduta di Gaeta , dove s ' era ridotta l ' ultima resistenza dei re di Napoli e del suo esercito . Non rimase per alcuni anni se non uno strascico di guerriglie , che i legittimisti e i reazionari vollero trasfigurare innanzi all ' opinione e all ' immaginazione europea in guerra civile d ' idee contrastanti , in una seconda Vandea , alterandone la sostanziale realtà , che era di operazioni militari e di pubblica sicurezza contro un lurido brigantaggio . Se per la storia politica si potesse parlare di capolavori come per le opere dell ' arte , il processo della indipendenza , libertà e unità d ' Italia meriterebbe di essere detto il capolavoro dei movimenti liberali ­ nazionali del secolo decimonono : tanto ammirevole si vide in esso la contemperanza dei vari elementi , il rispetto all ' antico e l ' innovare profondo , la prudenza sagace degli uomini di stato e l ' impeto dei rivoluzionari e dei volontari , l ' ardimento e la moderazione ; tanto flessibile e coerente la logicità onde si svolse e pervenne al suo fine . Fu denominato il " risorgimento " , come già si era discorso di un " risorgimento della Grecia " , pensando alla gloriosa storia che aveva avuto a teatro lo stesso suolo ; ma , in verità , era un " sorgimento " , e per la prima volta nei secoli nasce ­ va uno stato italiano con tutto e solo il suo popolo , e plasmato da un ideale ; il re Vittorio Emanuele II , nel discorso della corona del 2 aprile '60 , diceva a ragione che l ' Italia non era più quella dei Romani né l ' altra del medioevo , ma era " l ' Italia degl ' Italiani " . Né il carattere ardito e moderato insieme venne meno nell ' opera della costruzione legislativa e amministrativa ed economica e finanziaria del nuovo stato unitario , eseguita con buon lavoro parlamentare principalmente tra il '60 e il '65; e l ' ardimento si dimostrò soprattutto nell ' accingersi a risolvere il problema del potere temporale del Papato , di cui restava l ' ultimo ma più prezioso avanzo , Roma , e che offendeva parimente il principio nazionale , come cuneo nel mezzo del nuovo stato , e la coscienza liberale , come irriducibile a governo civile . Che il Papato non si arrendesse a queste evidenti ragioni nazionali e civili , non poteva essere oggetto di meraviglia , perché la Chiesa , società perfetta , include con lo spirituale il temporale , e a suo tempo stendeva assai largo il suo potere , e investiva e incoronava i principi della terra e li scomunicava e li deponeva , e , se ora si vedeva ridotta a dominare solo un pezzo dell ' Italia , non perciò aveva rinunziato a un diritto , al quale non le era dato rinunziare senza contradire alla propria dottrina e natura . Non altrettanto ragionevoli , né esenti d ' ipocrisia , si dimostravano allora i cattolici , cittadini di altri stati , che furiosamente difesero il superstite potere temporale in Roma ; e segnatamente quei preti e vescovi francesi che adoprarono contro l ' Italia l ' eloquenza dei loro pulpiti e le polemiche dei loro giornali , perché , in conclusione , essi pretendevano che un popolo solo adempisse a un dovere che era di tutti i popoli cattolici alla pari , e , poco cristianamente , che questo solo sacrificasse le sue ragioni di vita , le quali né francesi né belgi né tedeschi avrebbero mai sacrificate . Ma neppure nel Papato viveva più , salvo che nelle premesse dottrinali e nelle formole tradizionali , lo spirito di un Gregorio VII e di un Innocenzo III , e meno di tutti in Pio IX , del quale si diceva che avesse assai tepida persuasione circa la tesi politica che gli spettava sostenere fino all ' estremo con ogni sorta di mezzi ; e nei circoli diplomatici si raccontava in quegli anni , che alle condoglianze e proteste fattegli da un cospicuo personaggio tedesco per le sofferte rapine italiane , egli , dopo averle ascoltate ed accolte col viso che l ' occasione richiedeva , voltosi a chi gli stava vicino mormorasse : " Questo bestione tedesco non comprende la grandezza e la bellezza dell ' idea nazionale italiana ! " . Il parlamento italiano , troncando le esitazioni dei dubbiosi , sfidando le ostilità dei clericali di tutte le parti del mondo , con un ' affermazione solenne di volontà proclamò capitale d ' Italia Roma . E , attraverso provvisorie transazioni con la Francia , e i rinnovati tentativi del Garibaldi di risolvere le difficoltà nazionali ancora insolute con lo stesso metodo usato per le Due Sicilie , e il rinnovato vecchio disegno diplomatico di Luigi Napoleone ( al quale la coscienza e l ' opinione pubblica italiana repugnarono ) d ' indurre l ' Austria a cedere la Venezia in cambio della Romania , allora in grave crisi interna ; mercé , infine , delle due guerre europee del '66 e del '70 , il nuovo stato s ' integrò del Veneto e di Roma . E qui l ' intransigenza del Papato permise all ' Italia , con l ' acquistare la città eterna e farne la sua capitale , di strappare dalle radici il potere temporale della Chiesa , non lasciando al Papato neppure quel piccolo pezzo di terra , quel minimo di corpo che , com ' è stato detto con francescana immagine , par che gli bisogni per attaccarvi l ' anima , e regolando i rapporti tra il regno d ' Italia e la Santa Sede con una legge , monumento di sapienza giuridica , che fu chiamata delle guarentigie . Politicamente , la fine del potere temporale avvenne tra l ' indifferenza generale e non commosse gli altri governi , dei quali solo qualcuno più tardi mosse obiezioni , non già in difesa della libertà del Papato , ma , al contrario , perché gli era venuto meno , per quella forzata spiritualizzazione fattane dall ' Italia , il mezzo di premere sopr ' esso in occasione di litigi e conflitti . Ma , idealmente , quell ' avvenimento fu , nella storia della civiltà mondiale , la cancellazione dell ' ultima traccia del teocratismo medioevale della Chiesa di Roma . Il risorgimento italiano era stato accompagnato dalla simpatia , dalla trepidazione , dall ' ammirazione di tutto il mondo civile ; e gli uomini che lo guidarono e impersonarono nei due anni del miracolo , il re Vittorio Emanuele , Cavour , Garibaldi , colpirono fortemente le immaginazioni , come sempre quel che è grande e straordinario , ma anche parlarono alle anime per il loro significato che si levava sopra la passione particolare di un popolo e toccava l ' umanità : singolarmente nella figura poetica del combattente d ' America , del difensore di Roma , del capitano dei Mille , sul cui labbro la fratellanza dei popoli , la pace delle genti nella libertà , nella giustizia e nel concorde lavoro sembravano una vivente realtà . Ai popoli che ancora si travagliavano in difficoltà e contrasti simili a quelli che gli italiani , dopo tanti impedimenti , tante traversie e delusioni , avevano felicemente superati di slancio , ai tedeschi e ungheresi e polacchi e altri slavi , l ' esempio italiano venne , come può ben pensarsi , insegnamento , incitamento , rinnovellato dolore , speranza , impulso al fare : il rivoluzionario Bakunin , riecheggiando quel che tutti essi sentivano e pensavano , scriveva allora in un suo manifesto che " dalla vittoria dell ' Italia sull ' Austria datava l ' esistenza in Europa di un numero di popoli solleciti della loro libertà e capaci di creare una civiltà nuova fondata sulla libertà " . Oltre di ciò , la caduta del vecchio sistema politico , proprio nel paese dove imperatore e papa e principi borbonici e lorenesi si tenevano stretti tra loro per mantenerlo , e la formazione del nuovo regno senza scompigli e senza vendette né altre cose turpi e crudeli ( giacché , come aveva detto il Cavour , la libertà disdegna che si adoperino a suo favore " le armi del dispotismo " ) , scotevano ostinati convincimenti , sfatavano le paure , distendevano le tensioni , persuadevano a non persistere in dinieghi poco saggi , e facevano inclinare alla conciliazione e guardare con altr ' occhio il sistema liberale . Il regno d ' Italia fu riconosciuto dai vari stati , anche da quelli spiccatamente conservatori e autoritari , come la Prussia , vinta che ebbe il nuovo re , Guglielmo I , la naturale riluttanza , e la Russia , nella persona del figlio dello czar Nicola , il quale non avrebbe mai immaginato possibile né tal fatto né tale riconoscimento . Gli effetti di tutto ciò si fecero sentire nei nuovi avviamenti che dappertutto si notarono , anche in Germania , alla quale dopo il congresso di Parigi e con l ' inizio dell ' età che può dirsi cavouriana , si aprì quella che fu salutata " nuova era " , quando , ritiratosi per infermità mentale il travagliato e perplesso ma non ingeneroso Federico Guglielmo IV , il principe Guglielmo divenne reggente e poi gli successe . Si cercò allora , per qualche tempo , di riannodare la tradizione del parlamento di Francoforte , e di ritentare l ' unificazione della patria tedesca con l ' appoggio bensì della Prussia ma per la via liberale e popolare ; e fu fondata , nel settembre del '59 , l ' Unione nazionale tedesca , modellata sulla Società nazionale italiana , con la quale il La Farina , il Pallavicino e il Manin avevano , nel '57 , preso a coadiuvare l ' opera del Cavour , e che procurò , infatti , di entrare in relazioni d ' intese con la consorella germanica . Del resto , giova ricordare che il Cavour rispose all ' ambasciatore prussiano , che gli presentava proteste circa quanto accadeva in Italia , che presto la Prussia sarebbe stata grata all ' Italia dell ' esempio che le dava ; e i giornali francesi parlavano della " missione piemontese " degli Hohenzollern ; e Luigi Napoleone credeva a questa missione della Prussia , portatrice dell ' avvenire di fronte all ' Austria , rappresentante del passato , e aveva cercato nel '58 di farsela alleata pel rimaneggiamento della carta europea . Tra italiani e tedeschi , nonostante la diversità delle loro attitudini mentali , o , meglio , proprio per questa diversità , viva era la simpatia , e si augurava un reciproco scambio tra i due popoli e le due culture , " entre la grave et profonde Allemagne ( come lo stesso Cavour aveva scritto prima del '48 ) et l ' intelligente Italie " . L ' Unione nazionale tedesca , non tollerata dalla Dieta federale in Francoforte , trovò protezione presso il duca di Coburgo ­ Gotha , si sparse rapidamente nella Germania , proibita in alcuni stati ma ammessa in Prussia . Nella camera prussiana si formò , nel '61 , il partito progressista tedesco , che , accettando quel programma nazionale , tendeva a svecchiare la vita politica prussiana e chiedeva la responsabilità dei ministri , la riforma in senso autonomico delle amministrazioni comunali , distrettuali e provinciali , l ' abolizione della giustizia signorile , l ' introduzione del matrimonio civile , e altrettali parti dell ' ordinamento liberale . Le successive elezioni rimandarono , confermato e accresciuto , in quella camera il partito liberale , che fece una temperata ma non fiacca opposizione , e , tra contrasti con la camera dei signori , ottenne parecchi vantaggi . Altresì a quel tempo , nella rimanente Germania , gli scandali delle violazioni costituzionali cessarono ; il solito granduca d ' Assia elettorale fu costretto dalla Prussia a ristabilire nel '62 la costituzione del '31; si accrebbe , dove più dove meno , l ' attività parlamentare e , conforme ai precedenti , nel Baden più che altrove . Certamente , Guglielmo I , giurata la costituzione ( contro ciò che a lui e ai suoi successori nel suo testamento aveva raccomandato Federico Guglielmo IV ) , non era uomo da mancare al suo giuramento , ma , militare di vocazione ed educazione , aborrente i disordini e le rivoluzioni , piegatosi non senza interna resistenza all ' idea costituzionale , venuto al trono più che sessantenne , teneva fermo al diritto divino del monarca , al quale le camere son chiamate a dar consigli ma di cui non possono sostituire l ' autorità e con essa la responsabilità verso Dio . Intorno a lui , altri , ufficiali e nobili , pensavano allo stesso modo ; e il dissidio in cui egli entrò con la camera dei deputati era sempre quello tra il liberalismo e lo spirito prussiano : anche circa la riforma militare , nella quale la camera , che non vedeva il re e i suoi amici troppo infiammati per l ' unificazione nazionale , aveva buone ragioni di sospettare l ' intenzione di tenere un grosso esercito sotto le armi per motivi di politica interna , e non ne aveva poi di cattive nel proporre , per diminuire la spesa , di riportare il servizio militare da tre a due anni , che era provvedimento non conforme all ' avviso personale del re , ma sostenuto da altri uomini politici e al quale lo stesso Bismarck non opponeva obiezioni assolute di natura tecnica . Ma poiché quel dissidio si era convertito in questione di principio tra l ' autorità del re e il potere della camera , il Bismarck , nominato presidente del ministero nel settembre del '62 come l ' uomo della situazione , l ' uomo dal pugno forte , s ' impegnò ad attuare la riforma e ad amministrare senza bilancio approvato , facendo così prevalere la volontà del re , quale che fosse , su quella della camera . Dalla rivoluzione italiana il Bismarck non aveva tratto altro pensiero se non che il nuovo regno d ' Italia ( come aveva detto nel gennaio di quello stesso anno ) era " la creazione che migliore non si sarebbe potuta desiderare ai fini della politica prussiana " , tanto che " se esso non fosse già bello e fatto , sarebbe bisognato inventarlo " . Ma , con la comparsa del Bismarck sulla scena , la politica prussiana prese altro tono da quello che si era cercato di darle nell ' " èra nuova " , e lo svolgimento liberale della Prussia , non meno di quello della restante Germania , rimase interrotto e sorpassato . Nell ' Impero austriaco , l ' elemento tedesco principalmente , nel quale abbondava la cultura , deluso per la costituzione annunziata e poi ritirata , gravato dal peso del concordato e provando la vergogna della disfrenata insolenza ecclesiastica , partecipando al comune sentire europeo , si dimostrava sempre più malcontento e insofferente verso il perdurante regime paterno ; e , delle nazionalità , quella ungherese , in prima linea , stava sempre in attesa del momento buono per riconquistare l ' autonomia che si era conquistata nel '48 , ma non sì che le altre non fremessero e il governo non dovesse darsene travaglio , come già era accaduto con gl ' italiani del Lombardo ­ Veneto , e come s ' era visto nel '58 , quando nel principato di Serbia furono indette le elezioni per un ' assemblea nazionale , e l ' Austria , temendone l ' efficacia attrattiva pei suoi sudditi di nazionalità serba , fece quanto poté per impedirle , e non le riuscì per l ' opposizione della Francia . La politica di accentramento , praticata dal ministrò Bach , com ' è di tutti gli sforzi contro natura , aveva costruito sull ' arena . Non pochi , che pure amavano la loro patria e ne volevano il bene , erano allora messi al punto di augurare all ' Impero austriaco una sconfitta militare , come unico mezzo di riaprire la porta alle riforme e ai rivolgimenti indispensabili . E , infatti , quando l ' Austria ebbe perduto la guerra del '59 , la rovinosa condizione in cui versavano le finanze dello stato dispose al pensiero di chiedere collaborazione e aiuto da un ' assemblea popolare ; e , tuttavia , pure allora la paura di tali assemblee fece muovere passi tardi e incerti , e dapprima , nel marzo del '60 , si ricorse ad ampliare il Consiglio imperiale , chiamandovi anche membri elettivi e dandogli la periodicità ma non la pubblicità delle riunioni ; e , poiché questo rabberciamento di un organo dipendente dall ' imperatore non poteva accontentare nessuno , e meno di tutti gli ungheresi , ne seguì la patente dell ' ottobre dello stesso anno , che accresceva quel Consiglio di cento deputati dei parlamenti provinciali , e all ' Ungheria restituiva il suo parlamento nella forma che aveva prima del '48 , e stabiliva un Consiglio imperiale più ristretto per gli affari dei paesi non pertinenti alla corona ungherese . Neanche questo poteva soddisfare , e non soddisfece , e i tedeschi apparvero contrariati e gli ungheresi si agitarono violentemente ; tanto che la cosa non ebbe attuazione pratica . E neppure l ' ebbe la vera e propria costituzione del febbraio '61 , che stabiliva due camere , quella dei signori , in parte ereditaria in parte nominata dall ' imperatore , e quella dei deputati eletti dai parlamenti locali , e anche qui con duplice aggruppamento , l ' uno per tutti i paesi dell ' Impero , l ' altro solamente per quelli non ungheresi . La Boemia protestò , manifestando il suo scontento ; l ' Ungheria non mandò i suoi deputati , come non li mandò il Veneto , e si dové , nel '65 , sospendere costituzione e assemblea fino al risultamento dei negoziati che si sarebbero intrapresi con l ' Ungheria . In quegli anni ricomparve per poco il partito della " Grande Germania " , e il ministro Schmerling sperava di compensare per questa via l ' Impero austriaco della perdita della Lombardia ; ma la nuova guerra con la nuova sconfitta del '66 , che escluse l ' Austria dalla Germania e le fece rilasciare anche il Veneto , persuase a farla finita col regime assolutistico , e , rispetto alle nazionalità , a entrare nel sistema delle autonomie , che solo avrebbe potuto frenare o almeno ritardare la dissoluzione dell ' Impero , già cominciata col distacco delle provincie italiane . Nel '67 , fu ripristinata in Ungheria la costituzione e la legislazione del '48 , e gli altri paesi dell ' Impero ebbero un parlamento separato , e i due stati costituzionali così formati furono riuniti col nome di Monarchia austro ­ ungarica , con un ministero comune per gli affari comuni e con l ' assemblea delle Delegazioni che si radunava alternamente in Vienna e in Pest . Questo accomodamento non acquetò le altre nazionalità , comprese nella parte austriaca o unite a quella ungherese , ma mise d ' accordo i due gruppi più potenti , il tedesco e il magiaro . Cominciata così la vita costituzionale della monarchia austro ­ ungarica , il primo malanno scosso via , nel '68 , fu il concordato del '55 , annullato nel fatto con le aggiunte leggi organiche sulle cause matrimomali , la vigilanza della scuola e la libertà confessionale , per essere due anni dopo denunciato : solita conclusione dell ' indiscreta avidità alla quale la curia romana , nelle occasioni che le vengono propizie , suole abbandonarsi . Nei più diversi punti d ' Europa si osservava il progredire del principio nazionale e liberale : dai paesi balcanici - nei quali il principato di Romania , unione della Moldavia e della Valacchia , passò per costituzioni , colpi di stato e dittature sotto Alessandro Cuza ed ebbe infine una costituzione sul modello belga con la dinastia degli Hohenzollern ­ Sigmaringen ; e la Serbia e il Montenegro vennero acquistando maggiore indipendenza , e il dominio turco su terre europee si restringeva e attenuava sempre più , - balzando all ' estremo settentrione , dove la Svezia ottenne nel '65 , in luogo del vecchio ordinamento per classi , un parlamento più democratico con due camere fondate sulla varia misura del censo ed eletta la prima dai consigli provinciali e dalle corporazioni delle grandi città e la seconda direttamente dal popolo ; - e di là scendendo alla Spagna , che , nel '68 , insorse , scacciò la regina Isabella e si mise alla ricerca di un principe che le desse affidamento di un ' ordinata libertà . La Spagna , sotto quella regina e coi ministeri e dittature del Narváez e del Bravo Murillo , aveva sofferto lunghi periodi del più esoso e gretto clericalismo ; vi si era dichiarato dal governo che " la difesa della Santa Sede è il primo dovere del paese " , e , tra le risa universali , Pio IX aveva inviato a quella regina , proverbiata e proverbiale per la sua impudicizia , la rosa d ' oro . Allo scoppio della rivoluzione , il concordato del '51 fu bruciato dinanzi alla casa del nunzio ; furono soppressi i gesuiti e tutti gli altri ordini religiosi e incamerati i loro beni ; il popolo invase e devastò conventi sorti illegalmente , e fu decretata la piena tolleranza religiosa . Quel paese che più di tutti aveva tardato a riconoscere il regno d ' Italia , chiamava dalla nuova Italia , nuovo suo re , il figlio secondogenito dell ' usurpatore dello stato pontificio , il principe Amedeo di Savoia . Accadde anche che la Russia , per effetto , al pari dell ' Austria , di una disfatta militare , e per l ' aura che dappertutto spirava , si volse a riformare le sue condizioni interne e a migliorare le sorti della Polonia , per la quale tutta l ' Europa , e francesi e italiani innanzi a tutti , si accoravano , pensando di avere verso di essa e verso sé stessi come un impegno d ' onore . Alessandro II , nel '61 , procedette all ' abolizione in Russia della servitù della gleba , onde quarantasette milioni di contadini divennero uomini liberi , ebbero la proprietà della casa e del piccolo podere annesso , diritto d ' uso su parte della terra che era dei signori e possibilità di farne acquisto mercé riscatti facilitati dallo stato : un gran passo , se anche per allora non seguito da adeguati effetti pratici , nel miglioramento delle loro condizioni economiche . In pari tempo , lo czar istituì i consigli provinciali , avviamento all ' assemblea parlamentare ; concesse la giuria nei tribunali ; ristabilì nelle università gl ' insegnamenti filosofici , giuridici e politici che erano stati soppressi , chiamandovi un maggior numero di studenti , necessari a formare magistrati e avvocati , dei quali si lamentava la scarsezza ; lasciò che lo zelo privato aprisse scuole domenicali pel popolo ; permise in Pietroburgo e in Mosca una libera stampa ; iniziò grandi costruzioni ferroviarie mercé banche e società straniere e del paese , e riaprì le frontiere ai suoi sudditi per viaggi all ' estero . Il ministro Gor ? akov , odiatore dell ' Austria e che perciò aveva favorito gli alleati nella guerra del '59 e minacciato di occupare la Galizia nel caso d ' intervento prussiano , si era orientato verso la Francia , con la quale si comportò d ' accordo negli affari balcanici e d ' Oriente . Alla Polonia Alessandro II diè amnistie e il ritorno dei profughi , estese le riforme introdotte in Russia , e preparò una sorta di autonomia istituendo in Varsavia una sezione speciale per il culto e l ' istruzione e un consiglio di stato , e nei comuni , nelle provincie e nei governi , consigli elettivi . Nonostante tumulti , attentati e conseguenti repressioni , egli mise in atto questo nuovo ordinamento e le congiunte riforme dell ' istruzinne e dell ' università , e gli uffici assegnati a persone del paese , e il pareggiamento civile degli ebrei , e altrettali provvedimenti , accetti a quei polacchi che , pur di uscire dall ' oppressione durata un trentennio , non rifiutavano l ' unione e le buone relazioni con la Russia . Ciò nonostante , l ' insurrezione contro il dominio russo scoppiò nel '63 , violenta , governata da una vasta società segreta , che faceva ricorso a mezzi terroristici , ma senza l ' adesione di grande parte del popolo e dei contadini , con bande di volontari ( tra i quali italiani e garibaldini ) , e fu sanguinosamente domata , non avendo potuto le potenze occidentali intervenire altro che con note diplomatiche , inaccettabili dal governo russo e atte solo a offenderne la dignità e ad eccitarne l ' orgoglio , e , da sua parte , la Prussia avendo chiuso la frontiera . Dopo la vittoria , lo czar mutò metodo e , pur non ritirando le concessioni fatte , colpì l ' aristocrazia e il clero cattolico che ( comunque piacesse vedere o piuttosto non vedere in Europa ) erano la vera anima delle insurrezioni polacche , e con ogni mezzo intraprese la russificazione della Polonia , disegno rispondente ai concetti del partito antico ­ russo o panrusso o panslavo . Questo partito , nemico di quanto proveniva dall ' occidente , e la cui letteraria ideologia , per altro , come si è detto , aveva origine anch ' essa occidentale , era avverso alle costituzioni , delle quali anche Alessandro II venne dimettendo il pensiero , disgustatone dall ' insurrezione polacca , dall ' attentato del '66 contro la sua persona , dalla dissennatezza della stampa , non trovando in nessuna parte della popolazione russa il fermo sostegno per una vita di libertà . La grande maggioranza , composta dei contadini in basso e degli impiegati dello stato in alto , era affatto indifferente alla politica , e , in generale , rifuggiva dagli sforzi mentali , non mostrava amore e persistenza a imparare . Gli intellettuali e rivoluzionari , dei quali il numero aumentava tra i giovani , non negavano già soltanto queste o quelle condizioni storiche presenti , come negli altri paesi , ma , armati di talune cognizioni di scienze naturali e nudi di educazione classica e umanistica , negavano , con grossolani raziocini consequenziari , tutta intera la storia , tutto il passato , tutte le credenze , tutto il costume , il matrimonio , la famiglia , la società , la proprietà , lo stato , la libertà , la responsabilità , la discriminazione del bene e del male ; e , poiché in luogo di quel che negavano non ponevano e non potevano porre nulla , nacque allora per essi il nome di " nichilisti " , che , com ' è risaputo , si affaccia la prima volta nel romanzo Padri e figli del Turgenev ( 1861 ) . Anche il Tolstoj ebbe a descrivere uomini così fatti , privi della premessa necessaria di un ' educazione religiosa e morale , e perciò gettantisi contro la società a modo di selvaggi . Il fermento di questo negare per negare e della rivoluzione per la rivoluzione e l ' impeto frenetico verso la distruzione di tutta la civiltà e di tutta la storia , che aveva già un apostolo nella generazione più vecchia , in un russo fuori della Russia , nel Bakunin , la mancanza di un ceto medio e politico , le condizioni della proprietà terriera dei contadini e delle loro comunità agrarie non presentavano alla Russia se non la scelta tra l ' autocratismo e l ' anarchia , o piuttosto , giacché l ' anarchia non è una scelta , tra una forma e un ' altra di autocratismo , socialmente diverse , politicamente identiche , e , certo , come gli osservatori politici argomentavano e i fatti comprovavano , assai deboli vi erano le speranze di una rivoluzione in senso liberale . Il Cavour diceva all ' inviato russo che , più che gl ' immensi eserciti della Russia , era pericolosa per l ' Europa la costituzione comunistica dei suoi contadini . Nel fallito tentativo di Alessandro II l ' efficacia del liberalismo occidentale aveva fatto , nel momento suo più vigoroso e più felice , il maggiore sforzo che poté in Russia . Affatto naturale , era , invece , che la Francia , - la quale aveva dietro di sé secoli di svolgimento civile e di ricca cultura , e le rivoluzioni dell'89 , del '30 e del '48 , - nonostante l ' abisso in cui parve , nel '51 , perdersi tutta e per sempre la libertà , e il vanto di Luigi Napoleone di aver ricollocato sulla base la piramide politica posta sulla punta , e nonostante le dottrine che vennero allora fabbricate sull ' eterna forma assolutistica di governo adatta al popolo francese e in generale ai neolatini e cattolici , ritornasse man mano ai liberi ordinamenti . Già nelle elezioni del '57 si era avuto un numero di voti d ' opposizione , esiguo rispetto al totale ma notevole al confronto degli anni precedenti ; e tre deputati repubblicani erano apparsi nel corpo legislativo , i quali poi , per le elezioni supplementari del '58 , si accrebbero di altri due e formarono il cosiddetto gruppo dei " cinque " . L ' attentato dell ' Orsini , che diè luogo a una rinnovata stretta di severità con la legge di sicurezza generale , con gli arresti arbitrari a fine d ' intimidazione e con altrettali procedimenti , fu insieme la crisi determinatrice della guerra contro l ' Austria ; e questa guerra , la spinta prima al graduale dissolversi del regime autoritario . Come potevano restare in condizione inferiore , sotto tutela quasi minorenni , i francesi , quando gl ' italiani , che essi validamente avevano concorso a liberare dall ' oppressione e a mettere in rivoluzione , si erano fatti maggiorenni ? Come guerreggiare per l ' indipendenza e la libertà di un popolo contro uno stato autoritario , e mantenere il popolo che aveva combattuto quella guerra sotto un regime autoritario ? I mezzi non possono discordare dal fine , col quale formano tutt ' uno , e , quando par che ne discordino , vuol dire che sul primo è sorto o sta sorgendo un nuovo fine . Al ritorno dell ' esercito dalla campagna d ' Italia , fu largita l ' amnistia per tutti i delitti politici e permessa la rientrata in Francia degli esuli ; e , nel novembre del '60 , un decreto imperiale restituiva al Senato e al corpo legislativo il diritto di discutere e votare ogni anno un indirizzo in risposta al discorso del trono , e quello di discutere in comitato segreto i disegni di legge presentati dal governo , prima di nominare la commissione per esaminarli , e ristabiliva la pubblicità dei dibattiti con la stampa integrale dei discorsi . Da alcuni anni si moltiplicavano libri di vario genere , trattati , saggi , storie intorno alla libertà , come quello di Giulio Simon , De la liberté , che è del '59; tutti , in generale , moderati e avversi al democratismo giacobino . Alle prime concessioni , ai primi allentamenti di freni il popolo francese provò le impressioni e le commozioni che sono dei convalescenti , quando ricominciano a muoversi e a rivedere il sole e a respirare all ' aperto . Ma alla dolcezza di questo sentimento non parteciparono preti e vescovi , che l ' Impero aveva carezzati ed economicamente e politicamente avvantaggiati , e che soli avevano goduto di una lor libertà , come di privilegio , negata agli altri cittadini . La guerra d ' Italia e l ' occupazione di terre pontificie e la minaccia a Roma li resero furenti ; e il Lamoricière , prode uomo , diventato clericale e guerriero papalino , gridava la crociata contro la rivoluzione , " nuovo islamismo " , simile a quello da lui combattuto con ferro e fuoco in Africa , da accoppare senza pietà , " come cane rabbioso " . Nella questione di Roma papale , i clericali francesi continuarono a esercitare sul governo imperiale una pressione esiziale alla loro patria , perché fece in ultimo il giuoco del Bismarck , condusse a Mentana , impedì l ' alleanza dell ' Italia e con essa dell ' Austria , e lasciò la Francia isolata nel '70 . Intanto , i clericali perdevano terreno nel campo dell ' istruzione ed educazione , ministro il Duruy , che promosse l ' insegnamento elementare gratuito obbligatorio e ridié libertà scientifica all ' insegnamento universitario ; e nel '64 si udì per la prima volta il motto : " Le cléricalisme : voilà l ' ennemi " , che , ripetuto più tardi dal Gambetta , divenne una forza direttiva della vita francese . Con le elezioni del '63 andarono al corpo legislativo , tra repubblicani e indipendenti , una trentina di oppositori : si sentiva che il sistema autoritario non reggeva più , che non si rinnovava e ringiovaniva nei suoi uomini , che i suoi organi non cospiravano più a un unico fine , che era venuta meno la fede . Gli stessi principali autori del colpo di stato si prestavano a raddrizzare la barca in senso opposto : il Morny consigliò le concessioni del '60 e , morendo nel '65 , esortò l ' imperatore a restituire la libertà ; il Persigny , qualche anno dopo , parlava nello stesso senso e dichiarava finita la parte di loro , uomini del Due dicembre ; il principe Napoleone fu così energico nel difendere i suoi vecchi convincimenti da dispiacere all ' imperiale cugino . Ci fu ancora qualche esitazione , qualche indugio , qualche conato di resistenza col ministro Rouher ; ma le leggi alla fine votate intorno ai giornali e alle riunioni dettero l ' uscita a una copiosa e gagliarda stampa di opposizione . Con le dimissioni del Rouher , col ministero del 2 gennaio '70 dell ' Ollivier , che era stato uno dei " cinque " , col senatoconsulto del 20 aprile e il plebiscito dell'8 luglio , l ' Impero autoritario si mutò in costituzionale , serbando l ' imperatore la forza che gli veniva , di là dalle Camere , dai plebisciti , e la responsabilità dei ministri solo verso di lui , che li nominava : che era quello che egli chiamava " unione della libertà con l ' ordine " . Ed era la soluzione alla quale si acconciava il cosiddetto " terzo partito " , allora formatosi , e che col Prévost ­ Paradol pensava , in sostanza , che " la libertà è cosa così santa e dolce da prenderla da qualunque mano la porga , felici se si può averla da un Washington , ma da accogliere di buon grado anche se venga da uno Stuart o addirittura da un Cromwell " . Non pensavano così altri , ai quali quel dualismo di parlamento e suffragio universale , maneggiato dall ' imperatore , non dava sicurezza . L ' Inghilterra aveva giovato alla causa liberale anche nel corso degli avvenimenti del '59­60 , quando il Palmerston fece valere il principio del non intervento nelle cose italiane , come era stato trent ' anni innanzi desiderato indarno , cioè di lasciare che popoli , stati e uomini italiani intervenissero ciascuno a favore o contro stati e uomini italiani senza che nessuna potenza straniera vi s ' immischiasse . Anche è da ricordare la cessione spontanea che l ' Inghilterra fece alla Grecia , nel '62 , delle isole Jonie da lei occupate . Nella sua vita interna , essa , come più economicamente e politicamente sviluppata , precorreva gli svolgimenti che altrove si videro alcuni decenni dopo ; e il liberismo manchesteriano , che vi aveva celebrato i maggiori trionfi , fu sottomesso a critica , se ne scorsero i limiti , si cominciò a integrarlo , tenendo conto di bisogni economici e altresì politici che per quella unica via liberistica non si potevano soddisfare . Ciò prese dapprima , col Disraeli , la forma di uno scambio di amorosi sensi tra l ' aristocrazia o torismo e la classe popolare , che si sarebbero dovute intendere tra loro contro la borghesia : qualcosa di simile all ' attrazione tra nonni e nepoti e , del resto , un caso di affinità elettiva del quale altri esempi si potrebbero raccogliere dalla storia di altri popoli e di altri secoli . Ma in questa forma particolare e transitoria si racchiudevano quelli che poi si chiamarono " provvedimenti sociali " , " interventi dello stato " , e , secondo gl ' intenti e i partiti che li proposero , se richiesti da radicali , " democrazia sociale " , e , se da conservatori o da radicali conservatori , " socialismo di stato " e simili . L ' elettorato fu allargato , trent ' anni dopo la memoranda riforma , attraverso varie vicende , e infine con richieste e agitazioni , nel '67; le nuove elezioni indette , e che provocarono la caduta del ministero Disraeli , segnarono un altro avanzamento nella via del governo popolare . L ' aspetto dell ' Irlanda , la cui popolazione decresceva e cresceva la miseria , dava nuovi motivi di paura , terminata la guerra americana di secessione e rimasti senza soldo migliaia d ' irlandesi che vi avevano combattuto , e formatasi la setta terroristica dei feniani i quali tentarono anche un attacco contro il Canadà . Occorreva , dunque , allontanare presto uno dei motivi pungenti e permanenti delle ribellioni , l ' ingiustizia delle decime che si pagavano dagli irlandesi cattolici al clero anglicano ; e campione di questa causa si levò il Gladstone , indarno contrastato dal Disraeli , il quale , nel suo strano romanticismo , vedeva in quella flagrante prepotenza , in quell ' odioso smungimento ecclesiastico , la " sacra unione di Chiesa e Stato , fonte della civiltà inglese e della sua libertà religiosa e politica " ; ma nel '68 il Gladstone fece votare la legge di disestablishment o abolizione della chiesa di stato in Irlanda . A un ' altra causa del malessere e delle ribellioni irlandesi si cercò di soccorrere in qualche misura con la legge agraria per l ' acquisto da parte dello stato di latifondi da ripartire in piccoli possessi ; senonché l ' effetto ne fu scarso . La prosperità inglese , d ' altra parte , fioriva : nel quindicennio tra il '53 e il '68 , la popolazione era aumentata di tre milioni e mezzo , il commercio raddoppiato , più che raddoppiate le ferrovie , cresciuto di un terzo il tonnellaggio ; il cavo atlantico congiungeva l ' Inghilterra con l ' America : l ' industria inglese primeggiava nel mondo , quasi in situazione di monopolio . È questo anche il tempo di una grande espansione dell ' Europa , quando la Cina le fu aperta per la guerra condottavi dall ' Inghilterra e dalla Francia ( 1858­60 ) ; le fu aperto il Giappone ( 1855 ) , che nel '68 compié una rivoluzione la quale lo fece rapidamente passare da paese medioevale a paese moderno ; l ' Inghilterra vinse l ' insurrezione dell ' India , e , soppressovi del tutto il predominio della Compagnia , la ridusse al governo della regina ( 1857 ) ; si svilupparono e si allargarono le sue colonie dell ' Australia e dell ' Africa meridionale ; il taglio dell ' istmo di Suez fu un fatto compiuto ( 1869 ) ; la Russia si estese nel Turkestan . Era espansione politica e commerciale , che si esaltava nella coscienza della civiltà europea , della potenza della sua scienza e tecnica , del dovere e del diritto che da ciò le venivano verso tutte le altre genti da innalzare gradualmente alla stessa forma di civiltà ; e vi confluivano le forze , altra volta distinte , dei conquistatori e dei missionari , riunite ora nello stato moderno , che rappresentava quel diritto e quel dovere . I procedimenti erano spesso duri e crudeli , come in Algeria , nelle guerre per sottomettere e piegare popolazioni barbariche o restie nella loro civiltà inferiore ; ma solevano attingere giustificazione dal futuro bene , dal timor domini principium sapientiae . L ' avversione alla schiavitù , già abolita , come s ' è detto , dagli stati d ' Europa quasi in tutti i loro possedimenti coloniali , portò alla sanguinosa guerra di quattro anni tra gli stati del nord e quelli del sud dell ' Unione americana , terminata nel '65 con la vittoria degli abolizionisti . Viva e generale era diventata la coscienza del progresso , non solo come concetto d ' interpretazione storica , ma come certezza di essere entrati finalmente in una via regia , che il genere umano , possedendo ormai il dominio delle cose e , quel che val meglio , di sé stesso , non avrebbe più abbandonata o smarrita , e sarebbe andato in quella sempre più innanzi . Nei due o tre anni avanti al '70 , c ' erano di coloro che ancora si davano a credere che si fosse vicini ad aver vinto con le guerre la guerra per essersi pervenuto quasi dappertutto alla formazione di stati nazionali con liberi ordinamenti , l ' Italia non più campo di battaglia com ' era stata per secoli , la Germania in via di unificazione , l ' Austria separata dalla Germania e accordatasi con l ' Ungheria ; e speravano che una gara pacifica si sarebbe svolta tra popoli eguali e senza più ragioni di astio e di odio , attuato il detto italiano ai tedeschi negli anni del Risorgimento : " Ripassin l ' Alpi e tornerem fratelli " . La magnifica esposizione mondiale di Parigi nel '67 pareva di ciò un ' attestazione e un augurio . Si radunò finanche a Ginevra , in quell ' anno , un Congresso della pace , per opera della democrazia internazionale , al quale intervennero , tra gli altri , lo Stuart Mill e Giulio Simon , il Quinet e Victor Hugo , Pietro Leroux e lo Herzen , e , salutato dall ' aspettazione generale , il Garibaldi . Pure , in quegli stessi anni apparivano taluni segni inquietanti che contrastavano a quelle speranze o non davano buon presagio di un loro immediato adempimento . In effetto , il regime imperiale in Francia , proprio mentre accondiscendeva a trasformarsi all ' interno e negava per questa parte la sua ragion d ' essere , si sentiva , nella politica estera , scemato d ' autorità , non potendo noverare , dopo la guerra d ' Italia , se non una serie d ' errori o d ' insuccessi , la velleità e l ' impotenza dell ' azione diplomatica per la Polonia , il disastroso tentativo di fondare nel Messico un impero sotto l ' influsso francese , il nessun vantaggio ottenuto nei rimaneggiamenti territoriali della Germania , l ' aver lasciato contro l ' intenzione formare in Italia un grande stato , che non era neppure amico perché contrariato nella questione , per esso vitale , di Roma : donde lo stimolo che pungeva e agitava quell ' impero , di ripigliare il grado che aveva tenuto dopo Sebastopoli . E poiché la rivale che sorgeva alla Francia nel continente era la Germania , ascesa a grande splendore con la vittoria prussiana del '66 sull ' Austria , e verso la Germania lo spirito pubblico francese guardava con sospetto e gelosia , verso colà era sforzato a guardare anche Luigi Napoleone , spinto mal suo grado a cercarvi un campo di azione per riportarne la gloria , bramata dal popolo francese , necessaria all ' impero . E , reciprocamente , la Germania avvertiva quell ' ostilità , e l ' impedimento che poneva o avrebbe posto al suo sviluppo politico , e si faceva ripassare nella memoria tutto quanto il passato di quella rivalità , tutti i danni che le aveva inflitto il " nemico ereditario " , e sognava anch ' essa la sua gloria in una vittoria che fosse vendetta e insieme chiusura per sempre di quei danni e di quella minaccia . C ' era , dunque , l ' oscuro pericolo di un ' altra guerra in preparazione . Ma la guerra , che poco stante proruppe , ebbe , per il modo in cui fu condotta e conclusa , conseguenze gravi per tutta l ' Europa , contribuendo a determinare in essa un animo assai diverso da quello che era stato nei desideri e nelle speranze della generazione che aveva portato a compimento l ' opera sua dal '48 al '70 . VIII L ' UNIFICAZIONE DELLA POTENZA GERMANICA E IL CANGIAMENTO DELLO SPIRITO PUBBLICO EUROPEO ( 1870 ) La formazione dell ' Impero germanico e quella del regno d ' Italia si sogliono porre l ' una accanto all ' altra come due casi paralleli del generale movimento nazionale , che con quei due nuovi stati avrebbe conseguito il suo fine principale e vi si sarebbe riposato . Questo comune giudizio è dovuto alla considerazione di talune somiglianze generiche ed estrinseche e al prevalere della visione cronologica di contemporaneità sulla visione propriamente storica , la quale invece , discernendo il proprio e caratteristico dei due avvenimenti , mena a differenziarli come due distinte forme o epoche ideali , l ' una che si chiude , l ' altra che si apre . Certamente , come si è notato , un ' affinità più intima tra i due popoli e tra i loro ideali si era accennata nel '48 e si profilò per poco nella cosiddetta " nuova èra " intorno al '60; e ciò spiega come i patrioti italiani fossero commossi da un sentimento di fraternità per quel che i tedeschi chiedevano e cercavano , e non badassero troppo a quanto di imperialistico era apparso nello stesso parlamento di Francoforte . Ma l ' affinità andò sommersa nel processo che effettivamente si svolse dal '62 al '70 e che , diversamente dall ' italiano , non fu né un movimento di libertà né d ' indipendenza dallo straniero , e nemmeno di compatta unificazione nazionale , giacché , pel contrario , consisté nel discacciare dall ' unione degli stati tedeschi lo stato che per lunga e veneranda tradizione storica aveva rappresentato innanzi al mondo l ' intera nazione germanica , e raggruppare gli altri sotto uno di essi di più recente origine e importanza , che costituì l ' Impero tedesco . Fu dunque , propriamente , la formazione di una potenza o , che è il medesimo , il potenziamento di potenze sparse o debolmente connesse mercé una saldatura unitaria , e la capacità acquistata a questo modo di esercitare un ' efficacia o una preponderanza politica in Europa nella forma di un grande stato posto al centro di questa . E l ' uomo , che lavorò a tale opera , il Bismarck , diversamente dal Cavour , ebbe genio esclusivamente politico , incurante d ' ideali quali che fossero , " duro realista " , " uomo della realtà " , " uomo della volontà " , " dominatore " , " titanico " , come usarono celebrarlo i suoi connazionali ; volentieri motteggiatore e beffardo come chi sta e vuole stare sempre sul pratico , con la piega del disprezzo e dello scherno sul labbro come chi maneggia gli argomenti della forza : fisionomia affatto diversa da quella aperta e sorridente del Cavour , che contava sulla irresistibile forza della verità e della libertà , e , punto " titanico " nel suo contegno tra di uomo di affari e di gentiluomo , fu nondimeno uomo grande . La stessa devozione che il Bismarck professava all ' autorità monarchica , se ben si guardi , non esprimeva un ' idealità morale , ma era l ' affetto per lo strumento del suo lavoro , ritrovando egli nell ' attaccamento dei prussiani al loro re , nella loro disciplinata prontezza ad adempiere il dovere di sudditi , nell ' esercito che il primo Federico Guglielmo e il vecchio Fritz avevano foggiato , il mezzo che gli bisognava e che non sarebbe fallito allo scopo . Se fosse stata un ' idealità morale , si sarebbe manifestata come nel romantico Federico Guglielmo IV , o come per certi riguardi ancora si manifestava in Guglielmo I , coscienza della grazia divina , religioso legame con la tradizione storica dei principi e del popolo tedesco , ribrezzo invincibile verso i novatori e democratici e rivoluzionari e liberali , impegno di cavalleresca purezza che , all ' occasione , avrebbe trasceso perfino l ' utilità politica . Ma il Bismarck non conosceva se non quest ' utilità , intesa certamente da lui in modo non meschino e anzi grandioso e lungimirante ; e il nome austriaco non gl ' incusse sacra riverenza e dell ' Austria fece l ' uso che gli convenne secondo i tempi é gli eventi , e ora sostenne che si dovesse procedere nelle cose tedesche in costante accordo con lei , e ora la disse e trattò nemica da abbassare ; e gli piacquero i signorotti feudali ed egli piacque a loro , ma seppe anche dispiacere e distaccarsi dalla loro compagnia ; e le istituzioni liberali e le assemblee ora disistimò e volle conculcare , giungendo fino a chiamare la stampa e i giornali " armi dell ' Anticristo " , ora si accordò con quelle transigendo e tenendo vie di mezzo ; definì " vergognosa " qualsiasi alleanza con la democrazia , e dette poi al popolo tedesco il suffragio universale e porse orecchio al socialismo del Lassalle ; aborrì i ribelli e i rivoluzionari , ma non ebbe alcun ritegno a cospirare con essi , profughi ungheresi o repubblicani garibaldini d ' Italia , e ad istigare a insurrezioni e sconvolgimenti contro il principio monarchico in Europa ; e volle farla finita con la " pericolosa idea di una solidarietà fra tutti gl ' interessi conservatori " ; e diritti legittimi e trattati e fedi giurate giudicò vecchiume di ripari cartacei da non offrire resistenza all ' impeto della forza . Da ciò anche i contrasti nei quali entrò col suo re , che , mosso da un sentimento per origine e qualità diverso dal suo , non combaciando i piani pratici che dall ' uno e dall ' altro discendevano , a volta a volta ripugnava a compiere certi atti e mal si accomodava ad astenersi da altri , e voleva restare di qua o andare di là dal suo ministro . Anche il poco conto che il Bismarck faceva del liberalismo e delle discussioni e deliberazioni parlamentari , e degli intellettuali , e dei dotti e letterati , si riduceva alla sua persuasione dell ' impotenza tattica e politica di quei procedimenti , di quelle assemblee e di quegli uomini , principalmente sull ' esperienza del parlamento di Francoforte , che ridicolmente ( egli diceva ) s ' era illuso che i suoi deliberati ritenessero qualche efficacia a fronte degli ordini che il re di Prussia avrebbe dato ai suoi fedeli sudditi ; ma , quando per quella via liberale e rivoluzionaria si sviluppava una forza che creava o trasformava uno stato , egli mutava giudizio e diceva , come disse del regno d ' Italia , che anche le rivoluzioni possono generare uno stato , e , che quello d ' Italia stava là ed era un fatto . Non comprendeva come l ' Inghilterra avesse potuto donare alla Grecia le isole Jonie , e la giudicava una potenza finita , " perché dava invece di prendere " . Da sua parte voleva fare e faceva politica e nient ' altro che politica , come il Moltke faceva guerra e nient ' altro che guerra ; ed egli faceva la sua politica con sicuro calcolo , audace e cauto , sapendo rinunziare al minore pel maggiore utile , a quello momentaneo per il duraturo , profittando di tutte lo occasioni e cangiando col cangiar delle condizioni , senza mai perdere di vista il suo fine , che era , come si è detto , la creazione di un centro di potenza . Non che egli portasse in mente un disegno ben certo , attuato man mano e a pieno nel '70 , come fu immaginato ed è contradetto dalle sue parole e dai suoi atti e dai documenti storici . Consimile immaginazione di disegni prefissi , se risponde al sentire del volgo , non risponde alla realtà , perché il poeta ha bensì l ' ispirazione ma non antivede l ' opera a cui mette capo e che gli viene innanzi a lui stesso nuova e di cui egli stesso si fa contemplatore ; e il filosofo ha un lume di verità e non sa dove sarà per condurlo se non quando è arrivato al termine della sua ricerca e il suo sistema è nato ed egli ne è il primo ascoltatore e discepolo ; e similmente il politico segue una sua tendenza incoercibile e arriva , tra ostacoli e fermate e deviazioni e concessioni e giri , all ' opera politica che incorpora quella tendenza . L ' impulso intimo , al quale il Bismarck obbedì , aveva a suo strumento la forza , come si è detto , dello stato prussiano degli Hohenzollern e a sua prossima materia l ' Impero austriaco , che gli bisognava scomporre e ricomporre altrimenti , e la Francia , contro cui doveva difendere la propria costruzione politica , e , in quella lotta , accrescerla e assodarla . Quando salì al potere nel '62 , già da più anni egli era tornato alla linea politica antiaustriaca di Federico II , che Rivoluzione francese , Napoleone e Restaurazione avevano interrotta ; e vedeva chiaro che l ' ingrandimento e arrotondamento dello stato prussiano in Germania , e con esso la nuova condizione degli stati minori e lo stabilimento dell ' egemonia , non si sarebbero ottenuti e regolati senza una rinunzia dell ' Austria a immischiarsi nelle cose tedesche e , poiché tanta rinunzia non era tra i possibili , senza un conflitto con l ' Austria . E subito all ' ambasciatore austriaco manifestò questo suo convincimento e , alle obbiezioni , gli diè il primo accenno del suo pensiero che all ' Austria convenisse trasferire il centro di gravità verso l ' oriente ; e , poco stante , parlò del " ferro e sangue " , col quale soltanto , e non coi parlamenti , sarebbe stato risoluto il problema dell ' unità tedesca . Rifiutò , dunque , di far partecipare il suo re all ' assemblea indetta dall ' Austria dei principi tedeschi in Francoforte e contrappose ai loro disegni quello , rimasto anch ' esso disegno , di una riforma del Consiglio federale con perfetta parificazione della Prussia verso l ' Austria , alle quali due unicamente sarebbe spettato il diritto di guerra federale , e con un parlamento per elezione popolare diretta . Con simile parità , con l ' Austria a lato , escludendo i contingenti militari della Confederazione , condusse nel '64 la guerra contro la Danimarca , la quale , contro lo stabilito nel protocollo di Londra del '52 , aveva annesso lo Schleswig ; ma , pur facendo la guerra e vincendo con l ' alleata Austria , e occupando in comune i due Ducati , egli , in un modo o nell ' altro , intendeva averli acquistati per la Prussia , e l ' effetto ultimo di una lunga catena di negoziati , di accomodamenti provvisori , di dilazioni , di coperte provocazioni , di minacce fu , tra l ' opposizione quasi generale che il Bismarck incontrò in Prussia e negli stessi componenti della famiglia reale , la guerra del '66 . Nella quale la Prussia rimase sola in Germania , schieratasi la maggioranza degli altri stati e i più importanti con l ' Austria e avverse le popolazioni tedesche al prussianesimo per affetto alle loro antiche e indigene case principesche e ai loro stati autonomi , per sospetto contro il predominio prussiano , e anche in parte per ripugnanza di popolazioni cattoliche contro l ' egemonia di uno stato e di una dinastia protestanti ; senonché il Bismarck s ' era procacciata , per compenso , l ' alleanza di quel liberale regno d ' Italia che , come egli aveva già detto , nell ' interesse della Prussia sarebbe stato necessario inventare se non fosse esistito . Battuta l ' Austria , gli fu dato attuare la Confederazione germanica del nord col parlamento eletto nel modo che aveva designato , e stringere alleanze con gli stati meridionali ; ma l ' atteggiamento della Francia durante quella guerra , il minacciato suo intervento militare , l ' ostacolo che essa frapponeva all ' entrata degli stati meridionali nella Confederazione , i compensi che per l ' ulteriore unificazione e per l ' alleanza franco ­ germanica chiedeva di territori renani e di sostegno militare per l ' annessione del Belgio , l ' eccitazione dell ' opinione pubblica francese che considerava la vittoria di Sadowa come una sconfitta francese , gli fecero prevedere inevitabile , e pensare anche desiderabile per la posizione che avrebbe conferito in Europa alla nuova Germania , una guerra con la Francia . Onde con somma abilità , mentre la preparava militarmente , si accinse e riuscì a isolare politicamente il nemico , eccitando in Italia la spedizione garibaldina contro Roma papale che terminò a Mentana , mettendo il sentimento italiano contro la Francia , rendendo per ciò stesso impossibile una triplice alleanza di questa con l ' Italia e con l ' Austria , la quale ultima affidò in guardia alla ostile vigilanza della Russia , col cui cancelliere Gor ? akov coltivò una stretta intesa , che permise alla Russia di ottenere l ' apertura del mar Nero , vietatale dalla pace di Parigi . La guerra del '70 , che fu una sequela quasi ininterrotta di trionfi militari , attuò l ' unione degli stati meridionali con la Confederazione del nord , sotto il nuovo titolo , glorioso per ricordi medioevali , ma che il Bismarck intendeva non medioevalmente , d ' Impero . Sorgeva così la potenza e , al luogo di quella francese , la preponderanza tedesca nel continente europeo ; e , poiché l ' impero di Germania era una formazione di potenza diretta alla preponderanza , non parve al Bismarck che francasse la spesa di usare riguardi verso il sentimento francese , che , com ' egli fece dire ai gabinetti europei nel corso della guerra , sarebbe stato sempre , in ogni caso , pieno di odio e meditante la rivincita ; e perciò , non pago di aver ottenuto mano libera per l ' ordinamento delle cose tedesche senza più minacce e fastidi da parte francese , non pago di un ' indennità di guerra in misura fin allora inaudita e di altri molteplici vantaggi assicurati , strappò alla Francia due provincie , che divennero terre dell ' Impero , provvedendo conforme all ' avviso dei militari alla migliore difesa della frontiera e soddisfacendo l ' orgoglio nazionale tedesco , al quale pareva di avere a questo modo rovesciato non solo una storia recente a danno della Germania , ma una storia di secoli . Se il risorgimento italiano era stato il capolavoro dello spirito liberale europeo , questo risorgimento della Germania era il capolavoro dell ' arte politica e della unita virtù militare : due capolavori a un dipresso altrettanto differenti quanto una poesia bella e una macchina possente ; e alla creazione bismarckiana , come quella che era e voleva essere attestazione di potenza , non occorreva altra giustificazione , e nemmeno le si addiceva la finzione giuridica dei plebisciti , simbolici a significare l ' anima liberale , ma inetti , pur come simbolo , dove l ' opera era stata condotta , e s ' intendeva che dovesse essere continuata , unicamente dall ' autorità dei principi e del principe dei principi , il re di Prussia , ora imperatore tedesco . L ' impressione per questa rapida sfolgorante ascesa della Germania fu grandissima , pari allo strepito di quelle vittorie ; né si risolse tutta in ammirazione , perché molti , in ogni parte del mondo , si addolorarono , non già per l ' unione statale raggiunta dal probo e laborioso popolo tedesco , ma pel modo in cui l ' aveva raggiunta e per l ' effetto che portava con sé di un rinvigorito spirito autoritario ; e risentirono nell ' anima loro l ' urto della violenza e della strapotenza che schiacciava la Francia ; e non poterono accompagnare di simpatia il giubilo , che pareva duplicemente fratricida , del popolo tedesco , e le contorsioni e le gonfiature dei suoi letterati e storici , celebranti Arminio e Alarico e gli Ottoni e Barbarossa , le quali offendevano insieme il senso umano e il buon gusto . Ma nei più , l ' ammirazione plaudente , che segue la buona fortuna , prevalse , e , con l ' ammirazione , la spinta imitatrice ; e , se fin dalla guerra del '66 si era preso a studiare come modello l ' ordinamento militare prussiano , e altresì l ' ordinamento scolastico ( al quale si soleva attribuire gran parte della vittoria degli eserciti , onde si disse che a Sadowa aveva vinto il maestro di scuola prussiano ) , ora l ' ammirazione si estendeva alle altre parti della vita tedesca e alle disposizioni stesse della mente e dell ' animo . I ceti conservatori di ogni sorta , e i temperamenti autoritari o adoratori dell ' autorità e proni a servirla , ebbero a loro appoggio il conforto dei fatti e di grandi fatti , e se ne valsero di argomento irresistibile nelle loro polemiche . Ed era naturale , e anche giovevole , come tutto ciò che porta a meglio conoscere la realtà , lo svanire delle illusioni democratiche sulla magica efficacia di talune parole , sui miracoli dei volontari e della nazione sollevantesi in armi ; e già dagli ultimi casi della Polonia e dell ' Italia si erano venute raccogliendo lezioni in questo senso , e nella " difesa nazionale " del Gambetta , che fece prorompere dal suolo francese eserciti e pur non valse a ricacciare l ' invasore ben disciplinato e tecnicamente preparato , si esaurì la leggenda dell ' invincibilità dell ' impeto patriottico popolare , nata da un ' alquanto fantastica storia militare della grande Rivoluzione . Ma anche i liberali furono turbati da dubbi verso la propria fede , perché non si vedevano ora dinanzi a uno di quei vecchi regimi nei quali l ' autoritarismo , mal sorretto da residui di nobilume e clericume , disertato dagli uomini d ' intelletto e di cultura , incapace di progresso , reazionario e retrivo , scopriva a chiare note la sua inferiorità nella lotta storica ; ma a uno stato che , rigettando il governo popolare , fondandosi sull ' autorità , prendendo regola solo dall ' alto , conseguiva trionfi che nessun altro popolo di Europa avrebbe saputo né osato disputargli : a uno stato perfetto nei suoi congegni e nella sua opera amministrativa , e a un popolo che era il meglio istruito e il più ricco di sapere e di dottrina di quanti altri al mondo , e al quale si schiudeva un vastissimo campo di attività anche nella produzione economica e nei commerci . Avveniva di pensare che , per lo meno , non si fosse dato il peso che si doveva alle forze storiche e tradizionali , continuando , se non proprio a distruggere e rifare su astratti motivi razionalistici , certo a contare troppo sulla critica e sul pensiero ; e si fossero anche troppo trascurati , per l ' entusiasmo e per le virtù morali , l ' istinto vitale e la volontà di potenza e i prodigi che talora n ' escono e , per la religione di umanità che anima e conduce la storia , non si fosse abbastanza tenuto presente e rimeditato il momento , che le è inerente , della forza . Altre volte , l ' insidia del dubbio penetrava più addentro , attaccando il principio stesso del liberalismo , il concetto della libertà , e facendolo tentennare . Questo turbamento o questi dubbi sarebbero stati , in verità , transitori e senza effetti positivi , e si sarebbero superati col pronto riscuotersi , indirizzando a sé stessi il rimprovero che si rivolge agli uomini di poca fede e di corta vista , e anche col fare la loro parte ragionevole a quegli aspetti della vita dimenticati o poco considerati che ora s ' imponevano alla considerazione , e poi altresì col riflettere che non è tutto oro quanto riluce e notare talune deficienze e talune incrinature nell ' ammirata grandezza germanica e muovere qualche discreto dubbio sul suo avvenire . Ma l ' energia riparatrice , la capacità riconciliatrice , occorrente a questo fine , proprio allora scemava o veniva meno nella sede donde si sarebbe dovuto attingerla , nella cerchia delle scienze morali o della filosofia che si chiami . Tutto quanto si era attuato con l ' ordinamento liberale e nazionale della società europea , con la fine dell ' oppressione chiesastica e monarchico ­ assolutistica , col respiro ottenuto e la facoltà di muoversi e lavorare e fare secondo ispirazione e vocazione , con lo svolgimento politico progressivo e ordinato in luogo degli scotimenti e sconvolgimenti rovinosi e paurosi , tutto era stato in istrettissima relazione col pensiero idealistico e storico , maturatosi nei primi decenni del secolo , e che ora aveva preso corpo e viveva nelle sue istituzioni . Ma se le acque avevano bagnato e fecondato la terra , che s ' era coperta di buona messe , la fonte dalla quale esse scaturivano si era andata via via assottigliando e quasi essiccando . Dov ' era più la grande filosofia , e la storiografia che vi s ' informava , in Europa , intorno al 1870 ? Della prima nessuna traccia o solo di epigoni ; della seconda , qualche ultimo ancor vigoroso rampollo . Al posto tenuto dalla filosofia e dalla storiografia si era introdotta a poco a poco la scienza naturale , e , infine , vi s ' era assisa , ergendosi in soglio , coronata regina . Senonché la scienza naturale , col suo complemento di matematica e meccanica , era pur sempre figlia o almeno nepote del pensiero ; e quella usurpazione , che i suoi metodi facevano , del campo spettante di diritto al pensiero filosofico ­ storico , se cagionava storture nelle menti e le disponeva a una sorta di nuovo astrattismo illuministico , per sé non dava origine , praticamente , ad altro danno che a qualche utopia o a qualche semplicistica proposta e speranza , come se ne videro parecchie e com ' è dato incontrarne ancor oggi in intelletti così ragionanti : per esempio , nel Wells quando scrive ( nella sua assai divulgata Storia universale ) che " i Cavour , i Bismarck , i Bonaparte e tutti gli altri cosiddetti grandi uomini , che costarono tanto caro all ' Europa , sarebbero potuti essere beneficamente sostituiti da un piccolo consesso di geografi , etnologi e sociologi , dotati di semplice onestà , i quali d ' accordo avrebbero tracciato le giuste frontiere del nostro continente e assegnato a ciascun popolo la forma di governo che meglio gli conveniva " . Il fatto importante , che allora accadde , fu altro e più complicato , ed è da riportare non alla scienza ma sempre alla filosofia , non alla scienza naturale ma al naturalismo , cioè a un ' affrettata e mal ragionata filosofia , e consistette in questo : che la scienza , per suo istituto , non considera , e non deve considerare , se non la forza o le forze , senza alcuna qualificazione morale o estetica o intellettuale , la forza fisica o la forza vitale , e deve trattarla deterministicamente per misurarla e darne le leggi ; e che la filosofia di quel tempo trasportò questo concetto scientifico della forza a capo della vita dello spirito e ne fece la fonte di questa , donde le pseudoteorie filosofiche , variamente meccanistiche , e la pseudoermeneutica della storia in base a coteste fantastiche teorie , e donde , per una sorta di corrispondenza simpatetica fra teoria e pratica , l ' innalzamento della mera ed astratta energia e vitalità a ideale , come legge del più forte e valore dell ' atto in quanto atto e del fatto in quanto fatto . Il darvinismo offerse allora un caso spiccato di questo trapasso di talune semplici osservazioni e congetture di scienza naturale a generale interpretazione della vita , della realtà e della storia , e , ulteriormente , a dettato di azione pratica e a regola suprema del comportamento . Un altro caso è la teoria delle razze , che allora il Gobineau e altri con lui costruivano , e che convertiva alcune assai empiriche classificazioni naturalistiche in entità reali , e a una o ad altra di codeste entità conferiva il diritto di dominare la società e la storia . In quel tempo , la storiografia o veniva decadendo a semplice erudizione e filologismo o si configurava a determinismo storico , con una o altra causa o con varietà di cause naturalistiche ; e persino la storia della letteratura , nel Taine , si risolveva negli effetti costanti della " razza " e dell ' " ambiente " e in quelli variabili del " momento " , e la filosofia dell ' arte in quanto spirituale creazione non trovava più luogo nella cultura del tempo o , se vi faceva qualche comparsa , raccoglieva dileggio . Il nichilismo russo sarebbe restato una manifestazione della particolare e singolare vita russa , ma prese significato europeo in quanto forma estrema e folle di premesse poste dal naturalismo europeo , inintelligente della vita spirituale e delle formazioni storiche , e perciò di volta in volta tratto o ad accettarle tutte alla pari e con indifferenza come effetti inevitabili e irremovibili di cause date , o a negarle tutte , perché tutte , vedute a quel modo , non come opere nascenti dal di dentro ma come imposizioni provenienti dal di fuori , apparivano ingiustificate e irrazionali e da ribellarvisi contro . Reazionari ed anarchici , per questa identità di premesse mentali , si potevano dare e si davano talvolta la mano , senza offesa della logica . Screditate ( e si soleva notare la cosa e di solito per allegrarsene ) erano le " idee " e gl ' " ideali " ; e l ' uomo per l ' efficacia del filosofismo naturalistico che era invalso , si sentiva attaccato ai fatti , sospinto dai fatti , ma depresso nel sentimento della libertà , arricchito di cognizioni e leggi scientifiche , privato della legge sua spirituale , preclusagli la conoscenza del significato e del valore della vita umana . La libertà richiede idee e ideali , e l ' infinito cielo , e lo sfondo dell ' universo , non come estraneo all ' uomo ma come lo spirito stesso che in lui pensa e opera e lietamente crea sempre nuove forme di vita . Il naturalismo e il determinismo e il materialismo pratico le è nemico quanto è amico degli assolutismi e dispotismi di ogni sorta . Anche l ' attività economica europea , della quale si è ricordato il poderoso accrescimento , concorreva a deprimere negli animi la vita morale e con questa il sentimento della libertà : non già perché , come si dice comunemente , essa con la prosperità e coi comodi ammollisca e infiacchisca , ma , all ' opposto , perché indurisce e adusa a tale unilaterale tensione da impacciare quell ' armonico svolgimento di tutte le facoltà , quell ' " armonia " nella quale i greci giustamente riponevano la nobiltà e la sanità dell ' uomo . Terminate le grandi lotte politiche , le nuove generazioni , e gli stessi vecchi patrioti e combattenti , si davano agli affari ; e la concorrenza e la lotta dei mercati , dal canto loro , conferivano a suggerire il primato dell ' energia , della forza , della capacità pratica sui motivi etici e razionali . Il rigoglio economico , che doveva arrecare nuovi e più copiosi mezzi all ' opera dell ' idealità umana , pareva che , per contrario , stesse ora per sopraffarla ; e quel che il Marx aveva detto del capitalismo moderno , che non sarebbe stato in grado di dominare le forze produttrici che aveva scatenate , in certo senso e in certa misura avveniva di fatto , non nel mondo economico ma nel mondo morale . E un ' altra previsione del Marx si avverava , sebbene anche questa in modo diverso da come egli l ' intendeva : cioè che tutta la società si sarebbe venuta dividendo sempre più nettamente tra nuclei capitalistici e masse operaie , tra plutocrazia e proletariato ; perché , veramente , gl ' interessi degli industriali e quelli delle loro classi lavoratrici , le esigenze dei primi e i bisogni delle seconde , e i contrasti tra loro e gli espedienti per via via comporli , cominciavano a occupare sempre più il primo piano , e , da una parte , i parlamenti trattarono con sempre maggiore preferenza questioni economiche , e , dall ' altra , quella che si dice la classe media - che non è poi una classe economica ma si trae e si solleva sopra tutte le classi economiche come rappresentante precipua dei valori spirituali , e perciò mediatrice e armonizzatrice e integratrice delle classi economiche in lotta o in accordo che siano - si venne impoverendo e , non possedendo più quei politici di passione e vocazione e preparazione che un tempo vi abbondavano , fornì in maggior numero allora avvocati e altri professionisti da mandare ai parlamenti . Eppure , dove si ritrovavano ancora le forze di resistenza e di equilibrio se non in questo ceto medio intellettuale ? e come si sarebbe potuto allora , e come si potrà mai , riaccenderle e rinvigorirle e dilatarle , se non per suo mezzo ? Nessuna speranza c ' era che quelle forze potessero venire dalle vecchie religioni e dalle loro chiese , perché quella cattolica , pur continuando a rendere certi servigi sociali , non aveva più capacità d ' invenzione e di rinnovamento ; e meno ancora ne avevano le altre , e di quella anglicana è stato notato che , se si mostrava ancora assai versata a quel tempo in questioni di diritto canonico e di proprietà ecclesiastica , non aveva alcuna parte nei nuovi problemi morali della società inglese , né nella riforma delle leggi penali , né nelle altre che provvidero all ' igiene e all ' istruzione del popolo e temperarono le asprezze della concorrenza economica con le leggi sul lavoro . La letteratura è anche qui buono specchio , perché fu quello il tempo in cui nacquero il realismo , il naturalismo e il verismo e il programma di un ' arte che fosse impersonale al pari della scienza naturale , e il romanzo e il dramma , non più patriottici né socialistici o umanitari , ma sociologici e fisiologici e patologici , in contrasto reciso con la letteratura della prima metà del secolo . Per questo contrasto , si disse che il romanticismo era ormai finito ; e finito era certamente , uscito di moda , nella sua accezione teoretica e positiva , come quel romanticismo che è identico con l ' idealismo e con lo spiritualismo filosofico e storico , e che perciò segue le sorti di questi , e risorge ( poiché non può non risorgere ) come tutt ' uno con questi . Le scienze naturali e la concezione naturalistica avevano ottenuto il disopra anche nella letteratura e nell ' arte , che esprimevano quel trionfo . Ma l ' altro romanticismo , che abbiamo distinto dal primo , quello sentimentale , pratico e morale , e in tal riguardo morboso , il quale , segnatamente dopo il 1840 , si era in generale sedato e purificato cangiandosi in più severo abito e nell ' azione civile e politica , ricevé nuovo alimento dalla stessa concezione naturalistica . Fu quello il tempo in cui venne in auge una filosofia , della quale mezzo secolo innanzi , quando era apparsa al mondo , nessuno aveva voluto sapere giudicandola una non profonda rielaborazione di cose già da altri pensate , rivolta al fine non filosofico di una capricciosa e sterile negazione della vita , la filosofia dello Schopenhauer ; e fece scuola e suscitò imitatori ed ebbe i suoi cantori , come cosa conforme ai tempi per il suo fondamento , che era nella cieca insaturabile volontà , e offrente una conclusione , gradita agli animi non alti , nella rinunzia al volere , che era insieme rinunzia al dovere della ricerca incessante e dell ' operosità infaticabile , e fittizia purificazione nella impurità dell ' indifferentrsmo oziante , decorato col nome di ascetismo e misticismo e buddismo e orientalismo . Accanto a questo pessimismo , un ' altra forma dì rieccitato romanticismo , che moveva dalla stessa visione naturalistica , s ' indirizzava bramosa alla esasperazione e all ' estasi sensuale , nella quale l ' implacata insoddisfazione , in cui esso si agitava , fosse satisfatta ; e la idoleggiava Bellezza , una bellezza affatto diversa da quella in cui sorride la gioia della vita , perché l ' immagine in cui si effigiava era , invece , di triste e spasimante lussuria , di disfacimento e di morte , e si colorava di satanismo e di sadismo . Si era ben lontani , come dagl ' impeti faustiani dei primi romantici , così anche dai loro sogni di sublimato amore e fusione di anime . E lontana dalla fantasticheria dei primi romantici di una vita tutta artistica e poetica era la nevrosi per le parole , per il colore , per il ritmo e il verso per sé preso , per le forme ermetiche ed esoteriche , per le squisitezze da raffinati in cui gioivano e si tormentavano taluni dei neoromantici ; e in tutti essi poi regnava il fastidio per la politica , per le passioni dei partiti , per le contese sociali , pei dibattiti delle assemblee , pei giornali , per tutte le manifestazioni della pratica operosità ; e nemmeno sognavano più le forme della ingenua vita medioevale e religiosa e cavalleresca , e il Ruskin che ciò faceva , e contro l ' industrialismo adorava l ' artigianato e contro le officine le cattedrali e contro le ferrovie gli avventurosi viaggi e i pellegrinaggi dei tempi lontani , era un ritardatario della prima età romantica . Alle immaginazioni dei neoromantici assai meglio del poetico Reno delle leggende consentivano l ' Italia dei Borgia e la Bisanzio delle Teodore , simboli di quella lussuria , di quel sadismo , di quel satanismo imperversante nelle loro anime . Così ripiegati su sé stessi e torturanti sé stessi , né le rievocazioni umane della storia né gli spettacoli della consolatrice o religiosa o misteriosa Natura richiamavano il loro interessamento . Si vedano i versi , i frammenti e le confessioni del Baudelaire , i libri e l ' epistolario del Flaubert , il giornale dei Goncourt , e altre opere non solo della letteratura francese in particolare , ma anche della inglese , per osservarvi siffatti stati d ' animo , che nei maggiori di quegli scrittori , ai quali non era ignota la nobiltà del dolore , ebbero talvolta la loro catarsi poetica , e allora si salutò veramente la Bellezza . In Italia manifestazioni consimili , ma meno intense , si notarono tra il '60 e il '70 , negli anni stessi in cui si cercava Venezia e Roma , e in cui Giosue Carducci scagliava i suoi politici giambi . E si parlò di nuovo , allora , come se n ' era parlato prima e se n ' è riparlato poi da coloro che non hanno meglio da fare e da pensare , della " decadenza dell ' Europa " , con sentimento direttamente opposto alla fede generale del secolo decimonono , il " secolo del progresso " . Ma più caratteristico è che , nei neoromantici , la decadenza da concetto negativo si tramutò assai spesso in positivo e da antideale in ideale , e perciò non solamente predilessero quei poeti latini della decadenza che nella generazione precedente il Nisard aveva analizzati a riscontro e censura dello stile romantico e nei quali essi ora gustavano o dicevano di gustare sensazioni e vibrazioni di nervi e corrispondenti immagini che presso i grandi e classici poeti non si rinvenivano , ma fregiarono del nome di " decadente " la loro età e si compiacquero di sé stessi come tali , e dettero questo nome a qualche loro scuola di poesia , e perciò , per tale qualità di romanticismo , è venuto in uso il nome di " decadentismo " . Questo apparente arresto o regresso rispetto al pensiero , al sentire , all ' ideale e al fare politico del cinquantennio precedente , sembrerà incomprensibile solo a chi non consideri o non tenga ben fermo in mente che la libertà neppur essa è un ergon , ma una energeia , e , al pari del pensiero , ha sempre una materia nuova , spesso spinosa e ritrosa con la quale deve lottare per domarla e plasmarla , e che talora pare che la soverchi . Che cosa era quel naturalismo e positivismo e materialismo , che succedeva all ' idealismo e spiritualismo della filosofia anteriore ? Non la distruzione delle indistruggibili verità di questa , ma le vicende dei conati che si facevano per risolvere i nuovi problemi nati da quelle verità , e insieme le sopravvivenze di problemi non bene risoluti , che a quel modo si vendicavano . E che cosa era la politica della mera potenza , che si levava con aria di schiacciante superiorità a fronte della concezione liberale , se non il riflesso della ritardata e incompiuta formazione liberale e politica di un gran popolo le cui capacità e virtù erano state storicamente indirizzate e adoprate a quel fine e davano luogo ora a quel vanto di superiorità ? E che cosa era l ' empito tumultuoso dell ' attività economica se non , per un verso , il prodotto della civiltà europea , e , per un altro , il non ben regolato rapporto di esso con le altre parti di questa civiltà , che ora troppo ingombrava di sé , e perciò la sollecitazione a regolarlo e , anzitutto , a opporgli forze di altra qualità che ne contenessero gli eccessi e lo riconducessero tra gli argini e nel letto in cui deve scorrere ? E nella caduta che si lamentava dell ' entusiasmo morale e nella disaffezione incipiente per l ' ideale della libertà , non bisognava assegnare la sua parte al naturale ritmo degli sforzi e delle stanchezze , alla " chiesa trionfante " che ha minor vigore della " chiesa perseguitata " , e che richiede perciò la vigile sollecitudine per risalire in perpetuo dall ' ergon alla energia , dal già fatto al fare ? E il fatto era , intanto , che l ' assetto nazionale degli stati , se anche non in tutto compiuto , e le istituzionì liberali , se anche variamente graduate , stavano oramai , in quasi tutta l ' Europa , come un acquisto , che era costato lunghe fatiche , e come un possesso assicurato ; e che se lo spirito dava taluni segni di stanchezza e di smarrimento , il corpo , per così dire , validamente costituito , continuava nella spinta della crescenza e della sana vita fisiologica . Contrasto di spirito e di corpo , o , fuori metafora , contrasto ora scoperto ora coperto di due diversi ideali , nel quale si svolge la storia seguente , che in certo senso potrebbe dirsi la storia del vano intrecciarsi dell ' ideale cavouriano con l ' ideale bismarckiano , e del loro complicarsi e tramutarsi , e , accogliendo in sé altri elementi , contrapporsi in modi nuovi . IX L ' ETÀ LIBERALE ( 1871­1914 ) Nel periodo che seguì al 1870 non si videro più in Europa né riprese di vecchie monarchie assolute né esplosioni di nuovi cesarismi . Rari di siffatte cose furono i conati e gli stessi pensieri , e qualche nube che parve minacciosa si dissipò , lasciando più limpido il cielo . Il paese che , nella vulgata opinione e sul documento degli ultimi ottant ' anni della sua storia , era tenuto come quello delle estreme vicende e incapace di ordinata vita di libertà , la Francia , stabilì e assodò la sua repubblica , ch ' era nata tra le sconfitte militari , con fermezza d ' intenti e somma avvedutezza . Da quegli ottant ' anni , nei quali aveva provato i più vari ed opposti assestamenti cercando invano il punto di equilibrio , trasse non la finale perdizione che di lei si temeva e che i suoi nemici speravano , ma l ' esperienza che la mise sulla via giusta , nella quale entrò come per forza di cose , segno anche questo che la via era giusta . La terza Repubblica , la Repubblica " conservatrice " e " senza repubblicani " , come la definiva ( con l ' autorità , appunto , della sua lunga e personale esperienza ) il Thiers , cioè senza quei modi dei repubblicani quarantotteschi che avevano condotto alla rovina della seconda , si presentò con aspetto di provvisorio , ma , nel fatto , si dimostrò durevole né sostituibile da alcun ' altra forma . Nel suo primo tempo , essa dové abbattere anzitutto l ' insurrezione della Comune di Parigi , convulsione di gente vinta ed armata e non rassegnata , in cui riaffiorarono assurde idee federalistiche e sobbollirono tendenze di repubblica sociale ; e poi scansare la restaurazione monarchica , che avrebbe rimenato a condizioni instabili e intollerabili , a ripercorrere traversie già percorse , pericolo dal quale aiutò a salvar la Francia il pretendente legittimista , conte di Chambord , che , ostinandosi a imporre per il suo ritorno al trono avito la bandiera bianca dei Borboni , fece ben comprendere quel che tale ritorno avrebbe apportato e misurare l ' abisso che s ' era aperto tra il passato e il presente . Ma la Repubblica dové vincere anche l ' altro pericolo di diventare troppo conservatrice , rigida per la paura dei " radicali " , come li chiamavano , e per le immagini incombenti del 1793 , del 1848 e del 1871 , e perciò costituzionale e non parlamentare , con autorità monarchica conferita al suo presidente e con effettivo dominio di spiriti militari e clericali , quale tentò e ritentò di foggiarla il Mac Mahon durante la sua presidenza e coi vari ministeri che schierò in battaglia , finché egli stesso si piegò a lasciar libero corso all ' ineluttabile , e infine si dimise ( 1879 ) . Assai delusi rimasero quanti speravano da lui il colpo di stato ; mentre il nuovo presidente , il Grévy , si dichiarava , nel suo messaggio , " sinceramente sottoposto alla grande legge parlamentare " , e , ad attestare che non era più da temere del radicalismo né di rivoluzioni , ritrasferiva la Camera da Versailles a Parigi . Due volte ancora il pericolo o la velleità del colpo di stato reazionario si rinnovò in Francia , tutte e due sventato ; e la prima fu tra l'86 e l'89 , col Boulanger , il generale acclamato dalle moltitudini che dalla sua ascesa aspettavano la " rivincita " contro la Germania e quella grande redenzione dai malanni politici e di ogni sorta , che il volgo sempre aspetta . Pur nell ' incertezza dei suoi andamenti e dei suoi propositi parve che il Boulanger tendesse più o meno consapevolmente , e sospinto piuttosto che spingente , a un quissimile di secondo Impero ; e il vecchio filosofo e politico Giulio Simon , memore dell ' onta di quel secondo Impero , fu pronto a rammentarla all ' immemore popolo di Francia in un libro al quale diè il titolo : Souviens ­ toi du Deux Dicembre ( 1889 ) . Quantunque il Boulanger raccogliesse nell'88 strepitoso successo elettorale e nel gennaio dell ' anno seguente fosse eletto a Parigi , gli uomini di stato della Francia gli gittarono in volto il loro disdegno e disprezzo , qualificandolo " Saint ­ Arnaud ( il generale del due dicembre ) da caffè concerto " e " Bonaparte senza la campagna d ' Italia " ; e a lui stesso mancò l ' animo di marciare coi suoi fanatici contro la sede del governo , sicché finì col subire processi e condanne ed esser costretto a rifugiarsi nel Belgio , dove poi si tolse la vita . La seconda volta fu dieci anni dopo , nel lungo contrasto intorno al caso del capitano Dreyfus e alla giustizia o ingiustizia della sua condanna : contrasto che , sotto specie di questione giuridica e morale , racchiuse una rinnovata offesa e difesa delle istituzioni repubblicane , perché a ingrossare le schiere degli antidreyfusiani e antisemiti , e a dar loro consistenza di partito politico , accorsero , insieme con gli antichi fautori del Boulanger , reazionari , monarchici e in gran numero preti , frati e tutti i clericali , i quali , acclamando l ' esercito , pensavano di eccitarlo contro la Repubblica . Ma ad essi si contrappose gagliardamente l ' unione di tutte le forze repubblicane e socialistiche ; e , liberato il Dreyfus dalla prigionia e riconosciuta legalmente la sua innocenza , il conato reazionario fu fiaccato , e gli ordini liberali uscirono dalla lotta non solo intatti ma rinvigoriti e battaglieri , come si dimostrarono nell ' opera consecutiva alla quale i vincitori posero mano e che non tanto fu di vendetta pel passato quanto di buona precauzione per l ' avvenire . Nella rivale Germania , l ' abolizione o la restrizione della libertà fu portata in mente dall ' artefice medesimo dell ' Impero , il Bismarck , che non considerava definitiva la costituzione che gliene era venuta fatta con parlamento nazionale e suffragio universale , espedienti politici ai quali si era appigliato e non già cose rispondenti al suo ideale , che restava sempre l ' assolutismo monarchico , con aggiunta onnipotenza di lui , cancelliere . A ogni ostacolo o impaccio o fastidio che egli incontrasse nel parlamento , il suo pensiero correva , come a rimedio prossimo , a quel partito estremo del colpo di stato : il che si vede nelle sue lettere , specialmente in quelle scritte tra il '78 e l'82 , nelle quali parla dei tedeschi che non sanno maneggiare il " giocattolo di Norimberga " , a loro donato , e lo guastano , e della costituzione tedesca dice che verrà il momento che si dovrà applicarle il motto pronunziato dallo Schwarzenberg ad Olmütz circa quella austriaca del 1849 , che era " un ' istituzione che non aveva fatto buona prova " ; e sempre insiste che ciò che in Germania è sostanziale e sta saldo sono i principi tedeschi , e che ad essi eventualmente spetterà risolvere un giorno se non convenga farla finita e tornare all ' antica Dieta federale , conservando l ' unione doganale e militare , ma levando di mezzo il parlamento . Negli ultimi anni del suo cancellierato metteva la sua speranza nel giovane che fu poi Guglielmo II , il quale , diversamente dal padre , il principe Federico , si mostrava assai intollerante dei regimi parlamentari , un vero " soldato della guardia " , la " rocca di bronzo " , di cui la Germania aveva bisogno . Ma , salito al trono quel giovane , segno di tanta speranza , quando il Bismarck , nel '90 , irritato di nuovo contro il parlamento , a suo senso non abbastanza docile , espose all ' imperatore il suo pensiero , che era di presentare a quell ' assemblea nuove richieste di spese per l ' esercito e una inasprita legge contro i socialisti , e al prevedibile rifiuto scioglierla due o più volte , e privare per decreto i socialisti del diritto elettorale abolendo anche la segretezza del voto , e ricorrere per ultima istanza al cannone , non trovò ascolto presso il nuovo sovrano , che ambiva allora al favore del parlamento e del popolo ; e così il Bismarck cadde dopo circa trent ' anni d ' ininterrotto governo . Non aveva alcun partito , alcuna corrente d ' opinione che lo sostenesse ; e quel suo disegno era l ' almanaccamento di un solitario , capace di cose grandi nella diplomazia e nella guerra , ma non nell ' interpretazione dell ' anima umana e delle richieste che essa pone secondo i vari tempi . E allorché , nel suo ritiro , udendo le parole e osservando gli atti e i gesti del secondo Guglielmo , mutò giudizio e concetto e prese a dire e ridire che la via della salvezza stava nel " rafforzare l ' efficacia del parlamento " , che era necessario che il parlamento " criticasse , controllasse , ammonisse e in certi casi guidasse il governo " , che pel passato si era proceduto in modo " alquanto dittatorio " , troppo deprimendo la rappresentanza nazionale , con coteste tarde riflessioni diè a vedere quello che alla sua mente robusta era mancato e che lo aveva reso poco atto , lui , fondatore di stati , alla parte di educatore di popoli , e , in prima linea , del suo popolo , del quale in questo riguardo fu piuttosto diseducatore . Giacché , se a lui non venne fatto di eseguire il suo colpo contro il suffragio universale e il parlamento , venne pur fatto di mantenere la Germania nello stadio costituzionale , impedendole di passare a quello parlamentare . Il partito liberale , che nei primi anni del suo ministero si era inalberato tentando di resistere alle sue sopraffazioni , dopo la guerra del '66 si dispose a dargli appoggio nella politica estera per fini nazionali , sperando di averne in cambio un diverso avviamento nell ' interno . Questo appoggio dei nazionali ­ liberali , che formavano la parte più forte del parlamento , continuò dopo il '70 , animato sempre da quella speranza , e gli diè modo di ottenere il settennato militare , di compiere la riforma finanziaria e di combattere il centro cattolico . Anche il principe ereditario Federico non nascondeva la sua propensione al metodo parlamentare con la responsabilità ministeriale , stimando la costituzione presente dell ' Impero " un caos artificialmente combinato " . Ma , quando il Bismarck si volse al protezionismo doganale , e per questo e per la repressione del socialismo contò sull ' appoggio dei conservatori e si rappattumò col centro , gli alleati di prima non gli servivano più e gli erano d ' impaccio ; ed egli non volle sapere della condizione che quelli mettevano per l ' ulteriore collaborazione , che era l ' entrata nel ministero prussiano di alcuni della destra liberale e di altri della sinistra o progressisti , risoluto , come stava incrollabilmente , a non compiere nessun passo che conducesse a ministeri di partito . Ciò , del resto , gli sarebbe stato impossibile , posto che la vecchia Prussia non si era disciolta in una Germania liberale , ma per contrario una Germania più o meno liberale era stata aggregata alla Prussia , che manteneva intatto il carattere ricevuto nella reazione di dopo il '48 di una monarchia che aveva fatto soltanto talune concessioni costituzionali e di un parlamento eletto col sistema delle classi : processo inverso a quello accaduto in Italia , dove un Piemomte liberale unì a sé un ' Italia resa liberale e si fuse con lei . Base dell ' Impero restava sempre la Prussia , e ancora nel '98 un successore del Bismarck , il cancelliere Hohenlohe , scriveva nel suo diario che , quando egli sedeva tra le " eccellenze prussiane " , scorgeva chiarissimo il contrasto tra il liberalismo meridionale e il feudalismo del settentrione , incapace il primo d ' impattarla con l ' altro , " troppo numeroso , troppo potente , e avente da sua parte il re , l ' esercito e anche il centro cattolico " . Invano , e solamente per rettorica vaghezza , si idoleggiavano in idilliaco connubio o in discorde concordia le " due anime " della Germania , quella prussiana e quella tedesca , quella di Potsdam e quella di Weimar , ché in effetto una sola anima predominava , la prussiana e di Potsdam ; e pensieri fugaci o espedienti del momento erano i detti del Bismarck , nei primi anni dell ' Impero , che convenisse non già " borussificare " la Germania ma " germanizzare " la Prussia . Il distacco dei liberali dal Bismarck , dopo votate le leggi d ' eccezione contro i socialisti , segnò il disgregamento di quel partito , che si scisse in vane frazioni e scadde assai nel numero dei suoi deputati . Esso , del resto , non compensava quel che gli mancava di forza numerica nel paese col vigore , la profondità , la saldezza della sua fede liberale ; perché non pochi dei suoi componenti , piuttosto che liberali in politica , erano libero ­ scambisti ed esprimevano i bisogni dell ' economia tedesca del loro tempo ; ed altri dei più cospicui loro rappresentanti continuavano ad assegnare il primato allo Stato ( cioè a uno dei due termini dell ' umica relazione ) e a pensare la libertà in forma di diritti concessi o riconosciuti dallo Stato , ed esorcizzavano il parlamento come il maligno , limitando il diritto della Camera al sindacato amministrativo e all ' opposizione . Così modesto com ' era nella sua attività il parlamento tedesco , nondimeno il Treitschke , uno dei liberali di prima del '70 diventato via via sempre più bismarckiano , temeva che quello potesse peccare , nientedimeno , di un " eccesso di parlamentarismo " . La scienza e pubblicistica tedesca , dallo Gneist e dal Laband al Jellinek , è tutta affetta da questa sorta di ottusità a intendere il proprio ed essenziale del concetto politico di libertà ; e si restringe , e talora si balocca , in costruzioni giuridiche dello " Stato di diritto " , o cerca di attuare la libertà formalisticamente in istituti come quelli delle cosiddette " autonomie locali " , di cui si fece saggio in Prussia conforme ai concetti dello Gneist . La vampata di libertà , che si era avuta in Germania nell ' anno delle rivoluzioni , nel '48 , era passata quasi senza traccia ; e il parlamento di Francoforte fu a tal segno spregiato e messo in oblio che si dimenticò di celebrarne la ricorrenza cinquantenaria in un paese che pur non aveva omesso di erigere un gran monumento ad Arminio nella selva teutoburga . Vero è che quel parlamento doveva esser poi ricordato e ripreso a modello nei dì della sventura . Negli altri popoli , o il sistema parlamentare si era formato da molto tempo , come in Inghilterra , o vi era stato introdotto insieme con gl ' istituti liberi , o si era nel fatto man mano sostituito a quello di carattere più monarchico delle originarie costituzioni ; e quando , per esempio , in Italia , tra il '98 e il '900 , si propose e si cercò di venire attuando , col motto del " ritorno allo statuto " , una tal quale reazione nel senso della forma più antica , l ' opposizione si levò vivissima e generale , nella Camera si fece ricorso all ' ostruzionismo , e quel disegno , dettato dalla paura del moto o del troppo rapido moto , fu mandato in aria , con la conseguenza ( analoga a quella che , contemporaneamente e tra altre circostanze , si ebbe in Francia ) di un più risoluto avviamento liberale . La società europea andava tutta a democrazia , come si diceva , e meglio si sarebbe detto che usciva dalla tutela di ristretti gruppi dirigenti , di quelle aristocrazie liberali che l ' avevano guidata nelle rivoluzioni e nel nuovo ordinamento degli stati , e veniva formando una sua classe politica più varia e più mobile , com ' era richiesto dalla grande varietà e mobilità degl ' interessi e bisogni da far valere e da contemperare . Manifestazione e strumento di questa incessante progressione erano i consecutivi allargamenti del suffragio , che , in quasi tutti i paesi dell ' Europa , misero capo al suffragio universale , altre volte istituito o adoperato per intenti di conservazione e di reazione , e ora servente al contrario , al movimento e al progresso . La Francia lo aveva ricevuto in eredità dalla seconda Repubblica e dal secondo Impero ; l ' Italia , dopo la riforma dell'82 , che quadruplicò o quintuplicò il numero degli elettori , lo ebbe nel 1912; il Belgio , che aveva ancora il sistema censitario , lo adottò fin dal '92 , temperato dal voto plurimo , e pur con questo portando al decuplo i partecipanti alle urne ; l ' Austria , che già aveva allargato il suffragio nel '96 , si appigliò a quello universale nel 1907 , con la speranza di metter giù , con le passioni e le lotte della democrazia e delle classi lavoratrici , gl ' indomabili contrasti delle sue molteplici nazionalità ; e così nella maggior parte degli altri stati europei , compresi quelli della Germania ( il Baden nel 1904 , la Baviera e il Württemberg nel 1906 ) , ma non la Prussia , che con la riforma del '93 aveva provveduto ad assicurare la prevalenza dei conservatori e del centro , e poi si restrinse a ritoccare la ripartizione dei collegi e aumentare di una decina il numero dei deputati . Nella Svizzera , la costituzione fu più volte riveduta , e si fece perfino esperimento di governo diretto del popolo , sia come iniziativa sia come referendum o sanzione . L ' Inghilterra , con la riforma dell'85 , aumentò di due milioni e mezzo il corpo elettorale ; ma il maggior suo progresso verso il regime popolare fu la preponderanza , e anzi l ' assoluto potere , attribuito alla Camera dei comuni rispetto a quella dei signori ; il che era stato messo in programma dal Gladstone nell ' ultimo suo discorso , nel '94 , e diè origine a un conflitto , che , scoppiato in occasione di un ' aggravata imposta sul reddito , durò circa tre anni , dal 1908 al 1911 , nel quale i liberali ebbero alleati i deputati operai e gl ' irlandesi , ma raggiunsero il loro fine , essendo stato tolto alla Camera dei signori il diritto di respingere leggi finanziarie e tutte le altre che , respinte dapprima da essa , la Camera dei comuni avrebbe approvato in tre sessioni , passati due anni . Anche si vennero introducendo , più o meno in ogni paese , stipendi o indennità ai rappresentanti del popolo , la qual cosa era altresì necessaria posta la trasformazione della classe politica , che prima si traeva principalmente dal ceto dei proprietari di terre e dell ' alta borghesia . Le monarchie , che sussistevano in quasi tutti gli stati con regimi parlamentari , presero aspetto molto modesto , perché l ' impulso politico effettivo non veniva più da quella parte ; ma erano circondate di rispetto in quanto stavano di sopra alle battaglie dei partiti , custodi delle comuni libertà statutarie , ed esercitavano un ufficio mediatore e moderatore . Su questa tranquilla scena monarchica europea l ' entrata fragorosa dell ' imperatore Guglielmo II , e la pompa che gli piacque fare del suo potere regale e della sua stessa persona , suscitarono alla prima , per la loro novità , una mista impressione , tra di meraviglia che ammirava e meraviglia che scoteva il capo dubitosa , sulla quale prevalse , infine , l ' altra di uno spettacolo che avesse del carnevalesco : non senza precedenti , del resto , in Prussia , se già cinquant ' anni innanzi lo Heine aveva satireggiato coteste parodie del passato e cotesti miscugli " von gothischem Wahn und modernem Lug " ; di delirio gotico e di falsità moderna . Ma alla perfine , sebbene tardi , dopo ripetuti gesti smisurati e parole pericolose di quell ' imperatore , e segnatamente dopo l ' imprudente intervista pubblicata nel 1908 dal " Daily Telegraph " , nella Germania stessa si ebbe una rivolta della pubblica opinione e del parlamento ; ed egli dové promettere di osservare meglio la legge del riserbo e del silenzio , che era la lex regia dei nuovi tempi . Poiché la forma del libero reggimento , fatta propria oramai della società europea , si stimava segno e condizione di civiltà , era naturale che si bramasse di vederla via via attuata dappertutto ; e nei paesi dove ancora essa non era , ne sorgevano domande , e , se non nascevano spontanee , vi erano importate o suggerite dall ' esempio e dalla pubblicistica dell ' Europa occidentale e media . La grande lacuna era pur sempre nell ' Europa orientale , nella Russia autocratica e nella Polonia oppressa ; e perciò il liberalismo europeo aborriva lo czarismo e non cessava di sollecitarne col desiderio la caduta o la riforma . Alessandro II , come si è detto , aveva interrotto la sua opera di riforma a causa dell ' insurrezione polacca e altresì dell ' immaturità politica del popolo russo . Questa immaturità si dimostrava anche nei modi che tenevano i rivoluzionari russi , imbevuti delle più estreme dottrine occidentali , da essi portate al delirio della universale distruzione , i quali , disdegnando e irridendo i pochi tra loro non già semplicemente raziocinanti ma ragionevoli , sempre più si accesero nel pensiero di saltar sopra l ' èra liberale o borghese , come la chiamavano , e attuare in Russia o il pieno comunismo o il paradiso dell ' anarchismo : un saltare che ( per rendere ben chiaro il suo riposto concetto ) non era poi altro che un voler far di meno della riforma politica e morale per attingerne una affatto economica , nella quale il problema morale e politico sarebbe stato risoluto solo in quanto sommerso e negato in un economico o materialistico misticismo . Vi s ' immischiarono le donne , in buon numero provenienti da famiglie della nobiltà , fantastiche e consequenziarie , ribelli e , tra le eccitazioni dell ' odio forsennato , con impeti generosi e pronte all ' eroico sacrificio : studentesse che si erano recate all ' estero , perfezionandovisi nei conciliaboli degli emigrati , e che , costrette a tornare in patria , si proposero di " andare al popolo " , di svegliare le plebi di città e , più , i contadini , e muoverli ai loro disegni di radicale palingenesi ; nel che i frutti raccolti furono scarsi . Ma anche si strinsero allora tra i rivoluzionari società segrete per la " propaganda dell ' atto " , per gli attentati terroristici contro lo czar , i granduchi , i ministri , i governatori , a giustizia e vendetta contro la durezza e crudeltà della polizia imperiale , e a protesta contro l ' intollerabile forma di quello stato . Questa pratica degli attentati , iniziatasi già prima del '70 , crebbe di frequenza nel decennio seguente , e ve ne furono di famosi come quello della Zasuli ? , esempio e incitamento a una sequela di altri consimili . Nella peggior furia degli atti terroristici , il Loris ­ Melikov , nominato governatore di Pietroburgo e messo a capo di una commissione fornita di poteri dittatoriali per reprimerli , pensò di spezzare il circolo tra terrorismo di governo e terrorismo di rivoluzionari e consigliò la ripresa delle riforme e , se non proprio un parlamento nazionale , un ravvivamento dei parlamenti provinciali , una certa libertà di stampa e di critica politica , la convocazione di un ' assemblea di notabili e la più severa vigilanza contro gli eccessi e gli arbitrii dei funzionari ; e lo czar consentiva a queste proposte , quando il giorno stesso che aveva ricevuto la relazione che le conteneva , il 13 marzo dell'81 , rimase vittima di un nuovo attentato tra i parecchi già fatti contro la sua persona . Il figlio , Alessandro III , mise subito da parte ogni pensiero di riforme , riaffermò il rigido autocratismo e il russofilismo contro ogni contagio d ' idee occidentali , protesse la chiesa ortodossa avversando le altre e perseguitando gli ebrei , diffidò delle università e restrinse il numero degli studenti che potevano frequentarle , purgò le liste dei giurati , soffocò ogni vita dell ' intelletto , sebbene desse cure all ' economia del paese , che fu alimentata dai prestiti ottenuti in Europa e specialmente in Francia , pro ­ movesse il commercio , che allora prese a fiorire ; e costruisse la grande ferrovia siberiana . L ' epidemia degli attentati terroristici era andata scemando per intimo esaurimento , e poteva dirsi quasi finita , superato quel metodo dall ' altro che ora predicavano i socialisti russi passati dalla scuola del Bakunin a quella del Marx . Sulla fine del secolo , si notava in Russia il sorgere di una nuova gente , opposta alle idee dei vecchi russi , e con tendenze occidentali e liberali , e , nei primi del secolo seguente , anche tra gli emigrati si tennero riunioni e discussioni ; e in quel tempo si disegnò per la prima volta un partito costituzionale ­ democratico ( o " cadetti " ) , mentre i socialisti si dividevano in moderati e maggioritari ( " bolscevichi " ) . Ma neppure nel primo decennio del nuovo czar , Nicola II , si ebbero accenni di cangiato orientamento politico , fino a quando l ' infelice guerra col Giappone diè l ' abbrivo e , tra le acclamazioni e le minacce , le feste e i disordini , l ' entusiasmo e i delitti , e gli altri consimili accompagnamenti delle rivoluzioni , e col non meno consueto pencolare ed esitare da parte dei governi , che cedono a poco a poco , e prima promettono riforme , poi consulte e infine assemblee legislative , la Russia ebbe nel 1905 il suo primo parlamento nazionale , che si aprì nel maggio del 1906 . Il pericolo era nel contemporaneo concorso ed intreccio di due movimenti di natura diversa , il politico e l ' agrario , destinati a ostacolarsi a vicenda , perché , per non dir altro , il gruppo più importante e più capace dei deputati eletti , quello costituzionale ­ democratico , per non lasciarsi soverchiare dai socialisti , aveva incluso nel programma politico l ' espropriazione delle terre , sebbene non senza compenso e con questo gli era tolto di unirsi ad altri gruppi liberali ma moderati ; e il governo , che rappresentava il regime autoritario , si faceva a sua volta promotore di radicali riforme agrarie per accrescere la confusione e per indebolire l ' autorità del parlamento . Da ciò due consecutive dissoluzioni della Camera o " Duma " , seguite da leggi elettorali sempre più restrittive , che portarono alla terza Duma , del 1907 , nella quale preponderarono i conservatori , ma che pure non fu reazionaria e svolse opera di critica sulla pubblica amministrazione disonestissima . Le leggi da essa votate erano sottoposte all ' approvazione e all ' emendamento del Consiglio dell ' Impero , mentre , d ' altra parte , il ministro Stolypin , che escludeva il sistema parlamentare ma accettava il costituzionale , faceva votare la legge sui contadini , la quale disciolse vieppiù le comunanze agricole , facilitò gli acquisti delle terre da parte dei singoli e diè esistenza ad alcuni milioni di contadini piccoli proprietari . Pure , nonostante il fondamentale assolutismo che perdurava tenace e lo scarso rispetto per le libertà fondamentali , e il pericolo sempre minacciante di un ritiro della libertà concessa e di una reazione , e la debole consistenza dello spirito schiettamente liberale nel popolo russo , un embrione di vita libera si era formato anche colà . Circa lo stesso tempo cominciava , con l ' adottamento non più dei soli istituti militari e di altre cose tecniche ma con quello delle forme liberali occidentali , la nuova storia della Turchia , dove , formatosi il Comitato per l ' unione e progresso che domandava che si mettesse in atto la costituzione annunziata dal sultano trent ' anni innanzi , nel '77 , quando quegli volle giocare di furberia verso le potenze e i popoli europei , i Giovani turchi nel 1908 imposero , con la forza della rivolta , l ' apertura di un parlamento del popolo della Turchia , comprendente le varie nazionalità , con dugentocinquanta deputati , dei quali una quarantina cristiani e alcuni ebrei . Anche questo parlamento , fra tentativi di controrivoluzioni e di colpi di stato e violenze d ' ogni sorta , formalmente durò , e una copiosa stampa politica fiorì in Turchia , e una sorta di separazione tra chiesa e stato fu avviata , che dissociava la personalità politica del turco da quella dell ' islamita . E , in rapporto all ' efficacia che la forma statale dominante in Europa aveva nel mondo tutto , basta ricordare che il Giappone , costretto a uscire per opera degli Stati Uniti e dell ' Inghilterra dal suo chiuso isolamento , e rapidamente apprendendo il nuovo costume , passò in breve volgere d ' anni dal feudalismo alla monarchia amministrativa , e da questa , nel '90 , alla monarchia costituzionale sul modello tedesco , con congiunta opposizione che tendeva a spingerlo ancora innanzi , dal modello tedesco a quello inglese . Certo , la mera forma istituzionale e giuridica , se ha la sua importanza , non basta a segnare il grado di libertà di un popolo e neppure ad assicurare della reale esistenza di questa libertà , perché vi sono forme vuote e altre poco o così stranamente riempite da dar luogo a discorrere di un " parlamentarismo d ' apparenza " , come fu definito nel primo tempo quello russo e il diverso , ma in ciò simile , dei Giovani turchi . Nemmeno il suffragio più o meno largo o addirittura universale dice nulla sulla estensione e profondità del liberalismo , essendovi in certi casi maggior sentimento e costume e azione liberale in paesi con suffragio meno largo che non in altri che l ' hanno larghissimo , ed essendo , come si è ricordato , quello universale molte volte assai caro ai nemici della libertà , feudali , preti , re e capipopolo o avventurieri . L ' Inghilterra aveva suffragio più ristretto che non la Francia o l ' Italia o la stessa Germania , con le condizioni poste agli elettori del possesso di propria casa o di un determinato censo rappresentato dal fitto dell ' abitazione , e altrettali requisiti ; e tuttavia la sua vita di libertà , come non era inferiore a quella della Francia e dell ' Italia , era certamente di gran lunga superiore a quella della Germania . La Spagna aveva larghissimo il suffragio e nondimeno nel fatto la sua politica era condotta dal re , che si appoggiava sull ' esercito e sul clero , e poca differenza facevano le alternanze al governo dei Cánovas e Sagasta , dei moderati e progressisti , mentre la cultura non aveva autorità e vigore e rimaneva in gran parte accademicamente oratoria ; nell ' Austria , le baruffe del parlamento erano in rapporto non alla intensità dell ' opera politica ma alle gelosie e agli odii tra le nazioni dell ' Impero , e sopra tutti quei contrasti regnava veramente quel che si chiamava lo spirito austriaco , della nobiltà di corte e dei funzionari , e per lunghi tratti il governo fu , sotto parvenze parlamentari , assolutistico ; nell ' Ungheria dominavano i magiari con modi sovente assoluti , restrizione del diritto di associazione e di parola , infrenamento o corruzione della stampa , commissari regi nei municipi e simili , e quando nel 1913 fu riformato l ' elettorato , si provvide a farlo in guisa che il potere non isfuggisse di mano alla minoranza magiara . La realtà della vita libera di un popolo sta veramente nella forza che vi esercita la pubblica opinione e nella qualità della classe politica che lo guida ; e quanto fosse grande l ' amor della patria e dello stato , quanto l ' ardimento d ' imprendere o di accettare le innovazioni che si chiedevano per l ' avanzamento del popolo , quanta la sagacia e la prudenza della classe politica inglese , della francese , della italiana , dal Cavour al Giolitti , meriterebbe di essere particolarmente illustrato per utilità di ammaestramento , per dovere di gratitudine e anche per espiazione degli ingiusti giudizi , che le disfrenate passioni di parte fecero dare sovente di quegli uomini , delle contumelie e delle calunnie onde furono assaliti , della superficialità con la quale , per alcuni mali non sempre evitati o evitabili e pei cosiddetti " scandali " che ne seguivano ( il " Panama " in Francia , la " Banca romana " in Italia ) , si gettava una sorta di diffidenza e di scredito sopra intere classi politiche , le quali adempivano nobilmente il proprio dovere . Singolare fu in questo riguardo la condizione del popolo tedesco , forse il meglio istruito e il più ordinatamente laborioso fra tutti di Europa , che della nuova unità e potenza a cui era salita la Germania si giovò per crescere stupendamente di industrie , commerci , scienza e tecnica e dottrina e cultura d ' ogni sorta , e tuttavia , se sapeva esprimere da sé una classe di capaci e probi amministratori e burocrati e un ' altra di valentissimi militari ( burocrazia e militarismo tradizionali in Prussia ) , non seppe formarne una di uomini propriamente politici . La scarsezza del senso politico nei tedeschi fu allora più volte notata da tedeschi stessi , meravigliando di questa strana manchevolezza tra l ' eccellenza da tutto il rimanente ; ma solo più tardi si comprese la gravità di tale manchevolezza e si pensò di sottoporla a un ' analisi e a un ' eziologia adeguate . Abbondavano in quella vece i dotti e i professori con quel certo che di limitato e d ' ingenuo , e spesso di credulo e di puerile nel giudizio delle cose pratiche e pubbliche , che è proprio del loro intelletto e del loro modo di vita , ai quali gradivano gli atteggiamenti e le parole forti del Bismarck , e l ' " Oderint dum metuant " , e il " Noi tedeschi temiamo Dio e nient ' altro al mondo " del discorso dell'88; ed essi glorificavano nelle loro storie i " duri uomini del sangue " che avevano temprato , a dir loro , la Germania ; essi contribuivano a coltivare sulle labbra del filisteo tedesco il cosiddetto " Sedanlächeln " , sorriso di Sedan , il sentimento di superiorità sugli altri popoli , il dispregio per le decadenti o decadute razze latine , per la loro corruttela morale , per le loro miserabili contese parlamentari , perfino per l ' Inghilterra , paese di spurio germanesimo , popolo di mercanti e non di guerrieri . Profusa era la loro letteratura di teorie sullo stato , all ' opposto della parsimonia in questa parte degl ' inglesi e della povertà degli americani , i quali , come scrive il Bryce , non sapevano che cosa farsi di teorie in quella materia ; paghi di fondare le loro idee costituzionali sulla legge e sulla storia . Il Bismarck non pregiava i professori e volentieri li scherniva , ammonendoli ironicamente che " la politica non è una scienza esatta , come i signori professori opinano " ; ma egli non aveva certo lavorato a creare o a preparare un ' altra classe politica mercé dibattiti di parlamento , lotte di partiti , avvicendamento nel governo , vivace ricambio tra il popolo e i suoi rappresentanti , e , come Max Weber dimostrò poi in un esame di coscienza nazionale al quale con alto animo di cittadino sottomise il suo popolo , lasciò che la politica scendesse dall ' alto , attraverso la fedele e sedula burocrazia , esecuzione del pensiero e della volontà di un cancelliere , grandissimo o piccolissimo , e di un imperatore , savio o poco savio . Anche quel drappello di uomini politici che erano passati per le esperienze del '48 e per le più recenti della Camera prussiana dopo il '60 , fu messo da parte e , sparendo via via per ritiro dalla politica e per morte dei suoi componenti , non ebbe successori . Così venne innanzi una nuova generazione di statisti , della quale si sono testé conosciute le figure nelle memorie del Bülow , tipico l ' autore medesimo di esse , che fu il terzo successore del Bismarck nel cancellierato , per una sorta d ' inconsapevolezza di quel che sia l ' ufficio di colui che governa le sorti di un popolo e della responsabilità che gli spetta innanzi ai concittadini e alla storia . I soli partiti che in qualche modo mantennero fisionomia politica furono , per avventura , quelli che il Bismarck perseguitò e volle estirpare , il centro cattolico e i socialisti , che avevano una lor fede e una loro idea , non obbedivano al cenno dei governanti e non decaddero a semplici rappresentanti in parlamento degl ' interessi dell ' agricoltura e dell ' industria , o di questo e quel ramo dell ' industria . La persecuzione del Bismarck contro i cattolici tedeschi è stata riportata al pericolo che egli scorgeva in quelli come superstiti del partito austriaco e antiprussiano in Germania , agli imbarazzi che gli suscitavano o potevano suscitargli mercé il clero cattolico della Posnania , ai loro rapporti col partito guelfo o annoveriano , e alla loro ubbidienza verso la potenza extranazionale del papato , on ­ de , prima ancora dei legittimisti francesi , pretesero sforzare il nuovo impero a un intervento militare per restituire in Roma il potere temporale . Ma forse nessuno di questi motivi , e neppure tutti insieme , giustificano la forma che prese la repressione bismarckiana , se non si mettano per qualche parte nel conto l ' ira , cattiva consigliera , e l ' ebrezza , che accompagna l ' onnipotenza e che finisce col non far vedere i limiti che questa ha nella natura stessa delle cose . Nel dicembre del '71 , egli volle che s ' inserisse nel codice penale uno speciale paragrafo riguardante l ' abuso del pulpito per fini politici , abolì la sezione per gli affari cattolici nel ministero prussiano , presentò un disegno di legge per la vigilanza sulle scuole cattoliche ; nel '72 , disciolse le case dei gesuiti e le congregazioni affini ed espulse i gesuiti non tedeschi ; con le leggi del maggio '73 prescrisse , per la preparazione degli ecclesiastici cattolici , la frequenza delle università e , per la nomina , la presentazione dei nomi ai presidi delle provincie , creò un tribunale regio per le cose ecclesiastiche , regolò il diritto disciplinare e correzionale della chiesa ; nel '74 , stabilì il matrimonio civile obbligatorio , estese all ' Impero la legge prussiana sullo stato civile , provvide con legge all ' internamento o all ' espulsione degli ecclesiastici che erano stati deposti e pur continuavano negli atti del loro ufficio ; nel '75 cancellò gli articoli della costituzione prussiana sulle libertà della chiesa , tolse ai vescovi e ai parroci i sussidi dello stato se non si sottoponessero alle sue leggi e decreti , abolì tutti gli ordini e le congregazioni , salvo quelli per la cura degli infermi ; nel '76 , presentò una legge sulla proprietà ecclesiastica . Ma i cattolici , a questa pioggia dirotta di leggi e provvedimenti contro la loro chiesa , si strinsero intorno alloro clero e ai loro vescovi , i quali si lasciarono deporre e perseguitare senza mai cedere , e le associazioni cattoliche si accrebbero e la stampa cattolica ebbe nuovo impeto e maggiore diffusione ; mentre il papa , da Roma , protestava , inveiva e condannava . Il Bismarck perse a tal segno la testa da chiedere ragione al governo italiano delle parole e degli atti del papa , il quale , libero nel Vaticano , non poteva essere da lui piegato e tenuto a segno , come in altri tempi si sarebbe potuto , con la forza di una nave o di uno sbarco a Civitavecchia ; e incontrò non solo il non luogo a risposta degli uomini di stato italiani , ma il loro sorriso per la furia e l ' inesperienza onde era entrato in rissa coi preti , che vanno trattati altrimenti . In effetto , egli stesso a poco a poco si accorse di essersi cacciato in un vicolo cieco ; e , mentre la riflessione succedeva agli impulsi dell ' ira e della prepotenza , non solo erano venute meno le cagioni del suo primitivo allarme contro i cattolici austriacanti , annoveriani , polacchi e papalini , ma egli cominciò a provar bisogno dell ' aiuto del centro cattolico da aggiungere ai conservatori tedeschi per il distacco che disegnava di compiere dai nazionali ­ liberali , dei quali si era servito fin allora . Onde colui che aveva dichiarato che non sarebbe mai andato a Canossa , andò a Canossa , e intraprese nell'80 negoziati col nunzio , e poi nell'82 richiamò quasi tutti i vescovi deposti e mitigò le leggi emanate , e da allora via via , nel corso di un decennio , tutta quella legislazione di guerra svanì , appena sopravanzandone qualche frammento , come lo stato civile e l ' abolizione degli articoli relativi ai cattolici della costituzione prussiana del '50; e così si offerse chiara dimostrazione della inutilità e inconseguibilità del fine per cui quella persecuzione era stata agitata . Il Bismarck disse allora che la questione di principio rimaneva insoluta e che " l ' antichissima lotta tra preti e re non era arrivata in Germania a una finale conclusione " ; giacché solo in quei termini antiquati , di autorità regia e di autorità chiesastica , egli riusciva a concepirla . Ma dai compiacenti professori prussiani l ' aveva lasciata , invece , decorare del nome di Kulturkampf o " lotta per la cultura " , una denominazione che i cattolici tradussero sarcasticamente nell ' altra di " lotta contro la cultura " , e non avevano del tutto torto , perché sforzare con la violenza le coscienze non è cultura ; né , d ' altra parte , in Germania , paese pluriconfessionale , nel quale i cattolici sono poco più che un terzo della popolazione , e paese di fiorente cultura e dove grande è l ' autorità della scienza e della critica , c ' era necessità d ' indire un ' apposita ed aspra guerra per la cultura . Un più genuino Kulturkampf si combatteva allora nei paesi cattolici , una lotta iniziata già da oltre un secolo dalle loro monarchie assolute , che sciolsero a grado a grado lo stato da soggezione e vincoli teocratici , e proseguita dai governi liberali con la consapevolezza , che in quelle monarchie non poteva ancora esserci , della vera qualità del conflitto , che tendeva a sostituire cultura a cultura , pensiero a pensiero , o , come qui possiamo dire , religione a religione . In quest ' opera di sostituzione , la violenza era esclusa , non solo per la sua riconosciuta labilità e inefficacia nelle cose spirituali , ma per l ' assunto principio di libertà , che conveniva tener fermo a ogni patto , anche con temporanee remissioni di fronte all ' avversario e temporanee accettazioni del suo sopravvento . Senza dubbio , la libera discussione e la propaganda non bastavano sempre , perché gli ostacoli frapposti da gruppi sociali e da alleanze che la Chiesa stringeva con le forze della rozzezza e dell ' ignoranza , rendevano talvolta necessario passare nel campo dell ' azione più direttamente pratica e politica . Pure , in ciò si richiedevano prudenza e delicatezza grandi per non istrappare col male il bene , o parti e germi di bene , come si fa chiaro , per dar qualche esempio , nelle difficoltà riguardanti l ' insegnamento religioso nella scuola elementare , dove , introducendo un insegnamento affatto laico ed illuministico , si corre il rischio , in certi casi , di entrare in intridente contrasto con l ' educazione familiare e materna dei bambini e scuotere l ' autorità dei genitori ; o nelle altre intorno al divorzio , dove alle resistenze di carattere confessionale si uniscono , o si alternano , altre dovute a riverenza verso l ' istituto familiare e alla nobile sollecitudine di porre freno all ' eccessivo ed egoistico individualismo anche a prezzo di sacrifici della felicità individuale ; e si ripeta il medesimo , in generale , per tutto quanto si riferisce a costumi popolari più o meno superstiziosi e fanatici , che si devono a volta a volta correggere e rispettare , vietare e lasciar correre . Non è escluso , in certi casi particolari , il procedere rigoroso e radicale ; ma , perché esso riesca al suo fine , si richiede che dalla parte avversaria si sia lavorato , con le improntitudini e con le offese al sentimento morale , a prepararne le condizioni favorevoli e a giustificarne l ' uso . Questo processo , che si chiamò di " laicizzamento " , si osserva a quel tempo in Italia , che , nel suo formarsi a stato unitario e liberale , aveva tolto via il potere temporale , dai migliori tra i cattolici non più difeso e , per i modi tenuti dal governo papalino , diventato oggetto di universale vilipendio , e aveva portato a compimento le riforme non ancora perfezionate dalle vecchie monarchie o innanzi a cui queste si erano arrestate : abolizione del foro ecclesiastico e di altri privilegi del clero , soppressioni di conventi e monasteri e incameramento della proprietà ecclesiastica , esclusione di insegnamenti teologici dalle università , e via discorrendo ; e vieppiù ammodernava l ' educazione e la cultura . In tutto questo l ' Italia fu agevolata dalla risoluzione , tra dispettosa e speranzosa , che prese la Chiesa cattolica , di appartarsi , essa e i suoi fedeli , dalla vita pubblica italiana , vietando ai cattolici di essere eletti ed elettori nei comizi politici e solo permettendo la loro partecipazione alle elezioni municipali e provinciali e alle amministrazioni locali : la qual cosa impedì un partito cattolico o clericale nella Camera italiana , che pesasse nei calcoli dei politici per voti dati o negati ai ministeri , e permise di procedere con maggiore speditezza così nei rapporti con la Santa Sede , che rimasero determinati dalla legge detta " delle guarentigie " , come in tutti i provvedimenti di materia ecclesiastica o riguardanti la pubblica educazione e istruzione . Assai tardi , dopo più di un trentennio , perdute le speranze del disgregamento dello stato italiano o del suo abbattimento mercé le armi straniere , speranze che Pio IX e più ancora Leone XIII avevano a lungo nutrite , apparsa definitiva ed evidente la sconfitta , toccata al papato in questa parte , col fatto della visita che il presidente della Repubblica francese Loubet rese a Roma ( 1904 ) , il nuovo papa Pio X venne a ufficiosi accordi col governo italiano e rimosse il divieto posto ai cattolici , dei quali alcuni deputati , pur senza costituirsi per allora in partito , comparvero alla Camera . Nel corso degli ultimi quarant ' anni , un gran lavoro si era compiuto e restava come ferma base : lo spirito critico si era irrobustito e diffuso , e la superiorità del pensiero e del sapere laico era diventata tanta che gli stessi chierici frequentavano le università dello stato per prepararsi debitamente alle indagini della scienza e all ' insegnamento . Scemato il clericalismo , anche l ' anticlericalismo non trovava più terreno favorevole e se ne stava a battagliare in bassi modi col basso clericalismo ; e pareva che si potesse aspettare l ' ulteriore estensione della cultura laica dal corso placido delle cose , dagli atti che si compivano , e dai libri che sl scrivevano e da tutti si leggevano , e che non erano certo quelli dei preti . Più lungo travaglio sostenne e maggiori sforzi dové compiere la Francia , perché i clericali , che durante il secondo Impero avevano a lungo spadroneggiato , nei primi anni della terza Repubblica , quando credevano imminente una restaurazione legittimistica , si comportarono come se fossero già tornati i tempi di Carlo X , celebrando un ' orgia di processioni e di pellegrinaggi , protestando per il papa contro l ' Italia e la sua legislazione ecclesiastica , chiedendo una guerra per riconsegnargli Roma . Ciò fu tollerato o favorito , presidente il Mac Mahon , quando il De Broglie reprimeva le opposte manifestazioni anticlericali e antitemporalistiche e vietava , dicendole " scene di empietà " , le esequie puramente civili . Molti ostacoli allo stabililimento della Repubblica parlamentare vennero dai clericali , che incoraggiavano a un colpo di stato il Mac Mahon , il quale nelle cose religiose ed ecclesiastiche aveva consigliere monsignor Dupanloup . Cosicché l ' assodarsi della Repubblica parlamentare e la lotta contro il clericalismo procedettero congiunti , e nel '75 il Gambetta gettò di nuovo il grido , che era risonato dieci anni innanzi , sul " clericalismo che è il vero nemico " , e i radicali domandarono fin d ' allora la separazione dello stato dalla chiesa , e per intanto la Camera votò nel '77 un ordine del giorno imperativo contro le manifestazioni ultramontane . Seguirono nel '79 i decreti per lo scioglimento e la dispersione dei gesuiti e delle congregazioni non autorizzate ; nell'81 , l ' insegnamento elementare , che per effetto della legge Falloux rimaneva nelle mani dei frati e delle monache , fu laicizzato e fatto obbligatorio e gratuito e contemporaneamente s ' istituì l ' insegnamento laico per le giovinette ; nell'82 , fu dichiarata la " neutralità " della scuola , che era senza dubbio ( come il Simon avvertiva ) un " mito " , ma un mito per l ' appunto della religione del pensiero e della critica , sostituita a quella della rivelazione e del miracolo ; nell'86 , fu prescritto che il personale insegnante dovesse esser laico . Niente giovò , a impedire che si andasse innanzi in questa strada , il riconoscimento che , per consiglio del cardinale Lavigerie , Leone XIII fece della Repubblica , abbandonando i suoi antichi alleati legittimistici , perché , con tutto ciò , non si conseguì l ' intento , che il papa carezzava , d ' " accepter la constitution pour changer la législation " . La catastrofe fu precipitata dalla battaglia data alla Repubblica dai cattolici nella questione Dreyfus e dal contegno che tenne in essa la Curia romana . Quella ipocrita ferocia , in cui pareva riudire dalle bocche dei preti il detto di Caifas : " Expedit ut unus moriatur homo pro populo " , sdegnò il mondo civile ; quella furia clericale sotto maschera patriottica e nazionalistica aperse gli occhi ai repubblicani : onde , sconfitti gli antidreyfusiani , fu sciolta la congregazione degli Assunzionisti , che col loro giornale " La Croix " , erano stati i più impudenti in quella campagna , e , subito dopo , fu proposta la legge contro le congregazioni , le quali , tra l ' altro , per i metodi educativi che adoperavano , dividevano francesi da francesi , contrapponevano la gioventù da esse educata all ' altra educata dalle scuole di stato , le " deux jeunesses " , come le chiamò il Waldeck ­ Rousseau , e indebolivano l ' unità morale del popolo francese . La legge diventò più severa attraverso la Camera e severamente fu messa in esecuzione ; ma qualche anno dopo , essendosi fatto più acuto il dissenso con la Santa Sede e soppressa dalla Francia l ' ambasciata presso il Vaticano , si venne addirittura ( 1905 ) alla separazione dello stato dalla chiesa , abolito il concordato del 1801 , dichiarato aconfessionale lo stato , riconosciuta pari libertà di coscienza e di culto a tutti i cittadini , tolti i sussidi a un particolare culto da parte dello stato e dei comuni , e assegnata alle istituzioni locali di beneficenza la proprietà ecclesiastica , lasciando in uso ad associazioni di culto , che si sarebbero dovute costituire , gli edifizi chiesastici e le abitazioni dei vescovi e dei parroci . I cattolici francesi , e in fine la stessa chiesa di Roma , si acconciarono all ' ineluttabile , che la colpa loro aveva provocato e reso persuasivo ; e solo procurarono e ottennero negli anni dipoi di non costituire associazioni del tipo stabilito dallo stato , ma altre che si dissero " canonico ­ legali " , le quali , in verità , erano più consone al concetto liberale della separazione . In Francia e in Italia c ' erano nello spirito pubblico le forze che favorivano questo moto di riforma e di legislazione ; ma non c ' erano , o assai meno , in altri paesi , come la Spagna , nella quale solo nel 1910 si ebbe il principio di un conflitto col Vaticano circa il concordato . Diversamente dalla Spagna , affatto popolare e parlamentare continuava , nell ' andamento della sua vita pubblica , il Belgio ; senonché la popolazione vi era in grande maggioranza cattolica e assai pugnace per la fede tradizionale , e i liberali non potevano cangiare questo stato di fatto né dipartirsi dal metodo liberale per appigliarsi a quello giacobino , col quale , del resto , sapevano che non sarebbero riusciti a cangiarlo nell ' intrinseco . Così essi soggiacquero per lunghi anni nell ' impari lotta , segnatamente nella questione della scuola , che era il punto sostanziale e insieme il simbolo di tutta la situazione . Per qualche tratto , dal '78 all'84 , avevano potuto mantenersi al governo e imprimere indirizzo laico alla scuola , mettendola sotto la vigilanza dello stato , escludendo l ' insegnamento religioso dall ' orario scolastico e dando preferenza agli alunni istruiti nelle scuole statali rispetto a quelli delle private e cattoliche . Ma con ciò si attirarono i fulmini della Chiesa di Roma , e , quel che era più grave , urtarono in una resistenza fortissima nel paese stesso , agitato senza cessa contro il governo dai cattolici ; i quali , tornati al potere , lo mantennero per un quarto di secolo , e si affrettarono innanzi tutto a disfare l ' opera scolastica dei liberali . Né a scrollarli valse nel '93 l ' allargamento amplissimo del suffragio , ché anzi dalle elezioni indette su quella base essi vennero fuori più numerosi e forti , e il partito liberale ne fu quasi annientato ; e nel '95 una nuova riforma scolastica impose l ' ' obbligo dell ' insegnamento religioso e diè modo di esercitare pressioni sui capi di famiglia e fece dilagare per tutto il paese le scuole clericali . Grave era allora nel Belgio l ' atmosfera spirituale , né era dato rinnovarla o alleggerirla , ché , a ogni nuova elezione , la schiacciante maggioranza cattolica ritornava intatta e il tentativo stesso dei liberali di allearsi coi socialisti faceva aumentare nelle campagne i voti ai cattolici . L ' introduzione del sistema proporzionale , nel '99 , rialzò alquanto le sorti dei liberali ; ma solo più tardi l ' incalzante agitazione a cui essi dettero opera nel 1911 , di unita coi socialisti , per l ' obbligatorietà della scuola , mise capo a una transazione , che fu la legge scolastica del 1914 . Questa resistenza del pensiero e del costume confessionale , pur nell ' ambito dello stato liberale , si vedeva presso altri popoli , sebbene non nella forma spiccata e con le vittorie che poté vantare nel Belgio . Sarebbe stato un giorno possibile che la nuova e laica religione compenetrasse di sé tutti gli strati sociali , e fin le plebi rurali , tradizionalmente " pagane " e retrive e ritardatarie ? o conveniva proporsi come solo fine , o come fine prossimo , di compenetrarne la classe dirigente , rendendola ognor più coerente e sicura , salda e agile , e rassegnarsi a lasciare le plebi , o il volgo che spesso non è plebe , nel loro provvisorio o definitivo paganesimo ? Il corso della sperata dissoluzione , purificazione e ricomposizione religiosa si dimostrava assai più faticoso e lento che non avessero creduto gl ' illuministi e i giacobini ; e pur tuttavia non conveniva affrettarlo e spacciarsene con impazienza , perché , in quel modo giacobino , o non si sarebbe ottenuto nulla o si sarebbe fatto peggio . La civiltà moderna aveva dinanzi a sé libera la via e toccava ora a lei di potenziare le proprie forze in leale concorrenza con la vecchia fede ; né il pericolo di una reazione cattolica , simile a quella della Controriforma , era da dire altro che fantastico , mancandone tutte le condizioni reali , oltreché mancava una Spagna che le porgesse il sostegno delle sue armi e della sua politica come accadde nel secolo decimosesto ( quantunque , per aggiungere qui l ' amenità di un aneddoto , l ' ultimo re di Spagna , Alfonso XIII , venendo a Roma , offrisse , memore del passato , la sua spada al papa in difesa della santa causa ) . Anche il concetto , che taluni si erano fatti della possanza internazionale del Papato , era da tenere esagerato , troppi vincoli stringendo i cattolici dei vari paesi ai loro stati e ai loro partiti , che nell ' ambito di questi stati vivevano e operavano ; sicché fu chiaro che i cattolici tedeschi difesero contro il Bismarck piuttosto la causa loro propria che non la causa del lontano papa ; quelli italiani osservarono per alcun tempo e in alcuni luoghi la comandata astensione dalle urne politiche , ma più generalmente , quando la pigrizia e l ' indifferenza non li vinsero votarono pei deputati che meglio rispondevano ai loro interessi o che avevano la loro amicizia e ammirazione ; quelli francesi , quando Leone XIII ebbe deliberato il " ralliement " alla Repubblica , si scissero e gli obbedirono male ; gli irlandesi non ascoltarono i moniti e le parole moderatrici del papa circa gli atti terroristici coi quali accompagnavano la loro protesta nazionale ; i tedeschi d ' Austria , quando il clero cattolico prese a sostenere l ' elemento cèco contro il tedesco , reagirono , nel '97 , col grido di " Los von Rom ! " , del distacco da Roma , e uscirono a migliaia fuori della chiesa cattolica . La forza grande di questa chiesa era nella determinatezza e immutevolezza dei suoi dommi e della sua disciplina , che le dava lo svantaggio ma insieme il vantaggio di chi sta fermo rispetto a chi si muove e , movendosi , va bensì innanzi , ma ora cade e ora si rialza . I tentativi di riforme nel seno stesso del cattolicismo , come quello , che vale per tutti , perché fu relativamente il più importante di tutti , dei " vecchi cattolici " in Germania , i quali non riconoscevano il nuovo domma dell ' infallibilità papale , e si proponevano di tornare alla chiesa del settimo secolo e volevano tolto il celibato dei preti , e altre simili cose , avvizzirono presto e morirono come tutto quello che è ibrido . E quando , tra gli ultimi dell ' otto e i primi del novecento , sorse impetuoso tra i più colti cattolici , sotto l ' efficacia della filosofia e della storiografia laica , il cosiddetto " modernismo " , cioè il pensiero contradittorio di aprire il cattolicesimo alla critica storica pur serbando l ' unità e la tradizione della chiesa e l ' autorità del pontefice e la forma dommatica , e schivando e protestando di aborrire il protestantesimo , la Chiesa si difese fermamente e gagliardamente nelle sue vecchie e ben munite trincee , e , condannato infine il modernismo con la enciclica Pascendi ( 1907 ) , lo estirpò e gettò al fuoco : sebbene quella difesa e vittoria le costasse la perdita di buon numero degli ingegni più addottrinati ed eleganti ch ' essa possedesse . Ma quella perdita era assai meno grave rispetto alla perdita della stessa sua ragion d ' essere , che sarebbe ineluttabilmente accaduta se essa avesse ceduto o comunque fosse venuta a patti . Come nella lotta contro i cattolici , il Bismarck fallì in quella di ancora maggior violenza che intraprese contro i socialisti tedeschi , comprovando , anche in questo caso , l ' inefficacia dei sistemi e metodi autoritari e la poca fortuna della sua propria politica quando si esercitava in altro campo da quello delle competizioni con gli stati stranieri . La propaganda socialistica che sempre più si estendeva fra gli operai tedeschi , il gran numero dei suoi giornali , i crescenti voti che a candidati socialisti si davano nelle elezioni , e che in quelle del '77 toccarono quasi il mezzo milione , lo allarmarono e stimolarono la sua naturale disposizione a ricorrere a mezzi di polizia e di guerra ; onde , dopo aver tentato indarno di fare accettare dall ' assemblea parlamentare l ' incrudimento di alcuni articoli del codice penale , profittando di due attentati accaduti nel '78 contro l ' imperatore , ed esagerando la loro importanza e alterandone il significato politico , dopo sciolto il parlamento e proceduto a nuove elezioni , fece votare nell ' ottobre del '78 la legge d ' eccezione , che prima era stata respinta , con la quale furono proibite associazioni , riunioni , stampa di carattere socialistico o comunistico , data facoltà d ' inibire la dimora in certi centri a quelli che erano considerati agitatori , di chiudere osterie , librerie e simili stanze in cui convenissero socialisti , di promulgare il piccolo stato d ' assedio nei luoghi dove la tranquillità sembrasse da quelli minacciata . Nonostante lo smarrimento che queste proibizioni e le loro severe sanzioni ingenerarono alla prima , e le paure e le sconfessioni e la viltà delle denunzie che ne seguirono , i socialisti mantennero praticamente le loro file , trasportando nella Svizzera i loro giornali , recandosi all ' estero i loro capi ; e , quantunque nelle elezioni dell'81 i voti ai candidati socialisti calassero a poco più di trecentomila , nell'84 già avevano oltrepassato di molto il mezzo milione , e nell'87 toccavano quasi gli ottocentomila . La legge d ' eccezione , valida per un anno e mezzo , fu prorogata lungo un dodicennio ; e il Bismarck , che non intendeva di modificare il suo metodo di governo , non aveva altro partito che di renderla più rigida e severa o addirittura di ricorrere a un colpo di stato e togliere ai socialisti il diritto di voto ; e questo partito disperato , al quale infine si appigliò , fu , come si è detto , l ' occasione della sua caduta , sicché sarebbe da dire che egli sparì dalla scena politica per opera dei socialisti . Ai quali non isbarrò ma spianò il cammino , essendo d ' allora in poi sempre cresciuta la loro rappresentanza politica nel parlamento germanico , e nel 1912 diventata la parte più forte di esso , con centodieci deputati ; mentre alcuni socialisti spuntavano perfino nella semifeudale camera prussiana , eletti particolarmente dalla popolazione di Berlino ; né , dopo il Bismarck , si tentò più di soffocarli o disperderli col fatto , sebbene l ' imperatore Guglielmo II , tra il '93 e il '95 , pensasse di compier lui quel colpo di stato che aveva rifiutato al Bismarck e di ciò ' s ' intrattenesse coi suoi fidi , e dal cancelliere Hohenlohe facesse presentare , nel '94 , una Umsturzvorlage , un disegno di legge contro il sovversivismo , che fu respinto dal parlamento , e nel '99 un ' altra legge fosse proposta contro gli scioperi e contro le pressioni degli operai scioperanti sui non scioperanti . Di fronte al movimento socialistico il Bismarck , conoscendo e praticando il metodo negativo e repressivo , ma non avendo fiducia e pratica in quello positivo che era della libertà , adoperò come solo metodo positivo le leggi sociali , che avrebbero dovuto togliere fondamento e stimolo al socialismo stesso con l ' appagare i legittimi bisogni delle classi operaie ; e così a lui si dovettero , nell'83 , la cassa per gli operai infermi , nell'84 l ' assicurazione contro gl ' infortuni del lavoro , nell'89 l ' assicurazione contro la vecchiaia e l ' incapacità , che dettero l ' impulso alla legislazione sociale in tutta Europa , ma che furono , sott ' altro aspetto , una ripresa più alacre di quanto si era cominciato cinquant ' anni prima in Inghilterra , per non riportarsi a esempi più antichi , giacché leggi di quella sorta non erano ignote neppure alle vecchie monarchie assolute . E , per giovevoli che esse fossero , lo spirito conservatore ­ autoritario che le ispirava non era atto a suscitare altro che diffidenza negli operai , come quando si concede quel che non si domanda per non concedere quel che si domanda , e si provvede a soddisfare alcune esigenze del corpo per addormentare gli animi e indebolire le volontà : oltreché quelle provvidenze si sentiva che erano in gran parte effetti dell ' azione stessa del socialismo , il quale le aveva imposte o ne aveva fatto sorgere il pensiero con la sua presenza e con la sua espressa o tacita minaccia . Il socialismo , ove si prescinda dalle utopie che vi aderiscono di redenzioni o transumanazioni dell ' umanità mercé un rivolgimento puramente economico e pertanto materiale o materialistico , e lo si guardi direttamente nella sua effettuale realtà , è un moto d ' ascensione o un impulso dato all ' ascensione di quegli strati sociali , di quelle moltitudini , che erano rimaste , nella vita pubblica , piuttosto passive che attive ; e , in quanto moto di ascensione , è sociale e non antisociale , storico e non antistorico , e perciò né si può reprimerlo e domarlo , quasi sia uno sfrenamento belluino , col contrassalto della violenza , né lenirlo e risanarlo con la carità e la beneficenza , quasi infermità . E , poiché quell ' ascensione importa che cresca il numero dei cittadini partecipi e solleciti della cosa pubblica , e si avvivi e si arricchisca di nuovi uomini , di nuove passioni e di nuove capacità la classe dirigente , il socialismo ha carattere altamente politico . Vero è che , dissipati gli ingannevoli miraggi e abbandonati i correlativi falsi teorizzamenti e inteso il socialismo in questa sua efficace realtà formatrice di nuovi cittadini e rinnovatrice della classe dirigente , la sua azione si dimostra non intrinsecamente diversa da ogni altra di umano avanzamento , da ogni altra opera etica e politica , e , come queste altre tutte , pertinente al mondo della libertà . Socialismo senza libertà , o non attuato mercé la libertà , non è vero socialismo ; e , senza parlare di quello che talvolta ne mentì le sembianze per industria di monarchi assoluti carezzanti ed eccitanti le plebi per tener giù la borghesia , cioè la classe colta , a loro pericolosa , genuino socialismo non poteva essere neppure l ' altro che si chiamò " cattolico " , né l ' altro ancora che si disse " di stato " , né quello che gli era affine e che , poco dopo il '70 , si formulò e si affermò in Germania nell ' Associazione per la politica sociale , per zelo di scienziati professori che furono derisi col nome di " socialisti della cattedra " . Quest ' ultimo socialismo ( per valerci di una espressione usata dal Goethe per cosa assai diversa ) era buono " zu begleiten " ma non " zu leiten " , ad accompagnare e non a guidare , a studiare e proporre mezzi tecnici e istituti adatti , e non a svegliare ed educare l ' anima politica degli operai ; e quello " di stato " valeva a tal fine solo quando non era di uno stato conservatore o reazionario , ma di tale che rispondeva all ' azione popolare ; e il cattolico o cristiano anch ' esso cadeva fuori della politica , e vacua di pensiero politico apparve la famigerata enciclica di Leone XIII Rerum novarum ( 1891 ) , la quale adulatoriamente fu chiamata la " carta cristiana dei lavoratori " . I democratici cattolici , che nel Belgio , forse prima che in altro paese , si distaccarono dai vecchi partiti cattolici come " giovani cattolici " , e che , altrove e negli anni dipoi , si chiamarono " popolari " , ripetevano , rispetto al socialismo , la tattica che era stata dei clericali rispetto al liberalismo , appropriandosi molta parte delle domande e anche dei mezzi di questo per volgerne gli effetti a maggior potenza o almeno a conservazione della potenza della Chiesa ; salvo il caso , che pur si dette , di quelli che vennero prendendo un più diretto e più profondo interesse per il socialismo , e per la sua implicita democrazia o libertà , di fronte alla stessa Chiesa , e si avvicinarono ai modernisti , modernisti essi medesimi nel campo politico . Ora appunto per l ' appartenenza del genuino ed effettuale socialismo al mondo della libertà , la misura del suo progresso è data dalla sua opera per la libertà , ancorché esso non ne abbia consapevolezza o l ' acquisti tardi o solo in pochi dei suoi apostoli . Che cosa monta che il Lassalle credesse alla conquista del potere da parte dei lavoratori , la quale avrebbe messo fine alla schiavitù del salariato , dando a tutti giustizia e benessere , e ragionasse la corrispondente azione politica sulla pretesa legge " di bronzo " , che era un astratto schema economico e non una realtà storica e umana ? Che cosa monta che il Marx ( che , nel '67 , dava fuori il primo volume del faticato suo Capitale ) proponesse una scorretta teoria del sopravalore e una ancora più scorretta legge sulla caduta tendenziale del saggio del profitto e una grossolana interpretazione della storia umana ? Nella pratica e nella realtà , è certo che il Lassalle , tra il '62 e il '64 , diè avviata e indirizzo al moto operaio in Germania e fondò l ' Associazione generale tedesca dei lavoratori , domandando insieme il suffragio universale e segreto , necessario ai lavoratori per la loro ascensione : suffragio che , ottenuto poi per opera del Bismarck , il quale lo istituì ai suoi fini e imitando in ciò Luigi Bonaparte , fu volto da quelli al loro proprio fine e contro lo stesso Bismarck , né fu possibile di più privarneli . Il Marx , da sua parte , per mezzo dell ' Associazione internazionale dei lavoratori , fondata a Londra nel '64 , e vissuta tra molti travagli per un decennio , e soprattutto per mezzo delle dottrine che v ' introdusse ( pur temperandole dapprima , per astuzia di compromesso , coi diversi concetti che egli spregiava pregiudizi di giustizia e libertà ) ; innalzò una bandiera intorno alla quale si strinse in Germania un ' altra associazione operaia . E queste due diverse associazioni , di lassalliani e di marxisti , dopo aver contrastato per molti anni e cercato a vicenda di soppiantarsi , furono dalla necessità delle cose condotte a unirsi , nel '75 , nel congresso di Gotha , transigendo circa le tesi dottrinali , combinando quelle lassalliane con le marxistiche , ma dando vita a un compatto partito operaio tedesco . Il quale cominciò a mandare suoi deputati al parlamento dell ' impero , due nel '71 , nove nel '74 , dodici nel '77; e per questo crescente numero di deputati e dei voti dati ai candidati socialisti , eccitò la reazione del Bismarck . Superata questa reazione , lungo la quale il socialismo aveva pur guadagnato le leggi sociali , riportò alla fine di essa anche una vittoria morale , perché il nuovo imperatore , quantunque ben presto dovesse cangiare stile , prese allora a lusingare gli operai e le loro rivendicazioni , solennemente affermando innanzi al mondo la gravità e l ' urgenza della questione sociale e la necessità di accingersi animosamente a risolverla " col cuore caldo e con la testa fredda " , e disse che quella sarebbe stata " la seconda grande opera della Germania dopo la Riforma " , e per intanto aveva convocato a Berlino una conferenza internazionale sui problemi del lavoro . Ormai le insurrezioni operaie , come la battaglia nelle strade di Parigi del giugno '48 , diventavano un lontano ricordo ; la Commune del '71 non aveva aperto una nuova èra col mostrare come si conquistasse e si esercitasse la dittatura del proletariato contro la borghesia , secondo che piacque al Marx di trasfigurarla per ragioni di propaganda e secondo che si atteggiò nella immaginazione paurosa dei possidenti e della timida gente tranquilla ; i socialismi del passato non avevamo forza propulsiva di esempio o forza attuale di premessa , e venivano prendendo posto nell ' agiografia o leggenda aurea del partito , venerati i loro autori col nome di " precursori " , da quello di Platone e del cristianesimo primitivo , dal medioevale di fra Dolcino e dal semimedioevale di Tommaso Münzer e di Giovanni da Leida a quello dell ' Owen , del Saint ­ Simon e del Fourier , ai quali ultimi rimase il cartellino loro appiccicato sul petto dal Marx come " utopisti " . La nuova realtà erano ora i comizi elettorali e le rappresentanze nei parlamenti , con tutte le conseguenze che questo fatto portava con sé , ancorché si esplicassero lentamente e non si scorgessero da prima . Nel congresso tenuto in Isvizzera nell'80 il socialismo tedesco si separò definitivamente dagli anarchici , che alcuni anni innanzi , capeggiati dal Bakunin , erano stati causa principale della disgregazione della prima Internazionale ; e , per rivoluzionario che si professasse sempre quel socialismo , condotto dal Liebknecht e dal Bebel , esso parve e fu detto , in relazione all ' anarchismo , " moderato " . In verità , con quell ' espulsione dell ' anarchismo il socialismo espungeva da sé , senz ' avvedersene , il comunismo stesso ; perché che cosa era stato l ' anarchismo del Bakunin e di altrettali se non l ' estremo opposto dell ' astratto comunismo e dell ' oppressiva statificazione del Marx e dei suoi , il correlativo astratto individualismo : questo , negatore e distruttore di ogni forma di stato , quello , pur sotto la formola della fine dello stato , ultrastatale e , anzi , dittatorio ? L ' una concezione era legata all ' altra e viveva dell ' altra ; e , fiaccata l ' una , era idealmente e sostanzialmente fiaccata l ' altra e costretta via via a ricevere in sé , per dargli la soddisfazione necessaria , quel che nell ' individualismo era di legittimo , e perciò a orientarsi verso il liberalismo . Un ulteriore passo verso la necessaria conversione liberale del socialismo fu il congresso di Erfurt del '91 , il primo tenuto dopo la cessazione delle leggi eccezionali , nel quale si elaborò un programma in due parti ; la prima , che criticava i fondamenti della civiltà esistente e le poneva di contro come ideale la futura società comunistica ed era di carattere ornamentale ; e la seconda , che si chiamò poi " programma minimo " e che conteneva una serie di riforme pratiche , conseguibili nella società presente , e che , com ' è chiaro , era la sola di carattere politico e attuale , cioè che potesse presentare e difendere proprie e particolari richieste dinanzi agli altri partiti , che le avrebbero in qualche parte accettate contemperandole , in altre respinte e differite , e col tempo le avrebbero accolte più largamente e forse tutte , e così il socialismo avrebbe recato un contributo positivo all ' opera comune di graduale progresso sociale . E sebbene , oltre che rivoluzionario , il socialismo tedesco tenesse ad affermarsi , conforme alla perorazione finale del Manifesto dei comunisti e all ' idea dell ' Associazione che il Marx aveva ispirata e guidata , " internazionale " , sempre più esso si faceva nazionale , e in ciò " lassalliano " . Guglielmo II , quando , contrariato nella sua aspettazione , mutò stile verso i socialisti , e invitò il suo popolo alla lotta per la religione , per la morale e per l ' ordine contro il partito della sovversione , minacciò anche , nel '95 , che avrebbe chiamato i suoi fedeli sudditi a mettere a segno quei " vaterlandslose Gesellen " , quei " sozii senza patria " , indegni del nome di tedeschi ; ma il fatto era che il socialismo dei pretesi senza patria si disposava , per forza di cose e di logica , al complesso dell ' economia e della politica tedesca , tanto che , per designarlo , fu coniata più tardi la parola " socialpatriottismo " . E sebbene , rozzamente materialistico nei suoi presupposti teorici , tenesse a vile la religione e , quando non la considerava menzogna di classe , utile alla borghesia , l ' abbassasse , come nel programma di Erfurt , a " Privatsache " , a faccenda privata , esso , che non poteva attenersi alla vecchia religione , inconsapevolmente si nutriva nel suo profondo di quella nuova , del pensiero , della critica e della libertà . Una certa consapevolezza cominciò ad aversi di ciò quando , dopo il '95 , si sentì nel seno del partito il bisogno di rimeditare di sottoporre a discussione , di correggere o sostituire i presupposti filosofi del marxismo , e si ripensò a una diversa tradizione filosofica ed etica , quella del Kant ; e , in ultimo , per quel che riguardava propriamente la dottrina politica , l ' eresia proruppe da parte di un vecchio e lungamente ortodosso marxista , il Bernstein , che diè il motto d ' ordine : " Ciò che si chiama lo scopo finale ( la società comunistica , abolitrice dello stato ) è niente , ma il movimento è tutto " : il movimento , cioè la concreta e progrediente opera della libertà , la quale , per volere ogni altro fine particolare , vuole anzitutto sé stessa . Del Marx polisenso e con alternanti idee apocalittiche e idee storiche evoluzionistiche , oscillante tra il culto dell ' autorità o potenza e quello della libertà nella umana società , furono date interpretazioni democratiche , e anche , storicistiche , facendo avvertire che egli non aveva mai sostenuto l ' assoluta superiorità del socialismo sul capitalismo e che sempre aveva fatto dipendere la superiorità di un ordinamento economico da circostanze date . La figura dei socialisti , dei quali si udivano i ragionati discorsi nei dibattiti dei parlamenti e si leggevano gli articoli nei giornali e nelle riviste , si era fatta familiare e non dava più brividi come quella vaga e misteriosa dell ' " internazionalista " , di cui si parlava vent ' anni innanzi e che si confondeva col " nichilista " , apostolo di universale distruzione , armato di bombe . Nonostante la teorica intransigenza che si affermava nei deliberati dei loro congressi , in pratica la collaborazione e il riformismo la vincevano . Nel 1913 , nell ' altro campo , il Delbrück , segretario di stato , pur ammettendo che spiacevoli cose potevano ancora accadere nella vita parlamentare a causa del suffragio universale e delle discordie tra i partiti detti borghesi , riconosceva apertamente che " il socialismo non era più rivoluzionario fuorché negli estremisti e negli isterici degli opposti partiti " . Confermava questo " liberalizzamento " o " democratizzamento " , come più volentieri si diceva , del socialismo , il formarsi qua e là , al margine , di nuovi gruppi , sebbene poco importanti , di uomini dal temperamento rivoluzionario , dai quali provennero più tardi gli " spartachiani " , che ebbero tra i loro capi un figlio del vecchio Liebknecht . Ma , quando scoppiò la guerra europea , questi irreconciliabili furono soverchiati dal grosso del partito , dal partito ufficiale ; e in Germania , come in Francia e nel Belgio , i socialisti entrarono anch ' essi in quelle che si dissero " unioni sacre " di tutti i partiti . Il 4 agosto del 1914 i socialisti tedeschi dichiararono di accompagnare coi loro caldi voti i loro fratelli , chiamati alle armi , di ogni partito , e che essi non si sarebbero divisi dalla patria nell ' ora del pericolo . Il socialismo italiano seguì dappresso l ' andamento del tedesco , perché , dopo un primo periodo , tra il '70 e il '90 nel quale fermentarono i residui dell ' anarchismo e insurrezionismo bakuniano , frammisti a un evanescente mazzinianismo operaio , ricevute alfine le dottrine marxistiche , si formò un partito che nel '92 compié anch ' esso il distacco dagli anarchici , ebbe deputati alla Camera , dettò i suoi programmi massimi e minimi e prese le vie legali , quantunque non potesse porsi contro gli operai e i braccianti quando venivano a conflitti con la forza pubblica , e nemmeno contro i disordini e le sommosse , dovuti a condizioni locali , della Sicilia e dei suoi " fasci di lavoratori " negli anni dal '92 al '94 . Il nuovo partito ebbe il suo tempo di persecuzione in conseguenza della parte che taluni dei suoi dirigenti avevano presa nei fatti di Sicilia , e poi dei moti di Milano del '98; ma fu persecuzione presto smessa e che cedette il luogo alle amnistie , perché l ' opinione pubblica italiana le era contraria e , di sopra dei partiti politici , manifestava simpatia pei processati e condannati . Sorpassato nel 1900 il tentativo di un restringimento del regime parlamentare , e ottenutosi un più largo respiro , da una parte la critica scientifica , che in un paese di antica cultura e di spregiudicata intelligenza come l ' Italia aveva corroso rapidamente il sistema filosofico , storico ed economico del marxismo ; e , dall ' altra , la ripercussione di quel che contemporaneamente accadeva in Germania , divisero il partito socialista italiano in due " tendenze " : la rivoluzionaria e la riformistica , le quali vennero a un compromesso nel congresso di Bologna del 1904 , e a un ' altra sorta di compromesso in quello di Roma del 1906 , finché nel congresso di Bologna del 1908 la tendenza riformistica nettamente prevalse . Il Giolitti presidente del Consiglio , prima che il Delbrück facesse la simile osservazione in Germania , disse alla Camera italiana che i socialisti avevano " riposto Marx in soffitta " ed erano diventati ragionevoli ; e , da sua parte , cercò anche di attirare i più capaci tra essi a partecipare al governo . Neppure in Italia i socialisti poterono mantenersi internazionali e " senza patria " ; e non solo fecero la loro parte nella preparazione bellicosa dello spirito italiano contro l ' Austria , ma il loro maggiore teorico e scrittore , Antonio Labriola , fu propugnatore d ' imprese coloniali e dell ' espansione industriale e commerciale d ' Italia . I temperamenti rivoluzionari , dispregiatori dell ' accomodante riformismo e impazienti della lassezza in cui era caduto il socialismo ortodosso , si dettero anche in Italia a cercare nuove formole , a loro meglio confacenti ; e una ne fu offerta dal Sorel col suo sindacalismo . Il Sorel assimilava il socialismo da lui ideato al cristianesimo primitivo , gli assegnava il fine di una rinnovazione della società dalle ime radici morali , e perciò gl ' inculcava di coltivare , come i primi cristiani , il sentimento di " scissione " dalla società circostante , schivare ogni rapporto con gli uomini politici , chiudersi nei sindacati operai e nutrirsi del " mito " dello sciopero generale . Era la costruzione di un poeta , assetato di austerità morale , assetato di sincerità , pessimista nei riguardi della realtà presente , tenace nel cercare in mezzo ad essa un ' ascosa fonte donde sarebbe sgorgata la fresca vena purissima ; e , alla prova della realtà , quella sua poesia svanì presto e agli occhi suoi stessi . Senonché , quando scoppiò la guerra europea , il partito ufficiale socialista , ché si era staccato nel congresso di Reggio Emilia del 1912 dal riformismo , ed era rimasto irresoluto fra tendenze moderate e rivoluzionarie , non mostrò animo pari all ' evento , e , incapace e anche poco volenteroso d ' impedire la partecipazione dell ' Italia alla guerra , rimase tra color che son sospesi , tagliandosi fuori dalla vita nazionale e anche da quella internazionale . Minori impedimenti e intralci a confluire col liberalismo ebbe il socialismo in Francia , perché la dialettica marxistica della storia e delle classi , la teoria della struttura e della soprastruttura e del mondo ideale come maschera d ' interessi economici , la totale estraneità in cui bisognava tenersi rispetto ai concetti e ai sentimenti degli altri partiti , reprobi tutti perché " borghesi " , la necessità nel tempo stesso di spingere all ' estremo le forze produttive e la civiltà borghese con l ' intento di mandarla per questa via a distruzione e dar luogo alla conversione nell ' opposto ; tutte queste e simili cose , adatte a un popolo molto teorico e di complicate teorie quale il tedesco , poco attecchirono presso quello francese . La tradizione rivoluzionaria del socialismo francese era quella insurrezionale del Blanqui , che con la presa di possesso della sede del governo si riprometteva di riformare la società , legiferando secondo ragione ; ma le esecuzioni militari e le deportazioni seguite alla Commune , gli stati d ' assedio prolungati per più anni , il divieto posto alla diffusione dell ' Internazionale , e insieme il ricordo delle ripetute sconfitte sofferte , lungo il secolo , dagli operai insorti , avevano tolto speranza e impeto a quella tradizione . Quando la Repubblica fu bene assodata e furono rimossi gli stati d ' assedio , e si diè amnistia ai superstiti della Commune , e si poterono ripigliare i problemi riguardanti i lavoratori , già i repubblicani di estrema sinistra e i radicali avevano incluso nel loro programma politico una parte speciale che si chiamò " programma sociale " ( riconoscimento giuridico dei sindacati , restrizione legale delle ore di lavoro , assicurazioni pei lavoratori , e poi anche imposta progressiva sul reddito , riscatti delle miniere e delle ferrovie , nazione armata , giudici eletti , e simili ) , a un dipresso quel che in Germania fu detto " programma minimo " ; e i socialisti trovarono perciò in quei repubblicani e radicali alleanza e cooperazione , a patto di non insistere sulla futura società del comunismo e sugli altri concetti del marxismo . Accanto , dunque , a un gruppo marxistico ( Guesde ­ Lafargue ) , che aveva fondato un partito operaio , se ne formò un altro , e più importante , circa l'81 , di socialisti che si denominarono " possibilisti " ( Allemane e altri ) , perché si proposero di chiedere e ottenere riforme praticamente possibili nel presente . La collaborazione nel parlamento , ed eventualmente anche nel governo , era implicita in siffatto programma , e il Jaurès , eletto deputato , delineò , nel '95 , un partito socialista parlamentare , procedente d ' accordo coi radicali . Se il capo del gruppo marxistico , il Guesde , al tempo del Boulanger , aveva dichiarato , secondo lo stile di quella scuola , che la contesa tra due partiti borghesi lasciava indifferente il proletariato , i nuovi socialisti presero invece parte vivacissima , uniti coi repubblicani , per la causa dreyfusiana , cioè liberale e laica , contro clericali , militaristi e reazionari . Dopo quella crisi , nel '99 , un socialista , il Millenard , salì al governo col Waldeck ­ Rousseau , tenendo il ministero dell ' industria e del commercio : caso che turbava le costruzioni della scolastica marxistica , condannato perciò dal congresso o concilio di Dresda , e poi , per non rompere ( come si diceva ) l ' unità del partito , riprovato anche da altre assemblee in Francia , e da coloro stessi che lo avrebbero volentieri approvato come necessario alla difesa della Repubblica minacciata e come prova della maturità del partito socialista a tenere il governo ; il che produsse , infine , il distacco dal partito socialista francese del gruppo socialista parlamentare e degli indipendenti . Nelle elezioni del 1902 , nelle quali si combatteva sul punto dello scioglimento delle congregazioni e della politica religiosa , i socialisti entrarono nell ' alleanza delle sinistre , che riportò strepitosa vittoria ; e nel 1906 il Briand lasciava il partito socialista per partecipare al ministero Sarrien , e l ' anno dopo un altro socialista , il Viviani diventava ministro del lavoro . Affatto trascurabile fu poi l ' efficacia del marxismo in Inghilterra , quantunque il Marx elaborasse proprio colà la sua dottrina e di colà dirigesse l ' Internazionale : la marxistica Federazione socialdemocratica , fondata dall ' Hyndman circa l'84 , ebbe scarso seguito . Invece , assai appassionarono le teorie del George sulla nazionalizzazione della terra , com ' era naturale in un pese nel quale un terzo del suolo apparteneva all ' aristocrazia , ed era tenuto in buona parte per pascoli , parchi , cacce e campi di gioco . Non si tentò mai in Inghilterra di perseguitare o sopprimere il socialismo , né furono necessari gravi sforzi e molti stenti per andarlo raccogliendo nel liberalismo , perché , fin da principio , i problemi attinenti al lavoro s ' inquadrarono spontaneamente nella cornice della società e della politica inglese , e intorno vi si adoperarono liberali e conservatori , lasciando poco campo a uno specifico socialismo fattivo . Liberale di spiriti era il socialismo dei " fabiani " ( 1883 ) , il quale , come dice il nome stesso , escludeva rivolgimenti improvvisi e radicali , e consigliava di accompagnare con l ' opera il naturale svolgimento delle cose che si allontanava dalla sfrenata libertà di concorrenza e menava verso un ordinamento sociale della produzione ; e altresì riformistico e non marxistico si presentava il Partito indipendente del lavoro ( 1893 ) , e al necessario e all ' attuabile attendevano le associazioni operaie . Il Bernstein , che dimorò a lungo in Londra , tolse esempio e incitamento per la revisione del marxismo e la riforma della democrazia sociale in Germania da quello che vedeva in Inghilterra , dove ( scriveva nel '99 ) " nessun socialista responsabile sogna ancora un ' imminente vittoria del socialismo per mezzo di una grande catastrofe , né una rapida conquista del parlamento per mezzo del proletariato rivoluzionario , e invece sempre più il lavoro si trasferisce nei municipi e in altri corpi amministrativi autonomi , e si è perso l ' abito di disprezzarli , e qua e là si sono stretti maggiori rapporti col movimento corporativo " . Simili aspetti e vicende , e analogo corso delle cose , si potrebbero mostrare , circa il socialismo , nel Belgio , nella Svizzera , nell ' Austria ­ Ungheria , nell ' Olanda e nei paesi scandinavi , se , dopo aver segnato questo importante tratto generale della vittoria ideale che sopr ' esso riportò a poco a poco il liberalismo con l ' invitarlo e indurlo a entrare nella sua cerchia , persuaderlo a smettere la scissione per la collaborazione , sgombrargli dalla fantasia le aspettazioni millenarie e volgerlo al presente , rifargli la mente da materialistica e semplicistica a storica ed umana , non convenisse guardare altresì alla vittoria che a sua volta il socialismo riportò in questa stessa sua trasformazione , che pareva e non era una sottomissione . Il socialismo divenne allora il principale oggetto degli studiosi di politica e degli uomini politici , ed ebbe per sé il fiore degli ingegni giovanili e le generose passioni di quell ' età : la letteratura stessa , il romanzo , il dramma , la lirica , se ne fecero voce . Un uomo politico inglese disse : - Oggi noi siamo tutti socialisti . - Deliberatamente si andava incontro agli allargamenti di suffragio e ai suffragi universali , affinché i bisogni dei lavoratori trovassero i loro rappresentanti e s ' inserissero tra gli altri bisogni della società castigando gli egoismi degli imprenditori di lavoro e dei ricchi , e affinché quella classe sociale , col discutere , eleggere , sindacare , educasse il suo senso politico e il sentimento di responsabilità : le leggi sull ' istruzione obbligatoria e contro l ' analfabetismo e per le scuole serali e festive , le università popolari , e simili , smentivano col fatto l ' accusa che la " borghesia " volesse tenere il popolo nell ' " ignoranza " , e lasciavano al suo vano borbottare qualche reazionario , ridicolo piuttosto che odioso , il quale sospirava questo perduto presidio del buon vecchio tempo . Generale era la disposizione e la buona volontà a proporre , promuovere e accettare provvedimenti sociali , non più e non soltanto per intenti conservatori ( lodevoli , per altro , se miravano alla pace sociale e a salvare , come si diceva , il patrimonio della comune civiltà da disastri e da barbarie ) , ma come serio riconoscimento di diritto . Alle leggi bismarckiane di assicurazioni per la vecchiaia , l ' infermità , gl ' infortuni del lavoro , che dopo la Germania tutti gli altri stati via via adottarono , e alle altre molte di carattere sanitario , seguirono variamente e con vario ritmo , in Germania e in tutti gli altri stati , leggi sull ' egualità degli obblighi tra lavoratori e datori di lavoro , sul lavoro notturno vietato o ristretto pei fanciulli e per le donne e regolato per tutti gli altri operai , sulla determinazione delle ore settimanali di lavoro e i riposi obbligatori , sulla riduzione delle ore quotidiane , per le quali sorse , intorno al '90 , la richiesta che si restringessero a otto , e certo discesero assai dalle quattordici che prima erano consuete in molti opifici ( in Inghilterra , al tempo del Disraeli , la somma delle ore settimanale fu fissata in cinquantasei , e in Francia , nel 1904 , quelle giornaliere furono ristrette a dieci ) , e altre leggi sul lavoro a domicilio , sulle case operaie , sulla preferenza da dare alle cooperative di lavoro nell ' assunzione di lavori pubblici , e via enumerando . Le trade unions , i sindacati , le confederazioni del lavoro , le unioni professionali , ebbero riconoscimento giuridico ; s ' istituirono consigli del lavoro e speciali divisioni presso i ministeri e , infine , addirittura ministeri del lavoro . Vacillava così anche l ' altra accusa , che si sarebbe potuta esprimere nel detto di Tommaso Moro , che lo stato sia una coniuratio divitum , o in quello vichiano che la patria sia res patrum ; e sarebbero dovuti vacillare e cadere i più moderni teorizzamenti sulla " lotta di classe " e sulla classe dirigente come " classe borghese " , intesa unicamente ai propri interessi e chiusa contro i lavoratori . Quella pretesa " borghesia " antisocialistica che era in realtà l ' imparziale cultura , genitrice di nuove forme di vita , come aveva essa ( e non il proletariato né la borghesia nel senso economico di queste parole ) suscitato il socialismo , così continuava ad allevarlo . Già nel '97 era stato possibile mettere insieme una speciale Bibliographie der Sozialpolitik ; nel 1900 , sorse l ' Associazione internazionale per le leggi protettive dei lavoratori , che aveva sede in Basilea ; nel 1904 , la Francia proponeva , e l ' Italia per prima accettava la proposta , una legislazione internazionale operaia . Contribuivano a questo processo di elevamento del popolo , insieme col socialismo politico , anche quelli non politici o poco politici , di stato , della cattedra , cattolico , cristiano , cooperativistico , trascinati dalla corrente . La festa del primo maggio , la festa dei lavoratori , deliberata nell'89 da un congresso internazionale per la richiesta delle otto ore dì lavoro , e che destò sospetti e paure quasi un giorno d ' internazionale appuntamento per la rivoluzione universale , e nei primi anni fu contrastata e diè luogo a dimostrazioni e conflitti , scorse dipoi tranquilla , da nessuno più contrastata , ammessa nel costume . Il nuovo tipo del lavoratore si designava , ed era designato , talvolta con un sorriso , come quello dell ' operaio " evoluto e cosciente " ; ma era anche dell ' operaio circondato da ogni sorta di garanzie giuridiche , che si accrescevano di giorno in giorno . A coloro che continuavano a collocare il socialismo nell ' avvenire , in un remoto o vicino avvenire , e lo immaginavano tale che dovesse farsi di un getto e una volta per sempre , e intanto non vedevano o non intendevano quel che avveniva intorno a loro , si sarebbe potuto rispondere che il socialismo era nel presente , " in divenire " , e sarebbe stato sempre a quel modo , " in divenire " , come tutta la mente e l ' opera dell ' uomo , come il mondo tutto , che non è ma in eterno diviene . Il movimento socialistico , e i provvedimenti sociali che ne furono uno degli effetti più importanti , dissociarono , senza che se lo proponessero , il troppo stretto rapporto , che era quasi di medesimezza , posto già un mezzo secolo innanzi tra liberalismo e liberismo , morale ed economia , istituti etici ed istituti economici . Era parso , in un primo tempo , che quella stessa via di salute che la libertà apriva alla vita morale e politica dei popoli , la libera concorrenza dovesse aprirla nella sfera economica , aiutando a questa illazione e a questa illusione l ' impeto giovanile del mondo industriale e commerciale europeo , particolarmente inglese , e sopra questa contingente esperienza edificadosi una dottrina di valore assoluto e di accento quasi religioso : il che ebbe , del resto , fin da quel suo primo tempo , i suoi scettici e i suoi critici . Ma , venuta al declino quell ' età giovanile , mutate le condizioni economiche , non adempiute le speranze di una spontanea sparizione della " questione sociale " per prodigio operato dalla libera concorrenza , vedendosi uscire dal seno stesso del liberismo il mostro del monopolismo sotto forma di cartelli e trusts , ci si trovò dinanzi ai problemi sociali da affrontare , non coi soli mezzi del libero scambio economico ma con la virtù etica e politica , che piega anche quei mezzi ai suoi fini , adoperandoli quando le giovano , temperandoli o buttandoli via quando non giovano o sono di danno . Questo ravvedimento e conversione si osservano spiccatamente nella decadenza della scuola manchesteriana in Inghilterra e nel risorgere degli antichi avversari in nuovo e moderno aspetto , diverso da quello che vestivano al tempo della battaglia intorno al dazio del grano e aventi ora il loro uomo rappresentativo nel Disraeli . Né solo la necessità di proteggere le classi operaie consigliò l ' intervento , prima deprecato , dello stato , ma anche la necessità che gli stati sentivano di serbare , nel flusso e riflusso dell ' economia mondiale , una certa autonomia economica per ragioni di sicurezza negli approvvigionamenti e nelle armi in caso di guerra , per impedire la rovina di certe classi sociali delle quali non era sostituibile l ' ufficio nella vita dei popoli , per evitare troppo frequenti e troppo forti scotimenti nell ' assetto sociale , per sostenere industrie nazionali ai primi passi , e altresì per ragioni finanziarie più o meno urgenti . Così all ' intervento dello stato a pro delle classi lavoratrici si accompagnò in maggiore o minor misura il protezionismo doganale , che talvolta contrariava e talvolta favoriva l ' interesse di quelle classi ( e sempre contrariava o favoriva interessi di questa o quella classe ) , ma che sembrava utile al bene complessivo e alla tranquillità generale del paese . Anche in questa parte la Germania e il Bismarck furono primi o tra i primi a dare l ' esempio , con la tariffa doganale del '79 , e li seguirono quasi tutti gli altri stati , tranne l ' Inghilterra che poté mantenersi a un dipresso nella linea liberistica ; ma il protezionismo era allora temperato dai trattati di commercio e , in generale , non depresse l ' attività delle industrie e dei traffici . È evidente che le controversie sulla preferenza da assegnare al protezionismo o al liberismo , quale dei due contenga l ' assoluta verità , peccano nel fondamento , perché anche liberismo e protezionismo sono i due termini di un unico rapporto e , sempre che si raccomanda o l ' uno o l ' altro , non si può farlo se non con formole di valore affatto empirico ; e tutto sta a cogliere nella pratica , caso per caso , nelle varie e mutevoli situazioni storiche , il punto giusto , che sarà pur quello economicamente giovevole , ma non sarà mai determinato da mere ed astratte considerazioni economiche . La potenza industriale e la ricchezza , a cui con vertiginoso crescendo , segnatamente dopo il '90 , pervenne l ' Europa in questo periodo , le scoperte tecniche che allora si fecero e le loro applicazioni , la varietà della produzione , l ' estensione dei mercati , i sempre più rapidi mezzi di trasporto , son cose ben note e presenti al ricordo di tutti e possono essere sottintese e presupposte in questo racconto , che ha lo sguardo alla vita intellettuale , morale e politica , la quale diè le condizioni per quella meravigliosa attività e produttività e a sua volta vi attinse forze e mezzi . Valga come simbolo la popolazione che da centottanta milioni che l ' Europa contava al principio del secolo era cresciuta a quattrocentocinquanta alla fine , oltre i milioni di suoi figli che essa mandò nelle Americhe e in altri paesi nuovi , onde i soli Stati Uniti d ' America , da cinque milioni di abitanti che avevano nel 1800 , salirono a settantasette milioni nel 1900 . E su qualunque statistica si gitti l ' occhio , si trovano numeri che richiamano fatti di questa sorta e possono altresì servire da simboli : come quella del Belgio , il quale , per esempio , nel '50 impiegava nell ' industria un capitale di trecento milioni e nel 1913 di sette miliardi , e nel cui porto di Anversa il traffico era , nel '40 , di dugentoquarantamila tonnellate e nel 1914 di quattordici milioni : la produzione mondiale del carbon fossile , che era di centotrenta milioni di tonnellate nel '60 , salì a seicentocinquanta negli ultimi anni del secolo . Anche all ' espansione coloniale fu impresso un corso rapido e incalzante , particolarmente dall'80 in poi , quando la brama di possedere colonie prese quasi tutti gli stati , emulando l ' Inghilterra che allora estendeva , assodava e ordinava il suo impero coloniale sopra un quarto del globo abitabile . La Francia portò il suo impero da meno di un milione di chilometri quadrati a circa dodici milioni con cinquanta milioni di abitanti ; la Germania , che non aveva colonie fino all'84 , raggiunse presto il terzo posto con gli acquisti nell ' Africa e nell ' Oceania e di qualche porto nell ' estremo Oriente ; l ' Italia occupò l ' Eritrea e più tardi la Tripolitania ; il Belgio , per opera di re Leopoldo II , ebbe lo stato del Congo ; la Spagna , che invece perdé con Cuba e con le Filippine i resti del suo antico dominio coloniale , si attaccò alla costa del Marocco ; la Russia continuò a ingrandirsi nell ' Asia ; gli Stati Uniti , dopo il '96 , ebbero il loro imperialismo . Il sentimento che portava a queste imprese era assai complesso : di vantaggi economici in parte reali e in parte d ' immaginazione , di potenza e prestigio politico , di amor nazionale che faceva desiderare l ' estensione della propria lingua e cultura e costume nelle altre parti del mondo ( " la France " diceva nell'85 il colonialista Ferry " ne veut pas être seulement un pays libre mais un grand pays qui répand , partout où il peut les porter , ses moeurs , sa langue , ses armes , son drapeau , son génie " ) , e , infine , di un più largo amore per l ' umanità e la civiltà in universale . L ' Inghilterra dava al suo impero un carattere liberale , lasciando che quelle parti di esso assurte a maggior grado , che si dicevano i dominions , il Canadà , l ' Australia , la Nuova Zelanda e più tardi l ' Africa meridionale , avessero istituzioni liberali e democratiche , proprie leggi e governo , rapporti commerciali autonomi , esercito proprio ( e qualcuna già richiedeva una propria flotta ) , e si tenessero unite alla madre patria in modo spontaneo , per convenienza d ' interessi , per comunanza di lingua e di tradizioni , per consenso d ' ideali . L ' economia si fece veramente mondiale ; e l ' Europa fu nutrita dal grano che le venne dalle altre parti del mondo , non bastandole la produzione propria , che in parte era stata sostituita da altre colture e da altri usi del suolo . Di pari passo con la produzione della ricchezza andava il generale benessere , se anche episodicamente in qualche luogo o in qualche strato della popolazione persistevano non vinti lo stento e la miseria , rese più intollerabili dalla vicinanza della prosperità , e se qualche aggravamento di miseria talora veniva dalla rapidità stessa delle trasformazioni economiche . Dappertutto si osservava il mutamento di proporzione tra popolazione cittadina e popolazione rurale , con l ' accentramento e l ' accrescimento di quella industriale , la conseguente diminuzione o quasi sparizione dell ' artigianato e delle piccole aziende , e il formarsi di un foltissimo ceto di tecnici e d ' impiegati delle industrie . E cresceva in tutte le classi sociali l ' istruzione , si leggeva molto e di solito in più lingue : i giornali , mercé i telegrafi e i telefoni , facevano in ogni giorno , e persino in ogni ora , compresente la vita di ogni parte del mondo . Talora accadeva che un dibattito , una polemica , una questione , sorti in un singolo paese , appassionassero gli animi in ogni paese , come fu dell ' affaire Dreyfus . Nondimeno su questa età così operosa , e che godé di pace così lunga quale non era mai toccata all ' Europa , è caduto il giudizio , che si vede ormai fissato anche nei libri degli storici , di " età prosaica " , e insieme di " scettica e insoddisfatta " : giudizio che suona strano e inesplicabile se non lo si metta in relazione con la crisi spirituale , cominciata dopo il '48 e venuta al suo pieno corso dopo il '70 , quale di sopra è stata delineata . Al fare pratico , che si moveva negli ordini liberali e ne traeva grande beneficio , non andava più congiunta l ' alta coscienza di quel fare , che ne intendesse il pieno significato e ne riconoscesse l ' inestimabile valore : e perciò era affievolito l ' impeto religioso ed etico , sminuita la capacità di approfondimento e rinnovamento nella critica dei concetti , mortificata la vita interiore della coscienza , nella quale unicamente dolori e tristezze e angosce si raccolgono in travaglio di purificazione e si convertono in forze consolatrici e rinnovatrici . La Germania , che era stata tra la fine del sette e i primi decenni dell ' ottocento l ' Atene filosofica dell ' età moderna e dopo due millenni aveva offerto a tutta l ' umanità una messe speculativa altrettanto originale e copiosa , allorché si credeva che col suo levarsi a grande potenza nazionale e politica avrebbe portato a nuovi e grandi frutti quelle speculazioni , discese di grado , s ' impoverì mentalmente , perse l ' ufficio che aveva tenuto di energica conoscitrice e fecondatrice del pensiero e del sapere di tutti i popoli , e , sebbene il lavoro dei suoi scienziati continuasse assiduo e molta fosse la loro erudizione , non diè fulgori geniali , e lasciò giacere inerte o dimenticò o addirittura disprezzò il patrimonio avuto in eredità , l ' opera della sua età classica . Nella patria di Kant e di Hegel ora si vedevano , nel campo , reso assai angusto , del pensiero , neocritici , psicologi , fisiopsicologi e simili degni personaggi , pieni di onesta volontà , ma senza vigore e senza coraggio , radenti il suolo . Altrove ottenevano larga fortuna gli Spencer e gli Ardigò , e addormentava le menti un vacuo positivismo ed evoluzionismo . Anche quando si difendeva e si teorizzava la libertà , difesa e teoria erano empiriche e superficiali , come nel famoso libro su questo argomento dello Stuart Mill . Il fuoco centrale era spento o covava solo in alcune anime e vi dava qualche scintilla ; e di qui il tono rimesso e prosaico , solito allora . Si lamentava che non fossero , nelle nuove generazioni , eroi delle rivoluzioni pari ai Mazzini e ai Garibaldi , eroi della politica pari ai Cavour e ai Lincoln ; e questi lamenti erano delle immaginazioni deluse , che in tempi di calma avrebbero voluto ammirare nocchieri guidanti in porto , con possente sforzo , tra l ' infuriare delle burrasche , la nave , e peccavano d ' ingiustizia verso l ' opera pure utile e proba dei nuovi uomini adatti ai nuovi tempi . Ai letterati francesi , che volentieri motteggiavano e schernivano , sdegnosi e fastiditi , i politici e gli statisti della terza Repubblica , Enrico Becque , nel '96 , gettava in volto la risposta : che , senza quegli uomini politici e quegli statisti , essi letterati sarebbero stati servi o sarebbero finiti in carcere , come sotto il secondo Impero , e che , se egli avesse dovuto scegliere tra il lavoro politico e il lavoro letterario compiuto negli ultimi venticinque anni , avrebbe , in buona coscienza , dato risolutamente la preferenza al lavoro politico . Ma , con tutto ciò , è da riconoscere che assai rari , e questi stessi poco ascoltati o poco efficaci , furono allora i poeti , i pensatori , i veggenti , gli apostoli , che apportano luce e infondono calore nella guerra che in tutti i tempi e in tutte le condizioni perpetua si combatte nella mente e nel cuore dell ' uomo , e che perpetuamente ha bisogno di quel soccorso e di quella guida . Non potevano tenerne il luogo i fisici , i naturalisti , i sociologi , che allora certamente non mancarono , ma che per loro proprio istituto servono alla tecnica e non a quel che sta di sopra , o in fondo , a ogni tecnica . La poca lena mentale e il frequente perdersi d ' animo e la conseguente disposizione pessimistica si davano a vedere nel modo in cui si solevano accogliere e interpretare gl ' inevitabili cangiamenti che il corso delle cose portava nella società e nella politica , e quando conveniva trovare e adottare le deliberazioni da seguire con animo sicuro . L ' utopia del lasciar fare e lasciar passare , ossia dell ' assoluto liberismo economico come panacea dei mali sociali , era smentita dai fatti ; ma , invece di sceverare in siffatta dottrina quello che era utopico da quel ch ' era vero , e intendere e tenere in pregio questa verità , e serbarla , come si deve fare di ogni verità , nei limiti suoi che soli la garantiscono , si piangeva su quella caduta fede e speranza , senza provarsi a sostituirla con altra , e neppure con quella dell ' intervento statale e del protezionismo , della quale si scorgevano , d ' altra parte , i lati deboli e i pericoli , sicché si rimaneva smarriti tra le due opposte tesi , senza capacità di mediarle . Per dippiù , essendo rimasto il concetto di liberismo pigramente associato con quello di liberalismo , la sfiducia nella formula liberistica induceva sfiducia nella verità stessa della libertà politica , che è concetto di altro ordine e superiore . Del pari , l ' altro fatto che la lotta politica non continuasse più sullo schema dei due partiti , classicamente distinti e contrapposti , della conservazione e del progresso , schierati e guerreggianti l ' uno contro l ' altro e avvicendantisi al governo , faceva giudicare organicamente ammalato e prossimo a morte il sistema parlamentare , del quale erano stati presupposti come condizione vitale quei due partiti così schematizzati e operanti ; laddove bisognava rendersi conto che tale nitidezza di distinzione e contrapposizione rispecchiava i tempi della formazione e dell ' assodamento della libertà e del suo primo avviamento , ma non poteva trovare piena e netta corrispondenza quando le cose da discutere e da risolvere si presentavano assai più varie e specificate , e più varia era la composizione stessa delle rappresentanze parlamentari , e , di conseguenza , maggiore doveva essere la varietà degli aggruppamenti e delle combinazioni politiche : nel che non era poi da temere che le ragioni della conservazione del progresso , del passato e dell ' avvenire , della storia e della vita , venissero mai meno , essendo , questi , due eterni momenti , che operano sotto le più diverse forme particolari . Né la sparizione di quei " notabili " , di quelle aristocrazie liberali , che dirigevano dapprima , nei suffragi ristretti , le elezioni , designando i candidati e ora non potevano mantenersi ed esercitare lo stesso ufficio coi suffragi allargati o universali , abbandonava irrimediabilmente , come si diceva , le elezioni al caso e al demagogismo , perché , praticamente , si trattava per l ' appunto di trovare a nuove condizioni nuovi metodi , e questi già cominciavano a spuntare e a fare le loro prove . E bisognava aver molto idealizzato le storie del passato per meravigliarsi che nelle elezioni si commettessero brogli , frodi , mercimoni , soprusi , e bisognava non aver occhi a vedere e considerare nel presente quel che accadeva di assai peggio per questa parte nella grande Repubblica americana , e che tuttavia veniva corretto o reso poco nocivo dalle spontanee forze morali e dalla pubblica opinione . Ed era naturale che , ampliati i suffragi , cangiassero altresì , nelle assemblee , qualità di uomini , modi di eloquenza , contegno e costumi , e non sempre in guisa gradevole ; ma sarebbe giovato non perder di vista che , pure in quelle forme o in quelle apparenze spesso volgari , c ' era la garanzia della libertà per tutti , e che , per imperfetta che fosse , per esempio , la vita costituzionale e liberale nella Spagna di Alfonso XII o XIII , valeva sempre di gran lunga meglio della vita politica dei tempi di Ferdinando VII o di quella che le avrebbe donata il carlismo ; onde , anziché trarre la conseguenza che convenisse abolire gli istituti parlamentari , si trattava anche qui del modo da tenere per guidare e dirigere ( come in pratica accadeva ) al bene quelle assemblee , che non erano poi troppo diverse dalle assemblee di ogni tempo , tutte a volte indocili , impressionabili , confusionarie , esposte alla corruzione , tutte bisognose di trovare chi sappia maneggiarle . Piaceva fare , con grande aria , grandi scoperte , come quella della " menzogna " dell ' elettorato e dei parlamenti , dove non c ' era , in verità , altra menzogna che la differenza che sempre passa tra la forma giuridica e la realtà storica , con la quale quella forma non può coincidere appunto perché è fatta per regolarla , né può regolarla se non con la rigidezza e la flessibilità a vicenda adoperate . La medesima irriflessività suggeriva l ' ammirazione supina per la Germania , per il suo antiparlamentarismo , per il suo " stato forte " , che teneva a segno radicali e socialisti , per il suo " stato etico " , che pareva attuare l ' idea che di esso costruivano i professori tedeschi , recando a merito di quella costituzione : politica o slancio e la vigoria economica della Germania , laddove era in quella il suo punto debole . L ' antiparlamentarismo , l ' antidemocratismo , l ' antiliberalismo venivano in voga e facevano parte essenziale di quel che si chiamò dappertutto , con vocabolo inventato in Inghilterra , " snobismo " . Nelle parole per lo meno ( ma il male stava proprio in ciò , che si dicessero di tali parole ) , si era di frequente corrivi a gettar via il bagno col bambino dentro . E quando , circa il '90 , sopravvenne nell ' impigrito pensiero europeo e nella sua scolorita e inanimata letteratura politica la dottrina socialistica e marxistica della storia e dello stato , - la quale si vantava figlia della classica filosofia tedesca , e tale era benché spuria , e ne serbava certe virtù nella posizione delle questioni e nel metodo dialettico ­ storico , - si ebbe senza dubbio il non piccolo beneficio che le menti fossero chiamate a ripensare i principii stessi della umana società e della sua storia , e a riproporsi i corrispettivi problemi etici e logici , e , d ' altra parte , che un ideale , comunque dedotto e concepito , tornasse a risplendere in cima ai pensieri e a interessare le anime alle opere e all ' apostolato . Ma , attraverso la critica che seguì presto alla ricezione di quella dottrina , e che occupò un buon decennio , se , come era naturale , quelle dottrine marxistiche non poterono mantenere le loro posizioni e indietreggiarono sul terreno economico , in quanto teorie del sopralavoro e del sopravalore , e su quello filosofico in quanto metafisica e dialettica della materia , da ciò non venne fuori , per contrasto , una rinfrescata coscienza della spiritualità umana e della storia come storia della libertà . Anzi , un effetto che rimase di quella lunga dimestichezza col marxismo e col materialismo storico ( che il Mazzini aveva avuto in orrore per tal suo difetto di umanità e di bontà ) fu l ' abito e l ' inclinazione mentale a pensare le forze attive nella storia come " classi economiche " , feudalità , borghesia , piccola borghesia , agrari , industriali , banchieri , operai , contadini , proletariato qualificato e proletariato cencioso , e via dicendo , e a trattare i problemi politici come un calcolo degli interessi e delle forze delle varie classi in lotta , e una ricerca della classe economica su cui convenisse appoggiarsi : ch ' era un precludersi ogni verace intendimento della storia e della vita umana , e perdere l ' unità dello spirito che regge il tutto e che è di là da coteste empiriche schematizzazioni di astratta economia e da cotesti calcoli da gente furba . Parve un gran fatto , e costò certamente grandi fatiche , avvedersi e affermare che sopra le classi economiche c ' è sempre una " classe politica " , mossa da ideali che non possono essere se non etici : senonché questa osservazione avrebbe dovuto condurre , e non condusse , a un cangiamento totale nella visione della realtà , a una nuova filosofia , che rimase inesplicata , e l ' empirismo e il naturalismo seguitarono a tenerne le parti . Se , dunque , l ' opera di quell ' età parve prosaica e angusta , ciò non accadde perché tale essa fosse nel fatto , nel quale si attuava grandiosamente l ' impulso della grande età storica precedente , ma perché angusti e prosaici erano l ' intelletto che la considerava nel suo farsi , e l ' immaginazione che la collocava in cattiva luce , e l ' animo , che invece di abbracciarla e riscaldarla , la lasciava fuori di sé o la spregiava . Pericoloso vuoto di pensiero e d ' ideale , il quale se poteva per alcun tempo restare così senza troppo danno , aveva prossimo l ' allettamento dei falsi ideali , che , già balenati nella letteratura del romanticismo deteriore o decadentismo , negli ultimi decenni dell ' ottocento e nei primi del novecento si levavano dappertutto , contaminando di sé i pensieri politici . E anche un certo ridestamento e affinamento di filosofia , che in quello scorcio di secolo rese intollerabile il rozzo naturalismo e il gretto positivismo , solo per piccola parte accennava a rimettersi nella via della grande filosofia , ma in maggior parte si sviava nel misticismo , nel prammatismo e in altre forme d ' irrazionalismo . Tuttavia , i falsi ideali nella vita pratica , l ' irrazionalismo in quella dell ' intelletto , l ' infievolimento spirituale e la dispersione interiore si sarebbero potuti superare con la critica e con l ' educazione o esaurirsi da sé come ciò che non aveva intrinseco valore e vigore , e dar luogo ai loro contrari e al meglio ; ma al pericolo mentale e sentimentale se ne aggiungeva un altro pratico ed effettuale , che nasceva dalle condizioni dell ' Europa nei suoi rapporti internazionali , le quali , porgendo materia a quelle disposizioni dello spirito , le alimentarono e finirono con l ' eccitarle e precipitarle all ' azione . X LA POLITICA INTERNAZIONALE , L ' ATTIVISMO E LA GUERRA MONDIALE ( 1871­1914 ) Se , infatti , le idee della individualità nazionale e della libertà politica avevano preso assetto stabile nelle divisioni territoriali e negli ordini interiori di quasi tutti gli stati europei , e si attuavano nelle leggi e nel costume , assai diversamente era accaduto di un ' altra conseguenza del principio di libertà , che era stata dedotta o presentita sin dall ' inizio di quel movimento : l ' auspicata estensione di quel principio ai rapporti internazionali , in forma di alleanza dei popoli liberi del mondo o , per stare nel pratico , di alleanza di quelli di Europa , degli " Stati uniti d ' Europa " . A questo segno aveva sempre avuto [ fisso ] a l ' occhio suo di veggente e di apostolo Giuseppe Mazzini ; e ci fu qualche momento in cui parve quasi che l ' Europa vi si indirizzasse , rimossi i maggiori ostacoli : in ispecie nel '59­60 , sotto l ' impressione della indipendenza , unità e libertà d ' Italia , di quella che pareva in preparazione nella Germania prebismarckiana e che il liberalismo europeo affrettava coi suoi voti , della sconfitta dell ' Austria con l ' atteso ulteriore disgregamento del suo impero , sostituito da stati nazionali , delle rinnovate speranze di autonomia per la Polonia , e di un ammodernamento ed europeizzamento della Russia . Ma poi si urtò per questa parte in ostacoli impensati : si ebbero arresti e sviamenti , e definitivamente , dopo il '70 , la rinunzia a quell ' idea , che passò fra le utopie , sicché o non se ne parlava più tra le persone serie o se ne sorrideva , talora con malinconia come di un ingenuo sogno giovanile svanito , talaltra beffardamente come di una idea puerile . Qualche perfezionamento statale secondo il principio di nazionalità si compié ancora , nei decenni successivi ; e , per effetto della guerra russo ­ turca del '77­78 , rispettivamente Serbia , Montenegro , Romania , Bulgaria e Grecia o si resero indipendenti o spezzarono gli ultimi vincoli che ancora le facevano dipendenti dalla Turchia o ampliarono i loro territori ; nel 1905 i norvegesi , che anch ' essi avevano il loro nazionalismo o particolarismo , si disciolsero dalla Svezia a cui erano legati per il trattato del 1814 , ma non per comunanza di istituzioni politiche e di condizioni economiche ; per l ' Irlanda fu proposta e sostenuta dal Gladstone l ' autonomia o Homerule , e , dopo un trentennio di ripulse , di riproposte , di agitazioni , di ribellioni , finalmente nel 1914 la Camera dei comuni l ' approvava per la terza volta , e così riceveva forza di legge , sebbene provvisoriamente ne rimanesse sospesa l ' esecuzione . Ma le sorti della Polonia parvero irrimediabili e la sua ricomposizione nazionale cessò perfino dal formare oggetto delle speranze e della pubblicistica liberale , e in ultimo anche la Finlandia perdeva l ' autonomia , mentre la Prussia faceva sforzi di snazionalizzamemto nelle regioni polacche comprese nei suoi confini . Nell ' Austria , le nazionalità tedesche e cèche e slovene e polacche e le altre si contrastavano senza posa , fallito nel '93 il tentativo del Taaffe di accordarle , e rendevano difficile e quasi impossibile l ' attività parlamentare ; né si ottenne se non un brevissimo respiro con la riforma elettorale del 1907 , onde fu bensì vinto l ' ostruzionismo nel parlamento imperiale ma non già in quelli locali , e poco dopo gl ' irriconciliabili contrasti ripresero con la violenza di prima . Nell ' Ungheria , che si studiava da sua parte di accrescere la propria autonomia nei rapporti con l ' Austria , l ' elemento magiaro era in conflitto con le altre nazionalità , alle quali consentiva solo in certi limiti l ' uso delle loro lingue nelle faccende giudiziarie e amministrative , mentre procacciava di ampliare quello dell ' ungherese mercé della scuola elementare ; e slovacchi , rumeni e serbi allora trovarono in Europa un Victor Hugo dei nuovi tempi che si fece loro patrocinatore e vindice al cospetto del mondo civile , il norvegese Bjørnson ; e intanto i croati entravano in intese coi serbi del regno di Serbia , e disperato appariva il " trialismo " , di cui taluni vagheggiavano l ' idea , ma che avrebbe richiesto un completo sovvertimento di spiriti e di rapporti sociali e politici nella monarchia austro ­ ungarica , cioè in una formazione politica superstite di altri tempi , dell ' età degli stati patrimoniali . Più grave e più fondamentale di cotesta resistenza opposta dall ' Austria ­ Ungheria alla piena attuazione in Europa del principio nazionale era quell ' abbandono di ogni speranza di una liberale unione europea , resa impossibile dalla situazione che era stata prodotta dalla guerra franco ­ germanica del '70­71 , la quale lasciava la Francia ferita e offesa per lo strappo di due ormai vecchie sue provincie e bramosa di rivincita , e la Germania , come chi ha fatto una preda , vigile contro la minaccia che le sia ritolta , e , intorno alla loro ostilità implacabile , aggruppati gli altri stati europei : sicché , in luogo di un ' unione in cui tutti i popoli trovassero la forma più vantaggiosa per il loro lavoro e per il loro progresso , si dové acconciarsi , come al solo espediente per conservare la pace , al tradizionale sistema dell ' equilibrio europeo mercé alleanze e controalleanze e cautele di armamenti . Tuttavia , la pace era così gran bene e così necessaria all ' Europa nel mirabile accrescersi della sua produzione in tutti i campi e della sua civiltà e cultura , che , mercé quell ' equilibrio , venne fatto a lungo d ' impedire che una guerra europea , da tutti guardata con paura , scoppiasse . Il Bismarck fu artefice principale di questa politica di pace , assai premendogli di non rimettere a rischio quanto aveva saputo conquistare per la Germania e che era sua gloria personale , e reputando che la Germania , così com ' egli l ' aveva provvista di territori e di potenza , non avesse altro da desiderare e , com ' egli diceva , fosse " saturiert " , saturata e sazia , né un ' altra guerra , ancorché vittoriosa , le avrebbe recato effettivo guadagno . Così nel congresso di Berlino del '78 , seguito alla guerra russo ­ turca , con la quale la Russia aveva stimato di poter risolvere in senso unicamente russo la questione orientale e liberare i " fratelli slavi " , ma che aveva mosso a tutela dei propri interessi altre potenze e in prima linea l ' Inghilterra , il Bismarck si diè vanto di aver tenuto le parti di un " onesto sensale " , il cui utile era la pace conservata ; e quella ridistribuzione di prede tra belligeranti e non belligeranti , parve allora il meglio o il men peggio che si potesse eseguire a questo fine . Intanto , il Bismarck alleava la Germania con l ' Austria e attirava in quell ' alleanza l ' Italia , pensosa di ulteriori ingrandimenti a suo danno della Francia nel Mediterraneo e di conflitti con l ' Austria e di una correlativa riapertura della questione di Roma , e così nasceva la Triplice ; e , al tempo stesso , egli segnava un trattato di controassicurazione con la Russia e , per mezzo dell ' Italia , annodava alla Triplice l ' Inghilterra . In questo campo egli era maestro , e , poiché la maestria sta nel sapersi limitare , sapeva anche comportarsi con larghezza di mente e con moderazione ; e lasciò che la Francia , a cui chiudeva ogni varco per la rivincita sul Reno , si espandesse altrove e si formasse indisturbata il suo grande impero coloniale , guardandosi bene dal fare entrare in concorrenza con lei l ' Impero tedesco ; e similmente evitò di porre inciampi all ' Inghilterra , che si assicurava con nuove occupazioni la via dell ' India e accresceva il suo impero ; e , pur disinteressandosi delle cose turche e russe , e del dominio degli stretti , e della cosiddetta " questione orientale " , aiutò l ' Austria a estendersi in certa misura nei Balcani , conforme al suo pensiero che la missione austriaca fosse nell ' Oriente , rappresentante colà della cultura tedesca , laddove non stimava desiderabile che i tedeschi di quell ' impero si unissero alla Germania , dando la preponderanza all ' elemento cattolico , a lui inviso o sospetto . In questo modo la pace era mantenuta in Europa , cioè in modo empirico e non radicale e costituzionale , ed era pagata non solo con lo sforzo incessante di vigilanza e accortezza diplomatica da parte di un genio della diplomazia , ma per dippiù con enormi e crescenti spese militari nella Germania e nell ' Europa tutta , con milioni di uomini in armi . Sotto la pace mantenuta con quei mezzi e sotto il grave peso degli eserciti sempre pronti , fremevano , benché represse , le ostilità e covava il pericolo della guerra : la Francia , sin dai primi anni dopo il '70 , spingeva lo sguardo verso la Russia , probabile futura alleata per la difesa contro il potente vicino e per le rivendicazioni agognate ; Inghilterra e Russia non erano solo in contrasto per Costantinopoli ma per l ' espansione nell ' Asia , dove le due sfere di dominio si toccavano ; l ' Italia considerava di aver sempre un conto aperto con l ' Austria per le terre che chiamava " irredente " . Pure , i popoli e gli stati si rassegnavano a rinviare al più o meno lontano avvenire il compimento dei loro desideri , per quest ' osservanza dell ' equilibrio che li costringeva alla pace , e più ancora per l ' amore di questa pace stessa , che per il terrore delle conseguenze che una guerra avrebbe avute così pei loro presenti possessi territoriali come per la stessa loro compagine politica , sociale ed economica , per la società umana che sembrava minacciata dall ' internazionalismo , dall ' anarchismo e dal socialismo rivoluzionario . Il " concerto europeo " non era pari alla missione europea di civiltà , e si dimostrò , in genere , a causa dei discordi interessi tra i suoi componenti , impotente verso la Turchia , nonostante l ' orrore suscitato in Europa nel '76 dalle stragi bulgare e nel '94 e nel '96 da quelle armene , e nonostante che un uomo di Stato , il Gladstone , avesse chiamato il sultano il " grande assassino " ; e appena poté limitare , ma non già impedire , nel '97 , la guerra greco ­ turca , e meno ancora ebbe forza poi in quelle balcaniche . Solo qualche storico tedesco ha osato celebrare come esempio di una unione generale , " quale la storia non aveva mai vista prima " , dei principali stati della terra , e perciò di capitale importanza e " welthistorisch " , " degna chiusa del secolo decimonono " , la spedizione deliberata dalle potenze nel 1900 contro la Cina , che l ' imperatore Guglielmo II adornò di una sua infiammata orazione di colorito attilesco e i contingenti militari delle varie potenze eseguirono scannando e rapinando . L ' intimo inizio dello squilibrio nell ' equilibrio europeo venne da un altro contrasto di assai maggiore portata di tutti gli altri che già esistevano , perché riguardava non più particolari accrescimenti di domini e di potenza , ma addirittura l ' egemonia in Europa e nel mondo : il contrasto della Germania con l ' Ighilterra . Prima che nell ' animo dei popoli e nelle menti degli uomini di stato , esso nacque nei cervelli dei teorici e dei professori , dei quali , come sappiamo , la Germania abbondava più di altro paese , a dubbio compenso della sua deficienza in fatto di uomini politici ; e può vedersi come non molto dopo il '70 , cominciasse a delinearsi nello storico e prussofilo Treitschke . Il naturaie orgoglio per le grandi vittorie militari del '66 e del '70 e per la potenza europea alla quale la Germania era salita , si congiungeva , in quei teorici , con la evocata visione delle egemonie esercitate già da altri popoli nei secoli : dalla Grecia , che fu come la prima Europa di fronte all ' Oriente , da Roma in tutto quasi il mondo allora noto , dalla Germania stessa che assai poté coi suoi imperatori sassoni e svevi dal decimo al tredicesimo secolo ; e , per opposto , con lo spettacolo invidioso della egemonia che l ' Inghilterra esercitava nel presente in gran parte della terra e sui mari e col ricordo non meno cruccioso di come essa fosse stata sempre vigile e rapida a stroncare le sue competitrici del continente , la Spagna , l ' Olanda , la Francia ; e da queste premesse si traeva la conclusione che ormai l ' arringo era aperto alla Germania , la quale avrebbe ripreso l ' opera gloriosa dei suoi imperiali eroi del medioevo mercé gli Hohenzollern , nuova Grecia contro nuova Persia , nuova Roma contro nuova Cartagine , né mai sarebbe incorsa nella sorte dell ' Olanda . La Germania verdeggiava di gioventù , di prodezza militare , di dottrina , di capacità in ogni campo , di virtù civili ; l ' Inghilterra era ormai ingiallita , appassita e in decadenza in tutte queste parti , uno stato da qualificare " reazionario " , ipocrita come chi si sente vecchio e debole , governato da uomini politici di poche e ristrette idee , godente di una potenza che era un manifesto anacronismo , messa su come di furto in tempi nei quali battaglie navali e truppe mercenarie decidevano guerre d ' importanza mondiale ed era lecito impossessarsi di fortezze e di stazioni navali in paesi stranieri , e perciò non più ammissibile in tempi di stati nazionali e di grandi eserciti popolari . Or giustizia voleva che la Germania chiedesse una nuova ripartizione del mondo , non accettando la presente che era stata fatta quando essa si travagliava in guerre interiori , impeditane a costituirsi in grande stato ; e voleva equità che le fosse confidata l ' egemonia che l ' Inghilterra mal si arrogava e che non era in grado di reggere , perché la Germania , invece , era preparata ad assumere la direzione del mondo con braccio più robusto , con concetti più moderni e con immense possibilità di sviluppo , fors ' anche con la creazione di una nuova sintesi dell ' Oriente e dell ' Occidente , di una nuova religione dell ' Umanità . Così ragionavano e insegnavano a calche di attentissima studentesca cotesti teorici e professori , fondandosi su convenzionali partizioni e classificazioni e leggi storiche e su detriti dell ' antiquata filosofia della storia e di idee bibliche circa la successione delle quattro monarchie , quali erano per l ' appunto l ' egemonia che toccherebbe a volta a volta a un particolare popolo , nazione o stato , e la sopravvivenza stanca di quelli che l ' avevano già esercitata e che ora e per sempre dovevano considerarsi decaduti , non più storicamente attivi , trascinanti la loro vita al seguito degli altri , e sorretti o comandati da quello che è di presente in carica ossia egemone , e sulla virtù di talune genti o razze , nate per comandare , come la germanica , e via dicendo : tutte astrattezze e mitologie , trattate quasi fossero realtà e che si sostituivano alla realtà genuina e concreta , più semplice e più complessa insieme , meno teologica e meno naturalistica ma più umana . La pedanteria professionale , che era in fondo a siffatte teorie e giudizi , si disvelava in quell ' accusa , che assommava le altre tutte , mossa all ' Inghilterra , di aver formato il suo impero a poco a poco , insensibilmente e di furto , cioè che l ' impero inglese fosse sorto spontaneo , rebus ipsis dictantibus ; laddove l ' altro da essi invocato sarebbe dovuto costruirsi per deduzione filosofica e storica e sopra un disegno e attuarsi non con occasionali colpi di mano e piccole guerre e con battaglie semplicemente navali , ma con grandi battaglie terrestri di popoli , simili a quelle di Sadowa e di Sedan . C ' era , in questa maniera di preparare la politica , lo stesso difetto che si suol notare nella letteratura e nell ' arte tedesca : la critica , ossia la formula teorica , che di frequente precede il fatto e lo vuol far nascere a suo modo ; ma , in politica , le conseguenze dell ' errore sono assai più perniciose . L ' Inghilterra solo tardi , sugli ultimi del secolo decimonono , innalzò il vasto impero , che aveva acquistato nel corso di un paio di secoli , a quella che fu chiamata " coscienza imperiale " . Comunque , poiché nei rapporti internazionali non vi ha se non due vie di ottenere quello che si chiede , la contrattazione o la decisione per le armi , e poiché era da tenere escluso che per contrattazione l ' Inghilterra si risolvesse mai a dichiararsi decaduta , invecchiata , indebolita e pronta a cedere il mare , le colonie , i dominions e il bastone del comando alla Germania , e poiché se un popolo sia o no veramente decaduto o morto e un altro vivo e vigoroso non si vede se non alla prova , la quale può recare grandi delusioni e meraviglie , quei teorici , se qualche cosa di pratico volevano col processo da essi intentato , con l ' actio popularis onde si erano fatti promotori nel campo internazionale , chiaramente volevano , più o meno presto o al momento opportuno , la guerra . Così fu gettato nelle menti il primo seme della lotta mondiale tra la Germania e l ' Inghilterra . Il Bismarck , che non credeva che la politica si facesse con quel bagaglio storico ­ filosofico e diffidava dei professori , si guardò bene dall ' incoraggiare questi programmi mondiali e bellicosi ; e , del resto , egli non era preso dalla passione per le colonne e , quando , nell'84 , cedendo alle premure dei colonialisti , cominciò a mettere sotto il protettorato tedesco alcuni territori dell ' Africa meridionale , persisté nel suo convincimento che quella non fosse la via nella quale la Germania doveva impegnarsi . Già fuori degli affari , l ' anno innanzi che morisse , allorché l ' ammiraglio Tirpitz gli espose il suo programma navale , che si proponeva di garantire con una grande flotta i commerci della Germania contro il dominio inglese dei mari , non frenò il suo sdegno per quel pericoloso teorizzare politico di tecnici . Senonché , sotto un altro aspetto , il modo tedesco di considerare i rapporti internazionali , la familiarità col pensiero di mutare a grandi colpi di guerra la situazione mondiale , un certo diffuso cinismo di parole dovuto più che ad altro all ' ideale della netta risolutezza o " Schneidigkeit " e che faceva contrarre a smorfie feroci il viso di molta brava e buona gente di quel bravo e buon popolo , derivavano da lui , dal suo esempio , dal suo insegnamento , dai commenti soddisfatti che egli si era compiaciuto di fare delle sue azioni e dei suoi successi verso i nemici che aveva delusi , affrontati e vinti , dal suo " sogghigno longobardico " , come avrebbe detto qualche vecchio letterato italiano . Egli voleva fermamente la pace , perché stimava che la Germania fosse stata soddisfatta nel suo bisogno per l ' opera da lui compiuta ; ma che cosa sarebbe accaduto quando , digerito il primo grosso pasto , una nuova fame , una nuova brama di cibo , e già ne apparivano gli indizi , avrebbe agitato quel corpo possente ? Come , senza sconfessare il suo esempio e il suo insegnamento , senza meritare i sarcasmi del suo acre realismo , senza abbandonare la tradizione del suo sentimento e del suo atteggiamento , si sarebbe potuto persuaderla a prefiggersi un diverso fine , a seguire un diverso concetto , liberale e cosmopolitico o europeo , nella politica ? E che cosa sarebbe accaduto , quando egli non avrebbe più governato la nave , o sarebbe stato messo da parte come afflitto da senilità e non più pari a sé stesso , ed altri uomini sarebbero succeduti , non forniti della sua sagacia , della sua prudenza , del suo genio , ma memori di quanto egli aveva fatto e detto , e perciò disposti a imitarlo materialmente , cioè a dare , dell ' opera sua , cattive imitazioni ? La nuova fame , la nuova politica estera , i nuovi uomini vennero , e venne il nuovo tempo , che si chiamò , appunto , il " nuovo corso " , con l ' imperatore Guglielmo II . E presto l ' idea della potenza mondiale che la Germania doveva conquistare soverchiò ogni altra , fu insegnata e inculcata , entrò nel pensiero generale , si diè altro indirizzo ai rapporti con gli altri stati , e la tela tessuta dal Bismarck venne in gran parte disfatta . Nel '90 , subito dopo il suo ritiro , non fu rinnovato il trattato di contrassicurazione con la Russia , la quale , già portata ad intese con la Francia , ne fu spinta ad avvicinarsele ancor di più , fino a concludere nel '94 una formale alleanza . Il pericolo di una imminente guerra con la Russia gravò per alcuni anni , finché la Russia non si volse all ' estremo Oriente . Del '96 fu il famoso telegramma di Guglielmo II al presidente Krüger , atto di aperta ostilità contro gl ' inglesi e la loro politica sudafricana e d ' incoraggiamento ai boeri per la lotta nella quale entrarono e nella quale poi la Germania non li sostenne . Nel '98 , il medesimo arrischiato personaggio pronunziava il discorso col motto : " Il nostro avvenire è sul mare " , e l ' anno dopo ripeteva : " Uopo grande abbiamo di una forte flotta " , e si dava opera alla costruzione di quella flotta che il Tirpitz dirigeva nel modo e con l ' intento che il Bismarck aveva riprovato . E l ' imperatore viaggiava in Oriente e a Damasco si proclamava " l ' amico di trecento milioni di maomettani " , e prendeva in protezione la Turchia . Già allora l ' avversione all ' Inghilterra era diventata sentimento popolare in Germania , e veniva ricambiata , com ' è naturale , di pari avversione , sebbene meno carca di argomenti teorici , dall ' altra parte . L ' Inghilterra s ' impensieriva delle parole e dei fatti della Germania : si parlò anche colà di una delenda Carthago ; e intanto si prendevano le precauzioni necessarie , rinunziando allo " splendido isolamento " , e il governo inglese conchiudeva nel 1904 l ' intesa con la Francia , mentre il Delcassé lavorava a quella politica che fu detta di accerchiamento della Germania . Nel 1905 Guglielmo fece la sua improvvisa apparizione a Tangeri , onde nel 1906 fu convocata la conferenza di Algesiras per gli affari del Marocco , dei cui risultati la Germania rimase scontenta per il mancato appoggio di una delle potenze della Triplice alleanza , l ' Italia , la quale , senza uscire dall ' alleanza ma mantenendo le sue antiche e costanti relazioni con l ' Inghilterra , si era messa in buon accordo anche con la Francia ; nel 1908 la Germania entrava di nuovo in contese con la Francia circa il Marocco , e le trattative di accordo non erano ancora definite , quando l ' imperatore eseguì l ' altro colpo di testa dell ' intervista pubblicata nel " Daily Telegraph " ; nel 1911 , la Germania mandava un legno di guerra ad Agadir , e quasi ne stava per uscire la guerra , disposta l ' Inghilterra a romperla in quel punto , se per intanto le cose non si fossero racconciate con un nuovo accordo tra la Francia e la Germania , che procacciò a questa l ' acquisto d ' un grosso pezzo del Congo francese . L ' Inghilterra non lasciava di prepararsi diplomaticamente e militarmente , e nel 1907 si accordava con la Russia circa la Persia , l ' Afganistan e il Tibet , e parimenti s ' intendeva col Giappone . Intanto la Germania , lasciando che i suoi rapporti con l ' Italia andassero come potevano , si legava più strettamente con l ' Austria , cioè con quella potenza che meno affidava del proprio avvenire , e che per i contrasti delle nazionalità che chiudeva nel suo seno e per gli altri che le si suscitavano contro nei Balcani , particolarmente da parte della Serbia , e per la rivalità con la Russia che proteggeva le popolazioni slave , metteva a rischio sempre più frequente e imminente la pace europea . Ciò si vide nel 1908 per effetto dell ' annessione che , modificando il trattato di Berlino , essa decretò della Bosnia ­ Erzegovina , e nel corso della guerra italo ­ turca del 1911­12 e di quelle balcaniche del 1912­13 , e nel proposito che formò nel '13 di attaccare la Serbia , impeditane per allora dall ' opposizione dell ' Italia . Gli apparecchi militari crescevano in Germania , in Francia , in Inghilterra , in tutti gli stati . Quando oggi si rilegge quel che si stampava in libri , opuscoli e giornali tedeschi tra il 1912 e il '14 , si ha l ' impressione di trovarsi già in atmosfera di guerra . Il generale Bernhardi dava fuori nel '13 il suo libro sulla Germania e la prossima guerra , e a lui facevano eco altri scrittori militari e molti circoli e le associazioni che erano sorte per promuovere gli armamenti terrestri e marittimi e per educazione e istigazione bellica . Si formulava quasi un ultimatum all ' Inghilterra : di rinunziare alla supremazia mondiale , di lasciar libera mano alla Germania nel continente in modo che essa potesse farsi centro di una unione di tutta l ' Europa media e battere la Francia e toglierle le colonie e ingrandirsi del Belgio e dell ' Olanda , e con l ' Italia spartire i possedimenti francesi dell ' Africa settentrionale , e compiere senza impedimenti la penetrazione economica nell ' Asia anteriore . E si ripetevano gli argomenti sulla prolificità tedesca , sui due milioni di tedeschi emigrati in America e perduti per la patria , sulla capacità intellettuale tedesca che era superiore a quella inglese , sulla Francia e l ' Inghilterra che erano in decadenza e moribonde , per le quali la Germania non doveva certamente fungere da istituto di previdenza e di assicurazione . E si facevano disegni di congiungere alla Triplice alleanza Turchia , Bulgaria e Romania ; e , intanto , ripigliando le note parole del Moltke nella sua lettera al Bluntschli e quelle più recenti del generale von der Goltz , si esaltava la virtù moralizzatrice della guerra e del sangue , la selezione che compie dei più forti e migliori , la rigenerazione degli uomini infiacchiti mercé quel bagno e lavacro cruento , la civiltà che solo la guerra promuove , la forza ch ' essa sola possiede di salvare l ' umanità dal ristagno , dall ' " addomesticamento " ( dalla " Domestikation " , come si diceva con nuovo vocabolo tecnico ) . Lungo il '13 e nei primi mesi del '14 di volta in volta si udì l ' annunzio o l ' allarme che il momento favorevole per la Germania era giunto e bisognava non lasciarlo sfuggire . Nel luglio del '14 un militare pubblicava un opuscolo sull ' " ora fatale dell ' Impero " , che il principe ereditario lodò , raccomandandone la diffusione . Negli stessi anni ( febbraio e marzo del '13 ) , lo storico Cramb teneva in Londra una serie di conferenze su Germania e Inghilterra , con l ' intento di far ben conoscere agl ' inglesi , nella sua origine , nei suoi modi , e anche nelle sue ragioni , questa violenta passione e risoluta volontà tedesca , che egli non prendeva a gabbo e anzi guardava come un serio pericolo e come una tragica lotta di suprema difesa , che all ' Inghilterra sarebbe toccato di affrontare con un poderoso e degno avversario . Di fronte a tali disegni politici e volontà di guerra , a cui partecipavano uomini di nobile cuore e di mente elevata come lo Stresemann , che negli anni dipoi furono chiamati all ' opera opposta di riconoscere il sofferto comune delirio e di procurar di conformare a pace gli animi della Germania e dell ' Europa tutta , - lo Stresemann , che anche lui , allora , chiedeva per la Germania " il posto al sole " e la conquista delle altrui colonie , e sollecitava armamenti di terra e di mare , - c ' erano certamente , nella stessa Germania , di quelli che procurarono di fare ascoltare parole assennate , tra i quali l ' altro Delbrück , il maestro della storiografia militare , che un tempo era stato educatore in casa del principe ereditario Federico , che vedeva il vero pericolo per l ' avvenire della Germania , non nel partito socialista , ma nel " pangermanesimo " , e vedeva nella guerra che si voleva disfrenare " un ' indicibile calamità pei tedeschi e per tutto il mondo civile , perché inutile e , per dippiù , nelle condizioni presenti dell ' Europa , di ben dubbia vittoria " . Un inglese , Norman Angell , pubblicò nel 1910 , e ristampò con aggiunte disputazioni negli anni seguenti , un libro che , tradotto in tutte le lingue , fu assai letto in ogni paese , La grande illusione , con la tesi che la guerra , se in altri tempi aveva potuto procacciare terre e dominio a popoli conquistatori , ora era inetta all ' uopo , perché l ' eventuale vincitore non avrebbe potuto né impossessarsi delle ricchezze di un altro popolo , giacché per l ' interdipendenza economica mondiale queste sarebbero sfumate appena toccate e avrebbero fatto sfumare quelle stesse del vincitore ; né imporre il proprio linguaggio e il proprio costume , come non si riusciva a fare nemmeno per piccole minoranze allogene negli stati esistenti ; né fare trionfare ideali superiori , non essendovi in alcun paese alcun ideale che un altro non possedesse e , in tutti , i medesimi contrasti d ' ideali ; e , d ' altra parte , che era da tenere ben dubbio che mercé la guerra si generassero attitudini e virtù confacenti all ' uomo moderno e civile . Poiché la risoluzione di ricorrere alle armi è certamente , in uno dei suoi aspetti , un fatto utilitario , questo calcolo utilitario , del quale l ' evento ha provato l ' esattezza , si dimostrava logico e calzante ; ma non sempre gli uomini accettano i risultati dei ragionamenti se prima non li hanno verificati con l ' esperienza , per dura e amara che questa sia . E poi , per un altro aspetto e per un ' altra parte , quella psicologia di guerra non era un mero fatto utilitario , e si riportava a una disposizione morale , che bisognava scrutare e intendere in sé stessa , e che era anche più difficile cangiare per semplice analisi critica , senza l ' amara esperienza e la provvida sventura . Si è già detto che nell ' Europa , dopo il '70 , era scemata la meditazione attiva delle cose morali e politiche , e la fede che solo essa produce e rinnova , e il calore e l ' entusiasmo che seguono la fede , e si è accennato quanto questo languore e questa sorta di vuoto spirituale fossero pericolosi e come il pericolo non diminuisse e anzi si facesse più grave quando , riscotendosi dal materialismo , dal naturalismo e dal positivismo e ricominciando un più culto filosofare , si presero volentieri le vie insidiose del misticismo e dell ' irrazionalismo : il pericolo , che era quello del formarsi e dell ' assorgere di un falso ideale . Le condizioni a ciò propizie stavano già nelle stesse forze del mondo moderno , nella sua infaticabile attività d ' imprese industriali e commerciali , di scoperte tecniche , di macchine sempre pii potenti , di esplorazioni geografiche , di colonizzamenti e sfruttamenti economici , nella sua tendenza a conferire il primato agli studi scientifici e pratici sugli speculativi e umanistici , nell ' avviamento e nell ' ampliamento conferito alle stesse ricreazioni e giuochi sociali , a quel che si chiamò lo sport , dalle biciclette alle automobili , dai canotti e dai yachts alle aeronavi , dalla boxe e dal foot ball allo sky , che tutti in vario modo cospirarono a dare troppo larga parte nel costume e nell ' interessamento al rigoglio e alla destrezza corporale , scapitandone al confronto le parti dell ' intelligenza e del sentimento . Convergeva al medesimo effetto , insieme con gli armamenti degli stati per la difesa ed offesa , il socialismo marxistico , che nella sua ideologia , trapassata nelle stesse classi sociali che esso combatteva , metteva in primo piano la lotta di una classe contro l ' altra , lo sciopero generale , la presa di possesso del potere , il rovesciamento violento dell ' ordine sociale esistente , la dittatura del proletariato , e simili ; onde , per individualistici e dispregiatori del popolo che fossero coloro che si opponevano ai socialisti , anch ' essi rivolgevano il pensiero a mezzi analoghi e anch ' essi guardavano con cupidità , demagoghi a lor volta , alle " masse " , cioè non al popolo , ma al coacervo , cieco , impulsivo o docile agli impulsi , della folla , bestia plaudente o urlante che ciascun audace può adoprare ai propri intenti . Apportavano il loro contributo all ' esaltazione della violenza le teorie degli etnologi e dei pseudostorici sulle lotte delle razze , e le artificiose coscienze politiche , che sopr ' esse si procurava formare , di razze germaniche e latine , slave e scandinave o iberiche o elleniche , come non solo fatti reali ma valori naturali da asserire l ' uno contro gli altri , e con la sottomissione o lo sterminio degli altri . La guerra , il sangue , le stragi , le durezze , le crudeltà non erano più oggetto di deprecazione e di ripugnanza e di obbrobrio , ma , come cose necessarie ai fini da conseguire , si facevano accettevoli e desiderabili , e si rivestivano di una certa attrazione poetica , e perfino davano qualche brivido di religioso mistero , per modo che si parlava della bellezza che è nella guerra e nel sangue , e dell ' eroica ebrezza che solo per quella via all ' uomo è dato celebrare e godere . Si può designare questo ideale con la parola , che già si viene qua e là pronunziando , di " attivismo " : termine generale , che raccoglie tutte le sue forme particolari e perciò sembra più proprio . E sebbene sia stato chiamato " imperialismo " , bisogna avvertire che questo nome , nato in Inghilterra circa il '90 , per sé non designava se non un migliore avviamento , più forte e coerente , da dare alla politica coloniale inglese , e che solo l ' attivismo gli impresse poi un altro carattere . E sebbene sia stato chiamato anche , e più comunemente , " nazionalismo " , bisogna ricordare che questo secondo nome nacque in Francia al tempo dell ' antidreyfusianismo , e aveva contenuto antisemitico e insieme reazionario o monarchico assolutistico , ma che l ' idea nazionale per sé stessa , e nella forma classica che ebbe dal Mazzini , era umanitaria e cosmopolitica , e perciò il contrario di quel nazionalismo che divenne attivismo e percorse la parabola già presagita dal Grillparzer nella formola : " l ' umanità , attraverso la nazionalità , si riconverte in bestialità " . Che cosa era , nella sua intima natura , questo ideale dell ' " attivismo " , che si formava e s ' innalzava nell ' anima europea ? Nonostante che esso avversasse e aborrisse , sopra tutto , il liberalismo , il solo elemento che ( pronto com ' esso era ad accogliere ogni altro elemento e a entrare in ogni alleanza , compresa quella col cattolicismo e con la Chiesa ) , il solo che non accogliesse e col quale non si alleò mai : nonostante ciò , e anzi appunto perciò , il suo originario impulso non era in altro che nel principio della libertà , così intrinsecato al mondo moderno da non potersene a niun patto far di meno . Ché se alla libertà si toglie la sua anima morale , se la si distacca dal passato e dalla sua veneranda tradizione ; se alla continua creazione di nuove forme che essa richiede si toglie il valore oggettivo di tale creazione ; se alle lotte che essa accetta e alle guerre altresì e al sacrificio e all ' eroismo si toglie la purezza del fine ; se alla disciplina interna alla quale essa si sottomette spontanea si sostituisce quella dell ' esterna guida e del comando , non rimane se non il fare per il fare , il distruggere per il distruggere , l ' innovare per l ' innovare , la lotta per la lotta , e la guerra e le stragi e il dare e ricevere morte come cose da ricercare e volere per sé stesse , e l ' ubbidire anche , ma l ' ubbidire che si usa nelle guerre ; e ne viene fuori l ' " attivismo " . Il quale è , dunque , in questa traduzione e riduzione e triste parodia che in termini materialistici compie di un ideale etico , sostanzialmente una perversione dell ' amore per la libertà , un culto del diavolo messo al posto di Dio , e che pure è un culto , la celebrazione di una messa nera , ma che pure è una messa ; e , se odia il liberalismo , è perché il diavolo è simia Dei , e se tuttavia serba una qualche attraenza , è simile a quella dell ' angelo indemoniato o , per parlare in modo meno immaginoso , è come quella che alla malignitas attribuisce Tacito , alla quale " falsa species libertatis inest " . Non direttamente e propriamente reazionario , come per certe sue frange fantasiose , per certe occasionali decorazioni di ancien régime , di monarchismo alla Luigi XIV , di controriforma e altre , è stato tenuto , esso manca di ogni appoggio nella vecchia storia e porta nell ' aperta fisionomia i segni dell ' industrialismo contemporaneo e della psicologia che favorisce ; tantoché , per tal suo aspetto , lo si è chiamato anche talvolta " americanismo " . Che poi questo sviamento dell ' impeto verso la libertà metta capo o tenda al contrario della libertà e ai modi delle reazioni , è affatto nella logica del suo processo , menando esso al dominio dell ' individuo sugl ' individui , all ' asservimento degli altri e con ciò di sé stesso , alla depressione della personalità , che si era illuso , in un primo momento , di potenziare , laddove , disfrenandola e privandola di coscienza morale , la priva della sua intima vita e l ' avvia a perdizione . Tale è la natura morale e religiosa o ( che riesce allo stesso ) irreligiosa e immorale , dell ' attivismo ; e quelle che si sono dette di sopra , furono le occasioni che lo promossero in Europa sulla fine del secolo e i principii del seguente e gli dettero materia e colori . Ma la sua genesi profonda è sempre nel romanticismo morboso , non vinto mai del tutto , sebbene assopito per qualche tempo nella vita europea ( e vincerlo del tutto e sradicarlo per sempre è certamente impossibile , perché anch ' esso è una perpetua ricorrente crisi dell ' anima umana ) , il romanticismo che si era già riaffacciato dopo il '60 sotto forma di estraneità alla pratica e alla politica e quale " decadentismo " , e che ora , spoglio di tutti gli elementi ideali e nobili della sua età primitiva , si versava , che era la cosa grave , nella pratica e nella politica : donde anche i troppi " dilettanti " che si vedevano e si udivano di queste cose e dei quali i vecchi ed esperti uomini politici provavano fastidio e diffidenza . La letteratura , che già si pasceva d ' immagini erotiche e patologiche , si riempì presto di questa nuova tendenza romantica , falso ­ eroica , brutale e sanguinaria , e la convalidò e la inserì negli animi . Risorse l ' ammirazione per Napoleone , non più quale era stata nei grognards , nei superstiti soldati e ufficiali della grande armata e nei giovani che udivano narrare quell ' epopea , sibbene nella forma che già le aveva data lo Stendhal e i contemporanei non avevano né compresa né sentita , ma che ora trovava il suo tempo ( secondo ciò che il suo autore aveva predetto , segnando a un dipresso la data della propria ascendente fortuna nel 1880 ) ; e si vagheggiò una sorta d ' imitatio di quell ' uomo dell ' azione , audace , risoluto , chiaroveggente , che non ebbe tentennamenti e scrupoli , che prese d ' assalto la fortuna e conquistò il mondo , e di altri personaggi che variamente gli rassomigliavano o erano interpretati nella stessa guisa . Un filosofo , che era piuttosto un poeta , e portava nel cuore l ' anelito alla purezza e alla grandezza , il Nietzsche , fu anch ' esso materialmente interpretato e di lui si fece il profeta dell ' attivismo . I D ' Annunzio in Italia , i Barrès in Francia , e altri molti come loro libidinosi e sadici , si volsero per sensuale compiacimento , o per capricci d ' insueti stimoli e commozioni , a cotesto nuovo romanticismo . Il quale , non pago d ' ispirarsi all ' ideale attivistico , dopo aver tentato più volte lo stile ermetico , perse anche questo pudore dello stile e divenne attivistico o " dinamico " nella forma stessa dell ' arte , e si chiamò " futurismo " . I giovani , com ' è naturale , erano rapiti da siffatte immagini grandiose nell ' apparenza e scossi da cotesti incitamenti a buttar via il passato e con esso le prudenze e le cautele , e in gran numero diventavano " nazionalisti " , " imperialisti " , " dinamici " , " sportisti " e " futuristi " , o tutte queste cose insieme . E ciò accadeva in ogni parte d ' Europa , e anche fuori dell ' Europa ; e non nella sola Germania , la quale non era per questo riguardo né meno né più morbosamente affetta di ogni altro paese , e non coltivò nessun pensiero del genere che non fosse coltivato altrove , sebbene , conforme a certe sue tradizioni , carezzasse in particolare l ' etnicismo o razzismo , e attribuisse l ' attivismo al germanesimo , onde l ' interessamento e il favore col quale accolse taluni prodotti letterari che di cotali tendenze e immaginazioni costruivano la filosofia della storia e la metafisica . E questo stato d ' animo " attivistico " generò veramente la guerra europea e presto mondiale , e tolse che i pericoli di guerra , che erano nella situazione internazionale , fossero sventati , come erano stati sventati per molti anni , quando esso ancora non predominava e con la prosa perdurava il buon senso , e come , astrattamente considerando , si sarebbe potuto tuttavia sventarli in parecchie occasioni e , tra le altre , negli approcci tentati a più riprese , nel 1908­1909 e nel 1911­12 , di accordi navali con l ' Inghilterra , ai quali il Tirpitz si oppose e non trovò nessuno che validamente si opponesse a lui . Le occasioni sono per chi sappia coglierle , e i singoli uomini possono tutto o possono nulla secondo che lo spirito pubblico offra o no a loro le forze da adoprare e li aiuti nel loro ben fare e li infreni e corregga nel loro errare ; e poco possono i popoli e gli stati che ubbidiscono alla situazione in cui li hanno messi la storia precedente e l ' intreccio degli eventi . Il che mostra quanto sia disperata la ricerca della cosiddetta " responsabilità della guerra " , riferita agli individui o ai popoli , i quali tutti possono , sillogizzando , rigettare su altri la colpa che si vuol far pesare sopr ' essi , e di altri in altri riportarla fino all ' autore del mondo , che certamente è in questo caso il vero responsabile , perché egli e non altri dispose che la vita europea , dopo esser passata per tante prove ed esperienze , passasse ancora per questa dell ' attivistico romanticismo e del cieco e stolto nazionalismo . E come in Germania contro i pangermanisti e i preparatori di guerra ci furono uomini che raccomandavano una più seria politica , così l ' attivismo , nelle varie denominazioni e nelle varie forme in cui allora si presentava , ebbe parimente critici , satirici , ammonitori , rimbrottatori ; e si potrebbero ricordare molte delle cose che si scrissero contro la furia dell ' istintivo e dell ' animalesco , contro il correre diventato per sé una passione , contro il macchinismo che era un processo di dispiritualizzamento o di " Entseelung " , contro lo sport che distruggeva " ogni fine cultura " , e contro l ' imperialismo vuoto e il vuoto nazionalismo e il loro gonfio rettoricume , non meno tale perché si avvolgesse in parole e in immagini di energetismo e così via . Ma il vento soffiava per quel verso , e molti non si avvedevano neppure della direzione in cui navigavano , e i fati traevano con la loro forza , che è sopraindividuale . E trassero alla guerra , la quale , già in atto nello spirito europeo , si accese , come guerra combattuta con le armi , in quel punto di Europa dove insieme si agitavano confusi bisogni di libertà nazionale e tendenze nazionalistiche , dove contendevano di supremazia imperialismo austriaco e imperialismo russo ; e , accesasi , si dilatò a incendio universale . Tutti , volenti o nolenti , vi furono tirati dentro , non potendo resistere alle forze scatenate , dovendo ricavare le conseguenze delle premesse che si erano poste , essendo costretti a partecipare alla guerra perché tenersi fuori era impossibile o avrebbe esposto a maggiori danni nell ' avvenire . E la guerra si configurò come guerra di supremazia tra la Germania e l ' Inghilterra , e , avverandosi una predizione fatta nel '70 dal politico inglese Otway , con una unione o Intesa di quasi tutta l ' Europa , - e poi anche di quella aggiunta Europa che è la Repubblica nordamericana , - contro la Germania , che rimase dapprima sola con l ' Austria ­ Ungheria e tirò poi con sé la Turchia e la Bulgaria . Il tema morale della guerra fu benissimo ideato e promulgato dall ' Intesa come una difesa della libertà dei popoli da un minacciante nuovo impero di Carlo V , una difesa del sistema liberale contro il sistema autoritario della Prussia e dell ' Austria ­ Ungheria , degli Hohenzollern e degli Absburgo , una liberazione definitiva delle nazioni ancora oppresse o dipendenti , una redenzione dei tedeschi medesimi dal regime politico antiquato che in essi persisteva , a differenza dell ' Europa occidentale , tutta liberale e parlamentare , un definitivo passaggio dal sistema delle egemonie e da quello degli equilibri all ' alleanza dei popoli . E i tedeschi , per converso , furono assai maldestri nell ' enunciare le loro ragioni di guerra , perché non seppero mettere innanzi se non la " santa difesa " del loro popolo , che era cosa troppo generica , comune a tutti i popoli combattenti pel fatto stesso che combattevano , e vuota di contenuto storico , non determinando l ' ideale politico che s ' intendeva contrapporre a quello dell ' Intesa ; e quando i professori tedeschi vollero fornire questa mancante determinatezza , scrissero tali ingenue cose sul metodo che sarebbe stato seguito dalla Germania per l ' unificazione dell ' Europa , simile a quello che la Prussia aveva seguito per l ' unificazione della Germania , sulla pax germanica e sulla felicità e moralità che il mondo avrebbe goduta governato dagli Hohenzollern e dalla loro burocrazia , da fare rabbrividire o sdegnare o sorridere ogni animo libero : dopo di che , per giunta , essi si meravigliavano che la " propaganda di guerra " ( come si diceva ) dell ' Intesa fosse tanto più efficace , o ( come anche si diceva ) meglio " organizzata " della loro . Risorgevano , in quell ' ora , l ' una contro l ' altra , la mente del Cavour e quella del Bismarck ; e non era da stupire che l ' una irraggiasse ancora sull ' umanità quella luce , spandesse quel calore , svegliasse quell ' entusiasmo , che l ' altra non poteva dare . E nondimeno , quando i tedeschi accusavano d ' ipocrisia l ' ideologia messa innanzi dall ' Intesa , avevano qualche ragione . Non che fosse tutta o calcolata ipocrisia : questo non consentirà mai chi scrive queste pagine , che , come italiano , non solo ben rammenta i sentimenti e i pensieri che allo scoppio della guerra e nei mesi della neutralità italiana esistevano o si risvegliarono presso vecchi liberali e uomini politici , e che si manifestarono in larghe correnti popolari , ma ha presenti le persone , gli atti , gli scritti , le lettere di tanti fra quei giovani italiani che andarono a morire sul Carso e sulle Alpi , fiori gentilissimi del Risorgimento italiano , educati dai loro padri e dai loro maestri e dai poeti nostri , e dall ' ultimo nostro grande Giosue Carducci , nell ' amore della libertà e della la giustizia e dell ' umanità . Consimili pensieri e sentimenti si nutrirono altrove , e in Inghilterra i liberali credettero veramente che la guerra , a cui conveniva sottomettersi , dovesse essere l ' ultima e i rapporti internazionali venir collocati , dopo di essa , sopra nuove basi , e il sistema dell ' equilibrio e delle alleanze e controalleanze e dei trattati segreti , sostituito da trattati pubblici a garanzia della pace ; e il presidente della Repubblica nordamericana non meno seriamente concepì i famosi suoi quattordici punti , proposti ai popoli combattenti . Ma quell ' accusa era vera in quanto tutta questa ideologia liberale non trovava risonanza e corrispondenza nella psicologia che abbiamo descritta come assai prepotente in Europa , tra i popoli dell ' Intesa quasi altrettanto che in Germania ; e poiché quella ideologia liberale pur serbava virtù di persuasione in altri o sulle moltitudini , gl ' imperialisti e i nazionalisti e simili politici e pubblicisti se ne valevano , ipocritamente e untuosamente , a fine politico , trattandola come trattavano il cattolicesimo , questo da " cattolici atei " e quella da liberali e umanitari spregiatori di libertà e umanità . Più furbi , in ogni caso , degli statisti della Germania , che , mal imitando il Bismarck , dichiaravano che " i trattati sono pezzi di carta " e che " necessità non ha legge " , e di quei suoi nazionalisti e razzisti che nell ' Europa romano ­ cristiana , nell ' Europa della Riforma e della Rivoluzione francese , tiravano fuori Arminio e i Nibelunghi e la mitologia germanica , e si compiacevano nel dare il nome di Wodan e delle Walchirie , di Siegfried e di Hagen , alle linee delle trincee tedesche . Nella ferocia della lunga guerra , ogni rispetto di verità esulò dagli animi , il tono di tutti i guerreggianti si fece disumano , egoistico , rapace ; altri uomini di stato successero a quelli dell ' inizio o quegli stessi mutarono animo e si abbandonarono alla corrente degli odii e delle cupidigie sfrenate . E se i politici tedeschi , nei parziali acquisti di vittoria dei loro eserciti , imposero gli esosi trattati di Brest ­ Litovsk e di Bukarest , quelli dell ' Intesa , poi che la guerra fu vinta , invece di levarsi a più alta sfera , li ricambiarono col congresso e trattato di Versailles : dove la coscienza umana fu dolorosamente offesa dallo spettacolo dei vincitori che traevano al loro tribunale l ' eroico avversario , grondante il sangue di cento battaglie , e si ergevano sopra lui giudici di moralità ed esecutori di giustizia , e lo costringevano ad ammettere la sua colpa , essi colpevoli a lor volta , se pure di colpa si vuol parlare , e non piuttosto , come a noi sembra , di un comune errore che chiedeva comune espiazione . La guerra , che si era annunciata ai popoli con la promessa di una generale catarsi , nel suo corso e al suo termine mancò affatto a questa promessa . EPILOGO Chi mette a confronto la geografia politica di prima e di dopo la guerra , e vede la Repubblica tedesca al luogo della Germania degli Hohenzollern , l ' Impero austriaco disgregato e al suo luogo i nuovi o ampliati stati nazionali con l ' Austria tedesca e l ' Ungheria magiara ristrette in brevi confini , e la Francia reintegrata delle provincie perdute nel '70 , e l ' Italia che ha unito a sé le terre irredente e stende i suoi termini fino al Brennero , e la Polonia ricostituita , e la Russia non più czaristica ma sovietica , e gli Stati Uniti d ' America assunti tra i maggiori fattori della politica europea , e così via per tutte le altre grandi mutazioni accadute nei territori e nei rapporti di potenza ; e chi , per un altro verso , è portato a ripensare all ' Europa ordinata , ricca , fiorente di traffici , abbondante di comodi , di facile vita , balda e sicura di sé qual era prima , e a guardare dolorosamente quella di poi , impoverita , agitata , triste , tutta spartita da alte barriere doganali , dispersa la vivace società internazionale che si accoglieva nelle sue capitali , occupato ciascun popolo dai suoi propri affanni e dalla paura del peggio , e perciò distratto dalle cose spirituali , e spenta , o quasi spenta , la comune vita del pensiero , dell ' arte , della civiltà ; è portato a porre tra le due Europe una profonda diversità e a segnare il distacco con la linea , o piuttosto la voragine , della guerra del 1914­18 . Ma quegli , invece , che dall ' esterno e dal secondario passa all ' intrinseco , e ricerca le passioni ed azioni dell ' anima europea , ristabilisce presto mentalmente la continuità e omogeneità tra le due Europe , in apparenza diverse , e , bene affisando , senza lasciarsi sviare da quelle superficiali impressioni , ritrova nei due aspetti i medesimi tratti , se anche , dopo la guerra e quel che le ha tenuto dietro , esasperati ; tra le mutate condizioni politiche , le medesime disposizioni e i medesimi contrasti spirituali , se anche aggravati da quella pesantezza ed ottusità che la guerra , uccidendo milioni di vite , abituando alla violenza e disabituando dall ' alacre lavoro critico e costruttivo della mente , e dall ' esercizio dell ' attenzione e della finezza , non poteva mancar di produrre insieme con gli effetti severi della sua alta tragedia . L ' attivismo si dispiega irruente come prima , e anzi con maggiore veemenza ; gl ' impeti nazionalistici e imperialistici scuotono i popoli vincitori perché vincitori e i vinti perché vinti ; i nuovi stati , che sono sorti , aggiungono nuovi nazionalismi e imperialismi ; l ' impazienza per gli ordini liberi ha dato luogo a dittature aperte o larvate , e , per ogni dove , a desideri di dittature . La libertà , che prima della guerra era una fede statica o una pratica con iscarsa fede , è caduta dagli animi anche dove non è caduta dalle istituzioni , sostituita dal libertarismo attivistico , che sogna più di prima guerre e rivoluzioni e distruzioni , e irrompe in moti incomposti e mira ad opere vistose e aride , incurante o dispregiatore di quelle che si edificano nel raccoglimento , con l ' amore , col pio sentimento del passato e con la forza ardita che schiude l ' avvenire : delle azioni che vengono dal cuore e vanno ai cuori , delle meditazioni che dicono parole di verità , delle storie che danno la coscienza di tutto quanto l ' uomo ha creato faticosamente lavorando e lottando , della poesia che è poesia e , come tale , bella . Il comunismo , che era stato , sotto nome di socialismo , immesso nella vita della politica e dello stato e nel corso della storia , è ricomparso nella sua scissione e crudezza , nemico acerrimo anch ' esso del liberalismo , che irride dicendolo ingenuamente moralistico ; e , al pari dell ' attivismo , col quale spesso si fonde , quel comunismo è sterile o soffocatore di pensiero , di religione , di arte , di tutte queste e altre cose che vorrebbe asservire a sé e non può se non distruggere . E sono ricomparsi nei giudizi e nelle teorie , quasi idee pur mo ' nate e fresche di giovane verità , tutte le storture e i decrepiti sofismi del materialismo storico , dei quali ogni uomo alquanto esperto nella critica e nella storia delle idee sa quel che sia da pensare , ma che , nondimeno , hanno ripreso un ' aria di nuovo e di moderno per ciò solo che , trasportati di Europa in Russia , sono tornati ora di colà più semplicistici e grossolani che non fossero prima , e ritrovano fortuna in tempi di grossezza , di semplicismo e di credulità . D ' altra parte , il cattolicesimo , che già aveva tentato di ripigliare forza attraverso l ' irrazionalismo e il misticismo , ha accolto e viene accogliendo , in gran numero , anime deboli o indebolite e torbidi e malfidi avventurieri dello spirito . Finanche il pessimismo e le voci di decadenza , che si udivano nella letteratura di prima della guerra , si riodono ora , e vanno predicando la decadenza dell ' Occidente o addirittura del genere umano , che , dopo aver tentato di risorgere dalla bestia all ' uomo , starebbe per ricadere ( secondo i nuovi filosofi e profeti ) nella vita ferina . Tutto ciò è un fatto , e non vale negarlo e neppure rimpicciolirlo in poche persone e in questo e quel paese e popolo , perché , come il fatto del quale è continuazione , appartiene all ' Europa e al mondo tutto . E , poiché è un fatto , deve adempiere un ufficio nello svolgimento dello spirito , nel progresso sociale e umano , se non come diretto creatore di nuovi valori , per lo meno come materia e stimolo al rinvigorimento , approfondimento e ampliamento degli antichi valori . Solo che questo suo qualsiasi ufficio sarà conosciuto e descritto dallo storico futuro , il quale avrà innanzi , pervenuto al termine suo , il movimento nel quale noi siamo presi e ciò a cui avrà messo capo ; ma non può essere conosciuto e descritto da noi appunto perché siamo presi nel movimento , e , stando e movendoci in mezzo ad esso , molte cose possiamo bensì osservare e comprendere , e nel fatto osserviamo e comprendiamo , ma non quell ' una che non è ancora avvenuta e della quale pertanto non è dato pensare la storia . E che cosa importa , praticamente , per ciascuno di noi , che non se ne possa pensare la storia ? Importa questo : che vi si debba partecipare non con la contemplazione del non contemplabile , ma con l ' azione secondo la parte che a ciascuno spetta e che la coscienza assegna e il dovere comanda . Coloro che , contrariamente all ' antico monito di Solone , si sforzano di comprendere e giudicare una vita " prima che si concluda " , e che si perdono in congetture e previsioni , debbono star vigili che quel divagamento in ciò che è impossibile conoscere non sia in effetto il suggerimento di un cattivo demone , il quale , cullandoli nella pigrizia , li distrae dall ' opera . Non la " storia del futuro " ( come i vecchi trattatisti definivano la profezia ) , ma quella del passato che si ricapitola nel presente , è necessaria all ' opera e all ' azione , che non sarebbe veramente tale se non fosse rischiarata da luce di verità ; e da tale necessità è nata anche questa rimeditazione che abbiamo voluto fare , e invitare a fare , della storia del secolo decimonono . E , rispetto al presente e all ' attuale , è necessario l ' esame , e in ogni caso il riesame , degli ideali che sono oggi accettati , o proposti o tentati , per vedere se abbiano virtù di dissolvere o superare o correggere quello ch ' è il nostro , e , insieme , per cangiare o modificare il nostro in conseguenza della critica attraverso cui esso è passato , e , in ogni caso , per ripossederlo in modo più saldo . Che l ' ideale di un ordine trascendente di verità , di regola morale e pratica , e di congiunto governo dall ' alto e dal cielo , esercitato in terra da un pastore e rappresentato da una chiesa , non si sia neppur oggi integrato di quell ' intrinseca giustificazione mentale , della quale , nel corso dei secoli , si era scoperta in esso la mancanza , è ovvio , e quasi spiace insistervi come in tutte le polemiche che si muovono nell ' ovvio e che c ' è rischio che sembrino ingenerose . Tuttavia , questo è il punto sostanziale ; e la rinnovata baldanza clericale negli anni dopo la guerra , per effetto delle difficoltà in cui si sono trovati i governi e delle concessioni che per ciò sono stati portati a fare , se suscita sdegno , non ha per sé vera importanza ed è una vicenda ben nota e cosa transitoria . Giova qui riferire quel che un cattolico tedesco ha scritto di recente : che " solo in apparenza , e solo nella superficie della sua esistenza naturale , il cattolicesimo ha fatto guadagno negli ultimi tempi , ma che la grande idea , che gli dava unità , non è più vivente , e non mai esso è stato così malsicuro , instabile e avvolto in cose materiali e accidentali " ; e veramente , rispetto a quest ' ultima parte , è da dubitare della forza che possa fornire alla Chiesa la qualità di gente che è entrata in folla nei suo seno . Comunque , il motivo spirituale che ha spinto i migliori di costoro a rifugiarsi o a tornare al cattolicesimo ( o ad altri rifugi consimili di meno veneranda e meno costante autorità ) è stato non altro che il bisogno , nel tumulto delle idee e dei sentimenti cozzanti e cangevoli , di una verità fissa e di una regola imposta : ossia una sfiducia e una rinunzia , una debolezza e un puerile spavento innanzi al concetto dell ' assolutezza e relatività insieme di ogni verità e all ' esigenza della continua critica e autocritica onde la verità a ogni istante si accresce e si rinnova insieme con la vita che cresce e si rinnova . Ma un ideale morale non può conformarsi alle occorrenze dei deboli , degli sfiduciati e dei paurosi . Del pari , non può conformarsi ad uso di quelli che s ' inebriano dell ' azione per l ' azione , la quale , a questo modo sentita , concepita e perseguita , lascia dietro di sé nausea e indifferenza verso ogni cosa che abbia appassionato o possa appassionare l ' uomo , e inettezza a ogni lavoro oggettivo . Il genere umano ha fatto ormai esperienza di nazionalismi e d ' imperialismi , e altrettali sforzi e conquiste , e già dice : inveni amariorem felle . L ' attivismo imperversa ancora largamente ; ma dov ' è in esso la serenità dell ' animo , la fiducia , la gioia del vivere ? La tristezza è impressa sulla fronte di quegli uomini , dei più degni tra loro , perché dove neppur quella si vede , c ' è di peggio , c ' è rozzezza e stupidità . E forse gli eccessi medesimi ai quali l ' attivismo si lascia andare , la passione in cui si dibatte , gli scotimenti che minaccia , danno segno di una non lontana guarigione della febbre in cui l ' Europa e il mondo sono stati e sono ammalati : febbre e non ideale , se pur non si voglia sublimare a ideale la febbre . Il comunismo , che si suol dire essere oramai disceso nei fatti e attuatosi in Russia , non si è punto attuato in quanto comunismo , ma nel modo che gli segnavano i suoi critici , e che era consentaneo alla sua interna contradizione , cioè come una forma di autocratismo , che ha tolto al popolo russo anche quel non molto respiro mentale e di libertà , che pur possedeva o si procacciava sotto il precedente autocratismo czaristico . L ' abolizione dello stato , il " trapasso dal regno della necessità a quello della libertà " , che il Marx teorizzava , non solo non è accaduto e il comunismo non ha abolito ( e non poteva , né alcuno potrà mai ) lo stato , ma , per ironia delle cose , ha foggiato il più pesante degli stati che sia possibile mai concepire . Con che non si vuol detrarre nulla né alla necessità nella quale i rivoluzionari russi si sono trovati di seguire quella via e non altra ; né alla grandiosità del lavoro che , in quelle condizioni , hanno intrapreso e condotto innanzi , procurando di rendere fruttifere le ricche forze produttive di quella terra , e al vario insegnamento che dalla loro varia opera si può trarre ; né all ' entusiasmo mistico , e sia pure di un misticismo materialistico , che li anima e che solo può farli reggere all ' immane pondo che si sono messo sulle braccia e dar loro il coraggio di calpestare , come fanno , religione e pensiero e poesia , tutto quanto riveriamo come sacro , tutto quanto amiamo come gentile . Ma si vuol ribadire con ciò che essi , per ora , hanno bensì assertoriamente negato con le parole e con atti di violenza e metodi di compressione , ma non hanno risoluto , né in quel modo potranno mai risolvere , il problema fondamentale dell ' umana convivenza che è quello della libertà , nella quale solamente l ' umana società fiorisce e dà frutti , la sola ragione della vita dell ' uomo sulla terra , e senza la quale la vita non meriterebbe di esser vissuta : un problema che sta lì , ineliminabile , che nasce dalle viscere delle cose , e che essi debbono sentir fremere nella stessa materia umana che maneggiano e che vogliono plasmare secondo i loro concetti . E , se mai in futuro lo affronteranno o altri lo affronterà per loro , rovinerà il fondamento materialistico della loro costruzione , e questa costruzione dovrà essere diversamente sorretta e grandemente modificata ; e , come ora il puro comunismo non si è attuato , così non si attuerà nemmeno allora . Fuori della Russia , quello pseudocomunismo , sebbene incomba sugli spiriti con l ' aggiunta forza espressa nell ' antico detto del " maior e longinquo reverentia " , col fascino di quel che è lontano nel tempo e nello spazio e che perciò prende contorni fantasticamente attraenti , non si è finora esteso o è stato soppresso appena si è affacciato , e , in verità , nell ' Europa occidentale e media mancano le due condizioni che erano nella Russia : la tradizione czaristica e il misticismo ; sicché par che non dicesse male il Miljukov quando , or son dodici anni , giudicava che il Lenin " in Russia stava fabbricando sul saldo suolo della buona antica tradizione autocratica , ma che per quel che riguardava altri paesi , disegnava castelli in aria " . E se anche esperimenti di questa sorta si faranno in altre parti d ' Europa , accadrà o che quello pseudocomunismo , trasferito in paesi diversi per religione , civiltà , cultura , costume , tradizione , e insomma di diversa storia , diventerà , sotto nome e parvenze simili , tutt ' altra cosa , o che si avrà un tempo più o meno lungo di oscuro travaglio , dal seno del quale rigermoglierà , presto o tardi , la libertà ossia l ' umanità . Perché è questo l ' unico ideale che abbia la saldezza che ebbe un tempo il cattolicesimo e la flessibilità che questo non poté avere , l ' unico che affronti sempre l ' avvenire e non pretenda di concluderlo in una forma particolare e contingente , l ' unico che resista alla critica e rappresenti per la società umana il punto intorno al quale , nei frequenti squilibri , nelle continue oscillazioni , si ristabilisce in perpetuo l ' equilibrio . Quando , dunque , si ode domandare se alla libertà sia per toccare quel che si chiama l ' avvenire , bisogna rispondere che essa ha di meglio : ha l ' eterno . E anche oggi , nonostante la freddezza e lo spregio e lo scherno che la libertà incontra , sta pure in tante delle nostre istituzioni e dei nostri costumi e dei nostri abiti spirituali , e vi opera beneficamente . Quel che val più , sta in molti nobili intelletti di ogni parte del mondo , che , dispersi e isolati , ridotti quasi a una aristocratica ma piccola respublica literaria , pur le tengono fede e la circondano di maggiore riverenza e la perseguono di più ardente amore che non nei tempi nei quali non c ' era chi l ' offendesse o ne revocasse in dubbio l ' assoluta signoria , e intorno le si affollava il volgo conclamandone il nome , e con ciò stesso contaminandolo di volgarità , della quale ora si è deterso . Né solo la libertà vive in questi uomini , e non solo esiste e resiste nell ' ordinamento di molti dei maggiori stati e negli istituti e nel costume , ma la sua virtù opera nelle cose stesse , si apre il varco con maggiore o minor lentezza tra le più aspre difficoltà : come si vede principalmente nel sentimento e nel pensiero che ora sollecitano gli animi , di una tregua e diminuzione nei sospettosi armamenti , di una pace e alleanza tra gli stati dell ' Europa , di una concordia d ' intendimenti e di sforzi tra i suoi popoli , che salvi nel mondo e pel bene del mondo , se non la loro supremazia economica e politica , la secolare loro supremazia di creatori e promotori di civiltà , le loro acquisite attitudini a quest ' opera incessante . È questo il solo disegno politico , che , tra i molti formati dopo la guerra , non si sia sperduto e dissipato e anzi acquisti terreno di anno in anno e converta a sé gli spiriti che gli ripugnavano o si dimostravano increduli o avrebbero desiderato ma non osavano credergli ; e giova sperare che non sarà lasciato cadere e che giungerà a compimento attraverso tutte le opposizioni , superando e girando tutti gli ostacoli , mercé le arti degli uomini di stato , mercé la volontà dei popoli . La guerra mondiale - che forse gli storici futuri considereranno riduzione all ' assurdo di tutti i nazionalismi , - se ha inasprito certi rapporti tra gli stati a causa dell ' iniquo e stolto trattato di pace che l ' ha chiusa , ha accomunato nell ' intimo loro i popoli che si sono sentiti , e sempre meglio si riconosceranno , eguali nelle virtù e negli errori , nelle forze e nelle debolezze , sottoposti a un medesimo fato , sospirosi nei medesimi amori , travagliati dai medesimi dolori , orgogliosi del medesimo patrimonio ideale . Per intanto , già in ogni parte d ' Europa si assiste al germinare di una nuova coscienza , di una nuova nazionalità ( perché , come si è già avvertito , le nazioni non sono dati naturali , ma stati di coscienza e formazioni storiche ) ; e a quel modo che , or sono settant ' anni , un napoletano dell ' antico Regno o un piemontese del regno subalpino si fecero italiani non rinnegando l ' esser loro anteriore ma innalzandolo e risolvendolo in quel nuovo essere , così e francesi e tedeschi e italiani e tutti gli altri s ' innalzeranno a europei e i loro pensieri indirizzeranno all ' Europa e i loro cuori batteranno per lei come prima per le patrie più piccole , non dimenticate già , ma meglio amate . Questo processo di unione europea , che è direttamente opposto alle competizioni dei nazionalismi e sta contro di essi e un giorno potrà liberarne affatto l ' Europa , tende a liberarla in pari tempo da tutta la psicologia che ai nazionalismi si congiunge e li sostiene e ingenera modi , abiti e azioni affini . E se tal cosa avverrà , o quando essa avverrà , l ' ideale liberale sarà a pieno restaurato negli animi e ripiglierà il dominio . Ma non bisogna immaginare la restaurazione di quest ' ideale come il ritorno alle condizioni di un tempo , come uno di quei ritorni al passato che il romanticismo sognò talora , riposandovisi in dolce idillio . Quanto è accaduto , quanto sarà per accadere nel mezzo non potrà essere accaduto invano ; e taluni istituti dell ' antico liberalismo saranno da modificare in maggiore o minor misura , o da sostituire con altri meglio adatti , e classi dirigenti e politiche , composte alquanto diversamente da quelle di prima , sorgeranno ; e l ' esperienza del passato produrrà altri concetti , indirizzando diversamente le volontà . Con tali disposizioni mentali e morali saranno da riprendere i problemi che si dicono " sociali " , che non sono certamente nati oggi , intorno ai quali pensatori e politici si affaticarono nei secoli , risolvendoli di volta in volta secondo i tempi , che nel corso del secolo decimonono formarono oggetto di più appassionata attenzione e di più fervida cura , e anche allora furono risoluti come di volta in volta si poteva e con effetti tali da cangiare grandemente le condizioni dei lavoratori , migliorare il loro tenore di vita e rialzare la loro figura giuridica e morale . L ' economia , come si suole chiamarla , " razionalizzata " , che è venuta ora al primo piano nei dibattiti , non è neppur essa intrinsecamente cosa nuova ; né il dibattito può volgere sulla sostituzione che mercé essa si debba fare della economia individuale o della libera iniziativa , indispensabile alla vita umana e al progresso stesso economico , ma solamente sulla proporzione maggiore o minore da attribuire all ' una rispetto all ' altra , secondo materie , luoghi e tempi e altre circostanze : che è argomento da tecnici e da politici , ai quali spetta di risolverlo di volta in volta nel modo più vantaggioso al crescere della produzione e più equo per la distribuzione della ricchezza . Ma tecnici e politici non potranno adempiere al loro ufficio , né sperare l ' attuazione non fittizia delle loro proposte , se la libertà non prepari e non mantenga l ' ambiente intellettuale e morale che è necessario a tanta opera , e non garantisca gli ordinamenti giuridici , nei quali l ' attuazione si dovrà compiere . Queste , rapidamente qui accennate , non sono previsioni , a noi e a tutti vietate non per altro che per essere vane , ma indicazioni di vie che la coscienza morale e l ' osservazione del presente tracciano a coloro i quali , nei concetti direttivi e nella interpretazione degli eventi del secolo decimonono , concordano con la narrazione datane in questa storia . Altri , con diversa mente , diversi concetti , diversa qualità di cultura e diverso temperamento , presceglieranno altre vie , e , se ciò faranno con animo puro , obbedendo al comando interiore , anch ' essi bene prepareranno l ' avvenire . Una storia informata al pensiero liberale non può , neppure nel suo corollario pratico e morale , terminare con la ripulsa e la condanna assoluta dei diversamente senzienti e pensanti . Essa dice soltanto a quelli che pensano con lei : - Lavorate secondo la linea che qui vi è segnata , con tutto voi stessi , ogni giorno , ogni ora , in ogni vostro atto ; e lasciate fare alla divina provvidenza , che ne sa più di noi singoli e lavora con noi , dentro di noi e sopra di noi . - Parole come queste , che abbiamo apprese e pronunciate sovente nella nostra educazione e vita cristiana , hanno il loro luogo , come altre della stessa origine , nella " religione della libertà " . Dicembre 1931