StampaPeriodica ,
Una
nuova
ondata
di
famelici
sciacalli
fascisti
si
avventa
addosso
alla
carogna
non
ancora
spolpata
del
"
Corriere
della
Sera
.
"
Alla
fine
del
'25
,
dopo
la
espulsione
violenta
dei
fratelli
Albertini
e
di
alcuni
redattori
non
reducibili
alla
agilità
spinale
,
entrò
in
scena
una
gaia
brigata
di
mezze
(
e
anche
brutte
)
figure
politico
-
letterarie
capitanate
da
Ugo
Ojetti
sobbarcatosi
alla
non
onorifica
bisogna
per
il
modesto
soldo
di
600.000
lire
annue
.
Non
è
il
caso
di
ricordare
qui
le
capriole
che
l
'
Ojetti
ha
fatto
per
quasi
due
anni
,
allo
scopo
or
di
mostrare
una
relativa
,
quasi
impercettibile
,
indipendenza
di
giudizio
,
or
di
prostrarsi
untuoso
ed
implorante
sotto
la
sferza
del
"
duce
"
domatore
.
Ma
i
salamelecchi
,
gli
intrighi
,
le
lusinghe
,
i
colloqui
di
S
.
Rossore
ecc
.
non
sono
bastati
all
'
eclettico
scrittore
per
conservare
la
sedia
direttoriale
.
Il
Gran
Consiglio
Fascista
[
cioè
il
"
duce
"
]
decretò
che
i
giornali
dovessero
essere
in
mano
a
fascisti
al
cento
per
cento
.
Il
signor
Ojetti
non
è
per
costituzione
fisico
-
spirituale
che
al
50
per
cento
in
tutte
le
cose
e
in
tutte
le
occasioni
.
(
È
perfino
50
per
cento
di
senatore
.
)
Pensarono
perciò
di
eliminarlo
e
all
'
uopo
,
fecero
valere
una
mezza
stretta
di
mano
(
50
per
cento
)
che
,
nell
'
estate
del
'25
,
Ugo
Ojetti
fu
costretto
a
dare
a
Salvemini
,
chiuso
nella
gabbia
del
Tribunale
di
Firenze
.
L
'
insaziabile
Tantalo
era
quindi
,
da
oltre
un
mese
,
giudicato
e
virtualmente
licenziato
.
Si
colse
però
,
col
solito
coraggio
fascista
,
l
'
occasione
del
suo
viaggio
in
Grecia
(
a
mortificazione
del
fiero
e
indomabile
Foscolo
)
per
fargli
trovare
,
al
ritorno
,
quattro
righe
di
licenziamento
.
Il
Signor
Ojetti
(
nella
lieta
occasione
dell
'
incasso
del
solito
milione
di
indennità
)
ha
creduto
opportuno
far
sapere
che
"
due
anni
or
sono
fu
chiamato
dalla
fiducia
di
Sua
Eccellenza
(
non
dallo
stipendio
dei
Crespi
)
alla
direzione
del
'
Corriere
della
Sera
,
'
"
e
per
ripetere
al
Capo
del
Governo
e
al
fascismo
"
il
suo
ossequio
e
la
sua
fedeltà
.
"
Il
successore
di
Ojetti
è
Maffio
Maffii
che
,
almeno
,
si
aggirò
sempre
tra
i
nazionalisti
.
Inutile
dire
che
,
dal
punto
di
vista
tecnico
e
intellettuale
,
la
successione
Maffii
rappresenta
per
il
"
Corriere
"
un
altro
irreparabile
passo
per
la
via
della
sua
già
disastrosa
decadenza
.
Defenestrati
con
0jetti
,
sarebbero
alcuni
redattori
principali
.
Ciò
dimostra
che
neppure
sapienti
ed
opportuni
piegamenti
di
schiena
son
bastati
a
salvare
i
meno
flaccidi
superstiti
della
vecchia
redazione
.
La
tragi
-
comedia
dei
servi
sciocchi
e
dei
lestofanti
prosegue
.
Il
pubblico
ride
e
si
diverte
allo
spettacolo
.
Qualche
volta
anche
impreca
.
Perché
la
stampa
italiana
fu
un
giorno
il
simbolo
vivente
della
nazione
.
Oggi
,
anche
per
gli
olfatti
più
fascistizzati
,
sa
troppo
di
fogna
e
di
lupanare
.