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> anno_i:[1910 TO 1940}
L'EVASIONE DA LIPARI ( - , 1929 )
StampaPeriodica ,
Dopo dieci giorni dall ' avvenimento che lo ha riempito di rabbioso stupore e di paura , il governo fascista ha dato , in tre righe , attraverso un comunicato Stefani , l ' annuncio dell ' evasione di tre deportati antifascisti dall ' isola di Lipari . Esso avrebbe preferito mantenere il silenzio : per non confessare implicitamente un formidabile smacco e per non dare agl ' italiani un motivo inaspettato di giubilo , una nuova speranza incitatrice . Ma tacere non era più possibile , dopo che tutti i giornali del mondo e in prima linea quelli inglesi , nordamericani e sudamericani avevano pubblicato con gran rilievo di titoli e con suggestivi dettagli , la notizia dell ' evasione ; indicandola come magnifica prova di ardimento , di tenacia , di organizzazione , come segno della indomabile volontà di lotta del popolo italiano rappresentato , nelle sue migliori virtù , nel suo bisogno e nella sua capacità di liberazione , dai tre evasi contro il regime di dittatura . Di fronte a questo atteggiamento della stampa internazionale , richiamata dal valore morale e politico dell ' episodio a considerare , sotto l ' apparenza di un ordine ch ' è frutto della violenza , l ' assurdità antistorica e antiumana della situazione italiana ; e di fronte alla certezza che la notizia , superando tutte le barriere innalzate tra l ' Italia e il mondo , tra italiani e italiani , dal terrore fascista , si sarebbe diffusa nel paese come , al tempo delle dominazioni straniere , si diffondeva ogni voce d ' insuccesso nemico , il governo fascista ha dovuto diramare alla stampa , con l ' ordine di pubblicarlo coi caratteri più modesti e nell ' angolo più nascosto , il comunicato che si limita a dire i nomi degli evasi . Ma bastano quei nomi per far intendere la straordinaria importanza dell ' avvenimento . Si tratta di tre giovani , gagliarde forze dell ' antifascismo che per la causa della libertà italiana hanno affrontato il carcere e l ' esilio ; che nel lungo periodo della loro prigionia , meditativa insieme ed attiva , sottoponendo a un processo di rielaborazione critica le ragioni lontane e immediate dell ' usurpazione fascista , i metodi e i risultati della lotta antifascista , le profonde forze , le capacità e le possibilità del popolo italiano , hanno fortemente educato volontà e coscienza ai problemi della riscossa , alle valutazioni e alle esigenze della nuova realtà che dovrà erompere sulle rovine della tirannide ; e che , dopo una lunga preparazione , prova di lucidissima ostinata pazienza , e attraverso un atto temerario , prova non necessaria ma stupenda dello spirito di decisione e di ardimento , hanno saputo sottrarsi alla sorveglianza armata di un esercito di carcerieri per restituirsi alla battaglia , accanto ai compagni di esilio , che sono , e sempre più saranno , compagni di trincea . Emilio Lussu è l ' eroico reduce di guerra , capo del partito sardo di azione , lottatore silenzioso e indomabile , che assalito nella sua casa da un ' orda di camicie nere , si difende solo e abbatte un aggressore , mettendo in fuga tutti gli altri . Assolto dai magistrati per legittima difesa assoluzione reclamata ed imposta , non tanto da elementari ragioni di giustizia , che in regime fascista non contano , quanto dalla concorde opinione pubblica dell ' isola , che in lui si esalta come nel suo figlio più degno è inviato dopo un anno di carcere a domicilio coatto . Carlo Rosselli , ex valoroso combattente anche lui , ha già legato il suo nome , nell ' ammirazione e nella riconoscenza degl ' italiani , all ' evasione di Filippo Turati e al processo di Savona : nel quale egli rivendicò , accanto a quell ' altro magnifico campione di coraggiosa e fiera nobiltà ch ' è Ferruccio Parri , tutta la responsabilità del suo gesto , tramutandosi , da accusato , in accusatore del regime , e riaffermandosi custode e continuatore delle generose tradizioni italiane della sua famiglia , ospite della quale , a Pisa , morì , sotto falso nome , Giuseppe Mazzini . Soffre un anno di carcere ; e poi viene deportato a Lipari . Francesco Fausto Nitti , volontario di guerra a 17 anni , perseguitato con maggiore accanimento per il sangue e per il nome che porta , viene relegato per il sospetto non contestato di essere l ' organizzatore ed il capo di un ' associazione segreta antifascista , prima a Lampedusa la più maledetta fra le isole maledette e poi a Lipari ; ed oppone , con incrollabile fedeltà alle tradizioni del suo sangue , ai doveri del suo nome e alla sua coscienza di militante repubblicano , il più sereno disdegno alle provocazioni dei suoi aguzzini fra cui il famigerato tenente Veronica , folle criminale , che si divertiva a straziare i deportati politici . Per circa un anno e mezzo questi tre compagni di prigionia hanno preparato , in silenzio , la loro evasione con tenacia più forte di ogni difficoltà , con volontà più forte di ogni insuccesso , con fede più forte di ogni delusione , con serietà scientifica , col più vigile senso di responsabilità . Spezzare la rete di sorveglianza e di spionaggio che circondava l ' isola e , nell ' isola , ogni deportato ; superare le molteplici trincee costituite dai moschetti dei vigili , dai riflettori disposti lungo le coste , dalle mitragliatrici e dai cannoni delle navi ; affrontare il mare vigilatissimo , mentre il battito dei remi e il rombo dei motori avrebbero facilitato agl ' inseguitori l ' implacabile caccia : tutto questo poteva sembrare follia . E , invece , è realtà : voluta e compiuta da meravigliosi ribelli , che hanno affrontato e battuto il nemico nella maggior forza di cui esso dispone : l ' organizzazione poliziesca . All ' urto di un piccolissimo gruppo di audaci , questo formidabile puntello , a cui s ' appoggia tutta l ' impalcatura del regime , è miseramente crollato . E l ' episodio assume , sotto certi aspetti , per il regime delle molteplici milizie , l ' atroce significato di una beffa . La beffa di Lipari . A Lipari , i confinati sono 500; e 400 i sorveglianti ( 200 militi fascisti , 100 agenti di polizia , 50 carabinieri , più marinai , guardie di finanza , semaforisti ecc . ) . Dodici pattuglie fisse vigilano alla cintura , e varie nell ' abitato ; senza tener conto delle pattuglie volanti . V ' è un appello quotidiano alle 8 e una visita di controllo alle 22 . In mare stazionano tre motoscafi velocissimi armati di mitragliatrici , e un mas armato di cannone . A terra e a bordo la radio collega l ' esercito dei carcerieri e dei custodi con le basi aviatorie e navali . Difficilissima , dunque , per l ' ubicazione dell ' isola e per il sistema difensivo , l ' evasione : più difficile , quando si pensi che i tre erano sottoposti a strettissima sorveglianza , e più specialmente Lussu che , nelle sue varie passeggiate , era costantemente seguito da quattro agenti di polizia . Per poter abbandonare improvvisamente , senza essere scorto , la sua casa , che dà in un dedalo di vicoli , Lussu ebbe , per un anno e mezzo , la costanza di osservare con feroce rigore un orario : evitando così che gli agenti continuassero a stazionare sempre proprio alla porta di casa . D ' altronde , si supponeva che la malattia contratta dal Lussu in carcere , e acuitasi al domicilio coatto , avrebbe reso impossibile ogni sua partecipazione a una fuga . Si aggiunga che due tentativi erano già miserevolmente falliti : il primo compiuto da quattro prigionieri , rinchiusi nelle carceri locali , fra i quali G . B . Canepa ; e il secondo dal comunista Spangaro che venne arrestato quando era già riuscito , con sforzi infiniti , squarciandosi il petto , a salire lungo la catena dell ' ancora di una nave straniera ormeggiata nel vicino porto di Canneto e che fu , per questo , condannato a tre anni di detenzione , quantunque la nave su cui si era rifugiato fosse diretta in Italia . Per rompere l ' assedio , erano necessari , oltre la disperata volontà di riuscire , un ' assoluta segretezza , un calcolo rigoroso di tutte le probabilità , una organizzazione tecnica severissimamente studiata , un ' audacia eccezionalmente serena . A queste esigenze hanno pienamente corrisposto i tre evasi e gli esuli che li hanno aiutati nella rischiosissima impresa : esuli i cui nomi potranno essere un giorno indicati all ' ammirazione degli italiani . Non ci è possibile , per intuitive ragioni , pubblicare i particolari dell ' impresa ; la quale si svolse nella notte dal 27 al 28 luglio , sotto gli occhi dei militi e dei poliziotti , in tutt ' altre faccende affaccendati . Mentre i tre , miracolosamente sfuggiti alla sorveglianza degli aguzzini , salivano a bordo , le autorità fasciste , raccolte come di consueto nella piazza del paese , sorbivano pacificamente le loro bibite al caffè . E le loro voci giungevano nitidamente agli orecchi degli evasi e dei loro amici che , per raccoglierli , si erano spinti fin sulla spiaggia . Beffa meravigliosa , che strappa italiani inermi , ma idealmente e moralmente invulnerabili , all ' artiglio di carcerieri formidabilmente armati e apporta all ' emigrazione antifascista il contributo di energie e di esperienze ripetutamente selezionate . Ecco perché la liberazione dei tre ardimentosi ( i quali , attraverso le interviste loro domandate dai più importanti giornali del mondo , hanno riproposto all ' opinione pubblica internazionale la questione dei confinati , in tutta la sua mostruosità giuridica ed umana ) preannuncia , nella nostra volontà e nella nostra fede , più rapida e luminosa e sicura , la liberazione di tutti gli italiani .