StampaPeriodica ,
La
Mostra
d
'
Arte
organizzata
dal
nostro
G.U.F.
ci
fa
conoscere
due
giovani
artisti
che
sono
qualche
cosa
di
più
di
semplici
«
promesse
»
:
Antonio
Zancanaro
e
Arrigo
Episcopi
.
Formatisi
entrambi
in
modo
indipendente
da
ogni
indirizzo
scolastico
,
rivelano
una
loro
personalità
precisa
,
una
originalità
che
invano
noi
potremmo
cercare
in
altri
giovani
.
Lontani
da
ogni
Accademia
o
Cenacolo
essi
esprimono
con
piena
sincerità
la
loro
visione
del
mondo
e
della
vita
,
non
costretti
in
alcuna
formula
,
non
snaturati
da
alcuna
imitazione
.
Questa
lode
deve
essere
detta
per
entrambi
sebbene
la
loro
arte
presenti
aspetti
del
tutto
contrastanti
e
sebbene
molto
diversi
siano
i
valori
che
rappresentano
.
TONO
ZANCANARO
.
Tono
Zancanaro
è
il
più
maturo
e
completo
.
Egli
è
assolutamente
un
autodidatta
.
Viene
da
una
famiglia
di
artigiani
e
del
padre
meccanico
egli
ha
ereditato
l
'
amore
appassionato
al
lavoro
,
la
scrupolosa
e
faticosa
ricerca
della
perfezione
tecnica
,
l
'
onestà
più
assoluta
nel
produrre
,
nel
creare
.
Non
si
può
certo
rimproverare
a
Tono
Zancanaro
di
lavorare
poco
;
questa
mostra
ospita
più
di
cento
opere
in
bianco
e
nero
e
un
grandissimo
numero
di
schizzi
,
di
bozzetti
,
di
studi
,
e
il
tutto
è
prodotto
dal
metodico
lavoro
di
meno
d
'
un
anno
.
E
quello
che
più
stupisce
in
tanta
produzione
è
l
'
alto
livello
di
quasi
tutte
le
opere
,
la
continuità
dell
'
ispirazione
,
la
scrupolosa
rifinitura
di
ognuna
.
Questa
onestà
di
lavoro
è
la
prima
virtù
di
Zancanaro
ed
è
valida
testimonianza
della
serietà
e
profondità
del
suo
mondo
morale
ed
artistico
,
e
non
a
caso
abbiamo
voluto
sottolinearla
prima
di
passare
ad
una
valutazione
propriamente
artistica
,
perché
è
questa
stessa
profondità
morale
che
rende
viva
e
vera
la
sua
arte
.
Tono
Zancanaro
,
oggi
,
quando
come
mai
l
'
arte
italiana
appare
imprigionata
in
un
formalismo
vuoto
di
valori
spirituali
e
schiavo
dell
'
artificio
,
offre
a
chi
vuole
intenderlo
un
'
arte
che
è
l
'
espressione
vigorosa
di
una
visione
della
vita
sincera
e
profonda
.
La
sofferenza
che
si
legge
nelle
opere
di
Zancanaro
non
è
quella
che
tormenta
la
maggior
parte
degli
artisti
moderni
e
si
rivolge
tutta
alla
ricerca
di
nuove
espressioni
formali
o
tecniche
.
La
sua
sofferenza
è
per
la
vita
e
per
gli
uomini
che
sono
affaticati
dal
male
e
dal
dolore
.
Da
queste
sue
opere
si
capisce
che
per
lui
l
'
essenziale
è
intendere
le
cose
,
penetrare
la
realtà
e
la
vita
;
il
problema
di
esprimersi
si
risolve
allora
da
solo
:
la
tecnica
nascerà
spontaneamente
,
necessariamente
anzi
,
e
nuova
e
personale
come
nuova
e
personale
è
l
'
interpretazione
.
In
questa
sincera
ricerca
Zancanaro
esprime
la
sua
dolorosa
convinzione
:
che
il
male
,
il
brutto
,
sono
nella
radice
stessa
della
vita
e
deturpano
ed
avviliscono
la
bontà
,
la
bellezza
,
la
gioia
.
L
'
uomo
nella
sua
più
intima
essenza
è
fatto
per
il
bene
e
per
il
bello
,
ma
tutto
è
imperfezione
attorno
a
lui
e
la
sua
vita
non
può
per
ciò
non
essere
infelice
.
Zancanaro
ci
raffigura
il
più
delle
volte
uomini
o
immersi
nel
sonno
o
guardanti
lontano
con
l
'
occhio
assente
.
Ma
quel
sonno
è
piuttosto
tristissimo
abbandono
,
è
la
sofferenza
di
chi
è
vinto
e
privo
insieme
anche
di
quella
pace
e
di
quel
riposo
che
pur
consegue
alla
sconfitta
.
Questi
dormienti
esprimono
un
tormento
senza
fine
come
senza
fine
è
l
'
ansia
della
nostra
natura
per
il
bello
ed
il
buono
e
senza
risoluzione
è
la
contraddizione
che
ci
lega
al
male
e
al
dolore
.
Nei
paesaggi
Zancanaro
interpreta
in
modo
analogo
alla
vita
dell
'
uomo
la
vita
della
città
.
Così
preferisce
la
notte
;
le
vie
silenziose
,
tutte
contrasti
di
ombre
densissime
e
di
luci
improvvise
.
L
'
armonia
degli
elementi
architettonici
,
delle
masse
dei
muri
e
degli
alberi
si
smarrisce
nel
mistero
creato
dalle
ombre
che
si
annidano
dense
nel
fogliame
e
nei
portici
oscuri
e
profondi
.
Altre
opere
invece
manifestano
una
vivace
reazione
,
una
aspra
intolleranza
di
ciò
che
è
o
troppo
brutto
o
assurdo
,
e
l
'
arte
di
Zancanaro
si
esprime
allora
in
grotteschi
di
grande
efficacia
,
ma
a
volte
così
permeati
della
personalità
del
loro
autore
che
recano
simboli
probabilmente
comprensibili
a
lui
solo
.
È
attraverso
questo
profondo
e
doloroso
sentire
che
Zancanaro
ha
conquistato
la
sua
stessa
tecnica
,
onesta
,
vigorosa
,
sempre
più
espressiva
e
aderente
al
pensiero
.
Nessuna
imitazione
,
nessuna
corrente
accademica
.
Se
qualche
cosa
dai
moderni
artisti
italiani
egli
ha
appreso
,
è
da
Rosai
;
ma
non
in
modo
estrinseco
e
servile
.
Da
questo
nostro
pittore
,
che
egli
reputa
suo
maestro
ha
imparato
onestà
e
purezza
e
la
sincerità
nel
vedere
e
nell
'
esprimersi
.
ARRIGO
EPISCOPI
.
Con
un
'
arte
del
tutto
diversa
si
presenta
Arrigo
Episcopi
.
Egli
è
molto
più
giovane
,
ma
anche
meno
maturo
di
Tono
Zancanaro
,
e
tuttavia
anche
la
sua
pittura
è
caratterizzata
dalla
sincerità
.
Se
di
Zancanaro
si
potesse
dire
che
vede
tutto
troppo
sul
serio
,
di
Episcopi
bisognerebbe
affermare
che
nulla
egli
prenda
sul
serio
.
In
questa
scherzosità
che
rasenta
a
volte
la
presa
in
giro
è
del
resto
la
sua
originalità
,
la
sua
nota
schiettamente
personale
.
Episcopi
non
vuole
penetrare
oltre
la
corteccia
la
realtà
,
e
ciò
deliberatamente
.
Non
è
un
superficiale
pretenzioso
che
finga
con
veli
letterari
e
retorici
una
commozione
che
non
sente
;
egli
non
vuol
essere
commosso
,
forse
non
sa
commuoversi
,
e
facilmente
ride
di
ogni
istrioneria
,
di
ogni
posa
tragica
o
sentimentale
.
Molti
suoi
tratti
caratteristici
sono
del
resto
propri
di
gran
parte
della
nostra
gioventù
,
che
appare
fredda
,
ipercritica
,
motteggiatrice
.
Egli
volutamente
respinge
ogni
solennità
,
ma
esige
che
ciò
che
resta
abbia
i
segni
dell
'
intelligenza
e
dell
'
eleganza
,
appaghi
con
la
grazia
e
con
lo
scherzo
.
Tra
le
cose
sue
che
più
lo
rappresentano
son
certi
quadretti
acquarellati
con
molto
buon
gusto
,
popolati
da
infinite
figurine
disegnate
con
fresca
spontaneità
,
spesso
con
umorismo
facile
e
signorile
.
Ma
vi
sono
quadri
di
maggiore
respiro
,
e
particolarmente
notevoli
sono
i
ritratti
;
il
nostro
giovane
artista
sa
cogliere
ciò
che
vi
è
di
caratteristico
nei
suoi
modelli
,
con
acume
cui
non
va
disgiunta
una
certa
vena
di
composto
e
sereno
umorismo
che
anche
qui
rivela
il
suo
personalissimo
carattere
.
È
qui
che
Episcopi
esprime
col
più
bel
garbo
questa
sua
ferma
volontà
di
restare
alla
superficie
.
Eleganza
,
ordine
,
equilibrio
nel
disegno
e
nelle
tonalità
,
sono
le
doti
di
queste
sue
opere
e
sono
in
fondo
la
preoccupazione
più
viva
del
nostro
giovane
artista
.
Non
vogliamo
dire
con
ciò
che
egli
cada
in
quel
formalismo
,
in
quel
tecnicismo
che
più
sopra
abbiamo
rimproverato
a
troppi
dei
giovani
pittori
italiani
;
il
suo
spirito
critico
,
la
sua
immediatezza
lo
trattengono
da
questa
via
facile
.
Episcopi
,
se
scherza
su
tutto
,
l
'
arte
sua
però
la
prende
sul
serio
,
ed
egli
va
conquistando
con
sforzi
assidui
e
con
progressi
continui
la
sua
orginalità
e
la
sua
maturità
d
'
artista
.