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> anno_i:[1910 TO 1940}
BECCHERIE ( R.Z. , 1938 )
StampaPeriodica ,
Che ancora su tutti i giornali umoristici italiani appaiano delle barzellette sui mariti sfortunati e sulle mogli allegre è cosa tanto sfruttata che non fa più ridere nessuno e non può considerarsi come attentato alla pubblica morale . Ma che , su tanti palcoscenici , capocomici e rivistaioli ammanniscano ancora saporosi polpettoni e spettacolissimi patriottici a base di adulteri , di corna , di figli illegittimi e di altre porcherie del genere , è indice di profonda mancanza di spirito , di comprensione e di sensibilità fascista ... Se non erriamo , si fa da qualche tempo gran parlare del teatro , della sua funzione , dei suoi problemi , della sua vita . Se , fra le altre funzioni , gli si vuol riconoscere anche quella educativa e se come teatro di masse , a parte le grandi realizzazioni spettacolari , si vuoi anche considerare quel teatro che si effettua nei locali rionali e provinciali e che , per il numero di questi , si rivolge alle masse di popolo , perché non se ne prendono in attento esame i programmi , gli " sketches , " le canzonette e i " numeri " ? In uno stato totalitario popolare quale l ' Italia di oggi non può essere trascurato questo aspetto e questa forma di educazione . Se è necessario , se ne occupi pure la censura teatrale , che sembra finora limiti le proprie preoccupazioni a particolari di puro abbigliamento ( vestarelle , triangoli , coppette , qualità delle stoffe , ecc . ) . Se è necessario se ne occupi il Ministero della cultura popolare istituendo uno speciale controllo preventivo . E non si allarmino di questo i soliti difensori di tutte le libertà , poiché non si tratta di colpire nessuna libertà . Non si pretende neppure che l ' epurazione avvenga in nome della morale , della decenza e del puritanesimo ; ma più semplicemente a nome del buon gusto e dello spirito italiano .