StampaPeriodica ,
Ormai
la
polemica
sulla
razza
condotta
dagli
organi
ufficiali
cattolici
è
uscita
dai
binari
delle
elucubrazioni
teoriche
per
entrare
in
una
vera
e
propria
fase
di
propaganda
antifascista
.
Non
vi
è
ormai
più
alcuna
differenza
tra
gli
atteggiamenti
e
lo
stile
del
famigerato
don
Sturzo
e
quanto
alcuni
altissimi
prelati
hanno
creduto
di
poter
impunemente
dire
o
fare
in
questi
ultimi
tempi
.
E
il
più
vile
tradimento
viene
perpetrato
proprio
da
quello
stupido
e
zelante
clero
minore
che
con
spirito
carrieristico
aggrava
maggiormente
uno
stato
insostenibile
di
cose
.
Non
erano
forse
gli
stessi
pulpiti
,
gli
stessi
altari
quelli
dinanzi
ai
quali
le
camicie
nere
e
i
legionari
genuflessi
hanno
ascoltato
la
preghiera
e
ricevuta
la
benedizione
prima
di
partire
verso
il
supremo
sacrificio
per
difendere
la
Chiesa
e
il
Cattolicesimo
contro
il
bolscevismo
che
ha
ripreso
a
crocefiggere
i
prelati
?
Ebbene
quegli
stessi
pulpiti
e
quegli
stessi
altari
risuonano
oggi
delle
più
insinuose
menzogne
intese
ad
avvelenare
le
coscienze
dei
semplici
.
Non
si
può
quindi
impunemente
trincerarsi
dietro
finzioni
dottrinarie
che
trovano
sempre
la
loro
pratica
esplicazione
non
già
in
una
attività
solamente
antirazzistica
ma
sostanzialmente
antiromana
e
antifascista
...
Sia
detto
una
volta
per
sempre
che
il
problema
della
razza
è
un
inderogabile
imperativo
categorico
della
Rivoluzione
fascista
,
che
è
e
deve
essere
.
Tale
imperativo
non
ha
inciso
,
né
deve
incidere
sulla
coscienza
cattolica
degli
italiani
.
Perciò
fare
dell
'
antirazzismo
diretto
oppure
fare
delle
ibride
e
false
confusioni
tra
razzismo
fascista
e
altri
razzismi
perché
combattendo
quelli
si
può
combattere
il
primo
,
significa
essere
antifascisti
.
E
siccome
la
rivoluzione
ha
liquidato
don
Sturzo
e
i
suoi
indegni
proseliti
col
manganello
e
con
l
'
olio
di
ricino
,
non
ci
rimane
che
concludere
con
un
memento
a
tutti
gli
sturziani
che
credessero
di
poter
rinascere
nientemeno
che
nell
'
anno
diciassettesimo
dell
'
Era
Fascista
.