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> anno_i:[1910 TO 1940}
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« Giustizia e Libertà » sorse nell ' ottobre 1929 con le caratteristiche di un movimento di azione . I fondatori non vollero appesantirlo con troppi bagagli teorici . L ' obbiettivo immediato consisteva nel rompere il contagio della paura , nel richiamare alla lotta una opposizione polverizzata , nel creare una coscienza e una volontà rivoluzionarie in una minoranza audace capace , col tempo , di trascinare le masse . « Giovani e veterani si leggeva nel primo appello di " Giustizia e Libertà " chiamiamo a noi i migliori , i dispersi , i credenti , i giovani . Provenienti da diverse correnti politiche , archiviamo per ora le tessere e creiamo una unità d ' azione . Movimento rivoluzionario , non partito , " Giustizia e Libertà " è il nome ed il simbolo . Repubblicani , socialisti e democratici , ci battiamo per la libertà , per la repubblica , per la giustizia sociale . Non siamo più tre espressioni differenti ma un trinomio inscindibile » . La dichiarazione iniziale di principi che ha accompagnato per due anni le pubblicazioni del movimento , e che conserva ancora tutta la sua forza ideale , oltre che a fissare il comune denominatore programmatico servì ad operare una prima ma fondamentale selezione tra gli antifascisti : da un lato gli elementi decisi , che sentivano la necessità morale e politica di una lotta rivoluzionaria e che , aderendo a « Giustizia e Libertà » , erano pronti a pagare di persona ; dall ' altro gli elementi timidi e cerebralizzanti , facilmente disposti al compromesso , in perpetua attesa del « miracolo » , rifuggenti da ogni seria partecipazione alla lotta . Questa selezione fu , contro ogni apparenza , eminentemente politica ; più che cento programmi essa valse a separare gli elementi conservatori dagli elementi rivoluzionari . Un conservatore non aderirà infatti mai ad una impostazione e a metodi di lotta seriamente rivoluzionari , quali sono quelli di «G.L.», ben sapendo che nel mondo moderno ogni rivoluzione è necessariamente sociale e che vano sarebbe il tentativo di trattenerla entro gli stretti limiti della politica formale . All ' inverso , coloro i quali accettano la impostazione rivoluzionaria della lotta , sono poi , salvo rare eccezioni , anche coloro che affermano la necessità di una radicale trasformazione dei rapporti sociali . Per cotesta selezione agì con insuperabile efficacia la tesi repubblicana , affermata da «G.L.» sino dagli inizi con una intransigenza assoluta . Essa allontanò di colpo dal movimento gli elementi conservatori che sempre e dovunque , ma soprattutto nella situazione italiana , hanno considerato la monarchia come il più forte puntello della conservazione sociale ; e consentì al movimento di gettarsi subito con grande energia nella battaglia , senza troppo preoccuparsi di discussioni teoretiche che avrebbero rischiato di rallentare il ritmo dell ' azione . Due anni sono passati da allora ; due anni duri , di lotta silenziosa e tenace , di sacrifici innumeri e spesso ignorati , consacrati dalla morte o da feroci condanne di Tribunale . Abbiamo noi raggiunto l ' obiettivo iniziale che ci eravamo assegnati ? Senza tema di esagerare possiamo rispondere affermativamente . La coscienza della necessità , della fatalità storica della lotta rivoluzionaria , si è imposta . Le vecchie posizioni di compromesso monarchico - papaline - corporative sono state spazzate . Nuclei di « Giustizia e Libertà » esistono in moltissimi centri italiani . « Giustizia e Libertà » non è ormai più il sogno di pochi generosi od illusi . È una realtà poderosa , è la concreta speranza di liberazione cui guarda il Paese . Il fascismo , che sa identificare i suoi avversari , ha già da tempo riconosciuto in «G.L.» il centro animatore della rivoluzione italiana . Due anni sono passati ; nuovi compiti urgono . Mentre la lotta continua , appare ormai indispensabile il precisare la fisionomia politica del movimento . La dichiarazione iniziale di principi chiede d ' essere sviluppata e definita nelle sue pratiche applicazioni , specie sociali . Non basta più parlare genericamente di libertà , di repubblica , di giustizia sociale . Bisogna anche dire come , in virtù di quali trasformazioni , attraverso quali istituti vogliamo che questa libertà , questa repubblica , questa giustizia sociale siano realizzate . Tale precisazione non è imposta solo da un dovere di chiarezza e da un elementare senso di responsabilità politica , ma dal rapido maturarsi della coscienza rivoluzionaria nel nostro Paese . Due anni fa un tentativo di precisazione programmatica non avrebbe servito che ad alimentare nuove discussioni e scissioni ; oggi , dopo due anni di lotte comuni condotte sotto il segno di «G.L.», esso non potrà che imprimere nuovo slancio all ' azione rivoluzionaria . La fase dell ' antifascismo negativo o indistinto è chiusa in Italia . Il bisogno di vedere affermata una posizione di antifascismo costruttivo , che si pronunci sui problemi fondamentali della rivoluzione , che tenga conto delle grandi esperienze del dopoguerra europeo , e che implichi un radicale rinnovamento della vita italiana , si è ormai generalizzato . Consapevole di questa situazione e di queste esigenze la direzione del movimento ha creduto che il tempo fosse venuto di dare a « Giustizia e Libertà » un programma . La direzione ha lungamente discusso , ha interrogato quanti più compagni fosse possibile e ha finalmente elaborato , con la collaborazione dei rappresentanti di vari gruppi , lo schema di programma che segue . Con questo programma non si è inteso vincolare in modo assoluto i membri . Si è voluto piuttosto fissare alcuni caposaldi di orientamento e determinare una chiarificazione indispensabile alla educazione politica della nuova generazione e allo sviluppo dell ' azione rivoluzionaria . Non appena la situazione lo consentirà , la direzione convocherà un convegno per la redazione e l ' approvazione definitiva del programma . Schema di programma . Il fascismo non può essere abbattuto che da un movimento rivoluzionario che imposti e risolva decisamente , in funzione di libertà , i problemi politici e sociali fondamentali della vita italiana . Il movimento « Giustizia e Libertà » , per il suo stesso modo di costituzione e per la sostanza del suo programma , è la espressione concreta delle forze che si battono sul terreno rivoluzionario contro il fascismo . Nell ' ordine politico « Giustizia e Libertà » mira alla conquista della libertà , cioè di uno Stato repubblicano che realizzi le forme della più larga democrazia , basandosi essenzialmente sulle classi lavoratrici e sulle organizzazioni autonome ; nell ' ordine sociale « Giustizia e Libertà » vuole affermato un principio di giustizia che renda effettiva quella democrazia , affrontando in modo radicale il problema della terra e dell ' industria e quello dei rapporti interni di fabbrica . La rivoluzione antifascista non sarà un semplice mutamento di forme politiche superficiali , né un ritorno al passato , ma una profonda trasformazione economico - politica . Al Governo sorto dalla rivoluzione e ai Comitati locali rivoluzionari spetterà il compito di porre le basi del nuovo Stato . Una Assemblea Costituente , eletta a suffragio universale e convocata entro breve termine , consacrerà l ' opera della rivoluzione e fisserà l ' ordinamento definitivo della Repubblica . Le basi del nuovo regime . La monarchia sarà dichiarata decaduta e sarà proclamata la Repubblica . La libertà di associazione , di organizzazione professionale , di stampa , di riunione , di emigrazione ecc . saranno ristabilite . Soppresse la milizia e la polizia fascista , sarà costituita una guardia repubblicana per la difesa della Rivoluzione . I maggiori responsabili e i favoreggiatori , finanziatori e profittatori del fascismo , cominciando dal re , saranno processati ; i beni dei condannati saranno confiscati perché formino un fondo per indennizzare le vittime politiche . Le aziende giornalistiche fasciste saranno confiscate e messe a disposizione dei comitati rivoluzionari . Le corporazioni e i sindacati fascisti saranno sciolti . La riforma agraria . La rivoluzione antifascista affronterà il problema agrario sulla base del principio : « La terra a chi lavora » , tutelando nello stesso tempo gli interessi della produzione . Si distingueranno le aziende in cui , senza dannose conseguenze economiche , è possibile l ' immediato conferimento della proprietà ai lavoratori , da quelle che esigono l ' impiego di molte braccia , di ingenti capitali e di superiore direzione tecnica nelle quali il frazionamento della unità fondiaria disorganizzerebbe e ridurrebbe la produzione . Conseguentemente : I mezzadri , i piccoli fittavoli , i partecipanti , gli enfiteuti e in generale tutti coloro che coltivano la terra col loro lavoro personale e con quello della loro famiglia , acquisteranno la proprietà della terra che coltivano , rimanendo obbligati verso i vecchi proprietari ad una moderata indennità rateale garantita dallo Stato , che rappresenterà il titolo legittimo di acquisto e che , in caso di confisca della proprietà , andrà allo Stato . Sarà stabilita una quota massima di indennità . Laddove sia richiesto dagli interessi della produzione , saranno costituiti dei Consorzi o delle Cooperative per la gestione dei servizi comuni , sotto la direzione o il controllo di tecnici . Le aziende agrarie , per le quali l ' attribuzione individuale della terra riuscirebbe antieconomica , diventeranno proprietà comune e indivisibile dei coltivatori , salvo al vecchio proprietario ed al fittabile per il capitale da lui impiegato , il diritto all ' indennità di cui al paragrafo precedente . Le nuove aziende saranno gestite in cooperativa od altra forma collettiva secondo le necessità economiche locali . I lavoratori che non abbiano trovato occupazione permanente come proprietari o comproprietari di aziende agricole personali o collettive , avranno diritto di preferenza nella assegnazione delle terre pubbliche e di bonifica . Lo Stato organizzerà il credito agrario in modo da assicurare il successo della riforma agraria . Provvedimenti speciali regoleranno i debiti ipotecari . Riforma industriale e bancaria . La rivoluzione antifascista affronterà il problema della crisi dell ' industria , che non è solo economica , ma di uomini e di classi . Essa non potrà risolversi se non con una riorganizzazione generale dell ' industria e con la trasformazione dei rapporti interni di fabbrica . Un organo permanente per la direzione e il controllo della vita economica nazionale traccerà un piano di ricostruzione economica e fisserà , in accordo con i pubblici poteri , le direttive fondamentali della produzione . La riforma dell ' industria sarà basata sulla socializzazione con gestione autonoma , sul controllo operaio e la democrazia di fabbrica , da applicarsi secondo i criteri che seguono : Le industrie e le aziende che presentano i caratteri di un servizio pubblico essenziale ( idroelettrica , dei fertilizzanti , grandi banche private di credito ) o che fruiscono di un monopolio naturale ( mineraria ) , o hanno vissuto sinora estorcendo alla collettività enormi protezioni doganali o sovvenzioni ( siderurgica , saccarifera , costruzioni navali ) saranno socializzate . La gestione delle aziende socializzate non sarà assunta dallo Stato , ma da organismi autonomi , non burocratici , diretti da tecnici con la partecipazione di rappresentanti degli operai e impiegati dell ' azienda , dei consumatori e degli enti pubblici interessati . Il capitale azionario delle industrie socializzate , salvo quello confiscato ai responsabili del fascismo , sarà trasformato a titolo di moderata indennità , in obbligazioni da estinguersi in una generazione . Per evitare , nel periodo del trapasso , lo sconvolgimento della produzione nelle industrie socializzate e la gravissima disoccupazione che ne seguirebbe , sarà fatto obbligo ai tecnici di conservare le loro funzioni , salvo la revisione successiva . Il controllo operaio , introdotto in tutte le grandi e medie aziende , così pubbliche come private , dovrà assicurare alle classi lavoratrici una effettiva compartecipazione alla gestione delle aziende . Esso sarà organizzato in modo da affermare la libertà operaia nella fabbrica , da sviluppare le capacità industriali della classe operaia , e da opporsi , nell ' interesse della produzione , alle tendenze di burocrazia e di centralizzazione . Politica sindacale e cooperativa . Le proprietà del partito e delle organizzazioni fasciste saranno confiscate per essere trasferite alle organizzazioni operaie e contadine . I contratti collettivi saranno immediatamente riveduti . L ' indennità di disoccupazione dovrà essere sufficiente alla vita e versata durante l ' intero periodo di disoccupazione a tutti i disoccupati . Sarà promossa l ' organizzazione e la difesa degli interessi dei lavoratori a domicilio ( apprendisti , garzoni , lavoratori casalinghi ecc . ) con la fissazione dei minimi di salario e di contratti - tipo . Il movimento cooperativo riceverà , in tutti i suoi rami , il massimo appoggio . Si promuoverà il collegamento tra cooperative di produzione industriali e agricole e le cooperative di consumo , riorganizzando i mercati con la soppressione degli intermediari parassitari . Politica finanziaria e doganale . Sarà introdotta la nominatività dei titoli e ristabilita , con aliquote progressive , la imposta di successione . Provvedimenti radicali saranno presi per l ' abolizione del dazio sul grano e dei dazi sui generi di consumo popolare . Le tariffe doganali saranno rivedute nel senso di una progressiva generale riduzione . Politica delle abitazioni . Immediata riduzione degli affitti . Municipalizzazione delle aree e delle costruzioni edilizie . Politica che favorisca il passaggio della attuale proprietà edilizia ai Municipi o agli inquilini contro il pagamento di una moderata indennità . Politica estera e coloniale - Minoranze allogene . La Repubblica Italiana farà una decisa politica di pace e di disarmo ; ridurrà grandemente le spese militari e coloniali ; propugnerà l ' organizzazione unitaria dell ' Europa e una politica di libero scambio . Riconoscerà l ' autonomia culturale e amministrativa alle minoranze allogene . Adotterà una politica di intesa e di libertà verso gli abitanti delle colonie . Giustizia e riforma carceraria . Indipendenza e inamovibilità della magistratura , previo allontanamento degli elementi indegni ad opera di una Commissione indipendente dal Potere Esecutivo . Radicale riforma del regime carcerario . Politica scolastica . Scuola gratuita , aperta in tutti i suoi gradi al popolo e aderente alle forme rinnovate della vita sociale . L ' insegnamento e la cultura riceveranno il massimo impulso e saranno considerati come essenziali alla vita e al progresso della Repubblica . Politica ecclesiastica . Separazione completa dello Stato dalla Chiesa , previa confisca dei beni dell ' alto clero e delle Congregazioni religiose . Incondizionata libertà di coscienza e di culto . Il Trattato di Conciliazione , la Convenzione Finanziaria e il Concordato saranno dichiarati nulli . Ai titoli di rendita ( 1 miliardo ) consegnati al Vaticano sarà tolta ogni validità . Autonomie . L ' organizzazione del nuovo Stato dovrà basarsi sulle più ampie autonomie . Le funzioni del Governo centrale dovranno limitarsi alle sole materie che interessano la vita nazionale . Il principio dell ' autonomia è uno dei principi direttivi del movimento rivoluzionario « Giustizia e Libertà » .