StampaPeriodica ,
«
Giustizia
e
Libertà
»
sorse
nell
'
ottobre
1929
con
le
caratteristiche
di
un
movimento
di
azione
.
I
fondatori
non
vollero
appesantirlo
con
troppi
bagagli
teorici
.
L
'
obbiettivo
immediato
consisteva
nel
rompere
il
contagio
della
paura
,
nel
richiamare
alla
lotta
una
opposizione
polverizzata
,
nel
creare
una
coscienza
e
una
volontà
rivoluzionarie
in
una
minoranza
audace
capace
,
col
tempo
,
di
trascinare
le
masse
.
«
Giovani
e
veterani
si
leggeva
nel
primo
appello
di
"
Giustizia
e
Libertà
"
chiamiamo
a
noi
i
migliori
,
i
dispersi
,
i
credenti
,
i
giovani
.
Provenienti
da
diverse
correnti
politiche
,
archiviamo
per
ora
le
tessere
e
creiamo
una
unità
d
'
azione
.
Movimento
rivoluzionario
,
non
partito
,
"
Giustizia
e
Libertà
"
è
il
nome
ed
il
simbolo
.
Repubblicani
,
socialisti
e
democratici
,
ci
battiamo
per
la
libertà
,
per
la
repubblica
,
per
la
giustizia
sociale
.
Non
siamo
più
tre
espressioni
differenti
ma
un
trinomio
inscindibile
»
.
La
dichiarazione
iniziale
di
principi
che
ha
accompagnato
per
due
anni
le
pubblicazioni
del
movimento
,
e
che
conserva
ancora
tutta
la
sua
forza
ideale
,
oltre
che
a
fissare
il
comune
denominatore
programmatico
servì
ad
operare
una
prima
ma
fondamentale
selezione
tra
gli
antifascisti
:
da
un
lato
gli
elementi
decisi
,
che
sentivano
la
necessità
morale
e
politica
di
una
lotta
rivoluzionaria
e
che
,
aderendo
a
«
Giustizia
e
Libertà
»
,
erano
pronti
a
pagare
di
persona
;
dall
'
altro
gli
elementi
timidi
e
cerebralizzanti
,
facilmente
disposti
al
compromesso
,
in
perpetua
attesa
del
«
miracolo
»
,
rifuggenti
da
ogni
seria
partecipazione
alla
lotta
.
Questa
selezione
fu
,
contro
ogni
apparenza
,
eminentemente
politica
;
più
che
cento
programmi
essa
valse
a
separare
gli
elementi
conservatori
dagli
elementi
rivoluzionari
.
Un
conservatore
non
aderirà
infatti
mai
ad
una
impostazione
e
a
metodi
di
lotta
seriamente
rivoluzionari
,
quali
sono
quelli
di
«G.L.»,
ben
sapendo
che
nel
mondo
moderno
ogni
rivoluzione
è
necessariamente
sociale
e
che
vano
sarebbe
il
tentativo
di
trattenerla
entro
gli
stretti
limiti
della
politica
formale
.
All
'
inverso
,
coloro
i
quali
accettano
la
impostazione
rivoluzionaria
della
lotta
,
sono
poi
,
salvo
rare
eccezioni
,
anche
coloro
che
affermano
la
necessità
di
una
radicale
trasformazione
dei
rapporti
sociali
.
Per
cotesta
selezione
agì
con
insuperabile
efficacia
la
tesi
repubblicana
,
affermata
da
«G.L.»
sino
dagli
inizi
con
una
intransigenza
assoluta
.
Essa
allontanò
di
colpo
dal
movimento
gli
elementi
conservatori
che
sempre
e
dovunque
,
ma
soprattutto
nella
situazione
italiana
,
hanno
considerato
la
monarchia
come
il
più
forte
puntello
della
conservazione
sociale
;
e
consentì
al
movimento
di
gettarsi
subito
con
grande
energia
nella
battaglia
,
senza
troppo
preoccuparsi
di
discussioni
teoretiche
che
avrebbero
rischiato
di
rallentare
il
ritmo
dell
'
azione
.
Due
anni
sono
passati
da
allora
;
due
anni
duri
,
di
lotta
silenziosa
e
tenace
,
di
sacrifici
innumeri
e
spesso
ignorati
,
consacrati
dalla
morte
o
da
feroci
condanne
di
Tribunale
.
Abbiamo
noi
raggiunto
l
'
obiettivo
iniziale
che
ci
eravamo
assegnati
?
Senza
tema
di
esagerare
possiamo
rispondere
affermativamente
.
La
coscienza
della
necessità
,
della
fatalità
storica
della
lotta
rivoluzionaria
,
si
è
imposta
.
Le
vecchie
posizioni
di
compromesso
monarchico
-
papaline
-
corporative
sono
state
spazzate
.
Nuclei
di
«
Giustizia
e
Libertà
»
esistono
in
moltissimi
centri
italiani
.
«
Giustizia
e
Libertà
»
non
è
ormai
più
il
sogno
di
pochi
generosi
od
illusi
.
È
una
realtà
poderosa
,
è
la
concreta
speranza
di
liberazione
cui
guarda
il
Paese
.
Il
fascismo
,
che
sa
identificare
i
suoi
avversari
,
ha
già
da
tempo
riconosciuto
in
«G.L.»
il
centro
animatore
della
rivoluzione
italiana
.
Due
anni
sono
passati
;
nuovi
compiti
urgono
.
Mentre
la
lotta
continua
,
appare
ormai
indispensabile
il
precisare
la
fisionomia
politica
del
movimento
.
La
dichiarazione
iniziale
di
principi
chiede
d
'
essere
sviluppata
e
definita
nelle
sue
pratiche
applicazioni
,
specie
sociali
.
Non
basta
più
parlare
genericamente
di
libertà
,
di
repubblica
,
di
giustizia
sociale
.
Bisogna
anche
dire
come
,
in
virtù
di
quali
trasformazioni
,
attraverso
quali
istituti
vogliamo
che
questa
libertà
,
questa
repubblica
,
questa
giustizia
sociale
siano
realizzate
.
Tale
precisazione
non
è
imposta
solo
da
un
dovere
di
chiarezza
e
da
un
elementare
senso
di
responsabilità
politica
,
ma
dal
rapido
maturarsi
della
coscienza
rivoluzionaria
nel
nostro
Paese
.
Due
anni
fa
un
tentativo
di
precisazione
programmatica
non
avrebbe
servito
che
ad
alimentare
nuove
discussioni
e
scissioni
;
oggi
,
dopo
due
anni
di
lotte
comuni
condotte
sotto
il
segno
di
«G.L.»,
esso
non
potrà
che
imprimere
nuovo
slancio
all
'
azione
rivoluzionaria
.
La
fase
dell
'
antifascismo
negativo
o
indistinto
è
chiusa
in
Italia
.
Il
bisogno
di
vedere
affermata
una
posizione
di
antifascismo
costruttivo
,
che
si
pronunci
sui
problemi
fondamentali
della
rivoluzione
,
che
tenga
conto
delle
grandi
esperienze
del
dopoguerra
europeo
,
e
che
implichi
un
radicale
rinnovamento
della
vita
italiana
,
si
è
ormai
generalizzato
.
Consapevole
di
questa
situazione
e
di
queste
esigenze
la
direzione
del
movimento
ha
creduto
che
il
tempo
fosse
venuto
di
dare
a
«
Giustizia
e
Libertà
»
un
programma
.
La
direzione
ha
lungamente
discusso
,
ha
interrogato
quanti
più
compagni
fosse
possibile
e
ha
finalmente
elaborato
,
con
la
collaborazione
dei
rappresentanti
di
vari
gruppi
,
lo
schema
di
programma
che
segue
.
Con
questo
programma
non
si
è
inteso
vincolare
in
modo
assoluto
i
membri
.
Si
è
voluto
piuttosto
fissare
alcuni
caposaldi
di
orientamento
e
determinare
una
chiarificazione
indispensabile
alla
educazione
politica
della
nuova
generazione
e
allo
sviluppo
dell
'
azione
rivoluzionaria
.
Non
appena
la
situazione
lo
consentirà
,
la
direzione
convocherà
un
convegno
per
la
redazione
e
l
'
approvazione
definitiva
del
programma
.
Schema
di
programma
.
Il
fascismo
non
può
essere
abbattuto
che
da
un
movimento
rivoluzionario
che
imposti
e
risolva
decisamente
,
in
funzione
di
libertà
,
i
problemi
politici
e
sociali
fondamentali
della
vita
italiana
.
Il
movimento
«
Giustizia
e
Libertà
»
,
per
il
suo
stesso
modo
di
costituzione
e
per
la
sostanza
del
suo
programma
,
è
la
espressione
concreta
delle
forze
che
si
battono
sul
terreno
rivoluzionario
contro
il
fascismo
.
Nell
'
ordine
politico
«
Giustizia
e
Libertà
»
mira
alla
conquista
della
libertà
,
cioè
di
uno
Stato
repubblicano
che
realizzi
le
forme
della
più
larga
democrazia
,
basandosi
essenzialmente
sulle
classi
lavoratrici
e
sulle
organizzazioni
autonome
;
nell
'
ordine
sociale
«
Giustizia
e
Libertà
»
vuole
affermato
un
principio
di
giustizia
che
renda
effettiva
quella
democrazia
,
affrontando
in
modo
radicale
il
problema
della
terra
e
dell
'
industria
e
quello
dei
rapporti
interni
di
fabbrica
.
La
rivoluzione
antifascista
non
sarà
un
semplice
mutamento
di
forme
politiche
superficiali
,
né
un
ritorno
al
passato
,
ma
una
profonda
trasformazione
economico
-
politica
.
Al
Governo
sorto
dalla
rivoluzione
e
ai
Comitati
locali
rivoluzionari
spetterà
il
compito
di
porre
le
basi
del
nuovo
Stato
.
Una
Assemblea
Costituente
,
eletta
a
suffragio
universale
e
convocata
entro
breve
termine
,
consacrerà
l
'
opera
della
rivoluzione
e
fisserà
l
'
ordinamento
definitivo
della
Repubblica
.
Le
basi
del
nuovo
regime
.
La
monarchia
sarà
dichiarata
decaduta
e
sarà
proclamata
la
Repubblica
.
La
libertà
di
associazione
,
di
organizzazione
professionale
,
di
stampa
,
di
riunione
,
di
emigrazione
ecc
.
saranno
ristabilite
.
Soppresse
la
milizia
e
la
polizia
fascista
,
sarà
costituita
una
guardia
repubblicana
per
la
difesa
della
Rivoluzione
.
I
maggiori
responsabili
e
i
favoreggiatori
,
finanziatori
e
profittatori
del
fascismo
,
cominciando
dal
re
,
saranno
processati
;
i
beni
dei
condannati
saranno
confiscati
perché
formino
un
fondo
per
indennizzare
le
vittime
politiche
.
Le
aziende
giornalistiche
fasciste
saranno
confiscate
e
messe
a
disposizione
dei
comitati
rivoluzionari
.
Le
corporazioni
e
i
sindacati
fascisti
saranno
sciolti
.
La
riforma
agraria
.
La
rivoluzione
antifascista
affronterà
il
problema
agrario
sulla
base
del
principio
:
«
La
terra
a
chi
lavora
»
,
tutelando
nello
stesso
tempo
gli
interessi
della
produzione
.
Si
distingueranno
le
aziende
in
cui
,
senza
dannose
conseguenze
economiche
,
è
possibile
l
'
immediato
conferimento
della
proprietà
ai
lavoratori
,
da
quelle
che
esigono
l
'
impiego
di
molte
braccia
,
di
ingenti
capitali
e
di
superiore
direzione
tecnica
nelle
quali
il
frazionamento
della
unità
fondiaria
disorganizzerebbe
e
ridurrebbe
la
produzione
.
Conseguentemente
:
I
mezzadri
,
i
piccoli
fittavoli
,
i
partecipanti
,
gli
enfiteuti
e
in
generale
tutti
coloro
che
coltivano
la
terra
col
loro
lavoro
personale
e
con
quello
della
loro
famiglia
,
acquisteranno
la
proprietà
della
terra
che
coltivano
,
rimanendo
obbligati
verso
i
vecchi
proprietari
ad
una
moderata
indennità
rateale
garantita
dallo
Stato
,
che
rappresenterà
il
titolo
legittimo
di
acquisto
e
che
,
in
caso
di
confisca
della
proprietà
,
andrà
allo
Stato
.
Sarà
stabilita
una
quota
massima
di
indennità
.
Laddove
sia
richiesto
dagli
interessi
della
produzione
,
saranno
costituiti
dei
Consorzi
o
delle
Cooperative
per
la
gestione
dei
servizi
comuni
,
sotto
la
direzione
o
il
controllo
di
tecnici
.
Le
aziende
agrarie
,
per
le
quali
l
'
attribuzione
individuale
della
terra
riuscirebbe
antieconomica
,
diventeranno
proprietà
comune
e
indivisibile
dei
coltivatori
,
salvo
al
vecchio
proprietario
ed
al
fittabile
per
il
capitale
da
lui
impiegato
,
il
diritto
all
'
indennità
di
cui
al
paragrafo
precedente
.
Le
nuove
aziende
saranno
gestite
in
cooperativa
od
altra
forma
collettiva
secondo
le
necessità
economiche
locali
.
I
lavoratori
che
non
abbiano
trovato
occupazione
permanente
come
proprietari
o
comproprietari
di
aziende
agricole
personali
o
collettive
,
avranno
diritto
di
preferenza
nella
assegnazione
delle
terre
pubbliche
e
di
bonifica
.
Lo
Stato
organizzerà
il
credito
agrario
in
modo
da
assicurare
il
successo
della
riforma
agraria
.
Provvedimenti
speciali
regoleranno
i
debiti
ipotecari
.
Riforma
industriale
e
bancaria
.
La
rivoluzione
antifascista
affronterà
il
problema
della
crisi
dell
'
industria
,
che
non
è
solo
economica
,
ma
di
uomini
e
di
classi
.
Essa
non
potrà
risolversi
se
non
con
una
riorganizzazione
generale
dell
'
industria
e
con
la
trasformazione
dei
rapporti
interni
di
fabbrica
.
Un
organo
permanente
per
la
direzione
e
il
controllo
della
vita
economica
nazionale
traccerà
un
piano
di
ricostruzione
economica
e
fisserà
,
in
accordo
con
i
pubblici
poteri
,
le
direttive
fondamentali
della
produzione
.
La
riforma
dell
'
industria
sarà
basata
sulla
socializzazione
con
gestione
autonoma
,
sul
controllo
operaio
e
la
democrazia
di
fabbrica
,
da
applicarsi
secondo
i
criteri
che
seguono
:
Le
industrie
e
le
aziende
che
presentano
i
caratteri
di
un
servizio
pubblico
essenziale
(
idroelettrica
,
dei
fertilizzanti
,
grandi
banche
private
di
credito
)
o
che
fruiscono
di
un
monopolio
naturale
(
mineraria
)
,
o
hanno
vissuto
sinora
estorcendo
alla
collettività
enormi
protezioni
doganali
o
sovvenzioni
(
siderurgica
,
saccarifera
,
costruzioni
navali
)
saranno
socializzate
.
La
gestione
delle
aziende
socializzate
non
sarà
assunta
dallo
Stato
,
ma
da
organismi
autonomi
,
non
burocratici
,
diretti
da
tecnici
con
la
partecipazione
di
rappresentanti
degli
operai
e
impiegati
dell
'
azienda
,
dei
consumatori
e
degli
enti
pubblici
interessati
.
Il
capitale
azionario
delle
industrie
socializzate
,
salvo
quello
confiscato
ai
responsabili
del
fascismo
,
sarà
trasformato
a
titolo
di
moderata
indennità
,
in
obbligazioni
da
estinguersi
in
una
generazione
.
Per
evitare
,
nel
periodo
del
trapasso
,
lo
sconvolgimento
della
produzione
nelle
industrie
socializzate
e
la
gravissima
disoccupazione
che
ne
seguirebbe
,
sarà
fatto
obbligo
ai
tecnici
di
conservare
le
loro
funzioni
,
salvo
la
revisione
successiva
.
Il
controllo
operaio
,
introdotto
in
tutte
le
grandi
e
medie
aziende
,
così
pubbliche
come
private
,
dovrà
assicurare
alle
classi
lavoratrici
una
effettiva
compartecipazione
alla
gestione
delle
aziende
.
Esso
sarà
organizzato
in
modo
da
affermare
la
libertà
operaia
nella
fabbrica
,
da
sviluppare
le
capacità
industriali
della
classe
operaia
,
e
da
opporsi
,
nell
'
interesse
della
produzione
,
alle
tendenze
di
burocrazia
e
di
centralizzazione
.
Politica
sindacale
e
cooperativa
.
Le
proprietà
del
partito
e
delle
organizzazioni
fasciste
saranno
confiscate
per
essere
trasferite
alle
organizzazioni
operaie
e
contadine
.
I
contratti
collettivi
saranno
immediatamente
riveduti
.
L
'
indennità
di
disoccupazione
dovrà
essere
sufficiente
alla
vita
e
versata
durante
l
'
intero
periodo
di
disoccupazione
a
tutti
i
disoccupati
.
Sarà
promossa
l
'
organizzazione
e
la
difesa
degli
interessi
dei
lavoratori
a
domicilio
(
apprendisti
,
garzoni
,
lavoratori
casalinghi
ecc
.
)
con
la
fissazione
dei
minimi
di
salario
e
di
contratti
-
tipo
.
Il
movimento
cooperativo
riceverà
,
in
tutti
i
suoi
rami
,
il
massimo
appoggio
.
Si
promuoverà
il
collegamento
tra
cooperative
di
produzione
industriali
e
agricole
e
le
cooperative
di
consumo
,
riorganizzando
i
mercati
con
la
soppressione
degli
intermediari
parassitari
.
Politica
finanziaria
e
doganale
.
Sarà
introdotta
la
nominatività
dei
titoli
e
ristabilita
,
con
aliquote
progressive
,
la
imposta
di
successione
.
Provvedimenti
radicali
saranno
presi
per
l
'
abolizione
del
dazio
sul
grano
e
dei
dazi
sui
generi
di
consumo
popolare
.
Le
tariffe
doganali
saranno
rivedute
nel
senso
di
una
progressiva
generale
riduzione
.
Politica
delle
abitazioni
.
Immediata
riduzione
degli
affitti
.
Municipalizzazione
delle
aree
e
delle
costruzioni
edilizie
.
Politica
che
favorisca
il
passaggio
della
attuale
proprietà
edilizia
ai
Municipi
o
agli
inquilini
contro
il
pagamento
di
una
moderata
indennità
.
Politica
estera
e
coloniale
-
Minoranze
allogene
.
La
Repubblica
Italiana
farà
una
decisa
politica
di
pace
e
di
disarmo
;
ridurrà
grandemente
le
spese
militari
e
coloniali
;
propugnerà
l
'
organizzazione
unitaria
dell
'
Europa
e
una
politica
di
libero
scambio
.
Riconoscerà
l
'
autonomia
culturale
e
amministrativa
alle
minoranze
allogene
.
Adotterà
una
politica
di
intesa
e
di
libertà
verso
gli
abitanti
delle
colonie
.
Giustizia
e
riforma
carceraria
.
Indipendenza
e
inamovibilità
della
magistratura
,
previo
allontanamento
degli
elementi
indegni
ad
opera
di
una
Commissione
indipendente
dal
Potere
Esecutivo
.
Radicale
riforma
del
regime
carcerario
.
Politica
scolastica
.
Scuola
gratuita
,
aperta
in
tutti
i
suoi
gradi
al
popolo
e
aderente
alle
forme
rinnovate
della
vita
sociale
.
L
'
insegnamento
e
la
cultura
riceveranno
il
massimo
impulso
e
saranno
considerati
come
essenziali
alla
vita
e
al
progresso
della
Repubblica
.
Politica
ecclesiastica
.
Separazione
completa
dello
Stato
dalla
Chiesa
,
previa
confisca
dei
beni
dell
'
alto
clero
e
delle
Congregazioni
religiose
.
Incondizionata
libertà
di
coscienza
e
di
culto
.
Il
Trattato
di
Conciliazione
,
la
Convenzione
Finanziaria
e
il
Concordato
saranno
dichiarati
nulli
.
Ai
titoli
di
rendita
(
1
miliardo
)
consegnati
al
Vaticano
sarà
tolta
ogni
validità
.
Autonomie
.
L
'
organizzazione
del
nuovo
Stato
dovrà
basarsi
sulle
più
ampie
autonomie
.
Le
funzioni
del
Governo
centrale
dovranno
limitarsi
alle
sole
materie
che
interessano
la
vita
nazionale
.
Il
principio
dell
'
autonomia
è
uno
dei
principi
direttivi
del
movimento
rivoluzionario
«
Giustizia
e
Libertà
»
.