StampaPeriodica ,
Assiduo
e
fervido
riedificatore
sull
'
annoso
Principio
della
pittura
,
Paul
Cézanne
,
fin
dalla
prima
gioventù
fece
della
coscienza
di
se
stesso
l
'
ideale
supremo
e
alla
fortuna
e
alla
facile
fama
antepose
l
'
importanza
del
fine
.
Trovandosi
fra
le
brigate
scempie
dei
caffè
e
degli
ateliers
parigini
,
benché
più
degli
altri
addottrinato
,
raramente
interloquiva
,
e
quando
l
'
osava
doveva
poi
smaltire
vane
e
cocenti
arrabbiature
.
Allora
,
egli
,
si
meravigliava
seco
medesimo
di
essersi
scompagnato
dalle
solitudini
della
sua
Provenza
,
da
quelle
vedute
aperte
,
da
quelle
vallette
fertili
,
da
quelle
acque
lucenti
e
dai
soli
chiari
di
Aix
.
Evitare
adunque
più
che
poteva
quella
gente
incostante
e
frivola
della
capitale
,
fin
che
non
avesse
ultimato
i
suoi
studi
pittorici
,
divenne
subito
la
sua
rarissima
cura
.
Ridottosi
a
Aix
a
vivere
rusticamente
con
sua
sorella
,
Paul
Cézanne
,
piccolo
rentier
,
rinuncia
per
sempre
ad
avere
un
pubblico
.
E
se
egli
ora
ripiega
su
di
sé
per
meglio
adattare
alle
nuove
circostanze
,
il
suo
temperamento
di
uomo
sensibile
e
scontroso
,
tutta
la
sua
soddisfazione
la
trova
nel
lavoro
indirizzato
a
promuovere
opere
di
gioia
durevole
.
Fu
così
che
,
quasi
senza
accorgersene
,
gli
avvenne
di
scoprire
presto
alcune
principalissime
verità
pittoriche
,
non
solo
ignorate
ma
del
tutto
diverse
e
contrarie
alle
opinioni
del
suo
tempo
,
e
di
farsi
,
a
sua
insaputa
,
sublime
e
focoso
iniziatore
di
una
nuova
èra
artistica
.
Ma
quanto
fosse
per
fa
storia
dell
'
arte
il
valore
delle
sue
invenzioni
e
quale
la
stratificazione
dei
suoi
duri
progressi
,
la
portata
delle
sue
conquiste
,
ci
voleva
proprio
che
la
morte
venisse
,
traendo
,
come
si
suoi
dire
,
alla
luce
la
sua
opera
di
grande
artista
sacrificato
;
di
modo
che
si
potrebbe
ripetere
di
lui
che
passato
di
vita
,
allora
finalmente
fosse
per
vivere
.
Con
tutto
ciò
,
l
'
incertezza
sui
suoi
meriti
persiste
ad
essere
tale
che
gli
stessi
ammiratori
della
sua
arte
discordano
grandemente
fra
di
loro
.
Sarebbe
quindi
bene
intenderci
una
buona
volta
sui
punti
fondamentali
del
suo
portato
,
se
non
si
vuole
arrivare
presto
ad
una
forma
curiosa
di
violenta
deturpazione
.
Nell
'
ordine
intellettuale
bisogna
essere
cauti
e
scrupolosamente
obbiettivi
,
più
di
quello
che
si
è
per
il
presente
perché
,
in
fin
dei
conti
,
se
quello
che
avvenne
a
lui
da
vivo
fu
cosa
amarissima
,
quello
che
va
succedendo
ora
è
addirittura
inquietante
;
dimostrando
fra
l
'
altro
la
condizione
in
cui
viene
a
trovarsi
la
memoria
d
'
un
uomo
che
fu
disusatamente
superiore
alla
propria
epoca
.
Si
urli
pure
contro
la
critica
com
'
è
ora
costume
,
ma
per
noi
essa
si
risolve
in
cosa
sterile
solamente
quando
non
l
'
accompagnano
risultanti
positive
.
Studiando
altre
volte
l
'
opera
del
Cézanne
,
cercammo
soprattutto
di
districare
dai
fatti
patenti
i
semi
riposti
,
e
se
ora
riprendiamo
lo
stesso
soggetto
non
perché
siano
variate
sostanzialmente
le
nostre
opinioni
,
ché
anzi
alcuni
esempi
di
quelle
disamine
si
potrebbero
invocare
qui
con
più
chiara
notizia
.
Però
,
innanzi
ad
ogni
altra
cosa
,
ci
sia
permesso
di
far
osservare
che
oggigiorno
si
continua
a
mescolare
con
troppa
baldanza
il
suo
nome
con
quello
degli
impressionisti
e
postimpressionisti
,
alla
maniera
del
gioco
dei
dadi
,
non
curando
se
in
cotesto
modo
si
dimostri
d
'
ignorare
che
la
sua
personalità
è
sostanzialmente
differente
.
Io
credo
,
per
esempio
,
che
spetti
assolutamente
,
dopo
il
Courbet
,
al
Cézanne
il
primo
posto
nella
pittura
contemporanea
,
e
che
lo
stesso
Renoir
gli
sia
di
molto
inferiore
;
ancorché
sia
pronto
a
riconoscere
che
il
buon
decoratore
di
maioliche
di
Sèvres
non
manca
di
leggiadria
e
di
pregi
rari
,
puri
e
delicati
.
Ma
questi
suoi
meriti
,
per
quanto
insigni
,
non
credo
siano
tuttavia
paragonabili
,
nell
'
ambito
delle
differenze
,
a
quelli
di
Cézanne
per
pienezza
e
costituzione
.
In
quanto
a
Van
Gogh
,
Monet
,
Degas
,
Pisarro
,
Toulose
-
Lautrec
,
ecc
.
a
me
basta
saperli
tutti
-
compreso
il
Gauguin
indubbiamente
superiore
agli
altri
-
a
gran
distanza
dal
Cézanne
,
per
dire
che
se
questi
fossero
vissuti
in
tempi
più
chiari
non
che
sovrastare
il
nostro
,
mai
si
sarebbero
levati
a
quella
fama
che
ebbero
e
che
tuttora
hanno
.
Per
dirla
in
breve
costoro
riuscirono
soltanto
a
legare
membri
d
'
incerta
risonanza
,
e
niuna
cosa
ci
vieterebbe
di
giudicarli
dall
'
effetto
che
fanno
le
loro
tele
qualora
venissero
paragonate
a
quelle
del
Cézanne
.
Sono
di
quelle
opere
scaturite
da
indole
che
non
soffre
freno
,
per
la
quale
la
vita
,
prima
che
la
bellezza
,
costituisce
lo
scopo
,
la
qualcosa
è
scusabile
nelle
epoche
di
smarrimento
o
di
ripresa
;
non
giungendo
mai
alla
grandezza
vera
,
non
sopportano
un
puro
giudizio
estetico
.
Per
queste
ed
altre
diversissime
ragioni
non
faremo
dunque
qui
alcun
pensiero
irriverente
a
loro
riguardo
,
ché
anzi
,
per
chi
ben
intende
,
le
nostre
stesse
riserve
acconsentono
loro
lode
.
E
che
questo
sia
vero
o
no
,
quello
che
conta
è
che
infine
il
Cézanne
non
solo
pensa
per
linee
,
colori
,
volumi
e
superfici
ma
tutti
li
avanza
per
senso
,
vigore
e
caldezza
d
'
animo
,
per
cui
riesce
,
in
maniera
tutta
sua
particolare
,
ad
infondere
alla
sua
pittura
un
austero
imperativo
che
ne
ingrandisce
il
possesso
.
Una
mela
,
una
pipa
di
gesso
,
una
bottiglia
,
la
cosa
più
ordinaria
,
gli
è
più
che
sufficiente
per
svegliarci
nella
mente
tutto
un
ordine
spaziato
di
sensazioni
squisite
.
Possiamo
anche
farci
una
prima
idea
del
suo
stile
da
certi
rilievi
che
si
distinguono
per
tono
,
atti
in
modo
singolare
a
tenere
in
gran
parte
il
nostro
animo
e
a
rinnovarlo
con
diversissimi
aspetti
.
Con
ciò
non
si
vuoi
mica
dire
che
tutte
le
sue
opere
siano
egualmente
in
tutti
i
punti
vive
e
sostanziose
!
Ma
Paul
Cézanne
era
nato
veramente
per
dipingere
come
gli
uccelli
son
nati
per
volare
.
Nessuno
più
di
lui
ebbe
in
odio
le
invenzioni
meccaniche
,
né
più
di
lui
alcuno
ha
sentito
in
modo
così
intimo
e
profondo
il
problema
di
ottenere
col
puro
impiego
dei
mezzi
pittorici
un
massimo
di
espressione
.
Così
in
lui
la
colorazione
si
fa
sostanziale
nel
tono
che
ha
l
'
ufficio
di
rialzare
i
volumi
,
la
luce
si
fa
peso
in
una
materia
omogenea
e
carnosa
,
che
è
il
lato
più
profondo
del
suo
genio
drammatico
.
Così
la
sua
gioiosa
alchimia
si
appesantisce
a
poco
a
poco
in
un
agglomerato
di
pennellate
quadre
e
digradanti
per
meglio
fissare
alcuni
risultati
positivi
.
Fin
da
questo
momento
si
potrebbe
dire
che
Cézanne
si
stacca
risolutamente
dalla
scuola
impressionista
.
Ora
le
sue
sensazioni
vengono
inserite
sul
"
principio
delle
evidenze
"
e
si
adagiano
in
movimenti
che
hanno
cessato
di
svolgersi
.
Ma
il
suo
istinto
eroico
non
gli
permette
d
'
indugiare
in
cotesto
genere
di
compiacenze
sensuali
,
più
di
quello
che
comporta
la
coscienza
della
differenza
che
corre
tra
un
'
arte
che
lavora
sul
puro
naturale
visivo
e
quella
che
,
pur
non
negligendo
lo
studio
della
realtà
esterna
,
ha
per
fine
certi
aspetti
metafisici
.
Volle
adunque
il
Cézanne
,
aggiungere
al
senso
della
naturalezza
e
della
concezione
viva
e
diretta
una
corrente
di
classicità
,
nella
quale
il
trasparire
del
fine
e
il
volontario
assoggettamento
a
severa
legge
si
facessero
valere
.
Certamente
tra
un
ideale
e
la
sua
forma
sensibile
vi
è
sempre
un
grande
divario
e
anche
nell
'
opera
sua
dobbiamo
riconoscere
che
non
sempre
la
forma
trova
espressione
piena
e
gagliarda
.
Tuttavia
,
i
suoi
propositi
nuovi
essendo
rivolti
ad
un
ordine
e
ad
una
percezione
d
'
arte
di
non
limitata
irradiazione
,
ancorché
la
perfetta
corrispondenza
della
forma
allo
scopo
gli
sia
irraggiungibile
,
l
'
idea
che
si
è
fatto
ora
del
quadro
lo
conduce
,
pure
attraverso
ansie
e
incertezze
,
al
portamento
fiero
e
dignitoso
delle
forme
.
Colui
il
quale
si
è
procurato
il
piacere
squisito
di
ricercare
per
suo
conto
quest
'
ordine
superiore
,
sa
che
questo
non
è
esercizio
intellettualistico
ma
istinto
ritrovato
e
sete
di
un
più
ampio
possesso
,
e
potrà
quindi
affermare
,
senza
tema
di
cadere
in
rimorso
,
che
l
'
arte
del
Cézanne
come
la
vita
è
uno
slancio
che
tende
ad
una
conchiusione
,
e
che
non
si
limita
a
voler
essere
l
'
espressione
d
'
un
temperamento
entusiastico
,
tutto
febbre
e
fuoco
,
al
quale
gli
elementi
intellettuali
servono
come
qualità
occasionali
.
Spirito
colto
e
austero
,
Paul
Cézanne
cerca
la
soluzione
del
problema
plastico
non
del
"
motivo
"
,
che
è
concetto
limitato
al
giuoco
delle
masse
,
delle
linee
,
dei
colori
,
dei
lumi
e
delle
ombre
,
.
ma
nel
"
soggetto
"
,
che
,
lungi
dall
'
essere
letteratura
,
è
problema
di
superficie
e
di
profondità
,
linguaggio
poetico
dell
'
anima
.
Siamo
nella
seconda
fase
della
sua
arte
.
Ora
le
stesse
"
nature
morte
"
non
gli
appariranno
più
che
come
buona
materia
versata
su
di
un
tessuto
accidentato
,
o
come
dire
"
saggi
"
staccati
di
una
unità
più
vasta
e
complessa
.
Per
le
stesse
e
simili
cause
egli
è
portato
a
ricercare
la
sostanza
degli
antichi
ordini
naturali
e
le
antiche
norme
dell
'
arte
,
mirando
a
perfezionarle
e
a
rifonderle
col
nuovo
spirito
.
Il
che
sarà
sempre
gran
merito
suo
,
dato
che
quando
si
volle
andar
oltre
e
rinnovare
sui
punti
fondamentali
,
non
che
non
riuscirvi
,
si
tornò
indietro
,
e
venne
meno
quello
che
s
'
era
faticosamente
acquistato
.
Niuno
può
infatti
sapere
fin
dove
sarebbe
montato
il
male
senza
il
suo
vigoroso
intervento
.
E
se
ciò
non
costituisce
la
maggiore
delle
sue
doti
,
le
cose
dette
servono
abbastanza
per
farcelo
più
vicino
,
più
umano
,
più
nostro
d
'
ogni
altro
pittore
di
quel
tempo
.
A
questo
punto
Paul
Cézanne
,
sente
le
prime
ondate
di
quello
che
si
potrebbe
chiamare
il
suo
"
umanismo
plastico
"
,
in
cui
taluni
scrittori
vollero
scorgere
la
cagione
principale
della
sua
rapida
decadenza
.
Ma
se
anche
fosse
probabile
che
"
rifare
il
Museo
davanti
alla
Natura
"
era
una
delle
sue
insane
fissazioni
,
dobbiamo
però
ammettere
che
questo
concetto
non
è
poi
tanto
balordo
se
può
tuttora
servire
per
farci
rigorosi
e
severi
con
noi
stessi
.
Infatti
a
noi
sembra
che
anche
il
Cézanne
ne
abbia
tratto
reale
giovamento
da
quest
'
idea
del
duraturo
,
ancorché
la
pittura
oramai
gli
venga
giù
in
apparenza
meno
bene
di
prima
.
Si
direbbe
che
la
sua
rigorosa
tecnica
si
sperda
e
si
sprofondi
in
vaghi
umori
melanconici
e
ondeggi
in
rapporti
lontani
.
Ma
se
la
ricca
materia
non
fluisce
più
in
forme
condensate
ed
energiche
e
gli
elementi
,
che
gli
erano
divenuti
famigliari
,
gli
pongono
degli
strani
inconvenienti
o
devono
essere
da
lui
alterati
per
necessità
del
nuovo
concetto
costruttivo
;
se
c
'
è
sempre
una
parte
che
gli
sfugge
;
una
zona
che
non
è
stata
osservata
;
se
gli
è
difficile
afferrare
la
sintesi
della
visione
;
non
per
questo
le
sue
figure
e
i
suoi
paesi
pencolano
in
una
espressione
contrastata
;
ché
anzi
simili
constatazioni
confermano
vieppiù
l
'
interesse
con
cui
la
sua
lucente
volontà
rinuncia
alla
ricchezza
apparente
per
una
misura
di
semplificazione
essenziale
.
Mai
come
ora
le
distese
,
le
colline
,
i
casali
gli
apparirono
in
tutto
il
rilievo
della
loro
immobile
esistenza
e
la
divinità
plastica
dell
'
essere
umano
gli
fu
più
presente
.
Osservando
il
processo
elaborativo
della
sua
arte
si
deve
dunque
ammettere
che
se
la
sua
succolenta
materia
si
è
impoverita
nei
sali
,
non
per
questo
dobbiamo
escludere
si
tratti
del
graduale
sviluppo
dei
medesimi
pregi
;
perché
infine
i
suoi
presagi
sono
leali
e
opportuni
e
le
opere
successive
ne
chiariranno
la
prudenza
.
Infatti
,
come
poteva
un
pittore
abituato
a
scrutare
di
continuo
sé
stesso
e
similmente
i
suoi
rapporti
colla
natura
,
non
accorgersi
che
nella
sovrabbondanza
dei
succhi
egli
andava
apparecchiando
al
sentimento
genuino
dell
'
arte
una
sopravvivenza
di
elementi
artificiali
?
Come
poteva
non
accorgersi
che
questi
elementi
tecnici
illudono
con
un
falso
interesse
sensuale
apparendo
come
i
più
fini
pregi
dello
stile
mentre
ne
costituiscono
in
realtà
i
vizi
maggiori
?
Che
importa
che
ci
siano
dei
pittori
detti
grandi
che
di
questo
genere
di
decadenza
fanno
un
'
applicazione
sistematica
e
che
sovrattutto
i
giovani
siano
sempre
pronti
ad
ammirarli
proprio
per
ciò
che
essi
hanno
di
deteriore
?
Nessuna
meraviglia
quindi
che
oggi
si
esalti
il
lato
decadente
delle
"
nature
morte
"
cézanniane
e
pochi
si
curino
di
ricercare
le
ragioni
per
le
quali
egli
si
affaticò
tanto
per
liberarsene
.
Concluderemo
questo
punto
del
nostro
discorso
dicendo
che
i
"
giocatori
di
carte
"
,
"
l
'
arlecchino
"
costituiscono
i
primi
approcci
ad
una
più
complessa
realtà
che
si
esaurisce
nei
"
satiri
"
e
nelle
variazioni
delle
"
bagnanti
"
.
Ora
,
egli
vorrebbe
riprendere
gli
stessi
"
ritratti
"
e
i
suoi
vecchi
"
paesi
"
per
inserirli
in
un
soggetto
trascendente
la
composizione
.
Evidentemente
i
gravi
gorghi
spirituali
non
gli
danno
più
le
vertigini
.
E
non
dobbiamo
dimenticare
,
volendo
stabilire
il
giusto
significato
dell
'
arte
cézanniana
,
che
la
pittura
dopo
il
Coubert
si
era
limitata
ad
una
parte
puramente
disegnativa
o
pittoresca
,
e
che
soltanto
col
nostro
ritentò
un
'
immediatezza
d
'
immersione
totale
senza
però
rinnegare
il
modi
antichi
.
Qui
risiede
forse
l
'
intimo
e
perfetto
valore
che
lo
ricongiunge
direttamente
con
la
tradizione
,
intendo
dire
la
nostra
,
italiana
.
Ma
per
specificare
meglio
la
nostra
idea
,
aggiungeremo
che
egli
risolve
il
problema
plastico
alla
maniera
dei
veneziani
e
cioè
nel
colore
-
tono
più
che
in
quella
lineare
che
vien
da
Giotto
e
da
Masaccio
.
Egli
sente
che
la
tradizione
perde
ogni
diritto
solamente
quando
non
trova
un
'
eco
nell
'
anima
dell
'
artista
.
Ma
dai
modelli
classici
egli
non
domanda
che
la
prima
spinta
.
Si
potrebbe
fare
a
questo
punto
una
erudita
ricerca
delle
geniture
e
tirar
fuori
il
Greco
,
il
Tintoretto
ed
altri
illustri
,
ma
siccome
questo
bisogno
di
rientrare
nella
regola
si
fa
sentire
soltanto
quando
il
pittore
sente
di
avere
in
sé
medesimo
i
germi
della
storia
,
e
analoghe
avvertenze
si
ritrovano
in
tutti
i
migliori
ingegni
fioriti
nei
secoli
,
a
noi
questa
ricerca
appare
piuttosto
superflua
.
Non
è
il
caso
qui
di
ricordare
che
l
'
ingegno
è
sempre
indipendente
e
non
procede
affatto
per
meccaniche
derivazioni
,
come
erroneamente
credono
le
nature
incolte
e
primitive
.
Tuttavia
un
buon
punto
di
partenza
facilita
in
tutti
casi
la
via
,
essendo
che
ogni
ideale
,
vago
da
principio
,
si
segna
a
mano
a
mano
nelle
esperienze
,
si
contorna
e
si
colorisce
.
Ma
rientriamo
in
argomento
che
non
è
questo
il
luogo
per
vedere
come
le
idee
nascono
,
ma
soltanto
come
s
'
inquadrano
nella
realtà
dei
fatti
.
Paul
Cézanne
nega
l
'
impressionismo
e
perché
sa
che
le
relazioni
fra
le
cose
mutano
senza
fine
e
che
il
loro
numero
è
incalcolabile
.
Chi
cerca
nei
corpi
la
risultante
di
rapporti
geometrici
rompe
la
legge
che
è
risoluzione
essenziale
.
Allontanarsi
dal
procedimento
del
puro
chiaroscuro
e
rigettare
la
"
negazione
impressionista
del
tono
locale
"
era
,
non
v
'
è
dubbio
,
una
di
quelle
arditezze
da
spiacere
a
tutti
;
tanto
a
quelli
che
erano
rimasti
attaccati
al
concetto
d
'
una
pittura
il
cui
centro
essenziale
rimanesse
impassibile
,
quanto
agli
altri
che
per
risentire
le
forze
circostanti
deformarono
il
centro
essenziale
e
si
esaurirono
in
una
mera
speculazione
numerica
della
luce
.
Nessuna
meraviglia
che
ambo
le
scuole
non
potendo
riconoscerlo
come
uno
dei
loro
,
si
adoperassero
a
lasciarlo
più
che
mai
nella
sua
aspra
solitudine
.
Crediamo
di
aver
chiarito
al
lettore
come
intendiamo
noi
i
dati
dell
'
arte
cézanniana
e
se
le
nostre
parole
spiaceranno
a
molti
e
però
ce
le
apporranno
a
difetto
,
diremo
che
non
è
in
nostro
potere
il
dare
ad
essi
significato
diverso
.
Agli
occhi
della
nostra
generazione
l
'
immagine
di
Paul
Cézanne
si
fa
sempre
più
viva
,
eccita
la
fantasia
e
serve
d
'
impulso
e
di
esempio
nei
nuovi
tentativi
vittoriosi
.
Eppure
se
ammettiamo
che
la
sua
opera
sia
sommamente
degna
di
essere
posta
a
perpetua
lode
,
avendo
il
Cézanne
ritrovato
uno
stile
austero
e
gagliardo
,
un
'
eloquenza
pittorica
che
può
parere
roba
di
altri
secoli
,
noi
crediamo
altresì
che
se
la
sua
opera
ci
vieta
di
retrocedere
ci
offre
anche
un
impegno
che
obbliga
a
progredire
.
Ripigliarsi
quindi
ai
suoi
dettami
è
certamente
cosa
degna
ma
non
si
dovrebbe
mai
obliare
che
la
materia
su
cui
versano
le
operazioni
dell
'
arte
si
modifica
per
successo
di
tempo
e
con
essa
variano
anche
i
mezzi
.
Ancorché
,
Paul
Cézanne
,
sia
l
'
unico
pittore
dei
nostri
tempi
,
che
abbia
saputo
disegnare
sobriamente
alcune
fattezze
delle
cose
nella
loro
compostezza
riposata
,
non
si
può
disconoscere
che
nella
sua
opera
i
caratteri
e
le
situazioni
prevalgono
quasi
sempre
sul
contenuto
.
Si
deve
dunque
concludere
che
nell
'
atto
della
creazione
se
egli
aveva
la
padronanza
della
materia
divenuta
forma
,
non
sapeva
però
adottare
la
forma
ad
un
contenuto
pensato
preventivamente
.
Malgrado
ciò
,
e
per
non
essere
fraintesi
,
ripeteremo
che
quando
il
suo
rispetto
alle
cose
si
appalesa
in
forma
colta
e
bene
individuata
,
egli
,
meglio
,
di
ogni
altro
pittore
moderno
,
con
pochi
segni
e
tocchi
ci
fa
errare
in
un
delirio
dolcissimo
.
E
basterà
riconoscere
i
lati
particolarmente
espressivi
delle
sue
pitture
,
per
porlo
fra
i
maggiori
che
abbiano
contribuito
a
sviscerare
qualche
verità
sostanziale
.
Abbiamo
certamente
tralasciate
cose
assai
e
toccherà
ad
altri
riempire
il
vuoto
.
Se
non
è
valso
a
dimostrare
come
ha
veduto
la
realtà
,
né
,
quello
che
più
conta
,
come
ha
saputo
fermarla
in
un
numero
ragguardevole
di
opere
,
questo
grave
,
ombroso
e
sagace
solitario
,
riandando
al
quale
Mestizia
e
terror
mette
nel
core
,
quello
che
si
è
detto
nelle
presenti
note
avrà
tuttavia
concorso
-
non
sembri
audace
pensarlo
-
a
far
capire
,
se
non
altro
,
quanto
la
sua
arte
sia
difficile
a
definirsi
,
per
il
suo
contenuto
umano
,
e
per
quei
caratteri
peculiari
da
cui
la
sua
forma
plastica
traeva
la
più
pura
espressione
.