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> anno_i:[1910 TO 1940}
LISTA BLOCCATA DE 'LA RONDA' ( MARGUTTE , 1919 )
StampaPeriodica ,
La seguente lista fu respinta dalla Prefettura di * * * per esser giunta con tre ore di ritardo . Chi la portava cadde da cavallo . Il male si è che s ' eran anticipati parecchi quattrini , le schede bell ' e stampate e , quel che più conta , impegnato il nome di gente di molto merito . Il contrassegno della scheda era il tamburino che si vede sulla copertina de La Ronda ( Roma , Piazza Venezia , 88 ) . Peccato ! Ma sarà per un ' altra volta . VINCENZO CARDARELLI . Pubblicista . Nato in vista del mare Tirreno , in terra etrusca . Il secolare travaglio della vita l ' ha fatto esperto dei vizi e dei valori umani . Soffrendo d ' insonnia , le pensa tutte : e certe volte vicino a lui ci si sente inquieti come in una foresta d ' alberi genealogici che cominciassero a mormorare . La sua gioviale e provocante camerateria si stampa profondamente nella memoria delle persone di passaggio . Gli amici rodono il freno , ma non se ne possono distaccare : perderebbero uno spettacolo troppo bello : di Cardarelli ce n ' è uno solo . Nondimeno i cocciuti girano al largo . Avendo da ragazzo cominciato a scrivere con tutta la sua testa fu detto subito che avrebbe fatto strada . Da principio fu redattore dell ' Avanti ! e propagandista ; ma voltosi poi tutto alle discipline letterarie vi fece un ingresso da padrone . Ammoniva e parlava come un fondatore . Tuttavia non si lasciò prendere dalle brutte febbri del nuovo e tenne fede ai grandi scrittori e alla vecchia umanità . Stampati i Prologhi , illuminazioni antelucane e canzoni di primo mattino , scrisse i Viaggi nel tempo . Esercitò per un anno la critica teatrale sul Tempo , lasciando di sé un dolceamaro ricordo ad autori , attori , comparse macchinisti e pubblico . Ora sta lavorando alle Favole della Genesi , che è come dire che rifà il mondo da capo , e con più criterio di prima . EMILIO CECCHI . Esquire . Nato a Firenze al tempo della Regina Vittoria . Come a tutti i veri scrittori il padre contrariavane l ' onorata vocazione delle lettere facendolo meglio atto ai fòndaci e alle dogane . Per non disobbedire il fanciulletto impiegava tutti i ritagli del suo tempo ad apprendere i principi delle lingue classiche e moderne , facendosene in breve ora padrone e conquistando , appena possibile , un posto di prim ' ordine nella giovane letteratura fiorentina , offrendosi a covare per suo conto le uova dei letterati più in voga e rompendole poi tutte allegramente . Critico letterario prima della Voce e poi della Tribuna , ha tenuto a battesimo le migliori speranze della poesia e della prosa italiana , macellando fra tanto modestamente tutti i capintesta degli allora correnti generi letterari . Egli è l ' Eliminatore , il Gastigatore , il Capitano Nemo di quest ' acque confusionarie , e non fu mai visto boja più elegante . Scoppiata la guerra posò la mannaia e partì per il fronte . Sul finire della conflagrazione fu in Inghilterra con incarichi d ' alta diplomazia . Di ritorno , interrogato sul Ponte Vecchio di dove venisse , rispose come il Guerin Meschino : " Dal mondo " . Ora se ne vive romito al Ponte dell ' Ariccia in forse tra il brigantaggio e la critica letteraria . Ma il giorno che Cecchi si desse al brigantaggio , poiché egli è veramente il campione della squisitezza e del disinteresse , tutta la classe sarebbe riscattata e glorificata . Ha scritto il Kipling , il Pascoli , la Storia della letteratura inglese , e altri libri raccoglie e prepara , goccia a goccia . RICCARDO BACCHELLI . Possidente . Nato a Bologna essendo consoli Acri e Carducci . Il padre fu fondatore nella città nativa di grandi istituti , d ' acquedotti , strade , giardini e altri abbellimenti edilizi . Il figliolo sopporta a pena d ' esserne il Cincinnato . A dirla tutta egli è il giovane Goethe bolognese che vien fuori da tutto il nostro sturm und drang post carducciano . Nel romanzo , nella novella , nella lirica , nel dramma , nella critica e nell ' epigramma , e non ha trent ' anni , egli ha lasciato segni d ' una potente individualità . Benché la sua opera non possa tutta andare senza previa scelta nelle mani delle virtuose giovanette , tuttavia essa è piena di significati morali da capo a fondo . È uno scrittore che va in ogni modo avvicinato con cautela , giacché non si posa mai su quel ramo che v ' aspettereste . Ma se cacciate sulle sue orme , ben avventurata sarà la vostra caccia . Quando i giovani avranno digerito la sua opera , forse s ' accorgeranno di star meglio e impareranno a vivere . Se il vecchio console Carducci avesse fatto a tempo a leggere alcuni dei Poemi Lirici sarebbe morto con più fiducia . Tutta l ' opera di Bacchelli esprime la febbre del nostro tempo e la nostra decisa volontà di guarire . Ha scritto il Filo meraviglioso , i Poemi lirici , le Memorie del tempo presente , l ' Amleto , e ora Spartaco . La sua dichiarata fedeltà alla Monarchia lo designa al favore degli uomini d ' ordine . Ha combattuto , a monte e a mare . ANTONIO BALDINI . Baccelliere in lettere . Di sangue arabo - tosco - romagnolo la passione delle lettere gli s ' è sviluppata grado a grado e a lasciarlo fare chi sa dove arriva . Pertanto la sua indole conciliante gli ha valso qualche condiscendenza da parte di vecchi e nuovi letterati . Le sue corrispondenze sull ' Illustrazione Italiana sono ricercatissime la domenica al caffè dei vecchi pensionati , e gli scrittori d ' avanguardia gli suppongono ancora qualche malizia d ' avanzo . Ma egli è tenace conservatore del patrimonio letterario nazionale , nimicissimo del libero scambio , avverso a tutti i programmi libertari , sostenitore dei vecchi generi letterari . Messo avanti , una volta , da un critico giovane come rinnovatore della sintassi e dell ' interpunzione giura che non l ' ha fatto a posta . Avendo molto dormito colla testa sui libri , la sua vita non la si può discorrere per colore e sorprese . Scrupoloso economo delle sue forze giace al sole , come lo prega il vecchio sangue arabo , e aspetta che le frutta cadano dal ramo . È sua la frase " Signori , la letteratura non è un terno al lotto " . Ha combattuto e ha scritto Nostro Purgatorio . Venuta la pace ha letto il Canto di Bellacqua alla Casa di Dante . Ma i giovini letterati non stuzzichino i cani che dormono . AURELIO SAFFI . Docente nelle scuole governative . È nato a Bologna ed è nipote del Bajardo della Romagna . La politica in lui sonnecchia con rari sussulti . La sua vera ringhiera è la poesia e l ' arte poetica . È l ' uomo di più sottili pasti che si conosca : è il Succi della poesia e della prosa italiana . Sarebbe carnivoro , ma a fin di bene . La sua analisi è più trafittiva che tutte l ' altre analisi . Nato cacciatore d ' ermellini in terra di bufali , non se ne dà per inteso e mantiene la posta . Dei giovani fondatori di riviste egli è il più schivo e il più conclusivo . In ronda è quello che drizza le orecchie ai rumori lontani e all ' occorrenza si svena come il mistico pellicano . Gran signore dell ' amicizia , potrebbe far suo il motto liberale del Marchese di Pescara : " Per vui se fa " . Ha scritto tutto quello che tiene nei cassetti . LORENZO MONTANO . Industriale . Veronese . Carattere dominante , l ' ottimismo . Egli è il buon macchinista che fida nella sua macchina e non ammette che i cantonieri possano rubare il salario allo Stato . Per grazia specialissima degl ' Iddei , dove gli altri uomini di lettere vedono ostacoli , nebbie e disservizio , egli vede la via sempre libera , le belle rotaie lucide , i segnali aperti e non un filo di fumo all ' orizzonte . Dalla stessa stazione di partenza si può dire ch ' è uscito con applauso : figuriamoci che sarà a quella d ' arrivo . Il carico che porta è senz ' ammanchi e senza avarie . Ne abbiamo i registri in regola . L ' abbiamo assicurato contro gl ' incendi , i deragliamenti , furti e simili . Tutto lascia credere che il suo treno arriverà senza un minuto di ritardo e ch ' egli avrà diritto alla gratificazione . Non più tardo curante dei propri diritti che del proprio dovere , s ' è fatto portare nella macchina i sedili di velluto della la classe e il plaid per arrotolarselo alle gambe . Ha scritto con questo il Diario di un bighellone . Ha combattuto con questo sul Carso coi granatieri di Sardegna , ma gente allegra il ciel l ' aiuta . BRUNO BARILLI . Compositore . Di padre pittore e scenografo nato in quel di Fano nel secolo scorso , anche di Barili ce n ' è uno solo e lasciarselo scappare sarebbe un delitto . Di calda , corrucciata , umorosa e dimentica natura , egli è uno dei più carichi e melodiosi accumulatori di musica che si conosca . Invece di cinque sensi ne ha dodici e tutti accavallati . Vicinissimo com ' è alla natura , rallegrasi quando tuona , e sente le carogne da lontano dieci miglia . Le ventiquattr ' ore della giornata temono di lui , perché quando s ' accorge che lo seguono le mette in sordina . Morto Dumas padre è vano sperare che ci sia chi possa raccontare la sua vita peninsulare e balcanica di clerico vagante e di buon pirata innamorato . Vive in musica e scrive in musica . Lo stile delle sue cronache musicali nel Tempo è sì pieno di foco spirituale che ne riluce tutto di fuori e le commessure non reggono ; i tipografi le compongono cogli occhiali da spaccapietra per via delle schegge . Ha composto Medusa , opera in tre atti . Ora dà l ' ultima mano a Emiral , opera albanese che i rivi di musica faran chiamare " Mesopotamia " . ARMANDO SPADINI , pittore fiorentino dell ' antica razza , che non si lascia scorare né dai soggetti abusati , né dalla grandezza delle tele , né dal numero delle figure , né dalla luce del sole , né dalla pena del lavoro : facilissimo nel far suo , ma pure scrupoloso , provocatore e attento risolvitore delle difficoltà , non meno eccellente che grazioso , insomma ornatissimo dipintore . Egli nacque all ' arte nei giorni e sui fogli di quel Leonardo fiorentino e papiniano che senza contrasto vuolsi essere stato il primo banditore delle nuove energie nazionali : oggi , nel pieno sviluppo della sua attività , è l ' amico della Ronda , che gli dà voto in lista per la bontà e la modestia dei suoi costumi , pel suo rispetto alla tradizione e pel riposo del settimo giorno . È da sapere che i Sette Savi della Ronda usano tutti i sabati sera ritrovarsi alle pergole del cav . Spadini alla villetta Parioli per salutare al tramonto l ' amico sole , mangiando e scolando quelle quattro nature morte ( uva , fichi , caldarroste e bottiglie ) con le quali questi uomini all ' antica non rifiutano di coronare le speculazioni e il lavoro della settimana .