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> anno_i:[1910 TO 1940}
LA MARCIA SU ROMA ( G. CRUILLAS , 1929 )
StampaPeriodica ,
... Baldo aveva avanzato ogni schiera con la sua centuria di Valnera : voleva essere il primo a calcare il suolo dell ' Urbe , come un conquistatore , poi a baciarlo carponi , come l ' esule che ritorna . L ' alba annunziatrice diveniva mattino di gloria ; l ' Agro era solenne come l ' altare d ' un rito universale . Il passo delle legioni , sparse e digradanti nella pianura come in un anfiteatro d ' epopea , diveniva più lento ma più saldo come si avvicinava la mèta . Avanti , ora , andavano gli alfieri , con i gagliardetti tenuti alti in atto di fede , quasi ad ammonire , dinanzi la città invilita , come fosse la Morte una protettrice giusta e potentissima che non può ingannare né essere ingannata . E la Centuria di Valnera accelerava il suo impeto . I legionari la guardavano senza stupirsi e senza ricondurla alla disciplina di marcia ; tutti , comunicando con un presagio diffuso nel cielo , le riconoscevano un diritto di preminenza , in nome di un prodigio , ancora ignoto , ma che stava per compiersi . E d ' improvviso , il Centurione impose , con un gesto , la sosta alla sua schiera . Poi , varcando le vestigia di un confine , ricoperto dalle malerbe , mosse verso un cippo spezzato su cui , inciso , un nome evocava il Dio Termine , polverizzato dal Tempo . Il volto di Roma si rivelava nel simbolo della sua Legge . Tutti si fermarono come dinanzi a un ' Elevazione . La Marcia liberatrice ebbe una tregua . E all ' orizzonte , tra le brume del mattino , la città apparve . Allora i Liberatori altissimo propugnarono i gagliardetti neri , su cui era l ' emblema della Morte santa da cui la Vita risorge . E il Centurione rimase un attimo dinanzi al cippo , come immemore o dissennato . Poi levò la mano . Un infinito mormorio trasvolò le legioni ; e i gagliardetti ondeggiarono a uno spiro che non era terreno . Il Centurione fissava nel cielo un volo d ' aquile . Ma solo vedeva in sé stesso un fuoco traversare i secoli e foggiarsi in tre parole basilari d ' un mondo . " Tu le dirai come io le ho dette , " diceva a lui una voce senza suono e senza linguaggio . " E il tuo còmpito sarà terminato . " Una forza antichissima urgeva il silenzio della sua bocca chiusa . E le aquile si persero nel sole . Allora , nell ' attesa dei fratelli , il Centurione piegò un ginocchio sulla terra , come votando il sacrificio più grande ; poi si alzò . Negli occhi gli si accese una gran luce gaudiosa e trionfale ; e con la voce di tutta la Stirpe , dai secoli dei secoli , proferì : " Hic manebimus optime . " E , stramazzato come una Colonna divelta , la sua fronte batté la Selce che comprimeva il Germoglio : e , prima che spirasse , il suo sangue bagnò la terra di Roma .