StampaQuotidiana ,
Caro
Direttore
,
Che
una
larga
riforma
scolastica
,
come
quella
elaborata
e
messa
in
atto
dal
ministro
Gentile
,
dovesse
levare
,
insieme
con
le
strida
e
i
lamenti
di
coloro
che
se
ne
tengono
danneggiati
,
serie
opposizioni
di
principi
o
anche
censure
giustificate
in
questo
o
quel
particolare
,
è
cosa
naturale
.
Ma
l
'
opposizione
,
che
contro
essa
ora
si
manifesta
in
più
giornali
,
mostra
tali
sembianze
,
da
far
dubitare
che
,
per
lo
meno
,
si
mescoli
,
in
questo
caso
,
al
«
naturale
»
una
buona
dose
di
«
artificiale
»
.
Troppa
violenza
,
troppa
insistenza
,
troppa
enfasi
,
troppo
metodo
,
troppa
passione
:
quanta
,
in
verità
,
non
ce
n
'
è
stata
mai
in
Italia
(
e
specialmente
in
certi
circoli
)
per
le
sorti
della
scuola
.
Troppa
grazia
,
dunque
;
e
questa
sovrabbondanza
di
grazia
induce
a
qualche
sospetto
circa
la
sua
genuinità
.
Sarà
vero
quel
che
tutti
ripetono
in
questi
giorni
:
che
si
tratti
di
un
motto
d
'
ordine
,
partito
dalle
labbra
di
un
sommo
sacerdote
,
a
cui
gli
adepti
rumorosamente
fanno
eco
?
(
Et
dixit
Josue
ad
omnnem
Israel
:
Vociferamini
!
)
Inclino
a
credervi
,
perché
vedo
che
in
quelle
polemiche
si
tace
studiosamente
proprio
della
questione
,
che
più
deve
scottare
,
l
'
insegnamento
religioso
:
quasi
si
direbbe
per
non
mettere
sulle
tracce
della
qualità
ed
origine
dell
'
opposizione
.
E
poi
(
concludeva
,
parlando
con
me
,
candidamente
,
l
'
altra
sera
un
amico
,
acerrimo
antifascista
)
,
sarà
questa
,
in
ogni
caso
,
una
«
prima
breccia
»
,
che
speriamo
di
aprire
nel
«
fascismo
»
.
Operazione
guerresca
,
senza
dubbio
,
lecita
,
ma
che
non
dovrebbe
spingere
a
passar
sopra
alla
scuola
italiana
come
a
un
corpo
vile
.
Certo
,
molta
brava
gente
,
che
non
ha
tenuto
dietro
ai
dibattiti
sui
problemi
della
scuola
e
non
è
in
grado
di
sincerarsi
da
sé
,
rimane
turbata
quando
vede
nei
giornali
aperta
una
rubrica
speciale
,
che
par
quella
dell
'
eruzione
dell
'
Etna
(
ed
è
esagerata
come
fu
quella
!
)
.
E
parecchi
,
desiderosi
di
sapere
che
cosa
debbano
pensarne
,
si
rivolgono
a
me
,
che
non
ho
di
certo
tempo
né
voglia
di
somministrare
lezioni
di
pedagogia
e
didattica
e
di
storia
delle
istituzioni
scolastiche
italiane
;
e
perciò
,
rispondendo
e
rassicurando
,
ricorro
volentieri
ad
argomenti
di
persuasione
,
alquanto
estrinseci
,
come
estrinseco
è
il
turbamento
di
quella
brava
gente
.
E
,
per
esempio
,
dico
loro
:
Sono
molti
decenni
che
gl
'
insegnanti
italiani
di
scuole
medie
accusano
,
come
causa
fondamentale
del
cattivo
andamento
della
scuola
,
la
folla
degli
scolari
inadatti
,
e
che
gl
'
insegnanti
delle
Università
si
dolgono
della
insufficiente
preparazione
dei
giovani
che
entrano
nelle
Università
,
e
della
nessuna
garanzia
delle
lauree
ch
'
essi
sono
costretti
a
conferire
.
E
sono
almeno
venti
anni
che
un
gruppo
di
studiosi
ed
educatori
italiani
ha
indagato
questi
malanni
,
esaminato
le
condizioni
della
scuola
,
ricercato
i
rimedi
,
scritto
libri
su
tali
argomenti
,
promosso
ampi
dibattiti
.
Ora
il
più
autorevole
di
questi
studiosi
,
colui
che
ai
problemi
della
scuola
ha
consacrato
il
meglio
del
suo
animo
e
del
suo
pensiero
,
il
Gentile
,
ripigliando
i
disegni
di
legge
de
'
suoi
predecessori
,
che
le
vicende
politiche
fecero
incagliare
,
raccoglie
in
una
serie
di
norme
legislative
il
frutto
di
lunghi
e
ardenti
desideri
,
di
accorate
e
industri
fatiche
.
Non
vi
pare
che
si
possa
e
si
debba
aver
fiducia
che
da
tale
opera
sia
per
uscire
gran
bene
?
Da
quanto
tempo
non
si
è
più
avuto
,
e
quando
si
riavrà
,
un
ministro
competente
e
volenteroso
al
pari
del
Gentile
?
Con
le
riserve
generiche
che
convien
fare
per
ogni
cosa
umana
,
si
può
stare
tranquilli
che
la
sua
è
opera
di
uomo
del
mestiere
e
non
di
un
guastamestieri
;
con
le
riserve
che
si
possono
muovere
circa
tale
o
tal
altra
disposizione
particolare
,
si
può
tenere
per
certo
che
le
linee
essenziali
del
nuovo
ordinamento
sono
tracciate
con
vigore
e
sicurezza
.
E
dico
altra
volta
:
Quantunque
per
mia
parte
mi
accordi
nei
concetti
direttivi
col
Gentile
,
sono
preso
anch
'
io
,
nel
leggere
i
decreti
di
quella
riforma
,
dall
'
onesto
dubbio
,
che
sempre
si
affaccia
quando
dal
programma
e
dal
proposito
si
passa
all
'
esecuzione
e
all
'
attuazione
:
il
dubbio
che
non
si
sia
tenuto
sempre
conto
pieno
della
realtà
effettuale
e
non
si
siano
ben
calcolate
certe
reazioni
e
ripercussioni
.
E
perciò
ho
voluto
in
varie
occasioni
interrogare
con
ogni
libertà
e
confidenza
provetti
insegnanti
e
capi
d
'
istituti
,
circa
il
giudizio
che
essi
coscienziosamente
si
erano
formati
della
riforma
odierna
.
Or
,
dunque
,
essi
,
sul
fondamento
dell
'
esperienza
che
hanno
della
scuola
italiana
,
mi
hanno
risposto
che
stimano
la
riforma
eccellente
,
e
che
,
se
si
darà
tempo
al
tempo
,
sarà
principio
di
vera
rigenerazione
.
Ovvio
che
io
debba
attribuire
maggiore
importanza
al
parere
di
questi
insegnanti
,
di
cui
conosco
la
cultura
,
l
'
intelligenza
e
la
probità
,
che
non
al
chiacchiericcio
dei
facili
censori
o
al
poco
disinteressato
biasimo
degli
insegnanti
inetti
e
pigri
.
E
credo
che
mi
si
possa
imitare
in
questa
ragionevole
preferenza
.
E
dico
ancora
:
Quale
meraviglia
che
l
'
apertura
dell
'
anno
scolastico
,
che
in
Italia
da
lungo
tempo
,
a
causa
dei
cattivi
ordinamenti
,
riesce
travagliosissima
,
sia
stata
anche
quest
'
anno
travagliosa
,
non
più
a
causa
dei
cattivi
ordinamenti
ma
anzi
a
causa
dell
'
abolizione
e
della
sostituzione
che
se
ne
è
fatta
?
Ma
non
bisogna
spaventarsi
troppo
presto
.
Tra
un
paio
di
mesi
quasi
non
si
serberà
più
memoria
delle
querele
e
accuse
di
questi
giorni
,
perché
le
cose
avranno
preso
il
loro
assetto
.
Ricordo
che
,
quando
disposi
una
sorta
di
discentramento
per
l
'
assegnazione
delle
«
supplenze
»
,
i
giornali
furono
tutti
pieni
di
proteste
contro
di
me
,
contro
la
confusione
che
io
avevo
introdotta
in
quella
parte
,
e
che
solo
un
«
filosofo
»
,
uso
alle
«
astrattezze
»
ecc
.
,
poteva
improvvidamente
suscitare
ecc
.
;
e
io
,
che
avevo
intanto
lasciato
il
Ministero
,
non
mi
curai
di
rispondere
.
Senonché
,
qualche
mese
dopo
,
per
mera
curiosità
,
scrissi
in
via
privata
al
Direttore
generale
dell
'
istruzione
media
per
sapere
quali
fossero
stati
veramente
gli
effetti
di
quella
mia
riforma
;
e
il
Direttore
generale
m
'
informò
che
i
benefici
erano
stati
grandi
,
e
che
ormai
nessuno
si
lamentava
più
.
Si
rifletta
che
una
o
due
persone
,
colpite
nei
loro
comodi
e
lucri
,
fanno
chiasso
per
cento
,
e
descrivono
in
aspetto
di
disastro
nazionale
,
ciò
che
non
è
forse
nemmeno
un
loro
disastro
personale
.
Ma
c
'
è
qualche
altra
cosa
che
vorrei
poi
dire
a
coloro
che
sono
veramente
solleciti
del
bene
della
scuola
,
del
bene
dell
'
Italia
;
ed
è
di
star
vigili
al
giuoco
che
ora
si
tenta
,
e
che
è
di
arrestare
e
mandare
in
aria
le
riforme
scolastiche
del
Gentile
.
Noi
avevamo
in
Italia
non
già
un
ordinamento
,
ma
un
groviglio
di
scuole
e
di
ordinamenti
scolastici
,
sorti
in
modo
occasionale
e
contradittorio
,
sovente
sotto
lo
stimolo
d
'
interessi
che
non
erano
né
di
educazione
né
d
'
istruzione
.
Mercé
l
'
opera
del
Gentile
,
si
ha
ora
invece
un
ordinamento
saldo
,
razionale
e
coerente
,
indirizzato
al
rinvigorimento
del
pensiero
,
del
carattere
e
della
cultura
italiana
.
Potrà
ben
essere
corretto
o
ritoccato
in
qualche
parte
,
ma
è
ben
piantato
e
capace
di
svolgimento
.
Dovremmo
,
a
seguire
l
'
impeto
e
le
mire
degli
oppositori
,
tornare
rassegnatamente
alla
baraonda
di
prima
?
Dovremmo
,
da
ora
in
poi
,
reputare
priva
di
ogni
speranza
l
'
opera
di
qualsiasi
uomo
,
per
esperto
che
sia
,
il
quale
si
accinga
a
dare
un
avviamento
severo
e
pensato
alla
scuola
italiana
?
Sono
sicuro
che
gli
assalti
furiosi
,
ai
quali
oggi
è
esposta
l
'
opera
del
Gentile
,
non
conseguiranno
il
loro
intento
;
ma
vorrei
che
coloro
che
li
conducono
,
o
coloro
che
li
approvano
,
considerassero
che
essi
,
nel
caso
che
vincessero
,
assumerebbero
una
ben
grave
responsabilità
,
caricherebbero
di
un
grosso
peso
la
loro
coscienza
.
Per
impazienza
polemica
o
per
fini
di
partito
e
di
polemica
e
di
tattica
politica
,
avrebbero
tolto
alla
lungamente
auspicata
riforma
della
scuola
italiana
un
'
occasione
,
che
non
si
ripresenterà
mai
più
.
Mi
abbia
con
cordiali
saluti
,
ecc
.