StampaQuotidiana ,
Caro
dott
.
Gobetti
,
Ricevo
,
mentre
mi
accingo
a
fare
una
corsa
a
Napoli
,
la
Sua
lettera
,
col
brano
di
articolo
del
quale
Ella
desidera
che
io
le
dica
la
mia
interpretazione
.
Non
conoscevo
l
'
articolo
,
e
leggendo
ora
,
con
mente
spregiudicata
,
il
brano
in
questione
,
escludo
nel
modo
più
reciso
che
con
le
parole
«
aborto
morale
»
Ella
abbia
inteso
qualificare
il
Del
Croix
.
La
logica
del
contesto
vuole
che
per
«
aborti
morali
»
s
'
intendano
,
in
quel
luogo
,
semplicemente
,
i
«
tentativi
falliti
»
(
dei
quali
Ella
parla
nello
stesso
periodo
)
,
d
'
indole
morale
,
dei
vari
che
hanno
negli
ultimi
tempi
preso
la
parola
sulla
presente
situazione
politica
.
Del
resto
,
non
dirò
al
Del
Croix
,
ma
a
quale
uomo
,
ancorché
nemico
,
si
oserebbe
mai
rivolgere
l
'
atroce
ingiuria
di
«
aborto
morale
»
?
L
'
enormità
stessa
della
cosa
doveva
persuadere
a
interpretazione
diversa
da
quella
che
,
leggendo
in
fretta
e
con
animo
preoccupato
,
si
è
potuta
presentare
a
qualche
lettore
.
Tanto
più
escludo
l
'
odiosa
interpretazione
in
quanto
ricordo
che
,
alcune
settimane
fa
,
essendomi
incontrato
con
Lei
nella
biblioteca
di
Torino
,
Ella
mi
parlò
delle
cose
politiche
italiane
,
e
anche
dell
'
opera
del
Del
Croix
,
senza
dir
parola
che
suonasse
men
che
riverente
verso
il
glorioso
mutilato
.
Faccia
l
'
uso
che
crede
di
questa
mia
,
e
mi
abbia
,
ecc
.
Meana
,
8
settembre
1924
.