StampaQuotidiana ,
23
agosto
1925
.
Caro
Direttore
,
Come
Ella
bene
ha
avvertito
,
non
è
il
caso
di
dar
peso
,
e
molto
meno
risposta
,
all
'
urlio
di
contumelie
che
,
come
per
uno
scatto
meccanico
,
si
leva
regolarmente
contro
di
me
ogni
volta
che
apro
la
bocca
e
qualunque
cosa
io
dica
.
Piuttosto
ci
sarebbe
questa
volta
da
meravigliarsi
che
gente
la
quale
professa
di
volere
la
grandezza
d
'
Italia
anche
nel
dominio
del
pensiero
e
dell
'
arte
,
si
rivolti
rabbiosamente
contro
un
vecchio
conoscitore
della
materia
,
che
mette
in
guardia
circa
le
illusioni
e
indica
la
via
necessaria
per
raggiungere
il
fine
desiderato
.
Da
quando
in
qua
si
usa
rivoltarsi
contro
il
medico
che
dà
il
suo
parere
?
Dico
il
medico
,
perché
,
fin
da
quando
ero
giovane
,
le
mie
diagnosi
e
prognosi
letterarie
erano
diventate
così
famose
per
la
loro
esattezza
e
sicurezza
tra
i
letterati
di
Napoli
,
che
mi
chiamavano
«
il
Don
Antonio
Cardarelli
della
letteratura
»
.
(
Per
notizia
alla
nuova
generazione
,
il
Cardarelli
è
il
capo
della
scuola
medica
napoletana
e
,
per
nostra
fortuna
,
vive
ancora
)
.
E
ora
,
con
l
'
accresciuta
esperienza
di
tanti
anni
,
sarebbe
strano
che
io
sbagliassi
la
diagnosi
di
un
'
infermità
culturale
dai
sintomi
così
aperti
e
chiari
quale
è
quella
che
affligge
l
'
Italia
presente
.