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> anno_i:[1910 TO 1940}
StampaQuotidiana ,
La cronaca parlamentare continua a darci ragione . Mentre si dovrebbe cercare di chiarire le responsabilità politiche e di rispettare quello che resta delle norme parlamentari , i gruppi che hanno sollecitata la crisi esibiscono , nella loro smania , la loro crisi di irresponsabilità . Incapaci di definire una volontà comune , anche e soprattutto i popolari divisi da tendenze e da ambizioni ; incapaci di assumere una netta responsabilità politica , essi hanno patrocinato la perpetuazione di una procedura , già inaugurata in crisi precedenti , già giudicata e condannata dalla Corona , quando l ' on . Bonomi , dimessosi per le stesse inqualificabili e irresponsabili manovre di gruppi , fu rimandato dal Re alla Camera per affrontare la discussione e il voto . La cronaca di ieri è la riprova di quello che abbiamo scritto in questi giorni , non per difendere il gabinetto , ma per bollare la « manovra » , tempestivamente denunziata dall ' on . Federzoni , sabato sera sull ' oramai repugnante episodio Miglioli . Non c ' è più alcun pudore . Si buttano via o si calpestano gli stessi « immortali » principii . Eccoli tutti in combutta , gli antireazionari , coloro che hanno orrore della Destra , i fautori della libertà , socialisti e filosocialisti , a predicare nei corridoi il ritorno al '98 arrovesciato , agli stati d ' assedio ; ma anche a patrocinare il silenzio nell ' aula , il seppellimento senza discussione del ministero , la livragazione viscida , anche per non ritornare sull ' ultima origine della crisi : la « casa paterna » dell ' on . Miglioli ridotta a casa di fitto ! Eccoli gli antireazionarii , i tempinuovisti a ripatrocinare le crisi extraparlamentari , a domandare semplicemente la caduta di un ministero , per farne un altro , senza dichiarare il proprio programma . Perché il programma è inconfessabile . Così , mentre la collaborazionista Giustizia chiama retoricamente il Parlamento baluardo della libertà , la giornata di ieri ha , quali che potranno essere gli eventi , suggellato per sempre la miseria della sconcia manovra , inscenata da sabato , col tentativo di annullare la stessa superstite dignità del Parlamento nell ' impostura d ' un episodio gettato nell ' aula ; nell ' intrigo di corridoio sollevato a giudizio politico , per decidere sulla vita di un ministero e intimargli le dimissioni con una procedura messicana . Ma non basta . Gli antireazionari , i difensori della legge , i tempinuovisti , i pacificatori non guardano pel sottile . E se i comunisti e comitati irresponsabili di Alleanze di Lavoro e squadre di arditi del popolo si gettano nelle avventure dello sciopero generale e tentano una riscossa per proprio conto e per conto di stranieri , facciano pure in questo momento . Tutto fa materia . È tanto di guadagnato per la causa collaborazionistica , per le intese del collaborazionista Modigliani , del popolare Mauri , del riformista Celli , del nittiano Falcioni e di altri illustri e benemeriti rappresentanti della responsabilità politica italiana . Se questo ricatto turbolento che si tenta di fuori è fatto da coloro che , tutti i giorni , sui loro quotidiani , accusano con estrema violenza i collaborazionisti , li chiamano traditori e venduti , e dichiarano di volere la dittatura comunista contro le combinazioni parlamentari , non fa nulla . Intanto è bene approfittarne . L ' alfonsismo dei nittiani ha fatto scuola . Così tra la speculazione , l ' irresponsabilità e il ricatto matura la crisi , con i connotati che quotidianamente noi le segniamo . E poiché quotidianamente i fatti ci danno ragione , anche e soprattutto quelli compiuti dai nostri avversari , non ci sorprendiamo affatto che il Corriere d ' Italia divenuto sempre più sinistro , abbia perduto le staffe per la nostra Diffida per la guerra civile . Quello che non possiamo tuttavia affatto tollerare è che il giornale popolare , in questo tumulto di collaborazionismo , abbia perduto siffattamente la memoria , in una precipitosa autodifesa del suo passato antibolscevico , da invitarci a rileggere noi stessi per « arrossire » come rei di aver difeso noi , proprio noi l ' on . Nitti , caduto invece per merito dei popolari . I quali , dopo essersi opposti allo sciopero ferroviario , avevano dovuto vedere i ferrovieri bianchi lasciati « in balia delle violenze e del ludibrio dei loro colleghi rossi » , sotto « l ' onta di un governo che revocava perfino le loro regolari promozioni » . Eh ! no ! L ' Italia è paese di memoria labile , ma non è proprio lecito di cambiar le carte . Eh ! no ! La storia è stata ben altra . E proprio la collezione dell ' Idea Nazionale sta a testimoniare che l ' opposizione al governo di Nitti è stata costante , decisa , violenta , solo da parte nostra . Sta a testimoniare che noi non difendemmo affatto l ' on . Nitti , anzi continuammo a dargli addosso , quando i popolari , costituitisi in gruppo dopo le elezioni del '19 , debuttarono facendo cadere l'11 maggio 1920 il gabinetto Nitti , che ancora non li comprendeva . Se non che noi rimanemmo , e come ! all ' opposizione , e invece i popolari , che avevano fatto cadere Nitti solo per bramosia di potere , sabotarono la combinazione Bonomi , ed accettarono di perdere la loro verginità politica , andando proprio con Nitti , cioè accettarono che le loro prime nozze al potere fossero coincidenti con « l ' onta di un governo che aveva revocato etcetera etcetera » . Questa fu la fiera entrata dei popolari nella vita ministeriale , e fu giudicata da noi allora con parole profetiche , delle quali dovrebbe arrossire il Corriere d ' Italia , se il rossore è il segno della castità e non certo di un gruppo politico che , andato al governo la prima volta con Nitti moribondo ( caduto subito nella ignominia dell ' eccidio del 24 maggio ) , è rimasto al governo con Giolitti , Bonomi , Facta e vuoi portare ora al governo i patroni e i difensori delle « violenze e del ludibrio rossi » ; i fautori costanti di un governo , considerato come un ' « onta » . Questa è la crisi di oggi , che si riconnette al periodo nittiano , quando noi scrivemmo , arrossendo sì , ma per amore all ' Italia : « soluzioni messicane » !