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> anno_i:[1910 TO 1940}
StampaQuotidiana ,
Ecco qua , tutti sono per la conciliazione , per la collaborazione universale . Bisogna salvare il paese , e però andiamo tutti al governo . Chiamiamo addirittura tutti gli ex - presidenti del Consiglio , dicono alcuni che si dicono depositari del pensiero dell ' on . Giolitti , facciamo un grande ministero . Dall ' altra parte Nitti anche lui invoca il grande comitato di salute pubblica , cui eventualmente darebbe i suoi lumi , sulla base di tutte quelle peregrine scoperte che ha fatte nel suo discorso . Ebbene questa chiacchiera è pessima . Non è questa l ' ora di moltiplicare rappresentanze di partiti e di gruppi , di fare ricognizioni di carriere politiche , di presentare un ' adunata di bei nomi . Questi sono gusti commemorativi . Con questi criteri si fa un museo di gessi , una gipsoteca , non mai un governo . E tanto meno si fa un governo con i numeri e con le massime del discorso Nitti , rifugiato a Lauria . Il caso dell ' on . Nitti è , l ' abbiamo dimostrato , il caso di chi pratica per essere generosi con la sua impudenza e con i suoi tentativi di ottenere l ' oblio la retorica dei numeri , del pessimismo , del realismo . Ed è perfettamente inutile , che , oltre i consensi del resto poco entusiastici della stampa nittiana , altri giornali della equidistanza e del falso realismo democratico elenchino con compunta gravità le coincidenze del programma nittiano con le necessità dell ' ora . Anche questi giornali sanno , nei loro commenti , che sono del resto la confessione più chiara della loro smidollatura politica , della retorica . Perché se l ' on . Nitti fosse rimasto e fosse così rimasto un professore di volgarizzazione giornalistica come era il suo temperamento , si potrebbe anche consentire , dopo una chiacchierata come quella di Lauria , nel dire : Sì , c ' è del buono . Ma l ' on . Nitti non è soltanto un predicatore , è stato purtroppo uomo di governo , anzi capo di governo , e capo di governo in un ' ora storica per la Nazione . E allora bisogna ricordare quello che ha fatto , quello che ha voluto l ' on . Nitti come uomo di governo , quello che ha detto e ha fatto e ha voluto che si dicesse e si facesse dai suoi amici , dai suoi portavoce , dalla sua stampa , dopo che fu rovesciato dal governo . E se tutto questo , come abbiamo dimostrato , coincide con le cose sciocche e cattive e ignoranti del suo discorso , con le reticenze del suo discorso ; ed è in aperto contrasto con le constatazioni concrete del suo discorso , impostegli dalla gravità della situazione ; allora che cosa significa il voler consentire oggi nella « precisione della visione dell ' on . Nitti » , o nella volontà di « valorizzare le forze economiche nazionali » o con « le parole sulla situazione militare mondiale e la nostra impreparazione » ? Sono proprio consensi di parole con parole . Niente altro . Di cattive parole con cattive parole , poiché si consente retoricamente con un discorso , che è la sconfessione di un ' azione . E non una sconfessione maturata , seguita ad una rimeditazione raccolta , come se ne potrebbero ammettere : ma una sconfessione audace , impunita , di chi ha l ' aria di aver voluto le cose che invece non ha voluto e ha impedito che fossero . Ebbene per Nitti o per chicchessia bisogna farla finita con questa retorica alla rovescia ; con questa retorica del realismo , che è esibita da uomini , da gruppi , da giornali , che fino a ieri infuriavano o malignavano oscenamente contro il fascismo , contro i partiti nazionali , contro la « reazione » e pretendevano che , in offesa aperta di queste massime esigenze dell ' ora , si recassero al potere i socialisti e i loro complici , e cioè i responsabili della violenza interna , della disintegrazione statale , della dissoluzione dell ' esercito e della marina , del maggior deficit statale , della paralisi della economia . Questa rettorica dev ' esser respinta , risolutamente , come la più sconcia sopraffazione della verità . Respinta come un caso tipico di immoralità politica ; respinta come metodo di azione politica , essendo il metodo della confusione parlamentaristica , socialdemocratica , che è il rovescio del metodo di sopraffazione che si abbandona quando è fallito . Dopo i tentativi collaborazionistici ora siamo a quelli confusionistici : museo di gessi o realismo economico . E tutti amici , tutti a studiare le cifre , tutti a voler portafogli e sottoportafogli per salvare l ' Italia . Eh ! no ! queste sono cose ridicole . Proprio il contrario della situazione che è seria .