StampaQuotidiana ,
Il
popolo
italiano
ha
seguito
la
cerimonia
d
'
apertura
della
XXVI
legislatura
con
la
stessa
curiosità
con
la
quale
ha
seguito
la
corsa
ciclistica
per
il
giro
d
'
Italia
.
Ha
guardato
alla
coreografia
,
non
ha
meditato
sul
discorso
,
perché
sapeva
che
quel
discorso
stava
a
completare
la
coreografia
,
quindi
non
poteva
essere
che
insincero
ed
irreale
?
Gli
stessi
uomini
politici
manifestano
segni
di
nausea
e
stanchezza
.
Ma
malgrado
ciò
il
discorso
della
Corona
è
stato
sventrato
,
frugato
da
capo
a
fondo
,
ed
ogni
partito
si
è
sforzato
di
trarre
da
esso
il
tema
per
qualche
discorso
brillante
sia
in
laude
che
in
opposizione
al
contenuto
.
Ma
mentre
sulla
scena
politica
si
seguono
queste
banali
rappresentazioni
,
nelle
quali
tutte
le
ambizioni
umane
intessono
la
loro
menzogna
,
sullo
sfondo
giganteggia
la
maschera
sghignazzante
della
realtà
.
Ardono
per
le
vie
,
nelle
case
,
nell
'
intimità
tutte
le
passioni
di
cui
si
sente
capace
l
'
anima
umana
.
L
'
individualismo
ha
preso
il
sopravvento
sull
'
armonia
delle
collettività
operanti
ad
un
fine
.
La
vita
collettiva
si
è
spezzata
in
tante
singole
tragedie
.
Delitti
che
abbassano
e
riconducono
l
'
uomo
allo
stato
selvaggio
;
violenze
truccate
di
legalità
che
rivelano
,
sotto
la
mano
inguantata
dell
'
uomo
colto
e
aristocratico
,
il
callo
e
l
'
artiglio
del
negriero
;
torture
morali
e
materiali
che
strappano
gli
ultimi
veli
alle
ipocrisie
del
diritto
;
arbitrii
che
spezzano
i
rapporti
sociali
ma
non
osano
mettere
a
parte
i
ciarpami
delle
tradizioni
e
lanciare
la
grande
definitiva
parola
di
sfida
.
In
quest
'
ambiente
arroventato
,
slegato
,
tentennante
,
distratto
,
si
leva
un
ministro
della
monarchia
a
ripetere
,
con
la
puntualità
di
un
burocrate
,
le
menzogne
costituzionali
,
ed
a
colui
che
simboleggia
e
riassume
il
potere
monarchico
si
fanno
dire
pensieri
che
suonano
beffa
e
insulto
.
Beffa
ed
insulto
l
'
invocazione
all
'
equilibrio
delle
energie
di
lavoro
,
all
'
ordinato
ascendere
delle
classi
lavoratrici
,
alla
collaborazione
per
il
rafforzamento
dell
'
autorità
dello
Stato
!
Questo
Stato
che
vuol
farsi
paciere
fra
le
classi
a
condizione
che
la
lotta
della
classe
lavoratrice
segni
il
passo
col
cronometro
degli
interessi
di
classe
borghese
,
non
si
accorge
di
vivere
fuori
della
realtà
?
La
realtà
non
rivela
forse
tutto
un
popolo
buono
e
laborioso
sanguinante
per
mille
ferite
,
per
disoccupazione
,
fame
e
miseria
,
mentre
tutto
l
'
affarismo
agrario
e
siderurgico
minaccia
,
se
non
si
salvano
i
suoi
privilegi
,
di
affamare
l
'
Italia
del
lavoro
?
La
realtà
non
ci
fa
vedere
navi
di
emigranti
che
ritornano
,
onuste
di
proletariato
,
in
patria
,
perché
altrove
non
s
'
accettano
quelle
bestie
da
soma
?
Questo
spettro
di
Stato
incarognito
in
mille
delitti
,
questi
ministri
adusati
nell
'
arte
della
menzogna
e
del
cinismo
,
questo
canagliume
che
vuol
pontificare
dalla
cattedra
del
diritto
e
della
morale
crede
di
bendarci
gli
occhi
e
di
sollazzarci
per
non
vedere
in
faccia
la
realtà
?
La
sovranità
dello
Stato
per
placare
le
passioni
esorbitanti
?
Ma
chi
se
non
lo
Stato
ha
mandato
in
briciole
quel
poco
che
era
rimasto
di
puro
nei
rapporti
sociali
?
Lo
stesso
governo
s
'
è
fatto
brigante
e
non
osa
confessarlo
.
Il
delinquente
che
grida
viva
l
'
Italia
,
mentre
consuma
il
suo
delitto
,
spezza
tutti
gli
ostacoli
del
codice
e
non
va
in
galera
,
ma
ci
va
colui
che
vuol
tenere
fede
ad
un
'
idea
che
ha
sposato
fra
i
dolori
e
le
privazioni
e
sotto
il
giogo
del
lavoro
.
Non
si
parli
di
libertà
!
Bando
agli
omaggi
per
gli
uomini
che
dettarono
leggi
e
codificarono
i
rapporti
sociali
.
Siamo
giunti
al
punto
culminante
dei
contrasti
di
classe
,
e
la
realtà
ci
dimostra
come
il
potere
statale
vada
sempre
più
assumendo
carattere
di
oppressione
e
di
dominio
di
classe
.
Noi
non
ci
lasciamo
fuorviare
dalle
esteriorità
,
legga
o
non
legga
il
re
un
discorso
,
abbia
o
non
abbia
fiducia
un
ministero
,
si
battano
o
non
si
battano
i
partiti
per
un
progetto
di
legge
,
a
noi
la
realtà
dà
la
sensazione
che
tutto
ciò
serva
per
fare
indugiare
le
masse
operaie
,
per
farle
desistere
dagli
assalti
violenti
al
regime
.
Poiché
la
realtà
ha
gettato
per
le
vie
la
violenza
,
poiché
questa
è
partorita
dai
contrasti
di
classe
,
poiché
questa
classe
è
la
borghesia
in
orgasmo
per
ricacciare
indietro
il
proletariato
,
poiché
ovunque
trionfa
il
forte
in
barba
alle
leggi
e
alle
tradizioni
,
poiché
la
vendetta
sta
in
agguato
ovunque
porti
la
sua
attività
la
classe
operaia
,
poiché
tutto
questo
è
e
non
è
fantasia
che
valga
a
diminuire
la
portata
e
l
'
importanza
di
questi
fatti
,
noi
preferiamo
la
sincerità
dei
violenti
,
mercenari
o
non
della
borghesia
,
perché
,
rotte
le
menzogne
,
essi
stanno
insegnando
a
tutti
come
può
esercitarsi
il
dominio
di
classe
all
'
ombra
della
legalità
.
Chi
ha
fede
,
chi
solo
alla
realtà
attinge
l
'
energia
necessaria
per
combattere
le
lotte
sociali
deve
rimanere
sul
terreno
della
violenza
contro
la
violenza
e
non
subirà
umiliazioni
.
Se
vi
è
forza
nel
produrre
,
si
può
,
si
deve
usare
la
stessa
forza
perché
non
sia
conculcato
il
proprio
diritto
.