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FUORI DELLA REALTÀ ( GRAMSCI ANTONIO , 1921 )
StampaQuotidiana ,
Il popolo italiano ha seguito la cerimonia d ' apertura della XXVI legislatura con la stessa curiosità con la quale ha seguito la corsa ciclistica per il giro d ' Italia . Ha guardato alla coreografia , non ha meditato sul discorso , perché sapeva che quel discorso stava a completare la coreografia , quindi non poteva essere che insincero ed irreale ? Gli stessi uomini politici manifestano segni di nausea e stanchezza . Ma malgrado ciò il discorso della Corona è stato sventrato , frugato da capo a fondo , ed ogni partito si è sforzato di trarre da esso il tema per qualche discorso brillante sia in laude che in opposizione al contenuto . Ma mentre sulla scena politica si seguono queste banali rappresentazioni , nelle quali tutte le ambizioni umane intessono la loro menzogna , sullo sfondo giganteggia la maschera sghignazzante della realtà . Ardono per le vie , nelle case , nell ' intimità tutte le passioni di cui si sente capace l ' anima umana . L ' individualismo ha preso il sopravvento sull ' armonia delle collettività operanti ad un fine . La vita collettiva si è spezzata in tante singole tragedie . Delitti che abbassano e riconducono l ' uomo allo stato selvaggio ; violenze truccate di legalità che rivelano , sotto la mano inguantata dell ' uomo colto e aristocratico , il callo e l ' artiglio del negriero ; torture morali e materiali che strappano gli ultimi veli alle ipocrisie del diritto ; arbitrii che spezzano i rapporti sociali ma non osano mettere a parte i ciarpami delle tradizioni e lanciare la grande definitiva parola di sfida . In quest ' ambiente arroventato , slegato , tentennante , distratto , si leva un ministro della monarchia a ripetere , con la puntualità di un burocrate , le menzogne costituzionali , ed a colui che simboleggia e riassume il potere monarchico si fanno dire pensieri che suonano beffa e insulto . Beffa ed insulto l ' invocazione all ' equilibrio delle energie di lavoro , all ' ordinato ascendere delle classi lavoratrici , alla collaborazione per il rafforzamento dell ' autorità dello Stato ! Questo Stato che vuol farsi paciere fra le classi a condizione che la lotta della classe lavoratrice segni il passo col cronometro degli interessi di classe borghese , non si accorge di vivere fuori della realtà ? La realtà non rivela forse tutto un popolo buono e laborioso sanguinante per mille ferite , per disoccupazione , fame e miseria , mentre tutto l ' affarismo agrario e siderurgico minaccia , se non si salvano i suoi privilegi , di affamare l ' Italia del lavoro ? La realtà non ci fa vedere navi di emigranti che ritornano , onuste di proletariato , in patria , perché altrove non s ' accettano quelle bestie da soma ? Questo spettro di Stato incarognito in mille delitti , questi ministri adusati nell ' arte della menzogna e del cinismo , questo canagliume che vuol pontificare dalla cattedra del diritto e della morale crede di bendarci gli occhi e di sollazzarci per non vedere in faccia la realtà ? La sovranità dello Stato per placare le passioni esorbitanti ? Ma chi se non lo Stato ha mandato in briciole quel poco che era rimasto di puro nei rapporti sociali ? Lo stesso governo s ' è fatto brigante e non osa confessarlo . Il delinquente che grida viva l ' Italia , mentre consuma il suo delitto , spezza tutti gli ostacoli del codice e non va in galera , ma ci va colui che vuol tenere fede ad un ' idea che ha sposato fra i dolori e le privazioni e sotto il giogo del lavoro . Non si parli di libertà ! Bando agli omaggi per gli uomini che dettarono leggi e codificarono i rapporti sociali . Siamo giunti al punto culminante dei contrasti di classe , e la realtà ci dimostra come il potere statale vada sempre più assumendo carattere di oppressione e di dominio di classe . Noi non ci lasciamo fuorviare dalle esteriorità , legga o non legga il re un discorso , abbia o non abbia fiducia un ministero , si battano o non si battano i partiti per un progetto di legge , a noi la realtà dà la sensazione che tutto ciò serva per fare indugiare le masse operaie , per farle desistere dagli assalti violenti al regime . Poiché la realtà ha gettato per le vie la violenza , poiché questa è partorita dai contrasti di classe , poiché questa classe è la borghesia in orgasmo per ricacciare indietro il proletariato , poiché ovunque trionfa il forte in barba alle leggi e alle tradizioni , poiché la vendetta sta in agguato ovunque porti la sua attività la classe operaia , poiché tutto questo è e non è fantasia che valga a diminuire la portata e l ' importanza di questi fatti , noi preferiamo la sincerità dei violenti , mercenari o non della borghesia , perché , rotte le menzogne , essi stanno insegnando a tutti come può esercitarsi il dominio di classe all ' ombra della legalità . Chi ha fede , chi solo alla realtà attinge l ' energia necessaria per combattere le lotte sociali deve rimanere sul terreno della violenza contro la violenza e non subirà umiliazioni . Se vi è forza nel produrre , si può , si deve usare la stessa forza perché non sia conculcato il proprio diritto .