StampaQuotidiana ,
Dietro
il
cancellino
d
'
un
orto
,
due
alberetti
di
mandorlo
.
D
'
inverno
,
parevano
morti
.
Forse
erano
;
forse
no
;
o
uno
sì
e
uno
no
.
Nessuno
poteva
dirlo
,
perché
gli
alberi
che
non
siano
di
verde
perenne
bisogna
aspettar
marzo
per
vedere
quali
sono
morti
e
quali
no
.
A
marzo
si
vide
che
uno
solo
di
quei
due
alberetti
era
vivo
:
quello
dietro
al
pilastrino
più
alto
del
cancello
.
E
fu
una
pena
veder
l
'
altro
rimanere
lì
,
nudo
e
stecchito
,
accanto
a
quello
che
,
nella
chiara
mattina
,
rideva
al
sole
come
d
'
un
brillio
di
farfalle
che
vogliano
e
non
vogliano
posarsi
.
Se
non
che
,
ripassando
dopo
alcuni
giorni
davanti
al
cancellino
di
quell
'
orto
una
sorpresa
.
O
il
dubbio
d
'
aver
forse
sbagliato
la
prima
volta
.
Dei
due
alberetti
non
era
più
fiorito
quello
dietro
il
pilastrino
più
alto
;
ma
l
'
altro
.
Possibile
?
Era
piovuto
,
in
quei
giorni
,
furiosamente
.
Forse
la
furia
della
pioggia
aveva
abbattuto
i
fiori
dell
'
uno
e
svegliato
l
'
altro
dal
sonno
invernale
,
in
cui
s
'
era
troppo
indugiato
?
Ecco
,
sì
;
qualche
bianca
fogliolina
ingiallita
,
superstite
,
esitava
ancora
nei
rami
di
quello
ch
'
era
fiorito
prima
.
La
pioggia
aveva
dunque
distrutto
veramente
la
lieta
,
precoce
fioritura
.
Ma
la
sorpresa
si
rinnovò
più
viva
,
e
accompagnata
da
uno
scoppio
di
risa
,
quando
davvicino
si
poté
vedere
come
e
di
che
era
tutto
fiorito
quell
'
altro
alberetto
dietro
il
cancellino
di
quell
'
orto
chiuso
.
Signori
miei
,
di
bianche
lumachelle
!
Non
erano
fiori
!
Era
no
lumachelle
!
Tutti
i
rami
scontorti
di
quell
'
alberetto
morto
s
'
erano
incrostati
,
rabescati
di
bianche
lumachelle
,
schiumate
or
ora
dalla
terra
grassa
,
dopo
l
'
acquata
tempestosa
.
E
pareva
che
argutamente
,
nell
'
umido
grigiore
frizzante
dell
'
aria
ancora
ben
lontana
dal
rasserenarsi
,
quell
'
alberetto
,
fiorito
così
per
burla
,
dicesse
a
dispetto
dell
'
altro
che
aveva
così
presto
perduto
i
suoi
fiori
:
Eccomi
qua
!
Vedi
?
Io
sì
,
ora
,
e
tu
no
.
Fiorisco
come
posso
.
Una
fioritura
per
cui
senza
dubbio
chi
credesse
di
doverne
ridere
,
bisognava
ci
mettesse
un
po
'
di
buona
volontà
.
Perché
non
era
poi
molto
allegro
fiorir
così
.
Fioritura
finta
,
sì
;
ma
intendiamoci
.
Non
volevano
mica
parer
fiori
veri
tutte
quelle
bianche
lumachelle
;
e
né
fiori
finti
,
come
sarebbe
di
pezza
o
di
carta
o
di
cera
.
No
.
Volevano
parere
quel
che
erano
veramente
:
lumachelle
bianche
,
lì
incrostate
,
in
strani
e
pur
naturali
rabeschi
,
su
quei
rami
scontorti
dell
'
alberetto
morto
.
Oh
morto
,
sì
!
E
non
voleva
mica
dare
a
intendere
che
l
'
albero
fosse
vivo
,
quella
fioritura
di
lumachelle
.
Dava
anzi
a
veder
chiaramente
che
lo
credeva
morto
e
che
non
lo
prendeva
sul
serio
,
facendolo
fiorir
così
.
Rideva
di
sé
stessa
così
evidentemente
,
Dio
mio
,
quella
fioritura
.
La
colpa
era
di
quella
grande
acquata
,
che
prima
di
scaricarsi
aveva
per
tanto
tempo
incavernato
il
cielo
coi
neri
nuvoloni
che
la
contenevano
,
in
una
tetraggine
attonita
e
spaventevole
.
L
'
alberetto
ne
era
morto
.
Quell
'
altro
che
s
'
era
provato
,
in
una
illusione
di
sereno
,
a
fiorire
,
appena
scaricata
la
tempesta
,
aveva
subito
perduto
i
suoi
fiori
.
E
neanche
era
colpa
di
quella
fioritura
di
lumachelle
,
se
i
rami
dell
'
alberetto
,
privi
com
'
erano
di
frondi
illusorie
,
si
mostravano
così
tutti
scontorti
.
Può
la
caduca
illusione
della
primavera
nascondere
lo
scontorcimento
dei
rami
.
I
rami
nudi
non
piaceranno
ma
son
così
per
sé
,
scontorti
.
Del
resto
,
guardate
:
quanto
più
e
come
meglio
sanno
e
possono
s
'
adoperano
anch
'
esse
a
nascondere
la
triste
nudità
dei
rami
,
queste
graziose
lumachelle
.
Non
sono
tutte
gusciaglia
.
Guardate
qui
che
bollichìo
iridescente
,
ora
che
si
mettono
a
far
la
bava
!
Eh
,
i
fiori
,
profumo
;
le
lumachelle
,
bava
.
Ma
fa
pure
un
bel
vedere
,
questa
bava
che
luce
,
or
che
rigonfia
così
tutta
fervida
e
così
tutta
riflessi
e
colorata
,
or
che
risiede
frigida
,
e
vi
spuntano
per
entro
,
uno
più
lungo
e
l
'
altro
meno
,
gli
occhi
della
lumachella
che
fa
le
corna
per
guardare
intorno
,
a
tentoni
,
sorniona
.
Ma
voi
dite
:
I
fiori
veri
!
le
foglioline
vive
!
Lo
so
.
Bisognerebbe
vivere
e
non
pensare
:
dico
,
bearci
dei
fiori
(
quando
ci
sono
)
,
del
loro
profumo
,
e
dell
'
ombra
e
della
freschezza
delle
foglie
(
quando
ci
sono
)
;
e
non
riflettere
che
,
in
fondo
,
via
,
se
vogliamo
,
di
primavera
fiori
e
foglie
sono
molto
comuni
.
Si
dovrebbe
essere
come
quella
pianta
ispida
e
amara
,
che
ha
le
foglie
a
lama
con
la
spina
in
punta
,
la
pianta
che
non
vuole
neanche
esser
verde
,
che
alla
fine
fallisce
e
va
su
,
su
,
aerea
diritta
e
solitaria
,
e
in
cima
lassù
;
da
tutto
quel
suo
desiderio
estremo
d
'
altezza
e
d
'
aria
e
di
sole
esprime
un
fiore
,
un
fiore
unico
,
e
poi
muore
.
Ma
questi
alberetti
,
che
fioriscono
per
famiglie
,
quasi
in
cooperativa
,
stenti
,
angustiosi
,
tutti
allo
stesso
tempo
e
allo
stesso
modo
,
vi
assicuro
che
fan
pur
venire
a
qualche
alberetto
stravagante
la
voglia
di
morire
e
d
'
apparir
così
,
un
bel
giorno
,
fiorito
per
burla
,
di
bianche
lumachelle
.
Se
non
che
,
la
stravaganza
è
anch
'
essa
contagiosa
.
E
ahimè
,
sono
tanti
ormai
gli
alberetti
che
si
sono
messi
a
fiorir
così
di
lumachelle
!
Tanti
,
che
quasi
non
se
ne
può
più
.