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> anno_i:[1910 TO 1940}
CONCLUSIONI ( PARETO VILFREDO , 1920 )
StampaQuotidiana ,
Prima di procedere innanzi nell ' esame del Manifesto , giova fermarci un poco su una considerazione d ' indole generale . Due sono i problemi che si debbono risolvere , cioè uno dell ' equilibrio economico del Paese , l ' altro dell ' equilibrio finanziario del Governo o dello Stato . Non sono indipendenti , ma neppure da confondersi . Il bilancio economico del Paese prevale di solito sul bilancio finanziario dello Stato . Spesso , nei tempi di prosperità crescente , il primo ha un avanzo , che vale per togliere il disavanzo temporaneo del secondo ; nei tempi di prosperità decrescente , i provvedimenti per togliere quest ' eventuale disavanzo , o anche solo mantenere l ' equilibrio , sono resi vani dal persistere del disavanzo economico . In ciò sta la spiegazione di molti fenomeni . Si è osservato che le rivoluzioni seguono facilmente non tanto quando le condizioni delle popolazioni sono disgraziate , quanto allorché sono discrete ; allora un accidentale peggioramento delle condizioni economiche è molto più avvertito che nei tempi di miseria . Fra i molti fatti che precedono la caduta del Governo , c ' è quello del disordine della finanza e dell ' ostinazione a mantenere spese che fanno impossibile l ' equilibrio . Esempio classico è quello della grande rivoluzione francese ; ci è ignoto se i nostri Governi ce ne daranno un altro . Nei tempi di prosperità crescente , poco danno reca al Governo un bilancio in disavanzo ; esso ha pronto e facile il rimedio , affidandosi alla virtù medicatrice della Natura ; ma , se , invece , la prosperità è decrescente , non valgono molto , per trarlo in salvo , i migliori e più sani suoi provvedimenti ; esso cade , pagando non poche volte il fio di colpe non sue . Ma poiché , nei tempi presenti , i periodi di prosperità decrescente sogliono essere di non lunga durata , il problema da risolvere , per sapere se un Governo si manterrà o no , sta nel conoscere se potrà superare le difficoltà di quei pochi anni di crisi ; quindi i suoi provvedimenti debbonsi giudicare , non tanto per l ' intrinseco valore economico , quanto per gli effetti estrinseci che possono avere sui sentimenti e sugli interessi , poiché preme solo di campare dal burrascoso mare e di giungere alla riva , ove una crescente prosperità sanerà ogni danno di provvedimenti intrinsecamente dannosi . Per altro , il valore intrinseco non è da trascurarsi interamente , poiché se il danno è grande , può il Governo essere sommerso prima di toccar terra . Non è quindi inutile anche sotto l ' aspetto estrinseco , la critica che andiamo facendo sotto l ' aspetto intrinseco , ma era necessario di separare gli aspetti , confusi nel Manifesto , e di avvertire che non miriamo direttamente all ' aspetto estrinseco . Di esso molto ci sarebbe da dire , ma non è qui il luogo . Gli uomini pratici conoscono , alla meglio , le relazioni di fatti alle quali abbiamo ora dato forma teorica ; e ciò si osserva generalmente pei fenomeni della sociologia . Quando questi uomini confondono i due aspetti può essere in parte per ignoranza , ma spesso è altresì per deliberato volere , affine di dare forza ai provvedimenti che valgono estrinsecamente , facendo credere che valgono pure intrinsecamente . Analogamente opera la fede quando vuol dare fondamento sperimentale a ciò che è fuori dell ' esperienza . Proseguiamo ora l ' esame dei particolari del Manifesto . Il N . 4 Si legge così nel « Resto del Carlino » dell'11 marzo : « È indispensabile prendere senza indugio delle misure per assicurare la riduzione dei crediti e della circolazione » . Il testo trasmesso ai giornali francesi dice : « Il est essentiel de prendre sans tarder des mesures pour assurer la défluctuation [ alias : déflation ] des crédits et de la circulation » . Il manifesto deve essere stato scritto in un gergo franco - inglese . Nel vocabolario francese manca il termine défluctuation o déflation ; deve voler dire il contrario del termine inglese « inflation » ( gonfiamento ) , quindi varrebbe : « sgonfiamento » . Che sono poi questi crediti i quali debbono essere ridotti ? Per solito , il difetto di precisione dei vocaboli corrisponde ad una mancanza di precisione delle idee . Traducendo nel nostro idioma e procurando di fare precisa la raccomandazione del Manifesto , pare che significhi : « È indispensabile provvedere senza indugio per ridurre i debiti dei Governi e la circolazione di cartamoneta o di altra carta » . Riguardo al Governo , tali provvedimenti paiono dover essere , in generale , favorevoli , sia perché possono ridurre , sia pure per poco , il disavanzo , sia perché lo scemare i debiti è buona preparazione al poterne contrarre di nuovi , e il diminuire la circolazione cartacea concede di nuovamente accrescerla quando farà comodo . Riguardo all ' economia , l ' essere utile o non essere utile questo trasferimento di ricchezza dipende principalmente , nelle presenti congiunture , dall ' effetto che può avere sulla produzione ; il che meglio vedremo esaminando i modi esposti nel Manifesto , i quali sono i seguenti : « a ) Equilibrando le spese normali dei Governi e i loro introiti » . Si può , per ciò conseguire , ridurre le spese , o crescere le entrate . Se si riducono le spese inutili per la produzione , che sono quasi tutte quelle che cagionano il disavanzo , l ' effetto sarà certamente utile per la produzione ; sarà invece di danno se si crescono le entrate , poiché è certo che , parte almeno , dei denari così raccolti , saranno tolti alla produzione . Pare che il Manifesto preferisca questa seconda via , poiché prosegue così : « b ) Stabilendo quelle imposte supplementari che saranno necessarie per raggiungere risultati rapidi e tangibili » ; « c ) Consolidando il debito fluttuante a breve scadenza sotto la forma di sottoscrizioni prelevate sul risparmio » . Qui l ' utilità pel Governo è risolutamente opposta all ' utilità per l ' economia del paese , almeno in quanto ad effetti diretti . Se i debiti a breve scadenza non sono rinnovati , il governo è nel bivio o di fallire , o di dovere ridurre le spese che gli acquistano benevolenza , cioè i vari sussidi , pensioni , largizioni ai plutocrati , ecc . In ogni modo , corre pericolo di cadere . Rimane da conoscere gli effetti economici di tale caduta per sapere quali saranno gli effetti indiretti dei provvedimenti aventi lo scopo di evitarla . Ma in quanto ad effetti diretti , le somme prelevate sul risparmio saranno almeno in parte tolte ai fattori della produzione , e quindi deprimeranno questa . Quando si dice ai risparmiatori che il recare i loro denari al governo , sottoscrivendo imprestiti od in altri modi , è un donarli alla patria , si confondono governo e patria ; la qual cosa , in alcuni casi , si accosta alla realtà , in altri se ne discosta , poiché , infine , i vari governi passano e la patria rimane . « d ) Limitando immediatamente e riducendo progressivamente la circolazione fiduciaria » . Gli autori del Manifesto non hanno capito , o fingono di non capire , che , per l ' economia del paese , preme non tanto la quantità di carta in circolazione , quanto l ' uso che si è fatto , o che si fa , dei beni economici procacciati dalla sua emissione ; ma di ciò qui più non ragiono , poiché assai ne scrissi in altri articoli precedenti ; siami solo concesso il dare lode agli autori del Manifesto per non avere cavato fuori « la riserva aurea che serve di garanzia ai biglietti » . Infinite sono le esperienze che dimostrano che poco vale tale riserva , per mantenere il valore dei biglietti , se non si adopera per barattarli . Léon Say lasciò scritto che « l ' oro che non si può esportare non ha maggiore effetto sulla circolazione di quello di un ammasso d ' oro , che non si scava , a mille metri sotto la superficie del suolo » . Questo teorema elementare è fondamentale nella scienza economica , all ' incirca come il teorema del quadrato dell ' ipotenusa nella geometria euclidea . Il rimanente del Manifesto mira , con parlare per dir vero alquanto avvolgente , a tre scopi : cioè a provvedere materie prime ai paesi che ne sono privi per le loro industrie nulla si dice dell ' Italia e del combustibile di cui ha bisogno , a restaurare le regioni devastate , principalmente della Francia , e a fissare , entro brevi termini , la somma ancora ignota che deve pagare la Germania . Tutti tre questi scopi sono lodevoli e possono essere utili per l ' economia dei paesi e dei governi , con alcune restrizioni pel terzo che può a loro recare impacci , mostrando vane le speranze di larghi compensi che hanno fatto concepire alle loro popolazioni . Rimane da trovare modo di raggiungere gli scopi , e su ciò poca luce dà il Manifesto . Esso pare principalmente affidarsi agli imprestiti . Per essere efficaci , questi dovrebbero essere contratti nei paesi non troppo colpiti dalla guerra , e quindi principalmente negli Stati Uniti . La menoma promessa loro varrebbe più delle insistenti richieste dei futuri debitori . È vero che questi offrono , come garanzia , i erediti che hanno , o che avranno sulle vinte nazioni . Ma che valori hanno tali crediti , e quindi la garanzia ? La risposta non è facile . Ci siamo intrattenuti un poco a lungo sul Manifesto , non per la sua importanza intrinseca , ma perché ci dava occasione di chiarire alcune relazioni fra concetti usuali e l ' esperienza . In conclusione , esso poco o niente ci reca di nuovo , stempera , in molte parole , concetti evidenti nei quali tutti consentono , e mediante i quali si tenta talvolta di ricoprire gravi errori : fa proposte che non si sa come recare nel concreto , e di cui ben scarsa è l ' efficacia . Non pare neppure essere stato molto utile per tenere a bada le popolazioni , poiché pochi vi hanno posto mente , ed è passato quasi inosservato .