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LA RUSSIA ( PARETO VILFREDO , 1922 )
StampaQuotidiana ,
Una trentina d ' anni fa era di moda il mostrarsi timorosi del « pericolo giallo » . Si diceva che la Cina ed il Giappone stavano per muovere alla conquista economica e forse anche militare dell ' Europa e di altre regioni . Si notavano in innumerevoli scritti , la strabocchevole popolazione gialla , la sua sobrietà , che le assicurava bassi prezzi di produzione economica , il senso politico , manifestatosi nel Giappone , il risveglio della Cina , destantesi dai sonni secolari . Poscia , poco alla volta , queste apprensioni si quetarono , cedettero ad altre ; si discorse molto meno dei pericoli che possono venire dalle popolazioni gialle , sebbene la minaccia di turbate relazioni sussistesse tra il Giappone e gli Stati Uniti , e la guerra Russo - Giapponese avesse dimostrato la potenza militare del Giappone . Il pericolo russo ha fasi come la luna : ora appare , poi si dilegua , quindi riappare . Napoleone I , a Sant ' Elena , stimava che , entro un decennio , l ' Europa avrebbe potuto essere « cosacca » . Il massimo splendore del potere russo si ha sotto Alessandro I , con la Santa Alleanza ; ma poi , ad un tratto , la guerra di Crimea fece palese quanta poca forza reale ci fosse nel gigante , e ciò fu confermato dalla successiva guerra russo - turca e dal Congresso di Berlino , nuovamente poi dalla guerra col Giappone ed infine con la rivoluzione presente . Ma ecco che rinnova la luna , rinasce il timore , minacciosa appare la potenza dei bolscevichi , eredi e fra non molto forse emuli degli czaristi . Si osserva che , economicamente , l ' Europa non può campare senza la Russia e che , militarmente , l ' alleanza russo - tedesca è un grave pericolo per la civiltà occidentale . In tutto ciò vi è una parte di vero ed una parte che va oltre al vero . La prima si riferisce principalmente ad un lontano futuro , la seconda ad uno prossimo . Non ci può essere dubbio che il risveglio dell ' Oriente , non solo nel Giappone e nella Cina , ma anche nell ' India e fra i popoli dell ' Islam , sia per diventare , alla lunga , un fattore importante dell ' equilibrio degli Stati del globo e non si scorge forza umana che possa fermare questo fatale andare . Egualmente è molto probabile che la Germania e la Russia finiranno coll ' intendersi , sia pure in seguito a varie e fortunose vicende , perché troppo potenti sono i comuni interessi di questi due popoli , che , congiunti , sono veramente formidabili . E qui giova ripetere che fatti accidentali potranno bensì contrastare tale opera , ma che non prevarranno contro le forze permanenti . Per avvenimenti più prossimi , o almeno non tanto lontani , e sono quelli che più premono in politica , nascono invece molti dubbi ed appare assai più facile il contrastarli . Può giovare oggi ad alcuni uomini di Stato , per ragioni di politica interna , di magnificare la potenza russa ed il sussidio che può trarre dalla forza germanica , ma , nella realtà , appare non essere tanto grande , almeno per parecchi anni , ed il pericolo è lieve , eccetto che , alla Russia ed alla Germania , si congiunga uno dei grandi Stati dell ' occidente . Quindi lo essere , o il non essere questi uniti appare , per ora , come uno dei maggiori fattori dei prossimi eventi . Qui nasce il quesito : è più probabile l ' accordo , o il disaccordo ? Risolverlo in modo sicuro o almeno probabilissimo non si può , ma ci sono motivi che fanno inclinare a credere al disaccordo . Da prima , innumerevoli esempi storici , dai tempi antichi sino ai moderni , tra i quali l ' esempio non lontano della Santa Alleanza , poi ragioni intrinseche che mostrano come sia già profondamente scossa l ' unione degli alleati della gran guerra . Questi procacciano in ogni modo di ricoprire i nascenti dissensi con proteste di amorevole concordia , e così maggiormente forse dimostrano il contrasto tra le parole ed i fatti . Inoltre non è da trascurarsi la circostanza che i principi banditi dai bolscevichi sono ben altrimenti popolari che i principi della Santa Alleanza , e che possono operare non poco per impedire un ' azione comune delle potenze occidentali contro il bolscevismo . Qui occorre distinguere la forma dei principi dalla loro applicazione . In tutte le religioni , altro è il dire , altro il fare . Il dire opera sui fedeli , il fare scansa le difficoltà pratiche del recare nel concreto mistiche credenze , e se , nel medioevo , popoli devotissimi al Vangelo operavano contrariamente ai suoi ammaestramenti , facile è lo intendere come ci possano essere ora fedeli del verbo comunista i quali nella pratica , usano del capitalismo . Per ciò , chi giudicasse solo secondo la forma potrebbe stimare vana la contesa suscitata dai governi che rifiutano di trattare con i bolscevichi se questi prima non riconoscono il « principio della proprietà privata » : non ritirano così vogliono gli Stati Uniti il memorandum presentato alla Conferenza di Genova . Ma , guardando alla sostanza , si vede che possono i bolscevichi mantenere i dogmi loro , di cui si giovano per certi fini , ed operare in modo diverso , mirando ad altri fini ; ed è in tale opera che sta la sostanza , la quale deve premere a chi contratta con loro . Per esempio , riconoscere la proprietà privata di una miniera , oppure dichiararla proprietà comunista e concederne l ' usufrutto per un secolo , od anche meno , non è cosa molto diversa , e non mette conto di litigare per tanto poco . Chi fosse vago di ben conoscere le sottigliezze che in tale argomento si possono adoperare ha da leggere le controversie dei Francescani , sostituenti l ' uso alla proprietà . Aggiungasi che i governi i quali ora chiedono alla Russia di accogliere il « principio della proprietà privata » , molto poco rispettarono , o rispettano , quando a loro faceva , o fa comodo , questo bel principio . In realtà , meglio che di differenze fondamentali , si tratta del più o del meno , e di certe forme sostituite a certe altre , talvolta di semplici distinzioni verbali . Se cerchiamo la sostanza nel rifiuto della Russia , dobbiamo pure cercarla nelle domande ad essa mosse , ed allora vedremo che è importante . Un discorso recente del sig . Hoover segretario di Stato degli Stati Uniti , ce la palesa chiaramente . Egli principia col notare che la « ricostruzione » della Russia deve principalmente essere opera della Russia stessa , ed aggiunge che il Governo degli Stati Uniti , ha fissato già da tempo che « nessun serio miglioramento può avvenire sinché sussistono le presenti condizioni di impoverimento . Altra speranza non v ' ha , pel popolo russo , se non nella produzione della Russia , ed è assurdo il credere che potrà risorgere il commercio sinché le fondamenta economiche della produzione non saranno saldamente ristabilite . Ma la produzione ha per condizioni essenziali la sicurezza della vita , il riconoscimento di solide garanzie della proprietà privata , il rispetto dei contratti , e i diritti del libero lavoro » . Si direbbe meglio che per la produzione di un paese non basta di avere ricchezze naturali , uomini , ed anche capitali , ma che occorre inoltre avere ordinamenti sociali ed economici tali da rendere efficace l ' opera di questi elementi . Si diano i nomi che si vuole a questi ordinamenti , ma la sostanza è quella appunto che sta sotto i termini adoperati dal sig . Hoover . Se il bolscevismo dura finirà col trasformarsi in questo senso , ma ciò non avverrà senza varie vicende , senza gravi contrasti tra la resistenza di fanatici credenti e la spinta di migliori politici . Al volere dovrà il governo bolscevico essere in grado di aggiungere il potere , e non sarà tanto facile . Se riesce nell ' intento , ci sarà certamente un beneficio economico non solo per la Russia , bensì anche per i vari Stati che stanno in relazione con essa . D ' altra parte , grande sarà allora il pericolo del dominio di una nazione risorta economicamente , militarmente , politicamente . Artefici ne saranno stati in parte coloro stessi che ne soffriranno . Di fatti analoghi ha dovizia la storia . Ma tutto ciò spetta ad un lontano avvenire ; oggi il pericolo russo è molto minore di quanto parecchi credono , o mostrano di credere ; maggiore pensiero deve dare , in non pochi Stati , il pericolo interno . Questo nasce principalmente dalla incompiuta trasformazione della democrazia , che non ha ancora trovato un nuovo assetto da sostituire a quello già vigoroso nel secolo scorso , ed ora in crescente decadenza .