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> anno_i:[1910 TO 1940}
RICORSI ED ANALOGIE DI STORIA POLITICA ( GIORDANI IGINO , 1923 )
StampaQuotidiana ,
Alla politica imperialista , egocentrica , dispotica che Bismarck inaugurava nell ' Impero da lui creato venne ad opporsi un nuovo partito , che si sottraeva all ' orbita da lui tracciata , piazzandosi nella vita nazionale con un programma autonomo di rivendicazioni democratiche e sociali : il Centro , capeggiato da Windthorst . Bismarck che non ammetteva ostacoli e si vantava di saperli spazzare , andando sino in fondo , come coi Francesi , come coi Polacchi , volse tutte le forze a sbarazzarsi di questi antagonisti , e volendo stroncarli alla radice , chiamati a raccolta nazionalisti e liberali , concentrò i fulmini sulla Chiesa Romana . Poiché questa non si prestava a liberarlo da questi cattolici , raccoltisi in partito indipendente , scatenò , per causa di Windthorst , la grande persecuzione liberticida contro clero e Chiesa che si disse " Kulturkampf " . Nella lunga schermaglia seguitane tra Bismarck e S . Sede , la posta che egli sempre chiedeva era Windthorst , e per esso il Centro . " Sbarazzatemi di quest ' uomo - egli chiedeva a tutti i fiduciari del Papa - e io abrogherò il Kulturkampf " . Naturalmente , malgrado lo scatenamento di vessazioni e di ingiurie , alle quali tutti i clienti dei dittatori sono particolarmente portati , né Pio IX , né Leone XIII sconfessarono mai né il Centro né il suo capo ; e si limitarono a far rispondere che il Vaticano non si immischiava nella politica interna degli Stati . Ciò esasperava il Cancelliere di ferro il quale intonava per la sua troupe coribantica il motivo calunnioso : " I cattolici del Centro sono i Guelfi contro l ' Impero , sono spie francesi , gregge senza patria , alleati di socialisti : il vescovo Ketteler è un demagogo , Windthorst è anti - cristiano . . . " . - Tutto questo , - rimbeccava il piccolo Guelfo - perché non siamo deputati . . . bismarckiani ! - Due cose - asseriva Bismarck , - mi conservano , due cose mi abbelliscono la vita : l ' amore di mia moglie e l ' odio di Windthorst . Odio che accendeva folgori grandiloquenti , le quali non turbavano il Leader cattolico ; alle concioni passionali e contraddittorie del Cancelliere , egli opponeva la sua dialettica caustica e precisa ; spietato , ironico , cavalleresco , col suo filo di voce , trivellava le costruzioni retoriche dell ' antagonista pomposo e ne logorava col ridicolo e con la logica sfavillante i sofismi . Intransigente e tranquillo sopportò tutte le arti con cui il Cancelliere tentò disfarsene : le carezze per staccarlo dal Centro , le manovre per metterlo contro il Centro , i ricatti contro la S . Sede , le interpretazioni arbitrarie di documenti pontifici per contrapporlo al Papa ; pressioni su nunzi apostolici ; travisamenti , acrobazie , menzogne montate dalla stampa imperiale . Il corpo mingherlino serrava un ' anima consapevole di potere presto o tardi sottomettere il colosso . David e Golia : ma , in attesa di colpirlo in pieno , se lo tirava dietro , facendogli ripercorrere a ritroso tutta la via del " Kulturkampf " . * * * Molto tempo nell ' edificare la civiltà si perde per l ' ignoranza della storia . Ah , se i nostri denigratori , tra un insulto e un ' insolenza , in cui tutta si documenta la nobiltà spirituale onde sono afflitti , studiassero un pochino ! ... Bene spesso nelle discussioni parlamentari su progetti di legge , come quelli contro il socialismo , poiché Windthorst si rifiutava di assecondare le mire reazionarie del Cancelliere , questi , abilmente , per molto tempo - sino a quando il sistema non fu . . . denicotinizzato dall ' abuso - mescolava nelle questioni politiche l ' elemento religioso , onde suscitare imbarazzi alla coscienza cattolica dei deputati del Centro . Senonché , mentre A . Reichensperger , di fronte alla minaccia di recrudescenze antireligiose stabiliva : " Accada quel che potrà : noi dobbiamo essere anzitutto coerenti " . Windthorst precisava l ' aconfessionalità del Centro ; e nel 1880 , alla vigilia della discussione di emendamenti alle Leggi di Maggio - fondamentali del " Kulturkampf " - fissava con la Curia alcuni accordi , di cui il primo diceva : " Nelle questioni puramente politiche il Centro è affatto libero e indipendente dalla S . Sede " . E stette sulla breccia , sino alla vittoria , per vent ' anni , sostenendo contro la dittatura una politica di libertà , di riforme , di autonomie . Con che ironia faceva constatare ai liberali come la difesa della libertà fosse lasciata tutta e soltanto agli " oscurantisti romani " , e come rideva quando i cattolici conservatori - cattolici di Stato - alleati naturali del più forte , lo chiamavano demagogo ! Aveva la coscienza d ' una missione : sovvertire il principio pagano hegeliano d ' infeudamento della Chiesa nello Stato e di prussianizzazione del cattolicismo . Sereno quanto più roco grandinava sulla piccola persona lo scroscio dei vilipendi , caricature e tutte le espressioni , onde la mediocrità si vendica di chi osa sormontarla ; ironicamente sprezzante contro la ciurma dei reggipenne del Cancelliere , sciamata poi con la caduta di costui ; pur quando obbligava l ' avversario alle prime concessioni , dopo nove anni di lotte , e quando le transazioni potevano risparmiare ai cattolici prigione ed esilio , rimase inflessibile sul postulato : abrogazione intera assoluta delle Leggi di Maggio . Sotto la pressione di quella intransigenza Bismarck allacciava disperatamente trattative con la S . Sede e ... cedeva ; e intanto nelle successive elezioni il suo partito segnava decimazioni e il Centro una progressione irrefrenabile , non avendo il dittatore , benché ... Bismarck , pensato mai a un sistema " totalitario " . Stratega formidabile , pregava il Cardinale Jacobini che a Roma non si allarmassero pel vigore con cui attaccava il Cancelliere , poiché , diceva , costui non cede che alla paura . " Con una periodicità tenace - scrive Gossau - metteva in linea i suoi argomenti , poi li menava all ' assalto , tutti insieme , sempre gli stessi , ma sempre agili , rinfrescati , gagliardi , contro l ' edificio già traballante delle Leggi di Maggio " . E intanto che scardinava le leggi , obbligava Bismarck ad avvicinarsi carezzevole e a lanciare ponti al Centro che per tanti anni , scomodando storia e teologia , aveva qualificato nemico dell ' Impero . Nil sub sole novi ... Vedo in quegli anni pullulare , sotto il fermento del Centro , una generazione - ahi , non spontanea ! - di sorrisi cortigianeschi alla Chiesa romana , già oppugnata fragorosamente in nome della Kultur . Che nemesi sentiva nella sua alacre anima Windthorst ! I nemici di Roma si profondevano in salamelecchi verso il Papa e verso i principi della Chiesa , così come i figli d ' Aretino in Italia , bastardi dell ' ateo Maurras di Francia , oggi , tra un ' alcova e una roulette , gratificano noi cattolici di lezioni catechetiche ! ... I giornalisti di Bismarck - udite ! udite ! - " si facevano vedere in giro con rosarii i cui grani erano grossi come nocciole " : e ciò per mostrare come il cattolicismo fosse contro il P . P . I pardon ! , contro il Centro . Bismarck , di fronte all ' ostinazione di questo contro il settennato , iniziò una campagna elettorale sfruttando il nome di Leone XIII contro Windthorst , cui la Kölnische Zeitung ( organo competente come alcuni giornali di Roma ! ) definiva " l ' antipapa guelfo " ; mentre gli aristocratici renani e slesiani ( nil sub sole ... ) tentavano " in pieno accordo con gli scritti pontificali " ( ! ) di fondare , contro il centro , un partito cattolico conservatore ! Non riuscirono , naturalmente . Fu quella una campagna elettorale tremenda , simile alla campagna che ... avremo in Italia , in cui Bismarck con abilità satanica si adoperò a mettere in piedi - lui ! - un ' antitesi tra il Centro e la S . Sede . Ma i cattolici , sgombrati degli elementi più retrivi e pavidi , non si lasciarono fuorviare . Windthorst , benché malato e contro il divieto del medico , si gettò nella mischia con una vigoria impetuosa : e l ' ultima battaglia elettorale fu la sua massima vittoria . " Vinto dalla Chiesa a cui aveva ceduto per isolare da essa il Centro , Bismarck aveva creduto almeno di poter vincere Windthorst " . Fu un disastro . Egli dovette venire a patti col piccolo Guelfo . Questi , in un colloquio drammatico , gli chiese nettamente : ritorno dei Gesuiti , ristabilimento dello statu quo di prima del 1870 . Bismarck cedette e intanto domandò chi volesse per successore : ( da uomo intelligente , direbbe Labriola , si preoccupava della successione ) . Windthorst fece il nome di Caprivi . Poche ore dopo Guglielmo II congedava il gran cancelliere e gli sostituiva Caprivi . L ' imperatore raccoglieva il programma sociale del Centro a favore degli operai , vantandosi d ' essere d ' accordo con Leone XIII . A chi tornava a chiamarlo socialista , Windthorst rispondeva : " Ma allora il Dio del Sinai fu il primo dei socialisti ? " . Un anno dopo la caduta dell ' avversario di tutta la sua vita politica , Windthorst moriva . Ebbe onori imperiali al suo funebre . E si disse : " Windthorst è morto e vive ; Bismarck vive ed è morto ! " . " Bismarck - conclude Gossau - aveva iniziato il Kulturkampf , per sbarazzarsi del piccolo Guelfo ; e il Kulturkampf invece ingigantì la sua potenza ; mirando a sopprimere il Centro , non riuscì che a moltiplicarne le ragioni di esistenza " sì che nato debole ed eterogeneo " il Centro - constatava un avversario - sotto il martello bismarckiano si è forgiato in un blocco solido , vigoroso , omogeneo " . Il che , mi pare , si ripete ed ha la sua conferma nelle persecuzioni che si stanno abbattendo sul Partito Popolare , che è il Centro italiano . . . Che peccato non sapere la storia !