Tipi di Ricerca: Ricerca per parole
Trova:
> anno_i:[1910 TO 1940}
SOSTA IV ( CAMPANILE ACHILLE , 1932 )
StampaQuotidiana ,
LANCIANO E ALTRE COSE IMPORTANTISSIME . Lanciano , 23 maggio . Come ieri scrissi , due dei miei uomini , e precisamente gli svizzeri Heiman e Luisoni , hanno fatto un brutto salto in classifica . Da 860 e 90° in classifica essi sono passati rispettivamente al 750 e al 780 posto . Li ho redarguiti aspramente minacciando di espellerli dalla squadra dei « sempre in coda » . Essi , sensibilissimi al biasimo , si sono addirittura ritirati dalla corsa . Battista è raggiante . Altri due di meno . Stamane Guerra è andato all ' ospedale a farsi fare i raggi . La cosa ha sparso il panico nella città , ma verso le 11 è tornata la calma . Pare si tratti di reumatismi . Comunque , non è improbabile che sia apposta una lapide alla facciata del nosocomio per ricordare il passaggio della Locomotiva Umana . Gerbi , il Diavolo Rosso , è stato visto in giro alle sette del mattino . Non si sa ancora se si era alzato prestissimo o se arrivava in quel momento . La Locomotiva Umana , tanto per restare in carattere , è andata a mangiare al ristorante della Stazione . Del Canguro delle Puglie , nessuna notizia . Ma è probabile che abbia trascorso la notte nei paraggi della Posta centrale , per essere pronto se , caso mai , arrivi un vaglia da Brindisi . Fino a questo momento nessun vaglia è apparso all ' orizzonte . Il Leopardo di San Giovanni a Teduccio e i suoi due amici , come soglion fare nei giorni di sosta . si sono resi irreperibili . IL DOLOROSO SEGRETO DI ALCUNI MEMBRI DELLA GIURIA . Fino dalla prima tappa del Giro d ' Italia , avevo osservato , fra i membri della Giuria , alcuni uomini tristi e pensierosi . Essi , durante i percorsi , seggono in disparte , nelle varie automobili , come oppressi da pensieri dolorosi , e tacciono , senza curarsi del chiasso che è intorno a loro . Né gli allegri motti dei compagni di viaggio , né il tempo primaverile , valgono a far apparire sui loro volti l ' ombra di un sorriso . Alle soste si appartano e l ' ala della malinconia sfiora le loro fronti pensose . Stamane , giorno di riposo , ho voluto approfondire la cosa . Ho chiamato Battista . Vai gli ho detto a raccontar loro delle storie da ridere e sappimi dire se , malgrado tutto , una segreta angoscia continua a dipingersi sui loro volti . Battista non è molto forte nelle storie da ridere essendo piuttosto incline al genere sentimentale ; ma per nessuna ragione al mondo oserebbe disubbidirmi . È partito con la consueta dignità . Dopo mezz ' ora era di ritorno . L ' espressione del suo volto non faceva presagire nulla di buono . Ebbene ? gli ho chiesto , ansioso . Ha aperto le braccia desolato . Nulla di fatto ? Tutto è stato vano . Fammi un dettagliato resoconto . VANI TENTATIVI DI BATTISTA . PER FARLI SORRIDERE . Il buon vecchio si è schiarita la voce . Sono stato da uno di loro ha cominciato a dire e , facendo dolce violenza alla di lui segreta ambascia , ho provato a raccontargli la storia di un tale che soffriva il mal di mare anche quando vedeva una marina dipinta . - Non è gran che , ho osservato . E l ' ascoltatore ? È rimasto serio . Gli ho accennato al caso di un vecchio che andava perdendo i peli del naso e se li metteva finti . Niente . Gli ho parlato di un gran medico che , invece di inventare un nuovo siero contro la polmonite , aveva inventato una nuova forma di polmonite ; d ' un tale che voleva liberarsi di tutto , semplificare la propria vita , e godeva quando gli cadevano i capelli , o i denti ; d ' un altro che faceva la cura per non diventare calvo , stropicciandosi vigorosamente la cute , col solo risultato di strapparsi grosse ciocche di capelli ; di un terzo che , per fare dispetto a un amico dentista , si fece togliere dieci denti dal concorrente di quello , senza averne bisogno . Bravo Battista . E lui ? - Non s ' è scosso dalla sua malinconia . Messo alle strette gli ho mostrato il nome di un albergo che si chiama « Pace e due leoni » . Non ha mosso muscolo . Ho cominciato a sospettare che gli fosse accaduta una disgrazia . Potrebbe anche essere ho osservato il proprietario del « Pace e due leoni » . Battista è proprio un uomo d ' oro . L ' ho supposto anch ' io ha proseguito e ho indagato . Ebbene ? Ho potuto cerziorarmi che non è il proprietario del « Pace e due leoni » . Se non ha riso , altra deve essere la causa . Ma quale , in nome del cielo ? È quello che non sono riuscito a capire . E sei stato dagli altri ? Sissignore . Ho visitato un altro di questi tristi seguaci del Giro . Anche egli era taciturno e serio , tanto da non muovere muscolo al racconto che gli ho fatto , con copia di particolari , di un tale che si uccise perché una sera dalla sua casa sentiva le detonazioni dei fuochi artificiali , ma , per quanto esplorasse l ' orizzonte , non riuscì a scoprire i fuochi stessi . Potrebbe essere rimasto serio ho osservato a causa del racconto , che non mi pare molto felice . Ma vai avanti . Battista , un po ' contrariato , prosegue : Un terzo triste seguace ha sospirato dolorosamente quando gli ho accennato al caso di un marito gelosissimo che uccise la moglie , avendola trovata a letto con una pulce . IL MISTERO È SVELATO . C ' era davvero da perdere la testa . Perché tanta malinconia ? Ma ecco che la luce ha cominciato a farsi strada nel mio intelletto . Ho ripensato a una volta che feci un giro turistico per la Sicilia , durante il quale giro ero triste e pensoso , al punto da restare impassibile quando un amico mi parlò di un terribile delinquente che si trasformava in molti personaggi contemporaneamente . Ho collegato il mio umore d ' allora con il contegno di questi seguaci del Giro e mi sono sovvenuto ( verbo usato in questo senso dal Tasso ; cfr . Leopardi : « Pensieri , eccetera » , 3 , I ) anche della malinconia che osservai ieri nel corrispondente del Paris Soir , che segue il giro in automobile . L ' incontrai nei pressi dell ' ufficio telefonico . Egli non mi parve felice . Aveva un elegante paio di pantaloni corti , calzettoni di lana , maglione e giacca con grosse tasche a toppa e bottoni da tutte le parti . Hai un bellissimo vestito , gli dissi . Sorrise amaramente , come se facesse uno sforzo per non contraddirmi . Sei felice ? chiesi . Assentì col capo , mentre un pallido sorriso gli sfiorava le labbra . Capii che mentiva . Per averne la riprova gli descrissi minutamente un ricevimento in cui tutti gli invitati aspettavano trepidi lo scoppio del tappo di una bottiglia di spumante , la quale , invece , si aprì in un imbarazzante silenzio . Purtroppo i miei sospetti il corrispondente del Paris Soir non scoppiò in un ' allegra risata : al pari ai quella bottiglia di spumante , sospirò . QUAND ' È CHE L ' ABITO SPORTIVO SI RENDE INDISPENSABILE . E così ho scoperto il segreto dei tristi seguaci : i disgraziati partecipano al Giro in pesanti abiti sportivi . Questa tenuta , composta di una giacca di stoffa alta un dito , di pantaloni corti fino al ginocchio e di grevi calzettoni di lana , è quanto di meno pratico sia dato immaginare per viaggi e occasioni sportive . L ' abito sportivo com ' è noto è indispensabile per i direttori di scena cinematografici . Tutte le volte che sono stato invitato a visitare un teatro di posa , ho , trovato i direttori di scena in pantaloni corti e calzettoni . Non ho ancora capito il nesso che lega la pellicola con quello che gli inglesi chiamano kniker - boker , ma evidentemente questo nesso esiste , visto che i direttori cinematografici non possono disciplinare le masse delle « stelle » altro che in abito sportivo . Ma quando si tratta di sport , questo abito è assolutamente da sconsigliare . I tristi seguaci in tenuta sportiva soffrono pene inenarrabili . Sudano sotto le grevi stoffe e i maglioni di lana ; i calzettoni tolgono loro la voglia di sorridere , i bottoni delle brache segano i loro polpacci . Imprigionati negli abiti sportivi sotto la sferza del sole , i disgraziati invidiano segretamente quelli che sono venuti in abito da passeggio e imparano a loro spese che l ' abito sportivo è adatto solo nelle grandi città e nei salotti mondani . UNA MIA PREOCCUPAZIONE . Verso sera , Battista , che continua a sognare una cenetta in riva al mare , ha lanciato timidamente l ' idea d ' una corsa fino a Ortona , che dista una ventina di chilometri da qui . Ma non c ' è tempo da perdere : la partenza di domani è stata anticipata di un ' ora . Il « via » sarà dato alle 4 e tre quarti . Quando ho saputo che si trattava delle quattro del mattino , e non del pomeriggio , sono andato a protestare . Ma ci volete morti ? ho detto alla Giuria . E la Giuria : Abbiamo anticipato per tema che , a causa del maltempo , le montagne siano impraticabili . Non voglio sindacare . Evidentemente la Giuria ha ragione . Forse il maltempo può rendere impraticabili le montagne soltanto verso una certa ora e , alle quattro del mattino , anche se diluvia , le montagne sono praticabili . Battista esulta per questi anticipi nelle partenze . Conoscendo da vecchia data le mie abitudini , spera che , al momento del « via » , io mi ritiri . Mi ritiri , si intende , in una camera fornita di un buon letto . Intanto , io sono preoccupato a causa di Occhiuzzi Delfo , il futuro asso del pedale da me scoperto nella tappa di ieri . Se quell ' asino non si decide a diventar celebre , sono rovinato , come scopritore di giovani promesse . Speriamo bene .
TAPPA VII ( CAMPANILE ACHILLE , 1932 )
StampaQuotidiana ,
LO STRATAGEMMA DI BATTISTA CHE HA ACCESO LA BATTAGLIA Da Lanciano a Foggia , 24 maggio . ( In testa al diario di oggi che ho già compilato , secondo il solito , ora per ora desidero apporre una dichiarazione che vergo con mano tremante per l ' emozione : il primo della classifica generale non è più il tedesco Base , ma un italiano , lo Scarpone di Zogno ; e Battista , il fido Battista , l ' esemplare Battista , è il trionfatore del Giro , l ' artefice della riscossa italiana . Non avrei immaginato che il buon vecchio fosse capace di tanto . Egli stesso credo non l ' immaginava . Ora è di là , nella camera vicina alla mia , in questo albergo Cicolella , e lo sento che ha intonato un canto di gioia . E , adesso , eccovi il diario , dove le fasi della riscossa sono seguite minutamente . ) LA CANDELA - SVEGLIA . Ore 2 del mattino Mi alzo . Veramente dovevo alzarmi alle 4 , ma mi sono alzato due ore prima per un errore di Battista : il buon vecchio sa che io non sento la sveglia o , meglio , la sento , ma essa mi fa un curioso effetto : mi concilia il sonno . Perciò quell ' uomo dalle idee pronte ha fatto una invenzione molto pratica : la candela - sveglia . Si tratta di una candela che si consuma esattamente in tante ore , quante si desidera dormire . Una candela per otto ore è lunga ad esempio mezzo metro . Riducendola d ' un terzo si ha una candela per sei ore , per quattro si taglia la candela a metà , e via dicendo . La candela - sveglia viene appiccicata direttamente su un ' anca nuda del paziente . Quando la candela è consumata , il dormiente si sveglia di colpo . Pare che ieri sera Battista si sia sbagliato e mi abbia appiccicata una candela troppo corta . L ' ho rimproverato con dolcezza . Ore 3,30 Ho compiuto la mia minuziosa toletta di ciclista . Manca circa un ' ora alla partenza . Ore 4 Viene Battista a dirmi che la bicicletta è pronta . Poiché il tempo si è messo al freddo , il buon vecchio , sul costume di ciclista , ha indossato il cappotto . La paglietta di ieri l ' altro è sostituita da una corretta bombetta grigia . Ore 4,30 Ci avviamo al controllo di partenza . Lungo la strada mi accorgo che il mio domestico bisbiglia parole incomprensibili . Credo si tratti di preci mattutine , ma poi scopro che egli si sta esercitando a dire : Pe ' la coccia de Sante Donate allo scopo d ' avere il posto in testa a Castel di Sangro . Ore 5 Ci avviamo verso Foggia . Appare la Maiella , coperta di neve , rosea ai primi raggi del sole . Lanciano , addio . Ore 5,30 Incominciamo a salire e scendere per le montagne . La mia squadra adotta una tattica astutissima : lasciarsi precedere di molto da tutti gli altri ciclisti per poi , credo , raggiungerli di sorpresa . Ore 5,40 Il Leopardo di San Giovanni a Teduccio mi si avvicina : Capitano . Dite , Leopardo . Il Leopardo di San Giovanni a Teduccio mi comunica un doloroso incidente di cui rimase vittima ieri l ' altro . Egli arrivò tardi al traguardo di Lanciano , perché si sentiva molto in forza . A causa di questa gran forza , ruppe la bicicletta . NEL LIBRO DEL DESTINO . Ore 6 Torricella Peligna . Gran bella regione , l ' Abruzzo ! Boschi verdi , valli profonde , montagne coperte di neve , e , ogni tanto , paesini appollaiati come falchi sui cocuzzoli . Peccato che bisogna salirvi in bicicletta . Li scopro all ' aurora , rosei di sole , l ' uno dopo l ' altro . Li abitano pochi montanari , che vi dànno del tu , donne magre , col volto coperto da uno scialle nero , e molti ragazzini . Questi sono così abituati ai lupi che , come negli altri paesi giuocano ai soldati o a rimpiattino , qui giuocano al lupo . Uno fa il lupo e gli altri gli dànno la caccia . Nella piazzetta erbosa , si sente gridare : Gliù lupu , gliù lupu ! E tutti , di corsa , addosso al malcapitato che fa gliù lupu e che ha sempre la peggio . Ecco uno di questi paesi . È moribondo . Fu costruito , chi sa quanti secoli fa , una cara sopra l ' altra , in cima a un monte . A vederlo , sembra isolato dal resto del mondo . E deve esserlo , infatti , se i suoi stessi abitanti , a causa di quest ' isolamento , l ' abbandonano l ' uno dopo l ' altro e vanno ad abitare nelle case nuove , che si costruiscono giù vicino alla stazione . Fra un certo tempo resterà disabitato . Le sue vecchissime case , di tufo scuro , perfettamente conservate , resteranno deserte e silenziose e , a guardia di questa minuscola città sperduta fra i monti , si leverà il castellaccio medievale che le dà il nome . L ' orologio della piazzetta resterà fermo per sempre , segnando quella che fu l ' ultima ora di questo Castel di non so che , mentre per le strade , l ' una dopo l ' altra , cadranno con tonfo silenzioso le pietre delle case . Allora , nel paese che un tempo vide scendere , chiusi nelle armature ferree , i signorotti feudali , potranno venire a ruzzare , indisturbati , i lupi , nelle notti senza luna . BATTISTA PIGLIA DELLE SCORCIATOIE . Ore 6,5 Ammiratori appiedati spingono Battista . Ore 8 M ' ero appisolato sul volante . Mi si dice che abbiamo attraversato Casoli , Corpisanti , Lama dei Peligni , e Palena . Tanto meglio . Traversando questi paesi montani si sente un buon odore invernale di legna bruciata . Buse , detentore della maglia rosa , comincia a manifestare una vaga intenzione d ' intavolar trattative per essere assunto nella nostra squadra . Vedremo come si comporterà in seguito . Riccò , il Canguro delle Puglie , ha un ' andatura triste e affaticata . Ore 9 - Rivisondoli e Roccaraso . A un lato della strada si legge su un cartello : « Forza , Battista , non lasciar che l ' Italia sia sconfitta ! » . In verità , il cartello l ' ha fatto mettere Battista stesso da un emissario che ha spiccato ieri . Ma esso non manca di produrre ugualmente una forte reazione nel buon vecchio che decide di « scatenare la battaglia » . A questo scopo , si carica la bicicletta sulle spalle e piglia delle scorciatoie fra i monti . Ore 9,10 L ' andatura di Riccò è sempre più triste e stentata . Che il Canguro delle Puglie non ce la faccia più ? Pedala con le gambe tremolanti , emettendo fiochi lamenti . Ore 9,25 Castel di Sangro . Primo rifornimento e firma . Al controllo trovo posta per me . Una lettera della colonia brindisina di Torino mi reca cinquanta lire per Riccò . Chiamo : Canguro . Un sottile gemito : Presente , capitano . Riccò si avvicina pedalando a fatica . Par che le gambe gli si debbano fermare da un momento all ' altro . Il dorso penzola sul manubrio . Ci sono gli dico cinquanta lire per voi , dai brindisini di Torino . Cinquanta .... Lire : eccole . Oh , metamorfosi ! Riccò intasca i quattrini , si drizza sul dorso , stringe con energia il manubrio , gonfia i polpacci e parte ad andatura rapidissima . Ora è capace di arrivare primo al traguardo . Ringrazio i brindisini di Torino . Ma , con questi sistemi , finiranno per togliermi i miei uomini migliori . Ore 1l Bivio di Vinchiaturo . Contadini ci salutano al passaggio . Quanta gentilezza in questi uomini rozzi ! Ricordo un contadino che partì per l ' America , dove andava a visitare un figlio emigrato . Dopo quindici giorni di traversata , arriva , trova il figlio allo sbarco , e questi fa per abbracciarlo strettamente . Piano , dice il padre aspetta . E si fruga in petto , mormorando : T ' ho portato un uovo fresco . È della nostra chioccia , sai ! Che pensiero gentile ! esclama il figlio , preparandosi a sorbire l ' uovo . Ma a un tratto il vecchio lancia un grido acutissimo . Che avviene ? fa il giovinotto . Avviene balbetta il padre pallido come un cencio avviene che c ' è qualcuno qui dentro . Dài un ' occhiata tu , ché io non ho coraggio . Il figlio guarda e , in mezzo al via vai del porto di New York , nella foresta dei grattacieli , comincia a fare : Pìo .... pio .... pio .... C ' era un pollastrino giovane . FINALE GEORGICO . Ore 12 L ' espediente di Battista è pienamente riuscito . Attraverso scorciatoie , egli è apparso a distanza davanti al gruppo di testa . Gli assi si sono lanciati all ' inseguimento ed è scoppiata la battaglia . Perché lo Scarpone di Zogno , il Signore della Montagna e il Leone delle Fiandre correvano tanto ? chiarissimo : per raggiungere Battista . Il quale Battista sia detto a onor suo appena ottenuto l ' intento di aizzare i corridori , invece di profittare del vantaggio , si ritira , come Cincinnato , in un campicello , mentre lo Scarpone si avvia a cogliere la vittoria . Ore 13 Trovo Battista nel campicello a riposarsi , presso Crocella di Motta , confine fra il Sannio e le Puglie . Borbotta qualche cosa , come se recitasse una lezione . Che stai dicendo ? chiedo . Mi esercito nella frase : Si Pariggi tenesse lu mere , sarebbe na piccola Bere . ( Si tratta di un detto pugliese che tradotto suona così : Se Parigi avesse il mare , sarebbe una piccola Bari . ) Capisco a volo il piano del mio domestico . Battista , gli dico tu ancora cerchi di avere un posto di testa . Naturalmente , fa al traguardo di Foggia , fingendomi pugliese . Mi vien da ridere a vedere questo vecchio bianco per antico pelo così avido di trionfi effimeri . Battista , gli dico con bontà tu sei vecchio , ormai . Battista abbassa il capo canuto e un poco mi si stringe il cuore . Continuo : Lascia che i più giovani e i più forti di te colgano l ' alloro di cui son degni , e tu contentati di aver additato loro la via della vittoria . Battista è combattuto . Prendi esempio aggiungo dal buon Gerbi . Nessuno dirà niente , se marci in coda . Alla tua età hai bene il diritto di riposarti . Gli batto affettuosamente una mano sulla spalla e concludo : - Orsù , aspettiamo la nostra squadra . Una lacrima tremola sul ciglio di Battista e rotola rapida lungo uno dei suoi bianchi favoriti . Poi , il buon vecchio siede nel prato , vicino a me , e lentamente apre il sacchetto delle provvigioni . Intorno , fra le montagne , c ' è un grande silenzio , una gran pace . Cominciamo a mangiare piano piano . In lontananza si vedono ancora monti coperti di neve , che scintillano al sole . Battista si tira su il bavero : L ' ho proprio indovinata mormora a mettere il cappotto , oggi . Tira un vento freddo .
SOSTA V ( CAMPANILE ACHILLE , 1932 )
StampaQuotidiana ,
STO OSSERVANDO BUSE : I « MIEI » LO ASPETTANO . Foggia , 25 maggio . Battista ha avuto un ' avventura d ' amore all ' albergo Cicolella . Egli desidera che sia resa pubblica , per sfatare alcune leggende che circolano sul suo conto e dimostrare che non è , poi , quell ' uomo fuori combattimento che tutti credono . Lo contento volentieri , ma prima voglio sgomberare il terreno dagli argomenti più urgenti . Comincio col trasmettervi la classifica della mia squadra che ieri sera , a causa del ritardo di alcuni arrivi , non feci in tempo a telefonarvi . RINFORZI ALLA MIA SQUADRA . Eccola , come si presenta dopo la settima tappa : 1° Gerbi ( 810 nella classifica generale ) ; 2° Ranieri ( 30° ) ; 3° Riccò ( 790 ) ; 4°Reina ( 73° ) ; 5° Vincenzi ( 77° ) ; 6° Valente ( 76° ) ; 7° Perna ( 73° ) ; 8° Menegazzi ( 71° ) ; 9° Improta ( 68° ) ; 10° Godinat ( 62° ) ; 11° Rovida ( 60° ) ; 12° Liguori ( 53° ) ; 13° Battista ( fuori classe ) . Come si vede , ho fatto un buon acquisto : Menegazzi , che occupa uno dei posti lasciati vuoti dagli svizzeri ritiratisi . I miei tigrotti volevano acclamare membro d ' onore anche il francese Moincau e il toscano Meini , ma il vincitore della corsa Parigi - Tours e il veloce Meini , che ha al suo attivo parecchie importanti vittorie , non mi dànno molto affidamento per la mia squadra sebbene occupino due buonissimi posti nella classifica generale ( rispettivamente il 65° e il 57° ) . Il Diavolo Rosso , l ' Armadillo di Brindisi e il Canguro delle Puglie conservano i tre primi posti nella classifica . Perna continua a tenere il comando su Improta , il Leopardo di San Giovanni a Teduccio , e su Liguori , il Giaguaro di Barra ; meritata supremazia ove si consideri che il Puma di Cercola ha una buona voce di tenore . Tutti i miei uomini guadagnano ben tredici posti nella classifica generale . Singolare coincidenza : fra ieri e ieri l ' altro , ci sono stati tredici ritiri . Che il numero tredici porti fortuna alla mia squadra ? Vi darò , intanto , una interessante primizia : sto osservando Buse . Quel giovinotto non mi dispiace , come corridore , e lo vedrei volentieri nella mia squadra . Naturalmente , ancora non è maturo per essere assunto , ma si farà . L ' ho visto nella tappa di ieri , specie sulle salite , e so dirvi che è un elemento di prim ' ordine . Insomma la stoffa c ' è . Tutto sta che egli si distingua ancora un poco . I miei tigrotti lo aspettano a braccia aperte . LETTERE DI AMMIRATORI . La posta di stamane mi ha portato molte lettere di ammiratori della mia squadra . Il dott . Oronzo Giustizieri di Neviano ( Lecce ) , medico chirurgo a Nerola ( Provincia di Roma ) , mi invia , anche a nome dei suoi figli Carlo , Francesca e Clotilde , venti lire per Riccò e l ' augurio che altri corregionali si ricordino del valoroso campione , afflitto da una acuta crisi economica . Così , con le cinquanta della Colonia brindisina di Torino , saliamo a settanta lire . Che il Canguro delle Puglie sia destinato a perdere l ' accento sull ' « o » ? Una lettera da Torino , firmata « Alcuni ammiratori di Cuniolo » , mi parla di Gerbi e dell ' « amico suo e collega Cuniolo » ; e accenna nebulosamente a rivelazioni del Cuniolo stesso relative a certi mattoni che il Diavolo Rosso avrebbe un tempo attaccato al sellino della bicicletta per rendere più severi i suoi allenamenti . Gli ammiratori del Cuniolo sospettano che il Diavolo Rosso abbia dimenticato di togliere i mattoni , o che si riservi di toglierli all ' improvviso nelle prossime tappe per cogliere una sensazionale vittoria . Mi duole dire agli ammiratori di Cuniolo che Gerbi non ha nessun mattone dietro il sellino . Se qualche volta resta un poco indietro agli altri , non è perché non ce la faccia , ché , anzi , il fiero astigiano scusate : il Diavolo Rosso si sente ancora capace di lasciarsi tutti in coda . Ma il fatto è come mi ha dichiarato che egli di vittorie ne ha colte parecchie , nella lunga carriera , e ora desidera lasciar vincere i più giovani . Il pittore Onorato mi scrive che verrà appositamente per ritrarre le fattezze dei componenti la mia squadra e esporle in una interessante mostra di caricature di uomini illustri che ha inaugurato in questi giorni a Foggia . Veramente , le effigi dei nostri tigrotti sono state già immortalate sul Guerin Sportivo da « Carlin » che ha fatto bellissimi ritratti a tutti , compreso Battista . Ma ben venga anche Onorato . Per l ' occasione , il Leopardo di San Giovanni a Teduccio indosserà la sua elegante giacca in pelle di coccodrillo . Stamani ho sfogliato nervosamente i giornali . Nessuna notizia di Occhiuzzi Delfo . Forse avrei fatto meglio a non pronosticarlo come futuro campione . Staremo a vedere . E ora passiamo all ' avventura d ' amore di Battista . Sin dalle prime tappe del Giro , il simpatico vecchio aveva , dimostrato velleità che non avrei supposto in lui . Lungo il percorso non c ' era contadina dalla quale non si facesse rovesciare una brocca d ' acqua in testa , sorridendo amabilmente . All ' albergo di Vicenza chiamò la cameriera in camera con la scusa di farsi rovesciare sul capo una catinella di acqua . Infelice pretesto in quanto , dopo la doccia , i suoi propositi dongiovanneschi svanirono . A Udine percorse in largo e in lungo la città , senza trovare « il suo tipo » . A Ferrara si recò a mia insaputa al Luna Park nella speranza di avere un ' avventura nei vagoncini dell ' Otto Volante . A Rimini lo vidi steso sulla spiaggia con un costumino succinto che lo faceva tremare dal freddo , in attesa delle bagnanti . ( Le quali , non essendo stagione di bagni , non apparvero affatto . ) A Teramo cercò affannosamente , nella quarta pagina del giornale locale , uno di quegli avvisetti in cui è detto che « massaggiatrice recasi domicilio » , ma non lo trovò . A Lanciano tentò di spacciarsi per Binda avendo saputo che una dama velata cercava il Signore della Montagna , ma i bianchi favoriti lo tradirono . E , finalmente , ieri sera la fortuna lo assisté . Cenavamo insieme , nella sala da pranzo dell ' albergo Cicolella . Battista , al solito , aveva occupato un tavolinetto poco lungi dal mio e , solo solo , consumava una frittura di gamberelli , dei quali , tra parentesi , è ghiottissimo . A un certo punto , vagando con lo sguardo attraverso le tavole affollate di clienti , scorse una viaggiatrice che mangiava senza compagnia . Era una grassa signora dell ' apparente età di cinquant ' anni , dalle curve abbondanti e dall ' aspetto imponente . Proprio il tipo di Battista . Il mio fido domestico la fissò con occhi di cobra . La formosa viaggiatrice fu favorevolmente impressionata dalla distinta figura di lui e soprattutto dai suoi candidi e leggeri favoriti ; gli sorrise follemente . Battista sentì vampe di sangue salirgli al cervello e per qualche minuto provò una leggera vertigine . Attese che il salone si sfollasse . Anche io , a un certo punto , mi alzai . Non vai a dormire ? chiesi al mio domestico . - Mi trattengo ancora un poco , rispose . E aggiunse , con una faccia tosta meravigliosa : Non ho sonno . Io , invece , avevo un sonno terribile : eravamo in piedi dalle tre del mattino ! Augurai la buona notte al vecchio diabolico e mi ritirai in camera . CONSEGUENZE DEL FARE TROPPO A LUNGO L ' OCCHIOLINO . Ormai , nel salone , erano rimasti soltanto Battista , la grassa signora e un cameriere , che aspettava , per sparecchiare e andarsene a dormire . Ma Battista non si mosse . Continuava a fissare con occhi concupiscenti la dama , che , dal canto suo , continuava a sorridergli , con simulato pudore . Il mio domestico va un po ' coi vecchi sistemi : usa ancora « far l ' occhiolino » alle donne , invece di ricorrere ai sistemi più spicciativi in voga presso le giovani generazioni . Egli sostiene che nell ' occhiolino è la poesia dell ' avventura galante . Così , il vecchio satiro cominciò a fare l ' occhiolino alla signora . A intervalli regolari chiudeva e riapriva con intenzione l ' occhio destro . La dama aspettava che si decidesse a chiamarla alla sua tavola . Ma Battista vuole sempre essere ben esplicito . Acciocché ella capisse i suoi propositi , che i francesi non esiterebbero a chiamare coupables , prese a chiudere l ' occhio sempre più a lungo . Il cameriere in attesa s ' era addormentato in piedi presso la porta , come un cavallo . I lumi erano stati quasi tutti spenti . Silenzio e solitudine regnavano nella sala . A poco a poco , a poco a poco , a furia di chiudere l ' occhio destro , Battista sentì chiudersi anche il sinistro . Reclinò il capo sul petto e li tenne chiusi tutti e due . La dama si alzò e uscì , spoetizzata . Dopo poco nel salone si udiva un rumorino ritmico e roco , a intervalli regolari . Il vecchio satiro si era addormentato .
TAPPA VIII ( CAMPANILE ACHILLE , 1932 )
StampaQuotidiana ,
NEI FEUDI DEI MIEI TIGROTTI Da Foggia a Napoli , 26 maggio . Ore 7 Battista mi sveglia chiamandomi coi nomi più dolci . Mi alzo e indosso le mutandine di ciclista . Partenza comoda , stamane . Alle 8 . Ne approfitto per riassumere gli avvenimenti più notevoli di ieri sera . Continuano le disavventure del giornalista francese che segue il Giro con un grosso baule . Giorni fa , come vi dissi , nel mostrare ai colleghi italiani la praticità del suo bagaglio si accorse che nell ' interno di esso si era rotta una capace bottiglia d ' inchiostro , il cui contenuto aveva invaso il reparto biancheria . Ieri il francese volle far vedere la praticità della chiusura automatica del baule . Fra l ' ammirazione dei circostanti il baule si chiuse con la chiave dentro . Ora il disgraziato giornalista continua a seguire il Giro con l ' ingombrante baule che non si aprirà mai più . GLI AUTOGRAFI DI BATTISTA . Ore 7,30 Faccio fare il bagno alla bicicletta , tra i dolci rimproveri del personale di servizio . Ore 7,45 Battista si affaccia alla finestra e getta nella strada fotografie con firma . Egli ha visto ieri Antonino Magne che dalla finestra lanciava alla ragazzaglia tumultuante sue fotografie firmate . Poiché il mio fido servitore non possiede sue fotografie , getta alla folla fotografie di una sua zia , dalla quale spera di ereditare un giorno una cospicua sostanza . La folla emette urla di gioia selvagge e si accendono zuffe sanguinose per afferrare a volo le fotografie della zia di Battista . Ore 7,50 Scorgo il signor Cicolella , proprietario dell ' albergo , aggirarsi in papalina tra la folla tumultuante nel vestibolo , giurando che mai più darà alloggio alla carovana del Giro d ' Italia . Ore 8,3 Partenza . Dalla folla si levano grida di « Viva Riccò ! Viva Ranieri ! » . Siamo nei feudi dei miei tigrotti . Il Canguro delle Puglie e l ' Armadillo di Brindisi restano indietro , certo per sentire più a lungo risuonare nelle loro orecchie le dolci e inconsuete grida . Battista , livido , si tura le orecchie con la bambagia , sebbene in questa tappa non ci siano da scalare montagne troppo alte . Ore 8,30 Percorriamo ad andatura ragionevole il lungo rettilineo che unisce Foggia a Lucera . Ai due Iati , immense pianure coltivate a grano e papaveri . Ore 8,50 Incomincia la salita . Si rifà in senso inverso un pezzo della tappa di ieri l ' altro . Averlo saputo ! esclama Battista : Avrei aspettato qui . Ore 9,25 In questo momento preciso Improta si lancia su per la ripida salita come una palla di cannone . Ma è impazzito ? Ma che fa ? Lo richiamo all ' ordine . Il Leopardo di San Giovanni a Teduccio non mi dà ascolto . Ore 9,26 Crocella di Motti . Comincia la discesa . Il Leopardo raggiunge il gruppo di testa . Ad ogni curva mi pare di sentire che emetta un ruggito . Tendo l ' orecchio . M ' ero sbagliato . Sono i freni della bicicletta . Ore 9,40 A Volturara Appula abbandoniamo la strada percorsa ieri l ' altro e puntiamo su Benevento . Comincia la salita . Battista perde terreno e lo sento mormorare : Chi lascia la via vecchia per la nuova spesso male si ritrova . Addio , immensa , grigia , misteriosa Puglia , sterminata pianura dalle strade infinite , che pesanti carriaggi percorrono lentamente . Le tue donne ardenti , i tuoi Cresi pingui e pallidi , i tuoi giocatori di carte , i cabalisti , i maghi , gli stregoni , svaniscono all ' orizzonte , tra la folla multicolore dei tuoi lavoratori della terra . L ' UPUPA DELLE GALLIE . Ore 11,30 È proprio vero che l ' aria nativa fa bene . Avvicinandoci alla Campania , anche Perna e Liguori sentano ingigantire le proprie forze e ben presto il Puma di Cercola e il Giaguaro di Barra raggiungono il Leopardo di San Giovanni a Teduccio . Il potente sodalizio dei « Sempre in coda » comincia a mostrare delle crepe . Ma per fortuna mi restano i fidi : il Diavolo Posso , il Canguro delle Puglie , l ' Armadillo di Brindisi , il Fenicottero di Ostiglia e Godinat , che , per premiarlo della disciplina con cui conserva il suo posto in coda , battezzo « L ' Upupa delle Gallie » . Il nome di battaglia gli va a pennello . Anche perché il valoroso ciclista francese ogni volta che si vede sorpassare da un altro corridore geme lugubremente , sì da ricordare in certo modo il noto uccello . Ore 11,35 A San Marco dei Cavoti firma e rifornimento . Battista , per essere più leggero , si libera della maglia e fila via a torso nudo . Lo sorprendo mentre offre a Base di tirarlo in salita dietro compenso . Ore 11,40 Continua la strada orribile : tutta sassi , buche , gobbe e avvallamenti . Ma domando a De Maestri , gigantesco membro della Giuria che segue il Giro armato di un frustino da cavallerizzo ( forse , ma non ne sono sicuro , per aizzare i ciclisti ) ma dove avete trovato una simile stradaccia ? E De Maestri : Sapesse quanto abbiamo dovuto girare per trovarla ! Ore 12 Il contegno dei miei tigrotti napoletani è sempre più riprovevole . A Pescolomazzo insieme con le scritte di « Viva Binda ! » e « Viva Guerra ! » ne scorgo una di « Viva Liguori ! » ed altre inneggianti a Improta e Perna . Farò un ' inchiesta severissima per sapere chi le ha attaccate . Ore 12,40 Tre passaggi a livello uno dopo l ' altro . Ligio ai regolamenti stradali , scendo di bicicletta ed esploro la strada ferrata prima di traversarla . Piglio tre grifi . Ore 12,45 Benevento . Battista , che pedala a torso nudo con la consueta dignità ; viene fatto segno a una dimostrazione ostile . Ore 13,14 Schiaccio il mio solito pisolino appoggiato al manubrio della bicicletta . Quando riapro gli occhi siamo a Maddaloni . TRE COLPI DI CANNONE MI SALUTANO . Ore 14,10 In uno di questi paesi hanno avuto un pensiero molto gentile : hanno fatto trovare tavole apparecchiate e pranzo per tutti i corridori . Purtroppo andavamo in fretta e non abbiamo potuto accettare l ' invito , sebbene gli anfitrioni ripetessero ad ogni ciclista con cortese insistenza : Si accomodi ; venga a fare penitenza con noi . Ore 14,20 Caserta . Battista sente che Di Paco s ' è ritirato , e accelera ; per essere più leggero , si libera del berretto e medita di tagliarsi i favoriti . Visito il Palazzo Reale e il Parco disegnato dal Vanvitelli , e via . Ore 14,38 - Caivano . Una delusione attende Battista . Caivano è tutta per Guerra . Piglio un gri .... Continuate voi . La Locomotiva Umana pedala veloce . Nel guardarla , mi sorprendo a mormorare i versi di G . Cumo ( musica di O . Paolini ) : Vola sul pian Nell ' uragan . Non ha rival Non ha l ' egual . Col suo valor Modesto ognor . Ore 14,40 Cardito , celebre per i suoi latticinî . Battista , per farsi tirare , ordina una mozzarella in carrozza . Ore 15 Napoli ! Tre colpi di cannone salutano il mio ingresso in città : uno per me , uno per Battista e uno per la mia squadra . Avanziamo fra due ali di popolo festante . Un cocchiere mi segue offrendomi la vettura . Ma non vede che sono in bicicletta ? Peccato che abbiano tolto dalle strade gli scugnizzi . Mi piacerebbe vederli far le capriole accanto al mio velocipede . Ore 15,10 Battista , che per essere più leggero si era liberato delle mutandine , taglia il traguardo in costume adamitico . Il momento è drammaticissimo , ma per fortuna i bianchi favoriti salvano la situazione . Vengo informato che l ' idea di tagliare il traguardo è venuta prima di me alla Locomotiva umana . I PASTORI ACCENDONO FUOCHI . Ore 19 Di Gerbi ancora nessuna notizia . Ore 20 Vi trasmetto la classifica della mia squadra , fino a questo momento : l ° Vincenzi ( 730 della classifica generale ) , 2° Ranieri ( 720 ) , 3° Reina ( 710 ) , 4° Riccò ( 700 ) , 5° Valente ( 690 ) , 6° Menegazzi ( 68° ) , 7° Perita ( 650 ) , 8° Improta ( 540 ) , 9° Godinat ( 490 ) , 10° Liguori ( 410 ) , 11° Battista ( fuori classe ) . Vincenzi fa un bel salto in avanti : da quinto diventa primo in classifica ( ed ultimo nella classifica generale ) , a causa del ritardo di Gerbi . Tuttavia teniamo il posto a disposizione del Diavolo Rosso , che potrebbe arrivare da un momento all ' altro e reclamare i suoi diritti . Il « caso » Improta ed il « caso » Liguori saranno esaminati domani in seduta segreta . Ore 22 Di Gerbi non si sa ancora nulla . La notte è calata . . I pastori accendono fuochi sulle montagne per indicargli la strada .
LA RIFORMA SCOLASTICA IN PERICOLO ( CROCE BENEDETTO , 1923 )
StampaQuotidiana ,
Caro Direttore , Che una larga riforma scolastica , come quella elaborata e messa in atto dal ministro Gentile , dovesse levare , insieme con le strida e i lamenti di coloro che se ne tengono danneggiati , serie opposizioni di principi o anche censure giustificate in questo o quel particolare , è cosa naturale . Ma l ' opposizione , che contro essa ora si manifesta in più giornali , mostra tali sembianze , da far dubitare che , per lo meno , si mescoli , in questo caso , al « naturale » una buona dose di « artificiale » . Troppa violenza , troppa insistenza , troppa enfasi , troppo metodo , troppa passione : quanta , in verità , non ce n ' è stata mai in Italia ( e specialmente in certi circoli ) per le sorti della scuola . Troppa grazia , dunque ; e questa sovrabbondanza di grazia induce a qualche sospetto circa la sua genuinità . Sarà vero quel che tutti ripetono in questi giorni : che si tratti di un motto d ' ordine , partito dalle labbra di un sommo sacerdote , a cui gli adepti rumorosamente fanno eco ? ( Et dixit Josue ad omnnem Israel : Vociferamini ! ) Inclino a credervi , perché vedo che in quelle polemiche si tace studiosamente proprio della questione , che più deve scottare , l ' insegnamento religioso : quasi si direbbe per non mettere sulle tracce della qualità ed origine dell ' opposizione . E poi ( concludeva , parlando con me , candidamente , l ' altra sera un amico , acerrimo antifascista ) , sarà questa , in ogni caso , una « prima breccia » , che speriamo di aprire nel « fascismo » . Operazione guerresca , senza dubbio , lecita , ma che non dovrebbe spingere a passar sopra alla scuola italiana come a un corpo vile . Certo , molta brava gente , che non ha tenuto dietro ai dibattiti sui problemi della scuola e non è in grado di sincerarsi da sé , rimane turbata quando vede nei giornali aperta una rubrica speciale , che par quella dell ' eruzione dell ' Etna ( ed è esagerata come fu quella ! ) . E parecchi , desiderosi di sapere che cosa debbano pensarne , si rivolgono a me , che non ho di certo tempo né voglia di somministrare lezioni di pedagogia e didattica e di storia delle istituzioni scolastiche italiane ; e perciò , rispondendo e rassicurando , ricorro volentieri ad argomenti di persuasione , alquanto estrinseci , come estrinseco è il turbamento di quella brava gente . E , per esempio , dico loro : Sono molti decenni che gl ' insegnanti italiani di scuole medie accusano , come causa fondamentale del cattivo andamento della scuola , la folla degli scolari inadatti , e che gl ' insegnanti delle Università si dolgono della insufficiente preparazione dei giovani che entrano nelle Università , e della nessuna garanzia delle lauree ch ' essi sono costretti a conferire . E sono almeno venti anni che un gruppo di studiosi ed educatori italiani ha indagato questi malanni , esaminato le condizioni della scuola , ricercato i rimedi , scritto libri su tali argomenti , promosso ampi dibattiti . Ora il più autorevole di questi studiosi , colui che ai problemi della scuola ha consacrato il meglio del suo animo e del suo pensiero , il Gentile , ripigliando i disegni di legge de ' suoi predecessori , che le vicende politiche fecero incagliare , raccoglie in una serie di norme legislative il frutto di lunghi e ardenti desideri , di accorate e industri fatiche . Non vi pare che si possa e si debba aver fiducia che da tale opera sia per uscire gran bene ? Da quanto tempo non si è più avuto , e quando si riavrà , un ministro competente e volenteroso al pari del Gentile ? Con le riserve generiche che convien fare per ogni cosa umana , si può stare tranquilli che la sua è opera di uomo del mestiere e non di un guastamestieri ; con le riserve che si possono muovere circa tale o tal altra disposizione particolare , si può tenere per certo che le linee essenziali del nuovo ordinamento sono tracciate con vigore e sicurezza . E dico altra volta : Quantunque per mia parte mi accordi nei concetti direttivi col Gentile , sono preso anch ' io , nel leggere i decreti di quella riforma , dall ' onesto dubbio , che sempre si affaccia quando dal programma e dal proposito si passa all ' esecuzione e all ' attuazione : il dubbio che non si sia tenuto sempre conto pieno della realtà effettuale e non si siano ben calcolate certe reazioni e ripercussioni . E perciò ho voluto in varie occasioni interrogare con ogni libertà e confidenza provetti insegnanti e capi d ' istituti , circa il giudizio che essi coscienziosamente si erano formati della riforma odierna . Or , dunque , essi , sul fondamento dell ' esperienza che hanno della scuola italiana , mi hanno risposto che stimano la riforma eccellente , e che , se si darà tempo al tempo , sarà principio di vera rigenerazione . Ovvio che io debba attribuire maggiore importanza al parere di questi insegnanti , di cui conosco la cultura , l ' intelligenza e la probità , che non al chiacchiericcio dei facili censori o al poco disinteressato biasimo degli insegnanti inetti e pigri . E credo che mi si possa imitare in questa ragionevole preferenza . E dico ancora : Quale meraviglia che l ' apertura dell ' anno scolastico , che in Italia da lungo tempo , a causa dei cattivi ordinamenti , riesce travagliosissima , sia stata anche quest ' anno travagliosa , non più a causa dei cattivi ordinamenti ma anzi a causa dell ' abolizione e della sostituzione che se ne è fatta ? Ma non bisogna spaventarsi troppo presto . Tra un paio di mesi quasi non si serberà più memoria delle querele e accuse di questi giorni , perché le cose avranno preso il loro assetto . Ricordo che , quando disposi una sorta di discentramento per l ' assegnazione delle « supplenze » , i giornali furono tutti pieni di proteste contro di me , contro la confusione che io avevo introdotta in quella parte , e che solo un « filosofo » , uso alle « astrattezze » ecc . , poteva improvvidamente suscitare ecc . ; e io , che avevo intanto lasciato il Ministero , non mi curai di rispondere . Senonché , qualche mese dopo , per mera curiosità , scrissi in via privata al Direttore generale dell ' istruzione media per sapere quali fossero stati veramente gli effetti di quella mia riforma ; e il Direttore generale m ' informò che i benefici erano stati grandi , e che ormai nessuno si lamentava più . Si rifletta che una o due persone , colpite nei loro comodi e lucri , fanno chiasso per cento , e descrivono in aspetto di disastro nazionale , ciò che non è forse nemmeno un loro disastro personale . Ma c ' è qualche altra cosa che vorrei poi dire a coloro che sono veramente solleciti del bene della scuola , del bene dell ' Italia ; ed è di star vigili al giuoco che ora si tenta , e che è di arrestare e mandare in aria le riforme scolastiche del Gentile . Noi avevamo in Italia non già un ordinamento , ma un groviglio di scuole e di ordinamenti scolastici , sorti in modo occasionale e contradittorio , sovente sotto lo stimolo d ' interessi che non erano né di educazione né d ' istruzione . Mercé l ' opera del Gentile , si ha ora invece un ordinamento saldo , razionale e coerente , indirizzato al rinvigorimento del pensiero , del carattere e della cultura italiana . Potrà ben essere corretto o ritoccato in qualche parte , ma è ben piantato e capace di svolgimento . Dovremmo , a seguire l ' impeto e le mire degli oppositori , tornare rassegnatamente alla baraonda di prima ? Dovremmo , da ora in poi , reputare priva di ogni speranza l ' opera di qualsiasi uomo , per esperto che sia , il quale si accinga a dare un avviamento severo e pensato alla scuola italiana ? Sono sicuro che gli assalti furiosi , ai quali oggi è esposta l ' opera del Gentile , non conseguiranno il loro intento ; ma vorrei che coloro che li conducono , o coloro che li approvano , considerassero che essi , nel caso che vincessero , assumerebbero una ben grave responsabilità , caricherebbero di un grosso peso la loro coscienza . Per impazienza polemica o per fini di partito e di polemica e di tattica politica , avrebbero tolto alla lungamente auspicata riforma della scuola italiana un ' occasione , che non si ripresenterà mai più . Mi abbia con cordiali saluti , ecc .
PER SALVATORE DI GIACOMO ( CROCE BENEDETTO , 1924 )
StampaQuotidiana ,
Napoli , 28 novembre 1924 . Signor Direttore , Poiché vedo riferita nei giornali una frase staccata del breve discorso che pronunciai in Senato per l ' applicazione della categoria 20 a Salvatore di Giacomo , discorso che , con nuovo esempio , è stato perfino sottoposto a critica pubblica , quantunque tenuto in Comitato segreto sono costretto a prendere la parola affinché da coloro che non erano presenti non sia stortamente interpretato il senso in quella mia frase . Io dunque , dopo aver illustrato il carattere e il pregio dell ' opera del Di Giacomo , dissi che questi vive chiuso nel cerchio della pura poesia , e tanto estraneo alle cose pratiche e politiche , e lontano da ogni ambizione di questa sorta , che la nomina a senatore giuntagli inaspettata , aveva dovuto fargli la stessa impressione che proverei io « se il papa mi nominasse cardinale ... » ( Questa è la frase incriminata ) . Ed aggiunsi che né io , suo antico e saldo estimatore , né altri dei suoi amici napoletani , avevamo mai pensato a proporlo per quella nomina ; tanto la sua figura ci portava in una sfera al disopra e anche , se si vuole , al disotto del Senato e , insomma , diversa ; ma che noi siamo spesso ingiusti con le persone a noi vicine e che , quando poi un ministro lombardo , guardando all ' alto valore artistico del Di Giacomo , aveva proposto quella nomina , io ne avevo provato un grande compiacimento . E che mi sarebbe parso assai mal compensare un uomo di anima candidissima , che tutta la vita aveva consacrata all ' arte , col ritôrgli la solenne testimonianza di stima , che già gli era stata resa . E infine , che era bensì ottima cosa riportare a uso più rigoroso l ' applicazione della categoria 20 , ma che non bisognava dimenticare che l ' Italia non era solo l ' Italia della politica , ma anche l ' Italia della poesia . Queste cose io dissi , premettendo che avrei parlato in Senato con piena sincerità . Né , del resto , avrei potuto parlare diversamente , per rispetto verso il Di Giacomo non meno che verso il Senato . Mi abbia ecc .
StampaQuotidiana ,
Caro Direttore , Mi permette di difendere un ritocco che il ministro Casati ha testé introdotto per quel che concerne l ' età di ammissione degli alunni nelle scuole ginnasiali , ritocco che vedo criticato nella Stampa ? Nella riforma ultima era stabilito che occorressero per quella ammissione i dieci anni compiuti ; e il Casati è tornato al vecchio regolamento , che concedeva un ' eccezione per quegli alunni che agli esami di ammissione ( del ginnasio , si noti , e non più agli esami finali della scuola elementare ) riportino la media di otto decimi . Or bene , io credo giusto e necessario questo provvedimento . Genitori , che sforzassero i loro figliuoli a studi dannosi alla loro salute , sarebbero genitori snaturati ; e di questi , per fortuna , ce ne sono ben pochi , i quali non è detto poi che non li sforzerebbero , anche dopo i dieci anni , a studi a loro non confacenti e dannosi . Sta di fatto che la maturazione dell ' intelligenza varia non poco : 1 ) secondo le disposizioni naturali ; 2 ) secondo gli ambienti domestici : « arte di padre , mezzo imparata » e il figliuolo di un insegnante o di un letterato andrà sempre più rapido negli studi che non quello di uno charcutier ; 3 ) secondo le condizioni geografiche ( nel mezzogiorno , per esempio , la precocità è maggiore ) . Pretendere che fanciulli , che hanno appreso presto e bene , siano fermati e costretti ad aspettare il compimento dei loro dieci anni per bussare alla porta della scuola media , questo , sì , mi parrebbe esercitare una pressione indebita . Che cosa si farà , nell ' intermezzo , di quei fanciulli ? Ecco il problema al quale anch ' io , non come legislatore ma come padre , mi sono trovato innanzi e non ho saputo dargli soluzione soddisfacente . Infastidirli , stancarli e disgustarli con la ripetizione di cose già apprese e sapute ? Metterli a cinguettare l ' inglese e il tedesco , che poi dimenticherebbero lungo il corso ginnasiale ? Inoltre si consideri che il limite dei dieci anni compiuti importava che non si potesse entrare nella scuola media se non tra i dieci e gli undici anni , cioè che alla licenza ginnasiale non era dato presentarsi se non tra i 15 e i 16 anni , e nell ' esame finale di maturità se non tra i 18 e i 19 , e dall ' Università non si sarebbe usciti se non , in media , intorno ai 23 o 24 anni . E questo , in un paese in cui a venticinque anni si può diventare rappresentante della nazione al Parlamento ! D ' altra parte , quell ' otto in media da chi altro poi sarà dato se non dai professori che dovranno accogliere il candidato nella loro classe ginnasiale ? E questi esaminatori avranno sempre il modo di accertarsi se il fanciullo è veramente e normalmente maturo o se è stato sforzato a un ' apparente maturità . Potrei aggiungere altre considerazioni , ma queste che ho esposte mi sembrano bastevoli a corroborare il mio modesto avviso personale . Meana in Val di Susa , 15 agosto 1924 .
UN'INGIURIA INESISTENTE ( CROCE BENEDETTO , 1924 )
StampaQuotidiana ,
Caro dott . Gobetti , Ricevo , mentre mi accingo a fare una corsa a Napoli , la Sua lettera , col brano di articolo del quale Ella desidera che io le dica la mia interpretazione . Non conoscevo l ' articolo , e leggendo ora , con mente spregiudicata , il brano in questione , escludo nel modo più reciso che con le parole « aborto morale » Ella abbia inteso qualificare il Del Croix . La logica del contesto vuole che per « aborti morali » s ' intendano , in quel luogo , semplicemente , i « tentativi falliti » ( dei quali Ella parla nello stesso periodo ) , d ' indole morale , dei vari che hanno negli ultimi tempi preso la parola sulla presente situazione politica . Del resto , non dirò al Del Croix , ma a quale uomo , ancorché nemico , si oserebbe mai rivolgere l ' atroce ingiuria di « aborto morale » ? L ' enormità stessa della cosa doveva persuadere a interpretazione diversa da quella che , leggendo in fretta e con animo preoccupato , si è potuta presentare a qualche lettore . Tanto più escludo l ' odiosa interpretazione in quanto ricordo che , alcune settimane fa , essendomi incontrato con Lei nella biblioteca di Torino , Ella mi parlò delle cose politiche italiane , e anche dell ' opera del Del Croix , senza dir parola che suonasse men che riverente verso il glorioso mutilato . Faccia l ' uso che crede di questa mia , e mi abbia , ecc . Meana , 8 settembre 1924 .
POLEMICHE INGRATE ( CROCE BENEDETTO , 1925 )
StampaQuotidiana ,
Torino , 21 marzo 1925 . Signor Direttore , Mi viene mostrato , nel giornale l ' Epoca , uno scritto del Gentile che concerne il mio articolo sul liberalismo , pubblicato nel Giornale d ' Italia . L ' ho letto e , in verità , non vi ho trovato nulla che non appartenga a quella sorta d ' ibridismo filosofico - politico , alla quale il Gentile ci ha oramai adusati , e nulla che infirmi le chiare dimostrazioni che io altre volte ho dato ( e che verrò dando ancora , via via che mi se ne offra l ' occasione ) degli ingiustificati passaggi logici e delle poco esatte affermazioni storiche e delle assurde compagnie politiche , a cui quell ' ibridismo conduce . E , quanto alla tesi che il Risorgimento italiano « non fu liberale » , sono costretto a dire , pur non avendo alcuna voglia di mancare di riguardo al Gentile , che essa non merita confutazione , perché urta contro quella comune e viva coscienza storica di tutti gli uomini colti , che vale più di ogni storia scritta . una tesi così stravagante , che io confesso di averla incontrata per la prima volta solo a mezzo del 1923 , quando al Gentile , per più mesi ministro non fascista , piacque di enunciarla , per giustificare , verso gli altri o verso sé stesso , la sua inaspettata ascrizione al partito fascista . Del resto , non sarebbe tempo di parlare , un po ' meno che ora non si usi , della cedevolezza del regime democratico o « demagogico » agli interessi individuali , e della fermezza del nuovo regime , che asserisce e mantiene solo quelli della Nazione e dello Stato ? Non sarebbe il caso di parlare , invece , un po ' più di uomini e del loro cervello , e della loro coerenza e della forza del loro carattere ? Il Gentile ha pur testé deplorato nei pubblici fogli le concessioni che il ministro on . Fedele ha fatto alle insistenze dei trepidi padri e delle addolorate madri dei ragazzi bocciati , e al patrocinio che di essi ha assunto l ' on . Farinacci . Plus ça change et plus c ' est la même chose ! Al qual proposito voglio aggiungere che , avendo il Gentile parlato , nella sua protesta , di « tradimento » , che con quelle concessioni si sarebbe usato al fascismo , e d ' insidia portata fin nella culla alla nuova Italia fascistica che la scuola da lui riformata avrebbe per còmpito di allevare , mette in imbarazzo chi , come me , deplora anch ' esso quelle concessioni , e pur non vorrebbe che gli accadesse come altra volta , quando , accorso a impedire la rovina della sua riforma scolastica , della quale il fascismo si era disinteressato , e riuscito a salvarla , vide poco dopo , con grande suo stupore , quella riforma stessa decorata col nome della « più fascistica delle riforme » ! Ma valga il vero e valga il bene della scuola e della patria : valgano sopra ogni considerazione di persone e di partiti . L ' esame di Stato fu una necessità sentita da quanti presero a cuore le sorti della scuola italiana , e accettata e propugnata in tempi nei quali il fascismo non era apparso neppure di lontano . E il primo presidente di Consiglio che lo incluse in un programma di governo fu l ' on . Giolitti ; e il primo ministro dell ' Istruzione , che lo concretò in un disegno di legge , presentato alla Camera , fu il ministro di quel gabinetto ; e il primo partito politico che lo mise tra le sue richieste , fu il Partito popolare . Mi sembra , dunque , che i legami tra quella riforma ed il fascismo non sieno troppo intrinseci . Comunque , se essi sieno intrinseci o estrinseci , stretti o larghi , essenziali o accidentali , è cosa di cui lasceremo disputare il Gentile coi suoi nuovi amici e sbrigarsela tra loro . A me , come ad altri , spetta ora il dovere di formulare la richiesta , e di esprimere la speranza : che l ' on . Fedele non dia attuazione al proposito , da lui manifestato alla Camera , di permettere una terza sessione di esami : cosa veramente scandalosa e di pessimo effetto . Posto il principio animatore dell ' esame di Stato , ci sarebbe da dubitare perfino se sia consentanea la seconda sessione : figurarsi una terza ! La concessione , alla quale l ' on . Fedele è disposto , segnerebbe l ' inizio della fine della riforma e il più o meno lento ritorno all ' antico . Su ciò , non conviene farsi illusioni . E questo , fascisti o non fascisti , dovrebbero deprecare e impedire . Mi abbia ecc .
IL CROCIFISSO NELLE SCUOLE ( CROCE BENEDETTO , 1925 )
StampaQuotidiana ,
Meana . 12 agosto 1925 . Caro Direttore , Fa il giro della stampa l ' affermazione di un giornale fascista , che « il senatore Croce , liberale , vorrebbe ritogliere il Crocifisso dalle scuole » . Venti anni fa , in tempi di democratismo e di massoneria , io , nominato componente del Consiglio di vigilanza di una scuola popolare , feci prendere provvedimenti a carico di un nuovo direttore , che , come primo suo atto , si era permesso di rimuovere il Crocifisso dalle aule scolastiche . E tutti coloro che conoscono quanto ho scritto in proposito , sanno che sono stato apertamente favorevole all ' insegnamento religioso nelle scuole elementari , da dare agli alunni delle famiglie che ne facciano richiesta e da affidare a persone che siano sinceramente credenti . Cosa , del resto , naturale , perché sento e osservo i doveri che cultura e gentilezza d ' animo impongono verso l ' alta religione dei nostri padri . Ciò che non mi è piaciuto , è lasciar correre o alimentare l ' equivoco tra questo , che è l ' atteggiamento liberale , e l ' altro , che non so quale nome meriti , ma certo consiste nel trescare coi clericali . Se a tale mia ripugnanza intendeva alludere il giornale fascista , ha detto il vero . Con molti saluti , ecc .