StampaQuotidiana ,
LANCIANO
E
ALTRE
COSE
IMPORTANTISSIME
.
Lanciano
,
23
maggio
.
Come
ieri
scrissi
,
due
dei
miei
uomini
,
e
precisamente
gli
svizzeri
Heiman
e
Luisoni
,
hanno
fatto
un
brutto
salto
in
classifica
.
Da
860
e
90°
in
classifica
essi
sono
passati
rispettivamente
al
750
e
al
780
posto
.
Li
ho
redarguiti
aspramente
minacciando
di
espellerli
dalla
squadra
dei
«
sempre
in
coda
»
.
Essi
,
sensibilissimi
al
biasimo
,
si
sono
addirittura
ritirati
dalla
corsa
.
Battista
è
raggiante
.
Altri
due
di
meno
.
Stamane
Guerra
è
andato
all
'
ospedale
a
farsi
fare
i
raggi
.
La
cosa
ha
sparso
il
panico
nella
città
,
ma
verso
le
11
è
tornata
la
calma
.
Pare
si
tratti
di
reumatismi
.
Comunque
,
non
è
improbabile
che
sia
apposta
una
lapide
alla
facciata
del
nosocomio
per
ricordare
il
passaggio
della
Locomotiva
Umana
.
Gerbi
,
il
Diavolo
Rosso
,
è
stato
visto
in
giro
alle
sette
del
mattino
.
Non
si
sa
ancora
se
si
era
alzato
prestissimo
o
se
arrivava
in
quel
momento
.
La
Locomotiva
Umana
,
tanto
per
restare
in
carattere
,
è
andata
a
mangiare
al
ristorante
della
Stazione
.
Del
Canguro
delle
Puglie
,
nessuna
notizia
.
Ma
è
probabile
che
abbia
trascorso
la
notte
nei
paraggi
della
Posta
centrale
,
per
essere
pronto
se
,
caso
mai
,
arrivi
un
vaglia
da
Brindisi
.
Fino
a
questo
momento
nessun
vaglia
è
apparso
all
'
orizzonte
.
Il
Leopardo
di
San
Giovanni
a
Teduccio
e
i
suoi
due
amici
,
come
soglion
fare
nei
giorni
di
sosta
.
si
sono
resi
irreperibili
.
IL
DOLOROSO
SEGRETO
DI
ALCUNI
MEMBRI
DELLA
GIURIA
.
Fino
dalla
prima
tappa
del
Giro
d
'
Italia
,
avevo
osservato
,
fra
i
membri
della
Giuria
,
alcuni
uomini
tristi
e
pensierosi
.
Essi
,
durante
i
percorsi
,
seggono
in
disparte
,
nelle
varie
automobili
,
come
oppressi
da
pensieri
dolorosi
,
e
tacciono
,
senza
curarsi
del
chiasso
che
è
intorno
a
loro
.
Né
gli
allegri
motti
dei
compagni
di
viaggio
,
né
il
tempo
primaverile
,
valgono
a
far
apparire
sui
loro
volti
l
'
ombra
di
un
sorriso
.
Alle
soste
si
appartano
e
l
'
ala
della
malinconia
sfiora
le
loro
fronti
pensose
.
Stamane
,
giorno
di
riposo
,
ho
voluto
approfondire
la
cosa
.
Ho
chiamato
Battista
.
Vai
gli
ho
detto
a
raccontar
loro
delle
storie
da
ridere
e
sappimi
dire
se
,
malgrado
tutto
,
una
segreta
angoscia
continua
a
dipingersi
sui
loro
volti
.
Battista
non
è
molto
forte
nelle
storie
da
ridere
essendo
piuttosto
incline
al
genere
sentimentale
;
ma
per
nessuna
ragione
al
mondo
oserebbe
disubbidirmi
.
È
partito
con
la
consueta
dignità
.
Dopo
mezz
'
ora
era
di
ritorno
.
L
'
espressione
del
suo
volto
non
faceva
presagire
nulla
di
buono
.
Ebbene
?
gli
ho
chiesto
,
ansioso
.
Ha
aperto
le
braccia
desolato
.
Nulla
di
fatto
?
Tutto
è
stato
vano
.
Fammi
un
dettagliato
resoconto
.
VANI
TENTATIVI
DI
BATTISTA
.
PER
FARLI
SORRIDERE
.
Il
buon
vecchio
si
è
schiarita
la
voce
.
Sono
stato
da
uno
di
loro
ha
cominciato
a
dire
e
,
facendo
dolce
violenza
alla
di
lui
segreta
ambascia
,
ho
provato
a
raccontargli
la
storia
di
un
tale
che
soffriva
il
mal
di
mare
anche
quando
vedeva
una
marina
dipinta
.
-
Non
è
gran
che
,
ho
osservato
.
E
l
'
ascoltatore
?
È
rimasto
serio
.
Gli
ho
accennato
al
caso
di
un
vecchio
che
andava
perdendo
i
peli
del
naso
e
se
li
metteva
finti
.
Niente
.
Gli
ho
parlato
di
un
gran
medico
che
,
invece
di
inventare
un
nuovo
siero
contro
la
polmonite
,
aveva
inventato
una
nuova
forma
di
polmonite
;
d
'
un
tale
che
voleva
liberarsi
di
tutto
,
semplificare
la
propria
vita
,
e
godeva
quando
gli
cadevano
i
capelli
,
o
i
denti
;
d
'
un
altro
che
faceva
la
cura
per
non
diventare
calvo
,
stropicciandosi
vigorosamente
la
cute
,
col
solo
risultato
di
strapparsi
grosse
ciocche
di
capelli
;
di
un
terzo
che
,
per
fare
dispetto
a
un
amico
dentista
,
si
fece
togliere
dieci
denti
dal
concorrente
di
quello
,
senza
averne
bisogno
.
Bravo
Battista
.
E
lui
?
-
Non
s
'
è
scosso
dalla
sua
malinconia
.
Messo
alle
strette
gli
ho
mostrato
il
nome
di
un
albergo
che
si
chiama
«
Pace
e
due
leoni
»
.
Non
ha
mosso
muscolo
.
Ho
cominciato
a
sospettare
che
gli
fosse
accaduta
una
disgrazia
.
Potrebbe
anche
essere
ho
osservato
il
proprietario
del
«
Pace
e
due
leoni
»
.
Battista
è
proprio
un
uomo
d
'
oro
.
L
'
ho
supposto
anch
'
io
ha
proseguito
e
ho
indagato
.
Ebbene
?
Ho
potuto
cerziorarmi
che
non
è
il
proprietario
del
«
Pace
e
due
leoni
»
.
Se
non
ha
riso
,
altra
deve
essere
la
causa
.
Ma
quale
,
in
nome
del
cielo
?
È
quello
che
non
sono
riuscito
a
capire
.
E
sei
stato
dagli
altri
?
Sissignore
.
Ho
visitato
un
altro
di
questi
tristi
seguaci
del
Giro
.
Anche
egli
era
taciturno
e
serio
,
tanto
da
non
muovere
muscolo
al
racconto
che
gli
ho
fatto
,
con
copia
di
particolari
,
di
un
tale
che
si
uccise
perché
una
sera
dalla
sua
casa
sentiva
le
detonazioni
dei
fuochi
artificiali
,
ma
,
per
quanto
esplorasse
l
'
orizzonte
,
non
riuscì
a
scoprire
i
fuochi
stessi
.
Potrebbe
essere
rimasto
serio
ho
osservato
a
causa
del
racconto
,
che
non
mi
pare
molto
felice
.
Ma
vai
avanti
.
Battista
,
un
po
'
contrariato
,
prosegue
:
Un
terzo
triste
seguace
ha
sospirato
dolorosamente
quando
gli
ho
accennato
al
caso
di
un
marito
gelosissimo
che
uccise
la
moglie
,
avendola
trovata
a
letto
con
una
pulce
.
IL
MISTERO
È
SVELATO
.
C
'
era
davvero
da
perdere
la
testa
.
Perché
tanta
malinconia
?
Ma
ecco
che
la
luce
ha
cominciato
a
farsi
strada
nel
mio
intelletto
.
Ho
ripensato
a
una
volta
che
feci
un
giro
turistico
per
la
Sicilia
,
durante
il
quale
giro
ero
triste
e
pensoso
,
al
punto
da
restare
impassibile
quando
un
amico
mi
parlò
di
un
terribile
delinquente
che
si
trasformava
in
molti
personaggi
contemporaneamente
.
Ho
collegato
il
mio
umore
d
'
allora
con
il
contegno
di
questi
seguaci
del
Giro
e
mi
sono
sovvenuto
(
verbo
usato
in
questo
senso
dal
Tasso
;
cfr
.
Leopardi
:
«
Pensieri
,
eccetera
»
,
3
,
I
)
anche
della
malinconia
che
osservai
ieri
nel
corrispondente
del
Paris
Soir
,
che
segue
il
giro
in
automobile
.
L
'
incontrai
nei
pressi
dell
'
ufficio
telefonico
.
Egli
non
mi
parve
felice
.
Aveva
un
elegante
paio
di
pantaloni
corti
,
calzettoni
di
lana
,
maglione
e
giacca
con
grosse
tasche
a
toppa
e
bottoni
da
tutte
le
parti
.
Hai
un
bellissimo
vestito
,
gli
dissi
.
Sorrise
amaramente
,
come
se
facesse
uno
sforzo
per
non
contraddirmi
.
Sei
felice
?
chiesi
.
Assentì
col
capo
,
mentre
un
pallido
sorriso
gli
sfiorava
le
labbra
.
Capii
che
mentiva
.
Per
averne
la
riprova
gli
descrissi
minutamente
un
ricevimento
in
cui
tutti
gli
invitati
aspettavano
trepidi
lo
scoppio
del
tappo
di
una
bottiglia
di
spumante
,
la
quale
,
invece
,
si
aprì
in
un
imbarazzante
silenzio
.
Purtroppo
i
miei
sospetti
il
corrispondente
del
Paris
Soir
non
scoppiò
in
un
'
allegra
risata
:
al
pari
ai
quella
bottiglia
di
spumante
,
sospirò
.
QUAND
'
È
CHE
L
'
ABITO
SPORTIVO
SI
RENDE
INDISPENSABILE
.
E
così
ho
scoperto
il
segreto
dei
tristi
seguaci
:
i
disgraziati
partecipano
al
Giro
in
pesanti
abiti
sportivi
.
Questa
tenuta
,
composta
di
una
giacca
di
stoffa
alta
un
dito
,
di
pantaloni
corti
fino
al
ginocchio
e
di
grevi
calzettoni
di
lana
,
è
quanto
di
meno
pratico
sia
dato
immaginare
per
viaggi
e
occasioni
sportive
.
L
'
abito
sportivo
com
'
è
noto
è
indispensabile
per
i
direttori
di
scena
cinematografici
.
Tutte
le
volte
che
sono
stato
invitato
a
visitare
un
teatro
di
posa
,
ho
,
trovato
i
direttori
di
scena
in
pantaloni
corti
e
calzettoni
.
Non
ho
ancora
capito
il
nesso
che
lega
la
pellicola
con
quello
che
gli
inglesi
chiamano
kniker
-
boker
,
ma
evidentemente
questo
nesso
esiste
,
visto
che
i
direttori
cinematografici
non
possono
disciplinare
le
masse
delle
«
stelle
»
altro
che
in
abito
sportivo
.
Ma
quando
si
tratta
di
sport
,
questo
abito
è
assolutamente
da
sconsigliare
.
I
tristi
seguaci
in
tenuta
sportiva
soffrono
pene
inenarrabili
.
Sudano
sotto
le
grevi
stoffe
e
i
maglioni
di
lana
;
i
calzettoni
tolgono
loro
la
voglia
di
sorridere
,
i
bottoni
delle
brache
segano
i
loro
polpacci
.
Imprigionati
negli
abiti
sportivi
sotto
la
sferza
del
sole
,
i
disgraziati
invidiano
segretamente
quelli
che
sono
venuti
in
abito
da
passeggio
e
imparano
a
loro
spese
che
l
'
abito
sportivo
è
adatto
solo
nelle
grandi
città
e
nei
salotti
mondani
.
UNA
MIA
PREOCCUPAZIONE
.
Verso
sera
,
Battista
,
che
continua
a
sognare
una
cenetta
in
riva
al
mare
,
ha
lanciato
timidamente
l
'
idea
d
'
una
corsa
fino
a
Ortona
,
che
dista
una
ventina
di
chilometri
da
qui
.
Ma
non
c
'
è
tempo
da
perdere
:
la
partenza
di
domani
è
stata
anticipata
di
un
'
ora
.
Il
«
via
»
sarà
dato
alle
4
e
tre
quarti
.
Quando
ho
saputo
che
si
trattava
delle
quattro
del
mattino
,
e
non
del
pomeriggio
,
sono
andato
a
protestare
.
Ma
ci
volete
morti
?
ho
detto
alla
Giuria
.
E
la
Giuria
:
Abbiamo
anticipato
per
tema
che
,
a
causa
del
maltempo
,
le
montagne
siano
impraticabili
.
Non
voglio
sindacare
.
Evidentemente
la
Giuria
ha
ragione
.
Forse
il
maltempo
può
rendere
impraticabili
le
montagne
soltanto
verso
una
certa
ora
e
,
alle
quattro
del
mattino
,
anche
se
diluvia
,
le
montagne
sono
praticabili
.
Battista
esulta
per
questi
anticipi
nelle
partenze
.
Conoscendo
da
vecchia
data
le
mie
abitudini
,
spera
che
,
al
momento
del
«
via
»
,
io
mi
ritiri
.
Mi
ritiri
,
si
intende
,
in
una
camera
fornita
di
un
buon
letto
.
Intanto
,
io
sono
preoccupato
a
causa
di
Occhiuzzi
Delfo
,
il
futuro
asso
del
pedale
da
me
scoperto
nella
tappa
di
ieri
.
Se
quell
'
asino
non
si
decide
a
diventar
celebre
,
sono
rovinato
,
come
scopritore
di
giovani
promesse
.
Speriamo
bene
.
StampaQuotidiana ,
LO
STRATAGEMMA
DI
BATTISTA
CHE
HA
ACCESO
LA
BATTAGLIA
Da
Lanciano
a
Foggia
,
24
maggio
.
(
In
testa
al
diario
di
oggi
che
ho
già
compilato
,
secondo
il
solito
,
ora
per
ora
desidero
apporre
una
dichiarazione
che
vergo
con
mano
tremante
per
l
'
emozione
:
il
primo
della
classifica
generale
non
è
più
il
tedesco
Base
,
ma
un
italiano
,
lo
Scarpone
di
Zogno
;
e
Battista
,
il
fido
Battista
,
l
'
esemplare
Battista
,
è
il
trionfatore
del
Giro
,
l
'
artefice
della
riscossa
italiana
.
Non
avrei
immaginato
che
il
buon
vecchio
fosse
capace
di
tanto
.
Egli
stesso
credo
non
l
'
immaginava
.
Ora
è
di
là
,
nella
camera
vicina
alla
mia
,
in
questo
albergo
Cicolella
,
e
lo
sento
che
ha
intonato
un
canto
di
gioia
.
E
,
adesso
,
eccovi
il
diario
,
dove
le
fasi
della
riscossa
sono
seguite
minutamente
.
)
LA
CANDELA
-
SVEGLIA
.
Ore
2
del
mattino
Mi
alzo
.
Veramente
dovevo
alzarmi
alle
4
,
ma
mi
sono
alzato
due
ore
prima
per
un
errore
di
Battista
:
il
buon
vecchio
sa
che
io
non
sento
la
sveglia
o
,
meglio
,
la
sento
,
ma
essa
mi
fa
un
curioso
effetto
:
mi
concilia
il
sonno
.
Perciò
quell
'
uomo
dalle
idee
pronte
ha
fatto
una
invenzione
molto
pratica
:
la
candela
-
sveglia
.
Si
tratta
di
una
candela
che
si
consuma
esattamente
in
tante
ore
,
quante
si
desidera
dormire
.
Una
candela
per
otto
ore
è
lunga
ad
esempio
mezzo
metro
.
Riducendola
d
'
un
terzo
si
ha
una
candela
per
sei
ore
,
per
quattro
si
taglia
la
candela
a
metà
,
e
via
dicendo
.
La
candela
-
sveglia
viene
appiccicata
direttamente
su
un
'
anca
nuda
del
paziente
.
Quando
la
candela
è
consumata
,
il
dormiente
si
sveglia
di
colpo
.
Pare
che
ieri
sera
Battista
si
sia
sbagliato
e
mi
abbia
appiccicata
una
candela
troppo
corta
.
L
'
ho
rimproverato
con
dolcezza
.
Ore
3,30
Ho
compiuto
la
mia
minuziosa
toletta
di
ciclista
.
Manca
circa
un
'
ora
alla
partenza
.
Ore
4
Viene
Battista
a
dirmi
che
la
bicicletta
è
pronta
.
Poiché
il
tempo
si
è
messo
al
freddo
,
il
buon
vecchio
,
sul
costume
di
ciclista
,
ha
indossato
il
cappotto
.
La
paglietta
di
ieri
l
'
altro
è
sostituita
da
una
corretta
bombetta
grigia
.
Ore
4,30
Ci
avviamo
al
controllo
di
partenza
.
Lungo
la
strada
mi
accorgo
che
il
mio
domestico
bisbiglia
parole
incomprensibili
.
Credo
si
tratti
di
preci
mattutine
,
ma
poi
scopro
che
egli
si
sta
esercitando
a
dire
:
Pe
'
la
coccia
de
Sante
Donate
allo
scopo
d
'
avere
il
posto
in
testa
a
Castel
di
Sangro
.
Ore
5
Ci
avviamo
verso
Foggia
.
Appare
la
Maiella
,
coperta
di
neve
,
rosea
ai
primi
raggi
del
sole
.
Lanciano
,
addio
.
Ore
5,30
Incominciamo
a
salire
e
scendere
per
le
montagne
.
La
mia
squadra
adotta
una
tattica
astutissima
:
lasciarsi
precedere
di
molto
da
tutti
gli
altri
ciclisti
per
poi
,
credo
,
raggiungerli
di
sorpresa
.
Ore
5,40
Il
Leopardo
di
San
Giovanni
a
Teduccio
mi
si
avvicina
:
Capitano
.
Dite
,
Leopardo
.
Il
Leopardo
di
San
Giovanni
a
Teduccio
mi
comunica
un
doloroso
incidente
di
cui
rimase
vittima
ieri
l
'
altro
.
Egli
arrivò
tardi
al
traguardo
di
Lanciano
,
perché
si
sentiva
molto
in
forza
.
A
causa
di
questa
gran
forza
,
ruppe
la
bicicletta
.
NEL
LIBRO
DEL
DESTINO
.
Ore
6
Torricella
Peligna
.
Gran
bella
regione
,
l
'
Abruzzo
!
Boschi
verdi
,
valli
profonde
,
montagne
coperte
di
neve
,
e
,
ogni
tanto
,
paesini
appollaiati
come
falchi
sui
cocuzzoli
.
Peccato
che
bisogna
salirvi
in
bicicletta
.
Li
scopro
all
'
aurora
,
rosei
di
sole
,
l
'
uno
dopo
l
'
altro
.
Li
abitano
pochi
montanari
,
che
vi
dànno
del
tu
,
donne
magre
,
col
volto
coperto
da
uno
scialle
nero
,
e
molti
ragazzini
.
Questi
sono
così
abituati
ai
lupi
che
,
come
negli
altri
paesi
giuocano
ai
soldati
o
a
rimpiattino
,
qui
giuocano
al
lupo
.
Uno
fa
il
lupo
e
gli
altri
gli
dànno
la
caccia
.
Nella
piazzetta
erbosa
,
si
sente
gridare
:
Gliù
lupu
,
gliù
lupu
!
E
tutti
,
di
corsa
,
addosso
al
malcapitato
che
fa
gliù
lupu
e
che
ha
sempre
la
peggio
.
Ecco
uno
di
questi
paesi
.
È
moribondo
.
Fu
costruito
,
chi
sa
quanti
secoli
fa
,
una
cara
sopra
l
'
altra
,
in
cima
a
un
monte
.
A
vederlo
,
sembra
isolato
dal
resto
del
mondo
.
E
deve
esserlo
,
infatti
,
se
i
suoi
stessi
abitanti
,
a
causa
di
quest
'
isolamento
,
l
'
abbandonano
l
'
uno
dopo
l
'
altro
e
vanno
ad
abitare
nelle
case
nuove
,
che
si
costruiscono
giù
vicino
alla
stazione
.
Fra
un
certo
tempo
resterà
disabitato
.
Le
sue
vecchissime
case
,
di
tufo
scuro
,
perfettamente
conservate
,
resteranno
deserte
e
silenziose
e
,
a
guardia
di
questa
minuscola
città
sperduta
fra
i
monti
,
si
leverà
il
castellaccio
medievale
che
le
dà
il
nome
.
L
'
orologio
della
piazzetta
resterà
fermo
per
sempre
,
segnando
quella
che
fu
l
'
ultima
ora
di
questo
Castel
di
non
so
che
,
mentre
per
le
strade
,
l
'
una
dopo
l
'
altra
,
cadranno
con
tonfo
silenzioso
le
pietre
delle
case
.
Allora
,
nel
paese
che
un
tempo
vide
scendere
,
chiusi
nelle
armature
ferree
,
i
signorotti
feudali
,
potranno
venire
a
ruzzare
,
indisturbati
,
i
lupi
,
nelle
notti
senza
luna
.
BATTISTA
PIGLIA
DELLE
SCORCIATOIE
.
Ore
6,5
Ammiratori
appiedati
spingono
Battista
.
Ore
8
M
'
ero
appisolato
sul
volante
.
Mi
si
dice
che
abbiamo
attraversato
Casoli
,
Corpisanti
,
Lama
dei
Peligni
,
e
Palena
.
Tanto
meglio
.
Traversando
questi
paesi
montani
si
sente
un
buon
odore
invernale
di
legna
bruciata
.
Buse
,
detentore
della
maglia
rosa
,
comincia
a
manifestare
una
vaga
intenzione
d
'
intavolar
trattative
per
essere
assunto
nella
nostra
squadra
.
Vedremo
come
si
comporterà
in
seguito
.
Riccò
,
il
Canguro
delle
Puglie
,
ha
un
'
andatura
triste
e
affaticata
.
Ore
9
-
Rivisondoli
e
Roccaraso
.
A
un
lato
della
strada
si
legge
su
un
cartello
:
«
Forza
,
Battista
,
non
lasciar
che
l
'
Italia
sia
sconfitta
!
»
.
In
verità
,
il
cartello
l
'
ha
fatto
mettere
Battista
stesso
da
un
emissario
che
ha
spiccato
ieri
.
Ma
esso
non
manca
di
produrre
ugualmente
una
forte
reazione
nel
buon
vecchio
che
decide
di
«
scatenare
la
battaglia
»
.
A
questo
scopo
,
si
carica
la
bicicletta
sulle
spalle
e
piglia
delle
scorciatoie
fra
i
monti
.
Ore
9,10
L
'
andatura
di
Riccò
è
sempre
più
triste
e
stentata
.
Che
il
Canguro
delle
Puglie
non
ce
la
faccia
più
?
Pedala
con
le
gambe
tremolanti
,
emettendo
fiochi
lamenti
.
Ore
9,25
Castel
di
Sangro
.
Primo
rifornimento
e
firma
.
Al
controllo
trovo
posta
per
me
.
Una
lettera
della
colonia
brindisina
di
Torino
mi
reca
cinquanta
lire
per
Riccò
.
Chiamo
:
Canguro
.
Un
sottile
gemito
:
Presente
,
capitano
.
Riccò
si
avvicina
pedalando
a
fatica
.
Par
che
le
gambe
gli
si
debbano
fermare
da
un
momento
all
'
altro
.
Il
dorso
penzola
sul
manubrio
.
Ci
sono
gli
dico
cinquanta
lire
per
voi
,
dai
brindisini
di
Torino
.
Cinquanta
....
Lire
:
eccole
.
Oh
,
metamorfosi
!
Riccò
intasca
i
quattrini
,
si
drizza
sul
dorso
,
stringe
con
energia
il
manubrio
,
gonfia
i
polpacci
e
parte
ad
andatura
rapidissima
.
Ora
è
capace
di
arrivare
primo
al
traguardo
.
Ringrazio
i
brindisini
di
Torino
.
Ma
,
con
questi
sistemi
,
finiranno
per
togliermi
i
miei
uomini
migliori
.
Ore
1l
Bivio
di
Vinchiaturo
.
Contadini
ci
salutano
al
passaggio
.
Quanta
gentilezza
in
questi
uomini
rozzi
!
Ricordo
un
contadino
che
partì
per
l
'
America
,
dove
andava
a
visitare
un
figlio
emigrato
.
Dopo
quindici
giorni
di
traversata
,
arriva
,
trova
il
figlio
allo
sbarco
,
e
questi
fa
per
abbracciarlo
strettamente
.
Piano
,
dice
il
padre
aspetta
.
E
si
fruga
in
petto
,
mormorando
:
T
'
ho
portato
un
uovo
fresco
.
È
della
nostra
chioccia
,
sai
!
Che
pensiero
gentile
!
esclama
il
figlio
,
preparandosi
a
sorbire
l
'
uovo
.
Ma
a
un
tratto
il
vecchio
lancia
un
grido
acutissimo
.
Che
avviene
?
fa
il
giovinotto
.
Avviene
balbetta
il
padre
pallido
come
un
cencio
avviene
che
c
'
è
qualcuno
qui
dentro
.
Dài
un
'
occhiata
tu
,
ché
io
non
ho
coraggio
.
Il
figlio
guarda
e
,
in
mezzo
al
via
vai
del
porto
di
New
York
,
nella
foresta
dei
grattacieli
,
comincia
a
fare
:
Pìo
....
pio
....
pio
....
C
'
era
un
pollastrino
giovane
.
FINALE
GEORGICO
.
Ore
12
L
'
espediente
di
Battista
è
pienamente
riuscito
.
Attraverso
scorciatoie
,
egli
è
apparso
a
distanza
davanti
al
gruppo
di
testa
.
Gli
assi
si
sono
lanciati
all
'
inseguimento
ed
è
scoppiata
la
battaglia
.
Perché
lo
Scarpone
di
Zogno
,
il
Signore
della
Montagna
e
il
Leone
delle
Fiandre
correvano
tanto
?
chiarissimo
:
per
raggiungere
Battista
.
Il
quale
Battista
sia
detto
a
onor
suo
appena
ottenuto
l
'
intento
di
aizzare
i
corridori
,
invece
di
profittare
del
vantaggio
,
si
ritira
,
come
Cincinnato
,
in
un
campicello
,
mentre
lo
Scarpone
si
avvia
a
cogliere
la
vittoria
.
Ore
13
Trovo
Battista
nel
campicello
a
riposarsi
,
presso
Crocella
di
Motta
,
confine
fra
il
Sannio
e
le
Puglie
.
Borbotta
qualche
cosa
,
come
se
recitasse
una
lezione
.
Che
stai
dicendo
?
chiedo
.
Mi
esercito
nella
frase
:
Si
Pariggi
tenesse
lu
mere
,
sarebbe
na
piccola
Bere
.
(
Si
tratta
di
un
detto
pugliese
che
tradotto
suona
così
:
Se
Parigi
avesse
il
mare
,
sarebbe
una
piccola
Bari
.
)
Capisco
a
volo
il
piano
del
mio
domestico
.
Battista
,
gli
dico
tu
ancora
cerchi
di
avere
un
posto
di
testa
.
Naturalmente
,
fa
al
traguardo
di
Foggia
,
fingendomi
pugliese
.
Mi
vien
da
ridere
a
vedere
questo
vecchio
bianco
per
antico
pelo
così
avido
di
trionfi
effimeri
.
Battista
,
gli
dico
con
bontà
tu
sei
vecchio
,
ormai
.
Battista
abbassa
il
capo
canuto
e
un
poco
mi
si
stringe
il
cuore
.
Continuo
:
Lascia
che
i
più
giovani
e
i
più
forti
di
te
colgano
l
'
alloro
di
cui
son
degni
,
e
tu
contentati
di
aver
additato
loro
la
via
della
vittoria
.
Battista
è
combattuto
.
Prendi
esempio
aggiungo
dal
buon
Gerbi
.
Nessuno
dirà
niente
,
se
marci
in
coda
.
Alla
tua
età
hai
bene
il
diritto
di
riposarti
.
Gli
batto
affettuosamente
una
mano
sulla
spalla
e
concludo
:
-
Orsù
,
aspettiamo
la
nostra
squadra
.
Una
lacrima
tremola
sul
ciglio
di
Battista
e
rotola
rapida
lungo
uno
dei
suoi
bianchi
favoriti
.
Poi
,
il
buon
vecchio
siede
nel
prato
,
vicino
a
me
,
e
lentamente
apre
il
sacchetto
delle
provvigioni
.
Intorno
,
fra
le
montagne
,
c
'
è
un
grande
silenzio
,
una
gran
pace
.
Cominciamo
a
mangiare
piano
piano
.
In
lontananza
si
vedono
ancora
monti
coperti
di
neve
,
che
scintillano
al
sole
.
Battista
si
tira
su
il
bavero
:
L
'
ho
proprio
indovinata
mormora
a
mettere
il
cappotto
,
oggi
.
Tira
un
vento
freddo
.
SOSTA V ( CAMPANILE ACHILLE , 1932 )
StampaQuotidiana ,
STO
OSSERVANDO
BUSE
:
I
«
MIEI
»
LO
ASPETTANO
.
Foggia
,
25
maggio
.
Battista
ha
avuto
un
'
avventura
d
'
amore
all
'
albergo
Cicolella
.
Egli
desidera
che
sia
resa
pubblica
,
per
sfatare
alcune
leggende
che
circolano
sul
suo
conto
e
dimostrare
che
non
è
,
poi
,
quell
'
uomo
fuori
combattimento
che
tutti
credono
.
Lo
contento
volentieri
,
ma
prima
voglio
sgomberare
il
terreno
dagli
argomenti
più
urgenti
.
Comincio
col
trasmettervi
la
classifica
della
mia
squadra
che
ieri
sera
,
a
causa
del
ritardo
di
alcuni
arrivi
,
non
feci
in
tempo
a
telefonarvi
.
RINFORZI
ALLA
MIA
SQUADRA
.
Eccola
,
come
si
presenta
dopo
la
settima
tappa
:
1°
Gerbi
(
810
nella
classifica
generale
)
;
2°
Ranieri
(
30°
)
;
3°
Riccò
(
790
)
;
4°Reina
(
73°
)
;
5°
Vincenzi
(
77°
)
;
6°
Valente
(
76°
)
;
7°
Perna
(
73°
)
;
8°
Menegazzi
(
71°
)
;
9°
Improta
(
68°
)
;
10°
Godinat
(
62°
)
;
11°
Rovida
(
60°
)
;
12°
Liguori
(
53°
)
;
13°
Battista
(
fuori
classe
)
.
Come
si
vede
,
ho
fatto
un
buon
acquisto
:
Menegazzi
,
che
occupa
uno
dei
posti
lasciati
vuoti
dagli
svizzeri
ritiratisi
.
I
miei
tigrotti
volevano
acclamare
membro
d
'
onore
anche
il
francese
Moincau
e
il
toscano
Meini
,
ma
il
vincitore
della
corsa
Parigi
-
Tours
e
il
veloce
Meini
,
che
ha
al
suo
attivo
parecchie
importanti
vittorie
,
non
mi
dànno
molto
affidamento
per
la
mia
squadra
sebbene
occupino
due
buonissimi
posti
nella
classifica
generale
(
rispettivamente
il
65°
e
il
57°
)
.
Il
Diavolo
Rosso
,
l
'
Armadillo
di
Brindisi
e
il
Canguro
delle
Puglie
conservano
i
tre
primi
posti
nella
classifica
.
Perna
continua
a
tenere
il
comando
su
Improta
,
il
Leopardo
di
San
Giovanni
a
Teduccio
,
e
su
Liguori
,
il
Giaguaro
di
Barra
;
meritata
supremazia
ove
si
consideri
che
il
Puma
di
Cercola
ha
una
buona
voce
di
tenore
.
Tutti
i
miei
uomini
guadagnano
ben
tredici
posti
nella
classifica
generale
.
Singolare
coincidenza
:
fra
ieri
e
ieri
l
'
altro
,
ci
sono
stati
tredici
ritiri
.
Che
il
numero
tredici
porti
fortuna
alla
mia
squadra
?
Vi
darò
,
intanto
,
una
interessante
primizia
:
sto
osservando
Buse
.
Quel
giovinotto
non
mi
dispiace
,
come
corridore
,
e
lo
vedrei
volentieri
nella
mia
squadra
.
Naturalmente
,
ancora
non
è
maturo
per
essere
assunto
,
ma
si
farà
.
L
'
ho
visto
nella
tappa
di
ieri
,
specie
sulle
salite
,
e
so
dirvi
che
è
un
elemento
di
prim
'
ordine
.
Insomma
la
stoffa
c
'
è
.
Tutto
sta
che
egli
si
distingua
ancora
un
poco
.
I
miei
tigrotti
lo
aspettano
a
braccia
aperte
.
LETTERE
DI
AMMIRATORI
.
La
posta
di
stamane
mi
ha
portato
molte
lettere
di
ammiratori
della
mia
squadra
.
Il
dott
.
Oronzo
Giustizieri
di
Neviano
(
Lecce
)
,
medico
chirurgo
a
Nerola
(
Provincia
di
Roma
)
,
mi
invia
,
anche
a
nome
dei
suoi
figli
Carlo
,
Francesca
e
Clotilde
,
venti
lire
per
Riccò
e
l
'
augurio
che
altri
corregionali
si
ricordino
del
valoroso
campione
,
afflitto
da
una
acuta
crisi
economica
.
Così
,
con
le
cinquanta
della
Colonia
brindisina
di
Torino
,
saliamo
a
settanta
lire
.
Che
il
Canguro
delle
Puglie
sia
destinato
a
perdere
l
'
accento
sull
'
«
o
»
?
Una
lettera
da
Torino
,
firmata
«
Alcuni
ammiratori
di
Cuniolo
»
,
mi
parla
di
Gerbi
e
dell
'
«
amico
suo
e
collega
Cuniolo
»
;
e
accenna
nebulosamente
a
rivelazioni
del
Cuniolo
stesso
relative
a
certi
mattoni
che
il
Diavolo
Rosso
avrebbe
un
tempo
attaccato
al
sellino
della
bicicletta
per
rendere
più
severi
i
suoi
allenamenti
.
Gli
ammiratori
del
Cuniolo
sospettano
che
il
Diavolo
Rosso
abbia
dimenticato
di
togliere
i
mattoni
,
o
che
si
riservi
di
toglierli
all
'
improvviso
nelle
prossime
tappe
per
cogliere
una
sensazionale
vittoria
.
Mi
duole
dire
agli
ammiratori
di
Cuniolo
che
Gerbi
non
ha
nessun
mattone
dietro
il
sellino
.
Se
qualche
volta
resta
un
poco
indietro
agli
altri
,
non
è
perché
non
ce
la
faccia
,
ché
,
anzi
,
il
fiero
astigiano
scusate
:
il
Diavolo
Rosso
si
sente
ancora
capace
di
lasciarsi
tutti
in
coda
.
Ma
il
fatto
è
come
mi
ha
dichiarato
che
egli
di
vittorie
ne
ha
colte
parecchie
,
nella
lunga
carriera
,
e
ora
desidera
lasciar
vincere
i
più
giovani
.
Il
pittore
Onorato
mi
scrive
che
verrà
appositamente
per
ritrarre
le
fattezze
dei
componenti
la
mia
squadra
e
esporle
in
una
interessante
mostra
di
caricature
di
uomini
illustri
che
ha
inaugurato
in
questi
giorni
a
Foggia
.
Veramente
,
le
effigi
dei
nostri
tigrotti
sono
state
già
immortalate
sul
Guerin
Sportivo
da
«
Carlin
»
che
ha
fatto
bellissimi
ritratti
a
tutti
,
compreso
Battista
.
Ma
ben
venga
anche
Onorato
.
Per
l
'
occasione
,
il
Leopardo
di
San
Giovanni
a
Teduccio
indosserà
la
sua
elegante
giacca
in
pelle
di
coccodrillo
.
Stamani
ho
sfogliato
nervosamente
i
giornali
.
Nessuna
notizia
di
Occhiuzzi
Delfo
.
Forse
avrei
fatto
meglio
a
non
pronosticarlo
come
futuro
campione
.
Staremo
a
vedere
.
E
ora
passiamo
all
'
avventura
d
'
amore
di
Battista
.
Sin
dalle
prime
tappe
del
Giro
,
il
simpatico
vecchio
aveva
,
dimostrato
velleità
che
non
avrei
supposto
in
lui
.
Lungo
il
percorso
non
c
'
era
contadina
dalla
quale
non
si
facesse
rovesciare
una
brocca
d
'
acqua
in
testa
,
sorridendo
amabilmente
.
All
'
albergo
di
Vicenza
chiamò
la
cameriera
in
camera
con
la
scusa
di
farsi
rovesciare
sul
capo
una
catinella
di
acqua
.
Infelice
pretesto
in
quanto
,
dopo
la
doccia
,
i
suoi
propositi
dongiovanneschi
svanirono
.
A
Udine
percorse
in
largo
e
in
lungo
la
città
,
senza
trovare
«
il
suo
tipo
»
.
A
Ferrara
si
recò
a
mia
insaputa
al
Luna
Park
nella
speranza
di
avere
un
'
avventura
nei
vagoncini
dell
'
Otto
Volante
.
A
Rimini
lo
vidi
steso
sulla
spiaggia
con
un
costumino
succinto
che
lo
faceva
tremare
dal
freddo
,
in
attesa
delle
bagnanti
.
(
Le
quali
,
non
essendo
stagione
di
bagni
,
non
apparvero
affatto
.
)
A
Teramo
cercò
affannosamente
,
nella
quarta
pagina
del
giornale
locale
,
uno
di
quegli
avvisetti
in
cui
è
detto
che
«
massaggiatrice
recasi
domicilio
»
,
ma
non
lo
trovò
.
A
Lanciano
tentò
di
spacciarsi
per
Binda
avendo
saputo
che
una
dama
velata
cercava
il
Signore
della
Montagna
,
ma
i
bianchi
favoriti
lo
tradirono
.
E
,
finalmente
,
ieri
sera
la
fortuna
lo
assisté
.
Cenavamo
insieme
,
nella
sala
da
pranzo
dell
'
albergo
Cicolella
.
Battista
,
al
solito
,
aveva
occupato
un
tavolinetto
poco
lungi
dal
mio
e
,
solo
solo
,
consumava
una
frittura
di
gamberelli
,
dei
quali
,
tra
parentesi
,
è
ghiottissimo
.
A
un
certo
punto
,
vagando
con
lo
sguardo
attraverso
le
tavole
affollate
di
clienti
,
scorse
una
viaggiatrice
che
mangiava
senza
compagnia
.
Era
una
grassa
signora
dell
'
apparente
età
di
cinquant
'
anni
,
dalle
curve
abbondanti
e
dall
'
aspetto
imponente
.
Proprio
il
tipo
di
Battista
.
Il
mio
fido
domestico
la
fissò
con
occhi
di
cobra
.
La
formosa
viaggiatrice
fu
favorevolmente
impressionata
dalla
distinta
figura
di
lui
e
soprattutto
dai
suoi
candidi
e
leggeri
favoriti
;
gli
sorrise
follemente
.
Battista
sentì
vampe
di
sangue
salirgli
al
cervello
e
per
qualche
minuto
provò
una
leggera
vertigine
.
Attese
che
il
salone
si
sfollasse
.
Anche
io
,
a
un
certo
punto
,
mi
alzai
.
Non
vai
a
dormire
?
chiesi
al
mio
domestico
.
-
Mi
trattengo
ancora
un
poco
,
rispose
.
E
aggiunse
,
con
una
faccia
tosta
meravigliosa
:
Non
ho
sonno
.
Io
,
invece
,
avevo
un
sonno
terribile
:
eravamo
in
piedi
dalle
tre
del
mattino
!
Augurai
la
buona
notte
al
vecchio
diabolico
e
mi
ritirai
in
camera
.
CONSEGUENZE
DEL
FARE
TROPPO
A
LUNGO
L
'
OCCHIOLINO
.
Ormai
,
nel
salone
,
erano
rimasti
soltanto
Battista
,
la
grassa
signora
e
un
cameriere
,
che
aspettava
,
per
sparecchiare
e
andarsene
a
dormire
.
Ma
Battista
non
si
mosse
.
Continuava
a
fissare
con
occhi
concupiscenti
la
dama
,
che
,
dal
canto
suo
,
continuava
a
sorridergli
,
con
simulato
pudore
.
Il
mio
domestico
va
un
po
'
coi
vecchi
sistemi
:
usa
ancora
«
far
l
'
occhiolino
»
alle
donne
,
invece
di
ricorrere
ai
sistemi
più
spicciativi
in
voga
presso
le
giovani
generazioni
.
Egli
sostiene
che
nell
'
occhiolino
è
la
poesia
dell
'
avventura
galante
.
Così
,
il
vecchio
satiro
cominciò
a
fare
l
'
occhiolino
alla
signora
.
A
intervalli
regolari
chiudeva
e
riapriva
con
intenzione
l
'
occhio
destro
.
La
dama
aspettava
che
si
decidesse
a
chiamarla
alla
sua
tavola
.
Ma
Battista
vuole
sempre
essere
ben
esplicito
.
Acciocché
ella
capisse
i
suoi
propositi
,
che
i
francesi
non
esiterebbero
a
chiamare
coupables
,
prese
a
chiudere
l
'
occhio
sempre
più
a
lungo
.
Il
cameriere
in
attesa
s
'
era
addormentato
in
piedi
presso
la
porta
,
come
un
cavallo
.
I
lumi
erano
stati
quasi
tutti
spenti
.
Silenzio
e
solitudine
regnavano
nella
sala
.
A
poco
a
poco
,
a
poco
a
poco
,
a
furia
di
chiudere
l
'
occhio
destro
,
Battista
sentì
chiudersi
anche
il
sinistro
.
Reclinò
il
capo
sul
petto
e
li
tenne
chiusi
tutti
e
due
.
La
dama
si
alzò
e
uscì
,
spoetizzata
.
Dopo
poco
nel
salone
si
udiva
un
rumorino
ritmico
e
roco
,
a
intervalli
regolari
.
Il
vecchio
satiro
si
era
addormentato
.
StampaQuotidiana ,
NEI
FEUDI
DEI
MIEI
TIGROTTI
Da
Foggia
a
Napoli
,
26
maggio
.
Ore
7
Battista
mi
sveglia
chiamandomi
coi
nomi
più
dolci
.
Mi
alzo
e
indosso
le
mutandine
di
ciclista
.
Partenza
comoda
,
stamane
.
Alle
8
.
Ne
approfitto
per
riassumere
gli
avvenimenti
più
notevoli
di
ieri
sera
.
Continuano
le
disavventure
del
giornalista
francese
che
segue
il
Giro
con
un
grosso
baule
.
Giorni
fa
,
come
vi
dissi
,
nel
mostrare
ai
colleghi
italiani
la
praticità
del
suo
bagaglio
si
accorse
che
nell
'
interno
di
esso
si
era
rotta
una
capace
bottiglia
d
'
inchiostro
,
il
cui
contenuto
aveva
invaso
il
reparto
biancheria
.
Ieri
il
francese
volle
far
vedere
la
praticità
della
chiusura
automatica
del
baule
.
Fra
l
'
ammirazione
dei
circostanti
il
baule
si
chiuse
con
la
chiave
dentro
.
Ora
il
disgraziato
giornalista
continua
a
seguire
il
Giro
con
l
'
ingombrante
baule
che
non
si
aprirà
mai
più
.
GLI
AUTOGRAFI
DI
BATTISTA
.
Ore
7,30
Faccio
fare
il
bagno
alla
bicicletta
,
tra
i
dolci
rimproveri
del
personale
di
servizio
.
Ore
7,45
Battista
si
affaccia
alla
finestra
e
getta
nella
strada
fotografie
con
firma
.
Egli
ha
visto
ieri
Antonino
Magne
che
dalla
finestra
lanciava
alla
ragazzaglia
tumultuante
sue
fotografie
firmate
.
Poiché
il
mio
fido
servitore
non
possiede
sue
fotografie
,
getta
alla
folla
fotografie
di
una
sua
zia
,
dalla
quale
spera
di
ereditare
un
giorno
una
cospicua
sostanza
.
La
folla
emette
urla
di
gioia
selvagge
e
si
accendono
zuffe
sanguinose
per
afferrare
a
volo
le
fotografie
della
zia
di
Battista
.
Ore
7,50
Scorgo
il
signor
Cicolella
,
proprietario
dell
'
albergo
,
aggirarsi
in
papalina
tra
la
folla
tumultuante
nel
vestibolo
,
giurando
che
mai
più
darà
alloggio
alla
carovana
del
Giro
d
'
Italia
.
Ore
8,3
Partenza
.
Dalla
folla
si
levano
grida
di
«
Viva
Riccò
!
Viva
Ranieri
!
»
.
Siamo
nei
feudi
dei
miei
tigrotti
.
Il
Canguro
delle
Puglie
e
l
'
Armadillo
di
Brindisi
restano
indietro
,
certo
per
sentire
più
a
lungo
risuonare
nelle
loro
orecchie
le
dolci
e
inconsuete
grida
.
Battista
,
livido
,
si
tura
le
orecchie
con
la
bambagia
,
sebbene
in
questa
tappa
non
ci
siano
da
scalare
montagne
troppo
alte
.
Ore
8,30
Percorriamo
ad
andatura
ragionevole
il
lungo
rettilineo
che
unisce
Foggia
a
Lucera
.
Ai
due
Iati
,
immense
pianure
coltivate
a
grano
e
papaveri
.
Ore
8,50
Incomincia
la
salita
.
Si
rifà
in
senso
inverso
un
pezzo
della
tappa
di
ieri
l
'
altro
.
Averlo
saputo
!
esclama
Battista
:
Avrei
aspettato
qui
.
Ore
9,25
In
questo
momento
preciso
Improta
si
lancia
su
per
la
ripida
salita
come
una
palla
di
cannone
.
Ma
è
impazzito
?
Ma
che
fa
?
Lo
richiamo
all
'
ordine
.
Il
Leopardo
di
San
Giovanni
a
Teduccio
non
mi
dà
ascolto
.
Ore
9,26
Crocella
di
Motti
.
Comincia
la
discesa
.
Il
Leopardo
raggiunge
il
gruppo
di
testa
.
Ad
ogni
curva
mi
pare
di
sentire
che
emetta
un
ruggito
.
Tendo
l
'
orecchio
.
M
'
ero
sbagliato
.
Sono
i
freni
della
bicicletta
.
Ore
9,40
A
Volturara
Appula
abbandoniamo
la
strada
percorsa
ieri
l
'
altro
e
puntiamo
su
Benevento
.
Comincia
la
salita
.
Battista
perde
terreno
e
lo
sento
mormorare
:
Chi
lascia
la
via
vecchia
per
la
nuova
spesso
male
si
ritrova
.
Addio
,
immensa
,
grigia
,
misteriosa
Puglia
,
sterminata
pianura
dalle
strade
infinite
,
che
pesanti
carriaggi
percorrono
lentamente
.
Le
tue
donne
ardenti
,
i
tuoi
Cresi
pingui
e
pallidi
,
i
tuoi
giocatori
di
carte
,
i
cabalisti
,
i
maghi
,
gli
stregoni
,
svaniscono
all
'
orizzonte
,
tra
la
folla
multicolore
dei
tuoi
lavoratori
della
terra
.
L
'
UPUPA
DELLE
GALLIE
.
Ore
11,30
È
proprio
vero
che
l
'
aria
nativa
fa
bene
.
Avvicinandoci
alla
Campania
,
anche
Perna
e
Liguori
sentano
ingigantire
le
proprie
forze
e
ben
presto
il
Puma
di
Cercola
e
il
Giaguaro
di
Barra
raggiungono
il
Leopardo
di
San
Giovanni
a
Teduccio
.
Il
potente
sodalizio
dei
«
Sempre
in
coda
»
comincia
a
mostrare
delle
crepe
.
Ma
per
fortuna
mi
restano
i
fidi
:
il
Diavolo
Posso
,
il
Canguro
delle
Puglie
,
l
'
Armadillo
di
Brindisi
,
il
Fenicottero
di
Ostiglia
e
Godinat
,
che
,
per
premiarlo
della
disciplina
con
cui
conserva
il
suo
posto
in
coda
,
battezzo
«
L
'
Upupa
delle
Gallie
»
.
Il
nome
di
battaglia
gli
va
a
pennello
.
Anche
perché
il
valoroso
ciclista
francese
ogni
volta
che
si
vede
sorpassare
da
un
altro
corridore
geme
lugubremente
,
sì
da
ricordare
in
certo
modo
il
noto
uccello
.
Ore
11,35
A
San
Marco
dei
Cavoti
firma
e
rifornimento
.
Battista
,
per
essere
più
leggero
,
si
libera
della
maglia
e
fila
via
a
torso
nudo
.
Lo
sorprendo
mentre
offre
a
Base
di
tirarlo
in
salita
dietro
compenso
.
Ore
11,40
Continua
la
strada
orribile
:
tutta
sassi
,
buche
,
gobbe
e
avvallamenti
.
Ma
domando
a
De
Maestri
,
gigantesco
membro
della
Giuria
che
segue
il
Giro
armato
di
un
frustino
da
cavallerizzo
(
forse
,
ma
non
ne
sono
sicuro
,
per
aizzare
i
ciclisti
)
ma
dove
avete
trovato
una
simile
stradaccia
?
E
De
Maestri
:
Sapesse
quanto
abbiamo
dovuto
girare
per
trovarla
!
Ore
12
Il
contegno
dei
miei
tigrotti
napoletani
è
sempre
più
riprovevole
.
A
Pescolomazzo
insieme
con
le
scritte
di
«
Viva
Binda
!
»
e
«
Viva
Guerra
!
»
ne
scorgo
una
di
«
Viva
Liguori
!
»
ed
altre
inneggianti
a
Improta
e
Perna
.
Farò
un
'
inchiesta
severissima
per
sapere
chi
le
ha
attaccate
.
Ore
12,40
Tre
passaggi
a
livello
uno
dopo
l
'
altro
.
Ligio
ai
regolamenti
stradali
,
scendo
di
bicicletta
ed
esploro
la
strada
ferrata
prima
di
traversarla
.
Piglio
tre
grifi
.
Ore
12,45
Benevento
.
Battista
,
che
pedala
a
torso
nudo
con
la
consueta
dignità
;
viene
fatto
segno
a
una
dimostrazione
ostile
.
Ore
13,14
Schiaccio
il
mio
solito
pisolino
appoggiato
al
manubrio
della
bicicletta
.
Quando
riapro
gli
occhi
siamo
a
Maddaloni
.
TRE
COLPI
DI
CANNONE
MI
SALUTANO
.
Ore
14,10
In
uno
di
questi
paesi
hanno
avuto
un
pensiero
molto
gentile
:
hanno
fatto
trovare
tavole
apparecchiate
e
pranzo
per
tutti
i
corridori
.
Purtroppo
andavamo
in
fretta
e
non
abbiamo
potuto
accettare
l
'
invito
,
sebbene
gli
anfitrioni
ripetessero
ad
ogni
ciclista
con
cortese
insistenza
:
Si
accomodi
;
venga
a
fare
penitenza
con
noi
.
Ore
14,20
Caserta
.
Battista
sente
che
Di
Paco
s
'
è
ritirato
,
e
accelera
;
per
essere
più
leggero
,
si
libera
del
berretto
e
medita
di
tagliarsi
i
favoriti
.
Visito
il
Palazzo
Reale
e
il
Parco
disegnato
dal
Vanvitelli
,
e
via
.
Ore
14,38
-
Caivano
.
Una
delusione
attende
Battista
.
Caivano
è
tutta
per
Guerra
.
Piglio
un
gri
....
Continuate
voi
.
La
Locomotiva
Umana
pedala
veloce
.
Nel
guardarla
,
mi
sorprendo
a
mormorare
i
versi
di
G
.
Cumo
(
musica
di
O
.
Paolini
)
:
Vola
sul
pian
Nell
'
uragan
.
Non
ha
rival
Non
ha
l
'
egual
.
Col
suo
valor
Modesto
ognor
.
Ore
14,40
Cardito
,
celebre
per
i
suoi
latticinî
.
Battista
,
per
farsi
tirare
,
ordina
una
mozzarella
in
carrozza
.
Ore
15
Napoli
!
Tre
colpi
di
cannone
salutano
il
mio
ingresso
in
città
:
uno
per
me
,
uno
per
Battista
e
uno
per
la
mia
squadra
.
Avanziamo
fra
due
ali
di
popolo
festante
.
Un
cocchiere
mi
segue
offrendomi
la
vettura
.
Ma
non
vede
che
sono
in
bicicletta
?
Peccato
che
abbiano
tolto
dalle
strade
gli
scugnizzi
.
Mi
piacerebbe
vederli
far
le
capriole
accanto
al
mio
velocipede
.
Ore
15,10
Battista
,
che
per
essere
più
leggero
si
era
liberato
delle
mutandine
,
taglia
il
traguardo
in
costume
adamitico
.
Il
momento
è
drammaticissimo
,
ma
per
fortuna
i
bianchi
favoriti
salvano
la
situazione
.
Vengo
informato
che
l
'
idea
di
tagliare
il
traguardo
è
venuta
prima
di
me
alla
Locomotiva
umana
.
I
PASTORI
ACCENDONO
FUOCHI
.
Ore
19
Di
Gerbi
ancora
nessuna
notizia
.
Ore
20
Vi
trasmetto
la
classifica
della
mia
squadra
,
fino
a
questo
momento
:
l
°
Vincenzi
(
730
della
classifica
generale
)
,
2°
Ranieri
(
720
)
,
3°
Reina
(
710
)
,
4°
Riccò
(
700
)
,
5°
Valente
(
690
)
,
6°
Menegazzi
(
68°
)
,
7°
Perita
(
650
)
,
8°
Improta
(
540
)
,
9°
Godinat
(
490
)
,
10°
Liguori
(
410
)
,
11°
Battista
(
fuori
classe
)
.
Vincenzi
fa
un
bel
salto
in
avanti
:
da
quinto
diventa
primo
in
classifica
(
ed
ultimo
nella
classifica
generale
)
,
a
causa
del
ritardo
di
Gerbi
.
Tuttavia
teniamo
il
posto
a
disposizione
del
Diavolo
Rosso
,
che
potrebbe
arrivare
da
un
momento
all
'
altro
e
reclamare
i
suoi
diritti
.
Il
«
caso
»
Improta
ed
il
«
caso
»
Liguori
saranno
esaminati
domani
in
seduta
segreta
.
Ore
22
Di
Gerbi
non
si
sa
ancora
nulla
.
La
notte
è
calata
.
.
I
pastori
accendono
fuochi
sulle
montagne
per
indicargli
la
strada
.
StampaQuotidiana ,
Caro
Direttore
,
Che
una
larga
riforma
scolastica
,
come
quella
elaborata
e
messa
in
atto
dal
ministro
Gentile
,
dovesse
levare
,
insieme
con
le
strida
e
i
lamenti
di
coloro
che
se
ne
tengono
danneggiati
,
serie
opposizioni
di
principi
o
anche
censure
giustificate
in
questo
o
quel
particolare
,
è
cosa
naturale
.
Ma
l
'
opposizione
,
che
contro
essa
ora
si
manifesta
in
più
giornali
,
mostra
tali
sembianze
,
da
far
dubitare
che
,
per
lo
meno
,
si
mescoli
,
in
questo
caso
,
al
«
naturale
»
una
buona
dose
di
«
artificiale
»
.
Troppa
violenza
,
troppa
insistenza
,
troppa
enfasi
,
troppo
metodo
,
troppa
passione
:
quanta
,
in
verità
,
non
ce
n
'
è
stata
mai
in
Italia
(
e
specialmente
in
certi
circoli
)
per
le
sorti
della
scuola
.
Troppa
grazia
,
dunque
;
e
questa
sovrabbondanza
di
grazia
induce
a
qualche
sospetto
circa
la
sua
genuinità
.
Sarà
vero
quel
che
tutti
ripetono
in
questi
giorni
:
che
si
tratti
di
un
motto
d
'
ordine
,
partito
dalle
labbra
di
un
sommo
sacerdote
,
a
cui
gli
adepti
rumorosamente
fanno
eco
?
(
Et
dixit
Josue
ad
omnnem
Israel
:
Vociferamini
!
)
Inclino
a
credervi
,
perché
vedo
che
in
quelle
polemiche
si
tace
studiosamente
proprio
della
questione
,
che
più
deve
scottare
,
l
'
insegnamento
religioso
:
quasi
si
direbbe
per
non
mettere
sulle
tracce
della
qualità
ed
origine
dell
'
opposizione
.
E
poi
(
concludeva
,
parlando
con
me
,
candidamente
,
l
'
altra
sera
un
amico
,
acerrimo
antifascista
)
,
sarà
questa
,
in
ogni
caso
,
una
«
prima
breccia
»
,
che
speriamo
di
aprire
nel
«
fascismo
»
.
Operazione
guerresca
,
senza
dubbio
,
lecita
,
ma
che
non
dovrebbe
spingere
a
passar
sopra
alla
scuola
italiana
come
a
un
corpo
vile
.
Certo
,
molta
brava
gente
,
che
non
ha
tenuto
dietro
ai
dibattiti
sui
problemi
della
scuola
e
non
è
in
grado
di
sincerarsi
da
sé
,
rimane
turbata
quando
vede
nei
giornali
aperta
una
rubrica
speciale
,
che
par
quella
dell
'
eruzione
dell
'
Etna
(
ed
è
esagerata
come
fu
quella
!
)
.
E
parecchi
,
desiderosi
di
sapere
che
cosa
debbano
pensarne
,
si
rivolgono
a
me
,
che
non
ho
di
certo
tempo
né
voglia
di
somministrare
lezioni
di
pedagogia
e
didattica
e
di
storia
delle
istituzioni
scolastiche
italiane
;
e
perciò
,
rispondendo
e
rassicurando
,
ricorro
volentieri
ad
argomenti
di
persuasione
,
alquanto
estrinseci
,
come
estrinseco
è
il
turbamento
di
quella
brava
gente
.
E
,
per
esempio
,
dico
loro
:
Sono
molti
decenni
che
gl
'
insegnanti
italiani
di
scuole
medie
accusano
,
come
causa
fondamentale
del
cattivo
andamento
della
scuola
,
la
folla
degli
scolari
inadatti
,
e
che
gl
'
insegnanti
delle
Università
si
dolgono
della
insufficiente
preparazione
dei
giovani
che
entrano
nelle
Università
,
e
della
nessuna
garanzia
delle
lauree
ch
'
essi
sono
costretti
a
conferire
.
E
sono
almeno
venti
anni
che
un
gruppo
di
studiosi
ed
educatori
italiani
ha
indagato
questi
malanni
,
esaminato
le
condizioni
della
scuola
,
ricercato
i
rimedi
,
scritto
libri
su
tali
argomenti
,
promosso
ampi
dibattiti
.
Ora
il
più
autorevole
di
questi
studiosi
,
colui
che
ai
problemi
della
scuola
ha
consacrato
il
meglio
del
suo
animo
e
del
suo
pensiero
,
il
Gentile
,
ripigliando
i
disegni
di
legge
de
'
suoi
predecessori
,
che
le
vicende
politiche
fecero
incagliare
,
raccoglie
in
una
serie
di
norme
legislative
il
frutto
di
lunghi
e
ardenti
desideri
,
di
accorate
e
industri
fatiche
.
Non
vi
pare
che
si
possa
e
si
debba
aver
fiducia
che
da
tale
opera
sia
per
uscire
gran
bene
?
Da
quanto
tempo
non
si
è
più
avuto
,
e
quando
si
riavrà
,
un
ministro
competente
e
volenteroso
al
pari
del
Gentile
?
Con
le
riserve
generiche
che
convien
fare
per
ogni
cosa
umana
,
si
può
stare
tranquilli
che
la
sua
è
opera
di
uomo
del
mestiere
e
non
di
un
guastamestieri
;
con
le
riserve
che
si
possono
muovere
circa
tale
o
tal
altra
disposizione
particolare
,
si
può
tenere
per
certo
che
le
linee
essenziali
del
nuovo
ordinamento
sono
tracciate
con
vigore
e
sicurezza
.
E
dico
altra
volta
:
Quantunque
per
mia
parte
mi
accordi
nei
concetti
direttivi
col
Gentile
,
sono
preso
anch
'
io
,
nel
leggere
i
decreti
di
quella
riforma
,
dall
'
onesto
dubbio
,
che
sempre
si
affaccia
quando
dal
programma
e
dal
proposito
si
passa
all
'
esecuzione
e
all
'
attuazione
:
il
dubbio
che
non
si
sia
tenuto
sempre
conto
pieno
della
realtà
effettuale
e
non
si
siano
ben
calcolate
certe
reazioni
e
ripercussioni
.
E
perciò
ho
voluto
in
varie
occasioni
interrogare
con
ogni
libertà
e
confidenza
provetti
insegnanti
e
capi
d
'
istituti
,
circa
il
giudizio
che
essi
coscienziosamente
si
erano
formati
della
riforma
odierna
.
Or
,
dunque
,
essi
,
sul
fondamento
dell
'
esperienza
che
hanno
della
scuola
italiana
,
mi
hanno
risposto
che
stimano
la
riforma
eccellente
,
e
che
,
se
si
darà
tempo
al
tempo
,
sarà
principio
di
vera
rigenerazione
.
Ovvio
che
io
debba
attribuire
maggiore
importanza
al
parere
di
questi
insegnanti
,
di
cui
conosco
la
cultura
,
l
'
intelligenza
e
la
probità
,
che
non
al
chiacchiericcio
dei
facili
censori
o
al
poco
disinteressato
biasimo
degli
insegnanti
inetti
e
pigri
.
E
credo
che
mi
si
possa
imitare
in
questa
ragionevole
preferenza
.
E
dico
ancora
:
Quale
meraviglia
che
l
'
apertura
dell
'
anno
scolastico
,
che
in
Italia
da
lungo
tempo
,
a
causa
dei
cattivi
ordinamenti
,
riesce
travagliosissima
,
sia
stata
anche
quest
'
anno
travagliosa
,
non
più
a
causa
dei
cattivi
ordinamenti
ma
anzi
a
causa
dell
'
abolizione
e
della
sostituzione
che
se
ne
è
fatta
?
Ma
non
bisogna
spaventarsi
troppo
presto
.
Tra
un
paio
di
mesi
quasi
non
si
serberà
più
memoria
delle
querele
e
accuse
di
questi
giorni
,
perché
le
cose
avranno
preso
il
loro
assetto
.
Ricordo
che
,
quando
disposi
una
sorta
di
discentramento
per
l
'
assegnazione
delle
«
supplenze
»
,
i
giornali
furono
tutti
pieni
di
proteste
contro
di
me
,
contro
la
confusione
che
io
avevo
introdotta
in
quella
parte
,
e
che
solo
un
«
filosofo
»
,
uso
alle
«
astrattezze
»
ecc
.
,
poteva
improvvidamente
suscitare
ecc
.
;
e
io
,
che
avevo
intanto
lasciato
il
Ministero
,
non
mi
curai
di
rispondere
.
Senonché
,
qualche
mese
dopo
,
per
mera
curiosità
,
scrissi
in
via
privata
al
Direttore
generale
dell
'
istruzione
media
per
sapere
quali
fossero
stati
veramente
gli
effetti
di
quella
mia
riforma
;
e
il
Direttore
generale
m
'
informò
che
i
benefici
erano
stati
grandi
,
e
che
ormai
nessuno
si
lamentava
più
.
Si
rifletta
che
una
o
due
persone
,
colpite
nei
loro
comodi
e
lucri
,
fanno
chiasso
per
cento
,
e
descrivono
in
aspetto
di
disastro
nazionale
,
ciò
che
non
è
forse
nemmeno
un
loro
disastro
personale
.
Ma
c
'
è
qualche
altra
cosa
che
vorrei
poi
dire
a
coloro
che
sono
veramente
solleciti
del
bene
della
scuola
,
del
bene
dell
'
Italia
;
ed
è
di
star
vigili
al
giuoco
che
ora
si
tenta
,
e
che
è
di
arrestare
e
mandare
in
aria
le
riforme
scolastiche
del
Gentile
.
Noi
avevamo
in
Italia
non
già
un
ordinamento
,
ma
un
groviglio
di
scuole
e
di
ordinamenti
scolastici
,
sorti
in
modo
occasionale
e
contradittorio
,
sovente
sotto
lo
stimolo
d
'
interessi
che
non
erano
né
di
educazione
né
d
'
istruzione
.
Mercé
l
'
opera
del
Gentile
,
si
ha
ora
invece
un
ordinamento
saldo
,
razionale
e
coerente
,
indirizzato
al
rinvigorimento
del
pensiero
,
del
carattere
e
della
cultura
italiana
.
Potrà
ben
essere
corretto
o
ritoccato
in
qualche
parte
,
ma
è
ben
piantato
e
capace
di
svolgimento
.
Dovremmo
,
a
seguire
l
'
impeto
e
le
mire
degli
oppositori
,
tornare
rassegnatamente
alla
baraonda
di
prima
?
Dovremmo
,
da
ora
in
poi
,
reputare
priva
di
ogni
speranza
l
'
opera
di
qualsiasi
uomo
,
per
esperto
che
sia
,
il
quale
si
accinga
a
dare
un
avviamento
severo
e
pensato
alla
scuola
italiana
?
Sono
sicuro
che
gli
assalti
furiosi
,
ai
quali
oggi
è
esposta
l
'
opera
del
Gentile
,
non
conseguiranno
il
loro
intento
;
ma
vorrei
che
coloro
che
li
conducono
,
o
coloro
che
li
approvano
,
considerassero
che
essi
,
nel
caso
che
vincessero
,
assumerebbero
una
ben
grave
responsabilità
,
caricherebbero
di
un
grosso
peso
la
loro
coscienza
.
Per
impazienza
polemica
o
per
fini
di
partito
e
di
polemica
e
di
tattica
politica
,
avrebbero
tolto
alla
lungamente
auspicata
riforma
della
scuola
italiana
un
'
occasione
,
che
non
si
ripresenterà
mai
più
.
Mi
abbia
con
cordiali
saluti
,
ecc
.
StampaQuotidiana ,
Napoli
,
28
novembre
1924
.
Signor
Direttore
,
Poiché
vedo
riferita
nei
giornali
una
frase
staccata
del
breve
discorso
che
pronunciai
in
Senato
per
l
'
applicazione
della
categoria
20
a
Salvatore
di
Giacomo
,
discorso
che
,
con
nuovo
esempio
,
è
stato
perfino
sottoposto
a
critica
pubblica
,
quantunque
tenuto
in
Comitato
segreto
sono
costretto
a
prendere
la
parola
affinché
da
coloro
che
non
erano
presenti
non
sia
stortamente
interpretato
il
senso
in
quella
mia
frase
.
Io
dunque
,
dopo
aver
illustrato
il
carattere
e
il
pregio
dell
'
opera
del
Di
Giacomo
,
dissi
che
questi
vive
chiuso
nel
cerchio
della
pura
poesia
,
e
tanto
estraneo
alle
cose
pratiche
e
politiche
,
e
lontano
da
ogni
ambizione
di
questa
sorta
,
che
la
nomina
a
senatore
giuntagli
inaspettata
,
aveva
dovuto
fargli
la
stessa
impressione
che
proverei
io
«
se
il
papa
mi
nominasse
cardinale
...
»
(
Questa
è
la
frase
incriminata
)
.
Ed
aggiunsi
che
né
io
,
suo
antico
e
saldo
estimatore
,
né
altri
dei
suoi
amici
napoletani
,
avevamo
mai
pensato
a
proporlo
per
quella
nomina
;
tanto
la
sua
figura
ci
portava
in
una
sfera
al
disopra
e
anche
,
se
si
vuole
,
al
disotto
del
Senato
e
,
insomma
,
diversa
;
ma
che
noi
siamo
spesso
ingiusti
con
le
persone
a
noi
vicine
e
che
,
quando
poi
un
ministro
lombardo
,
guardando
all
'
alto
valore
artistico
del
Di
Giacomo
,
aveva
proposto
quella
nomina
,
io
ne
avevo
provato
un
grande
compiacimento
.
E
che
mi
sarebbe
parso
assai
mal
compensare
un
uomo
di
anima
candidissima
,
che
tutta
la
vita
aveva
consacrata
all
'
arte
,
col
ritôrgli
la
solenne
testimonianza
di
stima
,
che
già
gli
era
stata
resa
.
E
infine
,
che
era
bensì
ottima
cosa
riportare
a
uso
più
rigoroso
l
'
applicazione
della
categoria
20
,
ma
che
non
bisognava
dimenticare
che
l
'
Italia
non
era
solo
l
'
Italia
della
politica
,
ma
anche
l
'
Italia
della
poesia
.
Queste
cose
io
dissi
,
premettendo
che
avrei
parlato
in
Senato
con
piena
sincerità
.
Né
,
del
resto
,
avrei
potuto
parlare
diversamente
,
per
rispetto
verso
il
Di
Giacomo
non
meno
che
verso
il
Senato
.
Mi
abbia
ecc
.
StampaQuotidiana ,
Caro
Direttore
,
Mi
permette
di
difendere
un
ritocco
che
il
ministro
Casati
ha
testé
introdotto
per
quel
che
concerne
l
'
età
di
ammissione
degli
alunni
nelle
scuole
ginnasiali
,
ritocco
che
vedo
criticato
nella
Stampa
?
Nella
riforma
ultima
era
stabilito
che
occorressero
per
quella
ammissione
i
dieci
anni
compiuti
;
e
il
Casati
è
tornato
al
vecchio
regolamento
,
che
concedeva
un
'
eccezione
per
quegli
alunni
che
agli
esami
di
ammissione
(
del
ginnasio
,
si
noti
,
e
non
più
agli
esami
finali
della
scuola
elementare
)
riportino
la
media
di
otto
decimi
.
Or
bene
,
io
credo
giusto
e
necessario
questo
provvedimento
.
Genitori
,
che
sforzassero
i
loro
figliuoli
a
studi
dannosi
alla
loro
salute
,
sarebbero
genitori
snaturati
;
e
di
questi
,
per
fortuna
,
ce
ne
sono
ben
pochi
,
i
quali
non
è
detto
poi
che
non
li
sforzerebbero
,
anche
dopo
i
dieci
anni
,
a
studi
a
loro
non
confacenti
e
dannosi
.
Sta
di
fatto
che
la
maturazione
dell
'
intelligenza
varia
non
poco
:
1
)
secondo
le
disposizioni
naturali
;
2
)
secondo
gli
ambienti
domestici
:
«
arte
di
padre
,
mezzo
imparata
»
e
il
figliuolo
di
un
insegnante
o
di
un
letterato
andrà
sempre
più
rapido
negli
studi
che
non
quello
di
uno
charcutier
;
3
)
secondo
le
condizioni
geografiche
(
nel
mezzogiorno
,
per
esempio
,
la
precocità
è
maggiore
)
.
Pretendere
che
fanciulli
,
che
hanno
appreso
presto
e
bene
,
siano
fermati
e
costretti
ad
aspettare
il
compimento
dei
loro
dieci
anni
per
bussare
alla
porta
della
scuola
media
,
questo
,
sì
,
mi
parrebbe
esercitare
una
pressione
indebita
.
Che
cosa
si
farà
,
nell
'
intermezzo
,
di
quei
fanciulli
?
Ecco
il
problema
al
quale
anch
'
io
,
non
come
legislatore
ma
come
padre
,
mi
sono
trovato
innanzi
e
non
ho
saputo
dargli
soluzione
soddisfacente
.
Infastidirli
,
stancarli
e
disgustarli
con
la
ripetizione
di
cose
già
apprese
e
sapute
?
Metterli
a
cinguettare
l
'
inglese
e
il
tedesco
,
che
poi
dimenticherebbero
lungo
il
corso
ginnasiale
?
Inoltre
si
consideri
che
il
limite
dei
dieci
anni
compiuti
importava
che
non
si
potesse
entrare
nella
scuola
media
se
non
tra
i
dieci
e
gli
undici
anni
,
cioè
che
alla
licenza
ginnasiale
non
era
dato
presentarsi
se
non
tra
i
15
e
i
16
anni
,
e
nell
'
esame
finale
di
maturità
se
non
tra
i
18
e
i
19
,
e
dall
'
Università
non
si
sarebbe
usciti
se
non
,
in
media
,
intorno
ai
23
o
24
anni
.
E
questo
,
in
un
paese
in
cui
a
venticinque
anni
si
può
diventare
rappresentante
della
nazione
al
Parlamento
!
D
'
altra
parte
,
quell
'
otto
in
media
da
chi
altro
poi
sarà
dato
se
non
dai
professori
che
dovranno
accogliere
il
candidato
nella
loro
classe
ginnasiale
?
E
questi
esaminatori
avranno
sempre
il
modo
di
accertarsi
se
il
fanciullo
è
veramente
e
normalmente
maturo
o
se
è
stato
sforzato
a
un
'
apparente
maturità
.
Potrei
aggiungere
altre
considerazioni
,
ma
queste
che
ho
esposte
mi
sembrano
bastevoli
a
corroborare
il
mio
modesto
avviso
personale
.
Meana
in
Val
di
Susa
,
15
agosto
1924
.
StampaQuotidiana ,
Caro
dott
.
Gobetti
,
Ricevo
,
mentre
mi
accingo
a
fare
una
corsa
a
Napoli
,
la
Sua
lettera
,
col
brano
di
articolo
del
quale
Ella
desidera
che
io
le
dica
la
mia
interpretazione
.
Non
conoscevo
l
'
articolo
,
e
leggendo
ora
,
con
mente
spregiudicata
,
il
brano
in
questione
,
escludo
nel
modo
più
reciso
che
con
le
parole
«
aborto
morale
»
Ella
abbia
inteso
qualificare
il
Del
Croix
.
La
logica
del
contesto
vuole
che
per
«
aborti
morali
»
s
'
intendano
,
in
quel
luogo
,
semplicemente
,
i
«
tentativi
falliti
»
(
dei
quali
Ella
parla
nello
stesso
periodo
)
,
d
'
indole
morale
,
dei
vari
che
hanno
negli
ultimi
tempi
preso
la
parola
sulla
presente
situazione
politica
.
Del
resto
,
non
dirò
al
Del
Croix
,
ma
a
quale
uomo
,
ancorché
nemico
,
si
oserebbe
mai
rivolgere
l
'
atroce
ingiuria
di
«
aborto
morale
»
?
L
'
enormità
stessa
della
cosa
doveva
persuadere
a
interpretazione
diversa
da
quella
che
,
leggendo
in
fretta
e
con
animo
preoccupato
,
si
è
potuta
presentare
a
qualche
lettore
.
Tanto
più
escludo
l
'
odiosa
interpretazione
in
quanto
ricordo
che
,
alcune
settimane
fa
,
essendomi
incontrato
con
Lei
nella
biblioteca
di
Torino
,
Ella
mi
parlò
delle
cose
politiche
italiane
,
e
anche
dell
'
opera
del
Del
Croix
,
senza
dir
parola
che
suonasse
men
che
riverente
verso
il
glorioso
mutilato
.
Faccia
l
'
uso
che
crede
di
questa
mia
,
e
mi
abbia
,
ecc
.
Meana
,
8
settembre
1924
.
StampaQuotidiana ,
Torino
,
21
marzo
1925
.
Signor
Direttore
,
Mi
viene
mostrato
,
nel
giornale
l
'
Epoca
,
uno
scritto
del
Gentile
che
concerne
il
mio
articolo
sul
liberalismo
,
pubblicato
nel
Giornale
d
'
Italia
.
L
'
ho
letto
e
,
in
verità
,
non
vi
ho
trovato
nulla
che
non
appartenga
a
quella
sorta
d
'
ibridismo
filosofico
-
politico
,
alla
quale
il
Gentile
ci
ha
oramai
adusati
,
e
nulla
che
infirmi
le
chiare
dimostrazioni
che
io
altre
volte
ho
dato
(
e
che
verrò
dando
ancora
,
via
via
che
mi
se
ne
offra
l
'
occasione
)
degli
ingiustificati
passaggi
logici
e
delle
poco
esatte
affermazioni
storiche
e
delle
assurde
compagnie
politiche
,
a
cui
quell
'
ibridismo
conduce
.
E
,
quanto
alla
tesi
che
il
Risorgimento
italiano
«
non
fu
liberale
»
,
sono
costretto
a
dire
,
pur
non
avendo
alcuna
voglia
di
mancare
di
riguardo
al
Gentile
,
che
essa
non
merita
confutazione
,
perché
urta
contro
quella
comune
e
viva
coscienza
storica
di
tutti
gli
uomini
colti
,
che
vale
più
di
ogni
storia
scritta
.
una
tesi
così
stravagante
,
che
io
confesso
di
averla
incontrata
per
la
prima
volta
solo
a
mezzo
del
1923
,
quando
al
Gentile
,
per
più
mesi
ministro
non
fascista
,
piacque
di
enunciarla
,
per
giustificare
,
verso
gli
altri
o
verso
sé
stesso
,
la
sua
inaspettata
ascrizione
al
partito
fascista
.
Del
resto
,
non
sarebbe
tempo
di
parlare
,
un
po
'
meno
che
ora
non
si
usi
,
della
cedevolezza
del
regime
democratico
o
«
demagogico
»
agli
interessi
individuali
,
e
della
fermezza
del
nuovo
regime
,
che
asserisce
e
mantiene
solo
quelli
della
Nazione
e
dello
Stato
?
Non
sarebbe
il
caso
di
parlare
,
invece
,
un
po
'
più
di
uomini
e
del
loro
cervello
,
e
della
loro
coerenza
e
della
forza
del
loro
carattere
?
Il
Gentile
ha
pur
testé
deplorato
nei
pubblici
fogli
le
concessioni
che
il
ministro
on
.
Fedele
ha
fatto
alle
insistenze
dei
trepidi
padri
e
delle
addolorate
madri
dei
ragazzi
bocciati
,
e
al
patrocinio
che
di
essi
ha
assunto
l
'
on
.
Farinacci
.
Plus
ça
change
et
plus
c
'
est
la
même
chose
!
Al
qual
proposito
voglio
aggiungere
che
,
avendo
il
Gentile
parlato
,
nella
sua
protesta
,
di
«
tradimento
»
,
che
con
quelle
concessioni
si
sarebbe
usato
al
fascismo
,
e
d
'
insidia
portata
fin
nella
culla
alla
nuova
Italia
fascistica
che
la
scuola
da
lui
riformata
avrebbe
per
còmpito
di
allevare
,
mette
in
imbarazzo
chi
,
come
me
,
deplora
anch
'
esso
quelle
concessioni
,
e
pur
non
vorrebbe
che
gli
accadesse
come
altra
volta
,
quando
,
accorso
a
impedire
la
rovina
della
sua
riforma
scolastica
,
della
quale
il
fascismo
si
era
disinteressato
,
e
riuscito
a
salvarla
,
vide
poco
dopo
,
con
grande
suo
stupore
,
quella
riforma
stessa
decorata
col
nome
della
«
più
fascistica
delle
riforme
»
!
Ma
valga
il
vero
e
valga
il
bene
della
scuola
e
della
patria
:
valgano
sopra
ogni
considerazione
di
persone
e
di
partiti
.
L
'
esame
di
Stato
fu
una
necessità
sentita
da
quanti
presero
a
cuore
le
sorti
della
scuola
italiana
,
e
accettata
e
propugnata
in
tempi
nei
quali
il
fascismo
non
era
apparso
neppure
di
lontano
.
E
il
primo
presidente
di
Consiglio
che
lo
incluse
in
un
programma
di
governo
fu
l
'
on
.
Giolitti
;
e
il
primo
ministro
dell
'
Istruzione
,
che
lo
concretò
in
un
disegno
di
legge
,
presentato
alla
Camera
,
fu
il
ministro
di
quel
gabinetto
;
e
il
primo
partito
politico
che
lo
mise
tra
le
sue
richieste
,
fu
il
Partito
popolare
.
Mi
sembra
,
dunque
,
che
i
legami
tra
quella
riforma
ed
il
fascismo
non
sieno
troppo
intrinseci
.
Comunque
,
se
essi
sieno
intrinseci
o
estrinseci
,
stretti
o
larghi
,
essenziali
o
accidentali
,
è
cosa
di
cui
lasceremo
disputare
il
Gentile
coi
suoi
nuovi
amici
e
sbrigarsela
tra
loro
.
A
me
,
come
ad
altri
,
spetta
ora
il
dovere
di
formulare
la
richiesta
,
e
di
esprimere
la
speranza
:
che
l
'
on
.
Fedele
non
dia
attuazione
al
proposito
,
da
lui
manifestato
alla
Camera
,
di
permettere
una
terza
sessione
di
esami
:
cosa
veramente
scandalosa
e
di
pessimo
effetto
.
Posto
il
principio
animatore
dell
'
esame
di
Stato
,
ci
sarebbe
da
dubitare
perfino
se
sia
consentanea
la
seconda
sessione
:
figurarsi
una
terza
!
La
concessione
,
alla
quale
l
'
on
.
Fedele
è
disposto
,
segnerebbe
l
'
inizio
della
fine
della
riforma
e
il
più
o
meno
lento
ritorno
all
'
antico
.
Su
ciò
,
non
conviene
farsi
illusioni
.
E
questo
,
fascisti
o
non
fascisti
,
dovrebbero
deprecare
e
impedire
.
Mi
abbia
ecc
.
StampaQuotidiana ,
Meana
.
12
agosto
1925
.
Caro
Direttore
,
Fa
il
giro
della
stampa
l
'
affermazione
di
un
giornale
fascista
,
che
«
il
senatore
Croce
,
liberale
,
vorrebbe
ritogliere
il
Crocifisso
dalle
scuole
»
.
Venti
anni
fa
,
in
tempi
di
democratismo
e
di
massoneria
,
io
,
nominato
componente
del
Consiglio
di
vigilanza
di
una
scuola
popolare
,
feci
prendere
provvedimenti
a
carico
di
un
nuovo
direttore
,
che
,
come
primo
suo
atto
,
si
era
permesso
di
rimuovere
il
Crocifisso
dalle
aule
scolastiche
.
E
tutti
coloro
che
conoscono
quanto
ho
scritto
in
proposito
,
sanno
che
sono
stato
apertamente
favorevole
all
'
insegnamento
religioso
nelle
scuole
elementari
,
da
dare
agli
alunni
delle
famiglie
che
ne
facciano
richiesta
e
da
affidare
a
persone
che
siano
sinceramente
credenti
.
Cosa
,
del
resto
,
naturale
,
perché
sento
e
osservo
i
doveri
che
cultura
e
gentilezza
d
'
animo
impongono
verso
l
'
alta
religione
dei
nostri
padri
.
Ciò
che
non
mi
è
piaciuto
,
è
lasciar
correre
o
alimentare
l
'
equivoco
tra
questo
,
che
è
l
'
atteggiamento
liberale
,
e
l
'
altro
,
che
non
so
quale
nome
meriti
,
ma
certo
consiste
nel
trescare
coi
clericali
.
Se
a
tale
mia
ripugnanza
intendeva
alludere
il
giornale
fascista
,
ha
detto
il
vero
.
Con
molti
saluti
,
ecc
.