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> anno_i:[1910 TO 1940}
LA MACCHIA ( - , 1927 )
StampaPeriodica ,
I giornali fascisti han pubblicato che la bandiera porterà , vicino allo stemma sabaudo , l ' emblema del littorio . Così il fascio umilia a se stesso , anche sul vessillo nazionale , lo scudo crociato . Fino a ieri , il tricolore rappresentava il simbolo dell ' unità : domani se la notizia fosse vera consacrerebbe la divisione profonda degli italiani , la tirannide di una banda armata , il brigantesco trionfo di una minoranza violenta e rapinatrice , che , dinnanzi alla storia , vuol porre il suo insanguinato sigillo di parte all ' ombra dello stemma reale , quasi a suprema testimonianza di un solidale destino . Il fascismo ha tolto la patria ai migliori italiani : ora , aggiungendo all ' iniquità la profanazione , oserebbe insozzare la bandiera e , di fronte al mondo civile , degradarla a insegna di una fazione : come nel Medioevo . Incontaminate rimangono secondo le informazioni della stampa fascista le bandiere dei reggimenti . La tirannide ha compreso che l ' esercito non avrebbe tollerato l ' oltraggio . Il fascio appartiene alla milizia nera , accozzaglia di banditi , sorta dal delitto e pel delitto : non può dunque appartenere all ' esercito , che , di sopra alle divisioni politiche , raccoglie tutti i figli del popolo e che , nei paesi civili , è il presidio della libertà , della dignità e dell ' unità nazionali . L ' esercito ha innalzato e difeso le sue bandiere nelle guerre contro il nemico esterno : non può consentire ch ' esse siano disonorate dall ' emblema della guerra civile .
POLITICA E STORIA: POLEMICA SUL MANIFESTO ( ANSALDO GIOVANNI , 1922 )
StampaPeriodica ,
Caro Gobetti , Eccoti qualche osservazione sul tuo tormentato e tormentatore " Manifesto " . Tu poni perfettamente come compito della Rivoluzione Liberale la spiegazione di questi tre fenomeni della vita italiana : " 1 ) mancanza di una classe dirigente come classe politica ; 2 ) mancanza di una vita economica moderna ossia di una classe tecnica progredita ( lavoro qualificato , intraprenditori , risparmiatori ) 3 ) mancanza di una coscienza e di un diretto esercizio della libertà " Mio caro amico , ti dirò subito che non credo sia possibile arrivare a tanto , seguendo il tenue filo delle avventure hegeliane e delle peripezie antisensiste dei signori Luigi Ornato , Giovanni Maria Bertini e Santorre di Santarosa . Permetti che , in queste mie osservazioni , mi valga dei risultati degli studi di autori che qui convien nominare per vendicarli delle spogliazioni che essi soffrono da una ristretta cerchia di iniziati , che non li nomina mai per paura che anche gli altri se li facciano venire dal libraio . Mi baso sopratutto su : Sombart , Der Bourgeois , Monaco e Lipsia 1913; Max Weber , Gesammelte Aufsätze zur Religions soziologie , Tufinga 1921; Troeltsch , Soziallehren der chrislichen Kirchen , Berlino 1917 . La vostra posizione di protesta contro l ' Italia giolittiana o nittiana , contro il socialismo di Serrati e le cooperative di Vergnanini somiglia molto alla passionale opposizione puritana contro il sistema sociale che si era formato in Inghilterra sotto gli Stuardi : lega di malaffare fra Stato , Chiesa anglicana e monopolisti , per far prosperare le imprese di un capitalismo mercantile coloniale statalmente privilegiato . Il puritanesimo vi contrapponeva le tendenze ad un profitto capitalistico razionale e legale , raggiunto in forza della propria energia e iniziativa . I puritani ( Prynne , Parker ) rigettavano ogni contatto " con i cortigiani e i facitori di progetti " , fautori di monopolii parassitarii , come con una classe di persone eticamente sospette ; il nostro amico E . Corbino tratta precisamente su questo tono i socialisti , che " facitori di progetti " sono già fin d ' ora , e " cortigiani " diventeranno ben presto . Questa analogia di posizioni fa capire che , in fondo , iI compito di Rivoluzione Liberale mira alla spiegazione della mancanza prima e profonda nel nostro paese : quella dello " spirito capitalistico " . Definizioni dello spirito capitalistico non ce ne sono . Raccomandabilissimo , per mia esperienza personale , lo studio di due libri : La Vita di Beniamino Franklin e Robison Crusoè : né dirai che questa volta faccio delle citazioni peregrine . Lo spirito capitalista è facilmente percepibile quando l ' ascesi protestante si è impadronita del vecchio concetto ( - che il lavoro , anche per misera mercede , è meritorio agli occhi di Dio - ) e lo ha approfondito , anzi trasformato , fino a creare l ' impulso al lavoro come vocazione (ingl.: state ; ted . Beruf ) , fino a far considerare il lavoro come l ' eccellente , anzi l ' unico mezzo , per diventare sicuri dello stato di grazia : quando l ' ascesi protestante - divenuta vera ascesi laica - legalizzò d ' altra parte lo sfruttamento della specifica volonterosità al lavoro , chiarificando come " vocazione " , l ' ansia di guadagno dell ' imprenditore . È evidente poi , quanto l ' esclusivo sforzo di raggiungere il regno di Dio con l ' adempimento del dovere al lavoro ( inteso come vocazione ) dovesse promuovere la " produttività " , nel senso capitalistico della parola : è dimostrato come quella concezione dello " Stato di grazia " che poteva essere garantito non da qualunque espediente magico sacramentale , o dalla assoluzione della confessione , o dell ' adempimento di pratiche propiziatorie , ma soltanto dal mantenimento di uno speciale stile di vita pietistica , dovesse condurre a quella metodica razionale della vita pratica , che è il segreto dei grandi intraprenditori e delle grandi aziende . Si è spesso - e Sombart lo ha dichiarato in tratti particolarmente felici - indicato come motivo fondamentale dell ' economia moderna il " razionalismo economico " . Senza dubbio , se con questa espressione s ' intende l ' allargamento della produttività del lavoro mediante l ' ingranaggio del processo di produzione , combinato da un punto di vista scientifico . Ma questo processo di razionalizzazione sul terreno tecnico presuppone uno stile di vita pietistico - ascetica , e condiziona una parte importante degli " ideali " della moderna società borghese : il lavoro per una razionale distribuzione di beni materiali all ' umanità . Sotto Vanderlip , americano inquirente sui mali europei , è agevole scoprire Vanderlip razionalizzatore di una azienda bancaria ; raschiate ancora , troverete il gregario di una setta protestante che cerca di seguire un qualsiasi sistema di ascesi laica . Usando uno schema grossolano , possiamo dire , per esempio , di Beniamino Franklin : a ) Prima abbiamo lo stile di vita pietistico - ascetica , notissima in quelle storielle che a noi sembrano incredibili e ridicole , dell ' Almanacco del povero Riccardo , ecc . b ) Poi abbiamo la razionalizzazione della sua vita di produttore , da apprendista tipografo diventa padrone , inventa il parafulmine , ecc . c ) Infine abbiamo la razionalizzazione della sua vita politica : leggere la descrizione dei suoi sforzi in servizio degli Improvements comunali di Filadelfia , per capire come il lavoro per la distribuzione dei beni materiali , per la " prosperità " della città natale , ecc . penda sempre dinanzi agli occhi di chi è già passato attraverso ai due stadii o momenti precedenti . Questa è la fioritura completa dello spirito capitalistico , che , come vediamo tipicamente in Franklin e in tutta la società americana dei suoi tempi , ci dà perfettamente quello che la Rivoluzione Liberale cerca invano in Italia : classe tecnica progredita , coscienza e diretto esercizio della libertà . Ora , in Italia , non esiste e non è esistito mai lo " spirito capitalistico " come fenomeno di masse . Esiste quello che il Sombart chiama Paria - kapitalismus ( la cupidigia del barcaiolo napoletano o dell ' aranciaro , la parsimonia dell ' emigrante tanto ridicolamente vantata , tutti aspetti dell ' auri sacra fames che è vecchia quanto il mondo , e non ha niente da fare con lo spirito capitalistico ) . Esiste quello che lo stesso Sombart , e altri , chiamarono Abenteurer - kapitalismus ( il persistente parassitismo siderurgico , i casi Bondi , Perrone , ecc . rientrane in questa categoria ) . Non ci fu mai altro . Perché ? La risposta del materialismo storico ingenuo spiega subito , si sa : " Tale spirito capitalistico un rispecchiamento , una soprastruttura di situazioni economiche : non si è avuto in Italia , perché queste situazioni sono mancate " . Balle . Basta ricordare che nel paese natale di Beniamino Franklin ( Massachussets ) lo " spirito capitalistico " esistette ben prima dello " sviluppo capitalistico " : che nelle colonie che poi formarono gli Stati meridionali dell ' Unione , questo spirito capitalistico rimase molto meno sviluppato , quantunque là sorgessero le prime intraprese d ' affari su grande - ma non razionale - scala : che lo spirito capitalistico si preparò , insomma , alle più grandi esplosioni nelle Colonie di New - England , in mezzo a una popolazione di piccoli borghesi , di artigiani , di yeomen e di predicatori . Il ritornello incalza : perché ? Perché , dai Comuni , in cui , come tu dici , " sorsero gli elementi della vita economica moderna " non derivò anche lo spirito che questi elementi unifica e conduce alla battaglia ? Perché Machiavelli , che " professa una religiosità della pratica come spontaneità di iniziativa e di economia " rimane un isolato ? Perché , quando , sotto la superficiale influenza di Cavour e del periodo libero - scambista , parve che un più intenso sbocciare di imprese animate , da spirito capitalistico dovesse segnare l ' inizio del nuovo Regno , ci fu una vera rivolta della opinione pubblica , un vero riaccendersi di disprezzo mandarinesco verso gli uomini dell ' industria e questa rivolta si concretò nell ' accentramento burocratico ? Perché , mio caro , tu stesso , che con tanta minuzia studii , non dico l ' embrione , ma il feto della classe dirigente in Italia , arrivato al Santarosa " in cui l ' espressione dell ' esigenza religiosa si confondeva nell ' ossequio alla Chiesa " , trovi ciò assolutamente ovvio , " perché il Cristianesimo , iniziale ardore di sentimento , momento ideale naturalmente anarchico , eretico , atto che supera tutti i fatti , affermazione violenta di spiritualità contro tutti i dati , non può avere vita e compimento reale se non realizza l ' ardore in organismo , se non sostituisce alla purezza astratta dell ' aspirazione l ' ordine solido della praticità " ? Perché - io credo - il cattolicesimo , il cattolicismo della Chiesa romana assoluta negazione di ogni metodica di vita borghese , assoluta soffocatrice dell ' ascesi protestante , ci ha afferrati e non ci molla più . Io non so se , come tu dici , il cattolicesimo ha ucciso l ' idea liberale : perché l ' idea liberale è per me una espressione alquanto vaga e imprecisa ma esso ha forse ucciso in Italia ogni possibilità di ascesi laica . Ha , con la sua mole di Chiesa , cioè di universale fidecommesso per scopi ultraterreni , abbracciante i giusti e i reprobi , ucciso tutte le possibilità di svolgimento della setta , intesa come comunità di coloro che personalmente si sentono in stato di grazia , credenti ed eletti , e di costoro soltanto : e cosi , con questo primo schiacciamento , ha tolto di mezzo ogni classe dirigente come classe politica ; perché la setta ( religiosa ) ne è il presupposto . La Chiesa Romana ha incarnato in noi quell ' orrore verso l ' irrimediabile banausismo , volgarità e monotonia della attività pretina specializzata , e con questo ha tolto di mezzo le possibilità di avere la classe tecnica progredita . La Chiesa Romana ci ha evitate le angoscie del dubbio sull ' essere o no predestinati alla grazia , degni o indegni di appartenere alla " Ecclesia pura " : ma " la coscienza e il diretto esercizio della libertà " sono sorte proprio e soltanto da quelle angoscie . Insomma io credo che il cattolicismo della Chiesa Romana ci abbia privati dello " spirito capitalistico " ; e - insieme - di tutto ciò di cui Rivoluzione Liberale si propone di spiegare la mancanza , e che manca , perché è mancato quello spirito capitalistico stesso . Il più bello però è questo : che tu , con la tua rivista , non solo vuoi spiegare perché tutta questa roba manca : ma vuoi contribuire a fabbricarla . Io credo invece che la vittoria del cattolicismo sia definitiva , nel senso chiarito : che cioè lo " spirito capitalistico " non sorgerà - come afflato di massa - nel nostro paese . Tu dici : Data la loro affermazione di un principio idealistico o , se meglio piace , volontaristico , che fa risiedere la funzione dello Stato nelle libere attività popolari , affermantisi attraverso un processo di individuale differenziazione , Mazzini e Marx sono i più grandi liberali del mondo moderno . Giusto : appunto per questo il marxismo e il mazzinianismo sono fratelli ... nella tomba . Tu dici : Coerenti ad una visione marxista , o , meglio , italianamente marxista sono rimasti alcuni comunisti ( non il Partito Comunista ) , che agitando il mito di Lenin vedono nella Rivoluzione il cimento della capacità politica delle classi lavoratrici , della loro attitudine a creare lo Stato . Giusto : tu hai pronunciato la condanna di ogni attività pratica dei tuoi amici comunisti . Gira e rigira biondina , in Italia - altro che marxismo ! - non c ' è che del " poverismo " : indicando provvisoriamente col termine di poverismo il complesso delle tendenze e delle dottrine contrarie allo spirito capitalistico . Prima di tutto , al solito , il sistema poveristico della Chiesa Romana , cui ancora si volge con nostalgia il ricordo e l ' affetto degli italiani : né so tenermi dal trascrivere una paginetta del Veuillot , dove i suoi caratteri sono scolpiti con una efficacia che non mi stanco di ammirare : " A l ' osteria , le déjeuner couta dix - sept sous . C ' est une des grâces de Rome , de pouvoir déjeuner où l ' on veut , au prix que l ' on veut . Toute porte est ouverte à toute honnête homme . On a le droit d ' être pauvre , la pauvreté est de bonne humeur . Le droit d ' être pauvre , la bonne humeur de la pauvreté ! Le monde finira par n ' avoir même plus l ' idée de ces deux grands biens ; et alors il y aura des pleurs et de grincement de dents . Rome , Rome , doux pays de la pauverté honorée et libre ? Le docteur B * * , excellent prêtre , partit de Paris son breviaire sous le bras , il entra dans Rome sans autre fortune qu ' un sac de nuit ... qui contenait un plan d ' études . A vingt sous par jour , l ' honoraire de sa messe , il est logé , nourri , libre , content ; il est entouré de consideration , et il fait un beau livre " . L ' Italia , mio caro , in cui vi sentite come esiliati , è questa , è sempre questa . Per cambiarla pare che tu faccia assegnamento sui nuclei iniziali dei due partiti rivoluzionari , quello degli operai e quello dei contadini . Tu li chiami rivoluzionari : spiegati . Forse sono rivoluzionari i loro capi , le loro élites , i giovani che più o meno conosciamo , tizio o caio , e che assumono verso l ' Italia d ' oggi , l ' atteggiamento di protesta puritana ? Ma perché i capi e le élites mettano in moto le masse hanno bisogno di un vecchio ingrediente : il paradiso . E non mica qualche paradiso laico , come sempre ce ne hanno descritto gli utopisti . Per battere la Chiesa , completamente provvista con tre paradisi , quello di Adamo ed Eva , quello " poverista " in cui Venillot e il suo amico R * * si trovavano così bene , e quello lassù , bisogna che i capi e le élites dispongano di un paradiso come ne disponevano i Calvinisti , i Mennoniti , i Quaccheri . Vuoi tu rimandarci ai Circoli di Coltura Religiosa ? Ah , mon bon , pas si bête que ça ! Il coraggio di mascherarsi da protestante l ' ha soltanto il nostro amico Prezzolini ! O forse tu vuoi dire che " l ' ardore e l ' iniziativa degli operai saranno - da certe nuove circostanze economiche , - potenziati a un nuovo completo impeto rivoluzionario ? Ebbene allora io ti chiedo quale espediente rivoluzionario mai varrà a cancellare il marchio anticapitalistico impressoci dalla Chiesa di Roma , a far sorgere quello spirito capitalistico che i Comuni , il Rinascimento e il Risorgimento non sono riusciti a far sorgere : io ti domando come eviterai che la rivoluzione delle masse operaie e contadine ricada nel vecchio solco del poverismo cattolico , non sia semplicemente e rovinosamente un pazzo tentativo di ritorno al tempo in cui con venti soldi al giorno l ' uomo era alloggiato , nutrito , libero , e ... scriveva ancora dei bei libri ? Valgono insomma , non contro cotesti nuclei iniziali che sono stimabili , ma contro una loro ipotetica azione politica , le identiche obiezioni che valgono contro " la demagogia ridicola di Bombacci e di Misiano " . Essi non riescono a risolvere il problema ; quale io lo vedo : e cioè : " Come è possibile che una nazione , destituita di spirito capitalistico come la nostra , possa mettere in piedi una disciplina sociale valida ad affermarsi di fronte alle nazioni , che la loro disciplina sociale traggono da quello spirito capitalistico ? Come è possibile che l ' Italia non diventi una colonia - o non lo resti ? " Per chiudere con un filo di speranza , dopo questa domanda che pare disperata , faccio due righe di inventario . 1° Non siamo soli a dover risolvere questo problema , nel mondo . Questo problema è posto , in termini press ' a poco identici , ai popoli slavi e alla civilizzazione cinese . Ecco due enormi aggruppamenti dell ' umanità destituiti come noi , più di noi forse , di spirito capitalistico : eppure ben risoluti , mi pare , a non diventare colonie anglosassoni . Siamo in buona compagnia . 2° È innegabile che un inizio di cristallizazione , un inizio di speciale disciplina sociale si svolge attorno al cosiddetto " socialismo " di cui tu ti affretti troppo a dichiarare l ' impotenza . Non comprendo , a dir vero , l ' interpretazione missiroliana del fenomeno socialista . Lo intendo invece come una forma di poverismo laico , che però manifesta la sua originalità in questo : nella costituzione di una classe dirigente destituita , si capisce , di spirito capitalistico , ma reclutata in base ad un certo rituale , e munita delle conoscenze tecniche necessarie per far vivere una azienda . L ' epiteto di " mandarini " e di " bonzi " lanciato contro gli organizzatori per offenderli mette bene in rilievo un aspetto di questa originalità : l ' epiteto poi può essere trovato offensivo solo dagli ingenui . Se e come questa originalità possa svolgersi : se e come questa singolare classe dirigente possa essere paragonata a quelle che , in Russia ( funzionari bolscevichi ) e in Cina ( funzionari confuciani ) , cercano di difendersi contro gli assalti delle classi dirigenti derivate dalle sétte ascetico - laiche e sorrette da intenso spirito capitalistico : e , finalmente , quali siano i rapporti ideologici di essa verso la Chiesa Romana e la sua attività : tutte queste cose sono forse di un grande interesse : ma per non cadere nel vago dilettantismo , hanno bisogno di essere documentate con raffronti e citazioni lunghissime . Perciò chiudo . Tuo Giovanni Ansaldo .
StampaPeriodica ,
Questa lettera di Domenico Giuliotti non vuol essere una partecipazione al nostro lavoro . È l ' antitesi netta ed onesta di un amico per il quale abbiamo una profonda stima . In questa lettera , che è come la sintesi di tutto il libro di G . L ' ora di Barabba , non c ' è soltanto poesia , c ' è una notevole e rispettabile fede maturata in una poderosa unità , in ferreo anacronismo . La rude sincerità di Giuliotti richiama il cattolicismo alla sua logica medioevale e diventa , come altrove s ' è notato , forza feconda dialettica attraverso cui il mondo moderno ritrova la sua unità . Il programma di Giuliotti può parere esaltato o intemperante alle mezza coscienze , paurose di ogni posizione rigida , tolleranti per comodo e per poca serietà ; esso ha un vizio chiaro di anti - storicismo messianico , ma su tutti i messianismi utilitaristi e riformisti ha la superiorità che scaturisce da una terribile coerenza ideale , e da una limpida fede , ingenua e combattiva , nella trascendenza . E noi stimiamo la sua intransigenza , che non ci stancheremo mai di combattere , mentre consideriamo con disdegno tutti i catechismi predicanti transazioni e conciliazioni .
LACCHÈ ( - , 1927 )
StampaPeriodica ,
Una nuova ondata di famelici sciacalli fascisti si avventa addosso alla carogna non ancora spolpata del " Corriere della Sera . " Alla fine del '25 , dopo la espulsione violenta dei fratelli Albertini e di alcuni redattori non reducibili alla agilità spinale , entrò in scena una gaia brigata di mezze ( e anche brutte ) figure politico - letterarie capitanate da Ugo Ojetti sobbarcatosi alla non onorifica bisogna per il modesto soldo di 600.000 lire annue . Non è il caso di ricordare qui le capriole che l ' Ojetti ha fatto per quasi due anni , allo scopo or di mostrare una relativa , quasi impercettibile , indipendenza di giudizio , or di prostrarsi untuoso ed implorante sotto la sferza del " duce " domatore . Ma i salamelecchi , gli intrighi , le lusinghe , i colloqui di S . Rossore ecc . non sono bastati all ' eclettico scrittore per conservare la sedia direttoriale . Il Gran Consiglio Fascista [ cioè il " duce " ] decretò che i giornali dovessero essere in mano a fascisti al cento per cento . Il signor Ojetti non è per costituzione fisico - spirituale che al 50 per cento in tutte le cose e in tutte le occasioni . ( È perfino 50 per cento di senatore . ) Pensarono perciò di eliminarlo e all ' uopo , fecero valere una mezza stretta di mano ( 50 per cento ) che , nell ' estate del '25 , Ugo Ojetti fu costretto a dare a Salvemini , chiuso nella gabbia del Tribunale di Firenze . L ' insaziabile Tantalo era quindi , da oltre un mese , giudicato e virtualmente licenziato . Si colse però , col solito coraggio fascista , l ' occasione del suo viaggio in Grecia ( a mortificazione del fiero e indomabile Foscolo ) per fargli trovare , al ritorno , quattro righe di licenziamento . Il Signor Ojetti ( nella lieta occasione dell ' incasso del solito milione di indennità ) ha creduto opportuno far sapere che " due anni or sono fu chiamato dalla fiducia di Sua Eccellenza ( non dallo stipendio dei Crespi ) alla direzione del ' Corriere della Sera , ' " e per ripetere al Capo del Governo e al fascismo " il suo ossequio e la sua fedeltà . " Il successore di Ojetti è Maffio Maffii che , almeno , si aggirò sempre tra i nazionalisti . Inutile dire che , dal punto di vista tecnico e intellettuale , la successione Maffii rappresenta per il " Corriere " un altro irreparabile passo per la via della sua già disastrosa decadenza . Defenestrati con 0jetti , sarebbero alcuni redattori principali . Ciò dimostra che neppure sapienti ed opportuni piegamenti di schiena son bastati a salvare i meno flaccidi superstiti della vecchia redazione . La tragi - comedia dei servi sciocchi e dei lestofanti prosegue . Il pubblico ride e si diverte allo spettacolo . Qualche volta anche impreca . Perché la stampa italiana fu un giorno il simbolo vivente della nazione . Oggi , anche per gli olfatti più fascistizzati , sa troppo di fogna e di lupanare .
GLI AVVOCATI E LA DEMOCRAZIA ( ANSALDO GIOVANNI , 1922 )
StampaPeriodica ,
L ' enorme influenza del diritto romano sulla vita dell ' Occidente non salta fuori in niente , più che in questo : che dappertutto sono i giuristi , i dotti nel diritto romano , i figli spirituali della curia , i Zanardelli e i Fera di tutti i tempi che sono i portatori e i promotori instancabili dello Stato nazionale ; cioè dello Stato in cui l ' attività economica è indipendente ; e i trasporti mistici sono dichiarati affari estranei alla pubblica amministrazione . La grande scuola per lo Stato " razionale " è il procedimento processuale : la procedura è l ' allenamento migliore per gli affari di Stato . Dallo studio del diritto romano nelle università italiane , germina un ceto politico ben distinto : i giuristi e i pratici patentati delle Università . Accanto al chiericato , alla casta dei letterati e degli umanisti , alla nobiltà di corte , e alla " Gentry " inglese , essi costituiscono la aristocrazia politica dell ' Occidente . I Potestà italiani , i canonisti e i teologi del Conciliatorismo , i giuristi di corte dei principi del Continente , i teorici monarcomachi dei Paesi Bassi , la " noblesse de robe " dei parlamenti del re di Francia , gli avvocati della rivoluzione francese : ecco i rappresentanti del razionalismo giuridico imparato sulle Pandette e applicato alla politica , cioè a formare lo Stato razionale : ecco i gloriosi - sì , propriamente gloriosi - antenati degli avvocatissimi Zanardelli e Fera . Se passiamo in rassegna l ' elenco dei membri della Convenzione - eletta a suffragio universale - troviamo : un proletario , unico e solo : pochissimi imprenditori borghesi : e poi avvocati in massa , di tutte le specie . Dalla Convenzione in poi , " avvocato " e " democrazia " sono indissolubili . La democrazia politica è l ' incubatrice degli avvocati , e la ideologia democratica costituisce il loro paradiso terrestre . Quando , bene o male l ' Italia rientrò nella corrente della civiltà occidentale e capitalistica , gli avvocati , naturalmente , si impadronirono dello Stato e si insediarono a Roma . Ma Roma è una preda che non si digerisce . Roma , la Roma più potente , la Roma del papa , aveva due ceti politici , peculiarmente sviluppati : i chierici e i letterati . Nel Piemonte o a Napoli si imparavano le Pandette , per diventare deputato o ministro e governare la plebe : negli Stati del Papa si imparava a cantar messa o a scrivere versi latini per diventare legato , e - ugualmente - governare la plebe . Quando la Monarchia si installò a Roma , gli avvocati che la accompagnarono in nome dell ' unità nazionale , del progresso , della democrazia , ecc . risentirono l ' influenza della Roma del Papa : anch ' essi si misero a imparare a cantar messa e a poetare : e l ' Italia ebbe un ceto che si occupava di politica , di formazione prevalentemente giuridica , ma con infiltrazioni di sacrestia e di Arcadia : fenomeni come il Giornale d ' Italia e il sen . Alfredo Baccelli non si spiegano infatti che con questo trapianto del ceto legale , diffuso in tutto l ' Occidente , in terra di preti . Questa classe dirigente universitaria , avvocatesca , letteratoide , assicurò alle masse la democrazia politica . Ma la moltitudine domanda qualche cosa di più della scheda . Essa domanda di imitare , di copiare , di seguire le passioni , le abitudini sociali , lo stile di vita caratteristica dei ceti governanti . Esempio : In Francia , il dominio degli avvocati è stato fortemente temperato dall ' influenza della nobiltà di Corte . Tutta la vita pratica di tutti i francesi subisce ancora oggi gli effetti dell ' imitazione dell ' " esprit de salon " della aristocrazia francese : le forme e le convenzioni sociali di tutti i francesi , anche di quelli degli strati più disgraziati della imitazione del " geste cavalier " del XVII secolo : tutta la Francia di oggi imita le passioni , le abitudini , lo stile dell ' antico regime . Quello che vi stupirà in un caporaluccio francese , in un operaio francese , per quanto umile e misero , sarà la disinvoltura , la sicurezza di sé , l ' aplomb di uomo di mondo : questo sarà sempre ciò che i tedeschi e gli italiani segretamente invidieranno ai francesi : e i francesi lo sanno , perché le passioni , le abitudini e lo stile dell ' antica aristocrazia si sono diffuse , per un fenomeno di capillarità , fino ai più umili francesi . Ecco un esempio di democrazia , non politica , ma culturale . Un altro esempio : In Inghilterra , il dominio degli avvocati è stato fortemente temperato dall ' influenza di un altro ceto politico : la gentry , costituitasi sul cadere del medioevo da una singolare fusione di gentiluomeria campagnola e di notabili cittadini . Tutta la vita pratica degli inglesi di oggi è pervasa da convenzioni , pregiudizi e preconcetti che risalgono all ' imitazione della gentry , che fin dal XVII secolo fu il ceto " che dava il tòno " . Oggi , quando voi incontrate per il mondo la fredda , inesorabile e austera prepotenza britannica , sia pure incarnata nell ' ultimo marinaio della Marina di sua maestà , gli è perché tutti gli inglesi , da secoli , imitano passioni , abitudini e stile della gentry , cioè dei loro ceti governanti : cioè fanno della democrazia culturale . I tratti essenziali dunque della classe dirigente francese o in quella inglese , sono facilmente imitabili , cioè facilmente " democratizzabili " . Ma che cosa possono imitare le plebi dalla classe dirigente italiana ! Non si imita l ' erudizione giuridica o letteratoide . I giuristi non hanno la corazza delle convenzioni , del " cant " propria della gentry britannica . Il " commendatore " romano , tipica espressione della nostra classe dirigente , è spregiudicato , non ha passioni perché è figlio di preti : le sue abitudini si sono formate sui banchi di scuola , e sui banchi di scuola e di università si diventa scettici e pedanti , come sui divani rossi dei postriboli si diventa lazzaroni . Un abisso lo separa dal resto dei mortali : la laurea ; una montagna lo disgiunge dalla moltitudine : il concorso . Cosa possono imitare le moltitudini dei ceti dirigenti ? Non si imita la formazione mentale giuridica , non si imita il gesto avvocatesco . Fra un contadino di qualunque regione italiana e un commendatore o onorevole della Capitale , v ' è una differenza nel vedere il mondo assai maggiore di quella che vi può essere fra un contadino francese e il Ministro Poincaré . Il tipo di cultura proprio della classe dirigente italiana , e maturato perfettamente in Roma fra l ' incenso delle sacristie e il lezzo delle anticamere , non è imitabile , non è democratizzabile . L ' unico fatto nuovo , innegabilmente apportato dal Fascismo nella vita italiana , è questo : che contro a questa aristocrazia di avvocati incapaci di farsi imitare , il fascismo ha presentato qualche diecina di migliaia di uomini formatisi , non sulla panche delle università , ma in guerra : e dotati di passioni , di abitudini e di costumi che impressionano , e che le moltitudini possono imitare con estrema facilità . Di fronte a qualche diecina di migliaia di giuristi , ha suscitato qualche diecina di migliaia di guerrieri . Il successo di imitazione non poté essere dubbio . Ma l ' aver presentato un nucleo sociale di guerrieri non giustifica affatto la pretesa del Fascismo di aver creato finalmente quella classe politica , che mancò finora all ' Italia .
SFOTTÒ ( - , 1927 )
StampaPeriodica ,
Da un articolo circolare pubblicato nei giornali del regime : Arnaldo Mussolini , giornalista , è stata una delle più grandi rivelazioni del fascismo ; giornalisticamente , anzi , la più grande rivelazione . Il porco che scrive . L ' anti - grammatico Farinacci ha fatto rappresentare un suo dramma " Redenzione " con grande successo . L ' asino drammatico . Mario Missiroli [ toh , chi si rivede ! ] ha pubblicato un libercolo : Quota 90 . Nel libercolo si leggono frasi come queste : Coloro che hanno messo insieme un modesto gruzzolo debbono benedire il Presidente del Consiglio ... Quando Mussolini avrà vinta anche questa battaglia già vinta per tre quarti , la stessa gloria di Sella sarà oscurata ... Il presidente del Consiglio , con l ' intuizione del vero uomo di Stato ... L ' on . Mussolini sarà salutato un giorno come il fondatore della nuova democrazia e il grande pacificatore degli italiani ... Il ministro Belluzzo [ i competenti lo chiamano " Bestiuzzo " N.d.R. ] con l ' autorità che gli è universalmente riconosciuta ... I lucidi articoli di Arnaldo Mussolini ... Le benemerenze dei fratelli Perrone e del Comm . Pogliani ... Il discorso impressionante dell ' on . Frisoni ... Il prof . Del Vecchio , l ' eminente economista ... A . O . Olivetti , il più vigoroso scrittore socialista che abbia l ' Italia ... La carta del lavoro racchiude alcuni articoli di infinita saviezza ... Un articolo dell ' on . De Stefani , ecco finalmente una parola onesta , una buona azione ... Dichiarazioni dell ' on . Bottai , di una portata incalcolabile , e che suggeriscono molti problemi di un interesse ardente ... E così di seguito per 85 pagine . Volete sputare ? ... Usate la faccia di Missiroli ! Missiroli fa sapere che è pronto ad inserirsi per non essere tagliato fuori al non lontano volgere a sinistra della situazione . Missiroli , infatti , è sinistro .
CLEMENZA ( - , 1928 )
StampaPeriodica ,
Sotto il titolo : " Un nuovo atto di clemenza dell ' on . Mussolini " i giornali fascisti hanno pubblicato : " Il ventiseienne Vittorio Guidi era stato inviato al confino nelle isole Lipari : alla fine del novembre scorso una sua bimba si ammalava gravemente ed egli inviava una supplica all ' on . Mussolini perché gli permettesse di andare per due settimane a Bologna . Il capo del governo accoglieva benignamente la supplica , ma il confinato ritornava a Bologna dopo che la sua bimba era morta . Scaduti i 15 giorni egli si apprestava a far ritorno alle Lipari , quando riceveva comunicazione che l ' on . Mussolini , con un nuovo gesto di clemenza , lo graziava definitivamente . Egli ha spedito al capo del governo un messaggio di commossa gratitudine . " Gli scribi fascisti hanno evidentemente perduto ogni senso di pudore umano , se compiono l ' abbominevole tentativo di sfruttare , a vantaggio del regime , questo nuovo episodio di crudeltà e di cinismo . Ecco che cosa significa il domicilio coatto ! Non bastano le privazioni , le umiliazioni , la clausura , l ' odiosa sorveglianza oppressiva degli sgherri in camicia nera : la sofferenza dei deportati è acuita dalla preoccupazione dei genitori , delle spose , dei figli che la ferocia dei dominatori tiene divisi e lontani , come bersagli ed ostaggi . E quando al coatto arriva la notizia che una sua bimba è malata , egli deve degradarsi per rivederla ed assisterla : deve inviare una " supplica " al tiranno che , come un nuovo Caligola , si compiace barbaramente dell ' agonia morale della vittima genuflessa . Ma la " licenza , " per ottener la quale l ' angoscia del padre ha vinto la fierezza dell ' uomo , non viene elargita se non quando la piccina , fatta orfana dalla niquizia di un despota , è già morta . E mentre il padre , che non ha potuto baciare neppure la fredda spoglia della sua creatura , pensa , nella sua muta disperazione , al ritorno nell ' isola maledetta , la sposa ed i figli gli si stringono alle ginocchia e lo supplicano di restare : di restare ad ogni costo , perché li spaventa la solitudine , di fronte all ' atrocità del loro destino . Allora , sulla soglia della casa desolata , si profila il ghigno tentatore del falso amico , dell ' agente provocatore che il fascismo corruttore ha dovunque ai suoi servigi , come la spia . Egli assicura che il " duce clemente " farà grazia se il deportato confesserà semplicemente il proprio errore in un " messaggio di commossa gratitudine . " La resistenza dell ' uomo è sopraffatta ancora una volta dalle implorazioni dei figli superstiti e dal martoriato amore del padre . Il patto è stipulato : lo sciagurato sottoscrive la propria condanna morale ; e , mentre l ' agente intasca il prezzo della sua mediazione , il tiranno agita , dalle colonne della stampa asservita , il " messaggio " di umiliazione come un trofeo di vittoria e come un ' attestazione della propria magnanimità . Ma la piccola bara rimane incontaminata . E la luce di pietà che si irradia dal sacrificio dell ' innocente , investe il volto repugnante della belva umana dietro la maschera della falsa clemenza .
ORDINE NUOVO ( - , 1921 )
StampaPeriodica ,
Se ne impara una tutti i giorni . Una volta si credeva che l ' ordine non fosse né vecchio , né nuovo , né passato , né futuro , l ' ordine era ... l ' ordine : una verità matematica , non suscettibile di trasformazioni . Ed ecco che ora dei nuovi filosofi , armati di falce e martello , ci apprendono che c ' è un ordine nuovo in stridente contrasto con l ' ordine antico . Qualche rapido cenno basterà a chiarire ai pazienti lettori in che consista il contrasto . Ecco qui : l ' ordine vecchio diceva , per esempio , di rispettare la roba altrui . L ' ordine nuovo vuole invece che il furto sia regola comune e vuole che tale regola sia riconosciuta e sanzionata dalla legge . L ' ordine vecchio proclamava sacra la vita altrui . L ' ordine nuovo , invece , eleva l ' assassinio all ' apoteosi dell ' apostolato , dell ' eroismo . L ' ordine vecchio insegnava la temperanza . L ' ordine nuovo , invece , che pone ogni idealità nel ventre , si fa banditore dello sperpero e dell ' orgia . L ' ordine vecchio riconosceva ad ogni cittadino il diritto di pensare con la propria testa . L ' ordine nuovo , invece , non riconosce altra libertà , che di adorare il verbo del profeta Lenin . Concludendo : l ' ordine vecchio predicava l ' amore , quello nuovo predica l ' odio . Su queste basi è sorto un giornale che s ' intitola appunto : L ' Ordine nuovo . Ma che nuovo ? È vecchio quanto Caino , da cui discende per li rami .
SFOTTÒ ( - , 1929 )
StampaPeriodica ,
Pare ormai accertato che l ' autore della bomba di Milano , per effetto della quale le mutande del Re sono state dichiarate monumento nazionale , sia stato Mario Giampaoli . Teniamo scommessa che se si proseguissero le indagini si scoprirebbe che il mandante è Mussolini . Come sempre quando c ' è da compiere un delitto . Il ... generale Starace , incaricato dell ' inchiesta al Fascio di Milano , ha fatto mettere in galera tutto lo stato maggiore di Mario Giampaoli . Lo stesso Giampaoli è agli arresti di fortezza . Rubavano tutti . Una prossima inchiesta avrà come naturale epilogo l ' arresto di tutto lo stato maggiore del ... generale Starace . Lo stesso Starace andrà agli arresti di fortezza . Per aver rubato . L ' incaricato della inchiesta sulla gestione del ... generale Starace sarà a sua volta arrestato insieme al suo stato maggiore . Per aver rubato . Poi verrà il turno di Arnaldo Mussolini . E finalmente quello del "Duce." Allora tutti ripeteranno : L ' ho sempre detto che erano volgari delinquenti , briganti di strada nuova , ladri di portafogli . Per intanto lo dicono di Giampaoli . Il ... generale Starace lo ricordiamo , morto di fame , davanti il caffè Aragno , alla caccia di un biglietto di cinque lire per andare a colazione . Vestiva con i calzoni grigio - verde , residuo del pacco vestiario ed esibiva le sue medaglie per meglio stoccare i passanti . Domandiamo una inchiesta per accertare l ' attuale patrimonio del ... generale Starace . E quello dei suoi parenti più stretti . Perché come Arnaldo anche il ... generale Starace ruba per tutta la famiglia . Un nuovo ordinamento costituirà il Partito Fascista in tre grandi categorie : quelli che hanno rubato ; quelli che rubano ; quelli che ruberanno . Arnaldo a quale categoria sarà assegnato ? A tutte e tre .
IL VERO FASCISMO ( - , 1921 )
StampaPeriodica ,
Dacché è cominciato il caos agrario nel cremonese , c ' è spesso accaduto di udire degli individui , che ignorano del tutto il nostro programma , dire : siamo fascisti ! Oh sì , il fascismo agrario ! Il fascismo vero è una forza spontanea composta di persone che al di sopra di tutto e di tutti vogliono il benessere della nazione e della collettività . Non può esistere un fascismo d ' occasione composto di agrari puri ... E accaduto in questi giorni che gruppi di agrari servendosi del nome fascismo si son presentati nelle cascine a reclamare ciò che dai popolari era stato loro tolto . Questo atto lo troviamo giusto , ma preghiamo gli agrari a non servirsi del nostro nome ... In virtù di questo postulato i fascisti possono intervenire contro la violenza , ma occorre che le azioni siano guidate dai singoli segretari politici ... Perciò dichiariamo agli agrari i quali hanno delle questioni in pendenza che non potranno usufruire mai del nostro intervento come paceri nelle due parti in conflitto e come giudici in caso di violenze da parte delle masse miglioline , se non sono iscritti regolarmente al fascio e conosciuti dal segretario politico ...