StampaPeriodica ,
I
giornali
fascisti
han
pubblicato
che
la
bandiera
porterà
,
vicino
allo
stemma
sabaudo
,
l
'
emblema
del
littorio
.
Così
il
fascio
umilia
a
se
stesso
,
anche
sul
vessillo
nazionale
,
lo
scudo
crociato
.
Fino
a
ieri
,
il
tricolore
rappresentava
il
simbolo
dell
'
unità
:
domani
se
la
notizia
fosse
vera
consacrerebbe
la
divisione
profonda
degli
italiani
,
la
tirannide
di
una
banda
armata
,
il
brigantesco
trionfo
di
una
minoranza
violenta
e
rapinatrice
,
che
,
dinnanzi
alla
storia
,
vuol
porre
il
suo
insanguinato
sigillo
di
parte
all
'
ombra
dello
stemma
reale
,
quasi
a
suprema
testimonianza
di
un
solidale
destino
.
Il
fascismo
ha
tolto
la
patria
ai
migliori
italiani
:
ora
,
aggiungendo
all
'
iniquità
la
profanazione
,
oserebbe
insozzare
la
bandiera
e
,
di
fronte
al
mondo
civile
,
degradarla
a
insegna
di
una
fazione
:
come
nel
Medioevo
.
Incontaminate
rimangono
secondo
le
informazioni
della
stampa
fascista
le
bandiere
dei
reggimenti
.
La
tirannide
ha
compreso
che
l
'
esercito
non
avrebbe
tollerato
l
'
oltraggio
.
Il
fascio
appartiene
alla
milizia
nera
,
accozzaglia
di
banditi
,
sorta
dal
delitto
e
pel
delitto
:
non
può
dunque
appartenere
all
'
esercito
,
che
,
di
sopra
alle
divisioni
politiche
,
raccoglie
tutti
i
figli
del
popolo
e
che
,
nei
paesi
civili
,
è
il
presidio
della
libertà
,
della
dignità
e
dell
'
unità
nazionali
.
L
'
esercito
ha
innalzato
e
difeso
le
sue
bandiere
nelle
guerre
contro
il
nemico
esterno
:
non
può
consentire
ch
'
esse
siano
disonorate
dall
'
emblema
della
guerra
civile
.
StampaPeriodica ,
Caro
Gobetti
,
Eccoti
qualche
osservazione
sul
tuo
tormentato
e
tormentatore
"
Manifesto
"
.
Tu
poni
perfettamente
come
compito
della
Rivoluzione
Liberale
la
spiegazione
di
questi
tre
fenomeni
della
vita
italiana
:
"
1
)
mancanza
di
una
classe
dirigente
come
classe
politica
;
2
)
mancanza
di
una
vita
economica
moderna
ossia
di
una
classe
tecnica
progredita
(
lavoro
qualificato
,
intraprenditori
,
risparmiatori
)
3
)
mancanza
di
una
coscienza
e
di
un
diretto
esercizio
della
libertà
"
Mio
caro
amico
,
ti
dirò
subito
che
non
credo
sia
possibile
arrivare
a
tanto
,
seguendo
il
tenue
filo
delle
avventure
hegeliane
e
delle
peripezie
antisensiste
dei
signori
Luigi
Ornato
,
Giovanni
Maria
Bertini
e
Santorre
di
Santarosa
.
Permetti
che
,
in
queste
mie
osservazioni
,
mi
valga
dei
risultati
degli
studi
di
autori
che
qui
convien
nominare
per
vendicarli
delle
spogliazioni
che
essi
soffrono
da
una
ristretta
cerchia
di
iniziati
,
che
non
li
nomina
mai
per
paura
che
anche
gli
altri
se
li
facciano
venire
dal
libraio
.
Mi
baso
sopratutto
su
:
Sombart
,
Der
Bourgeois
,
Monaco
e
Lipsia
1913;
Max
Weber
,
Gesammelte
Aufsätze
zur
Religions
soziologie
,
Tufinga
1921;
Troeltsch
,
Soziallehren
der
chrislichen
Kirchen
,
Berlino
1917
.
La
vostra
posizione
di
protesta
contro
l
'
Italia
giolittiana
o
nittiana
,
contro
il
socialismo
di
Serrati
e
le
cooperative
di
Vergnanini
somiglia
molto
alla
passionale
opposizione
puritana
contro
il
sistema
sociale
che
si
era
formato
in
Inghilterra
sotto
gli
Stuardi
:
lega
di
malaffare
fra
Stato
,
Chiesa
anglicana
e
monopolisti
,
per
far
prosperare
le
imprese
di
un
capitalismo
mercantile
coloniale
statalmente
privilegiato
.
Il
puritanesimo
vi
contrapponeva
le
tendenze
ad
un
profitto
capitalistico
razionale
e
legale
,
raggiunto
in
forza
della
propria
energia
e
iniziativa
.
I
puritani
(
Prynne
,
Parker
)
rigettavano
ogni
contatto
"
con
i
cortigiani
e
i
facitori
di
progetti
"
,
fautori
di
monopolii
parassitarii
,
come
con
una
classe
di
persone
eticamente
sospette
;
il
nostro
amico
E
.
Corbino
tratta
precisamente
su
questo
tono
i
socialisti
,
che
"
facitori
di
progetti
"
sono
già
fin
d
'
ora
,
e
"
cortigiani
"
diventeranno
ben
presto
.
Questa
analogia
di
posizioni
fa
capire
che
,
in
fondo
,
iI
compito
di
Rivoluzione
Liberale
mira
alla
spiegazione
della
mancanza
prima
e
profonda
nel
nostro
paese
:
quella
dello
"
spirito
capitalistico
"
.
Definizioni
dello
spirito
capitalistico
non
ce
ne
sono
.
Raccomandabilissimo
,
per
mia
esperienza
personale
,
lo
studio
di
due
libri
:
La
Vita
di
Beniamino
Franklin
e
Robison
Crusoè
:
né
dirai
che
questa
volta
faccio
delle
citazioni
peregrine
.
Lo
spirito
capitalista
è
facilmente
percepibile
quando
l
'
ascesi
protestante
si
è
impadronita
del
vecchio
concetto
(
-
che
il
lavoro
,
anche
per
misera
mercede
,
è
meritorio
agli
occhi
di
Dio
-
)
e
lo
ha
approfondito
,
anzi
trasformato
,
fino
a
creare
l
'
impulso
al
lavoro
come
vocazione
(ingl.:
state
;
ted
.
Beruf
)
,
fino
a
far
considerare
il
lavoro
come
l
'
eccellente
,
anzi
l
'
unico
mezzo
,
per
diventare
sicuri
dello
stato
di
grazia
:
quando
l
'
ascesi
protestante
-
divenuta
vera
ascesi
laica
-
legalizzò
d
'
altra
parte
lo
sfruttamento
della
specifica
volonterosità
al
lavoro
,
chiarificando
come
"
vocazione
"
,
l
'
ansia
di
guadagno
dell
'
imprenditore
.
È
evidente
poi
,
quanto
l
'
esclusivo
sforzo
di
raggiungere
il
regno
di
Dio
con
l
'
adempimento
del
dovere
al
lavoro
(
inteso
come
vocazione
)
dovesse
promuovere
la
"
produttività
"
,
nel
senso
capitalistico
della
parola
:
è
dimostrato
come
quella
concezione
dello
"
Stato
di
grazia
"
che
poteva
essere
garantito
non
da
qualunque
espediente
magico
sacramentale
,
o
dalla
assoluzione
della
confessione
,
o
dell
'
adempimento
di
pratiche
propiziatorie
,
ma
soltanto
dal
mantenimento
di
uno
speciale
stile
di
vita
pietistica
,
dovesse
condurre
a
quella
metodica
razionale
della
vita
pratica
,
che
è
il
segreto
dei
grandi
intraprenditori
e
delle
grandi
aziende
.
Si
è
spesso
-
e
Sombart
lo
ha
dichiarato
in
tratti
particolarmente
felici
-
indicato
come
motivo
fondamentale
dell
'
economia
moderna
il
"
razionalismo
economico
"
.
Senza
dubbio
,
se
con
questa
espressione
s
'
intende
l
'
allargamento
della
produttività
del
lavoro
mediante
l
'
ingranaggio
del
processo
di
produzione
,
combinato
da
un
punto
di
vista
scientifico
.
Ma
questo
processo
di
razionalizzazione
sul
terreno
tecnico
presuppone
uno
stile
di
vita
pietistico
-
ascetica
,
e
condiziona
una
parte
importante
degli
"
ideali
"
della
moderna
società
borghese
:
il
lavoro
per
una
razionale
distribuzione
di
beni
materiali
all
'
umanità
.
Sotto
Vanderlip
,
americano
inquirente
sui
mali
europei
,
è
agevole
scoprire
Vanderlip
razionalizzatore
di
una
azienda
bancaria
;
raschiate
ancora
,
troverete
il
gregario
di
una
setta
protestante
che
cerca
di
seguire
un
qualsiasi
sistema
di
ascesi
laica
.
Usando
uno
schema
grossolano
,
possiamo
dire
,
per
esempio
,
di
Beniamino
Franklin
:
a
)
Prima
abbiamo
lo
stile
di
vita
pietistico
-
ascetica
,
notissima
in
quelle
storielle
che
a
noi
sembrano
incredibili
e
ridicole
,
dell
'
Almanacco
del
povero
Riccardo
,
ecc
.
b
)
Poi
abbiamo
la
razionalizzazione
della
sua
vita
di
produttore
,
da
apprendista
tipografo
diventa
padrone
,
inventa
il
parafulmine
,
ecc
.
c
)
Infine
abbiamo
la
razionalizzazione
della
sua
vita
politica
:
leggere
la
descrizione
dei
suoi
sforzi
in
servizio
degli
Improvements
comunali
di
Filadelfia
,
per
capire
come
il
lavoro
per
la
distribuzione
dei
beni
materiali
,
per
la
"
prosperità
"
della
città
natale
,
ecc
.
penda
sempre
dinanzi
agli
occhi
di
chi
è
già
passato
attraverso
ai
due
stadii
o
momenti
precedenti
.
Questa
è
la
fioritura
completa
dello
spirito
capitalistico
,
che
,
come
vediamo
tipicamente
in
Franklin
e
in
tutta
la
società
americana
dei
suoi
tempi
,
ci
dà
perfettamente
quello
che
la
Rivoluzione
Liberale
cerca
invano
in
Italia
:
classe
tecnica
progredita
,
coscienza
e
diretto
esercizio
della
libertà
.
Ora
,
in
Italia
,
non
esiste
e
non
è
esistito
mai
lo
"
spirito
capitalistico
"
come
fenomeno
di
masse
.
Esiste
quello
che
il
Sombart
chiama
Paria
-
kapitalismus
(
la
cupidigia
del
barcaiolo
napoletano
o
dell
'
aranciaro
,
la
parsimonia
dell
'
emigrante
tanto
ridicolamente
vantata
,
tutti
aspetti
dell
'
auri
sacra
fames
che
è
vecchia
quanto
il
mondo
,
e
non
ha
niente
da
fare
con
lo
spirito
capitalistico
)
.
Esiste
quello
che
lo
stesso
Sombart
,
e
altri
,
chiamarono
Abenteurer
-
kapitalismus
(
il
persistente
parassitismo
siderurgico
,
i
casi
Bondi
,
Perrone
,
ecc
.
rientrane
in
questa
categoria
)
.
Non
ci
fu
mai
altro
.
Perché
?
La
risposta
del
materialismo
storico
ingenuo
spiega
subito
,
si
sa
:
"
Tale
spirito
capitalistico
un
rispecchiamento
,
una
soprastruttura
di
situazioni
economiche
:
non
si
è
avuto
in
Italia
,
perché
queste
situazioni
sono
mancate
"
.
Balle
.
Basta
ricordare
che
nel
paese
natale
di
Beniamino
Franklin
(
Massachussets
)
lo
"
spirito
capitalistico
"
esistette
ben
prima
dello
"
sviluppo
capitalistico
"
:
che
nelle
colonie
che
poi
formarono
gli
Stati
meridionali
dell
'
Unione
,
questo
spirito
capitalistico
rimase
molto
meno
sviluppato
,
quantunque
là
sorgessero
le
prime
intraprese
d
'
affari
su
grande
-
ma
non
razionale
-
scala
:
che
lo
spirito
capitalistico
si
preparò
,
insomma
,
alle
più
grandi
esplosioni
nelle
Colonie
di
New
-
England
,
in
mezzo
a
una
popolazione
di
piccoli
borghesi
,
di
artigiani
,
di
yeomen
e
di
predicatori
.
Il
ritornello
incalza
:
perché
?
Perché
,
dai
Comuni
,
in
cui
,
come
tu
dici
,
"
sorsero
gli
elementi
della
vita
economica
moderna
"
non
derivò
anche
lo
spirito
che
questi
elementi
unifica
e
conduce
alla
battaglia
?
Perché
Machiavelli
,
che
"
professa
una
religiosità
della
pratica
come
spontaneità
di
iniziativa
e
di
economia
"
rimane
un
isolato
?
Perché
,
quando
,
sotto
la
superficiale
influenza
di
Cavour
e
del
periodo
libero
-
scambista
,
parve
che
un
più
intenso
sbocciare
di
imprese
animate
,
da
spirito
capitalistico
dovesse
segnare
l
'
inizio
del
nuovo
Regno
,
ci
fu
una
vera
rivolta
della
opinione
pubblica
,
un
vero
riaccendersi
di
disprezzo
mandarinesco
verso
gli
uomini
dell
'
industria
e
questa
rivolta
si
concretò
nell
'
accentramento
burocratico
?
Perché
,
mio
caro
,
tu
stesso
,
che
con
tanta
minuzia
studii
,
non
dico
l
'
embrione
,
ma
il
feto
della
classe
dirigente
in
Italia
,
arrivato
al
Santarosa
"
in
cui
l
'
espressione
dell
'
esigenza
religiosa
si
confondeva
nell
'
ossequio
alla
Chiesa
"
,
trovi
ciò
assolutamente
ovvio
,
"
perché
il
Cristianesimo
,
iniziale
ardore
di
sentimento
,
momento
ideale
naturalmente
anarchico
,
eretico
,
atto
che
supera
tutti
i
fatti
,
affermazione
violenta
di
spiritualità
contro
tutti
i
dati
,
non
può
avere
vita
e
compimento
reale
se
non
realizza
l
'
ardore
in
organismo
,
se
non
sostituisce
alla
purezza
astratta
dell
'
aspirazione
l
'
ordine
solido
della
praticità
"
?
Perché
-
io
credo
-
il
cattolicesimo
,
il
cattolicismo
della
Chiesa
romana
assoluta
negazione
di
ogni
metodica
di
vita
borghese
,
assoluta
soffocatrice
dell
'
ascesi
protestante
,
ci
ha
afferrati
e
non
ci
molla
più
.
Io
non
so
se
,
come
tu
dici
,
il
cattolicesimo
ha
ucciso
l
'
idea
liberale
:
perché
l
'
idea
liberale
è
per
me
una
espressione
alquanto
vaga
e
imprecisa
ma
esso
ha
forse
ucciso
in
Italia
ogni
possibilità
di
ascesi
laica
.
Ha
,
con
la
sua
mole
di
Chiesa
,
cioè
di
universale
fidecommesso
per
scopi
ultraterreni
,
abbracciante
i
giusti
e
i
reprobi
,
ucciso
tutte
le
possibilità
di
svolgimento
della
setta
,
intesa
come
comunità
di
coloro
che
personalmente
si
sentono
in
stato
di
grazia
,
credenti
ed
eletti
,
e
di
costoro
soltanto
:
e
cosi
,
con
questo
primo
schiacciamento
,
ha
tolto
di
mezzo
ogni
classe
dirigente
come
classe
politica
;
perché
la
setta
(
religiosa
)
ne
è
il
presupposto
.
La
Chiesa
Romana
ha
incarnato
in
noi
quell
'
orrore
verso
l
'
irrimediabile
banausismo
,
volgarità
e
monotonia
della
attività
pretina
specializzata
,
e
con
questo
ha
tolto
di
mezzo
le
possibilità
di
avere
la
classe
tecnica
progredita
.
La
Chiesa
Romana
ci
ha
evitate
le
angoscie
del
dubbio
sull
'
essere
o
no
predestinati
alla
grazia
,
degni
o
indegni
di
appartenere
alla
"
Ecclesia
pura
"
:
ma
"
la
coscienza
e
il
diretto
esercizio
della
libertà
"
sono
sorte
proprio
e
soltanto
da
quelle
angoscie
.
Insomma
io
credo
che
il
cattolicismo
della
Chiesa
Romana
ci
abbia
privati
dello
"
spirito
capitalistico
"
;
e
-
insieme
-
di
tutto
ciò
di
cui
Rivoluzione
Liberale
si
propone
di
spiegare
la
mancanza
,
e
che
manca
,
perché
è
mancato
quello
spirito
capitalistico
stesso
.
Il
più
bello
però
è
questo
:
che
tu
,
con
la
tua
rivista
,
non
solo
vuoi
spiegare
perché
tutta
questa
roba
manca
:
ma
vuoi
contribuire
a
fabbricarla
.
Io
credo
invece
che
la
vittoria
del
cattolicismo
sia
definitiva
,
nel
senso
chiarito
:
che
cioè
lo
"
spirito
capitalistico
"
non
sorgerà
-
come
afflato
di
massa
-
nel
nostro
paese
.
Tu
dici
:
Data
la
loro
affermazione
di
un
principio
idealistico
o
,
se
meglio
piace
,
volontaristico
,
che
fa
risiedere
la
funzione
dello
Stato
nelle
libere
attività
popolari
,
affermantisi
attraverso
un
processo
di
individuale
differenziazione
,
Mazzini
e
Marx
sono
i
più
grandi
liberali
del
mondo
moderno
.
Giusto
:
appunto
per
questo
il
marxismo
e
il
mazzinianismo
sono
fratelli
...
nella
tomba
.
Tu
dici
:
Coerenti
ad
una
visione
marxista
,
o
,
meglio
,
italianamente
marxista
sono
rimasti
alcuni
comunisti
(
non
il
Partito
Comunista
)
,
che
agitando
il
mito
di
Lenin
vedono
nella
Rivoluzione
il
cimento
della
capacità
politica
delle
classi
lavoratrici
,
della
loro
attitudine
a
creare
lo
Stato
.
Giusto
:
tu
hai
pronunciato
la
condanna
di
ogni
attività
pratica
dei
tuoi
amici
comunisti
.
Gira
e
rigira
biondina
,
in
Italia
-
altro
che
marxismo
!
-
non
c
'
è
che
del
"
poverismo
"
:
indicando
provvisoriamente
col
termine
di
poverismo
il
complesso
delle
tendenze
e
delle
dottrine
contrarie
allo
spirito
capitalistico
.
Prima
di
tutto
,
al
solito
,
il
sistema
poveristico
della
Chiesa
Romana
,
cui
ancora
si
volge
con
nostalgia
il
ricordo
e
l
'
affetto
degli
italiani
:
né
so
tenermi
dal
trascrivere
una
paginetta
del
Veuillot
,
dove
i
suoi
caratteri
sono
scolpiti
con
una
efficacia
che
non
mi
stanco
di
ammirare
:
"
A
l
'
osteria
,
le
déjeuner
couta
dix
-
sept
sous
.
C
'
est
une
des
grâces
de
Rome
,
de
pouvoir
déjeuner
où
l
'
on
veut
,
au
prix
que
l
'
on
veut
.
Toute
porte
est
ouverte
à
toute
honnête
homme
.
On
a
le
droit
d
'
être
pauvre
,
la
pauvreté
est
de
bonne
humeur
.
Le
droit
d
'
être
pauvre
,
la
bonne
humeur
de
la
pauvreté
!
Le
monde
finira
par
n
'
avoir
même
plus
l
'
idée
de
ces
deux
grands
biens
;
et
alors
il
y
aura
des
pleurs
et
de
grincement
de
dents
.
Rome
,
Rome
,
doux
pays
de
la
pauverté
honorée
et
libre
?
Le
docteur
B
*
*
,
excellent
prêtre
,
partit
de
Paris
son
breviaire
sous
le
bras
,
il
entra
dans
Rome
sans
autre
fortune
qu
'
un
sac
de
nuit
...
qui
contenait
un
plan
d
'
études
.
A
vingt
sous
par
jour
,
l
'
honoraire
de
sa
messe
,
il
est
logé
,
nourri
,
libre
,
content
;
il
est
entouré
de
consideration
,
et
il
fait
un
beau
livre
"
.
L
'
Italia
,
mio
caro
,
in
cui
vi
sentite
come
esiliati
,
è
questa
,
è
sempre
questa
.
Per
cambiarla
pare
che
tu
faccia
assegnamento
sui
nuclei
iniziali
dei
due
partiti
rivoluzionari
,
quello
degli
operai
e
quello
dei
contadini
.
Tu
li
chiami
rivoluzionari
:
spiegati
.
Forse
sono
rivoluzionari
i
loro
capi
,
le
loro
élites
,
i
giovani
che
più
o
meno
conosciamo
,
tizio
o
caio
,
e
che
assumono
verso
l
'
Italia
d
'
oggi
,
l
'
atteggiamento
di
protesta
puritana
?
Ma
perché
i
capi
e
le
élites
mettano
in
moto
le
masse
hanno
bisogno
di
un
vecchio
ingrediente
:
il
paradiso
.
E
non
mica
qualche
paradiso
laico
,
come
sempre
ce
ne
hanno
descritto
gli
utopisti
.
Per
battere
la
Chiesa
,
completamente
provvista
con
tre
paradisi
,
quello
di
Adamo
ed
Eva
,
quello
"
poverista
"
in
cui
Venillot
e
il
suo
amico
R
*
*
si
trovavano
così
bene
,
e
quello
lassù
,
bisogna
che
i
capi
e
le
élites
dispongano
di
un
paradiso
come
ne
disponevano
i
Calvinisti
,
i
Mennoniti
,
i
Quaccheri
.
Vuoi
tu
rimandarci
ai
Circoli
di
Coltura
Religiosa
?
Ah
,
mon
bon
,
pas
si
bête
que
ça
!
Il
coraggio
di
mascherarsi
da
protestante
l
'
ha
soltanto
il
nostro
amico
Prezzolini
!
O
forse
tu
vuoi
dire
che
"
l
'
ardore
e
l
'
iniziativa
degli
operai
saranno
-
da
certe
nuove
circostanze
economiche
,
-
potenziati
a
un
nuovo
completo
impeto
rivoluzionario
?
Ebbene
allora
io
ti
chiedo
quale
espediente
rivoluzionario
mai
varrà
a
cancellare
il
marchio
anticapitalistico
impressoci
dalla
Chiesa
di
Roma
,
a
far
sorgere
quello
spirito
capitalistico
che
i
Comuni
,
il
Rinascimento
e
il
Risorgimento
non
sono
riusciti
a
far
sorgere
:
io
ti
domando
come
eviterai
che
la
rivoluzione
delle
masse
operaie
e
contadine
ricada
nel
vecchio
solco
del
poverismo
cattolico
,
non
sia
semplicemente
e
rovinosamente
un
pazzo
tentativo
di
ritorno
al
tempo
in
cui
con
venti
soldi
al
giorno
l
'
uomo
era
alloggiato
,
nutrito
,
libero
,
e
...
scriveva
ancora
dei
bei
libri
?
Valgono
insomma
,
non
contro
cotesti
nuclei
iniziali
che
sono
stimabili
,
ma
contro
una
loro
ipotetica
azione
politica
,
le
identiche
obiezioni
che
valgono
contro
"
la
demagogia
ridicola
di
Bombacci
e
di
Misiano
"
.
Essi
non
riescono
a
risolvere
il
problema
;
quale
io
lo
vedo
:
e
cioè
:
"
Come
è
possibile
che
una
nazione
,
destituita
di
spirito
capitalistico
come
la
nostra
,
possa
mettere
in
piedi
una
disciplina
sociale
valida
ad
affermarsi
di
fronte
alle
nazioni
,
che
la
loro
disciplina
sociale
traggono
da
quello
spirito
capitalistico
?
Come
è
possibile
che
l
'
Italia
non
diventi
una
colonia
-
o
non
lo
resti
?
"
Per
chiudere
con
un
filo
di
speranza
,
dopo
questa
domanda
che
pare
disperata
,
faccio
due
righe
di
inventario
.
1°
Non
siamo
soli
a
dover
risolvere
questo
problema
,
nel
mondo
.
Questo
problema
è
posto
,
in
termini
press
'
a
poco
identici
,
ai
popoli
slavi
e
alla
civilizzazione
cinese
.
Ecco
due
enormi
aggruppamenti
dell
'
umanità
destituiti
come
noi
,
più
di
noi
forse
,
di
spirito
capitalistico
:
eppure
ben
risoluti
,
mi
pare
,
a
non
diventare
colonie
anglosassoni
.
Siamo
in
buona
compagnia
.
2°
È
innegabile
che
un
inizio
di
cristallizazione
,
un
inizio
di
speciale
disciplina
sociale
si
svolge
attorno
al
cosiddetto
"
socialismo
"
di
cui
tu
ti
affretti
troppo
a
dichiarare
l
'
impotenza
.
Non
comprendo
,
a
dir
vero
,
l
'
interpretazione
missiroliana
del
fenomeno
socialista
.
Lo
intendo
invece
come
una
forma
di
poverismo
laico
,
che
però
manifesta
la
sua
originalità
in
questo
:
nella
costituzione
di
una
classe
dirigente
destituita
,
si
capisce
,
di
spirito
capitalistico
,
ma
reclutata
in
base
ad
un
certo
rituale
,
e
munita
delle
conoscenze
tecniche
necessarie
per
far
vivere
una
azienda
.
L
'
epiteto
di
"
mandarini
"
e
di
"
bonzi
"
lanciato
contro
gli
organizzatori
per
offenderli
mette
bene
in
rilievo
un
aspetto
di
questa
originalità
:
l
'
epiteto
poi
può
essere
trovato
offensivo
solo
dagli
ingenui
.
Se
e
come
questa
originalità
possa
svolgersi
:
se
e
come
questa
singolare
classe
dirigente
possa
essere
paragonata
a
quelle
che
,
in
Russia
(
funzionari
bolscevichi
)
e
in
Cina
(
funzionari
confuciani
)
,
cercano
di
difendersi
contro
gli
assalti
delle
classi
dirigenti
derivate
dalle
sétte
ascetico
-
laiche
e
sorrette
da
intenso
spirito
capitalistico
:
e
,
finalmente
,
quali
siano
i
rapporti
ideologici
di
essa
verso
la
Chiesa
Romana
e
la
sua
attività
:
tutte
queste
cose
sono
forse
di
un
grande
interesse
:
ma
per
non
cadere
nel
vago
dilettantismo
,
hanno
bisogno
di
essere
documentate
con
raffronti
e
citazioni
lunghissime
.
Perciò
chiudo
.
Tuo
Giovanni
Ansaldo
.
StampaPeriodica ,
Questa
lettera
di
Domenico
Giuliotti
non
vuol
essere
una
partecipazione
al
nostro
lavoro
.
È
l
'
antitesi
netta
ed
onesta
di
un
amico
per
il
quale
abbiamo
una
profonda
stima
.
In
questa
lettera
,
che
è
come
la
sintesi
di
tutto
il
libro
di
G
.
L
'
ora
di
Barabba
,
non
c
'
è
soltanto
poesia
,
c
'
è
una
notevole
e
rispettabile
fede
maturata
in
una
poderosa
unità
,
in
ferreo
anacronismo
.
La
rude
sincerità
di
Giuliotti
richiama
il
cattolicismo
alla
sua
logica
medioevale
e
diventa
,
come
altrove
s
'
è
notato
,
forza
feconda
dialettica
attraverso
cui
il
mondo
moderno
ritrova
la
sua
unità
.
Il
programma
di
Giuliotti
può
parere
esaltato
o
intemperante
alle
mezza
coscienze
,
paurose
di
ogni
posizione
rigida
,
tolleranti
per
comodo
e
per
poca
serietà
;
esso
ha
un
vizio
chiaro
di
anti
-
storicismo
messianico
,
ma
su
tutti
i
messianismi
utilitaristi
e
riformisti
ha
la
superiorità
che
scaturisce
da
una
terribile
coerenza
ideale
,
e
da
una
limpida
fede
,
ingenua
e
combattiva
,
nella
trascendenza
.
E
noi
stimiamo
la
sua
intransigenza
,
che
non
ci
stancheremo
mai
di
combattere
,
mentre
consideriamo
con
disdegno
tutti
i
catechismi
predicanti
transazioni
e
conciliazioni
.
StampaPeriodica ,
Una
nuova
ondata
di
famelici
sciacalli
fascisti
si
avventa
addosso
alla
carogna
non
ancora
spolpata
del
"
Corriere
della
Sera
.
"
Alla
fine
del
'25
,
dopo
la
espulsione
violenta
dei
fratelli
Albertini
e
di
alcuni
redattori
non
reducibili
alla
agilità
spinale
,
entrò
in
scena
una
gaia
brigata
di
mezze
(
e
anche
brutte
)
figure
politico
-
letterarie
capitanate
da
Ugo
Ojetti
sobbarcatosi
alla
non
onorifica
bisogna
per
il
modesto
soldo
di
600.000
lire
annue
.
Non
è
il
caso
di
ricordare
qui
le
capriole
che
l
'
Ojetti
ha
fatto
per
quasi
due
anni
,
allo
scopo
or
di
mostrare
una
relativa
,
quasi
impercettibile
,
indipendenza
di
giudizio
,
or
di
prostrarsi
untuoso
ed
implorante
sotto
la
sferza
del
"
duce
"
domatore
.
Ma
i
salamelecchi
,
gli
intrighi
,
le
lusinghe
,
i
colloqui
di
S
.
Rossore
ecc
.
non
sono
bastati
all
'
eclettico
scrittore
per
conservare
la
sedia
direttoriale
.
Il
Gran
Consiglio
Fascista
[
cioè
il
"
duce
"
]
decretò
che
i
giornali
dovessero
essere
in
mano
a
fascisti
al
cento
per
cento
.
Il
signor
Ojetti
non
è
per
costituzione
fisico
-
spirituale
che
al
50
per
cento
in
tutte
le
cose
e
in
tutte
le
occasioni
.
(
È
perfino
50
per
cento
di
senatore
.
)
Pensarono
perciò
di
eliminarlo
e
all
'
uopo
,
fecero
valere
una
mezza
stretta
di
mano
(
50
per
cento
)
che
,
nell
'
estate
del
'25
,
Ugo
Ojetti
fu
costretto
a
dare
a
Salvemini
,
chiuso
nella
gabbia
del
Tribunale
di
Firenze
.
L
'
insaziabile
Tantalo
era
quindi
,
da
oltre
un
mese
,
giudicato
e
virtualmente
licenziato
.
Si
colse
però
,
col
solito
coraggio
fascista
,
l
'
occasione
del
suo
viaggio
in
Grecia
(
a
mortificazione
del
fiero
e
indomabile
Foscolo
)
per
fargli
trovare
,
al
ritorno
,
quattro
righe
di
licenziamento
.
Il
Signor
Ojetti
(
nella
lieta
occasione
dell
'
incasso
del
solito
milione
di
indennità
)
ha
creduto
opportuno
far
sapere
che
"
due
anni
or
sono
fu
chiamato
dalla
fiducia
di
Sua
Eccellenza
(
non
dallo
stipendio
dei
Crespi
)
alla
direzione
del
'
Corriere
della
Sera
,
'
"
e
per
ripetere
al
Capo
del
Governo
e
al
fascismo
"
il
suo
ossequio
e
la
sua
fedeltà
.
"
Il
successore
di
Ojetti
è
Maffio
Maffii
che
,
almeno
,
si
aggirò
sempre
tra
i
nazionalisti
.
Inutile
dire
che
,
dal
punto
di
vista
tecnico
e
intellettuale
,
la
successione
Maffii
rappresenta
per
il
"
Corriere
"
un
altro
irreparabile
passo
per
la
via
della
sua
già
disastrosa
decadenza
.
Defenestrati
con
0jetti
,
sarebbero
alcuni
redattori
principali
.
Ciò
dimostra
che
neppure
sapienti
ed
opportuni
piegamenti
di
schiena
son
bastati
a
salvare
i
meno
flaccidi
superstiti
della
vecchia
redazione
.
La
tragi
-
comedia
dei
servi
sciocchi
e
dei
lestofanti
prosegue
.
Il
pubblico
ride
e
si
diverte
allo
spettacolo
.
Qualche
volta
anche
impreca
.
Perché
la
stampa
italiana
fu
un
giorno
il
simbolo
vivente
della
nazione
.
Oggi
,
anche
per
gli
olfatti
più
fascistizzati
,
sa
troppo
di
fogna
e
di
lupanare
.
StampaPeriodica ,
L
'
enorme
influenza
del
diritto
romano
sulla
vita
dell
'
Occidente
non
salta
fuori
in
niente
,
più
che
in
questo
:
che
dappertutto
sono
i
giuristi
,
i
dotti
nel
diritto
romano
,
i
figli
spirituali
della
curia
,
i
Zanardelli
e
i
Fera
di
tutti
i
tempi
che
sono
i
portatori
e
i
promotori
instancabili
dello
Stato
nazionale
;
cioè
dello
Stato
in
cui
l
'
attività
economica
è
indipendente
;
e
i
trasporti
mistici
sono
dichiarati
affari
estranei
alla
pubblica
amministrazione
.
La
grande
scuola
per
lo
Stato
"
razionale
"
è
il
procedimento
processuale
:
la
procedura
è
l
'
allenamento
migliore
per
gli
affari
di
Stato
.
Dallo
studio
del
diritto
romano
nelle
università
italiane
,
germina
un
ceto
politico
ben
distinto
:
i
giuristi
e
i
pratici
patentati
delle
Università
.
Accanto
al
chiericato
,
alla
casta
dei
letterati
e
degli
umanisti
,
alla
nobiltà
di
corte
,
e
alla
"
Gentry
"
inglese
,
essi
costituiscono
la
aristocrazia
politica
dell
'
Occidente
.
I
Potestà
italiani
,
i
canonisti
e
i
teologi
del
Conciliatorismo
,
i
giuristi
di
corte
dei
principi
del
Continente
,
i
teorici
monarcomachi
dei
Paesi
Bassi
,
la
"
noblesse
de
robe
"
dei
parlamenti
del
re
di
Francia
,
gli
avvocati
della
rivoluzione
francese
:
ecco
i
rappresentanti
del
razionalismo
giuridico
imparato
sulle
Pandette
e
applicato
alla
politica
,
cioè
a
formare
lo
Stato
razionale
:
ecco
i
gloriosi
-
sì
,
propriamente
gloriosi
-
antenati
degli
avvocatissimi
Zanardelli
e
Fera
.
Se
passiamo
in
rassegna
l
'
elenco
dei
membri
della
Convenzione
-
eletta
a
suffragio
universale
-
troviamo
:
un
proletario
,
unico
e
solo
:
pochissimi
imprenditori
borghesi
:
e
poi
avvocati
in
massa
,
di
tutte
le
specie
.
Dalla
Convenzione
in
poi
,
"
avvocato
"
e
"
democrazia
"
sono
indissolubili
.
La
democrazia
politica
è
l
'
incubatrice
degli
avvocati
,
e
la
ideologia
democratica
costituisce
il
loro
paradiso
terrestre
.
Quando
,
bene
o
male
l
'
Italia
rientrò
nella
corrente
della
civiltà
occidentale
e
capitalistica
,
gli
avvocati
,
naturalmente
,
si
impadronirono
dello
Stato
e
si
insediarono
a
Roma
.
Ma
Roma
è
una
preda
che
non
si
digerisce
.
Roma
,
la
Roma
più
potente
,
la
Roma
del
papa
,
aveva
due
ceti
politici
,
peculiarmente
sviluppati
:
i
chierici
e
i
letterati
.
Nel
Piemonte
o
a
Napoli
si
imparavano
le
Pandette
,
per
diventare
deputato
o
ministro
e
governare
la
plebe
:
negli
Stati
del
Papa
si
imparava
a
cantar
messa
o
a
scrivere
versi
latini
per
diventare
legato
,
e
-
ugualmente
-
governare
la
plebe
.
Quando
la
Monarchia
si
installò
a
Roma
,
gli
avvocati
che
la
accompagnarono
in
nome
dell
'
unità
nazionale
,
del
progresso
,
della
democrazia
,
ecc
.
risentirono
l
'
influenza
della
Roma
del
Papa
:
anch
'
essi
si
misero
a
imparare
a
cantar
messa
e
a
poetare
:
e
l
'
Italia
ebbe
un
ceto
che
si
occupava
di
politica
,
di
formazione
prevalentemente
giuridica
,
ma
con
infiltrazioni
di
sacrestia
e
di
Arcadia
:
fenomeni
come
il
Giornale
d
'
Italia
e
il
sen
.
Alfredo
Baccelli
non
si
spiegano
infatti
che
con
questo
trapianto
del
ceto
legale
,
diffuso
in
tutto
l
'
Occidente
,
in
terra
di
preti
.
Questa
classe
dirigente
universitaria
,
avvocatesca
,
letteratoide
,
assicurò
alle
masse
la
democrazia
politica
.
Ma
la
moltitudine
domanda
qualche
cosa
di
più
della
scheda
.
Essa
domanda
di
imitare
,
di
copiare
,
di
seguire
le
passioni
,
le
abitudini
sociali
,
lo
stile
di
vita
caratteristica
dei
ceti
governanti
.
Esempio
:
In
Francia
,
il
dominio
degli
avvocati
è
stato
fortemente
temperato
dall
'
influenza
della
nobiltà
di
Corte
.
Tutta
la
vita
pratica
di
tutti
i
francesi
subisce
ancora
oggi
gli
effetti
dell
'
imitazione
dell
'
"
esprit
de
salon
"
della
aristocrazia
francese
:
le
forme
e
le
convenzioni
sociali
di
tutti
i
francesi
,
anche
di
quelli
degli
strati
più
disgraziati
della
imitazione
del
"
geste
cavalier
"
del
XVII
secolo
:
tutta
la
Francia
di
oggi
imita
le
passioni
,
le
abitudini
,
lo
stile
dell
'
antico
regime
.
Quello
che
vi
stupirà
in
un
caporaluccio
francese
,
in
un
operaio
francese
,
per
quanto
umile
e
misero
,
sarà
la
disinvoltura
,
la
sicurezza
di
sé
,
l
'
aplomb
di
uomo
di
mondo
:
questo
sarà
sempre
ciò
che
i
tedeschi
e
gli
italiani
segretamente
invidieranno
ai
francesi
:
e
i
francesi
lo
sanno
,
perché
le
passioni
,
le
abitudini
e
lo
stile
dell
'
antica
aristocrazia
si
sono
diffuse
,
per
un
fenomeno
di
capillarità
,
fino
ai
più
umili
francesi
.
Ecco
un
esempio
di
democrazia
,
non
politica
,
ma
culturale
.
Un
altro
esempio
:
In
Inghilterra
,
il
dominio
degli
avvocati
è
stato
fortemente
temperato
dall
'
influenza
di
un
altro
ceto
politico
:
la
gentry
,
costituitasi
sul
cadere
del
medioevo
da
una
singolare
fusione
di
gentiluomeria
campagnola
e
di
notabili
cittadini
.
Tutta
la
vita
pratica
degli
inglesi
di
oggi
è
pervasa
da
convenzioni
,
pregiudizi
e
preconcetti
che
risalgono
all
'
imitazione
della
gentry
,
che
fin
dal
XVII
secolo
fu
il
ceto
"
che
dava
il
tòno
"
.
Oggi
,
quando
voi
incontrate
per
il
mondo
la
fredda
,
inesorabile
e
austera
prepotenza
britannica
,
sia
pure
incarnata
nell
'
ultimo
marinaio
della
Marina
di
sua
maestà
,
gli
è
perché
tutti
gli
inglesi
,
da
secoli
,
imitano
passioni
,
abitudini
e
stile
della
gentry
,
cioè
dei
loro
ceti
governanti
:
cioè
fanno
della
democrazia
culturale
.
I
tratti
essenziali
dunque
della
classe
dirigente
francese
o
in
quella
inglese
,
sono
facilmente
imitabili
,
cioè
facilmente
"
democratizzabili
"
.
Ma
che
cosa
possono
imitare
le
plebi
dalla
classe
dirigente
italiana
!
Non
si
imita
l
'
erudizione
giuridica
o
letteratoide
.
I
giuristi
non
hanno
la
corazza
delle
convenzioni
,
del
"
cant
"
propria
della
gentry
britannica
.
Il
"
commendatore
"
romano
,
tipica
espressione
della
nostra
classe
dirigente
,
è
spregiudicato
,
non
ha
passioni
perché
è
figlio
di
preti
:
le
sue
abitudini
si
sono
formate
sui
banchi
di
scuola
,
e
sui
banchi
di
scuola
e
di
università
si
diventa
scettici
e
pedanti
,
come
sui
divani
rossi
dei
postriboli
si
diventa
lazzaroni
.
Un
abisso
lo
separa
dal
resto
dei
mortali
:
la
laurea
;
una
montagna
lo
disgiunge
dalla
moltitudine
:
il
concorso
.
Cosa
possono
imitare
le
moltitudini
dei
ceti
dirigenti
?
Non
si
imita
la
formazione
mentale
giuridica
,
non
si
imita
il
gesto
avvocatesco
.
Fra
un
contadino
di
qualunque
regione
italiana
e
un
commendatore
o
onorevole
della
Capitale
,
v
'
è
una
differenza
nel
vedere
il
mondo
assai
maggiore
di
quella
che
vi
può
essere
fra
un
contadino
francese
e
il
Ministro
Poincaré
.
Il
tipo
di
cultura
proprio
della
classe
dirigente
italiana
,
e
maturato
perfettamente
in
Roma
fra
l
'
incenso
delle
sacristie
e
il
lezzo
delle
anticamere
,
non
è
imitabile
,
non
è
democratizzabile
.
L
'
unico
fatto
nuovo
,
innegabilmente
apportato
dal
Fascismo
nella
vita
italiana
,
è
questo
:
che
contro
a
questa
aristocrazia
di
avvocati
incapaci
di
farsi
imitare
,
il
fascismo
ha
presentato
qualche
diecina
di
migliaia
di
uomini
formatisi
,
non
sulla
panche
delle
università
,
ma
in
guerra
:
e
dotati
di
passioni
,
di
abitudini
e
di
costumi
che
impressionano
,
e
che
le
moltitudini
possono
imitare
con
estrema
facilità
.
Di
fronte
a
qualche
diecina
di
migliaia
di
giuristi
,
ha
suscitato
qualche
diecina
di
migliaia
di
guerrieri
.
Il
successo
di
imitazione
non
poté
essere
dubbio
.
Ma
l
'
aver
presentato
un
nucleo
sociale
di
guerrieri
non
giustifica
affatto
la
pretesa
del
Fascismo
di
aver
creato
finalmente
quella
classe
politica
,
che
mancò
finora
all
'
Italia
.
StampaPeriodica ,
Da
un
articolo
circolare
pubblicato
nei
giornali
del
regime
:
Arnaldo
Mussolini
,
giornalista
,
è
stata
una
delle
più
grandi
rivelazioni
del
fascismo
;
giornalisticamente
,
anzi
,
la
più
grande
rivelazione
.
Il
porco
che
scrive
.
L
'
anti
-
grammatico
Farinacci
ha
fatto
rappresentare
un
suo
dramma
"
Redenzione
"
con
grande
successo
.
L
'
asino
drammatico
.
Mario
Missiroli
[
toh
,
chi
si
rivede
!
]
ha
pubblicato
un
libercolo
:
Quota
90
.
Nel
libercolo
si
leggono
frasi
come
queste
:
Coloro
che
hanno
messo
insieme
un
modesto
gruzzolo
debbono
benedire
il
Presidente
del
Consiglio
...
Quando
Mussolini
avrà
vinta
anche
questa
battaglia
già
vinta
per
tre
quarti
,
la
stessa
gloria
di
Sella
sarà
oscurata
...
Il
presidente
del
Consiglio
,
con
l
'
intuizione
del
vero
uomo
di
Stato
...
L
'
on
.
Mussolini
sarà
salutato
un
giorno
come
il
fondatore
della
nuova
democrazia
e
il
grande
pacificatore
degli
italiani
...
Il
ministro
Belluzzo
[
i
competenti
lo
chiamano
"
Bestiuzzo
"
N.d.R.
]
con
l
'
autorità
che
gli
è
universalmente
riconosciuta
...
I
lucidi
articoli
di
Arnaldo
Mussolini
...
Le
benemerenze
dei
fratelli
Perrone
e
del
Comm
.
Pogliani
...
Il
discorso
impressionante
dell
'
on
.
Frisoni
...
Il
prof
.
Del
Vecchio
,
l
'
eminente
economista
...
A
.
O
.
Olivetti
,
il
più
vigoroso
scrittore
socialista
che
abbia
l
'
Italia
...
La
carta
del
lavoro
racchiude
alcuni
articoli
di
infinita
saviezza
...
Un
articolo
dell
'
on
.
De
Stefani
,
ecco
finalmente
una
parola
onesta
,
una
buona
azione
...
Dichiarazioni
dell
'
on
.
Bottai
,
di
una
portata
incalcolabile
,
e
che
suggeriscono
molti
problemi
di
un
interesse
ardente
...
E
così
di
seguito
per
85
pagine
.
Volete
sputare
?
...
Usate
la
faccia
di
Missiroli
!
Missiroli
fa
sapere
che
è
pronto
ad
inserirsi
per
non
essere
tagliato
fuori
al
non
lontano
volgere
a
sinistra
della
situazione
.
Missiroli
,
infatti
,
è
sinistro
.
StampaPeriodica ,
Sotto
il
titolo
:
"
Un
nuovo
atto
di
clemenza
dell
'
on
.
Mussolini
"
i
giornali
fascisti
hanno
pubblicato
:
"
Il
ventiseienne
Vittorio
Guidi
era
stato
inviato
al
confino
nelle
isole
Lipari
:
alla
fine
del
novembre
scorso
una
sua
bimba
si
ammalava
gravemente
ed
egli
inviava
una
supplica
all
'
on
.
Mussolini
perché
gli
permettesse
di
andare
per
due
settimane
a
Bologna
.
Il
capo
del
governo
accoglieva
benignamente
la
supplica
,
ma
il
confinato
ritornava
a
Bologna
dopo
che
la
sua
bimba
era
morta
.
Scaduti
i
15
giorni
egli
si
apprestava
a
far
ritorno
alle
Lipari
,
quando
riceveva
comunicazione
che
l
'
on
.
Mussolini
,
con
un
nuovo
gesto
di
clemenza
,
lo
graziava
definitivamente
.
Egli
ha
spedito
al
capo
del
governo
un
messaggio
di
commossa
gratitudine
.
"
Gli
scribi
fascisti
hanno
evidentemente
perduto
ogni
senso
di
pudore
umano
,
se
compiono
l
'
abbominevole
tentativo
di
sfruttare
,
a
vantaggio
del
regime
,
questo
nuovo
episodio
di
crudeltà
e
di
cinismo
.
Ecco
che
cosa
significa
il
domicilio
coatto
!
Non
bastano
le
privazioni
,
le
umiliazioni
,
la
clausura
,
l
'
odiosa
sorveglianza
oppressiva
degli
sgherri
in
camicia
nera
:
la
sofferenza
dei
deportati
è
acuita
dalla
preoccupazione
dei
genitori
,
delle
spose
,
dei
figli
che
la
ferocia
dei
dominatori
tiene
divisi
e
lontani
,
come
bersagli
ed
ostaggi
.
E
quando
al
coatto
arriva
la
notizia
che
una
sua
bimba
è
malata
,
egli
deve
degradarsi
per
rivederla
ed
assisterla
:
deve
inviare
una
"
supplica
"
al
tiranno
che
,
come
un
nuovo
Caligola
,
si
compiace
barbaramente
dell
'
agonia
morale
della
vittima
genuflessa
.
Ma
la
"
licenza
,
"
per
ottener
la
quale
l
'
angoscia
del
padre
ha
vinto
la
fierezza
dell
'
uomo
,
non
viene
elargita
se
non
quando
la
piccina
,
fatta
orfana
dalla
niquizia
di
un
despota
,
è
già
morta
.
E
mentre
il
padre
,
che
non
ha
potuto
baciare
neppure
la
fredda
spoglia
della
sua
creatura
,
pensa
,
nella
sua
muta
disperazione
,
al
ritorno
nell
'
isola
maledetta
,
la
sposa
ed
i
figli
gli
si
stringono
alle
ginocchia
e
lo
supplicano
di
restare
:
di
restare
ad
ogni
costo
,
perché
li
spaventa
la
solitudine
,
di
fronte
all
'
atrocità
del
loro
destino
.
Allora
,
sulla
soglia
della
casa
desolata
,
si
profila
il
ghigno
tentatore
del
falso
amico
,
dell
'
agente
provocatore
che
il
fascismo
corruttore
ha
dovunque
ai
suoi
servigi
,
come
la
spia
.
Egli
assicura
che
il
"
duce
clemente
"
farà
grazia
se
il
deportato
confesserà
semplicemente
il
proprio
errore
in
un
"
messaggio
di
commossa
gratitudine
.
"
La
resistenza
dell
'
uomo
è
sopraffatta
ancora
una
volta
dalle
implorazioni
dei
figli
superstiti
e
dal
martoriato
amore
del
padre
.
Il
patto
è
stipulato
:
lo
sciagurato
sottoscrive
la
propria
condanna
morale
;
e
,
mentre
l
'
agente
intasca
il
prezzo
della
sua
mediazione
,
il
tiranno
agita
,
dalle
colonne
della
stampa
asservita
,
il
"
messaggio
"
di
umiliazione
come
un
trofeo
di
vittoria
e
come
un
'
attestazione
della
propria
magnanimità
.
Ma
la
piccola
bara
rimane
incontaminata
.
E
la
luce
di
pietà
che
si
irradia
dal
sacrificio
dell
'
innocente
,
investe
il
volto
repugnante
della
belva
umana
dietro
la
maschera
della
falsa
clemenza
.
StampaPeriodica ,
Se
ne
impara
una
tutti
i
giorni
.
Una
volta
si
credeva
che
l
'
ordine
non
fosse
né
vecchio
,
né
nuovo
,
né
passato
,
né
futuro
,
l
'
ordine
era
...
l
'
ordine
:
una
verità
matematica
,
non
suscettibile
di
trasformazioni
.
Ed
ecco
che
ora
dei
nuovi
filosofi
,
armati
di
falce
e
martello
,
ci
apprendono
che
c
'
è
un
ordine
nuovo
in
stridente
contrasto
con
l
'
ordine
antico
.
Qualche
rapido
cenno
basterà
a
chiarire
ai
pazienti
lettori
in
che
consista
il
contrasto
.
Ecco
qui
:
l
'
ordine
vecchio
diceva
,
per
esempio
,
di
rispettare
la
roba
altrui
.
L
'
ordine
nuovo
vuole
invece
che
il
furto
sia
regola
comune
e
vuole
che
tale
regola
sia
riconosciuta
e
sanzionata
dalla
legge
.
L
'
ordine
vecchio
proclamava
sacra
la
vita
altrui
.
L
'
ordine
nuovo
,
invece
,
eleva
l
'
assassinio
all
'
apoteosi
dell
'
apostolato
,
dell
'
eroismo
.
L
'
ordine
vecchio
insegnava
la
temperanza
.
L
'
ordine
nuovo
,
invece
,
che
pone
ogni
idealità
nel
ventre
,
si
fa
banditore
dello
sperpero
e
dell
'
orgia
.
L
'
ordine
vecchio
riconosceva
ad
ogni
cittadino
il
diritto
di
pensare
con
la
propria
testa
.
L
'
ordine
nuovo
,
invece
,
non
riconosce
altra
libertà
,
che
di
adorare
il
verbo
del
profeta
Lenin
.
Concludendo
:
l
'
ordine
vecchio
predicava
l
'
amore
,
quello
nuovo
predica
l
'
odio
.
Su
queste
basi
è
sorto
un
giornale
che
s
'
intitola
appunto
:
L
'
Ordine
nuovo
.
Ma
che
nuovo
?
È
vecchio
quanto
Caino
,
da
cui
discende
per
li
rami
.
StampaPeriodica ,
Pare
ormai
accertato
che
l
'
autore
della
bomba
di
Milano
,
per
effetto
della
quale
le
mutande
del
Re
sono
state
dichiarate
monumento
nazionale
,
sia
stato
Mario
Giampaoli
.
Teniamo
scommessa
che
se
si
proseguissero
le
indagini
si
scoprirebbe
che
il
mandante
è
Mussolini
.
Come
sempre
quando
c
'
è
da
compiere
un
delitto
.
Il
...
generale
Starace
,
incaricato
dell
'
inchiesta
al
Fascio
di
Milano
,
ha
fatto
mettere
in
galera
tutto
lo
stato
maggiore
di
Mario
Giampaoli
.
Lo
stesso
Giampaoli
è
agli
arresti
di
fortezza
.
Rubavano
tutti
.
Una
prossima
inchiesta
avrà
come
naturale
epilogo
l
'
arresto
di
tutto
lo
stato
maggiore
del
...
generale
Starace
.
Lo
stesso
Starace
andrà
agli
arresti
di
fortezza
.
Per
aver
rubato
.
L
'
incaricato
della
inchiesta
sulla
gestione
del
...
generale
Starace
sarà
a
sua
volta
arrestato
insieme
al
suo
stato
maggiore
.
Per
aver
rubato
.
Poi
verrà
il
turno
di
Arnaldo
Mussolini
.
E
finalmente
quello
del
"Duce."
Allora
tutti
ripeteranno
:
L
'
ho
sempre
detto
che
erano
volgari
delinquenti
,
briganti
di
strada
nuova
,
ladri
di
portafogli
.
Per
intanto
lo
dicono
di
Giampaoli
.
Il
...
generale
Starace
lo
ricordiamo
,
morto
di
fame
,
davanti
il
caffè
Aragno
,
alla
caccia
di
un
biglietto
di
cinque
lire
per
andare
a
colazione
.
Vestiva
con
i
calzoni
grigio
-
verde
,
residuo
del
pacco
vestiario
ed
esibiva
le
sue
medaglie
per
meglio
stoccare
i
passanti
.
Domandiamo
una
inchiesta
per
accertare
l
'
attuale
patrimonio
del
...
generale
Starace
.
E
quello
dei
suoi
parenti
più
stretti
.
Perché
come
Arnaldo
anche
il
...
generale
Starace
ruba
per
tutta
la
famiglia
.
Un
nuovo
ordinamento
costituirà
il
Partito
Fascista
in
tre
grandi
categorie
:
quelli
che
hanno
rubato
;
quelli
che
rubano
;
quelli
che
ruberanno
.
Arnaldo
a
quale
categoria
sarà
assegnato
?
A
tutte
e
tre
.
StampaPeriodica ,
Dacché
è
cominciato
il
caos
agrario
nel
cremonese
,
c
'
è
spesso
accaduto
di
udire
degli
individui
,
che
ignorano
del
tutto
il
nostro
programma
,
dire
:
siamo
fascisti
!
Oh
sì
,
il
fascismo
agrario
!
Il
fascismo
vero
è
una
forza
spontanea
composta
di
persone
che
al
di
sopra
di
tutto
e
di
tutti
vogliono
il
benessere
della
nazione
e
della
collettività
.
Non
può
esistere
un
fascismo
d
'
occasione
composto
di
agrari
puri
...
E
accaduto
in
questi
giorni
che
gruppi
di
agrari
servendosi
del
nome
fascismo
si
son
presentati
nelle
cascine
a
reclamare
ciò
che
dai
popolari
era
stato
loro
tolto
.
Questo
atto
lo
troviamo
giusto
,
ma
preghiamo
gli
agrari
a
non
servirsi
del
nostro
nome
...
In
virtù
di
questo
postulato
i
fascisti
possono
intervenire
contro
la
violenza
,
ma
occorre
che
le
azioni
siano
guidate
dai
singoli
segretari
politici
...
Perciò
dichiariamo
agli
agrari
i
quali
hanno
delle
questioni
in
pendenza
che
non
potranno
usufruire
mai
del
nostro
intervento
come
paceri
nelle
due
parti
in
conflitto
e
come
giudici
in
caso
di
violenze
da
parte
delle
masse
miglioline
,
se
non
sono
iscritti
regolarmente
al
fascio
e
conosciuti
dal
segretario
politico
...