StampaQuotidiana ,
Siracusa
,
2
ottobre
-
Più
nessuno
chiama
la
piazza
Euripide
,
che
si
trova
nella
popolare
borgata
di
Santa
Lucia
,
con
il
vero
nome
.
Oggi
tutti
la
conoscono
come
piazza
dei
miracoli
.
È
una
piazza
a
forma
di
triangolo
isoscele
con
la
base
verso
un
terrapieno
della
ferrovia
e
da
molto
tempo
era
lasciata
in
abbandono
.
Soltanto
il
mese
scorso
il
comune
decise
di
sistemarla
ed
i
siracusani
affermano
:
«
Proprio
come
se
l
'
avesse
ordinato
la
Madonna
»
.
Dicono
così
perché
adesso
,
sopra
una
stele
,
verso
il
vertice
della
piazza
e
contro
la
facciata
di
una
casa
dipinta
di
rosa
,
hanno
esposto
quella
immagine
che
già
tutti
conoscono
come
la
«
Madonna
delle
Lacrime
»
.
Da
tre
settimane
,
giorno
e
notte
,
sulla
piazza
Euripide
c
'
è
gente
che
viene
a
supplicare
una
grazia
o
,
semplicemente
,
a
vedere
di
che
si
tratta
.
Ogni
giorno
la
media
dei
visitatori
è
di
circa
cinquemila
persone
e
va
sempre
crescendo
;
di
domenica
si
toccano
punte
di
ventimila
.
All
'
angolo
con
la
via
Timoleonte
funziona
un
posto
di
pronto
soccorso
.
Gli
agenti
della
polizia
regolano
l
'
afflusso
,
le
crocerossine
aiutano
gli
ammalati
e
gli
infermieri
trasportano
gli
invalidi
con
le
barelle
.
Da
tre
settimane
,
su
questa
piazza
,
passano
migliaia
di
fedeli
,
di
curiosi
e
vi
si
radunano
storpi
,
rachitici
,
deformi
,
paralitici
,
deficienti
e
ciechi
e
muti
e
sordi
.
Sotto
il
sole
ancora
forte
o
nelle
notti
ancora
tiepide
alcuni
urlano
le
loro
invocazioni
,
altri
le
mormorano
con
gli
occhi
pieni
di
pianto
.
Parecchi
stanno
ore
ed
ore
fermi
,
lo
sguardo
fisso
sulla
Madonna
,
in
attesa
paziente
.
Ogni
tanto
la
folla
si
agita
e
si
commuove
perché
all
'
improvviso
corre
l
'
annuncio
di
una
guarigione
miracolosa
e
tutti
vorrebbero
vedere
e
toccare
e
sentire
.
I
bambini
ammalati
,
per
lo
più
deformi
per
paralisi
o
scossi
da
singulti
nervosi
od
ignari
e
sprofondati
nella
smemoratezza
di
chi
sa
quale
malattia
,
vengono
aiutati
da
preti
e
da
inservienti
perché
possano
sfiorare
con
la
propria
mano
l
'
icona
della
Madonna
.
Ieri
notte
mi
è
capitato
di
vedere
un
gruppo
di
muti
.
Nella
luce
dei
riflettori
la
scena
era
drammatica
.
Gli
sventurati
alzando
le
braccia
verso
la
piccola
immagine
sacra
cercavano
di
mugolare
una
loro
invocazione
,
ma
era
soltanto
un
urlo
cupo
,
pareva
un
abbaiamento
confuso
e
straziante
.
Da
tutta
la
Sicilia
,
dall
'
Italia
meridionale
e
da
più
lontano
ancora
i
pellegrini
accorrono
.
Già
si
pensa
di
costruire
una
tendopoli
con
quattrocento
letti
;
già
l
'
Ente
del
Turismo
provvede
ad
aumentare
le
possibilità
di
alloggio
per
quei
visitatori
che
provenendo
sempre
da
più
lontano
dovranno
per
forza
restare
una
notte
in
città
.
Si
sono
organizzate
corse
speciali
di
treni
e
di
autobus
.
Centinaia
di
venditori
ambulanti
combinano
ottimi
affari
smerciando
cartoline
,
catenine
,
immagini
della
Madonna
di
Siracusa
.
I
negozi
,
i
terreni
intorno
alla
casa
dove
è
avvenuto
il
fatto
eccezionale
o
miracoloso
,
nel
giro
di
pochi
giorni
,
hanno
aumentato
di
dieci
volte
il
loro
valore
.
Alla
segreteria
del
Comitato
cittadino
,
che
si
è
pur
dovuto
costruire
per
imbrigliare
tante
attività
diverse
,
ogni
giorno
arrivano
centinaia
di
lettere
(
471
ieri
)
e
decine
di
telegrammi
.
Sono
lettere
e
telegrammi
che
invocano
una
grazia
o
che
ringraziano
per
averla
ricevuta
e
c
'
è
chi
manda
danaro
e
chi
manda
oggetti
d
'
oro
.
Ognuno
mette
l
'
indirizzo
che
suggerisce
la
fantasia
,
c
'
è
chi
scrive
«
Alla
famiglia
che
tiene
la
Madonna
che
piange
»
,
o
«
Alla
Signora
di
via
degli
Orti
»
(
la
strada
dove
avvenne
il
fatto
miracoloso
e
che
è
a
duecento
metri
dalla
piazza
)
ed
un
biglietto
,
giunto
dall
'
Olanda
,
era
inviato
«
Alla
Signorina
Mater
Dei
»
,
mescolando
così
il
latino
all
'
imperfetta
conoscenza
dell
'
italiano
.
A
tutti
si
risponde
con
una
circolare
che
dice
:
«
Egregio
signore
,
è
pervenuta
la
sua
lettera
.
Essa
è
stata
deposta
ai
piedi
della
Madonna
delle
Lacrime
ed
i
fedeli
astanti
sono
stati
invitati
a
pregare
per
le
sue
intenzioni
.
La
bambagia
che
ha
toccato
le
lacrime
è
purtroppo
esaurita
.
Le
inviamo
un
batuffolo
che
ha
toccato
il
quadretto
della
Madonna
.
Continui
a
pregare
con
fede
»
.
Tutta
questa
vicenda
,
che
oramai
ha
preso
proporzioni
difficilmente
immaginabili
,
ha
avuto
inizio
il
29
di
agosto
e
ne
rifarò
la
storia
come
se
si
trattasse
di
redigere
un
rapporto
burocratico
.
In
modo
certo
i
fatti
sono
soprannaturali
e
più
tardi
la
Congregazione
del
Sant
'
Uffizio
stabilirà
se
devono
essere
considerati
anche
miracolosi
.
Oggi
non
c
'
è
altro
da
fare
che
una
minuziosa
ricostruzione
ricorrendo
alle
testimonianze
dei
diversi
protagonisti
.
Comincerò
da
Antonina
Giusto
,
che
fu
la
prima
a
vedere
sgorgare
dagli
occhi
della
Madonna
«
il
liquido
che
ha
perfette
analogie
con
le
lacrime
umane
»
,
come
è
stabilito
in
una
dichiarazione
redatta
da
vari
dottori
chimici
.
Dopo
molte
trattative
,
protetto
dalla
polizia
e
sotto
lo
sguardo
di
centinaia
di
persone
che
avrebbero
voluto
fare
quel
che
io
stavo
facendo
,
sono
entrato
nella
piccola
casa
al
numero
11
di
via
degli
Orti
di
San
Giorgio
,
dove
è
avvenuto
il
fatto
eccezionale
:
una
immagine
della
Madonna
,
di
gesso
colorato
,
di
gusto
molto
popolare
,
fabbricata
in
serie
da
una
ditta
toscana
,
ha
pianto
per
quattro
giorni
.
E
dirò
subito
di
una
strana
coincidenza
.
Il
primo
di
settembre
una
commissione
di
medici
venne
a
prelevare
il
liquido
che
sgorgava
da
quegli
occhi
di
gesso
e
da
allora
la
«
lacrimazione
»
è
terminata
.
Dicono
i
fedeli
:
«
Ecco
,
la
prova
era
offerta
anche
agli
increduli
,
per
questo
la
Madonna
non
pianse
più
»
.
La
casa
nella
quale
entro
fa
parte
d
'
una
costruzione
molto
semplice
,
del
tutto
di
tipo
meridionale
.
È
ad
un
solo
piano
,
lunga
e
bassa
,
ogni
uscio
un
numero
perché
sono
disposti
in
fila
,
uno
dopo
l
'
altro
.
E
oggi
i
muri
sono
ricoperti
da
firme
,
non
c
'
è
più
un
centimetro
di
spazio
libero
.
Mi
trovo
nella
prima
stanza
,
allo
stesso
livello
della
strada
,
che
fa
da
cucina
e
da
salotto
per
ricevere
;
un
breve
corridoio
conduce
ad
un
'
altra
stanza
.
Tutto
l
'
appartamento
dei
coniugi
Jannuso
è
qui
e
la
seconda
camera
è
quella
da
letto
,
dove
avvenne
il
«
pianto
»
.
Lui
si
chiama
Antonio
e
fa
l
'
ortolano
.
Lo
dicono
iscritto
al
Partito
comunista
,
ma
nessuno
è
mai
riuscito
a
strappargli
una
risposta
precisa
.
Lei
si
chiama
Antonina
Giusto
e
la
incontro
seduta
vicino
al
letto
.
Siamo
in
un
locale
piccolo
e
buio
nel
quale
a
mala
pena
ci
si
può
muovere
.
La
signora
Antonina
mormora
:
«
Sono
ancora
tutta
confusa
»
e
poi
aggiunge
:
«
Quante
cose
sono
capitate
in
così
poco
tempo
»
.
Ha
appena
compiuto
venti
anni
,
si
è
sposata
nel
mese
di
marzo
ed
in
dicembre
sarà
madre
.
Sta
seduta
immobile
sulla
seggiola
,
i
capelli
nerissimi
fanno
cornice
al
volto
pallido
,
un
poco
trasognato
.
Con
una
sfumatura
di
rassegnazione
dice
:
«
Avrei
bisogno
di
passeggiare
,
ma
adesso
non
è
più
possibile
.
Tutti
vogliono
vedermi
,
risentire
la
storia
di
quanto
è
accaduto
»
.
Torniamo
al
marzo
di
quest
'
anno
.
Come
regalo
di
nozze
Antonina
riceve
dal
suo
futuro
cognato
una
Madonna
.
Si
tratta
di
una
lastra
di
vetrolite
nera
,
larga
25
ed
alta
35
centimetri
sulla
quale
è
applicata
una
immagine
della
Madonna
,
quel
che
si
potrebbe
dire
un
mezzobusto
.
Esso
è
alto
poco
più
di
una
spanna
,
l
'
originale
fu
eseguito
dallo
scultore
Amilcare
Santini
di
Cecina
e
la
riproduzione
in
serie
è
fatta
da
una
ditta
di
Bagni
di
Lucca
.
Il
volto
è
di
gesso
,
che
viene
dalle
cave
di
Brisighella
,
messo
prima
nello
stampo
di
gomma
e
poi
,
quando
è
asciutto
,
dipinto
con
colori
alla
nitrocellulosa
,
così
da
risultare
levigato
e
lucido
.
Antonina
appese
la
Madonna
al
capezzale
.
A
poco
a
poco
divenne
un
oggetto
come
molti
altri
,
così
abituale
da
non
farci
nemmeno
troppo
caso
.
Un
mese
più
tardi
,
alla
fine
di
aprile
,
ella
s
'
accorse
d
'
essere
in
attesa
d
'
un
figlio
e
cominciò
un
periodo
infelice
.
Specie
al
mutar
delle
lune
cadeva
in
brevi
svenimenti
,
soffriva
dolori
acuti
e
perdeva
per
parecchie
ore
la
vista
.
Venne
il
medico
e
disse
che
si
trattava
di
tossicosi
gravidica
.
Il
male
s
'
aggravò
,
i
dolori
aumentarono
e
,
nei
momenti
di
crisi
,
Antonina
si
sdraiava
sul
letto
,
ma
al
rovescio
,
mettendo
cioè
la
testa
in
fondo
,
al
posto
dei
piedi
.
Come
ho
detto
la
camera
è
piccola
.
Tra
il
cassettone
,
i
due
comodini
e
la
toilette
ingombrante
,
risultava
scomodo
a
sua
sorella
l
'
assisterla
.
Per
questo
lei
prendeva
quell
'
insolita
posizione
e
così
aveva
proprio
di
fronte
la
Madonna
appesa
al
capezzale
.
Confessa
che
una
volta
soltanto
si
rivolse
alla
immagine
sacra
invocando
aiuto
.
Il
29
di
agosto
sopravvenne
una
crisi
di
dolore
e
non
meravigliò
nessuno
.
Nelle
prime
ore
del
pomeriggio
Antonina
fu
assalita
dal
male
,
si
coricò
spasimando
,
la
sorella
l
'
assistette
.
Svenne
e
rimase
così
per
un
quarto
d
'
ora
.
Quando
tornò
in
sé
ricorda
che
la
sorella
le
chiese
concitata
:
«
Come
ti
senti
?
E
dimmi
,
mi
vedi
?
»
.
Antonina
aprì
gli
occhi
e
,
senza
volerlo
,
lo
sguardo
le
cadde
sulla
Madonna
che
aveva
di
fronte
.
Non
soltanto
vedeva
chiaramente
,
ma
anche
vedeva
qualche
cosa
che
la
sbigottì
.
Forse
doveva
sognare
od
essere
vittima
di
una
allucinazione
.
Vedeva
le
gote
della
Madonna
bagnate
,
proprio
come
se
piangesse
.
Abbracciando
la
sorella
,
le
disse
:
«
Guarda
la
Madonna
,
dimmi
che
cosa
vedi
»
.
Le
due
ragazze
(
la
sorella
può
avere
diciassette
anni
)
rimasero
interdette
.
Incredule
vollero
toccare
l
'
immagine
,
che
era
bagnata
e
l
'
asciugarono
.
Dopo
qualche
istante
il
liquido
ricomparve
,
cominciò
anzi
a
gocciolare
sul
cuscino
.
Impaurite
fuggirono
a
chiamare
alcune
vicine
di
casa
.
La
prima
ad
accorrere
fu
la
signora
Buracca
,
moglie
d
'
un
vigile
,
ed
ebbe
una
scossa
nervosa
così
forte
che
la
dovettero
ricoverare
all
'
ospedale
.
Accorsero
altre
donne
,
Tina
Catauro
,
Concettina
Nicotera
,
Milena
Agati
,
Serafina
Maisano
,
Adele
Prato
,
Grazia
Nocilla
.
Ognuna
tornò
via
gridando
al
miracolo
,
la
notizia
si
sparse
nella
borgata
,
raggiunse
la
città
.
La
notte
nessuno
dormì
.
Da
quella
immagine
di
gesso
sempre
cadevano
adagio
le
lacrime
e
non
valeva
asciugarle
.
Si
rinnovavano
.
Il
giorno
dopo
nella
piccola
strada
non
si
poteva
più
circolare
.
I
fedeli
,
i
curiosi
,
i
diffidenti
si
mescolavano
per
vedere
quanto
accadeva
nella
camera
di
Antonina
.
Lentamente
le
lacrime
continuavano
a
sgorgare
dagli
occhi
della
Madonna
e
tutti
volevano
asciugarle
,
chi
con
il
fazzoletto
,
altri
con
batuffoli
di
bambagia
.
La
folla
era
tale
da
compromettere
l
'
ordine
pubblico
ed
il
signor
Samperisi
,
commissario
di
polizia
della
borgata
,
dovette
intervenire
.
Per
conto
suo
avvertì
il
questore
di
quanto
stava
succedendo
;
ed
il
parroco
,
d
'
altra
parte
,
dovette
correre
dall
'
Arcivescovo
a
raccontare
anche
lui
quanto
stava
capitando
.
Passarono
due
giorni
.
Il
prodigio
inspiegabile
continuava
a
ripetersi
,
e
già
migliaia
di
persone
potevano
dire
d
'
essere
state
testimoni
oculari
.
Venne
il
primo
di
settembre
e
la
Curia
decise
di
intervenire
in
modo
palese
e
diretto
.
Si
rivolse
a
una
commissione
di
medici
,
formò
un
gruppo
di
osservatori
non
sospetti
ed
invitò
ad
esaminare
quanto
accadeva
.
Il
mattino
del
primo
settembre
,
alle
ore
dieci
e
mezzo
,
sette
persone
si
presentarono
nella
casa
di
via
degli
Orti
,
fecero
sgombrare
la
camera
,
cacciando
i
fedeli
ed
i
curiosi
.
Il
dottore
Michele
Cassola
,
che
capitanava
la
spedizione
,
disse
:
«
Siamo
venuti
a
vedere
di
che
si
tratta
»
.
Rimasero
chiusi
nella
stanza
due
ore
:
quel
che
fecero
,
quel
che
videro
e
quanto
annotarono
lo
dirò
in
un
altro
mio
scritto
.