StampaQuotidiana ,
Albenga
,
17
luglio
,
notte
-
La
camera
ardente
di
Albenga
resterà
fra
le
cose
più
grandi
e
spaventose
di
tutti
questi
anni
e
della
mia
personale
vita
:
la
camera
ardente
e
ciò
che
vi
è
accaduto
nel
pomeriggio
di
oggi
.
Ad
un
certo
punto
ha
perso
ogni
significato
il
sapere
come
i
43
bambini
fossero
morti
,
non
è
importato
più
né
il
nome
,
né
i
cosiddetti
episodi
,
né
gli
sforzi
per
il
salvataggio
,
né
di
chi
potesse
essere
la
colpa
.
È
rimasto
unicamente
lo
spettacolo
indicibile
del
basso
stanzone
della
Croce
Bianca
,
col
soffitto
imbiancato
a
calce
,
lungo
le
pareti
le
vetrine
con
le
bandiere
del
sodalizio
e
appesi
i
ritratti
di
vecchi
benefattori
.
Perché
qui
la
morte
aveva
allestito
una
faccenda
talmente
infernale
che
tutte
le
stragi
degli
anni
scorsi
,
per
quanto
crudeli
e
cariche
di
sangue
,
risultano
al
paragone
pallidi
e
quasi
grotteschi
tentativi
.
Ridicolo
al
paragone
il
famoso
Trionfo
della
Morte
della
pittura
antica
,
retorici
i
campi
di
battaglia
di
Napoleone
,
inutilmente
esagerato
lo
sterminio
delle
città
bombardate
dagli
aeroplani
,
perfino
Buchenwald
e
Auschwitz
non
raggiungono
una
così
sobria
potenza
.
Mai
,
diciamo
,
la
morte
aveva
chiuso
in
un
quadro
così
compatto
e
inesorabile
il
suo
trionfo
.
Chi
entrava
oggi
nell
'
ambulatorio
della
Croce
Bianca
di
Albenga
sentiva
,
nel
senso
letterale
della
parola
,
una
cosa
diaccia
e
pesantissima
entrargli
poco
più
su
della
bocca
dello
stomaco
dentro
al
petto
.
E
più
guardava
,
più
questa
cosa
indefinibile
faceva
forza
dentro
di
lui
.
Non
serve
dire
:
43
anime
tenerissime
volate
in
un
sol
colpo
al
Creatore
;
non
serve
pensare
a
diecine
e
diecine
di
famiglie
spezzate
all
'
improvviso
da
un
telegramma
o
dalla
tremebonda
ambasciata
d
'
un
messo
comunale
;
le
parole
non
servono
a
niente
.
Bisognava
vedere
quei
43
piccolissimi
uomini
allineati
su
un
unico
pancone
,
poi
a
destra
quelle
quattro
donne
,
unite
a
loro
da
un
bizzarro
destino
,
distese
su
un
pancone
separato
,
quasi
fossero
delle
intruse
.
È
evidente
che
su
queste
povere
donne
la
morte
non
faceva
assegnamento
nel
suo
calcolo
di
catastrofe
,
che
le
ha
portate
via
perché
non
poteva
farne
a
meno
e
che
le
erano
del
tutto
superflue
.
Bisognava
vedere
-
e
bastava
un
baleno
d
'
occhiata
-
quello
schieramento
di
testine
ceree
,
di
manine
ugualmente
raccolte
sul
petto
,
di
gambette
esili
,
di
piccoli
piedi
abbandonati
in
un
immobile
sonno
.
Bisognava
vedere
come
si
assomigliavano
in
modo
allucinante
le
43
faccine
,
non
impaurite
,
non
doloranti
,
bensì
dolcemente
attonite
e
,
in
certo
modo
,
rassegnate
.
Fra
le
mani
ciascuno
teneva
con
delicatezza
una
immagine
sacra
e
un
fiore
,
le
palpebre
erano
attaccate
appena
appena
.
Senza
nessuna
retorica
erano
tutti
belli
ed
estremamente
gentili
.
«
Tante
bambole
,
sembrano
»
disse
uno
.
Quarantatré
bambole
con
dentro
chiuso
in
ciascuna
il
vasto
mistero
della
morte
.
Un
Gesù
in
croce
abbandonato
al
peso
del
corpo
e
con
le
braccia
tese
in
su
in
modo
spasmodico
era
posto
sopra
l
'
immenso
capezzale
dei
43
innocenti
.
E
anche
lui
,
sebbene
ciò
sia
assurdo
,
sembrava
non
capire
il
perché
.
La
gente
di
Albenga
sfilava
silenziosamente
davanti
:
negli
interstizi
tra
bimbo
e
bimbo
crescevano
i
fiori
e
cresceva
il
loro
inequivocabile
profumo
.
Fuori
risplendeva
il
sole
e
suonavano
i
clacson
dei
viandanti
spensierati
.
E
le
43
faccine
diventavano
sempre
più
di
cera
,
si
facevano
sempre
più
diafane
e
perfette
e
il
Cristo
pareva
sempre
più
allungarsi
nello
spasimo
della
crocifissione
e
piegava
desolatamente
la
testa
da
un
lato
,
perché
,
assurdo
o
no
che
fosse
,
neppure
lui
riusciva
a
capire
.
Così
quella
cosa
diaccia
e
pesante
entrava
come
una
trave
di
ferro
nel
petto
di
coloro
che
guardavano
.
Così
le
frasi
che
di
regola
sono
giudicate
false
e
sciocche
diventavano
rigorosamente
vere
:
ad
Albenga
,
diremo
per
puro
dovere
di
cronisti
,
si
era
concentrato
,
nel
pieno
della
serenità
,
tutto
il
dolore
del
mondo
e
si
spezzavano
cuori
rimasti
fino
a
stamane
di
pietra
.
Ma
la
morte
,
com
'
è
evidente
,
non
era
ancora
contenta
,
e
desiderava
sfruttare
,
per
così
dire
,
ancora
di
più
il
suo
abominevole
capolavoro
.
E
Cristo
e
gli
uomini
evidentemente
non
avevano
sofferto
abbastanza
.
Perciò
alle
ore
15
,
nella
piazza
di
Albenga
,
arrivò
il
primo
autobus
proveniente
da
Milano
con
a
bordo
circa
quaranta
persone
adulte
:
le
madri
,
i
padri
,
i
nonni
e
gli
zii
dei
bambini
che
erano
morti
.
Nella
piazza
battuta
dal
sole
la
gente
formò
per
istinto
una
specie
di
corridoio
come
nella
scena
famosa
del
massacro
spagnolo
di
Hemingway
.
E
con
sguardi
di
terrore
,
al
pensiero
di
quanto
sarebbe
successo
,
la
gente
vide
avanzare
il
gruppo
.
Trattenuta
da
due
parenti
,
venne
avanti
per
prima
,
precipitando
,
una
donna
giovane
e
grassa
.
Teneva
la
faccia
rivolta
al
cielo
,
una
mano
aggrappata
ai
capelli
come
Niobe
.
Parole
sconnesse
che
non
si
riusciva
a
capire
uscivano
dalla
sua
bocca
con
crescente
precipitazione
,
mentre
si
avvicinava
all
'
ingresso
della
camera
ardente
.
Ma
un
uomo
magro
e
pallido
,
sui
trent
'
anni
,
improvvisamente
la
sopravanzò
ululando
,
le
mani
tese
in
avanti
,
e
irruppe
nella
sala
.
Dio
,
fa
per
misericordia
che
non
si
ripeta
mai
più
l
'
orrore
senza
nome
del
17
luglio
ad
Albenga
.
Una
madre
nella
camera
ardente
non
vedeva
il
suo
figlioletto
morto
:
ma
lo
vedeva
morto
quarantatré
volte
nello
stesso
istante
,
quarantatré
volte
nello
stesso
istante
strappato
via
dalle
sue
viscere
.
I
suoi
sguardi
impazziti
cominciavano
poi
a
ondeggiare
qua
e
là
cercando
.
Poi
il
sangue
chiamava
e
lei
si
gettava
sul
misero
bimbo
di
cera
,
ormai
così
lontano
,
baciandolo
e
accarezzandolo
con
atroce
tenerezza
e
mettendogli
a
posto
la
vestina
e
stringendogli
piano
le
mani
.
Finché
un
barlume
di
verità
si
faceva
in
lei
e
la
rivolta
esplodeva
con
grida
da
agghiacciare
il
sangue
.
Ogni
madre
e
ogni
padre
che
entrava
era
lo
stesso
.
Si
formò
nella
sala
un
vortice
di
atrocissimo
dolore
umano
.
Non
avevo
mai
immaginato
che
il
cuore
potesse
essere
così
totalmente
sconvolto
dalla
sofferenza
del
prossimo
.
Tutti
,
non
esagero
,
piangevano
senza
ritegno
.
«
Oh
,
oh
,
Giorgio
mio
»
si
sentiva
urlare
.
«
Oh
,
mamma
...
il
mio
Alberto
,
oh
che
morte
gli
hanno
fatto
fare
!
...
Oh
,
Signore
,
dammi
la
grazia
»
invocava
un
'
altra
coprendo
di
baci
i
piedini
del
suo
bimbo
.
Mamme
si
dibattevano
lanciando
insensate
invettive
come
travolte
dalla
pazzia
.
Mamme
ingannate
da
false
segnalazioni
non
trovavano
il
figlio
creduto
morto
e
a
poco
a
poco
nella
faccia
sconvolta
si
apriva
come
una
luce
di
speranza
.
Mamme
si
slanciavano
sulla
loro
creatura
irrigidita
gridando
di
felicità
:
«
È
vivo
,
è
vivo
!
»
.
Mamme
uscivano
correndo
nella
piazza
come
folli
lanciando
degli
evviva
fra
un
singhiozzo
e
l
'
altro
.
Era
finalmente
soddisfatta
la
morte
?
Era
questo
che
desiderava
?
Per
tre
volte
nel
pomeriggio
si
ripeté
l
'
assalto
-
bisogna
proprio
dire
così
-
delle
madri
e
dei
padri
ai
cerei
simulacri
delle
loro
creature
.
La
morte
di
un
bambino
è
sempre
una
incomprensibile
tragedia
.
Oggi
ad
Albenga
di
queste
tragedie
ne
esplodevano
sei
o
sette
contemporaneamente
in
pochissimi
metri
quadrati
;
e
non
si
poteva
resistere
.
Il
volto
rigato
di
lagrime
,
il
sindaco
Greppi
,
smarrito
,
si
aggirava
da
uno
strazio
all
'
altro
anche
lui
sbalordito
da
tanto
orrore
.
Il
vescovo
,
i
sacerdoti
,
le
infermiere
,
gli
infermieri
della
Croce
Bianca
,
uomini
e
donne
del
popolo
tentavano
di
ridurre
la
disperazione
dei
poveretti
.
Ma
che
consolazione
potevano
offrire
?
Poi
da
Roma
giunse
in
volo
Parri
,
delegato
dall
'
Ufficio
dell
'
Assistenza
postbellica
,
da
cui
dipende
la
sfortunata
colonia
,
e
anche
nel
suo
petto
vedemmo
sprofondare
quella
cosa
diaccia
e
pesante
come
metallo
,
tanto
la
sua
faccia
si
fece
terrea
.
Intanto
,
dimenticate
da
tutti
,
in
disparte
,
le
quattro
donne
dormivano
sul
loro
bancone
riservato
.
Non
un
cane
sembrava
occuparsi
di
loro
(
sono
state
riconosciute
per
Paola
Conte
,
vedova
Tonoli
di
sessantaquattro
anni
,
da
Maredria
[
Mantova
]
,
Francesca
Piloni
,
Maria
Moro
e
la
figlia
Giuseppina
di
undici
anni
,
tutte
e
tre
da
Caravaggio
)
.
Soprattutto
terribile
mi
sembrò
un
padre
.
Guidato
come
un
automa
da
un
infermiere
ritrovò
quasi
subito
il
suo
bimbo
.
Era
un
signore
sui
trent
'
anni
vestito
correttamente
di
grigio
,
dal
volto
nobile
e
in
certo
senso
avventuroso
.
Veniva
da
solo
.
L
'
infermiere
presto
lo
lasciò
richiamato
da
altre
scene
miserande
.
E
lui
non
disse
una
parola
,
non
ebbe
un
sospiro
o
una
lagrima
,
lo
vidi
anzi
a
poco
a
poco
diventare
di
pietra
.
Fissava
con
avida
intensità
il
figlio
nato
inutilmente
da
lui
e
mi
parve
di
leggere
nella
sua
faccia
un
rimorso
cupo
,
senza
rimedio
,
quasi
che
tra
l
'
uomo
e
il
bimbo
ci
fosse
stato
un
lungo
e
meschino
malinteso
.
Avrei
giurato
che
lui
chissà
per
quali
mediocri
motivi
non
avesse
mai
sentito
il
bisogno
di
tenerselo
vicino
e
che
ora
invece
capisse
di
avere
sbagliato
l
'
intera
vita
;
ma
era
troppo
tardi
e
il
malinteso
continuerà
in
eterno
e
l
'
ingiustizia
brucerà
dentro
di
lui
per
anni
ed
anni
.
Gli
altri
ululavano
,
si
torcevano
le
mani
,
piombavano
in
ginocchio
pregando
o
maledicendo
.
Il
taciturno
signore
,
immobile
come
una
statua
,
faceva
più
paura
di
tutti
.
Nel
frattempo
il
mare
,
di
un
meraviglioso
colore
violetto
,
continuava
a
lambire
placidamente
l
'
estremità
dell
'
albero
dell
'
Annamaria
,
la
tragica
motobarca
sprofondata
a
poco
più
di
cento
metri
dalla
riva
.
Un
pontone
con
gru
e
una
motovedetta
della
marina
manovravano
per
sollevare
il
relitto
.
E
un
palombaro
calatosi
nel
fondale
di
appena
quattro
metri
riscontrava
nello
scafo
dell
'
imbarcazione
uno
squarcio
di
quaranta
centimetri
per
cinquanta
.
A
che
serve
ormai
?
Veniva
fatto
di
dire
pensando
all
'
irreparabile
conto
dei
morti
.
Eppure
è
anche
giusto
stabilire
le
colpe
,
se
colpe
ci
sono
.
Ha
responsabilità
,
per
esempio
,
il
dott.
Armando
Ducci
,
direttore
del
preventorio
colonia
Fondazione
Solidarietà
Nazionale
,
per
avere
lasciato
andare
in
gita
gli
ottantuno
bambini
senza
prendere
le
necessarie
precauzioni
e
che
è
stato
fermato
?
Parri
ha
fatto
presente
l
'
eventuale
opportunità
di
liberarlo
,
tenuto
conto
dell
'
ausilio
che
egli
potrebbe
offrire
ai
bimbi
superstiti
.
Il
colonnello
dei
carabinieri
e
il
procuratore
della
Repubblica
che
conducono
l
'
inchiesta
hanno
però
confermato
il
fermo
.
Hanno
colpa
i
barcaioli
,
fratelli
Podestà
,
pure
fermati
e
che
sembra
non
avessero
l
'
autorizzazione
legale
a
noleggiare
la
loro
imbarcazione
?
Ha
responsabilità
,
per
caso
,
la
Capitaneria
del
Porto
o
la
Delegazione
di
spiaggia
per
non
avere
eliminato
in
acque
così
battute
il
palo
che
fu
causa
della
catastrofe
?
E
all
'
Ufficio
tecnico
municipale
,
sempre
per
via
di
questo
maledetto
palo
messo
a
sostegno
della
fognatura
,
non
si
deve
imputare
nulla
?
Un
ingegnere
di
quest
'
Ufficio
ha
fatto
presente
che
il
palo
stesso
prima
della
guerra
sporgeva
dal
mare
come
di
dovere
,
ma
che
qualche
razziatore
di
ferro
l
'
aveva
tranciato
tempo
fa
sotto
il
livello
dell
'
acqua
.
Ma
perché
,
si
può
allora
rispondere
,
l
'
Ufficio
non
aveva
pensato
a
segnalare
l
'
insidia
?
Certo
il
motivo
della
tragedia
fu
il
palo
;
su
questo
non
c
'
è
alcun
dubbio
.
Spetta
ora
all
'
autorità
stabilire
se
ci
furono
e
di
chi
furono
le
negligenze
.
Il
ministero
dell
'
Interno
,
su
richiesta
dello
stesso
presidente
della
Fondazione
di
Solidarietà
Nazionale
,
on.
Parri
,
ha
disposto
che
sia
effettuata
una
severa
inchiesta
dandone
incarico
al
viceprefetto
Arnaldo
Adami
della
direzione
generale
dell
'
Assistenza
postbellica
.
Il
dott.
Adami
è
già
sul
posto
.
Parli
ha
destinato
alle
famiglie
delle
vittime
tre
milioni
e
la
signora
Eva
Perón
,
prima
di
lasciare
l
'
Italia
,
ha
inviato
la
somma
di
un
milione
di
lire
.
Questa
sera
,
mentre
il
padre
stava
per
arrivare
in
autobus
da
Milano
,
il
bimbo
Antonio
Oliva
,
dopo
avere
lottato
con
le
sue
flebili
forze
contro
l
'
onnipotente
morte
,
si
è
spento
all
'
ospedale
.
Il
papà
lo
ha
potuto
stringere
che
era
ancora
tiepido
di
vita
.
Gli
altri
bimbi
superstiti
del
naufragio
sono
intanto
quasi
tutti
fuori
pericolo
.
In
ottime
condizioni
le
tre
assistenti
,
il
bagnino
e
i
due
barcaioli
finiti
anch
'
essi
in
acqua
.
I
quarantatré
,
anzi
,
da
stasera
i
quarantaquattro
morticini
,
verranno
chiusi
nelle
casse
domani
a
mezzogiorno
.
Alle
17.30
saranno
trasportati
nella
cattedrale
per
l
'
ultimo
solenne
commiato
.
Alle
19.30
partiranno
in
treno
alla
volta
di
Milano
.
Un
bimbo
però
sarà
sepolto
a
Loano
e
cinque
altri
verranno
lasciati
a
Pavia
perché
in
questa
provincia
vivono
le
loro
famiglie
.
Sabato
mattina
Milano
vedrà
l
'
inverosimile
sfilata
delle
rimanenti
trentotto
minuscole
bare
.
StampaQuotidiana ,
Ciò
che
è
avvenuto
lascia
in
tutti
,
io
penso
,
un
sentimento
strano
e
potente
,
che
non
era
previsto
.
Dopo
il
decollo
dalla
Luna
,
il
ricongiungimento
e
il
rientro
dei
due
nella
navicella
principale
,
la
tensione
è
caduta
,
ogni
pauroso
dubbio
è
stato
superato
dalla
forza
degli
uomini
e
dalla
perfezione
delle
macchine
.
Si
può
dire
che
iersera
sia
già
cominciato
il
trionfo
.
Sull
'
altare
della
gloria
tutte
le
iperboli
,
tutti
i
superlativi
,
tutto
il
repertorio
della
nomenclatura
epica
e
apologetica
,
finalmente
usati
a
proposito
,
sono
stati
ormai
bruciati
.
E
ritentarli
qui
ancora
una
volta
sarebbe
vano
.
Nel
cielo
immenso
e
nero
,
rimane
quella
scatoletta
solitaria
con
dentro
i
tre
uomini
,
che
corre
verso
casa
.
La
precisione
pressoché
sovrumana
con
cui
si
è
realizzato
,
parola
per
parola
,
un
programma
che
fino
a
ieri
sembrava
utopia
ci
ha
perfino
risparmiato
gli
spasimi
di
una
vera
suspense
.
Ma
un
rintocco
nuovo
e
fortissimo
riecheggia
,
e
continuerà
a
riecheggiare
per
sempre
,
nell
'
animo
di
chi
ha
visto
:
soltanto
di
chi
ha
visto
la
scena
sullo
schermo
del
televisore
,
poiché
le
fotografie
,
i
film
e
i
resoconti
,
per
quanto
assai
più
perfetti
,
non
riusciranno
a
dare
neppure
un
centesimo
di
quel
brivido
misterioso
.
Dopo
l
'
atterraggio
dell
'
"
Aquila
"
,
che
si
sperava
in
qualche
modo
di
vedere
e
invece
non
si
è
visto
,
la
veglia
,
almeno
qui
in
Italia
,
si
era
fatta
lunga
e
pesante
.
La
discesa
di
Armstrong
sulla
Luna
era
stata
promessa
per
le
ore
tre
.
Poi
si
è
parlato
delle
tre
e
tre
quarti
,
delle
quattro
,
delle
quattro
e
mezzo
.
C
'
è
stato
sì
una
mezzora
di
incertezza
abbastanza
tormentosa
perché
sembrava
che
dalla
Luna
nessuno
più
rispondesse
.
Quindi
i
nervi
si
erano
di
nuovo
afflosciati
,
era
subentrata
una
stanchezza
sudaticcia
,
una
specie
di
opaco
intorpidimento
mentale
,
complici
forse
certe
trasmissioni
di
contorno
per
cui
queste
ore
solenni
minacciavano
di
trasformarsi
in
una
stentata
sagra
,
in
una
"
Canzonissima
"
di
serie
C
.
Quand
'
ecco
,
sullo
schermo
dietro
lo
speaker
,
è
comparsa
una
immagine
nuova
,
un
confuso
intreccio
di
sagome
nere
oscillanti
,
simile
ai
quadri
di
Kline
;
era
,
rovesciato
,
il
primo
piano
della
scaletta
e
dei
tralicci
della
capsula
lunare
,
con
Armstrong
che
scendeva
gradino
per
gradino
lentamente
:
di
per
sé
incomprensibile
.
Eppure
tutti
di
colpo
hanno
capito
,
tutti
,
anche
gli
scettici
,
sono
stati
presi
da
uno
sgomento
sconosciuto
.
Si
è
avuta
la
sensazione
di
essere
passati
oltre
una
porta
fatale
e
proibita
,
di
avere
varcato
una
delle
ultime
frontiere
:
del
mondo
?
della
conoscenza
?
della
vita
?
Come
quando
-
il
paragone
può
suonare
falso
,
lo
so
,
ma
è
tipico
-
durante
una
seduta
spiritica
,
dopo
una
lunga
attesa
,
all
'
improvviso
,
con
energia
selvaggia
,
si
rivela
lo
spirito
,
o
meglio
ciò
che
si
usa
chiamare
spirito
,
e
ai
presenti
par
di
oltrepassare
il
confine
della
comune
esistenza
,
a
contatto
col
regno
delle
ombre
.
Sì
,
Armstrong
e
Aldrin
ci
avevano
portati
in
una
sorta
di
aldilà
che
vedevamo
coi
nostri
occhi
e
in
cui
tuttavia
la
nostra
mente
si
smarriva
.
Sì
,
era
una
visione
simile
a
quelle
degli
iniziati
e
dei
santi
.
Tutto
però
stava
a
dimostrare
che
era
vera
.
E
la
favola
,
il
mito
,
la
poesia
,
anziché
venir
distrutti
dai
"
computers
"
,
dai
transistor
,
dai
sapienti
ordigni
tecnologici
,
rinascevano
in
proporzioni
gigantesche
.
La
sensazione
,
ripeto
,
di
essere
condotti
in
un
aldilà
arcano
,
da
cui
potranno
scendere
,
sulla
Terra
,
smisurate
cose
avvenire
.
Ecco
,
secondo
me
,
il
motivo
della
scossa
viscerale
e
struggente
che
gli
uomini
,
per
la
prima
volta
nella
storia
del
mondo
,
hanno
provato
l
'
altra
notte
alle
ore
4.57
dinanzi
ai
televisori
,
che
non
può
immaginare
chi
non
ha
visto
,
e
che
non
si
ripeterà
mai
più
nel
futuro
.