StampaQuotidiana ,
Lugano
,
30
.
-
Un
'
altra
bella
impresa
,
un
'
altra
grande
impresa
.
Ecco
,
di
nuovo
,
la
bandiera
bianco
rosso
e
verde
in
festa
che
si
alza
nel
cielo
pallido
di
Lugano
.
È
,
di
nuovo
,
uno
spavaldo
campione
in
maglia
azzurra
che
strappa
di
forza
il
nastro
della
«
grande
corsa
dell
'
arcobaleno
»
:
è
Coppi
.
Coppi
si
è
lanciato
.
Coppi
,
perciò
,
ha
vinto
.
La
forza
dell
'
uomo
,
l
'
orgoglio
del
campione
non
si
discutono
.
Oggi
,
Coppi
ha
dato
a
tutto
il
mondo
delle
due
ruote
una
lezione
.
L
la
lezione
semplice
,
bella
della
classe
.
Coppi
era
il
grande
favorito
.
Coppi
era
l
'
uomo
da
battere
.
Ma
sulla
«
giostra
»
di
Lugano
,
si
pensava
(
si
credeva
...
)
che
Coppi
non
avrebbe
potuto
fare
,
tutto
intero
,
il
suo
giuoco
.
Uomini
come
Kubler
,
come
Bobet
,
come
Wagtmans
,
uomini
-
cioè
-
più
in
confidenza
con
le
corse
che
fanno
anello
e
,
più
che
altro
,
camminano
sul
piano
.
Avrebbero
potuto
,
si
pensava
(
si
credeva
...
)
,
tenere
la
ruota
di
Coppi
e
poi
,
magari
,
staccarlo
sul
guizzo
dello
sprint
.
Si
aspettava
Coppi
.
Si
sperava
di
vederlo
lanciato
.
Giri
e
giri
,
stanchi
,
tranquilli
;
giri
e
giri
con
una
serie
quasi
continua
di
scatti
,
di
rincorse
,
di
fughe
.
E
Coppi
non
si
vedeva
...
però
,
davanti
a
Coppi
camminava
,
libero
,
franco
,
furbo
,
Gismondi
.
Ogni
tanto
,
Gismondi
girava
la
testa
,
si
capiva
che
il
ragazzo
sapeva
che
,
da
un
momento
all
'
altro
,
Coppi
avrebbe
lasciato
la
compagnia
.
Stancava
l
'
attesa
;
davanti
con
Gismondi
,
camminava
Wagtmans
e
camminava
Derijcke
.
L
'
uno
e
l
'
altro
potevano
(
si
pensava
...
)
fare
il
grosso
colpo
,
di
sorpresa
.
All
'
improvviso
l
'
attesa
notizia
.
Sulla
«
giostra
»
spiccava
alto
un
numero
:
13
.
Era
il
numero
del
giro
e
lo
speaker
annunciò
:
«
Sulla
rampa
della
Crespera
,
Coppi
ha
staccato
tutti
»
.
Un
urlo
,
applausi
di
festa
ed
evviva
di
gioia
.
Ma
,
più
tardi
,
lo
speaker
ancora
annunciò
che
Derijcke
aveva
raggiunto
Coppi
.
Derijcke
è
un
ragazzo
in
gamba
,
forte
,
veloce
.
Passava
il
tempo
,
passavano
i
giri
:
Derijcke
correva
dietro
a
Coppi
con
facilità
,
e
non
si
stancava
.
E
siccome
Derijcke
è
ancora
veloce
,
si
pensò
:
"
Sta
'
a
vedere
che
Derijcke
tiene
la
ruota
di
Coppi
e
poi
vince
allo
sprint
...
"
.
Ma
il
campione
Coppi
allontanò
presto
il
pericolo
,
lo
allontanò
prima
ancora
del
suono
della
campana
.
Coppi
-
ancora
lassù
,
sulla
rampa
della
Crespera
...
-
staccò
di
forza
Derijcke
.
All
'
annuncio
(
era
l
'
annuncio
della
vittoria
,
del
trionfo
)
la
folla
ancora
gridò
.
Finalmente
dopo
ventuno
anni
,
una
maglia
azzurra
correva
sola
sul
traguardo
della
«
corsa
dell
'
arcobaleno
»
.
Più
nessuna
ombra
,
più
nessun
dubbio
.
L
'
orologio
,
sempre
più
sicuro
,
sempre
più
deciso
,
batteva
il
tempo
del
trionfo
di
Coppi
.
Derijcke
,
sempre
più
,
si
staccava
.
E
gli
altri
?
Già
,
gli
altri
:
dov
'
erano
?
Lontani
,
Kubler
e
Bobet
;
lontano
Wagtmans
,
lontano
Ockers
,
lontano
Gaul
.
E
Schaer
già
si
era
dato
battuto
,
come
Magni
e
Petrucci
,
come
Astrua
.
Ma
non
è
stasera
giorno
di
parole
amare
,
della
corsa
di
Magni
,
di
Petrucci
,
di
Astrua
si
parlerà
dopo
.
Oggi
è
il
gran
giorno
di
Coppi
,
l
'
uomo
,
il
campione
che
ha
fatto
un
mucchio
di
tutto
il
campo
,
un
mucchio
di
uomini
,
che
ha
poi
stretto
nel
suo
pugno
,
un
mucchio
di
uomini
dei
quali
-
persino
-
si
è
fatto
giuoco
.
Un
Coppi
di
eccezione
,
un
Coppi
come
quello
che
era
in
corsa
,
in
questa
gara
,
a
Copenaghen
nel
1949
,
come
quello
che
,
nel
«
Giro
del
'49»
,
da
Cuneo
a
Pinerolo
valicò
montagne
solo
in
fuga
per
sette
ore
,
e
poi
sul
traguardo
gridò
a
se
stesso
:
«
Sono
pazzo
,
sono
pazzo
»
.
E
non
si
dica
che
la
giostra
di
Lugano
è
dura
,
impossibile
.
Coppi
ha
vinto
perché
-
con
la
forza
di
oggi
,
la
volontà
di
oggi
,
la
decisione
di
oggi
-
dappertutto
,
oggi
,
Coppi
avrebbe
imposto
la
sua
ruota
.
Perciò
ecco
il
vecchio
ritornello
:
«
Se
Coppi
vuole
...
»
.
Via
,
purtroppo
,
qualche
volta
Coppi
non
vuole
.
Una
grande
corsa
,
una
grande
impresa
che
non
dà
spazio
(
non
può
dare
spazio
)
alla
corsa
degli
altri
.
E
le
tattiche
e
le
strade
sul
piano
,
in
montagna
,
in
discesa
,
che
cosa
servono
,
se
Coppi
cammina
come
oggi
?
Non
valgono
le
strade
e
non
valgono
le
tattiche
;
se
Coppi
cammina
come
oggi
,
vince
,
domina
,
trionfa
.
Sì
,
bravo
Derijcke
;
sì
,
bravo
Ockers
.
Ma
bravo
,
soprattutto
,
a
Gismondi
.
Il
ragazzo
si
è
lanciato
per
fare
da
punta
di
appoggio
alla
grande
galoppata
del
campione
,
del
suo
capitano
;
d
'
accordo
.
Comunque
Gismondi
,
nella
corsa
,
ha
fatto
la
bella
parte
dell
'
uomo
che
si
piazza
in
una
corsa
dov
'
era
il
sale
e
il
pepe
di
Coppi
,
una
corsa
che
Coppi
infine
ha
ridotto
ad
un
giuoco
.
Un
giuoco
che
egli
solo
conosce
,
un
giuoco
nel
quale
soltanto
lui
si
diverte
.
Un
giuoco
nel
quale
(
pur
essendo
bravi
...
)
invano
hanno
tentato
di
mischiarsi
Kubler
e
Bobet
,
Wagtmans
e
Gaul
,
Geminiani
ed
Ernzer
.
Coppi
,
tutto
Coppi
.
Il
giuoco
-
il
giuoco
azzurro
-
è
così
fatto
.
E
,
con
la
forza
,
la
buona
volontà
,
a
fare
più
bello
il
giorno
di
festa
,
ecco
-
ripeto
-
la
buona
piazza
di
Gismondi
e
,
anche
,
le
belle
corse
di
De
Filippis
e
Fornara
.
Più
quello
che
questo
,
bravo
:
De
Filippis
infatti
,
nel
finale
,
è
venuto
fuori
per
dire
chiaro
e
tondo
che
,
anche
lui
,
un
giorno
,
nel
mondo
delle
due
ruote
,
sarà
campione
.