StampaQuotidiana ,
Trieste
,
5
novembre
-
Il
sangue
è
corso
oggi
a
Trieste
.
Sotto
il
fuoco
delle
carabine
della
polizia
civile
,
due
triestini
sono
caduti
:
un
ragazzo
di
15
anni
,
Pietro
Addobbati
,
figlio
di
un
noto
medico
;
un
uomo
di
60
,
Antonio
Zavadil
,
cameriere
.
Decine
sono
i
feriti
e
parecchi
sembrano
gravi
;
centinaia
i
contusi
.
A
tarda
sera
ancora
continuano
tafferugli
,
mentre
echeggiano
le
grida
dei
dimostranti
,
le
sirene
della
polizia
e
delle
ambulanze
,
gli
scrosci
degli
idranti
.
Già
nel
pomeriggio
i
negozi
del
centro
erano
stati
chiusi
mentre
apparivano
tricolori
a
mezz
'
asta
con
un
fiocco
nero
.
Trieste
è
in
lutto
,
Trieste
è
in
fermento
come
non
mai
.
Sembrava
che
le
cose
fossero
andate
lisce
nelle
due
giornate
tanto
temute
dalla
polizia
del
3
e
del
4
novembre
.
C
'
era
stato
,
sì
,
due
giorni
fa
l
'
episodio
del
tricolore
tolto
a
forza
dalla
facciata
del
Comune
,
e
,
ieri
,
i
tafferugli
provocati
dal
comportamento
eccessivamente
«
energico
»
degli
agenti
;
ma
,
insomma
,
si
era
arrivati
senza
fatti
gravi
al
5
novembre
.
Anche
lo
sciopero
studentesco
di
stamane
sembrava
destinato
ad
esaurirsi
come
tutti
quelli
precedenti
.
I
ragazzi
delle
medie
passavano
a
gruppi
cantando
e
senza
dar
noia
a
nessuno
,
eccezion
fatta
per
qualche
fischio
all
'
indirizzo
della
polizia
civile
.
Un
contegno
freddo
degli
agenti
,
abituati
,
del
resto
,
a
ben
altri
vituperi
,
avrebbe
reso
la
giornata
d
'
oggi
eguale
a
tante
altre
:
gli
ordini
evidentemente
erano
stamane
diversi
,
e
diversi
i
nervi
.
In
tenuta
di
guerra
-
elmetto
,
candelotti
fumogeni
,
carabina
-
i
poliziotti
scorrazzavano
con
le
jeeps
coperte
dalla
rete
metallica
per
ripararsi
contro
i
sassi
,
con
le
motociclette
,
con
gl
'
idranti
.
Si
fosse
questo
complesso
formidabile
di
armati
limitato
a
disperdere
i
gruppi
di
manifestanti
,
non
avrebbe
fatto
che
eseguire
degli
ordini
.
Ma
impressionante
era
lo
spirito
che
li
animava
,
che
li
portava
ad
infierire
contro
chiunque
all
'
aspetto
potesse
sembrare
uno
studente
.
I
manganelli
si
sono
abbassati
a
tutto
spiano
finché
da
parte
dei
ragazzi
non
sono
cominciate
a
volare
le
pietre
:
dove
più
c
'
eran
sassi
,
più
la
polizia
si
trovava
di
fronte
a
gente
che
l
'
aspettava
a
piè
fermo
.
Davanti
alla
chiesa
di
S
.
Antonio
Nuovo
,
dove
termina
il
grande
canale
che
dal
porto
si
addentra
in
città
,
tutta
la
piazza
ha
il
selciato
all
'
aria
per
certi
lavori
del
Comune
.
Questo
,
e
il
fatto
che
la
polizia
ha
il
suo
quartier
generale
a
cinquanta
metri
nella
laterale
via
30
Ottobre
(
sulla
sinistra
di
chi
guarda
il
tempio
)
spiegano
perché
tutti
gli
innumerevoli
tafferugli
abbiano
avuto
qui
il
loro
epicentro
.
Verso
le
11
un
centinaio
di
studenti
,
davanti
ad
una
carica
a
fondo
degli
agenti
,
dopo
aver
reagito
a
sassate
(
veniva
colpito
a
un
braccio
anche
un
colonnello
americano
)
si
rifugiavano
sul
pronao
della
chiesa
credendosi
al
sicuro
.
Senza
un
attimo
di
esitazione
gli
attaccanti
,
protetti
dal
getto
degl
'
idranti
che
allagavano
l
'
interno
del
tempio
,
irrompevano
fino
all
'
altare
maggiore
picchiando
implacabilmente
tutti
coloro
che
trovavano
a
portata
di
mano
.
Esterrefatto
,
un
vecchio
sacerdote
che
,
caduto
in
ginocchio
,
implorava
la
fine
di
tanta
furia
,
si
sentiva
urtare
e
urlare
:
«
Zitto
tu
,
politicante
,
non
prete
»
.
Quando
la
polizia
si
è
allontanata
trascinando
con
sé
una
trentina
di
ragazzi
,
c
'
erano
sul
pavimento
vaste
chiazze
di
sangue
.
Appena
informato
dell
'
accaduto
,
il
vescovo
monsignor
Santin
dichiarava
sconsacrata
la
chiesa
e
indiceva
la
cerimonia
di
riconsacrazione
per
le
quattro
del
pomeriggio
.
Intanto
,
col
sopraggiungere
del
mezzogiorno
,
ogni
manifestazione
era
cessata
e
la
città
stava
riprendendo
il
suo
volto
normale
.
Il
rito
pomeridiano
voleva
essere
una
cancellazione
di
quanto
di
sacrilego
era
successo
,
un
segno
di
pacificazione
.
Davanti
a
S
.
Antonio
,
oggi
alle
quattro
,
più
che
ragazzi
c
'
erano
delle
donne
e
persone
anziane
in
attesa
che
le
porte
venissero
aperte
all
'
officiante
.
Noi
c
'
eravamo
per
puro
dovere
di
cronaca
,
non
perché
fosse
successo
niente
:
questo
ci
permette
ora
di
fornire
una
relazione
obiettiva
di
quanto
è
successo
.
Il
parroco
di
S
.
Antonio
,
mons
.
Giovanni
Grego
,
è
apparso
sul
pronao
,
preceduto
da
chierici
con
la
Croce
astata
e
circondato
da
sacerdoti
in
stola
bianca
.
La
folla
,
cinquecento
o
seicento
persone
,
aveva
appena
fatto
il
segno
della
Croce
quando
dalla
via
laterale
di
sinistra
-
via
Dante
-
è
avanzata
una
jeep
,
e
dalla
via
laterale
di
destra
-
via
30
Ottobre
,
dove
,
come
abbiam
detto
,
ha
sede
il
comando
della
polizia
-
un
gruppetto
di
agenti
.
Un
senso
di
irritazione
è
sorto
spontaneo
anche
in
chi
triestino
non
è
:
«
Perché
costoro
vengono
dopo
tutto
quello
che
è
successo
stamane
,
a
farsi
vedere
qui
dove
la
gente
è
riunita
per
pregare
?
»
.
Nei
triestini
(
notate
,
la
cosa
è
importante
,
perché
non
è
frequente
,
non
solo
nei
giovani
,
ma
in
tutti
gli
uomini
,
donne
e
vecchi
)
più
che
di
irritazione
il
senso
è
stato
di
risentimento
e
di
sdegno
.
All
'
apparire
della
polizia
si
ebbero
gli
stessi
effetti
dello
sfregamento
di
un
fiammifero
:
per
quanto
in
principio
le
persone
ai
margini
dell
'
assembramento
consigliassero
con
buoni
accenti
di
allontanarsi
,
tutti
hanno
avuto
netta
l
'
impressione
che
il
«
via
»
a
qualcosa
di
grave
era
stato
dato
e
che
niente
avrebbe
fermato
il
corso
delle
cose
.
Intendiamoci
,
tafferugli
,
zuffe
,
arresti
,
sì
:
ma
non
certo
spargimento
di
sangue
.
C
'
era
quella
Croce
come
garanzia
,
sull
'
alto
della
scalinata
;
c
'
erano
quei
sacerdoti
con
le
parole
di
pace
e
di
fede
.
Han
continuato
i
preti
imperturbabili
nelle
loro
lunghe
preghiere
.
Ma
la
folla
non
li
ascoltava
più
;
si
alzava
un
fischio
solo
contro
i
perturbatori
;
e
già
s
'
abbassavano
i
primi
pugni
.
Reagivano
violentemente
i
poliziotti
,
ma
davanti
alla
chiesa
i
ragazzi
non
davano
indietro
e
ponevano
mano
alle
pietre
.
Ed
erano
gli
agenti
ad
indietreggiare
,
a
ritirarsi
in
via
30
Ottobre
.
L
'
episodio
avrebbe
potuto
aver
termine
a
questo
punto
:
il
breve
corteggio
di
sacerdoti
scendeva
infatti
la
scalinata
ed
iniziava
il
rituale
giro
del
tempio
;
ma
gli
animi
erano
esasperati
e
i
due
gruppi
erano
lì
,
uno
di
fronte
all
'
altro
,
ad
una
cinquantina
di
metri
:
i
poliziotti
dalla
via
30
Ottobre
,
i
ragazzi
allo
sbocco
della
strada
nella
piazza
.
Nell
'
effettuare
la
loro
inoffensiva
sassaiola
,
i
«
muli
»
Si
guardavano
di
tanto
in
tanto
ai
fianchi
e
alle
spalle
,
temendo
di
sentirsi
arrivare
addosso
i
getti
d
'
acqua
degli
idranti
.
Invece
,
di
fronte
,
è
arrivato
del
piombo
e
della
morte
.
È
stata
una
cosa
così
improvvisa
ed
assurda
che
,
mentre
balzavamo
al
riparo
,
dietro
una
colonna
,
ci
sentivamo
ridicoli
.
Avevano
sparato
a
salve
,
si
capisce
.
E
quando
abbiam
guardato
vicino
a
noi
e
abbiam
visto
a
terra
,
immoto
,
il
corpo
di
un
ragazzo
quindicenne
con
una
chiazza
rossa
che
si
allargava
sempre
più
nella
polvere
,
siamo
rimasti
incerti
,
sbalorditi
,
atterriti
.
Non
avevano
sparato
a
salve
-
come
in
uso
da
parte
di
qualsiasi
per
quanto
barbaro
occupante
-
avevano
sparato
duecento
colpi
di
carabina
con
del
buon
piombo
:
non
in
aria
,
ma
tranquillamente
,
fermi
davanti
a
sé
.
Tanto
che
l
'
altro
morto
,
l
'
uomo
di
sessant
'
anni
,
è
stato
abbattuto
non
in
piazza
,
ma
al
di
là
,
lontano
,
mentre
attraversava
per
i
fatti
suoi
la
strada
.
E
così
,
molti
dei
feriti
da
arma
da
fuoco
.
Avessero
tirato
a
salve
o
per
aria
,
tutti
sarebbero
scappati
;
così
,
tutti
sono
rimasti
.
Il
giovane
Addobbati
era
caduto
fulminato
al
cuore
,
su
una
bandiera
:
il
tricolore
intriso
di
sangue
è
stato
issato
su
una
trave
.
E
di
colpo
centinaia
di
ragazzi
hanno
fatto
letteralmente
sparire
il
selciato
:
volavano
le
pietre
in
una
ondata
ininterrotta
,
come
in
una
battaglia
antica
,
mentre
allo
sbocco
di
via
30
Ottobre
sorgeva
una
barricata
.
Sfondata
una
baracca
di
sterratori
,
pali
aste
vanghe
e
picconi
passavano
di
mano
in
mano
.
Inutilmente
anche
con
gli
idranti
la
polizia
è
venuta
a
più
riprese
all
'
assalto
di
fronte
:
ha
dovuto
,
dopo
un
'
ora
,
decidersi
ad
infiltrarsi
sui
fianchi
,
minacciando
nuove
sparatorie
.
Anche
gli
ultimi
dei
più
accaniti
ragazzi
hanno
dovuto
rifugiarsi
nel
tempio
,
mentre
gli
agenti
accerchiavano
in
forze
l
'
edificio
.
Mons
.
Grego
,
che
non
aveva
mai
interrotto
il
rito
della
riconsacrazione
,
lo
concludeva
davanti
ad
una
folla
ansante
,
eccitata
.
La
voce
del
sacerdote
si
è
levata
quieta
contro
«
il
sacrilegio
commesso
in
mattinata
da
chi
l
'
ordine
doveva
proteggere
»
,
e
contro
«
lo
spettacolo
barbaro
di
persecuzioni
verso
chi
nutre
sentimenti
che
Dio
non
contrasta
»
,
auspicando
«
la
fine
delle
barbarie
,
per
l
'
amore
di
Nostro
Signore
»
.
Quando
i
primi
hanno
provato
ad
uscire
dal
tempio
si
sono
trovati
davanti
i
cordoni
della
polizia
che
arrestava
tutti
i
giovani
,
lasciando
passare
solo
le
persone
anziane
e
le
donne
.
Né
questo
atteggiamento
è
parso
sufficiente
a
quel
reparto
scelto
della
polizia
,
il
Nucleo
nobile
,
che
aveva
condotto
la
brillante
azione
bellica
di
poco
prima
:
tanto
che
perfino
tra
agenti
sono
sorte
contestazioni
.
Nella
confusione
generale
è
sopraggiunto
il
vescovo
mons
.
Santin
e
tutti
hanno
approfittato
del
momento
per
allontanarsi
.
Impegnata
in
forze
in
chiesa
,
la
polizia
non
aveva
potuto
occuparsi
del
resto
della
città
:
altri
gruppi
di
giovani
avevano
dato
l
'
assalto
a
locali
e
edifici
-
il
Regina
,
il
NAAFI
-
occupati
dagli
inglesi
.
È
stata
vista
bruciare
anche
qualche
macchina
e
qualche
motocicletta
.
Poi
,
verso
le
19
,
quasi
duemila
persone
si
sono
trovate
riunite
sul
Corso
verso
il
Municipio
,
dove
hanno
issato
il
tricolore
.
Si
era
poi
sparsa
la
voce
che
ci
fosse
un
terzo
morto
(
e
vi
era
stato
effettivamente
,
ma
per
sincope
,
al
rumore
degli
spari
;
si
tratta
di
tale
Mario
Lugnani
,
impiegato
della
Banca
Commerciale
)
e
il
furore
era
aumentato
.
Ma
di
pari
passo
era
aumentato
il
furore
della
polizia
per
replicare
con
cariche
a
piedi
e
in
motocicletta
.
Citiamo
un
esempio
solo
:
il
medico
della
Croce
Rossa
,
dottor
Sergio
Biagini
,
mentre
provvedeva
al
trasporto
di
un
dimostrante
contuso
in
piazza
unità
,
veniva
selvaggiamente
aggredito
a
colpi
di
calcio
di
fucile
da
un
poliziotto
e
riportava
a
sua
volta
ferite
guaribili
in
parecchi
giorni
.
Gli
agenti
avevano
così
evidentemente
perso
la
testa
che
ad
un
certo
momento
il
comando
militare
ha
deciso
di
far
uscire
reparti
americani
e
soprattutto
inglesi
in
assetto
di
guerra
.
Con
calma
anglosassone
i
soldati
si
sono
limitati
a
presidiare
i
punti
che
venivano
loro
affidati
,
incuranti
dei
tafferugli
che
continuavano
a
svolgersi
intorno
ad
essi
.
Alle
20
veniva
diffuso
dalla
radio
un
comunicato
del
generale
Winterton
con
la
singolare
-
diciamo
così
-
affermazione
che
,
«
davanti
ad
una
serie
di
attacchi
al
comando
di
polizia
,
gli
agenti
avevano
dovuto
reagire
con
una
salve
e
che
nell
'
incidente
si
erano
lamentati
due
morti
»
.
Secondo
il
comunicato
del
generale
i
feriti
sarebbero
25
,
di
cui
uno
grave
;
stando
alle
ultime
notizie
sono
,
invece
,
40
,
di
cui
9
(
tutti
di
arma
da
fuoco
)
gravi
;
si
è
dovuto
procedere
a
quattro
interventi
chirurgici
d
'
urgenza
.
Il
comunicato
ufficiale
depreca
poi
l
'
azione
di
elementi
irresponsabili
che
hanno
provocato
«
un
certo
numero
di
vittime
»
e
dà
pure
assicurazione
che
saranno
presi
gli
opportuni
provvedimenti
.
Anche
il
consigliere
politico
italiano
,
prof.
De
Castro
,
ha
trasmesso
per
radio
un
appello
alla
calma
«
per
evitare
incidenti
che
potrebbero
influire
sulla
situazione
internazionale
»
.
Mentre
trasmettiamo
la
situazione
si
è
tutt
'
altro
che
normalizzata
:
un
po
'
dappertutto
gruppi
di
giovani
e
di
poliziotti
si
fronteggiano
sorvegliandosi
a
vicenda
:
a
metà
della
centrale
via
Carducci
si
segnala
un
ammassamento
di
alcune
centinaia
di
persone
;
di
tanto
in
tanto
al
passaggio
degli
agenti
la
sassaiola
riprende
.
In
Comune
la
Giunta
si
è
riunita
d
'
urgenza
ed
ha
steso
la
seguente
dichiarazione
:
«
Di
fronte
alla
gravità
dei
fatti
di
oggi
,
si
deplora
la
carenza
di
responsabilità
,
si
protesta
contro
gli
eccessi
di
una
reazione
sproporzionata
alle
spontanee
manifestazioni
di
popolo
,
fino
alla
profanazione
di
un
luogo
sacro
;
si
chiede
una
immediata
rigorosa
inchiesta
per
l
'
accertamento
delle
responsabilità
dell
'
uso
delle
armi
,
e
la
punizione
dei
responsabili
.
La
Giunta
ritiene
inoltre
opportuno
che
la
polizia
rimanga
consegnata
in
caserma
e
che
la
tutela
dell
'
ordine
pubblico
sia
temporaneamente
affidata
alle
forze
militari
»
.
I
funerali
delle
vittime
avranno
luogo
(
la
data
non
è
sicura
:
ma
sembra
sabato
)
a
spese
del
Comune
;
la
seduta
straordinaria
del
Consiglio
sarà
domani
sera
dedicata
alla
commemorazione
ed
alla
protesta
.
I
partiti
triestini
hanno
chiesto
che
la
polizia
civile
passi
immediatamente
alle
dipendenze
del
direttore
per
gli
Interni
del
governo
militare
alleato
,
prefetto
Memmo
.
Intanto
all
'
Ospedale
Maggiore
si
veglia
per
salvare
i
feriti
più
gravi
:
per
uno
,
Paolo
Ferrari
,
di
20
anni
,
le
speranze
sono
tenuissime
.
Quando
il
dott.
Francesco
Addobbati
ha
sentito
oggi
nel
pomeriggio
che
c
'
era
stata
una
sparatoria
in
città
,
si
è
precipitato
all
'
ospedale
per
offrire
la
sua
opera
ed
ha
trovato
il
sindaco
e
i
medici
attorno
a
un
lettino
dove
era
steso
un
ragazzo
di
quindici
anni
con
una
coccarda
tricolore
sul
cuore
squarciato
:
era
suo
figlio
Pietro
che
così
ha
visto
per
l
'
ultima
volta
.
Sia
la
Camera
del
Lavoro
(
CISL
e
UIL
)
che
i
sindacati
unici
(
CGIL
)
hanno
proclamato
lo
sciopero
generale
per
domani
.
Già
stasera
si
è
cominciato
a
fermare
molte
vetture
tranviarie
.
A
mezzanotte
sono
entrati
in
sciopero
i
ferrovieri
.
Hanno
già
aderito
alla
sospensione
di
domani
gli
insegnanti
di
tutte
le
categorie
.
Davanti
a
S
.
Antonio
Nuovo
nei
punti
dove
Addobbati
e
Zavadil
sono
caduti
,
sono
sorti
stasera
dei
tumuli
infiorati
e
coperti
del
tricolore
,
accanto
ai
quali
i
triestini
veglieranno
per
tutta
la
notte
.