StampaPeriodica ,
Il
dibattito
sulla
stampa
a
fumetti
per
i
ragazzi
,
che
ha
avuto
luogo
alla
Camera
dei
deputati
,
ha
suscitato
un
interesse
notevole
ed
è
stato
a
sua
volta
il
risultato
di
un
movimento
di
opinione
pubblica
abbastanza
largo
,
creato
nel
Paese
attorno
a
questa
questione
.
La
legge
discussa
nel
Parlamento
,
e
che
si
riduce
a
una
serie
di
misure
degne
di
un
dispotismo
illuminato
e
a
una
proposta
di
sequestro
preventivo
,
è
da
respingersi
perché
reazionaria
e
inefficace
.
Inconsistente
è
l
'
argomentazione
che
misure
simili
,
attraverso
le
quali
la
stampa
per
bambini
e
ragazzi
dovrebbe
essere
«
moralizzata
»
,
potrebbero
influire
nel
ridurre
la
delinquenza
giovanile
e
far
sparire
certe
forme
di
degenerazione
e
delitto
dei
giovani
,
di
cui
si
sono
avuti
di
recente
,
in
Italia
e
altrove
.
esempi
numerosi
e
pietosi
.
La
delinquenza
dei
minori
è
un
fatto
sociale
le
cui
origini
lontane
e
vicine
sono
da
cercare
ben
più
profondamente
,
e
in
altre
direzioni
vitali
.
La
stampa
che
i
giovanissimi
e
i
giovani
leggono
è
,
se
mai
,
uno
degli
aspetti
della
loro
vita
,
e
non
è
certo
l
'
aspetto
determinante
di
quegli
orientamenti
della
mente
e
del
costume
,
che
certo
contribuisce
(
vogliamo
ammetterlo
)
sia
a
rendere
manifesti
che
a
rendere
più
acuti
.
La
radice
vera
di
questi
orientamenti
bisogna
cercarla
molto
più
a
fondo
,
da
un
lato
nelle
condizioni
materiali
dell
'
esistenza
,
nelle
catastrofi
a
cui
la
politica
fatta
dai
governi
e
dalle
classi
ha
portato
le
associazioni
umane
,
gli
Stati
.
e
dall
'
altro
lato
nello
spirito
generale
che
in
queste
associazioni
umane
,
qui
in
Occidente
.
cioè
nei
paesi
dove
dominano
ancora
i
capitalisti
,
è
diffuso
dappertutto
e
si
respira
La
stampa
che
i
giovanissimi
e
i
giovani
ricevono
,
cercano
,
leggono
,
è
uno
degli
elementi
della
cultura
che
oggi
esiste
in
queste
parti
del
mondo
.
Vale
dunque
la
pena
,
sotto
questo
aspetto
,
di
discuterne
.
Il
dibattito
non
è
nuovo
,
del
resto
,
anche
se
oggi
prende
forme
acute
.
Quando
sorsero
,
nella
Francia
del
Seicento
,
«
i
racconti
di
fate
»
,
la
reazione
moralistica
contro
questo
genere
di
letteratura
per
l
'
infanzia
fu
vivace
.
La
storia
del
gatto
degli
stivali
fu
denunciata
come
istigazione
alla
malafede
,
esaltazione
del
brigantaggio
,
della
rapina
.
Da
quella
polemica
si
può
datare
l
'
origine
di
quella
noiosissima
,
stomachevole
letteratura
per
l
'
infanzia
e
la
giovinezza
che
,
per
insegnare
la
virtù
,
elabora
il
tipo
del
ragazzo
virtuoso
,
ma
cretino
e
lo
fa
muovere
in
un
mondo
di
stoppa
dipinta
e
di
lattemiele
,
di
enti
e
moralità
non
reali
,
lontani
tanto
dalla
vita
che
veramente
si
vive
quanto
dai
sogni
della
fantasia
popolare
.
I
libri
di
scuola
appartengono
quasi
tutti
a
questa
famiglia
,
purtroppo
,
e
neanche
il
Cuore
se
ne
stacca
.
La
tradizione
della
letteratura
per
i
ragazzi
,
è
,
da
un
lato
,
quella
dei
racconti
popolari
ingenuamente
fantastici
,
che
sotto
la
fantasia
nascondono
una
concezione
vigorosa
e
semplice
del
mondo
,
delle
sue
difficoltà
,
delle
sue
stranezze
,
e
dall
'
altro
lato
è
quella
realistica
,
che
racconta
e
fa
capire
la
vita
così
com
'
è
e
insegna
ad
affrontarla
con
calma
.
In
Pinocchio
le
due
correnti
felicemente
si
congiungono
e
per
questo
Pinocchio
è
una
grande
,
classica
opera
d
'
arte
.
Che
cosa
è
,
oggi
,
il
fumetto
,
e
da
che
parte
viene
?
È
un
modo
di
raccontare
per
immagini
una
storia
rappresentata
nei
momenti
più
salienti
:
non
vi
è
commento
scritto
,
soltanto
alcune
parole
che
escono
in
una
nuvoletta
di
fumo
dalla
bocca
dei
protagonisti
.
È
comparso
in
America
nel
1894
.
lanciato
da
Hearst
,
il
più
grande
editore
di
giornali
del
mondo
,
padrone
di
centinaia
di
fogli
collegati
a
catena
e
di
conseguenza
dell
'
opinione
pubblica
degli
Stati
Uniti
.
All
'
inizio
la
cosa
suscitò
proteste
,
ma
in
breve
i
fumetti
divennero
una
delle
maggiori
fonti
di
reddito
per
il
monopolio
di
Hearst
.
Il
racconto
è
sempre
avventuroso
e
vi
si
esaltano
la
violenza
,
la
brutalità
,
la
lotta
fra
gli
uomini
,
l
'
istinto
sessuale
.
Qui
si
apre
una
questione
,
che
è
poi
al
fondo
di
tutto
il
dibattito
.
Si
fa
distinzione
fra
la
forma
del
fumetto
e
il
contenuto
del
racconto
a
fumetti
.
Si
sostiene
che
ciò
che
rende
dannosa
la
stampa
a
fumetti
sarebbe
il
suo
contenuto
e
non
la
sua
forma
.
Per
difendere
questa
posizione
si
sono
persino
andati
a
cercare
precedenti
nella
storia
della
pittura
e
dei
suoi
mezzi
espressivi
;
si
sono
disturbati
Giotto
e
Simone
Martini
e
i
primitivi
che
affrescando
le
mura
delle
Chiese
del
'200
e
del
'300
avrebbero
tenuto
a
battesimo
,
essi
,
il
fumetto
.
Questa
affermazione
ci
sembra
,
oltre
che
irriverente
,
assai
superficiale
.
Basti
pensare
che
si
tratta
di
pittura
e
non
di
letteratura
,
e
che
per
«
raccontare
quelle
storie
sacre
í
cui
episodi
erano
il
soggetto
di
famosi
affreschi
in
serie
,
i
papi
facevano
scrivere
codici
preziosi
e
non
solo
dipingere
i
muri
delle
chiese
.
D
'
altra
parte
gli
affreschi
di
Giotto
sulla
vita
di
San
Francesco
o
di
Gesù
,
ad
esempio
,
non
sono
immagini
che
si
svolgano
l
'
una
dopo
l
'
altra
,
concatenate
per
dare
il
senso
di
un
racconto
:
sono
episodi
salienti
di
una
vita
,
qualche
volta
non
disposti
neppure
in
ordine
di
tempo
,
ma
raffigurati
così
come
la
fantasia
dell
'
artista
li
ha
visti
.
Ancor
oggi
,
dopo
tanti
secoli
,
un
pittore
che
volesse
raffigurare
la
vita
di
un
grande
,
non
potrebbe
che
seguire
la
stessa
strada
,
perché
questa
è
la
sola
via
delle
arti
figurative
,
e
non
farebbe
,
con
ciò
,
una
narrazione
a
fumetti
.
I
fumetti
sono
un
'
altra
cosa
;
non
sono
una
serie
di
quadri
dedicati
a
diversi
episodi
di
una
storia
,
ma
il
racconto
della
storia
stessa
,
fatto
con
disegni
rudimentali
e
battute
di
dialogo
adattate
a
questi
disegni
.
Non
sono
una
storia
dipinta
;
sono
piuttosto
una
lingua
scritta
per
immagini
.
Se
si
vuol
trovare
un
precedente
,
non
è
tra
le
pitture
che
bisogna
cercare
,
ma
se
mai
riferirsi
alla
scrittura
ideografica
,
per
geroglifici
,
cioè
dei
periodi
di
civiltà
meno
sviluppata
.
Se
si
fa
attenzione
,
infatti
,
se
si
confrontano
un
grande
numero
di
racconti
a
fumetti
,
si
vede
che
le
immagini
sono
ridotte
come
tipo
e
come
numero
;
sono
su
per
giù
tutte
eguali
,
perché
il
disegno
trascura
del
tutto
i
particolari
e
coglie
soltanto
pochissimi
elementi
della
figura
.
Le
donne
dei
fumetti
hanno
tutte
le
stesse
natiche
a
semiluni
,
i
seni
che
sporgono
,
la
veste
attillata
,
un
dito
di
coscia
che
vien
fuori
,
ecc.
Dei
movimenti
e
atti
del
corpo
umano
rimangono
solo
alcuni
,
quello
del
dare
uno
schiaffo
o
un
calcio
,
sparare
un
colpo
,
afferrare
un
altro
per
il
collo
,
mettersi
a
fuggire
,
spaccarsi
la
testa
o
simili
.
Chi
sia
abituato
alle
normali
vignette
e
al
modo
normale
di
raccontare
,
nel
fumetto
non
capisce
nulla
.
Ci
si
trova
di
fronte
a
una
notazione
abbreviata
,
che
colpisce
invece
,
attira
e
lega
la
mente
di
chi
non
è
ancora
arrivato
o
non
è
ancora
assuefatto
al
modo
di
esporre
e
ragionare
discorsivo
,
dove
ciò
che
conta
non
è
una
serie
continua
di
gesti
o
di
frasi
folgoranti
,
ma
è
il
nesso
logico
e
il
complesso
dei
particolari
,
è
il
concatenamento
dei
fatti
e
delle
cose
,
rapido
o
lento
,
tranquillo
o
tumultuoso
,
ma
sempre
guidato
secondo
uno
sviluppo
coerente
,
organico
,
di
immagini
e
di
concetti
.
Il
confronto
con
certe
scritture
primitive
vale
quindi
nel
senso
che
,
come
queste
scritture
sono
ferme
al
primo
degli
elementi
della
espressione
scritta
,
che
è
una
immagine
stereotipa
,
ma
non
giungono
alle
superiori
forme
di
organizzazione
della
lingua
e
della
sua
traduzione
in
segni
,
così
il
fumetto
riduce
la
rappresentazione
della
realtà
a
un
certo
,
limitato
numero
di
segni
visivi
chiarissimi
ma
primitivi
,
e
sopprime
tutto
il
resto
,
che
è
la
vera
creazione
e
conquista
dell
'
ingegno
umano
sulla
via
,
non
diciamo
dell
'
arte
,
ma
della
espressione
consapevole
.
Si
dice
che
i
fumetti
piacciono
ai
bambini
,
ed
è
naturale
,
appunto
perché
la
mente
del
bambino
è
primitiva
.
Il
bambino
vede
e
conosce
senza
comprendere
,
cioè
senza
riuscire
a
cogliere
esattamente
il
legame
tra
i
particolari
e
il
nesso
degli
avvenimenti
e
delle
cose
.
Una
immagine
primitiva
o
una
serie
di
immagini
primitive
,
semplici
,
urtanti
,
suscita
in
lui
un
ricordo
di
cose
già
viste
,
lo
orienta
verso
certi
pensieri
.
Per
questo
il
libro
per
bambini
dovrà
sempre
essere
illustrato
.
Benissimo
illustrati
e
a
colori
sono
i
bei
libri
che
si
pubblicano
per
i
bambini
nell
'
Unione
Sovietica
.
Ma
l
'
illustrazione
deve
avere
i
suoi
particolari
,
orientare
alla
ricerca
di
essi
e
,
se
legata
a
un
racconto
,
deve
esserlo
in
modo
da
spingere
il
bambino
a
scoprire
i
nessi
tra
i
fatti
,
il
legame
logico
che
tiene
uniti
gli
avvenimenti
nella
realtà
.
Tutto
questo
nel
fumetto
non
c
'
è
e
non
ci
può
essere
.
Il
fumetto
afferra
la
mente
attraverso
poche
immagini
e
sostituisce
una
serie
violenta
di
queste
immagini
alla
ricerca
dei
particolari
,
di
una
logica
e
di
un
processo
discorsivo
.
Le
poche
parole
illustrative
sono
una
molla
,
essa
pure
primitiva
,
che
spinge
da
una
immagine
all
'
altra
una
mente
che
non
lavora
,
non
riflette
,
si
impigrisce
e
arrugginisce
mentre
,
d
'
altra
parte
,
le
vengono
fatte
passare
davanti
,
come
strumento
di
avventura
,
le
più
portentose
conquiste
della
tecnica
.
La
osservazione
dei
fumetti
è
quindi
cosa
profondamente
diversa
dalla
lettura
.
Non
sostituisce
la
lettura
,
la
sopprime
.
La
gioventù
che
si
nutre
di
fumetti
è
una
gioventù
che
non
legge
e
questa
assenza
di
lettura
nel
senso
proprio
della
parola
non
è
l
'
ultima
tra
le
cause
di
irrequietezza
,
di
scarsa
riflessività
,
di
deficiente
contatto
col
mondo
circostante
e
quindi
di
tendenza
alla
violenza
,
alla
brutalità
,
all
'
avventura
fuori
della
legge
e
solidarietà
degli
uomini
.
L
'
educazione
al
ragionamento
e
alla
riflessione
che
si
ottiene
con
l
'
attenzione
prestata
al
racconto
scritto
,
non
ha
soltanto
il
valore
di
una
preparazione
letteraria
,
non
è
soltanto
educazione
dell
'
intelletto
,
ma
disciplina
interiore
degli
istinti
primitivi
,
animaleschi
.
Questa
analisi
del
fumetto
,
che
credo
esatta
,
induce
alla
conclusione
cui
volevo
arrivare
,
che
il
contenuto
e
la
forma
non
sono
qui
separabili
.
Perché
i
fumetti
narrano
a
preferenza
ed
esclusivamente
,
anzi
,
storie
orripilanti
di
gente
che
corre
la
stupida
avventura
della
violenza
e
della
brutalità
,
che
è
continuamente
in
guerra
contro
i
propri
simili
,
che
ogni
contrasto
tende
a
risolvere
con
la
frode
.
col
pugno
al
plesso
solare
o
con
la
pistola
,
che
non
ha
nemmeno
il
tempo
di
nutrir
sentimenti
,
valutare
,
riflettere
?
È
il
modo
stesso
del
racconto
che
impone
questo
,
perché
esige
che
i
protagonisti
siano
di
continuo
-
ad
ogni
nuova
figura
-
impegnati
in
un
gesto
e
atto
violento
,
se
no
la
serie
non
interessa
,
non
resiste
.
Ricordate
la
figura
quasi
idilliaca
dell
'
inglese
o
dello
svizzero
sperduto
nell
'
isola
deserta
,
che
a
poco
a
poco
riconquista
gli
Infiniti
strumenti
materiali
della
civiltà
e
prende
coscienza
del
proprio
limite
e
del
proprio
valore
?
Nel
fumetto
la
sua
storia
diventa
un
'
allucinante
serie
di
urti
brutali
e
ridicoli
(
vince
sempre
lui
!
)
ed
egli
un
energumeno
senz
'
anima
,
bestia
in
lotta
contro
altre
bestie
.
Ed
è
per
tutto
questo
che
il
fumetto
è
stato
inventato
in
America
e
viene
dall
'
America
.
Esso
è
adeguato
a
quel
complesso
di
aspetti
negativi
,
repellenti
persino
,
a
etti
purtroppo
sembra
oggi
ridursi
la
civiltà
del
Paese
che
fu
di
Walt
Whitman
e
di
Mark
Twain
.
È
un
mondo
dominato
dalla
preoccupazione
del
successo
materiale
che
consente
di
viver
bene
e
infischiarsi
del
resto
.
Ciò
che
si
oppone
al
successo
materiale
,
trattisi
di
un
concorrente
o
di
una
legge
morale
,
di
una
banda
di
malfattori
o
della
polizia
,
di
una
organizzazione
di
operai
o
della
indipendenza
di
un
popolo
,
deve
essere
battuto
,
stroncato
.
Ha
ragione
il
più
forte
.
Ha
ragione
chi
riesce
a
farla
franca
,
ad
aprirsi
la
strada
con
qualsiasi
mezzo
,
a
vincere
,
a
fare
l
'
affare
,
ad
accumulare
più
denaro
.
È
scomparsa
anche
la
vernice
religiosa
dei
primi
pionieri
;
è
rimasta
la
ferocia
cinica
con
la
quale
,
pur
non
smettendo
mai
di
leggere
la
Bibbia
e
di
predicarla
,
annientarono
fisicamente
un
popolo
intiero
per
estendere
le
loro
fattorie
.
Ingenuità
e
brutalità
,
assenza
di
profonde
tradizioni
culturali
e
umanistiche
completano
il
quadro
.
L
'
eroe
di
questo
mondo
non
può
essere
che
il
bandito
(
il
gangster
)
,
ed
è
bandito
anche
quando
è
un
grande
finanziere
o
un
capo
di
poliziotti
o
il
presidente
della
repubblica
.
Vita
e
storia
di
questo
eroe
si
colano
nel
fumetto
aderendo
perfettamente
a
quella
forma
.
La
massa
di
poveretti
che
la
società
condanna
allo
stento
e
al
travaglio
di
una
vita
oscura
,
senza
soddisfazioni
,
penosa
nel
lavoro
e
paurosa
nella
disoccupazione
,
coltiva
e
sogna
,
da
lontano
,
la
figura
di
questo
eroe
.
Guarda
il
fumetto
,
vaneggia
colpi
di
borsa
e
colpi
di
pistola
che
lo
facciano
diventare
qualcuno
,
avere
una
donna
come
quelle
,
riuscire
.
È
logico
che
il
fumetto
sia
stato
lanciato
da
Hearst
,
imperialista
cinico
e
fascista
.
Se
il
popolo
non
pensa
,
non
riflette
,
rimane
estraneo
alla
cultura
,
alimentando
in
sé
in
nodo
grottesco
una
voglia
assurda
di
danaro
,
di
eleganza
femminile
,
di
avventure
e
di
successo
,
tanto
di
guadagnato
per
i
capitalisti
.
Questo
popolo
troverà
maggiori
,
alle
volte
insuperabili
difficoltà
per
riorganizzarsi
,
far
valere
i
suoi
interessi
,
disprezzare
e
ridurre
alla
ragione
i
suoi
padroni
.
Se
qualcuno
,
esaltato
o
depresso
,
scantona
e
non
ha
successo
,
c
'
è
il
bastone
di
gomma
e
la
rivoltella
dell
'
agente
,
-
come
nei
fumetti
,
precisamente
.
Da
noi
vi
fu
una
timida
comparsa
di
questo
genere
di
pubblicazioni
per
la
gioventù
nel
1936
,
e
ora
ve
ne
è
una
vera
invasione
,
tra
i
ragazzi
e
i
giovani
.
Naturalmente
,
la
cosa
fa
parte
di
tutto
lo
straripare
di
ammirazione
ed
esaltazione
per
ciò
che
vien
dall
'
America
,
dato
che
dall
'
America
è
giunta
l
'
investitura
del
potere
per
i
governanti
attuali
.
Vi
è
poi
la
decadenza
generale
della
istruzione
familiare
e
scolastica
della
cultura
.
Vi
è
una
estrema
incertezza
e
contraddittorietà
nelle
tradizioni
,
nei
motivi
stessi
dell
'
orientamento
morale
che
si
cerca
di
dare
ai
giovani
.
Oggi
la
coltivazione
di
un
senso
patriottico
,
per
esempio
,
quale
viene
fatta
dal
De
Amicis
,
nel
Cuore
,
collegandosi
alla
tradizione
risorgimentale
,
può
essere
continuata
soltanto
esaltando
la
resistenza
e
la
guerra
dei
partigiani
.
Ma
i
partigiani
sono
,
per
l
'
opinione
ufficiale
,
per
il
predicatore
pagato
dalla
Confindustria
,
delinquenti
,
assassini
da
mettere
in
prigione
o
al
bando
.
Il
fascismo
,
poi
,
come
esaltarlo
se
è
quello
che
ci
portò
alle
catastrofi
peggiori
?
Si
crea
un
vuoto
,
sensibile
nei
giovani
molto
più
che
negli
adulti
.
Qualcuno
pensa
che
si
possa
riempire
questo
vuoto
con
una
predicazione
religiosa
;
ma
anche
qui
si
apre
un
violento
contrasto
,
perché
della
religione
è
stato
fatto
il
fondamento
palese
dell
'
ordine
politico
e
sociale
odierno
,
così
ingiusto
,
così
offensivo
per
ogni
persona
di
intelligenza
e
di
cuore
.
Se
poi
si
esaminano
le
condizioni
sociali
si
ha
un
quadro
molto
svariato
,
ma
impressionante
,
di
aspri
squilibri
,
di
contraddizioni
dolorose
.
La
vita
quotidiana
è
molto
triste
per
intieri
gruppi
di
cittadini
e
di
famiglie
,
e
quindi
anche
di
ragazzi
,
di
giovani
.
Mancando
prospettive
reali
di
miglioramento
,
si
è
spinti
alla
evasione
.
Pensate
al
ragazzetto
che
non
va
più
a
scuola
e
non
sa
come
,
dove
,
quando
lavorerà
;
alla
bambina
che
dopo
la
quinta
elementare
,
se
l
'
ha
fatta
,
sa
che
starà
a
casa
ad
attendere
se
le
riesce
di
trovare
un
marito
decente
(
e
se
questo
non
viene
,
dove
andrà
,
farà
la
domestica
,
la
segretaria
d
'
ufficio
,
di
che
vivrà
,
chi
le
vorrà
bene
?
)
.
Ma
anche
chi
lavora
,
ma
non
fa
parte
né
dei
ricchi
né
dei
privilegiati
,
che
prospettiva
ha
,
tra
l
'
iniziativa
privata
che
non
accoglie
se
non
per
eccezione
,
e
l
'
impiego
di
Stato
gramo
,
uggioso
,
di
vita
stentata
?
Tutto
questo
crea
un
terreno
di
malcontento
e
di
squilibrio
morale
,
dove
l
'
ideale
diventa
facilmente
l
'
avventura
irreale
,
in
cui
l
'
impiegata
costringe
il
padrone
a
sposarla
,
o
diventa
stella
di
cinematografo
;
il
giovane
si
fa
strada
a
cazzotti
;
vi
è
sempre
un
violento
fortunato
che
alla
fine
si
fa
un
sacco
di
quattrini
;
ci
si
esercita
al
tiro
al
bersaglio
contro
le
pelli
rosse
o
nere
e
così
avanti
.
Tutto
questo
appaga
un
segreto
istinto
di
ribellione
contro
la
società
,
ma
è
un
abbietto
e
pericoloso
surrogato
della
lotta
reale
per
aprirsi
una
strada
,
per
trasformare
la
società
,
migliorare
il
mondo
,
creare
per
tutti
le
condizioni
di
una
esistenza
felice
.
Decadenza
,
corruzione
,
delinquenza
dei
giovani
e
dilagare
del
fumetto
sono
dunque
fatti
collegati
,
ma
non
come
l
'
effetto
e
la
causa
,
bensì
come
manifestazioni
diverse
di
una
realtà
unica
.
Proibire
i
fumetti
,
dunque
,
controllarli
a
mezzo
di
una
commissione
di
gente
per
bene
,
lasciar
circolare
soltanto
quelli
che
sian
fatti
dalle
organizzazioni
cattoliche
?
Sono
tutti
palliativi
,
pretesti
e
in
parte
anche
ingiustizie
e
soprusi
.
Bisogna
affrontare
e
risolvere
tutta
la
questione
dell
'
orientamento
ideale
e
pratico
,
dalla
educazione
,
dello
sviluppo
intellettuale
e
morale
dei
giovani
.
Ma
non
lo
si
fa
,
se
non
si
mette
il
dito
sulla
piaga
,
che
è
di
ordine
economico
,
sociale
e
anche
politico
.