StampaQuotidiana ,
Roma
,
17
ottobre
-
Avevamo
sperato
per
qualche
tempo
-
pazza
speranza
,
ma
viviamo
in
un
'
epoca
di
sorprese
e
di
meraviglie
-
che
la
televisione
in
Italia
non
si
avverasse
mai
,
e
restasse
limitata
agli
esperimenti
e
a
qualche
costosa
emissione
come
quelle
che
si
hanno
finora
nel
settentrione
della
penisola
.
In
generale
gli
italiani
sono
fin
troppo
solleciti
a
prendere
dagli
altri
popoli
le
novità
,
e
più
zelanti
di
quelli
nell
'
adottarle
.
È
noto
per
esempio
che
la
moda
parigina
,
destinata
soprattutto
alle
primitive
e
pompose
clienti
dell
'
America
del
Sud
,
e
guardata
con
sospetto
e
spesso
ignorata
dalle
eleganti
parigine
,
è
ciecamente
accettata
,
non
dico
dalle
italiane
,
ma
dalle
milanesi
,
che
subito
inalberano
le
novità
più
pacchiane
e
fiammanti
;
e
l
'
anno
che
Parigi
disse
pennacchi
,
erano
tutte
cimieri
e
gale
e
lattughe
e
pennoncelli
,
più
burbanzose
di
una
gallina
faraona
;
e
quest
'
anno
che
Dior
dice
gonne
corte
,
le
hanno
già
scorciate
di
un
palmo
.
Le
luci
al
neon
,
o
come
si
chiamano
,
che
in
America
hanno
un
campo
ben
limitato
,
officine
e
uffici
e
drugstores
e
insegne
della
pubblicità
,
da
noi
non
trovano
barriere
,
imperversano
dal
caffè
di
provincia
all
'
albergo
di
lusso
;
non
importa
che
facciano
spettrali
i
visi
,
diano
aspetto
di
carogna
alle
carni
,
uccidano
i
vivi
colori
delle
verdure
delle
frutta
della
pommarola
'
n
coppa
ai
vermicelli
,
non
c
'
è
trattoria
popolare
o
raffinata
che
non
le
abbia
,
abbiamo
letto
rabbrividendo
che
le
mettono
su
anche
nei
musei
vaticani
.
Della
radio
ci
siamo
fatti
una
tortura
appena
inventata
,
apparecchi
aperti
al
massimo
nell
'
appartamento
del
vicino
,
nel
caffè
,
nella
trattoria
;
in
America
una
società
di
autobus
fa
un
'
inchiesta
fra
i
suoi
clienti
se
gradiscano
la
radio
nelle
sue
carrozze
o
no
,
da
noi
senza
chiedere
il
parere
di
nessuno
si
fa
andare
la
radio
negli
autobus
di
gran
turismo
,
si
fanno
strillare
altoparlanti
sulle
piazze
,
sulle
spiagge
,
nelle
stazioni
;
son
soldi
buttati
via
prendere
la
vettura
letto
da
noi
,
ad
ogni
stazione
una
voce
rimbombante
vi
desta
,
vi
perpetua
l
'
ossessione
del
viaggio
con
le
calde
note
romanesche
della
stazione
di
Orte
,
e
le
acche
aspirate
di
Arezzo
e
di
Firenze
,
e
il
grasso
erre
petroniano
di
Bologna
.
E
guardate
come
si
diffonde
la
moda
sgarbata
e
villana
delle
radio
portatili
;
l
'
altra
sera
a
Capri
al
caffè
di
piazza
abbiam
dovuto
tutti
sorbirci
le
insulse
melodie
che
uscirono
per
ore
da
una
di
quelle
scatolette
,
che
avevano
collocata
sul
tavolino
una
fanciulla
vestita
da
odalisca
e
un
giovanotto
con
un
giubbone
di
cuoio
decorato
da
lunghe
frange
sulla
costata
delle
maniche
e
lungo
l
'
orlo
,
come
usano
,
anzi
come
usavano
,
i
cow
boys
del
Texas
.
Frettolosi
dunque
e
alacri
sono
gli
italiani
a
prender
su
le
invenzioni
e
i
nuovi
ritrovati
;
ragione
per
cui
,
considerato
che
nei
cinque
anni
da
che
la
televisione
trionfa
negli
altri
Paesi
da
noi
non
si
sono
avuti
che
timidi
esperimenti
,
c
'
era
la
speranza
,
ripeto
,
che
le
difficoltà
per
introdurla
da
noi
fossero
gravissime
,
invincibili
;
e
si
fosse
magari
scoperto
che
l
'
atmosfera
che
ci
avvolge
,
quella
che
ci
dà
così
tersi
cieli
,
così
limpide
luci
all
'
aurora
e
al
tramonto
,
che
imbeve
di
arcane
dolcezze
i
nostri
frutti
e
di
solare
vigore
i
vini
,
che
la
nostra
cristallina
atmosfera
fosse
inadatta
alle
onde
televisive
.
E
se
questo
non
fosse
,
che
almeno
quelle
difficoltà
tecniche
si
opponessero
a
lungo
,
almeno
per
quei
pochi
lustri
che
restano
alla
fine
della
nostra
vita
;
après
nous
le
déluge
,
o
addirittura
la
fin
del
mondo
che
si
annuncia
per
cento
segni
,
scatenata
da
noi
stessi
,
bambocci
incoscienti
che
ci
ostiniamo
a
giocare
con
i
fiammiferi
in
un
pagliaio
e
diamo
via
libera
a
neutroni
e
pulviscoli
radioattivi
senza
conoscerne
la
natura
,
e
potrebbero
essere
carichi
dei
più
mortali
veleni
.
E
mortali
o
no
,
certi
guasti
pare
abbiano
già
cominciato
a
farli
;
sia
perché
alterano
la
composizione
dell
'
atmosfera
saturandola
troppo
di
elementi
radioattivi
,
sia
perché
sottopongono
i
nostri
sensi
a
bombardamenti
di
particelle
che
non
gli
si
convengono
,
e
che
la
Provvidenza
aveva
saggiamente
imprigionato
dentro
l
'
atomo
,
nella
cassaforte
del
nucleo
.
Ma
noi
abbiamo
infranto
atomo
nucleo
e
cassaforte
;
ed
ecco
le
stagioni
alterare
il
loro
corso
,
imperversare
cicloni
e
tornados
e
terremoti
e
nubifragi
con
una
violenza
e
una
frequenza
mai
prima
veduta
;
basta
un
acquazzone
di
due
o
tre
ore
e
i
fiumi
traboccano
,
le
strade
si
spaccano
,
edifici
che
hanno
sfidato
i
secoli
si
abbattono
sotto
il
vento
del
temporale
quasi
trasportasse
qualche
ignota
terribile
forza
.
E
forse
quelle
onde
misteriose
avvelenano
anche
il
nostro
spirito
;
forse
si
deve
agli
scoppi
di
bombe
atomiche
nel
Nevada
,
in
Siberia
,
nel
deserto
australiano
se
troppe
menti
umane
si
sconvolgono
,
governanti
impazzano
,
guidatori
di
treni
e
di
aerei
smarriscono
d
'
improvviso
il
dominio
della
macchina
;
e
cittadini
integerrimi
fino
a
ieri
commettono
delitti
di
atrocità
mai
pensata
.
La
nostra
speranza
fu
vana
.
Avremo
la
televisione
in
Italia
,
l
'
abbiamo
già
,
assai
prima
della
fine
del
mondo
;
anzi
,
se
la
fine
del
mondo
avverrà
a
rate
,
e
la
nostra
nazione
sarà
fra
le
ultime
a
scomparire
,
potremo
goderci
sullo
schermo
la
visione
del
cataclisma
in
America
o
in
Australia
e
rallegrarci
per
breve
tempo
di
essere
i
fortunati
e
i
sopravvissuti
.
Fra
pochi
mesi
saranno
già
numerose
sugli
edifici
quelle
antenne
fatte
come
un
fusto
di
ombrello
:
ci
saranno
in
tutti
i
bar
quegli
schermi
con
su
la
danza
di
spettrali
figure
,
grige
in
una
nebbia
grigia
(
per
poco
tempo
,
il
David
Sarnoff
Research
Center
of
the
Radio
Corporation
of
America
ha
già
fatto
esperimenti
ben
riusciti
di
televisione
a
colori
)
.
Per
qualche
tempo
l
'
alto
costo
degli
apparecchi
terrà
immuni
le
famiglie
borghesi
e
operaie
da
questo
flagello
(
ma
vedrete
come
si
agiteranno
i
giornali
di
sinistra
perché
anche
al
popolo
sia
concesso
contagiarsi
di
questa
tabe
)
;
ma
è
inutile
illudersi
,
gli
apparecchi
verranno
a
buon
mercato
,
e
con
le
vendite
a
rate
accessibili
a
tutti
.
Se
in
questi
anni
l
'
Italia
è
rimasta
un
po
'
addietro
,
riprenderà
il
suo
posto
all
'
avanguardia
delle
nazioni
in
marcia
verso
il
progresso
;
un
progresso
all
'
ingiù
,
voglio
dire
,
una
società
di
analfabeti
,
di
conformisti
,
di
meccanizzati
,
in
cui
non
ci
sarà
più
posto
per
la
varietà
e
l
'
imprevisto
della
vita
,
per
la
libera
scelta
dell
'
attività
e
dello
svago
.
Che
verso
una
società
così
si
vada
,
è
indubitato
;
l
'
umanità
sarà
sempre
più
schiava
delle
macchine
,
e
dei
pochi
individui
che
abbiano
la
capacità
o
la
potenza
di
manovrarle
;
l
'
intelligenza
cederà
il
posto
all
'
istinto
,
i
sensi
si
ottunderanno
;
già
oggi
si
vende
in
America
una
macchina
chiamata
Comfort
Indicator
;
cioè
uno
strumento
che
vi
dice
se
siete
comodi
o
no
,
perché
il
costruttore
parte
dal
principio
che
la
macchina
può
saperlo
meglio
di
voi
.
L
'
anno
scorso
,
scrivendovi
dall
'
America
,
vi
ho
detto
che
mutamento
la
televisione
ha
portato
o
sta
portando
alla
vita
americana
.
Non
soltanto
la
crisi
del
cinematografo
,
o
una
nuova
violenta
forma
di
propaganda
politica
,
per
cui
ogni
famiglia
si
tiene
in
casa
sua
per
una
mezz
'
ora
intiera
,
e
più
volte
,
il
candidato
dell
'
uno
e
dell
'
altro
partito
,
lo
sente
e
lo
vede
parlare
come
lo
avesse
dirimpetto
,
noverandogli
i
foruncoletti
sulla
pelle
e
le
stille
di
sudore
sulla
fronte
.
Ma
la
televisione
non
ucciderà
soltanto
il
cinematografo
e
il
teatro
,
è
sulla
via
di
annullare
quelli
che
sono
stati
finora
i
rapporti
sociali
e
familiari
,
come
già
oggi
la
radio
e
il
cinematografo
hanno
ucciso
la
conversazione
.
Proclamano
i
costruttori
di
apparecchi
che
la
televisione
ha
ricostituito
il
focolare
domestico
,
le
famigliole
non
hanno
più
bisogno
di
uscire
e
disperdersi
per
questo
o
quello
spettacolo
perché
hanno
tutto
in
casa
,
si
godono
in
pigiama
e
pantofole
il
cinema
,
l
'
incontro
di
pugilato
,
la
lezione
politica
,
il
pettegolezzo
sociale
,
la
dimostrazione
dei
pregi
di
questo
o
quell
'
aggeggio
domestico
che
prima
andavano
a
farsi
fare
nel
grande
emporio
(
ve
l
'
ho
detto
,
gli
americani
hanno
una
mania
per
queste
cose
e
gli
piace
l
'
eloquenza
della
pubblicità
)
,
la
biancheria
intima
della
diva
,
la
sfilata
sulla
quinta
avenue
.
Ma
verrà
tempo
in
cui
tutti
vorranno
stare
a
casa
per
vedere
la
sfilata
e
nessuno
vorrà
scomodarsi
a
sfilare
;
occorrerà
stabilire
turni
,
dovrà
intervenire
la
polizia
per
decidere
chi
debba
dare
spettacolo
in
piazza
e
chi
possa
comodamente
assistervi
.
Ognuno
di
quei
focolari
domestici
sarà
chiuso
e
ostile
agli
estranei
;
non
si
cercheranno
più
contatti
con
gli
amici
ai
quali
piacciono
programmi
diversi
,
si
accetterà
a
malincuore
un
invito
a
casa
d
'
altri
perché
si
sa
che
hanno
altri
gusti
televisivi
.
Ci
si
duole
in
America
che
i
bambini
non
vogliono
più
uscire
per
giocare
all
'
aperto
;
passano
il
pomeriggio
immobili
davanti
alla
cassettina
delle
ombre
e
dei
suoni
,
quasi
ipnotizzati
da
visioni
grossolane
,
da
precetti
ovvi
,
da
verità
pubblicitarie
,
da
slogans
politici
,
da
battute
umoristiche
,
da
ritmi
ossessionanti
,
senza
scelta
,
senza
discriminazione
di
genitori
o
di
maestri
.
Perché
questo
è
l
'
aspetto
più
deprecabile
della
televisione
;
subdolo
strumento
di
dittatura
nel
campo
dello
spirito
e
della
coscienza
,
tanto
più
inavvertita
quanto
più
le
immagini
e
i
suoni
la
fanno
seducente
.
Già
oggi
gli
americani
si
imbevono
giornalmente
per
ore
e
ore
di
spettacoli
,
di
discorsi
,
di
visioni
,
scelte
dall
'
arbitrio
del
ristretto
ufficio
di
direzione
di
non
so
quante
società
di
trasmissione
,
senza
altra
libertà
che
quella
di
passare
da
un
programma
all
'
altro
;
una
lezione
di
anatomia
,
una
gara
di
corsa
,
una
lezione
universitaria
,
la
riunione
di
un
consiglio
di
amministrazione
,
un
concerto
o
le
fruste
arguzie
di
un
comico
,
un
comizio
o
un
delitto
,
un
parto
cesareo
o
gli
ultimi
istanti
di
un
noto
personaggio
.
E
poiché
,
come
appare
,
più
ancora
di
quanto
la
radio
ed
il
cinema
abbiano
fatto
finora
,
la
televisione
sta
sostituendo
ogni
altra
fonte
di
divertimento
,
di
curiosità
,
di
istruzione
,
o
per
lo
meno
sottrae
gran
tempo
alle
ore
che
possono
essere
destinate
ad
una
qualsiasi
attività
intellettuale
o
artistica
,
è
chiaro
che
quella
oligarchia
di
direttori
,
coi
loro
gusti
discutibili
,
le
loro
simpatie
politiche
,
gli
interessi
a
cui
sono
legati
,
finisce
con
l
'
«
imbottire
i
crani
»
,
come
si
diceva
una
volta
,
e
con
molta
maggiore
efficacia
di
quando
nacque
quella
frase
,
quando
l
'
«
imbottitura
»
era
fatta
solo
con
discorsi
in
piazza
,
e
senza
altoparlanti
.
In
America
,
almeno
,
le
società
trasmittenti
sono
molte
,
ed
in
concorrenza
fra
loro
.
Ma
in
Italia
,
secondo
il
nostro
sistema
-
eravamo
il
popolo
più
individualista
d
'
Europa
,
oggi
siamo
più
di
ogni
altro
schiavi
dei
monopoli
-
avremo
un
solo
ente
trasmittente
,
í
programmi
saranno
nell
'
arbitrio
di
quel
solo
ente
,
eventuali
visioni
di
società
straniere
dovranno
passare
al
suo
vaglio
.
Se
la
televisione
prenderà
in
Italia
la
voga
che
ha
preso
in
America
,
se
davvero
anche
da
noi
diverrà
l
'
unica
o
quasi
unica
fonte
di
passatempo
,
di
volgarizzazione
,
di
diffusione
di
concetti
politici
,
di
gusti
letterari
ed
artistici
,
di
celebrazione
di
questo
o
quel
principio
o
di
questo
o
quell
'
individuo
,
questa
sola
fonte
sarà
manipolata
,
dosata
,
conciata
secondo
la
scelta
,
l
'
estro
,
il
capriccio
,
i
preconcetti
,
le
storture
di
poche
persone
.
Paurosa
eventualità
,
siano
anche
quelle
poche
persone
le
più
intelligenti
,
le
più
eclettiche
,
le
più
liberali
di
tutta
la
nazione
.
StampaQuotidiana ,
Tel
Aviv
,
8
novembre
-
I
carri
armati
i
semoventi
gli
affusti
dei
cannoni
gli
autocarri
,
insomma
tutti
i
mezzi
meccanici
degli
egiziani
,
sono
dipinti
di
giallo
,
quelli
israeliani
di
un
colore
bruno
verdastro
.
«
Il
nostro
problema
»
mi
ha
detto
sorridendo
un
alto
ufficiale
israeliano
«
è
ora
se
dipingere
in
bruno
tutto
il
materiale
catturato
o
se
faremo
più
presto
a
dipingere
in
giallo
anche
quello
nostro
.
»
Certamente
il
bottino
fatto
nel
Sinai
di
armi
e
di
munizioni
e
carri
di
recentissima
costruzione
,
russi
inglesi
cechi
,
supera
le
previsioni
anche
di
coloro
che
da
un
anno
osservavano
con
apprensione
il
grande
affluire
in
Egitto
di
materiale
bellico
.
Diversa
è
l
'
interpretazione
che
si
può
dare
a
tanta
abbondanza
di
mezzi
e
di
armi
nella
deserta
regione
del
Sinai
popolata
soltanto
da
sparsi
presidi
militari
,
se
sia
indice
veramente
di
intenzioni
aggressive
,
come
affermano
gli
israeliani
e
come
appare
anche
da
certe
parole
minacciose
di
Nasser
(
«
alla
prima
occasione
spazzeremo
via
Israele
dalla
faccia
della
terra
»
)
,
o
corrisponda
all
'
opportunità
di
preparare
materiale
bellico
ad
oriente
del
Canale
in
previsione
d
'
un
attacco
ad
esso
.
Gli
israeliani
hanno
certamente
condotto
una
rapida
campagna
con
buoni
piani
e
intelligente
azione
di
truppe
,
e
í
soldati
si
sono
dimostrati
bravi
a
servirsi
dei
nuovissimi
mezzi
di
guerra
che
innovano
radicalmente
la
tradizione
tattica
della
fanteria
,
ma
d
'
altro
canto
sono
stati
favoriti
dalla
rapida
stanchezza
di
combattere
degli
egiziani
,
colti
evidentemente
di
sorpresa
le
prime
ore
,
e
dopo
nemmeno
due
giorni
di
combattimento
trovatisi
privi
di
ogni
soccorso
aereo
.
Da
quest
'
affermazione
a
dire
che
non
si
sono
battuti
per
nulla
ci
corre
:
ad
El
Gafgafa
sulla
via
di
Ismailia
hanno
resistito
abilmente
,
e
hanno
respinto
tutti
gli
attacchi
frontali
e
c
'
è
voluto
un
aggiramento
per
farli
cadere
,
a
Abu
Ageila
hanno
combattuto
per
tre
giorni
.
L
'
energia
della
loro
resistenza
iniziale
è
dimostrata
dalle
perdite
subite
dagli
israeliani
,
centocinquanta
morti
(
non
è
stato
comunicato
il
numero
dei
feriti
)
:
sembra
una
cifra
da
poco
,
ma
se
si
fa
il
rapporto
fra
la
popolazione
di
Israele
-
un
milione
settecentomila
ebrei
,
la
minoranza
araba
è
esente
dal
reclutamento
-
e
quella
per
esempio
dell
'
Italia
,
sarebbe
come
se
noi
avessimo
perduto
nel
corso
di
una
sola
settimana
e
per
soli
quattro
giorni
di
battaglia
quattromila
uomini
,
perdite
considerevoli
in
così
breve
tempo
.
Ben
Gurion
ieri
alla
Camera
ha
detto
che
il
comando
militare
si
era
prefisso
di
ridurre
le
perdite
al
minimo
e
che
c
'
è
riuscito
:
contenti
loro
contenti
tutti
.
Ha
aggiunto
che
gli
egiziani
sono
stati
battuti
nonostante
l
'
eccellenza
delle
loro
armi
perché
ad
essi
è
mancato
lo
spirito
che
ha
animato
i
soldati
di
Israele
;
e
qui
ha
citato
il
profeta
Isaia
che
parla
degli
egiziani
smarriti
come
uomini
ebrei
per
volontà
dell
'
Onnipotente
che
ha
steso
la
mano
su
di
loro
,
e
fatti
simili
a
donne
incapaci
di
ogni
lavoro
.
Perché
Ben
Gurion
cita
a
ogni
piè
sospinto
i
testi
sacri
;
e
come
per
rivendicare
i
diritti
alla
navigazione
libera
nel
Mar
Rosso
risale
a
Salomone
e
ai
re
di
Giudea
fondatori
del
porto
di
Elath
,
così
fa
appello
alla
Bibbia
per
esaltare
il
valore
storico
e
nazionale
che
ha
il
monte
Sinai
nella
storia
di
Israele
come
quello
da
cui
Mosè
annunciò
al
suo
popolo
che
Iddio
lo
aveva
scelto
per
suo
popolo
eletto
e
gli
dette
i
libri
della
Legge
.
E
per
confermare
il
suo
dire
,
che
le
isolette
all
'
imboccatura
del
golfo
di
Akaba
fino
a
14
secoli
fa
erano
un
regno
ebraico
indipendente
,
ha
citato
il
passo
di
uno
storico
greco
nel
testo
originale
(
Ben
Gurion
fino
a
qualche
anno
fa
non
sapeva
il
greco
e
se
ne
rammaricava
,
e
si
mise
a
studiarlo
d
'
impegno
sino
a
che
poté
leggere
nell
'
originale
i
filosofi
greci
:
ora
mi
dicono
che
sta
studiando
nello
stesso
modo
l
'
italiano
per
poter
leggersi
Benedetto
Croce
e
Machiavelli
)
.
Ed
esprimendo
il
desiderio
che
il
dittatore
egiziano
si
acquieti
alla
sconfitta
ha
detto
che
spera
che
questi
non
obbligherà
gli
ebrei
a
violare
l
'
imposizione
fatta
loro
3300
anni
fa
-
quando
lasciarono
l
'
Egitto
-
di
non
ritornarvi
mai
più
.
Sarà
difficile
per
gli
uomini
politici
che
dovranno
trattare
di
pace
e
di
confini
argomentare
con
quest
'
uomo
per
cui
realtà
e
utopia
,
presente
e
avvenire
sono
una
sola
cosa
e
cita
i
testi
biblici
e
avvenimenti
di
tremila
anni
fa
come
fossero
documenti
e
trattati
di
cui
esista
copia
fotostatica
e
fa
appello
a
diritti
che
nascono
dalle
promesse
dei
profeti
.
Ma
certo
il
suo
atteggiamento
ispirato
e
grandioso
corrisponde
allo
stato
d
'
animo
del
Paese
.
Soprattutto
hanno
trovato
vasto
consenso
quei
passi
del
suo
discorso
nei
quali
ha
accusato
gli
Stati
Uniti
,
la
Russia
e
la
Gran
Bretagna
di
aver
lasciato
passare
senza
proteste
l
'
esclusione
delle
navi
di
Israele
dal
Canale
di
Suez
ordinata
dal
dittatore
egiziano
e
ha
rimproverato
alla
Gran
Bretagna
di
aver
colta
l
'
opportunità
della
battaglia
di
Israele
nel
Sinai
per
risolvere
a
proprio
vantaggio
la
questione
di
Suez
.
Queste
sue
parole
hanno
incoraggiato
la
stampa
ad
accusare
la
Gran
Bretagna
di
«
disonesta
politica
»
e
definire
«
ipocrita
e
ridicola
»
l
'
affermazione
del
governo
inglese
che
la
sua
azione
è
stata
ispirata
al
desiderio
di
separare
i
due
combattenti
e
agevolare
la
conclusione
della
pace
fra
essi
.
Ben
Gurion
ha
anche
ammonito
il
suo
popolo
che
ogni
pericolo
non
è
passato
e
deve
tenersi
pronto
per
ogni
evenienza
:
quasi
a
immediato
commento
di
queste
parole
sono
giunte
oggi
notizie
da
Bagdad
,
via
Londra
,
che
sono
accolte
con
un
certo
disagio
.
Dicono
le
notizie
che
la
Russia
avrebbe
chiesto
il
passaggio
per
le
sue
truppe
alla
Turchia
e
alla
Persia
:
la
Turchia
avrebbe
risposto
di
no
,
mentre
nulla
si
sa
qui
della
Persia
attraverso
la
quale
í
russi
potrebbero
passare
per
l
'
Irak
in
Siria
ove
,
secondo
altre
informazioni
,
esistono
disposizioni
favorevoli
per
la
Russia
e
prontezza
a
bene
accogliere
le
sue
truppe
.
Sono
finora
congetture
e
previsioni
più
apocalittiche
che
verisimili
:
ma
certo
viviamo
in
un
'
epoca
nella
quale
appaiono
più
probabili
le
cose
assurde
che
quelle
dettate
dalla
logica
e
dal
buon
senso
:
come
ne
abbiamo
già
avuto
esempio
in
queste
settimane
.
StampaQuotidiana ,
Monte
Conero
,
15
febbraio
-
Il
Sole
si
affaccia
rosso
,
congestionato
,
ad
uno
strappo
nella
fascia
bassa
di
nubi
che
copre
l
'
orizzonte
marino
;
scompare
,
ricompare
,
si
tira
su
per
il
cielo
limpido
,
inutilmente
le
nubi
gettano
fuori
tentacoli
per
riprenderlo
.
Brilla
,
già
accecante
,
come
tutti
i
giorni
sereni
,
non
sa
che
darà
spettacolo
di
se
stesso
.
(
Meno
ancora
lo
sa
la
Luna
,
invisibile
dietro
le
quinte
dell
'atmosfera.)
Sono
sul
Monte
Conero
,
presso
Ancona
;
nella
macchia
rada
della
Badia
di
San
Pietro
del
mille
,
cinta
di
mura
.
Il
che
ha
reso
facile
ai
carabinieri
e
alla
polizia
di
vietarne
l
'
accesso
al
pubblico
accorso
con
centinaia
di
macchine
;
perché
su
una
radura
all
'
estremità
orientale
del
dosso
boscoso
,
dove
il
monte
cade
a
picco
sul
mare
per
cinquecento
metri
,
si
sono
collocati
con
i
loro
strumenti
gli
astronomi
,
venuti
da
Milano
,
da
Trieste
,
dalla
Germania
,
dalla
Norvegia
.
Come
succede
sempre
da
noi
quando
ci
sono
sbarramenti
di
polizia
,
molti
son
riusciti
a
varcarli
;
si
spargono
sul
pendio
,
fra
i
corbezzoli
,
i
quercioli
,
i
caprifoglio
,
i
ginepri
,
cercano
le
aperture
fra
le
piante
.
C
'
è
anche
una
cinquantina
di
turisti
svizzeri
che
parlano
-
i
coppo
-
francese
e
tedesco
.
Ognuno
ha
una
macchina
fotografica
o
un
binocolo
,
schermi
affumicati
,
un
disco
sulla
giubba
con
su
il
nome
della
patria
,
la
faccia
estatica
(
lei
nordici
che
han
lasciato
il
buio
e
il
freddo
a
casa
loro
e
si
trovano
trasportati
di
colpo
in
una
tiepida
intempestiva
primavera
.
La
veduta
è
vastissima
.
Sotto
,
a
sud
,
la
spiaggia
di
Numana
,
il
paese
di
Sirolo
la
domina
da
un
bastione
di
rocce
.
Verso
sud
ed
ovest
,
un
incalzarsi
di
valli
e
di
creste
.
Bianche
città
sparse
su
cime
arrotondate
,
Osimo
,
Castelfidardo
,
Loreto
,
Recanati
.
Dietro
,
un
paravento
di
monti
carichi
di
neve
.
Il
Sole
è
già
alto
nel
cielo
,
caldo
in
viso
,
dardeggia
lucidissimi
raggi
.
Ci
fidiamo
,
naturalmente
,
dei
calcoli
dei
dotti
;
ma
quando
,
un
quarto
d
'
ora
dopo
il
tempo
annunciato
per
l
'
inizio
dell
'
eclisse
,
si
vede
traverso
il
vetro
annerito
che
davvero
il
Sole
è
già
un
po
'
intaccato
in
alto
a
destra
,
ci
si
tranquillizza
.
Avessero
sbagliato
di
qualche
minuto
...
Due
svizzeri
,
una
coppia
matura
,
vestita
come
per
gli
sport
invernali
,
è
in
visibilio
.
«
Vedi
»
dice
alla
moglie
il
marito
che
ha
un
grosso
cronometro
al
polso
e
lo
consulta
continuamente
,
«
vedi
,
non
c
'
è
più
da
meravigliarsi
che
ci
sia
un
'
astronave
in
rotta
per
Venere
.
Là
e
qui
,
è
tutta
una
faccenda
di
essere
auf
die
Minute
,
di
aver
calcolato
esattamente
.
»
La
Luna
avanza
sul
disco
solare
,
ma
non
si
vede
,
è
cielo
ai
nostri
occhi
,
se
guardiamo
senza
lo
schermo
offuscato
,
ciò
che
l
'
invade
e
lo
riduce
a
poco
a
poco
,
prima
una
pizza
a
cui
abbiano
dato
un
buon
morso
,
poi
una
pizza
ridotta
a
metà
,
poi
ad
una
grossa
fetta
.
Ci
si
accorge
che
se
il
Sole
fosse
un
globo
ridotto
alla
metà
,
ad
un
terzo
di
quanto
non
sia
,
il
giorno
sulla
Terra
non
sarebbe
gran
che
diverso
.
La
fetta
perde
ancora
spessore
,
ma
la
mattina
ci
pare
sempre
luminosa
come
più
di
mezz
'
ora
fa
.
Nette
le
ombre
,
chiare
le
case
e
lampeggianti
i
vetri
del
paese
là
sotto
;
la
spiaggia
è
color
di
miele
,
brillante
il
bianco
delle
nevi
sulle
grandi
montagne
d
'
Abruzzo
,
candida
la
nebbia
nel
cavo
delle
valli
strette
.
Ancora
una
decina
di
minuti
.
Ci
si
accorge
che
l
'
aria
si
è
fatta
dorata
,
che
i
contorni
si
attenuano
,
che
le
corone
degli
alberi
sono
più
oscure
,
che
si
stende
sul
mare
sotto
il
Sole
una
scia
scintillante
che
fa
opaca
l
'
acqua
intorno
.
I
borghi
sui
colli
sono
meno
nitidi
.
La
gente
sul
dosso
del
monte
non
si
distrae
più
come
prima
,
non
passeggia
più
;
ciascuno
ha
scelto
il
suo
posto
per
lo
spettacolo
,
e
non
intende
lasciarlo
,
come
se
fosse
particolarmente
favorito
.
Tosca
,
cagna
da
caccia
di
un
signore
in
giubba
di
fustagno
,
ha
smesso
di
balzare
da
un
gruppo
all
'
altro
,
è
venuta
ad
accucciarsi
accanto
al
padrone
.
Ormai
il
Sole
è
una
falce
sottile
,
come
quella
della
Luna
al
primo
giorno
.
Ed
ecco
lo
spettacolo
precipita
,
drammatico
,
inesorabile
.
Invade
un
senso
di
sgomento
.
La
coscienza
di
forze
arcane
,
di
leggi
implacabili
,
che
nella
profondità
dello
spazio
hanno
creato
questi
ricorrenti
incontri
di
astri
,
a
scadenza
fissa
,
con
matematica
certezza
,
da
un
tempo
infinito
nel
passato
,
per
una
infinità
di
tempo
avvenire
.
Va
bene
,
sappiamo
calcolare
questi
moti
al
minuto
secondo
,
dominiamo
la
materia
e
le
onde
cosmiche
,
lanciamo
oggetti
costruiti
con
le
nostre
mani
verso
remoti
pianeti
;
e
tuttavia
mi
sento
effimero
,
nullo
,
festuca
inutilmente
pensante
,
come
gli
antichi
che
non
sapevano
di
orbite
e
di
eclittica
.
Un
buio
di
crepuscolo
si
allarga
rapidissimo
sui
monti
,
sulle
case
,
non
si
scorgono
più
i
borghi
sulle
cime
tonde
.
È
giorno
ancora
,
ma
un
giorno
livido
,
verdastro
,
come
le
tristi
terre
boreali
sotto
il
Sole
di
mezzanotte
.
Si
spegne
con
un
lampo
vivido
l
'
ultimo
brandello
della
faccia
del
Sole
,
a
sinistra
;
ed
è
come
sia
stato
girato
un
interruttore
,
di
colpo
è
notte
,
il
cielo
è
un
indaco
cupo
,
vi
si
accendono
astri
,
Giove
e
Saturno
a
destra
,
più
in
alto
le
stelle
di
Pegaso
e
dell
'
Acquario
.
E
di
un
indaco
cupo
sono
le
montagne
,
straordinariamente
riavvicinate
;
il
paese
là
sotto
è
una
visione
incerta
,
come
immerso
in
un
plenilunio
procelloso
.
Si
leva
un
vento
improvviso
,
freddo
,
che
curva
la
cima
dei
corbezzoli
e
dei
quercioli
.
La
cagna
Tosca
si
alza
sulle
zampe
posteriori
,
le
appoggia
sulle
gambe
del
padrone
,
ne
cerca
la
protezione
.
Dov
'
era
il
Sole
c
'
è
la
bocca
tonda
di
un
abisso
,
di
un
nero
atro
.
A
contrasto
,
la
corona
intorno
è
leggera
,
tenue
,
un
alone
fermo
e
delicato
.
Non
da
essa
viene
il
barlume
che
ci
fa
ancora
distinguere
le
persone
e
le
linee
del
paesaggio
;
ma
da
un
assurdo
biancore
d
'
alba
che
si
è
disteso
dietro
le
montagne
ad
ovest
e
le
fa
parere
più
oscure
.
Si
vorrebbe
dalla
gente
un
silenzio
atterrito
,
adorante
,
in
accordo
con
il
silenzio
della
natura
.
Ma
la
gente
sa
troppo
,
ha
letto
i
giornali
,
ascoltata
la
radio
.
Qualcuno
se
l
'
è
portata
fin
quassù
,
la
radio
,
ne
escono
parole
stonate
.
Solo
una
signorina
svizzera
,
brutta
,
triste
,
sospira
a
lungo
lang
und
bang
come
das
Fräulein
della
poesia
di
Heine
che
si
immalinconiva
guardando
il
tramonto
.
Mi
vien
voglia
di
dirle
,
parafrasando
il
poeta
,
stia
allegra
,
signorina
,
è
una
vecchia
storia
;
il
Sole
si
è
spento
di
qua
e
subito
si
riaccenderà
di
là
.
Ma
i
due
minuti
paiono
lunghissimi
.
Si
mutassero
le
leggi
d
'
abisso
,
e
la
Luna
,
finalmente
visibile
,
scudo
nero
,
non
si
spiccicasse
più
dal
disco
solare
,
come
la
metteremmo
uomini
presuntuosi
?
Ma
già
da
sud
avanza
la
ritornante
luce
sulla
Terra
,
i
monti
nevosi
riprendono
biancore
,
ma
inciso
da
dure
ombre
.
Ed
ecco
scatta
di
nuovo
l
'
interruttore
,
balena
un
abbagliantissimo
pezzetto
di
Sole
a
destra
,
basta
quel
frammento
a
spegnere
le
stelle
,
a
rifare
azzurro
il
cielo
;
e
non
è
più
verde
e
lugubre
il
dosso
boscoso
,
sotto
la
falce
esile
ha
già
una
gioiosa
chiarezza
d
'
alba
.
Tosca
schizza
via
con
un
abbaiamento
allegro
e
caracolla
a
salti
per
il
pendio
.