StampaQuotidiana ,
Nuova
York
-
Pochi
Paesi
al
mondo
destano
nell
'
animo
del
viaggiatore
che
non
sia
disposto
ad
una
paziente
comprensione
reazioni
così
vive
e
talvolta
così
ostili
come
gli
Stati
Uniti
.
Specialmente
coloro
che
arrivano
in
America
da
Paesi
di
antica
cultura
umanistica
,
come
per
esempio
la
Francia
o
l
'
Italia
,
sono
portati
a
fornire
un
giudizio
sbrigativo
ed
avverso
.
A
prima
vista
questo
sembra
contraddittorio
:
non
sono
forse
gli
Stati
Uniti
una
Nazione
di
civiltà
occidentale
,
non
è
forse
la
civiltà
degli
Stati
Uniti
erede
legittima
del
razionalismo
settecentesco
inglese
e
francese
?
Perché
dunque
tanti
visitatori
non
riconoscono
in
questo
Paese
nulla
di
familiare
e
provano
quasi
una
specie
di
repulsione
e
di
nausea
,
un
po
'
come
il
viaggiatore
che
trovandosi
per
la
prima
volta
in
mare
scopra
con
sgomento
di
non
essere
in
grado
di
sopportare
il
movimento
delle
onde
?
Secondo
noi
la
spiegazione
va
ricercata
in
un
carattere
psicologico
comune
a
tutti
gli
uomini
;
i
quali
si
sentono
a
loro
agio
con
il
passato
ma
non
altrettanto
con
il
futuro
.
E
mentre
possono
considerare
le
cose
passate
come
superate
e
risolte
,
hanno
paura
di
quelle
avvenire
,
nuove
,
ignote
,
non
ancora
sperimentate
.
Tra
le
Nazioni
il
passato
è
rappresentato
da
tutti
quei
Paesi
che
oggi
,
con
eufemismo
,
sono
chiamati
aree
depresse
.
Fate
per
esempio
un
viaggio
in
Siria
,
alla
vetusta
città
di
Aleppo
e
passerete
con
poche
ore
di
aeroplano
dal
secolo
ventesimo
al
dodicesimo
.
Ad
Aleppo
,
tuttavia
,
pur
invocando
le
comodità
della
civiltà
moderna
e
lamentando
il
pittoresco
e
medievale
modo
di
vita
,
vi
sentirete
sicuri
e
persino
aggressivi
,
avvertirete
che
nulla
di
nuovo
e
di
sconcertante
si
cela
dietro
il
cosiddetto
mistero
d
'
oriente
.
Spiccate
invece
il
volo
nella
direzione
opposta
,
attraversate
l
'
Atlantico
,
passate
in
poche
ore
da
una
vecchia
città
d
'
Europa
alle
torri
babilonesi
di
Nuova
York
e
sentirete
subito
con
inquietudine
che
,
nonostante
tutte
le
meravigliose
comodità
e
facilità
della
vita
americana
,
qui
è
l
'
ignoto
,
il
non
ancora
sperimentato
,
l
'
imprevedibile
,
insomma
il
futuro
.
Ora
il
futuro
gli
uomini
amano
sognarlo
,
vago
e
promettente
,
abbellito
dai
rosei
vapori
della
speranza
.
Ma
non
amano
affatto
vederselo
torreggiare
davanti
in
forma
di
città
di
acciaio
e
di
cemento
o
nell
'
aspetto
di
una
società
potente
e
perfettamente
funzionante
.
Donde
la
nausea
che
si
è
detto
,
quello
che
chiamerei
il
mal
d
'
America
,
non
tanto
diverso
dal
mal
di
montagna
o
dal
mal
di
mare
.
Perché
gli
Stati
Uniti
sono
il
Paese
del
futuro
,
o
meglio
il
Paese
in
cui
certi
aspetti
del
futuro
sono
già
presenti
?
In
un
libro
recente
intitolato
appunto
:
Il
futuro
è
già
cominciato
gli
Stati
Uniti
sono
descritti
come
il
Paese
del
futuro
a
causa
dell
'
applicazione
qui
più
ardita
che
altrove
dei
principi
della
fisica
elettronica
e
del
macchinismo
automatico
.
Ma
questo
non
è
ancora
il
futuro
,
se
è
vero
,
come
è
vero
,
che
in
questo
mondo
tutto
dipende
dall
'
uomo
e
soltanto
dall
'
uomo
.
Le
macchine
,
anche
le
più
complicate
,
possono
essere
adoperate
da
uomini
di
mentalità
tutt
'
altro
che
avveniristica
,
per
esempio
dagli
Asiatici
.
Secondo
noi
,
gli
Stati
Uniti
sono
il
Paese
del
futuro
non
tanto
perché
più
di
qualsiasi
altra
Nazione
al
mondo
fanno
dipendere
l
'
andamento
della
vita
pratica
dall
'
uso
delle
macchine
quanto
perché
quest
'
uso
determina
ormai
in
larghissima
misura
il
comportamento
sociale
intellettuale
e
morale
degli
Americani
.
In
altri
termini
la
macchina
e
tutto
ciò
che
serve
a
produrre
la
macchina
e
tutto
ciò
che
la
macchina
produce
corrispondono
agli
Stati
Uniti
a
quello
che
è
l
'
ambiente
fisico
in
altri
Paesi
.
Un
Europeo
e
ancor
più
un
Asiatico
saranno
determinati
nella
loro
psicologia
da
modi
di
vita
rurali
e
artigiani
che
in
sostanza
poco
differiscono
da
quelli
del
passato
;
agli
Stati
Uniti
invece
questa
determinazione
viene
dalla
macchina
;
e
basta
guardare
dall
'
alto
di
un
grattacielo
ad
una
strada
qualsiasi
,
percorsa
da
migliaia
di
automobili
,
o
attraversare
in
un
sobborgo
il
caos
degli
altiforni
,
dei
capannoni
,
dei
silos
,
dei
serbatoi
e
dei
macchinari
più
diversi
per
rendersi
conto
di
questo
fatto
.
Privi
del
tutto
di
residui
di
civiltà
artigiane
e
medievali
,
gli
Stati
Uniti
esordiscono
come
Nazione
con
la
rivoluzione
industriale
del
secolo
scorso
.
Si
deve
così
considerare
il
passato
settecentesco
ed
ottocentesco
dell
'
America
come
il
prologo
fumoso
e
turbolento
della
presente
scintillante
e
tersa
civiltà
meccanica
.
In
principio
ci
fu
il
verbo
,
come
sempre
,
ossia
la
concezione
puritana
della
vita
;
poi
vennero
le
macchine
e
il
verbo
si
fece
carne
,
ossia
le
macchine
si
rivelarono
meravigliosamente
adatte
alle
primitive
concezioni
dei
padri
della
Nazione
.
Il
razionalismo
utilitario
era
infatti
all
'
origine
stessa
della
macchina
intesa
come
mezzo
di
produzione
in
serie
e
di
profitto
moltiplicato
;
il
puritanesimo
,
strano
a
dirsi
,
agiva
sulle
coscienze
,
nel
campo
psicologico
,
allo
stesso
modo
della
macchina
nel
campo
della
produzione
,
eliminando
cioè
spietatamente
nella
persona
umana
tutto
ciò
che
non
era
utile
ad
una
ideale
società
fondata
appunto
sull
'
efficienza
produttiva
.
Tutto
questo
però
avvenne
in
maniera
provvidenziale
,
ossia
involontaria
.
I
Puritani
del
New
England
sarebbero
oggi
certo
assai
sorpresi
dal
carattere
tecnocratico
e
macchinistico
della
civiltà
agli
Stati
Uniti
.
Eppure
questa
civiltà
deve
a
loro
il
suo
primo
impulso
.
Ci
fu
un
tempo
ormai
lontano
in
cui
la
macchina
ancora
ai
suoi
albori
imitava
l
'
uomo
e
l
'
animale
.
Le
prime
macchine
non
erano
che
prolungamenti
e
trasformazioni
dell
'
energia
animale
ed
umana
,
riproducendone
con
i
loro
congegni
il
sistema
muscolare
o
nervoso
o
digestivo
.
Oggi
si
assiste
al
fenomeno
inverso
,
in
tutto
il
mondo
ma
soprattutto
agli
Stati
Uniti
:
l
'
uomo
tende
ad
imitare
la
macchina
.
Non
vorremmo
con
questo
suggerire
l
'
idea
di
una
Nazione
di
automi
;
l
'
uomo
imita
la
macchina
non
tanto
diventando
macchina
lui
stesso
quanto
disfacendosi
,
nei
propri
rapporti
con
la
realtà
e
con
se
stesso
,
di
tutto
ciò
che
non
sia
direttamente
utile
,
pratico
e
razionale
.
Procedendo
dall
'
individuo
alla
società
,
noi
vediamo
oggi
agli
Stati
Uniti
un
'
uniforme
tendenza
a
trasformare
l
'
uomo
in
mezzo
di
produzione
al
servizio
della
macchina
più
vasta
di
una
società
tutta
dedicata
anch
'
essa
alla
produzione
.
Questo
avviene
oltre
che
per
l
'
influenza
dell
'
ambiente
meccanico
di
cui
si
è
già
detto
,
anche
per
necessità
.
Una
civiltà
macchinistica
è
infatti
una
civiltà
di
produzione
e
di
consumazione
in
serie
;
e
la
macchina
richiede
da
un
lato
una
produzione
appunto
uniforme
,
razionalizzata
,
semplificata
e
dall
'
altro
una
massa
di
consumatori
che
si
sia
disfatta
dei
gusti
e
delle
inclinazioni
individuali
,
che
si
sia
anch
'
essa
razionalizzata
e
automatizzata
.
Così
la
macchina
determina
con
la
produzione
in
serie
la
consumazione
in
serie
e
viceversa
,
all
'
infinito
.
È
la
società
che
produce
e
consuma
in
serie
tende
per
forza
di
cose
a
rassomigliare
sempre
più
ad
una
macchina
.
Si
giunge
così
all
'
aspetto
più
vistoso
e
più
sconcertante
dell
'
imitazione
della
macchina
da
parte
della
civiltà
americana
:
la
società
.
Agli
Stati
Uniti
la
società
quale
la
si
può
osservare
nelle
grandi
città
è
una
eccellente
imitazione
di
una
macchina
;
ed
è
una
macchina
per
giunta
i
cui
congegni
sono
oltremodo
visibili
e
riconoscibili
,
un
po
'
come
quelli
dei
motori
d
'
aeroplano
spaccati
a
bella
posta
per
motivi
pubblicitari
nelle
vetrine
delle
società
di
navigazione
aerea
.
Questa
macchina
sociale
,
fatta
per
produrre
e
consumare
in
serie
,
è
la
prima
cosa
in
cui
si
imbatte
il
viaggiatore
al
suo
arrivo
agli
Stati
Uniti
;
e
non
ha
ancora
avuto
il
tempo
di
rifiatare
che
già
la
macchina
l
'
ha
afferrato
e
sbattuto
nelle
sue
spirali
,
in
un
torrente
di
richieste
ed
esigenze
sociali
e
produttive
,
come
tutti
gli
altri
cittadini
di
questo
Paese
.
Si
tratta
di
una
macchina
meravigliosamente
potente
,
efficiente
ed
utilitaria
,
in
cui
sembrano
diventare
realtà
,
per
virtù
del
capitalismo
industriale
,
le
utopie
più
ardite
dei
novatori
comunisti
;
una
macchina
per
tutto
dire
in
cui
l
'
individuo
vale
per
quanto
produce
e
consuma
e
per
nessun
altro
motivo
.
Questa
macchina
non
soltanto
produce
ciò
che
è
necessario
alla
vita
pratica
,
dai
cibi
ai
trasporti
,
dai
servizi
pubblici
ai
vestiti
,
ma
anche
provvede
a
soddisfare
i
bisogni
intellettuali
e
ricreativi
delle
masse
.
Parafrasando
una
nota
definizione
di
Le
Corbusier
,
si
può
affermare
che
in
America
,
oltre
alle
macchine
che
producono
beni
di
consumo
,
ve
ne
sono
altre
più
insolite
,
macchine
per
leggere
,
per
esempio
,
oppure
macchine
per
divertirsi
.
Che
sono
infatti
se
non
macchine
le
riviste
per
le
masse
a
tirature
di
milioni
e
milioni
di
copie
,
in
cui
la
materia
è
stata
manipolata
in
vista
di
una
facile
e
quasi
insensibile
digestione
e
in
cui
non
c
'
è
parola
o
frase
che
non
sia
il
risultato
di
una
operazione
mentale
del
tutto
meccanica
;
o
i
film
confezionati
nella
stessa
maniera
,
con
ricette
e
trovate
ed
effetti
anch
'
essi
tutti
automatici
e
utilitari
?
La
macchina
trasforma
in
macchine
gli
uomini
per
sostentarli
e
farli
vivere
.
E
a
loro
volta
gli
uomini
si
trasformano
in
parti
di
macchina
per
far
funzionare
questa
macchina
che
li
fa
vivere
.
Tutte
le
società
in
fondo
sono
delle
macchine
.
Macchina
è
il
convento
,
macchina
l
'
esercito
,
macchina
il
castello
feudale
,
macchina
la
corte
rinascimentale
,
macchina
il
salotto
ottocentesco
.
Ad
un
certo
grado
di
efficienza
collettiva
ogni
società
tende
fatalmente
a
rassomigliare
ad
una
macchina
.
Ma
la
grande
novità
dell
'
America
è
proprio
questa
:
le
macchine
sociali
sopra
elencate
avevano
tutte
uno
scopo
fuori
e
al
disopra
di
esse
;
un
ideale
umano
o
una
concezione
metafisica
;
queste
macchine
,
insomma
,
erano
mezzi
per
raggiungere
un
certo
fine
che
le
trascendeva
;
per
la
prima
volta
abbiamo
invece
il
caso
di
una
macchina
sociale
,
certo
la
più
potente
ed
efficiente
che
sia
mai
esistita
,
la
quale
sembra
essere
fine
a
se
stessa
.
La
macchina
sociale
americana
come
abbiamo
detto
è
infatti
una
macchina
per
la
produzione
in
serie
e
come
tale
produce
per
consumare
e
consuma
per
produrre
.
Il
materialismo
americano
,
tante
volte
deprecato
,
deriva
così
non
tanto
dall
'
individuo
che
è
qui
disinteressato
come
e
più
che
altrove
,
quanto
dal
carattere
unicamente
produttivo
della
società
.
Forse
questo
materialismo
deriva
dalla
semplice
sostituzione
di
una
parola
con
un
'
altra
:
creazione
con
produzione
.
Comunque
sia
,
là
dove
tutto
è
inteso
in
senso
di
produzione
,
è
difficile
che
la
vita
affermi
i
suoi
diritti
creativi
al
tempo
stesso
irrazionali
e
ideali
.
Di
questa
macchina
che
non
sembra
avere
uno
scopo
,
che
sembra
essere
fine
a
se
stessa
,
gli
Americani
,
però
,
sono
acutamente
consapevoli
;
e
si
può
dire
che
tutta
l
'
immensa
letteratura
sociale
e
parasociale
di
questo
Paese
,
tutte
le
conversazioni
private
vertano
sullo
stesso
argomento
:
come
fare
per
dare
uno
scopo
alla
macchina
sociale
,
per
trasformarla
da
fine
in
mezzo
.
E
più
modestamente
:
a
che
cosa
dedicare
le
ore
di
ozio
che
il
macchinismo
consente
e
consentirà
in
misura
sempre
maggiore
.
Ai
prodotti
meccanici
delle
varie
macchine
per
divertirsi
,
leggere
,
riflettere
,
istruirsi
?
Ma
in
tal
caso
non
si
resterebbe
dentro
la
macchina
,
senza
possibilità
di
ricongiungersi
con
la
vita
più
profonda
degli
istinti
e
della
natura
?
È
giunto
,
però
,
il
momento
di
avvertire
che
questa
macchina
produttiva
così
esigente
è
alimentata
dall
'
energia
emotiva
e
morale
di
uno
dei
popoli
più
vitali
e
più
giovani
che
ci
siano
oggi
al
mondo
.
Il
visitatore
,
agli
Stati
Uniti
,
è
colpito
dall
'
enorme
vitalità
della
Nazione
e
dallo
spreco
immenso
che
si
fa
di
questa
vitalità
per
scopi
che
sembrano
inadeguati
ed
effimeri
.
In
maniera
contraddittoria
,
l
'
America
dedica
al
ciclo
produzione
-
consumazione
forze
ideali
ingenti
e
intatte
che
in
altri
Paesi
sembrano
essere
molto
più
povere
o
minate
dalla
stanchezza
e
dalla
sfiducia
.
Questa
contraddizione
si
risolverà
forse
in
un
capovolgimento
della
situazione
attuale
,
le
forze
ideali
che
Stati
Uniti
1955
oggi
alimentano
passivamente
la
macchina
produttiva
finalmente
la
sottometteranno
e
la
trasformeranno
da
fine
a
mezzo
.
Per
questo
,
come
abbiamo
detto
in
principio
,
gli
Stati
Uniti
potranno
forse
essere
il
Paese
del
futuro
;
perché
hanno
spinto
alle
estreme
conseguenze
il
problema
massimo
della
civiltà
moderna
e
al
tempo
stesso
sembrano
possedere
energia
sufficiente
per
fornirne
domani
la
soluzione
.
StampaQuotidiana ,
Il
signor
X
,
viaggiatore
negli
Stati
Uniti
e
poeta
illustre
al
suo
paese
,
si
sveglia
molto
presto
nel
suo
albergo
a
Central
Park
,
a
Nuova
York
,
perché
in
America
,
contrariamente
all
'
Europa
,
le
camere
non
hanno
scuri
né
persiane
bensì
soltanto
leggere
veneziane
di
materia
plastica
che
lasciano
entrare
la
luce
a
torrenti
.
Il
signor
X
cerca
di
riaddormentarsi
,
ma
non
ci
riesce
.
Finalmente
va
alla
finestra
,
tira
su
la
veneziana
e
guarda
dall
'
alto
del
trentesimo
piano
alle
verdi
ondate
primaverili
di
Central
Park
che
sembrano
infrangersi
senza
rumore
contro
la
bianca
scogliera
dei
grattacieli
allineati
sulla
quinta
Avenue
.
È
mattina
presto
,
il
cielo
,
dietro
le
torri
dei
grattacieli
,
è
ancor
rosa
,
si
pensa
ad
un
'
aurora
tra
i
picchi
di
alte
montagne
.
"
Magnifica
città
"
,
borbotta
tra
sé
e
sé
il
signor
X
,
"
ma
perché
non
si
dorme
?
"
Il
signor
X
va
nel
bagno
,
si
spoglia
,
si
sottomette
alla
doccia
.
Santi
numi
:
questa
non
è
una
doccia
,
ma
un
furioso
getto
di
spilli
.
"
Ecco
la
differenza
tra
l
'
Europa
e
l
'
America
"
,
pensa
il
signor
X
,
"
in
Europa
la
doccia
è
uno
stillicidio
che
appena
accarezza
.
In
America
è
una
frusta
che
percuote
"
.
Contento
del
suo
paragone
,
il
signor
X
si
veste
lentamente
così
che
un
'
ora
e
più
passa
prima
che
il
telefono
squilli
e
la
voce
disumana
di
una
telefonista
(
sarà
bella
o
brutta
,
bionda
o
bruna
,
vecchia
o
giovane
?
Oppure
sarà
una
piccola
macchina
con
molte
ruote
dentate
e
la
voce
di
donna
?
)
l
'
avverta
che
sono
le
otto
e
mezzo
:
sveglia
.
Il
signor
X
si
precipita
fuori
della
stanza
,
corre
agli
ascensori
e
discende
a
pian
terreno
in
una
cabina
blindata
e
comandata
elettronicamente
,
piena
di
omaccioni
sbarbati
che
ostentano
sui
petti
delle
camicie
insolite
,
cravatte
ornate
di
stelle
,
di
soli
,
di
punti
interrogativi
,
di
cani
e
di
alberi
.
Il
signor
X
acquista
,
al
passaggio
per
l
'
atrio
,
il
giornale
del
mattino
(
titolo
su
sei
colonne
:
famiglia
massacrata
nel
sonno
;
il
bambino
fatto
a
pezzi
e
messo
nella
ghiacciaia
)
e
quindi
scende
sottoterra
,
al
ristorante
,
per
la
colazione
del
mattino
.
Gli
viene
portato
il
solito
pasto
sostanzioso
composto
di
succo
d
'
arancia
,
uova
,
lardo
,
salsicce
,
burro
,
marmellata
e
caffè
;
il
signor
X
porta
alle
labbra
il
bicchiere
e
quindi
rimane
a
bocca
aperta
:
su
una
pagina
del
giornale
campeggia
la
sua
fotografia
scattata
appena
due
giorni
fa
,
all
'
arrivo
del
piroscafo
.
"
Sono
dunque
davvero
a
Nuova
York
"
,
pensa
il
signor
X
,
non
senza
compiacimento
.
Sì
,
è
a
Nuova
York
;
e
Nuova
York
,
di
lì
a
qualche
minuto
,
lo
chiama
,
anzi
lo
esige
per
la
voce
di
un
cameriere
che
gira
fra
i
tavoli
gridando
il
suo
nome
.
Il
signor
X
pianta
in
asso
la
colazione
e
si
precipita
fuori
dell
'
albergo
.
Un
giovanotto
dall
'
aria
sportiva
si
presenta
,
gli
stringe
la
mano
,
lo
fa
salire
in
una
macchina
.
Vengono
attraversate
alcune
Avenue
e
un
numero
non
precisato
di
strade
,
la
macchina
si
ferma
sotto
uno
dei
tanti
grattacieli
,
sulla
porta
si
veggono
le
sigle
dorate
di
una
società
di
televisione
.
Ascensore
,
corridoi
,
porte
e
porte
,
ecco
il
solito
ufficio
americano
,
con
i
bidoni
d
'
acqua
da
bere
,
le
scrivanie
di
metallo
,
le
tante
segretarie
tutte
graziose
e
tutte
simili
l
'
una
all
'
altra
.
Il
signor
X
è
introdotto
direttamente
nel
teatro
di
posa
della
televisione
,
le
macchine
sono
pronte
,
gli
operatori
in
maniche
di
camicia
chiacchierano
aspettando
il
momento
dell
'
azione
.
Il
signor
X
viene
fatto
sedere
in
un
angolino
borghesemente
arredato
con
un
divanetto
,
un
tavolino
e
un
vaso
di
fiori
sul
tavolino
.
Un
ometto
anzianotto
,
dalla
faccia
smaltata
di
cerone
,
si
presenta
sorridendo
al
signor
X
e
gli
siede
accanto
sul
divano
.
Ha
in
mano
alcuni
fogli
sui
quali
sono
già
scritte
le
domande
che
rivolgerà
al
signor
X
.
Silenzio
.
I
riflettori
convergono
sull
'
ometto
dal
cerone
.
Costui
adesso
ha
un
piatto
davanti
a
sé
,
sul
tavolino
,
e
sul
piatto
c
'
è
un
pezzo
di
formaggio
.
L
'
ometto
taglia
una
fetta
di
formaggio
,
la
prende
tra
due
dita
,
la
morde
,
mastica
ghiottamente
e
quindi
con
voce
sonora
:
"
Signore
e
signori
,
questo
è
il
formaggio
per
voi
,
il
formaggio
Smith
,
il
solo
formaggio
senza
calorie
,
ricordatevi
:
formaggio
Smith
.
"
La
macchina
da
presa
si
abbassa
sul
piatto
inquadrando
il
formaggio
,
quindi
si
rialza
e
il
formaggio
viene
sostituito
con
un
bicchiere
e
un
fiasco
di
vino
.
L
'
ometto
dal
cerone
si
versa
un
bicchiere
di
vino
,
lo
sorseggia
e
quindi
esclama
:
"
Ora
un
buon
bicchiere
di
vino
.
Ma
vino
Jones
,
ricordate
:
vino
Jones
.
"
L
'
ometto
fa
piroettare
il
fiasco
sotto
i
riflettori
;
finalmente
si
sdraia
voluttuosamente
sul
divano
,
accende
un
lungo
sigaro
biondo
:
"
E
questo
sigaro
è
un
ottimo
,
eccellente
sigaro
Paloma
.
Ricordate
:
sigaro
Paloma
.
"
Quindi
senza
alcuna
transizione
:
"
Ora
passando
ad
altro
argomento
,
vi
presento
il
signor
X
,
poeta
celebre
,
arrivato
fresco
fresco
dall
'
Europa
avant
'
ieri
.
Come
state
signor
X
?
"
Il
signor
X
,
sbalordito
da
tanto
rapido
passaggio
dal
formaggio
,
dal
vino
e
dal
sigaro
alla
sua
poesia
,
riesce
tuttavia
a
balbettare
in
cattivo
inglese
che
sta
bene
.
L
'
ometto
gli
sorride
benevolmente
;
dietro
i
riflettori
anche
i
macchinisti
sorridono
,
ma
il
signor
X
ha
l
'
impressione
che
questi
ultimi
sorridano
con
qualche
malignità
.
Comunque
la
trasmissione
è
presto
fatta
:
sei
minuti
in
tutto
.
Il
signor
X
ha
appena
il
tempo
di
accennare
alla
probabile
parentela
della
sua
poesia
con
quella
di
Eliot
,
alla
stima
in
cui
tiene
poeti
come
Auden
e
Dylan
Thomas
,
che
i
riflettori
già
si
allontanano
e
l
'
ometto
con
un
gesto
della
mano
gli
taglia
la
parola
in
bocca
.
Il
signor
X
si
ritrova
di
nuovo
nella
strada
,
anche
questa
volta
,
però
,
c
'
è
un
giovanotto
zelante
che
si
presenta
,
lo
fa
salire
in
macchina
e
lo
trasporta
ad
altro
grattacielo
,
in
altra
strada
.
Il
signor
X
,
dopo
il
solito
ascensore
e
i
soliti
corridoi
,
è
introdotto
in
una
grande
sala
piena
di
seggiole
,
del
tutto
vuota
.
In
terra
c
'
è
uno
scatolone
irto
di
fili
,
davanti
al
signor
X
c
'
è
un
microfono
.
Il
signor
X
,
adesso
,
deve
recitare
meglio
che
può
alcune
sue
poesie
affinché
siano
registrate
su
un
disco
che
poi
verrà
messo
in
vendita
in
tutti
gli
Stati
Uniti
.
Il
signor
X
recita
dunque
quelle
sue
poesie
che
compose
in
vari
anni
,
nella
pace
malinconica
di
una
lontana
città
d
'
Europa
.
Le
recita
mettendoci
tutto
il
sentimento
che
può
,
più
un
altro
sentimento
affatto
nuovo
per
lui
,
quasi
di
sgomento
:
possibile
che
la
poesia
debba
diventare
un
affare
così
meccanico
,
attraverso
fotografie
di
giornali
,
schermi
televisivi
,
radio
e
dischi
di
grammofono
?
Finita
la
registrazione
,
il
signor
X
si
precipita
fuori
del
grattacielo
,
acchiappa
a
volo
un
taxi
e
corre
attraverso
le
affollate
strade
di
Nuova
York
all
'
ufficio
del
suo
editore
americano
,
in
bassa
città
,
come
si
dice
,
ossia
"
down
town
"
.
Ecco
la
quinta
Avenue
piena
di
passanti
frettolosi
che
corrono
nel
sole
già
caldo
,
ecco
le
torri
ferrigne
del
Rockefeller
Center
,
ecco
gli
alberi
verdi
di
Washington
Square
.
Il
signor
X
vuol
vedere
l
'
editore
che
gli
ha
pubblicato
un
libro
di
saggi
sulla
poesia
moderna
:
non
gli
dispiacerebbe
sapere
se
il
volume
si
è
venduto
.
In
cima
a
un
grattacielo
in
stile
assiro
-
babilonese
,
al
decimo
piano
,
il
signor
X
sbattuto
fuori
dell
'
ascensore
,
rotola
da
una
segretaria
all
'
altra
fino
alla
stanza
dell
'
editore
,
il
quale
lo
accoglie
a
braccia
aperte
.
Come
sono
cordiali
gli
Americani
:
dopo
quattro
minuti
il
signor
X
si
sente
chiamare
per
nome
e
si
sente
proporre
di
chiamare
a
sua
volta
per
nome
l
'
editore
,
James
,
soltanto
James
,
anzi
Jim
.
La
visita
del
resto
è
breve
perché
l
'
editore
è
molto
indaffarato
e
interrompe
spesso
la
conversazione
sia
per
rispondere
ad
una
delle
sue
numerose
segretarie
,
sia
per
parlare
in
una
macchinetta
di
ebanite
che
sta
sullo
scrittoio
,
sia
per
discorrere
a
lungo
ad
uno
dei
suoi
due
o
tre
telefoni
.
Il
signor
X
apprende
nel
frattempo
che
il
libro
si
vende
bene
;
e
che
quello
stesso
giorno
egli
dovrà
lasciarsi
intervistare
da
tre
o
quattro
giornalisti
,
far
colazione
con
due
o
tre
critici
,
intervenire
ad
un
cocktail
che
l
'
editore
offrirà
in
suo
onore
e
finalmente
partecipare
ad
una
discussione
pubblica
in
presenza
di
un
centinaio
di
persone
affiliate
all
'
associazione
potente
degli
Amici
della
Poesia
.
Lasciato
l
'
editore
,
al
signor
X
non
resta
dunque
che
correre
al
ristorante
dove
l
'
aspettano
i
critici
.
È
naturalmente
un
ristorante
italiano
e
naturalmente
il
ristorante
è
quasi
al
buio
,
perché
gli
Americani
amano
mangiare
al
buio
,
come
se
si
trattasse
di
una
faccenda
molto
intima
.
Nel
ristorante
,
al
solito
,
c
'
è
grandissima
folla
e
gli
avventori
aspettano
pazientemente
,
con
pazienza
tutta
americana
,
due
per
due
,
su
per
la
scala
,
che
un
tavolo
si
liberi
.
Finalmente
dopo
un
'
attesa
di
venti
minuti
,
un
tavolo
si
sgombera
e
il
signor
X
e
i
suoi
tre
critici
,
più
una
ragazza
che
egli
non
sa
chi
sia
,
più
un
giovanotto
che
sembra
accompagnare
la
ragazza
,
più
una
vecchia
signora
che
pare
conoscere
tutti
quanti
seggono
e
consumano
una
breve
colazione
a
base
di
grandi
foglie
di
lattuga
e
di
polpa
di
granchi
tritata
fine
e
condita
di
salsa
piccante
.
Il
signor
X
,
rianimato
dal
cibo
,
svolge
una
conversazione
brillante
,
o
almeno
così
gli
pare
,
rispondendo
alle
numerose
domande
dei
critici
e
degli
altri
tre
;
ma
sul
più
bello
,
quando
comincia
a
scaldarsi
,
il
pasto
finisce
e
tutti
quanti
,
dopo
avergli
dichiarato
che
sono
stati
addirittura
deliziati
dall
'
averlo
conosciuto
,
si
eclissano
rapidamente
.
Il
signor
X
si
ritrova
solo
e
deluso
,
sul
marciapiede
della
quinta
Avenue
,
tra
la
folla
delle
segretarie
che
,
poverette
,
corrono
agli
uffici
dopo
aver
mangiato
il
quotidiano
sandwich
a
tre
piani
negli
economici
"
drug
stores
"
.
È
un
brutto
momento
per
il
signor
X
,
come
è
sempre
un
brutto
momento
a
Nuova
York
quando
ci
si
ritrova
soli
,
perché
la
solitudine
in
America
non
fa
parte
della
vita
dell
'
uomo
e
piomba
addosso
improvvisa
come
un
vaso
di
fiori
che
caschi
sulla
testa
da
una
finestra
.
Il
signor
X
tuttavia
si
rincuora
guardando
al
proprio
libretto
degli
impegni
:
tra
un
'
ora
gli
appuntamenti
cominciano
e
proseguono
fitti
fitti
sino
alle
undici
di
notte
.
Consapevole
dello
sforzo
che
richiederà
una
simile
giornata
,
il
signor
X
corre
all
'
albergo
,
dove
si
getta
sul
letto
,
stremato
,
cercando
di
riguadagnare
il
sonno
che
la
notte
gli
ha
negato
.
Fatica
sprecata
:
il
sonno
non
viene
e
invece
il
telefono
squilla
senza
tregua
:
interviste
,
vecchie
signore
protettrici
di
poeti
,
ammiratori
,
agenti
letterari
,
qualche
vecchia
conoscenza
d
'
Europa
emigrata
molti
anni
fa
in
America
e
che
,
al
telefono
,
sembra
proprio
storpiare
ormai
la
lingua
originaria
.
L
'
ora
del
riposo
,
della
"
relaxation
"
come
dicono
gli
Americani
,
è
presto
passata
,
il
signor
X
balza
dal
letto
come
spinto
da
una
molla
potente
,
si
cambia
la
camicia
ormai
già
tutta
nera
e
gualcita
e
corre
ai
vari
appuntamenti
del
pomeriggio
.
Egli
apprende
così
a
proprie
spese
che
a
Nuova
York
il
traffico
è
lentissimo
perché
le
distanze
sono
enormi
e
le
strade
ingorgate
di
milioni
di
macchine
;
che
gli
impegni
che
da
lontano
sembrano
lusinghieri
ed
importanti
si
risolvono
quasi
tutti
in
faccenduole
pseudo
-
pubblicitarie
;
e
che
alla
fine
di
tanti
impegni
,
dopo
tutto
,
non
è
spiacevole
ritrovarsi
nel
salotto
dell
'
editore
,
alla
cinquantesima
strada
,
e
sorbire
un
whisky
o
due
o
tre
o
anche
quattro
o
anche
cinque
.
Insomma
,
il
signor
X
,
pur
bevendo
senza
tregua
,
stringe
la
mano
ad
una
quarantina
di
persone
,
scambia
dei
complimenti
con
una
ventina
,
discorre
affabilmente
con
una
decina
,
scrive
sul
suo
libretto
l
'
indirizzo
e
l
'
invito
di
cinque
o
sei
,
e
,
last
but
not
least
,
fa
la
corte
,
alla
maniera
europea
,
ad
almeno
un
paio
di
ragazze
dalle
stupende
anatomie
,
bionde
,
ammirate
e
infantili
.
Come
per
miracolo
(
il
miracolo
ingenerato
dall
'
ebbrezza
del
whisky
)
,
dopo
il
cocktail
il
signor
X
scopre
ad
un
tratto
di
essere
su
un
palco
,
nella
sala
da
pranzo
di
un
grande
albergo
:
egli
ha
già
cenato
,
ora
si
trova
sul
palco
,
e
cento
persone
sedute
nella
sala
lo
guardano
a
bocca
aperta
.
Qualcuno
presenta
il
signor
X
,
con
acconce
parole
e
poi
è
la
sua
volta
:
deve
rileggere
le
poesie
che
già
lesse
al
mattino
alla
sede
della
società
grammofonica
.
Il
signor
X
è
stanco
,
anzi
esausto
,
la
dizione
dei
propri
versi
gli
costa
uno
sforzo
enorme
,
è
fradicio
di
sudore
,
né
valgono
a
rinfrescarlo
ormai
gli
applausi
numerosi
che
accolgono
la
fine
della
lettura
.
Quindi
il
signor
X
deve
rispondere
alle
domande
che
gli
rivolgono
varie
persone
levandosi
a
turno
dalla
folla
:
gli
piace
l
'
America
?
Perché
non
scrive
poesie
di
argomento
religioso
?
Che
pensa
del
vaccino
contro
la
poliomielite
?
Che
pensa
della
civiltà
moderna
?
Dove
andrà
in
America
?
Che
pensa
della
psicanalisi
?
L
'
inglese
del
signor
X
è
messo
ad
una
prova
durissima
,
tuttavia
egli
può
accorgersi
che
i
suoi
difetti
di
pronunzia
,
il
suo
imbarazzo
,
la
sua
stanchezza
piacciono
al
pubblico
avido
piuttosto
di
verità
che
di
poesie
,
che
in
realtà
è
venuto
più
per
veder
lui
che
per
sentire
i
suoi
versi
.
Altro
cambiamento
di
scena
,
l
'
ultimo
questa
volta
:
uno
studio
da
pittore
"
down
town
"
,
nel
Greenwich
Village
,
uno
studio
abitato
però
da
un
decoratore
il
quale
,
infatti
,
l
'
ha
arredato
in
maniera
bizzarra
con
statue
dell
'
isola
di
Pasqua
,
totem
,
stoffe
di
Hawai
e
altre
singolarità
polinesiane
.
Ci
sono
anche
qui
una
quarantina
di
persone
e
il
whisky
scorre
a
fiotti
;
ma
ormai
il
signor
X
non
è
più
in
grado
di
distinguere
le
facce
né
di
contare
i
bicchieri
di
whisky
.
Nuova
York
l
'
ha
afferrato
e
sbattuto
nelle
sue
spire
,
come
il
ciclotrone
afferra
e
sbatte
l
'
atomo
,
e
l
'
ha
disintegrato
a
fondo
,
senza
possibilità
,
almeno
per
quella
notte
,
di
alcun
ricupero
anche
parziale
.
Qualche
bel
volto
di
donna
emerge
un
momento
dalla
nebbia
della
stanchezza
e
dell
'
ebbrezza
e
poi
scompare
subito
.
Il
signor
X
,
accompagnato
all
'
albergo
da
una
allegra
compagnia
,
sale
alla
propria
camera
e
si
affaccia
alla
finestra
.
Il
cielo
notturno
è
pieno
di
finestre
,
fino
ad
altezze
incredibili
,
e
in
ogni
finestra
qualche
cosa
brilla
,
un
lume
,
qualche
cosa
si
muove
,
forse
una
persona
.
"
Un
cielo
pieno
di
finestre
"
,
pensa
il
signor
X
faticosamente
,
"
ma
senza
alcuna
porta
per
entrarci
.
"
Su
questa
riflessione
,
il
signor
X
abbassa
la
veneziana
e
va
a
coricarsi
.
StampaQuotidiana ,
Nuova
York
-
L
'
uniformità
,
la
monotonia
,
il
livellamento
egualitario
della
civiltà
urbana
degli
Stati
Uniti
sono
forse
dopo
il
macchinismo
il
fatto
più
vistoso
che
attragga
l
'
attenzione
del
viaggiatore
nel
Nord
-
America
.
Intendiamoci
:
anche
in
Europa
,
persino
Paesi
di
quasi
incredibile
varietà
di
aspetti
come
l
'
Italia
presentano
uno
stile
nazionale
uniforme
e
riconoscibile
.
Certi
caratteri
fondamentali
della
civiltà
italiana
si
ritrovano
egualmente
così
in
Piemonte
come
in
Sicilia
.
Ma
si
tratta
di
stile
,
cioè
di
qualche
cosa
di
oltremodo
indefinibile
e
irrazionale
che
bisogna
far
risalire
per
forza
a
quello
che
di
solito
viene
chiamato
genio
nazionale
.
In
America
invece
la
monotonia
e
uniformità
della
civiltà
urbana
sono
un
fatto
chiarissimo
e
definibilissimo
,
le
cui
cause
sono
perfettamente
conosciute
e
conoscibili
.
La
monotonia
e
uniformità
americane
sono
non
già
un
'
espressione
del
genio
nazionale
(
e
come
potrebbero
,
in
un
Paese
come
questo
di
composita
emigrazione
,
tutto
convenzionale
e
tutto
legale
ossia
tutto
astratto
?
)
,
ma
il
risultato
di
una
rigorosa
quanto
inconsapevole
opera
di
standardizzazione
e
unificazione
meccanica
.
La
monotonia
e
uniformità
dell
'
America
sono
,
insomma
,
prodotte
dalla
macchina
e
non
dall
'
uomo
.
Una
cittadina
tipica
americana
,
una
Jonesville
o
Smithville
,
si
annunzia
prima
di
tutto
con
un
colorato
quanto
squallido
disordine
di
pompe
di
benzina
,
di
stands
per
automobili
,
di
bar
,
di
"
drug
stores
"
e
via
dicendo
.
Sono
costruzioni
di
cemento
bianco
,
da
fiera
campionaria
,
decorate
delle
inevitabili
,
chiassose
ed
euforiche
pubblicità
dei
grandi
prodotti
standard
americani
:
sigarette
,
olii
minerali
,
cibi
in
scatola
,
automobili
,
confezioni
,
ecc.
ecc.
Poco
dopo
questo
disordine
suburbano
e
industriale
,
la
cittadina
prende
corpo
lungo
la
Main
Street
,
il
corso
diremmo
noi
.
File
e
file
di
case
di
mattoni
a
tre
o
quattro
piani
,
spesso
con
le
scalette
di
ferro
anti
-
incendi
sospese
sulle
facciate
,
quali
intonacate
e
altre
no
,
quali
con
il
portichetto
e
altre
no
,
ancora
cartelloni
pubblicitari
;
e
poi
negozi
e
negozi
in
cui
non
si
vende
nulla
che
non
sia
venduto
nello
stesso
momento
in
tutte
le
città
grandi
e
piccole
dei
quarantotto
Stati
d
'
America
:
beni
di
consumo
,
insomma
,
fabbricati
in
serie
e
distribuiti
ai
minutanti
che
li
accomodano
a
modo
loro
nelle
vetrine
.
O
meglio
,
non
a
modo
loro
,
ma
secondo
le
formule
anch
'
esse
standard
;
per
esempio
il
negozio
di
scarpe
trasformerà
la
vetrina
in
una
piccola
foresta
di
alberi
di
materia
plastica
rosa
e
tra
i
rami
,
come
fiori
o
uccelli
,
poserà
scarpette
di
donne
né
più
né
meno
come
nella
cinquantasettesima
strada
a
Nuova
York
o
a
Michigan
Avenue
a
Chicago
.
Camminando
per
la
Main
Street
,
vi
imbatterete
nel
Municipio
quasi
sempre
dello
stile
insipidamente
neoclassico
degli
edifici
pubblici
di
Washington
,
nell
'
albergo
principale
,
assai
simile
ad
altri
alberghi
di
altre
città
americane
,
in
un
paio
di
cinema
decorati
di
lampadine
disposte
nello
stessissimo
modo
che
a
Times
Square
,
in
qualche
ristorante
italiano
o
steak
-
house
anch
'
essi
standard
,
in
una
o
due
banche
lucide
,
marmoree
e
ornate
di
ottoni
come
quelle
di
Nuova
York
e
insomma
in
tutto
ciò
che
a
Nuova
York
o
Chicago
è
più
imponente
,
più
ricco
ma
non
diverso
.
Che
dire
di
più
:
dovunque
poserete
lo
sguardo
vedrete
,
insomma
,
cose
note
,
standard
,
che
avete
visto
altrove
e
che
anche
quando
le
vedeste
per
la
prima
volta
non
vi
diedero
l
'
impressione
della
novità
.
Ma
non
basta
.
Oltre
all
'
uniformità
bisogna
aggiungere
un
altro
carattere
:
la
mancanza
di
originalità
o
meglio
di
originarietà
di
questa
civiltà
.
Ci
sono
ancora
,
è
vero
,
agli
Stati
Uniti
,
soprattutto
negli
Stati
del
Sud
e
del
New
England
aggregati
urbani
più
vecchi
che
hanno
talvolta
una
fisionomia
distinta
e
inconfondibile
;
ma
sono
poca
cosa
ormai
di
fronte
all
'
immensa
quantità
di
città
,
cittadine
,
borghi
,
villaggi
e
località
tutte
simili
e
per
così
dire
intercambiabili
nelle
quali
invano
si
cercherebbe
un
carattere
distintivo
e
originario
,
prodotto
dalla
storia
,
dalla
tradizione
,
dall
'
economia
locale
.
Non
c
'
è
tradizione
,
non
c
'
è
storia
e
soprattutto
non
c
'
è
economia
locale
.
La
cittadina
appartiene
non
a
se
stessa
,
bensì
agli
Stati
Uniti
,
di
cui
riflette
fedelmente
i
tratti
più
noti
.
In
questa
cittadina
non
si
vende
e
non
si
compra
nulla
che
sia
prodotto
sul
luogo
,
non
si
pensa
,
non
si
legge
,
non
si
insegna
,
non
si
impara
e
non
si
fa
nulla
che
non
si
pensi
,
non
si
legga
,
non
si
insegni
,
e
non
si
impari
e
non
si
faccia
in
migliaia
e
migliaia
di
altri
luoghi
simili
.
Inoltre
,
non
avendo
nulla
di
originale
,
la
città
o
il
villaggio
non
ha
nulla
di
bello
perché
la
bellezza
è
legata
all
'
originalità
e
questa
a
sua
volta
è
un
frutto
del
rapporto
tra
l
'
uomo
e
la
natura
.
Veniamo
qui
ad
un
altro
importante
carattere
degli
Stati
Uniti
:
l
'
astrazione
di
questa
civiltà
urbana
sviluppatasi
troppo
rapidamente
in
un
Paese
vergine
ancor
ieri
abitato
dalle
bestie
selvatiche
e
dagli
indiani
nomadi
.
Il
simbolo
degli
Stati
Uniti
potrebbe
essere
il
nastro
di
cemento
e
di
asfalto
percorso
a
gran
velocità
da
brillanti
automobili
nuove
di
zecca
il
quale
spesso
si
snoda
attraverso
magnifiche
foreste
dove
ancora
vivono
gli
orsi
,
i
cervi
,
e
i
gatti
selvatici
.
In
realtà
la
natura
americana
è
stata
brutalmente
violentata
dalla
civiltà
industriale
e
pur
largendo
ad
essa
le
sue
ricchezze
,
come
una
donna
,
appunto
,
violentata
non
rifiuta
i
figli
del
suo
ventre
al
suo
violentatore
,
le
ha
negato
l
'
amore
,
ossia
quelle
radici
,
quella
lenta
fusione
della
civiltà
con
la
natura
,
quel
paziente
assestamento
dell
'
uomo
sulla
terra
che
sono
all
'
origine
delle
antiche
culture
d
'
Europa
e
d
'
Asia
.
Qui
natura
e
civiltà
industriale
si
volgono
a
vicenda
le
spalle
,
la
prima
ancora
vergine
,
la
seconda
tutta
astratta
e
convenzionale
.
Le
città
qui
finiscono
nei
campi
di
rottami
dei
cimiteri
di
automobili
;
e
sovente
un
passo
più
in
là
i
cervi
passano
in
branchi
sui
limitari
delle
foreste
.
Si
è
descritto
finora
la
comunità
urbana
grande
o
piccola
degli
Stati
Uniti
.
Ora
vorremmo
tentare
un
paragone
che
ci
pare
illuminante
:
l
'
individuo
in
America
si
trova
un
poco
nella
stessa
situazione
di
queste
comunità
;
ossia
i
suoi
rapporti
con
la
società
americana
rassomigliano
molto
ai
rapporti
delle
comunità
con
il
resto
degli
Stati
Uniti
.
L
'
individuo
,
in
altri
termini
,
come
le
comunità
,
non
ha
un
'
autonomia
propria
,
non
è
in
grado
di
sviluppare
i
propri
gusti
privati
e
particolari
,
il
proprio
carattere
,
la
propria
personalità
se
non
attraverso
la
società
e
anche
questo
in
maniera
affatto
razionale
e
utilitaria
,
ossia
molto
ridotta
.
La
scuola
,
il
moralismo
puritano
,
la
pressione
associativa
,
il
"
job
"
l
'
aspettano
al
varco
e
non
ha
fatto
ancora
a
tempo
ad
aprire
gli
occhi
sul
mondo
che
è
già
condizionato
,
limitato
,
determinato
,
assorbito
dalla
macchina
produttiva
e
perciò
separato
definitivamente
da
se
stesso
e
dalla
più
profonda
e
autentica
natura
.
Né
,
in
una
civiltà
come
questa
,
in
cui
non
esiste
una
cultura
proletaria
o
contadina
distinta
da
quella
borghese
,
o
una
cultura
provinciale
distinta
da
quella
metropolitana
come
in
Europa
,
ma
invece
soltanto
una
generale
cultura
urbana
e
tecnica
,
egli
può
appigliarsi
,
per
costruire
se
stesso
,
alle
proprie
origini
.
Dovunque
,
insomma
,
egli
si
volga
,
non
trova
che
standards
,
ossia
nastri
scorrenti
obbligati
educativi
,
informativi
,
religiosi
,
morali
e
tecnici
sui
quali
la
sua
personalità
,
che
lo
voglia
o
no
,
viene
montata
pezzo
per
pezzo
,
un
po
'
come
le
automobili
nelle
fabbriche
di
Detroit
,
e
avviata
inesorabilmente
dentro
il
circuito
sociale
.
Naturalmente
il
fenomeno
è
vicendevole
:
l
'
individuo
in
America
è
debole
perché
la
società
è
forte
ma
la
società
è
forte
perché
l
'
individuo
è
debole
.
Già
Tocqueville
nel
suo
libro
sulla
democrazia
in
America
aveva
notato
l
'
immensa
capacità
degli
Americani
di
riunirsi
e
partecipare
alle
più
svariate
associazioni
:
"
Les
Americains
de
tous
les
âges
,
de
toutes
les
conditions
,
de
tous
les
esprits
s
'
unissent
sans
cesse
.
Non
seulement
ils
ont
des
associations
commerciales
et
industrielles
auxquelles
tous
prennent
part
,
mais
ils
en
ont
encore
de
mille
autres
espèces
:
de
réligieuses
,
de
morales
,
de
graves
,
de
futiles
,
de
fort
générales
et
de
très
particulières
,
d
'
immenses
et
de
fort
petites
"
.
Ancor
oggi
l
'
Americano
di
tutte
le
età
e
condizioni
teme
la
solitudine
in
cui
si
sente
debole
e
disarmato
come
i
suoi
padri
pionieri
allorché
colonizzarono
il
paese
immenso
,
deserto
e
pieno
di
pericoli
.
Ma
quello
che
ai
tempi
di
Tocqueville
,
in
pieno
sviluppo
dell
'
individualismo
demonico
europeo
,
poteva
sembrare
ed
era
certamente
una
qualità
nuova
e
insolita
,
oggi
è
diventato
un
po
'
la
fatalità
della
vita
americana
.
L
'
individuo
,
agli
Stati
Uniti
,
in
qualsiasi
condizione
e
a
qualsiasi
livello
,
non
può
che
associarsi
sia
fisicamente
,
sia
intellettualmente
.
Fisicamente
,
attraverso
il
lavoro
e
l
'
immensa
varietà
delle
associazioni
d
'
ogni
genere
,
intellettualmente
attraverso
la
cultura
di
massa
o
cultura
di
produzione
in
serie
propinata
in
maniera
seducente
,
facile
e
insensibile
dalle
innumerevoli
riviste
,
dalla
radio
,
dalla
televisione
,
dal
cinema
,
dalla
letteratura
spicciola
,
insomma
,
da
tutto
ciò
che
da
un
lato
serve
ad
istruirlo
e
distrarlo
e
dall
'
altro
a
mantenerlo
ben
dentro
la
massa
,
senza
alcuna
possibilità
di
scappatoia
.
Senonché
questa
impossibilità
dell
'
individuo
di
avere
un
'
esistenza
propria
,
radici
proprie
,
personalità
propria
non
è
affatto
compensata
dalle
possibilità
di
trovare
nella
società
ragioni
complesse
e
profonde
di
vita
.
Si
tratta
,
infatti
,
di
una
società
esclusivamente
dedicata
alla
produzione
in
serie
al
tempo
stesso
astratta
e
materialista
,
che
rende
ogni
cosa
facile
ed
acquistabile
e
perciò
appunto
anonima
e
impersonale
.
Una
immagine
simbolica
di
tale
società
può
essere
fornita
dai
grandi
magazzini
dove
l
'
avventore
può
trovare
tutto
,
dal
cibo
ai
libri
,
dai
vestiti
alle
medicine
,
tutto
fuorché
naturalmente
qualcosa
che
riguardi
lui
e
soltanto
lui
sul
piano
ideale
e
metafisico
.
Ne
segue
che
mentre
la
società
produttiva
agli
Stati
Uniti
ha
un
ritmo
potente
,
vitale
,
aggressivo
,
e
,
in
certo
modo
meccanico
,
anche
allegro
,
l
'
individuo
preso
da
solo
,
nell
'
intimità
di
una
sincerità
amichevole
o
,
come
spesso
avviene
,
di
una
confessione
psicanalitica
,
si
rivela
molto
spesso
triste
,
ansioso
,
esaurito
,
frustrato
e
tormentato
dal
senso
di
colpa
(
due
parole
molto
in
voga
agli
Stati
Uniti
:
"
frustrated
"
e
"
guilty
"
)
.
Egli
vorrebbe
essere
se
stesso
,
ma
molto
spesso
questo
essere
se
stesso
gli
appare
come
qualche
cosa
di
proibito
,
come
un
mancamento
o
un
tradimento
verso
la
società
di
cui
fa
parte
.
D
'
altra
parte
,
passando
dal
campo
strettamente
privato
a
quello
pubblico
,
egli
sa
che
se
vuole
contare
soltanto
sopra
se
stesso
,
tagliare
i
mille
legami
che
lo
uniscono
alla
società
,
ergersi
magari
contro
di
essa
,
si
trova
praticamente
in
una
condizione
di
quasi
assoluta
impotenza
.
Le
grandi
corporazioni
industriali
,
i
grandi
partiti
politici
,
le
grandi
associazioni
di
razza
,
di
religione
e
di
capacità
finanziaria
gli
stanno
di
fronte
come
tanti
colossi
che
nonché
combattere
,
egli
non
è
neppure
in
grado
di
conoscere
e
giudicare
.
Né
gli
è
consentito
alcun
vero
anticonformismo
;
ché
anche
l
'
anticonformismo
agli
Stati
Uniti
è
una
faccenda
di
massa
e
trova
subito
l
'
associazione
,
il
partito
,
il
gruppo
,
lo
schema
pratico
e
utilitario
che
lo
assorbono
e
lo
mettono
al
servizio
della
società
.
In
altri
termini
l
'
individuo
agli
Stati
Uniti
,
come
la
piccola
comunità
urbana
sopra
descritta
,
soffre
di
un
divorzio
costante
e
prematuro
dalla
natura
che
è
in
lui
e
intorno
a
lui
.
Donde
quella
singolare
mescolanza
,
nell
'
americano
,
di
liscio
e
scorrevole
automatismo
sociale
e
di
improvvisi
furori
istintivi
,
di
monotona
efficienza
produttiva
e
di
esplosioni
emotive
,
secondo
che
,
appunto
,
prevalgono
in
lui
i
motivi
razionali
e
sociali
o
quelli
personali
e
irrazionali
.
Tuttavia
quest
'
individuo
così
spesso
"
frustrated
"
e
"
guilty
"
è
ricco
di
forze
ideali
e
vitali
;
e
non
si
capisce
l
'
America
se
non
si
tiene
conto
della
fondamentale
sanità
e
buona
volontà
dell
'
uomo
in
questo
Paese
.
L
'
individuo
in
America
non
è
quasi
mai
minato
dal
decadentismo
,
ossia
da
un
rovesciamento
negativo
dei
valori
;
come
avviene
talvolta
in
Europa
;
lo
attesta
se
non
altro
la
sua
immensa
fiducia
nella
scienza
.
Egli
è
essenzialmente
il
prodotto
di
una
rigida
censura
,
per
adoperare
un
termine
psicanalitico
,
di
origine
religiosa
e
sociale
.
Tutte
le
società
subiscono
una
specie
di
moto
pendolare
che
va
dalla
prevalenza
dei
motivi
sociali
a
quella
dei
motivi
individuali
e
viceversa
.
Oggi
il
movimento
del
pendolo
agli
Stati
Uniti
è
chiaramente
a
favore
del
conformismo
sociale
.
Ma
domani
potrà
esserci
un
movimento
opposto
,
di
eguale
ampiezza
.
Quale
forma
potrà
avere
questo
movimento
è
quasi
impossibile
dirlo
.
Ma
si
può
senz
'
altro
prevederne
l
'
originalità
e
la
novità
dall
'
originalità
e
novità
dei
fenomeni
attuali
ai
quali
esso
reagirebbe
StampaQuotidiana ,
Nuova
York
-
Mi
trovavo
a
Chicago
,
in
macchina
,
insieme
con
altre
quattro
persone
,
due
donne
e
due
uomini
e
correvamo
lungo
il
lago
per
andare
al
Museo
d
'
arte
moderna
.
Per
caso
la
conversazione
cadde
sulla
psicanalisi
.
Allora
con
mia
meraviglia
scoprii
che
tutti
e
quattro
i
miei
compagni
erano
già
stati
psicanalizzati
o
si
stavano
facendo
psicanalizzare
.
Una
settimana
dopo
,
a
San
Francisco
,
una
signora
che
mi
aveva
proposto
di
mostrarmi
la
città
,
mi
disse
:
"
Però
dovrebbe
farmi
il
piacere
di
aspettare
in
macchina
un
'
ora
...
soltanto
un
'
ora
...
debbo
fare
una
cosa
che
non
posso
rimandare
.
"
Andammo
dunque
in
macchina
in
uno
dei
quartieri
signorili
della
città
e
dopo
molti
saliscendi
per
le
incredibili
strade
di
San
Francisco
,
ripide
come
coste
di
montagne
,
l
'
automobile
si
fermò
davanti
una
casa
di
bell
'
aspetto
,
in
una
strada
tranquilla
.
La
signora
disse
:
"
Aspettiamo
un
momento
,
sono
le
quattro
meno
cinque
.
"
Aspettammo
cinque
minuti
e
poi
dalla
casa
uscì
una
giovane
e
bella
donna
e
si
avviò
senza
fretta
verso
la
propria
macchina
,
ferma
a
poca
distanza
.
La
signora
disse
:
"
Ora
è
il
mio
turno
.
"
Domandai
:
"
Ma
quale
turno
?
"
E
lei
:
"
Il
mio
turno
di
andare
dal
dottore
.
"
"
Si
sente
poco
bene
?
"
"
No
-
rispose
lei
sorridendo
-
mi
sento
benissimo
...
è
il
dottore
psicanalitico
...
sono
in
cura
da
quattro
anni
.
"
Così
detto
,
discese
ed
entrò
nella
casa
lasciandomi
solo
.
Aspettai
nell
'
automobile
un
'
ora
,
leggendo
;
poi
,
verso
la
fine
dell
'
ora
,
vidi
un
'
altra
macchina
fermarsi
davanti
la
porta
del
dottore
:
altra
giovane
e
bella
donna
.
Di
lì
a
qualche
minuto
la
mia
compagna
uscì
e
quella
che
era
arrivata
allora
discese
lesta
ed
entrò
a
sua
volta
.
Domandai
alla
signora
:
"
Come
è
andata
?
"
E
lei
:
"
Oh
,
come
il
solito
...
il
dottore
è
di
una
crudeltà
spietata
e
mi
fa
soffrire
ogni
volta
indicibilmente
...
per
fortuna
per
oggi
,
è
finita
"
.
Due
settimane
dopo
ero
a
Washington
e
in
un
ricevimento
fui
accostato
da
una
studentessa
che
si
interessava
di
letteratura
italiana
.
Questa
volta
le
domandai
senz
'
altro
se
fosse
mai
stata
psicanalizzata
e
lei
ammise
senza
difficoltà
che
lo
era
stata
,
per
due
anni
.
Finalmente
,
dieci
giorni
dopo
,
a
Nuova
York
,
in
un
pranzo
di
amici
,
scoprii
che
,
su
sei
persone
,
tre
tra
cui
la
padrona
di
casa
si
stavano
facendo
psicanalizzare
.
Di
lì
a
poco
arrivò
anche
il
dottore
e
confermò
quasi
scherzosamente
la
cosa
.
Dunque
:
Chicago
,
San
Francisco
,
Washington
e
Nuova
York
.
Qualche
cosa
che
avviene
contemporaneamente
e
nello
stesso
modo
nelle
quattro
maggiori
città
di
questo
Paese
vasto
come
un
continente
merita
certamente
che
se
ne
parli
per
esteso
.
Se
si
apre
qualsiasi
trattato
di
psicanalisi
,
si
trova
che
questa
scienza
,
come
è
noto
,
cura
soprattutto
le
malattie
psichiche
e
in
particolare
le
anomalie
e
perversioni
sessuali
.
Così
,
di
fronte
al
grandissimo
numero
di
persone
,
almeno
in
certi
ceti
e
gruppi
,
che
agli
Stati
Uniti
si
fanno
psicanalizzare
,
verrebbe
fatto
di
pensare
che
in
questo
Paese
perversioni
e
anomalie
psichiche
sono
più
frequenti
che
altrove
.
Ma
non
è
così
;
agli
Stati
Uniti
non
ci
sono
più
perversioni
e
pervertiti
che
in
altri
Paesi
.
In
realtà
,
come
si
scopre
facilmente
discorrendo
con
dottori
e
pazienti
,
le
vere
e
proprie
malattie
psichiche
rappresentano
una
percentuale
minima
delle
affezioni
e
dei
disturbi
curati
.
Perché
vanno
dal
dottore
psicanalitico
gli
Americani
?
Per
qualsiasi
difficoltà
o
incaglio
psicologico
anche
leggero
:
perché
sono
timidi
,
perché
non
sanno
farsi
amare
o
non
sanno
amare
,
perché
non
sono
in
buoni
rapporti
col
marito
o
con
la
moglie
o
con
la
famiglia
o
con
il
datore
di
lavoro
,
perché
non
sono
dei
buoni
compagni
(
"
good
mixer
"
)
,
perché
si
sentono
tristi
o
depressi
o
,
insomma
,
in
un
qualsiasi
stato
d
'
animo
che
non
gli
sembri
normale
.
Il
che
è
quanto
dire
che
la
psicanalisi
agli
Stati
Uniti
è
ormai
quasi
più
una
specie
di
correttivo
,
di
contrappeso
,
di
parte
integrante
del
sistema
sociale
,
che
una
pura
scienza
intesa
a
curare
determinate
malattie
.
La
psicanalisi
agli
Stati
Uniti
conta
ormai
migliaia
di
praticanti
sparsi
per
tutto
il
Paese
;
e
basta
entrare
in
una
qualsiasi
libreria
per
vedere
interi
banchi
coperti
di
libri
sui
più
svariati
aspetti
e
argomenti
di
questa
scienza
.
Ultimamente
ci
fu
a
Nuova
York
un
congresso
psicanalitico
al
quale
parteciparono
circa
1500
dottori
,
e
uno
degli
argomenti
dibattuto
fu
la
inadeguatezza
dei
compensi
.
Gli
psicanalisti
lamentarono
,
insomma
,
che
nonostante
la
voga
crescente
della
psicanalisi
,
il
dottore
psicanalista
è
ancora
oggi
uno
degli
specialisti
che
guadagna
di
meno
.
E
in
certo
modo
è
vero
.
Il
prezzo
di
un
'
ora
di
cura
varia
da
venti
dollari
fino
a
cinquanta
secondo
la
notorietà
del
medico
,
ossia
da
dodicimila
lire
fino
a
trentamila
,
che
è
un
bel
pagare
.
Ma
i
dottori
fanno
giustamente
osservare
che
mentre
un
medico
normale
si
fa
pagare
dicci
o
venti
dollari
o
anche
più
per
dieci
,
quindici
minuti
di
agevole
consultazione
,
il
dottore
psicanalitico
dedica
al
paziente
un
'
ora
del
suo
tempo
e
durante
quest
'
ora
è
sottoposto
ad
una
tensione
nervosa
,
ad
uno
sforzo
intellettuale
talvolta
oltremodo
stremanti
.
Quanto
dire
,
insomma
,
che
il
dottore
psicanalitico
agli
Stati
Uniti
ha
preso
un
poco
il
posto
del
confessore
nei
Paesi
cattolici
d
'
Europa
.
A
lui
si
confidano
uomini
e
donne
sui
più
varii
e
sempre
delicatissimi
problemi
della
loro
vita
privata
.
Il
dottore
psicanalitico
deve
perciò
essere
non
soltanto
un
bravo
scienziato
ma
anche
,
fino
ad
un
certo
segno
,
un
uomo
di
cultura
e
di
elevati
sentimenti
morali
,
un
conoscitore
di
questioni
sociali
e
religiose
,
un
consigliere
,
una
guida
.
È
difficile
oggi
dire
fin
dove
si
estendano
la
responsabilità
e
l
'
influenza
del
dottore
psicanalitico
nella
società
americana
;
i
limiti
di
questa
scienza
sono
assai
incerti
e
più
di
un
dottore
può
essere
tentato
di
varcarli
e
sconfinare
in
campi
che
nulla
hanno
a
che
fare
con
la
psicanalisi
.
Comunque
una
cosa
è
certa
:
il
posto
della
psicanalisi
agli
Stati
Uniti
era
già
segnato
da
un
pezzo
,
ancor
prima
che
Freud
formulasse
le
sue
famose
teorie
.
In
altri
termini
,
la
psicanalisi
,
in
America
,
è
venuta
incontro
a
un
bisogno
diffuso
,
ha
riempito
,
come
si
dice
,
un
vuoto
.
Tentando
una
cauta
interpretazione
della
importanza
sociale
della
psicanalisi
agli
Stati
Uniti
,
si
potrebbe
dire
che
essa
sia
inseparabile
dal
puritanesimo
il
quale
tutt
'
oggi
informa
se
non
proprio
il
costume
per
lo
meno
la
psicologia
e
la
concezione
dei
valori
in
questo
Paese
.
Il
puritanesimo
,
per
dirla
con
frase
familiare
,
trova
la
morte
sua
nella
psicanalisi
;
e
dal
canto
suo
la
psicanalisi
calza
come
un
guanto
al
puritanesimo
.
Se
si
esamina
infatti
una
delle
fondamentali
affermazioni
della
psicanalisi
e
cioè
che
"
ogni
neurosi
è
la
negativa
di
una
perversione
"
si
avrà
,
forse
con
un
po
'
di
semplicismo
,
la
chiave
o
almeno
una
delle
chiavi
più
importanti
per
capire
il
successo
della
psicanalisi
agli
Stati
Uniti
.
Infatti
il
rigorismo
puritano
,
per
sua
natura
storica
e
morale
,
porta
spesso
a
considerare
e
dunque
a
reprimere
come
perversioni
o
inclinazioni
psicologiche
colpevoli
istinti
e
modi
di
condotta
che
in
altri
Paesi
sono
ritenuti
affatto
irrilevanti
o
innocenti
.
Basterà
ricordare
,
a
questo
proposito
,
le
pene
severissime
(
dieci
,
venti
anni
di
prigione
secondo
gli
Stati
)
,
che
teoricamente
dovrebbero
essere
comminate
per
manifestazioni
sessuali
non
del
tutto
normali
;
e
passando
dalle
leggi
(
che
sono
tuttavia
l
'
espressione
di
uno
stato
d
'
animo
e
di
una
tradizione
morale
)
alle
coscienze
,
le
infinite
cose
,
anche
non
riguardanti
il
fatto
sessuale
,
che
un
Americano
si
inibisce
o
dovrebbe
inibirsi
.
Naturalmente
la
bestia
nera
del
puritanesimo
fu
sempre
ed
è
tuttora
il
sesso
;
e
non
è
esagerato
dire
che
il
puritanesimo
fin
dal
suo
nascere
contrappose
violentemente
l
'
uomo
alla
propria
natura
e
mirò
ad
una
società
in
cui
tutto
quanto
era
naturale
fosse
represso
e
,
per
quanto
possibile
,
soppresso
.
Ma
la
psicanalisi
ci
dice
che
il
sintomo
neurotico
interviene
non
già
quando
c
'
è
repressione
(
ogni
civiltà
è
basata
sopra
la
repressione
di
una
certa
quantità
di
istinti
naturali
)
,
ma
quando
questa
repressione
,
per
qualche
motivo
(
sovente
per
eccesso
)
fallisce
in
parte
o
del
tutto
.
Storicamente
il
puritanesimo
riuscì
a
reprimere
con
successo
le
manifestazioni
istintive
per
un
lungo
periodo
di
tempo
;
e
la
civiltà
americana
deve
gran
parte
del
suo
carattere
e
del
suo
dinamismo
a
questa
repressione
.
Ma
oggi
,
sotto
l
'
influenza
delle
mutate
condizioni
sociali
e
ambientali
,
della
prosperità
,
della
presenza
di
tante
razze
di
religione
diversa
da
quella
protestante
,
della
scienza
nemica
di
ogni
tabù
religioso
e
morale
,
il
puritanesimo
agli
Stati
Uniti
comincia
,
se
non
a
ritirarsi
,
per
lo
meno
a
cambiare
e
,
insomma
,
ad
allentare
la
propria
azione
di
repressione
.
Così
gli
infiniti
leggeri
sintomi
neurotici
di
tanti
Americani
sembrano
essere
l
'
indizio
della
diminuita
e
ormai
imperfetta
repressione
puritana
,
della
richiesta
sempre
più
urgente
di
un
adeguamento
delle
inibizioni
sociali
e
private
allo
stato
reale
del
costume
,
dell
'
aspirazione
,
insomma
,
ad
una
vita
istintiva
più
libera
e
più
naturale
.
A
questo
punto
interviene
la
psicanalisi
la
quale
,
come
è
stato
detto
,
va
incontro
ad
un
bisogno
diffuso
e
cioè
:
avviare
il
paziente
ad
un
assestamento
(
"
adjustment
"
)
meno
penoso
e
più
proficuo
nella
società
di
cui
fa
parte
,
liberarlo
dal
senso
di
colpa
,
chiarirgli
l
'
innocenza
e
la
normalità
di
tanti
istinti
da
lui
repressi
.
Tuttavia
la
psicanalisi
soltanto
in
apparenza
prende
le
parti
del
paziente
contro
i
tabù
sociali
e
morali
:
in
questo
Paese
dove
tutto
è
al
servizio
della
società
,
anche
la
psicanalisi
,
a
ben
guardare
,
assolve
soprattutto
una
funzione
sociale
.
E
qui
si
viene
ad
un
altro
carattere
importante
e
sconcertante
della
società
americana
:
il
suo
odio
del
dolore
.
E
si
capisce
anche
perché
:
in
una
società
fondata
sull
'
efficienza
,
sulla
produttività
,
sulla
razionalità
,
il
dolore
è
una
superfluità
,
una
scoria
,
un
residuo
,
un
inciampo
se
non
addirittura
un
tradimento
e
una
insidia
.
Il
dolore
insomma
è
una
cosa
che
non
serve
e
che
va
eliminata
senza
indugio
.
L
'
idea
che
gli
Americani
si
fanno
della
vita
non
ammette
infatti
la
presenza
del
dolore
:
basta
guardare
,
per
esempio
,
alla
pubblicità
commerciale
per
convincersene
:
tutti
sorridenti
,
tutti
felici
,
tutti
giovani
,
tutti
sani
,
tutti
privi
di
problemi
sia
che
guidino
una
certa
automobile
o
fumino
una
certa
sigaretta
o
si
dissetino
con
una
certa
bevanda
.
E
a
chi
volesse
opporre
che
la
pubblicità
è
sempre
ottimista
risponderemmo
che
questo
non
è
vero
.
In
altri
Paesi
la
pubblicità
,
che
è
in
fondo
una
forma
di
illustrazione
popolare
,
esprime
altri
ideali
:
di
forza
,
di
grazia
,
di
serietà
e
via
dicendo
.
Dunque
,
niente
dolore
.
E
allora
la
psicanalisi
non
più
in
difesa
del
paziente
ma
in
difesa
della
società
,
procede
a
rimuovere
il
dolore
,
a
rendere
indolore
la
vita
del
paziente
,
a
restituirlo
efficiente
e
produttivo
alla
macchina
sociale
.
In
altri
termini
la
psicanalisi
,
con
minuto
e
delicatissimo
lavorio
,
smonta
la
psicologia
del
paziente
sotto
i
suoi
stessi
occhi
,
gli
dimostra
come
funziona
,
la
lubrifica
,
e
la
rimonta
pezzo
per
pezzo
.
Il
paziente
,
per
qualche
motivo
era
"
bloccato
"
ossia
in
preda
al
dolore
;
la
psicanalisi
lo
"
sblocca
"
e
lo
rende
alla
vita
produttiva
.
Da
tutto
questo
si
deduce
che
se
è
possibile
rintracciare
un
'
etica
della
psicanalisi
,
questa
è
un
'
etica
molto
rassomigliante
a
quella
della
società
americana
:
utilitaria
,
civile
,
sociale
,
di
carattere
se
non
pagano
per
lo
meno
acristiano
.
Infatti
il
dolore
nel
duplice
aspetto
di
peccato
e
di
pentimento
,
di
caduta
e
di
riscatto
,
di
delitto
e
di
castigo
,
è
alla
base
della
vita
cristiana
.
Rimuovendo
il
dolore
,
la
psicanalisi
indirettamente
contribuisce
alla
decristianizzazione
di
questo
paese
,
del
resto
già
avviata
dal
macchinismo
,
dalla
prosperità
,
dal
razionalismo
settecentesco
e
,
in
genere
,
dalla
scienza
.
Naturalmente
tutto
questo
non
va
senza
inconvenienti
,
i
quali
sono
tutti
più
o
meno
facilmente
intuibili
.
Per
esempio
,
che
ne
sarebbe
stato
dei
libri
di
uomini
come
Dostoieschi
,
Kafka
,
Flaubert
,
Proust
,
per
non
citare
che
i
primi
nomi
che
mi
cadono
sotto
la
penna
,
se
quegli
scrittori
invece
di
lasciare
fare
alla
natura
e
di
vivere
con
pazienza
e
con
intensità
i
loro
problemi
spirituali
e
psicologici
,
fossero
andati
dal
dottore
psicanalitico
?
Ma
uomini
come
Dostoieschi
,
come
Kafka
,
come
Flaubert
,
come
Proust
sono
rari
:
la
maggior
parte
dell
'
umanità
,
come
è
noto
,
non
scrive
capolavori
e
dunque
non
sa
che
farsene
del
dolore
.
In
questo
senso
,
e
anche
nel
senso
di
un
'
assistenza
psicologica
ai
tanti
che
agli
Stati
Uniti
soffrono
di
inadeguatezze
e
difficoltà
di
origine
morale
e
religiosa
,
la
psicanalisi
assolve
senza
alcun
dubbio
una
funzione
molto
utile
.
Una
ragazza
che
si
faceva
curare
da
tre
anni
mi
disse
:
"
Quando
andai
dal
dottore
la
prima
volta
,
io
non
sapevo
parlare
...
addirittura
non
riuscivo
a
parlare
anche
nella
più
innocente
conversazione
...
oggi
parlo
,
per
lo
meno
.
"
Come
si
vede
in
questo
caso
forse
non
insolito
,
siamo
qui
molto
lontani
dalle
perversioni
e
anomalie
che
hanno
reso
celebre
la
scienza
psicanalitica
.
Così
che
non
è
troppo
arrischiato
affermare
che
il
dottore
psicanalitico
agisce
ormai
in
un
campo
altrettanto
vasto
che
quello
del
dottore
tradizionale
;
e
come
questo
cura
le
affezioni
leggere
e
gravi
del
corpo
,
così
quello
cura
quelle
della
psiche
.
StampaQuotidiana ,
Nuova
York
-
Qualcuno
mi
ha
raccontato
la
storia
seguente
che
,
a
quanto
pare
,
è
vera
.
Un
uomo
politico
americano
,
ritiratosi
ormai
da
anni
dagli
affari
pubblici
,
si
è
dedicato
all
'
allevamento
in
grande
o
meglio
alla
produzione
in
serie
di
polli
.
L
'
allevamento
di
polli
,
per
chi
non
lo
sapesse
,
è
una
faccenda
molto
difficile
e
delicata
.
L
'
allevatore
deve
prima
di
tutto
produrre
polli
tutti
quanti
di
eguale
peso
e
di
eguale
qualità
,
in
modo
da
poter
soddisfare
le
esigenze
del
mercato
collettivo
;
in
secondo
luogo
deve
provvedere
a
che
il
costo
del
mangime
consumato
da
ciascun
pollo
non
superi
il
prezzo
di
vendita
del
pollo
medesimo
,
pena
la
bancarotta
.
Inoltre
i
polli
vanno
soggetti
a
morie
ed
epidemie
improvvise
quanto
massicce
.
Ma
di
questo
basta
.
Quello
che
mi
colpì
in
questa
storia
fu
piuttosto
il
fatto
che
l
'
allevatore
,
dopo
profonda
riflessione
senza
dubbio
confortata
da
calcoli
statistici
ed
economici
,
aveva
deciso
di
tentare
l
'
esperimento
della
creazione
di
polli
sforniti
di
ali
.
Il
suo
ragionamento
era
ineccepibile
:
"
Le
ali
non
servono
a
nessuno
:
non
ai
polli
perché
non
volano
;
non
al
consumatore
perché
pesano
e
non
hanno
che
poca
carne
;
non
a
me
perché
esse
rendono
i
miei
polli
simili
a
quelli
dei
miei
concorrenti
mentre
la
loro
mancanza
li
distinguerebbe
e
li
renderebbe
più
vantaggiosi
.
Dunque
aboliamo
le
ali
.
»
Se
si
vuol
sapere
la
fine
della
storia
,
possiamo
aggiungere
che
,
dopo
ripetuti
esperimenti
e
incroci
,
l
'
allevatore
è
oggi
non
troppo
lontano
dalla
meta
che
si
è
prefissa
ossia
la
produzione
di
polli
senza
ali
,
Passiamo
ad
altro
argomento
.
Uno
scrittore
,
svegliandosi
un
bel
mattino
,
ha
un
'
idea
che
gli
sembra
nuova
e
brillante
.
Il
nostro
scrittore
si
chiude
in
casa
,
sospende
il
telefono
,
rifiuta
inviti
e
occasioni
sociali
,
si
nutre
di
"
sandwiches
"
e
aranciate
,
fuma
una
enorme
quantità
di
sigarette
,
beve
innumerevoli
tazze
di
caffè
e
alla
fine
,
dopo
lungo
e
doloroso
travaglio
,
se
ne
esce
con
un
saggio
di
una
quarantina
di
pagine
,
il
quale
se
accettato
da
certa
diffusissima
rivista
gli
frutterà
dai
millecinquecento
ai
duemila
dollari
ossia
da
un
milione
ad
un
milione
e
trecentoventicinquemila
lire
.
Lo
scrittore
va
alla
direzione
della
rivista
,
si
presenta
dal
direttore
,
uomo
notoriamente
timido
(
la
timidezza
,
in
affari
,
è
come
un
alibi
;
è
come
avere
un
socio
invisibile
al
quale
,
in
ogni
frangente
,
si
può
ricorrere
adducendone
il
cuor
duro
e
l
'
intransigente
giudizio
)
,
e
dopo
una
schermaglia
di
opposte
timidezze
,
riesce
a
strappare
la
promessa
che
il
saggio
verrà
preso
in
seria
considerazione
.
Passano
alcuni
giorni
e
poi
,
miracolo
,
la
direzione
della
rivista
fa
sapere
allo
scrittore
che
il
saggio
è
stato
accettato
.
Il
nostro
scrittore
è
giubilante
,
il
suo
avvenire
,
poco
prima
limitato
dalle
torri
di
cemento
di
Manhattan
si
apre
,
si
sfonda
,
abbraccia
lontani
orizzonti
californiani
o
italiani
:
finalmente
un
viaggio
,
una
vacanza
,
una
distrazione
.
Ma
subito
dopo
,
come
nelle
docce
scozzesi
,
al
getto
confortante
dell
'
acqua
calda
,
segue
quello
agghiacciante
dell
'
acqua
fredda
;
lo
scrittore
è
convocato
alla
direzione
,
questa
volta
non
dal
direttore
ma
da
un
subalterno
redattore
che
vuole
sottoporre
alla
sua
approvazione
,
prima
di
pubblicare
il
saggio
,
alcune
leggere
modifiche
che
,
a
quanto
pare
,
si
sono
rese
necessarie
.
Lo
scrittore
va
dal
redattore
ed
esamina
le
leggere
modifiche
.
Altro
che
leggere
modifiche
.
Pagine
e
pagine
intere
sono
state
tagliate
,
periodi
espunti
,
sostantivi
,
aggettivi
,
modi
sintattici
sostituiti
e
resi
irriconoscibili
.
Le
ragioni
di
questa
manomissione
non
sono
chiare
,
il
saggio
non
conteneva
particolari
scabrosi
o
comunque
eterodossi
rispetto
ai
vari
conformismi
dominanti
,
né
era
troppo
lungo
.
In
realtà
,
come
lo
scrittore
sa
fin
troppo
bene
,
la
manomissione
è
semmai
da
imputare
al
fatto
che
la
rivista
è
fatta
tutta
così
:
cioè
di
testi
rivisti
e
modificati
dalla
redazione
.
È
questo
lavoro
della
redazione
che
dà
,
appunto
,
alla
rivista
il
suo
carattere
scorrevole
,
lubrificato
,
unitario
,
facile
e
digeribile
,
tutto
di
un
tono
solo
,
tutto
di
un
solo
umore
.
Lo
scrittore
aveva
scritto
il
saggio
in
maniera
troppo
personale
,
ossia
originale
.
Altrove
,
forse
in
Europa
,
questa
è
una
qualità
ricercata
e
apprezzata
;
agli
Stati
Uniti
,
no
.
Lo
scrittore
pesa
il
pro
e
il
contro
,
mette
su
uno
dei
piatti
della
bilancia
la
propria
originalità
e
sull
'
altro
la
vacanza
californiana
o
italiana
e
alla
fine
china
la
testa
e
accetta
.
Abbiamo
dato
due
esempi
assai
diversi
di
un
solo
aspetto
assai
caratteristico
della
presente
civiltà
degli
Stati
Uniti
:
la
passione
manipolatrice
la
quale
fa
sì
che
in
qualsiasi
campo
,
da
quello
alimentare
a
quello
giornalistico
,
da
quello
dello
spettacolo
a
quello
manifatturiero
nulla
di
originario
,
di
autentico
,
di
naturale
,
di
genuino
,
di
schietto
arrivi
al
consumatore
americano
.
Intendiamoci
,
tutte
le
civiltà
,
sopratutto
le
fortemente
urbane
,
trasformano
et
come
si
dice
oggi
,
ridimensionano
il
prodotto
naturale
.
È
nota
la
frase
di
quel
marchese
settecentesco
francese
:
"
La
campagna
?
Un
luogo
pieno
di
correnti
d
'
aria
dove
gli
uccelli
sono
,
crudi
.
"
Ma
le
modificazioni
apportate
al
prodotto
naturale
anche
dalle
civiltà
più
artificiose
,
come
quella
francese
,
erano
sempre
di
qualità
.
In
altri
termini
,
si
mirava
all
'
eccellenza
nell
'
artificio
,
secondo
un
criterio
aristocratico
di
raffinamento
del
gusto
,
di
bellezza
,
di
difficoltà
,
di
rarità
.
Invece
,
agli
Stati
Uniti
,
non
si
può
dire
davvero
che
il
prodotto
manipolato
sia
sempre
superiore
a
quello
naturale
.
In
molti
casi
è
inferiore
,
come
appunto
è
inferiore
ogni
prodotto
fabbricato
in
serie
per
la
consumazione
in
serie
ad
un
prodotto
fabbricato
individualmente
per
la
consumazione
individuale
.
Evidentemente
ci
sono
prodotti
che
vanno
fabbricati
in
serie
,
ossia
manipolati
,
per
esempio
il
sapone
.
Il
guaio
si
è
che
questo
sistema
della
manipolazione
in
vista
della
consumazione
in
serie
agli
Stati
Uniti
si
è
ormai
esteso
a
tutti
i
campi
,
ha
sconfinato
,
insomma
,
da
quello
strettamente
produttivo
a
quello
creativo
,
da
quello
commerciale
a
quello
intellettuale
.
Se
si
ricerca
il
motivo
di
questo
furore
manipolatore
degli
Americani
,
si
trova
naturalmente
il
profitto
;
in
qualsiasi
produzione
,
come
è
chiaro
,
tanto
maggiore
sarà
il
profitto
quanto
maggiore
sarà
il
numero
dei
compratori
,
e
tanto
maggiore
sarà
il
numero
dei
compratori
quanto
più
il
prodotto
sarà
razionale
ossia
manipolato
secondo
i
bisogni
più
diffusi
.
Ma
qui
si
viene
al
punto
importante
;
per
determinare
il
grado
di
razionalità
di
un
prodotto
e
dunque
il
modo
di
manipolarlo
acconciamente
,
occorre
prima
di
tutto
elaborare
un
'
ideale
figura
di
consumatore
,
ossia
nientemeno
creare
un
modello
umano
a
cui
adeguare
la
manipolazione
e
,
in
ultima
analisi
,
la
civiltà
intera
.
Il
modello
umano
delle
civiltà
europee
del
passato
era
aristocratico
:
il
gentiluomo
inglese
,
il
cortigiano
italiano
,
il
marchese
francese
.
S
'
intende
che
queste
civiltà
,
appunto
perché
avevano
un
modello
umano
aristocratico
,
correvano
per
così
dire
sul
binario
di
due
culture
parallele
:
quella
della
classe
dirigente
e
quella
popolare
;
ancor
oggi
,
in
Europa
,
abbiamo
queste
due
culture
,
talvolta
avverse
,
talvolta
amiche
ma
sempre
divise
.
Agli
Stati
Uniti
,
invece
,
il
modello
umano
fu
fin
da
principio
democratico
in
una
sola
cultura
tecnocratica
e
urbana
,
perché
l
'
egualitarismo
non
può
non
regnare
là
dove
la
macchina
produce
i
beni
di
consumo
.
Questo
modello
umano
democratico
,
ma
non
necessariamente
liberale
,
è
l
'
Average
Man
,
ossia
uomo
medio
,
il
Common
Man
,
ossia
uomo
comune
,
The
man
in
the
street
,
ossia
l
'
uomo
della
strada
.
Ma
questo
ideale
tipo
d
'
uomo
di
cui
tutti
parlano
con
reverenza
e
timore
,
al
quale
tutti
si
sottomettono
e
che
come
uno
spettro
aleggia
nelle
redazioni
dei
giornali
e
delle
riviste
,
nei
laboratori
,
nelle
fabbriche
,
negli
uffici
,
è
forse
il
prodotto
di
una
dura
,
sottile
e
complicata
esperienza
civile
e
morale
,
o
di
un
'
ideologia
superiore
o
di
una
tradizione
storica
?
Nient
'
affatto
,
come
certi
robots
,
esso
è
il
prodotto
di
calcoli
quantitativi
e
statistici
,
di
deduzioni
scientifiche
o
che
tali
pretendono
di
essere
.
Sarebbe
forse
divertente
delineare
i
caratteri
dell
'
Average
Man
,
di
colui
per
il
quale
in
America
si
producono
polli
senza
ali
e
articoli
senza
stile
personale
,
di
colui
,
insomma
,
che
è
all
'
origine
della
frenesia
manipolatrice
di
questo
Paese
.
L
'
Average
Man
o
uomo
medio
è
pudibondo
e
perciò
non
deve
essere
scandalizzato
con
rappresentazioni
realistiche
di
quell
'
amore
che
,
come
diceva
Manzoni
,
è
così
importante
e
frequente
nella
vita
quotidiana
;
ma
in
compenso
è
brutale
e
anche
un
tantino
sadico
e
può
e
deve
digerire
qualsiasi
descrizione
di
crudeltà
e
di
violenza
.
Non
ama
le
idee
generali
e
le
teorie
e
va
nutrito
perciò
di
fatti
,
di
numeri
e
di
documenti
vissuti
.
È
sfornito
di
dentatura
intellettuale
e
critica
e
di
conseguenza
,
in
qualsivoglia
campo
,
da
quello
politico
a
quello
religioso
,
da
quello
culturale
a
quello
scientifico
è
alimentato
di
slogans
,
di
divulgazioni
,
di
sunti
,
di
estratti
e
di
altri
simili
prodotti
premasticati
.
È
infantile
e
dunque
gli
si
largiscono
in
gran
copia
comic
stripes
o
fumetti
,
novelle
sentimentali
,
e
convenzionali
,
narrazioni
puerilmente
avveniristiche
.
È
curioso
e
persino
indiscreto
e
così
gli
si
ammanniscono
i
particolari
intimi
,
ora
scabrosi
ora
melensi
,
della
vita
privata
di
uomini
politici
importanti
,
attori
e
attrici
del
cinema
,
miliardari
,
grandi
uomini
di
tutti
i
generi
e
celebrità
del
momento
.
È
di
orecchio
piuttosto
ottuso
e
viene
servito
alla
radio
e
,
alla
televisione
di
jazz
in
scatola
e
di
musichette
agevoli
.
È
di
vista
facilmente
contentabile
e
non
si
esita
a
stancargliela
con
le
immagini
di
una
pubblicità
euforica
quanto
irreale
e
sazievole
.
È
privo
o
quasi
di
senso
estetico
e
perciò
in
tutto
quanto
riguarda
l
'
abbigliamento
,
la
casa
,
l
'
ornamento
e
il
gusto
viene
sommerso
in
un
torrente
di
prodotti
la
cui
praticità
sembra
essere
stata
raggiunta
a
diretto
detrimento
della
bellezza
.
E
così
via
,
e
così
via
.
Ma
poi
esiste
veramente
questo
Average
Man
,
quest
'
uomo
medio
di
cui
tanto
si
favoleggia
e
per
cui
tanti
sacrifici
vengono
imposti
a
gruppi
creativi
degli
Stati
Uniti
?
Pensiamo
che
esso
non
esista
affatto
nella
realtà
,
esso
è
invece
il
prodotto
di
una
scelta
operata
nell
'
uomo
completo
,
nell
'
uomo
senza
altri
attributi
che
in
America
è
sano
,
vitale
e
ben
fornito
di
qualità
umane
quanto
e
più
che
altrove
.
E
questa
scelta
a
sua
volta
è
il
risultato
di
una
operazione
riduttiva
che
su
scala
gigantesca
e
collettiva
equivale
in
fondo
alla
vecchia
adulazione
dei
potenti
da
parte
dei
loro
servitori
nelle
più
antiche
civiltà
d
'
Europa
e
d
'
Asia
.
Così
il
cerchio
si
chiude
,
come
sempre
,
in
maniera
che
non
si
sa
bene
chi
fosse
al
principio
,
se
l
'
Average
Man
che
determina
con
i
suoi
supposti
caratteri
la
manipolazione
adulatrice
,
o
questa
che
a
sua
volta
crea
a
sua
immagine
e
somiglianza
l
'
Average
Man
.
Perché
a
forza
di
definire
questo
mitico
uomo
medio
e
di
adularlo
e
di
additargli
soltanto
alcuni
aspetti
umani
,
si
è
finito
per
crearlo
davvero
,
ossia
per
convincere
l
'
uomo
a
diventare
uomo
medio
.
Una
prova
di
più
,
se
era
necessario
,
della
grande
plasticità
,
docilità
e
influenzabilità
delle
masse
.
Naturalmente
le
conseguenze
di
tutto
ciò
sono
profonde
e
piene
di
lontani
significati
.
È
stato
detto
:
"
Il
potere
corrompe
e
il
potere
assoluto
corrompe
assolutamente
"
;
ora
questa
manipolazione
così
vasta
,
così
uniforme
e
così
coerente
di
una
civiltà
intera
equivale
ad
un
potere
quasi
assoluto
messo
nelle
mani
di
coloro
che
presiedono
alla
manipolazione
stessa
.
In
altri
termini
esistono
oggi
agli
Stati
Uniti
i
mezzi
per
guidare
e
sospingere
le
masse
in
qualsivoglia
direzione
e
in
qualsivoglia
campo
.
Per
fortuna
,
tuttavia
,
come
sempre
avviene
in
Paesi
diStati
Uniti
1955
democrazia
organica
quali
sono
gli
Stati
Uniti
,
questo
potere
è
bilanciato
dalla
grande
fluidità
,
vitalità
e
capacità
consumatrice
della
società
americana
,
per
cui
non
sembra
che
classi
,
gruppi
,
situazioni
,
privilegi
e
poteri
debbano
mai
cristallizzarsi
e
ossificarsi
staticamente
come
avviene
in
altri
Paesi
,
e
continuamente
nuove
forze
,
nuovi
interessi
,
nuove
correnti
scacciano
le
vecchie
,
ne
prendono
il
posto
e
correggono
gli
antichi
errori
e
conformismi
,
sia
pure
talvolta
con
nuovi
errori
e
nuovi
conformismi
.
Il
problema
dunque
è
,
semmai
,
che
l
'
Average
Man
,
esista
o
no
nella
realtà
,
sia
guidato
e
sospinto
da
élites
e
concezioni
fondamentalmente
sane
e
umane
.
Indubbiamente
l
'
adulazione
di
cui
abbiamo
parlato
c
'
è
;
però
,
a
ben
guardare
,
è
un
'
adulazione
basata
sopra
un
'
idea
dell
'
uomo
certo
riduttiva
ma
in
complesso
bonaria
e
ragionevole
.
L
'
Average
Man
americano
non
ha
nulla
di
decadente
,
di
corrotto
,
di
disumano
,
di
spietato
e
di
irreale
come
certi
Uomini
Medii
di
nostra
conoscenza
che
in
un
recente
passato
si
sono
affacciati
alla
storia
,
coi
risultati
che
tutti
sanno
,
in
Europa
e
altrove
.
Insomma
l
'
esperimento
americano
di
creare
una
cultura
di
massa
è
in
corso
,
con
una
ricchezza
e
ampiezza
di
mezzi
mai
viste
,
e
naturalmente
ha
portato
come
primo
risultato
all
'
abbassamento
della
cultura
al
livello
della
massa
.
Si
può
dunque
criticare
alcuni
aspetti
di
quest
'
esperimento
,
per
esempio
quello
della
manipolazione
eccessiva
;
ma
sarebbe
prematuro
oltre
che
presuntuoso
pronunziare
un
giudizio
definitivo
.
StampaQuotidiana ,
Nuova
York
-
In
America
dove
tutti
i
problemi
vengono
semplificati
e
ridotti
a
slogans
divulgativi
e
gettoni
di
scambio
corrente
,
gira
una
frase
o
meglio
una
piccola
metafora
sul
rapporto
tra
uomo
e
donna
:
the
battle
of
sexes
,
ossia
la
battaglia
dei
sessi
.
Si
leggono
comunemente
,
a
proposito
di
questa
battaglia
,
frasi
di
sapore
strategico
come
questa
:
"
The
battle
of
sexes
is
raging
all
over
the
country
"
,
ossia
"
La
battaglia
dei
sessi
infuria
su
tutto
il
Paese
"
.
Lo
straniero
che
non
sia
addentro
alle
cose
americane
potrà
prendere
la
metafora
alla
leggera
,
come
una
definizione
esagerata
ed
enfatica
di
una
condizione
umana
ovvia
quanto
universale
.
Ma
non
è
così
:
la
battaglia
dei
sessi
,
agli
Stati
Uniti
,
è
veramente
una
battaglia
,
accanita
,
sanguinosa
,
combattuta
da
ambo
le
parti
senza
esclusione
di
colpi
.
E
conoscerne
le
origini
e
i
modi
può
aiutare
a
capire
il
vero
carattere
di
questo
Paese
.
Aggiungiamo
,
però
,
che
per
spiegare
la
metafora
basterà
parlare
della
donna
americana
.
È
da
lei
,
difatti
,
che
sono
partite
le
ostilità
,
è
lei
che
ha
scatenato
la
guerra
.
L
'
uomo
ha
quasi
sempre
subito
la
sua
iniziativa
.
Prendiamo
per
esempio
una
ragazza
tipica
americana
e
chiamiamola
Margery
.
Essa
è
figlia
di
una
famiglia
middle
class
,
termine
che
impropriamente
in
Europa
si
traduce
borghesia
,
ma
che
in
realtà
designa
una
classe
molto
più
vasta
,
la
classe
burocratica
tecnocratica
,
comprendente
non
soltanto
i
borghesi
veri
e
propri
,
ma
anche
buona
parte
degli
operai
qualificati
e
non
pochi
farmers
ossia
contadini
.
Nata
,
dunque
,
in
una
famiglia
middle
class
,
Margery
eredita
immediatamente
fin
dalla
culla
la
condizione
di
privilegio
che
per
lei
e
prima
di
lei
hanno
strappato
agli
Stati
Uniti
generazioni
e
generazioni
di
donne
americane
.
Quest
'
eredità
è
pesante
e
altamente
determinante
.
La
donna
in
America
ha
fatto
sue
tutte
le
rivendicazioni
e
ambizioni
femministe
dell
'
Occidente
e
le
ha
ormai
tradotte
perfettamente
nella
realtà
.
Quali
erano
queste
rivendicazioni
e
ambizioni
?
A
dirla
in
breve
,
che
la
donna
godesse
,
in
tutti
i
campi
,
degli
stessi
diritti
dell
'
uomo
,
che
potesse
esercitare
le
stesse
professioni
,
insomma
che
oltre
che
donna
fosse
anche
uomo
.
Questi
scopi
sono
stati
raggiunti
in
pieno
dalla
donna
agli
Stati
Uniti
,
così
che
oggi
si
può
affermare
senza
esagerazione
che
in
America
la
donna
è
ormai
anche
uomo
,
almeno
per
quanto
riguarda
i
diritti
civili
e
le
capacità
professionali
.
Ma
essendo
essa
per
sua
natura
anche
donna
e
soprattutto
donna
,
è
accaduto
che
abbia
accumulato
,
oltre
ai
diritti
dell
'
uomo
,
anche
quelli
,
di
cui
già
godeva
,
della
donna
.
Di
modo
che
si
è
venuta
ben
presto
a
trovare
in
una
condizione
dominante
,
un
po
'
come
chi
,
al
gioco
del
poker
,
disponga
di
molto
denaro
e
perciò
possa
imporre
il
proprio
gioco
agli
avversari
più
poveri
.
Il
risultato
è
che
oggi
l
'
America
è
il
solo
Paese
al
mondo
che
sia
retto
a
matriarcato
o
meglio
a
ginecocrazia
.
Le
donne
sono
dappertutto
,
attive
,
potenti
,
protette
dalle
leggi
e
dal
costume
;
fra
l
'
altro
(
fatto
importante
in
un
Paese
come
questo
,
dove
tutto
si
misura
sul
metro
della
capacità
finanziaria
)
controllano
,
secondo
le
statistiche
ufficiali
,
circa
due
terzi
della
ricchezza
nazionale
.
Ma
torniamo
alla
nostra
Margery
.
Margery
,
appena
nata
,
si
trova
dunque
in
una
condizione
di
privilegio
la
quale
tuttavia
è
in
diretto
contrasto
con
la
natura
che
,
almeno
per
quanto
riguarda
la
vita
sentimentale
,
vuole
la
donna
sottomessa
all
'
uomo
.
Da
questa
contraddizione
di
fondo
nasce
,
diciamolo
subito
,
il
dramma
di
Margery
nonché
di
innumerevoli
donne
americane
.
Margery
,
insomma
,
fin
dagli
anni
della
scuola
e
dell
'
Università
sarà
un
uomo
in
competizione
assai
aspra
(
competitive
,
aggettivo
assai
in
voga
in
America
per
designare
l
'
atteggiamento
delle
donne
verso
gli
uomini
)
con
i
ragazzi
della
sua
età
;
e
al
tempo
stesso
sentirà
oscuramente
che
tale
competizione
,
almeno
in
certe
occasioni
,
non
è
precisamente
quello
che
ci
vuole
.
Aggressiva
,
dura
,
razionale
e
ambiziosa
nel
campo
degli
studi
e
in
quello
delle
acquisizioni
sociali
,
ella
intimidirà
e
spaventerà
gli
uomini
i
quali
,
dal
canto
loro
,
per
l
'
educazione
puritana
,
già
considerano
il
sesso
opposto
come
qualche
cosa
di
proibito
e
di
temibile
.
Così
fin
da
principio
si
formerà
,
sotto
la
maschera
del
cameratismo
più
disinvolto
,
un
rapporto
di
animosità
(
animosity
)
,
di
mutua
rivalità
,
di
mancanza
di
vera
comunicazione
.
Margery
porrà
il
fatto
sociale
e
professionale
avanti
a
quello
amoroso
;
e
il
suo
compagno
,
messo
in
sospetto
da
un
atteggiamento
così
poco
femminile
,
sarà
costretto
a
fare
lo
stesso
,
relegando
l
'
amore
a
quei
rari
momenti
di
dimenticanza
e
di
abbandono
che
qui
,
assai
spesso
,
si
ottengono
artificialmente
da
ambo
le
parti
e
per
tacito
consenso
,
con
un
consumo
immoderato
di
bevande
alcooliche
.
Comunque
,
Margery
,
con
tutta
la
sua
bravura
al
college
e
i
suoi
privilegi
ereditati
,
sente
che
tuttavia
è
donna
e
che
,
dopo
i
diciotto
anni
,
occorre
che
pensi
seriamente
a
sposarsi
.
Il
matrimonio
verso
quella
età
diventa
per
lei
quasi
una
ossessione
;
ella
sa
,
infatti
,
che
,
passati
i
ventitré
anni
,
sarà
assai
difficile
che
trovi
marito
,
perché
altra
ondata
di
ragazze
più
giovani
la
travolgerà
e
la
respingerà
nella
temuta
e
odiata
categoria
delle
zitelle
.
Non
vogliamo
dire
che
Margery
si
metta
proprio
a
caccia
di
marito
,
di
proposito
e
freddamente
;
in
queste
cose
del
resto
la
natura
è
molto
più
potente
del
calcolo
razionale
e
pensa
lei
a
fornire
alla
donna
le
armi
inconsapevoli
della
civetteria
e
dell
'
attrazione
sessuale
.
Margery
dunque
si
sposa
più
per
necessità
che
per
amore
,
sebbene
si
illuda
di
sposarsi
più
per
amore
che
per
necessità
;
il
marito
è
un
giovane
della
sua
età
e
condizione
,
spesso
uno
dello
stesso
college
,
anch
'
egli
figlio
di
famiglia
middle
class
,
quanto
dire
che
,
come
tutti
i
giovani
americani
,
pur
avendo
la
possibilità
di
trovare
quasi
immediatamente
un
lavoro
,
non
dispone
di
denaro
.
I
due
sposi
partono
così
nella
vita
con
poca
autonomia
economica
,
con
pochissima
conoscenza
della
vita
stessa
e
con
questa
realtà
assai
dura
della
guerra
dei
sessi
ossia
della
contraddizione
tra
la
potenza
sociale
della
donna
e
la
sua
debolezza
naturale
.
Dopo
il
matrimonio
si
offrono
a
Margery
due
strade
egualmente
difficili
.
O
fare
la
moglie
in
maniera
tradizionale
,
cioè
occupandosi
esclusivamente
di
faccende
domestiche
,
oppure
continuare
la
sua
carriera
di
donna
-
uomo
,
già
avviata
dagli
studi
e
dalle
incursioni
nella
vita
sociale
,
e
al
tempo
stesso
(
poiché
,
dopo
tutto
,
è
donna
)
fare
anche
la
moglie
tradizionale
.
Esaminiamo
ambedue
i
casi
:
essi
ci
dimostreranno
che
per
Margery
tutte
e
due
le
strade
saranno
impervie
per
non
dire
impossibili
.
Nel
primo
caso
,
pur
dedicandosi
,
come
si
è
detto
,
esclusivamente
alle
faccende
domestiche
,
ella
risentirà
la
sua
funzione
di
moglie
tradizionale
come
una
frustrazione
(
frustration
)
,
una
mutilazione
,
un
'
umiliazione
.
Abitando
nel
suburbio
,
in
un
quartiere
inameno
di
casette
allineate
e
tutte
eguali
o
di
semigrattacieli
brutali
in
cui
,
di
giorno
,
non
rimangono
che
donne
e
bambini
,
le
sembrerà
di
essere
quasi
un
paria
relegato
in
una
specie
di
ghetto
femminile
.
Il
marito
se
ne
andrà
al
lavoro
di
buon
mattino
e
lei
passerà
gran
parte
della
giornata
nel
quartiere
,
sia
a
casa
accudendo
alle
faccende
domestiche
,
sia
fuori
di
casa
per
fare
le
spese
o
accompagnare
i
bambini
nello
stento
e
malinconico
parco
locale
.
Tutto
ciò
le
donne
di
altri
Paesi
lo
fanno
naturalmente
se
non
allegramente
;
ma
Margery
si
roderà
in
cuor
suo
per
la
nostalgia
dei
giorni
del
college
,
del
tempo
in
cui
considerava
probabile
una
propria
carriera
di
tipo
maschile
.
Ella
avrebbe
potuto
diventare
decoratrice
,
giornalista
,
fotografa
,
dottoressa
,
impiegata
,
segretaria
e
non
so
quante
altre
cose
ed
eccola
,
invece
,
ridotta
a
fare
la
moglie
.
Ma
non
si
pensi
ad
una
specie
di
piccola
Madame
Bovary
,
perduta
in
sogni
impossibili
quanto
convenzionali
.
Margery
avrebbe
potuto
diventare
tutte
quelle
cose
perché
possiede
e
sa
di
possedere
le
qualità
di
praticità
utilitaria
,
di
riflessione
razionale
,
di
efficienza
lavorativa
,
che
ci
vogliono
per
simili
professioni
.
Il
risultato
di
tutto
ciò
sarà
che
,
pur
disponendo
di
tutte
le
macchine
che
in
America
ormai
sostituiscono
la
razza
estinta
delle
domestiche
(
macchine
per
lavare
i
piatti
,
per
asciugarli
,
per
far
fare
il
bucato
,
per
stirare
,
ghiacciaia
,
prodotti
di
macchina
come
scatolame
e
altri
simili
)
ella
sbrigherà
male
e
di
malavoglia
le
faccende
;
sarà
,
insomma
,
una
di
quelle
donne
di
cui
si
dice
che
sono
disordinate
,
trascurate
,
confuse
e
che
non
hanno
attitudini
casalinghe
.
In
realtà
queste
attitudini
Margery
le
possiede
quanto
qualsiasi
altra
donna
al
mondo
;
ma
avvezza
per
educazione
e
per
tradizione
a
considerarle
resti
di
un
'
età
barbara
e
remota
,
di
quando
cioè
la
donna
non
era
né
sapeva
rendersi
indipendente
,
in
cuor
suo
le
disprezza
,
ossia
le
rende
inefficienti
.
Il
peggio
si
è
che
con
gli
anni
ella
svilupperà
nel
suo
animo
se
non
addirittura
del
risentimento
contro
il
marito
per
lo
meno
la
convinzione
radicata
che
egli
le
ha
impedito
di
avere
una
sua
vita
sociale
e
professionale
;
che
le
ha
,
insomma
,
negato
la
possibilità
di
esprimersi
ed
essere
se
stessa
.
Vera
o
errata
,
questa
convinzione
è
molto
spesso
alla
origine
dei
dissapori
coniugali
e
dei
divorzi
agli
Stati
Uniti
.
Prendiamo
ora
il
secondo
caso
.
Margery
decide
di
essere
al
tempo
stesso
moglie
e
professionista
.
Per
esempio
farà
la
giornalista
.
Il
marito
non
obbietterà
contro
questa
sua
decisione
,
per
la
semplice
ragione
che
agli
Stati
Uniti
nessun
marito
obbietta
contro
le
decisioni
della
moglie
.
Dunque
,
Margery
,
invece
di
alzarsi
alle
otto
o
alle
nove
,
si
alzerà
alle
sei
e
mezzo
in
modo
da
poter
sbrigare
o
per
lo
meno
avviare
le
varie
faccende
domestiche
prima
di
recarsi
al
lavoro
.
Poiché
adesso
sono
in
due
a
guadagnare
in
casa
e
mettono
insieme
intorno
ai
mille
dollari
al
mese
(
da
cui
però
bisogna
detrarre
un
buon
trenta
per
cento
di
tasse
)
,
ella
potrà
avere
una
donna
che
viene
a
ore
;
e
per
i
bambini
,
soprattutto
nei
pomeriggi
e
le
sere
,
potrà
permettersi
il
lusso
di
pagare
una
baby
sitter
,
personaggio
recente
della
fauna
sociale
degli
Stati
Uniti
,
una
ragazza
cioè
o
professionale
o
semplicemente
studentessa
e
abitante
nello
stesso
caseggiato
,
che
per
una
somma
variante
da
mezzo
dollaro
a
un
dollaro
,
all
'
ora
,
invigilerà
sui
bambini
mentre
Margery
lavorerà
.
Sbrigate
,
così
,
con
la
solita
fretta
e
malagrazia
alcune
incombenze
casalinghe
(
toast
troppo
abbrustoliti
,
uova
malcotte
,
caffè
troppo
lungo
,
aranciata
troppo
corta
)
,
Margery
salirà
in
macchina
con
il
marito
e
correrà
alla
volta
della
città
.
Non
c
'
è
che
una
sola
macchina
(
millecinquecento
,
duemila
dollari
,
pagati
a
rate
in
parti
eguali
dal
marito
e
da
lei
)
,
ma
sarà
Margery
che
se
ne
servirà
durante
la
giornata
;
il
marito
si
arrangerà
con
la
ferrovia
sotterranea
,
con
gli
autobus
,
con
i
tassì
.
Margery
lascerà
il
marito
al
suo
ufficio
e
andrà
alla
redazione
del
giornale
o
rivista
dove
lavora
.
Qui
ritroverà
l
'
atmosfera
amata
del
college
:
cameratismo
,
lavoro
in
gruppo
,
linguaggio
schietto
e
brutale
,
sigarette
,
discussioni
,
maschilità
,
dedizione
professionale
.
Ma
Margery
avrà
sonno
tutto
il
tempo
,
nonostante
i
numerosi
caffè
,
perché
la
sua
doppia
vita
di
moglie
e
di
giornalista
non
le
consente
che
poche
ore
di
riposo
.
Alla
fine
della
giornata
lavorativa
,
verso
le
cinque
,
stanca
morta
,
Margery
andrà
a
prendere
il
marito
all
'
ufficio
e
con
lui
tornerà
al
suburbio
.
Qui
,
invece
di
un
meritato
sonnellino
,
l
'
aspettano
nuove
fatiche
domestiche
,
ormai
,
per
lei
,
doppiamente
ripugnanti
e
per
la
stanchezza
e
per
quel
disprezzo
che
si
è
detto
.
Consumata
in
fretta
la
cena
preparata
in
furia
,
messi
a
letto
i
bambini
,
i
due
coniugi
torneranno
in
città
per
uno
dei
soliti
parties
o
ricevimenti
che
sono
così
frequenti
e
così
rituali
agli
Stati
Uniti
.
Tra
venti
,
trenta
persone
assembrate
in
piedi
in
un
piccolo
salotto
,
Margery
,
un
bicchiere
in
mano
,
tenderà
un
'
ultima
volta
i
suoi
nervi
dolenti
per
sostenere
una
conversazione
brillante
,
ostinata
,
piena
di
volontà
,
di
stizza
,
di
civetteria
e
di
ambizione
intellettuale
.
Al
primo
bicchiere
,
per
sostenersi
,
ella
ne
farà
seguire
un
secondo
,
poi
un
terzo
,
e
poi
non
si
sa
quanti
.
Verso
l
'
una
,
brilli
tutti
e
due
,
i
coniugi
rincaseranno
.
Si
vorrà
forse
sapere
,
a
questo
punto
,
in
che
modo
e
quando
Margery
e
suo
marito
trovano
il
tempo
di
sviluppare
i
rapporti
affettivi
,
psicologici
.
Non
si
vuole
qui
cadere
in
facili
generalizzazioni
(
sebbene
,
parlando
degli
Stati
Uniti
,
esse
siano
oltre
che
facili
anche
quasi
sempre
esatte
)
,
ma
non
si
va
lontano
dal
vero
affermando
che
questi
rapporti
sono
il
contrario
giusto
,
come
è
stato
già
accennato
,
di
quelli
che
intercorrono
tra
coniugi
in
Europa
.
Nella
famiglia
,
chi
comanda
è
Margery
;
e
il
marito
,
per
tradizione
ormai
stabilita
,
ha
accettato
fin
da
principio
di
buon
grado
di
sottomettersi
al
dominio
della
moglie
.
Ma
in
maniera
contraddittoria
,
questa
sottomissione
desiderata
,
voluta
,
imposta
,
irrita
e
scuora
Margery
.
Alle
amiche
,
a
qualche
compagno
di
lavoro
più
intimo
,
al
dottore
psicanalitico
(
ché
una
vita
come
la
sua
presto
o
tardi
la
farà
ricorrere
alla
psicanalisi
)
,
ella
confiderà
che
il
marito
per
lei
è
come
un
figlio
;
e
che
,
invece
che
moglie
,
le
tocca
essere
madre
.
In
realtà
il
marito
nei
momenti
di
depressione
,
di
tristezza
,
di
abbattimento
ricorrerà
a
lei
per
trovare
conforto
come
,
in
ogni
sodalizio
,
il
più
debole
ricorre
al
più
forte
.
Ma
lei
non
potrà
fare
altrettanto
;
anche
se
volesse
farlo
,
ella
ha
distrutto
da
tempo
le
premesse
psicologiche
e
sentimentali
che
ci
vogliono
per
un
tale
ricorso
.
Donde
un
rinnovato
sentimento
di
sfiducia
e
di
rancore
verso
gli
uomini
.
Margery
,
evidentemente
non
conosce
né
se
stessa
né
il
proverbio
:
chi
è
causa
del
suo
mal
pianga
se
stesso
.
Come
abbiamo
già
avvertito
,
si
tratta
di
una
generalizzazione
;
e
non
c
'
è
dubbio
che
anche
agli
Stati
Uniti
ci
siano
moltissime
donne
che
conducono
una
vita
diversa
o
sono
più
felici
e
più
equilibrate
di
Margery
.
Tuttavia
Margery
si
può
chiamare
figura
tipica
;
il
suo
ritratto
è
il
risultato
di
osservazioni
,
giudizi
e
informazioni
raccolte
da
una
parte
all
'
altra
dell
'
America
,
da
Nuova
York
a
San
Francisco
.
Il
dramma
di
Margery
come
si
vede
è
duplice
come
è
duplice
la
sua
natura
di
donna
-
uomo
.
Da
un
lato
ella
vorrebbe
e
sente
che
dovrebbe
essere
una
buona
moglie
,
una
buona
madre
,
e
fino
ad
un
certo
segno
,
una
buona
massaia
;
dall
'
altra
ella
non
può
rinunziare
ai
privilegi
di
cui
godono
le
donne
agli
Stati
Uniti
,
né
essere
diversa
da
quello
che
è
,
cioè
una
donna
con
attitudini
,
mentalità
e
capacità
professionali
maschili
.
In
questa
contraddizione
essa
si
macera
e
si
consuma
;
e
aspetta
che
il
tempo
porti
una
soluzione
.
Indubbiamente
se
si
potesse
mangiare
con
le
pillole
,
se
gli
automi
sbrigassero
le
faccende
casalinghe
,
se
la
comunità
si
incaricasse
dei
bambini
,
Margery
potrebbe
essere
compiutamente
e
felicemente
quello
che
oggi
riesce
ad
essere
soltanto
in
parte
e
con
duro
sforzo
:
un
uomo
in
gonnella
.
Rimarrebbe
,
è
vero
,
il
problema
di
tutta
la
parte
,
diciamo
così
,
sentimentale
della
sua
vita
che
nessuna
macchina
o
ritrovato
scientifico
può
risolvere
.
Ma
quella
parte
lì
è
forse
la
sola
di
cui
si
possa
dire
che
,
pur
cambiando
e
trasformandosi
,
è
bene
che
non
trovi
soluzione
.
Insolubile
ed
insoluta
,
essa
costituirà
sempre
per
le
Margery
di
oggi
e
di
domani
la
riserva
istintiva
e
romantica
da
cui
esse
trarranno
la
giustificazione
più
profonda
della
loro
vita
.
StampaQuotidiana ,
Chicago
-
Il
signor
X
,
continuando
il
suo
viaggio
negli
Stati
Uniti
,
una
bella
mattina
si
precipita
all
'
aeroporto
di
La
Guardia
per
prendere
l
'
aeroplano
per
Itaca
.
In
questa
città
che
porta
il
nome
dell
'
isola
di
Ulisse
,
lo
aspetta
un
suo
amico
,
un
americano
che
si
occupa
di
compravendita
di
case
e
a
tempo
perso
anche
di
letteratura
e
di
pittura
,
aspirazioni
defunte
della
lontana
gioventù
.
In
Italia
prendere
un
aeroplano
è
ancora
qualche
cosa
di
insolito
;
ma
agli
Stati
Uniti
,
a
quanto
pare
,
volare
,
come
diceva
D
'
Annunzio
,
necesse
est
.
Avete
mai
visto
la
stazione
di
Roma
o
di
Milano
in
un
giorno
di
punta
?
Così
,
nei
lunghi
e
stretti
fabbricati
dell
'
aeroporto
di
La
Guardia
,
un
giorno
qualsiasi
della
settimana
.
Una
folla
di
gente
trafelata
che
va
e
che
viene
;
facchini
negri
che
ti
buttano
le
valigie
sul
nastro
semovente
che
le
avvia
dritte
dritte
all
'
aereo
e
,
intascata
la
mercede
,
ti
piantano
in
asso
;
bambini
che
si
rincorrono
giocando
agli
indiani
;
moltissime
persone
che
aspettano
sui
divani
,
tra
le
valigie
;
macchine
automatiche
di
tutti
i
generi
che
forniscono
ogni
sorta
di
conforti
,
ivi
compreso
,
per
la
piccola
somma
di
un
quarto
di
dollaro
,
un
'
assicurazione
contro
la
morte
in
aereo
di
venticinquemila
dollari
.
Intanto
gli
altoparlanti
(
ma
dove
si
nascondono
le
persone
che
vi
parlano
?
Ed
esistono
realmente
?
)
non
fanno
che
vociare
cose
incomprensibili
,
almeno
per
il
signor
X
il
quale
di
solito
non
capisce
neppure
gli
altoparlanti
in
Italia
,
figuriamoci
in
America
.
Gli
altoparlanti
avvertono
,
gli
pare
,
che
il
volo
numero
371
è
stato
spostato
dal
cancello
numero
sette
al
cancello
numero
quattro
.
Il
signor
X
indovina
che
si
tratta
del
proprio
cancello
perché
altre
persone
di
cui
aveva
capito
che
si
recavano
anche
esse
ad
Itaca
,
a
quel
vocio
prendono
i
loro
pacchi
e
le
loro
valigie
e
si
mettono
a
correre
come
forsennate
.
Il
signor
X
le
segue
,
mentre
l
'
altoparlante
,
volubilmente
,
adesso
,
raccomanda
alla
"
señorita
Gomez
"
di
raggiungere
senza
indugio
il
"
señor
Gomez
"
nella
sala
di
attesa
.
Noncurante
della
sorte
della
"
señorita
Gomez
"
,
il
signor
X
percorre
un
lungo
budello
vetrato
e
scaturisce
all
'
aria
aperta
,
subito
investito
dal
vento
impetuoso
di
molte
eliche
in
movimento
.
Il
signor
X
fa
a
tempo
a
notare
sul
vastissimo
campo
molti
aerei
che
si
allontanano
ancheggiando
come
anatre
,
altri
che
si
sollevano
pesantemente
a
volo
,
altri
ancora
che
planano
accingendosi
ad
atterrare
,
quindi
si
arrampica
sulla
scaletta
e
si
ingolfa
dentro
l
'
aereo
.
Subito
l
'
apparecchio
mette
in
moto
le
eliche
e
parte
caracollando
.
La
hostess
,
una
bellissima
ragazza
in
verità
,
si
china
verso
il
signor
X
domandandogli
se
vuole
un
caffè
.
Miracoli
della
pubblicità
:
per
un
momento
il
signor
X
ha
l
'
impressione
di
essere
un
personaggio
da
cartellone
pubblicitario
di
qualche
società
di
navigazione
aerea
,
lui
seduto
,
la
bella
ragazza
che
gli
sorride
con
una
fila
di
perfettissimi
e
bianchissimi
denti
(
c
'
è
una
scuola
per
hostesses
,
a
Denver
a
quanto
pare
,
dove
insegnano
a
sorridere
in
quel
modo
per
dodici
ore
su
ventiquattro
)
,
l
'
aeroplano
che
adesso
si
libra
in
volo
immobile
sulle
bianche
torri
di
Nuova
York
,
illuminate
dalla
rossa
luce
del
sole
declinante
.
Ma
la
hostess
si
allontana
e
l
'
immagine
si
dissolve
.
L
'
aeroplano
è
veramente
simile
ad
un
autobus
,
in
un
volo
di
poco
più
di
un
'
ora
fa
ben
quattro
atterraggi
.
La
gente
sale
,
scende
,
per
lo
più
uomini
che
vanno
ai
loro
affari
,
con
la
rivista
o
il
giornale
sotto
il
braccio
,
la
sigaretta
in
bocca
,
a
testa
nuda
,
senza
soprabito
.
L
'
aeroplano
atterra
e
riparte
in
pochi
minuti
,
guai
a
non
stare
attenti
;
se
ne
accorge
a
sue
spese
il
signor
X
che
,
disceso
per
bere
un
'
aranciata
nel
bar
dell
'
aeroporto
,
ad
un
tratto
attraverso
i
vetri
vede
ritirare
su
la
scaletta
e
fa
appena
a
tempo
a
correre
sul
campo
e
ad
afferrare
a
volo
l
'
ultimo
gradino
già
librato
nel
vuoto
.
Nonostante
la
fretta
di
quest
'
ultima
partenza
,
il
signor
X
ha
tuttavia
il
tempo
di
osservare
la
strana
bellezza
,
da
fantascienza
,
del
quadro
:
il
sereno
cielo
diafano
del
crepuscolo
,
punteggiato
di
stelle
;
gli
alberi
intorno
,
neri
;
il
campo
,
di
un
verde
prezioso
,
gelido
;
e
qua
e
là
occhieggianti
e
funebri
tanti
lumettini
di
un
blu
da
veglia
di
ospedale
,
mentre
un
altro
aeroplano
tutto
illuminato
di
gialla
luce
,
si
solleva
e
fila
sopra
gli
alberi
.
"
Ah
,
l
'
America
,
l
'
America
"
,
pensa
il
signor
X
.
A
Itaca
,
ultimo
atterraggio
,
il
signor
X
ha
fatto
appena
a
tempo
a
scacciare
dalle
orecchie
il
rombo
assordante
dei
motori
dell
'
aereo
che
già
subentra
quello
più
basso
e
discontinuo
dell
'
automobile
che
sulla
superhighway
(
noi
diremmo
superautostrada
:
due
strade
parallele
che
non
s
'
incontrano
mai
e
non
si
separano
mai
e
sulle
quali
le
automobili
vanno
a
senso
unico
)
lo
porta
a
gran
velocità
in
direzione
di
Buffalo
.
L
'
amico
del
signor
X
,
che
conduce
la
macchina
,
un
grosso
sigaro
stretto
tra
i
denti
,
è
un
uomo
semplice
e
al
tempo
stesso
sardonico
,
mescolanza
non
insolita
in
America
dove
l
'
ingenuità
e
schiettezza
originaria
dei
pionieri
,
a
forza
di
delusioni
e
di
potenza
,
ha
finito
per
doppiarsi
di
una
specie
di
brutale
e
allusiva
ironia
.
Il
signor
X
domanda
all
'
amico
dove
vadano
e
l
'
amico
risponde
:
"
Stanotte
dormiamo
in
un
motel
;
e
domani
mattina
vediamo
le
cascate
del
Niagara
.
Mai
visto
le
cascate
del
Niagara
?
"
Il
signor
X
confessa
di
averne
sentito
molto
parlare
ma
di
non
averle
mai
viste
.
"
La
seconda
più
grande
delusione
delle
coppie
in
viaggio
di
nozze
"
(
the
second
greatest
deception
o
f
young
married
couples
)
,
spiega
l
'
amico
senza
batter
ciglio
.
E
poiché
il
signor
X
non
sembra
capire
aggiunge
:
"
La
prima
delusione
è
la
prima
notte
di
nozze
.
"
Così
,
in
conversari
,
si
giunge
al
motel
,
non
tanto
lontano
da
Buffalo
.
I
motel
,
per
chi
non
lo
sapesse
,
sono
alberghi
per
automobilisti
(
motor
hotel
)
cresciuti
come
funghi
,
è
il
caso
di
dirlo
,
sotto
la
pioggia
delle
automobili
,
lungo
le
strade
,
in
questi
ultimi
anni
.
Fabbricati
a
un
piano
solo
,
con
tante
camere
allineate
in
semicerchio
intorno
a
uno
spiazzo
dove
si
parcheggiano
le
macchine
,
i
motel
,
con
i
loro
tetti
di
tegole
,
i
loro
veroni
,
le
loro
porte
vivaci
,
la
loro
architettura
civettuola
rustica
o
coloniale
,
ricordano
parecchio
certe
fattorie
siciliane
o
spagnuole
di
simile
conformazione
e
costituiscono
un
esempio
di
più
della
praticità
americana
:
niente
portieri
,
camerieri
,
cassieri
,
direttori
,
niente
hall
,
ascensori
,
corridoi
,
bar
,
salotti
,
sale
da
pranzo
.
Si
arriva
,
si
suona
il
clacson
;
il
padrone
esce
,
si
fa
pagare
in
anticipo
e
dà
la
chiave
della
stanza
,
come
in
uno
stabilimento
balneare
;
quindi
si
va
a
dormire
e
la
mattina
si
riparte
,
insalutati
ospiti
.
Il
signor
X
e
il
suo
compagno
pernottano
dunque
al
motel
;
e
siccome
non
c
'
è
che
una
sola
stanza
libera
,
debbono
adattarsi
a
dormire
insieme
in
una
bella
camera
a
due
letti
.
Il
compagno
,
come
si
è
detto
,
è
uomo
semplice
;
eccolo
,
nudo
e
muscoloso
,
passeggiare
per
la
camera
,
sotto
gli
occhi
del
signor
X
,
chiacchierando
del
più
e
del
meno
.
Notato
l
'
imbarazzo
del
signor
X
,
lo
rassicura
:
"
Non
formalizziamoci
...
sono
stato
quattro
anni
nell
'
esercito
,
so
come
si
vive
tra
uomini
.
"
Qualche
minuto
più
tardi
si
corica
e
subito
comincia
,
con
la
solita
semplicità
,
a
russare
.
Dopo
aver
provato
varii
sistemi
per
farlo
tacere
,
tra
i
quali
quello
di
adescare
un
gatto
immaginario
,
il
signor
X
,
alla
fine
riesce
a
prender
sonno
anche
lui
.
All
'
alba
la
coppia
riprende
il
viaggio
.
È
primavera
e
gli
alberi
sono
tutti
ingioiellati
di
,
gemme
verdi
;
ma
è
una
primavera
industriale
e
anemica
che
fiorisce
tra
i
miasmi
velenosi
del
carbone
e
dei
prodotti
chimici
;
all
'
orizzonte
,
infatti
,
è
tutto
un
finimondo
fumante
e
minaccioso
di
ciminiere
,
di
fabbriche
,
di
serbatoi
e
di
gazometri
.
Siamo
nella
zona
più
fittamente
industrializzata
degli
Stati
Uniti
,
dove
si
trovano
città
celebri
per
la
loro
varia
produzione
come
Cleveland
,
Rochester
,
Buffalo
,
Detroit
,
Chicago
.
Adesso
la
campagna
cede
al
bosco
e
questo
si
fa
sempre
più
rado
e
più
pettinato
,
con
sentieri
di
cemento
,
cartelli
indicatori
,
chioschi
per
bevande
;
finché
un
romorio
di
acque
ruggenti
fa
drizzare
le
orecchie
al
signor
X
.
"
Le
cascate
del
Niagara
"
,
annunzia
il
compagno
levandosi
di
bocca
il
sigaro
(
un
sigaro
che
sembra
un
bastone
)
.
Dopo
un
momento
,
infatti
,
eccoli
affacciati
ad
una
ringhieretta
ammirando
la
spessa
massa
d
'
acqua
verde
e
livida
che
precipita
dentro
una
nuvola
tonante
di
spuma
.
In
fondo
alle
alte
ripe
,
il
Niagara
,
fiume
corto
ma
possente
,
esce
dalla
nuvola
della
spuma
e
scorre
,
denso
e
verde
,
tra
rocce
lustranti
.
Ma
,
ahimè
,
il
compagno
ha
avuto
ragione
dicendo
che
le
cascate
del
Niagara
sono
una
delusione
.
Con
la
solita
mania
di
modificare
la
natura
e
rendere
accessibili
perfino
le
cose
ovvie
(
che
cosa
di
più
ovvio
di
una
cascata
colossale
?
)
gli
americani
hanno
trasformato
questo
luogo
un
tempo
selvaggio
,
in
una
specie
di
presepe
turistico
-
industriale
.
Dovunque
belvederi
,
case
e
casette
,
alberghi
e
locande
,
e
anche
piccole
dighe
e
complessi
idroelettrici
.
Lontani
ricordi
di
letture
infantili
dei
romanzi
di
Fenimore
Cooper
accentuano
la
delusione
.
Non
mancano
,
pensa
il
signor
X
,
che
gli
indiani
imbottiti
di
stoppa
,
come
se
ne
vedono
nei
musei
di
storia
naturale
,
in
agguato
dietro
gli
alberi
,
il
fucile
in
pugno
,
il
compagno
del
signor
X
stancamente
getta
il
sigaro
nel
fiume
e
conclude
:
"
Le
chiamano
una
delle
meraviglie
del
mondo
...
sì
,
il
mondo
si
meraviglia
che
siano
chiamate
una
meraviglia
.
"
Si
riprende
la
corsa
,
si
varca
il
ponte
che
scavalca
il
Niagara
,
si
fa
una
breve
sosta
prima
al
Consolato
americano
,
sotto
la
bandiera
stellata
,
poi
al
posto
di
blocco
canadese
sotto
1'Union
Jack
,
quindi
si
fila
in
territorio
canadese
,
attraverso
l
'
immensa
lingua
di
terra
pianeggiante
che
si
sporge
tra
i
laghi
Ontario
,
Erie
e
Huron
.
"
Il
Canadà
"
,
pensa
il
signor
X
vedendo
i
chilometri
sfilare
a
decine
senza
che
il
paesaggio
piatto
e
anonimo
si
modifichi
anche
leggermente
,
"
è
ben
monotono
.
"
E
poi
attraversando
varie
cittadine
addormentate
e
bruttine
in
cui
l
'
americanismo
sembra
annacquato
dalla
rispettabilità
britannica
:
"
In
fondo
è
un
'
America
più
semplice
,
più
povera
.
"
Anche
il
compagno
trova
da
ridire
sui
canadesi
:
"
Sono
tutti
monarchici
arrabbiati
...
ci
rimproverano
ancor
oggi
a
noialtri
americani
di
essere
repubblicani
...
magari
vorrebbero
unirsi
a
noi
,
ma
non
per
fare
tutta
una
sola
repubblica
bensì
per
fare
un
solo
regno
...
il
più
piccolo
che
mangia
il
più
grosso
.
"
Canadà
,
Canadà
,
Canadà
:
più
avanti
si
va
e
più
è
la
stessa
cosa
.
A
tal
segno
che
,
come
l
'
automobile
sbuca
sul
ponte
di
ferro
che
collega
Windsor
canadese
con
Detroit
americana
,
il
signor
X
prova
quasi
del
sollievo
.
Ecco
di
nuovo
l
'
atmosfera
eccitante
,
brutale
,
bizzarra
e
patetica
degli
Stati
Uniti
,
finalmente
.
Le
strade
intorno
a
Detroit
sono
ingombrate
di
colossali
autocarri
a
due
piani
che
trasportano
nelle
loro
gabbie
di
acciaio
automobili
nuove
di
zecca
.
Il
compagno
del
signor
X
osserva
:
"
Adesso
,
per
far
comprare
le
automobili
,
hanno
escogitato
le
macchine
chiare
,
a
due
tinte
:
verde
e
verdolino
,
rosso
e
rosa
,
blu
e
celeste
.
Ma
quando
questa
moda
sarà
finita
che
faranno
?
"
Il
signor
X
domanda
che
avvenga
delle
macchine
vecchie
.
"
Sono
rivendute
in
provincia
e
poi
sempre
più
a
buon
mercato
e
più
in
basso
,
finché
finiscono
nel
cimitero
delle
macchine
,
ai
margini
delle
città
.
Allora
i
ragazzi
(
the
kids
)
frugano
nei
cimiteri
,
si
costruiscono
una
macchina
coi
pezzi
sparsi
di
molte
,
ci
vanno
e
si
rompono
il
collo
.
"
Il
signor
X
domanda
se
è
vero
che
le
grandi
corporazioni
automobilistiche
hanno
il
programma
:
due
macchine
in
ogni
famiglia
.
L
'
altro
risponde
:
"
Sicuro
,
due
e
anche
più
,
una
magari
per
il
bambino
di
quattro
anni
e
una
per
il
nonno
di
novanta
.
Come
si
chiamava
quel
re
francese
che
disse
:
un
pollo
in
pentola
in
ogni
famiglia
?
I
capi
delle
nostre
corporazioni
dicono
invece
:
una
macchina
per
ogni
persona
.
Ma
credetemi
:
il
solo
risultato
sarà
che
gli
americani
si
indebiteranno
fino
al
collo
per
pagare
le
rate
.
"
Ormai
essi
sono
nel
centro
del
Middlewest
che
a
sua
volta
è
il
centro
dell
'
America
.
L
'
automobile
corre
attraverso
una
campagna
ondulata
,
bagnata
da
fiumicelli
densi
e
pigri
,
punteggiata
di
case
e
di
fattorie
,
per
una
strada
fiancheggiata
di
grandi
e
antichi
alberi
fronzuti
.
Le
cittadine
,
i
borghi
,
i
villaggi
,
le
località
si
seguono
,
identici
:
vecchie
case
con
verone
a
colonne
e
prato
,
case
nuove
di
stile
razionale
,
pubblicità
immancabile
dei
prodotti
standard
,
negozi
in
cui
si
vendono
questi
stessi
prodotti
,
la
chiesa
gotica
,
il
municipio
neoclassico
,
la
scuola
,
la
banca
,
il
cimitero
.
La
sola
cosa
che
distingua
queste
cittadine
e
borghi
gli
uni
dagli
altri
sono
talvolta
i
nomi
scritti
sulle
insegne
dei
negozi
,
i
quali
indicano
la
diversa
e
compatta
estrazione
(
extraction
)
o
origine
degli
abitanti
.
In
certi
villaggi
tutti
i
nomi
sono
polacchi
,
in
altri
tutti
svedesi
,
in
altri
tutti
tedeschi
.
A
Jonesville
,
i
due
viaggiatori
si
fermano
ed
entrano
in
un
drug
-
store
per
consumare
,
arrampicati
sui
soliti
alti
sgabelli
,
una
frugale
colazione
.
Allora
tra
il
signor
X
e
la
cameriera
,
si
svolge
il
seguente
dialogo
:
"
Jonesville
.
E
chi
era
Jones
?
"
"
Jones
?
Ho
cinquant
'
anni
,
sono
nata
qui
,
ci
sono
sempre
vissuta
,
ma
non
ho
mai
saputo
chi
fosse
Jones
.
"
"
Ci
pensi
un
po
'
;
sarà
pure
stato
qualcuno
.
Washington
per
esempio
prende
il
nome
dal
grande
uomo
omonimo
.
Forse
anche
Jones
era
un
grand
'uomo."
"
Jones
?
Non
ci
avevo
mai
pensato
ma
ne
dubito
.
Sarà
stato
piuttosto
qualcuno
di
molto
comune
.
Jones
?
Come
dire
Smith
.
"
"
Insomma
chi
era
questo
Jones
?
"
"
Adesso
lo
domando
al
cuoco
.
Forse
lui
lo
sa
(
forte
,
affacciandosi
alla
cucina
)
:
Chi
era
Jones
?
"
Risposta
del
cuoco
,
inviperito
dal
sospetto
di
essere
preso
in
giro
:
"
Jones
?
Un
figlio
di
...
"
Grande
risata
della
cameriera
che
è
una
donna
allegra
e
sa
stare
allo
scherzo
:
"
Vedete
,
nessuno
sa
chi
fosse
questo
Jones
.
Ciò
non
ci
impedisce
di
vivere
a
Jonesville
e
di
starci
bene
.
"
Il
giorno
dopo
,
il
signor
X
che
si
era
addormentato
,
si
sveglia
di
soprassalto
e
scorge
intorno
a
sé
un
paesaggio
infernale
:
muraglie
lisce
,
turrite
,
senza
una
sola
finestra
,
cucine
per
titani
di
alluminio
e
ferro
,
con
tubi
che
salgono
al
cielo
contorcendosi
come
serpenti
,
serbatoi
che
sembrano
pentole
smisurate
,
file
e
file
di
fabbriche
a
grandi
vetrate
e
ciminiere
,
ciminiere
e
ciminiere
.
E
poi
strade
tetre
tra
queste
mostruosità
,
sparse
di
detriti
e
di
mattoni
come
le
strade
vuote
dopo
una
rivolta
operaia
,
e
casucce
sinistre
e
cadenti
,
e
tra
tutto
questo
squallore
i
soliti
cartelloni
pubblicitari
pieni
di
sorridente
e
melensa
euforia
commerciale
.
"
Chicago
"
,
annunzia
laconicamente
il
compagno
.
Il
signor
X
osserva
che
tutto
questo
gli
sembra
brutto
.
E
l
'
altro
:
"
A
Chicago
non
hanno
il
tempo
di
pensare
alla
bellezza
.
Ma
vi
sembra
poco
poter
dire
della
propria
città
che
è
la
città
più
brutta
del
mondo
?
Chicago
è
la
più
brutta
città
del
mondo
.
"
È
il
crepuscolo
,
ormai
,
rannuvolato
e
scuro
,
e
l
'
automobile
corre
a
perdifiato
per
una
larga
strada
lungo
un
mare
tempestoso
,
livido
,
che
poi
è
il
lago
.
Dall
'
altra
parte
,
in
fondo
a
una
profonda
trincea
,
si
vedono
ogni
tanto
correre
i
tetti
dei
vagoni
della
ferrovia
metropolitana
;
più
in
là
si
allineano
,
imbronciati
e
brutali
,
grattacieli
e
casamenti
gremiti
di
finestre
già
illuminate
e
sormontati
da
pubblicità
al
neon
verdi
e
violette
.
Il
signor
X
,
dopo
circa
mezz
'
ora
di
questa
corsa
,
domanda
sconfortato
dove
si
vada
.
"
Siamo
a
Chicago
est
"
,
risponde
il
compagno
,
"
questo
è
il
lago
Michigan
...
andiamo
a
Chicago
ovest
...
eh
,
Chicago
è
lunga
.
"
"
Quanto
lunga
?
"
"
Eh
,
dalle
venti
alle
quaranta
miglia
"
,
risponde
il
compagno
.
StampaQuotidiana ,
Chicago
-
Nell
'
altro
dopoguerra
Ernest
Hemingway
pubblicò
uno
dopo
l
'
altro
due
romanzi
:
The
sun
also
rises
e
A
farewell
to
arms
e
una
raccolta
di
novelle
:
Men
without
women
.
In
tutti
e
tre
questi
libri
c
'
era
un
protagonista
semiautobiografico
ravvisabile
in
uno
dei
personaggi
o
addirittura
nel
narratore
,
il
quale
era
destinato
a
percorrere
una
lunga
e
fortunata
carriera
come
eroe
rappresentativo
dei
cosiddetti
"
gay
twenties
"
ossia
allegri
anni
intorno
il
1920
.
Questo
protagonista
era
un
giovanotto
sportivo
e
simpatico
,
di
recente
smobilitato
,
grande
bevitore
(
il
suo
motto
era
,
come
è
noto
:
"
have
a
drink
?
"
"
volete
bere
?
"
)
,
grande
amatore
di
corride
spagnuole
,
di
guerre
e
guerriglie
mediterranee
,
di
rivoluzioni
e
pronunciamenti
,
grande
cacciatore
,
uomo
d
'
azione
,
insomma
,
piuttosto
che
di
pensiero
,
libero
come
il
vento
,
generoso
,
infantile
o
addirittura
alieno
dai
legami
amorosi
(
il
titolo
"
Men
without
women
"
ossia
"
Uomini
senza
donne
"
è
significativo
)
e
,
particolare
importante
,
cittadino
della
potente
e
giovane
repubblica
degli
Stati
Uniti
.
Questo
protagonista
potrebbe
anche
essere
considerato
la
versione
americana
ossia
ingenua
di
analogo
personaggio
per
niente
ingenuo
,
frequente
nella
letteratura
europea
da
D
'
Annunzio
su
su
fino
a
Lawrence
di
Arabia
;
ma
in
realtà
Hemingway
l
'
aveva
attinto
direttamente
dalla
tradizione
e
dalla
vita
del
suo
Paese
.
Teodoro
Roosevelt
,
il
fondatore
della
dinastia
politica
dello
stesso
nome
,
è
senza
dubbio
l
'
antenato
e
il
prototipo
diretto
e
reale
del
personaggio
di
Hemingway
.
Questo
famoso
Presidente
degli
Stati
Uniti
era
stato
anche
lui
ranchero
,
cow
-
boy
,
cacciatore
nei
safari
d
'
Africa
,
esploratore
nel
Sudamerica
e
uomo
di
tutti
gli
sport
e
di
tutti
gli
interventi
così
nella
vita
privata
come
in
quella
pubblica
.
Basterebbe
il
titolo
di
un
suo
libro
:
The
strenuous
life
(
La
vita
strenua
)
per
dare
un
'
idea
non
tanto
dello
scrittore
quanto
dell
'
uomo
.
A
sua
volta
,
poi
,
Teodoro
Roosevelt
veniva
dalla
tradizione
della
cosiddetta
frontiera
,
ossia
dell
'
avanzata
verso
ovest
dei
pionieri
e
colonizzatori
della
prima
metà
dell
'
Ottocento
.
Così
il
personaggio
di
Hemingway
che
sembrò
modernissimo
ai
letterati
d
'
Europa
e
che
in
Italia
deve
considerarsi
il
padre
di
molti
eroi
del
romanzo
neorealistico
,
risaliva
nella
realtà
al
deprecato
diciannovesimo
secolo
.
Oggi
molti
ancora
,
in
Italia
e
altrove
,
considerano
questo
personaggio
come
rappresentativo
della
civiltà
degli
Stati
Uniti
.
In
verità
costoro
sono
vittime
di
un
'
illusione
di
origine
letteraria
o
,
se
si
preferisce
,
di
un
luogo
comune
.
Il
personaggio
di
Hemingway
non
rappresenta
ormai
più
nulla
(
all
'
infuori
di
Hemingway
stesso
)
,
e
come
la
luce
di
certe
stelle
che
ci
arriva
quando
l
'
astro
che
l
'
emanò
è
già
spento
da
un
pezzo
,
in
America
deve
ritenersi
quasi
del
tutto
estinto
.
Un
primo
punto
da
fermare
è
il
seguente
:
la
grande
crisi
economica
del
1929
ha
trasformato
completamente
la
psicologia
dell
'
americano
e
,
dunque
,
del
personaggio
caro
ad
Hemingway
ed
ai
suoi
imitatori
.
Nel
1929
avvenne
all
'
americano
medio
un
po
'
quello
che
avviene
a
certi
uomini
che
non
hanno
mai
avuto
malattie
:
si
ammalò
seriamente
,
per
la
prima
volta
in
vita
sua
,
e
da
allora
gli
è
rimasta
la
paura
della
malattia
e
di
conseguenza
la
fiducia
nel
medico
e
nelle
medicine
che
lo
aiutarono
a
superarla
.
Si
sa
quali
furono
queste
medicine
e
questo
medico
:
i
grandi
lavori
pubblici
intrapresi
dallo
Stato
,
gli
interventi
dello
Stato
in
tutti
i
campi
e
lo
Stato
stesso
come
datore
di
lavoro
.
Nulla
dunque
di
più
diverso
dal
disinvolto
giovanotto
di
Hemingway
,
"
free
lancer
"
ossia
libero
professionista
in
qualche
vago
mestiere
come
il
giornalismo
di
guerra
o
la
caccia
grossa
,
di
questo
nuovo
americano
impiegato
statale
o
privato
e
comunque
salariato
,
ansioso
soprattutto
di
sicurezza
e
di
tranquillità
.
In
altri
termini
,
tra
il
1929
e
il
1939
,
l
'
americano
,
attraverso
le
angosce
della
disoccupazione
e
della
depressione
economica
,
si
è
trasformato
da
individualista
anarchico
in
cittadino
associato
.
Hemingway
,
sia
detto
di
passaggio
,
rimane
il
grande
scrittore
che
è
;
ma
il
suo
personaggio
appartiene
non
più
alla
cronaca
dei
nostri
giorni
bensì
alla
storia
del
più
recente
passato
.
Questo
nuovo
americano
non
ha
ancora
avuto
il
suo
romanziere
(
il
Babbitt
di
Sinclair
Lewis
è
altra
cosa
)
,
ma
ha
già
avuto
i
suoi
sociologhi
.
Libri
come
per
esempio
The
lonely
crowd
di
Riesman
,
Glazer
e
Denney
(
di
cui
si
è
già
parlato
in
queste
colonne
)
,
per
non
citare
che
uno
dei
testi
più
conosciuti
,
contengono
già
una
definizione
abbastanza
esatta
di
questo
nuovo
personaggio
.
La
sociologia
di
The
lonely
crowd
,
irta
di
neologismi
talvolta
sforzati
,
rappresenta
tuttavia
un
tentativo
molto
serio
di
definire
la
realtà
dell
'
uomo
americano
.
La
suddivisione
di
Riesman
e
dei
suoi
due
compagni
delle
tre
età
umane
degli
Stati
Uniti
,
quella
degli
uomini
diretti
dalla
tradizione
(
tradition
-
directed
)
,
quella
degli
uomini
diretti
dalla
coscienza
(
inner
-
directed
)
e
quella
degli
uomini
diretti
dai
rapporti
con
gli
altri
uomini
(
other
-
directed
)
,
a
qualcuno
potrebbe
sembrare
un
semplice
travestimento
delle
definizioni
marxiste
ben
note
dell
'
uomo
del
periodo
precapitalistico
,
dell
'
uomo
del
periodo
capitalistico
e
dell
'
uomo
del
periodo
postcapitalistico
ossia
tecnocratico
e
collettivistico
;
ma
a
ben
guardare
non
lo
è
.
Nella
cultura
le
parole
sono
tutto
.
E
adoperare
parole
diverse
vuol
già
dire
avere
concezioni
diverse
e
mire
diverse
.
Ma
torniamo
al
nostro
americano
nuovo
.
Riesman
e
i
suoi
collaboratori
,
come
è
noto
,
mentre
affermano
che
questi
tre
tipi
umani
coesistono
nello
stesso
tempo
in
America
,
lasciano
intendere
che
i
primi
due
(
tradition
-
directed
e
inner
-
directed
)
appartengono
ormai
al
passato
e
che
il
terzo
(
other
-
directed
)
è
oggi
il
più
diffuso
e
quello
che
prevarrà
definitivamente
nell
'
avvenire
.
Non
stiamo
qui
a
discutere
le
idee
di
Riesman
;
ce
ne
serviamo
soltanto
come
punto
di
riferimento
.
Che
cos
'
è
,
dunque
,
nella
realtà
fisica
e
psicologica
questo
nuovo
americano
,
quest
'
uomo
che
per
i
suoi
rapporti
con
gli
altri
non
si
fonda
più
sulla
tradizione
o
sulla
coscienza
bensì
sui
rapporti
degli
altri
con
lui
?
Per
cominciare
forse
non
sarà
inutile
ricordare
che
tra
le
note
della
pagella
scolastica
ce
n
'
è
una
consacrata
al
grado
di
adattamento
all
'
ambiente
(
adjustment
)
dell
'
alunno
.
Questa
nota
sostituisce
la
nostra
tradizionale
"
buona
condotta
"
ed
è
forse
più
importante
per
il
futuro
dell
'
alunno
della
conoscenza
della
letteratura
inglese
o
della
storia
degli
Stati
Uniti
.
Quale
sia
l
'
origine
di
questa
ansietà
per
l
'
adattamento
è
difficile
dirlo
;
forse
il
fatto
che
gli
Stati
Uniti
sono
un
composto
di
tante
razze
,
nazionalità
e
religioni
diverse
ed
è
essenziale
che
,
appunto
,
individui
così
discordanti
si
adattino
gli
uni
agli
altri
prontamente
e
durevolmente
;
forse
è
un
segno
della
influenza
crescente
degli
studi
sociologici
,
così
estesi
agli
Stati
Uniti
,
sull
'
educazione
.
Certo
è
significativo
che
mentre
quarant
'
anni
or
sono
l
'
educazione
avrebbe
insistito
semmai
sul
successo
,
ossia
,
alla
maniera
europea
,
sull
'
eccellenza
nelle
materie
studiate
,
oggi
punta
invece
sull
'
adattamento
e
,
dunque
,
in
certa
misura
,
sulla
capacità
dell
'
alunno
di
tenersi
in
riga
con
gli
altri
,
anche
quando
,
come
è
spesso
il
caso
,
i
suoi
doni
di
natura
lo
porterebbero
più
avanti
.
Se
si
pensa
che
l
'
idea
del
successo
è
indissolubilmente
legata
agli
Stati
Uniti
con
la
dottrina
calvinista
della
predestinazione
,
si
misurerà
tutta
l
'
ampiezza
del
capitombolo
che
la
vecchia
concezione
puritana
ha
fatto
in
America
negli
ultimi
anni
.
Insomma
,
nelle
scuole
degli
Stati
Uniti
i
ragazzi
non
vengono
educati
per
diventare
dei
Washington
e
neppure
dei
Teodori
Roosevelt
;
debbono
invece
diventare
dei
"
good
mixers
"
,
ossia
,
letteralmente
,
dei
"
buoni
mischiatori
"
e
già
nella
parola
"
mischiatore
"
è
contenuta
l
'
idea
di
un
rapporto
sociale
continuo
,
fitto
e
ben
dosato
.
Questa
idea
è
conculcata
nei
ragazzi
di
buon
'
ora
non
soltanto
dalle
pagelle
ma
anche
dalla
loro
partecipazione
alle
molte
associazioni
sportive
,
mondane
e
culturali
studentesche
.
Come
è
chiaro
,
quest
'
idea
del
"
good
mixer
"
porta
al
timore
della
distinzione
,
dell
'
eccentricità
e
dell
'
isolamento
.
Riesman
nel
suo
libro
cita
la
seguente
intervista
con
una
bambina
di
dodici
anni
:
Bambina
:
"
Mi
piace
Superuomo
(
personaggio
di
romanzi
a
fumetti
avveniristici
)
più
degli
altri
perché
può
fare
quello
che
gli
altri
non
possono
fare
,
per
esempio
volare
.
"
Maestra
:
"
Ti
piacerebbe
volare
?
"
Bambina
:
"
Mi
piacerebbe
volare
se
tutti
volassero
,
altrimenti
mi
sembrerebbe
di
fare
qualche
cosa
di
ostentato
(conspicuous)."
Dove
è
sottinteso
che
è
preferibile
essere
simile
agli
altri
piuttosto
che
migliore
degli
altri
.
In
realtà
il
nuovo
uomo
americano
non
desidera
il
successo
bensì
la
sicurezza
;
e
non
desidera
il
successo
perché
sente
d
'
istinto
che
esso
è
collegato
con
molte
difficoltà
e
pericoli
,
primo
fra
tutti
quello
di
dare
ombra
ai
suoi
simili
e
perciò
di
renderseli
ostili
.
Il
che
poi
,
come
è
ovvio
,
si
convertirebbe
in
un
danno
economico
e
sociale
.
Difatti
:
mentre
l
'
avventuriero
,
il
libero
professionista
,
l
'
industriale
individualista
potevano
permettersi
il
lusso
di
infischiarsi
degli
altri
(
è
famosa
la
risposta
di
un
miliardario
americano
del
tempo
dell
'
imperialismo
del
dollaro
a
chi
gli
faceva
osservare
che
le
sue
sfrenate
speculazioni
avrebbero
rovinato
una
buona
parte
del
pubblico
:
"
The
public
be
damned
"
;
ossia
:
"
Il
pubblico
può
andarsene
al
diavolo
"
)
,
il
nuovo
uomo
americano
,
che
è
quasi
sempre
impiegato
statale
o
privato
,
ha
bisogno
della
benevolenza
generale
;
e
non
l
'
ottiene
se
non
studiandosi
di
non
rendersi
né
troppo
valoroso
né
troppo
potente
.
Questa
preoccupazione
di
non
dare
ombra
,
di
non
essere
"
conspicuous
"
,
secondo
il
termine
adoperato
dalla
bambina
,
si
estende
a
tutti
i
campi
negli
Stati
Uniti
,
anche
in
quelli
in
cui
la
potenza
è
connaturata
all
'
attività
professionale
.
Come
dice
l
'
economista
Galbraith
,
nel
suo
libro
Il
capitalismo
americano
:
"
Il
capo
della
grande
società
non
può
ammettere
che
egli
o
l
'
azienda
possegga
un
potere
economico
di
un
qualche
rilievo
...
Gli
uomini
più
saggi
hanno
scoperto
che
è
meno
drammatica
ma
molto
più
sicura
la
classica
difesa
di
essere
dei
semplici
ingranaggi
in
un
sistema
che
non
lascia
loro
alcun
potere
.
"
"
Ingranaggi
"
ecco
la
parola
che
mancava
al
nostro
ragionamento
e
che
Galbraith
ci
suggerisce
:
l
'
uomo
nuovo
americano
sente
che
è
un
ingranaggio
,
vuole
essere
un
ingranaggio
e
non
desidera
essere
altro
che
un
ingranaggio
.
Sia
detto
di
passaggio
,
non
essere
un
ingranaggio
o
un
"
good
mixer
"
può
risultare
addirittura
pericoloso
,
specie
in
certe
comunità
provinciali
o
in
certi
gruppi
professionali
.
Chiunque
infatti
manifesti
con
la
parola
o
con
l
'
atteggiamento
un
suo
desiderio
di
distinguersi
,
di
differenziarsi
,
può
suggerire
ai
suoi
colleghi
o
compagni
o
coabitanti
il
seguente
sillogismo
:
"
Si
differenzia
,
dunque
odia
il
modo
di
vivere
americano
e
l
'
America
;
odia
l
'
America
,
dunque
è
un
traditore
,
un
'
commy
'
(
comunista
)
,
una
probabile
spia
,
un
uomo
da
evitarsi
,
da
mettere
sotto
processo
e
così
via
.
"
Il
che
equivale
a
dire
che
in
America
attualmente
(
ma
sembra
che
l
'
apice
di
questo
processo
sia
stato
raggiunto
negli
anni
più
recenti
con
gli
scandali
delle
spie
atomiche
e
il
maccartismo
)
c
'
è
un
formidabile
conformismo
fondato
sul
generico
e
comprensivo
slogan
"
The
american
way
of
life
"
"
Il
modo
di
vivere
americano
"
.
Che
cosa
sia
questo
modo
di
vivere
americano
è
ben
difficile
dirlo
;
come
è
stato
già
osservato
da
tempo
,
questo
slogan
deve
la
sua
efficacia
in
tutti
i
campi
,
da
quello
strettamente
giuridico
e
politico
(
basti
citare
il
titolo
di
un
bel
libro
:
Freedom
and
responsibility
in
the
american
way
of
life
di
Becker
)
,
a
quello
del
costume
spicciolo
,
alla
sua
estrema
genericità
e
imprecisione
.
Questo
slogan
ormai
stagionato
(
a
quanto
pare
ebbe
origine
ai
tempi
del
New
Deal
e
forse
anche
prima
)
abbraccia
praticamente
tutti
i
vari
conformismi
minori
americani
e
li
congloba
in
uno
solo
e
massiccio
;
fonde
insieme
democrazia
e
abbigliamento
,
rispetto
delle
leggi
e
cucina
,
consapevolezza
delle
differenze
razziali
e
religiose
e
abitudini
casalinghe
o
mondane
,
diffidenza
verso
gli
stranieri
e
preferenza
per
i
tabacchi
nazionali
,
ecc.
ecc
.
;
insomma
è
l
'
invisibile
e
pur
sempre
presente
"
linea
generale
"
sulla
quale
si
irrigidisce
la
grandissima
maggioranza
degli
americani
.
Il
conformismo
è
sempre
un
mezzo
di
espansione
,
consapevole
o
inconsapevole
.
La
consapevolezza
nel
conformismo
costituisce
tuttavia
una
debolezza
talvolta
irreparabile
.
In
Europa
,
per
esempio
,
il
tentativo
recente
di
costruire
consapevolmente
e
alla
svelta
dei
conformismi
a
scopi
militari
e
di
conquista
,
finì
in
Italia
e
in
Germania
con
il
disastro
.
Invece
il
conformismo
inglese
dell
'
epoca
vittoriana
può
essere
considerato
un
buon
esempio
di
costruzione
inconsapevole
(
fino
ad
un
certo
segno
,
però
)
ossia
naturale
,
necessaria
e
spontanea
,
di
un
conformismo
senza
alcun
dubbio
espansivo
e
agguerrito
.
In
America
oggi
assistiamo
al
concretarsi
di
un
conformismo
simile
a
quello
vittoriano
.
In
altri
termini
l
'
uomo
nuovo
americano
è
entrato
quasi
senza
accorgersene
,
per
necessità
di
cose
,
in
un
movimento
conformistico
che
,
sempre
senza
che
se
ne
avveda
e
magari
contro
il
suo
desiderio
,
lo
porterà
molto
lontano
.
L
'
espansione
americana
nel
mondo
,
oggi
,
è
legata
strettamente
all
'
esistenza
di
questo
conformismo
a
casa
,
ossia
alla
tacita
e
spontanea
proliferazione
di
una
quantità
di
tabù
e
di
convenzioni
.
Ad
un
osservatore
superficiale
poteva
forse
sembrare
che
il
giovanotto
sportivo
ed
esuberante
di
Hemingway
fosse
il
vero
rappresentante
di
un
'
America
in
fase
di
espansione
.
In
realtà
quel
giovanotto
non
voleva
che
divertirsi
.
I
veri
"
espansivi
"
sono
oggi
invece
gli
americani
nuovi
,
l
'
impiegato
statale
o
privato
che
dirige
la
complessa
e
lentissima
macchina
amministrativa
del
Paese
(
redtape
)
,
l
'
ufficiale
irreprensibile
e
quasi
prussiano
del
Pentagono
,
il
manager
poco
pittoresco
della
grande
corporazione
,
il
capo
del
grande
sindacato
,
il
tecnico
,
il
sociologo
,
l
'
esperto
delle
più
varie
questioni
.
Sono
essi
che
trascinati
dal
movimento
anonimo
,
possente
e
quasi
senza
scopo
della
macchina
sociale
,
hanno
fatto
sì
che
gli
Stati
Uniti
si
siano
impegnati
(
committed
)
fuori
di
casa
nelle
più
diverse
imprese
nei
più
diversi
Paesi
.
E
più
quest
'
espansione
all
'
esterno
si
allargherà
,
più
si
stringerà
all
'
interno
,
per
diretta
conseguenza
,
la
presa
del
conformismo
.
StampaQuotidiana ,
A
Chicago
,
come
si
accorge
ben
presto
il
signor
X
,
batte
il
cuore
degli
Stati
Uniti
,
più
che
a
Washington
,
capitale
politica
,
più
che
a
Nuova
York
,
capitale
intellettuale
.
Brutta
e
brutale
,
proliferata
in
riva
allo
sterminato
lago
Michigan
con
la
spontaneità
sorda
e
apparentemente
inanimata
dei
vegetali
(
ma
un
vegetale
gigantesco
,
di
quelli
che
riempivano
la
terra
nelle
epoche
geologiche
)
Chicago
,
capitale
industriale
degli
Stati
Uniti
,
non
sembra
essere
a
prima
vista
che
un
immenso
accampamento
produttivo
(
ci
sono
state
prima
le
fabbriche
o
prima
le
case
di
abitazione
a
Chicago
?
Difficile
a
dirsi
)
in
cui
l
'
Utilità
ha
regnato
fin
dagli
inizi
,
dittatorialmente
,
senza
mai
permettere
che
la
sua
naturale
oppositrice
,
la
Bellezza
,
salisse
al
potere
,
foss
'
anche
per
governare
un
solo
giorno
.
Eppure
,
forse
appunto
perché
schiacciata
dall
'
Utilità
,
pensa
il
signor
X
,
Chicago
sogna
la
Bellezza
,
con
un
'
intensità
e
ingenuità
maggiore
che
altrove
in
America
.
Non
è
un
caso
,
per
esempio
,
si
dice
il
signor
X
penetrando
in
una
sala
del
museo
d
'
arte
moderna
e
restando
a
bocca
aperta
davanti
alla
Grande
Jatte
di
Seurat
che
riempie
un
'
intera
parete
,
non
è
un
caso
che
a
Chicago
si
trovino
alcune
tra
le
più
belle
collezioni
di
arte
moderna
del
mondo
intero
.
Non
è
un
caso
,
insomma
,
che
questa
Grande
Jatte
,
pittura
meravigliosa
,
paragonabile
soltanto
alle
grandi
composizioni
del
passato
,
alla
Resa
della
città
di
Breda
di
Velàzquez
o
all
'
Inumazione
del
Conte
di
Orgaz
del
Greco
,
questo
quadro
dorato
dal
sole
declinante
della
vecchia
Europa
,
si
trovi
nella
città
dei
macelli
,
delle
fabbriche
,
dei
gangsters
,
dei
miliardarii
delle
industrie
alimentari
e
della
"
Chicago
Tribune
"
del
defunto
(
or
è
qualche
giorno
)
colonnello
Mac
Cormick
.
Non
è
un
caso
neppure
,
pensa
ancora
il
signor
X
,
allontanandosi
con
rammarico
dalla
Grande
Jatte
,
che
,
per
esempio
,
ieri
sera
,
egli
abbia
trovato
nella
casa
di
un
agente
di
borsa
la
maggiore
collezione
di
dischi
microsolco
che
egli
abbia
mai
visto
;
o
che
l
'
altro
giorno
abbia
assistito
in
casa
di
un
sensale
di
terreni
ad
una
fervida
e
ben
informata
discussione
sulla
poesia
modernissima
.
Non
è
un
caso
,
no
,
conclude
il
signor
X
avviandosi
all
'
uscita
del
museo
attraverso
le
sale
piene
zeppe
di
bellissimi
quadri
di
Monet
,
Manet
,
Cézanne
,
Van
Gogh
,
Gauguin
e
via
dicendo
:
Chicago
è
un
gigante
di
ferro
ma
con
un
cuore
umano
.
E
mentre
è
vero
che
Chicago
deve
la
celebrità
al
suo
carattere
quasi
esemplare
di
città
tutta
dedita
alla
produzione
industriale
,
non
è
meno
vero
che
moltissimi
scrittori
e
artisti
d
'
America
sono
nati
qui
o
nei
dintorni
,
per
esempio
Hemingway
,
Mark
Twain
e
tanti
altri
.
Dopo
il
museo
d
'
arte
moderna
,
il
signor
X
se
ne
va
lungo
il
Lake
Front
al
museo
di
storia
naturale
.
Il
signor
X
ama
questo
genere
di
museo
molto
americano
,
dove
dietro
grandi
vetrine
,
impagliati
e
circondati
da
scenarii
a
colori
che
ne
riproducono
l
'
ambiente
naturale
,
si
possono
vedere
esemplari
della
fauna
d
'
America
come
il
bisonte
,
l
'
orso
grigio
o
grizzly
,
l
'
alce
,
la
foca
e
il
gattopardo
.
La
fede
nell
'
evoluzionismo
darwiniano
è
testimoniata
da
una
serie
di
vetrine
in
cui
l
'
uomo
passa
lentamente
da
una
condizione
quasi
scimmiesca
(
la
prima
famiglia
umana
è
rappresentata
da
tre
fantocci
,
madre
padre
e
bambino
,
irsuti
,
di
bassa
fronte
,
prognati
,
nocchieruti
e
ignudi
,
in
atto
di
divorare
crudo
un
povero
cervo
mezzo
scarnificato
)
alla
civiltà
già
sofisticata
delle
palafitte
.
Ma
il
signor
X
è
soprattutto
attirato
dagli
scheletri
dei
grandi
mostri
preistorici
che
in
America
sono
stati
ritrovati
un
po
'
dappertutto
in
ottime
condizioni
di
conservazione
.
Eccolo
per
esempio
girare
intorno
il
Diplodocus
,
il
più
grande
di
tutti
,
un
lucertolone
gigantesco
vissuto
nelle
praterie
d
'
America
parecchie
decine
di
milioni
di
anni
or
sono
.
Sarà
lungo
,
pensa
il
signor
X
,
una
trentina
di
metri
e
doveva
avere
,
almeno
a
giudicare
dalla
grandezza
delle
costole
simili
a
cerchi
rotti
di
una
botte
immensa
,
un
corpaccio
barcollante
su
brevi
(
relativamente
)
zampe
;
preceduto
da
una
testa
molto
piccola
e
seguito
da
una
coda
sottile
e
lunghissima
che
doveva
strisciare
tra
le
alte
erbe
per
un
pezzo
dopo
che
l
'
animale
ci
aveva
impresso
le
sue
orme
mostruose
.
Un
cartello
ai
piedi
dello
scheletro
avverte
che
esso
fu
trovato
in
una
cava
dell
'
Utah
e
qui
portato
,
pietra
e
tutto
,
e
poi
che
ci
vollero
cinque
anni
per
liberarlo
dalla
sua
tomba
di
sasso
,
pulirlo
,
smontarlo
e
rimontarlo
,
debitamente
imbevuto
di
una
sostanza
chimica
che
impedisce
alle
ossa
di
andare
in
polvere
.
Eh
,
pensa
il
signor
X
,
l
'
America
è
proprio
il
paese
dei
Dinosauri
;
milioni
e
milioni
di
anni
or
sono
questi
mostri
scorrazzavano
per
le
praterie
del
Middlewest
e
poi
perirono
tutti
per
qualche
motivo
misterioso
probabilmente
connaturato
alla
loro
stessa
grandezza
.
Oggi
su
queste
stesse
praterie
scorrazzano
mostri
altrettanto
smisurati
,
le
cosiddette
grandi
Corporazioni
dell
'
acciaio
,
delle
automobili
,
degli
alimentari
,
delle
sigarette
e
via
dicendo
.
Che
c
'
è
,
si
domanda
il
signor
X
,
che
c
'
è
nell
'
aria
,
nell
'
acqua
,
nel
suolo
d
'
America
perché
qui
ogni
organismo
cresce
fuori
della
misura
umana
,
mostruosamente
,
e
diventi
colossale
,
così
i
sauriani
preistorici
come
le
società
industriali
di
oggi
?
Tutto
in
America
diventa
colossale
,
ma
la
testa
di
questi
colossi
rimane
piccola
;
e
la
loro
stessa
grandezza
li
espone
un
giorno
o
l
'
altro
ai
colpi
dell
'
uomo
,
di
loro
tanto
più
piccolo
.
E
i
mostri
periscono
e
periranno
,
finché
il
mondo
sarà
un
mondo
umano
e
l
'
uomo
ne
sarà
il
centro
.
Il
signor
X
,
dopo
il
museo
d
'
arte
moderna
e
il
museo
di
storia
naturale
,
pensa
di
dovere
anche
una
visita
allo
Stockyard
,
luogo
famoso
dei
massacri
di
bovini
e
suini
,
descritto
più
e
più
volte
dagli
inorriditi
(
ma
non
vegetariani
,
ahimè
)
scrittori
d
'
Europa
.
Il
signor
X
scopre
che
non
potrà
assistere
a
quei
famosi
massacri
perché
le
grandi
società
alimentari
hanno
finalmente
deciso
di
devolvere
una
parte
dei
loro
guadagni
all
'
ammodernamento
dello
Stockyard
,
in
altri
termini
alla
costruzione
di
un
campo
di
sterminio
veramente
scientifico
.
Non
resta
dunque
al
signor
X
che
recarsi
nel
sobborgo
dove
si
trova
la
Stockyard
e
lì
prendere
la
ferrovia
sopraelevata
e
contentarsi
di
gettare
uno
sguardo
panoramico
sul
luogo
dei
macelli
.
Il
signor
X
,
come
arriva
nel
sobborgo
,
è
colpito
una
volta
di
più
dal
particolare
aspetto
della
civiltà
industriale
là
dove
essa
non
si
cura
di
adornarsi
,
sia
pure
in
maniera
goffa
e
retorica
,
e
si
mostra
nella
sua
nudità
utilitaria
.
Quel
che
fa
più
impressione
al
signor
X
,
in
quelle
strade
devastate
ma
irreprensibilmente
squadrate
ad
angolo
retto
(
strana
combinazione
della
geometria
e
dello
squallore
)
è
l
'
assenza
assoluta
del
vecchio
e
dell
'
antico
che
sono
così
frequenti
anche
nei
quartieri
più
poveri
delle
città
rurali
e
artigiane
d
'
Europa
.
Case
,
fabbriche
,
pubblicità
,
vetrine
,
insegne
,
lampioni
,
magazzini
,
ciminiere
,
muri
e
marciapiedi
,
tutto
in
queste
strade
è
scaduto
e
cadente
,
ma
non
vecchio
né
antico
.
Sono
luoghi
quasi
metafisici
,
pensa
il
signor
X
,
non
privi
di
una
loro
terribile
patetica
bellezza
,
i
quali
ricordano
un
poco
i
paesaggi
urbani
dei
primi
film
di
Chaplin
girati
nel
West
End
di
Londra
.
Luoghi
,
per
tutto
dire
,
dove
l
'
industria
ha
sostituito
la
natura
,
perfino
,
si
direbbe
,
nelle
facce
degli
abitanti
,
e
mostra
chiaramente
di
essere
di
molto
inferiore
alla
sua
rivale
.
Il
signor
X
cammina
tra
i
detriti
,
i
rottami
di
vetro
e
i
pezzi
di
assi
,
lungo
un
alto
muro
scuro
e
pensa
che
in
definitiva
la
civiltà
industriale
è
condannata
dal
solo
fatto
di
non
sapere
creare
un
muro
,
un
vero
muro
di
mattoni
,
dall
'
intonaco
screpolato
e
indorato
dalle
intemperie
e
dal
sole
,
inverdito
dai
muschi
,
illeggiadrito
dai
rampicanti
.
O
il
muro
è
nuovo
fiammante
,
di
cemento
brutale
o
di
mattoni
che
sembrano
di
ferro
e
non
di
terracotta
,
oppure
è
già
cadente
,
nero
,
spaccato
,
non
vecchio
né
antico
ma
morto
.
Ecco
la
scala
di
ferro
che
porta
con
molti
gradini
di
ferro
alla
piattaforma
di
ferro
della
ferrovia
sopraelevata
,
ecco
il
treno
che
sbuca
,
si
direbbe
,
dal
cielo
,
e
si
arresta
in
un
fracasso
di
ferraglia
.
Il
signor
X
siede
dentro
lo
scompartimento
di
fronte
ad
un
negro
gigantesco
e
,
al
suo
modo
africano
,
bellissimo
,
tutto
vestito
a
nuovo
,
color
blu
pervinca
chiaro
,
con
delle
grandissime
scarpe
nere
lucidate
alla
perfezione
(
le
scarpe
dei
negri
,
agli
Stati
Uniti
,
sono
sempre
lucide
,
i
negri
sono
i
soli
che
se
le
puliscono
da
sé
)
.
Il
signor
X
guarda
al
negro
e
pensa
:
"
Da
dove
vieni
?
Sei
nato
a
Chicago
,
in
un
quartiere
un
tempo
elegante
e
abitato
da
bianchi
facoltosi
e
poi
la
tua
famiglia
affittò
con
un
sotterfugio
attraverso
un
prestanome
bianco
una
di
quelle
belle
villette
e
allora
tutti
i
bianchi
,
dopo
due
o
tre
agitate
assemblee
,
decisero
di
fuggire
e
adesso
il
quartiere
è
abitato
da
soli
negri
e
ci
stanno
in
sei
per
ogni
stanza
e
i
bianchi
evitano
di
passarci
dopo
il
tramonto
?
"
Oppure
attirato
dagli
alti
salari
come
tant
'
altre
centinaia
di
migliaia
di
tuoi
consanguinei
hai
lasciato
qualche
addormentata
città
del
Sud
,
dove
ti
toccava
osservare
la
linea
di
discriminazione
tra
bianchi
e
negri
,
frequentando
scuole
per
soli
negri
,
salendo
in
tram
per
soli
negri
,
mangiando
e
bevendo
in
locali
per
soli
negri
e
sei
venuto
qui
a
Chicago
dove
c
'
è
lavoro
per
tutti
e
nessuno
guarda
al
colore
della
pelle
e
i
salari
sono
eguali
per
bianchi
e
per
negri
?
E
che
fai
?
A
giudicare
dalla
larghezza
delle
spalle
,
dalla
statura
,
dai
muscoli
che
affiorano
sotto
la
stoffa
sottile
dell
'
abito
,
potresti
essere
pugilista
,
lottatore
,
campione
di
qualche
sport
pesante
.
Oppure
sei
suonatore
di
saxofono
o
di
oboe
in
qualche
orchestrina
specializzata
in
musiche
del
Sud
,
e
tutte
le
notti
te
ne
stai
in
un
minuscolo
music
hall
,
sul
palco
,
e
suoni
con
i
tuoi
compagni
e
ti
abbandoni
a
prestigiose
variazioni
col
tuo
strumento
,
sfogando
il
tuo
senso
di
ritmo
ancestrale
?
"
E
che
c
'
è
dentro
la
tua
testa
che
sembra
di
lucido
ebano
scolpito
,
un
vero
ebano
durissimo
d
'
Africa
,
dietro
i
tuoi
occhi
e
il
tuo
sorriso
ambedue
bianchi
che
sembrano
intarsiati
con
l
'
osso
nell
'
ebano
,
sotto
la
tua
fronte
sulla
quale
le
potenti
lozioni
antiricci
non
sono
riuscite
a
spianare
del
tutto
l
'
originale
ricciutezza
?
Quali
pensieri
,
quali
rancori
?
A
giudicare
dal
tuo
largo
sorriso
,
dalla
tua
cortesia
verso
i
vicini
,
dalla
tua
aria
soddisfatta
,
tu
sei
un
uomo
in
pace
con
te
stesso
e
con
gli
altri
.
Sei
,
cioè
,
un
negro
che
vive
secondo
i
suoi
gusti
e
i
suoi
istinti
,
e
non
secondo
i
gusti
e
gli
istinti
dei
connazionali
bianchi
,
un
negro
,
insomma
,
in
cui
sono
ancor
vivi
il
senso
del
ritmo
,
la
immaginazione
infantile
,
l
'
emozione
pronta
della
razza
.
Ecco
ci
siamo
,
la
ferrovia
che
nella
sua
corsa
aerea
sembra
puntare
verso
i
più
lontani
e
fumosi
orizzonti
di
Chicago
,
adesso
passa
al
disopra
di
uno
strano
paesaggio
:
innumerevoli
,
rozze
,
campestri
staccionate
delimitano
a
perdita
d
'
occhio
innumerevoli
recinti
nei
quali
,
code
contro
corna
e
corna
contro
code
,
stanno
pigiati
i
poveri
bovini
in
attesa
di
essere
uccisi
.
Il
treno
si
ferma
,
il
signor
X
,
per
meglio
vedere
,
si
affaccia
sulla
piattaforma
e
subito
investe
le
sue
narici
un
fortore
di
sangue
accagliato
di
carogna
ancor
fresca
.
Tra
i
recinti
si
levano
qua
e
là
edifici
anonimi
che
portano
scritti
sui
muri
i
nomi
delle
firme
alimentari
;
tubi
enormi
si
dipartono
da
questi
edifici
dirigendosi
a
mezz
'
aria
verso
non
meno
enormi
serbatoi
.
Il
signor
X
contempla
questo
triste
paesaggio
con
occhio
perplesso
;
lo
Stockyard
,
comunque
,
gli
sembra
del
tutto
intonato
con
quanto
ha
veduto
sinora
agli
Stati
Uniti
;
macello
di
massa
per
l
'
alimento
delle
masse
,
esso
trae
il
suo
carattere
sinistro
proprio
dalla
quantità
,
questa
fatalità
dell
'
America
.
Un
bue
tratto
dalla
stalla
per
la
cavezza
dal
contadino
,
pensa
il
signor
X
,
per
essere
condotto
al
macello
poco
distante
del
villaggio
,
non
fa
che
pietà
;
ma
migliaia
di
buoi
assembrati
dentro
le
staccionate
dello
Stockyard
in
attesa
del
colpo
di
coltello
e
subito
dopo
delle
varie
macchine
confezionatrice
che
ne
ripartiranno
la
carne
in
tanti
barattoli
gaiamente
multicolori
,
fanno
riflettere
e
ispirano
un
senso
di
vanità
e
di
paradossale
ribrezzo
.
Dopo
la
visita
allo
Stockyard
,
il
signor
X
,
per
rinfrancarsi
,
sente
il
bisogno
di
qualche
cosa
di
forte
:
si
è
ormai
americanizzato
il
signor
X
,
e
verso
il
crepuscolo
,
come
tutti
gli
americani
prova
il
desiderio
di
rimontarsi
con
un
doppio
whisky
o
con
un
gin
and
tonic
.
Ecco
sulla
passeggiata
lungo
il
Lago
Michigan
,
la
mole
brutale
e
nerorossastra
del
Conrad
Hilton
Hotel
.
Conrad
Hilton
,
proprietario
di
alberghi
in
tutti
gli
Stati
Uniti
,
è
uno
di
quei
dinosauri
,
appunto
,
che
oggi
scorrazzano
indisturbati
(
la
legge
antitrust
appena
appena
li
sfiora
,
arma
debole
in
mani
deboli
)
per
la
vastità
dell
'
America
.
Il
signor
X
ricorda
vagamente
che
si
parlò
l
'
anno
passato
di
costruire
addirittura
una
di
queste
mostruosità
del
signor
Hilton
anche
sul
gentile
Monte
Mario
,
sopra
Roma
.
A
malincuore
il
signor
X
s
'
ingolfa
nelle
fauci
dell
'
albergo
.
Soffitti
sovraccarichi
,
colonne
dorate
,
sale
a
pianterreno
piene
di
negozi
e
di
uffici
,
erti
tappeti
di
un
gusto
più
che
dubbio
,
l
'
albergo
è
anch
'
esso
un
dinosauro
di
tipo
ottocentesco
,
pratico
,
lussuoso
e
temibile
.
Ecco
un
antro
oscuro
che
porta
a
lettere
violette
di
neon
la
scritta
rassicurante
:
bar
.
Il
signor
X
penetra
in
un
buio
quasi
completo
,
si
inerpica
su
uno
sgabello
,
ordina
la
sua
bevanda
.
Dall
'
oscurità
una
voce
allegra
esclama
,
in
italiano
:
"
Ma
che
fa
di
bello
qui
a
Chicago
,
signor
X
?
"
Il
signor
X
aguzza
gli
sguardi
e
,
guarda
caso
,
riconosce
nel
barman
certo
Michele
,
anni
fa
incontrato
a
Capri
dove
lavorava
come
cameriere
.
"
E
lei
che
fa
di
bello
a
Chicago
?
"
"
Come
vede
,
il
barman
.
"
"
E
ci
si
trova
bene
?
"
"Benissimo."
"
Non
rimpiange
l
'
Italia
qualche
volta
?
"
"Mai."
"
Ma
l
'
Italia
è
pur
tanto
più
bella
di
Chicago
.
"
"
Eh
sarà
vero
,
ma
non
si
vive
di
sola
bellezza
.
"
Su
questa
risposta
,
il
signor
X
è
lasciato
al
suo
gin
and
tonic
,
e
alle
sue
riflessioni
.
StampaQuotidiana ,
Chicago
-
Tutti
,
perfino
i
comunisti
,
sono
d
'
accordo
nel
riconoscere
che
gli
Stati
Uniti
oggi
conoscono
un
'
era
di
prosperità
mai
vista
prima
d
'
ora
anche
in
un
Paese
come
questo
nel
quale
il
flagello
antico
della
carestia
è
stato
debellato
da
tempo
.
I
capi
delle
Grandi
Corporazioni
e
le
riviste
e
i
giornali
che
ne
sono
i
portavoce
sono
giubilanti
:
mai
sono
state
fabbricate
e
vendute
in
America
tante
automobili
,
tante
sigarette
,
tante
case
,
tante
macchine
casalinghe
,
tanto
scatolame
alimentare
,
tanto
petrolio
,
tanto
acciaio
,
tanti
prodotti
chimici
,
tanti
manufatti
d
'
abbigliamento
.
La
produzione
annua
generale
della
Nazione
è
salita
da
357
miliardi
di
dollari
nel
1954
a
380
miliardi
secondo
le
cifre
dei
primi
quattro
mesi
del
1955
,
ossia
con
un
aumento
di
23
miliardi
di
dollari
.
È
stato
inoltre
calcolato
che
nel
campo
delle
case
e
dell
'
arredamento
,
il
28
per
cento
del
pubblico
quest
'
anno
farà
acquisti
di
contro
al
26
per
cento
di
un
anno
fa
(
questa
cifra
è
importante
perché
come
dice
lo
slogan
dell
'
economia
classica
:
"
quand
le
bâtiment
va
,
tout
va
"
)
.
Quanto
alle
automobili
si
ha
un
aumento
dal
14
per
cento
del
pubblico
al
16
per
cento
.
Non
parliamo
delle
cifre
che
riguardano
i
viaggi
,
i
divertimenti
,
gli
apparecchi
radio
e
televisivi
,
le
bevande
e
le
sigarette
:
anche
esse
hanno
raggiunto
cifre
mai
viste
e
tendono
a
salire
.
La
borsa
del
resto
conferma
la
prosperità
con
un
bull
-
market
(
mercato
al
rialzo
)
persistente
e
ottimistico
.
Il
toro
(
bull
)
della
prosperità
insomma
,
galoppa
in
salita
mentre
l
'
orso
(
bear
ossia
ribasso
)
dorme
della
grossa
.
Ciò
che
significano
queste
cifre
,
d
'
altra
parte
,
qualsiasi
viaggiatore
può
capirlo
percorrendo
gli
Stati
Uniti
e
guardando
semplicemente
intorno
a
sé
.
Le
automobili
che
in
Italia
sono
ancora
un
lusso
e
agli
Stati
Uniti
sono
una
necessità
ma
dovunque
sono
un
indice
eloquente
della
prosperità
di
un
Paese
(
1500-2000
dollari
ossia
un
milione
e
un
milione
e
trecentomila
lire
per
macchina
)
,
le
automobili
dicevamo
,
sono
la
prima
cosa
che
si
nota
agli
Stati
Uniti
.
Basta
affacciarsi
alla
finestra
di
un
grattacielo
che
guardi
sull
'
East
River
e
sulla
strada
sopraelevata
che
corre
intorno
Manhattan
,
a
Nuova
York
,
per
rimanere
addirittura
sbalorditi
dalla
immensa
quantità
di
macchine
poderose
,
grandi
lussuose
che
corrono
in
quadruplice
fila
,
nei
due
sensi
,
dalla
mattina
alla
sera
e
dalla
sera
alla
mattina
,
senza
tregua
,
in
un
furioso
e
ossessionante
carosello
,
simili
a
festuche
di
paglia
lanciate
nel
vuoto
da
un
turbine
incessante
di
vento
.
Queste
miriadi
di
macchine
indicano
due
aspetti
della
prosperità
americana
:
la
capacità
finanziaria
che
permette
di
acquistarle
sia
pure
a
rate
,
e
la
necessità
di
adoperarle
per
correre
ai
più
diversi
affari
e
occupazioni
.
Tutti
o
quasi
hanno
la
macchina
;
e
certamente
una
delle
visioni
più
impressionanti
agli
Stati
Uniti
sono
gli
immensi
parcheggi
per
le
automobili
degli
operai
,
ai
margini
delle
grandi
fabbriche
di
Nuova
York
,
di
Chicago
,
di
Detroit
e
delle
altre
città
manifatturiere
.
Se
si
pensa
che
il
salario
medio
americano
si
aggira
intorno
i
300-400
dollari
mensili
si
capirà
che
soltanto
un
'
ondata
di
prosperità
mai
vista
può
permettere
al
salariato
di
risparmiare
sul
suo
mensile
la
somma
di
denaro
che
ci
vuole
per
acquistare
un
'
automobile
.
Altra
cosa
che
il
viaggiatore
noterà
senza
sforzo
è
il
gran
numero
di
case
,
casamenti
nuovi
costruiti
in
questi
giorni
negli
Stati
Uniti
.
A
Nuova
York
,
lo
Stato
,
il
Comune
,
le
imprese
private
buttano
giù
interi
quartieri
di
slums
e
casupole
della
fine
e
della
prima
metà
dell
'
Ottocento
e
li
sostituiscono
con
pochi
ma
giganteschi
mezzi
grattacieli
,
di
mattoni
rossi
,
turriti
e
isolati
,
collegati
tra
di
loro
da
anelli
di
parchi
pubblici
e
di
viali
alberati
.
A
Chicago
c
'
è
in
pronto
un
programma
per
abbattere
decine
e
decine
di
strade
di
vecchie
stamberghe
e
costruire
nuovi
casamenti
di
appartamenti
per
la
popolazione
operaia
che
in
quella
città
cresce
ogni
anno
con
ritmo
accelerato
.
A
San
Francisco
,
ai
margini
della
città
,
sono
nati
interi
quartieri
per
la
classe
media
,
di
villette
e
cottages
di
vario
tipo
(
ma
l
'
effetto
generale
è
di
una
grande
monotonia
)
tutti
civettuoli
,
graziosi
,
forniti
di
verone
con
colonne
,
giardinetto
,
garage
.
Si
potrebbe
continuare
.
Ma
basterà
ricordare
ancora
una
volta
quel
che
significa
il
boom
delle
abitazioni
per
l
'
economia
di
qualsiasi
Paese
:
un
'
infinità
di
oggetti
,
di
manufatti
,
di
prodotti
di
ogni
genere
i
quali
,
poi
,
appunto
,
portano
a
loro
volta
maggiore
occupazione
,
maggior
giro
di
denaro
,
maggiore
prosperità
.
Occorre
tuttavia
precisare
il
carattere
di
questa
prosperità
americana
:
la
stessa
parola
"
prosperità
"
potrebbe
indurre
molti
a
pensare
che
si
tratti
di
un
'
esplosione
insolente
di
abbondanza
,
di
opulenza
,
di
lusso
e
di
sciupio
.
Costoro
sbaglierebbero
,
come
sbagliano
spesso
in
Europa
coloro
che
giudicano
l
'
America
dalle
immagini
fallaci
del
cinema
di
Hollywood
e
delle
riviste
in
rotocalco
.
In
realtà
il
carattere
principale
della
presente
prosperità
americana
è
la
sua
mediocrità
,
congiunta
,
però
,
ad
un
elevato
grado
di
diffusione
.
Anche
qui
le
cifre
parlano
un
linguaggio
eloquente
:
prima
della
grande
crisi
del
1929
i
ricchi
erano
molto
più
ricchi
e
i
poveri
erano
molto
più
poveri
.
E
difatti
:
tra
il
1929
e
il
1950
la
percentuale
del
reddito
nazionale
percepito
in
forma
di
salarii
,
di
mercedi
,
di
pensioni
e
di
sussidi
contro
la
disoccupazione
è
salita
dal
61
per
cento
al
71
per
cento
;
mentre
i
dividendi
,
le
rendite
e
gli
interessi
delle
classi
privilegiate
sono
discesi
dal
22
per
cento
del
reddito
nazionale
al
12
per
cento
.
Quanto
dire
che
oggi
si
assiste
al
fenomeno
di
una
discreta
ma
nient
'
affatto
impressionante
agiatezza
diffusa
sopra
un
larghissimo
strato
della
popolazione
,
la
famosa
middle
class
americana
o
classe
media
che
è
quella
che
dà
il
tono
al
paese
ed
è
soltanto
fino
ad
un
certo
segno
la
borghesia
di
ottocentesca
accezione
.
Chi
credesse
,
dunque
,
che
l
'
americano
medio
oggi
sia
ricco
commetterebbe
lo
stesso
errore
che
se
stimasse
ricco
colui
che
possiede
tutto
quel
che
ci
vuole
per
un
genere
di
vita
standard
ossia
,
appunto
,
limitato
alle
necessità
di
una
civiltà
come
quella
degli
Stati
Uniti
.
L
'
americano
medio
oggi
non
soltanto
non
è
ricco
ma
spesso
deve
contare
i
soldi
che
ha
in
tasca
prima
di
sbilanciarsi
in
qualche
spesa
fuori
dell
'
ordinarlo
.
Per
converso
,
pur
non
disponendo
di
molto
denaro
,
l
'
americano
medio
oggi
mangia
,
abita
,
veste
,
si
diverte
e
viene
trasportato
in
una
maniera
che
cinquant
'
anni
or
sono
era
ancora
quella
di
un
gruppo
di
cittadini
molto
più
ristretto
.
In
altri
termini
il
tenore
di
vita
dei
privilegiati
di
un
tempo
si
è
esteso
oggi
alla
maggioranza
della
popolazione
,
contribuendo
tra
l
'
altro
a
creare
uno
dei
tratti
originali
di
questo
Paese
,
cioè
una
civiltà
basata
sopra
una
sola
classe
tutta
eguale
,
dall
'
Atlantico
al
Pacifico
,
per
gusti
,
mentalità
,
livello
economico
e
abitudini
.
S
'
intende
che
quando
si
parla
di
tenore
di
vita
non
si
allude
al
superfluo
che
è
pur
sempre
appannaggio
di
pochi
,
ma
al
necessario
.
Però
il
necessario
dell
'
America
è
spesso
il
superfluo
di
molti
Paesi
d
'
Europa
e
d
'
Asia
.
Forse
dalla
mediocrità
stessa
di
questa
prosperità
,
dalla
sua
mancanza
di
margini
,
dalla
sua
relativa
novità
deriva
il
senso
di
inquietudine
,
di
preoccupazione
e
di
paura
che
,
pur
sotto
la
brillante
superficie
,
il
viaggiatore
avverte
subito
agli
Stati
Uniti
così
nelle
conversazioni
private
come
nella
varia
pubblicistica
sull
'
argomento
.
La
presente
prosperità
non
è
pazzamente
fiduciosa
e
speculativa
,
ingenua
e
sfrenata
come
quella
degli
anni
antecedenti
la
crisi
del
1929;
è
una
prosperità
doppiata
di
consapevolezza
economica
,
sociale
e
politica
.
Per
così
dire
in
ogni
americano
medio
oggi
sonnecchia
o
sta
sveglio
un
economista
abbastanza
edotto
delle
leggi
del
mercato
,
sempre
in
allarme
e
sempre
inorecchito
.
Con
altra
metafora
,
forse
logora
ma
sempre
efficace
:
alla
tavola
non
troppo
opulenta
dell
'
americano
medio
di
oggi
,
come
alla
tavola
di
Macbeth
,
siede
in
perpetuità
uno
spettro
,
quello
della
grande
crisi
del
1929
.
In
Europa
forse
non
ci
si
rende
abbastanza
conto
che
la
crisi
del
1929
è
stata
agli
Stati
Uniti
l
'
avvenimento
nazionale
più
importante
dopo
la
guerra
civile
del
secolo
scorso
.
La
crisi
del
1929
,
scoppiata
in
un
Paese
la
cui
economia
da
tempo
non
aveva
più
carattere
artigianesco
e
locale
,
bensì
era
fondata
sulla
fiducia
,
creò
una
volta
per
sempre
,
coi
semplici
e
diretti
mezzi
educativi
della
disoccupazione
,
della
fame
e
dello
spavento
una
coscienza
economica
ancora
oggi
inesistente
in
Nazioni
molto
più
povere
degli
Stati
Uniti
.
Quanto
dire
che
anche
per
questo
aspetto
,
l
'
America
è
il
Paese
più
moderno
del
mondo
:
a
caro
prezzo
essa
ha
acquistato
una
consapevolezza
del
fatto
economico
che
nel
campo
della
profilassi
politica
e
sociale
equivale
alla
consapevolezza
igienica
in
quello
delle
malattie
.
Tutti
possono
prendere
,
poniamo
,
la
peste
;
ma
già
un
passo
avanti
nell
'
evitarla
è
sapere
che
la
si
può
prendere
e
attraverso
quali
agenti
.
Quel
che
avvenne
nel
1929
lo
dice
molto
bene
l
'
economista
J.K.
Galbraith
nel
suo
bel
libro
The
Great
Crash
,
nel
quale
la
grande
crisi
è
descritta
con
un
senso
arguto
e
rassegnato
della
follia
umana
molto
simile
a
quello
che
informa
la
descrizione
manzoniana
della
peste
di
Milano
:
"
Parecchi
erano
affamati
nel
1930
,
nel
1931
,
nel
1932
.
Altri
erano
torturati
dalla
paura
di
diventare
affamati
.
Altri
ancora
soffrivano
dell
'
angoscia
di
scadere
in
decoro
e
rispettabilità
passando
dall
'
agiatezza
alla
miseria
.
Altri
finalmente
temevano
di
scadere
.
Intanto
tutti
soffrivano
di
un
senso
di
assoluta
disperazione
.
Niente
,
sembrava
,
poteva
esser
fatto
per
fermare
la
crisi
.
"
Ma
ancor
più
interessante
,
ci
pare
,
è
notare
che
al
capezzale
del
malato
,
negli
anni
dopo
il
'29
,
c
'
erano
due
medici
,
l
'
uno
pessimista
e
l
'
altro
ottimista
(
relativamente
)
.
Il
medico
pessimista
,
Marx
alla
mano
,
considerava
la
depressione
come
una
delle
crisi
cicliche
del
capitalismo
e
prevedeva
un
succedersi
di
tali
crisi
sempre
più
ravvicinato
e
sempre
peggiore
,
fino
al
crollo
finale
.
Il
medico
ottimista
,
Keynes
alla
mano
(
la
Teoria
generale
di
Keynes
è
del
'36
,
ma
l
'
azione
di
Keynes
nel
campo
della
teoria
economica
risale
ad
alcuni
anni
addietro
)
,
affermava
,
invece
,
secondo
le
parole
di
Galbraith
(
Il
capitalismo
americano
)
che
:
"
le
variazioni
nella
produzione
e
nell
'
occupazione
globale
sono
parte
intrinseca
di
un
processo
mediante
il
quale
l
'
economia
si
adegua
da
sé
ai
movimenti
negli
investimenti
e
nel
risparmio
e
che
di
conseguenza
né
la
depressione
né
l
'
inflazione
sono
anormali
.
"
In
altri
termini
tutto
il
divario
tra
i
due
medici
consisteva
in
due
parolette
:
il
medico
marxista
considerava
la
crisi
"
anormale
"
ossia
mortale
:
il
medico
keynesiano
la
considerava
"
normale
"
ossia
guaribile
.
Non
stiamo
qui
ad
indagare
chi
in
teoria
avesse
ragione
tra
i
due
(
probabilmente
tutti
e
due
:
Marx
è
l
'
economista
dei
Paesi
poveri
e
Keynes
l
'
economista
dei
Paesi
ricchi
)
;
ricordiamo
soltanto
che
in
pratica
fu
adottata
la
diagnosi
ottimista
e
la
conseguenza
fu
il
New
Deal
di
Roosevelt
ossia
l
'
intervento
dello
Stato
come
elemento
equilibratore
,
stimolante
e
di
controllo
.
Però
la
scuola
marxista
,
come
è
noto
,
afferma
che
dopo
ogni
crisi
il
capitalismo
non
riesce
più
a
riprendersi
in
misura
superiore
a
quella
raggiunta
nel
ciclo
precedente
.
Senza
voler
sottovalutare
molti
fattori
esterni
(
le
forniture
di
guerra
,
la
scomparsa
momentanea
dal
mercato
mondiale
del
Giappone
e
della
Germania
,
il
riarmo
ecc.
ecc
.
)
bisogna
dire
che
,
per
ora
,
almeno
,
i
fatti
danno
torto
a
questa
scuola
:
il
capitalismo
americano
ha
senza
dubbio
,
nella
presente
prosperità
,
superato
gli
indici
di
produzione
del
1929
.
Da
tutto
questo
però
è
rimasto
,
come
si
è
detto
,
nell
'
animo
dell
'
americano
medio
di
oggi
un
profondo
senso
di
insicurezza
e
di
paura
.
E
se
Keynes
dopotutto
potesse
aver
torto
e
Marx
potesse
aver
ragione
?
E
più
modestamente
e
meno
intellettualmente
:
se
un
'
altra
crisi
come
quella
del
1929
si
scatenasse
all
'
improvviso
prendendo
di
sorpresa
pubblico
e
autorità
e
mettendo
sul
lastrico
dodici
milioni
di
lavoratori
e
salariati
come
nel
1929
?
Ma
questo
senso
di
insicurezza
e
di
paura
,
come
è
stato
già
accennato
,
altro
non
è
che
coscienza
economica
(
tutte
le
coscienze
sono
scomode
e
dolorose
)
,
e
a
sua
volta
la
coscienza
economica
è
un
fatto
politico
nuovo
di
cui
i
governanti
americani
debbono
tener
conto
e
che
,
agli
effetti
pratici
,
ha
modificato
e
sta
modificando
profondamente
il
carattere
originario
del
capitalismo
agli
Stati
Uniti
.
Il
già
citato
Galbraith
osserva
:
"
Una
buona
conoscenza
di
quanto
avvenne
nel
1929
è
la
nostra
migliore
salvaguardia
contro
il
ripetersi
dei
più
infelici
eventi
di
quei
giorni
...
Il
carattere
principale
della
fuga
dalla
realtà
che
ebbe
luogo
nel
1929
fu
che
la
crisi
travolse
anche
le
autorità
"
.
Dove
si
deve
leggere
che
la
grande
novità
della
presente
situazione
rispetto
a
quella
del
1929
ha
due
aspetti
:
1
)
la
conoscenza
dei
fatti
già
avvenuti
;
2
)
la
ferma
decisione
delle
autorità
(
ossia
il
Governo
)
di
non
lasciarsi
più
travolgere
dalla
crisi
.
Quanto
dire
che
il
capitalismo
americano
è
ormai
integrato
nella
sua
azione
e
nel
suo
sviluppo
dal
controllo
,
dall
'
assistenza
e
dagli
interventi
dello
Stato
.
Ossia
che
ha
abbandonato
la
strada
dell
'
economia
classica
liberale
per
quella
,
ancora
oscura
e
incerta
,
della
tecnocrazia
,
della
pianificazione
e
dell
'
intervento
statale
.
Una
strada
,
come
tutti
possono
facilmente
intendere
,
che
può
portarlo
molto
lontano
e
trasformarlo
completamente
.
Difficile
è
dire
che
cosa
succederebbe
nella
realtà
se
una
crisi
come
quella
del
1929
si
ripetesse
.
Dovunque
in
America
si
sente
dire
che
il
Governo
ha
in
pronto
,
in
questo
caso
,
una
serie
di
controlli
e
un
programma
massiccio
di
lavori
pubblici
e
di
aiuti
.
Evidentemente
il
Governo
si
rende
conto
dell
'
incalcolabile
portata
politica
e
sociale
di
una
crisi
simile
ed
è
deciso
a
tutto
pur
di
evitarla
.
A
questo
lo
sprona
,
oltre
alla
pressione
interna
e
politica
della
consapevolezza
economica
degli
americani
,
anche
,
bisogna
riconoscerlo
,
la
guerra
fredda
,
ossia
il
contrasto
con
la
Russia
marxista
.
In
fondo
,
si
tratta
quasi
di
una
scommessa
,
sia
pure
su
scala
gigantesca
e
mondiale
:
da
una
parte
la
Russia
sovietica
attraverso
i
suoi
portavoce
e
tutta
la
sua
azione
politica
punta
sul
crollo
finale
del
capitalismo
americano
per
mezzo
di
un
susseguirsi
di
crisi
cicliche
;
dall
'
altra
l
'
America
vuol
dimostrare
coi
fatti
che
l
'
astrologo
comunista
ha
torto
.
Il
tempo
,
che
non
lavora
mai
a
favore
di
una
parte
o
dell
'
altra
bensì
a
favore
soltanto
di
una
inconoscibile
e
imprevedibile
realtà
avvenire
,
dirà
forse
la
parola
definitiva
su
questa
scommessa
.
Tuttavia
i
cambiamenti
e
le
riforme
(
come
per
esempio
quella
recente
del
salario
minimo
garantito
)
provocati
dalla
scommessa
medesima
sono
già
in
atto
,
e
danno
ragione
a
quanti
,
come
noi
,
considerano
l
'
economia
degli
Stati
Uniti
in
fase
non
già
di
involuzione
,
ma
di
sviluppo
e
di
metamorfosi
.