StampaQuotidiana ,
Castelgandolfo
,
8
ottobre
,
notte
-
Un
secondo
collasso
,
arrivato
dopo
quarantotto
ore
precise
da
quello
che
due
giorni
fa
aveva
messo
in
trepida
angoscia
il
mondo
cristiano
,
ha
capovolto
repentinamente
una
situazione
che
pareva
avviata
alle
più
fondate
speranze
,
ed
il
successivo
manifestarsi
di
complicazioni
di
carattere
bronco
-
polmonare
ha
chiuso
,
nelle
prime
ore
del
pomeriggio
,
ogni
strada
a
un
possibile
ricupero
della
crisi
di
carattere
circolatorio
che
ha
colpito
Pio
XII
.
Uscendo
a
mezzogiorno
dal
palazzo
di
Castelgandolfo
,
la
signora
Rossignani
,
sorella
del
Pontefice
,
che
aveva
appena
sostato
al
letto
dell
'
infermo
,
aveva
confermato
le
notizie
di
un
lieve
miglioramento
che
i
medici
avevano
appena
riscontrato
.
La
signora
si
trattenne
a
colazione
in
casa
di
amici
e
lì
la
raggiunse
alle
15
una
successiva
comunicazione
la
quale
confermava
le
notizie
già
date
,
aggiungendo
che
il
lieve
aumento
della
temperatura
verificatosi
in
seguito
era
interpretato
come
un
segno
che
l
'
organismo
reagiva
sempre
più
efficacemente
al
male
.
Alle
16
la
signora
Rossignani
,
che
si
disponeva
a
rientrare
a
Roma
,
credette
bene
di
mettersi
in
comunicazione
telefonica
con
gli
altri
congiunti
che
stavano
presso
l
'
infermo
,
e
subito
dopo
fu
vista
rientrare
precipitosamente
al
palazzo
dal
quale
non
è
più
uscita
,
come
non
ne
è
uscito
oggi
nessuno
dei
quattro
medici
che
hanno
prestato
le
loro
cure
a
Pio
XII
e
che
ora
attendono
rassegnati
il
compiersi
dell
'
evento
nella
camera
d
'
angolo
al
terzo
piano
,
nella
quale
non
si
ode
che
il
respiro
affannato
del
morente
.
In
quella
stessa
camera
,
seduto
sul
letto
nell
'
atteggiamento
sereno
di
un
convalescente
,
il
Papa
aveva
conversato
ieri
sera
,
con
la
solita
vivacità
di
tratto
,
con
alcuni
degli
intimi
,
ed
aveva
ribadito
la
sua
speranza
di
poter
tornare
quanto
prima
al
suo
solito
lavoro
.
E
poche
ore
prima
,
mentre
il
sole
non
era
ancora
calato
all
'
orizzonte
,
aveva
pregato
i
suoi
assistenti
di
concedergli
un
intermezzo
musicale
,
ed
aveva
ascoltato
con
il
trasporto
dell
'
appassionato
la
prima
sinfonia
di
Beethoven
incisa
su
dischi
,
ed
aveva
seguito
l
'
onda
dei
suoni
facendo
con
la
destra
il
segno
di
chi
batte
il
tempo
.
A
detta
dei
più
,
la
giornata
di
ieri
non
poteva
concludersi
meglio
per
l
'
augusto
degente
.
Superato
nel
modo
più
brillante
l
'
incubo
delle
conseguenze
che
poteva
tirarsi
dietro
1'ictus
cerebrale
di
lunedì
mattina
,
nessuno
faceva
più
caso
al
disturbo
del
singhiozzo
,
che
pure
si
era
manifestato
a
tratti
anche
nel
pomeriggio
di
ieri
.
I
medici
però
non
riuscivano
a
nascondere
del
tutto
un
'
ombra
di
riserbo
,
pareva
che
avessero
la
mente
fissa
ad
una
circostanza
inattesa
;
c
'
era
nei
loro
discorsi
,
pur
improntati
ad
aperto
ottimismo
,
un
sottinteso
inquietante
che
non
aveva
niente
a
che
fare
con
il
pericolo
che
nessuno
si
nascondeva
di
una
seconda
crisi
di
carattere
circolatorio
.
Non
tutti
avevano
interpretato
allo
stesso
modo
il
lungo
sonno
meridiano
di
Pio
XII
,
e
tanto
meno
l
'
abbondante
sudore
che
l
'
aveva
accompagnato
.
Ma
il
dato
più
serio
che
nascondeva
il
loro
riserbo
era
un
altro
.
I
rilievi
fatti
subito
dopo
il
risveglio
avevano
segnalato
una
aritmia
cardiaca
inattesa
,
dato
che
il
Papa
aveva
sempre
disposto
di
un
cuore
in
condizioni
eccellenti
.
«
Un
cuore
da
giovanotto
»
come
aveva
detto
qualche
anno
fa
Gasbarrini
visitando
per
la
prima
volta
il
Pontefice
.
Era
stato
inoltre
riscontrato
un
vistoso
,
repentino
mutamento
della
pressione
del
paziente
,
il
che
poteva
significare
proprio
una
predisposizione
dell
'
organismo
a
nuovi
assalti
del
male
che
ne
aveva
messo
improvvisamente
a
repentaglio
la
vita
.
E
nessuno
si
nascondeva
che
un
secondo
collasso
non
avrebbe
potuto
avere
che
conseguenze
fatali
.
È
proprio
questa
eventualità
che
si
è
verificata
stamane
,
allo
scadere
esatto
delle
quarantotto
ore
dal
primo
insulto
.
Il
Papa
aveva
passato
una
notte
buona
,
dormendo
anche
per
lunghi
tratti
,
vegliato
dalla
stanza
accanto
,
che
rimaneva
con
la
porta
aperta
,
dall
'
archiatra
Galeazzi
Lisi
,
dal
dott.
Corelli
,
e
a
turno
da
una
delle
tre
suore
addette
all
'
appartamento
privato
.
E
stamane
egli
aveva
visto
le
prime
luci
del
nuovo
giorno
in
ottime
condizioni
di
spirito
,
ed
i
medici
non
avevano
riscontrato
niente
che
potesse
contraddire
alle
loro
speranze
nella
prima
visita
che
gli
avevano
praticata
.
È
stato
più
tardi
,
esattamente
alle
8.30
,
quando
il
paziente
si
levò
a
sedere
sul
letto
per
prestarsi
ad
un
intervento
di
importanza
molto
secondaria
,
che
sopraggiunse
repentino
il
secondo
collasso
.
Accasciatosi
supino
sul
letto
senza
conoscenza
,
Pio
XII
non
ha
più
ripreso
i
sensi
da
quel
momento
,
nonostante
che
i
sanitari
presenti
gli
abbiano
prestato
immediatamente
tutte
le
cure
del
caso
.
La
prostrazione
delle
forze
,
conseguenza
della
prima
crisi
,
ha
impedito
che
i
farmaci
,
ai
quali
l
'
organismo
aveva
tanto
efficacemente
reagito
lunedì
mattina
,
potessero
avere
questa
volta
l
'
esito
desiderato
.
Da
quel
momento
in
poi
la
vicenda
che
si
è
svolta
nella
stanza
d
'
angolo
del
vecchio
palazzo
di
Castelgandolfo
è
stata
quella
di
una
lotta
disperata
contro
il
male
,
confortata
solo
da
qualche
temporaneo
barlume
di
speranza
,
e
quindi
dell
'
impietrito
dolore
di
familiari
,
prelati
e
medici
davanti
all
'
uomo
vestito
di
bianco
anche
sul
letto
di
morte
,
sia
pure
in
modo
diverso
dal
solito
,
e
per
il
quale
non
c
'
è
più
speranza
.
Il
letto
sul
quale
giace
il
Papa
è
ancora
quello
di
ottone
che
fece
collocare
in
questa
camera
il
suo
predecessore
.
È
disposto
in
modo
da
avere
a
destra
le
due
finestre
che
guardano
dalla
parte
di
Roma
e
di
fronte
quella
che
prospetta
invece
verso
il
mare
.
Dietro
la
spalliera
del
letto
è
applicata
al
muro
una
specie
di
arazzo
.
E
sopra
è
appeso
il
quadro
di
una
Madonna
cinquecentesca
di
buona
scuola
.
Figurano
ai
lati
due
cassettoni
,
che
non
hanno
nessun
pregio
particolare
,
e
nell
'
ambiente
,
molto
luminoso
ma
non
vasto
,
si
trova
sempre
un
radiogrammofono
.
Pio
XII
non
è
in
corna
;
ancora
a
mezzanotte
il
suo
respiro
era
regolare
anche
se
ansimante
,
e
,
non
aveva
niente
a
che
fare
con
il
rantolo
dei
morenti
.
È
per
questo
che
solo
la
ultima
comunicazione
parla
di
agonia
.
L
'
infermo
ha
gli
occhi
chiusi
,
ed
i
più
sono
convinti
ch
'
egli
non
sia
in
condizioni
da
rendersi
conto
di
quanto
avviene
attorno
a
lui
,
ma
nessuno
può
dire
con
certezza
che
egli
abbia
perduta
del
tutto
la
conoscenza
.
È
stato
sempre
così
dopo
ch
'
è
sopravvenuto
l
'
ultimo
collasso
.
Padre
Leiber
,
che
è
uno
dei
due
segretari
addetti
alla
biblioteca
personale
,
e
che
in
questi
ultimi
tempi
ha
assolto
anche
i
compiti
di
confessore
del
Papa
essendo
malato
il
confessore
titolare
padre
Bea
,
celebrava
stamane
la
Messa
nella
cappella
che
sta
accanto
alla
camera
da
letto
quando
sopravvenne
la
seconda
crisi
.
In
precedenza
Pio
XII
aveva
detto
al
suo
fedele
collaboratore
che
,
non
potendo
celebrare
lui
la
Messa
,
era
almeno
confortato
dall
'
idea
di
poter
ricevere
la
Comunione
,
come
aveva
fatto
nei
giorniprecedenti
.
Ma
quando
padre
Leiber
fu
in
grado
di
poter
soddisfare
quel
desiderio
,
non
c
'
era
più
la
possibilità
fisica
che
l
'
infermo
potesse
ricevere
le
sacre
specie
ed
il
gesuita
,
con
le
lacrime
agli
occhi
,
si
limitò
ad
impartire
al
Pontefice
la
benedizione
.
Pochissime
sono
state
le
persone
ammesse
nella
stanza
del
malato
in
questi
tre
drammatici
giorni
.
Hanno
fatto
sempre
eccezione
i
prelati
di
palazzo
,
mons
.
Canori
di
Vignale
e
mons
.
Nasalli
Rocca
,
i
familiari
del
Pontefice
,
tra
i
quali
i
nipoti
Pacelli
sono
stati
i
più
assidui
,
e
naturalmente
le
suore
,
che
fanno
di
continuo
la
spola
fra
la
camera
dell
'
infermo
e
i
locali
del
piano
sottostante
dove
sono
allogati
i
servizi
.
Affrante
da
un
'
assistenza
che
dura
ininterrottamente
da
diversi
giorni
,
le
suore
piangono
quando
recano
alle
labbra
del
morente
il
Crocefisso
o
ne
umettano
le
labbra
riarse
;
anche
qualcuno
dei
familiari
piange
,
i
più
pregano
,
una
radio
lontana
del
palazzo
reca
nella
stanza
del
morente
un
'
eco
delle
musiche
sacre
che
la
stazione
vaticana
da
stamane
intercala
ininterrottamente
ai
bollettini
dei
medici
trasmessi
in
tutte
le
lingue
.
Anche
i
cardinali
presentatisi
lunedì
alle
prime
notizie
del
collasso
avevano
dovuto
sostare
nella
sala
del
Concistoro
,
ch
'
è
l
'
ultima
grande
aula
dell
'
appartamento
nobile
di
Castelgandolfo
,
ed
a
mettere
le
loro
firme
sul
registro
esposto
.
Solo
il
cardinale
decano
,
Tisserant
,
aveva
potuto
affacciarsi
lunedì
per
un
breve
momento
nella
stanza
e
l
'
aveva
fatto
levando
la
destra
nell
'
atto
della
benedizione
.
Oggi
nel
pomeriggio
,
quando
fu
chiaro
che
il
Papa
si
andava
spegnendo
e
che
la
sua
sorte
era
segnata
senza
possibilità
di
umano
rimedio
,
la
severa
consegna
è
stata
un
poco
attenuata
e
nella
stanza
sono
state
ammesse
altre
persone
,
fra
le
quali
i
cardinali
Tisserant
,
il
quale
si
è
poi
trattenuto
a
Castelgandolfo
fino
a
tarda
ora
,
Aloisi
-
Masella
,
Fumasoni
-
Biondi
e
Valeri
.
A
quell
'
ora
due
Guardie
nobili
,
con
la
spada
sguainata
,
si
collocarono
di
fazione
in
un
locale
attiguo
alla
camera
del
morente
.
In
precedenza
,
vedendo
entrare
i
militi
alla
spicciolata
ed
in
abito
civile
dal
portone
del
palazzo
,
chi
è
pratico
del
costume
vaticano
aveva
già
capito
tutto
,
anche
se
per
caso
non
fosse
stato
al
corrente
di
nulla
.
Vuole
infatti
la
tradizione
che
,
quando
il
Papa
si
trova
agli
estremi
,
la
Guardia
nobile
vegli
il
morente
e
ne
custodisca
poi
senza
interruzione
la
spoglia
fino
al
momento
della
tumulazione
.
Pio
XII
è
il
primo
nella
serie
dei
Papi
a
chiudere
la
sua
vita
a
Castelgandolfo
,
e
la
chiude
sotto
la
particolare
protezione
della
Vergine
,
dopo
che
il
caso
ha
voluto
che
a
questo
intento
sia
stata
dedicata
domenica
l
'
ultima
funzione
religiosa
di
carattere
pubblico
alla
quale
egli
ha
preso
parte
.
È
stata
questa
la
cosiddetta
Supplica
alla
Vergine
di
Pompei
,
che
è
stata
trasmessa
anche
per
radio
,
ed
è
stata
trasmessa
per
radio
proprio
dal
palazzo
di
Castelgandolfo
.
È
avvenuto
così
che
Pio
XII
,
particolarmente
devoto
alla
Vergine
,
si
sia
trovato
a
invocare
dalla
Regina
del
cielo
la
buona
morte
proprio
alla
vigilia
del
suo
trapasso
terreno
,
che
questo
fosse
l
'
ultimo
atto
della
sua
spirituale
paternità
del
mondo
cristiano
,
e
che
a
quell
'
atto
si
trovassero
a
partecipare
indirettamente
,
sia
pure
senza
saperlo
,
milioni
di
fedeli
.
Poiché
la
sorte
ha
voluto
che
Pio
XII
chiudesse
la
sua
vita
a
Castelgandolfo
,
è
già
stabilito
che
la
piccola
località
dei
Castelli
romani
abbia
una
parte
notevole
e
del
tutto
insolita
nel
cerimoniale
che
accompagna
il
decesso
di
un
Pontefice
.
Non
solo
il
riconoscimento
ufficiale
della
morte
verrà
fatto
sul
posto
,
ma
nel
palazzo
della
villa
papale
si
farà
anche
la
prima
esposizione
della
salma
,
che
avveniva
di
regola
nella
Cappella
Sistina
.
Rivestito
degli
abiti
corali
,
cioè
con
rocchetto
,
mozzetta
e
stola
,
il
corpo
del
Pontefice
sarà
collocato
su
un
catafalco
nel
salone
degli
Svizzeri
e
là
avverranno
le
visite
di
rito
anche
dei
membri
della
Corte
,
del
corpo
diplomatico
e
della
prelatura
romana
.
La
traslazione
a
Roma
avrà
carattere
privato
,
ma
il
piccolo
corteo
del
quale
faranno
parte
tutti
i
cardinali
non
si
dirigerà
a
San
Pietro
ma
a
San
Giovanni
al
Laterano
,
alla
basilica
cioè
che
è
la
cattedrale
del
Vescovo
di
Roma
,
ed
anche
questo
fatto
rappresenterà
una
innovazione
piuttosto
vistosa
rispetto
al
passato
.
Dalla
basilica
lateranense
muoverà
poi
,
a
piedi
,
con
la
partecipazione
di
tutte
le
autorità
e
di
tutto
il
clero
romano
,
il
solenne
funerale
che
,
attraversando
Roma
,
come
ai
tempi
in
cui
i
Papi
morivano
al
Quirinale
,
scorterà
la
salma
a
San
Pietro
,
dove
avrà
luogo
l
'
esposizione
solenne
come
vuole
la
tradizione
.
Però
anche
in
questo
caso
,
la
tradizione
non
sarà
rispettata
che
in
parte
,
in
quanto
l
'
esposizione
della
salma
non
avverrà
nella
cappella
del
Sacramento
ma
nella
«
confessione
»
,
cioè
al
centro
della
crociera
.