StampaQuotidiana ,
Un
filippino
,
Bert
Somodio
,
forse
sarà
gradito
da
Duilio
Loi
per
un
combattimento
valido
per
il
sempre
più
commerciale
campionato
dei
welter
-
juniors
.
Questa
è
la
prima
notizia
messa
in
giro
da
via
Cantù
poche
ore
dopo
il
termine
della
drammatica
sfida
di
San
Siro
in
cui
Carlos
Ortiz
,
un
giovane
portoricano
troppo
crudo
e
monotono
nella
sua
azione
,
dovette
accettare
una
bocciatura
,
forse
definitiva
,
dal
suo
nemico
italiano
.
Dunque
Duilio
Loi
rimane
ancorato
alla
«
cintura
»
delle
140
libbre
,
anzi
fa
sapere
,
tramite
la
voce
del
manager
e
trainer
suo
,
Steve
Klaus
,
di
aver
promesso
una
partita
ufficiale
al
filippino
.
Il
match
si
svolgerà
a
Manila
,
se
l
'
impresario
isolano
Lope
Sarreal
firma
un
assegno
di
almeno
30
mila
dollari
,
si
può
pensare
in
questo
angolo
;
altrimenti
l
'
orientale
potrebbe
magari
presentarsi
a
Milano
.
Tuttavia
questa
seconda
possibilità
sembra
piuttosto
vaga
e
per
un
logico
motivo
sotto
il
profilo
affaristico
.
Difatti
se
la
terza
sfida
fra
Duilio
Loi
e
Carlos
Ortiz
,
quella
di
mercoledì
notte
,
malgrado
gli
infiniti
polemici
fuochi
d
'
artificio
scoppiati
durante
la
sua
doppia
,
interminabile
vigilia
,
ha
attirato
nello
Stadio
di
San
Siro
soltanto
40
mila
spettatori
paganti
,
magari
meno
,
come
risponderebbe
il
difficile
pubblico
di
Milano
nei
riguardi
di
un
match
con
protagonista
straniero
il
poco
conosciuto
(
dalle
nostre
parti
)
Bert
Somodio
?
Ritengo
che
il
dottor
Strumolo
,
leader
della
SIS
,
ci
penserà
a
lungo
prima
di
impegnarsi
in
una
faccenda
del
genere
.
Probabilmente
Bert
Somodio
merita
una
prova
con
Duilio
Loi
.
I
filippini
risultano
dei
vigorosi
lottatori
,
pronti
alle
alterne
vicende
di
un
combattimento
all
'
arma
bianca
.
Nelle
categorie
piccine
vantano
parecchi
campioni
fioriti
in
un
passato
più
o
meno
remoto
:
pensate
a
Pancho
Villa
,
a
Small
Montana
,
a
Dado
Marino
tutti
vincitori
di
una
«
cintura
»
mondiale
mentre
nelle
categorie
intermedie
ed
alte
essi
valgono
meno
malgrado
l
'
esplosione
,
prima
la
guerra
,
di
Ceferino
Garcia
che
,
in
New
York
,
abbatté
Fred
Apostoli
per
il
campionato
dei
medi
con
il
suo
crudele
bolo
punch
di
cui
risulta
inventore
.
Anche
oggi
,
nei
leggeri
,
come
nei
leggeri
juniors
,
vanta
parecchio
credito
proprio
un
filippino
.
Si
tratta
di
quel
«
Flash
»
Elorde
,
un
picchiatore
mancino
,
che
nel
ring
di
casa
attende
il
nostro
Campari
.
Ebbene
,
Bert
Somodio
viene
ritenuto
degno
di
Elorde
.
Il
peso
normale
di
Somodio
si
aggira
sulle
136
libbre
,
quindi
si
tratta
di
un
peso
leggero
più
che
di
un
welter
-
juniors
.
La
sua
più
recente
e
brillante
vittoria
,
Bert
la
riportò
mesi
fa
nello
Araneta
Coliseum
di
Quezon
City
,
Filippine
,
contro
Vincente
Rivas
,
di
Caracas
,
presentatosi
sulla
bilancia
al
peso
di
138
libbre
.
La
partita
ebbe
bruscamente
termine
nel
terzo
round
con
il
KO
di
Rivas
,
centrato
al
mento
da
un
pesante
hook
sinistro
di
Somodio
,
illustrato
come
un
fighter
aggressivo
e
estremamente
duro
nel
colpire
.
Si
capisce
che
Duilio
Loí
potrebbe
affrontare
nei
prossimi
mesi
altri
pugili
,
lasciando
perdere
la
promessa
fatta
a
Bert
Somodio
.
Sono
cose
,
queste
,
che
accadono
di
frequente
.
La
divisione
di
peso
delle
«140
libbre
»
non
è
riconosciuta
ovunque
,
quindi
si
interessano
a
tale
«
cintura
»
uno
scarso
numero
di
pugili
.
Tuttavia
l
'
inglese
Dave
«
Silent
»
Charnley
,
attuale
campione
europeo
dei
leggeri
,
come
del
resto
il
francese
Aissa
Hashas
,
pure
lui
un
135
libbre
,
inoltre
gli
americani
Louis
Molina
,
Lennie
Matthews
,
Joe
Brown
e
LC
.
Morgan
potrebbero
farsi
avanti
,
sebbene
non
pare
molto
probabile
.
Forse
Loi
riceverà
maggiori
sollecitazioni
dai
pesi
welters
europei
dato
che
ne
detiene
il
primato
.
Lo
zingaro
francese
Hippolyte
Anner
ha
deciso
d
'
invadere
il
mondo
dei
pesi
medi
,
in
compenso
sta
maturando
il
tunisino
Omrane
Sadok
.
In
Danimarca
vive
il
vecchio
Chris
Christensen
che
vuole
battersi
per
il
campionato
del
Continente
,
in
più
il
ligure
Bruno
Visintin
,
il
sardo
Fortunato
Manca
ed
il
gallese
Brian
Curvis
,
probabilmente
íl
migliore
di
tutti
,
sembrano
pronti
a
battersi
con
Loi
.
Duilio
non
avrà
che
da
scegliere
.
Da
parte
sua
il
nostro
ormai
stagionato
pugile
ha
qualche
cosa
da
chiedere
-
ed
in
fretta
-
agli
americani
,
ossia
una
prova
al
campione
mondiale
delle
147
libbre
che
oggi
si
chiama
Emile
Griffith
.
Costui
risulta
un
giovane
negro
di
23
anni
domiciliato
a
New
York
City
.
A
questo
punto
si
può
scrivere
che
ogni
cosa
rischia
di
tramutarsi
nella
solita
farsa
,
proprio
come
quando
Duilio
Loi
faceva
sapere
di
tanto
in
tanto
di
aver
lanciata
una
sfida
al
campione
mondiale
dei
leggeri
:
Wallace
«
Bud
»
Smith
oppure
Joe
Brown
.
Infatti
mentre
la
categoria
dei
welter
-
juniors
viene
controllata
da
tipi
di
periferia
,
come
Dewey
Fragetta
(
Bert
Somodio
viene
appunto
caldeggiato
dal
nostro
allegro
«
paesano
»
di
Broadway
)
,
la
divisione
dei
welters
,
una
divisione
seria
,
appartiene
ai
veri
«
padroni
»
del
pugilato
maggiore
degli
«
States
»
.
Magari
Duilio
Loi
verrà
invitato
a
battersi
a
New
York
,
o
altrove
,
con
Emile
Griffith
,
però
prima
dovrà
venire
a
patti
con
certi
«
amici
»
che
Steve
Klaus
,
per
esempio
,
ben
conosce
,
di
conseguenza
sa
quale
è
la
loro
legge
,
quali
sono
le
loro
abitudini
,
i
loro
desideri
,
le
loro
percentuali
.
Steve
Klaus
,
l
'
americano
che
vive
in
Italia
da
oltre
20
anni
,
risulta
uno
dei
trionfatori
della
serata
pugilistica
svoltasi
il
10
maggio
nello
Stadio
di
San
Siro
.
Gli
altri
trionfatori
sono
Duilio
Loi
,
si
capisce
,
gli
argentini
Ernesto
Miranda
e
Juan
Carlos
Duran
,
infine
lo
sport
.
Lo
sport
del
pugilato
,
uno
dei
più
virili
ed
inesorabilmente
sinceri
,
ha
battuto
tutti
gli
uomini
di
affari
,
i
Machiavelli
nostrani
e
stranieri
,
tutti
gli
opportunisti
-
compreso
il
giudice
René
Schemann
-
pecorilmente
legati
al
carro
di
via
Cantù
.
Lungo
la
severa
rotta
dei
15
round
Duilio
Loi
íl
campione
e
Carlos
Ortis
lo
sfidante
hanno
dato
il
loro
meglio
,
senza
risparmio
,
senza
calcoli
di
astuta
cautela
.
Persino
Duilio
,
forse
per
la
prima
volta
nella
sua
carriera
che
dura
ormai
da
13
anni
,
si
è
prodigato
dall
'
inizio
alla
fine
dimenticandosi
delle
solite
pause
.
Le
vicende
ed
il
risultato
del
big
match
li
conoscete
già
.
Ieri
,
inoltre
,
nella
cronaca
ancora
calda
dell
'
infiammata
lotta
,
ho
cercato
di
descrivere
l
'
atmosfera
che
aveva
resi
prigionieri
della
violenza
,
del
rancore
,
della
vendetta
,
i
due
protagonisti
.
Duilio
Loi
,
contro
Ortiz
,
ha
disputato
il
suo
migliore
combattimento
dimostrandosi
,
per
la
prima
volta
,
un
autentico
campione
del
mondo
.
Nel
passato
hanno
lavorato
nei
rings
di
tutto
il
mondo
campioni
ancora
migliori
:
per
esempio
Cleto
Locatelli
in
campo
italiano
,
Henry
Armstrong
,
Tony
Canzonari
,
Barney
Ross
,
Benny
Leonard
,
Johnny
Dundee
,
Willie
Pep
,
tanto
per
citare
boxeurs
americani
al
disotto
delle
150
libbre
.
Tuttavia
Duilio
Loi
si
trova
in
un
posto
abbastanza
lusinghiero
nella
graduatoria
dei
valori
internazionali
.
Sono
ridicole
,
ad
ogni
modo
,
certe
esagerazioni
lette
su
giornali
sempre
pronti
a
far
scoppiare
petardi
pur
di
vendere
una
copia
in
più
.
Il
pugilato
merita
di
venire
considerato
una
scienza
quasi
esatta
ed
il
suo
libro
della
storia
,
un
volume
immenso
,
è
sempre
pronto
a
confondere
i
superficiali
.
Del
resto
un
campione
del
ring
non
lo
si
può
giudicare
con
rigorosa
esattezza
,
prima
che
non
abbia
appeso
per
sempre
i
guantoni
alla
porta
di
casa
;
bisogna
attendere
per
qualche
anno
.
Sicuramente
egli
si
trova
già
nel
gruppetto
scelto
dei
campioni
da
ricordare
.
La
sua
terza
lotta
sostenuta
contro
Carlos
Ortiz
è
pure
da
ricordare
.
Rare
volte
se
ne
sono
viste
di
più
aspre
,
impietose
e
drammatiche
non
tanto
per
gli
episodi
di
violenza
e
distruzione
,
quanto
per
la
carica
intima
,
solo
astiosa
,
dei
due
lottatori
.
Il
corto
fulminante
destro
con
cui
Loi
rovesciò
Ortiz
nel
sesto
round
non
sarà
facilmente
dimenticato
e
non
soltanto
dal
portoricano
che
ne
dovette
sopportare
le
decisive
conseguenze
.
È
stata
una
botta
corta
,
durissima
,
perfetta
nella
esecuzione
,
un
big
punch
da
passare
alla
storia
come
certi
hooks
ragionati
,
inesorabili
che
sono
serviti
a
Ray
«
Sugar
»
Robinson
per
vincere
certi
polemici
avversari
,
per
esempio
«
Bobo
»
Olson
,
oppure
Fullmer
.
Dopo
il
pur
breve
knock
-
down
,
Carlos
Ortiz
sembrava
trasognato
.
Solo
stringendo
i
denti
e
la
sua
energia
primordiale
gli
hanno
permesso
di
uscire
senza
troppi
danni
dalla
bufera
,
anzi
nel
corso
degli
ultimi
istanti
della
battaglia
a
scaraventare
sul
nemico
una
combinazione
appunto
velenosa
.
Duilio
Loi
è
caduto
sulla
stuoia
.
Pur
rialzandosi
subito
,
non
può
certo
cambiare
le
carte
in
tavola
con
sprezzanti
dichiarazioni
.
Nel
complesso
Carlos
Ortiz
ha
dimostrato
d
'
essere
valido
in
fase
di
attacco
,
assai
meno
se
costretto
a
difendersi
.
Quando
viene
pressato
,
il
portoricano
si
scompone
,
la
sua
corazza
si
apre
:
i
destri
guizzanti
di
Loi
lo
hanno
allegramente
centrato
.
Il
verdetto
dell
'
arbitro
Frank
Carter
e
dei
giudici
René
Schemann
e
Neuhold
De
Cotre
è
stato
unanime
.
Non
poteva
essere
altrimenti
tanto
chiara
la
superiorità
di
abilità
,
di
efficacia
,
di
«
classe
»
in
una
parola
,
del
pugile
di
casa
.
Secondo
il
referee
Frank
Carter
,
Loi
vinse
con
tre
punti
di
vantaggio
mentre
lo
svizzero
Neuhold
ha
visto
Carlos
Ortiz
distaccato
di
cinque
punti
.
Per
il
francese
Schemann
ben
otto
punti
dividevano
il
campione
dallo
sfidante
.
Le
perplessità
su
René
Schemann
,
il
fido
di
Gilbert
Benaim
,
non
erano
dunque
infondate
.
Secondo
il
vostro
osservatore
il
giudizio
più
esatto
gli
risulta
quello
di
Frank
Carter
anche
se
,
in
fondo
,
il
vantaggio
di
Duilio
Loi
,
largheggiando
,
poteva
venire
valutato
in
quattro
punti
.
Si
tratta
di
un
particolare
che
non
diminuisce
,
certo
,
la
prova
del
riconfermato
campione
del
mondo
per
i
welter
-
juniors
che
qualche
giornale
confonde
simpaticamente
con
l
'
altra
dei
welter
-
leggeri
in
uso
per
i
dilettanti
.
Melanconicamente
Carlos
Ortiz
lascia
l
'
Italia
con
una
seconda
delusione
.
Si
consola
con
i
22
mila
dollari
della
sua
paga
.
Forse
chiederà
a
Duilio
un
quarto
match
in
un
ring
di
Portorico
.
Il
campione
nostro
sembra
disposto
ad
esaminare
l
'
eventuale
richiesta
per
un
compenso
sui
50
mila
dollari
.
A
questo
prezzo
la
partita
non
si
farà
.
Magro
,
asciutto
,
nervoso
,
il
piccolo
argentino
Ernesto
Miranda
ha
agevolmente
dominato
,
ai
punti
,
il
coriaceo
Scarponi
,
antico
campione
d
'
Italia
dei
pesi
gallo
.
Però
il
platense
non
poté
fare
i
suoi
soliti
numeri
spettacolari
dato
lo
stile
scorbutico
del
poco
complimentoso
avversario
,
solito
a
colpire
con
i
pugni
e
con
tutto
il
resto
.
L
'
altro
argentino
,
il
peso
medio
Juan
Carlos
Duran
,
all
'
inizio
sembrava
piuttosto
timoroso
.
Il
suo
maestro
,
Nando
Strozzi
,
ammette
che
il
rinvio
ha
snervato
il
suo
guerriero
.
D
'
altra
parte
Garbelli
si
era
lanciato
in
un
furioso
assalto
a
testa
bassa
che
pareva
concludersi
con
il
rapido
annientamento
dell
'
altro
.
Dal
secondo
round
in
poi
,
Duran
sempre
agile
e
pronto
nei
colpi
di
rimessa
incominciava
invece
a
manovrare
il
suo
rivale
,
come
sempre
impreciso
,
arruffone
,
sconclusionato
.
Il
boxeur
,
in
altre
parole
Juan
Carlos
Duran
,
si
è
in
seguito
imposto
con
sempre
maggiore
chiarezza
,
malgrado
qualche
sporadica
carica
da
toro
,
del
Garbelli
attuale
,
ormai
alla
deriva
.
Il
round
migliore
risultò
il
quarto
,
tre
minuti
di
infuocata
battaglia
,
mentre
sul
finire
il
confronto
corse
il
rischio
di
tramutarsi
in
una
ignobile
rissa
da
strada
.
Garbelli
ha
le
maggiori
colpe
.
Con
questa
nuova
sconfitta
-
Duran
lo
ha
superato
largamente
,
circa
quattro
punti
-
con
questa
ennesima
battuta
di
arresto
,
il
milanese
vede
allontanarsi
il
suo
sogno
,
ossia
Lazslo
Papp
ed
il
campionato
d
'
Europa
per
i
medi
.
Per
Juan
Carlos
Duran
-
che
deve
aver
risentito
del
gran
freddo
milanese
-
il
meglio
dovrebbe
ancora
venire
:
Fortilli
e
Bruno
Visintin
,
ad
un
limite
di
peso
ragionevole
,
sembrano
gli
unici
italiani
in
grado
di
affrontarlo
.
Mercoledì
notte
Nando
Strozzi
ha
confessato
,
in
giro
,
di
allenare
,
nella
sua
palestra
,
un
terzo
argentino
che
gli
darà
soddisfazione
:
si
chiama
Kid
Oliva
,
fa
il
«
leggero
»
.
Presto
Vecchiatto
,
Nobile
e
Campari
se
Io
troveranno
fra
i
piedi
.
Gli
altri
tre
vincitori
,
Renato
Bianchini
,
Plinio
Scarabellin
e
Mastellaro
,
non
mi
sembra
il
caso
di
giudicarla
,
almeno
stavolta
.