StampaQuotidiana ,
Tutte
le
grandi
questioni
che
il
nuovo
governo
dovrà
affrontare
e
realizzare
costituiscono
problemi
di
massa
e
la
loro
risoluzione
risulterà
tanto
migliore
quanto
più
accurata
ne
sarà
la
conoscenza
.
Quest
'
ultima
,
a
sua
volta
,
si
può
ottenere
soltanto
attraverso
l
'
informazione
statistica
.
È
ben
noto
che
i
due
più
importanti
Stati
del
mondo
-
America
e
Russia
-
hanno
statistiche
eccellenti
;
purtroppo
,
in
Italia
,
la
situazione
è
ben
diversa
.
Non
esiste
affatto
una
"
coscienza
statistica
"
non
solo
nella
massa
,
ma
,
forse
,
negli
stessi
membri
delle
grandi
istituzioni
pubbliche
,
finché
non
giungano
al
livello
dell
'
Esecutivo
:
qui
si
rendono
disperatamente
conto
della
necessità
di
avere
dei
dati
numerici
decisionali
che
mancano
del
tutto
o
sono
incerti
ed
incompleti
.
La
massa
o
non
crede
nelle
cifre
e
le
ritiene
pura
invenzione
o
,
per
contro
,
le
accetta
senza
il
minimo
accenno
ad
una
critica
.
Chi
sa
come
siano
costruite
e
quale
attendibilità
abbiano
le
scale
mobili
dei
salari
,
che
pretendono
di
misurare
un
punto
o
mezzo
punto
di
variazione
?
O
come
sono
gli
indici
dei
prezzi
e
del
costo
della
vita
,
sui
quali
basterebbe
mutare
una
formula
-
senza
il
minimo
errore
scientifico
nel
farlo
-
perché
tutto
cambiasse
?
Chi
sa
che
essi
perdono
continuamente
valore
,
man
mano
che
si
allontanano
dal
loro
momento
iniziale
?
Chi
conosce
l
'
errore
di
stima
cui
è
soggetto
il
calcolo
del
reddito
nazionale
?
Bisognerebbe
combattere
il
pregiudiziale
rifiuto
critico
da
un
lato
,
e
creare
una
possibilità
di
giudizio
critico
dall
'
altro
.
Uno
dei
problemi
che
dovrà
esaminare
il
Parlamento
è
quello
del
divorzio
:
avrà
più
importanza
la
battaglia
che
la
vittoria
o
la
sconfitta
delle
parti
.
Si
andrà
a
toccare
una
questione
delicatissima
senza
avere
la
più
vaga
notizia
della
sua
realtà
concreta
.
Basta
leggere
le
cifre
che
sparano
-
è
,
purtroppo
,
l
'
esatta
parola
-
divorzisti
e
antidivorzisti
,
per
rendersi
conto
della
generale
,
completa
ignoranza
della
vera
situazione
.
Eppure
,
un
'
indagine
campionaria
ufficiale
sarebbe
,
se
non
facile
,
perfettamente
possibile
.
Altri
temi
del
programma
governativo
sono
la
scuola
,
le
pensioni
,
le
Regioni
,
il
fondo
di
solidarietà
nazionale
per
i
contadini
.
Sottofondo
di
ogni
questione
è
la
programmazione
nazionale
e
regionale
.
Che
cosa
conosciamo
,
ad
esempio
,
della
relazione
tra
rendimento
ed
estrazione
sociale
dell
'
alunno
?
Inoltre
,
è
lecito
dubitare
che
qualcuno
sappia
esattamente
chi
siano
i
contadini
:
è
assai
dubbio
che
si
sapesse
quanti
fossero
e
quali
fossero
i
pensionati
.
Le
divergenze
di
più
d
'
un
paio
di
migliaia
di
miliardi
tra
il
programma
minimo
e
quello
massimo
delle
pensioni
,
fanno
dubitare
che
si
tratti
solo
di
aliquote
.
La
programmazione
regionale
si
basa
su
dati
per
non
piccola
parte
inattendibili
;
il
calcolo
del
reddito
delle
regioni
viene
fatto
mediante
indici
,
sul
valore
dei
quali
si
possono
sollevare
molti
dubbi
.
Inoltre
,
esiste
un
fortissimo
divario
tra
le
informazioni
in
materia
economico
-
aziendale
ed
economico
-
generale
,
di
cui
si
dispone
nell
'
Italia
industriale
del
nord
ed
in
quella
in
via
di
sviluppo
del
Sud
.
Chi
dovrebbe
provvedere
a
queste
deficienze
?
Sarebbe
,
intanto
,
utile
che
le
grandi
aziende
private
non
considerassero
segreti
i
loro
dati
;
ma
sarebbe
anche
utile
una
riorganizzazione
delle
rilevazioni
ufficiali
.
È
poco
noto
che
esse
,
in
settori
apparentemente
attendibili
,
sono
invece
imprecise
.
In
molte
regioni
è
assai
dubbio
quale
sia
il
vero
tasso
di
natalità
o
di
mortalità
infantile
.
Nel
1961
,
ci
si
trovò
con
quasi
un
milione
di
italiani
in
meno
di
quel
che
si
credeva
.
Solo
dal
1968
cominciamo
a
conoscere
l
'
esatto
ammontare
della
criminalità
in
Italia
.
Quando
il
Presidente
della
Repubblica
ebbe
necessità
di
dati
sull
'
attività
della
magistratura
,
si
dovette
condurre
una
difficile
e
precipitosa
inchiesta
.
Le
statistiche
degli
iscritti
agli
uffici
di
collocamento
,
se
usate
come
misura
della
disoccupazione
,
non
hanno
significato
alcuno
.
E
così
via
.
Delle
rilevazioni
ufficiali
si
occupa
l
'
Istituto
Centrale
di
Statistica
,
egregiamente
presieduto
e
diretto
,
ma
sempre
carente
di
fondi
.
Esso
andrebbe
,
quindi
,
molto
potenziato
e
dovrebbe
poter
esercitare
severamente
quella
potestà
teorica
di
controllo
che
ha
sulle
statistiche
raccolte
da
Enti
pubblici
di
ogni
tipo
,
evitando
doppioni
e
pubblicazioni
inutili
e
costose
.
Bisogna
rendersi
conto
che
le
grandi
indagini
statistiche
di
"
universo
"
che
ancora
si
conducono
,
seguendo
antichi
modelli
,
per
non
rinunciare
alla
confrontabilità
dei
dati
odierni
con
quelli
di
un
lontano
passato
,
dovrebbero
cedere
il
posto
a
quelle
sul
tipo
,
ad
esempio
,
della
bellissima
ricerca
sulle
forme
di
lavoro
.
Altrimenti
avviene
che
i
dati
definitivi
per
i
censimenti
si
abbiano
con
sei
o
sette
anni
di
ritardo
,
quando
tutto
è
mutato
,
e
che
le
nostre
pubblicazioni
ufficiali
uscite
nel
1968
riguardino
per
la
maggior
parte
,
indagini
del
periodo
1963-1965
.
Certe
grandi
rilevazioni
vanno
ridotte
:
800
pagine
di
dati
meteorologici
sembrano
troppe
.
Concludendo
,
il
nuovo
governo
dovrebbe
ricordare
il
detto
di
Luigi
Einaudi
"
conoscere
per
decidere
"
;
e
conoscere
i
problemi
di
massa
significa
potenziare
le
statistiche
,
se
necessario
sacrificando
la
loro
completezza
o
la
loro
continuità
a
vantaggio
del
loro
numero
e
della
loro
tempestività
,
della
loro
attualità
.