StampaPeriodica ,
A
Viareggio
tutti
sanno
dirci
che
la
stagione
finisce
a
Ferragosto
,
immancabilmente
:
infatti
,
nei
giorni
che
precedettero
la
premiazione
,
il
tempo
fu
quanto
mai
instabile
e
minaccioso
.
La
stessa
temperie
negli
androni
del
Grand
Hotel
Royal
,
dove
la
giuria
sedeva
in
permanenza
:
notizie
nuove
e
contraddittorie
filtravano
d
'
ora
in
ora
,
ed
almeno
due
volte
al
giorno
giungeva
,
nemmeno
troppo
attenuata
,
l
'
eco
di
scontri
verbali
,
discussioni
,
litigi
.
Ad
un
certo
momento
la
situazione
fu
così
calda
che
(
incredibile
a
dirsi
)
Luigi
Russo
fu
chiamato
a
far
da
paciere
.
Calmissimi
e
ridenti
erano
invece
Ungaretti
e
Jahier
:
avevano
avuto
in
dono
due
bei
pugnali
da
pesca
subacquea
,
li
portavano
appesi
alla
cintura
,
a
tratti
sguainandoli
ed
urlando
.
Era
triste
invece
,
con
in
volto
un
'
espressione
muta
ed
abbottonata
,
Ignazio
Weiss
,
direttore
della
pubblicità
olivettiana
,
membro
della
giuria
e
occhio
di
lince
:
pareva
costantemente
in
timorosa
attesa
di
qualche
spiacevole
sinistro
.
Si
sbottonò
(
ma
solo
uno
spiraglio
)
la
mattina
precedente
la
premiazione
,
a
Collodi
.
La
giuria
era
salita
lassù
per
una
visita
allo
storico
giardino
,
ed
al
non
meno
famoso
bozzetto
per
il
monumento
a
Pinocchio
.
Nel
giardino
c
'
è
anche
un
labirinto
verde
,
che
conduce
ad
un
grande
albero
di
magnolia
:
erano
tutti
entusiasti
,
e
Weiss
sorrise
.
Ma
,
incautamente
,
era
passato
accanto
a
certi
ben
celati
zampilli
di
un
gioco
d
'
acqua
:
Repaci
,
che
lo
sorvegliava
da
un
ponticello
sovrastante
,
azionò
la
leva
e
lo
bagnò
nei
pantaloni
.
Allora
Weiss
si
riabbottonò
.
La
sera
del
premio
la
giuria
era
schierata
al
completo
sudi
un
palchetto
,
sotto
la
luce
di
due
grossi
riflettori
:
somigliavano
straordinariamente
alle
caricature
di
Uberto
Bonetti
,
appese
tutte
in
giro
,
in
cornici
di
cartapesta
dorata
.
C
'
era
un
pubblico
assortito
ed
elegante
:
due
avvocati
di
Pisa
,
il
maestro
calzettaio
Pilade
Franceschi
,
Carlo
Levi
,
alcune
poetesse
.
Poi
la
massa
:
salumai
di
Firenze
,
figli
e
nipoti
di
arrisicatori
livornesi
,
qualche
vitellone
,
industriali
milanesi
,
fabbricanti
di
polveri
insetticide
con
moglie
e
figlie
in
gran
toilette
.
Ascoltarono
tutti
pazientemente
la
relazione
della
giuria
:
due
milioni
,
un
milione
,
mezzo
milione
,
un
quarto
di
milione
,
gli
assegni
passavano
dalle
mani
di
Repaci
a
quelle
dei
premiati
.
Parlò
Carlo
Levi
,
ricordando
Rocco
Scotellaro
,
parlò
Raimondi
,
parlò
Giarrizzo
,
che
fece
una
dichiarazione
di
fede
in
Croce
,
Omodeo
,
De
Ruggiero
e
Chabod
,
parlò
Luporini
,
parlò
la
Giorgetti
,
rifiutando
la
parola
,
parlò
anche
Montella
,
che
raccontò
come
era
venuto
a
sapere
del
premio
toccatogli
,
e
di
come
se
lo
vide
dimezzare
fra
le
mani
,
all
'
ultimo
momento
.
Parlò
Mondadori
e
parlò
Paone
,
parlarono
tutti
,
insomma
,
anche
perché
la
relazione
della
giuria
fu
letta
a
brani
.
Poi
dettero
il
via
a
Nino
Taranto
,
anche
lui
parziale
vincitore
del
premio
Viareggio
:
si
ebbe
infatti
quattrocento
carte
da
mille
per
alcune
sue
vecchie
macchiette
,
pornografiche
nella
forma
e
qualunquiste
nel
contenuto
.
Ma
la
gente
era
lietissima
,
applaudiva
,
mostrava
di
capire
i
doppi
sensi
e
chiese
perfino
alcuni
bis
.
Comunque
Taranto
si
inseriva
da
par
suo
nella
«
napoletanità
»
del
ventiquattresimo
«
Viareggio
»
:
dai
contadini
lucani
ai
parenti
pugliesi
,
giù
,
giù
attraverso
i
proverbi
siciliani
,
fino
a
Carlo
Mazza
,
si
è
creduto
forse
di
riaffermare
l
'
impegno
meridionale
della
nostra
cultura
d
'
oggi
.
Poi
le
danze
:
si
pensò
bene
di
organizzare
un
supplemento
di
premio
,
per
la
donna
più
bella
,
più
elegante
,
più
intelligente
.
Consegnarono
vasi
da
fiori
,
un
paralume
di
tulle
rosa
,
boccette
di
profumo
e
di
lozione
per
dopobarba
.
Ma
finalmente
esplose
il
temporale
,
pieno
e
festoso
,
un
temporale
,
come
dicono
a
Viareggio
,
senza
babbo
né
mamma
.
Alle
tre
in
punto
un
fulmine
guastò
l
'
impianto
elettrico
e
la
gente
,
rimasta
al
buio
,
sfollò
lentamente
.
Quelli
dell
'
orchestra
riposero
in
fretta
gli
strumenti
nei
loro
astucci
e
se
ne
andarono
sbadigliando
.
In
albergo
rimasero
solo
alcuni
quarantenni
industriali
padani
,
con
le
loro
giovani
donne
dipinte
:
ordinarono
un
risotto
.
L
'
acquazzone
cresceva
,
denso
e
pieno
,
battendo
la
scenografia
dei
lungomare
viareggini
,
ripulendo
ogni
cosa
,
così
freddo
e
sonoro
nel
gran
silenzio
della
notte
oscura
.
La
stagione
era
finita
davvero
.