StampaQuotidiana ,
Prima
di
intraprendere
la
narrazione
degli
eventi
che
si
svolsero
dal
10
al
15
settembre
,
un
esame
del
colpo
di
Stato
si
impone
.
Bisogna
riconoscere
che
lungamente
,
minuziosamente
preparato
esso
rivelò
una
tecnica
che
può
dirsi
perfetta
.
Se
i
generali
italiani
avessero
operato
con
lo
stesso
spirito
durante
la
guerra
,
questa
sarebbe
stata
trionfalmente
e
rapidamente
vinta
.
Appena
catturato
il
Duce
,
alle
ore
17,30
,
tutte
le
comunicazioni
telefoniche
furono
bloccate
,
salvo
quelle
della
Centrale
Badoglio
che
già
da
qualche
giorno
facevano
capo
agli
uffici
del
Maresciallo
traditore
.
Questo
fatto
non
passa
inosservato
.
Già
alle
19
si
nota
un
aumento
della
eccitazione
in
città
.
Alle
22,30
esce
alla
radio
il
primo
comunicato
e
immediatamente
dopo
gli
altri
.
Come
ad
un
segnale
convenuto
,
scoppiano
le
prime
dimostrazioni
di
popolo
.
La
sorpresa
accresce
la
vivacità
delle
dimostrazioni
stesse
.
Chi
compone
la
massa
dimostrante
?
Interrogativo
,
forse
,
ozioso
.
Non
volendo
chiamarla
"
popolo
"
si
chiamerà
"
folla
"
.
Sono
migliaia
di
persone
che
acclamano
al
re
e
al
Maresciallo
.
I
fascisti
sono
più
di
ogni
altro
sorpresi
.
I
circoli
sono
chiusi
.
Manca
il
tempo
di
presidiarli
.
Il
carattere
antifascista
del
movimento
è
chiaro
immediatamente
sin
dal
primo
annuncio
.
I
fascisti
hanno
l
'
aria
attonita
,
quasi
di
fronte
a
una
rivelazione
improvvisa
.
Si
assiste
a
un
voltafaccia
completo
.
Un
popolo
cambia
in
mezz
'
ora
tutto
il
corso
dei
suoi
pensieri
,
dei
suoi
sentimenti
,
della
sua
storia
.
Ad
accrescere
la
confusione
dei
cervelli
v
'
è
la
forma
e
la
sostanza
dei
comunicati
.
Lasciano
supporre
che
si
tratti
in
fondo
di
una
crisi
costituzionale
,
di
un
normale
passaggio
di
poteri
.
Taluni
fascisti
non
afferrano
nulla
di
nulla
.
L
'
emissione
dei
"
nebbiogeni
"
a
guisa
di
disorientamento
funziona
a
meraviglia
.
La
massa
crede
alla
imminenza
della
"
pace
"
e
la
invoca
e
crede
che
si
andrà
alla
pace
,
visto
che
non
c
'
è
più
Mussolini
a
volere
lui
solo
!
la
prosecuzione
della
guerra
:
alcuni
si
illudono
che
ciò
invece
voglia
dire
una
più
energica
condotta
della
guerra
,
un
governo
fascista
o
quasi
,
senza
il
Duce
.
Non
figurava
il
Maresciallo
Badoglio
fra
gli
iscritti
,
regolarmente
,
al
P.N.F.
?
Questo
potrebbe
il
condizionale
ha
il
suo
valore
spiegare
le
adesioni
immediate
telegrafiche
ed
epistolari
di
molte
personalità
fasciste
al
Maresciallo
.
Se
qualche
incertezza
sul
carattere
del
colpo
di
Stato
poteva
sussistere
nella
serata
del
25
luglio
,
nella
mattina
successiva
ogni
dubbio
doveva
crollare
.
Fu
la
mattina
in
cui
la
"
folla
"
scorrazzò
per
le
strade
inquadrata
e
protetta
dai
carabinieri
gli
esecutori
periferici
del
colpo
di
Stato
devastò
le
sedi
di
tutte
le
organizzazioni
fasciste
,
demolì
tutti
i
simboli
del
Littorio
,
commise
violenze
sulle
persone
,
cancellò
con
una
iconoclastia
feroce
e
stupida
tutto
ciò
che
poteva
ricordare
Mussolini
e
il
Fascismo
.
Mentre
dalle
finestre
volavano
a
migliaia
busti
e
ritratti
di
Mussolini
,
le
vetrine
si
adornavano
di
quelli
di
Vittorio
Savoia
e
di
Pietro
Badoglio
.
Quale
giudizio
dare
di
un
popolo
che
offre
di
sé
tale
spettacolo
al
mondo
,
con
un
cambiamento
così
improvviso
,
e
potrebbe
dirsi
isterico
,
di
stato
d
'
animo
?
Taluni
di
coloro
che
si
affrettarono
a
telegrafare
a
Badoglio
si
giustificano
con
la
incertezza
determinata
dai
primi
comunicati
,
nei
quali
si
dichiarava
che
"
la
guerra
continua
"
,
che
non
ci
dovevano
essere
"
recriminazioni
"
,
e
relativi
accenni
alla
concordia
nazionale
,
nonché
il
carattere
"
militare
"
del
Governo
.
Eppure
,
alcuni
minuti
di
riflessione
sul
tenore
dei
comunicati
avrebbero
dovuto
subito
far
nascere
almeno
il
dubbio
sulla
effettiva
realtà
delle
cose
:
realtà
che
aveva
un
nome
solo
:
"
cattura
del
Duce
e
preparazione
della
capitolazione
"
.
Non
doveva
apparire
"
strano
"
che
l
'
annuncio
delle
dimissioni
non
fosse
stato
accompagnato
da
una
parola
di
apprezzamento
e
di
riconoscimento
dell
'
opera
del
Duce
?
Qui
non
si
allude
alle
solite
lettere
autografe
che
il
re
mandava
ai
generali
in
certe
determinate
occasioni
;
ma
un
uomo
che
aveva
servito
per
ventun
anni
in
pace
e
in
guerra
e
al
quale
era
stata
data
,
dopo
la
conquista
dell
'
Etiopia
,
la
più
alta
decorazione
militare
,
non
meritava
nemmeno
una
parola
,
quella
parola
che
non
si
nega
talora
persino
a
un
mediocre
domestico
?
E
se
nel
comunicato
non
c
'
era
nulla
,
perché
non
veniva
concesso
a
Mussolini
di
rivolgere
un
saluto
alle
truppe
,
di
farsi
in
qualche
modo
sentire
dal
popolo
;
perché
non
si
parlava
minimamente
di
un
passaggio
dei
suoi
poteri
al
nuovo
Capo
del
Governo
?
Perché
questo
improvviso
silenzio
?
Perché
questa
completa
sparizione
?
Circolarono
allora
le
più
fantastiche
voci
e
una
soprattutto
,
diffusa
dagli
ambienti
dinastici
,
secondo
la
quale
Mussolini
era
ospite
del
re
,
in
una
villa
che
non
veniva
specificata
,
e
che
fra
pochi
giorni
calmato
il
fermento
popolare
avrebbe
potuto
di
nuovo
tranquillamente
circolare
.
Quest
'
opera
di
confusione
pienamente
riuscita
era
già
esaurita
nelle
prime
ore
del
mattino
del
26
,
quando
la
plebe
si
abbandonò
agli
eccessi
pazzeschi
che
le
cronache
compiacenti
registrarono
.
Dalla
mattina
del
26
in
poi
nessun
fascista
poteva
nutrire
il
minimo
dubbio
sul
carattere
,
sugli
scopi
,
sulle
intenzioni
del
Governo
Badoglio
;
era
il
Governo
che
si
proponeva
puramente
e
semplicemente
la
distruzione
di
tutto
ciò
che
nelle
idee
,
negli
istituti
,
nelle
cose
era
stato
creato
da
venti
anni
di
Fascismo
.
E
a
questa
bisogna
miserabile
si
prestarono
uomini
che
sino
alle
ore
22
e
29
minuti
del
25
luglio
si
dichiaravano
fascisti
,
sia
pure
di
ore
diverse
;
alcuni
,
anzi
,
delle
prime
ore
!
Intanto
l
'
ordine
era
di
ignorare
Mussolini
.
Silenzio
di
tomba
attorno
a
questo
nome
.
Egli
era
un
morto
di
cui
si
esitava
ad
annunciare
il
decesso
.
Così
cominciò
il
mese
di
agosto
del
1943
,
il
mese
dell
'
infamia
,
del
tradimento
,
della
capitolazione
.
Del
Fascismo
non
fu
rispettato
niente
:
nemmeno
i
morti
!
Gli
esecutori
della
politica
badogliana
e
vi
misero
un
impegno
aguzzinesco
che
pochi
avrebbero
immaginato
furono
ufficiali
e
uomini
di
quell
'
Arma
che
Mussolini
aveva
tinto
elogiato
e
protetto
,
saliti
al
numero
imponente
di
156
mila
entro
il
primo
semestre
del
1943
.
Fu
il
mese
della
"
libertà
"
.
Una
libertà
col
coprifuoco
e
lo
stato
d
'
assedio
;
una
libertà
che
consisteva
soltanto
nella
diffamazione
di
tutto
quanto
era
stato
Fascismo
.
Nessuno
fu
risparmiato
.
Non
vi
fu
gerarca
che
non
avesse
almeno
nascosto
un
lingotto
d
'
oro
e
viveri
di
frodo
nelle
cantine
.
Gli
Inglesi
salutarono
la
caduta
di
Mussolini
come
la
più
grande
vittoria
politica
conseguita
durante
tutta
la
guerra
,
ed
effettuarono
nel
mese
di
agosto
bombardamenti
di
una
violenza
eccezionale
,
allo
scopo
di
"
ammorbidire
"
la
resistenza
morale
del
popolo
e
renderlo
maturo
per
la
resa
,
di
cui
già
si
parlava
.
Il
disordine
materiale
e
morale
aveva
raggiunto
oramai
proporzioni
tali
da
sollevare
qualche
preoccupazione
negli
ambienti
della
dinastia
.
Fra
le
molte
carte
che
i
fuggiaschi
dell'8
settembre
non
riuscirono
a
nascondere
,
come
avevano
progettato
,
nelle
vicinanze
delle
frontiere
svizzere
,
ve
n
'
è
una
indicativa
che
ha
questo
titolo
scritto
autografo
da
Badoglio
.
«
Pro
-
memoria
che
S
.
M
.
il
re
mi
disse
di
avere
compilato
e
che
mi
ha
rimesso
nell
'
udienza
del
16
agosto
1943
.
-
Badoglio
»
.
Ecco
il
testo
integrale
del
pro
-
memoria
:
«
L
'
attuale
Governo
deve
conservare
e
mantenere
in
ogni
sua
manifestazione
il
proprio
carattere
di
"
Governo
militare
"
come
enunciato
nel
programma
del
25
luglio
e
come
chiaramente
risulta
dalla
sua
stessa
composizione
:
Maresciallo
Badoglio
,
Capo
del
Governo
.
Funzionari
esclusivamente
tecnici
tutti
i
ministri
.
Deve
essere
lasciato
ad
un
secondo
tempo
e
ad
una
successiva
formazione
di
Governo
,
l
'
affrontare
i
problemi
politici
in
un
clima
ben
diverso
e
più
tranquillo
per
i
destini
del
Paese
.
«
Bisogna
mantenere
fede
all
'
impegno
enunciato
dal
re
nel
suo
proclama
,
controfirmato
dal
Maresciallo
Badoglio
:
"
Nessuna
recriminazione
sarà
consentita
"
.
«
L
'
eliminazione
,
presa
come
massima
,
di
tutti
gli
ex
-
appartenenti
al
Partito
fascista
da
ogni
attività
pubblica
deve
quindi
recisamente
cessare
.
«
Tutti
gli
Italiani
,
dinanzi
alla
provata
buona
fede
,
devono
avere
lo
stesso
dovere
e
lo
stesso
diritto
di
servire
la
Patria
e
il
re
.
«
La
sola
revisione
delle
singole
posizioni
deve
essere
attentamente
curata
per
allontanare
e
colpire
gli
indegni
e
i
colpevoli
.
«
A
nessun
partito
deve
essere
consentito
,
né
tollerato
,
l
'
organizzarsi
palesemente
e
il
manifestarsi
con
pubblicazioni
e
libelli
,
democrazia
del
lavoro
,
repubblicano
,
ecc
.
Sono
in
circolazione
molti
fogli
la
cui
paternità
è
facilmente
individuabile
e
che
"
le
leggi
vigenti
severamente
colpiscono
"
.
«
Ogni
tolleranza
è
debolezza
,
ogni
debolezza
mancanza
verso
il
Paese
.
«
Le
Commissioni
costituite
in
misura
eccessiva
presso
i
Ministeri
sono
state
sfavorevolmente
accolte
dalla
parte
sana
del
Paese
;
tutti
,
all
'
interno
ed
all
'
esterno
,
possono
essere
indotti
a
credere
che
ogni
ramo
delle
pubbliche
amministrazioni
sia
oramai
inquinato
.
Tutti
possono
attendersi
che
ad
ogni
mutamento
di
Governo
le
leggi
e
le
istituzioni
possano
essere
sconvolte
.
«
Ove
il
sistema
iniziato
perdurasse
,
si
arriverebbe
all
'
assurdo
di
implicitamente
giudicare
e
condannare
l
'
opera
stessa
del
re
.
«
La
massa
onesta
degli
ex
-
appartenenti
alle
organizzazioni
del
Partito
fascista
,
di
colpo
eliminata
da
ogni
attività
senza
specifici
demeriti
,
sarà
facilmente
indotta
a
trasferire
nei
partiti
estremisti
la
propria
tecnica
organizzativa
,
venendo
così
ad
aumentare
le
future
difficoltà
di
ogni
Governo
d
'
ordine
.
«
La
maggioranza
di
essa
,
che
si
vede
abbandonata
dal
re
,
perseguitata
dal
Governo
,
malgiudicata
e
offesa
dall
'
esigua
minoranza
dei
vecchi
partiti
che
per
venti
anni
ha
supinamente
accettato
ogni
posizione
di
ripiego
,
mimetizzando
le
proprie
tendenze
politiche
,
tra
non
molto
ricomparirà
nelle
piazze
in
difesa
della
borghesia
per
affrontare
il
comunismo
,
ma
questa
volta
sarà
decisamente
orientata
a
sinistra
e
contraria
alla
monarchia
.
«
Il
momento
è
difficile
.
Il
Governo
potrà
meno
difficilmente
superarlo
se
gli
Italiani
,
tolta
ogni
preoccupazione
di
sempre
nuove
repressioni
,
visti
e
giudicati
con
un
unico
sia
pur
severo
apprezzamento
,
potranno
riprendere
la
loro
vita
normale
che
per
tutti
gli
onesti
ha
indistintamente
inizio
dal
25
luglio
,
come
il
re
ha
solennemente
promesso
»
.
Qui
finisce
il
regio
memorandum
la
cui
significazione
è
evidente
.
Non
è
noto
che
cosa
abbia
risposto
il
Maresciallo
,
al
quale
la
nota
fu
personalmente
consegnata
.
È
chiaro
che
già
a
metà
dell
'
agosto
infausto
Vittorio
Savoia
cominciava
a
temere
per
il
suo
futuro
.
Egli
aveva
scatenato
la
valanga
ed
ora
visto
l
'
accelerarsi
del
moto
pretendeva
di
moderarla
.
Troppo
tardi
!
Egli
aveva
l
'
aria
di
pentirsi
di
avere
liquidato
un
regime
nelle
file
del
quale
aveva
trovato
dei
sinceri
e
numerosi
difensori
,
ma
ormai
i
dadi
erano
stati
gettati
.
Anche
se
lo
avesse
voluto
Badoglio
non
avrebbe
potuto
liberarsi
dai
partiti
che
lo
avevano
aiutato
nel
colpo
di
Stato
e
dei
quali
egli
era
oramai
prigioniero
e
coi
quali
doveva
perfezionare
la
manovra
sino
alla
capitolazione
del
settembre
.
Il
documento
regio
del
16
agosto
è
un
tentativo
senza
risultato
fatto
per
sganciarsi
dalle
responsabilità
e
non
chiudersi
tutte
le
porte
alle
spalle
:
l
'
accenno
al
risorgere
del
comunismo
è
eloquente
.
Vittorio
Savoia
"
sentiva
"
forse
l
'
approssimarsi
di
qualcosa
o
qualcuno
che
più
tardi
si
sarebbe
esibito
come
Palmiro
Togliatti
?
Credere
che
forze
disfrenate
potessero
rientrare
nell
'
alveo
di
una
qualsiasi
legalità
sotto
un
Governo
di
funzionari
era
una
pietosa
illusione
.
Il
Maresciallo
passò
il
memoriale
agli
"
atti
"
dove
più
tardi
fu
ritrovato
.
Tale
documento
potrebbe
essere
intitolato
:
"
Primo
grido
d
'
allarme
della
dinastia
"
.